lunedì 20 agosto 2018

"VENITE E VEDETE!"

La Sirenetta firma il contratto-capestro della Strega del mare

Spesso ci lamentiamo del fatto che il cammino neocatecumenale gioca sul filo dell’ambiguità, ad esempio negli inviti alle "catechesi" generalmente manca il riferimento al cammino neocatecumenale, così come in generale all’inizio del cammino è molto difficile intuire la portata dell’impegno che si sta prendendo aderendovi, perché tutto quello che avverrà dopo è avvolto nel segreto dell’arcano e si inculca il pensiero che meno sai, meglio è, perché più completo è il tuo affidarti a Dio (mah!).
A onor del vero, però, ci ho pensato e sono giunta alla conclusione che anche volendo non sarebbe molto semplice riuscire a condensare all’inizio delle catechesi tutte le informazioni che sarebbe giusto dare, il dono della sintesi non è proprio del cammino, diciamo, e le cose da sapere sono davvero tante… perciò ho pensato di dare il mio contributo cercando di riassumerle in un ipotetico materiale informativo, un’avvertenza preliminare a tutti coloro che non sanno in cosa si stanno imbattendo, aggiungendo alcune note (anche in piccolo, concediamoglielo) agli slogan tipici che compaiono negli inviti alle catechesi.

L’invito dovrebbe essere strutturato più o meno così:

"Vieni alle catechesi per giovani e per adulti"


Già le immagini scelte per gli inviti
dovrebbero allarmare
NOTA: si tratta di circa una decina di incontri, all’inizio apparentemente normali, ma dal terzo, quarto dovreste mettere in conto di poter essere colti a sorpresa con domande esistenziali poste a bruciapelo davanti a tutti, in una modalità in cui qualunque risposta venga data (dalla più banale e scontata alla più originale e anticonformista) verrà puntualmente distorta per sembrare sbagliata, in modo che il "catechista" conservi sempre intatta la sua aura di perfezione e possa dare l’impressione di stare sempre un passo avanti. Aspettatevi anche che da un certo punto in poi si parli di argomenti scabrosi e con espliciti riferimenti a cose che invece dovrebbero rimanere sempre e solo nell’ambito del foro interno e del confessionale. Avvertenza: non pensate in alcun modo di poter controbattere in qualsivoglia maniera a ciò che vi viene insegnato nelle "catechesi" perché lo schema è che in questi incontri non ci deve essere dibattito né contraddittorio, e l’uditorio può parlare solo se interrogato nelle modalità di cui sopra. Avvertenza bis: Al termine di ogni incontro vi si presenterà quello successivo come migliore e assolutamente imperdibile per cui se vi sentite nella condizione di sentirvi combattuti, ovvero in parte attratti da alcuni aspetti di queste “catechesi” ma rimanete perplessi da altri, l’input sarà sempre “prima di formarti un’opinione devi perseverare perché certe cose potrai capirle solo in seguito”.

Al termine del periodo delle catechesi verrai invitato ad una "CONVIVENZA" che durerà da un venerdì alla domenica successiva

NOTA: Alla partecipazione alla convivenza verrete invitati con tutte le forze perché vi diranno che le "catechesi" che vi siete sorbiti fin lì non hanno senso se non parteciperete alla convivenza. Inoltre, se farete presente di avere problemi familiari o lavorativi che non vi permettono di partecipare alla convivenza o a parte di essa, verrete indotti a dichiarare che queste difficoltà oggettive sarebbero segnali che il demonio in persona sta agendo per rubarvi qualcosa di prezioso alla vostra vita. Nella convivenza sarà imposto un clima di assoluto distacco rispetto a quello che è la vostra quotidianità perché è necessario rimanere completamente immersi nella situazione che i "catechisti" hanno scelto per voi, senza possibili condizionamenti esterni. Il sabato sera parteciperete a un’eucarestia neocatecumenale, una variante della messa domenicale assolutamente diversa da tutto ciò a cui avete sempre assistito in Chiesa e inoltre sarete messi nella condizione di consumare l’Eucarestia in una modalità non riconosciuta dal Messale Romano. Al termine di questa convivenza, sempre in modalità bruciapelo e davanti a tutti vi verrà chiesto se volete continuare in questa “esperienza” e anche se nessuno avrà spiegato davvero in cosa consisterà l’esperienza sarete portati a dire di “sì”, come statisticamente avviene in questi casi e le poche persone che diranno “no” saranno trattate molto duramente e avvertite che potrebbero pentirsi molto per la brutta strada in cui si stanno mettendo, e per il NO che starebbero dicendo direttamente a Dio.



Potrai iniziare così il tuo percorso di "riscoperta del battesimo" in una comunità "neocatecumenale"

NOTA: In termini di tempo l’impegno che state per assumervi consiste in un vincolo a vita, che di norma consta di in un incontro in una sera infrasettimanale e un incontro il sabato sera per l’Eucaristia. A questi impegni standard dovrete aggiungere le preparazioni (in certi periodi dell’anno potranno essere una o due al mese, in altri con i cosiddetti temi lunghi potrebbero diventare un paio a settimana). Per un periodo che varia dai 2 ai 5 anni sarà il tempo della Traditio per cui sarete impegnati tutti i giovedì pomeriggio per andare ad "evangelizzare" (in modalità neocatecumenale) casa per casa in un quartiere a cui verrai assegnato con la tua comunità, se non potrai assolutamente il giovedì, dopo avertelo fatto pesare in tutti i modi possibili e immaginabili («devi “perdere la faccia” con il tuo datore di lavoro») in via del tutto eccezionale vi sarà data la possibilità di recuperare nella giornata di sabato insieme a tutti quegli sfigati che hanno un capo proprio tremendo, che non contempla l’evangelizzazione come assenza giustificata da lavoro una volta a settimana, ma voi ogni tanto dovrete comunque continuare a chiederlo anche se sapete che non è possibile, perché non vi adagiate in questa soluzione comoda del sabato. Inoltre dovrete prevedere le convivenze: una domenica al mese e una l’anno cosiddetta “di riporto” da giovedì sera a domenica dopo pranzo (per eventuali difficoltà oggettive restano le prescrizioni della prima convivenza, così come pure la necessità di isolamento completo dal mondo esterno) nella quale verrete deliziati con le prodezze degli iniziatori. Inoltre a cadenza variabile (da uno a tre anni), è previsto anche un’ulteriore convivenza detta “di passaggio”. La convivenza in questo caso è dal venerdì sera ma non è prevista nessuna possibilità di assenza, qualunque motivo, compreso un familiare ricoverato in ospedale, verrà bollato dai catechisti come atto di disobbedienza grave.
 Attenzione, però: mentre nei primi passaggi (il cosiddetto “primo passaggio” e lo “shemà”) effettivamente l’impegno sarà circoscritto a quel weekend, dal “secondo passaggio” in poi ogni passaggio avrà regole e tempistiche diverse, ma dovrete sempre prevedere una certa assiduità di incontri per un periodo variabile da poche settimane a un paio di mesi a frequenza che può andare ( a seconda delle esigenze dei catechisti, le uniche che potranno essere prese in considerazione per l’organizzazione) da una volta a settimana a tutti i santi giorni della settimana lavorativa, facendo molto tardi la sera, e questo fermo restando l’impegno del sabato. Un discorso a parte merita il tema Pasqua che in termini di tempo vi terrà impegnati le sere del giovedì e venerdì santo, la mattina del sabato santo per preparazione Chiesa/Hotel dove celebrerete la veglia con la vostra comunità con annessa preparazione della parola, e tuuuuutta la notte tra il sabato e la domenica di Pasqua, al termine della quale farete l’agape che consisterà in un pranzo tra le 6 e le 9 di mattina più o meno. Inoltre da un po’ di anni a questa parte vanno stanziate anche le domeniche tra Pasqua e Pentecoste in cui sarete impegnati in attività di evangelizzazione (sulle modalità delle quali stendiamo un velo pietoso). Dalla tappa del Padre Nostro in poi, un incontro al mese va previsto per “i garanti”, ovvero un incontro serale più lungo del solito in un gruppo ristretto di “fratelli” in una casa a rotazione (quindi anche nella tua) al termine della quale ci sarà una sontuosa cena (preparata, quindi, anche da voi). Dal passaggio denominato “prima chiamata all’elezione” in poi si aggiungerà, sempre una volta al mese per tutta la comunità riunita, un’altra cena (denominata “dell’alleanza”), questa non a casa ma nei locali annessi alla parrocchia dove generalmente si svolgono gli incontri, e con la precisa indicazione da parte dei catechisti che sia ancora più sontuosa di quella dei garanti. Dalla cosiddetta “fine del cammino” in poi sarà da mettere in conto anche la “cinquantina” ovvero l’impegno tutte le sere (escluse la domenica e il lunedì) tra Pasqua e Pentecoste a una celebrazione eucaristica con la propria comunità, muniti di veste bianca che deve essere sempre necessariamente pulita e ben stirata.
Dalla tappa denominata "della preghiera" in poi va previsto un tempo non inferiore ai 45 minuti la mattina prima di uscire di casa per le Lodi mattutine secondo le indicazioni dei catechisti, e dalla tappa di Loreto anche il momento di raccoglimento quotidiano a mezzogiorno per recitare l'Angelus.
P.s. Questi sono gli impegni per un necatecumenale di livello inferiore, ovviamente nel caso di particolari “carismi” (Cantore, Ostiario o Catechista) gli impegni potrebbero aumentare in maniera consistente.

Venite e gustate l’amore tra i fratelli

NOTA: L’amore tra i fratelli consisterà in una comunità di fratelli (dai 20 ai 50) a voi assegnati con cui condividerete molti momenti di condivisione, e se siete tipi riservati non molto propensi a parlare in pubblico delle vostre cose private, in primis croci personali e peccati di ogni ordine e grado con preferenza per quelli sessuali, verrete tacciati di essere preda del “demone muto” e pertanto invitati a liberarvene e a omologarvi al contesto. Stare insieme in comunità comporterà il diritto/dovere alla pratica della “correzione fraterna” che significherà che tutti potranno metter bocca su tutto di tutti, sfogando pubblicamente le proprie arrabbiature e frustrazioni con il plauso dei catechisti che si accaniranno su chi invece rimane troppo distaccato e buonino. La vostra comunità andrà anteposta agli affetti familiari e di ogni tipo, e dovrete dimostrare questa predilizione ad esempio rinunciando per sempre a passare il capodanno o la Pasqua con qualcuno che non sia la comunità, inoltre la vostra comunità sarà sempre la prima a sapere le cose che riguardano voi e la vostra famiglia, prima ancora dei familiari e dello stesso coniuge qualora non fosse anch’egli in comunità con voi. Di norma la comunità dovrebbe rimanere la stessa per tutto il corso del cammino, ovvero vita natural durante, ma potrebbe accadere che per eventi quali trasferimenti, accorpamenti di comunità, retrocessioni, matrimoni, voi vi troviate ad avere a che fare con fratelli diversi da quelli della comunità cosiddetta “di origine”. In questo caso ovviamente tutti gli obblighi previsti passeranno automaticamente a essere rivolti ai nuovi fratelli (esempio: vi sposerete tra una settimana ed è entrata una nuova coppia nella comunità che non avete ancora neanche conosciuto? La coppia andrà invitata anche se magari avete rinunciato a invitare tua zia di primo grado perché non ve lo potete permettere) mentre verrete del tutto cancellati dalle vite dei precedenti fratelli, alcuni dei quali potrebbero iniziare a trattarvi con aria da sufficienza in caso il cambio di comunità sia dovuto a una tua retrocessione o a un periodo di allontanamento dal cammino.


È tutto gratis!

NOTA: In via ufficiale, da Statuto, non sarebbe prevista una quota di iscrizione o una tassa sulla partecipazione alle attività del cammino neocatecumenale, tuttavia in qualche occasione potrebbe essere possibile che vi verranno richieste somme di denaro e elargizioni di beni che voi, nella piena libertà, ma consapevoli che “da questo si misura la tua conversione” potrete scegliere di devolvere. A essere precisi per il primo paio di anni si tratterà di partecipare a una colletta mensile per le spese vive della comunità (fiori per le celebrazioni, varie dotazioni previste da Kiko in persona, ecc.), al primo passaggio verrà richiesta una elemosina importante ma libera, ovvero da dare a chi volete, sulla quale dovrete però rendere conto allo shemà; un’altra richiesta di elargizione importante (“Un segno che ti faccia sanguinare il cuore”) verrà ripetuta a coronamento del Secondo passaggio ma tale donazione avverrà in modo pubblico nel corso del cosiddetto “rito del secondo passaggio” nel quale i soldi e i beni raccolti verranno messi tutti insieme in un cesto che i catechisti provvederanno a destinare a ciò che riterranno opportuno. Da quel momento in poi vi verrà richiesta la “decima” ovvero la decima parte di tutti i vostri redditi (decimo dello stipendio, ma anche decimo della liquidazione quando la prenderai, decimo di un’eventuale eredità, decimo di una vincita all’Enalotto,…) da versare mensilmente al responsabile che si occuperà di gestire l’incasso mensile a suo insindacabile giudizio per aiutare i fratelli che glie ne facciano richiesta (che però non possono pretendere nulla, solo chiedere e accettare la decisione del responsabile) e adempiere alle altre indicazioni che potrebbero provenire dai catechisti. A quest’elargizione mensile potrebbero aggiungersi collette straordinarie per non meglio precisate “esigenze di evangelizzazione”, in particolare in occasione della convivenza di riporto e generalmente prima delle ferie estive (praticamente in prossimità di tredicesima o quattordicesima, me ne accorgo proprio ora) e richieste particolari per progetti particolari (come ad esempio costruzioni di seminari, o strutture ad hoc denominati Catecumenium, per le quali a qualche fortunato fratello i catechisti potrebbero chiedere anche di esporsi personalmente con le banche per mutui, ecc, in qualche caso col concreto rischio di finire nei guai ma sarebbe un grande onore). Resta inteso che spese di vitto e alloggio per le convivenze sono a carico di ciascun camminante, come anche le baby sitter per provvedere alla numerosa prole (e si, c’è un tasso di natalità piuttosto alto in comunità e se decidi di entrare in età fertile è bene che tu lo sappia), le cene in grande stile al termine di ogni passaggio, in alcuni casi sobbarcandosi anche il costo per i catechisti con annesse comunità, il costo dei gadget kikiani che si aggiungono tappa dopo tappa sia ad uso personale (ad esempio salteri, veste bianca, corredo per cene dell’alleanza) che ad uso comunitario (leggio, coprileggio, Bibbia deluxe, coppe, piatti d’argento, icone…) oltre che i costosi regali ai catechisti al termine di ogni passaggio, e alcune trasferte particolarmente onerose (molto più che se tu organizzassi autonomamente gli stessi spostamenti negli stessi alberghi, mah…) come la Tappa di Loreto, il pellegrinaggio a Gerusalemme alla fine del cammino e il pellegrinaggio a Gerusalemme 10 anni dopo, denominato “matrimonio spirituale”. Questa proiezione è fatta su un camminante medio ma ovviamente anche qui i costi possono variare (in più o in meno) a seconda del grado di carriera e furbizia di ciascun camminante.


Quasi dimenticavamo:
questo è l'uomo che deciderà quasi tutto
nella tua vita, d'ora in poi...

NOTA FINALE: In questa previsione non possiamo tenere conto di eventuali modifiche a quelle che finora potremmo definire modalità standard cammino, eventualmente introdotte ad insindacabile giudizio dell’iniziatore Kiko Arguello, notoriamente sempre molto ispirato e attivo e a cui in ogni caso il camminante dovrà obbedienza cieca e gratitudine a vita, né di attività che pur non rientrando nel cammino in senso stretto, potrebbero essere caldamente consigliate dagli stessi catechisti (partecipazioni a pellegrinaggi organizzati da Kiko, imposizione a seconde e terze lune di miele ai coniugi in difficoltà, attività di catechisti nel dopocresima inventato da Kiko Arguello, appoggio al Movimento delle donne cristiane, partecipazione al Family Day, ecc. ecc. ecc.)

50 commenti:

  1. Vedo intanto su JungleWatch che Frenchie fa il punto della situazione riguardo alle strane manovre in corso fin dal 2015 nell'alta gerarchia ecclesiale, "strane" solo per chi ignora l'agenda neocatecumenale.

    Il neocatecumenalizzatissimo cardinal O'Malley, «i cui soldi vanno dovunque vada Gennarini», insieme ad altri personaggi più o meno noti (per esempio il vescovo pellirossa Chaput, che pure aveva guadagnato la fama di ottimo conservatore, si è convertito a Kiko), sta infaticabilmente faticando per sminuire lo scandalo dei pedofili neocatecumenali e un po' anche per sminuire quello riguardante vescovi e cardinali pedofili (paradossalmente anche attraverso uno scontro - mediatico e forse superficiale - col papa Bergoglio). Le policy anti-pedofilia stabilite dalle conferenze episcopali, infatti, sembrano ben scritte solo quando il pedofilo è un prete, e sembrano avere lacune quando si tratta di vescovi: "lacune" non dovute al fatto che un vescovo pedofilo sarebbe statisticamente improbabile (il caso Apuron dovrebbe finalmente aver fatto aprire gli occhi a tanta gente - e la lentezza con cui è stato trattato dalle autorità vaticane, che infine sono comunque giunte al riconoscerlo colpevole, è indicativa della convergenza di interessi tra i capibastone del Cammino e gli ecclesiastici implicati in pedofilia e altre immoralità).

    A noialtri "cristiani della domenica" interessa la giustizia. Un ecclesiastico macchiatosi di qualche grave scandalo, anche se sinceramente pentito non merita più i suoi titoli e neppure incarichi che abbiano anche solo minimamente a che fare con il pubblico. Vorreste voi ricevere l'Eucarestia da mani di pedofilo? o anche soltanto un'omelia sulla povertà e sulla castità dettate da uno che ha sperperato i beni della Chiesa per coprire i preti pedofili?

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  2. Complimenti, articolo chiaro e puntuale.
    Grazie
    LUCA

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  3. Bravissima Donna Carson!
    E poi Kiko dice che la gente scapperebbe a gambe levate se sapesse di dover dire il rosario...se leggessero questo foglietto illustrativo, invece, cosa farebbero? Brandirebbero il lanciafiamme per dare fuoco alle locandine delle catechesi? 😂

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  4. Sì, venite e vedete, ma guardate bene e sottoponete tutto al vostro giudizio, non trascurando neppure quel che vi dice il vostro sesto senso,perché poi vi verrà messo il fango sugli occhi e non vedrete più nulla, la vostra autostima sarà annullata e sarete in balia del volere altrui.
    Vi verranno strappati anche le armi potenti della preghiera del rosario e della comunione ben fatta (anzi spesso resa invalida, non certo per colpa vostra, sarà un caso?).
    Il bene (andare a visitare i malati) diverrà male e il male bene (chiedere perdono a chi ti ha violato).
    Il coniuge che ami diverrà la tua croce , non avrai tempo da dedicare ai numerosi figli, cui verrà insegnato che desiderare l'affetto della mamma è egoismo (da una intervista a un giovane seminarista figlio di nc).
    Imsomma guardate bene, ascoltate, alzatevi dalla sedia e tornate a rimirar le stelle e la grandezza del creato!

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  5. Quello che è sempre più evidente è che in effetti nessuna persona sana di mente e bene informata dei fatti potrebbe mai scegliere coscientemente di aderire a una cosa del genere. Ergo, l'esigenza dell'arcano, da sempre ammantata in comunità di un'aura mistica e come qualcosa di "esclusivo" altro non è che un modo di imbrogliare il prossimo, tirarlo dentro gradualmente e poi, come un pesciolino preso all'amo, trascinarlo a vita.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Simonetta:

    leggere quello che scrivi e soprattutto che ai figli viene insegnato che desiderare l'affetto dei genitori, è egoismo è come un'istantanea in cui viene fissata, in una sola immagine, la follia del Cammino. Forse è per questo che tanti camminanti hanno bisogno dello psichiatra.

    Sarebbe interessante scrivere un catechismo secondo Kiko, tratto dai mamotreti, che ricalchi il Catechismo della Chiesa cattolica, per evidenziarne le differenze. Kiko spesso dice l'esatto OPPOSTO di quello che dice la Chiesa, come questa storia che ai figli deve venire insegnato che la cosa più naturale per essi è peccato.
    L'egoismo è altra cosa: è desiderare di essere al centro dell'attenzione senza nessun riguardo per gli altri. Ma questo in un bambino non si configura ancora come vero egoismo ma come una tendenza che va educata.
    Anche in questo si vede come il Cammino detesta tutto ciò che è umano, tutto ciò che è naturale. Contrappone la grazia alla natura, come Lutero.

    Ma almeno Lutero non è stato equivoco: le sue idee le ha dichiarate alla luce del sole

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    1. Sì Pietro, per me leggere quell'intervista fu come ricevere una coltellata.
      Mi dissi: possibile che sia davvero così? Chi gli ha messo in testa queste idee balzane? Come confondere egoismo con i sani e giusti bisogni di un bambino? Orrore...
      Il giovane seminarista, con un volto tanto bello e pulito, mi fece una pena infinita e mi venne un forte desiderio di abbracciarlo, così come farebbe una mamma, una nonna o una zia.
      Insomma l'idolo (che poi non è tale) non deve essere la mamma o il papà, non lo studio di quel che appassiona, non la musica bella e sublime, nemmeno il seguire Gesù negli incontri della vita, anche quelli non programmati e non cercati, ma solo il guru, il guru e ancora il guru, il novello Wagner (che almeno era un vero compositore)!

      Mi ha colpito oggi il vedere Ave Kiko sul simbolo del cammino: si deve essere dimenticato "morituri te salutant", così da renderlo perfetto!
      O forse è sottointeso?

      Nota a margine, soprattutto per Apostata che, se non sbaglio, cercava una risposta a perché a Kiko fosse ststa data facoltà di aprire seminari. Uno degli ultimi post di Jungle Watch è proprio su questo, una lettura illuminante. Adesso con i svariati scandali sta venendo giù un gran castello di carte. Vedremo chi vi rimarrà (metaforicamente) sotto...

      Un caro saluto,

      Simonetta

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    2. Cara Simonetta, è sempre un piacere leggerti! Il logo ottagonale diciamo che l'abbiamo un po' ammodernato...l'omino scivola giù dai gradini battesimali, la colomba gli fa la pupù sulla testa e al nome della Madonna, così disonestamente inserito in quel simbolo, abbiamo sostituito il nome del vero padrone del Cammino, cioè Kiko.

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    3. Grazie Valentina per le tue gentili parole e per la correzione.

      Povero omino, spero incontri qualcuno che lo aiuti a rialzarsi. :-)

      Buona giornata a tutti,

      Simonetta

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  8. Leggere di seguito tutto quello che si va a passare nel percorso neocatecumenale mi ha messo nel cuore un'immensa tristezza. Devo dire che non una delle cose esposte è caricata più di quanto sia nella realtà vera, testimoniabile, vissuta. Come ho fatto? Parlo per me, guardandomi indietro.

    Pensando alle povere chiese kikizzate, deturpate, ho immaginato che questa potrebbe essere la Via Crucis.....del neocatecumeno....composta da più di quattordici stazioni, passibile di ulteriori aggiunte, finché non sia finito il calvario ancora in opera, grazie al genio ispirato di Kiko che non ha requie!

    Pax

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  9. Impeccabile!
    Quanto alla copertura dei pedofili mi viene solo da rispondere:

    Ma vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura? 8 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento. 9 Non pensate di dire dentro di voi: "Abbiamo per padre Abraamo"; perché io vi dico che da queste pietre Dio può far sorgere dei figli ad Abraamo. 10 Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco.

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  10. Non so perché non avete pubblicato,che ho saputo,che il 24/9/18sara' inaugurato il primo seminario in Estonia.Intanto Kiko,fa ancora i fatti suoi

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    1. Sono necessarie alcune precisazioni a beneficio dei cattolici sprovveduti che cadono nella trappola delle menzogne neocatecumenali "abbiamo più di cento seminari e ora partiamo anche in Estonia"... sì, voglio proprio vedere: in Estonia manderanno 4-5 seminaristi e diranno di aver aperto un seminario, cosicché Kiko possa mettere un'altra bandierina sul suo mappamondo (non è per modo di dire).

      Nella Chiesa Cattolica il seminario è un luogo di formazione e studio per futuri sacerdoti. Il vescovo è il responsabile unico delle ordinazioni sacerdotali: anche se un candidato avesse tutte le carte in regola, spetta al vescovo decidere insindacabilmente se ordinarlo o no.

      Ogni vescovo può aprire un suo seminario per formare umanamente e spiritualmente e teologicamente i candidati al sacerdozio. Ma per farlo occorrono parecchie risorse (una facoltà teologica riconosciuta dalla Santa Sede non si può improvvisare, così come non si possono improvvisare direttori spirituali, personale di supporto, ecc.).

      Per questi motivi nelle conferenze episcopali ci si organizza in modo da avere seminari "regionali" ben funzionanti, tipicamente con 80-100 vocazioni ciascuno, in modo da tenere in piedi una facoltà teologica con almeno una ventina di studenti in ogni anno del corso. Seminari più piccoli, infatti, avrebbero proporzionalmente spese molto maggiori.

      In alcuni casi, se i seminaristi vanno ad una facoltà teologica preesistente, può ancora essere utile avere seminari con 20-30 vocazioni, seminari nei quali si faccia solo formazione umana e spirituale, per cui sono sufficienti pochi sacerdoti.

      Perciò possiamo dire che se ci sono meno di 20-30 vocazioni non si può parlare di seminario, ma solo di una minuscola comunità di seminaristi, una soluzione temporanea ad un problema altrimenti difficile da risolvere (un vescovo potrebbe anche mandare i suoi candidati in seminari lontani centinaia di chilometri, non è mica obbligato a investire risorse diocesane per una struttura piccola).

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    2. Salvo rarissime eccezioni, i cosiddetti "seminari" neocatecumenali non sono seminari. Per esempio, di tutti i seminari neocatecumenali in Spagna, solo quello di Madrid ha più di una trentina di seminaristi. Tutti gli altri seminari neocatecumenali hanno un numero minuscolo di seminaristi, talvolta meno di sei o sette, e i neocatecumenali, essendo della menzogna, osano chiamarli "seminari". (per una discussione dettagliata cliccare qui)

      Inoltre ricordiamoci sempre che i seminari della Chiesa Cattolica sono veramente al servizio del vescovo. Nei seminari di Kiko, invece, sono al servizio di Kiko ma mentendo dicono di essere al servizio del vescovo. Sappiamo benissimo come va a finire con i cosiddetti seminari "diocesani missionari" Redemkikos Mater: il tempo di farsi registrare nello stipendio dell'otto per mille (o equivalente di altri paesi), e poi bye bye Vescovo: Kiko mi manda di qua e di là nel mondo a servire esclusivamente le comunità neocatecumenali.

      Nota: nei seminari neocatecumenali, nonostante gli slogan, si registrano seri problemi molto più che nei seminari diocesani. Presbiteri kikiani gay, pedofili, non chiamati al celibato, immorali, oltre che ignoranti e arroganti, vengono continuamente spostati qua e là dai capibastone della setta kikiana.

      Infine, il problema peggiore di tutti e che richiederebbe l'immediata chiusura di tutti i Redemkikos Mater, è che nei seminari kikiani vige esclusivamente la liturgia neocatecumenale, fanno discernimento esclusivamente i cosiddetti "catechisti" di Kiko (quasi tutti laici, a cominciare da Kiko stesso), e la formazione spirituale è -per Statuto- esclusivamente funzionale alle esigenze del Cammino. In pratica sono una truffa a danno di tutta la Chiesa, specialmente in quei casi in cui la Chiesa ha dovuto rimetterci proprie risorse per collaborare a tenerli in piedi.

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  11. il post di oggi risponde alle domande di Jeffino di qualche giorno fa
    Anonimo17 agosto 2018 17:37
    ...ma tu e gli altri dite che il cammino e' una setta e questo non lo accetto. Il mio parroco, viene a celebrare, il mio Vescovo nelle occasioni importanti viene a celebrare, il Papa, Santo, ha celebrato con il pane e il vino etc.etc. Io dico se questi personaggi sopra menzionati avessero il minimo dubbio sulla bonta' del NC sicuramente ci avrebbero cacciato dalla parrocchia, dalla diocesi e dalla Chiesa, invece sabato sera eravamo insieme ad altri all'incontro con il Papa... Jeffino



    Voglio riprendere le parole di Donna Carson
    …in generale all’inizio del cammino è molto difficile intuire la portata dell’impegno che si sta prendendo aderendovi, perché tutto quello che avverrà dopo è avvolto nel segreto dell’arcano e si inculca il pensiero che meno sai, meglio è, perché più completo è il tuo affidarti a Dio (mah!).

    Le catechesi iniziali:
    Avvertenza: non pensate in alcun modo di poter controbattere in qualsivoglia maniera a ciò che vi viene insegnato nelle "catechesi" perché lo schema è che in questi incontri non ci deve essere dibattito né contraddittorio, e l’uditorio può parlare solo se interrogato nelle modalità di cui sopra.
    Quindi viene detto chiaramente che non si possono fare domande. Un po’ strano per un gruppo che rifiuta di essere definito come una setta.

    Avvertenza bis: Al termine di ogni incontro vi si presenterà quello successivo come migliore e assolutamente imperdibile per cui se vi sentite nella condizione di sentirvi combattuti, ovvero in parte attratti da alcuni aspetti di queste “catechesi” ma rimanete perplessi da altri, l’input sarà sempre “prima di formarti un’opinione devi perseverare perché certe cose potrai capirle solo in seguito”.
    Questo è lo stile che caratterizzerà tutto il cammino, ogni tappa, ogni convivenza servirà per far capire qualcosa in più, qualcosa che devi ancora scoprire, qualcosa che ti aiuterà a diventare una persona migliore. E’ lo stesso stile di Scientology

    La prima convivenza:
    Inoltre, se farete presente di avere problemi familiari o lavorativi che non vi permettono di partecipare alla convivenza o a parte di essa, verrete indotti a dichiarare che queste difficoltà oggettive sarebbero segnali che il demonio in persona sta agendo per rubarvi qualcosa di prezioso alla vostra vita.
    Chiamate in causa sempre il demonio e la persecuzione per evitare di interrogarvi sulla realtà delle cose. Ma fanno così anche i testimoni di Geova

    Nella convivenza sarà imposto un clima di assoluto distacco rispetto a quello che è la vostra quotidianità perché è necessario rimanere completamente immersi nella situazione che i "catechisti" hanno scelto per voi, senza possibili condizionamenti esterni.
    In effetti a volte può essere utile staccare con la quotidianità, ritagliarsi del tempo per riflettere e meditare, ma il problema qui è che se non si partecipa alle convivenze si viene esclusi dal cammino. E questa decisamente non è una pratica che si usa nella Chiesa Cattolica

    Inizia il cammino vero e proprio: nessuno dice che si tratta di un impegno che durerà tutta la vita, né che verrà chiesto un impegno di tempo sempre maggiore,
    neanche una parola sul fatto che ad un certo punto verrà chiesta la decima di ogni entrata economica.
    Ma continuiamo a dire che non si tratta di una setta, altrimenti qualche neocat potrebbe offendersi.

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  12. continua…

    Poi inizia il tempo del bastone e della carota
    La carota: solo nel cammino si fa una liturgia splendida, si legge la Bibbia, e si fa un’Eucarestia e una Veglia così bella perché si rifà ai primi secoli del cristianesimo, quando la fede era più autentica. Siccome non c’è nulla di più facile che criticare la criticabilissima Chiesa, vi sentite depositari un sapere e di una pratica superiore rispetto a quella degli altri cristiani.
    Non so perchè mi vengono in mente i TdG che conoscono bene la Bibbia e cercano di convincere gli altri della bontà della loro ‘esperienza’ di fede.
    il bastone: tutta questa meraviglia si paga con umiliazioni pubbliche ( traditio, cento piazze) e umiliazioni in comunità ( scrutinii). D’altra parte dovete solo ringraziare Kiko che vi ha mandato dei catechisti con il preciso compito di spezzare il vostro orgoglio e piegare la vostra ‘dura cervice’. Ma siccome i catechisti devono seguire tante comunità e c’è sempre il rischio che qualcuno cominci a farsi domande, ecco la grande intuizione: i garanti! Ogni mese un incontro in un piccolo gruppo in cui vi flagellerete ulteriormente perché siete ancora idolatri e attaccati al denaro e al successo o quantomeno attaccati alle comodità. Ma come dopo tanti anni e tanti soldi spesi siamo ancora al punto di partenza?
    non so perchè mi viene intente Scientology…

    La vostra comunità andrà anteposta agli affetti familiari e di ogni tipo, e dovrete dimostrare questa predilizione ad esempio rinunciando per sempre a passare il capodanno o la Pasqua con qualcuno che non sia la comunità, inoltre la vostra comunità sarà sempre la prima a sapere le cose che riguardano voi e la vostra famiglia, prima ancora dei familiari e dello stesso coniuge qualora non fosse anch’egli in comunità con voi.
    Che strano..., ma questa cosa non accade anche nelle sette?

    Mi fermo qua. Quindi caro Jeffino tralasciamo pure il fatto che la comunità sia una setta o meno ( anche perchè entreremmo nel campo minato del plagio, della mancanza di libertà delle scelte, delle emozionalità suscitate dalle adunate e dalle chiamate vocazionali).
    Ma leggendo il post di Donna Carson risulta chiarissimo che il cammino usa metodi settari per convincere i suoi di essere qualcosa di buono e di utile per la vita.

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    1. Cara Michela, ascolta! Loro sono liberissimi di voler passare la Veglia Pasquale come gli pare e piace, cioè al modo loro, ovviamente sempre nel rispetto degli altri, che hanno pieno diritto di stare in Chiesa in Santa Pace. OK! Per cui liberi. Ma quello che vorrei dirti è questo.
      Una cosa è la Veglia Pasquale, altra cosa è passare la nottata con la chitarra in mano e cantare tutta la notte, urlando e battendo le mani. Secondo te? quella è la Veglia dei primi secoli? Cioè i cristiani dei primi secoli stavano con le chitarre e urlavano e battevano le mani, girando in tondo? Con tutto il rispsetto, perchè io li rispetto, anche se pensano l'opposto, perchè non amano che qualcuno non la pensi come loro; ma con tutto il rispetto, uno con la chitarra in mano che urla e canta tutta la notte è la Veglia dei primi secoli? Se la Resurrezione di Gesù, cioè l'aspettare il Signore è questa cosa? ditemi voi!? Per l'amor del cielo se vogliono così, ripeto, liberissimi, ed un modo di vivere la spiritualità, ma venirmi a dire che è la migliore Veglia Pasquale, che ci sia, NO! Perchè no? Perchè dicendo questa cosa, vanno a illudere le persone che hanno tutto il diritto di vivere una vita senza illusione. Spero di farmi capire bene. Cioè se una persona si sente di vivere in un certo modo, e quel modo non va a recare danno al prossimo, è liberissimo. Il punto della situazione è il voler recare danno al prossimo. Come? Illudendo le persone che sia la migliore Veglia Pasquale che ci sia e l'unica. Mi chiedo. Ma costoro che ne sanno di come vivono la loro vita gli altri? Che ne sanno della Veglia che passava un Padre Pio, di un San Francesco, di un San Paolo e altri. Che ne sanno della venuta del Signore? Che ne sanno dei Doni che da Dio ai suoi figli? dal momento che si pensano di essere i migliori. Io credo che ci debba essere più umiltà, senza essere dei fanatici.
      Cara Michela, Gesù è stato in contatto con molte persone, parlo dei santi e mistici, nessuno di questi passava la notte con la chitarra urlando e battendo le mani. Credo che non sia un errore il voler passare la nottata così,al modo loro, ma penso che l'errore sia il voler far pensare che quella è la Vera Veglia dei Primi Cristiani, cioè la Vera Veglia. Penso di essere stato chiaro.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    2. Direte che sono un credulone. Ma non fa nulla. Ora vi mostrerò la Vera Veglia Pasquale, a cui credo, perchè Gesù l'ha mostrata ad una santa suora stigmatizzata: Emmerick. Vi metterò un estratto del pdf, che trovata online, della vita della Madonna. Ha scritto, cioè ha riportato, la Passino di Nostro Signore. Tenete presente che un archeologo, in base alle sue visioni, ha ritrovato la Casa della Madonna in Turchia. Per cui riflettete sulla veridicità.
      Questo è quello ripostato.Sono diversi estratti, che vanno a sottolineare la Veglia, la prima Veglia, e della Madonna.OK!

      Le pie donne si ritirarono nel lato dove si
      trovava la Vergine. Tutti presero un po' di cibo e si intrattennero ancora pochi minuti a
      raccontare qualcosa, poi furono intenti a celebrare il sabato. Tutti erano abbattuti e
      tristi. La più grande calma regnava nella casa; le porte erano chiuse. Nessuno poteva
      inquietarli perché questa casa apparteneva a Nicodemo che l'aveva presa in affitto per
      il banchetto pasquale. Vidi Maria Santissima pregare con le pie donne rimaste riunite
      nella gran sala illuminata da una sola lanterna, le porte erano chiuse e le finestre
      velate. Cra pregavano in disparte, coprendo il capo con i veli da lutto e sedendosi sulla
      cenere in segno di dolore, alcune volte pregavano col viso rivolto contro il muro. Le
      vidi poi riunite intorno alla Madonna in dolorosa contemplazione. Tutto continuò così
      fino a sera. Quando il mio pensiero si univa a quello della Madre di Dio, vedevo il
      santo Sepolcro e, attraverso le porte del medesimo, il Corpo del Signore e il modo in
      cui era stato deposto. Lo vidi circondato da un'aureola luminosa, e aveva accanto a Lui
      due Angeli in perenne adorazione.

      Quando la Santissima Vergine, nella sua angoscia, aveva rivolto a Dio l'ardente
      preghiera affinché risparmiasse a Gesù la vergogna di essere esposto nudo sulla croce,
      vidi quella preghiera subito esaudita dal nipote Jonadab. Spinto da un comando Divino, usci dal tempio e corse attraverso la città verso il Calvario per venire in aiuto a
      Gesù. La Vergine, profondamente grata per la compassione mostrata da Jonadab,
      implorò su di lui e sulla sua casa la benedizione di Dio; infatti la famiglia di Jonadab,
      che era ammalata, guarì miracolosamente grazie all'intervento divino per mezzo di una
      Signora maestosa vestita di luce e circondata dagli Angeli. Io stessa vidi143
      quest'apparizione. Da allora Jonadab fu illuminato dalla fede in Cristo e si unì
      alla comunità cristiana. Per le anime contemplative e ben predisposte è naturale vedere
      la Regina del Cielo circondata dagli Angeli.

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    3. segue da precedente.
      Quando il sabato si concluse, Giovanni andò nella sala delle pie donne e pianse con
      loro, poi le lasciò; anche Pietro e Giacomo il Minore sopraggiunsero, ma non rimasero
      molto con loro, se ne andarono dopo aver cercato di consolarle. Maria frattanto
      pregava solitaria, presa dal desiderio di vedere Gesù. Le comparve allora un Angelo e
      La invitò a recarsi alla porticina di Nicodemo perché il Signore era vicino. Col cuore
      palpitante di gioia, la Madre del Salvatore si avvolse nel suo mantello e uscì senza far
      parola con alcuno. Erano circa le ventuno, la Santa Vergine, prossima alla porticina, si
      fermò in un luogo solitario e guardò in alto sopra le mura della città: vide allora
      scendere dal cielo in un fascio luminoso, l'anima del Salvatore, era senza traccia
      alcuna di ferite e accompagnata da numerose anime dei Patriarchi. Gesù si volse ad
      esse indicando la Madonna, poi disse: "Maria, Madre mia".
      Erano quasi le undici di notte quando
      la Madonna, spinta dall'amore e da un desiderio irresistibile, si alzò, si avvolse in un
      mantello grigio, e sola si allontanò dalla casa. Si diresse prima al palazzo di Caifa, poi
      a quello di Pilato. Per far questo dovette attraversare una gran parte della città, così si
      trovò a percorrere le vie deserte della Via Crucis, fermandosi ad ogni punto dove il
      Salvatore aveva sofferto qualcosa e sopportato qualche oltraggio. L'accompagnai per
      tutto il cammino e feci tutto quello che Ella fece nella debole misura delle mie forze.
      La Santa Vergine venerava il Sangue sacratissimo del Salvatore, baciava ogni pietra
      del suo percorso doloroso, ne inondava di lacrime la terra da Lui calpestata. Giunse
      così lentamente al Calvario, mentre vi si avvicinava, vidi di fronte a Lei Gesù col suo
      Corpo sacratissimo. Egli era apparso davanti alla Madre preceduto da un Angelo e
      fiancheggiato dagli Angeli del Sepolcro, seguito da numerose anime liberate. Non
      faceva alcun movimento e sembrava librarsi nella luce; la Madonna ne ascoltò la voce
      che le annunciò quanto aveva fatto nel limbo e le disse che stava per risuscitare e
      presentarsi a Lei col suo Corpo trasfigurato; volle che Lo attendesse sul Calvario, accanto alla pietra dove era caduta. Allora la Vergine, avvolta nel suo mantello, andò ad
      inginocchiarsi al posto indicatole. Quando si manifestarono questi avvenimenti era
      trascorsa la mezzanotte, poiché Maria Santissima aveva impiegato molto tempo nella
      Via Cruc:s.

      Vedete chitarre e battiti di mani e urla. NO! Se la Madonna ha vissuto così la Prima Vera Veglia, secondo voi? Qual è quella vera?, e come dovrebbe vivere un vero cristiano?

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  13. Salve, sono Eustacchio, per puro caso mi sono imbattuto nel vostro blog, cercavo pareri ed esperienze sul cammino di Santiago e clicca di qua,clicca di la, eccomi qua. Ho perso qualche giorno nel leggere un po' di commenti e mi sono fatto un'idea sulla struttura su cui si poggia il vostro passatempo. Ho deciso di scrivere perché la mia esperienza sui neocatecumenali non corrispondente a quello che di te voi e se me lo permettete vi potrei raccontare una storia, non di fantasia ma di persone vivi e vegete con le quali condivido gran parte della mia vita, soprattutto lavorativa. LAvoro presso uno studio privato e un mio collega e' un nc, questo e' sempre il piu' disponibile ad aiutare gli altri a volte facendo anche la figura del fesso, mette sempre una parola di pace nelle diatribe tra colleghi ed e' una gran brava persona. Mai assentato per i ritiri mettendosi in malattia, si lascia sempre qualche giorno di ferie, sono andato da lui un po di domeniche e insieme alla sua famiglia ho fatto le lodi, una bellissima esperienza. Io sono cattolico, vado a messa la domenica e basta, insomma faccio il minimo sindacale. Il mio collega e' molto presente in parrocchia( sto cercando di rispondere ad alcune critiche che spesso fate verso le persone che fanno il cammino). Scusate, sicuramente mi risponderete che questo mio collega e' una mosca bianca, sicuramente non e' un deficiente, soprattutto e' uno che io reputo buon cristiano. Grazie e scusate l'intrusione. Eustacchio

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    1. Credi davvero di esserti fatto un' "idea" che sia realistica?

      Se hai letto delle testimonianze di persone che hanno avuto la vita devastata dal CN, devi avere 1 bella faccia tosta a definirle "passatempo".

      Sai che ti dico? Dovresti imparare dal tuo collega ad essere 1
      "buon cristiano" , cioè a commuoverti quando uno parla della propria sofferenza e magari, visto che ti prendi la briga di mettere mano alla tastiera, di esprimere la tua solidarietà.

      Il fatto che il tuo collega sia una brava persona, rende automaticamente "buono" il CN?

      Tra i commenti che dici di aver letto, ne hai trovato qualcuno che dicesse che TUTTI i NC non sono brave persone o sono dei "deficienti"?

      Essere "cattolico" , come tu dici di te stesso non prevede un "minimo sindacale", un medio, un massimo .. (questo è lo schema che ha in testa chi intende la fede come 1 percorso "a tappe") .. o lo si è o non lo si è ..

      .. e il CN, a differenza di te e del tuo collega, NON lo è.

      Ti ripeto la domanda:

      il fatto che il tuo collega sia "molto presente" in parrocchia, onesto sul lavoro, distensivo nell'ambiente di lavoro, FA dell'organizzazione cui lui appartiene una "cosa" buona?

      Il tuo collega rende più onesto, più ecclesiale, più aderente alla dottrina cattolica il CN?

      Perché il tuo collega è 1 brava persona, automaticamente diventa lecita la Comunione fatta alla maniera NC, cioè in maniera difforme da quanto prevede la Chiesa universale?

      Diventa lecita l'interpretazione "fantasiosa" dei Vangeli, difforme da quella tradizionale della Chiesa?

      Diventa lecito organizzare un gruppo su struttura GERARCHICA in cui vige L'OBBEDIENZA ai capi ?

      In cui i capi si intromettono con domande pubbliche sulle tue questioni INTIME di coscienza ?

      In cui i capi ti IMPONGONO le scelte da fare in ogni ambito della tua vita (sentimentale, lavorativa, familiare, di FEDE ) ?

      Guarda, caro cattolico "al minimo sindacale" .. io penso che più neocatecumenale di te, non c'è nessuno!

      Roberta

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  14. Michela, sono d'accordo con te, ma vai a dirlo al Papa. Voi ve ne uscite con le tiratine di orecchi e altre panzane ma la verita' e' che se fossimo di fronte ad una setta o come dice Donna Carson cammino che usa metodi settari il Papa non ci bacchetterebbe ne tantomeno manderebbe famiglie appartenenti ad una setta in zona del mondo dove non c'e' Chiesa, li piglierebbe a calci nel culo e li caccerebbe fuori. Voi lo fareste sicuro perché anche se vi nascondete sotto un falso buonismo so benissimo come la pensano alcuni di voi sul Papa e C....... Basta vedere chi sono alcuni dei vs amici. O no Tripudio. Jeffino

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    1. "Vai a dirlo al Papa" è la patetica insinuazione di coloro che sistematicamente hanno sempre disubbidito al Papa e che a seconda della propria convenienza lo spacciano per figurante insignificante oppure per poliziotto severo.

      In realtà la figura del Papa è in crisi da più di mezzo secolo. Una crisi di autorità. L'autorità è tale per chi la riconosce: ma quando il Papa ha timore di comandare e di correggere, significa che i suoi non lo riconoscono più. Dunque la figura del Papa è in crisi perché c'è una crisi di fede tale da ammettere la disubbidienza come possibilità concreta.

      Nota bene: per disubbidire non c'è bisogno di fare il contrario di ciò che dice il Papa. È sufficiente infischiarsene, oppure giocare con le parole, oppure aggirare con un trucchetto. Per capire cosa intendo, basta leggere l'atteggiamento dei farisei e la condanna che ne fa Nostro Sognore.

      Fra l'altro l'ubbidienza al Papa non è un banale eseguire ordini. Il Papa deve pascere le pecorelle del Signore: tutte le volte che viene meno a tale compito, sta agendo a titolo personale, non a titolo di capo della Chiesa visibile. Per esempio, riguardo al vizio sodomitico, un Papa che blatera di «chi sono io per giudicare?», anche se fosse stato in buona fede, sta dando frecce all'arco di chiunque voglia promuovere quel vizio. Cioè sta venendo meno al suo compito. Un Papa che parla in maniera sufficientemente ambigua da farsi interpretare in più modi diversi, tra cui il concedere la Comunione ai divorziati risposati, non sta compiendo il dovere di vicario di Cristo, ma sta minando la sua stessa autorità.

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    2. A parte il fatto che il Papa NON manda nessuno, non organizza "chiamate vocazionali" il Papa, o "sorteggi" di famiglie; il Papa da' una BENEDIZIONE a chi gliela CHIEDE, in quanto "apparentemente" un fedele (il Papa non può leggere nei cuori)..

      ma soprattutto, vuoi insegnare al Papa come deve fare il Papa?

      Suggerirgli quale metodo pastorale usare?

      Invece di trarre profitto dalla pazienza e tenerezza che vi dimostra, dalla preoccupazione per la vostra salvezza che vi dimostra, dalle continue occasioni che vi dà per correggervi e raddrizzarvi .. voi cosa fate?

      Fate come quegli studenti sciocchi che dopo aver copiato il compito - e il professore se ne è accorto benissimo, ma non glielo ritira per non essere costretto a bocciarli, e gli dà ancora altre e altre occasioni per rimediare - ..
      se ne vantano, di averla fatta franca e magari vanno dicendo in giro che sono anche "andati bene", pensando in cuor loro che il professore è 1 ingenuo, per non averli "pigliati a calci" e "cacciati fuori" dalla scuola.

      Dimmi Jeffino, tu sul Papa la pensi come gli studenti sul professore vero?

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    3. Il Cammino Neocatecumenale è una setta perché il suo obiettivo non è quello di promuovere la fede della Chiesa, ma solo la fede nel redentor Kiko, l'esorciccio architetto compositore sinfonico e chef, e della signora Carmen che lo imbeccò per bene a suo tempo.

      La forza del Cammino sta nelle sue ambiguità. Fin dal primo giorno lo stratagemma principale di Kiko e Carmen è stato quello del «non ci capiscono... noi non abbiamo mai detto che... noi non intendevamo così... noi lo facciamo per la Chiesa...». Sono tutte menzogne condite di ipocrisia (il Cammino è infatti ispirato dal demonio - quello vero): se il neocatecumenalismo conducesse alla Chiesa, farebbe di tutto per correggersi, farebbe di tutto per eliminare le ambiguità, festeggerebbe quando un fratello del Cammino partecipa ad una qualsiasi santa attività della Chiesa non diretta dal Cammino. Invece no: il Cammino è un club esclusivista, nel quale occorre una tremenda ipocrisia per sopravvivere (cfr. ad esempio lo striscione «Tu es Petrus» esposto il sabato mattina al Papa, per poi poche ore dopo disubbidire al Papa e allo Statuto celebrando la carnevalata liturgica il sabato sera) e nel quale si va cianciando di essere "fortunati" per esservi entrati.

      Il Cammino è opera del demonio: solo al demonio (quello vero) può essere gradito l'inquinamento della fede e della liturgia. La disubbidienza al Papa, da parte dei neocatecumenali, comincia infatti dalle cose essenziali: dottrina e liturgia.

      Ricordiamo inoltre che il Papa non è il fabbricatore della fede: è il custode. È il custode di quelle immutabili verità di fede trasmesse da venti secoli con l'assistenza dello Spirito. Quelle immutabili verità di fede che possono essere spiegate in nuovi modi ma mai alterate: ciò che credevano i nostri padri, e i padri dei loro padri, e su fino agli Apostoli, è ciò che ci qualifica come cristiani. Quell'unica vera fede descritta da quell'unica vera dottrina e celebrata in quei sette sacramenti istituiti da Nostro Signore stesso.

      Dunque, riassumendo: se il Vicario di Cristo non prende provvedimenti contro le eresie neocatecumenali, vanno tenuti presenti questi due punti:

      - da un lato la crisi di autorità, dovuta anzitutto al fatto che nella gerarchia cattolica sono pronti a far di testa loro fingendo di ubbidirgli; ugualmente, soggetti come Kiko sono prontissimi a trascinare con sé fuori dalla Chiesa i propri adepti;

      - dall'altro lato le sbandate dei recenti successori di Pietro (cfr. ad esempio l'Amoris Laetitia., ma anche lo sfuggir di mano dell'incontro di Assisi 1986, la preghiera nella moschea di Benedetto XVI, ecc.: tutte cose che andavano evitate in partenza, perché nessuna di quelle era veramente necessaria al popolo di Dio, nonostante le loro ottime intenzioni.

      Al suo primo Vicario, Cristo disse: «e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». Anche il Papa ha da ravvedersi, perché anche il Papa può cedere alla tentazione. Ma il fratello Jeffino queste cose non le sa perché non ha mai letto il Vangelo. Non avendo letto il Vangelo, ma solo ascoltato patetiche "monizioni", non sa che la figura del Papa non è quella del capocannoniere della federazione di movimenti ecclesiastici. Non sa che l'avere qualcosa da ridire sul Papa non è automaticamente segno di dissonanza con la Chiesa. Non sa - o peggio, finge di non sapere - che finché celebra le carnevalate liturgiche e finché promuove le ambiguità dottrinali, sta facendo il gioco del demonio. Tanto più quando poi va accusando il prossimo di avere strane idee sul Papa.

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  15. Jeffino. Perchè non mi dici il perchè mi hai calunniato? Il perchè hai detto che sto davanti al pc, spesso, e poi dimostri di seguire tutti e tutto, leggendo attentamente il blog? Che per caso sei Ipocrita? Cioè giudichi gli altri, cioè vedi la pagliuzza e non vedi la TRAVE?
    Jeffino attendo una tua risposta. Chiara e nella verità. Davanti a tutti. Dammi una tua risposta, invece di passare a buttare tranelli alle persone, studiando come la pensano. Tu che dici, Jeffino?

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  16. @jeffino
    Il Papa non è come Kiko Arguello.
    Lui, come chi lo ha preceduto, vede il buono delle persone e, nel frattempo è attraverso di loro, cerca di cambiare la struttura.
    Kiko, come tutti i capisetta, cerca di salvare la sua struttura, che è marcia come lui, anche a costo di distruggere le persone.
    Chiaro il concetto?
    Lasciamo stare poi l'ipocrisia neocatecumenale di dire che "loro sono con Pietro" e poi disubbidirgli sistematicamente ogni sabato sera.
    Senza parlare anche dei ridicoli salti mortali che si fanno quando il PAPA osa dire qlc che a loro non piace. Esempio:"essere cristiani non è fare figli come conigli"
    A proposito: ti sei letto l'ultimo messaggio al Popolo di Dio del Santo Padre sul tema pedofilia? Secondo te uno come lui può mai essere d'accordo con l'ignobile comportamento del cammino fino ai suoi più alti vertici riguardo al caso Apuron?
    Che dici, Jeffino? Chi ha ragione? Il Santo Padre Francesco oppure Kiko Arguello che osa parlare di "persecuzione" ed ha pure il barbaro coraggio di mettere Apuron SUL PALCO al 50ennale?

    Detto questo eviterei di parlare di "amici". Gli amici del cammino hanno parecchi scheletri nell'armadio.

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    1. Scusa non pe rpolemizzare. Il pontefice gli piaccia o no è monarca assoluto. Se Apuron era sul palco anzichè in malattia diplomatica ed è stato ripreso in mondovisione ciò vuol dire una sola cosa: per la curia, per il papa, egli è innocente e questo nonostante l'ultimo proclama antidofilo (o antiomosessuale come sostiene Burke).
      poi se pure il papa è ricattabile da kiko non siamo alla frutta, ci siamo mangiati anche quella!

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    2. Essere monarca assoluto non significa essere conscio di tutte le porcate che si fanno alle sue spalle.

      Comunque puoi star certo che Bergoglio, notoriamente di ottima memoria quando si tratta di vendicarsi di qualcuno, a suo tempo la farà pagare cara a chi gli ha fatto lo scherzetto. Solo che la cosa non uscirà sui giornali, e tu continuerai a pensarla a modo tuo: evidentemente non sei un buon scacchista.

      Riguardo alla ricattabilità, non bisogna pensare come nelle scene dei film d'azione hollywoodiani dove il super cattivo va dal super buono a dire "o questo o guai". La realtà è molto più confusa e nebbiosa di quel che noi poveracci riusciremmo a immaginare. Si può persino indurre un Papa a dare le dimissioni e a fare in modo che sia fermamente convinto di aver deciso da solo: basta azionare per (lungo) tempo le (tante) leve giuste: gli equilibri di corte, le questioni a cui non riesce a dire di no, le questioni a cui non può dire di no, gli articolatissimi intoccabili intrecci... Per fare un esempio di questi ultimi ricorderei il famoso mons. Ricca, al centro di gravi scandali omosessuali, che venne stato promosso allo IOR proprio dopo che il Papa si era lamentato della lobby gay in Vaticano.

      Di fronte allo scempio noialtri tante volte ci troviamo a desiderare qualche scena hollywoodiana dove il Papa scomunica tutti gli eretici e improvvisamente torna la pace nella Chiesa. Ma come apprendiamo dal Vangelo stesso, fare pulizia delle erbacce pone il rischio di strappar via degli innocenti.

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  17. Capisco che articoli come questo di Donna Carson provocano reazioni come quelle degli ultimi commenti. In qualche modo bisogna correre ai ripari.
    Mi associo in pieno alla risposta puntuale di Roberta. Difficile riuscire a esprimersi meglio.
    Così aleCT che ringrazio.

    Io personalmente, avendo vissuto per trent'anni nel cammino, come ho già scritto, provo una profonda amarezza. Tutto quello che Donna Carson ha messo in evidenza, potremmo dire, almeno per me, col senno di poi, è purtroppo tutto vero e anche di più.
    La singola brava persona - dappertutto ci sono - non può fare la differenza.
    Qui si analizza un sistema marcio del quale abbiamo fatto esperienza e sul quale abbiamo aperto gli occhi progressivamente. Continuo a chiedermi, in questi giorni, perché mai ho impiegato tanto a capire, me ne faccio un cruccio. Anche perché non so darmi una risposta convincente.
    Una cosa è certa, per quanto mi riguarda, la mia esperienza si fonda sul l'aver conosciuto bene diversi itineranti e in particolare Kiko, Carmen e padre Mario.
    Per me sono stati uno scandalo: predicando in un modo e vivendo in un altro, imponendo pesi sugli altri che loro non muovevano con un dito. Artefici di strategie e inganni. Una cosa tra le più gravi: millantare l'ispirazione divina costante, vie che si aprono inaspettate, imprevedibili davanti a loro che MAI hanno avuto un progetto studiato a tavolino...e poi scoprire che MAI si facevano guidare dal Signore che parlava loro con grande chiarezza attraverso le indicazioni della Chiesa ( quelle a cui i veri santi hanno sempre prestato obbedienza col più grande rispetto, anche se causava loro rinunce e dolori ) alle quali mai dico mai si sono attenuti. Al tempo della Lettera di Arinze sull'eucarestia del cammino, che si sono messi letteralmente sotto i piedi, è definitivamente caduto il velo dai miei occhi.
    Forse ripeto sempre le stesse cose. Me ne scuso.
    Non è questione di piccoli particolari, di persone più o meno di buona volontà.

    Compresi che nel cammino neocatecumenale, dal di dentro, si poteva fare poco o nulla perché purtroppo.....nel neocatecumenato "il pesce puzza dalla testa".
    Se arrivi a loro per denunciare storture, resti annichilita dal loro cinismo, dallo scoprire che la matrice delle cose mal fatte, e sono tante in questa esperienza, è proprio in loro. Dunque non c'è cura alcuna.

    Pax

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  18. Il Cammino è una setta MODERNISTA.
    Sembra strano perché fa del valore della famiglia un punto di forza (ma in realtà ne distrugge molte), ma è modernista nel senso che vede le tradizioni passate come tutte sbagliate.
    Kiko non è un fondatore come San Francesco o San Domenico o don Giussani, ma come Russel dei Testimoni di Geova, che diceva di rifarsi direttamente alla Chiesa primitiva perché, da Costantino in poi non ne ha più azzeccata una. Esattamente quello che dice Kiko.
    E come Kiko anche i neo modernisti attuali stanno cercando di riformare la Chiesa (io preferisco il verbo "rinnovare" perché "riformare" mi ricorda Lutero) attraverso l'ambiguità.

    Una persona mi ha detto che nel prossimo Sinodo sull'Amazzonia si parlerà del celibato dei sacerdoti.
    Pur non toccando la dottrina, ma solo la legge ecclesiastica, il tema è pericoloso perché se si dovesse aprire la strada all'abolizione dell'obbligo del celibato, non solo sarebbe un ulteriore invito al lassismo e un'altra rottura con le consuetudini del passato, ma, soprattutto, visto che nella Chiesa attuale post sessantottina pullula di omosessuali, sarebbe l'anticamera al riconoscimento delle unioni omosessuali.

    Spero di sbagliare, ma il lassismo imperante nei conventi e nei seminari degli ultimi decenni, con poca o nulla PENITENZA, ha fatto sì che molti eterosessuali non abbiano resistito alle tentazioni e di conseguenza hanno lasciato, mentre gli omosessuali sono rimasti perché tanto clandestini sarebbero stati anche fuori.

    Ripeto, spero che la mia analisi sia sbagliata, ma l'insistenza di certi prelati nel voler "aprire" agli omosessuali mi insospettisce.
    Chi me lo dice che quei prelati che presenziano alle veglie contro l'"omofobia", che non esiste, non siano loro stessi omosessuali?
    In ogni caso la tattica è ambigua, come quella del Cammino.

    A proposito: chissà cosa pensa Kiko del celibato per i sacerdoti?

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    1. Penso che gli vada bene tutto, basta che tolga gli abiti del sacerdoce e indossi quelli del "presbitero", ovvero del celebrante muto e complice.

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    2. Arrivi buon ultimo. Della pornocrazia vaticana ha scritto Ariel S . Levi di Guardo (isola di patmos). Da un articolo del medesimo estraggo alcuni passaggi

      Tra il 2008 ed il 2009 scrissi un libro intitolato E Satana si fece trino. Relativismo, individualismo e disubbidienza. Analisi sulla Chiesa del terzo millennio. Il libro fu poi pubblicato alla fine del 2010, ed ebbe anche una ottima diffusione. Nelle trecento pagine di questo mio libro è contenuta una analisi decisa e precisa sulla situazione nella quale un decennio dopo è precipitata la Chiesa. Infatti, la data di stampa e la relativa distribuzione del libro documenta come con molti anni di anticipo ho descritto ciò a cui saremmo andati incontro. Ovviamente, quando scrivevo quelle pagine, io desideravo avere torto e non certo ragione, anzi speravo di poter dire in futuro di essermi sbagliato. Purtroppo, ciò che ho scritto dieci anni fa parlando della omosessualizzazione della Chiesa visibile, è invece storia dei giorni nostri. E detto questo ribadisco: il prezzo che come prete ho dovuto pagare all’interno della Santa Chiesa di Cristo, sotto molti aspetti è stato veramente smisurato, perché la lobby clerical gay è una autentica potenza, ed io l’ho sperimentato a caro prezzo sulla mia pelle.
      Alcuni confratelli mi indicano come specialista in omosessualologia clericale. Soprannome sul quale io per primo ho sempre riso, forse anche per cercare di dimenticare le angherie che ho dovuto subìre dalla potente cordata degli ecclesiastici gay, quando ho osato toccare questa lobby gay veramente molto potente e radicata all’interno della Chiesa ai più alti livelli della gerarchia ecclesiastica romana, come oggi i fatti e gli scandali dimostrano.
      Infatti, i buoni prelati di curia, tutti gossip curiali&omertà, erano impegnati a domandarsi chi fosse questo prete che osava tanto, mentre accanto a sé, senza scandalo e soprattutto senza problema alcuno, avevano i vari Mons. Krzysztof Charamsa, od il segretario particolare del Cardinale Francesco Coccopalmerio, il giocoso Mons. Luigi Capozzi, un ragazzo esuberante che organizzava festini gay a base di droga direttamente dentro il Palazzo del Sant’Uffizio, ovviamente mentre il suo protettore in porpora ignorava per anni di avere accanto a se una checca impazzita e drogata. E mentre ciò accadeva i vari Cardinali TheodoreMcCarrick producevano danni immani sparsi in giro per il mondo. Pur malgrado, per certi prelati tutti gossip curiali&omertà, il problema ero io che nel 2010 osavo affermare e spiegare: «Nella Chiesa abbiamo un problema gay che nel giro di pochi anni ci travolgerà ai più alti vertici delle gerarchie». E Dio solo sa con quanta spocchia alto prelatizia, quelli che oggi si stracciano le vesti al grido di «non sapevamo», «non immaginavamo», alzavano il telefono e poi appresso la voce con l’allora mio Ordinario Diocesano per intimargli: «Insegni quanto prima a questo suo prete a tacere!». E tra questi prelati dal telefono veloce e dalla intimazione altrettanto veloce, possiamo ricordare anche una telefonata fatta nel 2013 dall’Arcivescovo Angelo Becciu, all’epoca Sostituto alla Segreteria di Stato, affatto preoccupato per la massiccia presenza di preti gay nella Diocesi di Roma, ma piuttosto preoccupato che questo fatto noto a tutte le Autorità ecclesiastiche romane io lo avessi riferito a degli intervistatori televisivi che mi posero a tal proposito delle domande. Se l’Arcivescovo Angelo Becciu, anziché preoccuparsi di me che dicevo solo e null’altro che la verità, si fosse invece preoccupato dei monsignorini gay che organizzavano festini a base di marchettari e droga direttamente dentro i palazzi dei dicasteri della Santa Sede, forse oggi non saremmo in queste condizioni, esposti al massimo ridicolo e con una credibilità pressoché distrutta dinanzi agli occhi del mondo.

      Domando (credo legittimamente): c'è differenza tra l'omertà kikiana, sebbene mascherata da "karma" sfavorevole, e omerà vaticana omosex

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  19. Bene ha fatto Donna Carson a titolare
    "Venite e Vedete"
    Volendo parlare a persone mature che non hanno rinunciato al ben dell'intelletto.

    Kiko, che stravolge in tutto i Vangeli, vedendo le persone avvicinarsi al suo percorso iniziatico e ben sapendo che li vota, per vocazione, alla lobotomizzazione, avrebbe titolato
    "Venite e, magari Guardate ma.....per carità! Non Vedete!"

    Pax

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  20. Se uno entra in un presunto percorso di "iniziazione", ancorchè cristiano, sa benissimo di dover sopportare disagi trementi per la nota equivalenza che sussiste tra il "morire" e l'essere iniziati. L'inizizione è una cura dimagrante totale, stabilita per "passare la crina dell'ago" o "porta stretta" che dir si voglia. Per conseguenza abbracciare questa via è ben diverso che partecipare a dei ritiri spirituali, a dei corsi di teologia, a degli approfondimenti ecumenici e quant'altro. Essa è sostanzialemte un combattimento spirituale che richiede qualificazione, ferrea volontà , disciplina interiore e capacità di sottomissione alla disciplina imposta dal maestro, previa esclusione del neofita.
    Altro fatto è l'assoluta inidoneità di kiko a conferire alcunchè millantando capacità d'ordine spirituale che non ha, nè potrebbe avere in nessun modo, visto che esse, dal punto di vista sacramentale, appartengono solo al sacerdozio.
    Purtoppo quando si riconoscono problematici carismi a improbabili personaggi "fai da te" AUTORIZZADOLI A CONFERIRE INIZIAZIONI la frittata è praticamente fatta. Si attribuisce infatti a un laico e ai suoi collaboratori un potere che la stessa gerarchia ecclesiastica non ha e CIOÈ QUELLO DI GUIDARE L'ANIMA ATTRAVERSO LA CRISI DELLA MORTE IN VITA A SEGUITO DEL DISTACCO DAL CORPO DI ESSA. Tale possibilità è (in parte) riconosciuta solo nei riti esequiali cristiani ed è amministrata dal sacerdote.


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    1. Non credo che Kiko voglia "GUIDARE L'ANIMA ATTRAVERSO LA CRISI DELLA MORTE IN VITA A SEGUITO DEL DISTACCO DAL CORPO DI ESSA".
      Probabilmente non gli interessa niente.
      Vuole semplicemente realizzare le sue ambizioni servendosi di "servi sciocchi". Che poi credano che Kiko guida la loro anima attraverso la crisi della morte in vita a seguito del distacco dal corpo ecc. ecc. sono fatti loro

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  21. In ogni tradizione spirituale (siano queste considerate false o vere) tale è lo scopo dell'iniziazione, essa si poggia sull'autorità di un maestro riconosciuto e accreditato da una trasmissione ininterrotta e quindi posto in grado di garantire il corretto tramandamento dei contenuti spirituali originari.
    La realtà kikiana è notoriamente "fai da te"
    Per conseguenza, a mio sommesso parere, il primo fondamentale e macroscopico errore lo fa la Chiesa consentendole l'uso di un termine che le è stato sempre inviso come "iniziazione", termine che s'impiega ormai in maniera disinvolta e banale (tutto è "iniziazione") Nel contesto religioso il termine, invece, dovrebbe essere accuratamente spiegato, per tutte le conseguenze che comporta l'aderire a una via iniziatica che non è imparare un semplice mestiere "profano".
    Ciò ha parallelamente consentito a Kiko di ammantarsi di un'aura di mistero, con il quale ha suggestionato l'adeptato, in quanto l'inizizione comporta come conseguenza necessaria un esoterismo (le cose velate) e una disciplina (quella dell'arcano), termini effettivamente coerentemente presenti in altre tradizioni spirituali, ma totalmente assenti nella contemporaneità ecclesiale. Una posizione, questa della chiesa, per me incomprensibile. Essa, dopo aver conbattuto le eresie per quasi due millenni, ha invitato nel proprio nido il cuculo kiko facendogli maneggiare una sostanza religiosa (ermeneutica evangelica, inizizione, esoterismo, disciplina dell'arcano, nozze spirituali, che tra l'altro, se non erro, sono un passaggio della gnosi) tutti elementi che dopo il vaticano II sono divenuti vieppiù estranei alla sua dottrina che è focalizzata sempre più sul sociale, giungendosi persino a criticare il pilastro dell'aspetto contemplativo che, per me, invece,è assolutamente il più importante e qualificante del "cristianesimo interiore".
    Per secondo, continuo a sostenere che gli adepti hanno subito questo fascino e questa suggestione esotica per una certa vanità personale che, a quanto pare, amano esibire (non ho esperienze dirette). Di base le persone dovrebbero sapere che iniziarsi è dolorosamente selettivo per il noto principio che: "vi sono molti che portano il tirso, ma pochi i Bacchi" e che quindi, comunque, quanto si chiede (legittimamente o meno) in una via comporta scelte dolorose nella propria vita individuale familiare e sociale comunque vada. Del resto se uno fa la cura dimagrante del corpo sa che che soffrirà la fame per diverso tempo, non si vede perchè, per liberarsi del superfluo che opprime lo spirito, la cosa dovrebbe andare diversamente.

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  22. Michela, sono d'accordo con te, ma vai a dirlo al Papa
    Purtroppo come neocat abbiamo un problema di comprensione, di comunicazione e di interpretazione. Nel cammino abbiamo acquisito un metodo di partecipazione alla vita comunitaria che non è quello della Chiesa. Ci hanno insegnato ad obbedire alle direttive che arrivavano dall'alto. Le norme e le imposizioni di Kiko riguardavano tutta la comunità e quindi non si rivolgevano al singolo e non interpellavano la libertà del singolo. Adesso tu e molti neocat si aspettano dal papa lo stesso tipo di direttive che dovrebbero coinvolgere tutto il neocatecumenato come se le persone fossero una cosa sola con il movimento.
    Ti faccio un esempio: vedo che il papa dà la Comunione alla bocca. So che sono libera di riceverLa anche sulla mano, ma il fatto mi interroga, mi chiedo cosa devo fare e mi dò delle risposte. Voi invece vi aspettate una direttiva dall'alto che vi dica 'dovete fare così e basta'.
    La Chiesa ha già detto molto sul cammino, ma ha parlato alla tua libertà. Se preferisci seguire Kiko, sei libero di farlo - e ringraziamo Dio per questo - ma se cerchi un rapporto personale con Gesù Cristo, non mediato dalla comunità, allora la chiesa ti ha già dato tutte le chiavi per comprendere il cammino e tutti gli elementi per decidere se è una cosa buona o meno.

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  23. A Isaia ....
    ho scritto ciò che un neocat sente, cioè di essere speciale, di avere una conoscenza superiore ecc. ma non che effettivamente ciò in cui credono sia una cosa vera. Nei tempi del mio entusiasmo neocatecumenale avevo fatto una ricerca - con i miei mezzi piuttosto limitati - sul cristianesimo dei primi tempi, sulle liturgie dei primi secoli e obiettivamente non avevo trovato quasi niente che giustificasse le affermazioni di Carmen nè sull'Eucarestia nè sul battesimo.

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  24. @ per Simonetta
    Scusate cito Simonetta perchè in risposta ad un suo commento viene citata una intervista con Kiko dove il "il divin maestro" parla dell'egoismo dei figli che vogliono l'amore e l'attenzione dei propri genitori.
    Sapreste darmi un link per leggere questa intervista ?
    Grazie
    LUCA

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    1. Cerco il link e lo posto.
      Però a scanso di equivoci da quel che ricordo non e' il Sommo a parlare di egoismo, ma l'intervistato, un giovane seminarista nc, parlando di se stesso.
      Vediamo se ritrovo l'articolo...

      A presto,

      Simonetta

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  25. ANONIMO delle 9 e 54:

    Arrivo buon ultimo perché non sapevo di partecipare a una gara di gossip. L'avessi saputo non mi sarei iscritto.
    Ultimo o no ciò che mi interessa è evidenziare la verità.

    Interessanti gli estratti dell'articolo che hai proposto

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    1. Purtroppo è ben più serio di una gara di gossip (tipo Asia Argento). Quelli dela Argento alla fine sono fatti suoi, questi sono eventi che rigurdano (quasi) tutti. Nel mio dire non v'era veleno ma la triste constatazione che la realtà supera spesso (e questo il caso) la più audace fantasia
      Per esprimermi nei termini schietti del sacrdote è veramente intollerabile che dei finocchietti seminaristi siano stati promossi a finocchioni vescovi come se avessero il turbo "dietro" la schiena.
      Levi ribadirà la sua netta posizione nella ristampa (credo arricchita) del suo libro, già di trecento pagine, che uscirà l'anno prossimo.
      In ogni caso anche il card Burke aveva evidenziato come il vizio sodomitico fosse la causa principale dello scollamento della morale ecclesistica nella sua intervisaIa al Giornale di quattro giorni fa
      cardinale Burke: "Gli abusi sessuali sono atti omosessuali"
      "Il cardinale Raymond Leo Burke denuncia il "tentativo studiato di ignorare o negare questo rapporto con l’omosessualità" degli abusi sessuali"
      Del resto anche Blondet era intervenuto su certe blasfeme sfilate con paramenti sacri avvenute nei mesi scorsi nela New York progressista e organizzate da un alto prelato iataliano.
      Mi taccio d'altro per carità di patria.

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    2. Mi fa piacere che ci siano persone come te che affrontano questo problema immenso con dolore.
      E' difficile parlarne perché si prova, oltre al dolore, un fastidio enorme. Ma occorre denunciare.
      Vedo che oltre all'amore per la Chiesa hai anche un pensiero penetrante che può essere utile nel testimoniare la verità.
      Spero solo che chi di dovere faccia piazza pulita altrimenti il motto "una Chiesa povera per i poveri" rimarrà solo un programma fallito.
      Almeno per ora.

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  26. @LUCA

    Luca ho cercato l'intervista, ma non l'ho trovata, perlomeno non quella che ricordavo.
    Ho trovato questa, dove viene enunciato un concetto simile, ma non credo sia quella che avevo letto qualche tempo fa:

    https://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/giovanni-luzi-studente-sacerdote-1.712184

    Mi scuso di non aver trovato la fonte delle mie affermazioni. Ovviamente, se ritrovo l'articolo posterò il link.

    Un saluto,

    Simonetta

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  27. Ringrazio Michela e Roberta.
    E'un vero piacere leggervi, rendete semplici anche le cose più complesse.
    Apprezzo la vostra lucidità e la vostra chiarezza.
    Mi mancavano i commenti di Michela che ultimamente forse non scrive molto, ma quando lo fà arriva sempre al punto.
    Grazie
    LUCA

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  28. @ Michela 10:14

    Voi invece vi aspettate una direttiva dall'alto che vi dica 'dovete fare così e basta'.
    La Chiesa ha già detto molto sul cammino, ma ha parlato alla tua libertà.

    Sintesi perfetta, cara Michela.
    Evidenzia la differenza tra i camminanti e gli altri.
    Educati in un sistema che detta tutte le regole. Non sono contemplate altre opzioni. Non si lascia il minimo spazio alla sensibilità personale, che non è contemplata neppure come ipotesi remota.
    La piena adesione alla volontà di Dio per ognuno viene pesata solo sulla capacità di obbedire sempre a quanto imposto, specie se si obbedisce "senza capire".

    Pax

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  29. @Donna Carson,

    Bell'articolo grazie.

    Nel blog andrebbe creata una sezione con alcuni articoli facilmente reperibili che sono una sintesi dei vari aspetti del cammino.
    Ci metterei ad esempio questo articolo, quello sulla vicenda dell'approvazione dello statuto, la lettera di Arinze, la catechesi del cieco nato.

    A quanto ha detto Donna Carson aggiungo solo:
    -lodi con tutta la comunità prima di andare al lavoro nei periodi di avvento e quaresima. Ovvero 80 giorni in cui una persona deve andare alle sette di mattina nelle salette con le persone che hanno fatto il passaggio della preghiera in poi a dire le lodi. Potete immaginare in una famiglia, anche senza figli, cosa vuol dire..

    -passaggi e provarsi con i soldi: Passaggi, come il secondo, in cui le persone sono invitate a togliere tutti i soldi dal conto corrente per metterli nel sacco al momento del rito del passaggio. Soldi che DOVREBBERO andare ai poveri ma che nessuno sa che fine fanno, e guai a chiedere.

    EX-NC-???

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