domenica 24 marzo 2019

Per il Cammino, con il Cammino e nel Cammino


Più e più volte abbiamo denunciato la strumentalizzazione della vita spirituale degli adepti che il Cammino Neocatecumenale perpetra attraverso i propri catechisti, addirittura giungendo a privatizzare la Grazia di Dio.
Solo il Cammino converte, solo in Comunità si ascolta come si deve la Parola di Dio, tutto ciò che lo precede è sbagliato o perlomeno insulso, tutto ciò che è estraneo al Cammino potenzialmente pericoloso, ogni persona, attività o interesse che può allontanarti da esso, per quanto apparentemente buona e giusta, addirittura demoniaca.




Kiko Argüello, il leader di questa organizzazione impropriamente definita itinerario per la riscoperta del Battesimo, ha elaborato una nuova  dossologia che sostituisce, nei fatti, quella eucaristica.

"Per Cristo, con Cristo e in Cristo" diventa:

"per il Cammino"  - tutto ciò che fai, per quanto buono e giusto, deve essere finalizzato al Cammino e venirti donato attraverso il cammino: donazioni in danaro, buone opere, preghiera anche personale: nulla deve essere estraneo ad esso, neppure i peccati, che Dio permette che tu faccia per convertirti ad esso;

"con il Cammino" - devi adottare anche il sistema di vita e persino di linguaggio che sia compatibile ad esso, devi trovare sempre spazio nel tuo quotidiano  per le sue innumerevoli e crescenti richieste;

"nel Cammino" -non puoi permetterti di allontanarti dalla Comunità, neppure per i motivi più gravi: dal momento che Dio ci salva "a grappoli", tu sei destinato a salvarti solo con essa, e frequentarla non assiduamente o addirittura abbandonarla significa perdere la  fede e può portarti ipso facto alla dannazione.

In sostanza, ciò che ritieni in coscienza di dover fare o essere, deve risultare essere merito del Cammino e tornare a sua maggior gloria, non certo di Cristo.





Per quanto esposto in premessa, non ci stupisce più di tanto la seguente domanda fatta su Facebook da un neocatecumenale piccolo piccolo a un presbiterone kikiano in "missione" in Giappone, al servizio di un paio di famiglie in Missio ad Gentes (e perciò titolatissimo a rispondere "in persona kiki").

La domanda è la seguente:

«E se uno sbaglia nei confronti degli altri, si deve scusare???
Perché ieri mi è capitato di dire al mio catechista di aver trovato il mio nemico che non riesco a perdonare da una vita, ma siccome abbiamo il secondo scrutinio mi ha detto di aspettare  ma io volevo andare subito perché sono arrivato a una conclusione che sto male per quella persona e per me che lo trattato sempre come una m***.»

Capite? 

Il neocatecumenale piccolo piccolo, pieno di fervore quaresimale, ha incontrato un suo "nemico" storico e non vede l'ora di umiliarsi e chiedergli perdono così come in Cammino gli è stato insegnato.

MA
il neocatecumenale piccolo piccolo, invece di obbedire al proprio impulso, prontamente consulta in proposito il proprio catechista, perché ha imparato a proprie spese che non sottoporre e delegare le proprie scelte di vita ai propri catechisti, guide cieche solitamente ignoranti su tutto ciò che non sia contemplato nel catechismo di Kiko, può costargli rimproveri e piccole-grandi vessazioni.
Per questo Il neocatecumenale corre felice dal proprio catechista per annunciargli questa bella novità.

SICURAMENTE 
il neocatecumenale piccolo piccolo si aspettava dalla propria guida spirituale un caldo sorriso, un abbraccio, un incoraggiamento... in fondo, non ha fatto egli catechesi su catechesi, ammonizioni e quant'altro su questo amore al nemico che contraddistingue il fedele kikiano dal parrocchioso della Messa delle 12, ancora fermo al superato "amore per il prossimo" e ai fioretti quaresimali?

EPPURE...
Eppure non succede nulla di ciò che si aspettava. Il catechista non sorride, non si rallegra con il fratello per i segni della fede e per i frutti della propria stessa predicazione;
il catechista invece, accarezzandosi enigmaticamente la barba alla Kiko, gli ha non consigliato, ma certamente ordinato (perché ai catechisti, si sa, si deve obbedienza canonica, quindi i loro sono sempre ordini e non mai suggerimenti) di aspettare il secondo scrutinio per fare il fatidico passo.

A QUESTO PUNTO
comprensibilissimo è lo sconcerto del neocatecumenale piccolo piccolo.
Ma come, si chiede e chiede al super-presbi-nipponico sicuramente più vicino al cuore di Kiko: devo perdonare il nemico OPPURE NO? Sento ora questo desiderio, questa urgenza, e adesso ne ho l'occasione, non vedo l'ora di farlo...
Perché devo aspettare?

Non sapendo se il social-presbitero giapponese si adopererà a dare risposta al dilemma del neocatecumenale piccolo piccolo, ci sentiamo di spiegargli noi l'arcano, sperando che sia tra i nostri 25 lettori.

CARO FRATELLO,
DEVI ASPETTARE CHE SIA IL CATECHISTA A DIRTI DI PERDONARE IL NEMICO. DEVE ESSERE IL SECONDO SCRUTINIO A MIETERE QUESTO MIRACOLO DELLA FEDE.
ALTRIMENTI, IL CAMMINO, CON LE SUE TAPPE PROGRESSIVE CHE CI STAREBBE A FARE? PERCHÉ DOVREBBE DURARE TRENT'ANNI SE UN PICCOLO FRATELLINO COME TE SI SANTIFICA DOPO TRE ANNI?
ABBI PAZIENZA, È COSÌ CHIARO!
PER IL CAMMINO, CON IL CAMMINO E NEL CAMMINO... 
E SE NON CAPISCI È PERCHÉ SEI COME UN BAMBINO CHE BEVE ANCORA IL LATTE, POI CAPIRAI...
VAI IN PACE, FRATELLO.


31 commenti:

  1. Ottima analisi da Valentina, vivono peril Cammino Neocatecumenale, senza considerare altro, similmente ai Giudei del tempo di Gesù, i quali non vedevano i MIRACOLI del Signore, ma stavano a giudicare secondo la LEGGE, per cui gli davano del Demonio, perchè operava i miracoli il sabato, giorno di riposo, per cui, nella loro ottusità, credevano che Dio non dovesse operare.Come se il Signore fosse sottoposto alle regole che ha dato agli uomini o ad altro: NIENTE E NULLA PUO' SOTTOPORRE LA VOLONTA' DI DIO.
    Perchè a quel punto, si doveva sottoporre tutto e tutti alla volontà malata e fallace dei Giudei? Per spirito mondano e carnale, perchè amavano farsi i padroni delle cose di Dio e i detentori della Verità, l'Unica Verità. Ma tutto ciò è una grande presunzione, in quanto il Signore è il Principio di ogni cosa e il Fine, per cui nulla e nessuno potrà ingabbiare lo Spirtio del Signore. Ed ecco che arriviamo al famoso passaggio descritto il locandina, ovvero si è fatta una simile operazione, cioè si rimanda e si sottopone un fatto spirituale, più o meno importante, al passaggio e allo scrutinio, con la stessa intenzione dei Giudei, ovvero quella di acquisire potere e supremazia sul prossimo. Ma ritorniamo sempre lì, nessuno può sottoporre Dio:


    [8] Tema il Signore tutta la terra,
    tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,

    [9] perché egli parla e tutto è fatto,
    comanda e tutto esiste.

    [10] Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
    rende vani i progetti dei popoli.

    [11] Ma il piano del Signore sussiste per sempre,
    i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.

    [12] Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
    il popolo che si è scelto come erede.

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  2. [13] Il Signore guarda dal cielo,
    egli vede tutti gli uomini.

    [14] Dal luogo della sua dimora
    scruta tutti gli abitanti della terra,

    [15] lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
    e comprende tutte le loro opere.

    [16] Il re non si salva per un forte esercito
    né il prode per il suo grande vigore.

    [17] Il cavallo non giova per la vittoria,
    con tutta la sua forza non potrà salvare.

    [18] Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
    su chi spera nella sua grazia,

    [19] per liberarlo dalla morte
    e nutrirlo in tempo di fame.

    [20] L'anima nostra attende il Signore,
    egli è nostro aiuto e nostro scudo.

    [21] In lui gioisce il nostro cuore
    e confidiamo nel suo santo nome.

    [22] Signore, sia su di noi la tua grazia,
    perché in te speriamo.

    Carissimi, rimanete saldi nello Spirito della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, Egli dona lo Spirito ai suoi e li resuscita, non vi preoccupate di nulla se siete nella prova e confidate nel Signore. Lo Spirito della Resurrezione è entrato in questo mondo di tenebre e piano piano brucerà con la Sua Santa Fiamma ogni scoria e ogni tenebra, sia in voi che negli altri. Gesù è voluto venire quaggiù per ristabilirci e riportarci alla vera Volontà di Dio, Gesù ci purifica con il Suo Santo Spirito, Gesù ci ha resi figli di Dio, abbiamo Dio come Padre, il Padre, e abbiamo lo Spirito Santo che ci guida e ci purifica con la Sua Santissima Fiamma. Buona domenica a tutti.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  3. È addirittura incommentabile la grande confusione mentale e spirituale indotta dalle ambigue catechesi kikiane.
    In questo caso infatti, il neocatecumenale asserisce di dover chiedere perdono ad una persona, quindi in prima battuta capiamo che si è comportato male e quindi gli corre l'obbligo di scusarsi.
    Poi però scopriamo che è la tal persona (definita addirittura "il mio nemico") che in passato ha commesso qualcosa nei confronti del neocatecumenale.
    Quindi l'errore del quale intende scusarsi con il nemico è il non averlo perdonato per una colpa da questi commesso nei suoi confronti. Per intendersi: non c'è un processo di revisione e ripensamento rispetto alla causa prima del litigio, una valutazione di eventuali ragioni e punti di vista altrui, un "sì è vero, lui non doveva farmi questo ma anch'io..." oppure un "mi rendo conto che non ci siamo capiti" o altro, che potrebbero portare ad un riavvicinamento in quanto si dimostra di accogliere per certi versi ragioni o scusanti dell'altro.
    Semplicemente vi è la pulsione a chiedere scusa al nemico, che tale in fondo rimane, per il fatto di non averlo perdonato nonostante lui avesse torto e non lo meritasse.
    Con queste premesse, è comprensibile come tante richieste di scuse alla neocatecumenale, siano inutili, quando non offensive.

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  4. Da Jungle Watch chiedono preghiere per J. Toves, malato di cancro da diversi anni, che a dicembre 2014 cominciò a scoperchiare il diabolico calderone neocatecumenale concedendo interviste ai media accusando il vescovo pedofilo neocatecumenale di abusi sessuali contro un proprio cugino (senza però farne il nome).

    Sebbene Tim non si fidasse troppo di Toves (poiché quest'ultimo non aveva elementi concreti utilizzabili in tribunale ma solo la propria testimonianza), avvenne poi che molte vittime del vescovo pedofilo neocatecumenale contattarono Toves e quindi Tim stesso, finché Tim fece pubblicare un annuncio a pagamento su un giornale invitando le vittime di abusi sessuali "di certi anni in una certa parrocchia" a farsi avanti denunciando le molestie subìte. Fu così che finalmente si fecero avanti quattro uomini che avevano tutto da perdere poiché la legge dell'epoca aveva termini di prescrizione troppo brevi. Mentre i tentativi curiali (e persino romani, come il neo-friendly Filoni che manda Hon Tai-Fai a Guam) sono esclusivamente di insabbiamento, lo scandalo si allarga grazie al dibattito sui media.

    Frenchie, su Jungle Watch, ci chiarisce dunque che l'impegno iniziale di Toves è stato quell'increspatura che presto è diventata una tumultuosa onda, una marea che ha travolto il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron che tentò di tutto (persino parlare col Papa a sorpresa e senza appuntamento) per fermarla. E divenendo quindi latitante - confermando con ciò le accuse - ospitato da fratelli benestanti del Cammino Neocatecumenale a Guam, in USA e altrove. Come se il Cammino volesse rassicurare altri pedofili neocatecumenali che in caso di guai possono contare su soldi e complicità dei kikos.

    Toves testimoniò poi al processo vaticano contro il pedofilo neocatecumenale Apuron, processo che si concluse con la condanna e fu seguito da una ridicola richiesta di appello in modo tale da sospendere "temporaneamente" la condanna, cosicché il pedofilo non perdesse il titolo di arcivescovo ancora per qualche anno. Ricordiamo infatti che la lobby gay/pedo attecchita nei sacri corridoi vuole rassicurare i vescovi con scheletri nell'armadio: "arriverete a fine carriera a 75 anni senza problemi, male che vada sarà come McCarrick".

    Il vescovo pedofilo neocatecumenale compirà 75 anni a novembre 2020. Se venisse "spretato" prima di quella data, al di là delle altre considerazioni, metterebbe in gravissimo allarme i vescovi: "ma come, per gravi storture morali, il Vaticano potrebbe punirmi sul serio?" E magari si scoperchierebbero altri diabolici calderoni...

    Oportet ut scandala eveniant. È bene che avvengano scandali, perché se avviene uno scandalo generalmente significa che la giustizia è all'opera. La gerarchia della Chiesa deve rendere conto a Dio per tutte le viscide porcherie che ha nascosto e protetto, sia sul piano morale (come gli abusatori sessuali omo-pedofili tipo Apuron), sia sul piano dottrinale e liturgico (come il neocatecumenale Apuron e gli altri sostenitori della setta eretica). La Chiesa che punisce severamente un ecclesiastico colpevole, ispira molta più fiducia di una Chiesa "apparentemente senza colpevoli"...

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  6. Là dove, più che della Chiesa, si parla della propria "esperienza", e lo si fa in modo quasi ossessivo, psicologicamente si assolutizza la propria esperienza come fosse l'unica o, comunque, la più autentica e significativa che ci possa essere.
    Nel Cammino questa sfasatura, che ostacola una retta comprensione della Chiesa, non si vive solo a livello psicologico, cioè come alcuni fanno con le superstizioni, a cui dicono di non credere, per poi comportarsi come ci credessero, ma la si proclama nella pratica e, a volte, anche con le parole.

    Ne Cammino tutte le pratiche sono diverse da quelle della Chiesa, si proclamano errori teologici clamorosi, gli altri cattolici sono considerati religiosi naturali, la Chiesa del passato si dice che ha sbagliato tutto... Non è solo una questione di psicologia, ma di dottrina. Non solo i camminanti tendono a vivere come fossero la vera Chiesa, ma spesso lo credono, o credono che, di fatto, solo l'elite della Chiesa perchè hanno CAPITO un di più, che solo nel Cammino si può arrivare a capire.

    Poco importa delle dichiarazioni ufficiali: quelle sono "tattiche".

    Il Cammino non è come le altre realtà ecclesiali, che spesso sbagliano, ma che, se la Chiesa obbligasse a qualche rinuncia, ubbidirebbero.

    L'azione delle realtà ecclesiali "normali" può essere paragonata alla conquista spagnola dell'America Latina: ci sono stati errori, peccati, e tante cose che non sono andate bene, ma con gli avventurieri spagnoli sono arrivati anche i missionari e la FEDE.

    La "conquista" del Cammino, invece, è paragonabile a quella dell'Africa del Nord da parte degli arabi musulmani. Le stesse atrocità dei conquistadores, come in America Latina sono sorti nuovi popoli e, anche, una straordinaria civiltà, ma gli arabi musulmani non hanno portato la fede, ma l'hanno combattuta.

    Certo, il Cammino non vuole distruggere la fede cristiana, almeno così dice, ma se considera i fedeli cattolici dei religiosi naturali, allora significa che considera la FEDE cattolica come espressione di religione naturale.
    La prova? Il Cammino poco considera le figure dei santi, che la Chiesa propone come modelli di vera fedfe, e poco considera le devozioni autentiche (che nulla hanno a che fare col devozionismo supertizioso), che la Chiesa propone come espressione di fede.

    Nel Cammino invece si pratica il devozionismo e, spesso, la superstizione, nel momento in cui si dà la massima fiducia ai gadget kikiani come fossero amuleti e a pratiche ridicole non radicate nella tradizione e nella autentica fede cattolica.

    Quello che mi fa dire che certe espressioni di fede dei camminanti possono sfociare nel devozionismo e nella superstizione è l'OSTINAZIONE in certi errori nonostante siano stati avvertiti.

    Per i camminanti potrebbe valere quello che nella parabola evangelica Abramo disse riguardo ai fratelli del ricco epulone: hanno la Legge e i Profeti...
    Così i camminanti: hanno il Catechismo della Chiesa... se non credono a questo, neanche se il Papa gli ordinasse di fare la Veglia pasquale con gli altri parrocchiani ubbidirebbero

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  7. OT (chiedo scusa): qualcuno conosce l'agenzia di viaggi "orantes" con sede a roma che organizza pellegrinaggi in terra santa e gestita da un certo Roberto Rita? sono neocatecumenali? volevo portare i miei due zii a gerusalemme e mi hanno consigliato codesta agenzia ma spulciando su internet la cosa mi puzza....
    sono un ex ormai da anni, il cognome del tizio tra l'altro non mi era sconosciuto e di fatti coincide con un certo Paolo Rita che compare tra i cantori del risuscitò (sono andato a vedere si mea culpa conservo ancora un resuscitò a casa) insieme a Kiko Voltaggio Gennarini et al.... sono parenti? Insomma vorrei evitare di traumatizzare i miei zii con Domus e quant'altro ecco tutto qui.

    Grazie

    Frederik

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    1. Si, io lo conosco. Roberto Rita è un neocatecumenale, di dinastia neocatecumenale, ed ha finito il Cammino tanti anni fa.
      Però ti devo dire che è molto bravo ad organizzare viaggi in Terra Santa, è una persona simpatica e molto preparata, grande lavoratore ed onesto.
      In genere nei suoi viaggi si visitano molti posti, e porta anche qualche ora alla Domus, ma la cosa è anche interessante. E comunque non fa pubblicità al Cammino.
      Io so per certo che anche Don Fabio Rosini (che non è un "amico" del Cammino) ha organizzato con lui molti viaggi in Terra Santa per i suoi gruppi post-Dieci Comandamenti, quindi credo che tu ti possa fidare.

      Francesca

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    2. Ma secondo te perché porta la gente alla Domus se non per fare propaganda al cammino? Lui col cammino CE CAMPA. Non è forse lui che ha l'appalto dei pellegrinaggi di fine cammino? Un business mostruoso. Spero che questo blog si decida a scoperchiare questa pentola, farebbe un meritorio servizio a tanti.

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    3. Si, lui con il Cammino ci campa, ma campa anche facendo onestamente e bene il suo lavoro e portando in Terra Santa moltissimi altri pellegrini cattolici. Ti ripeto, io sono stata in Terra Santa con lui e tutte le persone che poi ho sentito aver fatto con lui altri pellegrinaggi sono rimaste soddisfatte.
      E' vero, lui è del Cammino e lo ha finito moltissimi anni fa (il suo nome è scritto in una delle prime targhe in alto nella Domus), ma è anche una persona onesta, brava, preparata, simpatica e riservata. Non ama molto parlare del Cammino, e non fa proselitismo.

      Francesca

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    4. @ Anonimo delle 23:25
      che ha detto:
      Ma secondo te perché porta la gente alla Domus se non per fare propaganda al cammino?

      Porta i pellegrini in quel luogo perché in effetti è importante. La "Domus Galilaeae" del Cammino è situata vicino alla sommità del monte chiamato delle Beatitudini, e in quel terreno probabilmente si è tenuto il Sermone della Montagna e l'istituzione dei 12 Apostoli. All'interno della "Domus" (nella parte posteriore) c'è un prato con un albero molto grande sotto al quale si dice che sia stato tenuto il famoso Discorso delle Beatitudini. Quindi è un luogo di interesse semplicemente cattolico.

      Francesca

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    5. Cara Francesca, permettimi di dubitare del fatto che all'interno della Domus si trovi il luogo ove storicamente si ritiene che Gesù abbia fatto il discorso delle Beatitudini.
      Infatti leggo che "un testo attribuito alla pellegrina Egeria, raccolto da Pietro Diacono nel Liber de Locis Sanctis (Cfr. PL 173, 1115-1134), identifica il luogo delle Beatitudini vicino alla Chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci, sulle pendici di un monte vicino, dove c'è una grotta. In effetti, a qualche centinaio di metri da questo santuario nel 1935 vennero alla luce i resti di alcuni edifici.
      Apparterrebbero ad una chiesa e ad un monastero del IV o V secolo. La cappella, di sette metri per quattro, costruita scavando sopra una piccola grotta, abbracciava un'altra grotta naturale, che è stata squadrata mediante lavori murari. Numerosi graffiti coprivano l'intonaco delle pareti, e il suolo era pavimentato con mosaici."
      Dubito che la Domus sorga su un terreno con reperti storici e scavi archeologici.
      Quindi, l'olivo della Domus sarà una delle tante mistificazioni kikiane. Ci dedicassimo tutta la vita a svelarle, non ce la faremmo ad enumerarle tutte.
      Una mia considerazione finale: non sono mai stata in Terra santa, ma credo che neppure avendo due settimane a disposizione, nella gerarchia dei luoghi di interesse da visitare, la Domus di Kiko potrebbe ricavarsi anche solo uno spazietto di dieci minuti.
      Quindi il tour operator che porta i turisti a perdere il proprio tempo in quel luogo è come minimo mal orientato.

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  8. Grazie, ricevuto. Allora mi informerò da lui se in effetti dici che è bravo. Per curiosità che parentela ha con il paolo Rita che compare tra i compositori-cantori del riuscitò? Ma possibile che tutti siano parenti dentro sto cammino? Fred

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    1. Che io sappia Paolo Rita dovrebbe essere il fratello di Roberto Rita.

      Francesca
      (anch'io sono una ex-camminate di Roma)

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  9. Tanti anni da faceva il falegname ed era anche catechista.Tipico neocatecumenale, prezzi alti, nessuna ricevuta (e che vuoi con 8 figli da mantenere), tempi di attesa lunghissimi per i fratelli poco importanti, brevi per quelli blasonati.... Poi non so se come agente di viaggio lavori meglio...

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  10. Non sapevo che i primi camminanti avessero una targa con il loro nome alla Domus... Forse è per fargli vedere la targa con il suo nome che l'ex falegname agente immobiliare li porta lì.... Pare difficile che l'albero molto grande sia lo stesso di 2000 anni fa.... E chi ci dice che Gesù avesse parlato sotto un albero?

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    1. Alla Domus c'è una scalinata esterna delimitata da pareti ai lati e su queste pareti ci sono le targhe delle comunità che hanno finito il cammino, l'anno in cui è stato finito ed il nome di tutti i componenti in vita.
      Anche il mio nome compare su quella scalinata, inserito tra quelli della comunità in cui stavo.
      Quando ci sono tornata per il "matrimonio spirituale" ho appreso però che il posto alle pareti è già tutto occupato, perciò le comunità che hanno finito il cammino da una certa data in poi, che non ricordo quale, non compaiono. Sembra che le loro targhe siano conservate non so dove.
      Anche qui è questione di "prim'ora", i catecumeni delle gerarchie successive nemmeno la targa esposta si meritano.
      Per par condicio avrebbero potuto individuare da subito una posizione alternativa se i muri della scalinata erano già occupati, non depositare le loro targhe in ripostiglio.

      Libera

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  11. Secondo me se foste più obiettivi, il blog acquisirebbe molta più credibilità.
    Sto in cammino da più o meno 8 anni, vengo qui di tanto in tanto, più che altro per farmi un pensiero critico sulle faccende neocat.
    Sono da sempre molto critico verso la struttura cammino che come non mancate di far notare fa acqua da tutte le parti, di conseguenza mi sento sempre un po' dentro un po' fuori. Ma il vostro essere completamente distruttivi alla lunga stanca e non mi è più utile alla costruzione del pensiero critico che tanto anelavo visitando questo blog.
    Non prendetela come una critica personale, probabilmente quello che vi muove è molto forte e forse io non potrò mai capirlo.
    Questa è solo la mia piccola esperienza che spero possa essere utile.
    Ciao,
    Stefano

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    1. Senza accorgertene ci stai chiedendo di essere politically correct, cioè ipocriti.

      Riguardo al "completamente distruttivi", probabilmente non hai sfogliato abbastanza le testimonianze sul Cammino (non solo quelle pubblicate qui sul blog) riguardo ai danni fatti dal Cammino. C'è gente che per rendersene conto ha dovuto prima assistere al suicidio (non in senso metaforico) di un proprio caro fratello di comunità, o alla devastazione della propria famiglia ad opera dei cosiddetti "catechisti" super fedelissimi di Kiko.

      Il problema del Cammino è che ciò che vi è di buono non è né la struttura, né il metodo, né i contenuti, ma solo il casuale frutto del buon cuore di alcuni fratelli che ancora non si sono resi conto che il Cammino è marcio fin dalle fondamenta. La fortuna del Cammino dipende esclusivamente dal grave stato di crisi in cui oggi versa la Chiesa sul piano morale e ancor più su quello spirituale (dottrinale e liturgico). Non manchiamo mai di far notare che laddove i vescovi e i preti sono corrotti, laddove la fede popolare è debole, il Cammino riesce ad attecchire.

      A questo si aggiunge il fatto che il Cammino attira ingannando, mediante le false promesse di una "riscoperta del battesimo", di una "fede adulta", di una vita "veramente cristiana"... ma per chi è invischiato nelle attività della setta, e conosce sostanzialmente solo il gergo della setta, e considera problematico al più qualche atteggiamento di qualche capocosca della setta, diventa tutto molto più difficile da capire. E questo comporta che occorre dolorosamente mettere sempre i puntini sulle "i" facendo notare le porcherie che si compiono nel Cammino e per il Cammino, facendo notare a cosa portano le premesse date per scontate nelle comunità, facendo notare la vastissima foresta di ingiustizie e menzogne su cui si fonda il Cammino.

      In tutto questo - se ci hai fatto caso - le tue buone intenzioni non sono in discussione. Una persona di buon cuore può aver incontrato una religione qualsiasi, diciamo il buddismo, e fare una vita di pace e di dedizione al prossimo, ma ciò non implica che il buddismo sia una religione vera e adatta ad avvicinare a Dio e adattissima a procurare la salvezza eterna (se fosse stato così, allora Nostro Signore non si sarebbe incarnato, e ancor meno avrebbe insegnato e istituito i sacramenti). Il buon cuore - da non confondersi con le buone intenzioni che lastricano le vie che portano all'inferno - può portare molto lontano, ma non è un sostituto dell'assenza del cristianesimo, tanto meno è un sostituto dell'inquinamento del cristianesimo.

      Il Cammino - cioè l'invenzione di due sbalestrati spagnoli che hanno sempre voluto alterare la fede e la liturgia e la Chiesa stessa - sfrutta quel buon cuore senza pietà. C'è l'ordine di scuderia di far leva sulla generosità dei fratelli (prova a non "dare la Decima" e a versarla invece ad un monastero di clausura in cui il Cammino non c'entra niente, e guarda cosa succede per aver fatto un'opera sicuramente gradita a Dio), di far leva sulla disponibilità dei fratelli (prova a mancare a qualche convivenza e a sfruttare quei soldi e quel tempo per fare un pellegrinaggio ad un santuario mariano come gesto di conversione personale, opera di devozione sicuramente gradita a Dio, e guarda come reagiranno nel Cammino, soprattutto i capicosca), di far leva sull'ignoranza dei fratelli (prova a contraddire un cosiddetto "catechista" quando quest'ultimo dice una fesseria o un'eresia, e guarda cosa ti succede).

      Le verità di fede sono qualcosa di immutabile. Per questo diventa così limpida la critica a chiunque vada contro la fede.

      p.s.: i farisei ritennero non credibile Nostro Signore, anche dopo averne visto i miracoli...

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    2. Per Gino Mandolino.
      Io in cammino ci sono stata 35 anni, ho concluso tutti i percorsi ed ho fatto la catechista per più di 25 anni.
      Dopo 8 anni di cammino ero ancora molto fanatica, vedevo tutto bello e non accettavo critiche.
      La crisi mi è venuta dopo 30 anni e passa di cammino, vedendo che il finale era peggio dell'inizio.
      Nel cammino non si mantengono le promesse iniziali, non si crea "amore ed unità", ma solo un luogo per ritrovarsi e portare avanti i propri peccati indisturbati senza mai una correzione.
      Il popolo di camminanti che ho sperimentato io, come molti mi pare, è un popolo kikiano, opportunista, falso e senza la minima volontà di combattere il peccato, anche se ci sono tante perone in buona fede, come forse dei tu.
      Forse è per questo che siamo distruttivi: dal cammino noi siamo stati distrutti. E siamo tanti.
      La Chiesa non distrugge, la Chiesa ama tutti.
      Ti auguro di non provarlo mai, o forse sarebbe bene che te lo augurassi, per la salvezza della tua anima.

      Libera

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    3. Stefano,
      definiamo 1 po' i termini da te usati, così siamo sicuri che stiamo parlando della stessa cosa:
      cosa significa per te essere "obiettivi"?
      E cosa, essere "distruttivi"?

      Che cosa c'è di più obiettivo che fare 1 confronto basato sui fatti e non sulle opinioni?
      - Mettere a confronto i contenuti predicati dai NC con quelli cattolici e vedere che divergono?
      - Mettere a confronto le Eucaristie celebrate da sacerdoti compiacenti, secondo le "regole" inventate da Carmen, e vedere che sono diverse da quelle della Chiesa cattolica?
      - Mettere a confronto la prassi di relazionarsi coi membri interni, secondo 1 struttura gerarchica di "obbedienza assoluta", con le altre associazioni ecclesiali laiche e vedere che in nessun'altra essa vige?
      - Mettere a confronto le conseguenze di questa struttura gerarchica con l'ordinamento della Chiesa e vedere che essa la vieta (se non bastasse a vietarlo il buon senso e il Vangelo che comanda l'amore - e perciò il rispetto - al prossimo): ossia vieta il mancato rispetto del "foro interno" , l'intromissione nella coscienza delle persone, nelle loro scelte vocazionali, affettive, lavorative, genitoriali .. ?
      - Mettere a confronto le caratteristiche del CN con quelle basilari di tutte le sette e vedere che
      coincidono ?
      - Mettere a confronto i "frutti" della fedeltà negli anni al CN: fanatismo, arroganza di gruppo, elitarismo, genitorialita' irresponsabile, trascuratezza dei propri doveri di stato sostituiti dai "doveri del cammino", fino al punto di sobillare e indurre la separazione dei coniugi ..

      sono "distruttiva" io a testimoniare che è successo o sono DISTRUTTIVI loro che l'hanno fatto succedere?☆

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    4. Quando tu dici "se foste più obiettivi" forse intendi più DIPLOMATICI, come anche ultimamente anche i capi NC hanno imparato ad essere, soprattutto davanti alle telecamere, nelle interviste alla stampa, negli ambienti che "contano" cattolici e politici per ingraziarsi i potenti di qualsiasi livello.
      Questa "diplomazia" è IPOCRISIA pura ..
      Tu approvi tale operazione di marketing? Magari sei anche uno che ne fa parte attivamente, forse anche non coscientemente: ti mandano "avanti" perché hai la "faccia pulita", sorridente, pacifica da bravo ragazzo o uomo cordiale .. il "volto buono", rassicurante del CN .
      Se è così, sappi che fai più danno tu dei catechisti o fratelli cerberi e arroganti che si rivolgono con sussiego e volgarità ai preti e alle persone esterne.
      Penso tu abbia sufficiente "pensiero critico" per capire il perché.

      A mio avviso, su questo blog in molti sono educati e diplomatici ma per fortuna anche no .. perchè uno non legge o scrive qui per passarsi il tempo, per fare disquisizioni astratte su cose religiose, se tu lo fai con questo spirito, sperando che il "pensiero critico" entri in te senza che fai nessuno sforzo (come dovrebbe succedere per la Parola di Dio con l' "ascolto della predicazione di Kiko" - succede poi? -) ci credo che ti viene a noia!
      Mi spiace per te ma la realtà è che non puoi costruire senza distruggere prima ciò che è sbagliato, ( non regge mettere l'evangelico "rattoppo" nuovo sulla stoffa logorata), non puoi leggere cose su internet o altrove sperando che ti aiutino a formati 1 spirito critico e che PERÒ allo stesso tempo non disturbino troppo la tua coscienza.
      Ma che problema c'è?
      Se sei contento della tua "sistemazione" e vuoi restartene tranquillo, cambia canale e tieni lontano ogni minimo dubbio che ti possa inquietare, se poi, come hai fatto capire, qualche dubbio ce lo hai e cerchi di placarlo, non è la lettura più adatta, ti consiglio di andare a parlare coi catechisti, raccontargli quello che fai e chiedere umilmente a loro come devi regolarti col tuo desiderio di "pensiero critico".
      Allora forse ti accorgerai che il CN non è cosa di cui si possa essere "un po' dentro e un po' fuori" .

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  12. Per acquisire un pensiero critico sulle faccende neocat non è necessario frequentare il nostro blog. Basta giudicare Kiko e katekisti in base alla coerenza fra ciò che dicono di essere e ciò che sono e fanno in realtà. Purtroppo non è facile, perché in realtà il Cammino segue l'andazzo odierno, per il quale non si considera mai nulla per ciò che vale davvero ma per ciò che dice di valere.
    Mio cugino ha sentito alla tv che l'acqua dell'acquedotto è controllata giornalmente, quindi molto più potabile e sicura delle acque minerali, e per questo beve felicemente dal rubinetto. A nulla è servito svitare il filtro e fargli vedere i depositi rugginosi delle tubature del suo stabile, mai cambiate da tempo immemorabile.
    La fiducia in ciò che ha sentito prevale, anche perché gli fa comodo crederci.
    Ci sarebbe da fare una bella riflessione, su quanto il cammino sia in realtà "secondo il pensiero del mondo" e non viceversa.

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  13. Per Gino Mandolino:
    Penso sia positivo che tu abbia uno spirito critico. Anche io che in cammino sono stato circa 27 anni, ricominciandolo due volte e arrivando entrambe le volte alla soglia della cosiddetta "elezione", sono stato un po' scettico fin dall'inizio. Non sono mai andato a nessuna gmg e a nessun incontro con kiko proprio perché non ho mai voluto identificarmi in toto con il cammino. Questo scetticismo mi ha portato a non fidarmi mai dei catechisti e dei loro "consigli". Solo dopo molti anni sono arrivato a capire che quelli che sembrano, come li definiva Tripudio, "qualche atteggiamento problematico di qualche capocosca della setta" derivano da una precisa impostazione dall'alto. Non è un caso che i catechisti si comportino tutti allo stesso modo. Tutti pretendono l'obbedienza, tutti si atteggiano a superiori depositari di una verità rivelata solo a loro, tutti si siedono distanti dai fratelli in convivenza, quasi a non volersi "contaminare", nessuno di loro e dico nessuno, va MAI a trovare un fratello/sorella loro catecumeno che magari è malato grave in ospedale. Sono di una freddezza e di una indifferenza unica, non ce n'è uno che abbia un atteggiamento che assomiglia vagamente alla carità cristiana. Questa è la mia esperienza in comunità diverse di città diverse, ed è molto simile a quella di praticamente tutti quelli che scrivono in questo blog. Non rinnego gli anni trascorsi in cammino, io l'ho fatto in buona fede e credo anche che la frequentazione assidua delle Scritture mi abbia aiutato in molti momenti della mia vita, ma certamente non le catechesi né i catechisti, cioè NON il cammino. Non mi sembra che chi scrive in questo blog sia distruttivo: purtroppo ci sono persone che per buona fede, ingenuità o fiducia mal riposta si sono fidati delle indicazioni dei cosiddetti catechisti e hanno preso delle decisioni sbagliate e negative per la loro vita, delle quali pagano ancora le conseguenze. Come dicevo, non è il mio caso, ma di certo non biasimo questi fratelli per l'acredine che nutrono verso chi a suo tempo ha loro imposto tali decisioni e non si è minimamente né pentito, né curato delle conseguenze. Conosco persone che sono andate in depressione e che non si sono più riprese. Vite spezzate, rovinate. E questi continuano ad agire indisturbati come se niente fosse. Nulla turba le loro coscienze. Chi scrive su questo blog non è distruttivo, è obiettivo. Distruttivi sono quelli che calpestano le coscienze dei catecumeni, incerti e bisognosi di aiuto e impongono loro carichi che in prima persona non si sognerebbero mai di portare. Razza di vipere.

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  14. Caro camminante, il cammino è distruttivo e te ne accorgi dopo... Ti lacera dentro perché ti rende inabile a credere in te stesso e rimanda la Luce ad un fattore esterno rappresentato dal catechista e dalla comunità, che si adegua, tra l'altro alle direttive dei catechisti. In un siffatto scenario potranno fare di te ciò che vogliono, ossia un itinerante per ingrossare le fila del CN, un capofamiglia di una famiglia numerosa per dimostrare agli altri i segni della fede che si vive in cammino, oppure un percorso vocazionale per riempire le piazze con le alzate di cui compiacersi con il Papa il cui appoggio è fondamentale per convincere tutti della BONTÀ del CN. Esso, così facendo, ti porterà ad una lacerazione interiore ed esteriore che un giorno non riuscirai più a gestire e gli epiloghi sono tra i più svariati, compreso quello di rimanere in un contesto che ti uccide, ma che ti convince che è la persecuzione cristiana che ti fa soffrire così tanto, nonché la vicinanza a Cristo che ti fa suo imitatore. Cristo non ha messo nessun peso agli uomini, ma li ha tolti...In più la foga con la quale si scrive su questo blog altro non è, a mio personalissimo avviso, il frutto di un tentativo di liberarsi di 20, 30 anni di lavaggio di cervello ribadendo alla propria forma mentis qual è la cosa giusta. Paradossalmente è propria questa pervicacia che dovrebbe convincerti!

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  15. Dobbiamo ammettere che però, siccome noi eravamo in buona fede, commettiamo l'errore di attribuire a tutti la stessa disposizione d'animo.
    Anche se con dispiacere, dobbiamo renderci conto del fatto che molti di coloro che entrano in cammino e vi fanno carriera (oppure comunque ci si trovano bene), sono simili ai fondatori Kiko e Carmen, cioè sono dei narcisisti, in cerca esclusivamente del proprio interesse personale, anaffettivi, manipolatori e potenzialmente criminali.
    Naturalmente persone così infestano tutti i movimenti ed anche la Santa Chiesa. La differenza è che, nel Cammino, essendo loro lo specchio dei fondatori, allignano come fossero a casa propria, senza neppure fare lo sforzo di nascondersi.
    Chi è in buona fede non fa carriera fulminante nel cammino; chi è in buona fede, prima o poi se ne va sbattendo la porta, oppure, se rimane, di solito per debolezza o a causa di legami familiari, cerca di apportare qualcosa di buono o di evitare le peggiori brutture.

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  16. È proprio così, Valentina, grazie.

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    1. Sono stata tra le persone più obbedienti nel cammino, su tutto.
      Mio marito è stato responsabile tantissimi anni, eravamo catechisti di molte comunità, e godevamo di stima e credito. Anche per questo, molto probabilmente, mi sono accorta tardi dell'andazzo.
      Una volta finito il cammino, ci aspettavamo qualche frutto buono in una comunità totalmente mondanizzata, com'è stato detto da qualcuno. Rivalità, gelosie, delazioni, menzogne, calunnie, ipocrisia, falsità, avarizia, continue feste mondane e chi più ne ha più ne metta.
      Abbiamo iniziato a denunciare queste cose, anche con tatto ci pareva, ma questa è stata la fine per noi.
      Nel cammino non si può evidenziare alcuna stortura, nessuna incongruenza, bisogna parlare sempre bene ed elogiare.
      La nostra obbedienza trentennale, ora che eravamo diventati scomodi, è stata criticata dai catechisti come "volontarismo" e "rubare la gloria a Dio", come se noi , superbi, ci volessimo vantare di qualcosa di nostro.
      Capite? Nel cammino non conta ciò che sei stato o ciò che hai fatto (prima di aprire gli occhi), quello che conta è non criticare e non denunciare.
      Se fai questo, anche con tutte le ragioni documentabili, la tua obbedienza si trasforma immediatamente in disobbedienza, volontarismo, religiosità, superbia. Vieni pesantemente umiliato pubblicamente e, se non ti pieghi di fronte allo scempio, si creano situazioni che per forza ti costringono a lasciare la comunità, tacciato come ribelle, giudicatore e superbo.
      Perdi tutti i "fratelli", nessuno ti telefonerà più o passerà a salutarti, rimani solo e con pesantissimi giudizi che incombono su di te. Diventi un paria, uno da scansare, da non incrociare per strada cambiando percorso e tu, che hai già perso tutto prima perchè la comunità nel frattempo è diventata per te un'assoluto, ti ritrovi nella più totale solitudine e con l'onta di essere giudicatore e superbo.
      La comunità, se non ti presti a sperticati elogi su tutto (a voce, poi facendo come ti pare), se non ti prostri ai catechisti, se non ti pieghi più a vivere nell'ipocrisia e nella falsità, ti toglie la dignità, ti costringe ad umiliazioni disumane e poi ti lascia completamente solo.

      Libera

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  17. Ciò che il furente Mandolino non capisce, è che se nella migliore acqua minerale di questo mondo aggiungi qualche goccia di arsenico, quello che ottieni non è un'ottima minerale con un po' di trascurabile sapore secondario, ma solo una bevanda velenosa con l'etichetta di acqua minerale.

    Che questa cosa venga affermata con allegra gentilezza o con dura severità, non cambiano i risultati. Anche se aggiungiamo tutta la barocca terminologia politically correct, la sostanza resta uguale.

    E purtroppo - come puntualmente finisce per scoprire ogni fratello di buon cuore che tenta di cambiare il Cammino dall'interno, prendendone il meglio e tentando di prendere le distanze dal peggio - i pilastri fondamentali del Cammino sono sbagliati, ed è come tentare di salvare una nave che affonda usando un secchio per gettar fuori l'acqua che entra dalle sempre più numerose falle.

    Per esempio, l'idea che la liturgia sia uno spettacolino da abbellire e far apparire molto "partecipato", è sbagliata, è contraria alla fede cattolica. Per quanto si riesca ad abbellire lo spettacolino, non si sta offrendo a Dio «l'unico culto a Lui gradito», ma si sta facendo una rappresentazione stupida e idolatrica (tanto più che invece di attingere alla bellezza plurisecolare, attinge allo squallore dei canti di Kiko, "icone" di Kiko, suppellettili designed by Kiko, stili e metodi imposti da Carmen e Kiko... idolatria verso due spagnoli, altro che liturgia).

    Oppure, altro esempio, l'idea che il Cammino sia una specie di ricetta magica che se applicata per gli oltre trent'anni di durata, produrrebbe finalmente la "fede adulta". Questo è profondamente sbagliato oltre che contrario al Vangelo, sia perché la santità (vetta massima a cui aspira la fede adulta) è accessibile anche ai bambini, sia perché il Signore ci chiama alla conversione in ogni momento. Nostro Signore non ha stabilito un percorso "a tappe". Lo hanno stabilito due eretici spagnoli perché volevano campare di rendita e sentirsi perennemente incensati e ammirati e ubbiditi.

    Questo blog può esistere solo perché le verità immutabili insegnate in venti secoli dalla Chiesa sono immutabili. Cioè può esistere solo perché c'è un immutabile termine di paragone di fronte a qualsiasi attività, teoria, liturgia, esperienza, che si proclami "cristiana". Tutte le volte che il Cammino pretende di dire o fare diversamente da ciò che ha sempre detto e fatto la Chiesa, risulta necessariamente che il Cammino è in errore, nonostante qualsiasi buona intenzione o buon cuore a sostenere il contrario.

    Il Cammino è come una bottiglia di minerale inquinata dall'arsenico. Non importa se fossero poche gocce di arsenico o mezzo litro di arsenico: non ti conviene usarla per dissetarti, tanto meno propinarla ai tuoi cari.

    L'unica "parte buona" che riconosciamo è quella già garantita dalla Chiesa. La liturgia va bene solo se è quella esattamente descritta dai documenti liturgici. Le verità di fede sono spiegate con generosa precisione nel Catechismo. La vita cristiana è quella indicata da venti secoli di Tradizione, e massimamente illuminata dall'esempio dei santi già canonizzati. Le "catechesi" che ci illuminano l'itinerario di crescita e di riscoperta sono quelle del Magistero. Perfino la lettura della Bibbia ha senso solo alla luce del Magistero e della Tradizione (altrimenti si prendono cantonate pazzesche).

    Altro che il Cammino fatto di ignorantissimi e arrogantissimi "catechisti" laici che insegnano le mostruose corbellerie kikiste-carmeniste, scarnificando le coscienze, estraendo le "Decime", propinando inutili e ridicole "convivenze", proteggendo i pedofili e gli stupratori (chi insegna false dottrine e celebra false liturgie, inevitabilmente finisce per promuovere la peggior feccia).

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    1. Io voglio sperare che il fratello Mandolino metta seriamente e onestamente a confronto ciò che il Cammino gli chiede con ciò che la Chiesa indica come giusto, e tragga lui stesso le conclusioni.

      Per esempio lo invito di nuovo a smettere di versare la Decima al Cammino, per verificare se la sua libertà è davvero rispettata, e ad usare quei soldi per compiere un'opera gradita a Dio - per esempio versarla ad un monastero di clausura in cui il Cammino non c'entra per niente.

      «I poveri infatti li avete sempre con voi» (cfr. Mc 14,7), e quindi se versi anonimamente "trecento denari" ad un monastero di anime consacrate al Signore, stai veramente preparandoti un tesoro in cielo, altro che la tirchieria del cassiere Giuda Iscariota attentissimo alle casse neocatecumenali e al raccogliere denaro altrui senza rendicontare nulla.

      Quando finalmente ti sarai reso conto che i capicosca del Cammino ti vedono solo come un sacchetto col simbolo del dollaro dotato di gambe e piedi, potrai anche capire perché nel Cammino le cose ti devono essere "consegnate" (i santi pastorelli di Fatima, da bambini, recitavano il Rosario senza che nessuno glielo avesse "consegnato" dopo dodici anni di Cammino) altrimenti sono di fatto proibite. Potrai anche capire il perché di tanta ridicola segretezza arcana sulle cose che "verranno dopo". Potrai anche capire perché bussano continuamente a denari...

      E quando i cosiddetti "catechisti" lanceranno una corbelleria del tipo: «il Signore ti manda le disgrazie per convertirti», alzati in piedi e rinfaccia loro: state annunciando un falso dio, perché l'unico vero Dio è infinita giustizia e non può essere un sadico cattivone che desidera il male delle sue creature.

      E se ribattono dicendo qualcosa tipo: "ma Dio indurì il cuore del faraone", ricorda loro che Dio ci ha creati liberi e perciò anche il faraone aveva la libertà di accettare o rifiutare la grazia di Dio, e comunque anche il demonio adoperò le Scritture per tentare il Signore nel deserto.

      La vera fede cattolica esalta la libertà, non ti rende ingranaggio di un macchinario.

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  18. Come forse avevo già detto altrove, anche nella mia esperienza, tutte le comunità che hanno finito il cammino con cui sono entrato in contatto sono più o meno simili: lacerate, divise in gruppetti, spesso l'un contro l'altro armati, piene di giudizi, rivalità, desideri di rivalsa. Insomma, neanche lontanamente un esempio di amore fraterno, di fede adulta o simili. Come se, non essendoci più passaggi e quindi scrutini da superare, tutto l'apparente timore di Dio condito da pratiche assidue richieste dal cammino quali frequentazione assidua della comunità, lodi la domenica, convivenze, pellegrinaggi, decime, ecc., alla fine si togliesse la maschera e si rivelasse per quello che è stato: una patina di finta religiosità assunta allo scopo di compiacere i catechisti e di proseguire la vita in comunità, continuando a farsi gli affari propri e a coltivare il proprio orticello. Così, alla fine, non dovendo più superare alcun "esame", le pratiche religiose vengono messe da parte dai più e la comunità diventa né più né meno che un circolo in cui si organizzano viaggi, partecipazioni a conferenze, serate di bridge, feste e chi più ne ha più ne metta. La frequentazione delle celebrazioni diminuisce nettamente (certo, a che serve adesso il tripode?), idem quella alle convivenze: ma come, i fratelli che hanno raggiunto la fede adulta non vanno quasi più alle celebrazioni? Questo fa capire quanto marcio ci sia e quanto sia tutto una finzione. Chi ci ha creduto davvero e quindi non si identifica in questo modus operandi, prova a cambiare questo stato di cose o anche solo a farlo presente ai catechisti, ma viene prontamente tacciato con diversi epiteti come un corpo estraneo, come diceva Libera, ed emarginato senza nessuna pietà. Ecco i frutti orrendi di tale millantata "fede adulta".

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