giovedì 14 novembre 2019

ECCO COME NACQUERO I DIDASCALI NEOCATECUMENALI…

Da una sbobinatura del 1985 sulla prima “convivenza dei didascali”, o maestri dei bambini del Cammino, svoltasi a Madrid, si evince e si può fare memoria del pensiero kikiano sull’educazione “neocatecumenale” dei bambini. Non ho detto educazione “religiosa”, perché tutto mi pare fuori che quello.

Consiglio la lettura di questa “perla” degli inizi, ma intanto estrapolo alcune affermazioni di Kiko, tanto per far capire.

Facciamo notare che nel 1985 il Cammino esisteva da meno di vent'anni ed era ancora irrilevante sul piano ecclesiale. Allora come oggi la stragrandissima maggioranza delle comunità mondiali era divisa tra Italia e Spagna.

Nel testo vediamo che Kiko anzitutto comincia raccontando frottole:
Kiko: “Io benedico il Signore che sono stato per dieci anni professore in una scuola e ho avuto molto contatto con i ragazzi…
(è una menzogna, perché figurarsi se è stato professore 10 anni, se si incistò in Italia appena ventinovenne nel novembre 1968. Avrebbe dovuto fare il professore dal 1958, quando era ancora all’Accademi, senza contare i famosi millantati "anni" passati nelle baracche…).
voi, come didascali, dovrete a volte lottare con certi atteggiamenti sentimentali dei genitori; in questo senso DOVETE AVERE AUTORITÀ. Voi siete didascali, maestri di bambini e si suppone che se nella comunità, il Signore, vi ha dato una missione, avete un carisma, VI DEVONO RISPETTARE. Se hai qualche problema coi genitori, per questo hai I CATECHISTI, possiamo illuminarti su alcune cose. Perché ci sono sempre genitori che sono un po' nevrotici o che hanno un atteggiamento sentimentale, non possono sopportare che il bambino soffra niente e commettono molti errori.
(sa lui, che mai ha avuto figli e non è nemmeno pedagogo, come aiutare i genitori, che giudica per i molti errori che commettono. Allo stesso tempo conferisce “autorità” a gente comune, tanto per farla sentire “qualcuno”).
Rispetto alla gioventù in tutto il mondo ed al putiferio che è scoppiato nei ragazzi, possiamo dire che abbiamo un GRAN SUCCESSO; DI UNO A CENTO, QUASI OTTANTA PER CENTO DI SUCCESSO PIÙ CHE DI FALLIMENTO IN TUTTI GLI ASPETTI. Ciò vuole dire che il Signore ci sta benedicendo su questa linea.
 (quindi se alle catechesi non va più nessuno, è segno di insuccesso, dovrebbe voler dire che il Signore non sta benedicendo…).
l'Eucaristia non deve essere divertente per il bambino, perché l'Eucaristia è una cosa molto seria e le cose serie non sono mai divertenti; sanno di sofferenza, sanno di sacrificio.
(ma se Kiko e Carmen hanno fatto di tutto per rendere l’Eucarestia una FESTA, pure col balletto-girotondo conclusivo!)
PER CUI LE MESSE CHE FANNO PER I BAMBINI (CON CHITARRA E TUTTO QUEL TRAMBUSTO DI COSE, CHE PARLANO DI LORO E PER CIÒ GLI PARLANO DI TUTTO, E TUTTI SE LA PASSANO MOLTO BENE) È ANTI-PEDAGOGICO SECONDO UNA NOSTRA OPINIONE.”
(ecco qua: parla il pedagogo tuttologo… Ma poi che dice? “le Messe per i bambini, col TRAMBUSTO, le CHITARRE e TUTTI SE LA PASSANO MOLTO BENE”… Non è questa l’esatta immagine delle Eucarestie neocatecumenali? Ma già, Kiko qualcosa doveva dire per denigrare le Messe di parrocchia).
Non stiamo giudicando, NELLA SITUAZIONE CHE C'È IN QUESTO MOMENTO IN TUTTA L'EUROPA non c'è altro rimedio che farle così, altrimenti, i papà non li porterebbero o non andrebbero con loro ed allora, come un male minore, meglio una Eucareistia così che niente, no?
(no, no, Kiko non giudica, excusatio non petita… Ma tant’è, con la situazione drammatica nelle parrocchie che il Cammino Neocatecumenale deve salvare…).
Quindi, queste messe che fanno nelle parrocchie hanno alcune cose positive, per prima cosa che attraverso i bambini vengono anche i genitori, ecc. CIÒ LO SA ANCHE LA CHIESA.”
(“LORO” fanno, già c’è il “loro” ed il “NOI”, prima separazione).
Abbiamo parlato con MONSIGNOR BUGNINI che è stato il creatore di tutto il rituale per bambini e ci diceva esattamente: "La messa non è per i bambini, né per i giovani, né per i domestici, né per i vecchi... la Messa è per il «popolo di Dio»".
(perché, quelli non sono il popolo di Dio? Vorrà mica dare il “cibo solido” a chi dovrebbe bere solo latte? Per inciso, il cardinal massone BUGNINI era il loro primo mentore).
Indubbiamente a questo si è arrivati perché si suppone che è per gente che non ha fede, o che ha molta poca fede, gente che è molto secolarizzata. MA NON È QUESTA LA NOSTRA SITUAZIONE, dico questo perché ai bambini del Cammino Neocatecumenale che si preparano alla prima comunione NOI FACCIAMO UNA PREPARAZIONE A PARTE.” 
(Giudizio: nelle parrocchie la gente “non ha fede”, mentre nel Cammino Neocatecumenale la fede arriva automaticamente: “QUESTA NON È LA NOSTRA SITUAZIONE”, NOI ABBIAMO FEDE. Per questo motivo, “LORO” preparano a parte i bambini per la Prima Comunione, i super-bambini, diversi da quelli poverelli di parrocchia: «facciamo una preparazione a parte»).
La parrocchia ha una messa per i bambini che si preparano alla Prima Comunione e vorrebbe che anche i NOSTRI partecipassero a questa messa. Ma noi non siamo d'accordo perché i NOSTRI bambini non vivono assolutamente la situazione degli altri bambini che vengono al catechismo; è completamente differente. SAREBBE COME FARLI PASSARE DA UNA COSA CHE VALE CENTO A UNA COSA CHE VALE VENTI.
(e qui è follia. I “LORO” bambini non possono passare dal Cammino Neocatecumenale che vale 100 ad una parrocchia che vale 20. Scala di valore e proprio NESSUN GIUDIZIO SUI NON NEOCATECUMENALI! NO NO…)
allora, senza METTERMI A GIUDICARE PERCHÉ NON C'È ALTRO RIMEDIO CHE FARLO, DATA LA SITUAZIONE DI SECOLARIZZAZIONE DELLE PARROCCHIE, noi crediamo che la cosa più positiva è che i RAGAZZI PARTECIPINO ALLE NOSTRE EUCARISTIE.”
(ma se Kiko ha sempre giudicato finora… i poveri parrocchiani non hanno rimedio… Per dire che? “Togliamo i NOSTRI figli alla Messa parrocchiale e portiamoli alle NOSTRE Eucarestie”).
Abbiamo scoperto che il bambino ti dice che si annoia molto che è molto stanco… ma avendo già visto i programmi televisivi sa a che ora c'è un film e allora ti salta la celebrazione. Sta di fatto che rimangono in casa e non appena i genitori vanno via accendono la TV e vedono i film che non possono vedere.”
(capito come insinua che i bambini mentono per poter vedere film proibiti? Non concede che si annoino e basta a quelle Eucarestie lunghissime e fuori orario. No, INSINUA la cattiveria dei bambini: guardano film PROIBITI).
IMMAGINATEVI CHE IN ITALIA CI SONO CENTO CANALI TELEVISIVI E A VOLTE TRASMETTONO PERFINO FILM PORNOGRAFICI.
(Nel 1985? Sta mentendo agli spagnoli per descrivere una situazione molto più “drammatica” di quella reale, per impaurire quei genitori).
Ci siamo arrabbiati con molti genitori che, perché il bambino diceva che si annoiava, non lo portavano all'Eucaristia. Il bambino deve comprendere l'importanza dell'Eucaristia e il padre nella sua casa deve mettere una gerarchia di valori: Dio al primo posto e con questo non si scherza!”.
(perché se il bambino va alla Messa parrocchiale non è Eucarestia? Non ne comprende l’importanza se il genitore gliela spiega?).
Se qualcuno lascia che i figli non vengano all'Eucarestia sta facendo del male ai propri figli, QUESTO È SECONDO QUANTO IL SIGNORE CI STA ISPIRANDO”.
(e se qualcuno li manda all’Eucarestia parrocchiale che male fa al figlio? Già è passato, senza che nemmeno se ne siano accorti, a dire che uno fa il male del figlio “se non lo porta all’Eucarestia neocatecumenale”, mentre il male del figlio è se non viene portato all’Eucarestia, qualunque essa sia, anche parrocchiale. Non può essere “ispirazione del Signore” separare i bambini dalla parrocchia con scuse poco credibili).
È assurdo che i genitori sabato dopo sabato vadano all'Eucaristia e il bambino rimanga tutto il tempo in casa a vedere la TV e il giorno dopo, la domenica, vada alla Messa dei bambini senza i genitori, ecc.
(è assurdo? A me pare del tutto normale: il bambino va coi suoi amici del catechismo parrocchiale. Dov’è l’assurdo? Questo si chiama INDOTTRINAMENTO, senza logica né Spirito, ma a PRO CAMMINO NEOCATECUMENALE SEPARATO DALLA PARROCCHIA. Così i bambini si possono indottrinare fin da piccoli, isolandoli dagli altri).
Perché la fede non si vive a livello di bambino, né a livello di giovane, perché allora dovrebbero esserci anche Eucaristie per giovani, per sposati e per anziani. Questo è ciò che si sta seminando inconsciamente, ma non deve essere così.
(ma i bambini sono un caso a parte, perché sono piccoli, gli adulti sono tutti uguali. Si nota come si fa passare con le parole un messaggio totalmente fuorviante, che nulla c’entra con le “categorizzazioni specialistiche”?).
Per questo motivo ci fu una reazione della Conferenza Episcopale Italiana a fronte delle Messe dei bambini, perché non era d'accordo; e tutto questo perché la "parzializzazione" nella Pastorale è stata sempre nefasta e negativa”.
(e poi, alle Messe dei bambini… Ci vanno tutti, anche gli adulti, non c’è “parzializzazione”, mica vanno solo bambini! Il discorso è totalmente stravolto e non credo nemmeno a quell'imprecisato riferimento alla Conferenza Episcopale, perché non esistono Messe “solo di bambini”).
La Pastorale dei giovani, la Pastorale delle donne di servizio, la Pastorale degli operai… si sono create pastorali per le classi sociali e in Francia si sta venendo da questo tipo di pastorale. L'AZIONE CATTOLICA CHE È SPECIALIZZATA È IN CRISI IN TUTTA EUROPA… CHE È ANDATA AI MARGINI DELLA PARROCCHIA, STA MOLTO MALE, la gente è uscita dalla Chiesa e non c'è modo che ritorni alle parrocchie.
(Falso! L’A.C. esisteva da prima del Cammino Neocatecumenale ed esiste ancora oggi. Ha avuto problemi, specialmente in Spagna, ma non “stava molto male” come insinua lui, sennò spariva, invece è più vetusta del Cammino Neocatecumenale).
I bambini normalmente non connettono più quando incominciano le esperienze degli adulti, perché alcuni parlano con un linguaggio che loro non capiscono; non lo capiscono perché parlano di cose che noi altri comprendiamo, ma il bambino non lo capisce ed allora ascoltare, seguire, gli costa fatica. Forse ascolto alla prima, ma alla terza risonanza già ascolto difficilmente.
(ah, allora lo dice anche lui: meglio una Messa parrocchiale per i bambini, sennò non comprendono… inoltre non ci sono nemmeno le risonanze da ascoltare… nemmeno una).
La cosa ideale è che spontaneamente i ragazzi si alzino e dicano la loro esperienza o ciò che vogliono, come un adulto. Se vedete che gli adulti hanno detto due, tre, quattro esperienze ed i bambini sono silenziosi, è bene allora che il didascalo domandi loro: "vediamo, a te che ti ha detto la Parola?" I bambini devono sapere che cosa il maestro domanda loro”.
(trattare i bambini da adulti, per “coinvolgerli”, renderli “partecipativi”. Questa fissa di Kiko della Messa partecipata travalica il comune buonsenso per dare ai bambini le regole degli adulti. Già vissuta questa esperienza. Le Eucarestie diventano infinite e sempre più pesanti per tutti, con il popolo protagonista e non Dio).
CHE SIA IL PRESBÌTERO A DOMANDARE, ABBIAMO MOLTA ESPERIENZA IN ITALIA, RISULTATO DI QUESTA ESPERIENZA? COMPLETAMENTE NEGATIVO! PERCHÉ CI SONO PRESBITERI CHE LO SANNO FARE BENE, ED ALTRI MOLTO MALE
(con questa scusa si toglie al presbitero anche questa funzione. Come se il presbitero non avesse lo Spirito, ma il laico Kiko (e i laici suoi scagnozzi) sì. Questi ultimi sono esenti dal “farlo male”? Ah già, si scelgono persone adatte, in ogni comunità ce ne sono sempre a bizzeffe).
Gli adulti sono arrivati a protestare perché il presbitero si mette a parlar loro con vocina da bambino, e ad interrogare il bambino e il bambino è lì represso. INSOMMA QUESTO IN ITALIA LO ABBIAMO DOVUTO ELIMINARE. ”.
(molto meglio trattare da adulto un bambino che ha appena fatto la Prima Comunione, fargli fare risonanza, stargli addosso… tutta questa non è REPRESSIONE. Dica pure che lo hanno VOLUTO eliminare, è più veritiero).
Parlo più dell'Italia perché lì abbiamo masse di bambini… in Italia la Prima Comunione la fanno ai dieci o agli undici anni; l'hanno ritardata moltissimo è questo è una cosa molto grave per i nostri figli perché ci ha obbligati ad introdurli nell'Eucaristia già a 7 o a 8 anni nonostante non abbiano fatto la Prima Comunione. Ci sono anche altri inconvenienti perché i ragazzi che hanno fatto la Prima Comunione protestano per il fatto che siedono assieme ai più piccoli; ma il meglio è nemico del buono; devono accettarlo e nient'altro.
(insomma hanno fatto come hanno VOLUTO: nelle parrocchie i bambini di 7/8 anni ci vanno eccome alla Messa, non è che LORO li hanno “dovuti introdurre” alle loro Eucarestie, sulla base che dovrebbero andarci solo dopo la Prima Comunione. Queste sono idee loro, non della Chiesa. Poi dice che quelli più grandi “protestano”, ma chi se ne frega, devono farlo e basta. Dittatura senza senso, pur di strapparli alle parrocchie).
Quello che possiamo tentare è che i bambini che hanno fatto la Prima Comunione vengano invitati affinché preparino con i grandi, con questo già non è considerarli bambini - uno per equipe”.
(che io sappia questo stolto tentativo è andato in fumo. Ci mancherebbe! Un povero ragazzino di 10 anni a preparare l’Eucarestia tutto solo con un gruppo di adulti! La “creatività” neocatecumenale è proprio diabolica. È certo che nessun ragazzino ci sarà voluto andare, poverello).
Allora dovete mentalmente CONVINCERE I GENITORI E DIR LORO CHE I CATECHISTI VI HANNO DETTO che non possono cedere assolutamente”.
(i catechisti, la bocca dello spirito santo… Convincere… qualche recalcitrante? Più di uno?).
Inoltre, stiamo salvando nel Cammino i bambini da un mostro che si chiama televisione. Li stiamo aiutando”. 
(non sa più a cosa appellarsi per “convincerli”: un mostro la televisione. Ma se stanno con le baby sitter a casa, che mostro vuoi che incontrino… lavaggio del cervello allo stato puro).
Ora, in Italia si fa sempre così ed i ragazzi sono molto contenti”.
(ma se prima ha detto ha detto che protestano…).
È normale che questo costi loro qualcosa, ma è meraviglioso che stiano con i genitori, è stupendo che dopo danzino con i genitori; È MERAVIGLIOSO CHE STIANO NELLA FESTA”.
(Eucarestia = Festa. Provino a dire di no. La Messa parrocchiale non è una FESTA, anche se prima l’ha descritta come una goliardata con chitarre…)
È penoso che alcuni genitori non vogliano portare i bambini, questa è una deformazione ed è necessario in questo senso fare una campagna per insistere affinché portino i loro figli. NON SI PUÒ TRANSIGERE ASSOLUTAMENTE IN QUESTO”.
(eh, sennò l’indottrinamento parte in ritardo. È penoso che questo voglia sottrarre i “SUOI” bambini alla parrocchia, questo è penoso).
Noi (nel Cammino Neocatecumenale) abbiamo la preparazione alla Comunione, il post-comunione e la preparazione alla Cresima nelle parrocchie, e noi portiamo normalmente la Pastorale di mediazione. Risultato: volevano che i nostri bambini che hanno fatto la Prima Comunione continuassero a fare il post-comunione in parrocchia”.
(ma pensa te, VOLEVANO che i bambini facessero il post comunione in parrocchia. Che richiesta esosa ed inverosimile! Inaccettabile!)
Siccome nella parrocchia hanno messe per bambini, volevano che i nostri fossero anche a queste Messe. MA QUESTO VA BENE PER LA PARROCCHIA, È UN SERVIZIO BUONO CHE STA FACENDO LA PARROCCHIA SAPENDO CHE È POCHISSIMO QUELLO CHE SERVE, PERCHÉ I GENITORI NON HANNO FEDE; TUTTO CIÒ CHE SI FA LÌ È MOLTO POCO PERCHÉ PER NOI È PIÙ IMPORTANTE QUELLO CHE I BAMBINI RICEVONO DOPO NELLA FAMIGLIA. QUESTO VA BENE PER I BAMBINI CHE NON HANNO GENITORI IN COMUNITÀ, MA I NOSTRI BAMBINI HANNO UN POST-COMUNIONE MERAVIGLIOSO CHE È LA COMUNITÀ, L'EUCARISTIA DELLA COMUNITÀ”.
(magari quei bambini HANNO i genitori nella CHIESA e non in Comunità. Non tutti forse, ma molti. Il post Comunione neocatecumenale sarebbe l’Eucarestia della COMUNITA’. MERAVIGLIOSO).
un altro problema che sono le CONVIVENZE SOLO CON I BAMBINI. ABBIAMO VISTO CHE HANNO BISOGNO DELLA FIGURA DEL DIDASCALO COME UNA FIGURA ALTERNATIVA E COMPLEMENTARE AL PADRE”.
(la figura è il didascalo: il mini catechista dei bambini…).
Una domanda che io vi invito a fare in questa convivenza è quella in relazione ai pericoli della scuola, ossia avvertirli che sono in un ambiente che non è cristiano; bisogna PRESERVARLI CONTRO AMICHETTI che conosceranno nella scuola”.
(ma non è lui che spertica che si impara solo “sperimentando”? Preservare cosa? Poi il termine: nemmeno “DA amichetti”, ma proprio “CONTRO AMICHETTI”, il che denota il pensiero retrostante).
Sarebbe molto buono allora fare una convivenza con loro sull'apostolato nella scuola, AFFIDARE UNA MISSIONE AI RAGAZZI, guardare tutto questo con loro. "Come si può portare Gesù Cristo nella scuola, nella tua classe, ai tuoi amici?"”
(a ragazzini delle elementari e medie, affidare una missione. Le ha tentate proprio tutte per trovare la “missione” giusta rappresentativa del Cammino Neocatecumenale. FOLLIA).
AD UNO SI PUÒ CHIEDERE PER ESEMPIO CHE DIVENTI AMICO DEL PIÙ EMARGINATO DELLA SCUOLA”.
(e questo sarebbe per il bene del ragazzo. Se lo diventa di suo, niente obiezioni, ma chiedergli che lo diventi è per OSTENTAZIONE neocatecumenale).
Bisogna invitare quei ragazzi che hanno per esempio le famiglie disunite, distrutte, POSSIAMO DAR LORO UN SOSTITUTO DELLA FAMIGLIA CON LA TUA PROPRIA FAMIGLIA. L'abbiamo fatto in Italia ed è stata una cosa davvero stupenda. Diversa è l'amicizia con un ragazzo che ha questa missione da quella di un amico verso il quale si ha una posizione di dipendenza
(a me risulterebbe che il vero cristiano cerca di aiutare la famiglia ed il ragazzino a riunirsi, non cerca di diventare il SOSTITUTO DELLA FAMIGLIA).
in casa era il re e nella scuola gli hanno dato un schiaffo, gli hanno tolto il panino o gli hanno messo un soprannome. E se vede che quello che gli hanno dato i genitori non gli serve perché lo respingono nella scuola, perché ridono di lui, ecc. allora egli, inconsciamente, respinge suo padre o sua madre.”.
(come dare la colpa ai genitori e farli sentire in difetto. I ragazzi educati, anche non neocatecumenali, forse danno la colpa alla rozzaggine dei compagni, non ai genitori).
Allora NOI VOGLIAMO CHE ESSI VIVANO LA SCUOLA COME UN CAMPO D'AZIONE CRISTIANA. Finisce ogni tipo di educazione cristiana quando essi vedendosi respinti dalla scuola, si vendono agli amici per essere accettati”.
(Capito a che pressione vorrebbero sottoporre i bambini e i ragazzi? Affibbiando loro una “missione” che magari nemmeno si sentono di portare avanti… Farli sentire “apostoli” già da piccoli, quando ancora devono imparare a vivere. Neanche i testimoni di geova arrivano a tanto...).
Vediamo allora che è molto importante che il primo nucleo che è LA SCUOLA, LA VIVANO CON AMICI DELLA COMUNITÀ, perché segna moltissimo questi ragazzi”.
(dice ai genitori di mettere insieme i ragazzini della Comunità, l’unione fa la forza e poi si sta “inter nos”).
Vedrete allora che si fanno bande quei ragazzi ai quali "manca" loro il padre o la madre, o quello che sia, ed in queste bande ci sono alcuni sistemi sociologici molto forti; c'è un leader, c'è un'obbedienza, c'è un cameratismo, c'è una solidarietà”.
(“c'è un leader, c'è un'obbedienza, c'è un cameratismo, c'è una solidarietà”: esattamente come nel Cammino Neocatecumenale).
Noi allora cerchiamo di aiutare questi ragazzi perché non si creino nella scuola o per strada questa seconda famiglia sociale. COME? CON AMICI NOSTRI, DANDOGLI UN AMBIENTE CRISTIANO”.
(L’aiuto sarebbe “dare amici NOSTRI” vade retro chi non è “dei loro”, che sono cristiani).
POSSIAMO DARE NOI AI NOSTRI FIGLI UNA MISSIONE. Ad un ragazzo con già 12 o 13 anni possiamo mandarlo a scuola con una missione di questo tipo”.
(visto che la “missione” data ai ragazzini per ovvi motivi non ha minimamente decollato, il Sommo Kiko si è dovuto inventare altri tipi di “missione”).
Con altri bambini della parrocchia che non sono in comunità non è buono perché gli stessi ragazzi lo rifiutano, non stanno nel gruppo, ci sono alcune leggi sociologiche”.
(e noi non vogliamo sottostare alle leggi sociologiche: i bambini “non neocatecumenali” disturbano, rifiutano. Pare che quelli neocatecumenali accettino. Eh già, sotto dittatura…).
Se noi vogliamo fare un servizio alla parrocchia possiamo un giorno avere un incontro con i bambini della parrocchia. Come una cosa eccezionale”.
(“ECCEZIONALMENTE”, solo per fare un servizio, non per mescolarsi… Dall’alto della loro bravura, non in linea orizzontale).
“ATTRAVERSO QUESTE CONVIVENZE, CHE COSA PRETENDIAMO? PRETENDIAMO UNA COSA MOLTO SEMPLICE, CHE IL RAGAZZO SENTA IL BISOGNO DEL DIDASCALO, DEVE VEDERE UNA FIGURA DISTINTA DAL PADRE”.
(quindi PRETENDONO di indurre un bisogno, non assecondarne uno esistente. La figura deve essere “distinta dal padre”, tanto per desautorarlo un po’…).
UNA CONVIVENZA GENIALE! La cosa importante è INCULCARE alla comunità che tutto quello che facciamo noi per passare la fede ai figli è fondamentale, e che lo riceveremo centuplicato… BISOGNA FOCALIZZARE QUESTI RAGAZZI COME VI DICEVO PREPARANDOLI A QUESTA MISSIONE NELLA SCUOLA.”.
(Inculcare, in termini neocatecumenali, significa manipolare).
stiamo costruendo tutto per questo motivo vi faccio domande”.
(“sotto l’azione dello Spirito Santo” lo dice lui per pompare la gente. Mica è garantito che lo Spirito Santo stia lì a “costruire”. Per quello che è stato detto mi pare più che siano stati “sotto l’azione di un pazzo megalomane”).
Per esempio, una domenica li portate allo zoo e li fate riflettere su come Dio ha creato gli animali, che è meraviglioso di come Dio ha fatto il cammello, di come ha fatto la giraffa”.
(Dio li ha creati liberi, gli animali, quelli nello zoo sono imprigionati come i figli dei neocatecumenali. Si somigliano).
PERCHÉ QUESTI INCONTRI SUSSIDIARI? PERCHÉ VI DIANO AUTORITÀ. Se tu li hai portati allo zoo o a vedere un film o a fare merenda, TI INCOMINCIANO AD AMARE, HAI AUTORITÀ, vedono che tu dai loro un contenuto”.
(l’autorità sul figlio devono averla SOLO IL PADRE E LA MADRE, non un estraneo, che mai li conoscerà o li amerà come i genitori, a cui DIO HA DATO IN AFFIDAMENTO I FIGLI, non ad un didascalo. Il problema dell’AUTORITÀ LAICA neocatecumenale è proprio una deformazione diabolica).
IL PROBLEMA PIÙ GROSSO CHE ABBIAMO È UNO SOLO: AVETE VOI QUESTA VOCAZIONE? QUESTO È IL PROBLEMA”.
(la vocazione all’insegnamento, specialmente ai bambini, non è cosa da tutti. Magari nella comunità non ci sono persone così. Allora si sceglie il “meno peggio”, il “volontario” e si creano danni enormi. Non si può stare senza didascalo…).
ALLORA, PER IL BENE DEI VOSTRI FIGLI E DEI FIGLI DELLA COMUNITÀ DOVETE SUSCITARE CHE SORGA NELLA COMUNITÀ UN VERO DIDASCALO”
(“DOVETE SUSCITARE”, come se le vocazioni venissero per dovere… come tutto nel Cammino Neocatecumenale. Poi questo “DOVERE” lo chiamano vocazione).
LA NOSTRA TENDENZA È CHE I BAMBINI FACCIANO QUANTO PRIMA LA PRIMA COMUNIONE. POI SE NEL FUTURO IL SIGNORE CI INDICA CHE, DATA LA SITUAZIONE DELLE PARROCCHIE, IL CAMMINO DEBBA AVERE UNO SCHEMA DI PREPARAZIONE ALLA PRIMA COMUNIONE CHE POSSA SERVIRE ANCHE PER QUELLI DI FUORI, COME PER ESEMPIO STIAMO FACENDOLO COI FIDANZATI... ABBIAMO QUI UN ITINERARIO DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO, MOLTO IMPORTANTE, CHE SPERIAMO DI POTERE PROPORRE ALLE VICARIE PER TUTTI I FIDANZATI DI MADRID…
(“Data la situazione delle parrocchie”, sempre a denigrare. Ma il sogno di avere uno “schema neocatecumenale” per tutti i parrocchiani il Signore non l’ha indicato. Anche lo schema di preparazione al matrimonio, che io sappia, si utilizza solo nelle parrocchie neocatecumenalizzate, non per tutti i fidanzati di tutte le parrocchie. I sogni megalomani di Kiko si sono miseramente infranti. È stato relegato a quello che è: un Movimento con regole proprie, non valide per tutta la Chiesa come vaneggiava lui).

Da qui si evincono facilmente le manie di grandezza dell’auto proclamato “illuminato dallo Spirito Santo”. Molte sono miseramente cadute nel vuoto.
Alcuni figli se ne sono scappati a gambe levate, certuni lasciando proprio la Chiesa. Altri ci sono rimasti, indottrinati a dovere, credendo che l’ambiente “protetto” neocatecumenale sia l’unica alternativa di fede, avendo conosciuto solo quello. Altri saranno davvero stati toccati dal Signore, come può avvenire ovunque.

31 commenti:

  1. ..POTREBBERO CREARE ANCHE UNA LINEA DI CATECHISTI-LEGO, SPOSE-BARBIE,SEMINARISTI-PLASTIFICATI...

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  2. ...in sintesi Kiko ha utilizzato il metodo Montessori!!!

    Grazie di questa perla.

    I bambini devono essere dei piccoli adulti già con la finalità del proselitismo! A scuola devono parlare del cammino!

    Da me c'erano delle famiglie, quelle con tanti figli, che a pranzo, durante la settimana invitavano gli amichetti dei loro figli.
    Questo non perché è bello stare insieme, perché è bello coltivare relazioni, ma solo per far vedere com'è bella una famiglia cristiana. Ovvero fare propaganda.

    Pensate alle bellissime attività degli oratori, pensate alla spiritualità salesiana, in cui i bambini fanno attività su misura per loro, con un linguaggio adatto a loro e che si divertono (per Kiko orrore), che ridono (ma Kiko da ridere?), ma nel contempo imparando a scoprire Gesù!

    NO, meglio portarli alle eucarestie dove magari sentono risonanze con contenuti e linguaggi non adatti a loro! Secondo voi gli adulti in loro presenza si daranno un contegno? NO.

    Un bambino triste sarà un adulto triste.

    @libera: Avresti i mamotreti della convivenza di inizio corso sui rapporti cristiano - mussulmani?
    Roba da vergognarsi, peggio dei talebani!

    Io purtroppo quando sono uscita ho buttato via tutto :(

    EX-NC-???

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  3. "I bambini devono essere dei piccoli adulti già con la finalità del proselitismo! A scuola devono parlare del cammino!"
    Mai sintesi poteva essere più appropriata

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Si le seconde generazioni, a parte alcuni casi, sono decisamente restie a percorrere le orme dei genitori, perchè LORO si sono portati addosso le ferite di quel modo di rapportarsi, e di portare avanti il "progetto" Famiglia Tipo CNC.
      Stendiamo un velo pietoso sul video famoso. Ma chi cazzo mai ha fatto le lodi in quel modo tutti in abito,dai magari qualcuno invece preso dal "santo" zelo si, ma mi ricordo anch'io i commenti: "questa cosa è fuori dal mondo". Propaganda punto!

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  5. Non ho parole per esprimere l'ORRORE di tanto male fatto ai figli.

    Tutti i genitori di tutte le epoche commettono errori, ma la maggior parte lo fa pensando di fare il bene dei figli.
    Dall' analisi particolareggiata fatta da Libera, non c'è invece 1 solo punto del "metodo educativo", spiegato da Kiko, di cui 1 genitore sano possa dire: "lo faccio per il bene dei miei figli"! .. se anche lo dice, è FALSO .. lo fa perché è talmente drogato di Cammino Neocatecumenale che deve per forza dare la droga anche ai figli, per non esserne privato egli stesso.

    Che siano benedetti i miei genitori non praticanti e (secondo il giudizio che ne avrebbe dato Kiko) con "poca fede", ai quali tante cose ho rimproverato ma che hanno avuto (scusate l'espressione nn abituale x me, ma che in tal caso rende l'idea) LE PALLE di decidere da SÉ quali sbagli fare, non OBBEDENDO alle opinioni del primo che passava .. !

    Riscrivo 1 tra i mille punti nauseanti riportati nel post:

    "pericoli della scuola, ossia avvertirli che sono in un ambiente che non è cristiano; bisogna PRESERVARLI CONTRO AMICHETTI che conosceranno nella scuola”.
    -----------
    All'insegna del "dialogo" a cui tiene tanto l'attuale Papa!

    Io amo il mio paese, sono contenta di essere Italiana, ma tante leggi potrebbero essere migliorate od applicate meglio.
    Ad esempio, se nella nostra legislazione esistesse il reato di PLAGIO, forse certa gentaglia (Kiko e genitori che gli obbediscono) non avrebbe la strada così spianata nel rovinare la vita dei bambini e dei giovani.

    Ai neocatecumenali (ed anche alle altre sette che mettono in pericolo la vita dei figli) andrebbe TOLTA la potestà genitoriale e i figli messi in casa famiglia .

    Speranza? Provocazione?
    Per vedere se vi mettete una mano sul cuore e aprite gli occhi sul MALE che fate ai vostri figli, sciagurati e immeritevoli genitori (si fa per dire) neocatecumenali.


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    1. Questa è veramente la più squallida delle affermazioni. Cosa da sputargli in un occhio. Neanche i TdG arrivano a tanto. Perchè loro almeno se ne fregano e basta. Vanno nelle scuole pubbliche perchè lo dice la legge, poi li mandano a portare le riviste insieme ai genitori, ma nessuno gli dice di fare proselitismo a scuola.
      Poi quanto può essere squallido dire: "fai amicizia con il più sfigato della classe" per poi portare lui e la famiglia nel cammino. Non c'è niente di peggio che instaurare rapporti umani PER INTERESSE. Ci credo che poi crescono senza nessuna empatia.
      Ma dico, scherziamo?

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  6. Cara Libera, conosco bene il testo di questo folle indottrinamento dal puzzo prettamente nazista. Proprio per questi motivi, per preservare la mia primogenita appena nata, io e mia moglie abbiamo alzato i tacchi, troncando con il CNC.

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  7. Bisogna anche dire una cosa, che quasi tutti i ragazzini di quell'epoca, 85-metà anni 90,oggi sono adulti anaffettivi, presuntuosi, a volte peggio dei genitori, e incapaci di amare, perché cresciuti in quell'ambiente e con il lavaggio del cervello. Non è colpa loro, ma le conseguenze si vedono ancora anche in chi è uscito. Chi è uscito, ne subisce le conseguenze con tanta sofferenza, mentre chi è rimasto è peggio dei genitori che avevano ancora un po' di umanità perché cresciuti fuori dal cammino.
    ex fratello

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  8. Una cosa che non ho mai sopportato sono stati i tentativi di ingerenze nella vita familiare e nei rapporti con i figli, davanti ai quali ho sempre eretto un muro...
    Ingerenze sia da parte di catechisti o fratelli con N figli, che ti davano la loro esperienza come modello assoluto "l'abbiamo fatto noi, lo potete fare benissimo anche voi" ignorando che ogni famiglia è un caso a sé e non esiste una ricetta perfetta...
    E ingerenze da parte di qualche presbitero, come quello che capitò per un periodo e dispensava pillole di pedagogia spicciola e molto grezza, solo perchè la sorella aveva sei figli...

    Etneo

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  9. A tutte le persone che sono ancora in comunità , non vi convincono ancora questi discorsi di Kiko a scappare dal cammino ?abbiamo una responsabilità con i nostri figli , non possiamo darli in pasto al guru di turno , non possiamo piegarli costringerli a fare le nostre stesse scelte come ci viene chiesto , e poi , in nome di cosa ? La chiamata in famiglia è una chiamata a vivere l amore e il rispetto reciproco senza voler piegare nessuno alla nostra volontà .Non siamo burattini ne noi ne i nostri figli. Se volete continuare a essere burattini sappiate che non vivete da figli di Dio

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  10. I primi anni di un'esperienza religiosa manifestano il CARISMA (se così si può dire anche delle esperienze sballate). Manifestano, cioè, l'essenza dell'esperienza, al di là degli squilibri e delle esagerazioni iniziali.
    Per questo certe sbobinature di vecchie catechesi sono interessanti per manifestarci, al netto di quello che raccontano i camminanti, la vera anima del Cammino.

    Ammetto che all'inizio si possano commettere errori, ma chi è sottomesso alla Chiesa si corregge.
    Kiko, invece, ha detto che non avrebbe MAI accettato le correzioni della Chiesa alle sue catechesi riportate nei mamotreti.
    E così è accaduto: i catechisti continuano a fare le catechesi coi vecchi mamotreti.
    Segno che il carisma del Cammino non è autentico e che, anche fosse autentico, Kiko non è disposto a correggere i suoi errori.

    Interessante post. Sembra proprio che il Cammino non riconosce la famiglia come istituzione con una sua autonomia, ma, esattamente come avviene nelle sette, la riconosce solo come un'istituzione funzionale al Cammino, che è la vera "famiglia" di tutti.

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  11. Ohibò, vedo che il Valente presbikiko ha pubblicato sul suo blog nientepopodimeno che un intervento del cardinal Sarah, prefetto della congregazione del Culto Divino... l'unico intervento del cardinal Sarah in cui non parla di liturgia.

    Tale valente gesto di pubblicazione merita l'etichetta «ipocrisie neocat».

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    1. caro stressato trippudione.....mi dispiace ma Sarah sta dalla nostra parte.....Ohibò
      HA HA HAAAA
      COGLIONEEEEEEEEE

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    2. Il problema dei zelanti kikos - al pari di quei mega-catechisti del Cammino che da Catania, Napoli e Roma hanno creato indirizzi di posta elettronica falsi per poter aggredire in privato don Ariel - è che non hanno minimamente a cuore la verità. Pertanto, per vantare qualcosa, non dicono "X è vero", ma dicono solo "X è appoggiato da Y".

      Sia chiaro: se una cosa è vera e ci viene confermata anche da un personaggio autorevole allora citiamo molto volentieri anche quest'ultimo, come a dire: "non c'è bisogno che crediate a me che sono un'insignificante pseudonimo nell'internet; fidatevi piuttosto del personaggio autorevole, che sta dicendo la stessa cosa".

      La mentalità neocat, invece, per l'errore sopra descritto, fa il gioco delle tre carte: "Giovanni Paolo II ci loda, padre Enrico Zoffoli ci riconosce come eretici, ma GP2 vale più di Zoffoli". Dimenticando che Giovanni Paolo II ha anche criticato il Cammino, e che nemmeno una riga degli scritti di padre Zoffoli è mai stata dimostrata falsa.

      Dimenticano che «la verità vi farà liberi», non l'appoggio di vescovi, cardinali e papi - lo stesso Giovanni Paolo II appoggiò risolutamente il famigerato Maciel, impostore e abusatore che però aveva almeno il buon gusto di promuovere presso i suoi seguaci solidità dottrinale e liturgia degna di questo nome.

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    1. @anonimo becerone, come giustamente ti ha appellato libera mente semper: non è che per caso pensi che la "presenza fisica" del vostro don R.R.C.presso la congregazione del culto divino significhi automaticamente che il Cardinale la pensi come voi? Sei patetico e ridicolo

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  14. Stressante e maleducato @Anonimo delle 15:19

    non mi pare che il card Sarah sia partigiano:

    "Quando la divisione incalza bisogna rafforzare l'unità. Essa non ha niente a che vedere con lo spirito corporativo di cui è pieno il mondo. L'unità della Chiesa ha la propria sorgente nel cuore di Gesù Cristo. Dobbiamo restargli vicino, dobbiamo rimanere in Lui.
    ..
    Senza l'unione con Dio ogni tentativo di consolidamento della Chiesa e della fede risulterà vano. Senza la preghiera saremo come cembali che tintinnano. Saremo ridotti al rango di saltimbanchi mediatici che fanno tanti versi e producono solo vento. La preghiera deve diventare il nostro respiro più intimo. Ci conduce al cospetto di Dio.
    ..
    una Chiesa che non considera la preghiera come il suo tesoro più prezioso è destinata a fallire. Se non ritroviamo il senso delle lunghe e pazienti veglie in compagnia del Signore, noi lo tradiremo.
    ..
    Si tratta di tacere, di fare adorazione. Si tratta di metterci in ginocchio.

    Di entrare con timore e tremore nella liturgia, che è un'azione di Dio, non un teatro.
    ..
    desiderate risollevare la Chiesa? Mettetevi in ginocchio! È l'unico modo! Diversamente, ciò che farete non sarà opera di Dio."
    (Robert Sarah - "Si fa sera e il giorno ormai volge al declino")
    ----------
    E da qui si evince che non ama i "TEATRANTI" quali voi siete , cosa sembra a te, che fai parte dei saltimbanchi?

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  15. Anonimo delle 15 e 19:

    Il Card. Sarah è dalla vostra parte?
    Può essere, ma da dove lo si evince? Te l'ha detto Kiko? Quello a cui è apparso la Madonna? Ha, no, non gli è apparsa ma gli ha parlato intellettualmente? Quello che ha cambiato più volte versione sull'apparizione che avrebbe avuto?

    Io non so se il Card. Sarah è con voi, so però per certo che MCCARRICK e con voi.
    Anzi, so per certo, perché documentatoi, che VOI siete con MCCARRICK l'omosessuale abusatore seriale e impenitente!
    Lo avete aiutato, ospitato e protetto!
    Così come siete con il pedofilo APURON, che aiutate, ospitate e proteggete!

    Prova a smentirmi, se puoi

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  16. C'e' un passaggio nel topic che mi ha fatto riflettere. Se voi andate la domenica a messa, quella dei bambini, raramente vedrete entrambi i genitori. Sono un catecumeno che ha sempre portato i bambini alla parrocchia facendogli fare tutte le preparazioni necessarie per la prima comunione e spesso mi sono ritrovato ad assistere a bambini che arrivavano a mezza messa con un solo genitore che lasciatolo andava a farsi i fatti suoi e dopo un po' ritornava a prenderlo. Da questo punto di vista trovo molto piu' importante che il bambino partecipi alla Eucarestia insieme ai genitori. Non si tratta di essere del cammino o meno, e' pedagogico per un piccolo vedere che anche i suoi genitori credono nella Messa. Quello che scrivo mi sembra scontato e credo di trovarvi d'accordo, non capisco come, su questo argomento, la signora fuoriuscita, non spezzi una lancia su questo. Grazie. Tonino

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    1. Non è pedagogico credere in una Messa "sbagliata" .. non è che 1 cosa nociva smette di essere nociva se fatta insieme a mamma e papà. Se la Messa neocatecumenale è spiritualmente nociva per 1 adulto, lo è anche per 1 bambino, sebbene i bambini siano maggiormente "protetti" dalla inconsapevolezza dell'età.
      Apprezzabile invece il genitore che, pur essendo NC, comprende l'importanza di non privare il figlio della Messa domenicale della Parrocchia.
      Qsto è il mio parere, poi la "signora fuoriuscita" risponderà ciò che crede.

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    2. Prima di tutto "catecumeno" è colui che ancora non ha ricevuto il battesimo.

      Probabilmente volevi dire "neocatecumenale", cioè appartenente a quella aggregazione ecclesiale denominata "Cammino neocatecumenale".

      Il sottoscritto, da bambino, alla "Messa dei bambini" ci andava da solo. I miei, pur cattolici anche all'epoca, alla Messa della domenica non ci andavano. Ciononostante sono cresciuto cattolico, in un ambiente cattolico, in una famiglia cattolica. Semplicemente avevo capito, nel mio piccolo, che la fede è importante e va vissuta secondo quanto prescrive l'autorità della Chiesa. Quella certezza, da bambino, mi ha accompagnato per tutta la vita - ed ha sempre incontrato nuove conferme.

      Aggiungo pure che i pochi bambini che vedevo venire accompagnati dai genitori vivevano quell'andare a Messa come un obbligo di cui appena possibile avrebbero fatto definitivamente a meno (come infatti avvenne). Specialmente quando i genitori davano loro l'impressione di un moralismo e di un'incoerenza (a casa selvaggi e in chiesa tutti pii). Un bambino non ti sa spiegare cos'è il moralismo perbenista ipocrita e fariseo, però se lo vede - specialmente in famiglia - lo riconosce (e ricordo io stesso, da bambino, qualche parente tutto angelico in parrocchia e piuttosto immorale appena uscito dalla parrocchia, come se la libertà l'acquisiva appena metteva piede fuori dalla chiesa). È per questo che tante famiglie neocatecumenali vanno sempre lamentando problemi coi figli: avendo ridotto la morale ad un moralismo idiota, hanno reso "ribelli" i propri figli (e non si accorgono che i figli vogliono essere "ribelli" contro quel moralismo, ancor prima che per imitazione dei cattivi compagni di scuola).

      Quando nel Cammino dicono "tale gesto è pedagogico", bisogna chiedersi sempre se la stessa affermazione resti vera anche fuori dal Cammino. Se i genitori vivono la fede come un fardello, il gesto di accompagnarli alla Messa della domenica (o alla carnevalata del sabato sera) non è "pedagogico", ma è un fardello anche per loro. Non c'è cosa peggiore, per la fede di un bambino, del vedere che i genitori vivono la fede come un elenco di cose da fare e di slogan da dire.

      Infine, ricordiamoci che la Chiesa non è un'azienda che deve presentare i numeroni all'assemblea degli azionisti. La fede non è un attivismo, non è una roba che si misura col contapresenze di quanti bimbi sono stati portati dai genitori alla liturgia. Chi percepisce la fede come un oneroso dovere, sta sbagliando - e non lo dico io ma lo dice il Signore: «il mio giogo è dolce, il mio carico è leggero» (e già solo queste parole sono sufficienti a condannare il Cammino Neocatecumenale, che si autoproclama "impegnativo" aggiungendo che "non è per tutti": cioè si presenta come un peso, un fardello, un impegno gravoso con un fiscale controllo presenze e una ancor più fiscale raccolta di soldi).

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    4. Quando ero in comunità ricordo bene la difficoltà nel motivare i miei figli a partecipare all'eucarestia al sabato sera. Le strade erano: promesse di scambio, dargli uno strumento "rumoroso" da suonare oppure imporre la nostra volontà "vieni e basta" con relativi mugugni....questo quando erano piccoli.
      Grazie a Dio li abbiamo sempre accompagnati, io e mio marito, anche alla messa domenicale in parrocchia e, non ostante questo sia fortemente osteggiato dal Cnc, inseriti in attività "altre" sempre parrocchiali per cui hanno avuto un ambiente di coetanei con cui crescere in amicizia.
      Ovvio che, andando tutta la famiglia alla messa domenicale, le Lodi non si facevano e quando, per obbedienza al precetto kikiano, le facevamo risultavano, non trovo un termine giusto, "fuori contesto". Naturale che fosse così avendo appena partecipato alla Santa Messa.
      Non le abbiamo più fatte. Nel Cnc c'è questo mito: la fede si passa ai figli nelle Lodi, e in altri momenti topici.
      E tutti gli altri momenti possibili? Un genitore ha il compito di essere sempre in ascolto e pronto a cogliere in ogni momento le richieste nascoste dei figli...ma questo è contrario alla pedagogia del cammino, come ben descritto nel post.
      Alice de'

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    5. Quando sei dentro e "obbidiente" non vedi o vedi e zittisci quello che il buon senso (nella maggior parte dei casi lo abbiamo per natura) ti fa percepire come assurdità specialmente nel rapporto con i figli. Mi spiace per l'esperienza di Libera ... è vero che uno può accorgersi della strada chiusa che sta percorrendo solo dopo molti anni.
      Quando ero in comunità ricordo bene la difficoltà nel motivare i miei figli a partecipare all'eucarestia al sabato sera. Le strade erano: promesse di scambio, dargli uno strumento "rumoroso" da suonare oppure imporre la nostra volontà "vieni e basta" con relativi mugugni....questo quando erano piccoli.
      Grazie a Dio li abbiamo sempre accompagnati, io e mio marito, anche alla messa domenicale in parrocchia e, non ostante questo sia fortemente osteggiato dal Cnc, inseriti in attività "altre" sempre parrocchiali per cui hanno avuto un ambiente di coetanei con cui crescere in amicizia.
      Ovvio che, andando tutta la famiglia alla messa domenicale, le Lodi non si facevano e quando, per obbedienza al precetto kikiano, le facevamo risultavano, non trovo un termine giusto, "fuori contesto". Naturale che fosse così avendo appena partecipato alla Santa Messa.
      Non le abbiamo più fatte. Nel Cnc c'è questo mito: la fede si passa ai figli nelle Lodi, e in altri momenti topici.
      E tutti gli altri momenti possibili? Un genitore ha il compito di essere sempre in ascolto e pronto a cogliere in ogni momento le richieste nascoste dei figli...ma questo è contrario alla pedagogia del cammino, come ben descritto nel post.
      Alice de'

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  19. Ho letto con interesse il post sui didascali (grazie Libera), che conferma quello che ho sempre pensato, che cioè il Cammino neocatecumenale, mentre a parole "glorifica" la famiglia, nei fatti sottilmente, ma neanche troppo, combatte la famiglia cristiana come luogo in cui le persone sono legate da amore vicendevole. Fin dall'inizio sentii dire che prima della famiglia viene Dio, che ovviamente non era Dio, ma il Cammino. Alla mia obiezione che anche trascorrere del tempo con le persone (in particolare con i figli) che Dio ci ha affidato era un modo di "servire" Dio o di fare la volontà di Dio, mi dissero che non era così. (Per inciso, la risposta "non è così", senza alcun spiegazione è tipica dei catechisti neocat., che ovviamente, però, non spiegano perché "non è così": a loro parere il catecumeno deve prendere per buona la loro opinione (e obbedire!) perché loro sarebbero ispirati dallo Spirito Santo).
    Quello che il Cammino veramente vuole è un simulacro di famiglia, una famiglia tutta apparenze, dove i genitori non si amano ma si odiano, dove i figli sono trascurati in nome di "Dio", dove regna sovrana l'ipocrisia. Non è niente di diverso dal detto latino "Divide et impera!". Solo una famiglia così lacerata (anche se all'apparenza tutta cristiana, pia e devota che esegue alla lettera tutti i gravosi dettami del Cammino), solo questa famiglia può essere facile preda del Cammino, perché è una famiglia debole, non coesa, senza amore. Per questo il catechista capo era così infastidito quando alla domanda su come andava il rapporto con mia moglie rispondevo "bene", perché non eravamo la coppia neocat. "standard" che si tira i piatti dalla mattina alla sera, che spiattella i propri conflitti e le proprie magagne a tutta la comunità, perché non ci odiavamo e non odiavamo i nostri figli, ma li amavamo. Le parole rivolte ai didascali mi ricordano quelle dei regimi dittatoriali, in cui l'educazione dei flgli doveva essere prerogativa del partito (o del potere) e non dei genitori. Hai ragione, anonimo, quando dici che dobbiamo proteggere i nostri figli dal guru e dalla sua ideologia. Anche se sono (siamo) usciti dal Cammino quando ancora i nostri figli non erano in età da catechesi, vorrei dire a Libera che non è mai troppo tardi per lasciare il Cammino. Anche perché le "amicizie" nel Cammino, come tutti sappiamo, sono generalmente conoscenze di comodo, che svaniscono nel nulla quando si lascia la comunità, anche se per decenni si è camminato insieme come "fratelli".

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  20. "Io ricordo quando andavamo da piccoli alla Messa cantata e stavamo due ore e mezzo in piedi nel presbiterio, e di quelle Messe io non ho una brutta impressione, questo l'abbiamo vissuto tutti. E non eravamo neanche seduti; non aprivamo bocca, né cantavamo né partecipavamo, niente. E non credo che questo sia stato per me qualcosa di negativo."
    Kiko Arguello, catechesi ai didascali, 1985

    "Io ricordo le Messe che ascoltavo a Madrid
    nella Chiesa del Buon Successo. Tutto in latino; stavi lì dieci
    minuti, suonava un campanello e ci inginocchiavamo per la
    consacrazione; subito dopo suonava un'altra volta il campanello;
    poi sette minuti ancora e quello vicino a me si faceva il segno
    della croce, che voleva dire che la messa era finita. Pensate a
    quell'epoca in cui non avevamo Parola perché era in latino; non
    c'era omelia, né orazione dei fedeli, né bacio della pace, né
    anafora in volgare; il pane in forma di carta, nessuno
    comunicava, il calice lo beveva solo il sacerdote, etc.."
    Kiko Arguello, catechesi sull'Eucaristia, 1972

    Che si decida!

    Tomista ex NC

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