venerdì 27 novembre 2020

ScaleaLeaks: le Comunità neocatecumenali fra Messe private e girotondi nel Deserto

«Rivela le cose recondite,
facendole uscire dalle tenebre»
(Giobbe 12,22)

Dopo lo scandalo di WikiLeaks (dall'inglese leak «perdita», «fuga [di notizie]») con la pubblicazione di una gran mole di documenti riservati che rivelavano dei veri e propri segreti di Stato, la vicenda di Vatileaks, la fuga delle informazioni riservate del Vaticano (fra cui la famosa nota di Benedetto XVI in risposta al Cardinal Burke che portò a galla le macchinazioni neocatecumenali per farsi approvare "a sorpresa" la propria liturgia), abbiamo anche noi una fuga di "segreti di stato" neocatecumenali che chiameremo ScaleaLeaks.

Infatti, proprio sul sito della parrocchia di San Giuseppe Operaio di Scalea (Cosenza) abbiamo potuto visionare una interessante documentazione che probabilmente doveva rimanere riservata ma che l'ingenuità di qualcuno ha messo a disposizione di qualsiasi internauta:

si tratta di alcune tabelline che riportano le attività di due comunità del Cammino neocatecumenale complete di nomi e cognomi e numeri di telefono, avvisi, calendari di celebrazioni, temi biblici, una lettera di convocazione ad una Convivenza di Inizio Corso eccetera a partire dal 2013 fino al febbraio 2020, cioè per un periodo di 6 anni fino alla recente battuta d'arresto causata dalla pandemia da coronavirus.


Non sembrerebbero degne di un secondo sguardo, ma per noi sono fonte di informazioni preziosissime e dirette sulle attività e sulle pratiche delle comunità del Cammino neocatecumenale: le stesse che alcuni suoi aderenti, sulle nostre pagine, negano con ottusa pervicacia.

Per esempio veniamo a conoscenza del fatto che, nonostante la fallita trappola a Benedetto XVI per il riconoscimento del monstrum liturgico neocatecumenale, nella parrocchia Giuseppe Divino Operaio di Scalea sono convinti che gli svarioni liturgici di Kiko Argüello e Carmen Hernández siano stati approvati dalla Santa Sede, tant'è che viene annunziato che ogni Sabato sera, con inizio alle ore 21,00, si svolge l'Eucaristia "secondo la Liturgia Neo Catecumenale".

Per intendersi, si tratta della celebrazione neocatecumenale con i canti strazianti di Kiko e tutti gli abusi che già a partire dal 2005 dovevano decadere, come le monizioni lunghissime, le risonanze, vere e proprie "omelie", la manducazione tutti seduti insieme al presbitero, il coppone luterano, il "chupito" col latte e il miele, per non parlare di ciò che avviene durante la Veglia pasquale.

Sono "Eucarestie" (guai a chiamarle Messe cattoliche!) parrocchiali, aperte a tutti?


La precisazione "le Comunità celebrano l'Eucaristia secondo la Liturgia Neo Catecumenale" fa capire che si tratta di eventi riservati alle Comunità, che "celebrano" l'eucarestia con Liturgia (o Rito) neocatecumenale (che, abbiamo chiarito, non è mai stata approvata dalla Chiesa) unicamente fra di loro e a proprio beneficio.

E quando sul sito web neocatecumenale della parrocchia di Scalea compare la dizione "Eucarestia comunitaria", cosa si intende? Si chiarisce subito che riguarda "tutte le Comunità della Diocesi". Di partecipare ad una Messa cattolica in Parrocchia non se ne parla neppure.

Quando gli eventi parrocchiali si sovrappongono a quelli comunitari, come per le Ceneri ed il santo patrono, compare la laconica scritta: "non c'è celebrazione" e non, per esempio, l'indicazione a partecipare insieme alla Messa Parrocchiale.

Anche la celebrazione "Penitenziale", quando è "allargata", riguarda solo le due comunità neocat, come pure la Eucarestia (ma solo perché il presbitero sarà uno solo, altrimenti ne avrebbero due separate).

Invece la "celebrazione della Parola" settimanale viene fatta in due giorni diversi, una il martedì e l'altra il mercoledì; non sia mai che la comunità neocat più giovane orecchi gli arcani di quella più anziana!

Per quanto riguarda il percorso di formazione biblica, oltre al fatto che mai, nei gruppi di preparazione, viene indicata la presenza del sacerdote, sembra procedere tutto come nel gioco del Monopoli quando si incappa nella casella Imprevisti: si torna indietro senza neppure passare per il VIA.

La prima comunità infatti nel 2013 affrontava SAUL, DAVIDE, SALOMONE, nel 2014 TOBIA, GIUDITTA; poi nel 2015 retrocedeva alla TAPPA ESODO, per proseguire nel 2016 con ISACCO, nel 2017 con GIACOBBE, GIUSEPPE, nel 2018 MOSÈ, GIOSUÈ, nel 2019 GEDEONE, SANSONE, DELITTO DI GABAA, SAMUELE per poi riapprodare nel 2020 a SAUL

Ecco perché ci vogliono 30 anni per arrivare al battesimo nel Giordano, procedendo in circolo nel Vecchio Testamento a marce forzate avanti e indietro come Israele nel deserto, aspettando la morte di tutta quella generazione!

Anche per il resto, non c'è di che stare tranquilli e rilassati. In una lettera protocollata Prot. n. 31 del 09/71/2016 (del 9 luglio 2016) con Oggetto: CALENDARIO CONVIVENZE INIZIO CORSO 2016-17 firmata Salvatore e Agata (responsabili per la Sicilia e la Calabria) l'ultimo punto recita così: "Ricordiamo che si partecipa alla convivenza di formazione per essere preparati a svolgere il proprio compito all’interno del Cammino, per cui si eviti di portare bambini."

"Svolgere il proprio compito all'interno del Cammino" è una espressione militaresca che richiama le corvèe dell'esercito e che, insieme all'imposizione di non portarsi i bambini, ben fa comprendere la dimensione dell'obbligo e del sacrificio anche familiare e non del piacere della partecipazione.

Naturalmente, fra i doveri del neocatecumeno, spicca quello di pagare la Decima, richiamato dalla sibillina disposizione a fare la convivenza mensile "con tutti gli obblighi previsti dopo il secondo passaggio".

Infine, osserviamo che i numeri dei componenti delle Comunità sono risicati: nella prima Comunità, dai gruppi di preparazione, ne contiamo 18, della seconda viene dichiarato il numero di 26 (sopravvissuti) dopo il secondo passaggio.

Numeri asfittici nonostante i mielati messaggi di invito ai '"parrocchiosi" della Messa delle 12:

"Gesù è il Salvatore dell’uomo, ti ama e ti cerca. Il Signore ha un messaggio anche per te, se vuoi ascoltarlo vieni nel salone parrocchiale, il Martedì e il Venerdì con inizio alle ore 20,00. Ti aspettiamo"

Pare che il "messaggio" sia già fin troppo chiaro, per i parrocchiani, che infatti si guardano bene dal venire a farselo comunicare! E lasciano lì i neocatecumeni ad aspettare… e aspettare.

Per fortuna che, nel frattempo, hanno i temi biblici a cui pensare: il Vecchio Testamento è ampio e ogni cinque sei anni si ricomincia daccapo.

17 commenti:

  1. L'ULTIMA TAPPA DEL CAMMINO È L'ALZHEIMER...

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  2. “ Procedendo in circolo nel Vecchio Testamento a marce forzate avanti e indietro, come Israele nel deserto, aspettando la morte di tutta quella generazione! ”
    Paradossi neocatecumenali...

    Cammino? Ma quale Cammino! Un punto di partenza e una meta? No, piuttosto il monopoli o il gioco dell’oca, col rischio costante di …tornare al punto di partenza, come ben spiegato nel post.
    Questo procedere per poi arretrare e avanzare di nuovo è frequente nel cammino.
    Conseguenza delle fusioni grazie alle quali la nuova comunità cammina “col passo dell’ultimo”.
    Tutte queste fusioni diventano inevitabili quando si assottiglia troppo il numero dei fratelli frequentanti una comunità, per l’alta percentuale di defezioni mentre sicuramente grande è l’incidenza del fatto che il cammino duri così tanti anni.

    Interessante è evincere, dalla semplice consultazione di un’agenda di impegni, tanti aspetti caratterizzanti, direi unici, del neocatecumenato.

    Si ha subito la sensazione di trovarsi alla presenza di un mondo a parte.
    Mai si fa cenno a incontri coinvolgenti anche altre realtà della parrocchia, né si parla una sola volta, in un calendario che ricopre ben sei anni di attività, di una funzione parrocchiale a cui si è sollecitati a partecipare. Tutto è scandito dai ritmi e cerimoniali propri del cammino.

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  3. ..........

    Tra gli appuntamenti riportati in agenda, si dà conto di un invito a partecipare alla convivenza annuale di Inizio Corso, appuntamento fondamentale per i camminanti ed in particolare per i catechisti che portano avanti il cammino nelle varie diocesi e parrocchie della Regione.

    Oggi non so, ma ricordo ai miei tempi che questo era un appuntamento imperdibile per i fratelli catechisti. Per prima cosa a chi non avesse potuto partecipare anche un solo anno, ad esempio per problemi gravissimi di famiglia o di salute, era inibita per tutto quell’anno l’”evangelizzazione” perché, si diceva, “non aveva ricevuto lo spirito” (né poteva a sua volta riportare la convivenza alle sue comunità insieme agli altri fratelli catechisti della sua stessa equipe, che avevano regolarmente partecipato all’I.C.. Egli poteva recarsi in convivenza, ma solo come uditore. A volte chi era stato impedito, per evitare le gravi conseguenze, si attivava per andare ad un’altra convivenza tenuta sempre dagli itineranti in altro luogo. Poiché si può attingere lo “spirito” solo alla fonte!).

    Dagli archivi della Parrocchia di San Giuseppe Operaio di Scalea (Cosenza) è saltata fuori la Lettera di invito ad una di queste Convivenze di Inizio Corso, come da tradizione a firma degli Itineranti Responsabili della Sicilia e della Calabria che sono coloro che le conducono per tutta la loro zona.
    Responsabile unico da sempre lo storico Salvatore Morfino (morto da meno di un anno) e Agata sposata in seconde nozze (dopo la scomparsa della prima moglie Rosalia).

    Abbiamo in passato trattato di questo itinerante, davvero in tutto e per tutto “secondo il cuore” di Kiko e Carmen.

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  4. ..........

    “Lettera con Oggetto: CALENDARIO CONVIVENZE INIZIO CORSO 2016-17
    l'ultimo punto recita così:

    "Ricordiamo che si partecipa alla convivenza di formazione per essere preparati a svolgere il proprio compito all’interno del Cammino, per cui si eviti di portare bambini."”

    Beh, diciamo pure che le lettere di invito in tutto il mondo sono simili, coniate sullo stesso canovaccio, ma ognuna di esse riporta, in un certo senso, un sigillo, un marchio di riconoscimento dello “stile” dell’itinerante di turno.

    Salvatore Morfino, quello dalla fede forte che non battè ciglio quando morì la sua prima moglie e rimase solo con otto figlie di cui le ultime due con gravi problemi di autismo. Egli in breve tempo si risposò con una sua catecumena più giovane di lui per potere - una volta ricostruita la coppia responsabile così come il Cammino vuole che sia nelle equipe itineranti (coppia, presbitero, ragazzo) - continuare a scorazzare attraverso le due Regioni quale re incontrastato.
    Morfino, pace all’anima sua, adeguatamente anaffettivo, come si addice al vero itinerante che “non si immedesima nelle altrui sofferenze” e, aggiungo io, non entra neanche nelle proprie, come se non lo toccassero affatto.

    Insomma dicevo all’inizio: il Cammino, un contesto fuori dal mondo, separato e segregato per il quale neanche in una agenda di impegni c’è spazio per citare UNA sola volta la Parrocchia e gli altri parrocchiani.
    Così questa razza di itineranti, senza lavoro, senza gli affanni dei comuni mortali per portare avanti una famiglia, circondati da un codazzo di gente al servizio totale, tra balie, baby-sitter e chauffeur...
    ...Perchè intanto loro devono correre e correre a diffondere ovunque il kikiano/carmeniano verbo.
    Questo stesso delirio alienante mettono davanti ai loro “figli nella fede”, ai loro seguaci e lo pongono come condizione per partecipare dei molteplici benefici di cui godono i kikatechisti del Cammino.

    Essi non si fanno ultimi, né servi. Essi amano i primi posti, essere serviti e riveriti e adorati, a immagine del loro iniziatore Kiko Arguello e della loro iniciadora, anche lei compianta, Carmen Hernandez..

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  5. Oramai i numeri li fanno solo nelle superparrocchie nc, dove hanno i loro pareti e quando i parroci pro finiscono (i diocesani non li tollerano di solito), al vescovo fanno chiamare qualche fidei donum (in realtà della zona ma ordinati a 10.000 km di distanza), come vicari (i giovani e gli ottuagenari), oppure come parroci. Essendo italiani i vescovi li prendono a prescindere e senza fiatare, avendo come alternativa indiani, africani e affini.

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    1. Esatto, e sempre ricordando che è sempre sospetto ogni "prete d'importazione".

      È vero che le vocazioni in Italia scarseggiano, ma è anche vero che rispetto a tutto il resto del mondo siamo tuttora messi benissimo come numero di sacerdoti locali e di consacrate italiane. I preti "di importazione" sono o un frettoloso tappabuchi, o il nascondere qualche porcata. Questo vale ancor più per il Cammino Neocatecumenale, dove un prete porcone viene comodamente spedito in missione a fare comodamente la volpe nel pollaio.

      Tanto più che i pretonzoli del Cammino vanno "in missione" [sic] non per volontà propria, non per invito di qualche vescovo, ma solo per decisione dei cosiddetti "catechisti" del Cammino.

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  6. ........

    Ma riflettiamoci su. E lo ricopio ancora, perché qui c’è tutto il Salvatore Morfino, come anche io l’ho conosciuto.
    Aveva degli occhi inespressivi, di ghiaccio, sempre uguali:

    Negli accenti di questa lettera è sferzante, essenziale, ultimativo… tutto il suo inconfondibile stile:

    “si partecipa alla convivenza di formazione per essere preparati a svolgere il proprio compito all’interno del Cammino, per cui si eviti di portare bambini.”

    Non si partecipa, no, per incontrare il Signore, per arricchire la propria fede e il proprio spirito, neanche per sperimentare “com’è bello e come dà gioia che i fratelli stiano insieme”, NO!

    MA
    per essere preparati a svolgere il proprio compito all’interno del Cammino,
    per cui si eviti di portare bambini.

    (qui è detto “si eviti”. Ma poi sarà questo tutto l’anno, tra Sicilia e anche Calabria – una regione sola era troppo poco per lui! - in su e in giù tutto l’anno, fino alle Isole Eolie e arcipelaghi vari, correndo di pronto da Kiko ogni volta che chiamava, anche per 15 giorni a Porto San Giorgio, anche lui SENZA figli; viaggi in Israele, pellegrinaggi, Loreto, Domus coi Vescovi i Rabini e mi fermo qui)

    per cui – questo il messaggio - si eviti come faccio io...
    E loro gli itineranti evitano sempre.
    Queste sono famiglie coinvolte nell’evangelizzazione e non consacrati, e con tanti figli.
    Questi campioni della fede IMPONGONO ai sottoposti lo stesso modello, offrendo se stessi come esempio.

    Perché tutte le energie e le forze devono essere concentrate nel perseguire il fine unico del cammino: il proselitismo. Cedono il passo tutti i doveri di stato, obblighi umani o semplice e comune buon senso.

    In questo tempo col COVID il Signore ha posto un ALT, li ha fermati Lui stesso. E’ indubbio. Che riflettano che pensino una volta nella vita.

    Non si può proprio leggere tra le righe della convivenza di I.C. 2020/2021 Kiko che invoglia alla felicità, alla gioia perché il Signore per 50 CI ha preparato per… “celebrare nelle case” continuare in tutto e per tutto il cammino, sempre, come sempre, fin le preparazioni su ZUUM se non in presenza con le dovute cautele, ancora di ESODO…. SAUL, DAVIDE, SALOMONE, ecc. ecc.

    Non se ne può più di questo “dio” a loro misura che ha a cuore ogni giorno solo la loro vuota felicità inutile e dannosa.

    Sempre tutto uguale, sempre tutto così. Il Cammino è tutto. Tutto ha senso PER il Cammino CON il Cammino, NEL Cammino.
    Qui non c’è nulla di divino, nulla di fede.
    Non hanno costoro più nulla di umano.

    Pax

    P.S. Scusate la lunga digressione. Ho finito

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  7. "La prima comunità infatti nel 2013 affrontava SAUL, DAVIDE, SALOMONE, nel 2014 TOBIA, GIUDITTA; poi nel 2015 retrocedeva alla TAPPA ESODO, per proseguire nel 2016 con ISACCO, nel 2017 con GIACOBBE, GIUSEPPE, nel 2018 MOSÈ, GIOSUÈ, nel 2019 GEDEONE, SANSONE, DELITTO DI GABAA, SAMUELE per poi riapprodare nel 2020 a SAUL…

    Ecco perché ci vogliono 30 anni per arrivare al battesimo nel Giordano, procedendo in circolo nel Vecchio Testamento a marce forzate avanti e indietro come Israele nel deserto, aspettando la morte di tutta quella generazione!"

    La descrizione del "cammino" dei camminantio su e giù per il "Sinai" nell'attesa di entrare nella Terra promessa da Kiko, e la conseguente considerazione umoristica di Valentina, mi hanno messo di buon umore...
    Un po' come l'Armata Brancaleone che parte per la Terra Santa

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  8. Piccolo OT:
    Ma secondo voi anche " l'ufficio catechistico nazionale" e sotto il controllo del CNC?
    Andate nel sito, aprite il documento "Ripartiamo insieme", leggetelo tutto e ditemi se è stato o no scritto dai capi cosca del cammino.
    Sono dappertutto, ormai tengono per le ... chi conta e decide nella Chiesa.
    Toglietemi questo dubbio senza necessariamente pubblicarmi.
    Semprepiùfuorichedentro

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  9. Una delle caratteristiche delle derive settarie che purtroppo sono presenti anche nel corpo della Chiesa Cattolica è quella di pretendere di avere il controllo della vita intima di fede e di pensiero di ciascuno. E le lunghe tappe girovaganti nel deserto delle comunità di Scalea (ma non sono le uniche: a tutte le Comunità del CNC viene proposto il medesimo percorso) ne sono un esempio.
    Leggevo l'altro giorno in un commento al primo articolo del Credo: "Credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra", che ai catecumeni veniva illustrato come primo argomento proprio quello del Dio creatore, e tutta la catechesi tradizionale ha sempre seguito questa priorità. Il commentatore diceva che è importante capire che la storia di Dio con l'Umanità non è cominciata con l'elezione di Abramo e di Israele, ma moltissimo tempo prima, con la creazione. Invece in Cammino il chiodo fisso è l'elezione del popolo: a cominciare da Abramo per poi proseguire con Mosè e i racconti della Terra Promessa (per poi non muoversi più da lì, come abbiamo visto). Al di là dell'insistenza con l'Antico Testamento, e il modo per nulla sistematico con cui viene trattato Nuovo, che sembra essere subalterno all'Antico, è interessante vedere che la creazione e il rapporto di Dio con l'uomo e la sua coscienza tratteggiato in Adamo, non interessa alla visione di Kiko, centrata invece ossessivamente sull'elezione del popolo di Israele nella quale prefigura quella della comunità neocatecumenale.
    La mente dei neocatecumenali è così centrata sui racconti di Abramo e della sua discendenza e su Mosè, che non stupisce che, per l'intera durata della processione del Corpus Domini di qualche anno fa se non erro proprio a Roma, le letture lette erano tutte tratte dall'Antico Testamento, sul tema di Mosè, come pure i commenti al microfono di una talebana del Cammino.
    Non solo l'argomento è solo quello, ma si continua a leggere la Scrittura con il metodo della scrutatio alla neocatecumenale, senza nessun approfondimento culturale, teologico, esegetico. Quindi, questi 30 anni e più di lettura della Bibbia che dovrebbero portare a un un approfondimento personale e ad un arricchimento interiore, producono effetti desolanti di grande piattezza di pensiero e di espressione.

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  10. Questo post è la prova che per il Cammino l'approvazione della Chiesa è solo un'espediente per millantare come approvata la sua "liturgia", così come l'eventuale canonizzazione di Carmen sarebbe solo un espediente per millantare lo stile dei camminanti duri e puri, come riconosciuto dalla Chiesa quale esempio di santità di categoria superiore.

    Ma sia l'approvazione della Chiesa, sia le canonizzazioni, si devono basare su fatti VERI e non su menzogne.
    Approvazione e canonizzazioni, infatti, come tutti gli atti ecclesiastici che non si basano esclusivamente sulla Rivelazione, ma anche su un'analisi storica e scientifica, cioè che si basano fu fatti concreti, non sono infallibili in automatico, cioè, anche se di per se fossero infallibili, se sono basati su menzogne fatte passare per vere, sono nulli.
    Non sono un esperto, ma penso di non sbagliare.

    E' un po' come l'assoluzione del confessore: di per se è certissima, purché però il penitente non abbia nascosto un peccato grave. Se così fosse è invalida.

    Che il modo di fare del Cammino contempli l'inganno, è evidente non solo nella disubbidienza alla Chiesa a tutti i livelli, anche riguardo le norme date per contrastare il covid, ma è evidentissimo anche nel "santino" di Carmen.

    Quell'immagine, lo sanno TUTTI i camminanti che l'hanno conosciuta, e non possono negarlo se non in mala fede, non corrisponde affatto all'immagine di Carmen. E non mi rifersico tanto all'immagine fisica, quanto piuttosto allo spirito di Carmen. Anzi: è l'esatto OPPOSTO.
    Tanto che, credo, chi ha ritoccato l'immagine, si è fatto delle grasse risate.

    Carmen non avrebbe MAI congiunto le mani per pregare, al massimo lo avrebbe fatto per fregarsi le mani dopo aver umliato qualcuno. Carmen, tanto per intenderci, usciva a fumare perfino durante la Messa! E fumava anche in faccia ai neonati!

    E' chiaro, perciò, che quell'immagine non è come quella di una Santa Rita che sembra un'attrice, che non intacca però lo spirito di preghiera e di offerta della Santa, ma ha uno scopo ben preciso, scopo che, per essere raggiunto, si deve basare sull'inganno.

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    1. Aggiungo: se si vuole fare un "santino" con una FOTO non c'è bisogno di ritoccarla cambiandone l'ESPRESSIONE del volto e AGGIUNGENDO lo sguardo al cielo (chi ha mai visto Carmen alzare gli occhi al cielo se non come segno di impazienza a cui pèrobabilmente seguivano lamentele e improperi?) e le mani giunte.
      C'è voluto un mix tra una vera foto e un disegno.
      Come falsificare una firma.
      Se falsificare l'immagine di Carmen con lo scopo ingannare sulla sua vera personalità non è ancora reato, è comunque peccato

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  11. A Morfino, Dio lo perdoni, impirtava solo fotocopiare Kiko e far bella figura con Kiko. Lo stesso Kiko che quandoblui é morto non ha mandato neanche un pensiero.
    Ha avuto la sua ricompensa.

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    1. Morfino che imita il guru...
      Ho sentito che le SETTE, anche non cristiane, si riconoscono TUTTE per 3 caratteristiche:
      1) la richiesata di soldi che va al di là di quelli necessari per le necessarie attività del gruppo,
      2) la fissazione sulla sessualità, che inizia dal guru istigatore e "mediatore" di matrimoni, fino ad arrivare, nei casi più eclatanti, alla richiesta di prestazioni,
      3) la ricerca del POTERE, che comprende spesso atteggiamenti come quelli di Morfino, che imitava il suo "duce" partecipando, come delegato, al suo potere.

      Purtroppo gli atteggiamenti settari, più o meno accentuati, non sono affatto rari nemmeno tra i cristiani e nei gruppi ecclesiali, perché sono frutto del peccato originale, per cui, se non mi meravigliano troppo, dico anche che vanno stroncati senza tentennamenti e con energia.

      Qualche atteggiamento settario non sognifica ancora che ci si trova in presenza di una setta, ma possono condurre al settarismo vero e proprio.

      Come riconoscere che siamo di fronte a una setta autentica, come nel caso del Cammino?
      Quando il gruppo, al di là di ciò che esprime a parole, nei fatti è un mondo CHIUSO.

      Infatti si può appartenere al Cammino anche senza avere nessuna relazione con la vita della Chiesa.
      Se non si va mai alle catechesi della parrocchia, se non si anima mai una messa parrocchiale, se non si fa mai un servizio parrocchiale, se non si frequentamo mai gli incontri diocesani, ecc., ma si freuentano le attività corrispondenti del Cammino, si può essere un buon camminante.
      Ma non si appartiene alla Chiesa.

      Le SETTE infatti sono un mondo: danno tutto il necessario.
      Anche non esistesse nulla al di fuori del Cammino, ai settari non mancherebbe nulla di quello che essi reputano necessario
      Per questo le sette sono totalmente coinvolgenti anche al di fuori delle tipiche attività della setta.
      E per questo i settari si fanno sempre riconoscere non come cristiani cattolici, cioè come appartenenti alla Chiesa, che in se stessa è universale, ma come camminanti, quasi che essere cattolici sia riduttivo.

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    2. Mi permetto di correggerti Pietro.
      Nel CN ad un certo punto si consiglia e se necessario si obbliga i camminanti a fare servizi in parrocchia.
      Si chiama "pastorale di mediazione" in cui teoricamente i camminanti dovrebbero mettersi a disposizione del parroco a "servizio" della parrocchia.
      Quindi, i camminanti secondo la tua descrizione di setta, in questo modo si sentono parte della parrocchia, anzi, tantissimi camminanti si sentono i salvatori della parrocchia, perché si prendono sulle spalle i catechismi, l'animazione delle messe, i corsi di battesimo, i corsi di preparazione al matrimonio, il post-cresima, etc,etc, etc.
      Ma la verità è che "usano" questi "servizi parrocchiali" per fare proseliti al CN.
      E questa cosa è molto più subdola del restare al di fuori della parrocchia come fanno sempre di norma.
      Quindi ufficialmente entrano nella parrocchia per "aiutare" mentre ufficiosamente mettono dei paletti e marcano il territorio parrocchiali per portare "acqua al loro mulino".
      Se poi hanno un parroco neocatecumenale, allora chiudono l'accesso ai servizi parrocchiali e li riservano ai soli neocatecumenali oltre a tenere fuori ogni altra realtà diversa dal cammino neocatecumenale o che possa fare "concorrenza" al cammino neocatecumenale.

      LUCA

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  12. Quello che viene chiesto dai catechisti nelle convivenze “importanti per il CN” , cioè il non portare i bambini , è il cuore della doppiezza del CN.

    Il CN nasce per avvicinare la gente alla Chiesa ed al cristianesimo, nasce come aiuto alle famiglie, ricordo molto bene i primi anni in cui andare in convivenza con la comunità era un evento spirituale ma prima ancora sociale e sicuramente piacevole e festoso.

    Non c’erano tempi stringenti, non c’erano scalette asfissianti da rispettare con rigore.
    Lo stare insieme era la prima cosa, poi veniva tutto il resto.

    Poi le cose cambiano lentamente e si arriva a tenere i bambini a casa, perché il CN diventa “indottrinamento”, tempi stringenti, catechesi asfissianti e scalette di eventi rigidi e rigorosi.

    Si toglie alla gente il gusto di stare insieme, perché lo stare insieme diventa secondario rispetto all’irrinunciabile e rigoroso “indottrinamento neocatecumenale”.

    Questo è quello che avviene in convivenza ,per il semplice “stare insieme”, rimangono i momenti dei pasti e generalmente,nelle convivenze di tre giorni, il sabato sera , se non proiettano un “video promozionale” di eventi del cammino a cui non frega niente a nessuno.

    Ecco l’altra cosa strana delle convivenze lunghe del CN: l’Eucarestia si fa la domenica mattina e non il sabato sera.

    Altra evidente dicotomia neocatecumenale: in parrocchia Eucarestia nelle salette e rigorosamente il sabato sera, in convivenza in una stanza di albergo ,ma la domenica mattina.

    Mi sono sempre chiesto il senso di questa evidente assurdità.

    LUCA

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  13. Ci as Ono stato dentro per 25 anni.. Ti imbambolano con mille preghiere e canti, ma a livello teologico e liturgico sono zero. Lo capii dopo aver letto le encicliche dei papi contro la Comunione sulla mano... Da piccolo (14 anni) alcune sfumature non le cogli purtroppo. Il cammino NC non è altro che una setta gnostica e filo ebraica

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