venerdì 20 agosto 2021

Poveri neocatecumenali! Dalla padella alla brace...

 

Alla Celebrazione del 5° Anniversario della morte di Carmen Kiko non ha partecipato. Dopo il COVID non ha fatto più pubbliche apparizioni. È stata letta la sua Nota indirizzata ai fratelli per l'occasione. La prendiamo dal Sito Ufficiale del Cammino:

Nota di Kiko Arguello per la Celebrazione del 5º anniversario della morte di Carmen nella cattedrale di Madrid. 

Cari fratelli, 

La pace di Gesucristo sia con voi. 

Oggi, 19 luglio 2021, celebriamo il 5º anniversario della morte di Carmen, preghiamo per il suo riposo eterno, perché possa godere eternamente della presenza del Signore. 

Carmen era una donna eccezionale, innamorata di Cristo, della Scrittura e della Eucaristia. Rendo grazie a Dio per Carmen, Era una donna profonda, autentica e libera nella sua relazione con tutti. Amava Cristo e la Chiesa; e il Papa, al disopra di tutti. Per amore alla Chiesa e ai fratelli, è rimasta vicino a me durante 50 anni; portando avanti questa Iniziazione Cristiana che è il Cammino Neocatecumenale. 

Crediamo che Carmen sta con il Signore, sta già nella festa. Donna eccezionale, veramente, con una generosità enorme. Una donna importantissima per la Chiesa! Ha vissuto sempre innamorata di Cristo. Se leggete i suoi diari, tutto quello che diceva: «Gesù, ti amo, ti amo!». In ogni pagina: «Ti amo, ti amo!». Amare Cristo è l’unica verità: «Ama Cristo e ti seguiranno a migliaia», dicono i Padri del Deserto. Io credevo che seguivano me, ma scopro che migliaia di fratelli stanno nel Cammino grazie a Carmen e grazie all’amore che Carmen aveva per Cristo. 

Per questo chiedo a Carlos Metola, come postulatore della fase diocesana, che compia tutte le gestioni necessarie presso il Cardinale di Madrid, D. Carlos Osoro, per chiedere che si possa iniziare la sua Causa di Beatificazione. 

Vi salutano anche P. Mario e Ascension Romero. Pregate per noi. La Pace del Signore. 

Kiko Argüello 

19 luglio 2021

Si persegue strenuamente la via della canonizzazione mentre il saluto iniziale già ci lascia basiti: 

La pace di Gesucristo sia con voi.

E' questo il modo di scrivere il Nome di Nostro Signore? 

(Piccola parentesi:
Spezziamo una lancia, per non essere accusati di eccessiva pedanteria. Può essere che l'irriverenza sia stata causata da un'errata traduzione dal testo originale in spagnolo. Ma la Nota è pubblicata sul Sito Ufficiale del Cammino già da un mese! E ci chiediamo "Se la inesatta traduzione avesse riguardato il nome del sommo iniziatore? L'avrebbero tollerata?". Se Kiko fosse stato tradotto in chicco o cocco? E anche in minuscolo: chicco Arguello, che carino!)

Mentre accampano pretese per meriti acquisiti e virtù innate che decantano da soli per se stessi. Niente di nuovo. 

Ma c'è un passaggio che la dice lunga sul kikocentrismo: 

"Io credevo che seguivano me, ma scopro che migliaia di fratelli stanno nel Cammino grazie a Carmen e grazie all’amore che Carmen aveva per Cristo." 

 

Kiko la padella, Carmen la brace.


Qui Kiko si è proprio superato; ancora una volta. 

Va sempre ricordato che il Cammino Neocatecumenale ha più di mezzo secolo di vita. E Kiko dice ancora: 

"credevo che seguivano ME"! 

Nelle comunità si segue Kiko Arguello, senza di lui niente, e se lo dice da solo. 

Doveva morire Carmen per fare la strabiliante scoperta che 

"migliaia di fratelli stanno nel Cammino grazie a Carmen" ...e non a LUI (il Sommo). 

E, conoscendo Kiko, è da dire che, per una volta almeno, è stato decisamente generoso! 

Insomma, poveri neocatecumenali! Sono passati "dalla padella alla brace"

E' anche detto "grazie all’amore che Carmen aveva per Cristo". Ma è chiaro che il ruolo di Gesù nella loro testa è puramente strumentale. Questo lo ha dimostrato Kiko in tanti passaggi irrispettosi, e lo dimostra la stessa Carmen. 

Dai suoi Diari - mentre subisce e disdegna la forzosa collaborazione con Kiko, manco qualcuno gliel'avesse imposta - ostenta ardita : 

"E colui che sta collaborando con me è Gesù Cristo". 

Peccano sempre nel modo di esprimersi? (magari fosse solo in quello!). 

Sfrontati è dir poco "collaborazione eccezionale" (così Carmen la chiama) che, a suo dire, "sta dentro tutta la tradizione della Chiesa"

E' innegabile: al primo posto, sulla ribalta, stanno Kiko e Carmen. Senza di loro, nulla. 

 

La Triade immortale

 

Questo il vulnus insanabile del Cammino Neocatecumenale e il suo tallone di Achille. Mentre in filigrana si legge che se Carmen è santa, Kiko lo è molto, ma molto di più. Ha davanti la strada spianata. Un'autentica autostrada per la sua futura, certa, canonizzazione. 

E noi, come le stelle, dovremmo stare a guardare!

54 commenti:

  1. Non sono solito fare le pulci alle singole espressioni, ma devo osservare che al di là della traduzione all'acqua di rose (non hanno più traduttori esperti?), l'espressione di Kiko "credevo che seguivano ME", mi ha negativamente colpito.
    Nella Chiesa si segue Cristo, perché non dovremmo essere né di Apollo né di Cefa...
    Anche se è normale che si possa simpatizzare più o meno con un certo prete o un certo evangelizzatore, non è MAI lui che si segue. Può essere un mezzo, al massimo, ma non il fine.
    Questi due invece si sono convinti che le persone seguissero loro: o l'oratore-imbonitore esperto o la devota a Gesucristo.
    Parlare di eccesso di protagonismo non è niente, se si considera che nella Chiesa, sostituire sé stessi a Gesù è pure un peccato grave. Come direbbero nel Cammino, il peccato di "rubare la gloria a Dio".

    Poi vorrei elencare le doti che Kiko assegna a Carmen: donna eccezionale, profonda, autentica e libera, generosa, importantissima per la Chiesa (per essere beatificati non si può essere importanti solo per il Cammino). Sarebbero tutte doti umane, se fossero vere.
    Quanto alle virtù spirituali, riesce a ripetere più volte solo che era innamorata di Cristo, dell'Eucarestia, della Chiesa e... del Papa (quale? Parla al singolare...).

    Quanto alla citazione dai Padri del deserto "ama Cristo e ti seguiranno a migliaia", confesso che la mia ricerca non ha dato frutti. Non sono riuscito a trovare un Padre del deserto che abbia detto questo e me lo spiego col fatto che, essendo eremiti che vivevano in solitudine, il seguito delle migliaia non era proprio nelle loro corde.
    E poi, dire "i Padri del deserto", come insieme, è come dire "i francescani".
    Non è un motto, è una frase, e ci deve essere un Padre del deserto che l'ha pronunciata. Allora Kiko ci dica chi è questo Padre del deserto che, vivendo in eremitaggio, aveva esperienza e desiderio del seguito delle migliaia.

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    1. Si, ce lo dica, ce lo dica. E in tutti i casi, quando si dice : Carmen era innamorata del Papa, non è riferita al Papa come uomo, ma alla figura di quello che rappresenta, cioè il Capo Supremo della Chiesa Cattolica; altrimenti dovremmo pensare che Carmen, che come donna era brutta, fosse innamorata dei Papi dal 1964 ad oggi, che erano tutti uno più brutto dell'altro. Suvvia........

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    2. Non faccia il nesci, nessuno ha pensato che Carmen fosse innamorata del Papa in senso umano.
      Inoltre, che i Papi erano uno più brutto dell'altro lo dice lei: Giovanni Paolo II ha sempre avuto fama di essere anche un bell'uomo.
      Comunque, l'allusione all'amore di Carmen verso il Papa come Capo Supremo della Chiesa Cattolica si riferisce, a mio avviso, ad un unico Papa: appunto Giovanni Paolo II, l'unico che, almeno agli inizi, ha mostrato incondizionata simpatia per i movimenti e in conseguenza anche per il Cammino Neocatecumenale.
      Che Carmen fosse innamorata dei Papi successivi, molto meno propensi ad accettare le derive neocatecumenali, è tutto da dimostrare.
      Nel Cammino, infatti, ancora oggi si sente parlare continuamente con affetto di un solo Papa: Giovanni Paolo II.
      Di Benedetto XVI si augurarono la morte e di Papa Francesco non ne parlano proprio.
      Quindi, lungi dal voler scambiare l'amore spirituale con quello umano (come le possa anche solo essere passato per la mente), si parla al singolare perché Carmen (come anche Kiko), ha amato un solo Papa: Giovanni Paolo II.

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  3. Si sbagliano sempre sul modo di esprimersi... E' vero.

    Non voglio avere pregiudizi e andare a caccia di errori, perché so bene che ci sono tanti modi per esprimersi e tante volte per esprimere un concetto che si ritiene importante non si possono fare troppe premesse.
    So bene che ci si può esprimere con linguaggio polemico, e perciò un po' provocatorio (ma sempre benevolo), oppure paradossale, ecc. senza per questo essere eretici.
    Ma nel Cammino qualcosa non quadra.

    I camminanti si sbagliano sempre, e sempre nello stesso verso.
    Tutti capiscono SEMPRE che il Cammino è un'elite di super cristiani.
    Mai una volta che, ad esempio, per richiamare la nacessità di essere come servi inutili, si possa capire che il Cammino è "meno". Non sia mai!
    Gli "errori" pesano sempre da un lato della bilancia e non si compensano MAI. Perciò sono veri ERRORI.

    I camminanti dicono che nelle catechesi Kiko è irruento e parla a braccio, per cui degli errori ci possono stare.
    Ma i mamotreti sono le catechesi trascritte e gli errori, anche i più grossolani, non sono stati emendati.
    Evidentemente le catechesi di Kiko si considerano ispirate così come sono: come se Dio dettasse e Kiko ripetesse.

    E gli errori si ripetono sulle note ufficiali del Cammino e sui diari di Carmen.
    Nei diari delle mistiche vere, si denota un'umiltà profonda. Mai, nemmeno per sbaglio, le sante mistiche hanno scritto che è Dio a collaborare con loro! Tutte si sentivano strumenti indegni nelle mani di Dio.

    Giorni fa un camminante, riguardo alle parole di Kiko che alla GMG di Rio ha annunciato ai giovani il perdono di Cristo anche in caso di peccato mortale, aggiungendo poi, che, SE VOLEVANO, cioè se il ghiribizzo li avesse ispirati, il giorno dopo avrebbero anche potuto confessarsi, obbiettava che Kiko parlava a braccio, per cui ci sta un errore.
    Ma questo non è vero, perché anche se l'intenzione di Kiko fosse stata esatta, la PERCEZIONE dei giovani non lo è, per cui l'errore di Kiko non è ammissibile.
    Se Kiko si fosse sbagliato, successivamente avrebbe dovuto precisarlo, per non incorrerre nello scandalo.

    Ma ritengo che le parole di Kiko esprimevano esattamente quello che lui crede, perché nel parlare a braccio si possono usare dei termini sbagliati o delle espressioni esagerate, o si può tralasciare qualcosa, ma in questo caso Kiko ha AGGIUNTO. E chi SPECIFICA qualcosa, lo fa di proposito.
    Quasta, almeno, la regola generale.

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    1. Da notare che Kiko e Carmen, essendo spagnoli, parlavano tra loro in spagnolo e mai hanno imparato bene l'italiano. Da quel lato si salva don Mario Pezzi, che sarà pure un pesce rosso, ma il giorno dei funerali di Carmen ha parlato in spagnolo, e anche piuttosto bene, quindi don Mario parlava in spagnolo con Kiko e carmen. Kiko e Carmen non parlaavno in italiano con don Mario. E infatti.................

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  4. Quando non si ha nulla, ma proprio nulla da dire di buono di una persona bisbetica, aggressiva, egoista, senza qualità umane, si dice che è 'libera nel rapporto con gli altri ' ed 'autentica', così come Kiko ha descritto Carmen. Nulla ci fa supporre che fosse una burbera benefica, neppure i suoi diari, nei quali parla solo di se stessa e dei suoi problemi personali. Per fare un esempio: un'unica volta prega per i sofferenti nella parte pubblicata del suo diario, ed è quando la ricoverata è lei!
    Che amasse Gesù poi lo ha scoperto dai Diari (quante volte lo ha ripetuto Kiko? Dello stupore con cui lo ha appreso?) Evidentemente tanto amore non traspariva. Amava la Chiesa solo perché l'aveva sostituita con il Cammino, che sentiva come sua creatura, non quello delle baracche di Kiko, ma della sua teologia protestantizzata appresa da Farnès, fatta passare per 'il Concilio'. Amava l'Eucarestia: e qui c'è da tremare, sapendo cosa pensasse del Santissimo Sacramento. Amava il Papa: cioè blandiva i papi, li assediava. Ma che non amasse la Chiesa veramente è dimostrato dal suo disprezzo per i sacerdoti.
    Insomma, la santità richiesta da Kiko per Carmen è proprio una strana santità, ed infatti anche lui l'ha considerata di una categoria a parte.

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  5. Salve, volevo esprimere un pensiero, sono sempre stato nella Chiesa, in un momento di crisi sono uscito e sono rientrato nel cammino, continuo a servire la Chiesa e se domani il papa dovesse decidere di chiudere i catecumenali non avrei nessun problema a dire che rimarrei legato alla Chiesa di Cristo. Non sono d'accordo quando si attacca Kiko e quando si dice che e' una setta perche' per mia esperienza mi sono incontrato seriamente con Cristo attraverso questo cammino di fede e sono fermamente convinto che sia stato suscitato dallo Spirito. Sono certo che Dio si manifesti nella Chiesa tutta e non sono invasato per il percorso che ho intrapreso da molto tempo e non posso dimenticare che sono stati i catechisti a spingermi per la riconciliazione vs mio padre, di rinunciare ad una eredita' con i miei fratelli perche', causa diatriba, si sarebbe arrivati ad litigio serio e per tanti altri motivi. Sono un convinto sostenitore di alcune vs argomentazioni e lo sono altrettanto quando devo difendere cio' che faccio nel rispetto di tutti gli uomini di buona volonta'. Credetemi quando scrivo che sono impegnato nella parrocchia e non ho nessun contrasto con nessun fratello di altri gruppi. Dico questo perche' sono fermamente convinto che la comunione in una parrocchia la si fa in Cristo e non nel gruppo di appartenenza. Un caro saluto a tutti. NB Alect, sono stato nella tua splendida regione, complimenti, vivi in un posto fantastico.Carmine

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    1. Purtroppo per Carmine, questo blog gli sta rispondendo fin da maggio 2006.

      Anzitutto chiariamo che l'espressione "incontrare Cristo" può essere convalidata solo dall'appartenenza alla Chiesa. Anche i protestanti vantano di aver "incontrato Cristo", talvolta persino in buona fede: ma allora perché restano eretici? Perché hanno distorto alcune verità di fede (ne basta una sola, basta cambiare un solo iota per far cadere a valanga tutto il resto: ce lo ha spiegato chiaramente Nostro Signore) e, di conseguenza, anche alcuni sacramenti, anche il rapporto con Pietro e i suoi successori, eccetera.

      Per questo noi cattolici, quando diciamo di aver "incontrato Cristo", precisiamo sempre la nostra appartenenza all'unica vera Chiesa, madre e maestra, che ci insegna l'unica vera fede, che è quella cattolica. L'accento non è su quel che siamo o quel che pensiamo di essere, ma sulla nostra ferma volontà di professare quella vera fede garantita dalla Chiesa di tutti i tempi e vissuta in modo mirabile in tantissimi diversi modi da un esercito di santi (tra cui santi re, sante madri di famiglia, santi medici, santi bambini, santi militari, sante monache... e praticamente nessuno di loro aveva mai avuto bisogno di "itinerari di riscoperta": avevano avuto bisogno solo della mediazione della Chiesa, solo di seguire la Chiesa).

      Coloro che si fingono cattolici, invece, mettono l'accento sulle proprie attività ("faccio le Lodi", "ho 15 figli", "faccio la Decima", "faccio parte di una comunità di Approvati"...) oppure sulle proprie sensazioni ("il Cammino mi ha salvato", "grazie al Cammino ho incontrato Cristo", "solo col Cammino mi sono riconciliato con tal dei tali"...).

      Si comportano così perché non vogliono adeguarsi alla Chiesa, specialmente su temi liturgici, dottrinali, disciplinari, eccetera. Vogliono difendere uno status quo: "noi diciamo così, noi celebriamo così, questa è la nostra prassi invalsa, la Chiesa non può e non deve mettere becco, anzi, siamo approvati, la Chiesa sicuramente ci approva, perciò voialtri non dovete mettere becco, anzi, voialtri non ci capite perché non avete fatto il Cammino".

      Al di là del fatto che quei temi sono una cosa piuttosto seria (chi inquina la liturgia, è perché ha già inquinato la fede), c'è la mentalità del voler blaterare "ho incontrato Cristo" col sottinteso di infischiarsene della Chiesa, andare contro la Chiesa - in maniera sottile, non dichiarata, ma invincibile (in nessuna comunità del Cammino si è mai celebrata una Messa cattolica: sempre e solo la "liturkikia", sempre una celebrazione kikizzatissima dalla A alla Z, il vitello d'oro Kiko non cede mai il posto all'autorità della Chiesa).

      Dunque, tutte le critiche del fratello Carmine sono riassumibili così: "il Cammino è perfetto e immodificabile, la Chiesa no; la Chiesa deve adeguarsi al Cammino, non viceversa; la Chiesa non deve intromettersi, e voi non dovete intromettervi; in altre parole, il Cammino è superiore alla Chiesa, il Cammino stabilisce meglio della Chiesa il modo in cui si incontra Cristo".

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  6. Buon per te caro Carmine.
    Lasciati dire però che tu nella Chiesa sei sempre stato e questo non è indifferente. Purtroppo, e questa è la mia esperienza, chi conosce SOLO il cammino non è così "accomodante" purtroppo. Vive letteralmente un'altra dimensione.
    Detto questo sono contenta che tu sia passato da queste parti. Hai ragione, è un posto fantastico (se il caldo ci desse una tregua sarebbe anche meglio)

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    1. Quindi aleCT e Carmine si conoscono. Non avevamo dubbi che camminanti ed ex si conoscessero, quindi sanno anche chi è, un nome a caso, FAV. Bene, bene, la cosa si fa interessante............

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    2. Ti do una notizia...io non sono "ex"..il cammino non l'ho mai fatto.
      Cmq sia devi essere un buontempone della migliore razza. Neanche i neocatecumenali più duri e puri possono arrivare a tali vette...

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  7. Forse OT, ma ci sta sempre bene.
    A tutti coloro che intervengono a questo blog con insulti ed espressioni di rivalità!
    Voi siete tutti fratelli “Là dove sono due o tre riuniti nel mio nome - dice Gesù - io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20) (...) Ma cosa vedo? Dei cristiani che servono sotto la stessa bandiera, sotto lo stesso Capo, sbranarsi e dividersi: gli uni per un po' d'oro, altri per la gloria, alcuni senza nessun motivo, altri per il piacere di una buona parola! (...) Fra noi l'appellativo fratelli è una parola vana. (...)
    Rispettate questa santa mensa dove siamo tutti convocati; rispettate il Cristo immolato per noi; rispettate il sacrificio che vi è offerto. (...) Dopo aver preso parte ad una tale mensa ed aver comunicato ad un tale alimento, non prendiamo le armi gli uni contro gli altri allorché dovremmo armarci tutti insieme contro il demonio! (...) Dimentichiamo questo avversario per tirare le frecce contro i nostri fratelli? - Quali frecce, direte voi? - Quelle che lanciano la lingua e le labbra. Non ci sono soltanto le frecce con la punta di ferro: certe parole provocano ferite ben più profonde (s. Giovanni Crisostomo dottore della chiesa cattolica, Omelia sulla lettera ai Romani 8).

    Veterano.

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    1. Caro Veterano, il problema si risolverebbe semplicemente se i camminanti non scrivessero più su questo blog, cosi prenderebbero due piccioni con una fava : 1) obbedirebbero a Kiko, che non vuole si legga e neanche si scrive sul blog e affini 2) non ci sarebbero più insulti. Rimane il problema di FAV, ma non si può avere tutto dalla vita. ce ne faremo una ragione..........

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    2. Obbedite anche a Kiko riguardo al divieto dei social?
      Mi pare che abbiate una quantità innumerevole di pagine fb, alcune anche ormai inattive da anni ed alcune ancora vive e vegete, dove spesso mostrate il peggio di voi stessi, come quando pubblicaste una serie di video ed immagini probanti sulla vostra Pasqua domestica.
      Kiko non vieta solo i blog, ma tutte le forme social. Ricordo benissimo quando intimò ai genitori di far chiudere le pagine fb dei figli.
      Adesso però, pare che i figli si siano stancati e le pagine fb le hanno aperte i genitori...

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    3. Come ogni cosa su questa terra essa si può usare per il bene e per il male. Chi dice al prossimo di non usare per niente i social è in errore.
      Qualcuno dirà: ma lo fa per il bene del prossimo e per fargli evitare le conseguenze.
      Risposta. Se Dio ha lasciato libero Adamo ed Eva, indicandogli dove stava l'errore, prima che cadessero, ci dovremmo chiedere : ma noi siamo migliori di Dio?
      I social possono essere uno strumento di bene. Infatti tante volte troviamo notizie buone, o conosciamo aspetti nuovi e altro. Il punto sta nell' uso. Leggetevi l'Ecclesiaste.

      CDD.

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  8. La vera furbizia di kiko e catechisti vari di conseguenza, sta nel dare alla parola di Dio, soprattutto i Vangeli la loro personale interpretazione che il più delle volte è lontana da quella della Chiesa. Poi ti dicono "agisci così" Dove sta scritto nel Vangelo ad esempio che Gesù dica al "fratello " dei due, che si rivolge a Lui di non prendere la sua parte di eredità? Gesù da una risposta molto ampia e profonda che di per se non implica la rinuncia ad una legittima eredità. Anche a me caro Carmine è capitato di trovarmi in una situazione simile. C'è stato Chi voleva di più rischiando una guerra. Io ho preso la mia piccolissima parte...come giusto che sia, e amici come prima.

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    1. Cordatus è l'acronimo di :

      Catecumeno Osceno Ridicolo Demente Abnorme Tarato Umanamente Sordido

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    2. Anonimo:i mentecatti come te dovrebbero essere rinchiusi in manicomio, ma non con i matti poveretti perchè non hanno colpe tu invece sei malvagio dentro e temo non ci speranza per te.
      Sei anonimo in tutti i sensi.

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    3. per tua informazione io non sono catecumeno ,solo gli asini come restano catecumeni a vita!!!!

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    4. E vediamo chi è che insulta chi.
      Subdolo demente sei tu, Anonimo dei miei.... acronimi...

      Pax

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  9. Scusa Tripudio, io ho incontrato Cristo attraverso il cammino e questo e' sufficiente, mi sento appartenente alla Chiesa e mi basta, se un giorno la Chiesa dovesse dire che il cammino e' eretico, per me,non cambia nulla, rimango fedele alla madre. Non dovresti passare il tempo a prendere decisioni che non ti competono, ci sono altri che lo fanno per mestiere e qualora decideranno di chiudere lo faranno. Ho l'impressione che tu soffra di manie di grandezza e ti erga al di sopra di tutti, anche dei vertici della Chiesa, non ti preoccupare c'e' lo Spirito Santo e' lui che guida la storia, fatene una ragione.Carmkne

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    1. Riguardo all'incontrare Cristo, non basta l'autocertificazione.

      Un protestante può dire "io ho incontrato Cristo attraverso la mia setta protestante", eppure resta chiaramente un eretico, perché riguardo alla dottrina ha qualche modifichetta e qualche ambiguità, e riguardo alla liturgia ha qualche modifichetta e qualche strafalcione.

      Un neocatecumenale può dire "io ho incontrato Cristo attraverso il Cammino", eppure resta chiaramente un eretico, perché riguardo alla dottrina ha qualche modifichetta e qualche ambiguità, e riguardo alla liturgia ha qualche modifichetta e qualche strafalcione. Non facciamo i finti tonti: il Cammino professa dottrine ambigue e distorte, e celebra carnevalate liturgiche sacrileghe.

      Se uno veramente incontra Cristo, desidererà adeguarsi il più possibile all'unica vera Chiesa, unica custode di quell'unica vera fede. È una menzogna affermare "ho incontrato Cristo" mantenendo la riserva mentale che si può credere/dire/fare diversamente da come ha creduto/detto/fatto la Chiesa lungo due millenni. "Ma noi facciamo diversamente, nelle comunità del Cammino è prassi invalsa di celebrare in questo modo, i contenuti delle catechesi in questo modo, qui si è sempre fatto così...".

      I capicosca della setta neocatecumenale, per fingersi cattolici, vanno distribuendo le solite emerite panzane:

      - che il Cammino sarebbe "approvato" (non è vero, perché la Chiesa non ha approvato né le eresie, né gli strafalcioni liturgici, né l'oppressione dei fratelli, né la tangente delle Decime, né "l'ubbidienza al cosiddetto catechista", né tutte le altre porcate; lo Statuto non le contiene, e il Direttorio Segreto non è stato pubblicato proprio per evitare che qualcuno si accorga della differenza fra ciò che si "dovrebbe" insegnare nel Cammino e ciò che invece effettivamente si "insegna");

      - che Cristo sarebbe incontrabile "nel Cammino" (non è vero perché il Cammino non è un sacramento, ed anche perché il Cammino crede/dice/fa diversamente da ciò che crede/dice/fa la Chiesa, vantandosene pure);

      - che un'eresia sarebbe tale solo dopo che è stata dichiarata per iscritto in carta bollata da tutte le autorità della Chiesa (sarebbe come dire che 2+2 fa 4 solo se lo afferma il documento del Congresso Mondiale di Matematica); il trucchetto funzionicchia perché i capicosca della setta hanno usato ogni mezzo, anche il più immorale, anche corruzione, anche inganno, anche il "mettere il Papa di fronte al fatto compiuto", pur di dare una decorazione di cattolicità alla setta eretica neocatecumenale, e questo i kikos lo sanno fin troppo bene (e lo ritengono giusto e sacrosanto, infatti non se ne lamentano mai, danno per scontato che le porcate fatte dai pezzettoni grossi del Cammino sarebbero "ispirate dallo Spirito"...).

      Il caro fratello Carmine è proprio come quei protestanti che se la cantano e se la suonano e che partono dal presupposto che la Chiesa si è sbagliata per due millenni, i santi si sono sbagliati per due millenni, e che solo il proprio gruppettino deterrebbe la verità ultima sull'incontrare Cristo. I veri cristiani, invece, pur peccatori, hanno sempre la tensione del credere, dire, fare, ciò che la Chiesa ha sempre creduto, detto, fatto: quella tensione che ti induce a celebrare la miglior liturgia della Chiesa (anziché uno strafalcione multi-modificato), che ti induce a rifiutare qualsiasi modifichina delle verità di fede (e a spernacchiare chi vomita eresie), eccetera.

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    2. Invito i lettori distratti a notare che non ho messo in dubbio che il fratello Carmine sia genuinamente convinto di ciò che afferma; ho invece fatto notare che l'adagiarsi su dottrine eretiche e liturgie squinternate garantisce che sei in errore nonostante tutti i tuoi tentativi molto professionali di far credere il contrario.

      Nostro Signore ha insegnato e santificato, pertanto il cristiano vero ha un'invincibile tensione nell'anima a conoscere quella dottrina senza inquinamenti e a vivere quei sacramenti senza strafalcioni. Può essere peccatore - siamo tutti peccatori -, può essere stanco e stressato, o anche solo mentalmente pigro, ma se anche in buona fede tentasse di "aggiustare" a modo suo quella dottrina, è un eretico. E naturalmente, chi inquina la dottrina, inevitabilmente inquinerà anche la liturgia e i sacramenti, è proprio inevitabile.

      Ora, il Cammino è stato inventato da due ricchi borghesotti spagnoli - Kiko e Carmen - che erano in vena di diventare "fondatori" di comunità, fontdatori rispettati, temuti, ubbiditi, lodati, e soprattutto pagati; tutto ciò che hanno fatto e detto era solo uno strumento per ottenere quello scopo. Il Cammino non viene dallo Spirito ma dal demonio che ha ispirato la superbia di quei due. Hanno agito per la gloria di sé stessi, per la vita ricca e comoda, non per il Signore. Hanno blaterato "ilsignore-ilsignore" solo per trarre in inganno gli adepti e indurli a "mollare il malloppo". Hanno cercato solo il potere e la gloria di questo mondo.

      Mentre è vero che Nostro Signore può servirsi anche di cose malvage per riportare i cuori a Cristo - attenzione al verbo: "può", che è molto diverso da "deve"; è una possibilità, un'eventualità, non è un automatismo - è anche vero che Nostro Signore ha insegnato e santificato e ha istituito la Chiesa, cioè ci ha dato dei criteri oggettivi, non ambigui, non approssimativi, non confondibili. La missione della Chiesa è proprio quella di spiegarceli e amministrarceli, proprio per evitare che qualche anima "parta per la tangente" e si fabbrichi un "cristianesimo" personalizzato.

      Attingendo a quell'infinito tesoro spirituale (dottrina e sacramenti) si può vivere da cristiani in infiniti modi diversi. Abbiamo lungo la storia della Chiesa visto santi re, santi bambini, santi medici, santi militari... significa che quel tesoro è gustabile in infinite forme diverse. Se qualcuno pretende di modificare quel tesoro, anche se in buona fede, si comporta come i farisei che volevano "correggere" l'insegnamento e l'opera di Nostro Signore.

      Esistono tanti casi come quello del fratello Carmine - anche fuori dal Cammino - ma l'autocertificazione "ho incontrato Cristo" si scontra platealmente con la loro complicità con chi modifica quel tesoro.

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    3. @ Carmine

      "io ho incontrato Cristo attraverso il cammino e questo e' sufficiente"
      Ecco,questa è una frase fatta tipica del cammino. No, Carmine, tu Cristo lo hai incontrato NELLA CHIESA (e già il fatto che siamo qua a distinguere vuol dire tanto), al massimo puoi dire che il cammino ti ha aiutato.
      TE lo dico perchè, caro Carmine, quando uno Cristo lo incontra veramente capisce che LUI c'è sempre stato.
      E sai pure DOVE TROVARLO.
      Per il resto dire che "a certe cose ci pensa chi di mestiere" è, fammelo dire, lavarsene le mani. Perchè come CATTOLICI è nostro " mestiere" far notare le incongruenze e le ambiguità.
      LA Chiesa ha approvato degli Statuti e questi statuti NON VENGONO RISPETTATI. E tu questo lo sai bene. Così come sai bene l'atteggiamento dei vertici del cammino di fronte a determinati avvenimenti tipo vicenda Apuron o l'atteggiamento con il COVID.
      Poi, se hai un poco di tempo puoi andare a cercarti la reazione di Gennarini quando uscì la "lettera di Arinze". Quello è il paradigma. Per GEnnarini quella lettera doveva rimanere segreta(esattamente come i mamotreti approvati). Fosse successo probabilmente ancora sareste a non recitare il CREDO durante la messa se non hai fatto una determinata tappa (questo solo per dirne una)
      VEdi Carmine, se un carisma è genuino non cerca di sminuire o ignorare gli altri. Questo il cammino lo fa continuamente. Hai mai sentito Kiko elogiare un determinato carisma cattolico che esuli dal cammino? Io no..io ho sempre sentito dire solo peste e corna. E questo lo puoi facilmente evincere dai commenti che vengono fatti qui quando si sminuisce, si offende, si ridicolizza sia il patrimonio millenario della Chiesa sia coloro che di questo patrimonio usufruiscono.
      Perchè fanno così? Fattele due domande, caro Carmine

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    4. Io per esempio ho incontrato Nostro Signore Gesù Cristo in montagna guardando la natura ma poi non è che torno sempre in montagna a cercarlo, vado soprattutto in Chiesa, per fortuna c'è sempre.

      FungKu. Ci mancava che Nostro Signore vivesse solo in montagna, ti immagini la fatica.

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  10. CARMEN ASPIRA AI PARADISI FISCALI
    KIKO ASPIRA AD UN'OSPIZIO...

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  11. Carmine:
    vedo che hai avuto l'accortezza di parlare al singolare, senza impegnarti per gli altri camminanti che, evidentemente, sai che, in genere, non hanno le tue posizioni.

    Come ha evidenziato aleCT, tu sei sempre stato nella Chiesa, anche prima del Cammino. Il tuo imprinting non è quello del Cammino.
    Di solito i camminanti più equilibrati sono quelli che erano già impegnati nelle parrocchie.

    Tu probabilmente hai anche dei dubbi sulle apparizioni avute da Kiko e Carmen e, forse hai dei dubbi anche sulla santità di Carmen. Certamente preferisci chiedere grazie a Padre Pio o a San Nicola che a Carmen.
    Ma, probabilmente, non farai una gran carriera all'interno del Cammino.

    Se dovessi fare carriera, forse quello sarà il segno che il Cammino si sta cattolicizzando, ma ne dubito.
    Forse i provvedimenti del Papa potranno favorire un'eventuale cambiamento nel Cammino, ma sarà difficile.

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    1. Signor Pietro, ho già letto altre volte che lei crede che i già frequentanti la Chiesa siano maggiormente immunizzati dal contagio neocatecumenale, mentre i cosiddetti lontani, una volta lasciato il Cammino, normalmente lascerebbero la Chiesa.
      La prego di voler riflettere bene su questo punto perché, come notorio, le prime comunità sono sempre formate da parrocchiani frequentanti e per questo è altrettanto notorio che i neocatecumenali pescano nelle parrocchie allontanandone i fedeli.
      Di solito, inoltre, sono proprio le prime comunità ad essere le più radicali nel neocatecumenalesimo e quelle che prevalgono sulle comunità successive catechizzandole, essendo cocche dei catechisti e, come si dice nel Cammino, esempio per tutte le altre.
      Il punto quindi sul mantenere la fede una volta usciti o l'essere maggiormente equilibrati, non dipende affatto dall'imprinting, ma dalla serietà con la quale si desidera avvicinarsi e vivere la fede, che può essere anche la situazione del signor Carmine.
      L'essere stato sempre nella Chiesa non preserva affatto dal cadere pienamente nella trappola neocatecumenale ma, anzi, a volte ne predispone.
      Ho conosciuto personalmente, infatti, diversi lontani che si sono avvicinati al Cammino con la reale intenzione di accostarsi alla fede, ma che prima o poi si sono accorti da tanti fatti che il Cammino la fede non la dà e ne sono usciti per entrare nella Chiesa.
      È quindi la predisposizione interiore che induce ad accettare o rifiutare il Cammino, non la pregressa appartenenza alla Chiesa.
      Altrimenti, seguendo il suo ragionamento, chi non vi apparteneva da sempre ha scarse possibilità di ottenere la fede: non la trova nel Cammino e, se ne esce, esce anche dalla Chiesa. Non ha difese.
      La prego quindi di voler riconsiderare la sua convinzione, anche perché in qualche misura danneggia e scoraggia i cosiddetti lontani (camminanti) desiderosi della fede che, proprio per il fatto di non avere imprinting, hanno creduto che il Cammino fosse la Chiesa. Il crederlo da parte di parrocchiani, peraltro, comporta invece l'abdicazione alle proprie pregresse convinzioni per abbracciare il neocatecumenalesimo almeno fino a quando, per chi rinsavisce, non abdica a sua volta al Cammino.
      Molti preti con imprinting, agli inizi, abbracciarono il neocatecumenalesimo.

      Non è così, si fidi: in ogni parrocchia la prima e a volte la seconda comunità pullulano di persone con presunto imprinting e sono le più radicali e neocatecumenalmente attive di tutte (i catechisti della prima comunità, notoriamente, sono più attivi e i più accreditati di tutti e sono anche quelli che attirano ed indottrinano al neocatecumenalesimo quelli delle comunità successive).

      La fede è una questione di ricerca, di cuore, di rettitudine e di interiorità, non di appartenenza formale alla Chiesa.
      Altrimenti sono costretto a dirle che molti con presunto imprinting, che non hanno riconosciuto da subito la predicazione kikiana pur avendone i mezzi, forse erano alla ricerca di qualcosa d'altro dalla fede, altrimenti non sarebbero caduti nella trappola, essendone immunizzati dal loro imprinting.
      È come quando leggo che chi è uscito dal Cammino è perché è stato protetto dalla fede pregressa nella Madonna (che non lo aveva però protetto dall'entrare nel Cammino).
      Come si spiega, allora, che anche chi non aveva questa fede pregressa esce dal Cammino ed entra nella Chiesa? Non è affatto vero che lascia la Chiesa: può capitare ad alcuni, ma non certo a tutti.
      C'è anche chi lascia direttamente la Chiesa, se per questo, senza essere transitato nel Cammino Neocatecumenale.

      Quello che penso è che, come le ho detto, sia una questione di interiorità e di vera ricerca, non di imprinting.
      Nostro Signore, l'unico che può scrutare i cuori, dà a tutti la stessa possibilità di conoscerlo e difende tutti, se davvero lo cercano, con o senza imprinting pregresso.

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    2. Leggo ora quanto scritto da Tripudio sul fatto che Nostro Signore può servirsi anche di cose malvage per riportare i cuori a Cristo.
      È proprio ciò che intendevo dire col mio intervento precedente.
      I lontani che si avvicinano al Cammino nella retta intenzione, ne sono un esempio: cercavano e desideravano la fede, hanno creduto che il Cammino gliela potesse dare, poi si sono accorti che non era così e se ne sono andati alla Chiesa.
      L'importante, per tutti, è desiderare di adeguarsi il più possibile all'unica vera Chiesa, unica custode dell'unica vera fede, come ha detto Tripudio.
      Ma questo vale anche per i parrocchiani, che spesso conoscono le preghiere e poco il Magistero e pensano le cose più disparate su importanti argomenti, a volte in senso contrario a quello della Chiesa.

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    3. no, Carmine, non chiedere grazie a padre Pio, meglio Carmen, che ha fatto 1500 miracoli ora al vaglio della congregazione per la causa dei santi, padre Pio quanti ne ha fatti?

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    4. Se ho ben capito il ragionamento contorto di Anonimo, la grazia di Dio ricevuta nella Chiesa e i Sacramenti non servono a nulla: non impediscono l'entrata nel Cammino, non facilitano, una volta fuori, il reinserimento nella parrocchia.
      Questa visione contrasta con i dati di esperienza, che ci confermano che chi esce dal Cammino continua a frequentare la parrocchia, certo magari evitando i contesti neocatecumenalizzati, ma non perde la fede; mentre chi ha conosciuto la Chiesa solo attraverso il Cammino, fa una terribile fatica a distinguere le due realtà, e la delusione cocente lo induce spesso ad allontanarsi dalla Chiesa, visto che è stato convinto in Cammino di aver frequentato la migliore esperienza cattolica possibile.
      Io ho conosciuto personalmente alcune di queste persone, dei cosiddetti atei o agnostici di ritorno, alcuni pure figli del Cammino.
      È il Cammino stesso ad alimentare sfiducia nella Chiesa, a mettere in risalto i suoi errori storici, a minare la fiducia nei suoi ministri.
      Inoltre la devozione autentica alla Madonna protegge da tutti gli effetti iatrogeni e mortali per l'anima del CN e non solo.
      Probabilmente l'Anonimo (ma che vi costa inventarvi un alias???) è un ex neocatecumenale o attuale neocatecumenale che ha mantenuto ben stretti molti degli insegnamenti di Kiko, fra i quali l'indifferenza e il disprezzo per la devozione mariana.

      Elimina
  12. Padella è l'acronimo di :

    Possiamo Adesso Definire Eretiche Le Loro Idee

    Brace è l'acronimo di :

    Basta Ridicole Abnormi Catecumenali Eresie

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  13. @Carmine

    "Non sono d'accordo quando si attacca Kiko e quando si dice che e' una setta perche' per mia esperienza mi sono incontrato seriamente con Cristo attraverso questo cammino di fede e sono fermamente convinto che sia stato suscitato dallo Spirito".

    Vedi Carmine qui in questo blog non attacchiamo Kiko per hobby, per invidia o per principio.

    Contestiamo a Kiko quello che avviene di sbagliato nel CN, perché forse tu non lo hai ben capito , ma tutto quello che riguarda il CN è deciso da Kiko, il CN è Kiko e Kiko è il CN.

    Tutto il CN è gestito da Kiko, tutto quello che avviene nel CN è fatto come ordina Kiko, tutto il percorso è strutturato e modificato a piacere solo da Kiko.

    Kiko ha dettato i "mamotreti" e Kiko ha deciso di tenerli segreti per 30 anni ,Kiko ha deciso di non pubblicare il Direttorio catechetico del CN approvato dalla Chiesa nel lontano 2010 ,Kiko si è inventato la tassa di appartenenza al CN chiamate "decima ".
    Kiko ha redatto e redige tutti gli annunci di inizio corso e sempre Kiko ha deciso e decide di non pubblicarli.

    Kiko ha deciso e decide ancora oggi di non seguire l'Ordinamento del Messale Romano della Chiesa, nelle liturgie eucaristiche neocatecumenali del sabato sera.

    Kiko ha deciso di non seguire le raccomandazioni della Papa contenute nella lettera di Arinze del 2005.

    Tutta la gerarchia neocatecumenale è decisa da Kiko.

    Tutti i comportamenti sbagliati dei catechisti neocatecumenali sono convalidati da Kiko.

    Kiko decide di non pubblicare i resoconti economici della sua creatura e delle varie fondazioni legate al CN.

    Anche le stesse collette, i "segni" in denaro richiesti nei passaggi e le decime raccolte in comunità non sono rendicondate e rese pubbliche MAI.

    Nel CN non c'è trasparenza ed anche questa cosa è decisa da Kiko.

    Nel CN, le scelte del movimento non sono MAI condivise e decise dalla base.

    Nel CN vige l'obbedienza cieca e totale ai catechisti laici neocatecumenale, su fino al primo catechista nella persona di Kiko Arguelo.

    Poi ci sono i matrimonio endogami, la paternità/maternità irresponsabile, la costrizione dei figli dei camminanti ad entrare in comunità a 12-13 anni, le Eucarestie neocatecumenali a porte chiuse, non riportate negli orari delle messe parrocchiali, gli incontri della parola a porte chiuse.

    La partecipazioni alle attività parrocchiali, decise a tavolino dai catechisti neocatecumenali , attivita parrocchiali che vengono prese in blocco dal CN ed usate per pubblicizzare il CN per portare nuovi adepti al CN.

    Questi sono "fatti concreti " non sono chiacchiere da salotto, sono cose che avvengono da 50 anni nelle comunità neocatecumenali.

    Continua......

    RispondiElimina
  14. Continua......

    Io sono stato nel CN, non parlo per sentito dire,queste cose di cui scrivo le ho vissuto personalmente.

    Il percorso proposto dal cammino neocatecumenale è un percorso chiuso in se stesso, che non termina mai ed è tenuto costantemente sotto controllo dalla gerarchia neocatecumenale.

    Ecco perché in questo blog affermiamo che il CN è una setta, perché di fatto divide e separa tutta la vita le persone dalla vita della Chiesa.

    Ci sarebbero tantissime altre cose da dire, non sto qui a farti l'elenco, comunque puoi cercarle nel blog sul motore di ricerca della home page.

    In conclusione Carmine io non posso e non voglio rifiutare le cose positive che hai vissuto o vivi nel CN, ti chiedo di tenere conto anche delle tante cose negative che accadono nel tuo movimento che di fatto omologa le persone ad un cristianesimo separato da quello annunciato e vissuto nella Chiesa.

    Tu che frequenti anche la parrocchia e vedi e forse vivi anche altre realtà non puoi fare a meno di notare questa evidente dicotomia tra la Chiesa ed il CN.

    Non bastano alcune cose positive per te ,per decidere che un movimento ecclesiale vada bene per tutti.

    Il CN non è universale e non lo sarà mai perché esiste la figura di Kiko che accentra tutto a se stesso.

    La Chiesa è universale perché la predicazione di Gesù Cristo è universale.

    La predicazione di Kiko non è e non sarà mai universale perché tende ad omologare le persone appunto ad una idea di Chiesa di Kiko Arguelo.

    Non sono sufficienti alcune esperienze positive che hai vissuto tu ,per affermare la bontà di un qualsiasi movimento, tu stesso, affermi nel tuo commento, di essere a conoscenza di cose che non vanno nel CN.

    Bene Carmine, finché quelle cose non saranno portate alla luce e risolte ,noi continueremo a dare la nostra testimonianza su questo blog, i cristiani e chiunque voglia entrare nel CN deve essere informato e deve sapere la verità su quello che si vive nel tuo movimento.

    LUCA

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  15. «La pace di Gesucristo sia con voi.»

    Il fatto che abbiano degradato e immiserito il Nome di Nostro Signore Gesù Cristo non è una questione trascurabile. L'errore è rilevante e serio. Non sussiste giustificazione plausibile che possa attenuare l'importanza dell'azzardo, ancor più perché risulta essere l'unico sbaglio presente nel testo. I neocatecumenali la voglion chiamare svista? Disattenzione o lapsus? Ma non è credibile, poiché la bestialità è collocata al principio del testo ed, proprio come un'intestazione che attira lo sguardo, è formulata in sintesi. Pertanto non può sfuggire.

    Tommaso d'Aquino dedica un intero articolo della sua Summa theologiae (III, q. 37, a. 2) alla dignità e all'autorevolezza del Nome di Gesù Cristo; un nome che significa 'Salvezza': «Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Matteo 1:21).

    Ma i neocatecumenali si guardano bene dall'essere precipitosi, imprecisi e superficiali nello scrivere il nome del mitizzato Kiko, il quale, nonostante tenda a mostrare un'umiltá fittizia rivolta a celebrare una natura misericordiosa mai appartenuta a Carmen, si ritiene ed è ritenuto dai suoi seguaci il vero salvatore (siate riconoscenti di avere noi (me) come catechisti, altrimenti sareste morti).
    A tal proposito v'è un concetto interessante di San Tommaso espresso nel commento al Vangelo di Matteo che val la pena risaltare. Egli afferma che gli uomini hanno il potere di salvare e liberare in senso limitato. Il tutto si riduce ad una dimensione materiale e terrena, comunque arginata da una sorta di impotenza che sopraggiunge dinanzi a determinati eventi. Gesù invece ci salva sul serio a tutto tondo, dal peccato e dai nemici spirituali. Inoltre gli uomini possono ingannare (Kiko abbaglia!) mentre Cristo no! Egli è Colui che con la Sua vita ha espiato i nostri peccati. Gesù Cristo ha riparato al male commesso dall'uomo, lo ha redento versando il suo sangue come prezzo del suo riscatto!

    Non so se vi rendete conto, carissimi seguaci di Kiko e Carmen, del fatto che vi sia stato levato il Santissimo Nome di Gesù dalla vostra spiritualità. I due meschini vi hanno consegnato una fede adultera ove il Cristo viene censurato in virtù di una sola parola, quella impregnata di kikianesimo! Vi han tolto il cristogramma (Jesus hominum Salvator: Gesù Salvatore degli uomini) dal Corpo di Cristo per soppiantarlo con simboli saturi di convinzioni senza speranza. Vi hanno detto che Gesù non è modello di santità e voi non avete battuto ciglio!

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    1. Quando mai mi è stato detto che non devo prendere di esempio Gesù? Se fosse vero avrei salutato tutti e me ne sarei andato. Sul pane della celebrazione non c'è il cristogramma ma ci sono dei simboli importanti che equivalgono. Vi esorto a documentarvi

      Gianluca

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    2. Gianluca era distratto durante le catechesi! Rinfreschiamogli la memoria.


      Scrive Kiko Argüello (e i catechisti NC da 50 anni ripetono): «Gesù Cristo non è affatto un ideale di vita. Gesù Cristo non è venuto a darci l’esempio e ad insegnarci a compiere la legge» (p. 125) «La gente – incalza – pensa che Gesù Cristo è venuto a darci una legge più perfetta della precedente
      (l‘ebraica) e che, con la sua vita e la sua morte, la sua sofferenza soprattutto, ci ha dato l’esempio perché noi si faccia lo stesso. Per queste persone (ossia per tutti i santi) Gesù è un ideale, un modello di vita… » (p. 126)

      Non basta; «… Molta gente pensa (…): ci ha dato l’esempio con la sua vita, dicendoci: Vedete come faccio io? Così fate anche voi”. Se poi chiedi alla gente: “Tu lo fai?”, ti rispondono: “Via, io non sono Gesù Cristo, non sono mica un santo…”. Il Cristianesimo non è per nulla un moralismo. Perché, se Gesù Cristo fosse venuto a darci un ideale di vita, come avrebbe potuto darci un ideale talmente alto, talmente elevato, che nessuno lo può raggiungere?» (p. 126)
      Qui la mistificazione è palese, irritante, anche per il credente più superficiale e distratto.

      In tutto il N.T. l’invito a seguire e imitare Cristo, di partecipare alla sua Passione, condividere i suoi sentimenti, ecc, è così frequente ed insistente che se ne potrebbe ricavare un florilegio del più alto interesse. Ricordo qualche espressione presa a caso:

      «chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me…» (Mt, 10,38; 16, 24s; Mc 8,34s; Lc 9,23s; 17,23; Gv 12,25);

      «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre…» (Gv 8,12);

      «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore…» (Mt 11,29);

      «Rimanete nel mio amore…» (Gv 15,9). «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati» (Gv 15,12). «Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità nel modo che anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5, 1-2);«Fatevi miei imitatori, come io sono di Cristo» (1 Cor 11,1).

      «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù…» /Fil 2,5). «Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte…». «Siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua…». «Il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui…»; «siamo morti con Cristo…»; «morti al peccato, ma viventi per Dio in Cristo Gesù» (Rm 6,1-11);

      «Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme…» (1 Pt 2,21).
      Kiko, perciò, fa supporre che non abbia mai letto il N.T., o abbia creduto che nessuno dei suoi «catechisti» avrebbe verificato la fondatezza delle sue affermazioni;



      se Cristo non è il Tipo esemplare di santità per tutti i fedeli, la Chiesa li inganna quando stimola a seguire l’esempio dei santi e venerarne la memoria: la loro santità è tutta e solo quella di Cristo e certamente non altro li rende venerabili…;




      Se non siamo tenuti ad imitare Cristo, la Chiesa erra gravemente quando impone ai suoi figli il dovere di santificarsi secondo la loro condizione, lottare contro se stessi, far trionfare in sé l’amore che li trasforma in Lui. Kiko forse ignora quanto al riguardo insegna il Vaticano II; secondo il quale «il Signore Gesù Maestro e Modello divino di ogni perfezione, a tutti e ai singoli suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato la santità della vita, di cui egli stesso è Autore e perfezionatore…». «Tutti i fedeli, di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza delle vita cristiana e alla perfezione della carità (…) seguendo l’esempio di Lui (Cristo) e fattisi conformi alla sua immagine…» (LG 40).

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  16. Come al solito Kiko ha stilato una lettera imbastita di panzane e slealtà.
    Carmen è la donna che osò interrompere il Sommo Pontefice San Giovanni Paolo II per contestarlo, riuscendo a suscitare in lui una reazione irata e 'biblica' di grande impatto: «La donna taccia!» [I Cor 14, 34]. Una frase significativa!

    «Carmen era una donna eccezionale, innamorata di Cristo, della Scrittura e della Eucaristia.»

    Possiamo certamente fidarci della valutazione di un uomo che, l'unica volta in cui si è ritrovato - costretto dalle circostanze - a prendere il Corpo di Cristo direttamente sulle labbra, si è presentato dinanzi al Santo Padre con le braccia conserte ed un atteggiamento dominante e tronfio. Questa condotta offensiva nasce dagli errori dottrinali di Kiko e Carmen verso la Santa Messa, perciò che valore si può assegnare alle parole di elogio di Argüello? Certamente nullo.
    Carmen ha sempre travisato la Bibbia e la fede che la Chiesa ha sempre professata e definita. Con la sua figura di donna molesta, unita a quella del narratore di fantasticherie Kiko, sono giunti alla demolizione della vera dottrina cattolica sulla Santa Eucaristia. Altro che: «Gesù, ti amo, ti amo!».

    «Crediamo che Carmen sta con il Signore, sta già nella festa»

    Ma va? Non lo avevamo inteso.
    Non ci aveva insospettito il termine "santa di categoria superiore" coniato nell'immediatezza da Kiko in favore di Carmen. Non ci aveva allertato il fatto che Carmen fosse stata paragonata dai nc alla Vergine Santissima ed indicata come colei che avrebbe presentato al Padre Celeste l'anima di un sacerdote profondamente neocatecumenale. Ma chi lo immaginava che foste convinti della sua santità, proprio voi idolatri impenitenti, che non mitigate la vostra ossessione neanche dinanzi all'evidenza!

    «Donna eccezionale, veramente, con una generosità enorme.»

    Ah si? Vogliamo l'elenco delle sue enormi opere generose! Chi può, in completa onestà e senza ricorrere a stratagemmi infidi, confidare di aver ricevuto un gesto di generosità da questa burbera fanatica dall'animo perennemente angosciato? Lei non regalava bontà, anzi, tendeva a creare difficoltà e guerre accanite.

    Come rivela il suo tenebroso Diario, Carmen era una persona depressa, dedita al culto esclusivo e sterile di sé o della propria personalità: narcisista.

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  17. insomma, ha tutte le qualità per diventare santa

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  18. @blog

    Quando questo blog, non ti pubblica, quando diventa aggressivo, significa che hai toccato il loro nervo scoperto, il punto debole e si comporta come un animale ferito dibattendosi, ma significa anche esser moribondi. Gli hai spezzato le gambe, ti teme, perché sa bene che, in un confronto vero, non avrebbe possibilità e allora censura.Si chiude in un soliloquio, dandosi ragione da solo, le proprie certezze vacillano. Perche' tanta paura di confrontarsi? Se si ha la convinzione di stare nel giusto? Questo comportamento non ha senso e non convincere te nessuno che non sia già convinto, non siete credibili, perché chi le cose le sa, sa distinguere la verità e bugia. Tutta questa rabbia, livore, odio che avete che ve ne fate, se vi dite cristiani? Che senso ha quello che fate? Denunciate? A chi? A voi stessi? Ripetendo mile volte delle bugie si finisce per crederci davvero. Il Cammino si ride di voi e vi ignora, come la Chiesa, credetemi fatevene una ragione.

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    1. Quando questo blog non ti pubblica, è perché, nonostante l'anonimato, sa bene chi sei, conosce esattamente tutte le menzogne che hai inanellato in questi anni, i copia incolla inutili, le lenzuolate di parole fatte apposta per snervare chi scrive e depistare chi legge, ne ha abbastanza di tutti gli insulti e le minacce mafiose da te rivolte a chi collabora o commenta per il solo fatto che, attraverso la collaborazione e lo sforzo di tutti, si sta scoprendo semplicemente la verità sul Cammino Neocatecumenale.
      Quindi, come ami dire nel tuo linguaggio così simpatico a noi che definisci 'cristianucci della domenica', stai 'muto e rassegnato', pubblichiamo solo i contributi interessanti e i tuoi non sono né l'una né l'altra cosa.

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    2. Quando non pubblicano commenti come i tuoi ti fanno solo un favore. DI figuracce ne hai già accumulate abbastanza. Se ti metti a fare il mafiosetto di quart'ordine te ne puoi anche stare zitto.

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    3. che sbadigli che provochi con questi commenti, anonimo. ma un libro da colorare non ce l'hai? delle icone di kiko con solo i contorni? così ti calmi un po'.

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    4. Ad anonimo delle 22,04.
      Caro parassita, sono convinto che tu ricevi i frutti del pizzo che il cammino impone a tante ingenue persone dopo aver inculcato in loro sensi di colpa con martellanti catechesi sempre uguali oltre che pallose.
      Per fortuna che IL COVID 19 vi ha dato una bella mazzata soprattutto al tuo GURU che è diventato, a causa del covid 19 e degli ansiolitici che prende, una larva umana.
      Nonostante tutto ciò NON HA NESSUNA INTENZIONE DI CONVERTIRSI, e continua a cercare carrube tra i porci.
      Neanche tu che sei un portator d'acqua scamperai alla sorte che attende i tipi come te, goditi ancora per un po di "bravo!" un po ancora di agapi non preparati da te, un po di convivenze pagate dalla povera gente che siete riusciti ad asservire alle vostre furfanterie, ma prima o poi anche su di te si abbatterà lo Tsunami che si è abbattuto sul tuo GURU.
      ANCHE TU PAGHERAI FINO ALL'ULTIMO SPICCIOLO, troppa gente avete sulla coscienza.

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  19. ESORCISMO IN SATANAM ET ANGELOS APOSTATICOS




    In nómine Patris, et Fílii, et Spiritus Sancti. Amen.

    ESORCISMO CONTRO SATANA E I SUOI ​​ANGELI APOSTATI




    Nel Nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.

    Ad S. Michaëlem Archangelum Precatio

    Preghiera a San Michele Arcangelo

    P rinceps gloriosíssime, cæléstis milítiæ, sancte Michaël Archángele, defénde nos in prælio adversus príncipes et potestátes, advérsus mundi rectóres tenebrárum harum, contra spirituália nequítiæ, in celéstibus. Veni in auxilium hóminum; quos Deus ad imáginem similitúdinis suæ fecit, et a tyránnide diáboli emit prétio magno. Te custódem et patrónum sancta veneratur Ecclésia; tibi trádidit Dóminus ánimas redemptórum in supérna felicitáte locandas. Deprecáre Deum pacis, ut cónterat sátanam sub pédibus nostris, ne ultra váleat captivos tenére hómines, et Ecclésia nocére. Offer nostras preces in conspéctu Altíssimi, ut cito anticipent nos misericórdiæ Dómini, et apprehéndas dracónem, serpéntem antíquum qui est diábolus et sátanas, et ligátum mittas in abyssum, ut non sedúscat. ámplius...

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  20. Anonimo delle 11 e 04:
    dici cose interessanti, ma che non contraddicono affatto quello che ho detto io e la risposta molto esauriente che ti ha dato Valentina.

    Il fatto è che tu procedi in senso inverso al mio: io faccio riferimento a una regola generale, tu inveci analizzi.
    Ma se continui ad analizzare sempre più a fondo ti accorgerai che, nel rapporto fra un'anima e Dio, ognuno è un caso particolare.
    Ognuno è diverso, ognuno ha la sua storia, ognuno risponde liberamente alle sollecitazioni divine, ecc.

    Ma se poi cerchi di raggruppare tutti i casi che hai a disposizione, ti accorgi che la regola GENERALE, cioè che vale per la maggior parte dei casi, è che chi ha avuto un "imprinting" (termine approssimativo ma che rende l'idea) cattolico tradizionale, appare come più immunizzato dalle stranezze e dalle eresie e riesce meglio a carpire l'essenza della fede.

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    1. In ogni caso le catechesi di Kiko, come dimostrano gli spezzoni riportati da Valentina, sono chiaramente eretici, chiaramente rompono con la tradizione bimillenaria della Chiesa, che ha sempre proposto Cristo come modello di santità (e come colui che, proponendosi come modello, dona la grazia per diventare santi come Dio è santo).

      E le eresie dottrinali non aiutano la vita di grazia ma, piuttosto, la ostacolano.

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    2. Che poi Dio si possa servire anche del peccato, è un altro discorso.
      Per Pietro il peccato del rinnegamento è servito, ma per Giuda pare di no.

      In ogni caso la Madonna ci dimostra che la strada migliore per raggiungere una santità maggiore è quella di non peccare e, nello stesso tempo, di rispondere sempre alla grazia divina con la massima generosità, come ha fatto lei.

      La "felice colpa" a cui si fa riferimento la notte di Pasqua, è quella del peccato originale, in quanto la redenzione l'ha portata Gesù, Dio che si è fatto uomo. Una grazia maggiore alla precedente.

      Riguardo al peccato attuale non si può parlare di "felice colpa" nello stesso senso, ma solo in senso largo, in riferimento al fatto che alcuni rientrano in se stessi solo quando toccano il fondo, come il figlio prodigo.

      Ma che è meglio non allontanarsi dalla casa del Padre, lo dimostra lo stesso padre misericordioso che dice al fratello maggiore che per lui non c'era bisogno di fare festa, perché erano stati sempre insieme e quella è già una "festa".

      Se il fratello maggiore ha dimostrato grettezza è perché non ha creduto nell'amore del padre. In tal senso a chi è poco perdonato, poco ama.
      Il perdono di Dio è un atto di amore e chi si sente poco bisognoso di misericordia, otterrà meno misericordia (meno grazia).

      Ma per chi crede nell'amore di Dio, come la Madonna, la colpa attuale non è più felice, ma infelice.
      Santa Teresina di Gesù Bambino vede come una grazia speciale non essere mai caduta il peccato mortale.
      Ma lei era un'anima di una generosità straordinaria nel rispondere alla grazia.
      San Giuseppe non ha mai peccato mortalmente e forse neanche in modo veniale.

      Per questo le eresie di Kiko sul peccato e sulla grazia sono pericolosissime per le anime.
      E anche se la provvidenza divina non abbandona nessuno, non è giustificabile un atteggiamento che non tiene conto delle eresie.

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    3. Luca dice, in sostanza, non si muove foglia nel Cammino che Kiko non voglia. Se oggi andasse di moda l'ottimo catechismo di Pio X, alla domanda : Dio può far tutto? La risposta, adatta ai nostri tempi, sarebbe : no, Dio non può far tutto, solo una parte, il resto lo fa Kiko Arguello.

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  21. @ Gianluca

    "Quando mai mi è stato detto che non devo prendere di esempio Gesù? Se fosse vero avrei salutato tutti e me ne sarei andato."
    --------

    Sempre e in tutte le lingue. Anche gli scrutini sono scanditi su questo e tendono a scardinare questo.
    Gesù non è un esempio da imitare, non vale sforzarsi per seguirlo o tendere a quella perfezione che pure ci mette davanti nel Sermone della Montagna. Legge più difficile da attuare di quella di Mosè. Impossibile.
    Ma l'errore kikiano è quello di convincere gli adepti che la loro volontà in questo non conta nulla.
    Non serve sforzarsi. L'amore di cui Gesù ci parla scende dal cielo e tu lo conoscerai "quando avrai lo spirito".
    "Quando avrai lo spirito", che frase sibillina (quando lo avrai? Che sentirai quando lo avrai? Questo non è dato conoscerlo).

    Dietro questa frase topica della catechesi di Kiko c'è tutto.
    I fratelli vengono indotti a vivere in uno stato di inerzia. Li si convince che da loro non dipende niente. Che sarà quando sarà. Non vale essere più in grazia di Dio di un altro, se no ti insuperbisci e giudichi. Fino al punto che il tuo essere in grazia di Dio, tanere a preservarti in questo stato è più controproducente del cadere frequentemente negli stessi peccati. Chi pecca è umile, chi tiene allo stato di grazia e lotta si insuperbisce e prima o poi Dio stesso deciderà di farlo peccare.

    Se poi aggiungi il peccato necessario "per conoscerti". Quella "mano tolta dalla testa" in tuo favore, quel "Dio ha permesso" che tu peccassi, quel Gesù "ti ha messo fango sugli occhi" perchè tu vedessi che sei un peccatore una volta lavato alla piscina...

    E' tutto un minestrone. Non sono cose in assoluto errate o giuste. E' la composizione che ne fa Kiko che le rende devastanti per l'anima.
    Basta vedere il campionario che il Cammino offre. I frutti veri di questa oscena predicazione per mettere fine a ogni discussione.
    Poiché è sempre vero che "dai frutti li riconoscerete".

    I prototipi del C.N., intesi come quelli che vengono posti ai vertici della sua organizzazione, e quindi come esempi da Kiko, nelle figure dei super-catechisti itineranti suoi stretti collaboratori, sono la dimostrazione vivente di quanto diciamo.
    Oltre che Kiko pone se stesso come esempio e Carmen.

    In stridente contraddizione col che da noi non viene nulla di nulla, viene tutto dal cielo.
    E allora fatti da parte Kiko, sei solo di intralcio.
    Perchè mai ripeti che senza di te il Cammino semplicemente NON E'?

    Pax

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    1. Ci sono varie inesattezze cominciando dal fatto che niente nel cammino é obbligatorio e che la messa non sia aperta a tutti ecc. Tanto odio non lo capisco.

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