martedì 10 agosto 2021

Sì, il Cammino è un movimento. Sì, il Cammino è un'associazione di fedeli. Sì, davanti alla Chiesa, il Cammino è un'associazione privata di fedeli.


I fondatori del Cammino danno
il pessimo esempio
riguardo alla Comunione
Nella parlantina neocatecumenalizia si va blaterando che il Cammino sarebbe un "itinerario di iniziazione", o un "metodo", o qualche altro concetto fumoso. Ma sono menzogne propagandistiche.

Nel gergo giornalistico ed ecclesiale viene qualificato come "movimento" un'associazione (nel nostro caso associazione di fedeli) che non richiede qualche atto formale di iscrizione e di membership, cioè qualcosa in cui per aderire o abbandonare occorre zero fatica. "Movimento", cioè qualcosa che non sta fermo, qualcosa che "si muove", come una porta girevole attraverso cui passa gente; diverso da "associazione", dove c'è un elenco di associati, documentabile, con un equivalente di Statuto e di diritti e doveri dei soci, ecc.

Per questo motivo la Chiesa non può e non vuole interloquire con i capi di un "movimento": di fronte alla Chiesa tali "capi" sono dei semplici fedeli che non possono formalmente dimostrare di essere a capo di qualcosa, perché non possono esibire liste di associati, diritti e doveri dei partecipanti, eccetera. Puoi riempirmi la piazza, ma ciò non basta formalmente a documentare se sei un Masaniello improvvisato oppure un capo giuridicamente riconoscibile.

Se ci pensate bene, l'adesione ad un movimento (incluso il recentemente soppresso Movimento Apostolico) comporta un impegno personale del fedele, impegno liberamente assunto, nel seguire le indicazioni dei capi di tale movimento - ma in un tribunale ecclesiastico non si può dimostrare formalmente se un fedele appartiene davvero a tale "movimento" o no (come si fa a distinguere tra un simpatizzante sfegatato e un membro a tutti gli effetti?). Cessata l'esistenza del movimento - oppure, semplicemente stufandosene -, il fedele resta fedele della Chiesa senza alcuna pratica burocratica da sbrigare. Del resto l'appartenenza ad un movimento non cambia i diritti e i doveri del fedele di fronte alla Chiesa e a Dio: non è importante "se" e "quale" movimento segua, non è importante quanto impegno ci metta, è importante solo il suo rapporto con Dio e con la Sua Chiesa. (Questo è anche il motivo per cui movimenti e associazioni hanno senso solo se aiutano a migliorare quei rapporti col Signore e con tutta la Chiesa).

Per fare un esempio simile, è importante che il medico curi, perché un medico si riconosce dal fatto di curare, non dalla sua iscrizione ad un circolo di scacchi, per quanto ci possa piacere il gioco degli scacchi. Per un paziente, è del tutto indifferente che il medico aderisca (o lasci) un circolo di scacchi.

Giovanni Paolo II, in qualità di pastore della Chiesa universale, aveva tutto il dovere di evitare che i movimenti si assumessero un'autorità sul gregge che non hanno, un'autorità che non viene dalla Chiesa e che non viene da Dio, un'autorità esercitata sui fedeli cattolici senza averne diritto. Che diavolo di diritto ha il laico Kiko di stabilire cos'è buono per la mia anima e cosa no? Chi diavolo sono gli scagnozzi di Kiko e Carmen - i cosiddetti "catechisti" - ai quali occorrerebbe "ubbidire" ad ogni costo? Per quale diavolo di motivo uno dovrebbe credere alle presunte "apparizioni mariane" di Kiko, che non sono mai state vagliate dalla Chiesa ma solo argomento di vanteria al bar? E per quale diavolo di motivo al fedele kikiano-carmeniano vanno imposti fardelli che la Chiesa non si è mai sognata di imporre a nessuno, fardelli che i capicosca della setta neocatecumenale non toccano nemmeno con un dito?

E dunque Giovanni Paolo II volle istituzionalizzare i movimenti. Volle dar loro un riconoscimento - a determinate condizioni, quelle stesse condizioni valide per tutte le associazioni riconosciute dalla Chiesa - in modo che i vescovi e la Santa Sede avessero degli interlocutori ufficiali ("equipe internazionale" di un movimento, ecc.), garantiti da documenti ufficiali ("statuti" di un movimento, ecc.) riconosciuti da entrambe le parti, di modo che quando si tratta di comunicare le «decisioni del Santo Padre» a tutti i fedeli di un certo movimento, lo si possa fare tramite lettera ufficiale dell'apposito Dicastero vaticano indirizzandola ai "fondatori" del movimento.

Prima truffano i beni della diocesi
e poi dicono che sarebbe stato "Dio"
a "donare" quei beni al Cammino
Il Cammino è di fatto un movimento, almeno per quanto riguarda la fase delle cosiddette "catechesi iniziali" (quella in cui con delle finte "catechesi per adulti" vanno reclutando fedeli dalla parrocchia), poiché uno può "uscirsene" senza assumersi alcun impegno. Quando finisce il ciclo di tali "catechesi", nella cosiddetta "convivenza" avviene quel ricatto morale riguardante la costituzione di una nuova comunità del Cammino: un gesto considerabile a tutti gli effetti adesione ad un'associazione di fedeli (nonostante il consenso venga estorto - come si fa sempre nel Cammino - con ricatti morali: "il diavolo è dietro quella porta, che fai, te ne vai?", e robette così).

Il Cammino è di fatto un'associazione privata di fedeli, perché i fedeli cristiani che accettano di seguire i dettami di Kiko e Carmen e di farsi inglobare nella megastruttura denominata "le comunità del Cammino", gestita da "itineranti", "catechisti" e secondo "le linee degli iniziatori", megastruttura sulla quale non hanno alcuna influenza decisionale, "linee" sulle quali non hanno alcuna libertà di scelta (si pensi ad esempio all'obbligo delle "Decime", peraltro non previsto dallo Statuto).

Da parte del soppresso Pontificio Consiglio per i Laici, con gli Statuti "ad experimentum" di fine giugno 2002 e confermati a giugno 2008, il Cammino è di fatto riconosciuto come associazione privata di fedeli,  dotata di Statuto e capi, anche se lo Statuto fa di tutto per evitare di dire "associazione" e "movimento" a suon di arzigogoli e acrobazie verbali nei primi tre articoli dello Statuto. Capirete che se sulla mia patente ci scrivo "io sono Sbranz figlio di Zlorg della galassia di Sblerp", non cambia il fatto che la patente è un documento emesso da un ente preposto a dare patenti di guida, del quale vale il numero, la validità, le generalità, non discendenze e galassie.

Fanno di tutto
per far riconoscere
la loro identità associativa
Lo Statuto del Cammino pretende di definire il Cammino a suon di concetti fumosi e astratti ("modalità di attuazione", "iniziazione", "insieme di beni spirituali") ma non può non partire dal fatto che il Cammino è dotato di personalità giuridica pubblica, cioè qualcosa che non può essere giuridicamente dato a generiche "modalità di attuazione", "iniziazione", "beni spirituali". Queste ridicole acrobazie verbali servono solo a tentare di evitare che la Chiesa possa aver qualcosa da ridire nella gestione del fiume carsico di soldi gestito dai capiclan del Cammino, e nelle storture spirituali e materiali perpetrate nelle comunità del Cammino.

Suggerisco la lettura, come approfondimento, di un articolo scritto nel 2006: «Puntualizzazioni sul RICA, sui catecumeni e sul “neocatecumenato”». L'autore dell'articolo non poteva prevedere che il pastrocchio "ad experimentum" del 2002 trovasse conferma definitiva dallo stesso Pontificio Consiglio nel 2008 e ancora più pastrocchiato e per di più rinviante ad un "Direttorio Catechetico" segreto che ad oggi non è mai stato pubblicato (ne è stata solo approvata la pubblicazione, pubblicazione ancor oggi non avvenuta).

Lo Statuto del Cammino è praticamente una carnevalata giuridica, e questo lo si può affermare ancor prima di notare che i membri dell'associazione - cioè i fratelli delle comunità neocatecumenali - lo spacciano per una specie di certificato automatico di santità passata, presente e futura.

Il laico fondatore del Cammino
si atteggia a vescovo:
predica dall'ambone
con crocifero e candelieri

31 commenti:

  1. Ogni tanto fa bene un po' di promemoria.

    I kikolatri definiscono il Cammino "un itinerario", "beni spirituali" e bla bla bla, solo per scansarsi le meritate punizioni dalla Santa Sede ("è un itinerario, quindi i vescovi non devono metter bocca sulle nomine dei catechisti! quindi il Papa non deve metter bocca sulla nomina del successore di Kiko! è un itinerario, quindi non potete criticare il fatto che ci installiamo nelle diocesi all'insaputa dei vescovi!", eccetera). Ma le astuzie verbali non cambiano la realtà, nemmeno quando sono scritte in uno Statuto "approvato" (quel che conta, dello Statuto, è che i kikos si impegnino a rispettarlo, cosa che non è ancora avvenuta).

    Ricordiamo che entrambe le versioni dello Statuto:

    - furono approvate da un Pontificio Consiglio nella persona di un prelato notoriamente "amicone del Cammino"

    - furono approvate all'insaputa del Papa regnante (GP2 prima e B16 poi, e nel caso di quest'ultimo addirittura contro la sua volontà, mettendolo di fronte al fatto compiuto)

    - furono festeggiate come approvazione "completa" e invece sono sempre state incomplete (lo Statuto "definitivo" del 2008 fa riferimento ad un "Direttorio Catechetico" che non è mai stato pubblicato, pertanto nessuno - nemmeno il sacerdote, nemmeno il vescovo - è in grado di verificare che il Cammino stia venendo attuato correttamente o no)

    I kikos sono convinti che lo Statuto sarebbe una specie di certificato automatico di santità passata, presente e futura - e quindi a qualsiasi obiezione rispondono ragliando: "siamo approvati! abbiamo lo Statuto!". Come a dire che se uno va a correre in autostrada contromano a occhi chiusi, quando la Polizia lo becca si difende dicendo: "ma io ho la patente! non potete criticarmi! non potete multarmi! non potete arrestarmi!"

    Ed infatti - tanto per fare il più lampante esempio - lo Statuto non parla mica dell'obbligo delle Decime...

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  2. Tutto molto CHIARO. Spero che i camminanti leggano bene e fino in fondo.

    Per cui, che vogliano o non vogliano, il Cammino è dotato di PERSONALITA' GIURIDICA PUBBLICA.
    Esattamente come le ACLI. Nè più, né meno.
    Cosa è il Cammino per la Chiesa è scritto. Non c'è bisogno di Kiko per saperlo: basta leggere gli Statuti.

    Che sotto ci sia un tentativo di dissimulare la realtà sembra evidente dall'accanimento che i camminanti mettono nel puntualizzare che non sono un movimento.
    Se qualcuno dicesse che le ACLI sono un movimento, mentre invece sono un'associazione, agli aderenti non interesserebbe nulla. Al massimo potrebbero precisare la cosa, ma solo per informazione e non per alludere a una loro identità superiore.

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    1. Se il Cammino è dotato di personalità giuridica pubblica, a noi che ce ne importa? E se non lo fosse, a noi che ce ne importa? Il Cammino lo giudicate da questo? Boooohhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!

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    2. Sì, dal punto di vista della propria crescita spirituale non cambia molto il l'avere a che fare con una "personalità giuridica pubblica".

      Dal punto di vista ecclesiale, invece, cambia molto, poiché l'autorità della Chiesa non concede il riconoscimento giuridico con troppa facilità.

      Per il Cammino era fin troppo conveniente non avere una "personalità giuridica". C'è una grossa differenza fra il dire "alcuni fedeli in parrocchia creano dolorose divisioni" (un problema "locale"), e il dire "i neocatecumenali in parrocchia creano dolorose divisioni" (un problema che la gerarchia neocatecumenale deve affrontare).

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  3. Non si tratta di quisquilie sul piano giuridico.

    Definire il Cammino un "itinerario bla bla bla" significa voler nascondere la sua organizzazione gerarchica agli occhi della Chiesa. Un cosiddetto "catechistone" sbaglia? "Ma il Cammino è un itinerario", dunque la Chiesa - e ancor meno le vittime - non deve chiedere giustizia nei confronti del catechistone del Cammino. Le comunità del Cammino fanno di testa loro? "Ma il Cammino è un itinerario", dunque il Cammino non dev'essere strigliato. Kiko comanda di disubbidire? "Ma il Cammino è un itinerario approvato!", dunque non si può contestare la disubbidienza.

    Si capisce subito che è un trucchetto da farisei ipocriti: "il Cammino è un itinerario!" macché. La Chiesa ha a che fare con persone (dal singolo battezzato, a comunità parrocchiali, ad associazioni, a interi popoli).

    La cosiddetta "approvazione dell'itinerario" sembra una specie di brevetto posto sulla ricetta della carbonara, col sottinteso che tale ricetta, essendo "approvata", può essere cucinata solo sotto il controllo del suo "iniziatore" e dei suoi scagnozzi, e naturalmente a pagamento.


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  5. Pare che l'accanimento nell'affermare che il Cammino non è un movimento, sia finalizzato a svincolare il Cammino da ogni obbligo nei riguardi della Chiesa, e perfino del Vangelo, che è riformulato secondo il ghiribizzo di Kiko.

    Insomma, il Cammino vuole fare quello che gli pare, ma lo vuole fare a nome della Chiesa!
    Molto comodo e molto CONVENIENTE.
    Ma per fare ciò ha avuto bisogno di un'approvazione che, però, si ottiene solo attraverso uno statuto.
    Ma c'è il risvolto della medaglia: lo statuto LEGA. E' come un contratto e ogni parola è vincolante.

    Il riconoscimento ha dato (finora) tanti vantaggi a Kiko, perché i Pastori hanno lasciato fare.
    Così per Kiko, con la scusa che il Cammino è approvato ma non è un movimento, è stato facile dare a intendere che è una realtà spirituale unica nella storia della Chiesa, che sfugge a tutte le definizioni, per cui si può definire solo come "Chiesa" e lui, come iniziatore, ha carta bianca (ma se il Cammino si può definire “Chiesa” e lui ha carta bianca, si percepisce che in realtà è una “nuova chiesa”).
    Di fatto Kiko ci ha provato a ottenere un riconoscimento senza bisogno di statuto, ma non ci è riuscito.

    Voleva che la Chiesa lo riconoscesse come super profeta e nuovo messia con l'autorità di superare la legge della Chiesa, così come Gesù con la sua autorità ha dichiarato superata la legge mosaica.
    Ma non potendo ottenere questo, lo dà a intendere con l'inganno e l'allusione.

    Non vedo altra spiegazione all'ossessione dei camminanti del dire che il Cammino non è un movimento e non c'è nulla di simile in tutta la storia della Chiesa.

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  6. In sostanza, il Cammino è un pò di tutto, quindi un pò di niente, quindi niente. E' cosi?

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    1. Sul piano canonico il Cammino può essere identificato solo come associazione privata di fedeli. "Privata" nel senso che i nomi dei membri non sono "pubblici" (laddove - per esempio - i membri di una comunità monastica, avendo professato pubblicamente i voti perpetui, sono inquadrabili canonicamente come tali).

      La gerarchia ecclesiale, quando vuole comunicare qualcosa ai membri di un'associazione, si rivolge ai rappresentanti (gli interlocutori riconosciuti tali sia dai membri, sia dalla gerarchia ecclesiale). Per esempio, per comunicare ai membri del Cammino le «decisioni del Santo Padre» contro gli strafalcioni liturgici del Cammino, è sufficiente che il Papa dia mandato ad un vescovo (il card. Arinze, prefetto del Dicastero vaticano che si occupava del Cammino) di scrivere tali «decisioni» ai rappresentanti del Cammino (all'epoca Kiko-Carmen-Pezzi).

      Trattandosi di «decisioni del Santo Padre», nel 2008 sono pienamente confluite nello Statuto del Cammino, e non sono mai state abolite, e né il Santo Padre né il suo successore se le sono mai rimangiate.

      Allora, quando lo Statuto blatera di "natura e attuazione" e di "insieme di beni spirituali", i kikos vogliono che lo Statuto vada interpretato alla lettera, ma quando lo Statuto recepisce pienamente il divieto di celebrare la liturkikia i kikos fanno finta di non conoscere lo Statuto del Cammino?

      Sono veramente ipocriti i neocatecumenali, ipocriti e idolatri.

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  7. Giovanni Paolo II ha avuto sempre parole buone con voi del Cammino Neocatecumenale, questo è fuori di dubbio, è tutto davanti a noi. Vi ha incoraggiati e aiutati, e nello stesso tempo vi ha esortati a seguire la strada che vi tracciava, mano a mano, la Chiesa attraverso i Pontefici, i Vescovi, Sacerdoti e altri. Nello stesso tempo vi esortava a definire lo Statuto, il quale andava a confermare ulteriormente il vostro carisma.
    Ma qual è stata la vostra risposta?
    Ingratitudine. Solo ingratitudine.
    Infatti avete pascolato sulle anime dei fedeli giudicandole e instillandogli veleno, avete commesso abusi di ogni tipo, vi siete gonfiati di orgoglio e avete scambiato la verità per le vostre presunzioni.
    Vi siete gonfiati e avete creduto che quei pensieri di calunnia e di disprezzo provenissero da Dio, come se Dio potesse calunniare e disprezzare le sue creature.
    Molti sono quelli che hanno ricevuto ferite da parte vostra, molte sono le prese in giro.
    Pensate di far crescere il prossimo nella fede, invece siete contro la fede stessa, in quanto non credete pienamente in Dio, infatti davanti a Lui non vi inginocchiate, e insegnate e obbligate gli altri a non inginocchiarsi. Questo è grave. Gesù è Dio, e Dio è Eterno e Onnipotente, nel momento in cui Lui si fa presente nelle Santissime Specie, nella Santa Eucarestia, ecco che dovreste ringraziare il Signore e venerarlo come si deve. Invece che fate? Un semplice inchino, alcuni lo faranno come si deve, ma su altri ho i miei dubbi. Ma comunque. Il punto è che non volete inginocchiarvi e non volete che lo faccia il prossimo, e volete proprio impedirlo, in quanto ( lo avete scritto a chiare lettere) pensate che la Santa Messa sia di un ordine più basso rispetto alla vostra Celebrazione, e per cui da qui si capisce chiaramente che pensate che il giusto approccio con Dio sia il vostro.
    Da qui possiamo capire la vostra presunzione.
    Mi rivolgo a chi ha senno dentro di se.
    Carissimi fratelli in Cristo cerchiamo di rimanere sempre saldi nella Fede in Dio, quando ci troviamo davanti a Lui, ecco che è bene venerarlo come si deve, noi in quel momento abbiamo Dio davanti a noi. Dio, dobbiamo sapere, è talmente modesto e buono, che in quel momento se manchiamo non manda fulmini o altro, ma attende che noi ci avviciniamo sempre di più a Lui e che lo amiamo. E quindi, se non ti inginocchi sempre, ecco che qui nessuno ti sta giudicando, tutti noi dobbiamo crescere nella fede, e per cui sarà bene iniziare a farlo. Diversamente, se ti trovi in una situazione dove ne sei impedito, ecco che Dio lo sa. Ma se dovesi trovarti in una situazione dove ti impediscono contro la tua volontà di manifestare il tuo amore verso Dio, ecco che in quel caso, io credo, dovresti tagliare la situazione.


    Metto un passo evangelico per spunto di riflessione.

    "Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue".

    CDD.

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  8. Finalmente un po' di chiarezza.
    Chiarezza giuridica, ma non fa mai male, dacché è proprio sul piano giuridico che sparlano definendosi "non movimento".
    Meno male che lo scrivono e lo dichiarano ovunque, così è chiaro quale concetto passa all'interno della Fondazione.

    La Chiesa ha le sue norme, il diritto canonico disciplina tutto ed incasella anche le aggregazioni laicali come il Cammino Neocatecumenale: sono quelle realtà che, come ben spiegato nell'articolo, abbisognano di un riconoscimento da parte della Chiesa.
    Anche solo per questo fatto, risulta evidente che sono ad essa sottoposte e non sono "la Chiesa".

    Quando la Chiesa le riconosce come persona giuridica pubblica, può farlo solo attraverso due fattispecie: o come insieme di persone o come insieme di cose.

    L'insieme di persone è normalmente l'Associazione e l'insieme di cose è la Fondazione.

    Risulta più che chiaro ed evidente che il Cammino Neocatecumenale rientra nella fattispecie delle associazioni, perché è costituito da un insieme di persone che formano comunità o che le dirigono: infatti ovunque si parla di membri, appartenenti, aderenti... (milioni di MEMBRI di una Fondazione...???).

    Il PCL però assentì a riconoscerlo come Fondazione, cioè come insieme di cose.
    Con una liberissima interpretazione non consentita al potere esecutivo-amministrativo (quale il PCL), si arrivò alla definizione di soli "beni spirituali", aggirando così ogni norma canonica sulle fondazioni, che per legge canonica sono previste per i beni TEMPORALI.
    È per questo che al tempo si parlò di creatività, di nuova forma giuridica, di innovazione a beneficio della Fondazione neocatecumenale.
    Peccato però che le novità e le innovazioni le possa emanare solo l'organo legislativo e non un organo amministrativo, quale il PCL.

    Se il Papa da solo o il Papa insieme a vescovi da lui delegati con potestà legislativa avesse previsto l'ipotesi di fondazioni prive di patrimonio, allora la fattispecie inventata su misura per il Cammino Neocatecumenale avrebbe ossequiato le norme.
    Ma non è così: non esistono norme che prevedano tale possibilità, e gli organi amministrativi non se le possono inventare.

    Infatti le fondazioni hanno come elemento necessario la patrimonialità (insieme di beni materiali) e nel diritto canonico esiste una puntuale disciplina, per l'appunto nel Libro V, quello che disciplina i beni TEMPORALI della Chiesa.
    Come si sia quindi potuto riconoscere una fondazione "priva di patrimonio proprio" è proprio un mistero dei misteri.

    Comunque sia, il PCL l'ha fatto e l'ha fatto con un decreto del 28 ottobre 2004, quello cha ha conferito la personalità giuridica pubblica al Cammino come Fondazione autonoma.
    All'atto di costituzione di una persona giuridica, associazione o fondazione che sia, occorre presentare uno Statuto, altrimenti non risulta cosa si sta riconoscendo.

    ./.

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    1. Wikipedia dice che il Cammino è un itinerario di formazione, poi una fondazione autonoma di beni spirituali dotata di personalità giuridica pubblica, approvata dalla Chiesa Cattolica. Secondo i suoi fondatori non è un movimento ne un'associazione ma uno strumento nelle parrocchie al servizio dei Vescovi per riportare alla fede tanta gente che l'ha abbandonata. Poi parla di approvazione dello Statuto nel 2008. Siccome su Wikipedia si possono fare correzioni, registrandosi con un account, se ritenete che quanto riportato siano tutte fesserie, perchè non apportate le opportune correzioni?

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    2. "Oste, com'è il vino?" "È bbbbbuoooono!"

      La voce di wikipedia sul Cammino è stata letteralmente scritta dai raglianti pasqualoni, che hanno minimizzato e fatto sparire ogni accenno di critica. Il metodo ufficiale di Wikipedia, ricordiamolo, è quello del "consenso" e dell'ufficialità; pertanto i pomposi autoproclami ufficiali del Cammino hanno lì più valore che il contenuto di questo blog. Wikipedia è ottima per informazioni sui videogiochi, teoremi di matematica, superpoteri dei supereroi, ma è pessima per quanto riguarda temi di fede, morale, politica.

      Insomma, perché dovremmo perdere tempo a correggere le panzane scritte su Wikipedia, quando un branco di pasqualoni - ai quali non manca mai il tempo libero di notte e di giorno, infatti stanno continuamente a impestare lo spazio commenti di questo blog - potrebbe cancellare e alterare ogni modifica che sia sgradita alla propaganda kikiana?

      Da notare comunque che l'espressione "secondo i suoi fondatori non è un movimento" sta riportando un'opinione, non i fatti. Anche don Giussani, rispondendo alla lettera del Papa che lo definiva "fondatore", scrisse: "io non ho mai inteso fondare niente..."

      Ma così come Giussani ha di fatto fondato il movimento di Comunione e Liberazione (il cui nucleo è l'associazione di fedeli denominata "Fraternità di CL"), allo stesso modo dobbiamo dire che l'Argüello e la Hernández hanno di fatto fondato l'associazione denominata "Cammino Neocatecumenale".

      Dopotutto, se qualcuno comincia a nutrire dubbi sul Cammino, non si lascerà certo convincere dalle sviolinate ufficiali del Cammino e dalla propaganda kikiana su Wikipedia...

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  9. Il fatto è che il decreto del 2004 (citato nello Statuto 2008 all'art. 1 § 3), non risulta reperibile online come tutto il resto.
    Eppure è il decreto che ha conferito la personalità giuridica al Cammino come Fondazione autonoma, una cosa epocale, di svolta.

    Conseguentemente non risulta nemmeno lo Statuto ad esso necessariamente allegato, quindi non possiamo sapere se corrisponde al 100% agli Statuti resi pubblici nel 2002 e nel 2008.

    Certo, riconoscere una fondazione senza patrimonio, come dicono gli Statuti a noi noti, dev'essere stato notevolmente difficile se non impossibile, dato che la patrimonialità è elemento necessario per le fondazioni.
    Le varie Fondazioni Famiglia di Nazareth sparse per il mondo, infatti, seppure ognuna a livello diocesano, detengono la patrimonialità e sono la longa manus con cui la Fondazione principale, cioè il Cammino Neocatecumenale, compie le sue prodezze economiche.

    La circonvoluzione giuridica quindi non è stata da poco: si è riconosciuta una Fondazione principale "senza patrimonio proprio" e, legate ad essa, le discendenti Fondazioni diocesane che gestiscono il patrimonio che la Fondazione principale sostiene di non avere.

    Risulta molto evidente, quindi, che il Cammino Neocatecumenale è una Fondazione autonoma, altro che itinerario, metodo, programma o quant'altro.

    Il problema ora, appurata la natura giuridica del Cammino come Fondazione, è verificare se una fondazione, disciplinata dall'insieme delle norme che regolano i beni TEMPORALI della Chiesa, si possa legittimamente riconoscere come "priva di patrimonio proprio".
    Ma questo è un altro grande discorso, non è questa la sede deputata.

    Ce lo dovrebbero proprio spiegare, a livello giuridico canonico, come sia stato possibile "innovare" su un tema codicisticamente disciplinato, perché allo stato dei fatti non capiamo.

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    1. Questo spiegherebbe perché qualche anno fa, ai tempi del cardinal Vallini, ai vertici della Fondazione Famiglia di Nazareth di Roma, via del Moscerino, ci fossero questi nomi :

      Kiko, Carmen, Pezzi, Donnini ed il cardinal Vallini.


      LUCA

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    2. Scusate, via del Mascherino....

      LUCA

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  10. Il procedimento seguito dai capi e legulei neocatecumenali deve essere stato press'a poco questo:

    - Il Papa chiede gli Statuti, quindi il riconoscimento.

    - Non vogliamo essere riconosciuti come Associazione. Primo perché vogliamo essere e ci sentiamo diversi. Secondo perché le associazioni sono sottoposte alla vigilanza dell'autorità ecclesiastica e fanno il conteggio dei numeri per adesione.

    - Che strada si potrebbe quindi percorrere?
    (tutte queste elucubrazioni, dette viva voce da Kiko preoccupato per la richiesta di riconoscimento, noi ex dell'epoca ce le ricordiamo benissimo. Al tempo non capivamo bene tutto e non ci veniva detto tutto, ma oggi capiamo fin troppo bene che la preoccupazione era dettata dal timore di essere incasellati e dalla ricerca di alternative. Non per nulla gli Statuti furono rigettati più volte finché evidentemente non fu trovata la formula appena appena accettabile giuridicamente nella sua terminologia).

    - Rimane solo l'ipotesi di Fondazione, ma la Fondazione è prevista per un insieme di COSE e disciplinata dal Libro sui BENI TEMPORALI DELLA CHIESA.
    Come fare?

    - Ci incuneeremo nelle norme del codice canonico che stabiliscono che la Fondazione autonoma, insieme di COSE, "consta di beni o di cose, sia spirituali sia materiali" (can. 115 § 3 C.i.c.) ed estrapoleremo dalla dicitura la sola parola "beni" e la sola parola "spirituali", ignorando che se le Fondazioni sono disciplinate riguardo ai BENI TEMPORALI, la sola spiritualità dei beni non basta.

    - Ed ecco l'innovazione!
    Hanno messo su una Fondazione autonoma di un insieme di "SOLI beni spirituali" e si sono dichiarati "privi di patrimonio proprio".
    Ma attenzione, lo Statuto giustifica l'assenza di patrimonialità col fatto che i servizi sono "resi a titolo gratuito" (art. 4 § 1), come se in tutte le altre aggregazioni laicali le persone si facessero pagare per svolgere apostolato.
    È chiaro che, normalmente, chi svolge apostolato non lo fa a pagamento, essendo un'opera di fede e non un lavoro.
    La mancanza di patrimonialità, quindi, non si può giustificare con servizi resi a titolo gratuito. Ci mancherebbe.
    Allora tutte le associazioni potrebbero rivendicare assenza di patrimonialità. Invece i loro Statuti devono prevedere la disciplina del regime economico, pur essendo insiemi di persone.

    Per sottrarsi al controllo numerico e patrimoniale hanno quindi ideato qualcosa che nel diritto canonico non esiste: la Fondazione autonoma priva di patrimonio proprio.
    Così facendo hanno evitato le più strette vigilanze riguardo alle Associazioni e, liberamente interpretando (cosa che non si può fare) le norme del C.i.c., hanno inventato una Fondazione autonoma senza patrimonio (eludendo così anche le disposizioni sulle Fondazioni) estrapolando un concetto nuovo ed unico avulso totalmente dalla mens del legislatore canonico.

    Tanto, chi non si addentra nel pelago giuridico (nessuno, quindi), potrà tranquillamente bere tutto quanto viene detto dai vari esponenti o sostenitori.
    Nasce così la leggenda che il Cammino Neocatecumenale "non è un movimento né un'associazione"...

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  11. Quando la Madonna disse a Kiko che si sarebbero costituite delle piccole comunità come la Famiglia di Nazareth che avrebbero vissuto nella semplicità e nella lode, non intendeva parlare del Cammino neocatecumenale.
    Infatti Kiko ha costituito delle associazioni di fedeli, numerose, visto che il limite per ciascuna di esse non è di 10 elementi ma di 50, che non vivono assieme, quindi non possono essere definite famiglie (al massimo clan), ma più propriamente sono gruppi ecclesiali, libere associazioni.
    Libere per modo di dire, perché al momento dell'adesione, ai componenti si sono dimenticati di dire che la loro vita spirituale non sarebbe più stata autonoma, ma avrebbe dovuto svolgersi secondo i dettami 'catecumenali' in parte scanditi da un 'itinerario' fissato in 'testi sacri', in parte affidati completamente all'obbedienza ad un solo guru ispirato, Kiko Argüello.
    Libere per modo di dire, perché chi se ne dovesse distaccare, secondo quanto espresso dagli iniziatori e confermato con convinzione da due nostri commentatori neocatecumenali, è condannato alla perdita della fede, al divorzio, ad una vita non solo lontana dalla Chiesa ma addirittura da criminale comune, quando non al suicidio.
    Libere per modo di dire, e soprattutto gratuite per modo di dire, visto che tra decime, gabelle e spese di ogni genere, partecipare all'esperienza neocatecumenale costa ad un capofamiglia la cifra con cui potrebbe comprarsi un'abitazione.
    Per cui, se vogliamo chiamarlo con il suo nome, non è un'associazione, una fondazione o un movimento ma una setta distruttiva. Che poi si presenti giuridicamente immacolata, non cambia il giudizio sulla sua realtà.

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    1. Naturalmente, la Madonna non è apparsa a Kiko e quella frase è puramente frutto della fantasia allucinata del giovane Francisco. Ma ci fa comprendere quanto egli stesso si sia allontanato dalle proprie idee religiose giovanili: dalle piccole comunità che vivono nella lode al potente Cammino che vive nella menzogna, ce ne corre!

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    2. Dico sempre ai camminanti che se l'apparizione fosse vera, allora sarebbe la prima apparizione dela storia in cui la Madonna non invita una persona a pregare il rosario bensi a disprezzarlo... Infatti per almeno 10 anni di cammino non si fa nessun riferimento o invitazione alla preghiera del Santo Rosario... Ma anzi, piu volte in 10 anni di cammino ho sentito come il Rosario e' per religiosi naturali, anzi anziane religiose naturali...
      Qui negli Stati Uniti sta crescendo molto la partecipazione alla messa latina, e tanti sono i giovani che ci partecipano e pregano il rosario, altro che religiosita naturale per anziane. Questi sono come i cavalli coi paraocchi, non vedono ne credono che esistano altre realta al di fuori del cammino.

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  12. Mah, quanto al giuridicamente immacolata, non so proprio se si possa dire.

    Concordo che il Cammino ha tutte le caratteristiche della setta, ma purtroppo il PCL l'ha riconosciuto e quindi nella Chiesa ha una precisa collocazione. All'interno delle aggregazioni laicali e quindi dei cosiddetti movimenti.

    Una collocazione che però non so quanto sia giuridicamente immacolata, dato che non è affatto chiaro come si possa essere riconosciuta una fondazione senza patrimonio proprio.
    Sull'immacolatezza, quindi, non ci giurerei.

    Ed è proprio questo uno dei punti: se il Cammino si è scapicollato per eludere determinate normative ed inventare figure giuridiche inesistenti ai più alti livelli, rifiutandosi testardamente di assumere la natura che gli è propria come invece hanno fatto tutti gli altri, quali e quanti altri atteggiamenti "elusivi" può perpetrare?

    Non adeguarsi come tutti alle norme canoniche, ma volere per forza aggirarle e reinterpretarle, già mostra a che livelli di manipolazione e caparbietà si può essere arrivati.
    Una volta che l'artificio ha funzionato per il PCL, il resto casca a discesa.

    Ma una domanda mi insiste la mente: e se poi dovesse risultare che il PCL non ha fatto le cose in regola, accettando e ratificando uno Statuto ed una Fondazione al di là delle norme (praeter o contra legem), cosa dovrebbe succedere?
    La domanda è al condizionale, si badi bene, non un j'accuse.

    Il Cammino Neocatecumenale sarebbe ugualmente riconosciuto?
    Oppure dovrebbe ripercorrere tutto daccapo adeguandosi alle disposizioni senza innovare nulla?

    Nel diritto civile, quando risulta un difetto di forma, di legittimità o di sostanza, i provvedimenti si danno per nulli e l'entità è come se non esistesse.

    Succederebbe anche questo al Cammino?
    Risulterebbe una realtà non approvata e quindi non riconosciuta?

    Certo, se così fosse non verrebbe mai detto, lo scandalo sarebbe troppo enorme anche per la Chiesa.
    Magari si cercherebbe di aggiustare le cose nel tempo, come chiudere il PCL, stroncare l'egemonia dei capi o il prevedere studi specifici per il ministero di catechista, che certo valgono per tutti, ma colpiscono particolarmente il Cammino, che predica una dottrina secretata senza che il PCL l'abbia costretto a divulgarla pur avendone l'autorità (altra cosettina discutibile).

    Sono troppe le cose che non tornano accordate alla Fondazione neocatecumenale.

    - Non conosciamo il decreto di costituzione a persona giuridica in Fondazione autonoma.
    - Pur avendo le caratteristiche dell'associazione è stata riconosciuta come Fondazione.
    - È una Fondazione senza patrimonio, e questo nel C.i.c. non è previsto (nemmeno da tutta la giurisprudenza canonica).
    - predica una dottrina che, pur potendo benissimo essere pubblicata d'autorità, si è lasciata alla prevedibile discrezionalità del predicatore.

    Ma quante coperture e segreti, per una semplice "Fondazione autonoma"?

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    1. Attenzione: il PCL (cioè il soppresso Pontificio Consiglio per i Laici) era guidato dal famigerato Ryłko, grandissimo amicone del Cammino, al quale la signora laica Carmen Hernández aveva promesso nientepopodimeno che «un futuro immenso», proprio come fanno i mafiosi: "se appoggi il mio clan avrai un futuro immenso, altrimenti..."

      Sarà stata uno fatto del tutto casuale che Ryłko fu promosso prima ad arcivescovo e quindi a cardinale?

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    2. Per anonimo delle 14:49
      "Copertura e segreti" con il marchio della massoneria ecclesiastica, capace di distruggere la Chiesa come obbiettivo ben definito e ben progettato. Dove il cammino mette piede distrugge il sacro, altera la fede, rende le persone capaci di pensare con la testa dei katechisti illuminati. Una follia. S.R.

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  13. pastrocchio è l'acronimo di :

    potente allucinogeno sostanzialmente troppo ridicolmente osceno certamente catecumenale humus identitario ormai

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  14. Durante l’udienza generale di oggi si è vista questa immagine senza precedenti: il papa è stato interrotto da una telefonata urgente, alla quale ha dovuto prestare attenzione.
    Come riportato sui social network, Bergoglio ha risposto alla chiamata e poi è stato assente per alcuni minuti.

    Sicuramente era Kiko!

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    1. Era Kiko, che kiamava il Santo Padre da un'altra dimensione....per raccontargli il fallimento totale conseguito all'esame di controllo che riteneva superato da tempo, nel tempo che fu. E che ora non c'è più. Il Santo Padre ha chiamato il suo medico personale per un sopraggiunto malore improvviso. S.R.

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  15. Una domandina a chi dice che lascerà la comunità?In cosa si trasformerà la tua vita cristiana? Si sa che la fede non si vive da soli, in modo individuale, privatamente, facendo riti individuali. Si sa che questo non è cristianesimo ma religiosità naturale, la fede si vive nella comunità e insieme ai fratelli e sorelle, come pensi di realizzare questo, una volta fuori dal Cammino? Dove troverai una comunità che ti accompagna?Fatti concreti.Grazie

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    1. In Parrocchia, sai quella cosa alla quale il Cammino aveva promesso di restituire il maltolto, cioè i fedeli? Come se il Cammino non fosse mai esistito. La Fede ha bisogno di Preghiera e Sacramenti, non di psicoterapie di gruppo, e men che meno se le suddette pseudoterapie sono gestite da apprendisti stregoni arroganti ed ignoranti come suole di scarpa.

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  16. Vuoi fatti concreti, bene, questo blog è attivo dal 2006, puoi trovare tutti gli argomenti che ti interessano con il motore di ricerca sulla pagina principale.
    Il CN è una setta eretica, propina una dottrina inventata, lontana dal cristianesimo, con argomenti presi in prestito da altre religioni, Protestanti, Ebrei, Evangelici.

    Questi i fatti concreti, che puoi trovare tranquillamente sul blog: documenti, interviste, eventi, articoli di giornale, testimonianze, libri.

    Altro fatto concreto é che l'unico documento pubblico che rigurda la dottrina del CN è lo statuto che la Chiesa vi ha imposto e che voi non rispettate.

    Tutto quello che rigurda la dottrina, le idee, i concetti su cui si regge il CN sono segreti e segregati.
    Siete l'unico movimento laico, approvato dalla Chiesa, di cui non c'è nessun documento pubblico.

    In questo blog danno testimonianza tantissimi ex neocatecumenali, anche di lungo corso, ex catechisti, ex itineranti, ex responsabili di comunità.

    Sono tanti gli ex neocatecumenali, molto di più dei camminanti ancora presenti ed attivi nel movimento.

    Perché siamo sicuri che gli ex neocatecumenali sono più numerosi dei camminanti?

    Semplice, basta fare i conti con le "fusioni" subite dalle comunità neocatecumenali.

    Qualsiasi camminante può verificare il numero di fusioni subite dalla sua comunità e farsi un rapido conto delle persone uscite dal CN.

    Qualsiasi camminante può verificare lo stallo delle nuove comunità, che non si formano o che, quando si formano, sono scarsissime di numero e sono composte solo e solamente di ragazzini, figli dei camminanti, di cui molti costretti, almeno fino alla maggiore età.

    Possibile che un percorso così bello, sano, perfetto, che porta alla fede, alla pace, alla serenità, alla felicità, alla salvezza ed alla vita eterna, sia abbandonato in massa fa chi lo aveva intrapreso e che non ci sia più gente desiderosa di provarlo?

    Anonimo dei fatti concreti, invece di fare il pappagallo dei pappagalli di Kiko, spiega tu questa cosa a chi ci legge :
    Perché il CN è in crisi nera?
    Perché non cresce, anzi decresce?
    Perché non entra più nessuno?

    Di tu fatti concreti, spiega tu i motivi del fallimento, si, proprio così :"FALLIMENTO" del movimento chiamato cammino neocatecumenale.

    Qualsiasi altra realtà è migliore del CN, questa è la verità, verità che vi sta stretta, ma che non è possibile contestare perché è reale.

    Fattene una ragione.

    Voi siete i peggiori, qualsiasi percorso le persone vogliono provare, ad oggi, per cercare la fede è migliore del vostro.

    Questo è un fatto concreto.

    Dimostrami tu il contrario, di tutto quello che ho affermato io.

    LUCA

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  17. Se il cammino NC è una trappola e una setta devastante, si torna nella vera Comunità della Chiesa parrocchiale e si fa di tutto per difendere la vera fede cristiana cattolica, così tanto deturpata dai nuovi pastori idoli. E ci si ritrova a vivere nella grazia. S.R.

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