venerdì 30 settembre 2022

Queste cose vi scriviamo perché la nostra gioia sia piena

"Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. [...] Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi" (I Giovanni 1,5-10)

La presentazione della prima lettera di Giovanni in questa riflessione ha come obiettivo centrale l’osservazione ragionevole e ragionata della dissonanza tra quanto Dio riferisce ispirando il suo apostolo prediletto, e quanto interpretano e attuano i seguaci del movimento settario di Kiko Argüello e Carmen Hernández incistatosi nella Chiesa Cattolica. 

E per far ciò basterebbe anche la sola lettura di quanto Giovanni santamente sostiene.

Per una miglior comprensione, ricordiamo innanzitutto che Giovanni doveva avversare l'eresia gnostica, egli infatti assolveva il suo ministero in un contesto in cui stavano sorgendo delle false versioni del cristianesimo, diverse sia a livello dottrinale sia a livello di vita di fede.

Giovanni dichiara in sintesi che una vita trascorsa nel vizio, disonorando Dio, dicendo di essere in comunione con Lui mentre invece si cammina nelle tenebre, non è certamente la vita di chi ha ricevuto la luce e l’amore di Dio in sé.

La concezione del cammino sul peccato, la quale diverge con quanto incitato dal Vangelo di Giovanni, è esplicita e oramai nota, la sua dottrina afferma che l’uomo non può sottrarsi al peccato poiché ne è schiavo fino al punto  d'essere figlio del demonio. 

Per Kiko, l'uomo non può (e non deve!) uscire dal proprio status di peccatore operando il bene, con l'aiuto della grazia di Dio, ma è tenuto principalmente, e solamente, a riconoscere la propria miseria morale; da questa consapevolezza dovrebbero prodursi, a lungo andare, le opere di bene che il Cammino ritiene opportuno vengano prodotte: non altre, e non nei tempi che Dio vuole e che la Sua grazia suscita, ma secondo le cadenze imposte dalle tappe neocatecumenali.

Questa artificiosa forzatura pone nell'animo chi vi viene sottoposto il seme dell'infelicità che si espande progressivamente ad ogni tappa, causando la tipica espressione frustrata e sfiduciata (io la chiamo "carmeniana") contraddistinguente i neocatecumeni.

Circa la confessione della fede, che il Cammino pretende sia fatta davanti alla comunità nel corso degli scrutini e pubblicamente in occasione per esempio della Redditio, diviene in realtà una pubblica confessione di colpe di una certa gravità che potrebbero implicare malcontenti familiari o addirittura la distruzione della dignità personale o altrui. Una pratica discutibile e lesiva della privacy del fedele che determina difficoltà sociali e familiari non di poco conto. 

In tutto ciò il sacerdote è una figura assente, oppure si ritrova seduto proprio tra gli esaminati; da formatore, come vorrebbe il suo ministero, diviene formato, da controllore controllato; gli si vuole "rubare" il ruolo, annullandolo, e per questo lo si mette a sedere tra i discenti, dimenticando che un sacerdote, per piacere a Dio e compiere il proprio ministero deve poter stare separato rispetto al popolo.

Nessuno può porsi al di sopra del sacerdote o far credere che l'assemblea dei fedeli possa celebrare al suo posto o al suo pari. Ogni uomo può e deve essere utile al prossimo, ma lo sarà sempre in misura minore del sacerdote, quanta è la distanza che corre fra il corpo e l’anima.

Per riprendere il discorso del valore della penitenza e della riconciliazione: per Kiko e Carmen, è essenzialmente un fatto  comunitario, perché  non si riconosce al singolo la facoltà di emendarsi e la volontà di non ripetere il peccato.

Nulla ispira a non pentirsi dei propri errori, così vanificando anche quall'accenno mortificato di penitenziale che i neocatecumenali praticano periodicamente e comunitariamente nelle loro celebrazioni; secondo la loro concezione pessimistica e cinica,  non si può che ricadere ostinatamente nel proprio peccato ed anche il chiedere perdono o il perdonare sono atti solo rituali e dovuti, che non possono produrre un effettivo riscatto.

Eppure, mentre Kiko afferma che non si può evitare il peccato, san Giovanni evangelizza dicendo "chiunque è  stato generato da Dio non commette peccato."

San Giovanni risponde allo sviluppo preoccupante dell'eresia dicendo che la verità è evidente nella sostanza delle cose, innanzitutto nei fatti storici riguardanti la vita e l’opera di Cristo che debbono essere fedeli e rispettati e poi nel cambiamento di coloro che dicono di credere in Lui.

Una religione che non dà vita non serve. Allo stesso modo una professione di fede non supportata da una vita che ne dimostra l’autenticità, non è credibile.

San Giovanni invita ad un avveduto e oculato giudizio dei sentimenti risiedenti in noi. Ma ciò non può avvenire tramite degli scrutini condotti da catechisti formati da teorie oscure e criptiche che proclamano: "Sono il tuo catechista! Sono stato eletto e prescelto da Dio affinché discerna sulla tua vita!".

San Giovanni esorta piuttosto a non amare il mondo né ciò che vi è nel mondo. Attenzione bene a non cadere nella confusione a causa dei termini usati e dalle elaborazioni fantasiose e luciferine del cammino. Non si tratta di tenere le distanze dagli altri perché non facenti parte del cammino o di qualunque cerchia ristretta e settaria, ma bensì di avere la forza di non lasciarsi sedurre da tutto ciò che appartiene alla mentalità contraria a Dio. 

Il Signore ama infinitamente ogni uomo e desidera che a tutti sia donato il Vangelo sull’esempio di vita di Gesù, il Logos.

Che differenza da Carmen che sosteneva: “Cristo non è modello di santità per nessuno”!

Significa saper scegliere e discernere sul principio dell’amore e della giustizia, prendendo le distanze dai pensieri che inducono a peccare. E in comunità non vi è modo di spezzare le catene dell'errore, essendo che su di esso, sul peccato, è fondato l'intero percorso neocatecumenale.

"Chi non pratica la giustizia non è  da Dio":
sarebbe sufficiente questa frase del Vangelo per definire il cammino una realtà senza Dio.


Riporto un esempio tra i più rilevanti, ma potrei consegnarne innumerevoli: Kiko e Carmen hanno forgiato una dottrina immorale e perversa che reprime l'idea della denuncia. 

Tutti noi conosciamo, oramai perfettamente, quanta pressione psicologica compiano i catechisti a danno dei fedeli che dipendono dalla loro parola (senza nulla togliere alla responsabilità personale). Un processo che nasce dall'alto, dai vertici del cammino neocatecumenale.

Come non alzare la voce contro questo abuso? Come si fa ad asservirsi al silenzio connivente dietro un obbligo o non obbligo giuridico? In quanti hanno compromesso la propria anima pur di non vivere una situazione conflittuale con i catechisti? 

Evitare i rigori della giustizia non favorisce la consapevolezza del peccato e consente che il male proliferi e si diffonda. Ma, in effetti, se "il peccato è necessario" come comunica la ‘scienza kikiana’, perché mai imboccare la via della legalità e della redenzione spirituale?


Caro popolo di Kiko che ti sei piegato al compromesso riducendo la tua coscienza ad una larva, ho una notizia terribile per te: Dio è garante e difensore del grido soffocato degli innocenti!

Nell'ambiente la protezione di tutti i bambini, giovani e adulti vulnerabili, viene affidata ai catechisti, ai responsabili, alle comunità. E ciò risulta pericoloso e severamente grave.

Per questo motivo, se la Chiesa intende applicare contro l'abuso sessuale sui minori il "principio di tolleranza zero", non può evitare di indagare, scandagliare e studiare l'infido contesto neocatecumenale, giungendo a identificare finalmente la vera personalità dei due fondatori del contesto. E spero che la causa di canonizzazione intrapresa per Carmen sia il pretesto necessario. Il cammino non è al riparo dalla Santa Giustizia!

Tempo addietro ebbi un colloquio con un sacerdote dalla lunga carriera neocatecumenale ancora in vigore, si discuteva di abusi e ingiustizie. D’un tratto, per giustificare l'azione immonda di un catechista, affermò con voce tonante un concetto insidiosamente kikiano: "nessuno può fuggire il male, siamo tutti figli del demonio!".

In quel momento mi apparve chiara la motivazione per cui il simbolo del cammino fosse una scala discendente conducente ad una palude mortifera. Se assimili come precetto spirituale un'identità che non coincide alla figliolanza celeste, assumerai di conseguenza una condotta depravata e viziosa che ti farà tollerare addirittura la violenza inflitta ai piccoli. Ho visto intere comunità, formate da uomini e donne d'ogni età, dar contro alla vittima di una violenza soltanto perché era assetata di giustizia (inconcepibile per la concezione del ‘luogo’), e sostenere l’adempimente del male perchè ricoprente il ruolo di catechista, quindi percepito come prescelto dal Signore. A questo punto è lecito che mi chieda di quale "signore" parlino. La risposta che mi son data è raccapricciante.

Qual è la volontà di Dio, l'unica dotata di eternità? E’ la realizzazione in pienezza secondo il percorso di luce di cui Gesù è perfetto testimone: uomo compiuto e vero Dio. 

San Giovanni ci invita a ragionare sul fatto che sono presenti fra noi molti falsi profeti, cioè coloro che rifiutano il messaggio che ci è stato trasmesso nella fedele verità di Dio. Inutili sono le catechesi acclamate con forza, le parole seducenti, vestite di false luci anche se attraenti. L’unica Parola da seguire è quella di Gesù e in questa è necessario rimanere per non essere ingannati.

“La vita si è manifestata, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi; ciò che abbiamo visto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. ” (I Giov 1, 2-3)

Comunione che per sua natura,
provenendo dall’amore del Padre e manifestata a noi attraverso Gesù, non può che essere condivisa allo scopo di giungere tutti alla pienezza della gioia.

Gioia compiuta perché condivisa (e non settaria). Gioia secondo il pensiero di Dio e non secondo la mentalità del mondo (o di un vanesio - Kiko - che nutre un amore disordinato per il proprio bene al di sopra di altri beni superiori). 

Gioia che non dipende dalle circostanze, dagli umori, dagli eventi ma dalla comunione con il Padre e con Gesù, che non trattiene nulla per se stesso, ma tutto si dona (e nulla ruba). 

Gioia che è perenne perché non dipende dai fatti della storia (e dai giudizi o dalle condanne dei catechisti) ma solo dalla verità dell’Eterno e che ci introduce alla vita eterna, così come l’ha rivelata Gesù Cristo

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Approfondimento con l'aiuto di Sant'Agostino: https://www.augustinus.it/italiano/commento_lsg/index2.htm


81 commenti:

  1. Chiunque asserisce di portare la luce, come si sostiene faccia il catechista neocatecumenale, "angelo" con in mano il rotolo dei mamotreti, dovrebbe essere il primo a lasciarsi illuminare e ad essere luminoso. Il che non vuol dire presentare il proprio curriculum di peccatore ogni volta, particolarità che i neocatecumenali (ma non solo) ereditano dai pentecostali, che dedicano sempre una parte del proprio culto a una testimonianza di una precedente vita lontana da Dio (spesso nella chiesa cattolica) anche avvalendosi di fratelli di altre comunità che itinerano proprio per svolgere questo servizio.
    Ed anche nel loro caso, vale il principio per cui più il peccato era grave, più sono sonori gli "Alleluja, lode a Dio!" dei fratelli.
    Ma essere illuminati non vuol dire esporre ogni volta le proprie mancanze, vuol dire essere coerente oggi, in quel preciso istante, con quella luce, nei limiti del possibile, naturalmente.
    Nel bel commento alla lettera di san Giovanni di Sant'Agostino, che ha ispirato questo scritto, il santo scrive, riferendosi a coloro che si vantano dei propri peccati per auto accreditarsi:
    "Definisci colpevoli i giusti mentre produci contro di te una falsa testimonianza. Come ti comporterai verso l'altro, tu che diffami te stesso? In che modo l'altro eviterà la tua calunnia se ti dichiari colpevole ammettendolo falsamente?
    La menzogna sotto la veste dell'umiltà costituisce peccato.
    Ti ripeto la domanda in altri termini: Sei giusto oppure sei peccatore? Tu rispondi: Peccatore. Dici una menzogna perché in cuor tuo credi di non esserlo, con la bocca lo dici. In conseguenza, se peccatore non eri, cominci ad essere tale col mentire."
    È impressionante quanto queste parole si attaglino ai neocatecumenali: il definirsi peccatori mentre in realtà si sentono dei giusti, dà loro la giustificazione per accusare gli altri di peccato (come dire: dal momento che io mi sono tanto umiliato, ho il discernimento per umiliare gli altri almeno altrettanto).
    Il giochetto a lungo andare diventa logoro e scoperto, per chi se ne rende conto.

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  2. Valentina sei giusta o peccatrice?

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  3. Repetita iuvant: il perdono cristiano non è il "perdonismo" autolesionista tipico di ogni setta. In una setta, infatti, il perdonismo è necessario per coprire le magagne dei pezzettoni grossi che la governano. Proprio come nella setta neocatecumenale.

    Ricordiamoci sempre che il perdono cristiano riguarda sia la misericordia divina, sia la giustizia divina.

    I cristiani che perdonavano i loro persecutori e aggressori lo facevano non per fingere che il male non esiste (non erano mica ipocriti come i kikos) ma per vincere il male affidandosi a Dio senza "collaborare" col male, nemmeno "indirettamente". Ad esempio, lo facevano come gesto di sfida a quei persecutori nella speranza che questi ultimi capissero e si convertissero: ma non per questo erano così tonti da gettarsi nelle mani dei persecutori, non erano così stupidi da evitare di proteggersi e difendersi; quella "sfida" era davvero l'ultima istanza. (Invece nella setta neocatecumenale devi perdonare e sentirti pure in colpa, nel Cammino è la vittima a dover chiedere perdono allo stupratore, letteralmente invertendo la giustizia di Dio!). E quando sant'Alfonso de' Liguori, avendo preso sul serio certe notizie calunniose punì san Gerardo Maiella, quest'ultimo tacque perché sapeva che uomo di Dio aveva di fronte (ed infatti fu sant'Alfonso a pentirsi di aver punito ingiustamente un innocente), mentre i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali non sono uomini di Dio poiché agiscono nel nome di Kiko e del Cammino, cioè di un uomo e della sua setta. Inutile riempirsi la bocca del nome del Signore se l'unica cosa che conta, per loro, è la gloria di Kiko, di Carmen e del Cammino.

    Sì, quei buoni cristiani che perdonavano lo facevano anche per non trasformare il desiderio di vendetta in peccato, senza però mai smettere di chiamare "male" il male. "A me la vendetta, sono io che ricambierò", dice il Signore (cfr. Rm 12,19), nel senso che l'uomo non può "vendicarsi" da solo garantendo quella perfezione di equilibrio tra misericordia infinita e giustizia infinita, che sono attributi di Dio (così come "l'ira di Dio" è solo un modo molto fracassone di spiegare che Dio non lascerà che il male prevalga anche solo su un minuscolo punto).

    Naturalmente, come in ogni setta, anche nel Cammino il perdonismo vale solo per la bassa plebe: ché quando c'è di mezzo il prestigio della setta, i soldi della setta, la convenienza economica-sociale di qualcuno dei pezzettoni grossi, tutto il perdonismo va immediatamente a farsi friggere, e partono minacce, vendette, querele, dispettucci mafiosi, character assassination, e tutta un'altra serie di azioni immorali, illegali, e sgraditissime a Dio. Oltre che qui in Italia, ne sanno qualcosa anche a Guàm, e certamente in tutti gli altri paesi dove si è incistata la lebbra neocatecumenalizia.

    Non fatevi abbindolare da tutto quell'inutile e farraginoso sciorinare paroloni cristianoni: gli "evangelizzatori" neocatecumenali sono un branco di ipocriti perché pur conoscendo lo schifo perpetrato nella loro setta a tutti i livelli, fingono di non sapere, fingono che vada tutto bene, fingono di credere che sia tutto giusto, fingono di essere convertiti, fingono di essere agnellini mansueti che perdonano anche se perseguitati... E nel frattempo vengono a pontificare sulla tua vita, imponendoti fardelli che nessun catechistone neocat ha mai osato toccare con un dito.

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  4. Alla Convivenza di Inizio Corso 2019 è stata messa agli atti questa dichiarazione di don Ezechiele Pasotti, uno dei presbiteri ai vertici del Cammino.
    PROCEDURE DI COMPORTAMENTO NEL CAMMINO
    NEOCATECUMENALE IN RELAZIONE ALLA TUTELA DEI MINORI
    La Segreteria di Stato e la Congregazione Laici, Famiglia e Vita stanno intervenendo perché le Conferenze Episcopali, le Diocesi, le Parrocchie, i Movimenti e le Associazioni si attivino con procedure di comportamento per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
    Il Cammino Neocatecumenale (CN), come itinerario di iniziazione cristiana, non ha una struttura associativa, essendo stato riconosciuto “come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana” (Statuti, Art. 1,2), aderisce alle “linee guida” disposte dalle Conferenze Episcopali nei singoli Paesi e alla normativa stabilita nelle Diocesi e nelle Parrocchie dove sono presenti le Comunità.
    Per quanto riguarda le indicazioni della Congregazione in merito agli abusi perpetrati su minori o persone vulnerabili, i referenti sono le équipes nazionali o le équipes regionali che portano avanti il Cammino: ad esse compete l’onere della segnalazione di eventuali abusi che siano accaduti nelle comunità delle rispettive zone, nel rispetto delle normative canoniche e civili delle singole Parrocchie, Diocesi e Conferenze Episcopali.
    La prassi del Cammino è stata sempre quella di dire ai catechisti di operare in équipe (che comprende normalmente una coppia e un presbitero). Se proprio c’è bisogno di parlare con qualche fratello, soprattutto se minore, si danno precise indicazioni ai catechisti di non farlo mai da soli, individualmente, ma in équipe.
    Particolare attenzione è posta nel Cammino, con catechesi specifiche sulla famiglia, perché si adotti uno “stile cristiano” di vita domestica, evitando ogni forma di promiscuità e aiutando le famiglie a divenire coscienti dei potenziali pericoli che possono occorrere.
    Particolare attenzione dovrà essere posta all’esigenza di formazione delle équipes di catechisti per quanto riguarda sia il trattamento di notizie relative ad abusi che il rispetto della normativa statale del luogo.»

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    1. A tutt'oggi non ci risulta che il Cammino abbia stilato queste linee guida richieste dal Papa in persona.
      La scusa (perenne) sarebbe che loro non sono un'associazione ma un itinerario bla bla bla.
      Che vuol dire questo? Che non hanno a che fare con i minori e con le persone fragili? Esattamente il contrario! Nelle comunità fanno entrare, in modo forzoso, i tredicenni, mettendoli a diretti contatto con adulti e favorendo i rapporti con loro (baci e abbracci, preparazioni serali nelle case, convivenze domenicali). Prima ancora affidano i bambini ancora piccolissimi ai didascali. Inoltre hanno avviato i gruppi di postcresima, rivolti ai minori, che vengono accompagnati a casa dagli stessi padrini , favorendo situazioni di abuso come successo a Ssnta Rita a Casalotti; non solo, i ragazzi fanno due riunioni al mese a casa dei padrini, quindi non in luogo pubblico come le sale in parrocchia, ma in un luogo privato, che potrebbe trasformarsi nella classica "tana del lupo". Stesso pattern viene proposto ora per i ragazzini più giovani da preparare alla Cresima, anch'essi caldamente invitati nelle case dei padrini, "per vedere come si vive in una famiglia cristiana" e sottoposti a love bombing con dolcetti, festini ed altro.

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    2. "Per quanto riguarda le indicazioni della Congregazione in merito agli abusi perpetrati su minori o persone vulnerabili, i referenti sono le équipes nazionali o le équipes regionali che portano avanti il Cammino: ad esse compete l’onere della segnalazione di eventuali abusi che siano accaduti nelle comunità delle rispettive zone, nel rispetto delle normative canoniche e civili delle singole Parrocchie, Diocesi e Conferenze Episcopali."
      Dobbiamo ridere? Sappiamo benissimo che le equipe regionali hanno il precipuo compito, invece, di "sopire, chetare", ricevuto direttamente da Roma. Quindi non solo non denunciano, ma omertosamente celano, per il buon nome del Cammino, giungendo a colpevolizzare le vittime e a indurle a chiedere perdono all'abusatore.
      E i fratelli di comunità? Tutti al traino... con i loro cervelli candeggiati!
      Addirittura sono giunti al punto di fare rimostranze contro chi ha denunciato un presbitero per una bruttissima vicenda di abusi e stupefacenti (purtroppo, le dichiarazioni sono arrivate ai giornali).

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    3. "...catechesi specifiche sulla famiglia, perché si adotti uno “stile cristiano” di vita domestica, evitando ogni forma di promiscuità e aiutando le famiglie a divenire coscienti dei potenziali pericoli che possono occorrere."
      Ecco, qui abbiamo capito il perché in una casa di neocatecumenali si alzasse il sopracciglio perché un ragazzo usciva dal bagno in mutande. Devono essere queste le "catechesi" di altissima levatura che insegnano come vivere in famiglia in modo cristiano. Certo, probabilmente per evitare i 300mila incesti che la mente febbricitante di Kiko attribuiva alla sola Napoli (e la turpe notizia dei napoletani con un incesto a famiglia ha fatto il giro del mondo tramite i mamotreti neocatecumenali).

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    4. Altra preziosa indicazione: "Se proprio c’è bisogno di parlare con qualche fratello, soprattutto se minore, si danno precise indicazioni ai catechisti di non farlo mai da soli, individualmente, ma in équipe."
      Intanto se volete parlare con un minore, dovete informare i suoi genitori e possibilmente richiederne la presenza.
      Poi dei comitati giudiziari che allestite con le vostre équipes, sarebbe meglio proprio non parlarne. Credete di essere psicologi perché fate gli scrutini secondo gli insegnamenti di Kiko? Ma per piacere! Ricordo ancora la testimonianza della ragazza chiamata di notte dell'equipe composta da catechisti, presbiteri (uno dei quali vorrebbero canonizzare, come Carmen) per indurla a ritrattare la sua testimonianza sulla violenza subita da un catechista e il fatto che, al termine del Comitato giudiziario, sia stata abbandonata di notte, da sola, per strada, in preda alla disperazione.
      Queste cose fanno le famose èquipe del Cammino. Da prenderli tutti così come stanno e cacciarli con ignominia.
      Nel Cammino invece li propongono per la canonizzazione! Questa è la santità del Cammino.
      Questo fa comprendere che banda di disadattati hanno messo a governare le loro strutture periferiche e centrali.

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    5. Mai sentita in 27 anni di Cammino una catechesi sull'educazione dei figli, mai, mai, mai. Semplicemente l'argomento non esiste, non ha nessuna importanza per il Movimento neocatecumenale. L'educazione cristiana dei figli per loro significa che maschi e femmine devono dormire in stanze separate e che non si deve girare in mutande per casa. Quello che invece conta è trasmettere ai figli la fede (nel Cammino!) portandoli all'eucarestia neocatecumenale (e non alla messa in parrocchia) e forzandoli a fare le lodi la domenica mattina. L'importante è che i figli diventino dei mini cloni dei genitori, falsi, ipocriti, pettegoli ma camminanti. Poi se questi figli nella società sono persone aggressive, prepotenti, anaffettive, bulli, evasori, ecc. ecc., questo non conta, non ha nessuna importanza.
      Porto

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    6. @Porto
      Il problema in una famiglia con
      8/10 figli (CN) a meno che, non abiti alQuirinale, esiste e come; tenerli separati, soprattutto di notte è impresa ardua.
      Non essendo poi ipocriti, non
      dimentichiamoci che le "pulsioni" e
      le curiosità sessuali esistono anche tra fratelli.
      Ruben.
      ---

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  5. Quando ho fatto il secondo passaggio per l'ultima volta il super catechista Roberto Bertani mi ha costretto ad andare a chiedere perdon oa una persona che mi ha letteralmente rovinato l'adolescenza.
    Questo episodio è . E' STATA LA COSA PIU' STUPIDA CHE POTESSI FARE PERCHE' L'INTERESSATA MI HA PRATICAMENTE RISO IN FACCIA e ha capito che io andavo da lei in cerca di un posto di lavoro. Questo episodio è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso!
    Ma la Divina Provvidenza mi ha aiutato.
    Un giorno sono andato a messa in un giorno feriale e il sacerdote che celebrava, che non sapeva nulla della crisi che stavo attraversando e che non fa parte del Cammino, ha detto ad alta voce: IL VANGELO DICE DI PERDONARE, NON DI ANDARE A CHIEDERE PERDONO!!
    Per me quella frase è stata la risposta che cercavo e sono uscito dal Cammino.

    ANONIMO MILANESE

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    1. Bravo hai fatto bene stai alla larga dal Cammino........ Con questi elementi, come può risollevarsi la Chiesa italiana? E' normale che sia così giù...........

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    2. Anonimo 22:53
      Non è la Chiesa ad essere rovinata da "questi elementi" come Anonimo milanese, ma il Cammino.
      Infatti quando un neocatecumenale comincia a partecipare alle Messe feriali celebrate da sacerdoti non del Cammino e le vive autenticamente, cioè ascoltando veramente ciò che viene detto e celebrato, magari anche mettendosi in ginocchio alla consacrazione, senza pensare dentro di sé come il fariseo al tempio: "per fortuna sono un neocatecumenale, non un cristianuccio del lunedì come questi qui... io ho la merkabah, la hannukiah, la shekinah, le monizioni, le risonanze, gli schitarramenti, il copri ambone di Kiko eccetera", ebbene quando comincia a ritrovare le proprie radici cattoliche, è già con un piede fuori dal Cammino.
      È "pericoloso" frequentare la santa Messa cattolica, anche feriale, Kiko e Carmen lo sapevano, infatti si sono inventati l'Eucarestia nelle piccole comunità e hanno fatto di tutto per evitare che i catecumeni frequentassero la parrocchia, soprattutto nei primi anni di Cammino, ma anche successivamente; può succedere infatti che, con una sola frase, con una sola preghiera, una sola consacrazione a cui si assiste, fatta come si deve, cada tutto il castello di menzogne faticosamente costruito in anni di catechesi e celebrazioni kikiane a porte chiuse nelle salette.

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  6. Mt. 24,11 "Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti".

    Mai profezia fu tanto appropriata al contesto e ai tempi bui che viviamo.
    San Giovanni aggiunge che sono in mezzo a noi, fra noi, dei nostri: falsi fratelli.
    Perchè non restarono fedeli alla Verità e seminano menzogna.
    Con loro viene distruzione e morte, come ultimo frutto. Dopo tanti camuffamenti e inganni protratti, con astuta dissimulazione per lunghi anni.
    Ma quando gli occhi si aprono appaiono inequivocabilmente per quelli che sono davvero.

    Uno dei banchi di prova è e resta sempre l'assenza della "pratica" di ogni Giustizia che li qualifica non provenienti da Dio, per quanto del Suo Nome Santo si riempiano la bocca tutto il giorno a loro condanna. Ostentando di essere suoi inviati, sol perchè un tal Kiko, in piena autonomia li ha inviati.

    Estrema la sintesi di Rebel:
    "Kiko e Carmen hanno forgiato una dottrina immorale e perversa che reprime l'idea della denuncia" che è quanto mai esplicativa della sostanza del C.N..

    Bene fa Rebel a rimettere ancora e sempre l'accento su questa pessima devianza consolidata per ogni dove. Di cui in tanti siamo testimoni.
    Noi ne parliamo essendo usciti finalmente dalle salette pestifere. Chi non ce l'ha fatta e non ce la fa per codardia, paura o pura e semplice connivenza colpevole, tace. Convinto dalle loro tortuose motivazioni contorte, o soltanto fingendo di esserlo.
    Gli ignavi si addicono al Cammino, come il lutto ad Elettra.

    Pax



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    1. Traggo dall'articolo di Rebel ancora la perfetta fotografia della vera realtà neocatecumenale che tutti abbiamo toccato con mano e che nessuno può in onestà negare. Tutti ci siamo trovati dentro le stesse dinamiche, inutile nasconderlo.

      Scrive Rebel:

      " Ho visto intere comunità, formate da uomini e donne d'ogni età, dar contro alla vittima di una violenza soltanto perché era assetata di giustizia (inconcepibile per la concezione del ‘luogo’), e sostenere l’adempimente del male perchè ricoprente il ruolo di catechista, quindi percepito come prescelto dal Signore. A questo punto è lecito che mi chieda di quale "signore" parlino. La risposta che mi son data è raccapricciante. "

      Qui dentro è contenuto moltissimo.

      ........

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    2. ........

      Tutti restano cooptati dalla lettura blasfema dei fatti made in Kiko/Carmen ovviamente!

      Da qui discende che intere comunità indossino prontamente l'abito del giustiziere al fianco dei catechisti contro ogni giustizia; gli uomini come le donne e di qualsiasi età: vergognoso, solo questo, fino alla nausea.
      Anche io questo ho visto e testimonio.

      - La vittima la si vede solo sotto la chiave del perdono. Il cristiano è colui che perdona tutto. Non giudica. Si sente peggiore in ogni caso, anche se ha sempre tenuto alla sua purezza e subito il più orrido degli abusi e violenza...

      - Il violentatore, per parte sua, e grazie alle sue bravate oscene, gode del privilegio di potersi riconoscere "peccatore della peggiore specie" (privilegio davvero speciale, riservato a pochi eletti "di categoria superiore").
      Di lui non è consentito a nessuno parlar male, tanto meno giudicarlo.
      Si arriva all'assurdo di affermare che, essendo tan grande il dono, solo Dio stesso ha potuto permetterlo... secondo la sua volontà imperscrutabile. E dunque è cosa buona di sicuro, nel disegno della provvidenza, anche per la stessa vittima e per un suo bene più grande...
      (tanto più se trattasi di violentatore che veste i panni di gran catechista in capo... Chi può negare che egli sia il "prescelto" dal Signore?
      Si dice e ripete nel Cammino che "Dio raddrizza e volge al bene anche le cose storte che malauguratamente un kikatekista dovesse compiere, poveraccio!)

      ........

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    3. ........

      Ma perchè mai - chiediamoci - si è seminato sì tanto scompiglio nella pacifica "piccola comunità" ?

      Ma certo! La risposta è già pronta:

      Perchè la vittima ha osato chiedere e aspettarsi giustizia.
      Questa alla fine l'unica criticità da gestire: Ah, se avesse piuttosto taciuto da subito, ringraziato Dio per una tale dis-grazia! Perdonato, non giudicato il suo carnefice! Sentendosi, com'è giusto che sia, più schifosa di chi le ha messo le mani addosso e... non solo!
      ........

      Elimina
    4. ........

      Tutto l'impegno che verrà profuso, dai catechisti e da TUTTI i fratelli indistintamente che gli faranno da spalla, da quel malaugurato giorno in poi, sarà nella direzione di ridurre a più miti consigli l' "indisciplinata", che non si piega e non cede al "Servo di Jhavè" in salsa kikiana, che non vuole salire sulla croce e blablabla.
      La testa così ci hanno fatto!

      Un mondo alla rovescia, insomma.
      Dove trionfa il male e soccombe la giustizia.
      Ma dove tutto è dettagliatamente spiegato e sviscerato nella loro catechesi kerigmatica della kenosi e del fango del "cristiano adulto"... agnello condotto al macello, agnello sgozzato.
      Ma per chi vale questo?

      Costoro massacrano e distruggono (sì, perchè son loro stessi che procedono alla mattanza!) solo i piccoli, gli agnellini, ai quali tocca questa sorte da loro stessi tanto bene descritta. Da loro che sono i montoni del gregge o, meglio, son lupi vestiti da pecore che ingrassano e ingrassano per il giorno del giudizio e non si privano mai di nulla.
      ........

      Elimina
    5. ........

      La frase di Kiko, a stigmatizzare in una sola battuta la gestione degli scandali e abusi nel cammino, è questa, che quando la udii dalla sua stessa bocca mi diede le vertigini:

      "Sorella! Dietro ogni richiesta di giustizia c'è il demonio."
      Punto. Questo il suo supremo discernimento.

      Nel mio cuore scaturì l'immediata risposta:

      "Se dietro ogni richiesta di giustizia c'è il demonio; dietro il governo senza giustizia di Kiko cosa c'è? Lo Spirito Santo?"...

      Grazie Rebel.

      Pax

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    6. Dietro ogni richiesta di giustizia c'è il demonio? Ecco una frase che difficilmente leggeremo nelle agiografie di Kiko, che già solerti catecumeni stanno compilando. Può essere stata concepita solo da una mente perversa, che ha veramente capovolto ogni moralità.

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    7. "Dietro ogni richiesta di giustizia c'è il demonio" ?
      Quindi ha torto Gesù quando dichiarava beati quelli che "hanno fame e sete della giustizia". E come funziona sta storia?

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    8. "Dietro ogni richiesta di giustizia c'è il demonio"? Quindi Gesù sbagliava quando dichiarava beati coloro che hanno fame e sete della giustizia. Buono a sapersi

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    9. " Dietro ogni richiesta di giustizia c'è il demonio? "

      Certo concepita da una mente perversa, e non a caso, Valentina!

      Se si cerca la fonte, non si trova.

      Pur proclamata con lo stile e la solennità dei detti dei Padri del Deserto, da Kiko tanto abusati e distorti.

      Confesso che mi sono dedicata molto a scovare alcune frasi cult di Kiko, espressamente attribuite ai padri, di chi fossero. Nulla.
      Il più delle volte ho ricercato invano.
      Non so capire e attendo smentite.

      Quindi Kiko copia e adatta con la sua scilinguagnola, o inventa di sana pianta motti e detti che confermino la sua peculiare spiritualità iniziatica e poi stamparla di Padri del Deserto che nessuno conosce. Men che meno lui (proditoriamente facendosi interprete del loro pensiero).

      Kiko non si è mai applicato a nulla se non a se stesso e alle sue "ispirazioni".

      Una domanda sorge spontanea:

      Ma perché Kiko ricorre tanto spesso a frasi ad effetto?
      Che poi corrono di bocca in bocca tra i pappagalleschi kikatekisti sguinzagliati per il mondo a riprodurre ovunque gli stessi danni di matrice kikiana?

      Ma certo!
      Lo fa per chiudere le bocche, assopire le coscienze degli adepti per renderli docili e innocui.
      Per poter agire impunemente e fare ciò che vuole sempre e comunque, senza intoppi. Così i suoi scagnozzi,, di cui alcuni lo hanno superato pure!

      Della serie: così parlò Zarathustra.

      Pax

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    10. Aiuto, gli interventi di Pax sono micidiali, meglio by Tripudio? Meglio niente, come diceva De Sica in quella famosa pubblicità.........................................................................................................................

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    11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    12. E.C.
      (6° capoverso):

      *.... e poi straparla di Padri del Deserto che nessuno conosce...

      Chiedo scusa per il correttore inopportuno.

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  7. Nostro Signore insegna con il suo esempio: quando una guardia del sommo sacerdote durante il processo lo colpì con un pugno,lui non subì passivamente,ma disse"Se ho parlato male,dimostrami dov'è il male,ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?"
    Essere cristiani non vuol dire essere inermi,ma mettere in luce il male che fa l'aggressore, chiamando le cose con il loro nome.
    Ricordiamoci che "ammonire i peccatori" è una delle opere di misericordia spirituale

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    1. Giusto Marco. Il punto è che se ricordi/menzioni questa cosa nel Cammino vieni tacciato di essere orgoglioso, superbo, di voler resistere al male, di essere un giustiziere, ecc. ecc. ecc. Così chi compie il male può continuare imperterrito a farlo perché è un "peccatore" e Dio lo ama così come è, chi invece subisce il male deve continuare a subirlo perché non deve resistere al male e deve amare i suoi nemici. Con questo approccio rovesciato, è abbastanza evidente che non ci può essere nessuna crescita nella fede, nessun Cammino di salvezza. Quello che avviene è solo un crescendo di sopraffazione e di arbitrio sulla vita degli altri. E per alcuni un crescendo di dolore causato dal permanere nella comunità, cioè in un contesto fortemente malsano.
      Porto

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    2. @porto, quello che tu chiami "approccio rovesciato", è esattamente l'approccio che ha avuto Cristo verso i peccatori e il nemico. Giusto l'episodio che avete raccontato, di Cristo che ad un occhio poco esperto della parola di Dio "sembra ammonire" il soldato romano, ma in realtà lo ha fraternamente corretto. Avrebbe potuto fulminarlo, ma gli ha fatto capire la differenza tra il bene e il male e che quel suo gesto violento non aveva senso. Dopodiché si è consegnato per la crocifissione, come agnello muto davanti ai tosatori. Fate sempre lo stesso errore di confondere la giustizia umana con quella di Dio che è in funzione della croce.
      Fallacio Asino Vinicio

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    3. non per essere pignoli, m la guardia a Gesù diede uno schiaffo, non un pugno.

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    4. L'errore lo fai tu fallacio, perché Cristo ai peccatori dice di convertirsi. Vedi l'episodio dell'adultera, cito: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più". Non le dice "continua pure a peccare perché Dio ti ama così come sei". In ogni caso, io ho parlato di quello che succede nel Cammino, fallacio. Ma tu volutamente lo ignori, come fai sampre. Sei tu che cerchi di confondere le acque e non rispondi mai alle domande che ti vengono poste.
      Porto

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    5. Fate sempre lo stesso errore di confondere la giustizia umana con quella di Dio che è in funzione della croce.
      Fallacio Asino Vinicio.
      ---
      Scusa, allora il Crocifisso nei tribunali, cosa ci sta a fare? Personalmente mi sembra un'ottima sintesi, tra Giustizia umana e Giustizia Divina; che conferma che "La legge è uguale per tutti".
      Ruben.
      ---

      Elimina
    6. FAV
      ne riparlimo quando farete chiedere perdono al carnefice e non sempre e solo alla vittima ( che ha solo giudicato )
      Il perdono il cristiano va chiesto, infatti la croce di Cristo è vana per tutti quelli che non chiedono perdono.
      Ripassati i due ladroni appesi accanto a Gesù.
      In ogni caso Gesù si è consegnato come giustamente dici tu, si è caricato l'ingiustizia, ma non ha chiesto perdono a nessuno.
      Chissà se un giorno capirai la differenza.

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    7. @Fav 11,24
      Se una persona commette un omicidio e va a conffessarsi da un
      Sacerdote Cattolico vero, il Sacerdote gli darà l'assoluzione
      "sub condicio" che si costituisca
      e sconti l'ergastolo od i trenta anni,
      che gli verranno inflitti dalla Giustizia Umana.
      Così stanno le cose.
      Ruben.
      ---

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  8. A parte che diede uno schiaffo e non un pugno ma poi Gesù non rispose con un'altro schiaffo, chiese perché lo avesse schiaffeggiato, ma non si oppose alle torture che ricevette, né si oppose alla crocefissione e morte, era il figlio di Dio aveva tutti i mezzi per farlo, si immolo' per amore. Dunque non cercate di dissimulare il Vangelo, se non lo riuscite a vivere, vi rendere ridicoli e patetici. Il Vangelo è difficile da attuare, con le sole forze umane, ma con l'aiuto della grazia di Dio, tutto è possibile.

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    1. Anonimo, vedo che hai imparato bene l'essenza del kerygma kiko-carmeniano. Visto che sei così ferrato, ho una domanda per te: perché nel Cammino chi deve chiedere perdono è sempre la vittima e mai il carnefice? Perché nel Cammino chi deve amare i propri nemici è sempre chi subisce il male e non chi lo commette? Perché nel Cammino i catechisti, anche quando commettono delle gravi ingiustizie, non chiedono mai perdono? Non sono peccatori anche loro? Oppure ci sono camminanti dei serie A e camminanti di serie B? Attendo risposta.
      Porto

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    2. @ Anonimo delle 12:07
      "Dunque non cercate di dissimulare il Vangelo, se non lo riuscite a vivere, vi rendere ridicoli e patetici".

      Ecco, su questo, caro anonimo, ti do pienamente ragione e proprio per darti "ragione" che mi spingi a porti una domandina semplice semplice: visto che tu accusi gli altri di tentativo di "dissimulazione" del Vangelo e, quindi, avendolo poi dissimulato non saranno (i dissimulatori) in grado di viverlo. Secondo te, il fatto che Gesù chiede (ragionevolmente) al suo colpitore il motivo, tu pensi sia importante alla sostanza di quella pericope o pensi che magari quel passaggio sia posto li così, come corollario e magari chi l'ha riportato avrà anche sbagliato a farlo? Aspetto la tua saggia risposta in merito!

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    3. C'è un solo piccolo (si fa per dire) particolare nell'episodio del soldato che schiaffeggiò Gesù: non era un suo seguace, non era discepolo e non diceva di amare Gesù.
      Faceva parte di quelli "contro" Gesù.

      Il punto nel Cammino invece è che il male ti arriva dai tuoi, non da gente "pagana", com'era il soldato.

      I martiri infatti, come Gesù, si immolano in seguito a persecuzioni non dei loro fratelli, ma dei pagani.
      La crocifissione o il martirio hanno il senso di svelare i nemici di Gesù e chi nella loro persona perseguita la Chiesa. Per questo si può anche morire e subire.

      La differenza è sostanziale.
      Nel Cammino sono i tuoi stessi fratelli e "maestri" a farti del male. I tuoi.

      Sarebbe come se lo schiaffo, invece che il soldato, a Gesù l'avesse dato un apostolo, uno dei suoi.

      Davanti a chi nella Chiesa fa del male al fratello, l'unica cosa è la correzione e la denuncia del peccato e poi, se c'è pentimento, il perdono.
      Davanti a persecutori esterni, invece, in nome della Chiesa si può anche avere la grazia del martirio per professare la propria fede manifesta.

      Voi neocatecumenali, purtroppo, perseguitate e fate del male ai vostri stessi fratelli, altro che "guarda come si amano"!

      Voi, per tornare all'esempio del soldato, siete i pagani, non i seguaci di Gesù.

      Ora non mi fare l'esempio di Pietro, che rinnegò Gesù per paura e non perchè gli era contro.
      Poi pianse amaramente e si pentì. Così fu perdonato e gli furono anche date le chiavi.
      Nulla a che vedere col soldato pagano.

      Davanti ai pagani, atei, mondani, chiamali come vuoi, si può anche morire per la Chiesa.
      Davanti ai propri "fratelli" no, perchè se si fa parte tutti della stessa Chiesa, entrano in gioco la correzione, il riconoscimento del peccato, il pentimento (sapete cos'è?) e, dopo la giustizia, la misericordia.

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  9. Pugni o schiaffi a parte,il succo è che Gesù non è stato zitto.... mettiamola poi sul piano della carità "Fai agli altri quello che vorresti facessero a te", quindi se io fossi un delinquente e sapessi bene che con i miei atti lavorerei alla mia rovina,la carità che mi aspetterei dagli altri sarebbe che mi riprendessero e mi facessero vergognare delle mie azioni,non che mi lasciassero continuare nelle mie scelleratezze...lasciare che uno continui a calpestare il prossimo non è vera carità.

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  10. Da quanto so, la Chiesa non ti obbliga ma
    al massimo, ti "invita" al Perdono, cosa
    molto ma molto difficile da fare.
    Nella vostra setta, dove il Perdono è di fatto "coattivo"e paradossalmente, costituisce una sorta di falsa compensazione tra vittima e carnefice.
    La Giustizia Divina ed Umana non agisce
    in questi termini, il colpevole deve "pagare"; magari col beneficio del Perdono pagherà di meno.
    Ruben.
    ---

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  11. A proposito di giustizia trovo questa interessante esegesi

    Cosa intende la Bibbia con “voi siete dei” nel Salmo 82:6 e in Giovanni 10:34?

    Osserviamo il Salmo 82, che è il Salmo che Gesù cita in Giovanni 10:34. La parola ebraica che traduce “dei” è Elohim. E’ di solito usata per riferirsi all’Unico vero Dio, ma ha anche altri usi. Il Salmo 82:1 dice “Dio presiede nella grande assemblea; Egli giudica tra gli dei.” E’ chiaro dai prossimi tre versi che la parola “dei” si riferisce ai MAGISTRATI, ai GIUDICI e ad altra gente che ha posizioni di autorità e di governo. Chiamare un magistrato umano un “dio” indica tre cose: 1) egli ha AUTORITA’ su altri esseri umani, 2) il potere che possiede come AUTORITA’ CIVILE deve essere temuto e 3) egli HA QUEL POTERE E QUELLA AUTORITà DA DIO STESSO, il Quale è rappresentato come Colui che giudica l’intero pianeta nel verso
    8.
    Quest’uso della parola “dei” riferito agli esseri umani è raro, ma si trova un po’ ovunque nell’AntcoTestamento. Ad esempio, quando Dio mandò Mosè da Faraone, Egli disse: “Vedi, Io ti ho stabilito come Dio per il Faraone” (Esodo 7:1). Questo significa semplicemente che Mosè, come messaggero di Dio, stava parlando le parole di Dio e sarebbe stato perciò il rappresentante di Dio per il re. La parola ebraica elohim è tradotta “giudici” in Esodo 21:6 e 22:8, 9 e 28.
    L’unico punto del Salmo 82 è che i giudici terreni devono agire con imparzialità e giustizia vera, dato che anche i giudici, un giorno dovranno stare di fronte al Giudice. I versi 6 e 7 mettono in guardia i magistrati umani che, anche loro dovranno essere giudicati: “Voi siete dei; voi tutti figli dell’Altissimo.” Ma voi morrete come tutti gli altri uomini; voi cadrete come qualsiasi altro regnante.” Questo brano dice che Dio ha posto alcune persone in posizioni di autorità, per cui sono considerati come dei tra le persone. Essi devono però ricordare che, sebbene rappresentino Dio in questo mondo, sono mortali e dovranno rendere conto a Dio per come hanno usato quell’autorità.
    Ora vediamo come Gesù usa questo brano. Gesù ha appena dichiarato di essere il Figlio di Dio (Giovanni 10:25 –30). I Giudei increduli rispondono accusando Gesù di bestemmia, poiché Egli aveva detto di essere Dio (verso 33). Gesù ha poi citato il Salmo 82:6, ricordando ai Giudei che la legge si riferisce solo agli uomini – anche se uomini in autorità e prestigio – come “dei.” Il punto di Gesù è questo: voi mi accusate di bestemmia perché mi sono definito “Figlio di Dio”; le vostre stesse Scritture applicano lo stesso termine ai magistrati in generale. Se coloro che sono in una posizione divinamente affidatagli può essere considerato “dio,” quanto più può l’Unico che Dio ha scelto e mandato (versi 34 –36)?

    Abbiamo poi, un esempio opposto nella bugia del serpente ad Eva nel Giardino. La sua affermazione: “i vostri occhi saranno aperti e voi sarete come Dio, conoscerete il bene e il male” (Genesi 3:5), era una mezza verità. I loro occhi furono aperti (verso 7), ma loro non diventarono come Dio. Difatti persero autorità, piuttosto che ottenerla. Satana ingannò Eva circa la sua abilità a diventare come l’unico vero Dio e così la guidò in una bugia. Gesù difende la Sua affermazione di essere Figlio di Dio su un base biblica e semantica – c’è a volte la sensazione che uomini influenti siano considerati come dei; quindi Gesù può applicare il termine a se stesso. Gli esseri umani non sono “dei” o “piccoli dei”. Noi non siamo Dio e noi che conosciamo Cristo siamo Suoi figli.

    Ora se il magistrato CIVILE (figurarsi quello “penale”) deriva la sua autorità da Dio FALLACIO mi consentirai di poter denunciare un eventuale pedofilo neocatecumenale e non visto che CHIEDENDO GIUSTIZIA SI COOPERA CON LA VOLONTà DI DIO E NON CONTRO DI ESSA
    Oh sbaglio?

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  12. Dato che la sapete così lunga, vi chiedo di spiegare cosa significano queste parole:


    "Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; 39 ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l`altra; 40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42 Dá a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. 43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste".

    Grazie

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    1. Ah, quindi è per questo che in Cammino vengono difesi i malvagi? È per questo che i figli di buona donna vengono eletti catechisti? E l'invito di Gesù "siate dunque perfetti" è rivolto a tutti o solo a quelli a cui dovete tappare la bocca? Ma non vi vergognate neppure un po' ad attribuire a Cristo la difesa delle vostre sconcezze?
      P.S.: perché Ezechiele Pasotti non ha citato questo brano al Papa, quando gli ha chiesto di difendere i deboli o i piccoli dagli abusi, invece di nascondersi dietro a un dito? Se ci credete veramente, abbiate il coraggio di farlo presente al Papa, questo brano evangelico. Poi vediamo che fine fate... ipocriti.

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    2. No, non si vergognano. Neanche un po'. Sono talmente infarciti di Cammino.... Se il brano del Vangelo che hai citato vale per tutti i camminanti, mi spieghi perché kiko & co. hanno minacciato di fare causa quando è uscita fuori la notizia che a causa di una scellerata convivenza, svoltasi nonostante le indicazioni contrarie della CEI, diverse persone si erano contagiate e un prete era morto di Covid? Kiko avrebbe dovuto ringraziare della correzione fraterna. Perché non ha ringraziato ma ha minacciato di fare causa a chi semplicemente ha detto la verità? Ce lo spieghi?
      Porto

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    3. Dimmi da dove evinci da queste parole che la vittima è tenuta a chiedere perdono.
      Perché di questo si discuteva

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    4. Alle prossime catechesi iniziali del Cammino mi presento con i mamotreti e racconto, a tutti quelli che ancora non lo sapessero, della decima, degli scrutini, della copertura dei pedofili, dei magheggi con i soldi, eccetera...
      Cosa fanno i "catechisti", porgono il quattordicesimo mamotreto segreto (quello mai visto da "lachiesa") o iniziano ad urlare a vene gonfie finché non gli chiamiamo il tso? Giusto per sapere in che verso scorre il perdono, nel Cammino.

      A. Non.

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    5. Te le spiega il salmo 64 e ti dice anche chi sono i malvagi.

      Sono:
      - coloro che fanno trame e intrighi
      - hanno la lingua come spada e scagliano come frecce parole amare
      - colpiscono di nascosto l'uomo integro all'improvviso e non hanno paura
      - s'incoraggiano a vicenda in un'impresa malvagia
      - si accordano per camuffare tranelli
      - meditano pensieri malvagi

      Ora, qui si sta parlando del funzionamento all'interno del Cammino, dove tutti sono "fratelli" (?), addirittura cristiani adulti (?).

      Esistono persone così nel Cammino?
      Come no.
      Fanno male al proprio fratello. Come Caino.

      Leggiti il discorso al popolo di Sant'Agostino sul salmo 63 (64).

      Parla di coloro che vogliono mettere a morte Gesù, quindi non dei cristiani.
      Parla dell'iniquità e della giustizia.

      Se sei cristiano non dovresti essere malvagio.
      Se sei cristiano non dovresti fare del male a nessuno, tantomeno al tuo proprio fratello.

      Dice Sant'Agostino:

      "C'è il peccato nel tuo corpo, ma non vi regni. Dice l'Apostolo: Non regni il peccato nel vostro corpo mortale, sì che voi obbediate ai suoi desideri. Se non gli obbedisci, per quanto ti persuada, per quanto ti attiri al male, col tuo rifiuto ad obbedirgli, già ottieni che ciò che è in te non regni in te".

      Il malvagio, si intende, non è il cristiano, ma colui che perseguita il cristiano.
      É a queste persone che si riferisce il brano di Matteo che tu hai citato, perché si dà per scontato che i cristiani non siano malvagi.
      I cristiani combattono la tentazione ed il male, non lo assecondano. Cadono, ma si pentono e si rialzano. Cercano la virtù.

      Se si è malvagi, non si può nemmeno amare.
      Tantomeno il nemico.

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    6. Quale nemico? Quello del Cammino? E come si fa ad amarlo????????????????????????????????

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    7. No, no.

      Quello di amare i "nemici" del Cammino vi è del tutto impossibile, infatti.
      Quelli sono "nemici speciali".

      Prova con la moglie o il marito.

      Non dice sempre Kiko che il coniuge è tuo nemico?

      Chi ti ostacola, chi pretende, chi non ti asseconda, chi non ti capisce, chi ti fa litigare...
      É questo per Kiko il nemico.

      Poverello, nemmeno nel matrimonio ammette la diversità e l'accettazione della diversità.
      Chiama "nemico" la persona legata a te da un sacramento e che, si spera, hai scelto per amore.

      Per Kiko sono tutti nemici quelli che ti tolgono spazio, che in qualche modo ti ridimensionano, che ti contraddicono. Pensa che i cristiani siano condannati a vivere per sé stessi.
      In sostanza, sono nemici tutti quelli che non ti fanno essere "il re di te stesso".

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  13. Rettifico: O sbaglio ( i bambini fanno oh1)

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  14. Non mi pare che in quasi duemila anni di storia cristiana qualcuno tra gli ecclesiastici abbia mai pensato di abolire, tribunali, prigioni, esecuzioni capitali, e men che mai guerre, prigionia e manco tortura
    Tutto ciò, piaccia non piaccia, è sempre stato ritenuto conforme al Vangelo, manco San Francesco, ad esempio, ,fu mai contrario alle Crociate (vedi Franco Cardini)
    Anche oggi in Vaticano esistono i tribunali penali e civili
    Hanno sbagliato tutti e invece Fallacio e compagnia hanno ragione?

    RispondiElimina
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    1. Padre Pio diceva "Tutto si paga davanti a Dio", quindi se i colpevoli non vengono denunciati e restano impuniti,vuol dire che dovranno stare in purgatorio per moltissimo tempo, sempre se si pentono

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    2. Padre Pio, eh?????????????????????????????????????????????????????????????????????

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  15. Se ci pensiamo,se le cose stessero come dicono i Nc ,le carceri dovrebbero essere vuote!
    Invece pensate che molti santi,dottori della Chiesa,tra cui San Tommaso d'Aquino,riteneva ammissibile la pena di morte,in quanto fungeva da espiazione per il peccato di omicidio.
    Che dire poi di Mastro Titta,boia dello stato pontificio,che svolgeva questo servizio come strumento della giustizia divina (prima di ogni esecuzione si confessava e si comunicava)

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  16. Insulti, minacce, chiacchiere, cretinate, bla, bla, ma nessuno di voi risponde alla mia domanda. Nessuno di voi spiega il senso di quel brano del Vangelo. Dunque chiedo :Si tratta forse di una metafora, una allegoria, un raccontino, cosa è filosofia? Voglio uscire dal Cammino dunque illuminatemi per cortesia.

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    Risposte
    1. Spiegacelo tu il brano, poi mi riservo di risponderti.

      Per te forse va preso alla lettera?
      Cioè se a uno ti insulta tu lo inviti a darti un pugno? Quante volte lo hai Fatto? Io dico che non lo hai fatto MAI.

      Portando alle estreme conseguenze la tua interpretazione, i serial killer dovrebbero vivere liberi e onorati e i pedofili come il Vescovo del Cammino Apuron, dovrebbero essere liberi di perpetrare ancora le loro perversioni.

      Ma lo hai letto mai il Catechismo della Chiesa Cattolica? Dove trovi che le vittime devono chiedere perdono ai criminali? Semmai il perdono gli va offerto.
      E dove sta scritto che la giustizia umana non deve esistere?
      Voi siete eretici perché contrapponete la natura alla grazia, ciò che è umano a ciò che è divino, come se Dio non si fosse compiaciuto del creato ma lo avesse voluto malvagio.

      La giustizia divina supera infinitamente quella umana, ma non la contraddice.
      E' evidente che il brano del Vangelo da te citato riguarda l'atteggiamento del cuore, perché Gesù stesso non ha porto l'altra guancia quando è stato schiaffeggiato.

      Chi prende il Vangelo alla lettera è eretico perché è fondamentalista.
      Tu, prendendo il Vangelo alla lettera, ne fai una LEGGE, ma il cuore del Vangelo non è la lettera, ma la carità.
      Se tu lo vivi come una legge non riuscirai mai a metterlo in pratica, e allora pensi che non si può non peccare e pensi che l'uomo è tutto marcio e si può salvare solo attraverso il Cammino.
      Confondi il Cammino che Kiko offre ai camminanti, con la grazia che Dio offre a tutti.

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    2. Amico caro, capisco che sei assetato di perfezione. Prima però ricordati che devi adempiere alla legge divina: ad amare Dio, il prossimo, non uccidere, non rubare, non commettere atti impuri, non dire falsa testimonianza... te lo insegnano, in Cammino? Una volta che avrai rispettato i comandamenti, Gesù ti istruisce su una via di perfezionamento del cuore e dello spirito. Ma se per prima cosa non rispetti i comandamenti, cosa vuoi perfezionare?
      Don Dolindo scriveva, commentando questo brano: "Gesù Cristo non parla della reazione della legge né di quelle forze legali che devono ristabilire l'ordine per mandato divino; parla delle relazioni private degli uomini e del modo migliore per eliminare i contrasti e le dissensioni. (...)
      Del resto, l'interpretazione autentica del valore delle parole di Gesù Cristo la fa la Chiesa nella sua morale, ed è a questa che bisogna appellarsi e da questa bisogna farsi condurre. Se uno volesse interpretare le divine Parole a modo proprio e credersi obbligato a dare tutto ciò che si chiede, dilapidando magari la casa propria e venendo meno ai doveri che si hanno verso i più prossimi, errerebbe. La Chiesa determina, nelle sue leggi, quello che si deve fare praticamente, quello che è di consiglio e quello che è di precetto nelle parole del Signore, e seguendola, non c'è il pericolo di errare".
      Dunque, rispondi: forse la morale della Chiesa impone di non denunciare un violentatore o, peggio, di chiedergli scusa? O di vendere casa, come chiedete voi al secondo passaggio? E, visto che se ne guarda bene da emanare tali imposizioni, vuoi forse concludere che la Chiesa sta tradendo i dettami di Gesù? Non sarà che, come al solito, vi fate turlupinare da chi interpreta la Parola di Dio a capocchia? Lo sai che la Parola di Dio non va soggetta a privata interpretazione, vero?

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    3. a capocchia, eh??????????????????????????????????????????????????????????????????

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    4. In molti ti hanno risposto.
      Com'è che non l'hai capito?

      Se nel Cammino esistono troppi malvagi a cui non opporsi e per cui pregare (non da cui andare a chiedere perdono), significa che nel Cammino qualcosa non funziona.

      Se lo stesso sistema-Cammino autorizza i malvagi ad operare, rifiutando la correzione e puntando il dito sulla vittima, qualcosa non funziona.

      Tutto questo predicare l'amore al nemico senza che si parli mai di risalita dopo il vostro Cammino di discesa, è sterile.

      Chi non sa amare l'amico, non può amare nemmeno il nemico.
      Chi fa del male al fratello, perché poveretto non può non peccare, non può amare cristianamente.

      Come mai nel Cammino, gli unici peccati capitali di cui si parla in continuazione sono l'avarizia, la superbia e la lussuria?

      Come mai non si parla altrettanto ampiamente di tutti gli altri?

      Si parla dell'avarizia perché si vogliono convincere le persone a sborsare.
      Si parla della superbia perché si vuole instillare un falso concetto di umiltà.
      Si parla della lussuria perché dà immagini sporche.

      Ma non si parla dell'ira, perché i catechisti per primi sono irosi e tra fratelli devono volare le sedie. Via libera all'ira.
      Non si parla dell'invidia, ma la si lascia serpeggiare infestando le relazioni tra "fratelli". Via libera all'invidia.
      Non si parla della gola, perché ci si deve abbuffare e godere in ogni circostanza. Via libera alla gola.
      Non si parla dell'accidia, perché basta che si facciano le cose relative al Cammino. Via libera all'inerzia verso tutto ciò che non è Cammino.

      Non si parla della differenza tra peccato mortale e peccato veniale, inducendo a pensare che tutti i peccati siano uguali e che i cristiani possano tranquillamente agire i peccati mortali così come quelli veniali.

      Si parla poco di pentimento e troppo di indulgenza verso peccatori recidivi e senza contrizione.

      In sostanza, nel Cammino non si insegnano le virtù carinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza), e poco le virtù teologali (fede, speranza e carità).

      Si parla continuamente di Spirito Santo, ma mai dei sette doni dello Spirito Santo (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio).

      Tutto ciò che non è funzionale a radicare l'idea che l'uomo è e resta per sempre peccatore incallito, meritandosi anche la richiesta di perdono da parte della vittima, nel Cammino viene scartato.

      L'hanno definito "Cammino di discesa", ma a quando la risalita?

      Se non mi sbaglio, l'omino del disegnino degli scalini, è fermo sul fondo e tutta la catechesi kikiana si basa sulla predicazione dei gradini di discesa.
      L'omino scende e sta sul fondo.
      Perché non si parla a anche di come ascendere?

      Ah già, se ne parla: si dice che bisogna essere sempre presenti agli appuntamenti neocatecumenali, perché lì "passa" il Signore ed arriva lo Spirito Santo, polvere magica che senza null'altro fare darebbe la fede adulta.

      Ehi, neocatecumenali, lo Spirito Santo è Dio, secondo la SS. Trinità.
      Non un qualcosa di impalpabile che mentre il Signore "passa" (cioè Dio), cosparge sui presenti (cioè cosparge sè stesso).

      Se vi volete definire cristiani, dell'annuncio cristiano non potete prenderne solo una parte, ma lo dovete prendere tutto.

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  17. Di fronte al malvagio che ti percuote hai due possibilità, o scappi o attacchi, Gesù invece dice di "mantenere la posizione",rimanere fermo e impassibile, porgendo anche l'altra guancia,quasi sfidando l'altro,come a dire "puoi continuare se ti va,ma io non mi muovo",in questo modo la catena di male si interrompe,e l'altro,se non è completamente pazzo, può solo lasciare perdere confuso e provare vergogna, visto che il suo male ritorna a lui....se poi vuoi uscire dal Cammino,non hai bisogno di altre spiegazioni, scappa finché sei in tempo

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    1. Rimani, rimani...........................................................................................................................................

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  18. La vedo nera da porto san.giorgio ,non trapelano info sulla convivencias d'inizio corso ! Si vede che la destra ha vinto le elezioni !

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  19. Dunque nessuno di voi sa o vuole, spiegare, il senso di questo brano del Vangelo? Mi sembra di capire che per voi sia come una metafora, un simbolo non una parola reale di Gesù? Dunque cosa ha voluto dire in questa metafora? Dunque questo Vangelo va interpretato come la Divina Commedia?

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  20. Cosa c'entra la destra con Porto San Giorgio?

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    1. Forse qualcosa c'entra, visto che Kiko, nato e cresciuto durante il
      Franchismo, ha sempre odiato i
      Comunisti ed i suoi discendenti.
      Volete che nelle ultime elezioni
      politiche da parte del Cammino, non ci sia stato un "diktat" a tutti
      i fratelli di votare DESTRA!?
      Ruben.
      ---

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    2. P.S.al mio di oggi 11,27
      Spesso leggiamo di un Kiko esistenzialita, contestatario ed altro dal '64 fino alla caduta del
      Franchismo (75); ma quando mai!
      In quegli anni in Spagna, se solo dissentivi, ti mettevano una bella "cravatta meccanica" al collo ed entro pochi secondi passavi all'altro mondo.
      Ruben.
      ---

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    3. Infatti. Quando ero nel Cammino, un paio di volte ho fatto notare questa cosa a dei fratelli. Purtroppo c'è talmente tanta ignoranza che si bevono tutto, ma davvero tutto. Ho sempre avuto l'idea che la famiglia di Kiko fosse piuttosto legata al potere. E non ho mai creduto alla storia che le università spagnole pullulassero di comunisti durante la sua gioventù.
      Porto

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  21. Papa Francesco presentando l'anno scorso la "Pascite gregem dei", Costituzione apostolica con cui riforma la sezione di diritto penale del codice canonico, ha dichiarato:
    "In passato, ha causato molti danni la mancata percezione dell’intimo rapporto esistente nella Chiesa tra l’esercizio della carità e il ricorso – ove le circostanze e la giustizia lo richiedano – alla disciplina sanzionatoria. Tale modo di pensare – l’esperienza lo insegna – rischia di portare a vivere con comportamenti contrari alla disciplina dei costumi, al cui rimedio non sono sufficienti le sole esortazioni o i suggerimenti. […] Invero la carità richiede che i Pastori ricorrano al sistema penale tutte le volte che occorra, tenendo presenti i tre fini che lo rendono necessario nella comunità ecclesiale, e cioè il ripristino delle esigenze della giustizia, l’emendamento del reo e la riparazione degli scandali".
    Tra le novità, si è stabilito la possibilità di applicare la pena della sospensione a tutti i fedeli e non più solo ai chierici. Importante l’intervento in materia di abusi sessuali su minorenni e reati di pedopornografia, che passano da essere “delitti contro obblighi speciali” a “delitti contro la vita, la dignità e la libertà della persona”, i quali tra l’altro vengono estesi anche ai membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica e ai fedeli laici che godono di una dignità o svolgono un ufficio o una funzione nella Chiesa.
    Stiano attenti tutti coloro che, come il nostro commentatore tanto interessato ad interpretare la parola di Cristo come un indulto per i malfattori, si stanno accostando per ottenere un ministero come quello di lettore o di catechista: i loro comportamenti eventualmente lesivi nei confronti di minori e di persone fragili, verranno sanzionati non solo dallo Stato, ma anche dal codice Canonico!
    Stiano all'erta i catechisti neocatecumenali, tanto interessati a interpretare le regole di perfezione nella carità di Matteo 5 come un tana libera tutti per loro ed i loro accoliti!
    E il nostro commentatore può pure smetterla di contrapporre l'interpretazione farlocca e personalistica della parola di Gesù confezionata dal suo guru a quella della Chiesa. Oppure ammetta che crede che la morale e il diritto della Chiesa siano in contrasto con il Vangelo e eviti di venire qui, in un blog cattolico, a inquinare l'ambiente.

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  22. @Valentina citando il Papa detto: "Invero la carità richiede che i Pastori ricorrano al sistema penale tutte le volte che occorra"
    ---
    Lo faranno? Probabilmente qualche Pastore Cattolico sì, mentre i presbiteri
    NC, assolutamente NO.
    Ruben.
    ---

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    1. Purtroppo sì, nella misura in cui i presbiteri neocatecumenali obbediscono alle proprie gerarchie e non a quelle della Chiesa.
      Comunque, ora ho capito un po' meglio perché il Papa abbia costituito con motu proprio i ministeri laicali: una volta che il servizio del laico viene formalizzato, anch'egli può essere sospeso, allo stesso modo in cui si sospendono i chierici e i preti. È un modo per legare i laici che vogliono avere un ruolo nella liturgia e nella formazione al rispetto della dottrina e della disciplina canonica della Chiesa e per sanzionarli quando non lo fanno.

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  23. Scusa Valentina stai commentando dichiarazioni che io non ho fatto, ho semplicemente riportato le parole del Vangelo, non ho fatto alcun commento, dunque di cosa stai parlando? Io voglio sapere da te cosa significano le parole di Gesu', non cosa pensa Papa Francesco? Poi attenta a quello che dici sui bambini, stai diffamando, la diffamazione è reato. Lascia stare i bambini e non fare insinuazioni gratuite, ti tengo d'occhio. Ricordati sempre dei Vescovi.

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    1. vai alla polizia i dobe vuoi tu...
      ....è inutile che abbai

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    2. @ANONIMO oggi 11,29
      A parte che non ti sei neanche firmato, dimmi quali sarebbero
      gli estremi per il reato di diffamazione, secondo il vigente
      Codice Penale?
      Mi è molto piaciuta al limite del ridicolo, l'ammonizione "ti tengo
      d'occhio"
      Catechistucolo da quattro soldi,
      qui non stiamo nel Cammino!.
      Ruben.
      ---

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  24. Comunque io se fossi uno del Cammino e mi dicessero di non denunciare ,primo uscirei dalla Comunità (in quanto non mi tutela),e una volta fuori andrei a denunciare comunque...se si parla poi di molestie su minori non si scherza... citando il Vangelo, Gesù ha detto "Chi scandalizza uno di questi piccoli, sarebbe meglio per lui se fosse buttato in mare con una pietra al collo"
    Quindi la denuncia è il minimo

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  25. Intanto Anonimo 11:29, tu chi sia esattamente e cosa abbia chiesto o risposto non si sa. Solo in questo spazio commenti, 25 interventi su 70 sono anonimi, non firmati, cioè più di un terzo. Tu chi saresti di tutti costoro? Non si sa.
    Per cui, la prossima volta, fai lo sforzo di identificarti, se hai esaurito gli alias letterali, puoi ricorrere ai numeri, basta che ti firmi.
    In secondo luogo, impara l'educazione, non puoi pretendere nulla da nessuno né tantomeno scrivere "voglio sapere da te", e neppure fare minacce ridicole e imbecilli a chi cita i documenti della Chiesa.
    Non si sa neppure di che confessione tu sia: dal disprezzo dimostrato nei confronti della morale cattolica, direi protestante, ma non di quelli storici, di quelli senza neppure denominazione.
    Infine, se ti riferisci al significato del Vangelo di Matteo, esso è stato ampiamente commentato, sia riguardo a ciò che esso significa sia soprattutto riguardo a ciò che non significa, dimostrando soprattutto come lo legge la Chiesa, che alla fine fine è la cosa che a noi qui interessa.
    Non ti resta che sputare il rospo e dirci cosa ne pensi tu o i tuoi biblisti di riferimento. Soprattutto sarebbe importante capire cosa tu pensi che abbia a che fare il Vangelo con le prepotenze dei catechisti neocatecumenali che impediscono alle vittime di denunciare gli abusi, così come riferito nell'articolo.
    Se la cosa non ti va, puoi pure andare a trollare qualche altro blog.

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  26. Trollare, eh ????????????????

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  27. Ma cosa sono questi interventi "trollare eh????" ....argomentare ogni tanto no?😂

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    1. perché, se si argomenta cosa si ottiene? Vedi FAV e Martello, per esempio.

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