domenica 9 luglio 2023

Padri-padroni e madri sforna figli: giovani coppie allo sbaraglio, in missione per rimpolpare le fila del Cammino morente

Manco dal Cammino da un po', grazie a Dio, per cui ricevere informazioni dagli adepti non è più troppo facile e anche io sono piuttosto stufo di sentire costantemente le stesse stupidaggini proferite sempre uguali dai soliti noti.

Ho però a che fare con loro e con le loro famiglie, in diverse parrocchie della città in cui vivo, per vari motivi, fra cui eseguire piccoli lavoretti di riparazione e manutenzione tuttofare; essendo anche figlio di una coppia in vista e ben nota nel mondo neocat, di riffa e di raffa, mi trovo a frequentare le loro case, anche in virtù delle conoscenze comuni, e ad ascoltare certi discorsi.

Triste modello familiare neocatecumenale
Ho notato innanzitutto che le baggianate sul rapporto matrimoniale e sull'educazione dei figli non sono affatto passate di moda: qualcuno qui sul blog sosteneva che il cammino sarebbe cambiato, rispetto ai primordi, ma non è affatto così. Il modello autoritario e patriarcale di famiglia e il rapporto matrimoniale condiviso con i fratelli di comunità sono ancora vivi e vegeti, tutt'ora parte integrante dell'insegnamento kikiano. In diverse famiglie ho potuto annotare con gran dispiacere tutti gli effetti delle storture derivate dalle catechesi dell'eretico luterano Kiko. Giusto un esempio: coppia giovane, sposati da appena 5 anni sono già in attesa del quinto figlio, senza parti gemellari. I primi due sono stati concepiti a 9 mesi e qualche giorno di distanza l'uno dall'altro, nonostante la prima gravidanza fosse stata difficile e il parto doloroso: ciò significa che il concepimento è avvenuto senza lasciare nemmeno un pizzico di riposo alla povera donna. 

In una coppia cattolica sana, dove viga il rispetto reciproco, un marito non dovrebbe mai sfruttare il corpo della moglie in questo modo malsano. Esiste la possibilità di praticare la continenza, in un atteggiamento casto e rispettoso (nell'intimo del rapporto matrimoniale dove neppure la Chiesa si azzarda ad entrare), per consentire alla donna di riprendersi dalla fatica di nove mesi di gravidanza, permettere agli ormoni di equilibrarsi e all'apparato genitale, soprattutto all'utero, di riposare. Questo sarebbe vero amore (un marito che accetta di tenere a bada i propri istinti naturali per affetto), ma nel Cammino si sa l'amore non è praticato e Kiko e Carmen sono ben noti per la loro fissazione (e frustrazione aggiungerei io) per la sessualità e gli atti sessuali, le cui suggestioni utilizzavano anche in tante catechesi.

Questo tipo di atteggiamento somiglia più all'accoppiamento animale che all'amore matrimoniale, e manca del tutto dell'equilibrio necessario, nella santità del sacramento, dell'uno verso l'altra. Una donna che ovviamente non può svolgere altra funzione che quella di stare a casa e badare ai bambini, bambini molto piccoli che hanno parecchie necessità pratiche faticose, tra cui ovviamente essere aiutati a mangiare, essere cambiati, portati al bagno, a scuola e così via. Il tutto avviene essendo incinta, dato che la donna in questione è ininterrottamente incinta dal giorno del matrimonio. 

Il marito è un padre-padrone, più volte mi sono trovato ad assistere a liti furiose con la moglie per questioni risibili (la pasta scotta, la cena in ritardo, la pulizia della casa, il disordine... ) e a metodi educativi che sfociavano spesso nell'abuso dei metodi di correzione (in un'occasione prese la figlia di 4 anni per il braccio sollevandola per affibbiargli uno scapaccione e contemporaneamente le distrusse diverse bambole solo perché le aveva lasciate in disordine). I bambini ovviamente sono iper-responsabilizzati e robotizzati, costretti a svolgere attività per le quali nello sviluppo normale è necessario il sostegno di un adulto che supporta e protegge, ad esempio lavarsi, vestirsi, addormentarsi, già dall'età di due anni.

La famiglia ideale del padre-padrone-catechista neocat

Il tutto, che viene condito dalle solite espressioni monotone sul cammino e sulla fede che risparmio per non danneggiare gli occhi dei lettori, ha il "sapore" della schizofrenia, per essere gentili, per due genitori intrappolati, a mio modo di vedere, in uno schema prefabbricato di famiglia kikiana perfetta, che certamente a breve sarà inviata in missione per conto di Kiko a diffondere il verbo in qualche posto sperduto.

Non si tratta dell'unico caso, naturalmente, la stessa dinamica è declinata in situazioni diverse, tutte accomunate dallo stesso triste denominatore: la fede incrollabile in Kiko e nelle sue deiezioni spacciate per catechesi. 

Noto anche che l'età media dei matrimoni si è drasticamente abbassata. In questo momento il Cammino vive una fase di stallo, nella quale non si vede crescita, ma anzi costante emorragia di fedeli; le comunità che si formano sono composte per lo più da figli di adepti, nella migliore tradizione delle sette e dei gruppi chiusi come i Testimoni di Geova e le coppie allo stesso modo si formano regolarmente tra figli che finiscono per frequentarsi di continuo sin da piccoli (incontri, convivenze, pellegrinaggi). Ancor di più nell'ambito delle missio ad gentes e nei gruppi di famiglie in missione, dove praticamente le famiglie incontrano solo altre famiglie neocatecumenali. 

Inciso: Nell'originale progetto della missio ad gentes, come mi fu riferito da un "altro prelato" kikiano, Kiko non aveva nessuna intenzione di "evangelizzare i lontani" come diceva in pubblico, ma dichiaratamente di riunire più famiglie neocat così che i figli si conoscessero e formassero altre famiglie, in una specie di circolo vizioso autoalimentante.

Coniugi neocatecumenali:
croce l'uno dell'altro
Nella buona parte delle nuove coppie i coniugi non superano i 25 anni. Non parlo per sentito dire: ne conosco diverse e 8 su 10 rispondono a questo criterio. E' sufficiente che l'uomo abbia finito gli studi e abbia un lavoro precario perché i fidanzati vengano sollecitati a sposarsi, avere figli presto per essere poi inviati a rimpolpare le asfittiche missioni in giro per il mondo. Dov'è il discernimento sulla vocazione? Si vedono situazioni abbastanza avvilenti, di donne incinte che cercano di finire gli studi, alla seconda gravidanza, mentre i mariti, molto giovani, devono arrabattarsi per campare una famiglia.

Cari camminanti: unirsi in matrimonio e sfornare figli in questo modo non è cristiano, non è cattolico, non è scritto da nessuna parte nella Scrittura e nel Catechismo, a prescindere da quello che vorranno dirvi i vostri illuminati capi-setta. E' doveroso discernere in profondità la propria vocazione, nei tempi di ciascuno e senza farsi condizionare; è santo rispettare la donna nel matrimonio (gli esempi sono molteplici, a cominciare da San Giuseppe castissimo sposo), e lo scopo del matrimonio non è fare figli a raffica come animali. Il matrimonio è un Sacramento non uno scherzo e donare la vita è un compito sacro, uno dei compiti più alti fra le creature di Dio, così alto da rendere il sacrificio di questo dono (come avviene nella consacrazione dell'Ordine) ancora più prezioso, non dovete obbedire a uno che non si è mai né sposato né consacrato ma ha solo furbamente trovato un sistema per vivere alle spalle dei paganti decima, a scrocco da 60 anni. 

Gli unici responsabili e ministri del sacramento sono gli sposi e davanti a Dio decidono cosa è meglio per loro, non permettete a questi vampiri di togliervi il regalo che vi ha fatto Dio nel giorno in cui vi siete donati l'uno all'altra!

... e soprattutto non prendete questi due ad esempio!

 

62 commenti:

  1. Nel cammino neocatecumenale non c'è l'amore coniugale, c'è la procreazione selvaggia, hanno usanze malate e contorte, l'ho verificato per 15 anni

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  2. Devo smentire solo il titolo, avrei intitolato invece:" Madri padrone sforna figli e padri co....ni "

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  3. Lettera aperta al BLOG,

    Carissimi bloggres,
    visti gli ultimi evidenti gravi ed eretici episodi, perpetrati dallo pseudo-papa Bergoglio,
    dopo attentissima ed approfondita valutazione di quanto scritto dal giornalista Andrea Cionci,
    nel suo bestseller "Il Codice Ratzinger", 18.000 copie vendute e tradotto in cinque lingue, oltre
    a quanto sostenuto da Don Alessandro Minutella, valente teologo, due volte scomunicato e ridotto
    allo stato laicale in quanto per primo affermò, come in effetti afferma, che Bergoglo non è il Papa;
    Sono arrivato alla determinazione che l'ultimo vero Papa è stato Benedetto XVl, che mai ha validamente abdicato e quindi, per quanto mi riguarda, mi ritengo sedevacantista dal 31 dicembre 2022.
    Decido quindi non senza emozione, di non intervenire più su questo blog in quanto, il Movimento del Cammino
    Neocatecumenale, già platealmente eretico sotto il Pontificato di Benedetto XVll, diventando anche scismatico sotto
    l'antipapato Bergogliano , almeno per me, al momento, non costituisce più un problema da contrastare, in quanto è
    due volte fuori dalla Vera Chiesa.
    Dopo undici anni di interventi su questo Blog dove poco ho dato, ma sicuramente molto ho avuto, Vi ringrazio tutti;
    una menzione particolare al carissimo by Tripudio, alla sua cristallina eloquenza e competenza, spesso completata
    da un sano senso dell'umorismo ed ironia.
    Carissimi, questo mio non è un addio ma un arrivederci in Cristo e nella Fede,
    sempre Vostro,
    Ruben.
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    1. Carissimo Ruben,
      non è a mio parere che il problema del "vero papa" o meno che tu ci esponi risolva o complichi la questione neocatecumenale di cui ci occupiamo nel blog.
      Infatti sono convinta che la questione neocatecumenale, come l'eresia ariana, o ogni altra attuale minaccia, non verrà risolta dai papi o dai cardinali, ma dalla fede del popolo di Dio e dalla sua consapevolezza e sensus fidei. E il popolo di Dio siamo sempre noi, anche se a volte sofferenti o a volte addirittura in aperto dissenso con la gerarchia.
      Rispetto comunque ogni tua decisione e ricambio con affetto e stima il tuo saluto ringraziandoti per il tuo contributo sempre sincero e profondo ma soprattutto amico sulle pagine del blog.
      Valentina

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    2. x Ruben.
      Non mi sono mai interessato di Papa Francesco se sia vero quanto si dice sul suo conto o se non lo sia.
      Ovviamente ho letto molte cose, non approfondendole più di tanto, su Papa Francesco, da parte della parte avversa. Diciamo così, anche se la cosa è complessa. Ma ho notato anche tante calunnie e diffamazioni e fantasie campate in aria.
      Scrissi sul blog, diversi anni fa, un fatto che ebbi un pomeriggio.
      Lo rimetto, anche se i ricordi sono sfocati.

      Ero a casa e mi prese, un pomeriggio, un fortissimo sonno, proprio irresistibile. Lascio la scrivania, e mi allungo nel letto vicino. Mi addormento immediatamente, e cosa mi vedo: vedo un palco, tipo quello dei cantanti, ma sobrio, senza casse e senza altro. Io ero alla sinistra del palco ( cioè visto da me), come se fossi in prima fila. Al centro del palco c'era un microfono, questo era alla mia destra. Vedo Papa Francesco che parla, senza sentire la sua voce, ed ad un certo pounto ho iniziato a sentire dei colpi di armi da fuoco, che provenivano dal lato spettattori, ma lontani da me. Ho visto uscire come delle guardie dal palco ( erano in borghese), le quali hanno prelevato il Papa e l'hanno portato via. A quel punto si accese una grandissima sparatoria, tra dietro di me ( non vedevo, ma ne percepivo gli spari) e tra le guardie. Di colpo mi sono svegliato. Questo ve l'ho scritto diversi anni fa, su questo blog, perché era da poco accaduto.

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    3. Non mi sento un profeta, o altro, ma ho la Fede, e credo che Dio ci comunica ogni tanto delle cose. Ovviamente lo sa Lui il perché.
      In questi anni, in cuoro mio, ogni volta che ho notato quello che avveniva, e che avviene, mi ricordo sempre questo fatto accaduto, e rimango sempre stupito, cioè come se quel sogno avesse predetto quanto sta accadendo.
      Sono sincero, anch'io non ho accettato alcune cose del Papa ( per me Papa Francesco è il Papa), te ne cito una: una volta lessi un documento ufficiale ( non ricordo quale) nel quale è scritto che la Bibbia, il Corano e il libro degli Ebrei ( non ricordo ora quale, non parlava della Torah ma di altro) sono libri sacri. Sono rimasto un pò così, perché so per certo che la Bibbia contiene la Parola di Dio, il Corano afferma che Dio non ha Figlio, e sappiamo che chi nega il Figlio è l'Anticristo.
      Ovviamente la cosa me la tengo per me, perché non conosco i reali sentimenti del Papa, cioè cosa volesse intendere per sacri. Può darsi che ha scritto sacri, cioè come se fosse un aggettivo vuoto ( cioè per i fedeli, per loro, sono sacri), oppure come se avesse voluto intendere che sono Sacri tutti e tre, alla pari, cioè sullo stesso piano. Per cui, faccio un esempio, se fosse così, cioè che il Corano per il Papa è veramente Sacro, cioè uscito da Dio e contiene la Verità, quel punto è come se avesse detto che il Demonio è Gesù Cristo in persona, cioè sono la Stessa Persona. E questo, sappiamo tutti, che nessun Papa al mondo lo può affermare, e se avvenisse una cosa del genere, affermo che quella persona debba essere presa a pernacchie e a mazzate nel vero senso della parola, in quanto si è infilato per distruggere la Fede in Dio, e per cui sta facendo il male a milioni di fedeli.

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    4. Purtroppo non ho l'interpretazione, e per cui, non giudico e non saprei. Il giorno nel quale questo mi verrà confermato, cioè che il Papa reputa il Corano Sacro, con la "S" maiuscola, e quindi per lui Maometto ha detto la pura verità, uscita da Dio, e Dio è Allah ( eterna solitudine) a quel punto ne prenderò le distanze. E per me sarà un apostata, un eretico, un decaduto da non ascoltare e da tenere lontano dal mio cuore. E quindi avrò imparato che anche un Papa, benché il Signore gli abbia detto "Tu sei Pietro e su...", ecco che può decadere, ed essere eretico. Oppure si è infilato con inganno e dissimulazione, ed in un qualche modo si è ritrovato a fare il Papa.
      Molte volte le nostre impressioni potrebbero essere errate, quindi è meglio usare la cautela, rimanere fedeli alla Parola Di Dio ( tanto Dio vede il nostro cuore, se vede che noi siamo fedeli per amore di Lui, non ci attribuirà mai la colpa -Luca 16,11- ) e quindi rimanere fedeli al Papa. Potremmo sbagliarci, e se devo farmi un'idea di questo tipo, che è molto importante, ecco che devo fara come San Tommaso: se non vedo non credo. Ci devo mettere le mani, in questo caso nel marciume. Vedete, carissimi, il Vangelo è Maestro di vita in tutti i sensi, anche nel verificare le cose errate. Le dobbiamo toccare con mano per verificarle.
      Io, al posto tuo, non mi fiderei mai di don Minutella e Cionci e altri. Perché farsi guidare da altri che hanno cose poco chiare?

      Isaia Paolo Geremia

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    5. Il successo del Cammino Neocatecumenale è dovuto proprio alla confusione che regna nella gerarchia ecclesiale, confusione dovuta all'intiepidirsi della fede. Il bergoglismo imperante da più di dieci anni ne è solo l'aspetto più evidente.

      Un consacrato che abbia a cuore la propria anima non va perdendo tempo su temi politicamente corretti, non spreca preziosi attimi della propria breve vita per incontrare personaggi mondani che non hanno minimamente a cuore la propria conversione né sono strumenti per quella altrui. Un consacrato ha a cuore anzitutto dottrina e sacramenti. Si insegue la pecorella smarrita, non quella che si ostina a fuggire. E le novantanove rimaste nel deserto, vanno curate ugualmente, una per una.

      Da parte mia diffido di soggetti come il Cionci e il Minutella. Che saranno forse in buona fede, ma trascurano un paio di dettagli fondamentali. Il primo è che la crisi della Chiesa non si sbroglia dichiarando Bergoglio "non Papa", sia perché è un'ipotesi troppo azzardata e complessa, sia per i diversi curiosi errori di metodo del Cionci (che mi fanno dubitare della sua onestà) e del Minutella (che mi inducono a pensare che una volta provata l'ebbrezza della notorietà abbia voluto "monetizzarla" inventandosi fenomeni soprannaturali, anziché continuare la battaglia dalla trincea).

      Il secondo è che come ben spiegò mons. Viganò, occorre non una serie di correzioni, ma proprio una pulizia generale, occorre mandare in soffitta il Vaticano II e la "sua" liturgia: non è che un pizzico di ratzingerismo da tifosi possa raddrizzare gli errori (e senza dimenticare che Ratzinger era un fermo credente del Vaticano II, pur con qualche remora, ed evitò fino alla morte di celebrare la liturgia tridentina, pur avendola sdoganata col Summorum Pontificum e celebrata in gioventù, e pur avendo riconosciuto - fin dai tempi del famoso libro-intervista Rapporto sulla fede - che la gran parte della crisi ecclesiale è «per gran parte dovuta al crollo della liturgia»).

      I fratelli kikolatri, bramosi di appioppare etichette infamanti a chi non adora il loro stesso idolo, fanno festa quando qualche cattolico prende le distanze da certe entità ecclesiali. Essendo ispirati dal demonio, i kikolatri provano piacere quando la Chiesa soffre, quando i fedeli perdono la fede, quando le cose della Chiesa vanno in rovina. Per loro conta solo Kiko. Per questo prevedo numerosi e forti ragli d'asino neocatecumenale da parte di coloro che non vogliono capire né il come, né il perché, né il quanto, del disagio manifestato da Ruben.

      Bergoglio non durerà ancora troppo a lungo, anche se il mio timore è il suo successore, che se sarà anche solo un pochino moderato (quanto basta per far credere agli ingenui che si cambia finalmente rotta, e invece...), farà consolidare comunque una parte dei danni accumulatisi nell'epoca postconciliare e in particolare in quest'ultimo decennio. La battaglia per conservare e fortificare la fede diventerà assai più dura quando si insedierà il successore del Bergoglio.

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    6. Caro Ruben, Cionci può dire quello che vuole ma escludo che Papa Benedetto XVI abbia voluto ingannarci.
      Lui ha sempre detto di essersi dimesso liberamente e che occorreva un nuovo conclave per eleggere il suo successore, a cui avrebbe ubbidito. E di fatto gli ha fatto omaggio.
      La lettera di dimissioni è chiarissima (io non conosco il latino, ma anche da quello che dice padre Georg Genswein, non ci sono dubbi).

      Il fatto è che alcuni, se un Papa non corrisponde ad un preciso modello di santità, lo "depongono", ma così è troppo facile.

      Viviamo in momenti difficili e di grande sofferenza, perché sembra che molti Pastori, e a volte anche il Papa, sembrano tifare non per la Chiesa ma per il mondo e, anche quando a parole dicono cose giuste, nei fatti sembrano favorire l'eresia, come l'ultima nomina a Prefetto dell'ex Santo Uffizio sembrerebbe dimostrare.

      Passerà: la Madonna a Fatima non mente.
      Spero che molti si convertano, o con le buone, o per le conseguenze di ciò che potrebbe avvenire (la guerra in Ucraina potrebbe essere un flagello nelle mani di Dio).
      Noi possiamo solo pregare e fare penitenza. E non è poco

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    7. Caro Ruben mi dispiace per la tua scelta ma è la tua e la rispetto. Posso solo chiederti di leggere ciò che i padri Dell'Isola di Patmos, preoccupati, hanno scritto sulla loro rivista su Minutella. Nella stessa rivista Don Ariel, vero e grande teologo, ha scritto vari articoli sul Minutella, smontando parole per parola le sue affermazioni. Ti metto qualche link, ma sfogliando la rivista o facendo una ricerca su internet troverai gli altri.

      https://isoladipatmos.com/il-presbitero-scomunicato-alessandro-minutella-sta-avvelenando-le-membra-piu-semplici-e-quindi-vulnerabili-del-popolo-di-dio-i-padri-de-lisola-di-patmos-chiedono-allarcivescovo-di-palermo-di-vole/

      https://isoladipatmos.com/dal-suo-mondo-dellirreale-alessandro-minutella-se-la-prende-con-larcivescovo-george-ganswein-una-tragedia-umana-e-un-disastro-di-anime-in-un-periodo-di-devastante-crisi-che-investe-la-chiesa-catt/

      Con tanto affetto
      Frilù

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    8. Caro Ruben, capisco il tuo sconcerto. Non però seguire il Minutella. Anche io penso che questi siano gli ultimi giorni della Chiesa visibile come noi la conosciamo, ma credo che Francesco sia il Papa, non sarebbe il primo validamente eletto non particolarmente brillante od onesto. Fermo restando che la valida elezione non garantisce l'intervento dello Spirito Santo. E fermo restando che lo stesso Benedetto XVI in una illuminante catechesi suggerì che un giorno la Chiesa avrebbe vissuto la prova del sepolcro vuoto. Oggi credo che siamo in questo momento. Il livello di smarrimento, i venti dello scisma, la confusione dei pastori, non sono che i sintomi di un momento buio della Chiesa. Non sarà breve, non è il primo, ma Dio non ha abbandonato la Sua Sposa. Allontanarsi da essa non è la soluzione.

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    9. Caro Ruben mi dispiace che tu voglia lasciare il blog e, con tutto il rispetto per la tua legittima esasperazione, spero comunque che ogni tanto vorrai continuare con i tuoi sempre puntuali ed utili interventi.

      Secondo me, la battaglia contro il Cammino entrerà in una seconda fase quando, alla morte di Kiko, inizialmente si massacreranno i vari sottoducetti per decidere chi comanda. In seguito, tra scismi interni e colpi di mano, i neocatecumenali si riverseranno copiosamente nelle parrocchie e non come fedeli normali ma "al servizio del parroco" vantando un curriculum superiore a quello degli altri fedeli, di anni di esperienza di "fede adulta, animazione canora, animazione liturgica, evangelizzazione, iniziazione cristiana" (soprattutto iniziazione cristiana) e balle varie.

      Avremo non più delle vesciche circoscritte come le comunità, isolate, identificabili ed evitabili ma una vera e propria infezione diffusa, che andrà contrastata con tutta la sapienza che avremo saputo accumulare fino a quel momento. In questo senso penso che la guardia vada tenuta costantemente alta. A meno che non arrivi un Papa santo e riformatore, ma dalla macchia della Resistenza in cui mi pare di essere, la vedo male (opinione personale).

      Per quanto riguarda il Papa, lo riconosco senz'altro come validamente eletto e ben (cioè mal) meritato da parte dei fedeli che siamo stati e che siamo, cioè, lo vedo come punizione. Prego per lui per il semplice motivo che gli è toccata in destino la Cattedra di Pietro e non sarebbe bello per nessuna anima l'essere un Papa di tipo "punizione".
      (Per inciso, Kiko invece ci si è arrampicato da solo, sul trono, per cui si accontenti delle preghiere di quelli a cui ha insegnato a non pregare, amen.)

      A Don Minutella invece non darei seguito neppure se avesse ragione, per il fatto che, come anche Mons. Lefebvre (che aveva secondo me ragione in praticamente tutto ciò che ha detto), non ha obbedito - al contrario di Padre Pio e San Giovanni della Croce o Don Dolindo Ruotolo. Questo tipo di atteggiamenti disubbidienti possiamo permetterceli noi laici, gli ordinati no. Che dire, siamo nelle mani di Nostro Signore.

      Con stima e affetto,
      D.D.

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  4. Poi si arrabbiano se dico che "fanno danno"

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  5. Solo al pensiero di essere stato lì dentro quasi 20 anni e di averli frequentati mi viene da vomitare. Uno peggio degli altri, genitori figli nonni zii, tutte persone malate di presunzione, di arroganza, di malignità, pesanti,noiosi,invadenti e senza rispetto per gli altri, compreso i loro simili "fratelli".Purtroppo anche chi ne è uscito dopo tanti anni, spesso chi è cresciuto lì dentro, conserva, inconsciamente alcuni di questi atteggiamenti di sentirsi dio in terra. Ex fratelli

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  6. Dice Papa Giovanni Paolo II riguardo alla paternità e maternità responsabile:
    “Purtroppo su questo punto il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un'ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un'attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così”.

    I figli sono sempre una benedizione, ma pensare che più figli si hanno più si è benedetti, è come pensare che più pratiche devozionali si fanno più si è graditi a Dio.
    Le pratiche devozionali sono importanti, ma come mezzi per irrobustirsi nella fede e non per misurare la propria fede, e così i figli: sono importanti secondo i piani divini, ma non per soddisfare il proprio ego.

    Da molti santi sappiamo che le pratiche penitenziali in disubbidienza ai superiori non sono gradite a Dio, ma piuttosto aborrite, e la sofferenza che ne consegue non giova a nulla.
    La stessa cosa si può dire della croce quando è causata dal proprio peccato. Ma anche questa croce può essere usata da Dio a fi di bene: purché però ci si penta del peccato che l’ha provocata, come è avvenuto per il buon ladrone.
    Allo stesso modo le fatiche di una famiglia spropositatamente numerosa (dati anche i tempi e le esigenze di vita attuali), rischiano di non essere gradite a Dio, a meno che non ci si renda conto che la genitorialità responsabile non è quella che dice Kiko.

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  7. L'ultima immagine del post, oltre ad essere esilarante, è anche inquietante.
    Kiko ha gonfiato un occhio a Carmen e Carmen ha buttato Kiko giù da un dirupo.
    Più che quelli di "Casa Vianello" sembrano i protagonisti della "Guerra dei Roses".
    Due sposi mancati o due "sposi" di fatto, anche se vivono un matrimonio "bianco"?
    Fatto sta che gli sposi del Cammino, a quanto ci rende noto Beati pauperes spiritu, sembrano aver improntato i loro rapporti con la stessa cordialità con cui si trattavano Kiko e Carmen.
    La tenerezza? Non è roba da camminanti, evidentemente.

    Schemi e ruoli rigidi.
    Personalmente non sono contrario ai ruoli all'interno nella famiglia, ma occorre molta elasticità, perché vanno trovati un po' alla volta, come quando si cercano, in un negozio, le scarpe più comode.
    I ruoli estratti dai mamotreti non sono inapplicabili nella realtà, così come i tipi di personalità estratti dai manuali di psicologia non esistono nella realtà.
    Applicare un'utopia (non in senso di alto ideale ma nel senso di ideale inesistente e perciò inumano) è come entrare in un negozio di scarpe che avesse infinite paia di stivali d'acciaio tutti della stessa marca e dello stesso numero, sia per gli uomini che per le donne, e pretendere che calzino perfettamente.

    L’uomo e la donna non appartengono a due mondi totalmente diversi, come sono i ruoli maschile e femminile secondo il Cammino, ma semplicemente rappresentano due “sistemi di riferimento” diversi, che fanno percepire la realtà in modo diverso tra loro, ma senza contraddirne il significato, così come la Teoria della relatività, a seconda del sistema di riferimento, fa percepire un evento in tempi diversi, ma senza mai contraddire la legge per cui la causa precederà sempre l’effetto.

    Anche in questa concezione ferrea di cosa sono l'uomo e la donna secondo il Cammino, si può riconoscere una sorta di ideologia.

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    1. Ho dei seri dubbi che quanto riportano sia vero. Hanno sempre avuto tendenza alla teatralità e alle esagerazioni, per non dire menzogne

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    2. non ci avete ancora detto nel litigio tra Kiko e Carmen chi ha vinto , è un altro mistero come quello dell'eunuco di Kiko

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    3. Puntinibus, puoi aggiungere questi due arcani al capitoletto intitolato "Arcani del Cammino che sono arcani pure per il Cammino", in appendice al tuo futuro libro sugli arcani del Cammino. Non vorrai fermarti all'enciclopedia degli epiteti, speriamo.

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  8. "Il marito è un padre-padrone, più volte mi sono trovato ad assistere a liti furiose con la moglie per questioni risibili (la pasta scotta, la cena in ritardo, la pulizia della casa, il disordine... )".

    Gesù apostroferebbe questo marito come "stupido", cioè "stolto", perché per difendere un principio come quello della "pasta al dente", sceglie di vivere una sorta di inferno domestico.
    Litigare furiosamente per la pasta scotta è uno scandalo verso i figli.

    Se poi la moglie comincia a tirare fuori tutto quello che ha da dire, il litigio diventa interminabile, una specie di stato di vita, che incide ancora più negativamente sulla vita dei figli.
    Infatti, mentre un uomo nel cassettto dei ricordi da tirare fuori in caso di litigio con la moglie ha circa 10 ricordi, e se ne inserisce uno nuovo un altro lo deve riporre nel ripostiglio, dove rintracciarlo non è semplice, i ricordi della donna si fissano come le stelle nel cielo: stanno tutti là, senza un ordine né di tempo, né di importanza e, soprattutto, totalmente decontestualizzati.
    A questo punto, se l'uomo non tace e comincia a urlare, si scatena l'inferno terrestre.
    Un brutto spettacolo.

    C'è poi da stare male a pensare alla bambina a cui il padre ha rotto le bambole.
    Se nel Cammino questa è la norma, come è la norma che le sedie debbano "volare", allora il Cammino non è in sintonia con la Chiesa.

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  9. Gli itineranti devono farsi le vacanze cacciate i soldi, che i figli costano!

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    1. Quello è un'altro film.
      Sai la fila per "lecchinare" offrendo luoghi esclusivi all'itinerante di turno, e non parliamo della lotta tra gli itineranti per accappararsi le "vacanze di Kiko e di tutto l'enturage".
      Debiti su debiti da ripagare a suin di collette, perché mai si fanno i conti con quello che si ha, prima ci si espone e poi si martella per recuperare.

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    2. approfitto per confermare quanto vissuto e visto con i propri occhi.
      Affermano: ci trattiamo da Re! andate alla Convivenza! passa il Signore!
      Poi al momento di pagare, il Signore non passa più, ma passa altro ( avete capito di cosa si tratta). Al momento di mangiare, a quel punto si sentono re ( che tipo di re dovrebbero farlo capire, Gesù era Re e non ha sfruttato nessuno). Finita la convivenza il debito viene pagato da altri, e se non si estingue al momento, dopo giri innumerevoli di busta nera ( così nessuno vede, affermano per il fratello bisognoso, realmente sono loro stessi che si devono coprire), ecco che il debito passa sempre sulle spalle di chi ha già pagato aqbbondantemente, cioè ha dato di più dentro la busta, e poi si ritrova il debito da estinguere nei mesi successivi.
      Cari signori tutti, iniziatevi a chiedere: ma chi è il re in quel caso? Chi ha sbafato e ha lasciato il conto da pagare ad altri, oppure chi ha dovuto pagare tutto e anche per altri?
      E' vero quanto dicono? Cioè quanto vorrebbero mettere a credere?

      Isaia Paolo Geremia

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  10. Piccolo off-topic: in un'intervista, don Federico spiega come l'introduzione della "comunione sulle mani" fosse stata un abuso nato nei paesi scristianizzati europei, e che nonostante i vescovi di tutto il mondo fossero fortemente contrari, si pensò stupidamente di acconsentire e di "educare i fedeli" nell'ingenua speranza di tener sotto controllo l'abuso... e si finì per creare la scappatoia alle conferenze episcopali per introdurre l'abuso dappertutto.

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    1. don Federico è nemico del Cammino????????????????

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  11. Grazie a Beati pauperes spiritu per la sua testimonianza, che conferma che in ambito familiare le cose nel Cammino non sono affatto cambiate. Le donne, o almeno un certo numero di donne, accettano mariti simili, che le condiderano zero, perché educate nello spirito neocatecumenale, sostanzialmente che una donna "vale" qualcosa solo se è sposata e ha figli, possibilmente numerosi. E quindi va bene anche un marito violento, basta che sia neocatecumenale e abbia un lavoro. Altro che famiglia cristiana.... Come possono crescere bene dei bambini in un ambiente simile? Dove vedono violenza e sopraffazione, dove sono considerati poco più che dei numeri, dove i loro bisogni, le loro paure, le loro fantasie non ricevono nessuna attenzione. Che cristianesimo potranno "assorbire"?
    Porto

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  12. io fossi in voi non ci andrei tanto pesante con certe accuse, visto che non potete verificarle. Visto il clima di questo blog sono tante le testimonianze alterate. La donna sia sottomessa al marito e il marito ami sua moglie come Cristo ha amato la Chiesa, con tutto se stesso fino alla croce. Questo è l'insegnamento di Cristo per bocca di San Paolo, ed è questo che diciamo ai catecumeni. Riguardo i figli poi, l'uomo può essere incosciente, ma Dio proprio nò. Concede lil dono della vita Quando e come lui vuole. Secondo la sua giustizia e volontà

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    1. Il caro fratello Leonardo, in qualità di asino che raglia, ha un grosso problema di comprensione della lingua italiana, e crede che a furia di fare il finto tonto noialtri alla fine abbocchiamo all'esca.

      Infatti nel Cammino si viene istigati a dire che "tua moglie è la tua croce", "chi non odia sua moglie o suo marito non è degno del regno dei cieli", "mio marito/mia moglie è il mio nemico"... cose che contraddicono drammaticamente la Parola di Dio. Dopotutto nel Cammino vale solo la parola di Kiko.

      E non parliamo dei consigli assurdi, tipo: "tuo marito non apprezza il Cammino, quindi apriti un conto corrente personale, dicendogli che è per spese tue personali, attraverso il quale potrai versare soldi al Cammino" (sì, è successo davvero: ti invitano a mentire a tuo marito perché vogliono i tuoi - e suoi - soldi, anche se il grosso si fa sempre in contanti e senza lasciare tracce).

      Nel Cammino non conta nulla la santità del sacramento del matrimonio, tant'è che hanno anche le furbate per divorziare. Quando ti dicono che "il Cammino salva i matrimoni", è una menzogna, mentono sapendo di mentire.

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    2. Leonardo,
      purtroppo sono verificate.
      È inutile che citi S.Paolo qui non si discute della scrittura, ma su come portate avanti la pratica, non ci arrivi proprio...

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  13. Non so se ne avete già parlato in precedenza o se si tratta di un caso isolato che fa parte solo della mia esperienza di quando ero nel Cammino. Comunque lo racconto.

    Quando parlavano dell'apertura alla vita, i miei catechisti sempre aggiungevano che "è nell'atto sessuale che passa lo Spirito Santo, perché è in esso che l'uomo e la donna diventano materialmente una carne sola e Dio può generare la vita".

    Normalmente questi discorsi venivano fatti nelle catechesi dei tre altari, di cui il talamo nuziale sarebbe uno.
    Non il matrimonio nel suo complesso, proprio il talamo nuziale, sarebbe quello in cui viene "compiuto" il sacramento.

    Pertanto, consigliavano l'atto sessuale anche a chi non era più fertile e aveva una venerabile età, prossima alla quiescenza dei sensi.

    Una volta la catechista squilibrata arrivò anche a "confessare" che in base a questo convincimento era lei a prendere maggiormente l'iniziativa nei confronti di un marito poco interessato.
    Avevano superato abbondantemente i 60 anni.

    Ora, io non dico che gli sposi non possano liberamente gestire la loro vita intima come meglio pensano anche quando gli anni passano, ma mi pare che non debbano farlo in base ad una credenza fuori luogo (alla quale purtroppo per troppi anni ho creduto anch'io).

    Questa del talamo nuziale come altare sul quale si concretizza il sacramento matrimoniale, penso sia un ulteriore incentivo alla procreazione selvaggia.
    Se tu credi che lo Spirito Santo passi privilegiatamente dall'unione corporea, sarai maggiormente incentivato a compierla.
    E se la compi senza alcuna attenzione... voilà! Possono arrivare squadre di calcio di figli.

    Ho trovato uno scritto di un neocatecumenale che spiega questo concetto del talamo-altare:

    https://topenz.wordpress.com/2017/02/19/il-talamo-nuziale-altare-su-cui-si-celebra-il-matrimonio/

    Adesso so che il sacramento del matrimonio riguarda ogni singolo aspetto della vita matrimoniale, in quanto reciproco dono di sé nell'indissolubilità e nella fedeltà, e che l'intimità coniugale è solo uno dei molteplici aspetti.
    Ma il Cammino, con questo talamo-altare sui cui si concretizzerebbe il sacramento e passerebbe lo Spirito Santo, mi ha depistato per anni.
    Marco

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    1. Una volta la catechista squilibrata arrivò anche a "confessare" che in base a questo convincimento era lei a prendere maggiormente l'iniziativa nei confronti di un marito poco interessato.

      Pensate un po'!? Uno o una che si mette a parlare di cose intime, e sacre, e le sbandierano ai quatro venti. Davanti a chiunque, come se la propria vita fosse da dare in pasto ai compartecipanti.
      Ovviamente tutto questo deriva dal fatto che si mettono dentro gli Hotel, e poi si mettono a parlare per ore e ore, e infatti, secondo voi cosa ne può derivare dal molto parlare?
      Leggete:

      Lo stolto moltiplica le parole; eppure l’uomo non sa quel che gli avverrà; e chi gli dirà quel che succederà dopo di lui?

      Nel molto parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è prudente.

      “Sia invece il vostro parlare: ‘Sì, sì’, ‘No, no’; il di più viene dal Maligno”

      "chi sorveglia la sua bocca e la sua lingua preserva se stesso dall'angoscia"

      Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo, 2 poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3 Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. 4 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. 5 Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! 6 Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. 7 Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, 8 ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. 9 Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. 10 È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei! 11 Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? 12 Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce.

      Isaia Paolo Geremia

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    2. leggiti il catechismo della chiesa. Mi permetto di citare un paragrafo ma è bellissimo tutto il capitolo.

      https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm

      Il dono del figlio

      2373 La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori. 260

      2374 Grande è la sofferenza delle coppie che si scoprono sterili. « Che mi darai? », chiede Abramo a Dio. « Io me ne vado senza figli... » (Gn 15,2). « Dammi dei figli, se no io muoio! », grida Rachele al marito Giacobbe (Gn 30,1).

      2375 Le ricerche finalizzate a ridurre la sterilità umana sono da incoraggiare, a condizione che si pongano « al servizio della persona umana, dei suoi diritti inalienabili e del suo bene vero e integrale, secondo il progetto e la volontà di Dio ». 261

      2376 Le tecniche che provocano una dissociazione dei genitori, per l'intervento di una persona estranea alla coppia (dono di sperma o di ovocita, prestito dell'utero) sono gravemente disoneste. Tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali eterologhe) ledono il diritto del figlio a nascere da un padre e da una madre conosciuti da lui e tra loro legati dal matrimonio. Tradiscono « il diritto esclusivo [degli sposi] a diventare padre e madre soltanto l'uno attraverso l'altro ». 262

      2377 Praticate in seno alla coppia, tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali omologhe) sono, forse, meno pregiudizievoli, ma rimangono moralmente inaccettabili. Dissociano l'atto sessuale dall'atto procreatore. L'atto che fonda l'esistenza del figlio non è più un atto con il quale due persone si donano l'una all'altra, bensì un atto che « affida la vita e l'identità dell'embrione al potere dei medici e dei biologi e instaura un dominio della tecnica sull'origine e sul destino della persona umana. Una siffatta relazione di dominio è in sé contraria alla dignità e all'uguaglianza che dev'essere comune a genitori e figli ». 263 « La procreazione è privata dal punto di vista morale della sua perfezione propria quando non è voluta come il frutto dell'atto coniugale, e cioè del gesto specifico dell'unione degli sposi [...]; soltanto il rispetto del legame che esiste tra i significati dell'atto coniugale e il rispetto dell'unità dell'essere umano consente una procreazione conforme alla dignità della persona ». 264

      2378 Il figlio non è qualcosa di dovuto, ma un dono. Il « dono più grande del matrimonio » è una persona umana. Il figlio non può essere considerato come oggetto di proprietà: a ciò condurrebbe il riconoscimento di un preteso « diritto al figlio ». In questo campo, soltanto il figlio ha veri diritti: quello « di essere il frutto dell'atto specifico dell'amore coniugale dei suoi genitori e anche il diritto a essere rispettato come persona dal momento del suo concepimento ».

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  14. Hai detto che le testimonianze sono alterate.
    Ovviamente si sa che è come una partita a tennis, il blog tira la palla, e i neocat rispondono a loro volta.
    Questo l'abbiamo capito, e spero che lo capiscano in tanti, così esce l'evidenza di come si svolge la fede tra di voi.
    Infatti è in uso, tra di voi, che tutti gli altri hanno torto, anche se venite presi palesemente in un qualche cosa, e voi sempre ragione.
    Ma, appunto perchè sie è capito questo, ecco che piano piano affonderete sempre più.
    Perché è una cosa quando ti calunniano, e su questo siamo d'accordo tutti, ma altra cosa è quando ti si dice la verità, e la si nega appositamente, affermando di parlare per opera dello Spirito Santo. Per cui si rende lo Spirito Santo ( ovviamente lo scrivo con molta riverenza rispetto a Dio Spirito Santo) come se fosse una menzogna.
    E a questo punto una persona si fa i suoi conti, e se non è forte spiritualmente, pensa che Dio non esista. Perché è naturale reagire così, se tu frequenti un luogo, e ti mettono a credere di parlare per bocca di Dio, e poi scopri che si dicono menzogne e falsità, a quel punto se non sei forte spiritualmente, arriverai ad affermare che Dio non esista.
    Ovviamente, per capirci, si sa che tutto non è falso, questo si sa, state sereni, e non tutti sono corrotti e falsi, vi sarà anche un buon numero che comunque crede a quanto dite, cioè a quelle parole che riportate della Bibbia, e si affidano a quelle parole, cioè alla Parola di Dio. Per cui è anche naturale vedere tra di voi le opere buone, come preghiere, canti bibblici che sono meglio di quelli di Vasco Rossi e amici pagani vari, ecc, ecc. Il senso l'abbiamo capito.
    Ma, vi faccio un esempio, così ci capiamo meglio: se io ho un gruppo, e preghiamo, cantiamo a Dio, facciamo delle opere buone, ma poi prendo una partecipante del gruppo e la violento ( ovviamente è un esempio forte, lo faccio per farmi capire bene), a quel punto, ho agito bene? E se poi la violentata volesse avere giustizia, perché è naturale averla, e io nego questo, ho agito bene? E se continuo a pregare, cantare e a fare altro, ma continuo a violentare, continuo ad agire bene?
    Ed ecco che la gente perde la Fede in Dio. Fate le chiacchiere, siamo una comunità, fratello, sorella ecc. Poi, fuori neanche ti salutano.

    ---

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  15. Ora devo raccontarvi un fatto che mi sta accadendo ultimamente, per farvi capire che tipo di personaggi avete davanti.
    Per tanti anni li ho incontrati, alcuni, e raramente, e ovviamente non salutavano, giravano la testa altrove, o facevano finta di non avermi visto. Sapete cosa intendo. Ultimamente, ne ho incontrati alcuni, e noto che hanno come la tentazione di volermi salutare. Ovviamente adesso che ho tagliato tutti i ponti cercano di salutarmi, cioè proprio ora che ho capito in cuor mio che è meglio che non mi salutano per ovvi motivi, così il mio spirito rimane sereno. Non perché li odio, ma perché ho capito che mi devono stare lontani spiritualmente. Poi, lassù, se Dio vorrà, e spero di si, che mi ammetterà, se me li troverò davanti a quel punto starò sereno, perché saprò che il peccato non ci sarà, e quindi non mi potranno nuocere in alcun modo.
    Ma, adesso, non mi fido di nessuno. Domani si vedrà.
    Vi ho riportato l’esempio del saluto, vissuto e reale, ed è marginale, cioè di poca importanza rispetto ad altro.
    Perché di cose me ne hanno fatte di grosse, pesanti, molto pesanti. Per farvi capire, l’ultima volta che sono dovuto stare in mezzo a queste persone, cosa mi vedevo? Questo: uno e più che stava lì ed era preso a controllarmi, l’altro che rideva con un altro come se io fossi un pazzo, altri che erano in silenzio compiacente, e altri che erano impauriti perché credevano di avere davanti (coloro che controllavano, potete immaginare chi) dei santoni inviati da Dio. Non si accorgevano che avevano realmente degli illusi presi dalla presunzione fallace della loro esaltazione, mentre, realmente, Dio già li aveva giudicati abbondantemente, in quanto già aveva dato il Dono. Ed io, immaginate, mi vedevo questo spettaccolo davanti. Cioè, per farvi capire, avevo davanti a me come un teatro d’illusi mentali che si facevano pensieri contro di me, senza che avessero in loro il minimo senso di verità e realtà. Che pesereste voi di tutto questo? E questa cosa, si è ripetuta più volte nel corso del tempo che li ho dovuti frequentare. Più volte il Signore mi ha fatto riallacciare con questi soggetti da palcoscenico.Che vi devo dire? Amen! Dio ha voluto, e sia fatta la Volontà di Dio.

    Isaia Paolo Geremia

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  16. per come intendete voi le parole e l'enciclica del Papa, dovremmo tutti bloccarci ad un figlio solo, perchè già solo quello basta a mettere in crisi la vita di una coppia in tanti aspetti. Siamo chiamati a vivere responsabilmente la sessualità e la paternità, e questo vuol dire aprirsi consapevolmente al dono della vita, che dipende da Dio. Una grazia che elargisce nei tempi e le misure della sua sapienza.

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    1. Ricordiamo al caro fratello Leonardo che il metterci in bocca parole che non abbiamo detto, così come il giudicare le nostre coscienze e addirittura insinuare una nostra malizia nonostante ciò che abbiamo sempre detto, sono un gran numero di peccati, motivati da odio e idolatria. (Ma tanto, che lo dico a fare? per i kikolatri gli unici due possibili peccati sono il non pagare la Decima e l'assentarsi alla convivenza; tutto il resto è "quando il Signore mi toglie la mano dalla testa ne combino di ogni! eh, eh, eh!")

      C'è una notevole differenza fra la posizione cattolica ("paternità responsabile": cioè devi accogliere i figli responsabilmente, proprio come si accolgono i doni di Dio) e la posizione neocatecumenale (sfornare figli come conigli, cioè una volta avviata una nuova gravidanza infischiarsene di ciò che succede dopo, tanto avete a disposizione "didascali", babysitter, e parenti vari).

      L'ostinazione dei kikolatri come Leonardo, che chiaramente vuole diffamarci, vuole metterci nella peggior luce possibile, è l'ennesima dimostrazione che il Cammino viene dal demonio. Infatti per proteggere il Cammino usano proprio gli strumenti del demonio: giudicare temerariamente, infangare, diffamare, calunniare, interpretar male - e deliberatamente - le parole di chi non loda l'idolo Kiko, eccetera. Davvero si realizza ciò che dice il Vangelo - cioè che i falsi cristiani crederanno di rendere gloria a Dio (cioè a Kiko) aggredendo i cattolici con ogni mezzo, anche il più immorale.

      Nostro Signore sa cosa abbiamo in cuore, e sa benissimo cosa hanno in cuore i kikolatri. Non riuscirete ad ingannarLo (e, figuraccia delle figuracce, non riuscite ad ingannare nemmeno noialtri).

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    2. tipico intervento di by Tripudio

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    3. Ti rendi conto che quello che hai scritto non vuol dire nulla?

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    4. Non hai capito un brl niente...Puoi essere fertile quanto vuoi. Se Dio non fa schioccare la scintilla della vita non accade nulla. Stolto

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    5. Ma è per questo che meritano di essere chiamati asini raglianti.

      Perché riducono un dono di Dio a uno schiocco di dita, a una breve scintilla.

      Perché riducono il dono della vita a un numero di gravidanze, e chissene di quel che succede dopo.

      In realtà ogni dono di Dio esige accoglienza. L'omino che si presentò al banchetto del re ma senza abito nuziale (Mt 22,1-14) è esattamente il prototipo di chi riduce il dono di Dio a un particolare ("mi faccio la grande mangiata gratis") senza coglierne il contesto ("abito nuziale", in quel caso, è un accogliere il dono di Dio in quanto dono di Dio, e quindi di goderne anche delle buone conseguenze - come la festa del re).

      Nel neocatecumenalismo vige un'invincibile superbia mista ad un'ignoranza crassa: "noi facciamo tanti figli, dunque voi ne fate pochi, cioè voi siete meno cristiani di noi".

      Bisogna sempre ricordare agli asini neocatecumenali che il dono della vita non consiste solo in una "scintilla", ma significa anche allevare i figli. E non puoi togliere tempo ai figli perché hai la "convivenza". Rifilare i figli a nonni, didascali e babysitter, solo per partecipare ad una laica iniziativa del laico Kiko, è un insulto al sacramento del matrimonio. Già il tempo dedicabile ai figli è poco, e tu cretineocatecumenale cosa fai?, il tempo che ti resta per coniuge e figli lo riduci ulteriormente perché hai la "preparazione", hai la "Parola", hai la "convivenza", hai mille impegni neocatecumenalizi, impegni che la Chiesa non consiglia né richiede.

      Letteralmente e figurativamente idolatri.

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    6. Grazie per gli asini raglianti al prossimo epiteto.................

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    7. Il problema è sempre il solito: nel CNC si riconduce la fede a una serie di regole e precetti da seguire pedantemente, sempre in una visione materialistica del rapporto con Dio. Ed tutto ciò anche dal tentativo da parte di Kiko e Carmen di ebraicizzare il cattolicesimo

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    8. Bene bene, aspettiamo con ansia il volumone detto "Il De' Puntinibus" immancabile nelle librerie di tutti gli ex neocatecumenali, più propriamente intitolato "Grande Dizionario degli Epiteti e dei Nemici del Cammino Neocatecumenale, Terza Edizione Riveduta e Corretta" con un fascicolo di pagine bianche in fondo, per aggiungere all'impronta.

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  17. E' sorprendente come LEONARDO non capisca quello che si dice.
    Nessuno sta negando la bellezza delle famiglie numerose.
    Qui si parla di genitorialità responsabile come dice la Chiesa.
    E fare "figli come conigli" (Papa Francesco), non è indice di responsabilità tipica dell'uomo, ma è una forma istintiva di animalità.
    E' la Chiesa che dice che i figli non bisogna solo farli, ma anche accudirli ed educarli in modo dignitoso.

    LEONARDO non capisce che è il Papa Giovanni Paolo II che ha detto: "... il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un'ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un'attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che NON E' COSI'”.

    Qui non si tratta di scegliere tra famiglie numerose e fecondità responsabile, ma di INTEGRARE i due concetti alla situazione attuale, tenendo conto che devono decidere i coniugi secondo la loro situazione e la loro coscienza, e devono decidere INSIEME, cioè non può decidere solo uno.
    Questa è la dottrina della Chiesa. Chi non la accetta non è in sintonia con la Chiesa.

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  18. Alle 12 e 06 di ieri, LEONARDO, farneticando, afferma:
    "La donna sia sottomessa al marito e il marito ami sua moglie come Cristo ha amato la Chiesa, con tutto se stesso fino alla croce. Questo è l'insegnamento di Cristo per bocca di San Paolo, ed è questo che diciamo ai catecumeni".

    Ma Leonardo non ha capito ancora che è la CHIESA che interpreta la Scrittura e Papa Giovanni Paolo II ha interpretato il brano di San Paolo a cui Leonardo fa riferimento con le parole che San Paolo scrive subito prima e che danno il giusto senso a ciò che segue: "Siate sottomessi gli uni gli altri".
    Quello che vuol dire Paolo è che ci sono modi diversi di sottomissione.
    Se l'uomo deve aare la moglie come la propria carne, deve tenere conto delle sue esigenze.
    San Paolo, perciò, vuol dire esattamente il contrario di ciò che dice il Cammino, per cui la donna ha valore solo come fattrice.

    2) Ma lo spessore nullo della teologia del Cammino si evidenzia con le successive parole di Leonardo: "Riguardo i figli poi, l'uomo può essere incosciente, ma Dio proprio nò. Concede lil dono della vita Quando e come lui vuole".

    Ma Dio chiede all'uomo di COLLABORARE, e non vuole un collaboratore incosciente, ma responsabile!
    E infatti la Chiesa parla di genitorialità responsabile, e non di genoitorialità incosciente!
    Quello che dice Leonardo è sintomo di fideismo superstizioso, altro che di fede o di cristianesimo adulto!
    Che poi Dio possa operare liberamente e anche in modo miracoloso è possibile, ma non lo fa attraverso il fideismo. E, infatti, nel Cammino non avvengono né miracoli, né guarigioni, come avvengono, ad esempio, in tanti santuari mariani.

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    1. L'esempio delle famiglie del Cammino riportato dal post dimostra come i rapporti tra coniugi NON devono essere.
      La famiglia non è una caserma, dove il marito è il generale, la moglie il caporal maggiore, e i figli i soldati.
      Nella famiglia deve vigere il rispetto tra tutti, anche verso i figli, come Dio, che è il Padre da cui discende ogni paternità, ha rispetto per noi.
      Ciò non significa che non bisogna esercitare l'autorità verso i figli, quando occorre, ma non per essere serviti da essi come fossero dei camerieri, ma per servirli.

      Il rispetto tra coniugi comporta che ognuno si adatti in un ruolo che è riconosciuto dall'altro e si crei un equilibrio. Che poi ci siano errori, ci può stare, anche se non ci dovrebbe stare, ma l'amore costruisce più di quanto gli errori decostruiscono, soprattutto nei riguardi dei figli.

      Mia moglie è la voce della mia coscienza, un po' come il grillo parlante di Pinocchio, ed è molto prudente e mi dice quello che devo e soprattutto non devo fare, ma non mi lascia i miei spazi, e io so che lo fa per me, per cui la apprezzo e, se dovesse smattere di parlare, ci rimarrei molto male.

      Nella famiglia si cresce tutti insieme anche se è impegnativo, e le rinunce, alla fine, danno molto di più di quanto tolgono.
      Ma questo non è frutto di imposizione e, anzi, l'imposizione porta alla separazione o a un matrimonio senza amore e solo formale, come avviene in certe famiglie del Cammino.
      E come avviene nel mondo, ma le famiglie del mondo non si vantano di essere famiglie cristiane, e per di più mature.

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    2. Onde per cui Leonardo non scrivere................................................................................................................

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    3. Non vorrei essere ingiusta con leonardo's... mi sembra tanto un ragazzino imberbe che parla solo per sentito dire, soprattutto di questi argomenti per adulti.

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  19. L'ultima frase dell'articolo per me dice tutto: "Gli unici responsabili e ministri del sacramento sono gli sposi e davanti a Dio decidono cosa è meglio per loro, non permettete a questi vampiri di togliervi il regalo che vi ha fatto Dio nel giorno in cui vi siete donati l'uno all'altra!"
    Purtroppo non vedo nessuna differenza fra una giovane coppia alla quinta gravidanza in cinque anni di matrimonio perché vuole corrispondere alle aspettative degli altri (catechisti, fratelli ecc), in competizione con i loro coetanei per dimostrare di essere i "migliori riproduttori", e una coppia senza figli perché devono prima "realizzarsi" come suggeriscono loro i moderni standard di vita; in ambedue i casi all'interno della coppia non c'è vera libertà, vera responsabilità e vera fiducia in Dio. E la cosa grave è che spesso non c'è amore per il coniuge e rispetto dei suoi tempi e delle sue difficoltà; non solo quelle femminili, ma anche quelle maschili, perché non sono poche le mogli che prendono il controllo della situazione, da vere mantidi religiose.
    E poi, colmo dei colmi, questi legalisti che si sono fatti dettare le norme di vita da due persone anaffettive che hanno condotto una vita disordinata e irresponsabile, hanno il coraggio di dare agli altri dei farisei!

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  20. Riforma del Cammino Neocatecumenale.

    Piccola premessa, come linea guida, per far capire l’intenzione e lo svolgimento.

    Nessuno pretende che siano fatte queste cose che leggerete. Si è consapevoli che una buona parte non le recepirà, cioè non ne terrà conto per nulla. Per cui si è consapevoli che è fiato sprecato (Matteo, 7:6). Si fa questo per adempiere la Volontà di Dio, e il risultato è nelle sue mani. Ciò che leggerete potrebbe non avere un ordine, perché si toccheranno vari concetti mano a mano che arrivano. Sono delle bozze che inserirò nel tempo, cioè quando sentirò di fare questo.

    Vi ho scritto che il Vescovo di ogni Diocesi deve nominare delle persone di sua fiducia, alle quali andre e sarete sottomessi nella Fede, non nella costrizione. Per cui chiedere al Vescovo questo. E quindi vi si fa presente che queste non devono essere legate al Cammino Neocatecumenale, cioè non essere ne nemici, ma neanche complici, devono essere neutrali. Una volta che vi sono stati assegnati i nominativi delle persone, metterete questi nomi alla portata di tutti, con l'invito da andare a rivolgersi per verificare delle cose importanti. Per esempio se qualcuno dovesse subire un abuso, da parte di un catechista, ecco che si hanno i nomi ai quali rivolgersi e segnalare. Ovviemente le persone preposte dal Vescovo, hanno potere sui catechisti nella Diocesi. Salvo casi particolare che uno di questi faccia cose disoneste. Quindi vi sarà obbedienza su tutto.
    Poi darò altre direttive e spiegherò meglio la situazione.

    Isaia Paolo Geremia

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  21. Appello ai lettori di buona volontà e con la mente aperta ma non ancora illuminata da questo blog:

    Cari amici, è innegabilmente una grande grazia il lasciare il Cammino, che è una setta idolatrica dedita a spennarvi per bene e che dietro tanta fanfara pseudocristiana vi fa diventare eretici e scismatici, ribelli al Papa e alla Chiesa (vedi ad esempio la lettera del 1° dicembre 2005 che proibisce le carnevalate liturgiche neocatecumenali, e a cui ancora non avete mai cominciato a ubbidire). Ecco la dimostrazione di quanto vi abbiamo ripetuto tante volte in questi anni, chi lascia il Cammino, spesso e volentieri, non perde la fede ma la ritrova, non persevera nell'errore ma lo riconosce e lo condanna, non prende più le strade sbagliate indicate dai cosiddetti "catechisti" ma comincia finalmente ad assaporare la realtà liberante del Vangelo anziché il falso vangelo kikizzato-carmenizzato che è un orrendo fardello imposto sulle spalle dei "camminanti". Ma occorre veramente un taglio netto col passato, smettere di contribuire a qualsiasi cosa del Cammino, anche se apparentemente in buona fede: del resto il Vangelo afferma che quando un demonio lascia un'anima vaga per luoghi aridi, ma tornando trova l'anima spazzata e adorna e vi porta sette demoni peggiori, dunque la condizione di quell'anima è peggiore di prima. Ecco cosa accade spessissimo a chi abbandona il Cammino ma tenta di conservarne usi e prassi invalse, vizietti e ipocrisie come l'autoassolversi dicendo che i propri peccati sono colpa di Dio... C'è gente che pur di non tradire l'idolo Kiko è andata a finire anche in galera. I kikolatri che vengono qui a infangare, calunniare, ingannare, mentire, credono di rendere gloria a Dio (cioè, nel loro caso, a Kiko, al suo progetto, alla sua chiamata), e sono pronti a dire qualsiasi menzogna e pagare qualsiasi conseguenza pur di poter dire a sé stessi: ho fatto tutto quel che potevo per gloriare il Cammino e i suoi iniziatori. Ma il Cammino non è cattolico: vi induce a perdere la fede, vi spinge all'odio verso il Papa ("metteremo il Papa di fronte al fatto compiuto dell'approvazione della nostra liturgia personalizzata!"), la Chiesa ("il vescovo ci ha scacciati ma noi siamo rimasti in diocesi"), verso tutti i concili prima del Vaticano II, verso Dio stesso ("il Signore ti manda le disgrazie! Gesù era un peccatore!..."). L'insegnamento neocatecumenale è satanico, confonde i deboli, distorce la verità, salvatevi fino a che siete in tempo, abbandonatelo. Non fatevi ingannare da quell'uso furbetto delle parole del Vangelo, da quei finti sorrisetti di plastica, da quelle fanfaronate che girano e rigirano la Parola di Dio fino a farle dire la Parola di Kiko. Chi conosce veramente il Cammino Neocatecumenale ne sta ben lontano perché da un albero cattivo non possono nascere frutti buoni, da dei disubbidienti ipocriti arroganti e superbi non può nascere l'umile ubbidienza alla volontà di Dio e alla sua Parola, chi conosce la vera teologia, sfugge alle polpette avvelenate che Kiko e Carmen per tutta una vita hanno propinato. I due autonominati "iniziatori" (e i loro scagnozzi "catechisti", "itineranti", ecc.) sono furbi, astuti come il loro padre satana, scappate fino a che siete in tempo, salvate la vostra anima.

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  22. Come Valentina, nemmeno io me la prendo con Leonardo, sia che sia un barbuto con la psiche di un imberbe, sia che sia un giovane camminante. Del resto se penso a tutte le sciocchezze che ho detto e fatto da ragazzo, senza nemmeno aver mai neanche dato una tirata di spinello (non perché bravo, ma semplicemente perché non ne ho mai avuto neanche la tentazione) mi viene naturale essere indulgente coi giovani (anche se non in senso permissivo, perché le sciocchezze sono poi dure da rimediare).

    Detto questo, è interessante soffermarsi ancora su queste parole di Leonardo, che sono ciò che ha udito dai "grandi", con cui, invece, sono molto meno indulgente:
    "Riguardo i figli poi, l'uomo può essere incosciente, ma Dio proprio nò. Concede lil dono della vita Quando e come lui vuole".

    Da queste parole sembra che tutto sia volontà di Dio, ma non è vero.
    Non tutto è volontà di Dio, ma Dio ha una volontà su tutto.
    Altrimenti anche il peccato sarebbe volontà di Dio, e invece non lo è, come non lo sono le sciocchezze dell'uomo incosciente, sulle quali però, una volta commesse, Dio ha una volontà, perché egli non si disinteressa di noi, anche quando ci comportiamo da incoscienti.

    Dio non ama collaborare coi burattini di cui è sempre lui a tirare i fili, se così fosse avrebbe scelto di far sorgere i figli degli uomini dalle pietre.
    Dio cerca collaboratori responsabili e se questi si comportano da irresponsabili, certo non li abbana anche se non li approva e cerca di convertirli, anche attraverso le conseguenze delle loro incoscienze.

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    1. ti mancano 10 e un figlio e puoi fare la contadina di Generale

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  23. @anonimo 11 luglio 2023 alle ore 17:14, questo è quello che dici tu. Per la mia esperienza, aver iniziato il cammino ed avere perseverato è stata una grazia immensa e un dono del Signore alla mia vita. Mi dispiace per te ma sei profondamente in errore, essendo il cammino Neocatecumenale un itinerario di formazione cattolica post-battesimale, così come ha detto papa Giovanni Paolo II e un dono dello Spirito Santo alla Chiesa cattolica come ha detto sempre la Chiesa per bocca di tutti i Papi. Quello che dici è gravissimo e va contro la Chiesa o, come dice don Gianvito sanfilippo va contro un'azione dello Spirito Santo. Da quello che leggo su alcuni commenti su questo blog, non è il cammino ad allontanare dalla fede, ma proprio questo blog, che per cercare eresie inesistenti sul cammino neocatecumenale finisce per trovarle addirittura nella Chiesa.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. EPCF,
      io invece sono convinto che siete proprio voi del CNC che vi state rivoltando contro la Chiesa ( non contro questo blog ) e contro lo Spirito Santo.
      Avete completamente perso la bussola e contraddetto voi stessi.

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    2. I Papi, i Concili, e altro, parlano di Spirito Santo verso chiunque fa la Volontà di Dio. Maria, la Madonna non aveva né Papa, né Concilio e né altro. Eppure è la Divina Maria.
      È inutile che ripeti a pappagallo tu e l'uomo dei video ( Gianfilippo), che è italiano e parla con quella cadenza, come se fosse uno spagnolo in italia, per quanto è alterato psicologicamente. Fagli capire che le chiacchiere le possiamo fare tutti. La Spirito Santo è in un cuore che fa la Volontà di Dio. Non è in un cuore che ripete a pappagallo cosa ha detto un Papa e non fa la Volontà di Dio.
      Se tu, e Gianfilippo e altri, ripetete a pappagallo quelle cose, ma siete disonesti e menzogneri, perché negate la verità, chi ha negato la verità è il demonio.
      Ti ripeto, tanto leggono in tanti questo, organizziamo un incontro, davanti a un ambito fatto bene, e andiamo a constatare le vostre azioni, la verità, se ho torto io chiederò scusa davanti a tutti, se avete torto voi chiederete scusa e prendiamo provvedimenti seri, molto seri.
      Ovviamente non si risponde a ciò
      E questo dimostra abbondantemente il tuo parlare, quello di Gianfilippo e di altri.
      Eppure quando il Blog scrive un qualcosa di reale, fate sparire le prove sui vostri siti ufficiali e diramate notizie contrarie a quanto scritto per nascondersi. E quindi questo dimostra che leggete in tanti.
      2+2 fa 4, e non vi è luogo dove nascondersi.
      Uno che afferma delle cose, e poi si nasconde, che significa?
      Leggete Genesi e capirete.
      Carissimi l'abito non fa il monaco, ma il monaco lo fa la Volontà di Dio.
      Ci siamo capiti.

      IPG

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  24. Riforma del Cammino Neocatecumenale.

    Piccola premessa, come linea guida, per far capire l’intenzione e lo svolgimento.

    Nessuno pretende che siano fatte queste cose che leggerete. Si è consapevoli che una buona parte non le recepirà, cioè non ne terrà conto per nulla. Per cui si è consapevoli che è fiato sprecato (Matteo, 7:6). Si fa questo per adempiere la Volontà di Dio, e il risultato è nelle sue mani. Ciò che leggerete potrebbe non avere un ordine, perché si toccheranno vari concetti mano a mano che arrivano. Sono delle bozze che inserirò nel tempo, cioè quando sentirò di fare questo.

    Vi ho scritto che devono essere nominati dal Vescovo, eventualmente, dei rsponsabili neutrali, che sono preposti per delle funzioni. Ai quali si deve obbedienza, come la cercate voi a chi la chiedete, così dimostrerete che ci credete a quello che dite e fate. Poi darò maggiori dettagli.
    Ma il punto ora è questo, i Vescovi di ogni Diocesi, eleggeranno unVescovo tra di loro, il quale è preposto per la verifica dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino, cioè questa Equipe si ritroverà nelle medesime regole dei catechisti nelle Diocesi. Ovvero, il Vescovo nominato da altri Vescovi, se non avrà tempo o altro, nominerà a sua volta dei responsabili ( vi ho scritto che possono essere dei sacerdoti, religiosi o laici, ovviamente persone moralmente certificate e imparziali e che vivono il Vangelo) ai quali l’Equipe deve obbedire e sarà sottomessa nella Fede in Dio. Lo stesso per gli itineranti, presbiteri ecc. Cioè, se si è in una Diocesi ad operare, vai dai responsabili diocesani, altrimenti vai da quelli del Vescovo eletto dagli altri Vescovi. Questi nomi saranno dati a tutti, cioè ognuno deve sapere chi sono, così sanno a chi rivolgersi. Questi responsabili hanno la facoltà di togliere un catechista e nominarne un altro. Lo stesso per l’Equipe Internazionale, cioè i responsabili preposti posono sciogliere e formare detta Equipe se vi sono dei presupposti validi.
    I Vescovi, o i responsabili, non devono essere persone del Cammino Neocatecumenale, ne contrari e ne compiacenti. Meglio se un Vescovo, ad esempio, mette come responsabile, ad esempio, un sacerdote, una persona che non si fa corrompere, che segue il Signore con amore, e che non abbia il Cammino nella sua parrocchia e non abbia, a sua volta molti legami con presbiteri del Cammino Neocatecumenale che operano nella stessa Diocesi. Non devono essere condizionati da nulla, ma devono essere imparziali. Questi nomi saranno messi a disposizione di tutti, e chiunque potrà andare lì per qualsiasi questione importante, ovviamente non per futili motivi. Faccio un esempio. Un catechista spadroneggia nella comunità, per cui inizia a giudicare con veleno il prossimo, ecco che si andrà dai responsabili a parlarne, poi saranno loro a prendere, eventualmente, dei provvedimenti. Vi ripeto che possono sciogliere un catechista dal compito e nominarne un altro, ovviamente per buoni e comprovati motivi. I responsabili di cui sto scrivendo, hanno la facoltà di scioglere e legare, cioè possono decidere di sciogliere catechisti e responsabili, di togliere il Cammino da una parrochia, si andrà da loro a chiedere l’autorizzazione per iniziare il Cammino in una parrocchia ecc. Il senso si è capito.


    Queste sono delle bozze, ne seguiranno altre. Ovviamente il tutto può essere migliorato e corretto se serve ed è necessario da persone più esperte di me in materia.

    Isaia Paolo Geremia

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  25. Riforma del Cammino Neocatecumenale.

    Piccola premessa, come linea guida, per far capire l’intenzione e lo svolgimento.

    Nessuno pretende che siano fatte queste cose che leggerete. Si è consapevoli che una buona parte non le recepirà, cioè non ne terrà conto per nulla. Per cui si è consapevoli che è fiato sprecato (Matteo, 7:6). Si fa questo per adempiere la Volontà di Dio, e il risultato è nelle sue mani. Ciò che leggerete potrebbe non avere un ordine, perché si toccheranno vari concetti mano a mano che arrivano. Sono delle bozze che inserirò nel tempo, cioè quando sentirò di fare questo.

    Vi metto una traccia della prossima direttiva. E’ una traccia, ma il tutto è in cantiere, per cui sarà definita meglio.

    La Decima.
    La Decima rimarrà nel Cammino Neocatecumenale, ma non sarà obbligatoria, e nessuno deve essere interrogato se la dà o non la dà. Chi sceglie di darla, la dà e basta senza rendere conto a nessuno, ma a Dio. La potete proporre, ma non imporla. E chi non la dà, non deve essere giudicato per nessun motivo.
    Dopo darò direttive su come raccoglierla, rendicontarla e verificarne l'uso se consono all'ambito.


    Queste sono delle bozze, ne seguiranno altre. Ovviamente il tutto può essere migliorato e corretto, se serve ed è necessario, da persone più esperte di me in materia.

    Isaia Paolo Geremia

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  26. Proposte sono e tali rimarranno, perché il Cammino non farà una beneamata mazza di quanto proposto.

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    1. Amen!
      Ma non si sa mai. Potrebbe nascere la piantina dal seme.
      Dio sa.

      IPG

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