domenica 25 febbraio 2007

I neocatecumenali e la famiglia


Copio e incollo da una testimonianza:

"Qualsiasi tipo di impegno esterno possa avere la singola famiglia, passa in secondo ordine rispetto agli impegni interni delle Comunità che, col loro costante controllo psicologico, garantiscono la cancellazione di ogni possibile percorso emotivo di crescita familiare indipendente! Gli impegni che la singola famiglia amava coltivare prima dell'ingresso nella organizzazione neocatecumenale: artistici, sociali, politici, sportivi, di studio, o altro, vengono etichettati come "Idoli". Ma il peggiore IDOLO di tutti, quello che deve essere abbandonato per primo, perché è quello che può far crescere le menti conservando l'autostima, è la cultura. I giovani sposi, con la scusa dell'apertura alla vita, vengono spinti ad una prolificità eccessiva ed irresponsabile. Arrivano a generare nuovi figli per esibizionismo, più che spinti da autentico amore. Ci sono famiglie di 8, 10 12 figli! Se nascono disaccordi, non si può affrontare un confronto di idee all'interno della famiglia, ma si deve esporre il problema all'interno della "Comunità neocatecumenale, perché la vera famiglia è la Comunità?!!! Se uno dei due coniugi non è d'accordo, e ne vuole parlare senza il controllo della Comunità, viene accusato di "mormorazione" e, trascinato davanti alla Comunità, deve giustificarsi e chiedere scusa! Durante gli "scrutini", poi, dovrà convincere i Catechisti d'aver capito la lezione e che non lo farà mai più."

43 commenti:

  1. Nella mia breve esperienza la famiglia è stato il motivo principale del mio ravvedimento...

    Sono figlio unico (reaaaatooooo!!!!!), vivo in una famiglia che da 30 anni vive felicemente il matrimonio, non ci manca nulla e ci si aiuta vicendevolmente... In più ho due nonni stupendi ultranovantenni che hanno bisogno di assistenza per vari fattori che non sto ad elencare... al momento del mio rifiuto a continuare il Cammino, esponendo la problematica relativa ai nonni, mi fu detto: "Li devi lasciare perchè a loro ci pensa Cristo...". Rimasi molto turbato anche se non avrei mai cambiato la mia posizione a riguardo... La conferma dell'errore che commettevano mi è stata data al mio corso di Cresima: "L'assistenza agli anziani e agli ammalati viene prima di tutto e si è dispensati addirittura dalla Messa domenicale (parole di un sacerdote)".

    Stessa cosa per quanto riguarda i genitori: "Devi litigare con i tuoi a causa di Dio, bisogna litigare in famiglia se essa ti ostacola!!!!", "Lascia tutto e guai a te se tradisci Il Figlio dell'uomo".

    E questo sarebbe amore cristiano? se nn posso far del bene alla mia famiglia, come posso fare il bene agli altri?

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  2. Sottoscrivo il post sulla famiglia, il discorso sulla cultura, soprattutto religiosa, gli idoli,ecc.
    A me sembra che all'interno del Cn la famiglia, intesa come coppia semplicemente non esiste. Quando ho raccontato a mio marito che il cammino sta chiamando le famiglie in massa alla manifestazione del 25/3 a Roma organizzata dal forum delle famiglie, si è stupito perchè per lui sarebbe la prima volta che il cn si occuperebbe delle famiglie.
    esistono in comunità i ruoli di catechista, responsabile, di garante, e ai coniugi viene chiesto di collaborare insieme, ma la progettualità di coppia, la creatività e originalità che ogni coppia manifesta con le sue scelte viene considerata o idolo oppure qualcosa di poco importante rispetto al grande compito di cambiare il mondo che ha il cn

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  3. SIAMO A 6645 INTERVENTI COMPLESSIVI:PROSIT!

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  4. aggiungo ancora una mia impressione: è come se tra i due coniugi ci fosse sempre il cammino, nel senso che di fronte a un ideale di vita elevato ed irraggiungibile come quello proposto dal cammino si finisce per giudicarsi pesantemente, perchè magari uno dei due non ha voglia di fare ancora un'altra catechesi, di avere un altro figlio, di pagare baby-sitter, di alzarsi presto per pregare, ecc ecc; e quindi, senza arrivare a quei gravi casi di separazione che sono denunciati in rete, si finisce per essere scontenti e tristi e di attribuire incosciamente tutto il male al coniuge che 'non fa bene il cammino', per usare il gergo nc. Non so se sono stata chiara, visto che è tardi, ma quello che volevo dire è che è come se la coppia nc fosse fondata sul cammino e non in Gesù Cristo.

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  5. Stiamo parlando dei neocatecumenali o dei testimoni di geova?No,perché lo stampo sembra proprio quello a sentire queste testimonianze!Siamo proprio messi bene!Eh?!

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  6. Chiedo scusa per la lunghezza dei miei messaggi. Cercherò di essere più sintetico ma, sapete bene, gli argomenti sono complessi.

    Riguardo la Famiglia, il Cammino risente di un'atmosfera psicologica molto pressante. I ruoli sono davvero rivluzionati e non si può pensare una Famiglia senza il Cammino che è il "terzo" fra gli Sposi e fra i Figli.
    Ma non per scelta. Per regola.

    I grandi problemi che sono sollevati da questo "schema" oltre che dai metodi usati dai catechisti (che sono figure onnipresenti ed invadenti), sono di primaria importanza.
    Come ripeto, sarebbe necessario tornare all'Obbedienza alla Chiesa, che stabilisce ruoli e metodi tali che preservino la libertà e il foro interno dei singoli.

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  7. Riguardo la Paternità e Maternità responsabile propongo di meditare il Catechismo e la Humanae Vitae di Paolo VI...

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  8. Anch'io mi associo a quanto detto nei precedenti post perchè anche nel mio matrimonio c'erano sempre di mezzo i catechisti. Fino a che non sono stato consensiente e partecipante, di tanto in tanto, mia moglie mi ha sempre detto che nel matrimonio doveva portare solo la fede e la fedeltà. Rapporti,quindi ,molto burocratici nella relazione,niente dolcezza, niente calore.
    POi qualcosa è successo, perchè mia moglie ha smesso di frequentare i nc, ma non ne ha voluto mai parlare.
    Grato al Signore di aver esaudito le mie preghiere, ma chi guida la Chiesa non può permettere certe cose.

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  9. proporrei di invitare Augusto Faustini sul blog dato che il topic della pagina è tratto dal suo opuscolo "La tela del ragno"... se volete gli lascio un messaggio... Lui ne sa qualcosa in più riguardo alla questione della famiglia

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  10. OK, Felice, non c'era bisogno neppure di chiederlo!

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  11. Copio e incollo da AsiaNews di ieri:

    “Prima di sposarci – dice David, 50 anni – non pensavamo a quanti figli avremo avuto, presumevamo due o tre al massimo”. Tutto è cambiato dopo l’incontro con il movimento dei neocatecumenali, “con cui abbiamo approfondito gli insegnamenti della Chiesa sul matrimonio, famiglia, sessualità e vita”. “Abbiamo capito che è Dio l’arbitro della vita e come coppia cristiana siamo chiamati ad essere aperti alla vita e alla volontà del Signore”.
    La pura più grande è stata quella di non farcela economicamente, ma oggi “con 14 figli abbiamo visto che Dio ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno e nonostante le difficoltà, non ci è mai mancato niente”. Inoltre amici e parenti hanno sempre aiutato in modo “generoso” la giovane coppia. “I bambini - racconta il marito - accolgono i nuovi fratellini ogni volta con grande gioia e scommettono sul sesso del nascituro: sarà maschio o sarà femmina?”.
    I figli più grandi, a scuola o al college, devono affrontare domande invadenti come “i vostri genitori sono analfabeti?” oppure “quanti letti avete in casa?”. Il papà racconta che “i ragazzi rimangono sorpresi e offesi da alcuni commenti in quanto ritengono la loro famiglia uguale a tutte le altre”.

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  12. Mi chiedo se la testimonianza riveli l'esercizio di paternità e maternità responsabili o non quello di obbedienza alle ferree regole del cammino...

    Confrontiamoci un attimo col Magistero dell Chiesa: Giovanni Paolo II, Udienza Generale Mercoledì, 1° agosto 1984:
    ...
    "2. Prima del passo citato, il Concilio insegna che i coniugi “adempiranno il loro dovere con umana e cristiana responsabilità e con docile riverenza verso Dio”. Il che vuol dire che: “con riflessione e impegno comune si formeranno un retto giudizio, tenendo conto sia del proprio bene personale che di quello dei figli, tanto di quelli nati che di quelli che si prevede nasceranno, valutando le condizioni di vita del proprio tempo e del proprio stato di vita, nel loro aspetto tanto materiale, che spirituale; e, infine, salvaguardando la scala dei valori del bene della comunità familiare, della società temporale e della stessa Chiesa”.
    A questo punto seguono parole particolarmente importanti per determinare con maggiore precisione il carattere morale della “paternità e maternità responsabili”. Leggiamo: “Questo giudizio, in ultima analisi, lo devono formulare, davanti a Dio, gli sposi stessi”.
    ....
    5. Si può parlare di responsabilità nell’esercizio della funzione paterna e materna sotto diversi aspetti. Così, egli scrive, “in rapporto ai processi biologici, paternità responsabile significa conoscenza e rispetto delle loro funzioni: l’intelligenza scopre, nel potere di dare la vita, leggi biologiche che fanno parte della persona umana” (Pauli VI, Humanae Vitae, 10). Quando poi si tratta della dimensione psicologica delle “tendenze dell’istinto e delle passioni, la paternità responsabile significa il necessario dominio che la ragione e la volontà devono esercitare su di esse” (Ibid., 10).
    Supposti i suddetti aspetti intra-personali e aggiungendo ad essi “le condizioni economiche e sociali”, occorre riconoscere che “la paternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente e anche a tempo indeterminato, una nuova nascita” (Pauli VI, Humanae Vitae, 10). "

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  13. Secondo me il cammino neocatecumenale e' proprio l'antifamiglia.
    Con tutti quegli appuntamenti preparazione parola ripreparazione eucaurestia la famiglia viene pesantemente danneggiata soprattutto per chi ha bambini piccoli perche'volente o nolente il tempo lo sottrai a loro.Questi bambini affidati alle baby-sitter mi hanno sempre creato un problema.Io ho tre bambini e tutte le volte con loro era una lotta perche'giustamente a loro fregava poco del cammino volevano stare con mamma e papa'.Era stressante.Gia'vi ho detto di aver visto molti figli di neocatecumenali insofferenti a queste mancanze che spesso sfociavano in rifiuto della religione.Un'altra cosa distorta e' la corsa del neocatecumenale ,spinto sempre dai catechisti, a far partecipare il piu' presto possibile alle catechesi inziali i propri figli.E sfoggiare questa partecipazione dei propri figli con orgoglio.Per non parlare di quanto poi il cammino pesa sul bilancio economico della famiglia.Vorrei esortare chi queste cose le ha vissute a raccontarle per dar modo a chi le sta passando di riflettere
    "chi salva una vita salva il mondo intero" questo dice il talmud coraggio

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  14. Le felici intuizioni di Kiko sulla famiglia(senza freni o limiti alla procreazione, come adesione totale all'icona della Santa Famiglia di Nazareth) mal si sposano poi con i "fini" di questa tanto discussa procreazione (più o meno) responsabile.
    Fini reconditi nel loro insieme(in quanto non pertinenti con un sano criterio di evangelizzazione),chirissimi invece per quanto concerne lo scopo di infoltire e perpetuare le schiere dei neocatecumenali.

    Un lavoro fine a se stesso dunque.Non una sana visione della prolificità come adesione ai valori supremi del Cristianesimo.

    L'Humanae Vitae di Paolo VI parla di procreazione responsabile.Il che è tutto dire.

    Kiko invece parla apertamente di procreazione anche irresponsabile.
    Dobbiamo arguire che egli non abbia letto l'enciclica o che,pur avendola letta,la disconosca come documento del Magistero?

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    1. Ma vi sentite? Mi sembrate una manica di bigottoni!!! No dico ma parlare di tutte le persone atee che hanno riscoperto la fede grazie al cammino? Bah....il cammino ha degli statuti riconosciuti dalla chiesa e punto! Mi fa ridere leggere dei vostri commenti su paternità responsabile Etc! Secondo me voi siete tutti falsi cristiani i primi che vanno a convivere ed usano il preservativo!

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  15. A Pietro della parrocchia romana di Santa Francesca Cabrini.

    Mai sottolineatura fu tanto efficace,caro Pietro.Kiko ha detto che quello da lui inventato è "rivolto alle persone lontane dalla Chiesa".

    E tale è!

    Nel senso che è un Cammino rivolto a coloro i quali che sono e rimarranno comunque lontani dalla Chiesa.

    Perchè Kiko così vuole!

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  16. fino a quando le risorse economiche sono proprie mi viene da dire: BEATI LORO...!!!!

    Ma quando sono gli altri a sovvenzionare la cosa non va per niente bene.

    Il mio caso: a casa siamo in tre e non perchè i miei non abbiamo mai voluto altri figli ma perchè ci sono stati dei problemi addirittura per avere me (grazie a Dio, oggi ci sono), nonostante non ci manchi nulla il primo a farci le scarpe è lo Stato... a parte i sovvenzionamenti e le agevolazioni come fa ad andare avanti una famiglia con 14 figli???

    soffermiamoci anche all'aspetto sanitario: dato che sono le donne comunque a farli (il che è una mancanza di rispetto morale nei confronti delle mogli che vengono relegate al ruolo di sfornafigli), in che condizioni di salute oggi si trovano? e i bimbi sono tutti sani?

    L'apertura alla vita è un'altra cosa: se vengono i figli bisogna sicuramente accettarli, ma farli al solo scopo esibizionistico è pura follia; se poi me lo posso permettere perchè no...

    La prolificità irresponsabile inculcata nel Cammino grava molto anche sulla crescita dei figli a livello di rapporti sociali, ma i NC risponderanno: se ti preoccupi così tanto vuol dire che non ascolti il Signore e ti sei fatto degli idoli: i tuoi figli...

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  17. Concordo poi con EXNEOCAT.
    Per esperienza diretta o quasi so che i figli delle coppie neocatecumenali nell'80% dei casi rifiutano il Cammino appena giunti all'età della ragione.
    I catechisti osservano che è il "Mondo" che li sottrae ad esse(il che in parte è anche vero),ma non riescono forse a rendersi conto che il Cammino in sè è assolutamente fuori dai canoni dell'accettazione serena della vita,come adesione a Cristo,ma senza le esasperazioni tipiche di una visione settaria e,in quanto tale,assolutamente fuori dal "Mondo".

    San Paolo osserva che il cristiano è nel mondo ma non del mondo.

    I Neocatecumenali predicano che il Cristiano non è del Mondo,ma non deve essere neanche NEL mondo.

    Salvo poi ad accettarne le "offerte " economiche,reperite da ognuno all'interno del Mondo!

    Che pasticcio inaudito!

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  18. Paralavo di "felici " intuizioni di Kiko riguardo alla Famiglia.Ma in effetti volevo dire che si tratta solo di scimmiottature del Magistero Ecclesiale.

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  19. D'altro canto, in questo periodo in cui la famiglia è minacciata su tanti fronti, i NC ostentano davanti alle gerarchie questa loro "apertura alla vita" e molti, sconsideratamente, plaudono, guardando ai soliti frutti apparenti, perché non tengono conto di "a che prezzo" e "cui prodest" (giova devvero alla Chiesa e alla Vita?) o non giova di più la responsabilità e l'impegno di essere genitori veri di una vera famiglia come quella VERA di Nazaret, che vedeva in primo piano la funzione materna e quella paterna fatta non solo di responsabilità e direttività ma anche di affettività e di dialogo e di esempio, senza deleghe a nessun catechista...?

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  20. Ho sempre avuto l'impressione che l'invito d avere tanti figli fosse caratteristico del fondamentalismo di Kiko nel leggere la Bibbia, e soprattutto l'antico testamento, in cui il figlio è benedizione di Dio. E difatti gli ebrei ultraortodossi hanno tanti figli.
    Poi il fatto di essere impegnati con tanti bambini di giorno , di sera e nei fine settimana in comunità è funzionale al cammino, perchè lascia stanchi e con poco tempo per pensare.

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  21. Amatevi e interrogatevi come io vi ho amato e interrogato....Parola di Kiko.

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  22. PERLE DI SAGGEZZA DI CARMEN HERNANDEZ E KIKO ARGUELLO

    "Orientamenti alle équipes, di catechisti per la fase di conversione"

    «La Chiesa non è una società gerarchicamente istituita, ma carismatica, con un sacerdozio unico, quello battesimale, che incorpora con Cristo, unico sommo Sacerdote. Ma non è necessario appartenere alla Chiesa per salvarsi».

    «La gente è molto sentimentale quando pensa di aver offeso Gesù coi propri peccati. L'uomo non può fare a meno di rubare o litigare: se lo fa, non ha colpa, perché è schiavo di Satana, che lo manipola come vuole. Se l'uomo non può fare a meno di peccare, siamo tutti perdonati per qualsiasi caduta: per giustificarsi è sufficiente riconoscersi peccatore».

    «Gesù Cristo, suo fondatore, «non può essere nostro modello di vita», come pensa la gente: «Non ti sembra che sarebbe meglio un modello più umano, dato che il modello di Gesù è irraggiungibile? Come possiamo imitarlo se abbiamo una natura umana decaduta?».

    «La vera Chiesa non è quella pre-conciliare, deviata dal cesaro-papismo e inaridita in un gretto giuridismo dai Concilio Tridentino, responsabile del suo decadimento».

    «Messa domenicale, prima Comunione, non ammazzare, non rubare ed espressioni simili, che schifo! Dio ci ha convocati per iniziare un Catecumenato verso la rinascita e il regno di Dio sulla terra».

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  23. 1 - Il peccato: l'uomo non può non commetterlo, come non può compiere il bene né acquistarsi dei meriti;

    — la conversione è possibile soltanto come riconoscimento, da parte di ciascuno, della propria miseria morale, non come decisa volontà di emendarsi che tenda a realizzare la santità;

    — il peccato non può offendere Dio, e l'uomo non contrae il dovere di espiarlo soddisfacendo le esigenze della sua giustizia.

    2 - La Redenzione: Gesù non l'ha operata riscattando l'uomo dalle sue colpe e riconciliandolo con Dio;

    — la passione e morte di Cristo non è stata un vero sacrificio offerto al Padre per riparare il peccato e redimere l'uomo;

    — Gesù ha salvato il mondo in virtù della sua Risurrezione: per godere i frutti della sua opera basta riconoscersi peccatori e credere nella potenza del Cristo risorto.

    3 - La Chiesa non è stata fondata da Cristo come suo unico Ovile: anche seguendo altre religioni è possibile salvarsi;

    — la Chiesa non è una società giuridica e gerarchica, ma spirituale, carismatica;

    — in essa non si dà un sacerdozio derivato dal sacramento dell'Ordine, bastando il Battesimo che, incorporando tutti i fedeli nel Cristo, li rende partecipi della sua dignità sacerdotale.

    4 - La Messa non è un "sacrificio": la Chiesa, all'altare, non offre a Dio alcuna Vittima;

    — in luogo dell'altare, non c'è che la mensa, che nell'Eucaristia consente di celebrare un convito di festa fra fratelli uniti dalla medesima fede nella Risurrezione;

    — il pane e il vino consacrati sono soltanto il simbolo della presenza del Cristo risorto che unisce i commensali comunicando loro il proprio spirito, sì da renderli partecipi del suo trionfo sulla morte;

    — la Messa, così concepita, non è celebrata dal sacerdote, ma dall'Assemblea, da cui "sgorga l'Eucaristia".

    5 - Il culto eucaristico non ha senso, negata la vera, reale e sostanziale presenza di Cristo sotto le specie sacramentali. Non si giustificano quindi atti di fede come: genuflessioni davanti al Tabernacolo, Comunioni frequenti, ore di adorazione, benedizioni, processioni, congressi, ecc.

    6 - La Penitenza si riduce al sacramento del Battesimo: la loro distinzione non risale alla Chiesa primitiva:

    — La Chiesa "gesta e conduce alla conversione". "L'importante non è l'assoluzione" del sacerdote, perché il valore della penitenza è essenzialmente comunitario ed ecclesiale;

    — nei "passaggi" e negli "scrutini" l'accusa delle colpe anche gravi è pubblica, come può esserlo pure durante la "redditio".

    7 - La vita cristiana, come volontario sforzo di autodisciplina, e quindi esercizio e progresso nella virtù, è un'illusione;

    — ciascuno resta intrinsecamente peccatore, incapace di conseguire la vera giustizia come perfezione dell'amore di Dio e del prossimo;

    — d'altra parte, Gesù non si è presentato a nessuno come "modello" da imitare;

    — Egli ha comandato di odiare realmente genitori, fratelli, parenti, ecc., non solo, se necessario, di essere disposti a preferirlo ai medesimi;

    — per seguire Cristo, bisogna vendere i propri beni; ma, una volta compiuta tale rinunzia, è lecito acquistarne altri e godersi tutte le soddisfazioni della vita. La "povertà" –compresa quella di S. Francesco– è ispirata alla "religione naturale", e fu praticata anche dai pagani: non è una virtù cristiana;

    — Gesù, avendo sofferto per noi, ha reso superflue le nostre sofferenze, quindi non giustificabili le austerità degli asceti, il lento martirio dei Santi e la stessa vita religiosa implicante la pratica effettiva dei consigli evangelici;

    — la salvezza eterna è a tutti offerta gratuitamente dalla misericordia di Dio, che perdona tutto. L'inferno non dovrebbe esistere, né si parla di Purgatorio, di suffragi e d'indulgenze per i defunti.

    8 - La storia della vera Chiesa fondata da Cristo si chiude con la Pace costantiniana e riprende il suo corso non prima del secolo XX col Concilio Vaticano II, restando bloccata per la durata di circa 1600 anni...,

    — in questo lungo intervallo, l'esercizio del triplice potere della Chiesa gerarchica (magistero, santificazione, governo) sarebbe stato abusivo, illegittimo...; e specialmente il Concilio di Trento sarebbe responsabile della paralisi della Chiesa, ostinata nel fissare formule di fede, riti liturgici, norme disciplinari...;

    — l'interpretazione della Parola di Dio non è riservata alla Gerarchia, essendo possibile a tutti i fedeli: "la Bibbia s’interpreta da se stessa". Questa libertà di esame nell'esegesi prescinde dal Magistero ecclesiastico, dalla tradizione dei Padri, dalla dottrina dei teologi.

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  24. Mi sarebbe piaciuto che chi ha chiesto "un momento di attenzione" fosse rimasto sull'arogomento di questa pagina

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  25. perdonatemi se in questi giorni ho un po' perso il filo del discorso. Vorrei ringraziare Illusen e tutti quelli che hanno dato il loro sentito contributo a questa discussione, invitandoli a proseguire

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  26. E poi la gente si chiede perché le statue della Madonna piangono! Sicuramente la Madonna soffrirà anche per questi errori!Mi viene da piangere anche a me a leggere queste testimonianze.Ho paura per la mia parrocchia,perché più di una volta sono venuti a fare delle catechesi!Una volta ho assistito a una loro catechesi e con il loro attegiamento sembrava che dicessero"Siamo bravi solo noi e voi siete degli ignoranti!" Che il Signore li illumini!

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  27. cerchiamo di trarre una conclusione: se a kiko gli sta tanto a cuore l'"apertura alla vita" perkè lui prima di tutti nn si è sposato dando l'esempio?

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  28. Ma fa che nella sua identità schizofrenica ha scelto come alter ego di essere Gesù?

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  29. A proposito di figli, ma anche Mussolini invitava a fare molti figli! Dava addirittura dei premi per ogni figlio che nasceva. Servivano braccia per il lavoro...
    Ma a kiko non servirà per la stessa cosa oltre che per gli spot pubblicitari del cam.?

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  30. In questi giorni ha fatto partire una redditio straordinaria e ha sguinzagliato ai quattro venti un esercito di persone, a evangelizzare per le case e per le strade, dicendo che glielo aveva detto Gesù e quando si presentano (è successo a casa mia ma mio marito non li ha fatti entrare pensando al Tdg) dicono di essere mandati dal Parroco...

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  31. Non è Kiko sta dando fuoco a tutte le sue batterie per dimostrare quanto sono tanti e sono forti in vista della scadenza degli statuti?

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  32. Avevo postato un intervento sulla discussione precedente, ma forse questa mi riguarda più da vicino. Tutta la mia famiglia era nel cammino, io non lo frequento da quasi un anno. Quello che mi aveva urtato fin dall'inizio era il fatto che presentavano la mia famiglia, numerosa e unita, come un idolo. Ma forse non era una cosa bella, un dono mandato e benedetto da Dio? Più in avanti, dato che i miei fratelli - ebbene sì, siamo anche noi una di quelle famiglie...- hanno abbandonato progressivamente il cammino -solo uno lo frequenta anocora-, e i miei genitori, giunti faticosamente all'elezione, lo hanno abbandonato poco dopo, mi si rimproverava di non riuscire ad accettare il acmmino perchè tutta la mia famiglia, me compresa, era troppo superba per chinare il capo al volere di Dio - o della comunità?-. Dopo quasi un anno sto lottando per ritrovare un pò di serenità, ma ce ne vorrà di tempo.
    Grazie, G.

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  33. Caro G.
    grazie per la tua testimonianza! Conosciamo la tua sofferenza, ma sentiamo che sei forte e saldo nel Signore. Conta sulla nostra preghiera, ma ricordati anche tu di pregare per noi!

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  34. Cara miriam, grazie! frequento il vostro sito da poco, ma ammiro il vostro coraggio e la mole di lavoro che affrontate! apprezzo tantissimo ciò che fate - anche se il tono troppo acceso di certe discussioni mi lascia un pò perplessa...-. vi ricordo nelle mie preghiere e continuo a seguirvi con affetto
    G.

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  35. Se continui a frequentarci, il che mi fa molto piacere perché il confronto così aperto e sincero non può che contribuire ad aumentare il discernimento, non mancare di moderare gli interventi che ti sembrano eccessivi! ;)

    Credo di aver già risposto a questo sull'altra pagina, all'altro tuo post. Comunque per spiegare, non certo per giustificare, gli eccessi di cui parli devo dirti che dopo mesi si serrate discussioni, sentir riproporre menzogne e/o stereotipi a volte fa uscir fuori l'insofferenza.
    E questo significa che bisogna continuare a pregare perché il Signore ci aiuti a crescere nella fede e nella carità...

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  36. Cara miriam,, non preoccuparti, capisco il vostro fervore - il mio era un commento ironico-, anche perchè ne ho avuto diretta esperienza con persone del cammino a cui cercavo di spiegare il mio disagio, ma non mi sono mai sentita capita. ed è veramente come sbattere la testa contro un muro. ne ho testimonianza anche a casa, con una persona intelligentissima e istruita che però quando si incomincia a discutere delle mancanze dei nct,non sente ragioni. un'altra delle cose che mi ha 'salvato' è stato l'essere andata a scuola e a catechismo dalle suore, che mi ha dato una educazione cattolica all'interno della chiesa. anceh nel mio caso la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la lettera di Arinze, e come è stata presentata nel cammino nct -nemmeno letta, mentre che enfasi sulla risp di kiko-. hanno ragione quelli che dicono che si sviluppa come una dipendenza, perchè tuttora sono tormentata da dubbi, ansie etc, ma dall'altra parte sono convinta di aver fatto l ascelta giusta. scusata nuovamente l'eccessiva lunghezza;)
    G.

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  37. e anche l'eccessiva s-grammatica, ma quando si scrive in fretta...G.

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  38. Ancora grazie, G.

    Non scusarti mai dell'eccessiva lunghezza, si vede che non hai incontrato ancora alcuni post miei, quelli di Steph e di Tripudio che è un po' che non scrive, ma che ho avuto la gioia di incontrare recentemente di persona, dato che non vive a Roma

    Anch'io ho vissuto il tuo stesso disagio e spaesamento e sofferenza diversi anni fa, ma è tutto 'materiale da costruzione per il Regno' da offrire al Signore, che ci libera sempre di più, sana le nostre ferite e ci custodisce nel suo amore!
    Con affetto

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  39. con questo strumento la s-grammatica è quasi d'obbligo! Se ci hai fatto caso spesso nella fretta a tutti noi si impicciano le dita sulla tastiera e viene fuori qualche svarione, ma quello che conta è il succo della comunicazione

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  40. Tornando al discorso sulla famiglia
    mi sembra che non sia stato sottolineato
    il fatto che mentre la Chiesa riconosce la famiglia come nucleo fondamentale,
    nel Cammino essa viene vista come semplice "accessorio" alla vera cellula fondamentale che e' la Comunita'.
    E infatti sono tante le testimonianze pervenute di casi in cui i catechisti hanno allegramente dato mandato di disgregare quelle famiglie in cui uno dei coniugi si opponeva al CN.
    Del resto quando si propaganda una interpretazione fondamentalista del brano evangelico:
    "se uno non odia il padre, la madre ..non e' degno di me"

    come viene fatto da Kiko, si capisce
    che la famiglia e' vista solo in ottica strumentale alla Comunita' se non proprio come ostacolo.

    La Comunita' infatti tende a soppiantare completamente la famiglia in una nuova struttura in cui le figure parentali vengono identificate nei catechisti.
    Gli squilibri psicologici che questa nuova "entita'" puo' determinare sono
    stati ben studiati in questo documento:

    http://www.internetica.it/neocatecumenali/relazione-psichiatra.html

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  41. Chi sei tu Christian per giudicare il foro interno di persone che non conosci e non andare più a fondo a tutto quel che diciamo, che va ben oltre?

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  42. Hanno scoperto la "fede in Kiko", certamente.

    Il Cammino ha degli Statuti che contengono le «decisioni del Santo Padre» sulla liturgia (art. 13, comma 3, nota 49), che fino ad oggi ancora non avete cominciato a rispettare.

    Tant'è che a gennaio scorso il Papa vi ha ricordato che dovete «seguire fedelmente i libri liturgici»: quale parte del "fedelmente" non ti è ancora chiara?

    Dunque, quale "fede" hanno scoperto tutti questi "atei" di cui parli, visto che il Cammino disubbidisce al Papa, e per di più voi negate, negate, negate anche l'evidenza?

    La "paternità responsabile" non significa né "sfornare quanti più figli è possibile", né "usare anticoncezionali".

    Come al solito voi neocatecumenali vedete il mondo in bianco e nero. E non volete riconoscere l'evidenza che il vostro idolo Kiko ha una spiritualità bislacca e una gran superbia.

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