giovedì 4 settembre 2008

Origini della Chiesa e comunione con i vescovi

Caterina ci scrive: Suggerisco di approfondire "Pietro ama e unisce - la responsabilità DEL PAPA per la Chiesa universale" ....in questo libro (tascabile, molto pratico ma ricco) si affronta proprio la questione della collegialità e delle FALSE INTERPRETAZIONI che hanno scalfito (si legge proprio così) lo stesso dialogo Ecumenico....
a pag. 19 vi è riportato un disappunto dell'allora card. Ratzinger proprio su queste false interpretazioni.....Ratzinger fa emergere e denuncia I MALINTESI sorti con un altra affermazione al tempo del grande Giubileo del 2000: per una comprensione di COMUNIONE BASTEREBBE ACCOGLIERE LA TRINITA’......si dice Ratinger in sostanza, riconoscere la Trinità è importante, ma NON è sufficiente per parlare di COMUNIONE.....
e dice: " Nella misura in cui communio divenne un facile slogan, essa fu appiatita e travisata...." e aggiunge che lo stesso "malinteso" avvenne per il concetto di POPOLO DI DIO e così anche l'Eucarestia cominciò a ridursi alla problematica del rapporto fra chiesa locale e Chiesa Universale, che a sua volta ricadde sempre più nel problema della divisione di competenze fra l'una e l'altra...."

Così Ratinger cercò di citare la Lettera ai Vescovi "Communionis notio" del 28.5.1992 la quale insegna espressamente la precedenza ontologica e temporale della Chiesa Universale sulla Chiesa particolare....
Ratzinger nel raccontare quei momenti denuncia con profondo rammarico di come "SI ABBATTE' UNA GRANDINATA DI CRITICHE, DA CUI BEN POCO RIUSCI' A SALVARSI".......in sostanza ci fu un AMMUTINAMENTO DI TUTTI I VESCOVI... nè Giovanni Paolo II nè Ratzinger nulla poterono....

Ratzinger rispose allora provando il suo testo sulla Scrittura e sulla Patristica e confessò di non riuscire a comprendere le obiezioni che, disse il Prefetto di allora: " potebbero sembrare possibili solo se non si vuole e non si riesce più a vedere la GRANDE CHIESA IDEATA DA DIO CON A CAPO CEFA, per rifugiarsi in una immagine empirica DELLE CHIESE nelle loro relazioni reciproche e nelle loro conflittualità arbitrate più o meno dal collegio dei vescovi, ma questa non è la Chiesa!"

E ancor Ratzinger non mancò così di trarre la seguente e grave conclusione:
"Questo però significa che la Chiesa come tema teologico VERREBBE CANCELLATA. Se si può vedere la Chiesa ormai solo nella organizzazione umana e nella gestione collegiale, allora in realtà rimane soltanto DESOLAZIONE. Ma allora non è abbandonato solo l'ecclesiologia dei Padri, ma anche quella del Nuovo Testamento e la stessa concezione di Israele nell'A.T...."

Un'altra denuncia portata da Ratzinger nel chiarire i vari aspetti dell'Ecumenismo, è quella secondo la quale basterebbe la presenza di un vescovo e di una chiesa-comunità per stabilire una qualche forma di unità senza soffermarsi sull'essenza dottrinale!
Ratzinger denuncia quel relativismo secondo il quale non pochi teologi, erroneamente, si sono posti la domanda " Con quale diritto la Chiesa cattolica si presenta quale unica Chiesa di Cristo?"

La replica di Ratzinger è precisa: la Chiesa di Cristo esiste realmente. Egli (Gesù Cristo) l'ha voluta, ha posto Pietro alla guida e lo Spirito Santo pur di fronte ad ogni fallimento umano la crea continuamente a partire dalla Pentecoste e la sostiene nella sua identità...
(...) di qui è fondamentale sostenere che la Chiesa NON è e non deve essere intesa come la somma di tutte le chiese o come la somma delle comunità cristiane con i loro vescovi.....la Chiesa Cattolica sussiste pertanto UNA E INDIVISA NELLA CHIESA CATTOLICA CON A CAPO PIETRO...."

E come venne eletto Pontefice, successore di questo Pietro, Cefa, Benedetto XVI disse il 23 agosto 2005 all'incontro ecumenico di Colonia:
"Non può esserci un vero dialogo a prezzo della VERITA'; il dialogo deve svolgersi nella carità, certamente, ma soprattutto nella VERITA'.."

60 commenti:

  1. E' bene aver ben chiaro da dove nascono i problemi in cui ci stiamo dibattendo.
    E, per questo, ringrazio Caterina per il materiale di cui possiamo disporre, prezioso per inquadrare la situazione e poterci riflettere con cognizione di causa

    e con la consepevolezza che i nostri interlocutori neocatecumenali se ne infischiano di tutte queste cose, perché per loro la Chiesa rinasce tutta nuova dopo il concilio e con le dottrine e le prassi introdotte dai loro iniziatori.

    I nostri documenti e riflessioni sono tutti mirati a riportare continuamente il discorso sulla VERA Chiesa e sui suoi insegnamenti e sulla sua Istituzione Divina, che nel Cammino non viene neppure sfiorata,

    perché esso nasce da una supposta - e non meglio chiarita da nessun dicastero vaticano - 'apparizione' della Vergine al suo iniziatore che non parla come un comune mortale, ma come "a nome di Dio"...

    ricordiamo che questo non lo fa neppure il Papa!

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  2. Dice ancora Caterina:

    ...sempre attraverso alcuni interventi di Ratzinger in diverse occasioni, viene spiegato il senso corretto per interpretare questa Communions Notio, ossia questa Comunione tra il Papa e i vescovi....

    Lo stesso Ratzinger rammenta che il Vangelo di Matteo pone a Simone, Cefa, l'autorità apostolica SUPERIORE, collegata certamente all'istituzione degli altri undici CHE AGISCONO IN COMUNIONE CON LUI, MA NON SENZA DI LUI, sottolinea Ratzinger....(cfr.Mt.10,1; 18,18).
    Pietro ha un primato AUTOREVOLE che include l'insegnamento e la guida, egli è istituito PER PRIMO ED IN MODO SPECIFICO (Mt.16,18 ss): senza Pietro non esisterebbe alcun ruolo di vescovo, non vi sarebbe alcuna comunione, al contrario vediamo che ci sono vescovi che nella storia della Chiesa hanno creato la divisione separandosi dalla comunione con Pietro, ma essi non hanno dato origine ad altre Chiese bensì hanno dato origine alla divisione nella unica Chiesa di Cristo che ha al suo vertice visibile Pietro e i suoi Successori in questa Sede.

    Così anche il Vangelo di Marco e di Luca pongono il ruolo di Simone in una posizione unica di autorità all'interno del Sacro Collegio.
    Luca nel Vangelo e negli Atti approfondisce la parola "primato" (22,31) dove appunto spetta a Simone e solo a Lui confermare gli altri in questa unica Fede. Questo compito non venne chiesto a tutti gli "Undici", ma solo a Pietro. Questo passo va letto con quello di Giovanni, rammenta Ratzinger, in Gv. 21,15-17 dove l'evangelista sottolinea il passaggio da Gesù "supremo Pastore" a Pietro, guida della comunità che è diventato pastore IN SUA VECE!

    Questa singolarità, spiega Ratzinger, è unica a Pietro e non può essere dissociata quando si parla di collegialità e di comunione tra i vescovi: Pietro possiede una unicità che non è stata data ad altro!

    Se infatti gli Atti presentano Pietro come il GARANTE della Tradizione Cristiana appena nata, Paolo lo riconosce come l'autorità con cui è necessario ed indispensabile concordare (1Cor.9,5) al contrario, nella giovane comunità, non è mai Pietro che scende a compromessi con i presbiteri o i nuovi vescovi appena nominati.....lo stesso Paolo nell'istruire Tito e Timoteo, raccomanda ad essi di attenersi "scrupolosamente" alle istruzioni da lui ricevute, istruzioni per le quali andò fino da Cefa (Galati 1;2) per ottenere CONFERMA della sua predicazione!

    All'Udienza generale del 7 giugno 2006 così spiegò Benedetto XVI:

    Le tre metafore a cui Gesù ricorre sono in se stesse molto chiare: Pietro sarà il fondamento roccioso su cui poggerà l'edificio della Chiesa; egli avrà le chiavi del Regno dei cieli per aprire o chiudere a chi gli sembrerà giusto; infine, egli potrà legare o sciogliere nel senso che potrà stabilire o proibire ciò che riterrà necessario per la vita della Chiesa, che è e resta di Cristo. E’ sempre Chiesa di Cristo e non di Pietro. E' così descritto con immagini di plastica evidenza quello che la riflessione successiva qualificherà con il termine di "primato di giurisdizione".

    Concetti che più volte Ratzinger aveva ripreso quando da Cardinale rispondeva alle tante domande che gli venivano poste.....
    Nello spiegare appunto la Nota sulla Comunione dei Vescovi, Ratzinger torna a ribadire l'unicità decisionale spettante a Pietro la quale non può essere inglobata nel concetto di collegialità.....ma collegialità quando l'esercizio petrino NON SI CONTRAPPONGONO....

    "Si deve infatti affermare che la collegialità episcopale NON si contrappone all'esercizio personale del primato nè lo deve relativizzare..."

    (CdF il primato del successore n.5 EV 17, 1594)

    Un altro aspetto sul quale Ratzinger è tornato più volte è l'approfondimento del concetto di "AMICIZIA DI CRISTO E CON CRISTO" con il concetto di "OBBEDIENZA A CRISTO E QUINDI L'OBBEDIENZA A PIETRO":
    "....secondo una errata interpretazione conciliare, il concetto di "amicizia" con Cristo e quindi di amicizia con il Papa e i Vescovi, questa amicizia fra tutti, avrebbe dato una legittimazione ad una certa disobbedienza o ad una collegialità che ponesse sullo stesso piano ogni autorità e avesse così cancellato o annullato l'autorità di Pietro sui vescovi. Tutto questo è di una gravità inaudita sulla quale sarà necessario impostare ogni attenzione!
    (...)
    Il primato petrino è un ruolo, la collegialità è un altra cosa ancora ma se non vi è di questa collegialità l'obbedienza a Pietro, non esisterebbe alcuna collegialità, nessuna unità, mentre l'esercizio di Pietro potrebbe resistere da solo che esso solo risponderebbe eternamente a quella domanda di Gesù: "E voi chi dite che io sia?" TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE....è Pietro a rispondere per tutti non la collegialità senza Pietro!

    La collegialità viene semmai confermata dalla presenza di Pietro e dalla sua professione di fede: "Così è stato consegnato ad uno solo ciò che doveva essere comunicato a tutti "
    (S.Leone Magno, Discorsi, 4,3- pl 54,150,151)

    La stessa Lumen Gentium (n.22) asserisce chiaramente come il Vescovo di Roma rappresenta L'UNITA' e i Vescovi nel loro insieme e per mezzo dell'obbedienza rappresentano LA COMUNIONE CON L'UNITA'.....
    Denuncia così lo stesso Ratzinger che DOPO il Concilio Vaticano II sia in casa cattolica quanto in campo ecumenico i due termini COMUNIONE ED UNITA' NON SONO STATI COMPRESI DISTINTAMENTE, ANZI SONO STATI GRAVEMENTE CONFUSI.....

    L'errore principale PARTE DA UN DOCUMENTO MESSO A PUNTO A MONACO "Documento di Monaco, III, 4 in Enchiridion Oecumenicum 1".....il teso dice: " L'episkopè della Chiesa universale viene affidata dallo Spirito all'insieme dei vescovi locali, in reciproca comunione", Ratzinger allora sottolinea l'errore del Documento dal quale sembra così, che la comunione derivi unicamente dal riconoscimento reciproco bastante di fratellanza e buona volontà senza più alcun riferimento alla "conferma" da parte di Pietro; inoltre, sottolineava allora il card. della Dottrina della Fede che l'insieme sinodale prenderebbe in tal modo IL POSTO DEL PRIMATO ROMANO NELLA PRESIDENZA DELLA CHIESA....infine, tale documento, affermerebbe che tale primato risiederebbe solo nello Spirito Santo mentre come ci insegnano i Vangeli e la Tradizione esso venne affidato da Gesù a Pietro e agli altri undici uniti a Lui.....

    C'è infine un riferimento di Ratzinger al Concilio di Calcedonia quando la Chiesa di allora rigettò il canone 28....

    il quale dice:

    XXVIII.
    Voto sui Privilegi della sede di Costantinopoli.
    Seguendo in tutto le disposizioni dei santi padri, preso atto del canone [III] or ora letto, dei 150 vescovi cari a Dio, che sotto Teodosio il Grande, di pia memoria, allora imperatore si riunirono nella città imperiale di Costantinopoli, nuova Roma, stabiliamo anche noi e decretiamo le stesse cose riguardo ai privilegi della stessa santissima chiesa di Costantinopoli, nuova Roma. Giustamente i padri concessero privilegi alla sede dell'antica Roma, perché la città era città imperiale. Per lo stesso motivo i 150 vescovi diletti da Dio concessero alla sede della santissima nuova Roma, onorata di avere l'imperatore e il senato, e che gode di privilegi uguali a quelli dell'antica città imperiale di Roma, eguali privilegi anche nel campo ecclesiastico e che fosse seconda dopo di quella. Di conseguenza, i soli metropoliti delle diocesi del Ponto, dell'Asia, della Tracia, ed inoltre i vescovi delle parti di queste diocesi poste in territorio barbaro saranno consacrati dalla sacratissima sede della santissima chiesa di Costantinopoli. E’ chiaro che ciascun metropolita delle diocesi sopraddette potrà, con i vescovi della sua provincia, ordinare i vescovi della sua provincia, come prescrivono i sacri canoni; e che i metropoliti delle diocesi che abbiamo sopra elencato, dovranno essere consacrati dall'arcivescovo di Costantinopoli, a condizione, naturalmente, che siano stati eletti con voti concordi, secondo l'uso, e presentati a lui.

    La Chiesa di Roma -spiegava Ratzinger- non può ritrovarsi in questo perchè la sua "maternità" è di natura APOSTOLICA E IL SUO PRIMATO E' DI DIRITTO DIVINO di conseguenza non può scendere a patti o a compromessi equiparandola alle altre Sedi......E citando appunto il canone 28 di quel Concilio, spiegava il rigetto di tale articolo....perchè in base a questo articolo la sede di Costantinopoli poteva rivendicare poteri pari a quelli di Roma a scapito di altri Patriarcati e, dopo la caduta dell'Impero d'Oriente, cominciò infatti a ritenersi QUALE CENTRO DI UNA ECCLESIOLOGIA UNIVERSALE VERSO LA QUALE TUTTI DOVEVANO SOTTOSTARE.... E' ovvio che Roma, la Sede petrina mai e poi mai avrebbe potuto accettare un compromesso di questo genere senza tradire il mandato datole dal Cristo!
    E mai avrebbe potuto condividere teorie dette della "traslazione" del primato o come quella della Kidemonia panton secondo cui l'ortodossia doveva essere considerata UN UNICO ORGANISMO CON A CAPO IL PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI, una sorta di "Papa oriental", mentre i vescovi erano i suoi delegati...e infatti neppure le altre chiese Ortodosse hanno accettato queste teorie, dando origine alle Chiese dette "autocefale".....

    Con il rigetto del Canone 28 di quel Concilio, fanno comprendere alcuni teologi conservatori, che anche oggi si potrebbe ristudiare il Vaticano II per comprendere se non vi siano state fatte delle aggiunte che mal si conciliano con la Tradizione della Chiesa.....

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  3. Ringraziando Mic per la fiducia che mi accorda^__^ (il bello è che quando gli ho citato questo libro: Pioetro ci ama e ci unisce scritto in collaborazione anche con Nicola Bux....mi dice - anch'io ce l'ho!!!- MA MICA L'AVEVA LETTO!!!!!! ^___^)...
    dunque riporto questo passo e spiego il perchè:


    Ratzinger rispose allora provando il suo testo sulla Scrittura e sulla Patristica e confessò di non riuscire a comprendere le obiezioni che, disse il Prefetto di allora: " potebbero sembrare possibili solo se non si vuole e non si riesce più a vedere la GRANDE CHIESA IDEATA DA DIO CON A CAPO CEFA, per rifugiarsi in una immagine empirica DELLE CHIESE nelle loro relazioni reciproche e nelle loro conflittualità arbitrate più o meno dal collegio dei vescovi, ma questa non è la Chiesa!"

    E ancor Ratzinger non mancò così di trarre la seguente e grave conclusione:
    "Questo però significa che la Chiesa come tema teologico VERREBBE CANCELLATA. Se si può vedere la Chiesa ormai solo nella organizzazione umana e nella gestione collegiale, allora in realtà rimane soltanto DESOLAZIONE. Ma allora non è abbandonato solo l'ecclesiologia dei Padri, ma anche quella del Nuovo Testamento e la stessa concezione di Israele nell'A.T...."

    *******************

    questo passo ci riguarda personalme, riguarda i CATTOLICI, poi si aggancia all'Ecumenismo, ma a noi interessa questo passo per spiegare anche ai nostri AMICI NC il perchè delle nostre lamentele^___^

    il problema Ratzinger l'aveva individuato e sta in quel:

    rifugiarsi in una immagine empirica DELLE CHIESE nelle loro relazioni reciproche e nelle loro conflittualità arbitrate più o meno dal collegio dei vescovi, ma questa non è la Chiesa!"

    E ancor Ratzinger non mancò così di trarre la seguente e grave conclusione:
    "Questo però significa che la Chiesa come tema teologico VERREBBE CANCELLATA.

    QUESTO E' IL PUNTO DOLENTE CON IL CN.......essi infatti non nascondono che non fanno TEOLOGIA e di fatti Ratzinger lo dice espressamente che in sostanza il vescovo NON E' UN ARBITRO il quale attraverso il collegio dei vescovi è sufficiente che mantenga la serenità fra chiese (e dunque i suoi colleghi) nelle loro relazioni e gestendo una sorta di CONFLITTUALITA' che potrebbero sorgere poi fra le chiese....perchè in tal modo " la Chiesa come tema teologico VERREBBE CANCELLATA".

    Indubbiamente Ratzinger NON stava rivolgendosi ad un gruppo specifico fra cattolici, intendiamoci bene^__^ egli quale Prefetto per la Dottrina della Fede si rivolgeva a TUTTA LA CATTOLICITA'....;-) e qui in particolare si rivolgeva proprio ai Vescovi i quali sono stati chiamati ED INVIATI non per fare degli arbitri e soddisfare TUTTE LE RICHIESTE che vengono rivolte, nè è chiamato e mandato per fare l'equilibrista nelle conflittualità che sorgono fra le comunità..... il VESCOVO NON E' MANDATO PER REALIZZARE I DISEGNI DEGLI ALTRI, BENSI' PER MANDARE AVANTI LA CHIESA NEL SUO SPECIFICO TEMA TEOLOGICO ATTRAVERSO LA COLLEGIALITA' MEDIANTE L'OBBEDIENZA A PIETRO.........
    ^___^

    Nel momento in cui è venuta a mancare e viene a mancare questa RESPONSABILITA' da parte dei vescovi e la sua applicazione, ecco che si da origine alle conflittualità....i fedeli non camminano più come se avessero UN PASTORE, ma avanzano SENZA LA TEOLOGIA DELLA CHIESA usando come materiale una personale interpretazione della Chiesa e di conseguenza delle Scritture stesse, dando il via ad una rottura con la TRADIZIONE......
    ossia INVENTANDO NUOVE COSE PER ELIMINARE LE VECCHIE....

    ;-)

    Fraternamente CaterinaLD

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  4. Invitiamo chi legge a non far mancare le sue testimonianze, qualunque sia l'argomento che di volta in volta approfondiamo.

    perché questo blog,

    che ora sta curando in maniera mirata gli approfondimenti dell'identità cattolica della Chiesa, fortemente minacciata dalle derive neocat ma anche dalle altre moderniste, attraverso le cui fratture il Cammino è riuscito a penetrare, nonostante alcune resistenze da parte della Chiesa ancora integra,

    è partito con il proposito, oltre che di informare correttamente sul cammino NC, di dar voce a chiunque volesse condividere la propria esperienza o confrontare i suoi dubbi e perplessità

    Perciò amici che leggete, se volete, siamo qui ad ascoltarvi e condividere, oltre che a 'mostrare' e nutrirci degli insegnamenti della Chiesa Apostolica (che vive alla luce della tradizione dei 12 custodita e arrivata fino a noi)

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  5. "Invitiamo chi legge a non far mancare le sue testimonianze, qualunque sia l'argomento che di volta in volta approfondiamo."
    Ma se non fai altro che censurare!

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  6. Caro Giovanni,

    ieri non sei stato censurato, nonostante il sottile veleno del tuo post, tranne che quando la dose cominciava a diventare letale ;)

    e le tue 'dosi letali' da cui preserviamo le nostre discussioni perché al posto dei contributi sparano veleno, oseresti definirle 'testimonianze'?

    Di testimonianze di questo tipo ne abbiamo avute e ne abbiamo avuto abbastanza!


    E qui finisce questo discorso

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  7. ....mi dice - anch'io ce l'ho!!!- MA MICA L'AVEVA LETTO!!!!!! ^___^)...

    e ancora non riesco a leggerlo, ma spero farlo presto ;)

    più tardi ne trarrò qualche altro spunto!

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  8. "Invitiamo chi legge a non far mancare le sue testimonianze, qualunque sia l'argomento che di volta in volta approfondiamo. "

    Ma dovete ammettere che questi post superano le mie capacità di comprensione ......

    Comunque, se ho capito bene, forse si può cominciare a rispondere a una domanda che ha attraversato il blog in questi anni:
    abbiamo spesso accusato i vescovi/sacerdoti di inerzia, o di opportunismo.
    Ma in realtà ci devono essere motivi più profondi e più seri che giustificano il loro silenzio.
    E io mi chiedo quali sono i criteri per cui un vescovo può denunciare gli errori che avvengono nella sua diocesi, quando manca una disobbedienza aperta e dichiarata alle gerarchie?

    Inoltre queste parole di Ratzinger cardinale mi sembrano opposte a quello che ha permesso in questo tempo Ratzinger papa, il quale sembra aver voluto tenere il cammino e le sue contraddizioni nella chiesa, forse per poter controllarlo meglio e dirigerlo nel futuro.

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  9. Giovanni ha detto...

    Ma se non fai altro che censurare!

    ***************

    a parte la spiegazione data da Mic.....la censura avviene ovunque, anche da voi quando negate di diffondere il vero d autentico Magistero della Chiesa in materia liturgica....;-)

    Io non dic che tutto ciò che c'è su questo blog sia perfetto, la perfezione non è di questo mondo, e di errori ne facciamo tutti specialmente nel modo magari di esporre i vari temi, ma ciò non toglie che vi è stato inserito molto materiale che contiene fatti concreti, prove e controprove di una deformazione liturgica da parte del CN, negarlo è censurare la Verità, Verità non mia o tua, ma quella della CHIESA....è censurare il Papa che ci sta dicendo come la Messa deve essere celebrata....è censurare il Papa quando ci invita a dire il Rosario TUTTI I GIORNI INSIEME O DA SOLI.... è censurare il card. Arinze quando nella Lettera chiedeva che si ritornasse alla Messa che si celebra comunitariamente nelle parrocchie e non il contrario....

    Per altro il thread aperto stamani e dove stiamo scrivendo, non tratta del CN individualmente, ma la causa SORGENTE che ha permesso l'avvicendarsi del CN con una liturgia ESTRANEA ALLA TRADIZIONE....

    A buon intenditor.....

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  10. Cara Micaela....alla prima osservazione ti risponde lo stesso Ratzinger il quale si dice appunto colpito dall'incomprensione al testo Communio....^___^

    quanto al concetto di contraddizione esso va cercato in una modifica apportata dal Concilio e che piaccia non piaccia oramai c'è: la decisione descritta da Giovanni XXIII che non era più il tempo delle scomuniche e degli ANATEMI, e che la Chiesa avrebbe dovuto affrontare i problemi ATTRAVERSO LA CLEMENZA E LA MISERICORDIA.....

    questo è il nocciolo del problema al quale neppure Ratzinger può porre rimedio se non attraverso una affermazione che quell'affermazione di Giovanni XXIII fu uno sbaglio e questo a fronte delle parole stesse di san paolo agli Efesini: chiunque vi predicasse un Vangelo diverso, SIA ANATEMA!
    ecco, Giovanni XXIII abolì, o meglio accantonò (poichè nessun Papa può abolire o togliere o aggiungere qualcosa dalla Scrittura^__^) il ricorso a questo....

    triste ma è così....
    non vi è contraddizione dunque fra l'azione del Papa e la decisione del Concilio....la contraddizione sta nel passo paolino, tuttavia, lo spiega bene Ratzinger parlando di Pietro, dice:

    All'Udienza generale del 7 giugno 2006 così spiegò Benedetto XVI:

    Le tre metafore a cui Gesù ricorre sono in se stesse molto chiare: Pietro sarà il fondamento roccioso su cui poggerà l'edificio della Chiesa; egli avrà le chiavi del Regno dei cieli per aprire o chiudere a chi gli sembrerà giusto; infine, egli potrà legare o sciogliere nel senso che potrà stabilire o proibire ciò che riterrà necessario per la vita della Chiesa, che è e resta di Cristo. E’ sempre Chiesa di Cristo e non di Pietro. E' così descritto con immagini di plastica evidenza quello che la riflessione successiva qualificherà con il termine di "primato di giurisdizione".

    ^__^

    RispondiElimina
  11. E io mi chiedo quali sono i criteri per cui un vescovo può denunciare gli errori che avvengono nella sua diocesi, quando manca una disobbedienza aperta e dichiarata alle gerarchie?

    cara Michela,

    i responsabili NC sono stati molto abili a non far MAI circolare scritti e legando al 'segreto' le persone...

    questo ha permesso anni di proliferazione indisturbata,
    nella totale assenza di elementi confutabili,

    finché non sono venute fuori testimonianze dirette di persone che sono uscite e di vescovi che le hanno ascoltate e hanno valutato i 'segni' delle innegabili divisioni e difficoltà delle parrocchie, nonché Sacerdoti teologi che hanno avuto in mano gli originali dei "Direttori" e hanno potuto riconoscerne e denunciarne le eresie, perché tali sono, senza giri di parole...

    Oggi tutto è noto, compresi gli abusi liturgici, ma tanto non è bastato, perché hanno prevalso le garanzie di potenti ed evidentemente e la potenza anche - e non solo - del denaro...

    Oggi mi sembra che la disobbedienza, se non è dichiarata platealmente, almeno è dimostrabile anche attraverso questo nostro percorso, senza dimenticare delle - chiamiamole semplicemente stramberie e contraddizioni - venute fuori dall'intervista di Kiko alla consegna dello Statuto...

    ma a questo nessuno sembra voler far caso

    condivido quello che dici sulla differenza di Ratzinger Papa e non so valutarne le motivazioni

    quanto ai vescovi, quante testimonianze serie, sofferte e sentite, non sono bastate se non altro per metterli in guardia: bastava dicessero (ed era loro preciso dovere e responsabilità): "fatemi conoscere i vostri testi su cui fondate la vostra predicazione" e certo solo agli inizi avrebbero potuto credere (ma così sulla parola non è già anomalo?) che erano ispirate direttammente dall Spirito Santo...

    A quanti vescovi, nella migliore delle ipotesi, può essere imputata questa "culpa in vigilando" e a quanti ancora, purtroppo sviati loro stessi dal loro modernismo è mancato il giusto 'discernimento' per 'custodire' verità della fede da loro stessi già ritenute superate!!!

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  12. Vorrei suggerirvi anche la lettura di una Lettera apostolica di Paolo VI del 1966 per rispondere sempre alla giusta osservazione fatta da Micaela;-)

    quanto segue ci fa comprendere che il cambiamento apportato dal Concilio sulla questione del censurare, anatemizzare ecc.... di fatto è rimasto in uso al Sommo Pontefice, lo spiega appunto qui Paolo VI:

    LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIO

    DE EPISCOPORUM MUNERIBUS

    Vengono impartite ai vescovi alcune norme riguardanti la facoltà di dispensare
    http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/motu_proprio/documents/hf_p-vi_motu-proprio_19660615_de-episcoporum-muneribus_it.html


    Il Concilio afferma questi principi nel Decreto Christus Dominus, il quale mentre afferma che ai Vescovi per sé compete ogni potestà all'interno delle diocesi loro affidate, per quanto riguarda l'esercizio del loro ufficio pastorale, afferma pure al tempo stesso la Nostra immediata potestà su ogni singola Chiesa di riservare alcune cause per il bene di tutto il gregge del Signore, potestà che compete per diritto nativo al successore di Pietro (CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa Christus Dominus, n. 8, a.).

    (...)

    IX. Salve le facoltà speciali concesse ai Legati del Pontefice Romano e agli Ordinari, espressamente Ci riserviamo le seguenti dispense:


    b) dall'irregolarità per delitto pubblico, di quelli che abbiano perpetrata l'apostasia dalla fede, o siano passati all'eresia o allo scisma;

    ****************

    Nella Christus Domininus si legge:

    b) Ai singoli vescovi diocesani viene data facoltà di dispensare in casi particolari da una legge generale della Chiesa i fedeli sui quali, a norma del diritto, esercitano la loro autorità, ogni qualvolta ritengano che ciò giovi al loro bene spirituale; a meno che la suprema autorità della Chiesa non avanzi qualche speciale riserva in proposito.
    http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decree_19651028_christus-dominus_it.html

    ***********************

    da qui, appunto, ad ammettere tuttavia e a permettere liturgie dissociate dalla sana Dottrina ce ne passa ed è stato condannato da Bendetto XVI nel MP Summorum Pontificum...

    ergo le denuncie ci sono eccome...si chiamano denuncie, ma nel gergo paolino sono anatemi solo che il Concilio gli ha tolto LA PENA...
    ^__^

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  13. Per Micaela....la frase AMBIGUA detta da Giovanni XXIII è la seguente:

    All’iniziarsi del concilio ecumenico Vaticano II è evidente come non mai che la verità del Signore resta in eterno. Vediamo infatti, nel succedersi da una all’altra età, che le opinioni degli uomini si susseguono escludendosi a vicenda e gli errori spesso appena sorti svaniscono qual nebbia dinanzi al sole.

    Sempre la chiesa si è opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati con la massima severità. Ora, tuttavia, la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità. Essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi mostrando la validità della sua dottrina, piuttosto che rinnovando condanne.

    Gaudet Mater Ecclesia - Discorso apertura del Concilio - 11 ottobre 1962
    http://www.totustuus.biz/users/magistero/

    Tuttavia Giovanni XXIII NON abolì la condanna, tanto meno la pena all'errore...diciamo che questo passo, come dice il card. Biffi nel suo libro, è stato un altro di quelli strumentalizzati ed adoperati proprio dai VESCOVI per diffondere l'errore...

    ^__^

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  14. Pare utile trarre delle brevi(e sempre inadeguate) sintesi dal discorso sin qui condotto almeno in tema di obbedienza e comunione- collegialità tra i vescovi e dei vescovi con il Papa, con riferimento alle ormai ben note vicende che hanno caratterizzato il lunghissimo iter per l'approvazione dello statuto neocatecumenale.

    Mi soffermo, senza polemica, su alcuni eventi salienti:

    1) se è vero, com'è indubbiamente non solo vero,ma sacrosanto, che ogni vescovo è portavoce nella propria diocesi particolare (aborrisco il termine "Chiesa particolare" per tutta una serie di ragioni) non di se stesso, ma della communio con gli altri vescovi, che si realizza formalmente all'interno della conferenza episcopale nazionale, come mai, quando Bommarito, Sanguineti e vari altri pastori tuonarono contro i neocatecumenali, la CEI no9n ha preso alcuna posizione nè a favore nè contro costoro?;

    2) quale "communio" si è realizzata nel momento in cui, a distanza di poche settimane da quando (febbraio 2008) il Papa in persona ebbe a dichiarare apertamente che lo statuto neocatecumenale era abbisognevole ancora di molti aggiustamenti, 156 vescovi e 9 cardinali, autonomamente( al di là cioè di ogni investiturra o comunione da parte delle rispettive conferenze episcopali) si sono riuniti alla Domus Galilaeae su convocazione di Kiko ed hanno sottoscritto al mondo (ma soprattutto per la Santa Sede) una dichiarazione di fuoco con cui indicavano nel Cammino Neocatecumenale l'agezia efficace per la rievangelizzazione dell'Europa.
    Avevano loro (la domanda è puramente retorica) l'autorità per sottoscrivere una siffatta dichiarazione al di fuori di ogni comunione possibile con gli altri vescovi e con gli altri cardinali?

    BASTEREBBERO SOLO QUESTI DUE ELEMENTI PER GISTIFICARE I FORTI DUBBI, LE GRAVI PERPLESSIRTA' ANCORA TUTT'ALTRO CHE SOPITE NEL MONDO CATTOLICO CIRCA LA REPENTINA E QUASI CLANDESTINA APPROVAZIONE DELLO STATUTO NEOCATECUMENALE.

    Dico quasi clandestina perchè essa ancora manca di due elementi costitutivi essenziali: l'approvazione del direttorio catechetico di Arguello e l'imprimatur ( non certo solo formmale) del Sommo Pontefice.

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  15. Concordo con il ragionamento di Francesco.

    Mi fa piacere vedere che Caterina abbia affrontato il tema che anche io sono convinto sia la vera "pietrà d'inciampo" per la Chiesa oggi: la Disciplina.

    Il permanere della situazione di Confusione è determinato dalla completa assenza di Disciplina. Sebbene anche le Istruzioni della Chiesa a volte siano ambigue, non manca il Magistero Ordinario e Straordinario, non mancano i richiami e le norme, anche per il CNC, che però a causa dell'assenza della Disciplina e della Coerenza su cui essa dovrebbe fondarsi, è come se non esistessero.

    Per cui bisogna andare all'origine di questa "sospensione" per capire il motivo dello stato di confusione abissale in cui siamo oggi. Lo stesso motivo sta dietro alle assurdità relative l' "approvazione" dello Statuto NC. Assurdità contro il Diritto e nelle forme!
    E' come se il Diritto della Chiesa non fosse di Origine divina ma terrena e la Chiesa non fosse stata Istituita da Dio nella Persona del Figlio ma da un uomo politico che ha fatto uno stato come un altro, dove "fatta la legge scovato l'inganno"!

    Per cui: come e perchè si è potuta "sospendere" la disciplina? E come è stato possibile anche solo pensarlo? E perchè è stato possibile attuarlo?

    Poi: è bene focalizzare l'attenzione anche su questo passo dell'articolo iniziale:

    "Un'altra denuncia portata da Ratzinger nel chiarire i vari aspetti dell'Ecumenismo, è quella secondo la quale basterebbe la presenza di un vescovo e di una chiesa-comunità per stabilire una qualche forma di unità senza soffermarsi sull'essenza dottrinale!"

    Su questa base si fonda la disobbedienza tenace del CNC e il suo proseguire per la sua propria strada. Oltre che l'assenza di Disciplina esiste la Formale "presenza" di Vescovi che "presiedono". Che fanno i "gestori" più che i difensorei della Fede, dalla quale discende la Comunione!
    Infatti c'è da sottolineare una cosa: la Comunione esiste NELL'UNICA FEDE! Non è un sentimento e non è uno "status" giuridico! Esiste solo e soltanto nell'Unica Fede! Ed il Vescovo non PUO' farsi scudo della veste Sacerdotale per diffondere proprie idee, accreditandole solo per l'abito che porta! Il Vescovo DEVE diffondere la Fede di sempre!

    Invece, ridotto tutto al formalismo e all' AUTO-CEFALIA delle "Chiese", basta che ci sia un Vescovo che "presiede" per definirsi in "Comunione" con Roma! E questo, dal punto di vista formale, non è nemmeno del tutto sbagliato! Infatti, formalmente, se c'è un Vescovo di Roma, allora Roma è presente. Formalmente.

    Ma la Comunione non è un atto formale e giuridico, come ripeto. La Comunione è CON PIETRO (e non viceversa)! Con la Fede di Roma! Mancando questa Comunione, MANCA LA VERA COMUNIONE! MANCA LA CHIESA!

    Ricordate quante volte, nonostante l'evidenza, i nostri interlocutori NC dicevano: "finchè c'è un prete di Roma che presiede, noi siamo in Comunione"! Questo ragionamento fa venire i brividi per il suo cinismo, ma formalmente è così. Ovvero: se il Sacerdote è responsabile della Comunione Vera nella Fede, è di Roma, e non dice o fa nulla ma anzi ci sostiene (il fatto che siano RM non è rilevante per questo discorso), allora noi siamo a posto! Il problema è suo. E il prete di Roma dirà: il problema è del mio Vescovo! E il Vescovo si scaricherà dicendo che il problema è della "collegialità"! In ultimo del Papa! Questo è il percorso che abbiamo visto anche nelle "risposte" che abbiamo letto!
    Poi, visto che il Papa esiste solo perchè è un simbolo e solo per scaricargli responsabilità, allora se il Papa dice qualcosa a riguardo, poi sarà facile fregarsene! E non agendo la Disciplina, tutto continuerà indisturbato!
    Sospendendo la disciplina, quindi, si sospende una prerogativa fondamentale per il Governo della Chiesa da parte di Pietro! Si dà un colpo secco al Ministero Petrino!

    E qui c'è pure la risposta della differenza tra Ratzinger Cardinale e Papa! Come può un Papato che ha subito tale ridimensionamento da dover addirittura assistere a continui ammutinamenti e indifferenza dei Vescovi, avera Autorità per farsi sentire? Come può ottenere un Papa, in questo clima di sabotaggio diffuso in modo ormai maggioritario, un qualisasi risultato?

    Da qui la scelta sacrosanta di Benedetto di Intraprendere la strada della azione e del Magistero che definirei "solitario". Sul tipo: io rendo questa testimonianza e non posso fare altro! Chi mi riconosce ancora come Papa, non rimarrà indifferente. E così conta di far ri-circolare il Cattolicesimo in una Chiesa che, mi dispiace constatarlo, ma Cattolica lo è di nome e non di fatto.
    La domanda è: possibile che Benedetto o i Papi in genere abbiano PAURA di applicare la Disciplina?
    Si dovrebbe rispondere con un'altra domanda: PERCHE' hanno "paura"? Perchè non lo fanno? Cosa o CHI impedisce di farlo?

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  16. Concordo con Michela.
    A volte gli argomenti sono un pò troppo difficili, date le mie scarse conoscenze in materia, per tentare un qualsivoglia approccio di approfondimento.
    Come ho anche già accennato manca tra l'altro una controparte per un dibattito attivo.
    Possibile che tutti i nc rispondano in maniera maleducata e di parte? Nessuno ragiona più? Lo so che sono preda di forti lavaggi del cervello e condizionamenti psicologici ma si rischia che il blog diventi un monologo fra Mic e Caterina.
    Le censure troppo strette non aiutano.

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  17. Grazie per le risposte e i chiarimenti.

    Comunque, Stefano, un luogo nella chiesa dove vige la disciplina, la parola della gerarchia viene diramata in poco tempo e tutti ne vengono a conoscenza e vi obbediscono c'è:
    è il cammino neocatecumenale

    vuoi fare il cambio?? :-D

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  18. Non so se sia più paura o più impotenza. Di fare vedere quanto poco conti un Papa, di quanta divisione esiste all'interno delle alte gerarchie.
    Se i fedeli sapessero o intuissero tutto ciò dove andrebbero? Si perderebbero? Quale confusione e perdita di fede causerebbe?
    Però è vero si tratta ancora di paura.
    Misteri, potere, denaro, ricatti. Non possiamo nascondere che tutto ciò esiste, e non si tratta di medioevo ma di oggi. Faccenda Banco Ambrosiano insegna ancora a mio parere.
    Ritorno alla povertà e niente potere politico alla Chiesa di Gesù questa è l'unica soluzione.

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  19. Cara Michela nel cammino vige il sistema delle sette e delle ditatture.
    Per questo vi è obbedienza. Non vi può essere altro.
    Ciao

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  20. stephanos78 ha detto...

    La domanda è: possibile che Benedetto o i Papi in genere abbiano PAURA di applicare la Disciplina?
    Si dovrebbe rispondere con un'altra domanda: PERCHE' hanno "paura"? Perchè non lo fanno? Cosa o CHI impedisce di farlo?

    ******************

    ^___^
    la risposta te l'ha data il beato Giovanni XXIII all'apertura del Concilio e che ho postato sopra ma che ripetere giova:


    la frase AMBIGUA detta da Giovanni XXIII è la seguente:

    All’iniziarsi del concilio ecumenico Vaticano II è evidente come non mai che la verità del Signore resta in eterno. Vediamo infatti, nel succedersi da una all’altra età, che le opinioni degli uomini si susseguono escludendosi a vicenda e gli errori spesso appena sorti svaniscono qual nebbia dinanzi al sole.

    Sempre la chiesa si è opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati con la massima severità. Ora, tuttavia, la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità. Essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi mostrando la validità della sua dottrina, piuttosto che rinnovando condanne.

    Gaudet Mater Ecclesia - Discorso apertura del Concilio - 11 ottobre 1962
    http://www.totustuus.biz/users/magistero/

    Tuttavia Giovanni XXIII NON abolì la condanna, tanto meno la pena all'errore...diciamo che questo passo, come dice il card. Biffi nel suo libro, è stato un altro di quelli strumentalizzati ed adoperati proprio dai VESCOVI per diffondere l'errore...

    ^__^

    RispondiElimina
  21. Leggetevi l'O.R. che uscirà domani....lo trovate qui:

    http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#15

    sembra che ci abbiano letto ^___^
    il titolo è:

    Riflessioni su comunicazione e promozione della fede
    Prima di tutto
    la comunione ecclesiale

    ^___^
    vi ricordo che domani alle 18,00 non troverete più il testo perchè la pagina cambia con l'aggiornamento....

    RispondiElimina
  22. Tuttavia Giovanni XXIII NON abolì la condanna, tanto meno la pena all'errore...

    lui non ha abolito; ma di fatto sia la condanna che la pena sono decadute... o no?

    Sapete che da un momento all'altro mi aspetto che vengano fatte valere per noi? ;)

    Caterina, ti ringrazio per l'articolo dell'Osservatore: me lo sono salvato... l'ho letto e apprezzato, ma sai che ho avuto una impressione stranissima?

    Si può parlare a suon di documenti, molto belli, profondi e vivi solo con chi già ascolta ed è in comunione; ma essi risultano molto pesanti, cartacei e 'morti' per i cosiddetti 'lontani'... non penso che possa capitare, tranne rarissime eccezioni, che una persona sia convertita da un documento del genere, che resta un fatto intraecclesiale per pochi intimi... se pure... :)

    capisco cosa intendono i neocat quando parlano di annuncio e concretezza, ma purtroppo poi non mi trovo d'accordo con i loro metodi e con i loro contenuti, dove non c'è la Verità...

    peccato, perché la concretezza è importante

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  23. Hai messo il dito nella piaga, Mic.
    Il neocatecumenato non sarebbe attecchito, con tutte le sue stravaganze liturgiche e dottrinali, se al fondo del proselitismo che esso conduce non ci fosse un'aperta reazione all'immobilismo,al formalismo,alle divisioni palesi o occulte che purtroppo contraddistinguono certo mondo ecclesiale che conta.

    RispondiElimina
  24. L'abilità di Kiko Arguello, consapevole fin troppo di tali limiti gravissimi della gerarchia ecclesiale, è stata ed è qualla di fingere complessivo attaccamento alla gerarchia per intrufolarsi nelle pieghe delle divisioni esistente e volgerle a proprio vantaggio.

    E',purtroppo, un fatto lapalissiano che la Comunione (fondamentale, come ha spiegato Caterina in modo esaustivo) non esiste nè all'interno della gerarchia vaticana nè all'interno delle conferenze episcopali.

    Ed è altrettanto evidente come di questa gravissima lacuna possano approfittare (e approfittano pesantemente) i movimenti, in particolare i neocatecumenali per offrire ai proseliti piatti apparentemente gustosi e prelibati di "evangelizzazione nuova",ma ridondanti il veleno della sola scimmiottatura della vera teologia e della vera e sana Dottrina.

    RispondiElimina
  25. Sono sicuro (lo dico con amarezza) che se oggi Scientology o altre sette analoghe volessero intrufolarsi nella Chiesa per ritagliarsi i loro (ampi) spazi, potrebbero farlo tranquillamente e magari riceverebbero l'approvazione dei loro "statuti".

    In tempi di ampia divisione o comunque di mancanza di comunione e di obbedienza da parte dei vcescovi e dei cardinali ( e non solo di pochi, com'è sempre accaduto) tali manovre incuneatorie di chi vuole ritagliarsi il proprio spazio all'interno della Chiesa sono estremamente facili. Direi persino automatiche.

    ...ne abbiamo visto qualcosa...!

    RispondiElimina
  26. diciamo che questo passo, come dice il card. Biffi nel suo libro, è stato un altro di quelli strumentalizzati ed adoperati proprio dai VESCOVI per diffondere l'errore...

    mi chiedo dov'erano quelli che dovevano garantire dagli strumentalizzatori e dalle strumentalizzazioni, che abbiamo ormai compreso non si contano ed hanno completamente stravolto l'identità cattolica?

    Molti sono stati emarginati e quindi messi a tacere; ma altri hanno lasciato fare! Perché?

    RispondiElimina
  27. Ma ci siamo chiesti quale ruolo possano aver giocato e giochino ancora le conferenze episcopali( con tutto il loro potere) in questo fortissimo decadimento della comunione e dell'obbedienza all'autorità del Papa?

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  28. X Uriel:

    Purtroppo i turni di lavoro mi hanno boccato. E' un peccato perchè sarei stato benissimo e avrei avuto occasione di conoscere la tua famiglia e tu la mia...

    RispondiElimina
  29. X Caterina:

    Hai ragione a focalizzare l'inizio di questo problema nel fraintendimento operato sulla frase di Giovanni XXIII.

    Ma io intendevo chiedermi perchè questa "impasse" non viene superata nettamente. Cosa impedisce di fare macchina indietro! Perchè un impedimento c'è sicuramente. Ma quale?

    Inoltre io non capisco il senso stesso di quella frase, che presumo sia quella che valse l'appellativo di "papa buono"...

    A che pro pronunciarla? Visto che la Chiesa di quel periodo aveva in sè delle "armate" di sovversivi pronti a sparare bordate da 80 appena avrebbero avuto voce!

    Le domande sono tante... E gravi

    RispondiElimina
  30. Dice Mic:


    Si può parlare a suon di documenti, molto belli, profondi e vivi solo con chi già ascolta ed è in comunione;


    Oppure mostrarli come Magistero a chi vuol far credere di essere in comunione ma non lo è.

    E' la "differenziazione" di approcci a cui mi riferivo anche con Veneranda.
    La "concretezza", poi, non può essere un assoluto. Altrimenti la Religione diventa una esposizione empirica... Si deve pensare all' "et et", in questo caso

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  31. "Ma io intendevo chiedermi perchè questa "impasse" non viene superata nettamente. Cosa impedisce di fare macchina indietro! Perchè un impedimento c'è sicuramente. Ma quale?"

    1.indebolendo l'autorità del papa
    si indebolisce anche l'autorità dei vescovi.

    2.Secondo me gi uomini di chiesa sono uomini di questo mondo, perchè la cultura di oggi ha un'influenza fortissima da cui non è facile sottrarsi.
    Il post moderno, così amato da Martini, porta all'impossibilità di operare un discernimento serio:
    se la bellezza prevale sul vero,
    se la razionalità ( come pure la metafisica )è violenza,
    se ogni esperienza va accolta per paura di spegnere lo Spirito,
    allora non si può più giudicare cosa è bene e cosa non lo è.

    Se la verità si impone da sè, come faccio ad affermarla, magari mettendomi contro delle persone e rinunciando alla carità in nome della verità?

    E' inutile addossare a vescovi responsabilità che sono comuni a tutta la chiesa: chi di noi ha fatto una lettera aperta ai giornali cattolici, ai vescovi, alla cei, sulle storture del cammino?
    Io personalmente non lo farei per non ferire la comunione ecclesiale.
    E credo che così la pensino i vari giornalisti vaticanisti, e tanti sacerdoti, gesuiti,religiosi....
    Anche noi lasciamo che la verità venga fuori da sola: chi ha dei dubbi può leggere dal sito i problemi e farsi una sua idea.

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  32. E credo che così la pensino i vari giornalisti vaticanisti, e tanti sacerdoti, gesuiti,religiosi....

    l'unico motivo per cui i vaticanisti non parlano chiaro è perché sarebbero immediatamente costretti a fare marcia indietro (l'esempio di Tornielli con la lettera di Arinze docet: tant'è che ora Tornielli si guarda bene dal prendere posizione, anzi è dalla loro parte...) non da ultimo con il rischio di perdere il posto

    quanto ai sacerdoti e religiosi, di ogni ordine, conosco personalmente casi che hanno visto la loro carriera ecclesiastica svanire, hanno vissuto l'emarginazione più totale, addirittura forme di persecuzione, quando non calunnie e ricatti... e ora interi ordini religiosi, dei più luminosi come tradizione spirituale sono irrimediabilmente inquinati... confessarsi o parlare con uno dei loro sacerdoti significa scoprire un errore diverso in ognuno e non riuscire a far loro riconoscere la vera identità cattolica: questo è una dei frutti della loro connivenza col Cammino quando non diretta adesione ad esso

    RispondiElimina
  33. La "concretezza", poi, non può essere un assoluto. Altrimenti la Religione diventa una esposizione empirica... Si deve pensare all' "et et", in questo caso

    sono d'accordo, Steph: la concretezza diventa un assoluto nel cammino ed è proprio questo che deforma le persone...

    RispondiElimina
  34. la concretezza è diventata un assoluto in ogni aspetto della nostra vita.
    L'esperienza precede la verità, come pure la ricerca di bellezza nell'esperienza religiosa,
    la gratificazione personale che giustifica le scelte, e così via.
    Il cammino sta usando gli strumenti che la società gli ha fornito.

    I sacerdoti non sono inquinati dal cammino, ma da questo modo di ragionare:
    non è solo mancanza di coraggio, è che nessuno è più sicuro di qual è la verità.
    Nel dubbio non si spegne lo stoppino fumigante, nel vuoto che tanti avvertono dentro di loro come si fa a dire dove sta il bene?

    Quando abbiamo fatto il discorso della protestantizzazione non abbiamo detto che estromettere Dio dalla storia dell'uomo porta a due conseguenze:
    1.la morte; la violenza fisica e morale (v. coloro che come dice MIc sono stati emarginati e paenalizzati per aver parlato)
    2. il silenzio di Dio, Lui stesso si ritira dal mondo, e le persone non sanno più cosa fare.

    RispondiElimina
  35. 1.la morte; la violenza fisica e morale (v. coloro che come dice MIc sono stati emarginati e paenalizzati per aver parlato)

    cara Michela,
    forse questa 'morte' - si tratta in fondo di 'martiri' nello spirito invece che con sacrifici cruenti come nel passato ma che purtroppo nel mondo non mancano neppure ora - è l'unico modo per evitare il 'silenzio di Dio'... sono sempre i martiri, cioè i testimoni autentici, il germe che feconda la Chiesa in ogni generazione, ma solo perché vi immette la Verità che é il Signore...

    RispondiElimina
  36. i sacerdoti non sono inquinati dal cammino, ma da questo modo di ragionare:

    questo modo di ragionare è stato fatto proprio in pieno dal cammino ed è il cammino che ha inquinato gli ordini religiosi non il modo di ragionare corrente; perché una buona e retta formazione riesce a riconoscere gli errori e a immettersi nella Verità...

    ... che poi non manchino gli errori del modernismo questo è un altro discorso e credo che il Papa abbia ben presente la necessità di riformare i Seminari...

    RispondiElimina
  37. Il cammino sta usando gli strumenti che la società gli ha fornito.

    ... e invece i cristiani sono quelli che vanno "contro corrente" rispetto al 'mondo'... il cammino sembra farlo solo in termini di morale, ma anche i principi morali sono applicati in maniera stumentale al cammino stesso: con comportamenti imposti dall'esterno che non scaturiscono dal cuore traformato dalla Grazia...

    RispondiElimina
  38. non è solo mancanza di coraggio, è che nessuno è più sicuro di qual è la verità.

    ... e chi dovrebbe esserne sicuro non se ne fa garante

    RispondiElimina
  39. Per Steph

    Sarà per un'altra volta, magari una domenica ad Albano alla San PioX.

    RispondiElimina
  40. "questo modo di ragionare è stato fatto proprio in pieno dal cammino ed è il cammino che ha inquinato gli ordini religiosi non il modo di ragionare corrente; perché una buona e retta formazione riesce a riconoscere gli errori e a immettersi nella Verità...!"

    non so, non ne sono più sicura.

    Se penso al nostro 'antipapa' ( come lo chiama Magister), non è mai andato d'accordo con Kiko, eppure ragionano nella stessa maniera.
    Forse si sentono tutt'e due riformatori e per questo non possono trovare punti di accordo!!

    RispondiElimina
  41. mic ha detto...
    Tuttavia Giovanni XXIII NON abolì la condanna, tanto meno la pena all'errore...

    lui non ha abolito; ma di fatto sia la condanna che la pena sono decadute... o no?

    Sapete che da un momento all'altro mi aspetto che vengano fatte valere per noi? ;)

    Caterina, ti ringrazio per l'articolo dell'Osservatore: me lo sono salvato... l'ho letto e apprezzato, ma sai che ho avuto una impressione stranissima?

    *********************

    No, non è decaduta....qui sta l'imbroglio ^___^
    qui sta l'abuso....
    e lo spiegava anche Ratzinger, quando trovo il passo lo citerò letteralmente, ora pressapocovo Ratzinger diceva questo:

    "....a causa di una falsa interpretazione delle parole del B.Giovanni XXIII all'apertura del Concilio, si è fatta una errata concezione, nella Chiesa, che Essa non eserciti più il suo mandato per correggere, ammonire, combattere l'errore, come se tutto ci fosse dovuto, ma questa cosa non è possibile, la Chiesa è Madre e come tale dispensa anche le correzioni e dice ancora oggi cosa si può o non si può fare....usare la misericordia non significa lasciare che l'errore prevalga sulla Verità, non erano queste le intenzioni del Concilio che ha sempre difeso la linea della continuità e della Tradizione dottrinale...."

    Io ho cercato di comprendere cosa intendesse dire Ratzinger....e lo dico nell'esperienza di mamma....mettiamo il caso che avendo due figli entrambi mi prendessero due brutte strade una però peggiore dell'altra....come affronterò il problema e con quali metodi parlerò ad entrambi ma anche ad ognuno di loro? ^___^

    I figli NON SONO TUTTI UGUALI nel senso che ognuno ha le sue specifiche qualità e difetti attraverso i quali bisognerà PARLARE.EDUCARE, CORREGGERE... e spesse volte non si possono usare gli stessi metodi correttivi con entrambi i figli....^___^

    Io credo che sia questo che intendesse dire sia Giovanni XXIII quanto Ratzinger....
    dire che è il tempo della Misericordia non l'ha inventato Papa Giovanni, lo disse Gesù stesso nel dare il via alla devozione del Sacro Cuore alla veggente....disse Gesù: E' GIUNTO IL TEMPO DELLA MIA MISERICORDIA....
    lo disse Gesù ancora a santa Kovalsa nell'Amore Misericordioso: LA MISERICORDIA CHE IO DO SERVA IN QUESTO TEMPO PER APRIRE A ME IL PROPRIO CUORE....
    ^__^

    Misericordia vuol dire DIALOGO.....
    e lo rammenta Gesù nel Vangelo: MISERICORDIA VOGLIO!!!
    ciò che si è confuso è il dialogo spacciato come ANARCHIA, RELATIVISMO, OPINONISMO....al contrario, il dialogo che la Chiesa ha sempre offerto è quello della APOLOGETICA CATTOLICA....ma negli anni '70 a chi interessava tale apologetica?^___^
    A Roma un giorno si e dieci PURE sfilavano cortei anticlericali, antistato, antitutto per avanzare con l'anarchico pensiero comunista....o peggio ideologico....

    Il dialogo NON si oppone alla correzione fraterna, al contrario, LA SPIEGA, LA FA AMARE.....perchè Dio non vuole che andiamo a Lui per costrizione, ma attraverso LA RAGIONE DEL CUORE, ATTRAVERSO LA COSCIENZA BEN EDUCATA....

    Occorre dire infatti che in passato la Chiesa, spesse volte, NON ti rispondeva alle tante domande che affioravano per natura di cose....ma ti rispondeva: CREDI E TI BASTA!
    Oggi questo non basta più.....e non è colpa di nessuno questo, ma dell'evoluzione della società che paga una certa cultura illuministica atea ed anticlericale a partire dal 1700....

    Come porre rimedio?
    APRENDO GLI OCCHI ^___^
    comprendendo gli inganni del demonio, ascoltando il Vicario di Cristo ponendo in lui la nostra fiducia.....fiducia non in un uomo, ma nel Vicario di Cristo...

    Molte cose che non comprendiamo oggi, saranno rese comprensibili "domani"....^___^
    questo non esclude la correzione fraterna là dove si rende necessario....il problema è relegato ai 40 anni di leggerezze compiute proprio dai Vescovi...a dimostrazione intanto che quando il pastore NON segue Pietro e lascia l'ovile della propria Diocesi aperta...vi entra di tutto e vi esce di tutto....i lupi travestiti d'agnello e i falsi mestri vengono a prendere le pecore dall'Ovile....^___^

    Io sarei per l'uso del fucile caricato a sale per colpire i lupi travestiti d'agnello, ma è Cristo stesso che midice: siate docili come colombe e ASTUTI come i serpenti....
    ^__^

    RispondiElimina
  42. Caro mic.....riguardo ai tanti e troppi documenti e carte che circolano, concordo con te....
    te la ricordi la canzone di Mina PAROLE, PAROLE, PAROLE????
    ^___^

    ecco, ci siamo capiti!! ;-)

    A parte il dono che mi ha dato il Signore di sentirmi proprio innamorata di Pietro ^___^ io leggo principalmente il Magistero del Papa, poi quello Ecclesiale (intendo qui quello ufficiale delle Congregazione, dei Sinodi e della CEI) e trovo che già COMPLICA LE SEMPLICI PAROLE DEL PAPA....^___^ figuriamoci il resto...

    I Cattolici se hanno tanta voglia di leggere, ce l'hanno il materiale buono senza andarsi ad impelagare in presunti testi catechetici di qualche laico...fra l'altro testi che devono ESSERE RIVEDUTI E CORRETTI ED APPROVATI...ergo, faccio prima e meglio a studiare sul Catechismo Cattolico...^___^ ma tanto per ricordare le parole di Gesù sul celibato: NON TUTTI LO COMPRENDONO....

    ^___^

    RispondiElimina
  43. No, non è decaduta....qui sta l'imbroglio ^___^
    qui sta l'abuso....


    un momento, Caterina, se non è decaduta, è però decaduta ogni volotntà d'intervento di chi deve farla valere (la condanna, la pena)...

    il che mi sembra sia come farla decadere de facto se non de iure

    Misericordia vuol dire DIALOGO.....

    la Chiesa non DEVE dialogare con chi ha dimostrato di voler condurre il dialogo unidirezionalmente a modo suo, deve INDICARE La VERITA' e dichiarare apertis verbis dove (insegnamenti, metodi, comportamenti) sta e dove NON STA

    Se la Giustizia, da sola, crea crudeltà, la misericordia senza Giustizia (che non è né giudizio né giustizialismo, ma capacità di bene) crea disordine... ed è quello che stiamo vivendo oggi

    la misericordia va bene quando si intravede l'errore e si cerca di riportarlo nell'alveo della comunione, ma quando c'è ostinazione, insieme all'errante lasci proliferare l'errore che produce una marea di altri 'erranti' e non credo che questo sia secondo la Giustizia che nasce dalla Misericordia ma non può sganciarsi dalla Verità, da ricondurre alla Persona del nostro Signore...

    RispondiElimina
  44. Però quando si vuole condannare lo si fà ancora. Vedre il caso di Lefebvre e Milingo, Solo per kiko & Co. è stato usato un altro peso e un'altra misura. Mi domando perchè, anche se precedentemente ho detto detto che è il potere del denaro e il denaro dà tanto potere ai nc.
    Non so quanti soldi muova la decima, ma solo a occhio e croce deve essere una cifra esorbitante. Nessuno vuole lasciarsi scappare questa opportunità, dalle parrocchie più in su fino alle alte sfere.
    Poi kiko è più astuto sia di Milingo che di Lefebfre, perchè finge sempre l'obbedienza, mai si è messo di punta contro la Chiesa con le sue idee. Tano poi fà quello che vuole e ottiene i risultati.
    Per questo è pericolosissimo, perchè incarna la falsità, la disonestà, la distruzione sistematica e programmata della Santa Chiesa di Gesù.
    Ma sappiamo che ogni cosa faccia non prevarrà, almeno questa consolazione non ce la toglie nessuno!
    Ciao

    RispondiElimina
  45. mic ha detto...
    No, non è decaduta....qui sta l'imbroglio ^___^
    qui sta l'abuso....

    un momento, Caterina, se non è decaduta, è però decaduta ogni volotntà d'intervento di chi deve farla valere (la condanna, la pena)...

    il che mi sembra sia come farla decadere de facto se non de iure

    ****************

    attento mic....se mi ragioni così sei ai confini del comportamento e della LOGICA dei sedevacantisti ^___^

    ciò che può sembrare a noi NON E' CIO' CHE DIVENTA SOLUTIVO per la Chiesa alla quale, non dimenticare mai, a Capo c'è Cristo....^__^
    Egli PERMETTE tutto questo, il perchè lo capiremo quando tanti problemi saranno superati e si ritornerà alla sana dottrina;-)

    Devi comprendere che non sta a noi DIFENDERE ma sta a noi di capire perchè Dio permette certe cose....e se le permette LUI non sta a noi IL GIUDICARE....ma semmai il parlarne per far affiorare appunto dove si annidono i problemi....in parole brevi ti rispondo parafrasando san Cipriano nel suo discorso sull'unità a Pietro ed alla Chiesa, dice all'incirca: LA CHIESA NON SARA' MAI ADULTERA......SIAMO NOI GLI ADULTERI QUANDO NON LE RESTIAMO FEDELI DANDO ORIGINE ALLE DIVISIONI ED ALLE CONTESE....MA NON PER QUESTO DIO LA RIPUDIA....

    a queste parole unisco che SAREMO NOI AD ESSERE RIPUDIATI se, come dice Gesù stesso: non chi mi dice Signore, Signore, ma chi fa LA VOLONTA' DEL PADRE MIO... e dice a Pietro e ai suoi: CHI ASCOLTA VOI ASCOLTA ME....ecco che mettere in pratica ciò che il Padre chiede è l'obbedienza alla CHIESA...

    Chi non si adeguerà PAGHERA' PER QUESTO...rispondera' personalmente davanti a Dio...e non pochi mistici tali riconosciuti dalla Chiesa, hanno raccontato di sapere non pochi vescovi in sosta al Purgatorio, ma Anche di preti scivolati all'inferno per non aver TRASMESSO QUANTO AVEVANO RICEVUTO...

    La pena non è decaduta.....Benedetto XVI in soli tre anni ha sospeso a divinis già diversi sacerdoti....lo so che si usa poco il bastone...^___^ ma questo non vuol dire che la pena sia venuta meno....semplicemente il PAPA HA DECISO CHE NON E' IL TEMPO DEL BASTONE ^___^
    se fa bene o male risponderà a Dio di questo....

    ^__^

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  46. Cara Caterina,
    non credo di correre il rischio di derive sedevacantiste, dal momento che riconosco l'autorità del Papa, seguo e mi nutro dei suoi insegnamenti... quindi non è che non riconosco la sua autorità, constato semplicemente che si astiene dall'esercitarla e a questo vedo agganciati dei risultati...

    noto che non si è affatto astenuto e non si astiene dal chiamare gli errori col loro nome - cosa che ha fatto con chiarezza e coraggio - in ordine alle correnti di pensiero, ma che si astiene dal farlo in ordine alle Verità della fede, anche se con l'esempio mostra il suo pensiero a chi (tra cui noi) vuole seguirlo...

    ma in un momento in cui ci sono TROPPI che NON VIGLIONO VEDERE e guardano da un'altra parte, non so quanto invece non sarebbe necessario un suo intervento esplicito più incisivo proprio in ordine alle verità della Fede.

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  47. Quando leggo e sento parlare di medicina della misericordia al posto del bastone, mi dico che i medici specialisti di questa medicina, dovrebbero rifare i loro esami, perchè quando vedo lo stato in cui si trova la Chiesa oggi nel mondo, mi dico che le loro prescrizioni non erano adatte ai sintomi osservati.
    Cattiva formazione dei medici, diagnosi non corrette con le conseguenti pessime prescrizioni, sintomi non solo non guariti, ma aggravamento della malattia.
    Sì quando vedo gli effetti di come è stata capita e applicata questa medicina della Misericordia, mi dico che ci vorrebbe e rapidamente il ritorno del "bastone", che non è violenza, ma richiamo all`obbedienza, al rispetto della sana dottrina.
    Era una medicina della misericordia, il lasciar crescere il cammino neocatecumenale, malgrado il suo rito con i suoi gravissimi errori teologici, sono stati misericordiosi coloro che non hanno corretto Arguello e le sue comunità ?
    È stato misercicordioso il PCL quando ha ceduto alle pretese di Arguello e ha riconosciuto la sua creazione, il suo rito ?
    È opera della medicina della misericordia fare di questo cammino uno strumento di formazione e iniziazione cattolica ?
    Io non lo credo, ma è solo la mia opinione .

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  48. a me sembra che insegnamenti e documenti non manchino... manca chi dice a chi sta andandosene per la tangente, ad esempio, con riti e prassi discutibili: "senti bello mio, quello che stai facendo è fuori strada e porta fruori strada quelli che ti seguono... padronissimo di continuare a farlo ma non pretendere di farlo nella Chiesa di Cristo"... se questa è ancora la Chiesa di Cristo...

    Che potrebbe anche essere espresso in maniera impersonale: "chi fa e pensa così e cosà si pone fuori dalla comunione..."

    Questo vale per Kiko Arguello & C. come pure per tutti i modernisti che hanno cambiato i connotati profondi della Chiesa...

    E, anche se questa è solo la mia opinione, so che l'ho detta grossa, ma so anche che il Signore mi perdonerà e mi darà la luce di cui ho bisogno, perché non ho nessuna intenzione di ostinarmi in questa valutazione, che è basata su quello che ho visto e vissuto soprattutto negli ultimi tempi... e sono qui che aspetto, soffrendo e pregando e soprattutto nella fiducia che la Chiesa è VIVA!

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  49. Penso che in ogni epoca, a partire dal Vangelo, la Verità è stata crocefissa, anche nella chiesa.

    da una parte Dio lo permette, anzi sembra proprio che sia questo lo strumento per cui la sua Parola si possa diffondere, attraverso storture,traviamenti, errori: la Parola messa a tacere, umiliata, e che continua a parlare ad ogni generazione.

    Dall'altra parte il dono che il Signore fa a coloro che desiderano conoscere questa Verità per seguirla, per innamorarsene, sta nel non 'aver ragione'.
    Ed è un bene che noi non possiamo vantarci di aver avuto ragione,
    rischieremmo di perdere il vero dono che à Lui stesso.

    questo per dire che io nel mio cuore so che certe cose sono sbagliate, e resteranno sbagliate,
    ma il Signore non mi permetterà di farne una bandiera di lotta, di farmi un vanto della mia ragione.

    tutto ciò non deve diventare un cedere alla tentazione di ritirarsi dalla buona battaglia, dal momento che non ho nessun potere su di essa.
    continuiamo a combattere sapendo che non è mio potere cambiare nulla (... e per fortuna!, come direbbero quelli che mi conoscono...)

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  50. E perchè Mic l`avresti detta grossa?

    Allora siamo in due !

    Sono mancati i medici della Misericordia che avrebbero per e con Misericordia dovuto richiamare all`ordine tutti i creatori, animatori, che si sono impadroniti della Sacra Liturgia stravolgendola .
    Ma questi specialisti della medicina della Misericordia , con le loro prescrizioni post-conciliari in tasca, sanno e benissimo usare il bastone quando si tratta di impedire i cattolici fedeli al rito antico di usufruire della libertà concessa loro dal Papa.
    Misericordia per gli uni, bastone per gli altri.

    Io non posso non interrogarmi .
    Reagisco con il semplice buon senso, in base a ciò che vedo, che sono talvolta obbligata di sopportare, in base a ciò che ascolto o leggo.

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  51. dice Emma
    "Ma questi specialisti della medicina della Misericordia , con le loro prescrizioni post-conciliari in tasca, sanno e benissimo usare il bastone quando si tratta di impedire i cattolici fedeli al rito antico di usufruire della libertà concessa loro dal Papa."

    Sono le persone che più usano parole come fratellanza, solidarietà, amicizia, tolleranza, bontà, che sono le meno tolleranti.
    Ce l'ha insegnato la rivoluzione francese, e lo sperimentiamo ogni giorno.

    RispondiElimina
  52. questo per dire che io nel mio cuore so che certe cose sono sbagliate, e resteranno sbagliate,
    ma il Signore non mi permetterà di farne una bandiera di lotta, di farmi un vanto della mia ragione.


    Michela carissima,
    ho quotato questo, ma non so dirti di quanto condivida ogni virgola e ogni sfumatura di questo tuo bellissimo post che sintetizza la realtà di oggi e quella di sempre e il nostro 'porci' in essa e con essa

    RispondiElimina
  53. si opus languet tuam operam expectamus fidentes! :)

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  54. Caro Mic

    Leggevo le tue amare considerazioni, quelle di Emma, di Stephanos, di Michela, con le quali mi sento pienamente concorde (il mio cuore condivide la vostra amarezza…)
    E mi chiedevo:
    Perché accade che oggi ci siano alcuni che si sentono in diritto di opprimere, bastonare i sottoposti,e altri che devono subire queste oppressioni, pur essendo disposti all’ubbidienza, e a seguire fedelmente il Papa e il Magistero? Pare quasi che vengano oppressi proprio in quanto ubbidienti, come tu giustamente hai rilevato…

    Pare che stia accadendo qualcosa che fa apparire paradossale l’applicazione della Misericordia
    all’interno della Chiesa, una caricatura della Misericordia che diventa buonismo, lassismo nei confronti degli iniqui e dei prepotenti, e oppressione permessa (o approvata!) sulla testa dei miseri e degli umili:
    che misericordia è mai questa? A me non sembra quella di Dio, che è sempre strettamente unita alla sua Giustizia…

    Ricordo allora che potrebbe sembrare più giusto, a chi rilegge la storia, un principe pagano come Giulio Cesare, che nei confronti dei popoli da lui conquistati applicava questa formula di politica clemente, qualora riconoscessero l’autorità di Roma:

    PARCERE SUBIECTIS ET DEBELLARE SUPERBOS.

    Ora invece nella Chiesa pare che tanti (quanti? Dio lo sa…) suoi ministri facciano il contrario:
    perdonano i superbi e reprimono e opprimono i sottomessi!
    Vorranno essi essere meno giusti di Giulio Cesare? E le stelle staranno a guardare? Ma, alla fine,
    “a Dio non la si fa!” (così constatava il protagonista de “La cittadella” di Cronin…)

    Dico “potrebbe sembrare”, perché questo era il livello massimo della giustizia – l’equità - a cui poteva arrivare un uomo giusto, prima della venuta di Cristo.
    Gesù infatti, pur essendo l’unico Innocente e Giusto in mezzo all’umanità, ha dovuto subire la massima ingiustizia:
    Il Giusto, l’Innocente, il vero obbediente al Padre viene condannato al posto degli uomini che in Adamo si erano ribellati, il Signore della Vita viene messo a morte, incomprensibile mistero d'iniquità:
    ecco che da allora Egli stesso ci addita lo scandalo della Croce che siamo tenuti a seguire, se lo amiamo, (ma già ve ne siete accorti nelle vostre riflessioni…)
    Questo è il Mistero che ci scandalizza sempre, anche quando lo viviamo in noi stessi e in tutti quelli che riteniamo servi obbedienti del Signore, che vengono vessati e oppressi, mentre i prepotenti spadroneggiano e sono rispettati e riveriti…ce ne stupiamo ancora e diciamo amareggiati:
    “Possibile?...Possibile…?”

    ======================

    Sì, Mic, è possibile, perché Dio che ha i suoi imperscrutabili disegni sui Suoi figli uniti a Gesù nel Corpo Mistico, lo sta permettendo; allora sarà possibile questo ed altro, (vedi i martiri di Orissa) finchè dura questo Venerdì Santo (scandito, a me sembra, nella cronaca degli eventi ecclesiali, da quel fatidico 13 giugno 2008, che sancì un fatto per tanti aspetti iniquo, e un sacerdote, col nick di don Camillo, aggredito e insultato da vari interlocutori NC, dichiarò tristemente nel blog di Tornielli: “E’ cominciata la Passione per la Chiesa” ed era un venerdì…).

    Oggi mi pare che la Chiesa stia vivendo un lungo Sabato Santo, e dobbiamo viverlo raccolti vicino alla Madre del Signore, Madre nostra e di tutta la Chiesa, che nella sua vita terrena viveva conservando tutte le profezie e il Vangelo nel suo cuore ed era piena di Fede, che mai ha vacillato, anche in quei due giorni in cui il Figlio era morto;
    perché Lei credeva che il Signore della Vita non può morire, se non per poco tempo, come Egli stesso aveva annunciato agli amici! Lei aveva Fede e Speranza (=certezza delle cose credute) e ce le insegnerà entrambe, ora che sono più che mai necessarie.

    ==================

    Così, sentendo Emma che riflette e ragiona e non si dà pace per le troppe ingiustizie, e dice:
    “Misericordia per gli uni, bastone per gli altri.”;
    e Mic:
    “sono qui che aspetto, soffrendo e pregando…”;
    e Michela “le persone che più usano parole come fratellanza,…”,

    allora mi ricordo quando Gesù disse, nel discorso della montagna:

    "BEATI I QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DELLA GIUSTIZIA, PERCHÉ SARANNO SAZIATI"

    "BEATI I PERSEGUITATI A CAUSA DELLA GIUSTIZIA, PERCHÉ DI ESSI È IL REGNO DEI CIELI"

    -----------

    Di fronte a tanta confusione nei semplici e ignari fedeli, disorientamento di svariate cause, e all’ingiustizia che sembra trionfare e ai servi buoni che non sanno, pur obbedendo, se otterranno ascolto e giusta mercede…
    E ripetendo a me stessa la dolorosa domanda di Mic (perché il Papa non fa valere l’autorità?), posso solo pensare che i “lupi” temuti da Benedetto XVI sono più forti e numerosi di quanto noi possiamo immaginare, e sembra che si debba dire:
    ”Il Pastore è percosso, e il gregge è disperso…” (Non era Gesù che annunciava la sua prossima Passione?)

    Allora noi ci sentiamo dispersi e presi da sgomento nel rivivere questa Passione del Corpo Mistico, che sembra non finire mai, ma ricorderemo San Paolo:

    35Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? 36Proprio come sta scritto:
    Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
    siamo trattati come pecore da macello.
    37Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di Colui che ci ha amati.
    (Rm 8, 35-37)

    ==========

    Cari amici,
    per finire…

    Siamo servi buoni e fedeli che soffrono per le prepotenze e ingiustizie ? Bene.
    Vediamo che i servi infedeli sono ingiusti e prepotenti verso quelli obbedienti? Bene.
    Sembra che il padrone di casa si sia assentato? Bene…
    Bene,…perché sembra che così si stia avverando quella parabola di Gesù sui servi vigilanti:

    (Lc 12,32-48)

    32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
    33 Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. 34 Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
    35 Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; 36 siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.
    37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! 39 Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».
    41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42 Il Signore rispose:
    «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 44 In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli.
    47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

    ================

    Vi ho raccontato i miei timori e le mie speranze, e voi sapete che Cristo, nostra Speranza, è risorto,
    HA GIA’ VINTO, anche se per noi la battaglia continua…

    P.S.
    Caro Mic,
    perdonami l’estensione del post, correggi, fraziona come ritieni giusto…
    e se ho detto cose inesatte (probabile…) spero che tutti vorrete correggermi,
    per la “cara Veritas”!

    E preghiamo ogni giorno per il Papa:
    Oremus pro Pontifice nostro Benedicto. Dominus conservet eum et vivificet eum et beatum faciat eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum eius.

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  55. Grazie, cara Sofia,
    condivido e mi associo alle preghiere

    ho fatto inserire il tuo intervento nel sito come riflessione di inizio settembre...

    RispondiElimina
  56. Dal mio ultimo intervento e dalle risposte di Mic, Emma, Micaela e Sofia.....concordo e quoto...e vi ringrazio per il dialogo....^___^

    e sulle note di Sofia, circa l'uso del bastone....vi rammento che il Signore percuote I SUOI, QUELLI CHE AMA MAGGIORMENTE, QUELLI DAI QUALI SI ATTENDE IL MANTENIMENTO DELLA SANA DOTTRINA IN MEZZO A TANTA ZIZZANIA.....
    ^____^


    pensate a questo: mentre i vescovi in quegli anni permettevano a Kiko di inventare una messa....ed altri imperversavano con la Teologia della Liberazione....ed altri ancora iniziavano a seminare le dottrine del tempo....PADRE PIO VENIVA PERSEGUITATO proprio da molti vescovi ;-) veniva esiliato e confinato nella sua cella....gli veniva proibito di confessare....
    ai preti più giovani che volevano continuare a dire Messa in latino, VENIVA LORO VIETATO con la conseguenza che si andò così a formare la FSSPX la quale all'inizio raccolse proprio un tripudio di successo proprio fra i preti giovani poichè Paolo VI aveva detto che solo i preti ANZIANI potevano celebrare in antico....e ancora altri vescovi iniziavano a VIETARE IL CATECHISMO DI SAN PIO X NELLE PARROCCHIE, iniziando a far infiltrare catechismi con pensieri modernisti....

    ^___^

    a buon intenditor....

    RispondiElimina
  57. Ringrazio, dal fondo del cuore, Sofia per la sua riflessione che serberò vicino a a me, per rileggerla in quei momenti bui, in cui sento vacillare la mia fiducia .

    Mi aiuterà a gestire la collera che sento salire in me quando non capisco il comportamento di quei pastori che dovrebbero guidarci in unione con il Pastore universale, il Successore di Pietro, e che invece ci guidano su vie parallele, di quei pastori che lasciano il loro gregge nelle mani di chi pastore non è ma pretende sapere meglio di chiunque la via, il percorso da seguire.

    Grande è la tentazione di andare laddove si conserva come un tesoro la Tradizione, ma so anche che non mi sentirei in armonia separandomi dal mio Pastore, il Papa, Benedetto XVI .

    Sì la riflessione di Sofia mi permetterà di prendere una grande respirazione e la giusta distanza dalle emozioni, talvolta violente, che mi invadono, quando vedo ciò che sta succedendo nella Chiesa, il 13 giugno, un grido è salito: non è possibile!

    NON È POSSIBILE che un laico imponga il suo rito alal Chiesa, non è possibile che le sue idee diventino strumento di formazione cattolica.

    NON È POSSIBILE che uno strumento di iniziazione e formazione cattolica, inizi e formi non con e alla Liturgia della Chiesa cattolica ma con un rito sincretista inventato da un laico .

    Ebbene SÌ È POSSIBILE, questo è possibile nella nostra Chiesa oggi, la disobbedienza legittimata e eretta in strumento di formazione.

    Sì dovrò leggere e rileggere il testo di Sofia e respirare molto profondamente!

    RispondiElimina

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