martedì 28 aprile 2009

Ma quale festa, la Liturgia è un dramma


Scrive Caterina:
“Ma quale festa, la liturgia è un dramma”: lo afferma Monsignor Nicola Bux, teologo e liturgista scelto dal Papa a far parte del suo gruppo che si occupa delle Liturgie del Pontefice. Con lui affrontiamo il tema del senso del sacro nella liturgia: “Credo che questo senso del sacro si potrà recuperare quando comprenderemo che la messa non è mai uno spettacolo, un divertimento o una proprietà del singolo sacerdote, ma un vero e proprio dramma. Spesso ci riempiamo la bocca con la parola festa, ma quale festa. Nella messa ricordiamo il sacrificio di Cristo, ecco la verità. Cristo si è immolato per noi e poi si usa il vocabolo festa. È corretto parlare di festa solo dopo aver compreso e accettato il concetto che Cristo ha dato la vita per noi. Allora, è lecito parlare di festa, ma prima mai”.

Poi aggiunge: “Una buona liturgia deve avere al suo centro la croce, ma essa sempre più spesso, collocata al lato, o in posti poco visibili, ha perso il suo vero ed autentico significato. Sembra molto di più una suppellettile, che non un centro di adorazione. A volte ho la sensazione che una croce al centro dell’altare dia fastidio, quasi sia di impaccio. Per essere duri: il più delle volte non la guarda nessuno”.

Monsignor Bux parla del concetto di devozione: “Per ridare alla liturgia il senso del sacro, è necessaria la devozione. Basta con messe celebrate come avvenimenti mondani e intrattenimento. Occorre la devozione, l’incontro col volto di Dio. Ma spiacevolmente questo avviene molto,ma molto raramente. Senza un incontro con il vero volto di Dio, senza devozione, la messa diventa un rituale, una auto celebrazione del sacerdote che non ha alcun senso”.

Provocatoriamente monsignor Bux si pone e pone una domanda: “Quanti oggi, celebrando la messa, rivolgono lo sguardo a Dio e alla croce? Pochi, ecco perché il senso del sacro si va attenuando nelle nostre messe”. E allora che cosa fare? Penso che una buona idea possa essere la seguente: nella seconda parte della messa, dall’offertorio in poi, tanto per capirci, il sacerdote potrebbe celebrare rivolto verso la croce, ad orientem.

Per quale ragione "ad orientem"? In tal modo, i fedeli non vedrebbero più la figura del sacerdote, che non è il protagonista, ma assieme a lui, contemplano la croce, il mistero. Dunque una posizione "ad orientem" nella seconda parte della messa. Mi sembra conveniente. In questa maniera la liturgia acquisterebbe valore maggiormente escatologico, di mistero ed adorazione, la gente stessa comincerebbe a comprendere ed apprezzare il valore escatologico, per usare una parola difficile, della liturgia. Guardare ad oriente equivale a contemplare il Signore che viene, penso che questa posizione, del resto usata dagli orientali, possa aiutare a trovare maggior raccoglimento. Ecco la mia modesta proposta per una riforma graduale e sensata: guardare ad oriente nella seconda parte della Santa Messa.

In un'intervista che ci ha rilasciato qualche giorno fa, lo storico Franco Cardini ha parlato di crisi del senso del sacro. Bisogna vedere in che senso ha lanciato questa affermazione. Ma il senso del sacro è Dio. Apparentemente questo senso del sacro, cioè di vicinanza e di ricerca di Dio, oggi sembra offuscato,vero. Ma non sarei tanto pessimista. In fondo l’uomo per natura cerca sempre Dio. Molte volte anche per comodità personale o con forme corrotte e sbagliate come la superstizione o la magia, ma alla fine il contatto viene cercato. L’alleanza con Dio anche egoisticamente, conviene all’uomo.

48 commenti:

  1. Spesso ci riempiamo la bocca con la parola festa, ma quale festa. Nella messa ricordiamo il sacrificio di Cristo, ecco la verità. Cristo si è immolato per noi e poi si usa il vocabolo festa. È corretto parlare di festa solo dopo aver compreso e accettato il concetto che Cristo ha dato la vita per noi. Allora, è lecito parlare di festa, ma prima mai”...

    abbiamo ormai toccato con mano quanto i nostri interlocutori neocat siano refrattari a questa verità della fede, non per loro responsabilità, ma di chi li pseudo-evangelizza

    Dice ancora don Bux:
    "Basta con messe celebrate come avvenimenti mondani e intrattenimento. Occorre la devozione, l’incontro col volto di Dio. Ma spiacevolmente questo avviene molto, ma molto raramente. Senza un incontro con il vero volto di Dio, senza devozione, la messa diventa un rituale, una auto celebrazione del sacerdote che non ha alcun senso"...

    in realtà. nel Cammino si tratta di un'"esultazione" (questo il termine usato da Kiko), nonché di un'autocelebrazione dell'Assemblea. Queste le testuali parole delll'iniziatore: "il sacramento non è solo il pane e il vino ma anche l'Assemblea" (e comunque sappiamo che per lui si tratta non del Corpo e Sangue di Cristo ma del "pane dell'afflizione" e del "vino dell’esultanza dell’entrata nella terra promessa")
    e continua: "Non c'è Eucaristia senza Assemblea che la proclama. E' un'Assemblea intera quella che celebra la festa e l'eucaristia, perché l'eucarestia è l'esultazione dell'Assemblea umana in comunione, perché il luogo preciso in cui si manifesta che Dio ha agito è in questa Chiesa creata, in questa comunione. E' da questa Assemblea che sgorga l'Eucaristia".

    Il vaticano II dice: "la azioni liturgiche non sono azioni private ma celebrazioni della Chiesa" (S.C. 26 e 47-48, CCC 1323 e 1356-1383)
    Nel Messale Romano è detto: "Non sempre si può avere la presenza e l'attiva partecipazione dei fedeli - che manifestano più chiaramente la natura ecclesiale dell'azione liturgica - sempre però la celebrazione eucaristica ha l'efficacia e la dignità che le sono proprie, in quanto è azione di Cristo e della Chiesa e il sacerdote vi agisce sempre per la salvezza del popolo."

    La Santa Messa conserva quindi il suo valore infinito anche quando - per ragioni di necessità - è celebrata dal solo sacerdote: lo ricorda anche Giovanni Paolo II nell’enciclica "Ecclesia De Eucharistia " (2003), al n. 31, scrive invece: "Si capisce, dunque, quanto sia importante per la vita spirituale del Sacerdote, oltre che per il bene della Chiesa e del mondo, che egli attui la raccomandazione conciliare di celebrare quotidianamente l’Eucaristia, "la quale è sempre un atto di Cristo e della Sua Chiesa, anche quando non è possibile che vi assistano fedeli".

    Inoltre nella Misterium fidei n.5 viene ricordato; "Tra quelli che poarlano e scrivono di questo sacrosanto Mistero, vi sono alcuni che circa le Messa private, il dogma della transustanziazione e il culto eucaristico, divulgano certe opinioni che turbano l'animo dei fedeli ingenerandovi non poca confusione intorno alle verità di fede.

    Sarebbe stato sufficiente che Kiko rispettasse le norme conciliari di cui si dice portatore!

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  2. Trascrivo qui il post di Chisolm, che altrimenti resterebbe nascopsto nel thread precedente

    “Da domani tutti a studiare Teologia, dopo di che, prima di farci la comunione anziché recitare il Credo sosterremo gli esami di ammissione all'Eucarestia…”

    Non è necessario, caro amico, nella Chiesa non ci sono livelli di iniziazione di tipo “gnostico” ma di iniziazione cristiana, cioè a livello sacramentale. Studiare teologia è l’incontro tra il datum creaturale e il donum divino, ossia il momento felice di una relazione tra una creatura e quel che, per donum appunto, è chiamata ad essere: essere teologo, più che un vanto, è la responsabilità connessa al donum veritatis.

    Più che sostenere esami relativi alla “ricezione dell’eucarestia” basterebbe leggere la teologia che è inscritta nel sacrificio eucaristico stesso: dirò di più: c’è più teologia nell’eucarestia che in tutti i trattati teologici scritti in ogni tempo.
    In essa, tutta la storia della salvezza converge verso quel mistero d’Amore che si offre per accogliere, si dà per cancellare il peccato, si immola per portare a livello divino ciò che è a livello di creatura.

    Non si può leggere l’eucarestia con aggiustamenti che la rendano un fenomeno di massa, un evento mediatico, uno stravolgimento del clima santo che quel sacrificio esige. I tempi della parola, dell’ascolto, del silenzio, della lode, della proclamazione della Parola sono note da incidere sul pentagramma sacro della liturgia, una musicalità che va recepita coralmente e coralmente restituita al Datore del dono.

    Esiste ancora, grazie a Dio, qualche sacerdote che sostiene l’Ostia bene in vista e ben in alto per istanti che appaiono interminabili: certe volte scruto il volto del celebrante e qualche volta ci leggo l’onere di quel Peso, la Grazia di sollevare il corpo di Cristo come se la sua massa fisica fosse concentrata in quel piccolo disco bianco,
    Così per il calice, il Sangue della redenzione, dato per noi per la remissione dei peccati.

    Insomma, davanti ad un mistero che può essere solo accolto per fede, bisogna inchinarsi col rispetto verso il Sacro che esprime: aggiustamenti, sia catechetici (cioè estremamente riduttivi della grandezza dell’evento eucaristico), sia coreografici (cioè distruttivi di quel “clima” che l’adorazione esige), non fanno un bel servizio al Mistero di Dio che, come sai, non si rivela nel tuono, nel fragore, nel vento impetuoso, ma in una “voce di silenzio sottile”.

    Concludo dicendo che, comunque, recitando il Credo con convinzione e adesione, si fa già una specie di esame di ammissione, giacché la stessa bocca che proclama la storia della Salvezza, si appresta a ricevere come cibo quella stessa Salvezza.
    Spero che tra le tante innovazioni strampalate non venga aggiunto, un giorno, il rito dell’ “aperitivo liturgico” per preparare lo stomaco al banchetto cui Cristo ci invita.

    Saluti,
    Chisolm

    28 aprile, 2009 10:05

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  3. O Dio, perché ci respingi per sempre, perché divampa la tua ira contro il gregge del tuo pascolo? (2)Ricordati del popolo che ti sei acquistato nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tuo possesso, il monte Sion, dove hai preso dimora. [3]Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario. [4]Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio, issarono i loro vessilli come insegna. [5]Come chi vibra in alto la scure nel folto di una selva .(6)con l'ascia e con la scure frantumavano le sue porte. (7)Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome; (8)pensavano: «Distruggiamoli tutti»; hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese. (9)Non vediamo più le nostre insegne, non ci sono più profeti e tra di noi nessuno sa fino a quando...(10)Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario, il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome? (11)Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la destra?(12) Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi, ha operato la salvezza nella nostra terra. (Salmo 74)

    Sempre dalla seconda lettera che io e Annarita abbiamo inviato al Santo Padre nel 29 Aprile 2008:

    Sì, il dolore del Salvatore, che ha il cuore colmato di amarezze da coloro che gli dovrebbero essere più uniti, grazie al Sacramento dell’Ordine. Come possiamo noi tutti, dal più grande al più piccolo, consolare il Sacratissimo Cuore di Gesù? Sicuramente non sarà con l’accettare da parte della Gerarchia della Chiesa Cattolica, il Cammino Neocatecumenale come movimento Cattolico, che in questi ultimi quarant’anni ha profanato il Santissimo Sacramento, sia con la dottrina che con le azioni, nel celebrare una liturgia Eucaristica totalmente eretica e blasfema. Stiamo forse esagerando? Noi pensiamo di no, perché il nostro pensiero nasce dalla nostra esperienza dentro questo Cammino cosiddetto “Cattolico”. Carissimo Santo Padre, in questa lettera uniremo il dolore del Redentore con il Suo, prima di tutto denunciando ciò che Lei sicuramente sa già benissimo, cioè la falsa consegna degli Statuti definitivi al Cammino Neocatecumenale da parte del Cardinale Rylko nella sede della Congregazione del Pontificio Consiglio per i Laici il giorno 13 Giugno 2008. Codesto Statuto, oltre che presentare un testo veramente offensivo per l’accostamento che in esso si fa della Sacra Scrittura, della vera Tradizione della Chiesa Cattolica, e del Catechismo della Chiesa Cattolica, alle aberranti catechesi contenute negli Orientamenti alle Equipes di Catechisti, contiene anche l’articolo 13, riguardante la celebrazione dell’Eucaristia che, oltre che annullare la lettera mandata da Lei per mano del Cardinale Arinze, promuove una prassi liturgica veramente blasfema. E come potremo noi trattare quest’argomento così complicato, questo grave problema in maniera veramente convincente, senza mancare di carità a nessuno? Noi abbiamo pensato di proporLe le parole stesse di Kiko Arguello, pronunciate durante la conferenza stampa fatta subito dopo la consegna degli Statuti definitivi, che forse faranno comprendere in maniera completa e definitiva la sua diabolica dottrina sull’Eucaristia, proposta e perpetuata per quarant’anni nella Chiesa Cattolica, da lui e dal Cammino Neocatecumenale.
    Carissimo Santo Padre, queste sono le gravissime affermazioni di Kiko Arguello circa la sua vera dottrina sull’Eucaristia, pronunciate durante la conferenza stampa che ha seguito la falsa consegna degli Statuti definitivi del Cammino Neocatecumenale il 13 Giugno 2008, nel giorno e nell’ora in cui Lei era impegnato, a Roma, con il Presidente Americano Gorge W. Bush:

    (Intervista tratta da : http://korazymneocat.blogspot.com/2008/06/cammino-neocatecumenale-giallo- in.html)
    Ecco che Kiko "spiega" il motivo "teologico" della Comunione Neocatecumenale!!!!

    “Noi l'abbiamo finora sempre fatta da seduti, e non per disprezzo – ha affermato - ma perché per noi è sempre stato molto importante comunicarsi anche con il Sangue. Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea , con il pane azzimo a significare la schiavitù e l'uscita dall'Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa”. E qui, aprendo una lunga parentesi, l'iniziatore ha riassunto la sua catechesi sull'ultima cena, sul pane e sul vino: “Quando nella cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando si parla della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c'è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell'uomo all'egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l'umanità). Più tardi – ha continuato Kiko – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino. Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati”. “Abbiamo scelto di fare la comunione seduti – ha affermato Kiko avvicinandosi al cuore della questione - soprattutto per evitare che si versasse per terra il Sangue di Cristo. La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata. Invece, con il fedele seduto, questi ha il tempo – ha spiegato Kiko - di accogliere il Calice con tutta calma e senza movimenti bruschi, di portarlo alla bocca, di comunicarsi con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, ha specificato Carmen alla sua destra. Dal canto suo padre Mario Pezzi rilevava che la decisione originaria di comunicarsi seduti era stata presa di comune accordo con la Congregazione per il Culto Divino e con il Cardinal Mayer, prefetto tra il 1984 e il 1988.
    Arguello ha insomma messo in evidenza soprattutto il fatto che Lei, avesse dato il suo via libera a quella sorta di compromesso che prevede da un lato la Comunione in piedi, come richiesta dalla Congregazione del Culto Divino, e che dall'altro però esenta il Cammino dalla processione (ma se l’ha chiesta il Papa stesso!), che la lettera di Arinze invece imponeva. “Ora è il Papa a dover combattere con Arinze!” esclamava Kiko in conclusione, senza specificare nulla – ancora una volta – riguardo a presunte differenze fra “pane” e “vino”.

    Con queste scandalose menzogne Kiko fa’ intendere falsamente, che Lei , Santità, sarebbe andato contro la lettera del Cardinal Arinze, come se quella lettera non fosse stata voluta e scritta da Lei.”

    Sulla Comunione il Papa ci disse: “Parleremo”, e non ci disse nulla. E poi
    arrivò la lettera di Arinze”.
    Accolta ufficialmente con “gioia”, quella lettera fu per il Cammino un vero shock, e oggi lo dicono apertamente:
    “La lettera di Arinze, che concedeva le monizioni, le risonanze e lo scambio della pace, ma chiedeva di uniformarsi alla Comunione prevista dai libri liturgici – era per noi una vera catastrofe, dal momento che fare la comunione come tutti, senza le due specie e con le ostie, e in processione verso l’altare, significava annullare ogni segno della catechesi che si stava facendo, come pure annullare le concessioni ricevute da Giovanni Paolo II. Ci dicemmo: Signore siamo persi! – continua Kiko ricordando il momento della lettera di Arinze – Signore, qui finisce tutto!”. “Quando, nel maggio 2007, fummo nuovamente ricevuti da Benedetto XVI – continua Kiko – chiedemmo di poter ricevere la Comunione in piedi, ma restando al proprio posto, senza la processione. “Ottimo”, ci disse il papa. Ne fummo molto felici. In molti hanno provato poi a non fare approvare queste norme, ma il Signore ha voluto diversamente, e il Papa ci ha concesso la Comunione in piedi senza processione”. “Ora è lui – dice sorridendo – che deve combattere con Arinze!”.
    “Ma non importa tutto questo – conclude Kiko – perché le cose hanno sempre un loro travaglio e tutto si fa con molta sofferenza: l’importante oggi è gioire per il fatto che il Papa ha confermato che noi siamo una realtà ecclesiale che è un dono dello Spirito Santo in aiuto alla Chiesa nella nuova evangelizzazione: fino ad ora era tutto in forse, eravamo ad experimentum, ma il papa ha il carisma di confermare nella fede e lo ha fatto. Il Cammino è una realtà ecclesiale".
    http://korazym-neocat.blogspot.com/
    Oltre che confermare concretamente (cioè con le sue stesse parole) che Kiko è un pericoloso eretico che sta minando la sana fede Cattolica, questa dottrina viene insegnata in maniera sistematica in tutte le comunità neocatecumenali del mondo, traviando milioni di coscienze. Queste sue affermazioni confermano il fatto che Kiko Arguello, Carmen Hernandez, P. Mario Pezzi ed i suoi più stretti collaboratori non sono mai stati Cattolici, e conferma anche il fatto che Kiko Arguello nella sua vita non ha mai incontrato Gesù Cristo, ed infine conferma quanto il suo agire sia condotto con una malizia luciferina. A questo punto si può addirittura affermare che oltre a non essere cattolico Kiko non è neppure Cristiano. E la questione che aggrava ancora di più la sua situazione è che sta usando in maniera indebita il Suo nome, Santità, come se Lei fosse d’accordo con lui, cosa che nelle lettere precedenti Le avevamo già denunciato, difatti nella stessa intervista ha affermato: “Sappiamo che il Papa vuole ora che anche le catechesi diventino pubbliche, indipendentemente dagli studi degli altri dicasteri: un desiderio, quello del Santo Padre, – dice Kiko – che ci è stato confermato dal segretario sostituto di Stato, mons. Filoni”. “Non sappiamo con quali tempi, dunque, ma presto la pubblicazione degli Orientamenti alle equipes di catechisti sancirà l’ultima fase del percorso di approvazione dei contenuti teologici del Cammino”. “Ad esaminare le nostre catechesi – continua Kiko – fu una Commissione presieduta da mons. Tarcisio Bertone, all’epoca segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, affiancata da una nostra Commissione. Hanno rivisto tutto, e approvato tutto”.
    Queste dichiarazioni infine confermano il fatto ormai pubblico che Kiko Arguello e la sua cerchia più ristretta (compresi Cardinali, Vescovi e Sacerdoti compiacenti), usino il Suo nome in maniera indebita, facendo credere che Lei sia favorevolissimo alle loro evidentissime eresie.

    Pio XII; quest’ultimo riguardo ai tempi futuri, in riferimento al Messaggio di Fatima profetizzò: “Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria, sui pericoli che minacciano la Chiesa, è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la fede, nella Sua Liturgia, la sua Teologia e la Sua anima… Sento tutt’intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il Suo passato. Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata di credere che l’uomo è diventato Dio. Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: Dove lo anno portato?

    (13)Tu con potenza hai diviso il mare, hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque. (14)Al Leviatàn hai spezzato la testa, lo hai dato in pasto ai mostri marini.(15)Fonti e torrenti tu hai fatto scaturire, hai inaridito fiumi perenni. (16)Tuo è il giorno e tua è la notte, la luna e il sole tu li hai creati. (17)Tu hai fissato i confini della terra, l'estate e l'inverno tu li hai ordinati. (18)Ricorda: il nemico ha insultato Dio, un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome. (19)Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri. (20)Sii fedele alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza. (21)L'umile non torni confuso, l'afflitto e il povero lodino il tuo nome. (22)Sorgi, Dio, difendi la tua causa, ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno. (23)Non dimenticare lo strepito dei tuoi nemici; il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine. (Salmo 74)

    Gianluca Cruccas

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  4. fonte-http://blog.messainlatino.it/

    Mons. Mons. Fellay fa il punto e lancia una crociata di rosari per il Papa

    +Ave Maria

    Cari Amici e Benefattori,

    Al momento di lanciare una nuova crociata del Rosario, durante il nostro pellegrinaggio a Lourdes lo scorso ottobre, non pensavamo in una risposta così veloce dal cielo alla nostra richiesta! [..] Dopo il Motu Proprio sulla Messa, [..] è nella visita a Roma nel mese di gennaio, dove abbiamo donato un bouquet di 1.703.000 rosari al Papa, che ho ricevuto dalle mani del Cardinale Castrillón Hoyos il decreto sulla rimessione delle “scomuniche”.
    [..]
    In effetti, è impossibile capire la nostra posizione e il nostro atteggiamento nei confronti della Santa Sede, se non riconosciamo la percezione della crisi in cui versa la Chiesa. Qui non si tratta di situazioni superficiali, o di visioni personali. Si tratta di una realtà che va al di là della nostra percezione, riconosciuta dalle stesse autorità di tanto in tanto, e verificata nei fatti oramai troppe volte. Questa crisi ha molti aspetti, diversi, a volte profondi, a volte circostanziali, e di questo noi tutti soffriamo. I fedeli sono soprattutto sconvolti da certe cerimonie della nuova liturgia - purtroppo spesso scandalose! – dalla normale predicazione, dove vengono proposte posizioni, in particolare sulla morale, in totale contraddizione con l'insegnamento della Chiesa plurisecolare o l'esempio dei santi. I genitori hanno spesso dovuto constatare con immenso dolore la perdita della fede nei loro figli affidati ad istituti di educazione cattolica, o deplorare la loro quasi totale ignoranza della dottrina cattolica dovuta a mancanza di catechesi. Nei religiosi, in numero incalcolabile, a seguito delle revisioni nelle loro costituzioni, e dopo la riqualificazione conciliare, si manifesta la perdita di spirito evangelico, in particolare quello della rinuncia, della povertà, del sacrificio che si è tradotto in una quasi immediata diminuzione delle vocazioni, tanto che molti ordini e congregazioni chiudono i loro conventi, uno dopo l'altro, quando addirittura non scompaiono del tutto. La situazione di molte diocesi è altrettanto drammatica.
    [..]

    Ma prendiamo i testi dei Padri della Chiesa, il magistero, la liturgia, la teologia attraverso tutti i secoli: troviamo una unità alla quale noi intendiamo aderire con tutto il nostro cuore. Ma questa unità dottrinale è fortemente contraddetta, ferita, diminuita in pratica, dalle attuali linee di condotta. Non siamo noi ad inventare una rottura, purtroppo esiste, basta vedere come alcuni Episcopati ci trattano, anche dopo la rimozione delle scomuniche, per vedere come profondo è il rifiuto di questi moderni nei confronti di tutto quanto sa di Tradizione, al punto che risulta impossibile non dare a questo rifiuto altra definizione se non quella di rottura con il passato.

    Sì, noi tutti siamo stati tanto sorpresi dalla pubblicazione del decreto del 21 gennaio, quanto lo siamo stati per la violenza della reazione dei progressisti e della sinistra, in generale, nei nostri confronti. E' vero che hanno trovato un'occasione d'oro nelle malaugurate parole del Vescovo Williamson, che hanno permesso loro di attribuirle a tutta la Fraternità maltrattandola e considerandola il capro espiatorio. In realtà, siamo stati strumentalizzati in una lotta molto più importante: quella della Chiesa, che porta bene il suo titolo di Chiesa militante contro gli spiriti maligni che vagano in aria, come dice San. Paolo.

    Sì, non esitiamo ad inserire la nostra piccola storia nella grande storia della Chiesa, in questa lotta titanica per la salvezza delle anime, come è già annunciato nella Genesi, e descritta in modo sorprendente nel l'Apocalisse di San Giovanni. Spesso questa lotta spirituale, rimane a livello spirituale; di tanto in tanto dal livello delle menti e delle anime scende a livello del corpo e diventa visibile, come nelle aperte persecuzioni.

    Dobbiamo riconoscere, vedendo quanto è accaduto negli ultimi mesi, un aumento di intensità in questa lotta. Ed è chiaro che l'unico a cui in ultima analisi è mirata, è il Vicario di Cristo, nel suo sforzo di avviare una qualche restaurazione della Chiesa. Si teme un riavvicinamento tra il capo della Chiesa e il nostro movimento, la paura della perdita dei risultati del Concilio Vaticano II, e viene fatto ogni sforzo per neutralizzarlo. Ma che cosa pensa veramente il papa?

    Qual è la sua posizione? Progressisti ed ebrei gli intimano di scegliere tra il Concilio Vaticano II e noi ... al punto che per rassicurarli la Segretaria di Stato non ha trovato di meglio che porre come condizione necessaria per la nostra esistenza canonica la piena accettazione di ciò che noi vediamo come la principale fonte di problemi attuali e alla quale ci siamo sempre opposti ... Tuttavia, loro come noi sono vincolati dal giuramento anti-modernista e da tutte le altre condanne della Chiesa. E’ per questa ragione che non possiamo accostarci al Concilio Vaticano II se non alla luce di queste dichiarazioni solenni (professione di fede e giuramento antimodernista) fatte davanti a Dio e alla Chiesa. E se questo sembra incompatibile, vuol dire che sono le novità ad essere sbagliate. Facciamo affidamento sulle discussioni dottrinali annunciate al fine di chiarire il più profondamente possibile questi punti.

    Approfittando della nuova situazione dopo il decreto sulle scomuniche, che non ha cambiato nulla nello statuto canonico della Fraternità, molti vescovi tentano di imporci la quadratura del cerchio esigendo da noi l'obbedienza alla lettera del diritto canonico, in ogni punto, come se noi fossimo perfettamente in ordine, allorché al tempo stesso ci dichiarano canonicamente inesistenti! Già un Vescovo tedesco ha annunciato che prima della fine dell'anno, la Fraternità sarà ancora una volta al di fuori della Chiesa... Bella prospettiva! L'unica soluzione praticabile, quella d’altronde che noi abbiamo sempre chiesto è di una situazione intermedia, necessariamente incompleta e imperfetta dal punto di vista canonico, ma che venga accettata in quanto tale, senza rinfacciarci sempre l’accusa di disobbedienza o ribellione, senza continuare a lanciare nei nostri confronti divieti insostenibili. Perché, in ultima analisi, la situazione anomala in cui si trova la Chiesa e che noi chiamiamo stato di necessità, è dimostrata una volta di più con l'atteggiamento e le parole di alcuni vescovi nei confronti del Papa e della Tradizione.

    Come andrà a finire? Non lo sappiamo. Noi manteniamo la nostra proposta e cioè che venga accettata la nostra attuale situazione imperfetta come provvisoria, affrontando le discussioni dottrinali finalmente annunciate, con la speranza che si raggiungano buoni frutti.

    Ma in questo percorso così difficile, di fronte a così violente opposizioni, chiediamo a voi, cari fedeli, ancora una volta, di ricorrere alla preghiera. Ci sembra che sia giunto il momento di lanciare una vasta offensiva, profondamente radicata nel messaggio della Madonna a Fatima, che ha promesso una felice soluzione, come ha annunciato che alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà. E’ questo trionfo che Le chiediamo, nel modo che Ella stessa ha chiesto, e cioè la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato fatta dal Sommo Pontefice e da tutti i Vescovi dell’orbe cattolico, con la diffusione della devozione al Suo Cuore Immacolato e addolorato. Ecco perché vogliamo offrire al Papa, a tal fine, entro il 25 marzo 2010, ancora un bouquet di 12 milioni di rosari, come una corona di stelle attorno alla Sua persona, accompagnata da una altrettanto notevole quantità di sacrifici e fioretti quotidiani che avremo cura di attingere ogni giorno nel fedele compimento del nostro dovere di stato, e con la promessa di diffondere la devozione al suo Cuore Immacolato. [..] E' chiaro che non intendiamo forzare la Divina Provvidenza, ma abbiamo imparato dagli esempi dei santi e dalla Sacra Scrittura, che i grandi desideri possono affrettare in modo impressionante i disegni di Dio.

    Ed è con questa audacia che oggi noi poniamo davanti al Cuore Immacolato di Maria questa intenzione domandando altresì di prendere tutti voi sotto la sua materna protezione.

    Dio vi ricolmi di benedizioni!

    Nella festa della gloriosa Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo
    Winona, Pasqua 2009.

    + Bernard Fellay

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  5. Rettifico una svista di Gianluca, che è nel suo primo post,
    quello delle ore 10.55:
    lo stralcio di lettera che ha postato non fa parte della seconda lettera inviata a Sua Santità il
    29 Aprile 2008, ma è parte della terza lettera, non ancora spedita, a cui stiamo lavorando...contiene infatti gli eventi dell'approvazione del Giugno scorso e le parole che Kiko ha rilasciato nella successiva conferenza stampa.

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  6. “Da domani tutti a studiare Teologia, dopo di che, prima di farci la comunione anziché recitare il Credo sosterremo gli esami di ammissione all'Eucarestia…”

    Non è necessario, caro amico, nella Chiesa non ci sono livelli di iniziazione di tipo “gnostico” ma di iniziazione cristiana, cioè a livello sacramentale.(Chisolm)

    infatti una delle più grandi difformità che il cammino ha introdotto nella Chiesa è proprio questo tipo di iniziazione gnostica: riguardante "conoscenze" apprese per gradi, superando passaggi...

    invece dire che l'iniziazione cristiana autentica è sacramentale significa che la nostra capacità di crescere nella Fede è operata dal Signore atttraverso la Grazia Santificante che il Suo Spirito ci dona nei sacramenti, eucaristia in primis, nella preghiera, nella devozione - nel Cammino criticata pesantemente (confondendola col "devozionismo", dal quale mette in guardia anche la Chiesa) - in modo tale che in esso è scomparso qualunque tipo di devozione (quella che in ebraico è considerata kavanah=devozione, ha anche il significato di 'intenzione', 'desiderio')

    Perché il Signore dovrebbe non
    gradire le bellissime devozioni cattoliche irrise dal Cammino(ricche di intenzioni e di desideri e moti dell'animo a Lui rivolti), che non sono né superficialità né superstizione, e contribuiscono a nutrire la vita di fede in maniera più che effcace? Ce lo dimostra l'esempio di molti Santi, che nel Cammino, protestantemente, non vengono presi in considerazione, come se non fossero mai esistiti e non fossero in comunione con noi nella "Chiesa trionfante", se non per fare paralleli strumentali a proprio uso e consumo (vedi S, Francesco e esercizi di S. Ignazio)

    Insomma, BASTA con la critica spietata e con la distruzione di tutto quello che è la Chiesa e la sua Tradizione Viva, che il Concilio non ha cancellato e che con la scusa del Concilio - peraltro disatteso nel suo spirito più autentico - il cammino distrugge nei suoi adepti e in ogni contesto ecclesiale con cui essi vengono in contatto...

    RispondiElimina
  7. Mio caro Mic, sempre in attesa che si pubblichino i miei precedenti interventi, rispondo subito, di getto a quanto affermi dicendo il falso.

    Perché il Signore dovrebbe non
    gradire le bellissime devozioni cattoliche irrise dal Cammino(ricche di intenzioni e di desideri e moti dell'animo a Lui rivolti), che non sono né superficialità né superstizione, e contribuiscono a nutrire la vita di fede in maniera più che effcace? Ce lo dimostra l'esempio di molti Santi, che nel Cammino, protestantemente, non vengono presi in considerazione, come se non fossero mai esistiti e non fossero in comunione con noi nella "Chiesa trionfante", se non per fare paralleli strumentali a proprio uso e consumo (vedi S, Francesco e esercizi di S. Ignazio)


    Tutto questo è un'autentica falsità. Nel CN non viene derisa alcuna pratica di devozione. quello che dici è autentica menzogna.

    Che i Santi nel CN non vengano presi ad esempio... ibidem.

    Ma quale realtà catecumenale dici conoscere?

    Ti faccio qualche piccolo esempio.

    1) In ogni pellegrinaggio: c'è sempre un tempo dedicato pienamente alla pratica di devozione di qualche santo (spesso dipende dal luogo stesso del pellegrinaggio);

    2) All'interno del CN ci sono molte persone che portano avanti determinate pratiche di devozione, all'interno della parrocchia: vedove che praticano il S. Rosario (ad esempio);

    3) I giovani, ogni giorno pregano per almeno un'ora di fronte al Santissimo;


    Il tutto nella piena libertà di ogni singolo individuo.

    Se vuoi pubblicare almeno questo, bene, altrimenti pazienza.

    Ed essendo ancora in tempo di Pasqua: Cristo è risorto. E’ veramente risolto, alleluia.

    RispondiElimina
  8. Amici miei, scusate il mio fuori tema, ma sento il bisogno di condividere ciò che ho sentito salire in me qualche minuto fa, un`emozione che confina con la rabbia.

    Ho seguito la visita di Papa Benedetto in Abruzzo su Telepace con il suono internazionale al fine di evitare i commenti inutili, ero dunque in presa diretta con ciò che stava succedendo sul posto.

    Ebbene alla fine della visita del Papa a Coppito, mentre stava salutando delle persone, l`organista suonava musica sacra e nel contempo sentivo sul fondo un canto neocatecumenale che si è fatto sempre più forte al punto che l`organista si è fermato e la piazza è stata invasa da quel canto, immagino che, lo stupore terminato, l`organista ha ripreso a suonare e il coro ha ricominciato a cantare i nostri canti della Chiesa cattolica, anche in latino, ma ha dovuto spingere la voce per riuscire a coprire i canti neocatecumenali che continuvano a volere imporsi, senza alcun rispetto nè per il Papa, nè per chi stava suonando e cantando, nè per tutti i presenti.

    Un epifenomeno ma che è sintomatico e rivelatore di come funziona il cammino, si infiltra e si impone senza alcun ripetto per chi c`era prima, in una costante auto-celebrazione.
    Non collabora, si impone e finisce per assorbire.

    Potrei anche citare il megamaxistriscione che sono riusciti a sospendere sulla facciata, mentre le altre realtà ecclesiali mostrvano i loro con discrezione fra la folla.

    Questo è solo sintomatico e rivelatore, di come funziona il cammino neocatecumenale quando si trova confrontato con le altre realtà ecclesiali.

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  9. Provocazione: “Ma quale Dramma? La liturgia è una festa!”

    Fondamentalmente, l’eretico, prima di assurgere ad una così antipatica definizione, è un’esteta, un amante del bello. Ama così tanto la bellezza che odia le brutture del mondo, tanto da pensare che il Dio di quelle brutture non può essere il Dio della bellezza. Su questo concetto, permettete il gioco di parole, ci “marcia” come Marcione… Ma non è ancora eretico.
    Si chiede, allora, quale sia la vera bellezza che intende esprimere, quali espedienti può usare per diffondere il suo concetto di bellezza. Se, per esempio, fosse musicista, abolirebbe tutta la musica fino a Bach per scrivere la sua, o, se fosse pittore, il Beato Angelico e Masaccio sarebbero da coprire con la calce per lasciar spazi intonsi alle sue opere.
    Nossignori: il “bello” è tutto da riscrivere e da ridefinire.
    Allora va a cercare la “bellezza” nel sacro e, mio Dio! Rimane inorridito da tanta anticaglia. Liturgie meste e mogie, un popolo di vecchiette e pensionati: manco un giovane!
    “E’ ovvio! – pensa – Qui bisogna rifare tutto di nuovo…”.
    Bisogna pescare il bello nel ciarpame di crocifissi tetri e turiboli ossidati, tra vecchie canne d’organo e cori in gregoriano.
    Allora estrapola da tutta questa anticaglia, quegli elementi che intende sottoporre a restauro. ( Attenzione, però! In questa operazione, lo scegliere qualcosa da preferire al resto e porlo in evidenza, è il primo passo verso l’eresia che, etimologicamente, significa “praticare un’opzione”. Ma questo non lo sa…)
    Una volta effettuata la scelta di quegli elementi da salvare, il nostro esteta decide di connetterli ad altri elementi, creare un ibrido artistico che porti la sua firma e la sua originalità.
    La chiesa dove si celebra diviene un nuovo drive-in: in realtà aveva pensato anche al posto macchina, ma aveva fatto tanto per togliere l’incenso che ora gli darebbe fastidio doverlo sostituire con i gas di scarico…
    Anche l’altare deve essere rifatto: via quella specie di ara sacrificale, in fondo la messa è una festa, ma quale Calvario…
    Tutti devono gioire, e cantare, e suonare, e ballare fino a cadere esausti in questa specie di balera dove la sofferenza del Giusto va nascosta, così cruenta da togliere il sonno alle persone sensibili.
    Ma quale “dramma”? Che dramma e dramma. Von Balthasar, quel teologo da due lire, da lui doveva andare se voleva capire qualcosa di Cristo. Perché mai quel teologuccio ha chiamato parte della sua opera “Teo-drammatica”? Che voleva dire? Che l’Incarnazione è un dramma e si risolve fino al culmine drammatico del “Dio assente”, impotente per amore, che aleggia sul Figlio crocifisso?
    No, no, è tutta una festa: certo, prima si è sofferto un pochino e lo si ricorda col pane del deserto. Ma poi… Poi c’è il vino, che non è il sangue, ma la gioia, la gioia che pervade tutti.
    Ma sì, un’idea che è venuta all’esteta dopo aver letto rituali ebraici, anche se, probabilmente, l’idea della quarta coppa l’aveva letta, dove? Ma sì, nel “Simposio” di Platone, e dove se no?
    Via: giù colori, suoni, allegria… Questa è la bellezza, questa è la vera bellezza: non il volto deformato del Cristo ingobbito, come in quei quadri dello squallido Rouault che non capiva niente di bellezza. Decide di dipingerlo lui.
    Ma quale eresia? Questo è il bello che avanza.
    E se non vi piace, tornate nelle messe di vecchiette e pensionati… Fate esposti alla Santa Sede. E fissate per l’ultima volta la Sistina, perché è probabile all’esteta venga dato l’appalto di ridipingere il Giudizio Universale.

    Chisolm
    PS: spero si comprenda la provocazione...

    RispondiElimina
  10. Caro Andreade,
    perché continui a non rispondere a quel che ti ho chiesto e detto in precedenti post - di ardente spiritualità - e te ne vieni fuori con queste affermazioni su un argomento peraltro molto secondario e sul quale non entro più nel merito?

    animazione e raccoglimento;
    Sangue di Cristo o calice dell'esultanza per la terra promessa, ricordi?

    Detta così, riguardo al Grande Mistero ed alla suprema prova d'amore di un Dio, sembra perfino una bestemmia! e me ne rammarico

    RispondiElimina
  11. A conferma di quanto detto da Chisolm,ci invito a dare un'occhiatina su
    www.antoniodipadova.blogspot.com
    per vedere come la Conferenza Episcopale Italiana abbia così velocemente appreso e sposato le regole della "nuova bellezza" quella che "dovrebbe salvare il mondo...", che i vari "esteti" del Nulla stanno felicemente diffondendo dal 1962 in poi.

    RispondiElimina
  12. E questa è un`altra perla da leggere sullo stesso blog!


    http://antoniodipadova.blogspot.com/2009/04/in-aeternum-cantabo.html

    RispondiElimina
  13. Caro Andreade,
    perché continui a non rispondere a quel che ti ho chiesto e detto in precedenti post - di ardente spiritualità - e te ne vieni fuori con queste affermazioni su un argomento peraltro molto secondario e sul quale non entro più nel merito?

    Mic mi dispiace molto per come parli soprattutto perché ti ostini a non voler pubblicare i miei precedenti commenti (in qualcuno dei quali c’è anche parte della mia personale esperienza, ma vedo bene che per te questo significa solo “argomento secondario”).

    Mic, io desidererei rispondere, ma ti chiedo la cortesia di indicarmi con precisione quale post devo leggere, altrimenti mi perdo tra la marea di commenti e non ci capisco più nulla.

    Grazie.

    RispondiElimina
  14. andreade73 ha detto...

    Tutto questo è un'autentica falsità. Nel CN non viene derisa alcuna pratica di devozione. quello che dici è autentica menzogna.

    Che i Santi nel CN non vengano presi ad esempio... ibidem.

    Ma quale realtà catecumenale dici conoscere?


    *************************

    ringraziando Chisolm alla quale risposta sulla teologia mi ci ricollegherò più avanti...qui l'amico necessita di chiarimenti....^__^

    amico, ti numero le risposte:

    non sono falsità ma CONFUSIONE...^__^
    la realtà NC è una sola della quale tu stesso hai affermato che: MOLTE COSE STANNO CAMBIANDO E ALTRE NE DEVONO CAMBIARE (parole tue eh!)noi cerchiamo di barcamenarci dentro questo fluido spesse volte fangoso...che fa agitare LA BARCA DI PIETRO...^__^

    non dunque una realtà diversa, ma catechesi diverse...

    1) nelle Chiese NC create da nuovo sono state eliminate LE STATUE DEVOZIONALI (esse sono state lasciate qualcuna come a san Giuseppe, in quelle Chiese dove già c'erano, ma nelle chiese ex novo e di vita solo NC le statue NON ci sono più) e sono solo ammesse le icone di Kiko specialmente riguardo a Maria è ammessa solo l'icona di Kiko: vero o falso?
    io le prove le ho in foto, tu hai prove che dicano il contrario?
    ^__^

    2) nelle catechesi del CN NON SI INSEGNA AI BAMBINI IL ROSARIO perchè esso viene inesgnato più avanti o alla seconda o terza tappa: vero o falso? a me lo ha detto cattolico NC che ha un blog sul CN...^__^
    ed inoltre non si vedono mai, nelle parrocchie bambini NC a dire il Rosario...

    3) nelle catechesi ai NC non si insegnano le vite dei Santi, si citano solo ESTRAPOLANDONE I CONCETTI PER FARSI AUTOCONFERMARE in ciò che dice Kiko...Vero o Falso? se è falso portami le prove di queste catechesi INTEGRALI sui santi...non le citazioni...^__^

    4) nel CN NON si applicano MAI I PRIMI VENERDI' DEL MESE, nè si applica la Coroncina della Divina della Misericordia...le Novene sono fatte solo per Natale e Pasqua CON LE CATECHESI DI KIKO...vero o falso? se è falso portare le prove prego! ^__^

    5) nel CN NON SI INSEGNANO I CANTI TRADIZIONALI DELLA CHIESA SULL'EUCARESTIA...chi conosce il Tantum ergo e simili, per esempio, è perchè lo hanno imparato in parrocchia...non si insegnano i canti della devozione mariana ecclesiale, i canti, come le icone devono essere solo KIKIANI...vero o falso? io ho le prove di quanto dico, tu hai le prove per dire il contrario?
    ^__^

    6) nelle Processioni, per esempio del Corpus Domini...un gruppo NC venne ripreso perchè in 4 gatti che erano portarono il solito striscione NC, il vescovo della Diocesi che presenziava la processione, lo fece togliere primo perchè non era compatibile alla processione che portava IL DIO VIVO E VERO, secondo perchè era talmente enorme che sembrava un raduno NC, l'hanno dopo quella comunità NON si presentò più alla processione del Corpus Domini perchè si sentì offeso...
    Ad ogni modo a queste Processioni il CN è latente...vero o falso? io ho le prove di ciò che dico, tu forse avrai fatto una esperienza diversa, come vedi molto dipende anche dalla Parrocchia in cui vivete...^__^

    e potrei continuare...mi chiedo se tu sai che cosa è la devozione ecclesialmente intesa...^__^
    mi chiedo se sai che cosa è la COMUNIONE ECCLESIALE di cui parla il Papa e alla quale vi ha invitato il 10 gennaio 2009...puoi spiegarmi come vi insegnano i catechisti di questa comunione?

    Due parole sulla teologia perchè il grosso e l'essenziale l'ha detto Chisolm^__^

    io non sono teologa ergo, amico NC posso solo offrirti un assaggio LAICO di quella teologia comune a tutti i battezzati che si acquisisce mediante i SACRAMENTI E LO STUDIO DEL MAGISTERO, tutto qui ^__^
    poichè tu stesso avevi ammesso che:

    dice Andreade73
    Purtroppo, non essendo particolarmente addentro alle Sacre Scritture, né tanto meno ai testi del CCC ecc... non sono in grado di confutare le accuse di eresia rivolte a Kiko

    l'offerta che ti era stata fatta è quella che si fa AI BAMBINI ma tu l'hai disprezzata e ci hai riso sopra...^__^

    sai cosa dice il mio Maestro Generale dell'Ordine Domenicano?

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro.
    Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."

    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP Maestro dell’Ordine)

    questa è la NOSTRA Teologia...L'ABC di chi, sentendosi davvero come un bambino, MENDICA LA VERITA' per potersi avvicinare grazie anche a chi ci ha preceduto nel cammino della fede....al Dio vivo e vero e non a qualche sua immagine proiettata (o imposta) da chissà chi...e questo è un assaggio di ciò che chiamiamo TEOLOGIA per la quale Kiko ha detto in una intervista: NOI NE FACCIAMO A MENO...

    i risultati si vedono ^__^

    ad maiora

    RispondiElimina
  15. Caro Chisolm....la tua provocazione è da incorniciare per essere esposta in tutte le chiese...tanto, provocazione per provocazione...visto quello che ci appiccicano, si potrebbe anche mettere la tua ^__^

    Oggi vedendo la diretta del Papa tenevo basso il volume della TV per gli odiosi commenti, e seguivo la diretta internet PRIVA DI COMMENTI...grazie a Dio sono riuscita a seguire praticamente tutte le battute fra il Papa e le persone che ha potuto avvicinare...

    Ora è toccato ad un punto che tutti i parroci sono andati in fila a salutare il Papa, Benedetto XVI, il vecchio saggio potremo dire per la sua età e i capelli davvero bianchi...con tutta calma e senza mai mostrare cedimenti, chiedeva informazione ai parroci sullo stato delle loro parrocchie, ogni parroco in pochi secondi doveva aggiornarlo....
    Il dramma vero: l'80% delle parrocchie delle zone colpite è inagibile...
    il Papa dimostrando tristezza, subito diceva: LE RIFAREMO! si rispondeva il Parroco, certo santità... e il Papa LE RIPORTEREMO AGLI ANTICHI SPLENDORI DELLA LORO TRADIZIONE...


    Immagina amico Chisolm e amici miei, quanta gioia mi ha investito nell'udire queste parole dal Papa, parole che nessuno riporterà sui giornali...ma restano scritte nel giornale di Dio ^__^ (Chisolm mi comprende!)

    il Papa ha ripetuto la stessa frase su per giù a ben 6 parroci...
    e lo ha detto quando, visitando la Basilica di s. Maria in Castelligo della quale si sono salvati solo i miri laterali, l'interno è completamente distrutto e scoperchiato...e vi era stata adagiata la teca con Celestino V al quale il Papa ha donato il Pallio ricevuto per la sua incoronazione...
    Nel parlare della ricostruzione il Papa ha detto parlando con il vescovo: SEMBRA CHE LA TRADIZIONE CATTOLICA DEBBA SUBIRE LE PERCOSSE DEL FONDATORE, E' OGGI MESSA A DURA PROVA ANCHE DAL TERREMOTO NATURALE....

    in quell'ANCHE ho subito letto che il Papa parlava di una TRADIZIONE COLPITA SU TUTTI I FRONTI...terremoto nella Chiesa, e terremoto NATURALE...

    Io credo che il Papa stesso lo abbia inteso come "un avvertimento" (è il Papa, se non ci crede lui siamo finiti eh!^__^) e lo dimostrano le parole che ha usate poi nei discorsi ufficiali di stamani...
    cliccate qui:
    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8519263&a=2#last

    dicendo per esempio:

    Questo luogo, consacrato dalla preghiera e dal pianto per le vittime, costituisce come il simbolo della vostra volontà tenace di non cedere allo scoraggiamento. "Nec recisa recedit": il motto del Corpo della Guardia di Finanza, che possiamo ammirare sulla facciata della struttura, sembra bene esprimere quella che il Sindaco ha definito la ferma intenzione di ricostruire la città...

    e ancora:

    In effetti, come comunità cristiana, costituiamo un solo corpo spirituale, e se una parte soffre, tutte le altre parti soffrono con lei; e se una parte si sforza di risollevarsi, tutte partecipano al suo sforzo
    (...) Come cristiani dobbiamo chiederci: "Che cosa vuole dirci il Signore attraverso questo triste evento?".
    ....

    Il Papa naturalmente incoraggia parlando di RESURREZIONE...^__^ ma l'interrogativo rimane aperto...

    Fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  16. P.S.
    (Pillola Spirituale, non post scriptum eh !^__^)

    Ad un uomo che confessò di essersi distratto durante la Santa Messa, San Pio da Pietrelcina disse: «Figliolo, questo lo hai fatto perché non sai cos'è la Messa. La Messa è Cristo in Croce sul Calvario, con Maria e Giovanni ai piedi della Croce, con gli Angeli in adorazione. Piangiamo d'amore e d'adorazione in questa contemplazione».

    RispondiElimina
  17. Mic, io desidererei rispondere, ma ti chiedo la cortesia di indicarmi con precisione quale post devo leggere, altrimenti mi perdo tra la marea di commenti e non ci capisco più nulla..

    lascia correre, Andreade, capisco che non serve a nulla, quindi non devi leggere (o ri-leggere) nulla. Quel che sentivo di dirti l'ho detto ed è rintracciabile... chi ha orecchi per intendere intenderà. Tu, invece, continui a svicolare, vedo

    RispondiElimina
  18. questo è P.S. di correzione invece...ho scritto uno strafalcione enorme grammaticale e non posso correggerlo sul posto^__^

    chi lo trova guadagna mille punti in una Decina del Rosario e alla Messa di domani che è la festa di Santa Caterina da Siena
    ^__^

    RispondiElimina
  19. E' uscito proprio da oggi un nuovo libro che raccoglie i pensieri e la catechesi di Ratzinger e si intitola: ELOGIO DELLA COSCIENZA...

    Cantagalli il libro “Elogio della coscienza” (pag.176, 13,50 euro), raccolta di interventi del cardinale Joseph Ratzinger sulla questione fondamentale della coscienza.

    ve lo consiglio anche perchè riporta il pensiero di Ratzinger sulla scia del card. Newman...direi imperdibile ^__^

    un amico su Oriensforum ha commentato con questo sunto che faccio mio e ve lo condivido...

    Va spiegato cosa vuole intendere Ratzinger.
    In breve faccio un sunto.
    Il papato non è lì per inventare nuove dottrine(mia nota:vedi pastor aeternus e CVI).
    La coscienza - nella dottrina cattolica - non può avere un carattere "creativo": non può inventarsi niente.
    ...

    La coscienza è come una lampada che serve all'uomo per arrivare a "vedere" la verità. Compito della chiesa è aiutare la coscienza in questo suo percorso, che ha uno ed un solo esito.
    Per cui, in fin dei conti, l'obbedienza alla propria coscienza non può che arrivare a coincidere con l'obbedienza al Papa.
    Una coscienza che non giunge a questo è falsa coscienza.

    Egli, il Papa, utilizza l'idea platonica di "anamnesi". Il papa deve esercitare l'arte maieutica affinché ogni uomo porti alla luce la verità,la quale non è molteplice, non è creata dalla coscienza.
    Piuttosto, la coscienza deve riconoscerla, ed accettarla, in quanto più grande di sé.

    La Chiesa non fa altro che SVELARE la autentica natura dell'uomo.
    E in questo Ratzinger non si inventa assolutamente nulla.
    Già Innocenzo III affermava "agire contro coscienza conduce alla dannazione".
    Laddove la retta coscienza è solo quella che è volta alla verità, quindi alla sana dottrina.

    ma ahimè...verrà invece fatto passare come un elogio della Libertà di coscienza, già condannata più volte dai papi. E in questo ci sarà una adulterina alleanza tra progressisti ultra-incalliti 68ini e qualche "tradizionalista" di bassa lega.

    i due poli estremi-sti che alla fine si attraggono ^__^

    RispondiElimina
  20. Egli, il Papa, utilizza l'idea platonica di "anamnesi". Il papa deve esercitare l'arte maieutica affinché ogni uomo porti alla luce la verità,la quale non è molteplice, non è creata dalla coscienza.
    Piuttosto, la coscienza deve riconoscerla, ed accettarla, in quanto più grande di sé
    ..

    ho la convinzione che il Papa, oltre ad esercitare l'arte maieutica della coscienza - che non è un qualcosa di acquisito una volta per tutte ma un processo perennemente in fieri e non ha gli stessi livelli per ogni persona -, debba esercitare anche la funzione di "guida" e di "garante", perché non tutte le coscienze sono così mature da riconoscere gli sviamenti dalla Verità di Fede (che oltre a dover essere insegnata e annunciata va anche difesa, tutelata, custodita)... ne abbiamo degli esempi lampanti, e non stiamo facendo "giudizi temerari" perché non giudichiamo in base a nostre opinioni ma in rapporto al Magistero

    La funzione di "guida" - e qui potrei sbagliarmi e quindi esprimo un giudizio non apodittico - esige l'esercizio della funzione di "governo", che è distinta dall'insegnamento e dalla proposta... credo che in questo la stessa S. Caterina, alla quale affidiamo questo nostro drammatico momento storico, potrebbe esserci di grande aiuto!

    E per questo sono perfettamente d'accordo con quello che hai scritto e che ho quotato, Cate, a cui aggiungerei che il Papa, quando incontra situazioni in cui ci sono coscienze che rivestono responsabilità (che siano laici che si propongono come iniziatori o pastori a ruota libera) dica chiaramente quando esse "non riconoscono" la Verità, che è sempre più grande di noi tutti ed è per quessto che abbiamo bisogno del Papa come punto di riferimento, la ricchezza più grande - dopo il Signore Risorto - che appartiene alla Chiesa CATTOLICA

    RispondiElimina
  21. Proprio pochi minuti fa mi sono imattuto in queste parole:

    "[...]Ciò non è ancora avvenuto irrimediabilmente, ma se si continua così (non loquendo, nec currendo, sed tacendo) vi si arriverà inevitabilmente. Quando si vede un lupo non solo si deve parlare, ma addirittura gridare a piena voce: «Attenzione, al lupo!». «Vi è un tempo per ogni cosa, (…) uno per tacere e uno per parlare, uno per far la pace e uno per la guerra» (Qoelet, III, 17.), ed oggi non è tempo di tacere, né di far pace, ma di «gridare sui tetti quel che abbiamo sentito all’orecchio’ (Matteo X, 27) e di combattere (Matteo X, 34) per la salvezza delle anime, che corrono il pericolo di essere sedotte dalle nuove false dottrine, predicate ed imposte da «lupi vestiti da agnelli. (Matteo VII, 15).

    «Permettetemi, o Signore, di gridare dappertutto: al fuoco, al fuoco, al fuoco! Aiuto, aiuto, aiuto! Al fuoco dentro la casa del Signore, al fuoco nelle anime, al fuoco sin dentro il Santuario! Aiutiamo i nostri fratelli che vengono assassinati spiritualmente! (San Luigi Grignion de Montfort, ‘Preghiera infuocata’, numero 28)».

    Don Curzio Nitoglia

    RispondiElimina
  22. "la teca con Celestino V al quale il Papa ha donato il Pallio..."
    ---------
    Cara Caterina...ahem,
    vuoi cortesemente correggere l'errore qui sopra e spiegare "a chi" il Papa ha donato il Pallio?

    (ho indovinato?)
    Carissima, ti abbraccio per tutti i contenuti meravigliosi di cui hai saturato questo thread, e che leggerò con calma nei prossimi giorni
    (ogni tanto dobbiamo tornare ai nostri doveri quotidiani... :))
    Grazie per la tua preziosa opera di
    ricostruzione dottrinale delle coscienze, di riparazione della Casa del Signore, che, come seguace fedelissima del Papa, conduci qui
    tra noi egregiamente.

    Che dici, per quella frase che ti ho scovato, posso sperare nella tua preghiera (tanto più che domani 29,
    giorno della tua augusta Santa maestra-modello, è il mio compleanno...)?

    Un saluto affettuoso!

    (Sai che in questi giorni anch'io ho sempre pensato al raffronto : terremoto nella Chiesa-terremoto nelle case terrene?
    E invoco il Signore che non colpisca troppo forte questa regione, e la povera Italia, per doverci ammonire ed esortare a restaurare la Sua Casa!)

    RispondiElimina
  23. 2) nelle catechesi del CN NON SI INSEGNA AI BAMBINI IL ROSARIO perchè esso viene inesgnato più avanti o alla seconda o terza tappa: vero o falso? a me lo ha detto cattolico NC che ha un blog sul CN...^__^

    ...e non solo:
    "Cattolico NC" ha mentito perchè il Santo Rosario non si insegna nè alla seconda nè alla terza tappa, magari... ripercorriamo le tappe:
    1)Catechesi iniziali e Convivenza
    dell'Amen(entrata in Comunità);
    2)Primo Passaggio con assaggi di scrutini (dopo due anni);
    3)Convivenza dello Shemà con interrogatori a sorte(dopo un anno);
    4)Secondo Passaggio e scrutini individuali(dopo un anno);
    5)Iniziazione alla Preghera (dopo un anno);
    6)Passaggio della Traditio Simboli con scrutini individuali (dopo un anno);
    7)Re-Traditio (dopo un altro anno);
    8)Inizio del Passaggio della Redditio Simboli(dopo un anno),con consegna degli articoli del Simbolo apostolico da studiare: tempo che dura due anni e termina con scrutini individuali e professione pubblica di fede;
    9)Inizio del Passaggio del Padre Nostro (che dura tre o quattro anni)con consegna del Padre Nostro;
    10)Pellegrinaggio a Loreto e consegna del Santo Rosario;
    11)Scrutini severi e consegna finale del canto del Padre Nostro;
    12)Inizio dell'Elezione (altri tre o quattro anni)che si suddivide in altre tre Tappe, alla fine delle quali c'è un ultimo Scritinio finale, cui segue il viaggio in Terra Santa con la rinnovazione delle promesse battesimali.
    Vediamo perciò che la consegna del Rosario non è certo la terza tappa ma la nona, e si riaggiunge non prima di dodici anni di Cammino, ammesso che tra un passaggio a l'altro trascorra soltanto il tempo qui esposto che è il minimo necessario (perchè in molto casi tale tempo si raddoppia o triplica).Questo vuol dire che un ragazzo che viene avviato dai suoi genitori (nc) ad ascoltare le catechesi a tredici anni,se entra in comunità, non sentirà parlare e non conoscerà mai il Santo Rosario prima di arrivare, se tutto va bene, a 25 anni.

    RispondiElimina
  24. sofia ha detto...
    "la teca con Celestino V al quale il Papa ha donato il Pallio..."
    ---------
    Cara Caterina...ahem,
    vuoi cortesemente correggere l'errore qui sopra e spiegare "a chi" il Papa ha donato il Pallio?

    ********************

    ahahahahahahahah^__^
    e Celestino ha ringraziato il suo successore raccomandandogli di NON abdicare come fece lui, ma di RESISTERE... ^__^

    ma non era questa la frase...ho scritto proprio un gravissimo errore con l'acca ahahah^__^ ma certamente il Rosario e la preghiera domani per Santa Caterina non mancherà...ho fatto celebrare una Messa, infatti, di affidamento speciale a Santa Caterina e al Signore naturalmente per mezzo suo, per tutte QUELLE INTENZIONI CHE IL SIGNORE TROVERA' BUONE DAL MIO CUORE, unitamente a quanti si raccomandano alle mie preghiere...ergo per domani RAZIONE DOPPIA allora...sei davvero nelle mani di una grande Santa!

    ;-)

    chi può, domani, vada alla Messa...
    santa Caterina è ancora in grado di fare prodigi specialmente quelli in direzione del governo del Pontefice...
    provare per credere...


    Cara Sofia...mi c'è voluto un pomeriggio per tranquillizzare mia figlia che, avendo 18 anni, piove da tre giorni...si è lasciata andare allo sconforte con tutte queste notizie che si stentono...
    ieri è stata micidiale: scosse di terremoto a Messina, in America, influenza suina...e fatte sgombrare semila persone attorno ad alessandria per il rischio di una innondazione...

    Lei ha imparato a memoria la parusia di Matteo ^__^ ho dovuto trovare tanti discorsi per essere convincete e consolarla...e quando il sole tornerà a splendere, vedremo le cose con più ottimismo...tutto ci sembra apocalittico quanto più siamo distanti dal Dio vivo e vero...ed anche se ci fossimo vicini, c'è il Getzemani, c'è quel sudare sangue per la paura...
    Non scoraggiamoci perchè noi sappiamo che il Signore ci mette si al crogiolo, ma non permette la nostra distruzione...^__^

    sursum corda, in questi casi, leggiamo molto i Santi che sono davvero di grande consolazione...

    Fraterno abbraccio CaterinaLD

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  25. Rita non voglio difendere cattolico NC, si tratta di giustizia da parte mia, perchè avendo io già scritto "tra il 2 o 3 scrutinio" è possibile che sono io a NON rammentare il quando e non per colpa sua che per altro mi ha confermato tale stranezza...ergo non credo mi abbia mentito...^__^

    calcola che molte cose neppure lui le sa che procede nelle tappe e alcune cose pare che si applichino anche in modi diversi da città a città...;-)

    RispondiElimina
  26. e quando il sole tornerà a splendere, vedremo le cose con più ottimismo...tutto ci sembra apocalittico quanto più siamo distanti dal Dio vivo e vero...ed anche se ci fossimo vicini, c'è il Getzemani, c'è quel sudare sangue per la paura...
    Non scoraggiamoci perchè noi sappiamo che il Signore ci mette si al crogiolo, ma non permette la nostra distruzione...^__^

    sursum corda, in questi casi, leggiamo molto i Santi che sono davvero di grande consolazione
    ...

    Grazie Caterina,

    Per domani, ci affidiamo TUTTI alla tua preghiera e ricordati in particolar modo di Steph

    RispondiElimina
  27. Beh, qualcuno lo ha fatto!

    da messainlatino,it.
    Il distretto tedesco della FSSPX invita il vescovo Zollitsch a ritrattareNel sito del distretto tedesco della Fraternità sacerdotale S. Pio X (link) si legge il seguente comunicato.
    A seguito delle eretiche dichiarazioni del vescovo Zollitsch rilasciate alla trasmissione Horizonte l`11.4.09 [segue estratto dell`intervista più la spiegazione del perchè si tratti di un`eresia], Padre Franz Schmidberger, superiore distrettuale della fraternità in Germania, richiede al vescovo in questione un`immediata ritrattazione delle sue dichiarazioni, in quanto tali eresie, pronunciate da un vescovo, danneggiano il magistero della chiesa cattolica.
    Schmidberger si augura che questa ritrattazione, con la corretta proposizione sostitutiva, avvenga nei prossimi giorni.

    RispondiElimina
  28. In un commento precedente avevo detto che Benedetto XVI voleva che le catechesi fossero rese pubbliche.

    Credevo fosse lui ad averlo detto ma in realtà è Arguello ad averlo detto durante la famosa conferenza stampa del 14 giugno

    "Sappiamo che il Papa vuole ora che anche le catechesi diventino pubbliche, indipendentemente dagli studi degli altri dicasteri: un desiderio, quello del Santo Padre, – dice Kiko – che ci è stato confermato dal segretario sostituto di Stato, mons. Filoni”.
    “Non sappiamo con quali tempi, dunque, ma presto la pubblicazione degli Orientamenti alle equipes di catechisti sancirà l’ultima fase del percorso di approvazione dei contenuti teologici del Cammino"


    Dunque le catechesi per ammissione stessa di Arguello erano ancora allo studio 14 giugno 2008, non essendo ancora pubblicate, quasi un anno dopo, ne deduco che il percorso di approvazione non è ancora terminato.

    Eppure lo stesso Arguello aveva anche detto durante la stessa conferenza:

    "Hanno rivisto tutto, e approvato tutto”.

    E invece no, hanno senza dubbio rivisto molto, corretto molto, il famoso"mattone" riconsegnato dal Cardinale Ratzinger dopo una revisione totale è stato rifiutato, e le congragazioni stanno ancora lavorando.

    Stanno rivedendo, stanno correggendo, non hanno approvato e come avrebbero potuto approvare le catechesi che abbiamo letto su questo sito?

    Fare credere questo è far credere che il Santo Padre approvi dei testi contrari alla dottrina cattolica.

    Insomma che cosa dobbiamo dedurre noi semplici fedeli ?

    Perchè io dico, spero, immagino, che le Congregazioni stiano ancora lavorando, ma dopo un anno potrei anche dirmi che le Congregazioni hanno sospeso il loro lavoro di correzione e riposto i volumi delle catechesi kikiane nei loro armadi, preferendo così non discreditare o sconfessare il Santo Padre che ha inviato i nc ad evangelizzare con dei testi non approvati e dottrinalmente non conformi.

    RispondiElimina
  29. Circa la presunta devozione per i Santi che esisterebbe in Cammino, secondo le parole di "andreade73":

    “Tutto questo è un'autentica falsità. Nel CN non viene derisa alcuna pratica di devozione. quello che dici è autentica menzogna.
    Che i Santi nel CN non vengano presi ad esempio... ibidem”

    - riporto l’insegnamento di Kiko riguardo a San Francesco di Assisi e riguardo alla Santa Umanità di Nostro Signore. Da qui si denota che Kiko non deride le devozioni per i Santi, deride direttamente i Santi stessi, le opere di Vita Eterna che per Grazia di Dio hanno fatto, e deride anche lo stesso Nostro Signore Gesù Cristo, alterandone la figura, le opere e le santissime intenzioni.
    Reggetevi forte…

    ORIENTAMENTI
    ALLE ÉQUIPES DI CATECHISTI

    Vol. 2:
    Convivenza: PRIMO SCRUTINIO
    pagina 89-90

    Appunti presi dai nastri
    delle convivenze fatte da
    Kiko e Carmen a Madrid
    nel dicembre 1972 e
    rivisti nel 1999

    “Questo sta dentro il contesto del primo scrutinio: Vai, vendi i tuoi beni e dalli ai poveri. Non per aiutare i poveri soltanto, ma per provare te stesso. Dalli a quelli che hanno bisogno di te. Quelli che sono il tuo prossimo. "Ma senti, è che io non li vedo". Anche il sacerdote passò e non li vide. Se non vuoi vedere, non vedrai niente, chiaro. Gente che ha bisogno del tuo aiuto in questo mondo? Centomila, figurati!
    Tu vuoi avere la Vita eterna? Dunque, qui per poche sporche lire avrai la risurrezione, la Vita eterna.
    Ma devo dirvi una cosa. Qualcuno può pensare che quello che vuole Gesù Cristo con questo è che noi siamo poveri, che ci tormentiamo. Questo non è così. Sarebbe così in un contesto di religiosità naturale. In molte religioni la povertà è un segno di purezza e la ricchezza è un segno di impurità. Perciò la gente che possiede milioni nel fondo non si sente tanto comoda, a causa di un sentimento religioso di impurità, perché c'è gente nel mondo che soffre la fame. Questo si trova in molte religioni. Perciò nel medioevo, quando la società è piena di religiosità naturale, se S. Francesco di Assisi non si fosse presentato con un saio rozzo non lo avrebbe ascoltato neppure suo padre. Se Gesù Cristo fosse vissuto all'epoca di S. Francesco, gli avrebbero tirato dei pomodori, perché era una mangione e un beone, sempre circondato da peccatori, perché non digiunava, ecc., perché non si sacrificava (cf Mt 11,19; Mc 2,1820; Lc
    5,33). Perché secondo la religiosità naturale, in questo mondo bisogna soffrire per guadagnare il cielo.
    Ma questo non è il Cristianesimo. Gesù Cristo non ti dice di vendere i tuoi beni perché, sacrificandoti in questa vita, ti guadagni il cielo. Continuiamo a leggere: Se qualcuno di voi, per amore al Vangelo, lasci la casa, la macchina, la moglie, la madre, il campo o la fattoria, io prometto di dargli in questa terra cento case; se da una macchina, cento macchine, e così via.”
    Vedete, non si tratta di essere povero. Ciò che Gesù Cristo vuole è il contrario: liberarci dall'idolo, dalla schiavitù del denaro (3). Per causa del peccato noi siamo tutti schiavi del denaro e non godiamo del denaro. Il Signore vuole che siamo liberi, che godiamo del denaro, che siamo dei re nel mondo, non che siamo servi di cose che non valgono niente. Perciò dice S. Paolo che lui è abituato a non avere niente e ad avere molto (cf Fil 4,11-13). La spiritualità cristiana non è di questo tipo stoico e straccione, ma è quella di vivere tutto con azione di grazie (cf 1 Tes 5,18). Io, fratelli, vado a predicare il Vangelo e mi danno di tutto. E viaggio in aereo. Buona questa! Ah! Così sì che si può essere cristiani. Come te la passi bene! dice la gente religiosa. Oh, che vuoi? Che me la passi male? Sei invidioso? Cioè, tu vuoi che prima di andare in cielo, qui me la passi male, eh? Ebbene, guarda: Dio è mio Padre e fin dal giorno che lo servo, dal momento in cui Lui mi chiamò, mi ha dato una vita piena di felicità; mai mi ha tormentato e non mi manca nulla. Inoltre, Dio mi dà sempre tutte le cose come le dà nella natura: in abbondanza, mai con spilorceria. Perché Dio ha fatto tutto con abbondanza, con generosità totale. Pensa che lo sperma dell'uomo per fare un figlio contiene milioni di possibilità di figli, e tutto perché ne nasca uno solo.
    Se qualcuno serve Dio vedrà che non gli mancherà nulla, perché Dio dà tutto con generosità. Dio vuole farti libero, totalmente felice, ed è costretto a vederti attaccato a quattro sporche lire, ridotto ad essere un accattone infelice. E, poiché sei legato a quelle quattro cose che possiedi, passi la vita litigando con la moglie, coi figli che sempre ti chiedono soldi. Per colpa del denaro questo mondo è distrutto e tutte le guerre che si fanno si fanno per denaro. Per il denaro sì sta sfruttando la pornografia a livello mondiale, per fare denaro.
    Non potete servire a due padroni: a Dio e al denaro (Mt 6,24). Per liberarti da questo idolo, nel catecumenato ti diranno una cosa, una volta, e poi non te lo diranno più. Te lo diciamo adesso e non torneremo a dirtelo più: Vai e vendi i tuoi beni.
    Non veniamo a dirti dettagliatamente quello che tu devi vendere. Che cosa venderò, la casa? Allora che faccio, vivo sotto il ponte? Chi dice questo non vuole ascoltare, non ha orecchi per ascoltare, è qui con cattiva intenzione. E molti lo avete pensato. Colui che voglia ascoltare, dice Gesù Cristo, che ascolti (cf. Mt 13,9...). Perché Gesù Cristo non
    vuole per niente che tu viva sotto un ponte, perché Dio è amore (1 Gv 4,16).
    E ha un amico che si chiama Lazzaro, che ha una casa straordinaria. E Gesù se ne va in villeggiatura a Betania con i suoi discepoli, appena può (cf Lc 19,1-10; Gv 12,1-2). Per questo i Farisei rinfacciano a Gesù Cristo: Mentre Giovanni Battista e i suoi discepoli
    digiunano e si sacrificano, voi invece mangiate e bevete e ve la passate stupendamente. E dice Gesù: Si può digiunare quando c'è lo sposo e ci sono le nozze? Quando sia tolto loro lo sposo, allora digiuneranno (cf Mc 2,18-22). Lo stesso capiterà a voi: Quando Gesù Cristo sparirà dalla vostra vita e vi sentirete polvere, allora digiunerete e chiamerete con grida Gesù Cristo. Il Cristianesimo è come un banchetto di nozze (cf Mt 22,2). Gesù Cristo non vuole gente che si torturi, anche se abbiamo passato un'epoca di religiosità, in cui pensavamo che per essere cristiani si dovessero fare molti sacrifici in modo quasi masochistico.”



    3) CCC 2536: Il decimo comandamento proibisce l'avidità e il desiderio di appropriarsi senza misura dei beni terreni; vieta la cupidigia sregolata, generata dalla smodata brama delle ricchezze e del potere in esse insito. Proibisce anche il desiderio di commettere un'ingiustizia, con la quale si danneggerebbe il prossimo nei suoi beni temporali: "La formula «non desiderare» è come un avvertimento generale che ci spinge a moderare il desiderio e l'avidità delle cose altrui. C'è infatti in noi una latente sete di cupidigia per tutto ciò che non è nostro; sete mai sazia, di cui la Sacra Scrittura scrive: «L'avaro non sarà mai sazio del suo denaro» (Sir 5,9)" (cf Catechismo romano, 3,37).

    www.geocities.com/Athens/Delphi/6919

    RispondiElimina
  30. Annarita, grazie per il brano sulla vendita dei beni, non l'avevo mai sentito ma e' molto bello e profondo... ma sei sicura che l'abbia scritto quello squinternato di Kiko??

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  31. scusate ma continuo a non capirvi:

    citate Don Curzio Nitoglia che e' uno dei piu acerrimi oppositori di Papa Ratzinger e della sua teologia - al limite del sedeprivazionismo - e allo stesso tempo dite che siete paladini di quello che dice il papa e che vi fidate totalmente di lui... mi chiarite questo ossimoro?

    grazie
    fraternamente

    RispondiElimina
  32. «Io non concepisco l'obbedienza veramente cristiana se non come obbedienza volontaria e responsabile. I figli di Dio non sono né pietre né cadaveri: sono esseri intelligenti e liberi, elevati tutti al medesimo ordine soprannaturale, detengano o no l'autorità.

    Ma chi è privo della sufficiente formazione cristiana non sarà mai in grado di fare un retto uso della sua intelligenza e della sua libertà, sia per ubbidire che per manifestare le sue opinioni»


    (San Josèmaria Escrivà de Balaguer)

    Buona giornata a tutti e buona Festa di Santa Caterina da Siena...^__^

    RispondiElimina
  33. citate Don Curzio Nitoglia che e' uno dei piu acerrimi oppositori di Papa Ratzinger...

    citare due frasi di un autore, ritenute pertinenti col discorso che si sta facendo, non significa 'sposarne' tutto il pensiero e tutti gli scritti.

    Constato una nuova accusa e nessun cenno di risposta al contenuto di quelle frasi, che comunque non sono di 'opposizione' al Papa, ma registrano un diffuso comportamento post-conciliare

    RispondiElimina
  34. mic ha riportato...

    citate Don Curzio Nitoglia che e' uno dei piu acerrimi oppositori di Papa Ratzinger...

    ********************

    a chi dice queste corbellerie si risponda che Paolo VI, Giovanni Paolo II e lo stesso Ratzinger citano autori NON cattolici, anzi citano anche Nietzsche...Ratzinger lo cita ad esempio per questa frase:
    Il miglior scrittore sarà colui che avrà vergogna di essere un letterato.

    ^__^ o citano anche autori PROTESTANTI palesemente contrari al primato petrino...
    ergo, cosa ne dovremo dedurre?
    una conferma: che taluni sono davvero prigionieri di un unico PENSIERO, in questo caso, quello kikiano...

    RispondiElimina
  35. a chi dice queste corbellerie si risponda che Paolo VI, Giovanni Paolo II e lo stesso Ratzinger citano autori NON cattolici, anzi citano anche Nietzsche...

    esatto Cate, ma anche questo ci aiuta a sottolineare una sostanziale differenza: i Papi citano pensieri e concetti che inseriscono in un discorso cristiano

    sappiamo invece che l'iniziatore di Emanhuele - che si scandalizza per una citazione - quando cita (o anche senza citare direttamente)Rahner, Bonhoeffer, Lutero, il Talmud è perché ne ha 'sposato' il pensiero

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  36. Carissimi,proprio sulla povertà e sulla sofferenza ascoltiamo brevemente: "Dialogo della Divina Provvidenza" di Santa Caterina da Siena " Ti ho anche spiegato quanto la povertà Mi è piacevole, e come Mi è cara, e come Io me ne prendo cura con la Mia Provvidenza.Queste cose Io ho dette in lode di questa virtù e della santissima fede con cui l'anima giunge a questo stato eccellentissimo, per farti crescere in fede e speranza e perchè tu venga a bussare alla porta della Mia Misericordia.Credi con fede viva che Io appagherò il desiderio tuo e dei miei servi se vorrete soffrire sino alla morte.Ma confortati ed esulta in Me tuo difensore e consolatore".Che Santa Caterina Copatrona d'Italia e d'Europa, possa sempre intercedere per la Santa Chiesa e quindi per tutti noi membra del Corpo Mistico di Cristo.Auguri speciali a Sofia per il suo compleanno e a Caterina nel giorno della sua Patrona e della sua Santa devozione.Abbracci Jacobus

    RispondiElimina
  37. Auguri speciali a Sofia per il suo compleanno e a Caterina nel giorno della sua Patrona e della sua Santa devozione.Abbracci Jacobus..

    bene Jacobus! quotiamo tutti

    RispondiElimina
  38. ...sto Jacobus me piace un sacco ogni giorno di più!!!
    citando la mia santa mi prende davvero nel punto debole che è poi la mia forza...^__^

    Grazie di cuore!

    e auguri naturalmente anche a te...

    Dunque il Papa sta finendo l'Udienza...al termine della catechesi dedicata all'iconoclastia, ha aggiunto tre riflessioni a braccio che mi auguro saranno riportate fedelmente...

    il Papa ha parlato di tre punti:

    1) la bellezza DI QUELLA ICONOGRAFIA CHE INCARNA LA DOTTRINA DOGMATICA DELLA CHIESA SUI SANTI;

    2) dalla bellezza dell'iconografia il Papa ha unito la BELLEZZA LITURGICA DEL RITO SACRO CHE E' IL SACRIFICIO PER ECCELLENZA...E IL CANTO SACRO della chiesa CHE ACCOMPAGNA LE ICONE;

    3) dalla bellezza delle icone, dalla bellezza liturgica ALL'INNAMORARSI DELLA CHIESA PURA E SANTA, ICONA VIVENTE NELLA TRADIZIONE DELLA CHIESA...

    Il Papa ha parlato così del patriarca Germano costretto a ritirarsi in un eremo e solitudine a causa della guerra contro le Icone che egli difendeva, per non rendersi complice di tale attacco, il patriarca si dimise...
    Il Papa lo indica quale maestro, anche per la sua ricca MARIOLOGIA che anticipò il Dogma dell'Assunta in Cielo ;-) e lo indica anche per il suo metodo ORATORIALE AVENTE AL CENTRO IL MAGISTERO DELLA CHIESA...

    Notare che il Papa ci insegna chi sono i nostri veri Maestri...
    ^__^

    RispondiElimina
  39. Caterina sei unica!

    Mi hai preceduta, arrivo sul computer ancora prima che il Papa abbia finito l`udienza appunto per riportare le sue parole e le ritrovo già riportate da te!

    Benedetto XVI ha riparlato della santa Messa che il patriarca Germano definiva "sepolcro e mensa", ancora una volta il Santo Padre insiste sul significato della santa Messa che taluni vorrebbero fosse solo o principalmente un banchetto festoso.
    Ha riparlato dell`Adorazione, cito a memoria, dicendoci che Cristo continua ad essere presente, il Suo non è solo un passaggio, una presenza durante la Messa...
    Ha di nuovo ricordato la bellezza della sacra Liturgia.

    L`instenza con laquale il Papa ci parla della Santa Messa, del Sacrifico eucaristico, e come ne parla, dovrebbe fare riflettere .

    RispondiElimina
  40. eheheh cara Emma^__^

    ed il Papa ha infine INVITATO I GIOVANI SPOSI NOVELLI AD AMARE LA CHIESA COME L'HA AMATA SANTA CATERINA DA SIENA, NELLA FEDELTA'...
    hai malati ha invitato a CONTEMPLARE E MEDITARE la propria sofferenza IN QUEL SANGUE DI CRISTO DOTTRINALMENTE ESPRESSO DALLA "GRANDE SENESE"...
    hai ministranti ha chiesto di IMITARE LA FEDELTA' AL SERVIZIO ALL'ALTARE SULLA SCIA DI SANTA CATERINA...

    ^__^

    RispondiElimina
  41. P.S.

    se il Papa ha chiesto queste cose, ma nel CN i catechisti NON si adoperano alle richieste del Papa, che cosa insegnaranno?
    ^__^

    RispondiElimina
  42. Cara Caterina, auguri per la tua (e mia) Patrona.
    Con affettuoso richiamo all'obbedienza verso Dio e verso la grammatica ti invito a rileggere il tuo penultimo messaggio.
    Stai attenta... Tutto quello che scrivi potrà essere usato conto di te, ma tu potrai sempre dimostrare che è vero che non capisci un'acca...
    Guarda quante ce ne hai messe!
    Buina festa,
    Cisolm (così siamo pari...)

    RispondiElimina
  43. errata corrige:
    CHE NON E' VERO CHE TU NON CAPISCI UN'ACCA (ovvero che capisci bene...)
    Pardon

    RispondiElimina
  44. Dice Emanhuele:
    "..citate Don Curzio Nitoglia che e' uno dei piu acerrimi oppositori di Papa Ratzinger e della sua teologia - al limite del sedeprivazionismo - e allo stesso tempo dite che siete paladini di quello che dice il papa e che vi fidate totalmente di lui... mi chiarite questo ossimoro?"

    Guarda che Don Curzio Nitoglia non è per nulla "l'ultima ruota del carro", fatti una piccola ricerca in Internet sul suo nome e troverai, in particolare sul sito di "chiesaviva" interessantissimi studi che ristabilisco la verità di fatti storici spesso strumentalmente travisati da certa corrente benpensante in odore di... "falso spirito del Concilio".
    Io personalmente lo trovo molto meticoloso nelle sue esposizioni, e molto acuto, con conclusioni indubbiamente "impopolari"...
    ...E comunque anche se fosse un arborigeno della Papuasia, con la faccia a quadretti e i capelli verdi, a dirmi qualcosa di sensato e dottrinalmente dimostrabile, io lo ascolterei, perchè vuol dire che lo Spirito Santo (il Quale va dove gli pare, senza dover chiedere il permesso nè a kiko nè a nessuno) gli ha sussurrato all'orecchio...ed è stato ben percepito.

    RispondiElimina
  45. SANTA CATERINA DA SIENA " Dottore della Chiesa "

    " IL DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA "

    2-Scandali del clero e loro conseguenze

    ( CC. 121-134 )

    leggiamo cosa dice il signore dal " IL DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA "

    CAPITOLO 121
    Difetti e mala vita dei sacerdoti e ministri cattivi.

    Ora sta attenta, carissima figliuola, perchè ti voglio mostrare e dire la vita scellerata di costoro, acciocchè tu e gli altri miei servi abbiate più materia da offrire a me per essi, con umili e continue orazioni. Però, da qualunque lato tu ti volga, a secolari e religiosi, chierici e prelati, piccoli e grandi, giovani e vecchi, e gente d'ogni specie, non vedi altro che offesa ; tutti mi gettano puzza di peccato mortale. La quale puzza a me non fa danno veruno nè nuoce, ma a loro stessi.

    Io ti ho parlato fin qui dell'eccellenza dei miei ministri e della virtù dei buoni, si' per dare refrigerio all'anima tua, si' perche tu conosca meglio la miseria di questi miserabili, e veda quanto siano degni di maggiore riprensione e di incontrare pene più intollerabili ; come gli eletti e diletti miei, poichè hanno esercitato con vitù il tesoro loro dato, sono degni di maggiore premio e di questi come margherite al mio cospetto. Il contrario sarà di questi miserabili, poichè riceveranno crudele pena.

    Sai tu, carissima figliuola ( e sta attenta con dolore e amarezza di cuore ), dove essi hanno messo il loro principio e fondamento? Nell'amor proprio di se stessi. Di qui è nato l'albero della superbia col figliuolo dell'insipienza ; essendo insipienti, procurano a sè l'onore e la gloria, cercando grandi dignità, con adornamenti e delicatezza del loro corpo ; e a me rendono vituperio e offesa, mentre dànno a se stessi quello che non è di loro, e a me quello che non è mio. A me deve essere data GLORIA E LODE DEL MIO NOME, a se stessi odio della propria sensualità con vero conoscimento di sè, reputandosi indegni di tanto ministero, ricevuto da me.

    Essi fanno il contrario : gonfiati di superbia, non si saziano di rodere la terra delle ricchezze e delle delizie del mondo ; stretti, cupidi e avari verso i poveri. Per questa miserabile superbia e avarizia, nata dal proprio amore sensitivo, hanno abbandonata la cura delle anime, e solo si danno a guardare e ad avere cura delle cose temporali, lasciando come pecore senza pastore le mie pecorell, che io ho loro messe nelle mani.

    Non le pascono, non le nutrono, nè spiritualmente nè temporalmente. Spiritualmente amministrano i sacramenti della santa Chiesa, i quali non vi possono essere tolti per verun loro difetto, nè dimunuisce per questò la loro virtù; ma non vi pascono con orazioni uscite dal cuore, con fame e desiderio della vostra salute, con santa e onesta vita. E non pascono i sudditi che sono i poverelli, con le cose temporali, delle quali io ti dissi che se ne deve fare tre parti : l'una per la loro necessità ; l'altra per i poverelli ; la terza per l'utilità della Chiesa.

    Essi fanno il contrario. Non solo non danno quella sostanza, che sono tenuti ed obbligati di dare ai poveri, ma tolgono l'altrui per simonia e appetito di denaro, e vendono la grazia dello Spirito Santo.

    Vi sono di quelli, tanto sciagurati, che non vogliono dare a chi ne ha bisogno, quello che io ho dato per grazia affinchè lo diano a voi, se non sia loro riempita la mano, o siano provveduti con molti presenti. E tanto amano i loro sudditi, quanto è l'utile che ne ritraggono, non di più. Tutto il bene della Chiesa non spendono in altro che nelle vesti del corpo, nell'andare vestiti delicatamente, nono come dei chierici e religiosi, ma come signori o donzelli di corte. Si studiano di avere grossi cavalli e molti vasi d'oro e d'argento con adornamento della casa, tenendo e possedendo, con molta vanità di cuore, quello che non possono tenere. Il cuore loro favella con disordinata vanità. Tutto il loro desiderio è posto nelle vivande, facendosi del ventre il loro dio, mangiando e bevendo disordinatamente. Perciò cadono subito nella immondezza, vivendo lascivamente.

    Guai, guai alla loro misera vita ! Essi spendono con le pubbliche meretrici quello che il dolce Verbo, unigenito Mio Figliuolo, acquisto con tanta pena sul legno della Santissima Croce ! Sono divoratori delle anime, ricomprate dal Sangue di Cristo, divorandole miserabilmente, in molti e diversi modi ; e pascono i loro figliuoli con quello che appartiene ai poveri.

    O templi del diavolo, v'ho posti in dignità, perchè siate angeli terrestri in questa vita ; mentre voi siete demoni, e avete preso l'ufficio dei demoni. I demoni dànno di quelle tenebre che hanno per sè, e somministrano tremendi tormenti ; sottraggono le anime alla grazia con molte molestie e tentazioni, per condurle alla colpa del peccato mortale, ingegnandosi di farne quello che essi possono, benchè il peccato non possa cadere nell'anima più di quello che essa voglia : ma essi ne fanno quanto possono. E questi miserabili, indegni di essere chiamati ministri, sono demoni incarnati, perchè per loro difetto si sono conformati alla volontà dei demoni, e perciò ne fanno l'ufficio, quando dispensano Me, vero Sole, nelle tenebre del peccato mortale, e somministrano le tenebre della loro vita disordinata e scellerata ai sudditi e alle altre creature fornite di ragione. Mettono confusione e pena nella mente delle creature che li vedono vivere disordinatamente ; anzi, sono cagione di pena e confusione di coscienza in coloro che spesse volte sottraggono allo stato di grazia e alla via della verità : conducendoli alla colpa, li fanno andare per la via della menzogna.

    Però colui che li segue non è scusato dalla colpa, perchè non può essere costretto a colpa di peccato mortale, nè da questi demoni visibili, nè dagli invisibili. Non si deve guardare alla loro vita, nè seguire quello che fanno ; ma, come vi ammoni' la mia Verità nel santo Vangelo, dovete fare quello che essi vi dicono ( cioè praticare la dottrina che vi è data, nel corpo mistico della Santa Chiesa, dalla santa Scrittura per mezzo dei banditori che sono i predicatori, i quali annunziano la mia parola ), e non pensare ai guai che meritano, ne seguire la loro mala vita, nè punirli voi, perchè offendereste me. Ma lasciate la mala vita a loro ; voi prendete la dottrina, e a me lasciate la punizione, poichè IO SONO il dolce Dio eterno, che rimunero ogni bene e punisco ogni colpa.

    Non sarà loro risparmiata da me la punizione, per la dignità che hanno di essere miei ministri ; anzi, se non si correggeranno saranno puniti più miserabilmentedi tutti gli altri, perchè hanno ricevuto di più dalla mia bontà. Offendendo tanto miserabilmente me, son degni di maggiore punizione. Sicchè vedi che essi sono demoni, come dei miei eletti ti dissi invece che sono angeli terrestri, e perciò fanno l'ufficio degli angeli.

    CAPITOLO 122

    Nei suddetti ministri cattivi regna l'ingiustizia, specialmente non correggendo i sudditi.

    Io ti dissi che nei miei diletti riluce la margherita della giustizia ; ora ti dico che quei miserabili e infelici portano sul loro petto per fermaglio l'ingiustizia. Essa procede ed è affibiata dall'amor proprio di se stessi, poichè per l'amor proprio commettono ingiustizia verso la propria anima e verso di me, con le tenebre della insipienza. A me non rendono gloria, ed a se stessi non rendono onesta e santa vita, nè desiderio della salute delle anime, nè fame delle virtù.

    Per questo commettono ingiustizie verso i sudduti e il prossimo ; non ne correggomnom i vizi ; anzi, come ciechi che non conoscono, li lasciano dormire e giaciere nelle loro infermità, per il disordinato timore di dispiacere alla creature. Non s'avvedono che, non volendo piacere alla creature, dispiacciono a loro e a me, vostro Creatore. Qualche volta correggeranno, per mantellarsi con un poco di giustizia ; ma non si rifanno da chi è più alto, sebbene sia in maggior difetto del minore, per timore che non sia di impedimento al loro stato e alla loro vita. Perciò si rifanno dal minore, perchè vedono che questi non può loro nuocere, nè togliere loro lo stato in cui si trovano.

    Egli commette ingiustizia per il miserabile amor proprio, che ha intossicato tuto quanto il mondo e il corpo mistico della Santa Chiesa, ha inselvatichito il giardino di questa sposa e lo ha adornato di fiori putridi. Questo giardino fu coltivato al tempo che ci stavano i veri lavoratori, cioè i miei santi ministri : fu adornato di molti fiori odorosi, perchè la vita dei sudditi non era scellerata, a causa dei buoni pastori, ma anzi essi erano virtuosi per onesta e santa vita.

    Oggi non è cosi' ; è il contrario : per i cattivi pastori sono cattivi i sudditi. Questa Sposa è piena di diverse spine, di molti e vari peccati. Non è che essa possa ricevere in sè fetore di peccato, quasi che la virtù dei Santi Sacramenti possa ricevere alcuna lesione ; ma quelli che si pascono al petto di questa Sposa, ricevono fetore nell'anima loro, togliendosi la dignità nella quale li ho posti. Però non diminuisce in sè la dignità, ma in loro stessi. Cosi' per i loro difetti è avvilito il Sangue ; poichè i secolari perdono la riverenza loro dovuta per il Sangue. Tuttavia costoro non dovrebbero fare cosi' : se la perdono, non diventa minore la loro colpa, per i difetti dei pastori.

    Ma questi miserabili sono specchio di miseria, mentre io li ho posti per essere specchio di virtù.


    Gianluca Cruccas

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  46. chisolm ha detto...
    Cara Caterina, auguri per la tua (e mia) Patrona.
    Con affettuoso richiamo all'obbedienza verso Dio e verso la grammatica ti invito a rileggere il tuo penultimo messaggio.
    Stai attenta... Tutto quello che scrivi potrà essere usato conto di te, ma tu potrai sempre dimostrare che è vero che non capisci un'acca...
    Guarda quante ce ne hai messe!
    Buina festa,
    Cisolm (così siamo pari...)

    ************************

    aaaaaaaaaaaaaaahahahahah ^__^ ST'ACCA mi è davvero indigesta ahahahah^__^

    mi appello alla CLEMENZA DELLA CORTE!!! ero incapace di intendere e di volere...le medicine che prendo per il cuore, c'è scritto fuori la scatola...mi segnalano come una che fa dopping ahahahah ^__^

    grande Chisolm, mi hai fatto davvero ridere di gusto...e mo vado al catechismo mentre qui sta arrivando un temporalone...e Alessia per la prima volta mi accompagnerà con la macchina...ergo PREGATE!
    ^__^

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  47. Dal commento sull’epistola ai romani dello Spirito Santo (Maria valtorta)

    (Ai Romani C.6 v. 1-10) Dice il Divinissimo autore:

    Molti, fra i cristiani, e anche fra coloro che se alcuno dicesse loro che sono affetti da quietismo si ribellerebbero come davanti ad una calunnia, cadono nell’eresia di credere che, posto che c’è Chi ha espiato per tutti e dato la Grazia con abbondanza Infinita, è inutile reprimersi dal peccare facendo violenza al proprio io. Anzi spingono la loro eresia sino a dirsi e a dire che così facendo essi aumentano la gloria e potenza di Dio, dimostrando che solo per i meriti infiniti dell’uomo Dio, e senza cooperazione di buona volontà, gli uomini si salvano.(NO).

    Così non è. Infinita l’abbondanza della Grazia. Ma quasi senza confini l’enormità di questa eresia che è vilipendio del Sangue Divino, del Divino Sacrificio di Cristo. Egli è morto per tutti, pietoso a tutti, medicina a tutti, salute a tutti. Ma questi tutti devono avere la volontà di giustizia. Che se poi la loro debolezza li atterra e trascina, Gesù, secondo il suo Nome, salva, accorre, solleva, guarisce, perdona, purifica.

    E’ l’Eterno riparatore.

    Ogni sorgente può cessare di germe, ogni bacino acqueo si può essiccare. Nei secoli della terra, interi mari e laghi si sono prosciugati dando luogo a sabbiosi deserti o a desolati e pietrosi bassopiani circondati da monti che prima si specchiavano in un lago. Ma una sorgente non si prosciugherà mai, sino alla fine dei secoli. Generosa e Santissima, Essa effonderà sempre il suo flusso per Misericordia degli uomini. Essa è la sorgente scaturente dal corpo dell’Agnello Immolato. Ma lo pensate, voi cristiani, quale onda continua di Sangue Divino vi bagna e vi nutre di continuo? Se un re fosse così munifico da congiungere le case dei suoi sudditi con un pozzo meraviglioso fluente oro, i sudditi di questo re lo adorerebbero come un Dio. Eppure quell’oro non sarebbe eternamente loro. Alla loro morte essi dovrebbero lasciarlo. Ma il Sangue di Cristo, questo Sangue più prezioso di ogni metallo o gioiello, questo Sangue del Re dei Re, non vi è gratuitamente dato, riversato su voi con abbondanza, senza limite nel potere e nel tempo? Esso Sangue vince la Morte, vince il peccato, supera il tempo e dura, nei suoi frutti ricchissimi, per l’Eternità. Anzi è proprio in Virtù di Esso che salite in veste purpurea, di re, al Regno; e nell’Eternità, nel Cielo, più che nel tempo e sulla terra, godete dell’Infinito Tesoro.

    Egli, il Vivente, ha consumato l’orrore della Morte perché voi moriste al Peccato e risorgeste nella Grazia. Non vi è dunque lecito ritornare al peccato e alla morte con previa volontà di tornarvi.

    Egli disse: “ Non si può servire insieme Dio eMammona ”.

    Io dico “non si può avere insieme la Vita e la Morte”.

    Quando Gesù risorse testimoniò tre cose;

    1. Che era Dio, e perciò da Se’ solo poteva risorgere.

    * Che era realmente morto Crocifisso. Per questo conservò nel corpo glorioso le Stimmate della Passione. Dal quel Corpo erano spariti tutti i segni della Passione, l’invecchiamento, le sozzure, i balsami pesanti dell’imbalsamazione. Ma a mostrare che il Cristo reale, umano, e non una figurazione incorporea di Lui, era stato affisso in Croce, rimasero nella vera Carne i veri buchi dei Chiodi e il taglio della Lancia.
    * Che aveva vinto per sempre la Morte ed era Risorto, da Dio, in Corpo ed Anima, per i secoli dei secoli. Così come lo videro le pie donne al sepolcro, gli apostoli la sera della Risurezione e lo vedono e lo vedranno nell’attimo del giudizio particolare ogni spirito d’uomo trapassato dalla vita terrena a quella ultra-terrena; e così lo vedranno tutti gli uomini al Giudizio finale, come già lo videro apparire nel Limbo e dissertarne le porte i giusti saliti con Lui al Cielo ai Santi di Dio.

    Ma una quarta cosa testimoniò il Cristo risorgendo, e la testimoniò con il simbolo del Suo Risorgere dopo il Sacrificio. Questa: che il cristiano, sommerso nelle onde salutari del Suo Sangue, sepolto in questo bagno salvatore come in una tomba che dal suo profondo esprime Vita e non Morte, incorruttibilità e non corruzione, risusciti a vita novella, a vita gloriosa. Così come lo fu di Lui, deposto nelle viscere del sepolcro “ simile a lebbroso dalle ossa slogate e scoperte e le membra trafitte “, ma uscito da quelle viscere in una vestedi così gloriosa bellezza che solo gli angeli e la Purissima poterono mirarla nel suo completo splendore.

    Cristo dopo la Risurrezione raggiunse la completezza della perfezione del suo mistero. Prima della Passione era già perfezione: perfezione dell’uomo. Perfezione dell’Uomo-Dio. Perfezione di Dio. Ma nella Passione la perfezione antecedente di Uomo-Dio si perfezionò in quella di Dio-Redentore. E dopo la Risurrezione si completò in quella, misteriosa sino alla fine dei secoli, contenuta e spiegata “ nel nome noto a Lui solo “ di cui parla Giovanni nell’Apocalisse.

    Anche l’uomo vivendo in Cristo (la lotta dell’uomo, la sofferenza, la passione diuturna lottata, sopportata, consumata in giustizia) e risorgendo per Cristo e in Cristo, raggiungerà la perfezione che dà adito ai Cieli e riceverà “ il nome nuovo scritto sul sassolino bianco, il nome che nessuno conosce se non colui che lo riceve “.

    “ Io Sono la vera vite… Il tralcio se non può rimanere unito alla vite non dà frutto. Così voi se non rimarrete innestati in Me non porterete frutto… e sarete gettati via come ramo secco “ Egli disse. E’ verità. Egli “ ha portato tutti i vostri mali “ perché Ha portato e consumato tutte le “ vostreiniquità“. Egli si è “ disseccato come un coccio “ perché per farvi vivere vi ha dato il suo Sangue, la linfa Vitale della vera Vite fruttifera. Egli: Vite fruttifera. Voi: tralci selvatici incapaci di dar frutto. E il Padre suo e vostro, coltivatore della Vigna Eterna, ha preso voi, tralci sterili e selvatici, e vi ha innestati in Lui. Ed Egli ha accettatodi assorbire e consumare tutti i vostri succhi omicidi, tutte le vostre febbri di concupiscenza, sino a morire nella carne vittima senza che la vostra corruzione turbasse e avvelenasse il Suo Spirito Santo di Innocente Eterno, perché voi foste alla fine dei secoli come Lui Gloriosi in anima e corpo avendo rivestito di incorruttibile carne i vostri spiriti santi, e beati già foste prima ancora del giudizio primo e di quello ultimo per l’amicizia di Dio, l’inabitazione in voi dello Spirito Santo, la fusione col Cristo Amico e Pane del Cielo sulla terra, e la pace di Dio dopo la morte in attesa della risurrezione della carne per essere compartecipe della gioia e gloria dell’anima.

    Il pensiero e il Volere Divini hanno operato un mistero volendo che, prima ancora che voi foste, i peccati vostri fossero espiati da Cristo. “ Egli ha preso su di Sé i peccati di molti “ dice Isaia. E questi molti sono coloro che durante la vita, o almeno davanti la morte, per loro volontà buona, non lasceranno inerti perloro, i meriti di Cristo.

    Sulla bilancia della Croce, su quel Patibolo di Giustizia in cui erano tutta la Santità e tutta l’iniquità, e la Prima consumava la seconda, ogni vostro peccato era infisso come una freccia nel Corpo del Martire. Numerosissime le battiture dei flagelli, numerose le punture delle spine sul Capo torturato, atroci gli spasimi dei chiodi. Ma nessuno dei tanti che compassionano il Cristo penante delle torture date da una giustizia umana e crudele, si batte il petto dicendo: “ Ecco: questo, questo, questo, questi mille e diecimila aculei, io te li ho infissi nelle carni e nel cuore coi miei mille e diecimila peccati. Non te ne è stato ignoto uno solo. Io ti sono stato tortura nelle torture ”.

    Chi numera i milioni di milioni di peccati che il Purissimo ha sentito nel Suo Corpo espiatore? Chi, meditando questo, non dovrebbe sentire l’odio perfetto al peccato, la fuga da esso, l’obbligo, il dovere di non servire più il peccato, posto che il Sacrificio di un Dio vi ha affrancati da esso? Siete morti ad esso peccato. Il morto non compie più le opere che faceva da vivo. Come allora, se in voi è fede sicura che la morte di Cristo e la Grazia che essa morte vi ha meritata vi hanno affrancati dalla morte del peccato e dato i mezzi per rimanere affrancati, come allora voi similmente a Cristo non risorgete per sempre da questa morte e vivete per sempre in Dio, così come Gesù, il Figlio di Dio, il Figlio dell’Uomo, morto come uomo per espiare la colpa e le colpe dell’uomo, vive per “ per Iddio “, ossia da Dio?. Ma non solo Lui Dio. Ognuno che vive in Cristo e per Cristo, ricordatelo, si divinizza divenendo Figlio dell’Altissimo.

    Gianluca Cruccas

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  48. Come aprire bocca dopo tanta Divina Sapienza?...
    Ma DEVO farlo... e chiedo scusa per la lunghezza, ma Zufolo mi ci ha "tirato per i capelli"...

    Per Zufolo:
    "Annarita, grazie per il brano sulla vendita dei beni, non l'avevo mai sentito ma e' molto bello e profondo... ma sei sicura che l'abbia scritto quello squinternato di Kiko??"

    Zufolo, Zufolo…
    ti scongiuro, caro fratello, non farmi cadere le braccia!
    Nella tua frase sento l'odore (lo riconosco al volo, perché l'ho vissuto in me per dieci anni...) della profonda contraddizione che si insinua nella coscienza di chi viene insensato dalle pie chiacchiere di quel furbacchione di Kiko: una contraddizione che ti spacca letteralmente in due i pensieri, il cuore, le capacità percettive: mi spieghi come possa uno "SQUINTERNATO" produrre "bellezza" e "profondità"? Solo la dottrina protestante, che non crede nel potere trasformante della Grazia, può sostenerlo.
    Bellezza e profondità sono attributi di Dio, il Quale è Armonia perfetta, purissima, e quando Dio si dona tanto ad una sua creatura da renderlo per gli altri fonte di bellezza e spirituale profondità, non lo lascia certo in uno stato "squinternato"...poiché trasfonde in lui una Grazia, detta “Santificante” ( di cui mai nessuno nel CN ti ha parlato), che ti ricostruisce rendendoti nuova creatura e rimettendo in te ogni cosa al suo posto, riunificando il tuo cuore, donandoti amore, gioia, pace, equilibrio, umiltà, obbedienza…
    mi capisci?
    Questo tanto per cominciare...
    ...per proseguire aggiungo che ho postato questa catechesi con tutto il suo contesto, che è quello della vendita dei beni, per mettere l’accento su quello che pensa Kiko sia di San Francesco di Assisi, sia di Gesù Cristo Nostro Signore, dimostrando la sua TOTALE mancanza di timor di Dio, poiché si permette di calunniare spudoratamente entrambi, con una malizia che tocca la bestemmia! Non lo capisci? Adesso te lo spiego a parte.
    Ti dico subito che per spiegarti meglio prenderò le frasi che mi interessano e le metterò in risalto rispetto al contesto. E sai perché? Perché perfino il contesto è dottrinalmente sbagliato, fin nelle fondamenta, quando addirittura non è fatto ad arte per un secondo fine…quindi in questo caso il contesto, anziché chiarire il senso delle frasi, peggiora la situazione e ne aggrava ancor più il significato…meglio stendere un velo pietoso…
    Comunque, se vuoi, ci ritorneremo sopra, anche sul “contesto”, perché anche su quello ci sarebbe da dirne delle belle!…Veramente un sacco di cose…
    Ora andiamo a San Francesco e al Signore Gesù. Kiko dice:

    “Qualcuno può pensare che quello che vuole Gesù Cristo con questo è che noi siamo poveri, che ci tormentiamo. Questo non è così. Sarebbe così in un contesto di religiosità naturale. In molte religioni la povertà è un segno di purezza e la ricchezza è un segno di impurità.”
    Già qui Kiko pone una premessa sbagliata: lasciamo parlare Cristo stesso:
    “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli”( Mt 5, 3)
    “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola r ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel Cielo, dove né tignola né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tu cuore.” Mt5, 19-21)
    A Gesù non importa che siamo materialmente poveri o ricchi, e questo sembrerebbe essere apparentemente quello che dice anche Kiko ma non è così, perché nel contesto - leggibile nel mio post precedente - Kiko afferma che il Signore ti chiede una volta sola nella vita di dar via i tuoi beni PER POI POTERTI RICOLMARE DI ESSI CENTO VOLTE TANTO, cioè colmandoti proprio di quelle cose di cui ha detto che la tignola e la ruggine le consumano ed i ladri le rubano…perciò se Gesù dovesse veramente riempirti di macchine, case, gioielli o affetti umani, cento volte di più di quelli a cui hai rinunciato, finirebbe coll’appesantirti di nuovo, dandoti come ricompensa un “tesoro” a cui potresti sempre rischiare di attaccare “il cuore”. E’ Chiaro? A Gesù invece importa DAVVERO che noi siamo interiormente liberi da dipendenze materiali. MA: Gesù sa bene che la natura umana è ferita dal Peccato Originale, e come tale è COSTANTEMENTE A RISCHIO DI RICADERE nella cupidigia degli averi, e per questo consiglia di non accumulare ricchezze sulla terra, perché la ricchezza, che di per sé non è un male, mette continuamente in occasione di potersi attaccare ad essa. Quindi figurati se Gesù, potendo liberarti dall’attaccamento agli averi, ti ricompenserebbe appesantendoti di nuovo con la stessa roba…(questo non lo vuole Gesù, questo lo vuole solo Kiko che è un gran paravento e che gli piace tanto sguazzare nelle comodità e nei lussi e vorrebbe insinuare anche negli altri le sue stesse cupidigie, per sentirsi in buona compagnia). Gesù, poiché è Dio, quando ricompensa lo fa in Grazia Divina e non in averi e beni terreni…e quando fa questo, come dice in quel passo del Vangelo: “ …cento volte tanto in padri, madri, fratelli, figli o campi…”, innanzitutto è perché Lui è “Divina Provvidenza” e si prende cura di chi si rifugia in Lui, e poi perché è di una tenerezza infinita e quando vede che un suo povero, piccolo figlio è ad uno stadio in cui ancora si sente amato attraverso queste modalità, il Suo infinito Amore si piega su di lui manifestandosi anche così…

    Ma secondo Kiko, Cristo ti dice di lasciare i beni (non è vero che lo ha chiesto a tutti, l'ha chiesto a chi voleva lo seguisse da vicino, a tempo pieno) per poter ricevere il centuplo, quindi alla fine diventerebbe un giochetto per arricchirsi ancora di più! Rendiamoci conto dell'assurdità di quello che dice. Secondo lui Dio starebbe lì, come una slot machine: uno spinge il bottone "del distacco dai beni" e gli scendono giù, come in una vincita, tanti gettoni… cento volte tanto!... Ma per favore!
    Infatti Kiko non dice che devi staccarti dai beni per tutta la vita, ti dice di fare “un solo gesto, una volta sola in tutta la vita” (che poi è falso perché, per tutto il tempo che dura il Cammino, non si contano le volte in cui bisogna mettere le mani al portafoglio, perché è un continuo chiedere soldi, per ogni cosa) così poi campi bel bello col centuplo che Dio ti ridà...cioè ti arricchisci col centuplo…ma che gran volpino questo Kiko!...
    E’ abbastanza chiaro a che cosa riduce Gesù Cristo e li Vangelo?
    Ma il fatto che questo sia il senso più profondo del Cristianesimo, questo lo pensa solo Kiko, a cui evidentemente le ricchezze piacciono così tanto da fargli dire che l’altissima ricerca della povertà che i maggiori Santi hanno vissuto nella loro vita - a cominciare dall’Unigenito Figlio di Dio che anziché nascere in una reggia è voluto nascere in una stalla da una poverissima fanciulla, ricca solo di Sapienza divina e di Spirito Santo ed avendo per padre terreno un semplice falegname, passando per tutti gli asceti di tutti i secoli, passando per lo stesso grandissimo Francesco di Assisi che scelse di “sposare Madonna Povertà” per tutta la sua vita – sia sinonimo di religiosità naturale, che in lingua…neocatecumenese significa “paganesimo”.
    “Perciò nel medioevo, quando la società è piena di religiosità naturale, SE SAN FRANCESCO DI ASSISI NON SI FOSSE PRESENTATO CON UN SAIO ROZZO NON LO AVREBBE ASCOLTATO NEPPURE SUO PADRE.”
    Tralascio il pietoso presupposto per cui il Medioevo sarebbe stato un periodo spiritualmente oscuro, pieno “di religiosità naturale”, che è un frutto dell’insegnamento protestante, su cui Kiko si è voluto dottrinalmente preparare anche per quanto riguarda tutta la sua visione della storia della liturgia cattolica, che tutti ben conosciamo, attingendo a piene mani dalla dottrina di Lutero, Calvino, Bonhoeffer, fino ai finti cattolici come Rahner e Farnes.
    Kiko sta insinuando che San Francesco abbia fatto la scelta di spogliarsi di tutto solo per avere un po’ di credito presso la gente del suo tempo: niente di più falso! San Francesco non avrebbe mai usato questi mezzucci per avere un successo di cui non gli importava un fico secco, questi sono solo i mezzucci di Kiko, la cui vita è stata tutta un teatrino, per raccogliere consensi a destra e manca!
    Nel Medioevo la Chiesa e la società erano molto affascinate dalla ricchezza, c'erano il potere temporale e quello spirituale entrambi succubi della ricerca del fasto e della ricchezza...basta studiare un pò di storia...per questo Gesù, attraverso il crocifisso di San Damiano, disse a Francesco (ma tanto Kiko non crede che Cristo abbia parlato a Francesco, vale solo quello che la Madonna - ma quale Madonna? - avrebbe detto a lui): "Va' Francesco, e ripara la Mia Casa, che come vedi va in rovina", cioè gli chiedeva proprio di riportare la Sua Chiesa allo spirito evangelico di povertà iniziale...Quindi, figurati un pò!...Ma Kiko la storia di San Francesco la conosce, invece di aprire bocca e sparare cavolate??
    Infatti pensa che ignorante: dice che "se non si fosse messo un saio rozzo non lo avrebbe ascoltato neanche suo padre"...E quando mai il padre di Francesco ha ascoltato suo figlio, visto che lo ha dichiarato “pazzo” davanti a tutta la città e al Vescovo di Assisi? Fu allora che Francesco si denudò del tutto, restituendo a suo padre tutti gli indumenti, financo le mutande, e disse al padre che da quel momento in poi lui non era più il figlio di Pietro di Bernardone, ma solo il figlio del Padre nostro che è nei Cieli (cioè lo avrebbe… Kikianamente "odiato", ma nel modo giusto, però, senza disprezzarlo e maltrattarlo, come Kiko insegna a fare).
    Questo dimostra tutto il contrario, che al tempo di Francesco chi non era ricco non veniva considerato da nessuno, né dalla Chiesa né dai nobili del popolo. Infatti Francesco rischiò fortemente di essere dichiarato eretico dalla Chiesa, perché quello era il periodo dei "pauperisti", gente che si spogliava di tutti gli averi e che vivevano da pezzenti come protesta contro la ricchezza della Chiesa. Anche San Francesco rischiò di essere annoverato tra quei contestatori...poi però il Papa fu illuminato da Dio con un sogno, e così acconsentì ad approvare la Regola dell'Ordine dei frati minori.

    “Se Gesù Cristo fosse vissuto all'epoca di S. Francesco, gli avrebbero tirato dei pomodori, perché era una mangione e un beone, sempre circondato da peccatori, perché non digiunava, ecc., perché non si sacrificava.” (cf . Mt 11,19; Mc 2,1820; Lc 5,33)

    Ed ora assistiamo a tutto il suo repertorio di menzogne, di bestemmie e di calunnie contro Cristo: riesce a dire che la gente del Medioevo avrebbe tirato i pomodori a Gesù Cristo perché lui era mangione e beone, non digiunava e non si sacrificava...Ma per favore!!
    Primo: nessuno che incontri Gesù Cristo potrà mai tirargli i pomodori, a meno che non sia un satanasso come Kiko, perché solo un satanasso può anche solo IMMAGINARE, bestemmiando con la mente, che i Cristiani tirino pomodori al loro Re e Signore (questo lo hanno fatto solo i suoi amichetti ebrei, e anche oggi se potessero lo rifarebbero molto volentieri), perché Gesù è Dio, e se lo incontrassi carnalmente la Sua Verità e Bellezza senza limiti ti toglierebbero il fiato...
    ma Kiko lo sa che Gesù è DIO???
    Inoltre: mi sento ridicola solo a precisarlo: Gesù non è MAI stato un mangione e un beone (quello lo dicevano i farisei, razza di vipere, perché non sopportavano che lui mangiasse coi peccatori per amarli, per cercare di convertirli) - poiché essendo Egli il Figlio Eterno Unigenito del Padre, pieno di Grazia e di Verità, non poteva essere certo schiavo del mangiare e del bere o di qualunque altra cosa...ma è chiaro ormai che Kiko lo dica apposta, per calunniare il Signore, o quanto meno perché gli interessa travisare la sua santissima figura onde ottenere i suoi scopi, che sono quelli di stabilire un nuovo Cristianesimo, secondo i suoi gusti.
    E chi ha detto a Kiko che il Cristo non digiunava? Non gli basta leggere che: spinto dallo Spirito andò nel deserto, dove digiunò quaranta giorni e quaranta notti fu tentato dal diavolo di mangiare ed egli rispose che non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio?
    Forse Kiko pensa che uno che non sia abituato a digiunare molto spesso, riesca facilmente a farlo per così tanto tempo?? E cosa ne sa Kiko se Gesù non lo abbia fatto chissà quante altre volte? C'era Kiko lì a vedere? Uno che passava intere notti in preghiera, che era tutto immerso nel Padre suo, secondo lui non digiunava…magari aveva problemi a sacrificarsi, come un qualunque pover’uomo schiavo delle comodità di questo mondo?? Gesù non digiunava?? Gesù non si sacrificava??? Lo smentisce San Paolo che dice:
    “…ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Apparso i forma umana UMILIO’ SE STESSO, FACENDOSI OBBEDIENTE FINO ALLA MORTE E ALLA MORTE DI Croce.” (Fil 2, 1-ss)
    Gesù non si sacrificava? E cosa ha fatto sulla Croce, ci è andato in villeggiatura???
    Ripeto: ma Kiko lo sa che Cristo è DIO????
    Lo capisci, amico mio, che non si possono dire tutte queste cose velenose contro Cristo e la sua dottrina, senza farlo con malizia, per distruggere la vera immagine di Gesù e per rovesciare tutto il Vangelo???? Kiko, non contento, aggiunge:
    “E ha un amico che si chiama Lazzaro, che ha una casa straordinaria. E Gesù se ne va in villeggiatura a Betania con i suoi discepoli, appena può (cf Lc 19,1-10; Gv 12,1-2).
    Per questo i Farisei rinfacciano a Gesù Cristo: Mentre Giovanni Battista e i suoi discepoli
    digiunano e si sacrificano, voi invece mangiate e bevete e ve la passate stupendamente. E dice Gesù: Si può digiunare quando c'è lo sposo e ci sono le nozze? Quando sia tolto loro lo sposo, allora digiuneranno.” (cf Mc 2,18-22)
    Lazzaro era il figlio di un certo Teofilo, il Governatore della Siria, non possedeva solo una casa straordinaria, ma intere città. Ma questo doveva forse influenzare il Figlio di Dio in eccesso o in difetto, ed impedirgli di relazionarsi con lui, in cui evidentemente, per considerarlo un sincero amico, deve aver letto in cuore quella tanto rara beatitudine della “povertà di spirito” tanto amata da Cristo, per cui “anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”? Gesù non andava da Lazzaro “in villeggiatura”, ma ci andava – come per ogni altra azione terrena che facesse – per avvicinare sempre più i cuori a Dio.
    Ma quello che più irrita è vedere come Kiko strumentalizza la Parola di Dio, facendone scempio: i Farisei non rinfacciano affatto a Gesù che Lui ed i suoi discepoli mangino, bevano, e vadano in villeggiatura, “passandosela stupendamente” – questo è il vangelo secondo Kiko, che non esiste da nessuna parte – i farisei chiedono al Cristo come mai I SUOI DISCEPOLI (ripeto: i suoi discepoli, non Lui, che non compare nella domanda) non pratichino il digiuno come quelli del Battista, senza accusare nessuno di “passarsela stupendamente”, cosa che non avrebbero potuto mai dire perché non accadeva. E conosciamo la risposta di Gesù, che è data ad un livello totalmente spirituale…
    Penso che possa bastare per illustrare quale capolavoro di distorsione storica e dottrinale siano gli insegnamenti di Kiko, e come non si faccia scrupolo di calunniare perfino Nostro Signore (figuriamoci i Santi) quando si tratta di inculcare a tutti le sue furbissime conclusioni.
    Adesso, potresti spiegarmi, per favore, dove trovi che questa “catechesi” sia bella e profonda?
    Ciao, Zufolè…

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