giovedì 11 giugno 2009

Questo bel discorso vale anche per i seminari NC?

Il 19 Giugno si aprirà un anno speciale per i Sacerdoti, per e durante il quale tutti siamo chiamati a pregare; ma allo stesso tempo ci si chiede se nei seminari gestiti dai Neocatecumenali si continuerà a essere formati sulla dottrina assolutamente non Cattolica del loro fondatore, Kiko Arguello. Contemporaneamente ci si chiede anche se la Santa Sede darà finalmente un parere sulla dottrina NC, affinché si ponga rimedio nella sconcertante formazione di questi seminaristi NC.

Fonte: http://blog.messainlatino.it/

I seminaristi 'identitari' sono sempre di più, "con grande dispiacere delle generazioni più anziane". Ecco il testo integrale dell'allocuzione del Segretario della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica (che ha competenza sulla formazione dei seminaristi), il francese mons. Jean-Louis Bruguès, di cui avevamo dato ieri alcuni spunti. E' stata pubblicata da Sandro Magister nel suo blog e merita d'esser letta per intero perché è un'analisi, sociologica innanzitutto, estremamente lucida, franca e chiara.

È sempre rischioso spiegare una situazione sociale a partire da una sola interpretazione. Tuttavia, alcune chiavi aprono più porte di altre. Da molto tempo sono convinto del fatto che la secolarizzazione sia diventata una parola-chiave per pensare oggi le nostre società, ma anche la nostra Chiesa. La secolarizzazione rappresenta un processo storico molto antico, poiché è nato in Francia a metà del XVIII secolo, prima di estendersi all'insieme delle società moderne. Tuttavia, la secolarizzazione della società varia molto da un paese all'altro. In Francia e in Belgio, per esempio, essa tende a bandire i segni dell'appartenenza religiosa dalla sfera pubblica e a riportare la fede nella sfera privata. Si osserva la stessa tendenza, ma meno forte, in Spagna, in Portogallo e in Gran Bretagna. Negli Stati Uniti, invece, la secolarizzazione si armonizza facilmente con l'espressione pubblica delle convinzioni religiose: l'abbiamo visto anche in occasione delle ultime elezioni presidenziali. Da una decina d'anni a questa parte è emerso tra gli specialisti un dibattito molto interessante. Sembrava, fino ad allora, che si dovesse dare per scontato che la secolarizzazione all'europea costituisse la regola e il modello, mentre quella di tipo americano costituisse l'eccezione. Ora invece sono numerosi coloro i quali - Jürgen Habermas per esempio - pensano che è vero l'opposto e che anche nell'Europa post-moderna le religioni svolgeranno un nuovo ruolo sociale.

RICOMINCIARE DAL CATECHISMO

Qualunque sia la forma che ha assunto, la secolarizzazione ha provocato nei nostri paesi un crollo della cultura cristiana. I giovani che si presentano nei nostri seminari non conoscono più niente o quasi della dottrina cattolica, della storia della Chiesa e dei suoi costumi. Questa incultura generalizzata ci obbliga a effettuare delle revisioni importanti nella pratica seguita fino ad ora. Ne menzionerò due. Per prima cosa, mi sembra indispensabile prevedere per questi giovani un periodo - un anno o più - di formazione iniziale, di "ricupero", di tipo catechetico e culturale al tempo stesso. I programmi possono essere concepiti in modo diverso, in funzione dei bisogni specifici di ciascun paese. Personalmente, penso a un intero anno dedicato all'assimilazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, che si presenta come un compendio molto completo. In secondo luogo occorrerebbe rivedere i nostri programmi di formazione. I giovani che entrano in seminario sanno di non sapere. Sono umili e desiderosi di assimilare il messaggio della Chiesa. Si può lavorare con loro veramente bene. La loro mancanza di cultura ha questo di positivo: non si portano più dietro i pregiudizi negativi dei loro fratelli maggiori. È una fortuna. Ci troviamo quindi a costruire su una "tabula rasa". Ecco perché sono a favore di una formazione teologica sintetica, organica e che punta all'essenziale.
Questo implica, da parte degli insegnanti e dei formatori, la rinuncia a una formazione iniziale contrassegnata da uno spirito critico - come era stato il caso della mia generazione, per la quale la scoperta della Bibbia e della dottrina è stata contaminata da uno spirito di critica sistematico - e alla tentazione di una specializzazione troppo precoce: precisamente perché manca a questi giovani il background culturale necessario. Permettetemi di confidarvi alcune domande che mi sorgono in questo momento. Si ha mille volte ragione di voler dare ai futuri sacerdoti una formazione completa e d'alto livello. Come una madre attenta, la Chiesa desidera il meglio per i suoi futuri sacerdoti. Per questo i corsi si sono moltiplicati, ma al punto di appesantire i programmi in un modo a mio parere esagerato. Avete probabilmente percepito il rischio dello scoraggiamento in molti dei vostri seminaristi. Chiedo: una prospettiva enciclopedica è forse adatta per questi giovani che non hanno ricevuto alcuna formazione cristiana di base? Questa prospettiva non ha forse provocato una frammentazione della formazione, un'accumulazione dei corsi e un'impostazione eccessivamente storicizzante? È davvero necessario, per esempio, dare a dei giovani che non hanno mai imparato il catechismo una formazione approfondita nelle scienze umane, o nelle tecniche di comunicazione?
Consiglierei di scegliere la profondità piuttosto che l'estensione, la sintesi piuttosto che la dispersione nei dettagli, l'architettura piuttosto che la decorazione. Altrettante ragioni mi portano a credere che l'apprendimento della metafisica, per quanto impegnativo, rappresenti la fase preliminare assolutamente indispensabile allo studio della teologia. Quelli che vengono da noi hanno spesso ricevuto una solida formazione scientifica e tecnica - il che è una fortuna - ma la loro mancanza di cultura generale non permette ad essi di entrare con passo deciso nella teologia.

DUE GENERAZIONI, DUE MODELLI DI CHIESA

In numerose occasioni ho parlato delle generazioni: della mia, di quella che mi ha preceduto, delle generazioni future. È questo, per me, il nodo cruciale della presente situazione. Certo, il passaggio da una generazione all'altra ha sempre posto dei problemi d'adattamento, ma quello che viviamo oggi è assolutamente particolare.
Il tema della secolarizzazione dovrebbe aiutarci, anche qui, a comprendere meglio. Essa ha conosciuto un'accelerazione senza precedenti durante gli anni Sessanta. Per gli uomini della mia generazione, e ancor di più per coloro che mi hanno preceduto, spesso nati e cresciuti in un ambiente cristiano, essa ha costituito una scoperta essenziale, la grande avventura della loro esistenza. Sono dunque arrivati a interpretare l'"apertura al mondo" invocata dal Concilio Vaticano II come una conversione alla secolarizzazione.
Così di fatto abbiamo vissuto, o persino favorito, un'autosecolarizzazione estremamente potente nella maggior parte delle Chiese occidentali.
Gli esempi abbondano. I credenti sono pronti a impegnarsi al servizio della pace, della giustizia e delle cause umanitarie, ma credono alla vita eterna? Le nostre Chiese hanno compiuto un immenso sforzo per rinnovare la catechesi, ma questa stessa catechesi non tende a trascurare le realtà ultime? Le nostre Chiese si sono imbarcate nella maggior parte dei dibattiti etici del momento, sollecitate dall'opinione pubblica, ma quanto parlano del peccato, della grazia e della vita teologale? Le nostre Chiese hanno dispiegato felicemente dei tesori d'ingegno per far meglio partecipare i fedeli alla liturgia, ma quest'ultima non ha perso in gran parte il senso del sacro? Qualcuno può negare che la nostra generazione, forse senza rendersene conto, ha sognato una "Chiesa di puri", una fede purificata da ogni manifestazione religiosa, mettendo in guardia contro ogni manifestazione di devozione popolare come processioni, pellegrinaggi, eccetera?
L'impatto con la secolarizzazione delle nostre società ha trasformato profondamente le nostre Chiese. Potremmo avanzare l'ipotesi che siamo passati da una Chiesa di "appartenenza", nella quale la fede era data dal gruppo di nascita, a una Chiesa di "convinzione", in cui la fede si definisce come una scelta personale e coraggiosa, spesso in opposizione al gruppo di origine. Questo passaggio è stato accompagnato da variazioni numeriche impressionanti. Le presenze sono diminuite a vista d'occhio nelle chiese, nei corsi di catechesi, ma anche nei seminari. Anni fa il cardinale Lustiger aveva tuttavia dimostrato, cifre alla mano, che in Francia il rapporto fra il numero dei sacerdoti e quello dei praticanti effettivi era restato sempre lo stesso.
I nostri seminaristi, così come i nostri giovani sacerdoti, appartengono anch'essi a questa Chiesa di "convinzione". Non vengono più tanto dalle campagne, quanto piuttosto dalle città, soprattutto delle città universitarie. Sono cresciuti spesso in famiglie divise o "scoppiate", il che lascia in loro tracce di ferite e, talvolta, una sorta d'immaturità affettiva. L'ambiente sociale di appartenenza non li sostiene più: hanno scelto di essere sacerdoti per convinzione e hanno rinunciato, per questo fatto, ad ogni ambizione sociale (quello che dico non vale dovunque; conosco delle comunità africane in cui la famiglia o il villaggio portano ancora delle vocazioni sbocciate nel loro seno). Per questo essi offrono un profilo più determinato, individualità più forti e temperamenti più coraggiosi. A questo titolo, hanno diritto a tutta la nostra stima.
La difficoltà sulla quale vorrei attirare la vostra attenzione supera dunque la cornice di un semplice conflitto generazionale. La mia generazione, insisto, ha identificato l'apertura al mondo col convertirsi alla secolarizzazione, nei confronti della quale ha sperimentato un certo fascino. I più giovani, invece, sono sì nati nella secolarizzazione, che rappresenta il loro ambiente naturale, e l'hanno assimilata col latte della nutrice: ma cercano innanzitutto di prendere le distanze da essa, e rivendicano la loro identità e le loro differenze.

ACCOMODAMENTO COL MONDO O CONTESTAZIONE?

Esiste ormai nelle Chiese europee, e forse anche nella Chiesa americana, una linea di divisione, talora di frattura, tra una corrente di "composizione" e una corrente di "contestazione". La prima ci porta a osservare che esistono nella secolarizzazione dei valori a forte matrice cristiana, come l'uguaglianza, la libertà, la solidarietà, la responsabilità, e che deve essere possibile venire a patti con tale corrente e individuare dei campi di cooperazione. La seconda corrente, al contrario, invita a prendere le distanze. Ritiene che le differenze o le opposizioni, soprattutto nel campo etico, diventeranno sempre più marcate. Propone dunque un modello alternativo al modello dominante, e accetta di sostenere il ruolo di una minoranza contestatrice. La prima corrente è risultata predominante nel dopoconcilio; ha fornito la matrice ideologica delle interpretazioni del Vaticano II che si sono imposte alla fine degli anni Sessanta e nel decennio successivo. Le cose si sono invertite a partire dagli anni Ottanta, soprattutto - ma non esclusivamente - sotto l'influenza di Giovanni Paolo II. La corrente della "composizione" è invecchiata, ma i suoi adepti detengono ancora delle posizioni chiave nella Chiesa. La corrente del modello alternativo si è rinforzata considerevolmente, ma non è ancora diventata dominante. Così si spiegherebbero le tensioni del momento in numerose Chiese del nostro continente. Non mi sarebbe difficile illustrare con degli esempi la contrapposizione che ho appena descritto. Le università cattoliche si distribuiscono oggi secondo questa linea di divisione. Alcune giocano la carta dell'adattamento e della cooperazione con la società secolarizzata, a costo di trovarsi costrette a prendere le distanze in senso critico nei confronti di questo o quell'aspetto della dottrina o della morale cattolica. Altre, d'ispirazione più recente, mettono l'accento sulla confessione della fede e la partecipazione attiva all'evangelizzazione. Lo stesso vale per le scuole cattoliche. E lo stesso si potrebbe affermare, per ritornare al tema di questo incontro, nei riguardi della fisionomia tipica di coloro che bussano alla porta dei nostri seminari o delle nostre case religiose. I candidati della prima tendenza sono diventati sempre più rari, con grande dispiacere dei sacerdoti delle generazioni più anziane. I candidati della seconda tendenza sono diventati oggi più numerosi dei primi, ma esitano a varcare la soglia dei nostri seminari, perché spesso non vi trovano ciò che cercano. Essi sono portatori d'una preoccupazione d'identità (con un certo disprezzo vengono qualificati talvolta come "identitari"): identità cristiana - in che cosa ci dobbiamo distinguere da coloro che non condividono la nostra fede? - e identità del sacerdote, mentre l'identità del monaco e del religioso è più facilmente percepibile.Come favorire un'armonia tra gli educatori, che appartengono spesso alla prima corrente, e i giovani che si identificano con la seconda? Gli educatori continueranno ad aggrapparsi a criteri d'ammissione e di selezione che risalgono ai loro tempi, ma non corrispondono più alle aspirazioni dei più giovani? Mi è stato raccontato il caso di un seminario francese nel quale le adorazioni del Santissimo Sacramento erano state bandite da una buona ventina d'anni, perché giudicate troppo devozionali: i nuovi seminaristi hanno dovuto battersi per parecchi anni perché fossero ripristinate, mentre alcuni docenti hanno preferito dare le dimissioni davanti a ciò che giudicavano come un "ritorno al passato"; cedendo alle richieste dei più giovani, avevano l'impressione di rinnegare ciò per cui si erano battuti per tutta la vita. Nella diocesi di cui ero vescovo ho conosciuto difficoltà simili quando dei sacerdoti più anziani - oppure intere comunità parrocchiali - provavano una grande difficoltà a rispondere alle aspirazioni dei giovani sacerdoti che erano stati loro mandati. Comprendo le difficoltà che incontrate nel vostro ministero di rettori di seminari. Più che il passaggio da una generazione ad un'altra, dovete assicurare armoniosamente il passaggio da un'interpretazione del Concilio Vaticano II ad un'altra, e forse da un modello ecclesiale a un altro. La vostra posizione è delicata, ma è assolutamente essenziale per la Chiesa.

63 commenti:

  1. Già immagino le reazioni dei seminaristi neocatecumenali nel momento in cui toccano con mano il Libro Proibito (cioè il Catechismo della Chiesa Cattolica).

    "Guardate! Qui c'è scritto che l'Eucarestia è un sacrificio!"

    "Qui invece citano un certo san Tommaso d'Aquino che nel Cammino non avevo mai sentito nominare... questo san Tommaso è addirittura dottore della Chiesa! Sentite che cosa dice!"

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  2. Stralcio della prima lettera che io e Annarita abbiamo mandato al Santo Padre- Ottobre 2007

    Nella Domus Galileae, come anche in tutti i Seminari “Neocatecumenali” del mondo sono stati già formati più di 1000 seminaristi, cioè più di mille “schegge impazzite” che andranno in tutte le Parrocchie rovinando la sana Dottrina [che è ciò che accade ad esempio nella Parrocchia del Sacro Cuore di Centobuchi (AP),come da lettera allegata], senza contare la numerosa schiera di Sacerdoti di formazione prettamente cattolica e di Vescovi che hanno difeso, agevolato, ed in moltissimi casi insegnato queste eresie creando dei grandi danni a tantissime persone sia a livello spirituale che fisico. I circa 70 Seminari Redentoris Mater che Kiko ha eretto in tutto il mondo vengono celebrati come uno dei maggiori e “fantastici frutti” del Cammino Neocatecumenale, di cui “lo Spirito Santo” avrebbe fatto “dono” alla Chiesa; in realtà, per rendersi conto della grande piaga che costituiscono i Seminari Redentoris Mater in seno alla Chiesa Cattolica, occorre prendere coscienza del fatto che i seminaristi continuano regolarmente tutte le tappe del Cammino all‟interno della comunità più vicina al Seminario loro assegnato; che studiano le “splendide” catechesi di Kiko che usano quando vanno ad evangelizzare per aprire nuove comunità; che si preparano sui testi decisi dal Rettore che è sempre un neocatecumeno e che ricevono ulteriori indottrinamenti di misteriosa provenienza che, una volta ordinati presbiteri ed impiantati nelle parrocchie, trasmetteranno nel catechismo ai bambini, riempiendoli di false notizie sulla Sacra Scrittura e mandando loro dei messaggi contrastanti con l‟insegnamento di Gesù e della Chiesa.(Alleghiamo una chiara prova di quanto appena detto.) Purtroppo i Vescovi, custodi del deposito della fede, oltre che ricevere le ingenti somme di denaro che regolarmente i “generosissimi” Neocatecumenali depongono nelle loro mani, nella maggior parte dei casi altro non fanno: occorrerebbe invece vegliare attentamente sull‟operato dei Rettori i quali, essendo tutti indistintamente di formazione e di mentalità neocatecumenale, hanno compiuto il percorso iniziatico di codesto cammino, dando un’ubbidienza cieca ai loro catechisti (perché nel Cammino Neocatecumenale il catechista esercita autorità assoluta anche sul Sacerdote), che a loro volta in nome di Kiko amministrano e guidano codesti Seminari. In realtà per riportare nell‟ortodossia la formazione dei seminaristi che avviene in questi seminari Neocatecumenali, bisognerebbe prima di tutto non permettere più che questi catechisti solchino la porta dei seminari ed eliminare totalmente le catechesi di Kiko Arguello contenute nelle 3000 pagine di eresie protestanti-ebraiche (di cui sono a conoscenza anche le Congregazioni competenti per il “caso Neocatecumenali” da oltre dieci anni e che non sono ancora state rese pubbliche perché non approvate). Infine basterebbe vedere come sono strutturalmente progettati e realizzati (da Kiko Arguello) questi seminari, per rendersi conto che di Cattolico hanno ben poco. Anche queste strutture sono state costruite e vengono mantenute in piedi con denaro estorto a persone ignare del loro vero uso, e con denaro di dubbia provenienza ( organizzazione “mondiale senza nome” )...

    GIANLUCA CRUCCAS

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  3. Anche queste strutture sono state costruite e vengono mantenute in piedi con denaro estorto a persone ignare del loro vero uso, e con denaro di dubbia provenienza ( organizzazione “mondiale senza nome” )...

    ora potranno usufruire anche dell'8 per mille!

    l'articolo parla di "integrati" e "apocalittici"... io aggiungerei i "disintegrati" NC

    Mi chiedo come sia possibile che la Chiesa possa permettere che in questi seminari i candidati al sacerdozio - come da statuto -"trovano nella partecipazione al Cammino Neocatecumenale un elemento specifico e basilare dell'iter formativo."

    e quindi che continuino ad esserci seminaristi che debbano ricevere come formazione l'iter dell'iniziazione neocatecumenale, attraverso catechisti che risultano 'mandati' dalla Chiesa solo formalmente e non trasmettono i suoi insegnamenti ma quelli di iniziatori che è stato dimostrato di cattolico hanno ben poco.
    O il cattolicesimo, anziché una identità ed una missione è diventato un'optional?

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  4. Trascrivo dal sito:

    Sembra che il vento stia cambiando: nel suo discorso in occasione dell'incontro del 10 gennaio, il S. Padre ha detto tra l'altro... "Ringrazio il Rettore e i suoi collaboratori del Seminario Redemptoris Mater di Roma per l’opera educativa che essi svolgono. Il loro compito non è facile, ma molto importante per il futuro della Chiesa. Li incoraggio pertanto a proseguire in questa missione, adottando gli indirizzi formativi proposti tanto dalla Santa Sede quanto dalla Diocesi. L’obiettivo a cui occorre mirare da parte di tutti i formatori è quello di preparare presbiteri ben inseriti nel presbiterio diocesano e nella pastorale sia parrocchiale che diocesana".
    C'è speranza che il nuovo corso dei 'seminari' (ben venga) possa produrre i suoi effetti... del resto partire dai sacerdoti è proprio il punto essenziale! Ma come conciliare questo centrato provvedimento col fatto che lo statuto continua ad assegnare il ruolo dominante di guida ai laici, che lascia invariato quanto stigmatizzato su questa pagina?
    C'è da ricordare inoltre che, insieme al riconoscimento dell'autorità dei Vescovi, nel nuovo Statuto neocatecumenale c'è anche quello dell'autorità dei Parroci che, a norma del C.J.C. can. 519, sono "i pastori propri della Parrocchia affidata loro dal Vescovo, e che esercitano la cura pastorale di quella Comunità sotto l'autorità del Vescovo diocesano, per compiere al servizio della stessa Comunità le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o, diaconi e con l'apporto dei fedeli laici, a norma di diritto".

    Realtà completamente disattesa e inesistente in ogni Parrocchia in cui si sono insediate comunità neocatecumenali, che continuano a seguire la loro rigida e ferrea 'gerarchia' che bypassa quella della Chiesa e mortifica il 'sacerdozio ministeriale'.

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  5. Se il Papa ha detto espressamente: "adottando gli indirizzi formativi proposti tanto dalla Santa Sede quanto dalla Diocesi. L’obiettivo a cui occorre mirare da parte di tutti i formatori è quello di preparare presbiteri ben inseriti nel presbiterio diocesano e nella pastorale sia parrocchiale che diocesana".

    ... e questo, come altro, continua a non avvenire: altre parole al vento del Papa? Perché lo si permette?

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  6. Il Papa può continuare all'infinito a dire quello che giusto e sacrosanto fare, ma se, invece di 'indicare, 'orientare' non dice espressamente QUESTO QUESTO E QUEST'ALTRO - come aveva cominciato con la lettera di Arize, diventata carta straccia (eufemismo) - NON S'HA DA FARE, non cambierà nulla, perché prevalgono le direttive di Kiko!

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  7. basterebbe chiedere a chi è uscito dal cammino che aiuti ha avuto dai 'presbiteri' e se risulta sia cambiato qualcosa

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  8. fratelli,
    I presbiteri formati in seminari Redemptoris Mater, sono formati per essere presbiteri della Chiesa Universale. E lo sapete.
    Conoscono e studiano -probabilmente meglio di voi- il Catechismo della Chiesa Cattolica, peraltro gia'compagno inseparabile di ogni neocatecumeno dalla traditio in poi. E anche questo lo sapete.

    In molte parrocchie -come e' stato testimoniato
    da fedeli NON neocatecumeni- sono gli UNICI, peraltro che si offrono per celebrare messe Vetus Ordo, a servizio dei fedeli che ne fanno richiesta.

    Se vogliamo parlare di problemi seri,come nello scorso thread, va bene, ben venga. E tutto il rispetto possibile.

    ma se vogliamo spalare fango a caso, non mi sembra un buon servizio alla Verita'...

    con fraternita'.

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  9. Leggo su Korazym:
    "A Macerata, città natale del Ricci, sono iniziate ufficialmente le celebrazioni in preparazione al quarto centenario della morte a Pechino, in Cina, di Matteo Ricci l'11 maggio 1610. In vista di quell'appuntamento cominciano a moltiplicarsi le iniziative un po' dovunque...."

    sai niente, strl, come se la stanno cavando i nostri dell'omonima Fondazione e del gemellato seminario?

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  10. I presbiteri formati in seminari Redemptoris Mater, sono formati per essere presbiteri della Chiesa Universale. E lo sapete.

    no, non lo sappiamo. Quel che sappiamo lo abbiamo scritto
    e a proposito della celebrazione del VO a me vengono i brividi

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  11. Voi giustamente invocate il Papa e le sue direttive, osservando che il Cammino Neocatecumenale (dal quale personalmente sono uscito dalla fine dell'anno scorso, dopo dieci anni)se ne frega di quello che dice il Papa.
    Ma io mi chiedo: esiste tra di Voi, soggetti organizzatori e partecipanti abituali a questo consesso mediatico, qualcuno che abbia l'onestà intellettuale e la maturità di fede per riconoscere che voi siete i primi o quanto meno pari merito a chi "esaminate" a discostarvi dalle direttive del Papa? Credete che il Papa potrebbe apprezzare quanto state facendo contro un'altra realtà della Chiesa? Ammesso e non concesso che il Cammino sia tutto e peggio di quello che dite, Voi dovreste riconoscervi animati da sentimenti negativi e comunque alimentanti sentimenti di discordia. Sì, conosco l'obiezione: con tutto quello che fanno i vituperati nelle parrocchie: anche la guerra tra arabi e isreaeliani si giustifica così o, parimenti, le guerre tra religioni. Voi siete fuori dalle direttive del Papa e dall'INSEGNAMENTO DI GESU'. Almeno riconoscetevi tali (così siamo tutti in buona compagnia) e smettete di assurgere a maestri. Nel cammino mi hanno insegnato una cosa che è vera: di solito degli altri ci danno fastidio quei peccati che noi stessi compiamo. Voi ce l'avete con Kiko perchè vi dà fastidio che tanta gente penda dalle di lui labbra.
    A me questo non piace (ed è uno dei motivi per cui sono uscito: troppi appecorati) ma non mi suscita nessun sentimento profondo... voi, invece, che vi sentite tanto preparati, tanto spesi per la Chiesa, menti eccelse messe da parte, producete bile per il vostro ruolo marginale: per farvi filare da qualcuno vi siete inventati sta roba (che ormai mi diverte da anni) che non ha spostato un voto (per dirla in gergo elettorale)nella Chiesa, in cui superfetate sempre i soliti quattro concetti, dimenticando che talvolta il patrimonio di saperi teorici è quanto di più funzionale ad allontanarci dalla semplicità attuativa del messaggio cristiano. Se ognuno riflettesse su sè stesso, prima di tutto, il mondo sarebbe davvero diverso! E ora cesnuratemi crocifiggetemi o ignoratemi, come avete sempre fatto. un caro saluto alessandro c.

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  12. agostiniano: "In molte parrocchie -come e' stato testimoniato
    da fedeli NON neocatecumeni- sono gli UNICI, peraltro che si offrono per celebrare messe Vetus Ordo, a servizio dei fedeli che ne fanno richiesta."

    questo prospetta uno scenario inquietante... mic & co costretti ad andare alle messe vetus ordo offerte dai presbiteri del cammino!!

    orrore cosmico o senso dell'umorismo del padreterno?

    z

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  13. Il catechismo compagno inseparabile del necoatecumeno?

    Ma chi si vuole prendere in giro?

    O allora è un libro-alibi, che è bene dire che lo si ha e anche che forse lo si è letto, ma se veramente i neocatecumenali conoscono, e applicano ciò che sta scritto nel catechismo, come possono continaure a a fare ciò che fanno?
    Non si pongono nessuna domanda sulle loro prassi?

    Il solo catechismo che seguono i nc è quello scritto dal loro idolo.

    Spero che le persone che scrivono qui e che sono uscite dal cammino, possano testimoniare!

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  14. orrore cosmico o senso dell'umorismo del padreterno?

    la prima che hai detto, perché neppure il senso dell'umorismo del Padre Eterno poteva arrivare a tanto

    potete buttarla sull'ironico e fare tutte le battute che volete; ma chi vi conosce non si lascia ingannare... il resto lo affidiamo al Signore

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  15. Da Messainlatino:

    "Che pena che nella chiesa comandi un puro sociologismo e un alto prelato possa scrivere una analisi tanto profonda evitando di usare una qualsiasi di queste due parole: "GESÙ CRISTO"."

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  16. ... e di questa che ne dite?
    perchè i lefebvriani dovrebbero essere obbligati a sospendere le ordinazioni che hanno sempre fatto a giugno e perchè deve essere considerata una sfida?
    La lettera del Papa di marzo non è servita a niente.siamo nella chiesa o nella repubblica di franceschiello?

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    LEFEBVRIANI:VESCOVI TEDESCHI,VATICANO INTERVENGA PER FERMARE ORDINAZIONI

    (ASCA) - Citta' del Vaticano, 11 giu

    I vescovi tedeschi chiedono alla Santa Sede una ''parola chiara'' nei confronti della lefebvriana Fraternita' Sacerdotale San Pio X, che ha annunciato per questo mese l'ordinazione di 21 nuovi preti in tre diverse parti del mondo.
    Le richieste di intervento da parte della Santa Sede nei confronti degli ultradizionalisti, ai cui quattro vescovi - tra cui il negazionista mons. Richard Williamson - papa Benedetto XVI ha revocato la scomunica in gennaio, si sono fatte piu' pressanti negli ultimi giorni, man mano che si avvicinano le ordinazioni al sacerdozio, previste per il 19 giugno nel seminario statunitense di Winona nel Minnesota, per il 27 giugno in quello tedesco di Zaitzkofen e per il 29 giugno nel 'quartier generale' lefebvriano di Econe, in Svizzera.
    Contro la nuova 'sfida' degli ultratradizionalisti, ha fatto particolarmente sentire la propria voce il vescovo di Ratisbona, mons. Gerhard Ludwig Muller, che ha definito le ordinazioni una ''provocazione''.
    Il vescovo - sotto la cui giurisdizione ricade il seminario lefebvriano di Zaitzkofen - aveva gia' scritto in Vaticano in primavera, in occasione di alcune ordinazioni minori da parte della Fraternita' (successivamente spostate in Svizzera), per chiedere una parola chiara sulla legittimita' o meno di questi atti da parte dei lefebvriani.
    Muller non ha pero' ricevuto risposta e la scorsa settimana ha nuovamente presentato la questione di fronte alla Congregazione per la Dottrina della Fede - di cui e' membro - che ha iniziato a discutere della 'cornice' all'interno della quale avviare il ''dialogo dottrinale'' con la Fraternita' lefebvriana, in vista di un suo possibile reintegro ufficiale nel seno della Chiesa.

    © Copyright asp/dnp/bra

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  18. Per Alessandro:

    Voi giustamente invocate il Papa e le sue direttive, osservando che il Cammino Neocatecumenale (dal quale personalmente sono uscito dalla fine dell'anno scorso, dopo dieci anni)se ne frega di quello che dice il Papa.
    Ma io mi chiedo: esiste tra di Voi, soggetti organizzatori e partecipanti abituali a questo consesso mediatico, qualcuno che abbia l'onestà intellettuale e la maturità di fede per riconoscere che voi siete i primi o quanto meno pari merito a chi "esaminate" a discostarvi dalle direttive del Papa? Credete che il Papa potrebbe apprezzare quanto state facendo contro un'altra realtà della Chiesa?


    Non ci siamo posti il problema dell'apprezzamento del Papa, ma quello della Fedeltà al Signore Gesù. Rompiamo subito la mistificazione che disapprovare (ben a ragione e documentando) le storure del Cammino NC (non i neocatecumenali) significhi disobbedire al Papa che, se li ha inspiegabilmente lodati a dismisura, li ha anche richiamati - senza nessun effetto - ad osservare diverse direttive già ampiamente illustrate in più parti e a più riprese.

    Ammesso e non concesso che il Cammino sia tutto e peggio di quello che dite, Voi dovreste riconoscervi animati da sentimenti negativi e comunque alimentanti sentimenti di discordia. Sì, conosco l'obiezione: con tutto quello che fanno i vituperati nelle parrocchie: anche la guerra tra arabi e isreaeliani si giustifica così o, parimenti, le guerre tra religioni. Voi siete fuori dalle direttive del Papa e dall'INSEGNAMENTO DI GESU'.

    noi non siamo fuori dalle direttive del Papa perché, perché siamo cattolici autentici: il che significa non neocatecumenali né progressisti, che si contendono il primato di cattolici 'adulti' dopo aver buttato alle ortiche la Tradizione Viva e il Signore che essa trasmette, occupandosi prevalentemente i primi di sincretismo e i secondi di sociologia, avendo in comune la presunzione di aver rifondato la Chiesa (ma quale non è specificato)

    Almeno riconoscetevi tali (così siamo tutti in buona compagnia) e smettete di assurgere a maestri. Nel cammino mi hanno insegnato una cosa che è vera: di solito degli altri ci danno fastidio quei peccati che noi stessi compiamo. Voi ce l'avete con Kiko perchè vi dà fastidio che tanta gente penda dalle di lui labbra.

    noi non assurgiamo a maestri di nessuno; difendiamo e testimoniamo la Fede che abbiamo ricevuto dalla Chiesa: chi ha orecchi per intendere intende e chi no passa oltre... quanto a rispecchiarsi nei peccati degli altri succede a chi non ha una identità ben strutturata, anche se per vedere e combattere i propri c'è sempre bisogno della Grazia del Signore

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  19. ...continua

    A me questo non piace (ed è uno dei motivi per cui sono uscito: troppi appecorati) ma non mi suscita nessun sentimento profondo...

    deve essere perché sei 'tiepido'...

    voi, invece, che vi sentite tanto preparati, tanto spesi per la Chiesa, menti eccelse messe da parte, producete bile per il vostro ruolo marginale: per farvi filare da qualcuno vi siete inventati sta roba (che ormai mi diverte da anni) che non ha spostato un voto (per dirla in gergo elettorale)nella Chiesa, in cui superfetate sempre i soliti quattro concetti, dimenticando che talvolta il patrimonio di saperi teorici è quanto di più funzionale ad allontanarci dalla semplicità attuativa del messaggio cristiano.

    Qui hai superato in sofismi il Signor Veneranda; il che è tutto dire ;)

    Il quadro che fai di noi non corrisponde all nostra consapevolezza né al parere dei nostri interlocutori ecclesiali, i quali di sicuro non cincidono con i vostri, perché ormai è evidente che la Chiesa è spaccata in due o forse anche di più :((

    Le motivazioni e l'eventuale efficacia di quel che diciamo non si misura a 'voti' né a successo né ad approvazione di qualcuno; l'unico successo che ci sembra apprezzabile è raggiungere e 'toccare' qualche anima con la luce della Verità, che non è la nostra, ma che cerchiamo di far trasparire.

    Il discorso dei saperi "teorici" è un sofisma, perché qui non si fa cultura né teoria, ma si testimonia la fede Viva e Vera, con i nostri limiti, ma con tanta concretezza e partecipazione di tutto il cuore e di tutta l'anima che, stai pur certo, qualcosa contano anche quando si usa uno strumento come questo, senza dover passare necessariamente attraverso le 'forche caudine' di un metodo ritenuto unico e strabiliante

    e la semplicità attuativa del messaggio cristiano si attua col fatto che il Signore riesce a 'toccare' le corde di qualche cuore, di qualche mente, di qualche volontà in bilico o in ambascia

    RispondiElimina
  20. "
    A Macerata, città natale del Ricci, sono iniziate ufficialmente le celebrazioni in preparazione al quarto centenario della morte a Pechino, in Cina, di Matteo Ricci l'11 maggio 1610. In vista di quell'appuntamento cominciano a moltiplicarsi le iniziative un po' dovunque....
    "
    Ma a dire il vero, a parte un cartellone sulla chiesa principale della città, io non ho visto niente SPECIE DALLA FONDAZIONE INTERNAZIONALE PADRE MATTEO RICCI...

    "
    ora potranno usufruire anche dell'8 per mille!
    "
    Questa mi è nuova! Forze intendi dire il 5 per mille... sigh!
    http://www.internetica.it/neocatecumenali/5permille.htm

    RispondiElimina
  21. x Alessandro
    "
    dimenticando che talvolta il patrimonio di saperi teorici è quanto di più funzionale ad allontanarci dalla semplicità attuativa del messaggio cristiano.
    "
    Caro Alessandro,
    visto che ti piace la concretezza ti mando a leggere questa lettera linkata. E' stata anche riportata dentro questo blog ma si è un po' dispersa.
    ciao
    ciao
    http://www.mariamadremia.net/index/Copia%20senza%20nomi.pdf

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  22. Per Agostiniano riporto questo stralcio di risposte di A. Rita ad un ex NC

    Alberto:
    2) Perché si continua a far presiedere la Liturgia della Parola a chi non ne ha alcun titolo?

    Esattamente per quanto appena detto: Poiché dice Kiko: “La Bibbia si interpreta da sola con i parallelismi” e dice anche: “Siamo tutti sacerdoti” (confondendo intenzionalmente il sacerdozio battesimale dei laici con L’Unzione Sacerdotale del Sacramento dell’Ordine), allora tutti possiamo protestantemente interpretare la Parola di Dio, infischiandocene del Magistero della Chiesa e perciò dei Sacerdoti consacrati. Non so se succedeva anche a te, ma da me in Umbria, l’allora Responsabile Regionale Giorgio Filippucci si inventò una figura liturgica: il “Servitore della Parola”: il responsabile della comunità si sedeva sulla sedia del presbitero (assente) e dopo le risonanze dei fratelli faceva lui l’omelia. Ogni commento è superfluo…
    Ti potrebbero anche dire che "mancano i preti" e quindi la Liturgia della Parola viene fatta presiedere da un laico. Questo atteggiamento porta spesso all'affermazione di eresie, dette in buona fede dal presidente, ma pur sempre eresie.... Ripeto ancora una volta che lo Statuto che prevede sempre, anche nelle preparazioni, la presenza di un presbitero è NON APPLICATO.

    8) Perché il Presbitero è sempre in secondo piano rispetto ai catechisti?

    Questa è la domanda principale... La risposta è che il Cammino ha grandi influenze protestanti. E questo nonostante lo Statuto che mette il Presbitero sopra a tutto ed in particolare in primo piano rispetto ai Catechisti...
    Infatti Kiko sostiene che la Chiesa non sia una realtà “giuridica”, con una Gerarchia istituita da Cristo da rispettare ed ubbidire, ma solo una realtà “carismatica”e poiché l’unico carismatico è lui e coloro che lo seguono ciecamente: i catechisti, ne consegue che in Cammino chi ha la sapienza, il discernimento, l’autorità da Dio, in una parola lo Spirito Santo, sono solo i catechisti, cioè i “profeti”, gli “angeli” che Dio ha mandato alla tua vita e alla Chiesa tutta per condurci tutti sul “carro di fuoco”, che ci trascina dalla tristezza all’allegria…se rileggi le catechesi iniziali, “gli Orientamenti”, facilmente trovabili in Internet, troverai che invece il presbitero viene definito da Kiko un servitore liturgico: egli è al servizio del sacerdozio battesimale dei laici, quindi capirai che non sarebbero i laici a dover rispettare il Sacerdote ed ubbidirlo, essendo lui ed operando in persona Christi, ma fra poco sarà lui che deve inchinarsi al laico vero sacerdote, profeta, guaritore, esorcista, maestro, evangelista… e chi più ne ha più ne metta… Il Santo Padre ha indetto un anno sacerdotale e sta riformando i seminari: forse questo dice qualcosa...

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  23. Scusate se vado fuori tema, ma parlando di discorsi e allargando alle parole, quelle del Papa.
    È più che evidente, inducendo un anno sacerdotale, quanto il Santo Padre sia preoccupato dalla situazione del clero non solo per la crisi delle vocazioni, ma per la cattiva formazione e per il non rispetto dei voti in seguito.
    È anche palese quanto il Papa insisti sul SACRIFICIO eucaristico e sulla PRESENZA REALE durante la Santa Messa , presenza che continua anche dopo la Messa mettendo l`accento sull`ADORAZIONE EUCARISTICA.

    Allora io, che lo ascolto, che lo guardo, non posso non dirmi: ma come è possibile che Benedetto XVI abbia taciuto il 10 gennaio sul rito di Kiko Arguello?
    Anche ammmettendo che i ghostwriter Rylko e Filoni abbiano scritto gran parte del discorso, il Papa lo ha letto, come ha dovuto leggere l`art.13 dello statuto.
    Come ha potuto felicitare i seminaristi dei Redemptoris Mater sapendo come sono formati, facendo un richiamo su due righe semza dubbio passate inosservate?

    E qui non capisco più niente, almeno con la logica, tanto il comportamento sembra incorente.

    Vedendo l`insistenza con la quale il Papa ci parla del significato della Santa Eucaristia, e osservandolo celebrare, MA anche conoscendo il suo carattere mite, conciliatore, gentile, che mai accusa, che sempre prende su di sè le colpe altrui, mi è sempre più chiaro che le manovre vergognose che si sono svolte dietro le sue spalle hanno sfociato nella consegna PREMATURA di quello statuto anomalo E ch solo in seguito il Papa ha preso conoscenza di quel testo .
    Che cosa poteva fare in seguito se non difendere i suo fratelli?
    Poteva accusarli?
    Poteva discreditarli?
    Poteva farlo pubblicamente?

    Dunque c`è stato il silenzio, silenzio sempre più assordante, che obbliga oggi il Papa a continui richiami, come quello all`unità, sapendo perfettamente che il sistema stesso del cammino è basato sulla divisione e separazione, senza poi ciò che possiamo solo immaginare stia avvenendo dietro le quinte.
    Resta anche la predica con l`esempio, sperando che i neocatecumenali da soli sappiano tirarne le debite conclusioni.

    Se mi sbaglio, allora, amici miei, mi resta solo la preghiera e rivolgere gli occhi al Signore che solo sa.

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  24. Una breve puntualizzazione al Signor Mic su quanto mi replica:
    che io sia tiepido è fatto che esula dalla discussione (ma che non giustifica), salvo che non si intenda aprire uno spazio "La verità su Alessandro Cerboni";
    non è vero ed è sotto gli occhi di tutti che voi criticate il cammino neocatecumenale ma anche le persone che ne fanno parte;
    il fatto che il Papa richiami il Cammino è normale: il Papa richiama tutti, tranne i perfetti, che su questa Terra però, per la Tua buona pace, non esistono;
    non so se te ne sei accorto o eri troppo preso a cercar pagliuzze negli occhi altrui, ma il Papa ti ha richiamato anche a Te in ogni discorso che ha fatto, chiedendo a tutti i cristiani di portare l'amore di Cristo e di non fomentare la divisione;
    ti attribuisci la qualifica di "cattolico autentico": vorrei rabbrividire ogni volta che qualcuno si autoproclama qualcosa, figuriamoci dinanzi a qualcuno che si proclama cattolico autentico: hai anche un patentino con foto?
    Contesto la Tua lettura del mio messaggio allorchè mi attribuisci che voi disobbedireste al Papa perchè parlate male del CN; invero voi disobbedite al Papa (rectius: a quello che il Pontefice proclama in nome di un Altro)semplicemente perchè parlate male di qualcuno, essendo perfettamente irrilevante che ce l'abbiate con il CN o che abbiate preso di mira i cacciatori di frodo della Sila.
    Quanto alla missione di difendere la fede e testimoniarla, anche qui Ti ci vorrebbe un bagno di umiltà, ma se nel tempo libero un po' preghi il Signore Ti aiuterà a renderti consapevole di quello stato a cui tendere: essere un servo ed essere inutile.
    Il Signore sceglie i suoi testimoni e difende la fede senza le tue giornate al computer
    Quanto al concetto da me espresso del rispecchiarsi nei peccati degli altri,il fatto che tu faccia riferimento all'identità non ben strutturata fa emergere che non hai compreso che io non parlavo di emulazione, ma del fatto che di solito ci danno fastidio negli altri quei peccati che ci contraddistinguono nella nostra personalità. Non hai capito o non hai voluto capire... forse sei troppo strutturato e compreso nel tuo ruolo di cattolico autentico per sporcarti con le bassezze dei poveri terrestri.
    Buona giornata.

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  25. Ieri il Papa ha detto:

    «Non bisogna - ha però ammonito Ratzinger - dare per scontata questa fede! C'è oggi il rischio di una secolarizzazione strisciante anche all'interno della Chiesa, che può tradursi in un culto eucaristico formale e vuoto, in celebrazioni prive di quella partecipazione del cuore che si esprime in venerazione e rispetto per la liturgia».


    Riprendo:

    "..partecipazione del cuore che si esprime in venerazione e rispetto per la liturgia».


    Partecipazione del cuore non è emozione trabocccante, canti coinvolgenti emozionalmente, emozione che ti porta fuori da te, come la stessa parola vuol significare : e-muovere, portare fuori, all`esterno.
    Venerazione, adorazione implicano il silenzio, il raccoglimento che soli permettono l`Incontro che avviene nell`intimità della coscienza di ognuno.

    Rispetto della Liturgia, quella della Chiesa cattolica, nelle sue due forme straordinaria e ordinaria, come viene celebrata dal Santo Padre e NON quella inventata, fabbricata, piegata alle ideologie che hanno preso radice nel postconcilio.
    Il rito neocatecumenale ne è un esempio estremo.

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  26. Forse, cara Emma, una spiegazione, almeno parziale e possibile, sta nelle idee che traspaiono dalla lettera di marzo ai vescovi, che mi sono riletta con più attenzione

    Dopo aver parlato della necessità eid unità tra credenti e quindi di quella che chiama la "dimensione sociale" della fede cristiana, il Papa dice:
    "Se dunque l’impegno faticoso per la fede, per la speranza e per l’amore nel mondo costituisce in questo momento (e, in forme diverse, sempre) la vera priorità per la Chiesa, allora ne fanno parte anche le riconciliazioni piccole e medie. Che il sommesso gesto di una mano tesa abbia dato origine ad un grande chiasso, trasformandosi proprio così nel contrario di una riconciliazione, è un fatto di cui dobbiamo prendere atto. Ma ora domando: Era ed è veramente sbagliato andare anche in questo caso incontro al fratello che "ha qualche cosa contro di te" (cfr Mt 5, 23s) e cercare la riconciliazione?"

    Possiamo inquadrare il discorso con i NC in uno stesso senso. Queste parole potrebbero avere anche per loro: "Può essere totalmente errato l’impegnarsi per lo scioglimento di irrigidimenti e di restringimenti, così da far spazio a ciò che vi è di positivo e di ricuperabile per l’insieme?"

    Dove però i conti è difficile che tornino è quando dice queste parole a proposito dei lefebvriani: "Penso tuttavia che non si sarebbero decisi per il sacerdozio se, accanto a diversi elementi distorti e malati, non ci fosse stato l’amore per Cristo e la volontà di annunciare"

    Vorrei sapere quali sono gli "elementi distorti e malati dei lefebvriani" (se mai in loro posso vedere qualche irrigidimento anche per timore di compromessi, direi comprensibile, visto quello che succede a Roma) e quali sono le ragioni che non glieli fanno vedere - reali - nel cammino NC, anche se i correttivi li ha messi in campo...

    Ricordo che ai vescovi francesi ha detto "nella Chiesa c'è posto per tutti"... beh, c'è da chiedersi: tutti chi? Perché se lasciamo il posto anche agli errori e a un pout-pourri di confessioni cristiane, mentre continuiamo a vedere fuori i custodi della vera fede, allora non è più la Chiesa cattolica, è qualcosa d'altro.

    RispondiElimina
  27. Possiamo inquadrare il discorso con i NC in uno stesso senso. Queste parole potrebbero avere anche per loro: "Può essere totalmente errato l’impegnarsi per lo scioglimento di irrigidimenti e di restringimenti, così da far spazio a ciò che vi è di positivo e di ricuperabile per l’insieme?"

    ma è giusto, per lasciar spazio e ciò che c'è di positivo e ricuperabile per l'insieme, lasciar spazio anche agli errori su elementi fondanti della fede e su prassi aberranti?
    Quanto al Cammino il dilemma è proprio qui!

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  28. MIC

    noi non siamo fuori dalle direttive del Papa perché, perché siamo cattolici autentici

    MI SEMBRA UN DISCORSO MOLTO PRETENZIOSO

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  29. È questo che, fra le tante altre cose, mi sorprende, e cioè che si adoperi parole così dure e ingiuste per i sacerdoti lefebvriani e si taccia sulle deviazioni dottrinali alla base della formazione dei sacerdoti neocat e sul rito che li ha plasmati!

    Elementi distorti e malati, queste parole avrei voluto ascoltarle il 10 gennaio!

    Perchè avrebbero semplicemente corrisposto alla realtà, una realtà visibile e conosciuta .

    RispondiElimina
  30. Siamo alle solite: un dichiarato non NC, più accanito dei NC, che esula dall'argomento trattato nel thread e indulge nelle accuse e nell'attacco personale. Se dò spazio a questo post è solo per CONCLUDERE definitivamente il discorso con questa vecchia conoscenza, la cui pretestuosità è evidente e la cui abilità dialettica potrebbe essere usata a fini migliori

    Alessandro:
    Una breve puntualizzazione al Signor Mic su quanto mi replica:
    che io sia tiepido è fatto che esula dalla discussione (ma che non giustifica), salvo che non si intenda aprire uno spazio "La verità su Alessandro Cerboni"
    ;

    era una semplice osservazione dettata dal fatto che dichiaravi di non 'prendertela' come noi per quanto riguarda il Cammino... invece stai dimostrando il contrario, visto che continui a perderci tempo, impegno e materia grigia

    non è vero ed è sotto gli occhi di tutti che voi criticate il cammino neocatecumenale ma anche le persone che ne fanno parte;

    questo lo dici tu. Noi partiamo sempre dalle critiche agli insegnamenti e alle prassi; poi, quando arrivano tipi come te, la dialettica può anche portare ad esprimere giudizi diretti come sto facendo, ma non sono certo critiche volute, sono repliche ad attacchi e accuse pesanti

    il fatto che il Papa richiami il Cammino è normale: il Papa richiama tutti, tranne i perfetti, che su questa Terra però, per la Tua buona pace, non esistono;

    quello che non è normale che il papa richiama e il Cammino risponde a Kiko Arguello!

    non so se te ne sei accorto o eri troppo preso a cercar pagliuzze negli occhi altrui, ma il Papa ti ha richiamato anche a Te in ogni discorso che ha fatto, chiedendo a tutti i cristiani di portare l'amore di Cristo e di non fomentare la divisione;

    vuoi che non mi senta interpellato da ogni parola del Papa? Ma l'amore non può essere scisso dalla verità e io/noi non fomento/fomentiamo; ma ogni volta constato/constatiamo la divisione che, come si manifesta qui, è drammaticamente presente in tutte le parrocchie dove c'è il CnC e non certo per la responsabilità dei parrocchiani!

    ti attribuisci la qualifica di "cattolico autentico": vorrei rabbrividire ogni volta che qualcuno si autoproclama qualcosa, figuriamoci dinanzi a qualcuno che si proclama cattolico autentico: hai anche un patentino con foto?

    lascia stare l'ironia gratuita e perversa che usi... Io non mi sono autoproclamato: ho professato la mia fede, e la 'mostro' tutti i giorni attraverso quello che penso vivo e dico

    Contesto la Tua lettura del mio messaggio allorchè mi attribuisci che voi disobbedireste al Papa perchè parlate male del CN; invero voi disobbedite al Papa (rectius: a quello che il Pontefice proclama in nome di un Altro)semplicemente perchè parlate male di qualcuno, essendo perfettamente irrilevante che ce l'abbiate con il CN o che abbiate preso di mira i cacciatori di frodo della Sila.

    Noi obbediamo ad un Altro, che ha Nome Gesù Signore nostro, quando denunciamo l'ERRORE (quindi non "parliamo male" di qualcuno; il che è un'altra cosa!)

    Quanto alla missione di difendere la fede e testimoniarla, anche qui Ti ci vorrebbe un bagno di umiltà, ma se nel tempo libero un po' preghi il Signore Ti aiuterà a renderti consapevole di quello stato a cui tendere: essere un servo ed essere inutile.

    dai miei discorsi e/o comportamenti è mai emerso che io mi credo qualcosa d'altro che un "servo inutile"? Per quale motivo mancherebbe di umiltà chi difende e testimonia la Fede? C'è qualcosa che deturpa il volto della Chiesa di Cristo - che è la mia Chiesa - e io dovrei rimanere indifferente, missione o non missione, che non vivo come tale, ma che certo è un impegno che è sorto e si è evoluto nel tempo seguendo giorno dopo giorno una vicenda che ha dell'assurdo!

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  31. ... continua

    Il Signore sceglie i suoi testimoni e difende la fede senza le tue giornate al computer..

    Ok, ma avresti dovuto formulare più essattamente: "ANCHE senza i miei momenti (non giornate) al computer": anche questa agorà è un luogo di informazione, di incontro, di riflessione, di scambio, reali e non virtuali perché si esprimono cose concrete

    Quanto al concetto da me espresso del rispecchiarsi nei peccati degli altri,il fatto che tu faccia riferimento all'identità non ben strutturata fa emergere che non hai compreso che io non parlavo di emulazione, ma del fatto che di solito ci danno fastidio negli altri quei peccati che ci contraddistinguono nella nostra personalità.

    credo che sei tu che non hai compreso (quel che ho affermato è arcinoto a chi conosce un po' di psicologia) e ribadisci insistendo e tirando in ballo la mia personalità; inoltre non riesci a concepire che non parlo in base "al fastidio" che peraltro gli "altri" non mi danno, ma in genere i miei argomenti hanno a che vedere con le verità di Fede che vivo e che amo e che vedo calpestate e sfigurate! E questo, credimi, altro che "fastidio", provoca DOLORE E IMPOTENZA, ma mi fa rimanere, pregando con fiducia, in Croce col mio Signore ed è questo il nostro modo di glorificare il Padre, perché in questo dolore e in questa impotenza già entra anche la Sua Risurrezione!

    Non hai capito o non hai voluto capire... forse sei troppo strutturato e compreso nel tuo ruolo di cattolico autentico per sporcarti con le bassezze dei poveri terrestri. Buona giornata...

    quest'ultima affermazione è del tutto gratuita e non ha alcun nesso logico con quel che stiamo dicendo: è solo una bassa insinuazione degna di chi passa il suo tempo ad accusare anziché dialogare, perché non ha argomenti da contrapporre o, se li ha, non li può usare perché non vanno detti a "quelli di fuori"... ma questo è normale che succeda in una setta piuttosto che nella Chiesa!

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  32. Solo una brevissima riflessione.

    La soluzione del problema dell'eresia neocatecumenale parte necessariamente dai cuori.

    Bisogna evitare la tentazione di ridurre tutto ad una soluzione esclusivamente giuridica.

    Ci interessa la soluzione del problema, non una finzione ipocrita di soluzione.

    Infatti i neocatecumenali hanno una mezza soluzione giuridica (lo Statuto) di cui però se ne fanno vanto e contemporaneamente se ne infischiano.

    Se i neocatecumenali cominciassero a dire: da oggi tutti useremo il Catechismo della Chiesa Cattolica, ancora avrei qualche sospetto.

    Infatti leggerebbero il Catechismo attraverso le lenti deformanti di Kiko: "il catechismo dice così, ma noi grazie a Kiko sappiamo invece che la faccenda è diversa".

    Inoltre, mi preoccuperei anche se venissero pubblicate le catechesi finalmente corrette e "ortodossizzate".

    I catechisti hanno sempre imparato a memoria le scempiaggini insegnate da Kiko e perciò una pubblicazione cartacea non cambierebbe nulla. Tutti direbbero che esiste un testo ufficiale e approvato, e tutti i catechisti continuerebbero ad insegnare le loro idiozie imparate a memoria da quarant'anni.

    Già immagino che Kiko direbbe loro: studiate da queste mie catechesi segrete, che sono "migliori" e più "neocatecumenalmente genuine" di quelle approvate, ma non ditelo agli altri, perché non capirebbero. Dopotutto Kiko era quello che (quaresima 2008) negava la Presenza reale aggiungendo "ma non ditelo agli altri, non capirebbero..."

    Infatti la maggioranza assoluta dei neocatecumenali non ha neppure letto il suo stesso statuto (letto con attenzione, intendo)... pensate allora quanti neocatecumenali vorranno veramente verificare se ciò che hanno appena udito dai catechisti corrisponde a quanto eventualmente approvato dalla Chiesa.

    Non lo fanno oggi col Catechismo della Chiesa Cattolica! Figurarsi a doverlo fare con quattordicimila pagine di elucubrazioni pseudoteologiche!

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  33. (segue)

    Per questo insisto tanto sui "neocatecumenali di buon cuore" (chiamo così i neocat che nel profondo del proprio cuore - dove solo Dio vede - sanno che ciò che dice il Papa vale infinitamente di più di ciò che dicono Kiko e Carmen).

    Nota: nascondersi dietro lo slogan "solo Dio vede ciò che ho in cuore" è un modo per barare.

    Se al di là della montagna vedo una colonna di fumo, deduco che c'è qualcosa che brucia. Non vedo l'incendio (non vedo cosa ha in cuore il mio interlocutore), però ho elementi per dedurre almeno qualcosa (se c'è una colonna di fumo, sospetteremo un incendio, non un allagamento).

    RispondiElimina
  34. in replica a Mic:
    Come vedi dall'ordine degli argomenti che hai trattato, il primo punto cui ti replicavo è che io sia un tiepido (quindi gli attacchi personali connotano te e non me); ora, con il fare tipico di chi intende squalificare l'interlocutore, mi definisci "un dichiarato non nc" con ciò ipotizzando una mia doppiezza; poi ti risenti perchè io replico alla tua affermazione che io sarei dalla personalità poco strutturata.
    Vedi, caro anonimo, al di là delle tue consideraizoni gratuite (le tue e non le mie)tu mi puoi conoscere per via dei miei interventi nel vostro sito (non più di dieci in tre anni, credo), ma tu sei costantemente "in onda" quindi ho il vantaggio di conoscerti un po' di più.
    Certamente spreco il mio tempo e la mia materia grigia in altro, ma ogni tanto mi piace mettervi alla prova, ma non ne approfittate mai per fare un bilancio su voi stessi.
    Io sono uscito dal Cammino e sono felicemente nella Chiesa, ma tu non puoi permetterti di non stare alle parole di chi ti scrive e metterne in dubbio l'affidabilità.
    Questo atteggiamento rivela di Te più di qualsiasi altra cosa che scrivi.
    Anche io chiudo qui, tanto è evidente che non hai interesse al confronto con chi ti distoglie dal giochino e ti sfida a un confronto tra persone.
    Ma ritornerò, un giorno, se sarete sempre qui a giocare alla guerra in pineta.
    Buon divertimento.
    Alessandro

    RispondiElimina
  35. Non sottovalutiamo queste domande del testo:


    Gli esempi abbondano. I credenti sono pronti a impegnarsi al servizio della pace, della giustizia e delle cause umanitarie, ma credono alla vita eterna? Le nostre Chiese hanno compiuto un immenso sforzo per rinnovare la catechesi, ma questa stessa catechesi non tende a trascurare le realtà ultime? Le nostre Chiese si sono imbarcate nella maggior parte dei dibattiti etici del momento, sollecitate dall'opinione pubblica, ma quanto parlano del peccato, della grazia e della vita teologale?

    Le nostre Chiese hanno dispiegato felicemente dei tesori d'ingegno per far meglio partecipare i fedeli alla liturgia, ma quest'ultima non ha perso in gran parte il senso del sacro? Qualcuno può negare che la nostra generazione, forse senza rendersene conto, ha sognato una "Chiesa di puri", una fede purificata da ogni manifestazione religiosa, mettendo in guardia contro ogni manifestazione di devozione popolare come processioni, pellegrinaggi, eccetera
    ?

    finalmente si arriva anche a chiedersi se il fatto di aver sognato UNA CHIESA DI PURI (e chi l'ha sognata se non il CN^__^?) non abbia invece REMATO CONTRO LE DEVOZIONI POPOLARI, LE PROCESSIONI, I PELLEGRINAGGI?

    Fa piacere constatare che certe domande ce le siamo poste a più riprese in questo Blog da molti mesi...e il constatare di NON essere più UFFICIALMENTE soli a fare domande, ci ricorda che il lavoro di questo Blog, seppur nei suoi limiti ed imperfezioni, è sulla strada giusta...^__^

    Ieri parlavo con un sacerdote circa gli appelli continui che il Papa sta facendo circa la loro formazione, mi diceva che il Papa è consapevole di una FORMAZIONE DEI SACERDOTI DISSOCIATA DALLA EDUCAZIONE CATTOLICA....non è un caso che il segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica DALLA QUALE DIPENDONO I SEMINARI, abbia rivolto questo discorso ai suoi Rettori improntato proprio sul problema di una FORMAZIONE VERAMENTE CATTOLICA...

    Un sacerdote NC in quale misura si sente davvero CATTOLICO?
    quando parlate con un Domenicano, tanto per fare un esempio visto che l'autore del Discorso che avete riportato in apertura è di un domenicano ^__^ riguardo alla sua identità di SACERDOTE vi dirà subito che la sua formazione E' CATTOLICA e ve lo dimostrerà con la dottrina...perchè non ha bisogno di dire che è un Domenicano, quello viene DOPO e lo testimonia CON L'ABITO che indossa ^__^
    al contrario la formazione dei seminaristi NC è NC non cattolica...e lo dimostra il fatto che il loro unico pensiero è...NON SERVIRE LA CHIESA, MA CREARE COMUNITA' NC...tutto il resto viene dopo...

    Amici si prevede un Anno molto interessante...chi ancora non l'ha fatto si premunisca DELL'ARMA DEL ROSARIO, CI SI ATTACCHI LETTERALMENTE OGNI GIORNI e si preghi INCESSANTEMENTE....
    si preghi PER QUESTI SACERDOTI poichè essendo valide le loro ordinazioni, che ci piaccia o no, parte della NOSTRA SALVEZZA DIPENDE DALL'AMMINISTRAZIONE DEI SACRAMENTI CHE LEGITTIMAMENTE DANNO...è il paradosso e la contraddizione con la quale piace a Dio lavorare con noi, piccolo gregge, al quale chiede NON di salvare il mondo, MA DI PERSEVERARE...^__^

    RispondiElimina
  36. Cate il discorso è davvero confortante e ci conferma in molte cose

    il problema sta in chi ha formato i formatori!

    L'Arcivescovo Brugues ha chiesto ai rettori dei seminari di "assicurare armoniosamente il passaggio da un'interpretazione del Concilio Vaticano II ad un'altra, e forse da un modello ecclesiale a un altro. [davvero notevole questa esplicita consapevolezza!] La vostra posizione - ha concluso rivolto ai rettori - è delicata, ma è assolutamente essenziale per la Chiesa".

    Ben detto, ma come si può pretenderlo, se quei Rettori - e molti formatori, forse la maggior parte - sono già strutturati nell'altra ecclesiologia? Chi li convincerà che ha rotto con la Tradizione e occorre abbandonarla?

    Chi riuscirà ad uscire dall'ideologia - o, peggio, dall'eresia - per rientrae nella vera Fede?

    Occorre preghiera, preghiera, preghiera, ma anche inteventi consapevoli e non solo parole sante, ma pur sempre parole!

    Come del resto quelle del Papa, che continua a 'indirizzare', 'mostrare' 'orientare', ma non corregge nessuno!
    Credo che i discorsi 'indiretti' servano a poco, soprattutto se hai a che fare con interlocutori poco inclini ad ascoltare e a continuare per la loro strada!

    per i discorsi 'indiretti' ovviamente mi riferivo alle parole del Papa, perché quello dell'Arcivescovo è senza dubbio un intervento molto operativo; ma occorre innanzitutto trovare i realizzatori, altrimenti rischia di rimanere lettera morta!

    RispondiElimina
  37. MI SEMBRA UN DISCORSO MOLTO PRETENZIOSO.

    Ebbene, lo è! Puoi dimostrare il contrario: e cioè che non siamo cattolici?

    RispondiElimina
  38. sono consapevole, anche per le passate esperienze, che continuare ad alimentare la polemica è sterile, non serve a nulla, ma passo e chiudo con questa perché è un ulteriore saggio di come i nostri interlocutori siano abili nel rigirarsi i discorsi a modo loro e tentare di confondere le persone. E' un comportamento che all'interno del Cammino funziona molto bene e fa parte dei meccanismi di annullamento della personalità (per chi ci casca, purtroppo)

    Alessandro:
    in replica a Mic:
    Come vedi dall'ordine degli argomenti che hai trattato, il primo punto cui ti replicavo è che io sia un tiepido (quindi gli attacchi personali connotano te e non me); ora, con il fare tipico di chi intende squalificare l'interlocutore, mi definisci "un dichiarato non nc" con ciò ipotizzando una mia doppiezza; poi ti risenti perchè io replico alla tua affermazione che io sarei dalla personalità poco strutturata
    .

    vedo che insisti senza aver recepito quello che ho detto: l'attacco non è partito da me (il tuo post era pieno di attacchi alla mia persona) e il discorso della tiepidezza era un'ipotesi, come ti ho già spiegato, legata al fatto che dicevi "di non prendertela", mentre anche con questa replica dimostri esattamente il contrario

    che tu saresti "dalla personalità poco strutturata" io non l'ho assolutamente detto né pensato; ma da come ti esprimi forse lo deduci tu dalle precedenti affermazioni, visto che ti "dà fastidio" quello che dico io...

    Vedi, caro anonimo, al di là delle tue consideraizoni gratuite (le tue e non le mie)tu mi puoi conoscere per via dei miei interventi nel vostro sito (non più di dieci in tre anni, credo), ma tu sei costantemente "in onda" quindi ho il vantaggio di conoscerti un po' di più. Certamente spreco il mio tempo e la mia materia grigia in altro, ma ogni tanto mi piace mettervi alla prova, ma non ne approfittate mai per fare un bilancio su voi stessi.

    io non pretendo affatto di conoscerti; se ho espresso il dubbio che tu non sia un ex, mi sembra logico e legittimo a giudicare da questo tuo accanimento. Non ho usato il termine doppiezza, lo hai usato tu, quindi continui ad attribuirmi cose che non dico e che non penso.

    Il bilancio su noi stessi chi ti dice che non lo facciamo? Ma di certo non può corrispondere col tuo che è ad usum cammini nell'intento di delegittimarci e di tapparci la bocca

    Io sono uscito dal Cammino e sono felicemente nella Chiesa, ma tu non puoi permetterti di non stare alle parole di chi ti scrive e metterne in dubbio l'affidabilità.

    OK. Insisti. Ci credo. E allora? cui prodest il tuo "metterci alla prova" (ma de che?) e tutto questo dispendio di tempo lo merita?

    Questo atteggiamento rivela di Te più di qualsiasi altra cosa che scrivi.
    ah sì?

    Anche io chiudo qui, tanto è evidente che non hai interesse al confronto con chi ti distoglie dal giochino e ti sfida a un confronto tra persone.
    Ma ritornerò, un giorno, se sarete sempre qui a giocare alla guerra in pineta.
    Buon divertimento. Alessandro
    .

    magari fosse un 'giochino' o 'una guerra in pineta', per i quali tra l'altro non sentirei alcun interesse! Se tornerai un giorno ;), riceverai risposte se cambierai argomenti

    In ogni caso se davvero fosse un giochino o qualcosa di simile non ci arriverebbe il profluvio di interventi di ogni genere che riceviamo

    RispondiElimina
  39. Passo e chiudo con questa spiegazione che mi solleciti:
    difendo il Cammino perchè è la parte debole in questa sede e perchè quel che dite è orientato a far male; ti garantisco che nel Cammino non ho perso occasione per difendere la chiesa cd. normale dinanzi a quei pochi, ma presenti, fanatici e vistosi, che sono kikiani e non di Dio e che fanno di un serio cammino di fede uno stupido giochino esistenziale e fuorviante.
    Nella mia perfidia - come dici tu- ce ne è per tutti, (ma) me compreso.

    RispondiElimina
  40. difendo il Cammino perchè è la parte debole in questa sede e perchè quel che dite è orientato a far male;

    Alessandro, se il Cammino ti appare come la "parte debole", è per la mancanza di argomentazioni serie che non ha di fronte alla nostre denunce molto serie, non certo perché sia attaccato... il nostro non è un 'attacco' contro il Cammino, ma la denuncia delle difformità dalla Chiesa che sono in molti a non conoscere!

    Ed è per questo che quello che diciamo non penso sia orientato a "far male", ma solo ad informare correttamente ed anche a far conoscere ai molti "dubbiosi" le Verità di fede autentiche trasmesse dal Magistero Perenne prché il viverle significa seguire DAVVERO il Signore Gesù, non secondo la "Sequela" di Bonhoeffer, che è una persona di buona volontà, merita rispetto, ma presenta una dottrina che svia dall'autentica Fede Apostolica e quindi dall'autentico rapporto col Signore...

    Vedi che se parli in termini diversi ci si può confrontare?
    Forse rimaniamo con convinzioni diverse, ma ognuno può rendere ragione all'altro della sua convinzione senza per questo insultarsi!

    RispondiElimina
  41. nel Cammino non ho perso occasione per difendere la chiesa cd. normale dinanzi a quei pochi, ma presenti, fanatici e vistosi, che sono kikiani e non di Dio e che fanno di un serio cammino di fede uno stupido giochino esistenziale e fuorviante.

    dici che sono pochi, Alessandro, ma in realtà sono loro che influiscono sull'intero "popolo neocatecumenale" e ne determinano scelte e comportamenti, mi sembra. O mi sbaglio?

    RispondiElimina
  42. Nella mia perfidia - come dici tu- ce ne è per tutti, (ma) me compreso.

    dov'è che ho mai parlato, sia pure indirettamente, di tua "perfidia"?
    Forse quando citavo - attribuendoteli - i meccanismi distruttivi della personalità all'interno del cammino?

    E' quello che ho visto, se ho sbagliato scusami.
    Puoi tuttavia affermare che non esistano questi meccanismi?

    RispondiElimina
  43. “È un grande dono il sacerdozio! Dillo ai giovani, che vale la pena di buttarsi per questa strada”.

    Sono le parole di don Cesare Bisognin al suo direttore spirituale. Potete leggere la storia di don Cesare su “Santi beati e testimoni”. Don Cesare vive appena vent’anni: 1956-1976. Dopo il diploma entra in seminario e, di lì a poco, viene colpito da un tumore. Sono mesi di sofferenze, ma il Card. Pellegrino, poco prima della fine, lo ordina sacerdote.

    Fui molto colpito, all’epoca, di questo mio quasi coetaneo. Io che, capellone contestatore, inseguivo ragazze e sogni; lui, da un letto d’ospedale che inseguiva il sacerdozio. Lessi la sua vicenda su Famiglia Cristiana e ne ricevetti una scossa. Ricordo che interruppi il mio gaudente “nazireato” e mi andai a tagliare i capelli…
    Da allora, ogni tanto, soprattutto quando incontro un sacerdote – e ne ho conosciuti tanti – ripenso a don Cesare. Ci ripenso anche adesso, visto l’argomento trattato.

    Ci ripenso quando mi chiedo: “ma come si forma un sacerdote? E la vocazione, è forse cambiato qualcosa nel modo di effettuare la chiamata? Di chi è il sacerdote? Di una comunità o del popolo di Dio?”.
    Oggi, in genere, si arriva “tardi” al sacerdozio: dopo una laurea, una o più fidanzate, lasciando un lavoro fisso. Ciò che sostanzialmente è immutato è il “lasciare”, e si lascia, sempre più spesso, dopo aver almeno assaggiato un po’ la vita…

    Don Cesare non ha avuto dubbi: subito dopo la scuola, eccolo a fare il gran salto. Il seminario e la malattia.
    La sofferenza, il sogno di consacrare, un cardinale illuminato ed ecco che il Signore riesce a scrivere dritto su righe storte.
    Don Cesare corona il suo sogno e si porta dietro, in aeternum, il suo sacerdozio. Lì, proprio lì, in quell’aeternum, non esiste più la domanda: ma di chi è il sacerdote? Lì, il pane consacrato ha un Corpo che don Cesare vede e, se vuole, tocca con mano, ci parla e, magari gli racconta quello che avrebbe voluto fare.

    Ecco, mi è piaciuto ricordare don Cesare in vista di quest’anno sacerdotale, ricordarlo nel momento in cui si fidanzò con l’Amore mentre io inseguivo l’amore. Lui l’ha raggiunto, quest’Amore forte come la morte, anzi, di più.
    Ripenso a don Cesare e gli dedico una preghiera, soprattutto quando, d’estate, non c’è “neanche un prete per chiacchierar…” E quelli che chiacchierano, lo fanno solo su appuntamento.

    C.

    RispondiElimina
  44. Ripenso a don Cesare e gli dedico una preghiera, soprattutto quando, d’estate, non c’è “neanche un prete per chiacchierar…” E quelli che chiacchierano, lo fanno solo su appuntamento.

    Pensa, caro Chisolm, quanto questo "sacerdos in aeternum" starà intercedendo per i sacerdoti di oggi e di sempre e quanti - che mai conosceremo ma che il Signore conosce - il suo sacrificio salverà!

    Ci voleva questa tua riflessione - testimonianza profonda e coinvolgente, piena d'amore e di ricchezza interiore - che nasce sempre dal cuore e dall'esperienza
    Grazie :))

    RispondiElimina
  45. Caro Mic, tel'ho gia' detto su fidesetforma, ma torno per una volta in questo loco per ripetertelo perche' vedo che stai davvero esagerando:

    Il mio e' un consiglio, una correzione fraterna, come quella che tu dici di fare a noi: Non contrabbandare piu la TUA verita' (rispettabile quanto vuoi, ma con la v minuscola) con la Verita' di Cristo.
    Ma se fossi in te, mi tremerebbero le vene dei polsi nel far passare per Verita', insieme a -poche- parole sacrosante del Magistero le proprie opinioni discutibilissime, tifoserie, rabbie, livori, e perfino disonesta' intellettuali spudorate.

    certo di una tua riflessione
    un abbraccio col solito affetto
    emanuele

    RispondiElimina
  46. Alessandro ha detto...
    Passo e chiudo con questa spiegazione che mi solleciti:
    difendo il Cammino perchè è la parte debole in questa sede e perchè quel che dite è orientato a far male; ti garantisco che nel Cammino non ho perso occasione per difendere la chiesa cd. normale dinanzi a quei pochi, ma presenti, fanatici e vistosi, che sono kikiani e non di Dio e che fanno di un serio cammino di fede uno stupido giochino esistenziale e fuorviante.
    Nella mia perfidia - come dici tu- ce ne è per tutti, (ma) me compreso.

    *********************

    forse è vero ciò che dici ma di certo limitato alla TUA soggettiva interpretazione e BUONA FEDE....^__^
    prova a leggere il tutto, specialmente il TESTO DI APERTURA pensando che qui il vero DEBOLE non è il CN ma LA DISTRIBUZIONE DELLA VERITA'...(non la Verità è debole, attenzione, ma la sua DIVULGAZIONE) ^__^

    La Chiesa NON va difesa, ma DIVULGATA NEL SUO INSEGNAMENTO..al contrario il Cammino tende a divulgare L'INTERPRETAZIONE DI KIKO SU UNA SUA VISIONE DI CHIESA PERSONALE...^__^
    Il fatto che molti vescovi lo sostengono NON è affatto detto che conoscano il nocciolo del problema, così come il Papa stesso che pur appoggiano il Cammino, non ne ha affatto MAI sostenuto le catechesi, al contrario il Papa continua a dire quando li incontra: SEGUITE LE DIRETTIVE DELLA SANTA SEDE...e queste includono soprattutto LE NORME sul come fare la Messa e sul cosa insegnare...

    ^__^

    prova a voltare il tuo sguardo...

    RispondiElimina
  47. Ciò che manca al Cammino è quanto si respira in questa foto che vorrei che meditassimo TUTTI:

    http://2.bp.blogspot.com/_TluBe0EO0z0/SjIoYJsVkcI/AAAAAAAABB0/2qAr_ooVBec/s1600/corpus%2Bdomini.jpg

    ^__^

    RispondiElimina
  48. P.S.
    non so come si fa il collegamento diretto, copiate quella URL ed incollatela nella barra sopra....


    ^__^

    RispondiElimina
  49. Caro Mic, tel'ho gia' detto su fidesetforma, ma torno per una volta in questo loco per ripetertelo perche' vedo che stai davvero esagerando:

    Il mio e' un consiglio, una correzione fraterna, come quella che tu dici di fare a noi: Non contrabbandare piu la TUA verita' (rispettabile quanto vuoi, ma con la v minuscola) con la Verita' di Cristo
    .

    quando si tratta di una mia opinione non la contrabbando per Verità, la esprimo, come è normale che sia... se tu non sei d'accordo con le mie opinioni, confutale invece di dirmi che 'contrabbando' o che faccio quel che non mi sogno neppure!

    Ma se fossi in te, mi tremerebbero le vene dei polsi nel far passare per Verita', insieme a -poche- parole sacrosante del Magistero le proprie opinioni discutibilissime, tifoserie, rabbie, livori, e perfino disonesta' intellettuali spudorate.

    sai cos'è scorretto in questo tuo modo di esprimerti? che hai "dato un nome", secondo i tuoi personali parametri (tifoserie, rabbia, livori) a cose che non esistono e non hai portato esempi a supporto della tua, che in questi termini è e resta una 'sparata' gratuita

    quanto alle "disonestà intellettuali", ti riferisci ai commenti e alle riflessioni (preoccupati, sì preoccupati, non livorosi!) sui seminari? Ma allora perché non le confuti con argomenti che possano 'smontarle'?

    certo di una tua riflessione
    un abbraccio col solito affetto
    emanuele
    .

    ricambio l'abbraccio ma avrei preferito scambiarlo al termine di un dialogo più sostanziale e saporoso sulle 'cose di Dio' che dovrebbero unirci ma, che avuto riguardo ai contesti, purtroppo e com mio rammarico sembrano dividerci :(

    questo significa che c'è qualcosa che non è di Dio e non necessariamente è qualcosa che non appartiene al Cammino come per voi è invece scontato!

    RispondiElimina
  50. dal blog di messainlatino sullo stesso tema, un blogghista Anonimo ha detto...

    E' "identitario" anche l'estensore del documento.

    Ha scritto infatti una cosa inaudita: "ricominciare dal catechismo".

    Incredibile (dati i tempi).

    ******************************

    inaudito si, ma reale....sono catechista da 21 anni e avendo operato in 6 diocesi diverse ho sempre combattutto questo OSTRACISMO al Catechismo per privilegiare una fede di CARTELLONI "FAI DA TE"
    qui in maranathà:

    http://www.maranatha.it/catpiox/02page.htm

    se ne è parlato...e si legge ad un tratto:

    E' triste considerare infatti come negli ultimi 40 anni, la Chiesa abbia tendenzialmente evitato di guardare in faccia la realtà, preferendo trovare una soluzione materiale a problemi marginali. Alla scarsa affluenza al catechismo ha risposto rendendo il catechismo "divertente". Alla scarsa affluenza alla Messa, ha risposto rendendo la Messa "coinvolgente".

    Senza considerare tali segnali, come sintomi di un disagio ulteriore, con la conseguenza che l'affluenza al catechismo non è aumentata, nonostante i giochi, i cartelloni e tutte le "animazioni" suggerite dagli esperti di pastorale, e l'affluenza alla Messa è diminuita, nonostante la ridicolizzazione della liturgia, per portarla al livello ridicolo delle nuove masse, sazie e perplesse e oramai refrattarie a tutto ciò che è trascendente e sacro.


    ************

    ciò deve far molto riflettere e farci AGIRE subito seppur i danni fatti sono al momento irreparabili, ma guardando sempre con fiducia ed ottimismo al futuro....

    Fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  51. ricambio l'abbraccio ma avrei preferito scambiarlo al termine di un dialogo più sostanziale e saporoso

    anch'io.

    tel'ho gia' detto amico mio, quando smetti per un istante i panni da cacciatore di eresie, scovascandali e spulciatore di differenze, riesci a dire cose molto belle...che denotano una bella fede. Fede nelle stesse cose in cui credo io, e mi piacerebbe molto discutere con te "saporosamente", NON della solita ossessione cammino...

    Purtoppo in questo loco cio' e' impossibile, anche per l'impossibilita' di un confronto paritario data dalla censura, che spesso usi per evitare che si veda che pensiamo cose troppo simili...

    dunque saro' lieto di ritrovarti su Fides et Forma o su Camminare nella Chiesa, o meglio ancora dal vivo...

    un abbraccio
    emanuele

    RispondiElimina
  52. con tutto il rispetto caterina per la foto effettivamente molto bella...:
    lo dici tu.

    Mi dirai a quante eucaristie e processioni con il cammino hai partecipato per esserne cosi sicura.


    PS.per il link devi premettere questo codice fra le parentesi acute
    a href='incollaillinkquiillink'

    poi il testo che vuoi in blu

    e chiudi al solito con la /a sempre tra parentesi acute

    cari saluti

    RispondiElimina
  53. Dopo il testo dell'omelia del Papa, leggo sul blog di Raffaella questo intervento di don Bux e don Vitiello (il secondo è di Comunione e Liberazione, il primo ne è "vicino": evidentemente esistono anche movimenti ecclesiali che non si distaccano dal Papa e dalla Tradizione), potrebbe andar bene per la prossima nuova pagina del blog (neretti miei):

    A tutti i fautori della riduzione della Santa Messa a banchetto, è però necessario ricordare come esso sia unicamente la conseguenza del Sacrificio.
    Senza la morte di Cristo in Croce, mai gli uomini sarebbero potuti divenire “commensali di Dio”, né avrebbero potuto vivere una comunione anche fisica con Lui, attraverso la Comunione eucaristica, che è anticipazione della condizione di risorti, capace di superare i vincoli spaziali e temporali.
    In tal senso la dimensione sacrificale mai è da contrapporre a quella della “cena del Signore”, ma semplicemente la prima è la stessa condizione di possibilità della seconda. Non c’è “cena” senza Sacrificio!


    Bisognerebbe ricordarlo al signor Kiko (anzi, al Dottor Kiko, novello Dottore della Chiesa con laurea rimediata al CEPU-GP2).

    Ma temo che i suoi seguaci possano obiettare: "nooo... noi abbiamo sempre parlato di sacrificio!" (tranne per qualificare ciò che avviene sui loro tavolacci quadrati, pardon, "mense eucaristiche": non pronunceranno mica parole oscene come "altare"!)

    RispondiElimina
  54. Emanuele scrive:

    "Ma se fossi in te, mi tremerebbero le vene dei polsi nel far passare per Verita', insieme a -poche- parole sacrosante del Magistero le proprie opinioni discutibilissime, tifoserie, rabbie, livori, e perfino disonesta' intellettuali spudorate.

    certo di una tua riflessione
    un abbraccio col solito affetto"

    Ed io mi vergognerei di avere la spudoratezza di parlare di affetto dopo aver insultato una persona!
    La correzione fraterna non comporta insulti, non è subdolo attacco con un zucherino finale!
    Forse funziona in certi ambienti, in certi cammini dove si dice a chi dubita, pone domande, contesta:

    "sei folle, sei debole, non sei abbastanza forte, non puoi capire, sei indemoniato, sei preda del male, satana sta prendendo possesso di te, menti ecc..ecc.. ..
    però ti vogliamo bene, ti diciamo questo per il tuo bene!"

    E poi se la persona non cede, non si lascia stravolgere dalla confusione indotta, e se ne va, più nessuna traccia dell`affetto, sparito, come spariscono le persone così prodighe in consigli fraterni.

    Aggredire verbalmente per poi passare uno zuccherino NON FUNZIONA !
    NON QUI!

    Questo metodo in quanti lo hanno subito, all`interno del cammino? In quanti stanno ancora subendolo?

    RispondiElimina
  55. tel'ho gia' detto amico mio, quando smetti per un istante i panni da cacciatore di eresie, scovascandali e spulciatore di differenze, riesci a dire cose molto belle...che denotano una bella fede. Fede nelle stesse cose in cui credo io, e mi piacerebbe molto discutere con te "saporosamente", NON della solita ossessione cammino...

    intanto "cacciatore di eresie" "scovascandali" e "spulciatore di differenze" non me lo aveva mai detto nessuno ;)

    e non è che sinceramente mi ci riconosco... in ogni caso se lo dici per me, vale per tutti coloro che - non per ragioni scandalistiche o altro, ma per amore della Verità e per il bene di molti disinformati - 'fanno le pulci' al Cammino, non per il gusto di farlo ma perché ne hanno sperimentato le storture... e questo lo sai bene!

    Purtoppo in questo loco cio' e' impossibile, anche per l'impossibilita' di un confronto paritario data dalla censura, che spesso usi per evitare che si veda che pensiamo cose troppo simili...

    io sono felice che condividiamo 'cose di Dio' e confermo il mio desiderio di un confronto più saporoso; la ragione di possibili censure non è certo per 'coprire' eventuali coincidenze di insegnamento tra Chiesa e Cammino... qualche frase vera Kiko la dice... ma poi la guasta e la deforma col resto... e ce ne sono di de-formazioni!
    "bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu"

    dunque saro' lieto di ritrovarti su Fides et Forma o su Camminare nella Chiesa, o meglio ancora dal vivo...

    Su Camminare nella Chiesa sarà difficile perché non ci entro più da un pezzo né intendo farlo...

    per il resto chissà? Non lo escludo, anzi lo spero

    RispondiElimina
  56. Non mi sottraggo alla domanda, ma nonposso rispondere alla tua domanda in generale, ma solo per la realtà che ho conosciuto; rispondo che in parte è vero e in parte no.
    Quel tipo di persone si espone e certamente tenta di orientare il popolo, ma alla fine si rivelano rami secchi che vengono potati o che si autopotano; i miei catechisti non mi hanno mai dato la sensazione di avallare certi atteggiamenti ma di verificare l'adesione a Cristo e questa gente nei vari momenti di verifica ne è uscita peggio delle altre.
    Le Comunità non sono Club, ma luoghi per un percorso di fede per individui: c'è chi si contenta del Resuscitò da strimpellare e chi cerca umilmente e profondamente una via al Dio del Credo e non uno inventato.
    Ai primi devono sparargli? Dimmelo tu! E poi è mai possibile che le Parrocchie siano state distrutte dal CN; prima era tutto perfetto, così come in quelle ancora esenti dal CN?
    Attendo risposta

    RispondiElimina
  57. Non mi sottraggo alla domanda, ma nonposso rispondere alla tua domanda in generale, ma solo per la realtà che ho conosciuto; rispondo che in parte è vero e in parte no.
    Quel tipo di persone si espone e certamente tenta di orientare il popolo, ma alla fine si rivelano rami secchi che vengono potati o che si autopotano
    ;

    se quel che dici è vero, perché i NC sono tagliati con l'accetta e le parole del Papa (Rito, comunione ecclesiale e altro) restano parole?

    i miei catechisti non mi hanno mai dato la sensazione di avallare certi atteggiamenti ma di verificare l'adesione a Cristo e questa gente nei vari momenti di verifica ne è uscita peggio delle altre.

    credo che tutto dipenda da cosa intendono i catechisti per "adesione a Cristo"... a quanto mi risulta coincide esattamente con "adesione al Cammino" e non possiamo certo confondere una costruzione umana, per quanto la si possa eventualmente considerare ispirata, come una ipostasi del Signore! Il vero 'Corpo Mistico di Cristo' è la Chiesa cattolica!

    Le Comunità non sono Club, ma luoghi per un percorso di fede per individui: c'è chi si contenta del Resuscitò da strimpellare e chi cerca umilmente e profondamente una via al Dio del Credo e non uno inventato.

    nessuno si aspetta che le comunità debbano essere dei Club; sta di fatto che spesso sono dei 'lager'. Dire genericamente "Dio del Credo" non significa garanzia che poi ti mettano in contatto davvero con la SS. Trinità

    Ai primi devono sparargli? Dimmelo tu! E poi è mai possibile che le Parrocchie siano state distrutte dal CN; prima era tutto perfetto, così come in quelle ancora esenti dal CN?
    Attendo risposta
    .

    non devi sparare a nessuno... il discorso delle parrocchie è complesso. Il problema esiste; ma non è il Cammino il rimedio... sta di fatto che in ogni Parrocchia in cui si è insediato il Cammino sparisce qualunque altra pastorale... restano sparute attività che sono solo "specchietti per le allodole". Del resto lo sai meglio di me che nel Cammino o ti adegui in toto o te ne vai! E allora, di cosa stiamo parlando?

    RispondiElimina
  58. Ed io mi vergognerei di avere la spudoratezza di parlare di affetto dopo aver insultato una persona!

    zuccherini e spuntoni, Emma; ma a me non fanno effetto né gli uni né gli altri... e il nostro discorso sui seminari e sui sacerdoti finisce qui perché non resta che vedere il seguito...

    RispondiElimina
  59. agostiniano ha detto...
    con tutto il rispetto caterina per la foto effettivamente molto bella...:
    lo dici tu.

    Mi dirai a quante eucaristie e processioni con il cammino hai partecipato per esserne cosi sicura.


    PS.per il link devi premettere questo codice fra le parentesi acute
    a href='incollaillinkquiillink'

    poi il testo che vuoi in blu

    e chiudi al solito con la /a sempre tra parentesi acute

    cari saluti

    **********************

    1) si, purtroppo ne so qualcosa^__^ ho partecipato a diverse Processioni parrocchiali e di livello Diocesano anche come corresponsabile parrocchiale per la parte organizzativa...(in ben 6 Diocesi italiane) e ti posso assicurare che il CN si è sempre sottratto a queste processioni devozianali, in altri casi vi partecipava si, ma DISSOCIATO dall'organizzazione parrocchiale, e ti posso assicurare che NON HANNO MAI "PRESTATO" i propri figli per la formazione della Processione che riguarda la parte dei bambini...
    (se vuoi ti spiego come funziona questo "prestare"^__^) in sostanza si chiamano a rapporto i bambini della Prima Comunione o che ancora non l'abbiano fatta per formare due colonne di "fiori verginali" che aprono o affiancano la Processione del Corpus Domini, in tal senso le comunità NC NON hanno mai mandato i propri figli per NON associarli ad un evento NON organizzato dal CN stesso...
    e poichè NON è una partecipazione "obbligatoria" i parroci e i vescovi hanno sempre chiuso non uno, ma due occhi, anmche quattro, lamentandose poi dietro le quinte...

    2) non ho capito come si fa a mettere un link ^__^

    grazie, fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  60. Se ne è accorta Caterina:
    IL PAPA E' STATO CENSURATO....

    http://www.oriensforum.com/index.php?topic=1371.msg10104

    RispondiElimina
  61. ciao Alessandro,
    sperando che il mio post ti sia sfuggito te lo riposto.


    x Alessandro
    "
    dimenticando che talvolta il patrimonio di saperi teorici è quanto di più funzionale ad allontanarci dalla semplicità attuativa del messaggio cristiano.
    "
    Caro Alessandro,
    visto che ti piace la concretezza ti mando a leggere questa lettera linkata. E' stata anche riportata dentro questo blog ma si è un po' dispersa.
    ciao
    ciao
    http://www.mariamadremia.net/index/Copia%20senza%20nomi.pdf

    RispondiElimina
  62. I neocatecumeni che intervengono in questo blog, anziche' dire sempre come un disco rotto che si accusa il CN adirittura con odio di eresia , commentino questa piccola nefandezza, in mezzo a tantissime altre, pronunciate da Kiko Arguello, pericolosissimo eretico che da quaranta anni agisce indisturbato portando avanti un movimento costruito e portato avanti con la dottrina che il Vaticano non ha ancora deciso di giudicare...


    ...Ecco che il catecumenato nasce
    nella Chiesa di fronte a pagani,
    alla gente religiosa. Però manca ancora, fratelli, che comprendiate una cosa molto importante.

    I Vangeli sono scritti nella Chiesa primitiva: ciò che è successo
    nella Chiesa durante il primo secolo non è della stessa importanza di
    quanto succederà poi nel XVII secolo. Perché il primo secolo della Chiesa
    è Parola di Dio, infatti ancora la Bibbia non è terminata. Per questo io
    dico ai preti che c'è molta diversità tra le comunità che noi facciamo e
    la tradizione della Chiesa di Trento, perché la pastorale che seguì la
    Chiesa di Trento non entra nella Scrittura, perché non è tipologico,
    mentre la pastorale che seguivano le comunità del primo secolo questa è
    Parola di Dio. Come viveva la Chiesa primitiva? In comunità cristiane che
    erano il corpo visibile di Gesù Cristo. Questo non si può prendere o
    lasciare: questo è Parola di Dio. Come funzionava la Chiesa nel VI
    Secolo? Come andava per quell'epoca: era una pastorale per quel momento,
    ma questo non è Parola di Dio; allora non è da copiare a occhi chiusi,
    quello non è lì per sempre. Perciò è molto importante vedere il contesto
    dei Vangeli; ciò che è scritto nei Vangeli e nelle Lettere degli
    Apostoli, questo è Parola di Dio e la sua realizzazione è la nostra
    salvezza. Realizzare ciò che dice la Chiesa nel Concilio di Nicea senza
    dubbio non è salvezza per noi, fu per loro, non necessariamente per noi... Pag-40 ORIENTAMENTI
    ALLE EQUIPES DI CATECHISTI
    PER LA CONVIVENZA DELLA RINNOVAZIONE DEL PRIMO SCRUTINIO BATTESIMALE

    CRUCCAS GIANLUCA

    RispondiElimina
  63. Come funzionava la Chiesa nel VI
    Secolo? Come andava per quell'epoca: era una pastorale per quel momento,
    ma questo non è Parola di Dio; allora non è da copiare a occhi chiusi,
    quello non è lì per sempre...


    E QUESTO FALSO PROFETA, KIKO ARGUELLO, SAREBBE QUELLO CHE OBBIDIRA' AL SANTO PADRE SULLE COSIDETTE DIRETTIVE CHE GLI SAREBBERO STATE DATE COME DAL SUO PREDECESSORE GIOVANNI PAOLO II, NEL DISCORSO DEL 10 GENNAIO 2009 NELLA FESTICCIOLA DEL CN?

    CRUCCAS GIANLUCA

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