martedì 2 giugno 2009

Un pastore protestante dà consigli ai preti cattolici sotto lo sguardo di un Cardinale

Preti e laici del "Cammino-Nuovo" si consacrano insieme fuori dai sentieri battuti.

Nel corso di una insolita celebrazione presso il Sacro Cuore a Montmartre, a Parigi, alla presenza del card Kasper, 8 preti e 40 laici, tra i quali molte coppie, Domenica 31 maggio hanno pronunciato i loro voti d'impegno per l'intera vita.

Si tratta di esperienze di Chiesa che non lasciano indifferenti. Questa domenica di Pentecoste, il cardinal Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è giunto da Roma per presiedere, nella basilica parigina di Montmartre, insieme a sei vescovi francesi e ad un centinaio di preti, l'ordinazione presbiterale di otto nuovi preti della comunità Cammino-Nuovo, nata a Lione, frutto del rinnovamento carismatico e fondata da P. Laurent Fabre.

Ma questa celebrazione presenta la duplicità di due innovazioni: da un lato, 40 « fratelli e sorelle » hanno pronunciato il loro impegno a vivere nel suo seno (fra essi coppie, parenti, celibi, uomini e donne). Dall'altro lato, l'esigenza ecumenica che fonda questa comunità si è trovata di nuovo concretizzata: fra i nuovi "consacrati", a fianco dei preti cattolici, si è ascoltato il voto di una donna consacrata tedesca e luterana e di una coppia mista luterano-cattolica.

Inoltre, appena dopo l'omelia pronunciata dal card Kasper, si è potuto ascoltare sotto le volte del Sacro Cuore - questa domenica pomeriggio riempite da oltre 6000 persone - il pastore André Birmelé, luterano, docente ordinario della Facoltà protestante di Strasburgo, prodigare consigli intrisi di saggezza biblica ai nuovi sacerdoti cattolici e contemporaneamente ai nuovi laici consacrati. I quali erano presenti ai piedi dell'altare, del tutto al pari del consacrati, in veste bianca: uomini, donne e coppie.

Un volto di Chiesa originale, rinvigorente!

Così si è delineato, percorso da canti salmodiati in diverse lingue, un volto di Chiesa originale, non esente da interrogativi, ma in ogni caso rinvigorente(!?). L'assistervi era giovane, diverso, partecipativo e raccolto, nella consapevolezza di vivere un evento originante... e forse originale.

Questo riconoscimento pubblico, semplice e caloroso, di una diversità di carismi, ormai ricco di trent'anni di esperienza, ha fatto passare di là l'atteso soffio d'uno Spirito di Pentecoste, una piccola corrente di aria fresca. Il card Kasper, nella sua conferenza del mattino ai Bernerdins, aveva ricordato che, da ragazzo, credeva che entrare in un tempio protestante fosse di peccato di cui bisognasse confessarsi...

Uno dei giovani preti appena consacrati, il trentenne P. Gabriel Roussineau, precisava: «Di fronte alla tentazione di un sacerdozio esaltato, oggi abbiamo bisogno, al servizio dell'unità, della delicatezza». E Pierre-Yves e Catherine Denis, ingegnere e medico, consacrati a vita in questa domenica dopo diciassette anni di matrimonio, insistevano sull'idea che il loro impegno è diretto chiaramente «al servizio della Chiesa, della sua unità, della sua riconciliazione.»

Frédéric MOUNIER
[Fonte: http://www.la-croix.com/article/index.jsp?docId=2375065&rubId=4078]
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Amici miei siamo di fronte a un fatto nuovo, gravissimo, purtroppo reso possibile dallo 'spirito del concilio' e anche in parte dalla "Ut unum sint", secondo quanto sto leggendo proprio in questi giorni (questo lo approfondiremo).

Mentre non riusciamo a capire come mai il card Kasper, dopo numerosi esempi di acattolicità, sia ancora lì a rivestire un delicato incarico che in tanti anni ha portato frutti come questo, ci ritroviamo una volta di più disorientati, sconcertati, addolorati, soli, a difendere l'identità cattolica, non per superficiale spirito di appartenenza, ma per Fedeltà al mandato del Signore Gesù, che è Lui che ricostruisce l'unità.

Nessuna unità orizzontale, costruita dagli uomini, può sostituire la vera comunione in Cristo Signore, che è opera Sua in chi ne accoglie l'insegnamento integro e pieno, in chi accoglie LUI così com'è e non i suoi simulacri presenti nelle varie cosiddette "Chiese", che non sono la "Sua Chiesa", perché se ne sono separate per ragioni fondanti che non si sono ricomposte, ma si è arrivati a non volerne tener conto!

C'entra anche la famosa differenza tra 'Est' e 'subsistit in'! anche questo dovremo approfondire!

30 commenti:

  1. mesi fa, a Verona, solo all'ultimo momento e per le vibrate proteste dei parrocchiani e di altri cattolici veronesi, si è potuta evitare la predicazione degli esercizi a bambini del catechismo da parte di una pastora protestante...

    Mi chiedo come mai i segnali vanno tutti verso nostri cedimenti e MAI verso quelli dei cosiddetti "fratelli separati"?

    Vogliamo cominciare a chiederci cosa significa tutto questo?
    Noi ne siamo consapevoli da un pezzo, ma dobbiamo renderci conto di dove stiamo andando, quali sono le cause (almeno le più macroscopiche) e dove non vogliamo andare

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  2. Non risulta dall'articolo di "La Croix", ma sembrerebbe evidente che la celebrazione di cui si parla non era un'Eucaristia e non è stata comunque sigillata da un'Eucaristia...
    Se cosiddetti "fratelli" non possono condividere il Sacrificio Eucaristico in Chi e in che cosa sono fratelli?

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  3. Mi chiedo come mai i segnali vanno tutti verso nostri cedimenti e MAI verso quelli dei cosiddetti
    "fratelli separati"?
    Vogliamo cominciare a chiederci cosa significa tutto questo?
    Noi ne siamo consapevoli da un pezzo, ma dobbiamo renderci conto di dove stiamo andando, quali sono le cause (almeno le più macroscopiche) e dove non vogliamo andare.

    La risposta é molto semplice andiamo verso la ricomposizione di uno scisma.Verso la messa in pratica delle parole di Gesu.La vostra grande ignoranza e fanatismo vi impediscono di conoscere la vera storia del Concilio di Trento.In realtà il Concilio Tridentino nelle prime sessioni voleva ricomporre lo strappo con i luterani.All inizio si voleva discutere,trovare un accordo con loro per ricomporre lo strappo.Ricordate che Lutero iniziò la sua ribellione da una constatazione vera.La Chiesa della sua epoca commise abusi sulla vendita delle indulgenze.Le colpe dello scisma erano da ambedue le parti.La Chiesa non è del tutto innocente!!Nelle sessioni successive il Concilio di Trento,assunse una posizione più intransigente.Parte delle accuse di Lutero erano fondate.La Chiesa del cinquecento era molto corrotta.
    Il clero era corrottissimo.
    Probabilmente un attegiamento più morbido avrebbe causato un rientro dei protestanti.Questa coscienza fa si che la Chiesa di oggi faccia ogni sforzo per ricomporre lo scisma protestante.Paolo VI affermava che più i cristiani si avvicineranno a Cristo,quindi alla luce,e prima cadranno le differenze.I protestanti sono nostri fratelli in Cristo.Dio,la sua Parola,l Eucarestia non possono essere motivo di divisione.Cristo nell ultima cena ha pregato per l'unità dei cristiani.Non hanno senso le guerre di religione.Sareste capaci di usare anche la violenza fondamentalista per "convertire"i protestanti.

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  4. Se conosceste le prime lettere di Lutero,quando era ancora monaco Agostiniano,noterete che si rivolgeva al Papa ancora con rispetto e devozione.Probabilmente
    non aveva alcuna intenzione,almeno all inizio,di creare uno scisma o una nuova chiesa.Lutero non voleva affatto fondare una nuova chiesa.
    Probabilmente la situazione gli sfuggì di mano e commise gli errori che poi ha commesso

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  5. Sconcertante, scioccante, un pastore luterano che da consigli a dei novelli sacerdoti e il tutto sotto lo sguardo di un cardinale e in una chiesa cattolica.
    Eppure, questa"celebrazione" è salutata con entusiasmo, come il segno del rinnovamento della Chiesa.
    Entusiasmo del giornale cattolico progressista La Croix ma sono convinta che anche i nostri cattolici adulti e progressisti troverebbero questa celebrazione meravigliosa.

    Sacerdozio esaltato???
    Che cosa vuol dire quel giovane sacerdote appena consacrato?
    E che cosa intende per delicatezza???

    Ma dove va la Chiesa?

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  6. E che cosa intende per delicatezza???

    è quel che mi chiedevo anch'io... dev'essere la solita misericordia nei confronti dell'errore... anzi errori non ne esistono più "nella Chiesa c'è posto per tutti", tranne che per i cattolici!

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  7. dice, tra l'altro, zunbla
    Ricordate che Lutero iniziò la sua ribellione da una constatazione vera.

    che lo portò ad uno scisma altrettanto vero con accentuazioni dottrinali (di valenza antropologico-spirituale distruttive della Verità e dell'unità) le cui conseguenze stiamo pagando tutt'oggi! mentre le soluzioni ai problemi ecclesiali stavano già sorgendo nella Controriforma

    e c'è chi cerca, oggi, di comporre in termini tali da rinunciare all'identità cattolica, tenendo conto che in essa è il 'depositum fidei' apostolico, custode del vero Volto di Cristo Signore...

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  8. Cristo nell ultima cena ha pregato per l'unità dei cristiani.

    Cristo, nell'ultima Cena ha pregato per l'unità dei Suoi...

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  9. Parola di neocatecumenale, zunbla scrive:

    "Dio,la sua Parola,l Eucarestia non possono essere motivo di divisione"

    Come volevasi dimostrare!

    Allora amico, come la mettiamo?
    Siccome non saranno i protestanti a cambiare e credere alla Presenza Reale di Cristo, saremo noi a sopprimere questo ostacolo così ingombrante e fare dell`Eucaristia un simbolo e solo un simbolo?
    Siccome non saranno i protestanti a leggere la Bibbia alla luce del Magistero della Chiesa, saremo noi ad andare verso la sola scriptura?

    Saranno i cattolici e solo i cattolici a cancellare, annacquare, sopprimere?

    Il vostro iniziatore aveva cominciato, come pittore, per cercare i punti di contatto fra l`arte protestante e quella cattolica, ha continuato la sua ricerca applicandola al rito da lui inventato, e nella sua pseudo teologia, il risultato lo conosciamo!

    Ma a forza di vedere ciò che ci unisce, a forza di voler costruire dei ponti, se non sappiamo da dove partiamo, rischiamo solo di creare confusione e di confusione nella Chiesa oggi ce n`è abbastanza.

    Ecco perchè Benedetto XVI ci sta rieducando dalle fondamenta.
    Ma bisogna ascoltarlo!
    E i suoi fratelli vescovi non dovrebbero complicare il suo compito già così pesante di recupero della sacralità della Liturgia e della Tradizione!

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  10. riprendo: mentre le soluzioni ai problemi ecclesiali stavano già sorgendo nella Controriforma.

    .... Controriforma che ha i suoi prodromi contemporanei e perfino antecedenti a Lutero...

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  11. Lutero non voleva affatto fondare una nuova chiesa.
    Probabilmente la situazione gli sfuggì di mano e commise gli errori che poi ha commesso
    .

    OK. e questo che significa? Che la mancanza di umiltà, pur presente all'inizio, lo fece deviare. E allora? Dato che all'inizio aveva (in parte) ragione, lo facciamo santo subito?

    Piuttosto, sarebbe bene che qualcuno si chiedesse fin dove porta la mancanza di umiltà e di obbedienza al Papa

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  12. ancora zunbla:
    Non hanno senso le guerre di religione.Sareste capaci di usare anche la violenza fondamentalista per "convertire"i protestanti.

    illazione gratuita e fuorviante che potevi risparmiarti, zunbla!
    Siamo consapevoli che la prima "conversione" deve partire da noi singolarmente...

    noi, insieme al nostro Signore, non pretendiamo "convertire" nessuno, perché a noi è dato solo 'mostrare' quel che conosciamo (in senso biblico, che implica legame unico, profondo, sponsale) della Verità... chi converte è lo Spirito Santo (lo Spirito del Signore Risorto) ed è un'operazione che Egli compie nei cuori disposti ad accoglierla, la Verità...

    il fondamentalismo lascialo ai tuoi catechisti e a coloro che rappresentano!

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  13. Carissimi Fratelli e Sorelle, accomunati dalla fede in Cristo Gesù! Mi è particolarmente gradito rivolgervi oggi il mio fraterno abbraccio di pace, mentre insieme commemoriamo i testimoni della fede del secolo ventesimo. Saluto calorosamente i rappresentanti del Patriarcato ecumenico e delle altre Chiese sorelle ortodosse, così come quelli delle Antiche Chiese d'Oriente. Ugualmente ringrazio per la loro fraterna presenza i rappresentanti della Comunione Anglicana, delle Comunioni Cristiane Mondiali di Occidente e delle Organizzazioni ecumeniche.

    Questo linguaggio di Giovanni Paolo II, pur in un contesto spiccatamente ecumenico come quello della "commemorazione dei testimoni della fede del secolo XX", mi sembra ben lontano dal chiamare "Chiese" le altre confessioni cristiane.

    Ricordo anche che l'espressione di "Chiese sorelle", che ora appare estesa a tutte le confessioni cristiane, era all'inizio riferita solo alle Chiese Cattolica e Ortodossa, così come - analogamente - la rinuncia al proselitismo all'inizio riguardava solo gli "Uniati" e non la generalità dei cristiani, come applicato successivamente dal card Kasper.

    Cioè non dobbiamo limitarci a guardare solo quello che unisce, né dobbiamo rinunciare all'Annuncio e neppure omologarci ai protestanti per favorire l'unità, ma continuare ad essere quel che siamo chiamati ad essere in Cristo nella Sua Chiesa...

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  14. A proposito di fondamentalismi alla rovescia, che ne dite del beau geste del solito "sacerdote" genovese?....

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=355657

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  15. ...Fino a sabato sera quando - nel corso di una «preghiera interconfessionale fra cattolici e musulmani» (i fedeli ebrei hanno rifiutato l’invito), nei giardini pubblici del Lagaccio intitolati a un altro prete di frontiera, don Acciai - don Prospero ha invitato un gruppo di fedeli a non farsi il segno della croce: «Non fatelo!, ci ha detto il don al momento della benedizione» è il racconto di Carmen, la parrucchiera del quartiere che sabato ha partecipato all’incontro con la figlia e un’amica, «perché offende gli stranieri qui presenti che non sono di fede cristiana!»....

    scusate, ma come si fa a dire che questo è un sacerdote di Cristo. Perché non divenda un imam, almeno non da scandalo ai cristiani?

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  16. per completezza questo è il finale dell'articolo:

    ...E all’Adnkronos spiega: «Era una lettura di testi biblici e del Corano, ai giardini pubblici di via Vesuvio. Abbiamo letto testi della Bibbia e alcuni islamici hanno letto passi del Corano. Ho detto ai presenti che il segno della croce andava fatto alla lettura dei testi biblici e non a quella del Corano. Mi sembra logico. Non vedo niente di straordinario in questa vicenda. Il clamore è stato sollevato da alcune persone che, in vista delle elezioni, vogliono spaventare la gente con la paura degli attentati terroristici».

    messa in questi termini la questione acquista un senso differente; ma chi garantisce sulle fonti?

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  17. come si fa a dire che questo è un sacerdote di Cristo...--------

    A quanti scandali e obbrobri pari a questo o peggiori dovremo assistere ancora in questo inizio di 3. millennio?

    Un sacerdote che si vergogna della Croce di Cristo, che quindi aborre l'idea di annunciare Cristo Crocifisso e Risorto per la salvezza di tutti gli uomini, - Unico Salvatore - di farlo sapere a tutti quelli che non ancora lo conoscono!

    Come può aver dimenticato quel sacerdote che Gesù ha detto di persone come lui:
    "Anch'io mi vergognerò di lui di fronte al Padre mio" ?

    E come può aver dimenticato che Gesù ha detto:
    "Quello che avete udito all'orecchio gridatelo dai tetti";
    "Mettete la lucerna bene in vista"...
    ...e quando davanti a Pilato disse
    "Sono venuto per testimoniare la Verità" ?

    Quanta misericordia dovrà avere il Signore di persone come queste che aumentano la confusione nei piccoli
    fedeli e lo spegnimento delle fiammelle di fede già vacillanti sotto il soffio di tanti venti
    multi-culturali e dottrinali?

    A quel povero consacrato, che ha deciso di non testimoniare più il Signore Gesù davanti agli uomini
    (miseria che una volta si chiamava
    rispetto umano, sciocca vergogna indegna dei veri cristiani!)...
    ci sarà mai qualcuno che gli ricorderà
    che soprattutto pensando a quelli come lui - e alla nostra epoca pervertita dall'apostasia - Nostro Signore chiese con tristezza ai suoi discepoli:

    "Quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la Fede sulla Terra?"

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  18. Signore, da chi andremo?
    Tu solo hai parole di vita eterna!

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  19. L’ERETICO TEOLOGO TEDESCO

    card. WALTER KASPER

    Ricordo ancora la scossa che ebbi alla nomina di “Segretario speciale”, nel Sinodo del gennaio 1983, del teologo (?) Walter Kasper, tutt’altro che ortodosso per tutte le eresie che ha sfornato dal Concilio ad oggi.

    Per necessità di spazio, non posso dare, qui, che rapidi accenni alla sua dottrina nefasta.

    Ad esempio: nel suo volume: “Ateismo e linguaggio” (Roma 1974) scrive:

    «... dall’uomo e dal mondo non si può risalire a Dio».

    Nel suo libro: “Introduzione alla Fede”, scrive:

    «Certi dogmi possono essere totalmente unilaterali, testardi nel volere avere sempre ragione, stupidi e precipitosamente prematuri».

    I miracoli di Gesù, per Lui, vanno visti sotto due aspetti: storici e scientifici, come la “tempesta sedata”, “la trasfigurazione”, “Gesù che cammina sulle acque”, “la moltiplicazione dei pani e dei pesci”, “la pesca miracolosa”, ecc., mentre “i miracoli sulla natura risultano della aggiunte secondarie alla tradizione originale”.

    L’aver messo a “teologo” del Concilio questo squinternato tedesco è stato come un voler togliere la già poca credibilità dello zoppicante Vaticano II!

    Kasper fu anche il responsabile principale del cosiddetto “Catechismo Tedesco per Adulti”, zeppo di manchevolezze, inesattezze ed errori dottrinali.

    Da ricordare che egli fu anche il firmatario, nel 1972, del famoso “Manifesto” dei 32 teologi. Nel 1989, invece, non firmò il “Manifesto” dei 163, solo perché già sapeva della sua infausta nomina a Vescovo.

    A scrivere su l’aberrante Rivista “Concilium”, nella sezione “Ecumenismo”, iniziò con lo scritto: “La Chiesa sotto la Parola di Dio”. Era l’introduzione a una dogmatica rinnovata secondo il Vaticano II.

    La sua strategia di modernista fu quella di suggerire che “un uomo moderno non può credere, perché incontra ostacoli che non riesce a superare, per cui deve accettare questa impossibilità”.

    E in un suo articolo del 14 luglio 1989, riportato dalla “Schweizerische Katholische Wochensentung”, afferma che è impossibile conservare la fede nella Chiesa, rimasta un misterioso grano di senape.

    Il suo libro “Introduzione alla Fede”, edito dalla Queriniana nel 1973, fu subito criticato dal salesiano Luigi Bogliolo, allora professore nella Pontificia Università Lateranense, nella sua monografia: “Ateismo e linguaggio” dove spiega perché Kasper afferma che è in questione anche la nostra fede, anzi “la Fede stessa”, perché - secondo Kasper - «non è più praticabile per arrivare a Dio, né la via ontologica della tradizionale filosofia cristiana sulla base della sola esperienza, perché l’uomo ha trasformato il mondo in naturale della sua libertà, né la via delle esigenze interiori della coscienza, che reclama Dio come postulato, al modo di Kant». Il che significherebbe appunto - secondo Kasper - che “dall’uomo e dal mondo non si può risalire a Dio”.

    Ma anche la teologia, come scienza, può far poco - sempre secondo Kasper - perché “non è possibile una filosofia che porti alla fede quale fondamento umano della fede stessa. Non è possibile una teologia filosofica capace di dire qualcosa intorno a Dio”.

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  20. Continua..

    L’insignificanza del linguaggio teologico si risolve “nel-l’impossibilità, per l’intelligenza umana, di conoscere Dio, prima e fuori della fede”.

    Ora, questo è in contraddizione con la Rivelazione1 e col Magistero infallibile della Chiesa:

    «Se qualcuno dirà che l’unico e vero Dio, Creatore e Signore nostro, non può essere conosciuto col lume della ragione, attraverso le cose create, sia scomunicato»2.

    Ma Kasper se ne infischia dell’uno e dell’altro, impregnato com’è di modernismo, cadendo anche sotto gli anatemi precisi dell’enciclica “Pascendi” di S. Pio X.

    Nel suo libro: “Gesù il Cristo”, scrive, apertis verbis, che Gesù non è Figlio di Dio. È questo in senso vero e proprio, sia in senso metafisico che ontologico. Secondo Lui, infatti, «questa confessione di Gesù Cristo Figlio di Dio... anche oggi viene accolta con notevole diffidenza da parecchi fedeli (sic!). Secondo l’obiezione più corrente, che è poi anche la più importante, qui ci troveremmo di fronte a un residuo di mentalità mitica passivamente accettata»3.

    Nei Vangeli sinottici - secondo Kasper - «Gesù non si qualifica mai come Figlio di Dio. Una simile enunciazione deriva, quindi, chiaramente dalla confessione di fede della Chiesa».

    Che cosa ne ha fatto, allora, Kasper della confessione di Pietro, a Cesarea di Filippo: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»4, subito sanzionata da Cristo stesso:

    «Beato te, Simone Bar Jona, perché non la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli»?..

    E la risposta di Gesù: «Sì, lo sono!», davanti al-l’Alto Consiglio, per Kasper, Gesù lo disse perché “fu costretto a dichiararsi Messia”!

    E quando, dopo la Pasqua, la comunità cristiana confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Kasper non Gli riconosce “una dignità che andrebbe ben oltre le sue pretese”.

    Affermando, poi, che “nella scuola paolina e negli scritti giovannei, si giunge così ad una confessione esplicita della divinità di Gesù”, Kasper viene ad attribuire la divinità di Gesù ad una invenzione di San Paolo e di San Giovanni.

    ***

    E per Kasper non ci sono miracoli nel Vangelo.

    Infatti, per Lui, i “miracoli”, sono “leggende”, “racconti non storici”, né costituiscono una prova della divinità di Gesù Cristo; anzi, i miracoli sono “un problema che rende piuttosto strana e difficilmente comprensibile all’uomo moderno l’attività di Gesù”.

    Per diminuirne il valore, poi, scrive:

    «Dal punto di vista letterario, si può notare una tendenza ad amplificare e moltiplicare i miracoli».

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  21. Continua...

    E continua:

    «I racconti miracolosi del Nuovo Testamento, sono strutturati in modo analogo a quelli che già conosciamo nell’antichità»; «Si ha, quindi, l’impressione che il Nuovo Testamento abbia arricchito la figura di Gesù di numerosi motivi extra-cristiani, per sottolinearne la grandezza e l’autorità».

    E continua a demolirli:

    «Alcuni racconti miracolosi si sono dimostrati, all’indagine della storia delle forme (?!) come proiezioni dell’esperienza pasquale sulla vita terrena di Gesù, o come anticipazioni sull’attività del Cristo glorificato. Tra queste storie epifaniche vanno annoverati, ad esempio, il miracolo della tempesta sedata, la scena della trasfigurazione, il cammino sulle acque, la moltiplicazione dei pani per 4-5.000 persone, la pesca miracolosa. I racconti del risveglio della figlia di Giairo, del giovanetto di Naim e di Lazzaro, non mirano ad altro che a presentare Gesù come Signore della vita e sulla morte».

    E prosegue:

    «Molte storie miracolose riferiteci dai Vangeli devono essere considerate leggendarie. Molte leggende vanno analizzate non tanto nel loro contenuto storico, bensì in quello teologico», e cioè:

    «questi racconti non storici sono enunciati di fede su significato salvifico della persona e del messaggio di Gesù»5.

    Incredibile! Questo sbruffone della teologia moderna fa di tutto il Vangelo una grande impostura della storia! E, benché ammetta che “Gesù ha compiuto delle opere straordinarie che lasciarono stupefatti i contemporanei”, tuttavia, aggiunge che questo “ha un’importanza piuttosto relativa”, anche perché questi “miracoli” “possono essere interpretati anche come opera del demonio. In se stessi non sono, poi, così chiari, e non contribuiscono necessariamente una prova della divinità di Gesù”.

    Anche qui, è chiaro come Kasper è contro la Tradizione e contro il Vaticano I, che sentenziò che «i miracoli di Gesù sono argomenti certissimi della divina Rivelazione e adatti all’intelligenza di tutti»6 (“Miracula divinae Revelationis signa sunt certissima per omnium intelligentiae accomodata”).

    Ma per questo traditore della Fede, intriso di superbia satanica, “il concetto apologetico di miracolo si rivela formula vuota”, perché i miracoli «sarebbero sicuramente accertabili soltanto nel caso in cui noi fossimo in grado di conoscere in modo completo tutte le leggi della natura e di penetrare fino in fondo ogni singolo caso», per cui «queste e altre analoghe difficoltà hanno indotto i teologi (?) a superare, in parte, o del tutto, il concetto apologetico di miracolo».

    Ecco un altro sragionare che merita ancora l’altro anatema del Vaticano I:

    «Se qualcuno dirà che i miracoli non sono possibili e che, perciò, tutti i racconti miracolosi contenuti anche nella sacra Scrittura devono essere relegati tra le leggende e i miti, o che i miracoli non possono giammai essere conosciuti con certezza, né con essi si può debitamente dimostrare l’origine divina della religione cristiana, sia scomunicato!»7.

    ***

    Inoltre, per Kasper non c’è stata risurrezione corporea di Gesù.

    Difatti, scrive:

    «Quando si parla di Gesù risorto, il pensiero corre quasi spontaneamente ai dipinti di Matthias Grûnewald, dove osserviamo un Cristo che esce trasfigurato dal sepolcro. Ma basta gettare un rapido sguardo sul dato della Tradizione del Nuovo Testamento per rendersi conto che un simile quadro non rispecchia affatto il reale svolgimento dei fatti»8.

    E continua:

    «Gli enunciati della Tradizione neo-testamentaria della risurrezione di Gesù non sono affatto neutrali: sono confessioni e testimonianze prodotte da gente che crede».

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  22. Continua...

    E prosegue con sicumera che:

    «dobbiamo supporre che non si tratti di cenni storici, ma soltanto di artifici stilistici, escogitati per richiamare l’attenzione e creare suspance».

    E continua ancora:

    «In ciò su cui si vuole richiamare l’attenzione non è il sepolcro vuoto; si annuncia la resurrezione, e il sepolcro viene considerato soltanto come segno di questa fede»...

    comunque,

    «La Rivelazione di un nucleo storico , presente nei racconti del sepolcro vuoto, non costituisce, certo, una prova della risurrezione». «Il sepolcro vuoto rappresenta un fenomeno ambiguo, aperto a diverse possibilità di interpretazioni».

    Uno sragionare così può valere per deficienti mentali, non perché sa che “obiettivamente” è successo veramente così, ma perché sa che Gesù è veramente Dio. Perciò, questo scucito mentale di Kasper non può non cadere, anche qui, nell’altro anatema del Vaticano I:

    «Se qualcuno dirà che la Rivelazione divina non possa essere fatta credibile da esterni segni, e che perciò gli uomini non devono essere mossi alla fede se non da sola interna esperienza, o privata ispirazione, sia scomunicato!»9.

    Ma anche l’Ascensione di Cristo in cielo, per Kasper, non ci fu, come non ci furono le apparizioni.

    Per Lui, Cristo non è mai asceso al cielo, perché non ne era mai disceso:

    «Queste nubi che sottraggono Gesù allo sguardo dei discepoli attoniti, quindi, non sono un fenomeno meteorologico, ma un simbolo teologico».

    Come si vede, la sua cristologia è sempre senza Fede: niente divinità di Cristo, niente resurrezione, niente Ascensione, niente apparizioni.

    Di tutto questo, infatti, Egli scrive:

    «Questi racconti vanno interpretati alla luce di quanto essi vogliono esprimere», per cui questi testi «dove si parla di un Risorto che viene toccato con le mani e che consuma dei pasti coi discepoli10 non vanno presi alla lettera», ma solo «sono confessioni e testimonianze prodotte da gente che crede».

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  23. Continua..

    Quindi, Kasper sentenzia:

    «Bisognerà dunque partire dal fatto che questo loro “vedere” è stato reso possibile dalla fede, o meglio si è trattato di una esperienza condotta nella “fede”»...

    E così, Kasper liquida, d’un sol colpo, tutto il Vangelo delle apparizioni!

    ***

    E così crolla anche la “Mariologia”

    È la sua logica. Infranta la cristologia, Kasper va all’attacco anche della Mariologia. Infatti, scrive di

    «difficili problemi teologici-biblici che la tematica (?) del concepimento verginale solleva», per cui la verginale maternità di Maria è «ancora aperta sul piano biblico».

    E spezza una lancia anche in difesa di Nestorio, il negatore della divina maternità di Maria, scrivendo:

    «(A Nestorio) vennero attribuite le più gravi deviazioni dottrinali, mentre il Concilio di Efeso lo bollò addirittura con l’appellativo di “Giuda redivivo”. Oggi, però, in seguito alle ricerche condotte dalla teologia storica (?) si è propensi ad una riabilitazione».

    Un altro “Giuda redivivo”, però, oggi, per noi, è proprio Lui, Kasper, il “Giuda moderno”, che elimina logicamente anche l’infallibilità della Chiesa.

    Come Hans Küng, suo degno collega in eresie, nega infatti l’infallibilità della Chiesa ed entrambi, con la loro “nuova cristologia”, “ripudiano il Magistero e l’autorità della Chiesa”11.

    ***

    Chiudo, qui, queste enunciazioni di apostasia della Fede cattolica, pubblicate e insegnate addirittura da un cardinale della Chiesa cattolica.

    Purtroppo, dopo il Vaticano II, gli “errori teologici” vengono solo “dichiarati” e non più condannati né anatemizzati. E ancora peggio, gli “eretici”, oggi, li vediamo persino protetti dall’alto e anche promossi, com’è stato con questo eretico teologo tedesco, promosso persino a vescovo e, poi, a cardinale!

    Ancora prima, fu però scelto come membro della “Commissione Teologica Internazionale”; poi, fu eletto a Consulente del “Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani”; dopo, fu “teologo” del Sinodo speciale del 1985; e, a coronamento, infine, fu eletto Vescovo, scrivendogli persino che “per la Chiesa cattolica in Germania, in un periodo turbolento, Lei è un dono prezioso»12.

    Per me, invece, è uno dei tanti esempi di azione modernista, la più sfacciata e impudente. Altro che “dono”, fatto da Roma alla Germania germanica, ma bensì un fumo per cervelli già annebbiati dall’aura del Vaticano II, impregnata di idealismo, di esistenzialismo e di immanentismo di tante altre filosofie moderne.

    C’è solo, quindi, da rabbrividire e da sdegnarsi di queste promozioni ecclesiastiche che sembrano insediate per minare, definitivamente, la Chiesa di Cristo!

    Ma... “Non prevalebunt!”.

    E' QUESTO PERSONAGGIO SAREBBE QUELLO CHE GUIDA LA CONGREGAZIONE CHE PORTA AVANTI IL FALSO ECUMENISMO NATO DALLO SCONCERTANTE CONCILIO VATICANO II.

    CHI PRENDE PROVEDIMENTI PER SOSTITUIRE QUESTO FALSO APOSTOLO?

    NESSUNO...COME SEMPRE.

    GIANLUCA CRUCCAS

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  24. La meditazione di Sant’Antonio sul tradimento di Giuda

    Gesù fu tradito da un suo discepolo. Giuda disse: «Che cosa volete darmi, e io ve lo consegnerò?» (Mt 26,15).
    O dolore! Si tenta di dare un prezzo a ciò che è inestimabile! Ahimè, Dio viene tradito e venduto per poco denaro. «Che cosa volete darmi?». O Giuda, tu vuoi vendere Dio, il Figlio di Dio, come uno schiavo senza valore, come un «cane morto», giacché interroghi non la tua volontà ma quella dei compratori. «Che cosa volete darmi?». E che cosa possono darti? Se ti dessero Gerusalemme, la Galilea e la Samaria, potrebbero forse comperare Gesù? Se potessero darti il cielo e gli angeli, la terra e gli uomini, il mare con quanto contiene, sarebbero forse in grado di comperare il Figlio di Dio, «nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza»? (Col 2,3). Certamente no! Il Creatore può forse essere comperato o venduto dalla creatura? E tu dici: Che cosa volete darmi, e io ve lo consegnerò? Dimmi un po': In che cosa ti ha offeso, che cosa ti ha fatto di male, perché tu dica: E io ve lo consegnerò? Dov'è l'incomparabile umiltà del Figlio di Dio e la sua volontaria povertà? Dov'è la sua dolcezza e la sua affabilità? Dov'è la sua umanissima predicazione e dove i miracoli da lui operati? Dove sono le sue lacrime pietose versate su Gerusalemme e per la morte di Lazzaro? Dov'è il privilegio per il quale ti ha scelto come apostolo e ti ha fatto suo amico e familiare? Questi fatti e altri ancora non avrebbero dovuto intenerire il tuo cuore e richiamarlo alla pietà e impedirti di dire: Io ve lo consegnerò? Purtroppo, quanti Giuda Iscariota, nome che s'interpreta «mercede», ci sono oggi, che per la mercede di un qualche vantaggio temporale vendono la verità, tradiscono il prossimo con il bacio dell'adulazione, e così alla fine si impiccano al laccio della dannazione eterna!

    GIANLUCA CRUCCAS

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  25. E' necessario, al tempo stesso, migliorare l'impostazione pastorale, così che, nel rispetto delle vocazioni e dei ruoli dei consacrati e dei laici, si promuova gradualmente la corresponsabilità dell'insieme di tutti i membri del Popolo di Dio. Ciò esige un cambiamento di mentalità riguardante particolarmente i laici, passando dal considerarli «COLLABORATORI» del clero a riconoscerli realmente «CORRESPONSABILI» dell'essere e dell'agire della Chiesa, favorendo il consolidarsi di un laicato MATURO ED IMPEGNATO. Questa coscienza comune di tutti i battezzati di essere Chiesa non diminuisce la responsabilità dei parroci.
    Benedetto XVI

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  26. Questa coscienza comune di tutti i battezzati di essere Chiesa non diminuisce la responsabilità dei parroci.

    infatti! Ad essi - e non a Kiko & C. è affidato il compito della formazione CRISTIANA, non kikiana, dei formatori....

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  27. Ma caro Gianluca, Kasper ti direbbe:

    "Signor Cruccas, lei ha interpretato male le mie parole!"

    Oggi l`ignoranza è grande e con lei la sua compagna confusione, il relativismo e individualismo regnano sovrani, la libertà d`espressione e di coscienza permettono ogni esternazione anche la più improbabile, da 40 anni in qua, la folle eccitazione postconciliare ha messo in movimento un processo di cui misuriamo ora i danni e sono profondi.
    I testi del Concilio, purtroppo, se hanno permesso ogni sorta di interpretazione è perchè da qualche parte lo hanno permesso.
    Quello che è successo a Parigi mi sconcerta, ma sono sicura che nella Unum sint, troverei le frasi che lo hanno permesso.

    I cavalli folli sono stati lasciati andare senza briglie, e la carrozza della Chiesa rischia di andare nel burrone.
    Lo so il mio paragone non è corretto perchè la carrozza è una Barca e sulla barca Gesù veglia...

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  28. Consacrare insieme, contemporaneamente, senza distinzione di stato, anzi con uno stesso abito che cancella le differenze, ai piedi dell`altare, sacerdoti e laici anche una coppia mista, cattolica-luterana, è per me incomprensibile, solo il frutto della grande confusione postconciliare anche a livello dei gradi sacedotali può permettere questo genere di exploit.

    Non dovrei stupirmi che un cardinal assisti, sapendo che è Kasper, conosciuto per le sue idee, ma insomma Kasper non è un elettrone libero, deve pur rendere conto a qualcuno, devo dedurne che Benedetto XVI è d`accordo con ciò che è avvenuto a Parigi?

    Mah, ancora un segno della nuova primavera che vive la Chiesa!

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  29. Lo so il mio paragone non è corretto perchè la carrozza è una Barca e sulla barca Gesù veglia...

    Cara Emma, il paragone calza bene. Solo che io credo che il Signora "dorma" lasciando la veglia ai Suoi; ma quando si sveglierà e sederà tutte le tempeste? Se avessimo più fede, la situazione non sarebbe a questo punto... o forse è proprio il 'mysterium iniquitatis' già molto avanti...

    Quanto a Benedetto XVI, chi decide di cosa informarlo?

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  30. Per Cinzia:
    sbaglio o in ragione di questa notizia puoi provare a ricorrere al nuovo vescovo? Te la senti?

    Fonte: Zenit - "Questo lunedì la Sala Stampa vaticana ha annunciato la nomina da parte di Benedetto XVI di due nuovi Vescovi ausiliari per la diocesi di Roma.

    Si tratta di mons. Guerino Di Tora per il settore Nord, in sostituzione di mons. Enzo Dieci, in pensione per raggiunti limiti di età ma fino a ottobre responsabile del Centro Missionario, e di mons. Giuseppe Marciante per il settore Est, al posto di mons. Luigi Moretti che rimane Vicegerente e incaricato della famiglia.

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