sabato 29 agosto 2009

Condanna del peccato o del peccatore?

Dopo giorni di assenza, trovo molti incalzanti eventi e situazioni che interpellano la nostra riflessione e la nostra coscienza: dalla smentita del "documento" sulla "Riforma della Riforma", alla lunga intervista del card Bertone (questioni sulle quali potremo tornare) e infine alla querelle Feltri-Boffo e connesse risonanze intra ed extra-ecclesiali.
E' da tempo che mi colpisce sfavorevolmente la prontezza e la determinazione con cui i vescovi intervengono in questioni politiche o morali. Non dico che non debbano farlo, ma è come lo fanno che spesso lascia perplessi. Quello che mi tocca profondamente è il fatto che la Chiesa, ma soprattutto il Cristianesimo che essa dovrebbe diffondere e difendere, non E' una morale, ma HA una morale che scaturisce dal rapporto vivo col Signore che scrive la Sua legge nel cuore dei credenti e non gliela getta addosso come un abito spesso scomodo, soprattutto per chi è duro d'orecchie come in questo nostro tempo permissivo, edonista e assetato di una libertà che diventa licenza e rende schiavi delle pulsioni più svariate. E quindi, mi sembrerebbe più logico e anche coerente con la loro missione, il fatto che i Vescovi fossero molto ma molto più attenti a diffondere e difendere le verità della fede, a parlare del Signore e della Sua Grazia e più pronti a condannare l'errore piuttosto che a difendere l'errante, come avvenuto recentemente nei riguardi di Boffo. Mi permetto di dire così, non riferendomi in alcun modo alla vita privata del Direttore di Avvenire, ma di fronte ad una sentenza dell'Autorità giudiziaria e all'assenza di querela, almeno finora, nei confronti di chi ha sferrato un attacco discutibile e di bassa lega, ma che certamente risponde a strategie e dinamiche perverse del difficile e confuso contesto che ci troviamo a vivere.
Quanto mi piacerebbe vedere i vescovi più svegli, pronti e attenti, a difendere le Verità della Fede che molti di loro sembrano i primi ad aver perso di vista! E soprattutto, una Chiesa che ha rinunciato da un pezzo a condannare l'errore e l'eresia che la dilaniano, forse farebbe bene a smetterla col moralismo e con la difesa degli erranti cui affida compiti di rilevanza pubblica. Quant'è diverso il comportamento e di quanti anni luce più lontano da queste dinamiche l'insegnamento del Papa!

24 commenti:

  1. ...in certi casi si potrebbe entrambi ^__^
    leggete questa notizia:
    GESU' VIVE IN SIBERIA....

    ma se leggete la storia, ditemi, vi ricorda qualcuno? ^__^

    http://www.oriensforum.com/index.php?topic=1614.0

    Cresciuto nella città siberiana di Minussinsk, Vissarion era anche pittore icone nella chiesa locale e, secondo il suo racconto, Sergei cadde in in visioni mistiche per un lungo periodo alla fine del quale realizzò di essere il “Figlio di Dio”.
    Cambiò nome, indossò una tunica rossa e iniziò a predicare...

    le sue capacità oratorie sono molto efficaci visto che è riuscito a fondare la “Chiesa dell’Ultimo Testamento” ed è circondato da 5000 fedeli che vivono ai piedi di una montagna a Krasnoyarsk, dopo i suoi seguaci hanno costruito una città nel bel mezzo della Siberia.

    Kiko ha costruito una chiesa nella Chiesa....che differenza c'è fra i due?
    ^__^
    i kikiani NON rispondano con il solito ritornello del riconoscimento...perchè secondo alcuni ragionamenti di catto-modernisti, in nome del Concilio, dovremo intavolare dialoghi ance con questo sedicente gesù della siberia...ergo non sono i riconoscimenti la risposta...

    bentrovato mic!

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  2. Benritrovata carissima Caterina!

    Sai che si sta rafforzando sempre di più in me il dubbio -che diventa timore- che il riconoscimento del Cnc sia avvenuto proprio nell'ottica introdotta dal Concilio della presenza di elementi di salvezza anche nelle altre confessioni cristiane, non solo, ma persino nelle altre religioni.

    Se si trattasse dei "logoi spermatikòi" di cui parlavano i Padri della Chiesa, nulla quaestio, ma la questione è più accentuata e subdola.

    Infatti, se sono vere queste affermazioni e conclusioni conciliari, che coinvolgono le decisioni il comportamento e, alla fine, l'identità della Chiesa, il Signore cosa è venuto a fare? Cos'è che distingue il cattolicesimo da tutte le altre confessioni e il Cristianesimo da tutte le altre religioni, se non la Salvezza -da accogliere e vivere e custodire fedelmente nutrendosene ogni momento- entrata nella Soria umana e nella nostra storia personale per effetto della Morte e Risurrezione di Gesù, nostro Signore

    e della Sua Presenza fra noi tutti i giorni fino alla fine dei tempi, rinnovata sull'Altare dai Suoi Sacerdoti?

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  3. Ottimo thread, Mic, scritto col cuore prima ancora che con la mente.
    Avevo predisposto qualcosa su Rahner e sulla sua nefasta influenza sul Concilio Vaticano II, per cambiare thread, ma mi hai preceduto.
    E, siccome tutto ha una logica, questo discorso postato stasera che farà riflettere a lungo quanti lo leggeranno, sarà propedeutico a un successivo thread in cui possibilkmente riapriremo il discorso sull'opera silenziosa di " derahnerizzazione" portata avanti dal Papa.

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  4. Kiko ha costruito una chiesa nella Chiesa....che differenza c'è fra i due?
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    la differenza sta che quelli se ne stanno in Siberia e i nc approvati dalla chiesa vanno a portare la "nuova" (alla lettera) evangelizzazione in tutto il mondo

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  5. Così risponde Messori in un'intervista a Tornielli pubblicata da Il Giornale del 30 agosto

    Come giudica l’interventismo delle gerarchie sui temi morali legati alla politica?

    «A volte ritengo che le gerarchie intervengano troppo sulla morale, sulle conseguenze etiche, e troppo poco sulla fede, cioè sul fondamento che dovrebbe sorreggere quelle conseguenze. C’è sempre il rischio del clericalismo. Devo però anche osservare che quello delle gerarchie è un interventismo di supplenza, perché il mondo cattolico si è dissolto e devono fare tutto i vescovi e i cardinali. Il rischio è quello di far passare la Chiesa per La Chiesa del no, come ha scritto nel suo libro il vaticanista Marco Politi».

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  6. C'è un'altro dato che mi tocca profondamente come persona prima che come credente: la Chiesa ha deciso di usare la medicina delle misericordia e non solo la usa, ma ne abusa, mi sembra.

    A prescindere dai rischi connessi col lasciar proliferare l'errore -e conseguenti danni alle persone e alle strutture sociali- mi sembra che la Misericordia applicata all'errore (quando manca la Verità tutto resta inficiato) si riveli totale mancanza di Misericordia sia nei confronti degli erranti, ma soprattutto delle vittime che riconoscono l'errore e ne escono distrutte psicologicamnete e spiritualmente, mentre chi permane nell'errore non ne sa riconoscere le nefaste conseguenze sulla sua persona. Infatti si diventa quello in cui si crede e che influenza la nostra interiorità e il nostro comportamento perché una teologia, anche quando è pseudo-teologia mescolata a psicologismi da quattro soldi e a tecniche manipolatorie come nel cammino NC, sottende sempre un'antropologia: cito solo, per brevità ma è già molto significativo, il senso del peccato e la totale mancanza di responsabilità della persona che 'vizia' oltre all'autoconsapevolezza, il rapporto con il mondo con gli altri e con il Signore.

    E' una responsabilità che non ci apparteneva originariamente, ma che ci è piombata addosso per la consapevolezza che il Signore ci ha permesso di avere in concomitanza con l'inerzia di chi avrebbe il compito e il potere di intervenire

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  7. Carissimo Francesco, ti ringrazio!
    Mi sorprendi anche tu perché anch'io avevo in mente un articolo del genere pensando al cristianesimo anonimo di Rahner e all'evoluzionismo e lo storicismo da lui arbitrariamente applicato alla verità e all'accanimento demistificatorio nei confronti di Gesù di Kung, uno degli altri (non i soli purtroppo) corifei del modernismo penetrato dove non avrebbe mai dovuto.
    Posso chiederti di inviarmi il tuo contributo così possiamo integrarli?

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  8. all'evoluzionismo e lo storicismo da lui arbitrariamente applicato alla verità

    nessuno ha colto questo aspetto, molto presente nel cammino nc che -ricorderete- "si fa" e non si studia e provoca la trasformazione delle persone, non certo a immagine e somiglianza del Progetto del Padre- ma a immagine e somiglianza del Cammino stesso e della 'visione' giudeo-luterano-gnostica dell'uomo e del mondo che hanno i suoi fondatori, tra l'altro massificando e forgiando le persone secondo un modello stereotipo uguale per tutti, violando anche solo per questo -che non mi sembra poco- l'insosituibile preziosa unicità di ogni persona!

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  9. Trovo la questione Boffo-Feltri (specifico che quest'ultimo è un giornalaio e non un giornalista) assai divertente ed interessante. Le reazioni dei vari politici e vescovi dimostrano quanto sia importante per certe fazione mantenere buoni rapporti con l'elettorato cattolico.

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  10. l'elettorato cattolico è trasversale, Giovanni, c'è anche quello della fazione o di fazioni opposte

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  11. ....forse il vero problema è che per la troppa "carità pelosa" la maggior parte dei prelati ha perso di vista il senso del peccato.
    Tanti santi guardavano se stessi con la lente d'ingrandimento e condannavano oltre il peccato lieve, anche la colpa che non vedevano,a causa della loro cecità. Oggi siamo diventati degli orbi che camminano nelle tenebre,e la luce, quella Divina ci è di imbarazzo, perchè ci obbliga a guardare le nostre infermità, in un mondo che vuole essere solamente regno dei perfetti.

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  12. Bravissime Cinzia e Jonathan, che avete preso la scorciatoia... a la via così! :)

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  13. Maranatha? Mi piacerebbe, Signore, tanto, vederti da vicino, faccia a faccia, però, ti prego, aspetta ancora un po' a tornare da noi. Perché quaggiù non siamo pronti per Te, mi sa. C'è una gran confusione da queste parti. Sarà forse 'sto navigatore di ultima generazione che non va: dice di voltare a destra invece che a sinistra, e viceversa, e se chiedi indicazioni per la strada maestra ti dice 'attendere, prego...' Lo vedi il Tuo Ovile, Signore? Ci siamo proprio persi la bussola: ci sono pecore che vogliono fare i pastori, e i Pastori certe volte, Signore...il potere, che brutta malattia, logora, soprattutto chi ce l'ha. Fanno politica, i Tuoi Pastori, di quella un po' fallata comprata coi saldi di fine stagione, perché, forse, si sono scordati di quel giorno in cui Ti hanno incontrato e hanno scelto di seguire solo Te. Perdona loro, Signore, anche se sanno quello che fanno. Perdona loro, anche se poi a quelli come me accade di non capirci più nulla, di non sapere più da che parte sta la Tua Verità.
    E allora, Signore, abbi pazienza, ancora, ancora un po'.

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  14. pescate nel web queste "riflessioni di un parroco" sulla Messa Vetus Ordo.

    L’accusano di “fissismo liturgico”
    In verità, si dovrebbe ammirare la sua “stabilità” lungo i secoli, cosa non umana, ma divina, prova della sua perfezione.
    Non hanno certamente il senso dell’umorismo questi “instabili” i quali, con il pretesto della partecipazione, della comprensione da parte del popolo, usando termini scientifici quale l’aggiornamento continuo, l’inculturazione, l’approfondimento, la formazione permanente, ecc… danno retta a tutte le loro fregole personali di novità, prendendo per legge ciò che è solo capriccio del momento.
    Poiché quando una comunità condanna il proprio passato e chiama nostalgici quelli che ancora lo amano, sicuramente, un domani, questa comunità rinnegherà il suo presente.
    Cosí fanno gli instabili: per nascondere la loro fragilità, sono sempre in ricerca, scrivono libri competenti, fanno ragionamenti dotti, ma ciò non toglie che il movente è sempre il bisogno, ormai, di una continua fuga in avanti, effetto di una instabilità caratteriale, di una volontà di protagonismo, di una ambizione di scrivere e riscrivere la storia, con continue correzioni, al punto che alla fine agiscono etsi Deus non daretur, “come se nella Messa non importasse piú se Dio c’è e se ci parla e ci ascolta” (CARD. RATZINGER, La mia vita).

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  15. Cara Jonathan,
    preghiere e sentimenti come quelli che ci hai regalato, penso siano accolti dal Signore con una tenerezza inaudita e non farà attendere molto la Sua risposta non soltanto nel supplemento di pazienza chiesto con tanto amore, quanto al grido di sofferenza che c'è dietro!

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  16. Avevo deliberatamente evitato di discutere il caso Boffo perché è una evidente sconfitta della Chiesa: è come nel gioco degli scacchi, quando l'avversario con una sola mossa mette in pericolo due nostri pezzi diversi e si è costretti a scegliere la perdita minore.

    Abbiamo quindi da un lato la perdita di credibilità sulle questioni morali.

    E dall'altro lato il ricatto mediatico: non si aspetta altro che tirar fuori i tanti scheletri dagli armadi clericali.

    Cedere a questo ricatto significherebbe lasciar cominciare una vera valanga di casi del genere. Per questo le alte sfere hanno scelto di difendere l'indifendibile, a costo di scandalizzare i cristiani più semplici.

    Viene tanta tristezza, è vero. Molti brutti eventi ecclesiali apparentemente inspiegabili - inclusa la cosiddetta "approvazione" dei neocat - poggiano su delicatissimi equilibri e sullo scegliere di volta in volta il male minore.

    Questa schizofrenia ecclesiale è un tormento per tutte le anime semplici, perché non è più riassumibile nel vecchio modo di dire "fa' quel che dico ma non fare ciò che faccio", che non metteva in gioco la fede e l'unità della Chiesa.

    Oggi invece la crisi minaccia quelli che fino a ieri si potevano considerare come pilastri sicuri.

    Oggi vediamo come il Nemico intenda dividere i cristiani (quelli ancora non venduti al mondo) in due tronconi: quelli che pensano di essere cattolici perché approvano il Papa e la gerarchia senza riflettere, e quelli che invece riflettendo sulle notizie si scandalizzano del Papa e della gerarchia.

    In entrambi i casi quei cristiani abboccano all'esca dei media; in entrambi i casi per disorientare tutti basterà un Papa molto meno ratzingeriano e una gerarchia colpita da diversi scandali.

    Solo che il "male minore" è pur sempre un male. Le spine che straziano le carni della Chiesa crescono di giorno in giorno, ed il nostro sincero dolore è sempre utilizzato dal Nemico per tentarci alla sfiducia, alla disperazione, al rinchiudersi nella nicchia dei propri comodi.

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  17. Le spine che straziano le carni della Chiesa crescono di giorno in giorno, ed il nostro sincero dolore è sempre utilizzato dal Nemico per tentarci alla sfiducia, alla disperazione, al rinchiudersi nella nicchia dei propri comodi.

    Preghiamo il Signore che non lo permetta!

    Ricordo un'Orazione di ieri:

    Omnipotens sempiterne Deus, da nobis fidei, spei et caritatis augmentum: et, ut mereamur assequi quod promittis, fac nos amare quod praecipis. Per Dominum nostrum...

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  18. Ho pescato su Fides et Forma questo interessante intervento del nostro Montmirail, molto utile e in tema anche con la nostra riflessione

    "La concezione prevalente in buona parte della gerarchia continua ad essere quella hegeliana (tesi, antitesi, sintesi). Si preferisce volare alti rimproverando la scarsa fede nella promessa divina. Ma non è la scarsa fiducia circa l'appoggio divino che anima le osservazioni di tanti semplici fedeli, quanto la constatazione di operazioni culturali macroscopiche che vengono attuate a discapito dei piccoli, che a volte non si ritrovano in certi schemi e si domandano da dove vengano. Queste operazioni sono casuali o hanno fondamenti e riferimenti precisi?
    Se fossero casuali allora il tuo amico potrebbe avere qualche carta in più nell'intenzione pia di non pubblicizzare lo scandalo.
    Ma se viceversa casuali non sono, chi o che cosa ci consentirebbe di ignorarli? Non certo la fede cristiana, ma il tronfio sincretismo che viene spacciato come tale in tanti appuntamenti religiosi.
    Dall'altro lato quanti si ammantano di un vago tradizionalismo su quali basi tendono a rifiutare l'opera di ricostruzione messa in atto con pazienza da Benedetto XVI?
    Anche quanto sta accadendo in questi giorni (come del resto nel caso della revoca della scomunica) non si capisce bene considerando la Chiesa un tutt'uno."
    31 agosto 2009 12.20

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  19. Io temo che non ci si scandalizzi quasi più di nulla, tale è ormai l'assuefazione ai paradossi che sono in scena: i buoni per definizione che si fanno cattivi, e i cattivi per abitudine che si fanno paladini delle verità. Sia gli uni che gli altri sapranno, come al solito, proteggere i loro scheletri, qualcuno perderà la poltrona, ecc., deja vu, tarallucci e vino.
    Quando Gesù parlava dei pubblicani e delle prostitute che ci passeranno avanti, forse aveva in mente proprio questo spettacolo di ipocrisie croniche.

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  20. Quando Gesù parlava dei pubblicani e delle prostitute che ci passeranno avanti, forse aveva in mente proprio questo spettacolo di ipocrisie croniche.

    quoto

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  21. Dice Mic:

    il Signore cosa è venuto a fare? Cos'è che distingue il cattolicesimo da tutte le altre confessioni e il Cristianesimo da tutte le altre religioni..

    Caro Mic, ci metterei un bel punto di domanda. Cosa "distingue"? La risposta di oggi, secondo la realtà che viviamo è: BOH!

    Da quando si è intrapresa la strada dei "distinguo" e delle "eccezioni", che proliferano, ogni "distinguo" ed ogni "eccezione" sembra quasi automaticamente avere "diritto di Verità". Nel senso che, anche se in un contesto "particolare", sembra che questo "elemento" possa "soddisfare" anche da solo la Verità tutta intera!

    Io mi sono sempre chiesto, da ignorante: anche se una religione X segue elementi che richiamano in alcuni punti l'Unica Religione Vera (perchè Rivelata da Dio Stesso!), ovvero quella Cattolica Romana, è possibile che essi siano "sufficienti" affinchè Dio operi in Essa in Pienezza? Eh già, perchè se Dio Opera, la sua Opera non ha "elementi" di giustezza. La Sua Opera è Piena e Completa. Allora, nella mia ignoranza e magari nei miei "preconcetti" di "ottuso tradizionalista" mi viene in mente che non avremmo mai dovuto o potuto (o tutt'e due) entrare nella mente di Dio e fare le "pulci" su cosa può fare o non fare! Sarà pure Dio a decidere come o cosa fare con chi ha "elementi di santificazione"! Si può fondare una dottrina su un'ipotesi? Credo di no! Una Ipotesi rimarrà pur sempre tale! L'ipotesi è che quegli elementi, che rimandano alla Verità data alla Chiesa Cattolica Romana, possano essere "Pegno" agli occhi del Signore per chi lo Cerca con cuore e non ha ricevuto la Sua Rivelazione. Ma questo penso fosse pacifico anche ai pre-conciliari!

    In realtà su questa confusione è il fondamento del relativismo anche "interno" alla Chiesa!

    Mi faccio e faccio una domanda: cosa significa "Evangelizzare"?Cosa significa che non c'è salvezza fuori dalla Chiesa?Ma soprattutto: ha ancora senso chiederselo?

    Pochi giorni fa ho avuto un confronto splendido con mia Moglie, come spesso ne abbiamo in questi ultimi tempi duri.

    Frequentiamo una Parrocchia (nel nostro vagare continuo...) che sta alle porte di Roma, dove è stato inaugurato l'inizio dell'Anno Sacerdotale. In questa Parrocchia si trova una nostra cara amica, che fa parte di un gruppo carismatico. Frequentiamo anche loro.

    Mia moglie stava confrontandosi con questa nostra cara amica, a cui vogliamo un gran bene, prorprio su questo tema.

    Si discuteva sul Protestantesimo. Mia moglie ha avuto di recente un "dialogo" con una ragazza Evangelica. A dire il vero ha scoperto per caso la sua confessione religiosa. Allora, parlando, ha portato il suo "essere Cattolica" nel discorso. Ancorandosi alla Devozione alla Beata Vergine Madre nostra, ai Santi, alla Comunione dei Santi. Protestando che abbiamo la Testimonianza di 2000 anni di storia. La ragazza Evangelica ha rifiutato il discorso di mia moglie, e le due sono rimaste delle rispettive posizioni e tradizioni. Mia moglie attingeva ad una newsletter di questa ragazza, e dopo questo confronto ha troncato ogni rapporto. Religioso, s'intende.
    (continua)

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  22. (segue)

    Ho parlato di questo fatto con quella nostra amica Carismatica, la quale ha spiegato a mia moglie che gli Evangelici "sono quelli più vicini a noi, ed hanno una preghiera forte"(!?). Mia moglie ha risposto che "non riesce a capire come possano esserlo, vista la differenza di devozione e di culto".

    Ho raccontato questo aneddoto perchè parlando con mia moglie mi è venuta anche a me la domanda: ma non dovremmo noi, per essere Ecumenici, portare il Cattolicesimo a chi non lo conosce? Cosa significa "Ecumenico"? E' relativo.

    Inoltre mi verrebbe da dire come Pilato: che cos'è la Verità? E' relativa? Come Opera la Verità? Opera in modo "indifferente"? E' possibile che non sia richiesto all'Uomo di Conoscerla in pienezza? Ed è necessario il desiderio di autenticità?

    Mia moglie, nella sua grande Sapienza, mi ha risposto: dobbiamo essere Cattolici Testimoniandolo con la Vita.

    E qui si apre anche una parentesi sul Testimoniare il Cattolicesimo quando questo costa sofferenza, sforzi e quando non ci piace il luogo dove stiamo! Per esempio quando il luogo dove ci troviamo va in direzione opposta alla propria spiritualità.

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  23. Caro Stefano, ho avuto la tua stessa esperienza e sono arrivata alla stessa conclusione di tua moglie.
    Gli evangelici sono dei campioni del proselitismo se oso esprimermi così.
    L`altro giorno ero o invitata ad una cena, i padroni di casa sono cattolici convertiti al protestantesimo evangelico.
    Subito il padrone di casa, è arrivato con dei libri, mi ha detto che ormai noi cristiani siamo così pochi che dobbiamo unirci e non guardare alle differenze, il suo discorso era farcito di citazioni del Vangelo.
    Quando ho messo i puntini sulle"i", quando ho cominciato a parlargli delle differenze, non mi ha lasciato parlare! Per lui sono cretinate e si stupiva che con la mia intelligenza(!) potessi crederci!
    E comunque non bisogna guardare a ciò che ci divide ma ciò che ci unisce e via dicendo!
    Gli ho restituito i libri, ho preso il moi bicchiere di acqua frizzante e mi sono allontanata con un sorriso!
    Non credo che tenterà di nuovo di convertirmi!

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  24. Emma ha detto...
    Caro Stefano,

    Non credo che tenterà di nuovo di convertirmi!

    *******************

    Cara Emma e caro Stefano....sta proprio qui il dramma del nostro tempo TUTTI VOGLIONO CONVERTIRE I CATTOLICI DALLA LORO PARTE...anche all'interno della Chiesa si cerca di CONVERTIRE I CATTOLICI nelle rispettive fondazioni post conciliari....anche i carismatici vogliono convertire i cattolici...
    i Cattolici sono diventati MERCE DA CONVERTIRE....sembra ironico e paradossale ma è così...e ci si è dimenticati di CONVERTIRSI ALLA CHIESA, AL CRISTO...

    Gli Ecumenici dicono: non è necessario convertirti, basta che tu segua la tua fede...in verità ogni gruppo aggregato all'ecumenismo tira l'acqua al proprio mulino ai danni della Chiesa...

    In una discussione con un carismatico del RnS mi semtii dire che la mia adesione all'Ordine domenicano non era sufficiente, MI MANCAVA LO SPIRITO SANTO....quando gli chiesi a cosa mi fosse servito IL BATTESIMO mi sentii dire che NON era la stessa forza dello Spirito Santo che c'è nel RnS...
    gli chiesi allora quale Spirito anima la Chiesa...naturalmente mi rispose: IL NOSTRO....
    quando gli chiesi cosa mi impose il vescovo con le sue mani nel giorno della Cresima, mi rispose: "quello si perde se non lo mantieni in un gruppo carismatico!"....

    I Cattolici perdondo la propria identità sono diventati merce succulenta per i gruppi, per le comunità, per far parte dei numeri e tutti ci si dimentica della CHIESA...
    eccolo il PICCOLO GREGGE che appartenendo davvero alla Chiesa resta piccolo, ma non impotente...non inerme, bensì necessario per l'identità Cattolica...

    ^__^

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