venerdì 24 agosto 2012

Benedetto XVI ci parla dell'Eucaristia

Pochi giorni prima dell'udienza ai neocatecumenali (quella in cui «all'insaputa del Papa» stavano per far "approvare" la liturgia kikiana-carmeniana), all'udienza generale dell'11 gennaio 2012 Benedetto XVI aveva fatto la seguente catechesi:

La preghiera di Gesù nell'Ultima Cena


Cari fratelli e sorelle,

nel nostro cammino di riflessione sulla preghiera di Gesù, presentata nei Vangeli, vogliamo meditare oggi sul momento, particolarmente solenne, della sua preghiera nell'Ultima Cena. Lo sfondo temporale ed emozionale del convito in cui Gesù si congeda dagli amici, è l'imminenza della sua morte che Egli sente ormai vicina.

Da lungo tempo Gesù aveva iniziato a parlare della sua passione, cercando anche di coinvolgere sempre più i suoi discepoli in questa prospettiva. Il Vangelo secondo Marco racconta che fin dalla partenza del viaggio verso Gerusalemme, nei villaggi della lontana Cesarea di Filippo, Egli aveva iniziato «a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere» (Mc 8,31). Inoltre, proprio nei giorni in cui si preparava a dare l’addio ai discepoli, la vita del popolo era segnata dall'avvicinarsi della Pasqua, ossia del memoriale della liberazione di Israele dall’Egitto. Questa liberazione, sperimentata nel passato e attesa di nuovo nel presente e per il futuro, tornava viva nelle celebrazioni familiari della Pasqua. L’Ultima Cena si inserisce in questo contesto, ma con una novità di fondo. Gesù guarda alla sua Passione, Morte e Risurrezione, essendone pienamente consapevole. Egli vuole vivere questa Cena con i suoi discepoli, con un carattere del tutto speciale e diverso dagli altri conviti; è la sua Cena, nella quale dona Qualcosa di totalmente nuovo: Se stesso.

In questo modo, Gesù celebra la sua Pasqua, anticipa la sua Croce e la sua Risurrezione. Questa novità ci viene evidenziata dalla cronologia dell’Ultima Cena nel Vangelo di Giovanni, il quale non la descrive come la cena pasquale, proprio perché Gesù intende inaugurare qualcosa di nuovo, celebrare la sua Pasqua, legata certo agli eventi dell’Esodo. E per Giovanni Gesù morì sulla croce proprio nel momento in cui, nel tempio di Gerusalemme, venivano immolati gli agnelli pasquali.

Qual è allora il nucleo di questa Cena? Sono i gesti dello spezzare il pane, del distribuirlo ai suoi e del condividere il calice del vino con le parole che li accompagnano e nel contesto di preghiera in cui si collocano: è l’istituzione dell’Eucaristia, è la grande preghiera di Gesù e della Chiesa. Ma guardiamo più da vicino questo momento. Anzitutto, le tradizioni neotestamentarie dell'istituzione dell'Eucaristia (cfr 1 Cor 11,23-25; Lc 22, 14-20; Mc 14,22-25; Mt 26,26-29), indicando la preghiera che introduce i gesti e le parole di Gesù sul pane e sul vino, usano due verbi paralleli e complementari.

Paolo e Luca parlano di eucaristia/ringraziamento: «prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro» (Lc 22,19). Marco e Matteo, invece, sottolineano l’aspetto di eulogia/benedizione: «prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro» (Mc 14,22). Ambedue i termini greci eucaristeìn e eulogeìn rimandano alla berakha ebraica, cioè alla grande preghiera di ringraziamento e di benedizione della tradizione d’Israele che inaugurava i grandi conviti.

Le due diverse parole greche indicano le due direzioni intrinseche e complementari di questa preghiera. La berakha, infatti, è anzitutto ringraziamento e lode che sale a Dio per il dono ricevuto: nell’Ultima Cena di Gesù, si tratta del pane – lavorato dal frumento che Dio fa germogliare e crescere dalla terra – e del vino prodotto dal frutto maturato sulle viti. Questa preghiera di lode e ringraziamento, che si innalza verso Dio, ritorna come benedizione, che scende da Dio sul dono e lo arricchisce.

Il ringraziare, lodare Dio diventa così benedizione, e l’offerta donata a Dio ritorna all’uomo benedetta dall’Onnipotente. Le parole dell’istituzione dell’Eucaristia si collocano in questo contesto di preghiera; in esse la lode e la benedizione della berakha diventano benedizione e trasformazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Gesù. Prima delle parole dell’istituzione vengono i gesti: quello dello spezzare il pane e quello dell’offrire il vino. Chi spezza il pane e passa il calice è anzitutto il capofamiglia, che accoglie alla sua mensa i familiari, ma questi gesti sono anche quelli dell’ospitalità, dell’accoglienza alla comunione conviviale dello straniero, che non fa parte della casa. Questi stessi gesti, nella cena con la quale Gesù si congeda dai suoi, acquistano una profondità del tutto nuova: Egli dà un segno visibile dell’accoglienza alla mensa in cui Dio si dona. Gesù nel pane e nel vino offre e comunica Se stesso.

Ma come può realizzarsi tutto questo? Come può Gesù dare, in quel momento, Se stesso? Gesù sa che la vita sta per essergli tolta attraverso il supplizio della croce, la pena capitale degli uomini non liberi, quella che Cicerone definiva la mors turpissima crucis. Con il dono del pane e del vino che offre nell'Ultima Cena, Gesù anticipa la sua morte e la sua risurrezione realizzando ciò che aveva detto nel discorso del Buon Pastore: «Io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio» (Gv 10,17-18).

Egli offre in anticipo la vita che gli sarà tolta e in questo modo trasforma la sua morte violenta in un atto libero di donazione di sé per gli altri e agli altri. La violenza subita si trasforma in un sacrificio attivo, libero e redentivo. Ancora una volta nella preghiera, iniziata secondo le forme rituali della tradizione biblica, Gesù mostra la sua identità e la determinazione a compiere fino in fondo la sua missione di amore totale, di offerta in obbedienza alla volontà del Padre. La profonda originalità del dono di Sé ai suoi, attraverso il memoriale eucaristico, è il culmine della preghiera che contrassegna la cena di addio con i suoi. Contemplando i gesti e le parole di Gesù in quella notte, vediamo chiaramente che il rapporto intimo e costante con il Padre è il luogo in cui Egli realizza il gesto di lasciare ai suoi, e a ciascuno di noi, il Sacramento dell'amore, il «Sacramentum caritatis». Per due volte nel cenacolo risuonano le parole: «Fate questo in memoria di me» (1Cor 11,24.25). Con il dono di Sé Egli celebra la sua Pasqua, diventando il vero Agnello che porta a compimento tutto il culto antico. Per questo san Paolo parlando ai cristiani di Corinto afferma: «Cristo, nostra Pasqua [il nostro Agnello pasquale!], è stato immolato! Celebriamo dunque la festa … con azzimi di sincerità e di verità» (1 Cor 5,7-8).

L’evangelista Luca ha conservato un’ulteriore elemento prezioso degli eventi dell'Ultima Cena, che ci permette di vedere la profondità commovente della preghiera di Gesù per i suoi in quella notte, l’attenzione per ciascuno. Partendo dalla preghiera di ringraziamento e di benedizione, Gesù giunge al dono eucaristico, al dono di Se stesso, e, mentre dona la realtà sacramentale decisiva, si rivolge a Pietro. Sul finire della cena, gli dice: «Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,31-32).

La preghiera di Gesù, quando si avvicina la prova anche per i suoi discepoli, sorregge la loro debolezza, la loro fatica di comprendere che la via di Dio passa attraverso il Mistero pasquale di morte e risurrezione, anticipato nell’offerta del pane e del vino. L’Eucaristia è cibo dei pellegrini che diventa forza anche per chi è stanco, sfinito e disorientato. E la preghiera è particolarmente per Pietro, perché, una volta convertito, confermi i fratelli nella fede. L'evangelista Luca ricorda che fu proprio lo sguardo di Gesù a cercare il volto di Pietro nel momento in cui questi aveva appena consumato il suo triplice rinnegamento, per dargli la forza di riprendere il cammino dietro a Lui: «In quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto» (Lc 22,60-61).

Cari fratelli e sorelle, partecipando all'Eucaristia, viviamo in modo straordinario la preghiera che Gesù ha fatto e continuamente fa per ciascuno affinché il male, che tutti incontriamo nella vita, non abbia a vincere e agisca in noi la forza trasformante della morte e risurrezione di Cristo. Nell’Eucaristia la Chiesa risponde al comando di Gesù: «Fate questo in memoria di me» (Lc 22,19; cfr 1Cor 11, 24-26); ripete la preghiera di ringraziamento e di benedizione e, con essa, le parole della transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue del Signore.

Le nostre Eucaristie sono un essere attirati in quel momento di preghiera, un unirci sempre di nuovo alla preghiera di Gesù. Fin dall’inizio, la Chiesa ha compreso le parole di consacrazione come parte della preghiera fatta insieme a Gesù; come parte centrale della lode colma di gratitudine, attraverso la quale il frutto della terra e del lavoro dell’uomo ci viene nuovamente donato da Dio come corpo e sangue di Gesù, come auto-donazione di Dio stesso nell'amore accogliente del Figlio (cfr Gesù di Nazaret, II, pag. 146).

Partecipando all’Eucaristia, nutrendoci della Carne e del Sangue del Figlio di Dio, noi uniamo la nostra preghiera a quella dell’Agnello pasquale nella sua notte suprema, perché la nostra vita non vada perduta, nonostante la nostra debolezza e le nostre infedeltà, ma venga trasformata. Cari amici, chiediamo al Signore che, dopo esserci debitamente preparati, anche con il Sacramento della Penitenza, la nostra partecipazione alla sua Eucaristia, indispensabile per la vita cristiana, sia sempre il punto più alto di tutta la nostra preghiera. Domandiamo che, uniti profondamente nella sua stessa offerta al Padre, possiamo anche noi trasformare le nostre croci in sacrificio, libero e responsabile, di amore a Dio e ai fratelli.
© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana

64 commenti:

  1. questo discorso del Papa è la fotocopia dell'Eucarestia celebrata dalle comunità neocatecumenali. non capisco perchè l'abbiate pubblicata per voi è un autogol

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  2. Anonimo ha detto...
    questo discorso del Papa è la fotocopia dell'Eucarestia celebrata dalle comunità neocatecumenali. non capisco perchè l'abbiate pubblicata per voi è un autogol.


    Si guarda, le immagini a corredo poi
    sono di una fedeltà sconvolgente!!!
    Comperse le persone, tutte rigorosamente in ginocchio esattamente come fate voi!!

    Ruben

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  3. Proprio per questo, se il cammino avesse una volontà chiara di integrarsi nella chiesa e magari di fare un passo in piu verso quella parte dei fratelli di fede che si rifanno alla tradizione, potrebbe tranquillamente far dire la messa con il sacerdote che da le spalle al popolo visoto che:
    << Questa novità ci viene evidenziata dalla cronologia dell’Ultima Cena nel Vangelo di Giovanni, il quale non la descrive come la cena pasquale, proprio perché Gesù intende inaugurare qualcosa di nuovo, celebrare la sua Pasqua,>>

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  4. "Autogoal"?

    Ma non era Kiko quello che disprezzava «la parolina "transustanziazione"» allo scopo di difendere il povero Lutero?

    Nella pagliacciata liturgica neocatecumenale (quella nei cui video si vedono imbarazzanti balletti e girotondi) osserviamo che non si inginocchia mai nessuno: se Nostro Signore è presente nel Santissimo Sacramento, come mai si sta comodamente seduti?

    Come al solito, nella foga di difendere il Cammino ad ogni costo, si finisce per azzeccare figuracce...

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  5. Chiedo cortesemente all'anonimo che ha inserito il primo commento di voler mettere in parallelo queste parole del S. Padre con quelle di Kiko pronunciate dopo l'approvazione dello Statuto (Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, ... ecc. ecc).
    Proprio una fotocopia non direi.

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  6. Esatto.

    La catechesi del Papa sarebbe da leggere in continuità con due Omelie molto importanti pronunciate il Giovedì Santo:

    In questa , il Santo Padre ci spiega che la Cena del Signore non è stata una "Cena Pasquale" nel senso "comune" di questo termine. Gesù non ha celebrato la "Pasqua" soltanto, mettendoci "dentro" l'Eucaristia, come il CnC lascia credere. Gesù ha celebrato la SUA PASQUA! La SUA CENA! Gesù ha celebrato, a differenza della Tradizione Ebraica, la Pasqua SENZA AGNELLO! Perchè? PERCHE' LUI E' IL VERO AGNELLO! Infatti in luogo dell'Agnello è stato IMMOLATO il suo CORPO e il suo SANGUE! Gesù ha celebrato istituendo un SACERDOZIO DIVERSO. Il Sacerdozio RGEALE del Cristo è dell'Ordine di Melkisedek.

    Inoltre nell'Ultima Cena, l'evento della lavanda dei piedi, spiegato dal Papa qui rappresenta un gesto totalmente diverso rispetto a quello che insegna Kiko!

    Dalla "lavanda dei piedi" Kiko ha preso il solo significato "morale", superficiale, costruendoci la teologia per la sua Eucaristia. Così come si è avvalso degli altri simboli presenti nelle Sacre scritture per costruire la sua Eucaristia. L'immagine del Cielo presente in Luca (..passerà a servirli), quella presente nella Apocalisse, ecc.

    C'è una differenza sostanziale nella Liturgia celebrata dal Cattolicesimo.

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  7. Gesù non ha celebrato la "Pasqua" soltanto, mettendoci "dentro" l'Eucaristia

    Mi spiego meglio. E' emerso anche sui media (il blog di Tornielli, ad es. Quindi non si tratta di "interpretazioni personlali"!) che il CnC, come del resto è visibile nella sua Liturgia, considera l' Eucaristia Cristiana un elemento che ha solo CAMBIATO IL SIGNIFICATO a ciò che erano i simboli della CENA EBRAICA.

    Dunque essa sarebbe a tutti gli effetti un CENA EBRAICA PASQUALE, come del resto ha affermato Kiko nella ricordata intervista, nella quale i "segni" del Pane e del Vino assumerebbero un significato diverso ma sempre nel contesto "ebraico".

    La Tradizione Cattolica insegna l'inverso: la Cena del Signoreè una Cena PARTICOLARE, nella quale si Istituisce un NUOVO SACRAMENTO, di una Alleanza NUova ed ETERNA. In questo Nuovo Sacramento si dà compimento alla Pasqua Antica, dunque NON PIU' NECESSARIA. In questo senso vi sono dei simboli antichi che però nel NUOVO CULTO, il quale celebra SOLO CIO' CHE IL SIGNORE HA ORDINATO, E NON LA CENA, assumono non solo un "significato diverso" ma una REALTA' DIVERSA! Infatti il Pane e il Vino offerti nella Antica Pasqua, nella Cena del Signore, divenuto SACRIFICIO EUCARISTICO REALE, sono il CORPO ED IL SANGUE DI GESU' CRISTO DIO!
    Alla faccia del cambiamento di significato!

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  8. I simboli del Pane e del Vino, non rimangono tali! Questo FATTO determina una completa NOVITA' e una discontinuità EVIDENTE con i Sacramenti Antichi! Il Pane ed il Vino CESSANO DI ESSERE TALI, conservando solo il loro aspetto esterno.

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  9. "In quest’epoca nascono tutte le filosofie sull’Eucarestia"
    dice Kiko, citando varie volta la parola "filosofia".
    In quest'epoca, quando leggo troppe
    volte la parola "filosofia", penso all'organizzazione filosofica per eccellenza. Indovinate quale.

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  10. Allora l'anonimo Neocatecumenale potrebbe anche spiegare il perchè nel Cammino è d'obbligo la Messa il sabato sera e non il sabato o la domenica in Parrocchia... Cos'è... Non sarebbe meglio partecipare tutti alle Messe parrocchiali?
    Cos'è che hanno di tanto speciale le Celebrazioni in Comunità??
    Io, che ne ho fatto parte per molti anni alla fine ne sono uscita nauseata...

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  11. Stefano 78 Ha detto:

    La Tradizione Cattolica insegna l'inverso: la Cena del Signoreè una Cena PARTICOLARE, nella quale si Istituisce un NUOVO SACRAMENTO, di una Alleanza NUova ed ETERNA.

    Infatti,con il Sacrificio di Cristo,
    l'Antica Alleanza è "CHIUSA E REVOCATA" da duemila anni, compresi i riti e simboli ebraici,nonostante gli "ammiccamenti" del periodo 1978-2005.
    Per non parlare di chi predica il neo-messianismo, vera e propria apostasia.

    Ruben

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  12. Valentina ha detto...

    Allora l'anonimo Neocatecumenale potrebbe anche spiegare il perchè nel Cammino è d'obbligo la Messa il sabato sera e non il sabato o la domenica in Parrocchia...
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    Vedi Valentina non ti faranno leggere questa risposta perchè dice la verità e qui la verità non è di casa.Da una studiosa di teologia non mi sarei aspettatta simili scemenze.Se dici di studiare la teologia dovesti sapere
    perchè nel Cammino l'Eucarestia si fa il sabato sera.Dici di averfatto il Cammino?Beh ci hai capito ben poco.Nel Cammino si fa l'Eucarestia dopo i primi vespri della domenica perchè è un rivivere la veglia pasquale dato che la Pasqua è il fulcro del Neocatecumenato.La Messa poi delle CNC è una Messa parrocchiale come tutte le altre e quansi si celebra la Messa si è già in comunione con tutta la Chiesa.Si può partecipare ad aòtre Messe della parrocchia per incontrare i fratelli della parrocchia ma non esiste alcun obbligo.Oltertutto sia il Codice di diritto canonico che il CCC affermano che la Messa dopo i primi Vespri è atutti gli effetti una Messa domenicale.
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    Valentina

    Cos'è... Non sarebbe meglio partecipare tutti alle Messe parrocchiali? Cos'è che hanno di tanto speciale le Celebrazioni in Comunità??
    .................................

    No non sarebbe meglio!Se fosse stato meglio la Chiesa ci avrebbe proibito di ceebrare il sabato sera
    invece anche Papa B. XVI il 20 gennaio scorso,cosa che questo blog omette di dire ovviamente,ha ripetuto che i Neocatecumeni celebrano dopo i primi vespri della domenica ma non per capriccio ma per motivi pastorali didattici seri di cui la liturgia e strumento e come segnalato dalla SC.Poi non conosci o hai dimenticato che la lettera Ogniqualvolta di G.P.II del 1991 dice che sono proprio le celebrazioni(dl sabato sera)che tu vuoi eliminare,a aiutare i neocatecumeni a metteresi a servizio della Chiesa e della Nuova Evangelizzazione.Ma oviamente tu sei più intelligente di tre Papi.
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    Io, che ne ho fatto parte per molti anni alla fine ne sono uscita nauseata...
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    Nauseata perchè da cosa?Veramente per la Cong.per il Culto Divino nel 1974 le celebrazioni del cammino erano un modello eccellente.E per me sono un ottimo modello a cui si ispirerà la Chiesa del futuro.Infatti dopo questo periodo di revisionismo,si ritornerà ala riforma ma quella vera non quella che vorrebbero fare alcuni.Comunque forse troppa teologia ti ha rovinato torna alla semplicità.

    RispondiElimina
  13. Vedi Valentina non ti faranno leggere questa risposta perchè dice la verità e qui la verità non è di casa.Da una studiosa di teologia non mi sarei aspettatta simili scemenze.Se dici di studiare la teologia dovesti sapere
    perchè nel Cammino l'Eucarestia si fa il sabato sera.Dici di averfatto il Cammino?Beh ci hai capito ben poco.Nel Cammino si fa l'Eucarestia dopo i primi vespri della domenica perchè è un rivivere la veglia pasquale dato che la Pasqua è il fulcro del Neocatecumenato.La Messa poi delle CNC è una Messa parrocchiale come tutte le altre e quansi si celebra la Messa si è già in comunione con tutta la Chiesa.Si può partecipare ad aòtre Messe della parrocchia per incontrare i fratelli della parrocchia ma non esiste alcun obbligo.Oltertutto sia il Codice di diritto canonico che il CCC affermano che la Messa dopo i primi Vespri è atutti gli effetti una Messa domenicale.


    Questo "possessore (cieco) della verità" fa allusioni subdole e si esprime in maniera apodittica ma erronea:

    1. il cammino fa l'eucaristia (l'Eucaristia è Actio di Cristo) il sabato sera, perchè è ancora fermo alle luci dello shabbat e la pasqua che dice di celebrare è ancora quella ebraica (vedi intervista di kiko giugno 2008): invece i cattolici celebrano "il giorno del Signore" (il primo dopo il sabato, quello della "creazione nuova" in Lui) e non celebrano la Pasqua ebraica ma il Santo Sacrificio che proprio in quanto tale diventa anche banchetto escatologico. E, invece, il cammino ha fatto il fritto misto tra la veglia ebraica e la cena protestante, la cui unica funzione è quella ci cementare la comunità. Tant'è che viene rigorosamente celebrata separatamente comunità per comunità e differenziata perfino in base ai livelli raggiunti da ognuna...

    Ma quando mai è concepibile in un contesto davvero cattolico una cosa del genere, tenendo conto che ho detto solo le cose essenziali, omettendo altri dettagli significativi e sconcertanti.

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  14. Ho un po di confusione. Ho letto tutto il discorso del 20 gennaio ma non mi risulta che il Papa dica che i nc celebrano il sabato sera per motivi didattico liturgici. Riporto le sue parole così che mi si possa spiegare dove lo dice:


    "La celebrazione nelle piccole comunità, regolata dai Libri liturgici, che vanno seguiti fedelmente, e con le particolarità approvate negli Statuti del Cammino, ha il compito di aiutare quanti percorrono l’itinerario neocatecumenale a percepire la grazia dell’essere inseriti nel mistero salvifico di Cristo, che rende possibile una testimonianza cristiana capace di assumere anche i tratti della radicalità. Al tempo stesso, la progressiva maturazione nella fede del singolo e della piccola comunità deve favorire il loro inserimento nella vita della grande comunità ecclesiale, che trova nella celebrazione liturgica della parrocchia, nella quale e per la quale si attua il Neocatecumenato (cfr Statuti, art. 6), la sua forma ordinaria. Ma anche durante il cammino è importante non separarsi dalla comunità parrocchiale, proprio nella celebrazione dell’Eucaristia che è il vero luogo dell’unità di tutti, dove il Signore ci abbraccia nei diversi stati della nostra maturità spirituale e ci unisce nell’unico pane che ci rende un unico corpo (cfr 1 Cor 10, 16s)."


    Comunque sulla messa non trovo nel CCC riferimenti alla messa del sabato, al massimo trovo questo "1343 Soprattutto « il primo giorno della settimana », cioè la domenica, il giorno della risurrezione di Gesù, i cristiani si riunivano « per spezzare il pane » (At 20,7). Da quei tempi la celebrazione dell'Eucaristia si è perpetuata fino ai nostri giorni, così che oggi la ritroviamo ovunque nella Chiesa, con la stessa struttura fondamentale. Essa rimane il centro della vita della Chiesa."

    Mi chiedo come mai San Paolo che indubbiamente veniva dalla tradizione Ebraica ci teneva così tanto a celebrare la domenica. E mi chiedo come mai la Chiesa in duemila anni ha scelto di privilegiare il giorno della domenica per la celebrazione eucaristica e non il Sabato sera. Forse perché con Gesù nasce un nuovo giorno? Forse perchè egli è l'alba di una nuova era? Forse perché Lui porta alla luce e non alle tenebre della notte?


    Ho trovato un interessante riassunto delle varie documentazioni qui. http://www.internetica.it/neocatecumenali/excursus.html

    senza tenere conto che le ultime news ci riportano ce l'attuale papa nell'anno 2012 rileva che trova molto giuste le osservazioni del card. Bruke sulle messe nc. Non mi pare che Benedetto XVI sia poi così entusiasta tant'è che mi sembra che ci sia una lettera di Arinze che mi risulta sia Prefetto Emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il quale nel 2005 a nome del Papa in cui mi sembra critichi il modo di celebrare delle comunità nc.

    Attendo chiarimenti

    Gv

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  15. Grazie per la riflessione e la segnalazione, GV.

    Metto il link giusto:
    http://www.internetica.it/neocatecumenali/excursus.htm

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  16. Non c'è di che. Nella fretta ho sbagliato ha scrivere il nome del cardinale. Mi correggo è Burke non Bruke.

    Gv

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  17. Per l'Anonimo che cerca di giustificare a tutti i costi la celebrazione del sabato sera, ma forse sarebbe più corretto dire notte.
    1 - La messa vespertina della cigilia è stata istituita per venire incotro alle esigenze di coloro che non potendo partecipare alla celebrazione domenicale, possano assolvere al precetto festivo.
    2 - Nel messale pubblicato da Giovanni Paolo II, di venerata memoria, per alcune solennità sono state inserite delle celebrazioni vigiliari con preghiere proprie che non sono quelle del giorno, e si è arrivati a consentire a chi ha partecipato a queste celebrazioni e si è comunicato, di ripetere l'Eucaristia nel giorno della solennità vera e propria.
    3 - Questo non c'è nella Pasqua, perché essa comincia la sera del Giovedì Santo con la messa in Coena Domini e termina la domenica di Pascqua in Ressurectione Domini, venedo di fatto a creare un solo grande ed unico giorno, infatti l'inviot se si vuole celebrare pienamente la Pasqua è partecipare a tutte le celebrazioni del Triduo: Messe in coena Domini, Azione Liturgica in Passione Domini, solenne Veglia Pasquale nella notte Santa ed infine S. Messa in Ressurectione Domini.
    Ora pongo una domanda, partendo da questa premessa: in una parrocchia dove abitavo il parroco che era nel cammino, era arrivato a fare preparare già dal giovedì sera la chiesa secondo le esigenze NC, però di fatto i NC catecumenali partecipavano con la parrocchia solo alla messa del Giovedì sera, sempre che non fossero impegnati in qualche loro catechesi, che guarda caso era contemporanea, ma poi il venerdì non li vedevi, perché non riconoscevano l'Eucaristia consacrata la sera prima, e il sabato celebravano dopo la veglia parrocchiale perché solo la loro è la vera veglia.
    - Il Papa anche recentemente ha detto che una volta che le Sacre Specie sono state consacrete esse sono incorruttibili e tengopno sempre il Corpo ed il Sangue e allora perché non riconoscete il Venerdì Santo?
    - Il Papa a gennaio ha detto chiaramente che il cammino deve portare a celebrare con tutta la parrocchia e allora perché cercate in tutti i modi di evitarlo?
    - La Domenica per voi è o meno "il giorno che non conosce tramonto?" e allora perché celebrate la notte e non il giorno, siete figli della lue o figli delle tenebre?

    (Chiedo scusa per il lungo intervento, spero di non essere andato OT)
    PAX ET BONUM

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  18. Anonimo ha detto...
    ... ma avete chiesto il permesso al vostro vescovo per aprire questo blog, o almeno chiesto se fosse il caso? noi in comunità abbiamo questa abitudine...

    Si...magari all'Arcivescovo di San Francisco,dove risiede il server di Blogger...

    Ruben

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  19. Non capisco di quale autorizzazione cianciano i soliti troll kikiani. Forse che il Cammino Neocatecumenale, per aprire il suo sito ufficiale abbia mai chiesto qualche permesso?

    Oppure i blog favorevoli al Cammino (come cammino.info che si definisce "non ufficiale"), avranno mai chiesto permessi ai propri vescovi?

    Il rapporto del Cammino coi vescovi lo abbiamo evidenziato tante volte riprendendo le notizie dalla stampa: ci siamo limitati a commentare ed evidenziare ciò che tutti avevano già potuto leggere.

    Come al solito, quando si tratta di difendere il Cammino i facinorosi attivisti neocatecumenali diventano "garantisti"; quando invece si tratta di «decisioni del Santo Padre» da applicare al Cammino, diventano "interpretazionisti"...

    RispondiElimina
  20. Caro Anonimo Necatecumenale,
    a quanto pare non riuscite mai a smentiVi...
    Siete subito pronti ad attacare le persone nella loro vita privata, e non avete altro modo per difendere voi stessi e il CNC che questo.
    Lo studio della Teologia, al contrario di quanto tu dici, mi ha riportato alla semplicità, alla reale vita cristiana, al servizio in parrocchia e non mi ha fatto
    sentire migliore, o eletta rispetto ad altri come invece è capace di farti sentire il Cammino.
    Se avessi compreso bene quanto ho scritto, io non mai messo in dubbio la validità della Messa vespertina del Sabato sera, infatti ho specificato che potreste tranquillamente andare alla Messa del Sabato in parrocchia, oltre che alle Messe domenicali.
    Ti tradisci proprio quando dici che non è meglio andare alla Messa Parrocchiale della domenica, perché? Perchè tutto questo differenziarsi dagli altri, tutto questo sentirsi superiori? E non è vero che si è liberi di andare alle Messe parrocchiali, perchè i catechisti piu di una volta ribadiscono la presunta importanza della Messa in comunità il sabato sera, e fino a qualche hanno fa era assolutamente impedito a chi non facesse parte del Cammino parteciparne. Ora è più che evidente che se il vostro atteggiamento è quello di sentirVi i migliori, di non considerare altre realtà parrocchiali al vostro livello, chi dei semplici parrocchianii si azzarderebbe mai a venire alle Messe in Comunità?
    Un'ultima cosa, parlo cosi perchè il Cammino l'ho vissuto e compreso... Ti auguro di poterlo capire realmente.

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  21. Ps: Mai pensato di essere più inteligente di Tre Papi, se è per questo mai pensato neanche per un Papa solo... Al mio paese, in dialetto, si dice: " il bue che dice cornuto all'asino..."

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  22. Spero che la regia mi dia il diritto di replica alle scemenze dette da questo Signore.

    1 - La messa vespertina della cigilia è stata istituita per venire incotro alle esigenze di coloro che non potendo partecipare alla celebrazione domenicale, possano assolvere al precetto festivo.
    ...............

    E' vero che la Messa vespertina fu introdotta per i motivi detti da lei ma ciò non toglie che sia,a tutti gli effetti, una Messa domenicale al pari delle altre.Poi anche prima che fosse introdotta la Messa Vespertina esisteva già nella liturgia delle ore la celebrazione dei primi vespri della domenica per questo già dall'antichità si è stabilito che liturgicamente la domenica inizia il sabato pomeriggio o sera.Anzi anticamente l'Eucarestia i celebrava ante lucem prima del sorgere del sole.

    Ti prego di leggere l'Enciclica Dies Domini del beato G.P.II


    ...Dal punto di vista liturgico, infatti, il giorno festivo ha inizio con tali Vespri.(88) Conseguentemente la liturgia della Messa detta talvolta « prefestiva », ma che in realtà è a tutti gli effetti « festiva », è quella della domenica, con l'impegno per il celebrante di tenere l'omelia e di recitare con i fedeli la preghiera universale".



    Quindi sbagli non ècpme dici tu

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  23. 3 -Questo non c'è nella Pasqua, perché essa comincia la sera del Giovedì Santo con la messa in Coena Domini e termina la domenica di Pascqua in Ressurectione Domini, venedo di fatto a creare un solo grande ed unico giorno, infatti l'inviot se si vuole celebrare pienamente la Pasqua è partecipare a tutte le celebrazioni del Triduo: Messe in coena Domini, Azione Liturgica in Passione Domini, solenne Veglia Pasquale nella notte Santa ed infine S. Messa in Ressurectione Domini.
    ---------------------------------

    Lei si sbaglia amico mio G.P II ha definito,sempre nella Dies Domini, la domenica Pasqua della settimana
    pertanto lei è in errore.

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  24. Ora pongo una domanda, partendo da questa premessa: in una parrocchia dove abitavo il parroco che era nel cammino, era arrivato a fare preparare già dal giovedì sera la chiesa secondo le esigenze NC, però di fatto i NC catecumenali partecipavano con la parrocchia solo alla messa del Giovedì sera, sempre che non fossero impegnati in qualche loro catechesi,
    ----------------------------------
    Lei è male informato il Giovedì Santo non ci sono catehesi specifiche del CNC.Si partecipa alla liturgia del Giovedì Santo in parrocchia con tutti gli altri.Dopo si vive la paraliturgia
    della lavanda dei piedi.Non si celebra mai incontemporanea quindi lei si sbaglia.
    ..................................
    che guarda caso era contemporanea, ma poi il venerdì non li vedevi, perché non riconoscevano l'Eucaristia consacrata la sera prima, e il sabato celebravano dopo la veglia parrocchiale perché solo la loro è la vera veglia.
    ..................................
    Anche qui mostra di avere le idee confuse.Ciò che dice è falso lei dice un sacco di castronerie.I Neocatecumeni partecipano al Triduo Pasquale con tutti gli altri parrocchiani.Non è affatto vero che non riconoscono l'Eucarestoa consacrata il giormo prima chi le ha detto queste scemenze?

    Non è vero che i neocatecume non riconoscono la veglia della parrocchia è una stupidaggine.
    Fanno solo la veglia integrale cioè fino alla stella del mattino come recita il preconio pasquale.
    Veramente dovrebbe farlo tutta la parrocchia perchè vegliare vuol dire non dormire.Dopo si fa l'agape cioè una gramde cena di festa dopo aver digiunato.Quindi li è in malafede ed è male informato.
    ................................

    Il Papa anche recentemente ha detto che una volta che le Sacre Specie sono state consacrete esse sono incorruttibili e tengopno sempre il Corpo ed il Sangue e allora perché non riconoscete il Venerdì Santo?
    ............................

    Ma ciò è una falsità!Non so dove abbia saputo queste cretinate!
    ...............................

    Il Papa a gennaio ha detto chiaramente che il cammino deve portare a celebrare con tutta la parrocchia e allora perché cercate in tutti i modi di evitarlo?
    ..................................

    No il Papa non ha detto questo anzi.Ha detto che i neocatecumeni debbono celebarare dopo i primi vespri anche se ci ha invitatia renderci più presenti.Celebrarmo già inisme a tutta la parrocchia
    l'Eucaestia del Cammino fa parte della pastorale della aprrocchoa
    Sttatuto Art.14

    Sempre che la regia non censuri.

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  25. @solito anonimo catecumenale (sarebbe l'ora che si firmassero, visto che sono sempre i soliti due o tre a intervenire qui, il più assiduo frequentatore ha per nome Baccalà) che ha detto a Valentina:
    "dato che la Pasqua è il fulcro del Neocatecumenato"


    Magari, oltre a firmarti, potresti anche riferire in quale Pasqua avete il fulcro. A me risulta che il fulcro vostro sta nella Pasqua ebraica. E ditelo chiaramente, un po' di spirito di verità non guasta: celebrate di sabato perché il sabato è il giorno sacro agli ebrei!
    Con tutto il rispetto per gli ebrei, la cui religione, però, non è quella cristiana, la mia.

    RispondiElimina
  26. Magari, oltre a firmarti, potresti anche riferire in quale Pasqua avete il fulcro. A me risulta che il fulcro vostro sta nella Pasqua ebraica. E ditelo chiaramente, un po' di spirito di verità non guasta: celebrate di sabato perché il sabato è il giorno sacro agli ebrei!Con tutto il rispetto per gli ebrei, la cui religione, però, non è quella cristiana, la mia.
    --------------------------------

    E allora sei meno informato o in malafede come quell'altro.Non è così.Da dove prendete queste scemenze?Quale Pasqua ebraica?
    S.Agostino chianmava la veglia Pasquale per S.Agostino è la madre di tutte le veglie qui di si dovrebe riamnere svegli fino alla stella del Mattino copme cantiamo nel preconio pasquale.La veglia dovrebbe dirare tutta la notte.Vegliare appunto vuo dire non dormire.Ma se cosa vegliamo se alle 2 siamo già tutti a letto?

    RispondiElimina
  27. Il Triduo Pasquale è il fulcro del Neocatecumenato cosa vuole, che Lino capisca non sa nulla?Comtinui a scrivere poesie!

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  28. Vabbè quando volete capire qualcosa de Cammino Nocatecumenale togliete la censura e sono a vostra disposizione.Ma non lo farete mai non vi conviene cadrebbe tutto il castello del vostro blog.

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  29. Chi ha lo stomaco abbastanza forte può guardare le orrende copertine dei dischi di Kiko sul blog Crux Sancta.

    Come dice Kiko, «solo una Nueva Estetica salverà la Chiesa»...

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  30. Cosa sbraiti? prenditela col tuo sommo "iniziatore"!

    E' stato Kiko stesso a gridare che le celebrazioni neocatecumenali ripropongono la Pasqua Ebrea.

    (poi potremo parlare anche della questione della settimana santa...)

    RispondiElimina
  31. Valentina ha detto...
    .
    Lo studio della Teologia, al contrario di quanto tu dici, mi ha riportato alla semplicità, alla reale vita cristiana, al servizio in parrocchia e non mi ha fatto
    sentire migliore, o eletta rispetto ad altri come invece è capace di farti sentire il
    Cammino.
    ...................................

    Si ma forse non ti ha insegnato ad essere cristiana e a dire la verità e a vivere la carità.Ma soprattutto a vivere nella verità e infatti hai detto delle sciocchezze e cose non vere che una persona che studia teologia non doverebbe.Peggio se sei in malafede.Se sbagliassi saresti scusabile ma sapendo di sbagliare allora la tua colpa è più grave.E infatti emetti un giudizio temerario(peccando) accusando i neocatecumeni di sentirsi migliori degli altri.Si dice che il peccato che vediamo negli altri è il nostro e forse sei tu a sentirti migliore dei neocatecumeni?
    .........................

    Se avessi compreso bene quanto ho scritto, io non mai messo in dubbio la validità della Messa vespertina del Sabato sera, infatti ho specificato che potreste tranquillamente andare alla Messa del Sabato in parrocchia, oltre che alle Messe domenicali.
    ---------------------------------

    Non so se tu quando eri in Cammino lo facevi ma molti nel Cammino lo fanno da molti anni ben prina del 2005.Quindi non so dove e come hai fatto il Cammino?Quello che tu dici quaindi avviene in molti casi.
    Ma non è un obbligo,non esiste alcun obbligo dio assietere a due Messe domenicali.
    ........................
    Ti tradisci proprio quando dici che non è meglio andare alla Messa Parrocchiale della domenica, perché? Perchè tutto questo differenziarsi dagli altri, tutto questo sentirsi superiori?
    ---------------------------

    Vedi Valentina sei tu che non leggi
    quello che scrivo.Non hai capito o non vuoi capire il motivo delle celebrazioni del sabato sera eppure il Papa il 20 gennaio scorso lo ha spiegato bene.Prima di lui G.P.II lo aveva sottolineato nella Epistola
    "Ogniqualvolta"l'importanza delle celebarzioni per gruppi delle CNC.
    Il 20 gennaio scorso Papa BXVI ha spiegato che le celebrazioni del CNC hanno,tra i loro fini,come scopo pedagogico didattico di riavvicinare i lontani alla vita sacramentale.Non ha detto che non debbono essere celebrate anzi ha detto il contrario.Da una studentessa di teologia mi aspetterei maggiore attenzione alle parole del Papa e meno superficialità nei giudizi.
    --------------------------------

    continua

    RispondiElimina
  32. E non è vero che si è liberi di andare alle Messe parrocchiali, perchè i catechisti piu di una volta ribadiscono la presunta importanza della Messa in comunità il sabato sera, e fino a qualche hanno fa era assolutamente impedito a chi non facesse parte del Cammino parteciparne.
    ---------------------------------

    Davvero non si è liberi?Io ci sono sempre andato come lo spieghi?Ma come è possibile che le cose strane si racconatno solo su questi blog?Hai mai sentito un catechista imperdire a un fartello di anadre a qualche altra Messa della parrocchia?A me no!!L'Eucarestia del sabati è parte integrante del Cammino perchè è un elemento del Tripode.D'altromde se non fosse importante la Chiesa l'avreeb impedita invece nonnsolo è stat confermata nello Statuto ma amche l'attuale Papa lo scorso 20m gennaio ha ribadito che i neocatecumeni celebrano l'Eucarestia dopo i primi Vespri spiegandone i motivi.In passato è vero che si impediva ma perchè?
    Proprio perchè la liturgia aveva dei segni liturgici particolari e persone non iniziate potevano non comprendere non avendo avuto la catechesi necessaria non per segertezza.Ma la Chiesa ci ha chiesto di rimuovere questa prassi e cò è stato fatto in ubbidienza.
    .......................
    Ora è più che evidente che se il vostro atteggiamento è quello di sentirVi i migliori, di non considerare altre realtà parrocchiali al vostro livello, chi dei semplici parrocchianii si azzarderebbe mai a venire alle Messe in Comunità?
    Un'ultima cosa, parlo cosi perchè il Cammino l'ho vissuto e compreso... Ti auguro di poterlo capire realmente.

    -----------------------------------

    Ora è evidente che ti ergi a giudice del Cammino Nocatecumenale questè emerge dalle tue parole.Secondo me sei in malafede come la maggioranza di cho scrive qui.Sarai anche un teologa ma non dai idea di una persona cristiana.

    RispondiElimina
  33. @ Anonimo ha detto...
    "Il Triduo Pasquale è il fulcro del Neocatecumenato cosa vuole, che Lino capisca non sa nulla? Continui a scrivere poesie!"

    Povero baccalà katartikikizzato, che continua a rivolgersi al faraone Lino (senza mai saperne criticare un solo concetto!).
    Leggi il commento di seguito, e poi argomenta, se ne sei capace. Il fulcro del neocatecumenato sta tutto nel link segnalato da Tripudio:

    http://www.internetica.it/neocatecumenali/transustanziazione.htm

    RispondiElimina
  34. Il commento riguarda sia la pittura sia la poesia ("Ut pictura poësis", disse Orazio). Concerne la tecnica della illustrazione, in particolare.

    Un grandissimo illustratore fu Botticelli, il quale “segnò una pietra miliare nella storia dell'arte e del libro in Europa con un'originale tecnica di composizione. Nella sua innovativa concezione alle pagine fu dato un formato ‘landscape’ con la rilegatura nella parte alta, sul bordo orizzontale del libro. L'opera si sfogliava dal basso verso l'alto e, in ogni facciata superiore, si poteva ammirare l'illustrazione del testo stampato nella pagina successiva”. La tecnica dell'illustrazione non fu utilizzata soltanto nell'immane lavoro dei disegni della Divina Commedia. L'intera opera di Botticelli ne è caratterizzata, dalla Nascita di Venere alle tavole di Nastagio degli Onesti fino alla pala Bardi, nella quale il pittore mediceo sviluppò il tema della Sapienza rappresentando la "Vergine del Latte" in un Hortus Conclusus, con la figurazione di citazioni dall’Antico Testamento.
    Cfr: http://itis.volta.alessandria.it/episteme/ep6/ep6-lista.htm

    Perché commento così? Ritorniamo alla "transfinalizzazione" neocatecumenale e applichiamo la tecnica dell’illustrazione al seguente testo di Kiko, linkato da Tripudio nel suo commento.
    “Ma la cosa più importante non sta nella presenza di Gesù Cristo. Egli dice: ‘Per questo sono venuto: per passare da questo mondo al Padre’. Ossia, la presenza fisica nel mondo ha uno scopo che è il resuscitare dalla morte. Questa è la cosa importante. La presenza è un mezzo per il fine che è la Sua opera: il mistero di Pasqua. La presenza è in funzione dell’Eucaristia, della Pasqua”.
    Ancora: come illustrereste il testo “Il memoriale che Egli lascia è il Suo Spirito resuscitato dalla morte, presente con tutto il suo mistero di morte e resurrezione, fatto vita per portare al Padre tutti quelli che celebrano la Pasqua, tutti quelli che celebrano la cena con Lui”? (Cfr. Orientamenti, pp. 325 e 326 )”.

    Soltanto i vari Baccalà KatartiKikizzati non riescono a vedere che il testo di Kiko è egregiamente illustrato così:

    http://1.bp.blogspot.com/-enoOiho1JM4/T0WVAoNDVqI/AAAAAAAAB8Q/vJ7WG5EqgVE/s1600/icocena-pesce-calice.jpg

    Ripulitevi gli occhi dal fango kikiano, siete diventati tutti ciechi e sordi.

    RispondiElimina
  35. La centralità della messa il sabato sera dopo i primi vespri è approvata dagli statuti. Tuttavia quello che mi ha sorpreso è che gli statuti prevedono questa celebrazione solo per la "piccola comunità", per la sua crescita in questo percorso.
    Ed è a tal fine che le concessioni fatte mirano: ad un fine pedagogico (ammettiamo per un attimo che l'eucarestia rispetti i libri liturgici...ovviamente)
    La cosa stupefacente è che se cosi fosse applicata potrebbe avere un senso.
    Il fatto è che, come sempre, il cammino non si vuole adeguare a nessuna norma, neppure quelle proprie, ma va avanti per prassi e passa parola.
    Ed il risultato è che quelle concessioni fatte per un piccolo gruppo la comunita (e chi ha frequentato il cammino sa benissimo di cosa si parla) vengono prese per concessioni tout court.
    Così piccola comunità va da un gruppo di 30/40 fratelli a quello con piu comunita riunite (100/200) fino alle mega convivenze di 600 persone...... fino a dire che la Chiesa ha approvato una nuova liturgia!
    FANTASTICO!

    Poi alla fine del cammino (quando il percorso della piccola comunità è finito) e si apre la formazione permanente alla fede, invece di essere invitati ad andare alla Parrocchia siamo invitati a continutare con la messa il sabato sera. Ovvero il cammino di formazione che dovrebbe farti riscoprire la Chiesa e la sua liturgia ti porta a fartene una tua propri considerando quella una specie di liturgia di serie B.

    Sulla libertà di partecipare alle liturgie parrocchiali stendiamo un velo pietoso. DUrante i passaggi si fa domanda specifica se si è partecipato alla messa del sabato sera (non alla messa...e basta!). Anche durante l'incontro con i garanti (che continua dopo la fine del cammino) il garante lo chiede!

    Ditemi voi?!!

    RispondiElimina
  36. Riporto qui quanto detto da Giuseppe Trini:

    A proposito di pensiero del Papa, guardate cosa diceva Ratzinger a suo tempo (ovviamente non era Papa):

    "La discussione sulla libertà religiosa sarà certamente annoverata un giorno tra gli eventi più importanti del concilio [...] In questa discussione si consumava, nella basilica di Pietro, la fine del medioevo, anzi la fine dell'èra costantiniana" (J. Ratzinger, Problemi e risultati del Concilio Vaticano II, tr. it. di G. Viola, Queriniana, Brescia 1966, p.

    Ho i miei dubbi che JR, abbia scritto
    la frase dopo i tre puntini in
    quadra,significherebbe cancellare 17 secoli di magistero della Chiesa e di conseguenza dell'umanità, qualcuno più esperto può illuminarmi?

    Ruben

    RispondiElimina
  37. Scusa tu che sei alla regia lasciami rspondere a questa cretinata detta da mic.E' una cretinata detta in malafede perchè non è certo una persona ignorante.
    La malafede è peggio dell'ignoranza.

    1. il cammino fa l'eucaristia (l'Eucaristia è Actio di Cristo) il sabato sera, perchè è ancora fermo alle luci dello shabbat e la pasqua che dice di celebrare è ancora quella ebraica (vedi intervista di kiko giugno 2008):
    ..............................

    Mi chiedo perchè una persona che si dice cattolica e anche di una certa età debba mentire in questo modo così sfacciato e vergognoso.
    Se il Cammino è ancora fermo alle luci dello shabbat quelli che vanno alla Messa Vespertina in tutte le parrocchie che fanno?Il Cammino celebra la Pasqua ebraica?Che cretinata"Sulle labbra di una persona di età perdipiù che ha studiato suona veramente male?Che pena fa questa Signora che mente in questo modo così puerile!
    A questo Signora risulta che gli ebrei nello shabat celebrino l'Eucarestia Cattolica?Nell'intervista che ricorda la Signora Kiko non ha detto che celebriamo al Pasqua ebraica la Signora Mic lo sa benissimo solo che finge di non saperlo.
    .................................
    invece i cattolici celebrano "il giorno del Signore" (il primo dopo il sabato, quello della "creazione nuova" in Lui) e non celebrano la Pasqua ebraica ma il Santo Sacrificio che proprio in quanto tale diventa anche banchetto escatologico.
    ..................................

    I cattolici anzitutto non dovrebbero dire bugie ma la verità e poi che il giorno del Signore inizia,liturgicamente, dopo i primi vespri,legggi Dies Domini e Cod.dir.Canionico cioè dopo il tramonto del sole de sabato.Quindi la Messa Vespertina viene celebrata già nel giorno del Signore.Poi anche l'Eucarestia del sabato sera del CNC è lo stesso Santo Sacrificio che si celebra in qualunque altra Messa. Sacrificio che celebri tu Signora Mic.La liturgia però,secondo il CCC significa e realizza principalmente il Mistero Pasquale.
    Quindi l'Eucarestia è anche Santo Sacrificio ma esprime tutto il Mistero Pasquale.
    ................................

    E, invece, il cammino ha fatto il fritto misto tra la veglia ebraica e la cena protestante, la cui unica funzione è quella ci cementare la comunità. Tant'è che viene rigorosamente celebrata separatamente comunità per comunità e differenziata perfino in base ai livelli raggiunti da ognuna...
    .............................
    No no Signora ti sbagli.Il Cammino non ha fatto alcun fritto misto quella che celebriamo la Stessa Messa che celebri tu che realizza il Mistero Pasquale di Cristo.

    Ovviamente tu questo lo sai benissimo ma menti sapendo di farlo per fare propaganda e questo nonti fa onore perchè non vivi nella verità e chi mente è figlio del demonio padre della menzogna.

    RispondiElimina
  38. La "voce" che Kiko volesse "esportare"
    il Cammino in Russia e diffonderlo attraverso la Chiesa Ortodossa, si sta verosimilmente attuando in questi giorni: Da Agenzia ZENIT:


    COOPERAZIONE TRA CATTOLICI POLACCHI E ORTODOSSI RUSSI

    La visita in Polonia del patriarca di Mosca e di Tutta la Russia, Kirill I, è stata al centro della riflessione dei vescovi polacchi


    http://www.zenit.org/article-32242?l=italian

    L'arcivescovo Józef Michalik(di cui all'articolo), ex
    agente dei servizi di sicurezza comunisti Polacchi SB(fonte Wikipedia), oltre ad essere il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, è molto attivo nella Sezione Giovani del Pontifico Consiglio per i Laici,presieduto dal collega e compatriota Rylko,soprattutto in ambito Neocatecumenale(giornate mondiali e simili).
    La riconciliazione tra la Chiesa Cattolica Polacca e la Chiesa Ortodossa Russa,che ha sempre odiato Roma, è opera sua; neanche GPII, che tanto desiderava andare a Mosca riusci ad arrivare a tanto.

    Se il buongiorno si vede dal mattino,in questa oscura manovra, non intravedo nulla di buono.

    Ruben










    RispondiElimina
  39. Ruben,

    il pensiero corre certamente alla celebre figuraccia mondiale di Kiko; anche se gli articoli "scomodi" per il Cammino sono stati casualmente rimossi da Zenit e da Korazym, ne resta ancora traccia in rete: basta cercare le parole brutta figura planetaria Kiko ortodossi.

    L'articolo riassuntivo pubblicato originariamente su Korazym lo si trova sul sito web Maria madre mia.

    In breve: nel 2006 Kiko annunciò tutto pomposo che gli ortodossi russi avevano chiesto a Kiko di insegnar loro il "neocatecumenato".

    Seguì smentita gigantesca dei diretti interessati.

    È solo uno dei tantissimi episodi di questo genere. Ma chissà perché nessun neocatecumenale si interroga mai sul fatto che Kiko ha così tanta dimestichezza con la menzogna...

    RispondiElimina
  40. dice Mic
    E, invece, il cammino ha fatto il fritto misto tra la veglia ebraica e la cena protestante, la cui unica funzione è quella ci cementare la comunità. Tant'è che viene rigorosamente celebrata separatamente comunità per comunità e differenziata perfino in base ai livelli raggiunti da ognuna...

    l'anonimo nc si può arrabbiare quanto vuole, ma Mic ha assolutamente ragione.

    1. nel cammino si sottolinea lo strettissimo legame che c'è tra la pasqua ebraica/ultima cena e la Messa. Un legame di continuità, che convince ogni neocat a rileggersi il seder, ad insegnarlo ai bambini, e a cercare di conoscere meglio il mondo ebraico.

    2. inoltre l'accento è posto sulla comunità, ( e qui diventiamo protestanti)
    Nel precedente thread Ale notava che non ci devono essere posti liberi nelle celebrazioni. Difatti è la comunità che celebra se stessa, che sta al centro, anche visivamente, della celebrazione. E siccome anche l'occhio vuole la sua parte, non ci devono essere antiestetici vuoti tra le poltroncine dell'assemblea.
    Ed ecco perchè si continuano a fare messe separate, in cui il protagonismo dei laici dà l'impressione di una maggior partecipazione.

    Credo che l'argomento continuità/discontinuità con il seder sia, oggi, uno dei punti fondamentali. Scommetto che molto presto assisteremo a catechesi, conferenze/lezioni che i nc farannoa tutta la chiesa su questo argomento, che nonostante quello che dice l'anonimo è molto studiato nel cammino.

    Mi viene, però, da ridere pensare ai neoc che giustificano il seder davanti agli ortodossi!
    e difatti con gli ortodossi parlano di bellezza e dignità della Liturgia.
    E contemporaneamente cercano di convincere i cattolici che la Messa è un seder con il pane e vino 'trasformati': un valore aggiunto che gli ebrei non hanno.

    RispondiElimina
  41. È solo uno dei tantissimi episodi di questo genere. Ma chissà perché nessun neocatecumenale si interroga mai sul fatto che Kiko ha così tanta dimestichezza con la menzogna...

    Purtroppo non possiamo essere sicuri che ci sia analogia con l'episodio segnalato da Ruben, caro Tripudio, perché il nome Rylko non lascia di certo ben sperare...

    Inoltre i NC sulle menzogne di kiko hanno la memoria corta o addirittura l'impermeabilità.

    Solo il Signore sa perché sta perdurando questo potere oscuro e ingannatore che estende i suoi tentacoli ovunque...

    RispondiElimina
  42. Perché nessuno risponde al povero Ruben? Sennò stare col dubbio lo farà star male.....

    RispondiElimina
  43. Il vittimismo di chi lamenta "l'odio verso il Cammino" si qualifica da solo.

    Qui nessuno "odia il Cammino". Qui semplicemente facciamo notare gli errori del Cammino basandoci principalmente su ciò che dicono i Pontefici e su ciò che dicono i cosiddetti "iniziatori": e voi questo lo chiamate "odio".

    Voi chiamate "odio" il gettar luce sugli errori di Kiko e Carmen. Dunque voi amate le tenebre: solo le tenebre non vogliono accogliere la luce.

    RispondiElimina
  44. Ed ecco perchè si continuano a fare messe separate, in cui il protagonismo dei laici dà l'impressione di una maggior partecipazione.
    ----------------------------------
    Mi dispiace Michela ma non vuoi capire.A parte che non esistono Messe separate,la Messa è sempre un atto liturgico comunitario.
    Quindi quanto dici è sbagliato teologicamente.La Messa investe sempre tutta la Chiesa,nel Credo professiamo la Comunione dei Santi.Anche se il sacerdote celebra da solo in una cappellina sperduta lo fa sempre in comunion con tutta la Chiesa anche se fisicamente è da solo.Quindi commetti un errore molto grossolano dal punto di vista teologico.

    Inoltre le celebarzioni CNC sono aperte a tutti e fanno parte della pastorale domenicale della parrocchia(Cnf.Art 13 Statuto)quinci c' un grosso errore di fondo nel tuo ragionamento.

    Quale sarebbe poi questo protagonismo dei laici Michela?Il fatto che i laici facciano le monizioni o risonanze,peraltro
    permesse,per te è protagonismo? Beh è un giudizio molto stupido e superficiale.Queste prassi non vogliono dare maggiore spazio ai laici ma aiutarli in questo percorso di fede sulla scorta del grande significato pedagogico didattico che la liturgia ha e che anche la SC ha sottolineato.
    Oltretutto io spero tu non preferisca il clericalismo pre conciliare o certi difetti della liturgia pre conciliare nelle quali i laci erano,tuttalpiù, una cornice,non necessaria, alla celebrazione.Nel Cammino si celebra molto bene e la fruttuosa e attiva partecipazione auspicata dalla Sacrosantum Concilium è attuata molto bene.

    Quindi Michela parli con grande pressapochismo,ripetendo i soliti clichè propagandisti ai quali non cerdete neanche più voi.

    Magari anche in tante parrocchie si celebrasse come nel Cammino!Con quella attenzione,partecipazione,
    amore!Vedremmo le parrocchie rinascere.



    RispondiElimina
  45. Credo che l'argomento continuità/discontinuità con il seder sia, oggi, uno dei punti fondamentali. Scommetto che molto presto assisteremo a catechesi, conferenze/lezioni che i nc farannoa tutta la chiesa su questo argomento, che nonostante quello che dice l'anonimo è molto studiato nel cammino.
    ................................

    Continuità discotinuità?Ma cosa dici Michela?Le catechesi ci sono già e te le ho citate Sacrametum Caritatis e altri e non sono di Kiko ma dle Papa.Continuamente dopo il Vaticano II la Chiesa ha sottolineato la stretta connessione tra cristianesimo ed ebraismo c'è l'imbarazzo della scelta nel cercare i documenti che ne parlano.Ma il Cammino è un itinerario di formazione cattolica non ebraica Michela.Spero alcmeno che credi al Papa che è già beato.
    ..........................

    Mi viene, però, da ridere pensare ai neoc che giustificano il seder davanti agli ortodossi!e difatti con gli ortodossi parlano di bellezza e dignità della Liturgia.
    E contemporaneamente cercano di convincere i cattolici che la Messa è un seder con il pane e vino 'trasformati': un valore aggiunto che gli ebrei non hanno.
    ---------------------------------
    Ma cosa dici'Tu sei una persona confusa e in malafede che dice un sacco di stupidaggini.

    RispondiElimina
  46. Ha scritto tripodio:
    E' stato Kiko stesso a gridare che le celebrazioni neocatecumenali ripropongono la Pasqua Ebrea.

    ---
    E cosa c'è di male se si riconosce una continuità ? Mi sembra che tutto il Cristianesimo sia una continuità dei riti ebraici o no ?
    Non sono forse i nostri fratelli maggiori.
    Noi siamo o no l'olivastro, mentre gli ebrei sono l'olivo ?
    Se l'affermazione di kiko è un'affermazione storica non vuol per forza dire che è il fine.
    Se Tripudio non riesce a vedere significa che qualcosa lo accieca e posso dire che il suo accecare è dato dall'odio che però Lui vuole trasformare in ragione.
    A buon intenditore poche parole.

    RispondiElimina
  47. Rispondo brevemente al neocatecumenale che ogni 3 insulti infila in mezzo una stupidaggine.

    1) se è convinto che noi stiamo calunniando il Cammino, ci dimostri che Kiko non avrebbe detto le cose che in realtà ha detto; ci dimostri che le foto sono tutte opera di abilissimi falsari, e ci dimostri che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non hanno mai criticato le liturgie kikiste-carmeniste.

    2) a proposito di "continuità col Seder": l'unica cosa che interessa ai neocatecumenali al momento della Comunione è il... Sedere. Nei documenti del Concilio Vaticano II a cui loro si dichiarano tanto fedeli, non c'è traccia né della "comunione seduti" né del Seder ebraico.

    3) la continuità con l'ebraismo c'è solo sul piano spirituale e comunque "continuità" non significa "ripartire dall'ebraismo" (come invece suggeriscono tutti gli orpelli ebraici kikisti-carmenisti). Ricordiamo che l'ebraismo successivo a Cristo si è evoluto molto; è un errore madornale pensare che l'ebraismo di oggi consista nell'ebraismo dei tempi di Cristo. Non sono io a dirlo, ma il rabbino Neusner, stimato da Benedetto XVI.

    4) inutile negarlo: le liturgie kikiane-carmeniane sono veramente "separate" da quelli che i neocat sprezzantemente chiamano "cristiani della domenica". Ho raccolto personalmente diverse testimonianze di fedeli che in buona fede desideravano partecipare alle liturgie dei "kikos" e sono stati invece o esclusi, o tenuti ai margini e trattati praticamente come elementi disturbatori.

    5) voi invocate i documenti della Chiesa per giustificare le vostre liturgie, ma non invocate mai i documenti in cui la Chiesa corregge le vostre liturgie. Troppo comodo fare lo "spiegone" come il primissimo commento di questa pagina (24 agosto 12:58) e nel frattempo disubbidire platealmente alle chiare e semplici decisioni di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.

    6) il protagonismo dei laici nelle liturgie kikiane è qualcosa di imbarazzante (oltre che abuso liturgico): interminabili "monizioni", "risonanze", "testimonianze", un guazzabuglio di parole sempre uguali, troppo spesso dette tanto per parlare (sono guai se il cosiddetto "catechista" pensa che tu non "partecipi"), sono spessissimo senza né capo né coda e farcite di un'ignoranza abissale... Le parole dei laici neocatecumenali finiscono per coprire la Parola di Dio (la prima lettura dura 40 secondi, ma è preceduta da una bislacca "monizione" di 25 minuti!)

    7) le parrocchie le vediamo già rinascere laddove rinasce la fede grazie alla Tradizione e al Magistero, non grazie ai piani d'assalto di Kiko che affermano (non ridete) che il Cammino deve presentarsi come un "carisma", non come un "gruppo" (altrimenti non potrà invadere le parrocchie e "kikizzarle"). Kiko inoltre insinua che "canta al Signore" solo l'assemblea che canta i canti di Kiko...

    Insomma, la tattica del nostro caro fratello neocatecumenale dei commenti delle 12:50 e 12:54, è sempre la solita: "coprire" con paroloni grossi ("la Messa è sempre un atto liturgico comunitario, quindi quanto dici è sbagliato teologicamente") gli errori del Cammino (le liturgie kikiste-carmeniste ripetutamente condannate da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI dal 1983 ad oggi: vedi link sopra).

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  48. 4) inutile negarlo: le liturgie kikiane-carmeniane sono veramente "separate" da quelli che i neocat sprezzantemente chiamano "cristiani della domenica". Ho raccolto personalmente diverse testimonianze di fedeli che in buona fede desideravano partecipare alle liturgie dei "kikos" e sono stati invece o esclusi, o tenuti ai margini e trattati praticamente come elementi disturbatori.

    Dici bene: disturbatori, perché, tra l'altro, non possono assistere alle "risonanze" (ulteriore elemento di difformità dai libri liturgici), che esprimono anche cose strettamente personali che non DEVONO uscire dall'ambito della comunità

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  49. il protagonismo dei laici nelle liturgie kikiane è qualcosa di imbarazzante

    vedi anche i cosiddetti ostiari incaricati della "fractio panis" che spetta solo al sacerdote...

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  50. Tripudio ha detto:
    "il rabbino Neusner, stimato da Benedetto XVI"
    Certo, la persona è stimabile. Questo, però, senza dimenticare che l'accusa di Neusner a Cristo è quella che Gesù ha aggiunto Se Stesso alla Torah. Un'aggiunta non da poco, non crede il nostro fratello neocatecumenale? E, se l'aggiunta non è da poco per noi, val più la discontinuità, o la continuità?
    E' una questione di misura del tempo: io dico "Avanti Cristo" e "Dopo Cristo". Con tutto il rispetto per "i fratelli maggiori".

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  51. 1) se è convinto che noi stiamo calunniando il Cammino, ci dimostri che Kiko non avrebbe detto le cose che in realtà ha detto; ci dimostri che le foto sono tutte opera di abilissimi falsari, e ci dimostri che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non hanno mai criticato le liturgie kikiste-carmeniste.
    ----------------------------------
    Quello che Kiko voleva dire in quella intervista si capisce benissimo,basta voler capire.
    Ma poichè siete dei buffoni ,
    pagliacci,persone in malafede distorcete completamente il significato delle sue parole.
    ma voglio darvi soddisfazione anche se so già che sarà inutile siete troppo cretini.

    Allora leggete bene:


    Noi l’abbiamo finora sempre fatta da seduti, e non per disprezzo, ma perché per noi è sempre stato molto importante comunicarsi anche con il Sangue. Nelle comunità portiamo avanti infatti una
    "CATECHESI"basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall’Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa.
    -----------------------------------
    Casomai vi fosse sfuggito ho messo in maiuscolo il termine catechesi.
    Allora in italiano fare una catechesi basata sulla Pasqua ebraica non significa CELEBRARE LA PASQUA EBRAICA!E' una cosa semplice la potete capire anche voi !

    Tra l'altro,anche se volessimo,sarebbe impossibile celebrare la Pasqua ebraica per un motivo molto semplice,non siamo ebrei ma cattolici.Non apparteniamo alla religione ebraica siamo battezzati cresimati nella Chiesa Cattolica.

    Nell'ebraismo poi non esiste l'Eucarestia cattolica,anzi per gli ebrei,consacrare il pane e il vino credendo che diventino realmente il Corpo e Sangue di Cristo che è il Figlio di Dio,è addirittura una bestemmia,
    idolatria.Nè esiste il Sacerdote come lo intendiamo noi Cattolici.
    Per questo non sarebbe possibile.

    Allora che ha voluto dire Kiko?
    Molto semplice!Aprite bene le orecchie!Ha voluto spiegare il Mistero Pasquale che si attualizza nell'Eucarestia non in modo teorico,astratto,con immagini filosofiche ,ma con una immagine che è quella del popolo ebraico nella storia dell'esodo il quale nella Pasqua è passato dalla schiavitù dell'Egitto alla libertà e alla terra promessa.

    Attraverso questa immagine Kiko vuole spiegare ciò che Cristo opera nell'Eucarestia attraverso il Mistero Pasquale portandoci dalla morte alla vita IN MODO ESISTENZIALE ONTOLOGICO.

    Allora usando questo schema catechetico il PANE E IL VINO diventano l'emblema del Mistero Pasquale che ci salva e ci porta dalla morte alla vita.Ma restano il Corpo e Sangue di Cristo transustanziati non sono il pane e il calice ebraici.

    Rappresentano,in questo schema catechetico, il passaggio dalla morte alla vita,dalla schiavitù alla libertà.Questo vuole dire Kiko.E' quindi un parallelismo che vuole illustrare il Mistero Pasquale.Quello di Kiko quindi è un metodo,uno stile catechetico attraverso il quale si vuole illustratre in modo esistenziale ,
    ontologico il significato del Mistero Pasquale che si attualizza nell'Eucarestia.Lo ricordo che il CCC afferma che la liturgia
    significa e realizza principalmente
    il Mistero Pasquale CCC 1085
    .Quindi non è solo la riattualizzazione incruenta del sacrificio di Cristo sulla croce ma di tutto il Mistero Pasquale cioè passione,morte,
    resurrezione,glorificazione e tutto ciò che il Figlio di Dio incarnandosi ha operato per la redenzione dell'umanità.Così stanno le cose poi potete continuare a raccontare tutte le scemità che volete ma se lo fate continuerete ad sssere dei pagliacci,buffoni che raccontano favole e distorcono la verità.

    Dire che Kiko vuole celebare quindi la Pasqua Ebraica è una emerita cretinata!!Una stupidaggine detta in malafede con chiaro intento propagandistico.

    Se non pubblicate confermate di essere delle persone poco serie,dei commedianti da quattro soldi.Venduti per far soldi!



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  52. mic ha detto...
    il protagonismo dei laici nelle liturgie kikiane è qualcosa di imbarazzante

    vedi anche i cosiddetti ostiari incaricati della "fractio panis" che spetta solo al sacerdote
    -------------------------------
    Sei una bugiarda gli ostiari non fanno nè hanno mai fatto la fractio panis.Sei una bugiarda,ipocita!Questa è una calunnia.Non ti vergogni?Sei una donna matura,quasi anziana,dici le bugie come i bambini.Non ti hanno insgnato che le bugie sono peccato?

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  53. Non vedo il mio commento pubblicato
    significa che ho colto nel centro.
    fate così quando non sapete che pesci pigliare.

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  54. In effetti diventa noioso rispondere ai deliri di certi neocatecumenali (sempre lo stesso?)


    Caro fratello neocatecumenale delle 14:28, grazie per aver dimostrato di essere un ottimo esperto della mistificazione.

    Anzitutto qui la questione non è di "riconoscere una continuità", perché con adeguati trucchetti verbali uno può in qualsiasi cosa "riconoscere una continuità" e fare quindi di testa sua.

    Facciamo un passo indietro.

    Nell'Ultima Cena, Nostro Signore ha fatto qualcosa di "eccezionale". Non ha detto "fate questo in continuità con la Pasqua ebraica" ma ha detto «fate Questo in memoria di Me». Ha letteralmente "istituito" qualcosa di nuovo: l'Eucarestia.

    La Messa è dunque la ripetizione incruenta del Sacrificio della Croce; non è un banchetto di allegria, tanto meno una pasqua ebraica.


    Sentiamo cosa ne pensa Kiko: «"Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall’Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa».

    In venti secoli di santità della Chiesa, nessun santo ha mai pensato di regredire la Messa a "santa cena" (ideuzza che invece venne a Lutero), nessun santo si è mai permesso di assegnare nuovi significati all'Eucarestia (neppure Lutero si permise di farlo).

    E invece, dopo venti secoli di Tradizione cattolica, se ne escono Kiko e Carmen e "portano avanti una catechesi" estranea alla plurimillenaria Tradizione e al plurimillenario Magistero.

    E tutte queste nuove invenzioni tu come le hai chiamate? "Riscoperta della pasqua ebraica"?

    Con lo stesso criterio io potrei "riscoprire" una qualsiasi cosa vecchia di un paio di millenni (le abluzioni rituali degli ebrei?) e introdurla proditoriamente nella Messa... Cioè, quel che dici tu stesso, ha come conseguenza l'affermare che chiunque potrebbe considerare la Messa un giocattolo come i mattoncini delle costruzioni, montabile e smontabile a piacere.

    Che è esattamente ciò che Kiko e Carmen hanno fatto tra il 1964 e il 1968, "inventando" la liturgia neocatecumenale infischiandosene della Tradizione della Chiesa e del Magistero della Chiesa.

    E introducendo abusi liturgici (dalla "Comunione sulla mano" in poi) quando ancora c'era la liturgia tradizionale in latino! Kiko e Carmen hanno sempre odiato la liturgia tradizionale!

    RispondiElimina
  55. Sei una bugiarda gli ostiari non fanno nè hanno mai fatto la fractio panis.Sei una bugiarda,ipocita!Questa è una calunnia.Non ti vergogni?

    Se non la fanno gli ostiari, ma ho esperienza diversa, la fa un "responsabile" come Alessio.
    E dunque? Chi è che dice il falso, trattandosi di una atto che spetta al sacerdote?
    Dov'è il rispetto dei libri liturgici?

    Il resto del tuo post è spazzatura.

    RispondiElimina
  56. È noioso anche il delirante commento delle 16:34.

    Molto brevemente:

    - quando Kiko dice "noi facciamo così e non per disprezzo" sta dicendo in realtà "noi facciamo abusi liturgici, però abbiamo la scusa che non è per disprezzo"

    - quando Kiko dice "noi portiamo avanti una catechesi basata sulla pasqua ebrea" in realtà significa "a noi non ce ne importa niente dell'insegnamento della Chiesa: vogliamo fare a modo nostro, vogliamo sentirci ebrei, vogliamo scimmiottare gli ebrei" (in venti secoli di santità cristiana, nessun santo cattolico si era mai rintanato nell'ebraismo tanto per avere qualcosa di esotico da fare)

    - il termine "catechesi" indica qualcosa che si insegna. Kiko e Carmen, autoeletti maestri e iniziatori, vi hanno inondati con le loro bislacche elucubrazioni ampiamente smentite dall'insegnamento della Chiesa come hanno dimostrato in tanti, a cominciare da padre Enrico Zoffoli, semplicemente accostando le fandonie neocatecumenali al Magistero Pontificio

    - il problema "ebraico" dei neocatecumenali è proprio quello di infilare parodie dell'ebraismo nelle loro liturgie (si vedano gli articoli in vendita nei vari kiko-shop italiani) e nelle loro cosiddette "catechesi" (Kiko: "significare... significare... pasqua ebraica...")

    - anche stavolta il delirante neocatecumenale (sempre lo stesso?) confonde il particolare con l'universale, confonde la parodia col testo originale, confonde le manie di ebraismo neocatecumenali con l'ebraismo stesso

    - tutto questo disprezzo neocatecumenale per le "immagini filosofiche" e per "l'astratto" è un'altra delle genialate di Kiko per sottrarre i neocatecumenali dall'insegnamento sicuro della Chiesa; è la Chiesa stessa a servirsi di "espressioni astratte" (si veda per esempio il termine "procede dal Padre e dal Figlio"), è la Chiesa stessa ad usare "immagini filosofiche" (si veda per esempio "transustanziazione"), e Kiko, nel volersi staccare dal sicuro insegnamento della Chiesa, finisce per inventare una cosa posticcia e bizzarra (e in fin dei conti eretica)

    - tutto questo senza contare che la nostra mente conosce attraverso le astrazioni (lo dice non il sottoscritto ma san Tommaso d'Aquino)

    - il passaggio dall'Egitto alla Terra Promessa è un episodio della storia del popolo ebraico, episodio che la Chiesa ha ripreso volentieri attraverso il significato simbolico, come "prefigurazione", eccetera, ma resta sempre un episodio dell'Antico Testamento

    - quando tu parli di "rappresentare il passaggio dalla morte alla vita" eccetera eccetera, stai parlando di significati appioppati da Kiko al Sacramento, come se il Sacramento valesse per il "significato" che gli si dà, e questa è l'eresia antieucaristica che si nasconde sotto il nome di "transignificazione" e "transfinalizzazione"...

    - visto che dici che noi guadagneremmo un sacco di soldi, ci vuoi spiegare in base a cosa li guadagniamo? parli proprio tu che fai le raccolte fondi e fai girare il sacco nero finché non si raggiunge la cifra prestabilita dalla gerarchia kikista-carmenista?

    - infine vorrei sapere cosa significa per te "in modo esistenziale ontologico"... tu non sai nemmeno azzeccare la grammatica italiana, e poi vieni qui a pontificare contro di noi parlando di "esistenziale" e di "ontologico"?

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  57. MA PERCHÈ continuate a dare spazio a Pasquale T., è non solo di una volgarità e di una rozzezza deprecabili, ma sapete anche che mente e conoscete il suo fanatismo!

    Che basti sapere che Kiko Arguello ha detto che obbedire al Papa, e cioè modificare la sua creatura liturgica, e cioè celebrare il Culto al Signore, COME LA CHIESA LO DOMANDA E COMANDA, sarebbe stata una CATASTROFE.

    La Liturgia della Chiesa una CATASTROFE per le catechesi del signor Arguello!
    Ma a parte questo TOUT VA BIEN MADAME LA MARQUISE!

    RispondiElimina
  58. PER FAVORE LIBERATE QUESTO SPAZIO DA PASQUALE T.

    Non è perchè è la peggiore pubblicità per il cnc che bisogna concedergli lo spazio che state concedendogli.

    Non credete?

    Gli avete già risposto INNUMEREVOLI VOLTE, questo blog è pieno non solo dei suoi "contributi" ma dellle vostre e nostre pazienti risposte.


    RispondiElimina
  59. Condivido il parere di Luisa. Gli interventi di questo fanatico squalificano il blog e le discussioni. Lo si riconosce immediatamente perché logorroico, incoerente, privo di una propria ideazione e assolutamente incapace di partecipare a una discussione senza offendere con 'gentilezze' tipo cretino, deficiente, ignorante.

    In quella specie di blog, dal quale prima o poi si allontanano gli stessi neocatecumenali, oggi c'è scritto:
    "Ho trovato il discorso dell'Angelus di oggi del Papa molto aderente al blog 'Osservatorio' praticamente li ha descritti.Ha parlato di falsità e di Giuda che vivva nella falsità e per questo era figlio di satana. Una descrizione perfetta".

    Ci troviamo, purtroppo, al cospetto di un fanatismo estremo, uno di quelli che, nella vita reale, dovesse veramente essere un catechista, sono capaci di mettere in pratica le peggiori nefandezze e persecuzioni che abbiamo letto in qualche caso limite, nel Cammino. Si rischia, allora, di farlo incattivire più di quanto non lo sia già e qualche poveraccio potrebbe pagarne lo scotto: è significativo il suo riferimento a Giuda e ai figli di satana.

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  60. ciao , quel Giuesppe Gennarini che avevate citato è anche autore di un articolo sul Foglio (22 gennaio 2005) dal titolo: IL MESSIA E' GIUNTO A BROOKLYN , che è praticamente un panegirico del messianismo LUBAVITCHER:
    http://www.ilvangelo-israele.it/archivio/messia_brooklin.pdf
    Molto interessante,per chi conosce bene dall'interno il cammino,l'ultimo ampio paragrafo della pagina 2. Impagabile la chiosa finale dell'articolo...

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  61. Giuseppe Trini ha detto...

    Perché nessuno risponde al povero Ruben?

    Mi dispiace per voi ma sono ancora
    "vivo e vegeto",poi si vedrà...

    Ruben

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tranquillo Ruben, mai pensato o augurato il contrario. Vorrei solo che ti togliessero ogni dubbio visto che di me, nonostante la citazione annessa, non ti fidi...

      Elimina
  62. Non ribatto punto per punto le corbellerie di questo caro anonimo. Mi basta una semplice affermazione, gia detta e la cui fonte diretta sono gli Atti degli apostoli.

    Eppure San Paolo celebrava la Domenica.


    Gv

    RispondiElimina
  63. @anonimo 20,44
    L'articolo di Gennarini era già stato citato in questo blog. Il testo è estremamente interessante perché, in alcuni punti, chiarifica anche l'interesse dell'autore (e quindi dell'organizzazione della quale è esponente non secondario, al punto che gli è dato di comunicare su giornali a diffusione nazionale) per il "mare sotterraneo che solamente i grandi studiosi del Talmud e della Cabala conoscono". Personalmente, al posto dell'articolista, avrei omesso la la disciplina del "carro di Ezechiele" ridotta a "dottrina segreta", considerando che Kiko con la Merkavah è fissato e la propina in tutte le salse. Le ruote del carro le dipinge perfino dietro il suo crocifisso (la “c” minuscola è intenzionale) con il pettorale ebraico!
    L'articolo, in verità, aggiunge poco o niente a quanto normalmente si commenta in questo blog: le concezioni neocatecumenali, come quelle dei Lubavitcher, non hanno niente a spartire con l'ortodossia né cristiano-cattolica né ebraica, fino a prova contraria assolutamente maggioritarie rispetto a questi gruppi. Diciamolo pure esoterismo giudaico-cristiano, dopo averlo letto. Non si capisce, quindi, quale "nuova luce" nei rapporti tra cristianesimo ed ebraismo abbia visto il signor Gennarini. Un nuovo enigma, semmai, l’articolo del 2005 pone (giacché non pare redatto per l’ordinario lettore di un giornale quotidiano, che poco o niente avrebbe capito): a chi intese rivolgersi, il signor Gennarini? A un qualche “mare sotterraneo di studiosi del Talmud e della Cabala”, viene da sospettare.

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