mercoledì 17 gennaio 2018

Prima disposti a battaglione, poi in semicerchio, ma sempre alla scuola del trettre doctor Arguello, detto Kiko..

"Estoy aquí para hacerte
una oferta única, así que escucha.":
Cioè, in pratica: "Giovani!
Lasciate perdere ogni altra cosa!
A distruggervi ci penso io!"
A margine della testimonianza di Friedrich G. commentiamo un estratto, a partire da un dettaglio solo apparentemente secondario:
- C'erano parecchie altre strane abitudini. Ad un incontro di quelle catechesi iniziali, dato che l'uditorio era di sole 15 persone, mi sarei aspettato che ci sedessimo in cerchio così da poterci vedere gli uni gli altri. Ma i posti erano disposti in linea dritta, a tre a tre. Quando una volta tentai di disporle in modo un pochino più curvo prima della lezioncina, la disposizione venne immediatamente corretta da uno dei "catechisti".
- Non erano ammesse né discussioni, né domande.
Anzitutto un commento da Lino:

Le testimonianze veritiere si comprendono dai particolari. L'autore [Friedrich] riferisce di aver lavorato per IBM, azienda nella quale l'education e il training sono di casa.
Nei gruppi in formazione di piccole dimensioni, per favorire soprattutto le discussioni di gruppo e con il docente, si dispongono i posti a sedere dei discenti in semicerchio, attorno alla cattedra. È la prima operazione che ho sempre fatto compiere ai tutor, prima di iniziare una lezione orientata a 15-20 persone. Nella prassi del Cammino questo non avviene: la comunicazione deve essere one-way, unidirezionale dal "catechista" ai catechizzati, guai a stimolare domande, a consentire interventi che potrebbero mettere in crisi gli ignorantissimi catechisti del Cammino.


Tipica disposizione dell'assemblea
neocatecumenale a Porto San Giorgio
Vale la pena di analizzare anche questi aspetti di "forma".
Possono sembrare secondari, ma nulla è affidato al caso nel Cammino Neocatecumenale, oramai questa è una certezza.

Allora cerchiamo di capire.

Si dice, come prima cosa quando iniziano le catechesi, che tutto è fondato sull'«ascolto».
Non c'è spazio alcuno per il "dialogo".
L'«annuncio» neocatecumenale va fatto tutto d'un colpo, in un sol fiato, senza interruzioni, una predicazione in cui quasi sempre si alternano due catechisti alla volta.
Neanche alla fine dei singoli incontri è previsto un tempo di discussione, né quando si danno dei piccoli questionari, finalizzati alla singola catechesi di quella sera.
Terminato il percorso - che si conclude poi con la "Convivenza di due giorni" in cui "nasce" la comunità -, c'è il cosiddetto "giro d'esperienza", ma si tratta di esperienze pilotate, ossia si risponde a precise domande e solo a quelle: l'esperienza della predicazione stessa a un livello esistenziale e personale, e la risposta finale alla domanda: "Pensi di continuare?"...

Qui si apre l'ingresso al nuovo mondo neocatecumenale, a quello che abbiamo preferito chiamare - col senno di poi, e con un poco di ironia (ma non troppo!) - il Paese dei balocchi di Kiko Mangiafuoco.
Qui si inaugura un percorso dove il cervello, stordito dalle innumerevoli trovate che si susseguiranno nel tempo, finisce ibernato sine die: ma, intanto, è bene comprendere subito che musica suona e adeguarsi, senza tante complicazioni.
Qualora, nonostante il controllo sulla platea discente, scaturisca qualche domanda, il catechista ha il blocco pronto e risponde: «Ora non puoi capire, capirai dopo!» portando arbitrariamente l'esempio del neonato che, per ora, non può mangiare cibo solido, ma deve nutrirsi solo di latte!
Proiettando tutto il più bello da vivere, scoprire e comprendere in prospettiva, in un futuro che, come l'esperienza ci ha insegnato, mai diventerà presente.
Solo dopo la nascita della "creatura" tutte le riunioni del gruppo si svolgeranno rigorosamente con la disposizione a semicerchio; se necessario si moltiplicheranno le file, ma mai più sarà consentito mettere le sedie, come durante tutto il periodo di catechesi, "a battaglione"; cosicché i componenti della neonata assemblea, che hanno insieme pronunciato l'AMEN, si guarderanno frontalmente gli uni gli altri, da ora in poi, in ogni incontro.

Un solo rilievo, in conclusione:

Possiamo dire che inizia così, dopo la rigida consegna dell'"Ascolto", una sorta di controllo interno reciproco.
Ognuno, con ben inculcate dentro la propria testa - progressivamente svuotata di ogni altra convinzione - le famose consegne e con la sola costante sua presenza agli incontri - resi accessibili solo a chi ha pronunciato il fatidico AMEN - diventa controllore del fratello, che a sua volta lo controlla.
Si moltiplicheranno, così, i giudizi, le competizioni, le "spionate" e le delazioni ai cosiddetti "catechisti"; cominceranno, di pari passo, a profilarsi i futuri candidati ai vari carismi, che prenderanno consistenza dal primo scrutinio in poi.

...Ma tutto iniziò, un giorno, con il fatidico: "Dio ti ama così come sei!"... "Sia cancellata la parola DOVERE"... e poi subito dopo il dovere ritorna imperativo: "Non esiste cammino neocatecumenale senza obbedienza ai catechisti! (e chi non voglia obbedire, che se ne vada subito!)".
_____________________

Ringraziamo Lino per la sua ulteriore, illuminante riflessione che ci fa progredire veloci nel percorso intrapreso perchè, sempre più, LUCE sia fatta:

Il post coglie un aspetto fondamentale del CNC, al quale credo non si sia dedicato l'interesse che merita: la metodologia formativa. Merita interesse perché l'analisi della metedologia formativa del CNC dimostra un dato inoppugnabile: il Cammino fu "progettato" a tavolino, e certamente non da Kiko né da Carmen, non erano in possesso di queste competenze, Kiko meno di zero (gli ultimi Annunci nei quali si è fatto "professore" lo dimostrano).
Ho lavorato per decenni, ai massimi livelli nazionale e regionale, come dirigente o consulente nella formazione scolastica, professionale, in collaborazione con dirigenti scolastici, professori universitari, direttori di aziende pubbliche e private, assessori regionali. So di cosa parlo.
Della comunicazione one-way, unidirezionale dal catechista ai catechizzati, stile classi scolastiche, ne discussi nel mio saggio: la disposizione inibisce, perlomeno limita al massimo, l'interattività tra docente e discenti e tra gli stessi discenti. Perciò, in particolare, i formatori di discipline come "Comunicazione", "Lavorare in gruppo", "Problem solving" e altre (relative per lo più alle conoscenze/competenze dette "trasversali") la rifiutano.
Non, conoscevo invece, ciò di cui Pax ha informato: "Solo dopo la nascita della 'creatura' tutte le riunioni del gruppo si svolgeranno rigorosamente con la disposizione a semicerchio".
Ebbene: la disposizione a semicherchio (o a ferro di cavallo) serve al formatore anche per conoscere e controllare meglio i discenti, identificare dalle discussioni che si stimolano il "leader positivo" e il "leader negativo" della platea, elaborare strategie per la gestione del gruppo, specie quando questo per le sue caratteristiche non è semplice (lavoratori in CIG; lavoratori ai quali le aziende vogliono trasferire innovazioni di processo o di prodotto o variazioni nell'organizzazione produttiva; studenti di istituti scolastici turbolenti, ragazzi del disagio giovanile).
No, anche da questi elementi formali si deduce che il CNC non è stato "pensato" da un pittore spagnolo e da una ex suora.


D'altra parte chi compie il bene non ha paura di venire alla LUCE.
Giovanni 3,20s.
20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.

22 commenti:

  1. Notizie da Guam: dopo che è stato chiuso il seminario Redemkikos Mater è stata anche chiusa la "facoltà" teologica farlocca che vi era annessa (quella gestita dai kikos completamente alla carlona).

    Ma la questione non finisce qui, perché c'è ancora da affrontare il caso del vescovo pedofilo neocatecumenale e dei preti pedofili che lui aveva coperto, e delle centocinquantacinque azioni legali già iniziate a loro carico.

    E dunque rispunta fuori la vendetta di Filoni: impedire a Byrnes di "monetizzare" la property di Yona, in modo da mandare in rovina tutta l'arcidiocesi. Gran bella soddisfazione vendicarsi di coloro che hanno rivelato le magagne del Cammino, eh? Oppure il potente Filoni teme "qualcuno"?

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    1. Piccolo promemoria per i fratelli del Cammino.

      Sul vescovo pedofilo neocatecumenale pendono numerose serie accuse e per poterlo spacciare per "innocente perseguitato" occorre riuscire a dimostrare in modo convincente che sarebbero tutte false dalla prima all'ultima. Il che implica trovare una motivazione seria (finora mai trovata) per spiegare per quali assurdi motivi diversi uomini ci si sono giocati la faccia e la reputazione quando non avevano nessuna copertura legale. Ed implica anche il fatto che qualsiasi metodo che non parta dal confronto serrato con la verità è una menzogna.

      Sono anni che i kikos annunciano imminenti "sorprese" che teoricamente dovrebbero "chiudere la bocca" a chi ha fatto notare le magagne del Cammino (ad esempio ce le annunciarono ripetutamente quando... stavano facendo la famosa truffa "tutto all'insaputa del Papa"). Finora le "sorprese" le hanno avute solo loro: quello che appena due anni fa era il rigoglioso seminario neocatecumenale di Guam oggi non esiste più (e dalla primavera 2016 non ha sfornato né presbiteri, né diaconi, nemmeno un'ammissione ai candidati all'ordine sacro, niente, proprio niente), e tutta la Grande Truffa della Deed Restriction organizzata con precisione chirurgica e segretezza esasperata fin dal 2011 per far piovere nelle mani dell'equipe Gennarini-Gennarini-Pochetti la proprietà dell'immobile, è stata completamente sventata.

      È per questo che ai neocatekikos, privati del "loro" seminario formalmente e giuridicamente e materialmente, e col loro vescovo pedofilo neocatecumenale prossimo all'essere spretato, e con in vista un drastico ridimensionamento del Cammino nella diocesi, non resta altro che la perfida vendetta contro la diocesi stessa.

      Il che conferma - se mai ce ne fosse ancora bisogno - che il Cammino è opera del demonio, quello vero, nemico irriducibile della Chiesa, della giustizia, della verità, della liturgia, della fede.

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  3. Il post coglie un aspetto fondamentale del CNC, al quale credo non si sia dedicato l'interesse che merita: la metodologia formativa. Merita interesse perché l'analisi della metedologia formativa del CNC dimostra un dato inoppugnabile: il Cammino fu "progettato" a tavolino, e certamente non da Kiko né da Carmen, non erano in possesso di queste competenze, Kiko meno di zero (gli ultimi Annunci nei quali si è fatto "professore" lo dimostrano).
    Ho lavorato per decenni, ai massimi livelli nazionale e regionale, come dirigente o consulente nella formazione scolastica, professionale, in collaborazione con dirigenti scolastici, professori universitari, direttori di aziende pubbliche e private, assessori regionali. So di cosa parlo.
    Della comunicazione one-way, unidirezionale dal catechista ai catechizzati, stile classi scolastiche, ne discussi nel mio saggio: la disposizione inibisce, perlomeno limita al massimo, l'interattività tra docente e discenti e tra gli stessi discenti. Perciò, in particolare, i formatori di discipline come "Comunicazione", "Lavorare in gruppo", "Problem solving" e altre (relative per lo più alle conoscenze/competenze dette "trasversali") la rifiutano.
    Non, conoscevo invece, ciò di cui Pax ha informato: "Solo dopo la nascita della 'creatura' tutte le riunioni del gruppo si svolgeranno rigorosamente con la disposizione a semicerchio".
    Ebbene: la disposizione a semicherchio (o a ferro di cavallo) serve al formatore anche per conoscere e controllare meglio i discenti, identificare dalle discussioni che si stimolano il "leader positivo" e il "leader negativo" della platea, elaborare strategie per la gestione del gruppo, specie quando questo per le sue caratteristiche non è semplice (lavoratori in CIG; lavoratori ai quali le aziende vogliono trasferire innovazioni di processo o di prodotto o variazioni nell'organizzazione produttiva; studenti di istituti scolastici turbolenti, ragazzi del disagio giovanile).
    No, anche da questi elementi formali si deduce che il CNC non è stato "pensato" da un pittore spagnolo e da una ex suora.

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  4. La posizione a battaglione tende a ripetersi quando si fanno i successivi scrutini o gli annunci, cioè quando c'è di mezzo il famoso mamotreto di divina ispirazione, anche se addolciti da una disposizione ad ala, ma sempre a debita distanza dalla presidenza saldamente presidiata dalla équipe dei catechisti. Anche la posizione delle sedie riflette il ruolo di deferente ascolto della comunità. Così pure, nei rari momenti in cui avvengono degli scambi, essi sono unidirezionali, catechista - adepto, e sempre il catechista ha incontestabilmente ragione.
    Anche quando i catechisti non sono presenti e le sedie vengono disposte a circolo, comunque, come durante lo scambio di esperienze nella convivenza, il fratello che prende la parola esprime un proprio sentire incontestabile. Non esiste il dialogo inteso come percorso che potrebbe portare a una modifica di prassi e atteggiamenti, perché nulla, nel cammino, è modificabile. Si tratta di un semplice beccarsi a vicenda, come i capponi che, a testa in giù, Renzo porta all'Azzeccagarbugli. Alla fin fine, anche i grandi catechisti, sono appesi a testa in giù, e, se si permettono un azzardo, valgono meno di un cappone.

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    1. "anche i grandi catechisti ... se si permettono un azzardo, valgono meno di un cappone."

      In una grande convention con Kiko Arguello in persona, il maestro interrogava diverse famiglie, fra cui una di itineranti dei quali non ricordo assolutamente il nome (parliamo di 10 anni fa). La trimurti della tristezza era schierata dietro al tavolo alla X-factor, come al solito, e chiamava uno dopo l'altro. Arriva un tizio, si presenta, presenta moglie e numero di figli e poi da una breve esperienza. Si alzò di seguito la moglie. Kiko in quel momento sembrava leggermente distratto, ma poi sentendo la sua voce si alzò e tuonando come un indemoniato disse: "Tu stai seduta, stai zitta, non puoi parlare che sei piena di peccati! Che vieni a fare qui!" e lei miserrima umiliata davanti ad almeno 500 persone si sedette e non parlò più.
      Ecco Kiko, ecco il suo "metodo". Vero quanto dici: i grandi catechisti, che sopportano questo insopportabile trombone spagnolo egocentrico, narcisista e dispotico da cinquant'anni non valgono un fico secco, neanche se sono super-sottomessi e obbedienti.

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  5. Più gli annunci che gli scrutini, salvo il secondo passaggio. Lo scrutinio si svolge in assemblea generalmente a semicerchio, ma il centro è sempre il catechista che parla e la comunicazione è unidirezionale nel senso psicologico del termine. Lo scrutinato può interloquire ma solo in senso positivo, così come si vede dai mefitici esempi di interrogatori che sono nel volume della Traditio.
    Ho un aneddoto: eravamo catechisti da alcuni anni delle coppie per il corso prematrimoniale. Una donna di ferro dell'equipe durante la catechesi disse più o meno "il marito/la moglie sono una croce, una sofferenza, senza la fede si finisce nel divorzio o nella separazione in casa". Uno dei presenti, non NC, dissentendo alzò la mano e interloquì: "io non credo che questo sia vero..." ma non finì il pensiero perché la donna, una mazza di scopa coi capelli, tutta rigida e piccata rispose: "questo non è il momento in cui potete parlare, ora non si fanno domande, si ascolta e basta. Ci sarà più avanti un momento in cui potrete parlare".
    Il ragazzo, giustamente, non la prese bene. In silenzio si alzò, fece alzare la sua fidanzata e se ne andò.

    Questo è in genere il "metodo" dei neoc. Non oso dire "formativo" perché di formazione c'è ben poco. Se non puoi discutere, replicare, sollevare obiezioni e dubbi allora è un lavaggio del cervello.

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  6. Da un po' di tempo ormai sono fuori dal cammino , e sto respirando aria sana aria nuova ! Mi sto rendendo conto come la paura di uscire da quella realtà mi paralizzava , hanno sempre fatto leva sulla mia paura mettendomi ansia solo all idea che avrei tradito il progetto di Dio per me se avessi mollato tutto . Ia mancanza di una vera libertà personale mi hanno tenuto inchiodato al cammino . Ma il Signore libera davvero e mi ha impedito di vivere in una schiavitù che non è secondo il suo progetto Ora fuori vedo le cose con maggiore serenità , mi sento amata davvero per quello che sono , non c è libertà nel cammino non c è rispetto dell unicità delle persone tutto tende a un uniformare le persone a togliere freschezza slanci cristiani . Dio é fantasia !

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    1. Segnalo a tutti un interessante articolo sulla liturgia, perché ci sta molto a cuore il tema: il tuo modo di lodare Dio parla direttamente della tua fede (e se il tuo modo è una pagliacciata - come nel Cammino Neocatecumenale, che è mille volte peggio delle più squinternate parrocchie - allora la tua fede è una pagliacciata).

      Questo commento di ieri delle 15:52 lo riproporremo al dibattito nelle prossime settimane.

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  7. Grazie Anonimo delle 15:52 per la tua testimonianza.

    La cosa più inquietante, che ancora una volta viene confermata dall'esperienza, è che Kiko si pone come il profeta unico, chi segue lui si mette sulla via che Dio ha stabilito per ciascuno, direi che egli si pone come "la volontà di Dio per te".
    Cosa aberrante che non ha bisogno di essere spiegata.

    Esagero? No di certo, visto che Kiko, e i catechisti itineranti che lui stesso invia "nel suo nome", si pongono davanti ai camminanti come COLORO CHE DICONO A CIASCUNO QUAL È LA VOLONTÀ DI DIO PER TE.
    CHI NON OBBEDISCE AL PROPRIO CATECHISTA ESCE DAL PROGETTO DI DIO PER LA SUA VITA.
    Cosa che tu hai spiegato tanto bene, fondamento di tutto il combattimento e di tutti i tormenti in cui entra chi, non trovandosi a suo agio nel cammino, pensa sempre più insistentemente all'ipotesi di allontanarsi da questa esperienza intrapresa, perché vivendola si sta rendendo conto che non fa per lui.
    Questo può avvenire per i più svariati motivi, tutti legittimi, perché gli pare di non ricevere più nulla, perché si sente attratto da un'altra spiritualità.
    Nella Chiesa, grazie a Dio, ci sono tante altre forme di stare, con una presenza più o meno impegnata, ma vicina alla sensibilità, al modo di essere di ognuno.
    Anche quello che siamo, diversi gli uni dagli altri, viene da Dio, che non ci ha creati come polli in batteria!

    Ma chi come te fa capire che sta riflettendo sulla sua permanenza nel cammino, invece di trovare rispetto per la sua libertà di scelta, si vede assalito da mille minacce:
    Così esci dal progetto di Dio per te
    Dio ti ha fatto tante promesse, se vai via, OSSIA TRADISCI, tutte le benedizioni si trasformeranno in maledizioni e la tua vita sarà un inferno.

    MENZOGNA....COME TE LO TESTIMONIAMO TUTTI.
    Anzi, per quanto mi riguarda, il Signore ha colmato di benedizioni la mia vita quando finalmente ho sciolto tutti i lacci e sono andata via, senza voltarmi mai più indietro.
    Dio stesso mi ha raccolto e consolato e ammaestrato e purificato da tutte le loro orribili profezie di sventura e false dottrine.

    Questo cosa dimostra? Dimostra che Kiko si ritiene unico, reputa il C.N. l'unico e solo CARISMA nella Chiesa.
    Domanderei:
    tutti gli altri per lui cosa sono? Non esistono o sono falsi carismi? Lo dica apertamente!

    Anche S.Paolo dice che molteplici sono i Carismi, ma uno solo è lo "Spirito" che tutti li ha suscitati......ma no per Kiko esiste lui solo! E i vari carismi, se di questo vogliamo parlare, sono secondo lui, quelli che prendono vita nelle sue comunità:
    Responsabile, catechista, cantore, ostiario.....ovviamente i presbiteri dei R.M., le suore di clausura (mai sia di vita attiva!) che hanno la missione di catecumenalizzare i monasteri in cui entrano a grappoli, per colonizzare anche loro (parliamo esperienza alla mano).....e via via tutto così.

    Scusate la digressione, ma qui più scavi più trovi, un pozzo nero senza fondo.

    Pax

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  8. Pax ha citato: "tutte le benedizioni si trasformeranno in maledizioni e la tua vita sarà un inferno"

    Sono rimasti alla dottrina della retribuzione, che perfino gli ebrei - dopo la distruzione del Tempio, ma anche prima con Giobbe e vari profeti - avevano compreso fosse inadeguata a spiegare il male. Con una particolarizzazione, però: la "retribuzione" viene commisurata alla fedeltà al Cammino. Un gran passo avanti anche rispetto all'ebraismo, mi viene da commentare :-)

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  9. La visione della vita by Kiko è una continua depressione... La parola inferno è sempre sulla sua bocca

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  10. Rispondo al commento di Lino del 17/01 ore 1044:
    Mi sembra piuttosto evidente che il vero ideologo e ispiratore del CNC è il "liturgista" spagnolo Pedro Farnes, che stregò Carmen Hernandez e poi Kiko, come spiego nel mio libro "Kiko Arguello, santo o impostore?" a pag.375.

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. Non dubito che Pedro Farnes abbia ispirato il Cammino per quanto concerne la Liturgia, caro Daniel. Dubito fortemente che sia stato un metodologo della formazione. E anche dubito che sia stato un cultore della teoria della retribuzione, che pervede il Cammino tutto. Negli Orientamenti - qui forse mi differenzio da molti, io li confuto per le eresie, per le esegesi sballate, per l'indirizzo che essi danno ai comportamenti dei catechisti - ritengo che ci sia un progetto formativo validissimo, elaborato da specialisti. Non è frutto del lavoro di una o due persone, dentro c'è una competenza specifica di un gruppo di lavoro, qualcuno ben edotto delle iniziazioni e delle metodologie di movimenti esoterici (non voglio scrivere Massoneria).
    Aggiungo al commento cancellato: in ogni caso, nella Liturgia del Cammino anche c'è parecchio dell'architetto Rudolf Schwarz.

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  13. Carissimi,scusatemi se lo inserisco in questo post,ma mi sembra una cosa molto seria.Avete letto cosa è accaduto nella parrocchia romana di S.Maria Regina dei Martiri,in Via Ostiense,zona Dragona?

    http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/dragona_prete_picchia_i_bambini_sospeso-3491987.html

    Sapete questo prete da dove viene?Leggete qui:

    https://www.avvenire.it/mondo/pagine/dallitalia-al-nord-iraq-qui-che-mi-vuole-il-signore_201011040730212330000

    Conferma dal sito della Diocesi di Roma,nella scheda relativa alla parrocchia in questione,che si tratta di lui:

    http://www.vicariatusurbis.org/?page_id=188&ID=229

    Vi prego,commentate voi,perchè io non ho davvero parole......

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    1. No comment. Se li chiamano neurocatecumenali, ci sarà un motivo.

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  14. Senza dubbio la liturgia viene tutta da Farnes, il quale come tutti i modernisti in una pagina dice una cosa cattolica e nella successiva il suo contrario. A leggere alcuni scritti di Farnes si resta veramente confusi e questa confusione emerge anche nel sincretismo della "messa" kikiana.
    Sulla formazione sono d'accordo con Lino e anche sulle eresie dei mamotreti. Non è tutta farina del loro sacco.

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  15. Complimenti al "Beato rea i poveri di spirito" per il suo inserto (molto interessante il video).
    Usa però un metodo tipicamente neocatecumenale:"Copiare senza nominare le fonti".
    Questa critica riguarda il capitolo XXIV del mio libro
    "Kiko Arguello, santo o impostore?"(L'ecumenismo giudaizzante di Kiko Arguello),al quale il "povero" ha abondantemente attinto senza citarlo.
    Gli sarebbe rimasto forse qualche velleità neocat?

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  16. Caro Daniel, ho il tuo libro ma non ho usato nessuna delle espressioni in esso contenute. Ho elaborato da me ogni parola. Probabilmente invece siamo giunti alle stesse conclusioni, come accade a due ricercatori che sviluppano le stesse teorie nello stesso perché partono da fatti concreti noti a entrambi. La tua annotazione mi rallegra e ora che me lo hai segnalato prenderò il volume e ti citerò molto volentieri.
    Nel 99.9% dei casi quello che scrivo viene solo da me. Non sono uso a copiare e quando riporto parole altrui virgoletto e cito. Ma rispetto la tua sensibilità.

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  17. Vorrei sapere se anche nelle vostre comunità, o in quelle subito prima o subito dopo la vostra, ci sono stati casi di ragazze con gravi disturbi psicologici e patologie (anoressia, bulimia, psicosi, tentato suicidio e omosessualità) che sono state inviate dai catechisti in monasteri di clausura benedettini con il consenso dei genitori che ne erano a conoscenza. Grazie

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  18. No, ma una signora che ho conosciuto in una settimana di esercizi spirituali, mi disse che era in cura da uno psicologo e durante il secondo passaggio le chiesero di smettere di andarci perché voleva dire che non si fidava Dio.
    Lei saggiamente, usci' dal cammino.

    Il problema è che ci sono dei catechisti più o meno talebani, che agiscono SENZA ALCUN CONTROLLO, e se anche tutti sanno che possono agire e dire cose non corrette, nessuno interviene, perché tanto Dio provvederà e scriverà diritto sulle righe storte.

    EX-NC-???

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