giovedì 14 giugno 2018

Zingareide kikiana

ZINGAREIDE


«Io ho vissuto esperienze stupende nelle baracche in mezzo agli zingari, che hanno grandi valori umani , dove la famiglia, l'unione del clan, l'ospitalità, sono cose che valgono molto più del denaro. vi racconto un fatto. Gli zingari, se possono, normalmente scappano e non fanno il servizio militare, ma è successo che un giovane zingaro doveva partire per fare il servizio militare in Africa. Non vi dico la tragedia! Per congedarlo, hanno fatto 5 giorni di festa, cantando, ballando, mangiando e bevendo. Siccome doveva fare un viaggio di tre giorni, prima in treno e poi in nave, perché stesse più giorni con loro, sapete cosa hanno pensato? Dei soldi, chi se ne frega! Hanno fatto una colletta tra tutto il clan per pagargli il viaggio in aereo! E allora su: altri tre giorni di festa mangiando, bevendo, ballando, prima di separarsi da lui.

Gli zingari non permettono il divorzio, né l'adulterio, né l'aborto. Per loro avere figli è qualcosa di grande. Quando una zingara non può più avere figli è molto dispiaciuta; la menopausa, in questo senso, è per lei una grande tristezza. Gli zingari hanno valori umani stupendi. Se uno zingaro chiede un favore a un altro zingaro, questi, anche se è suo nemico, è disposto a fare qualunque cosa per lui».
(fonte: Kiko Argüello,
catechesi dal mamotreto "approvato" Traditio).

NOSTRE ANOTACIONES SUL TESTO DI KIKO:

La "Zingareide", naturalmente, è un poemetto prosastico di lode agli zingari spagnoli, meglio conosciuti con il nome di "gitani". I gitani sono noti per le loro pratiche magiche, che sovente utilizzano nell'accattonaggio al quale sono dediti. La loro specializzazione sta negli incantesimi d’amore e nelle maledizioni, prassi nelle quali anche i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali non sfigurano. Famosi, infatti, sono i love bombing neocatecumenali; meno note al grande pubblico sono le maledizioni lanciate ai Faraoni e a chi critica il Cammino.

Come riuscirono i gitani a infatuare Kiko? Cosa imparò Kiko da essi? Lo si evince dalla etnologia e dalla catechesi.

I gitani sono esoterici e praticano la profezia e la divinazione. C'è da supporre che da essi Kiko abbia appreso le sortes (che il fondatore utilizza nell'invio degli adepti in missione) e le scrutatio. A proposito di esoterismo è interessante notare che, prima di Kiko, fu René Guénon, il fondatore della Chiesa gnostica, a interessarsi di zingari. Nell'articolo «Il Compagnonaggio e gli Zingari» Guénon presentò interessanti analogie fra zingari ed ebrei, e zingari e compagnoni. I compagnoni - termine che deriva dal latino cum panis, cioè "chi condivide il pane" - sono anche gli iniziati al secondo grado della Massoneria. I compagnoni si chiamano fra di loro con l’appellativo "passante", vocabolo che viene utilizzato pure per designare gli zingari: studi più approfonditi potranno, forse, dimostrare che Kiko acquisì dai gitani la sua fissazione per il verbo "passare" e per il vocabolo "itinerante".

L'analisi dei brani della "Zingareide" di Kiko fornisce molti spunti per intendere le prassi del Cammino.
"Hanno fatto 5 giorni di festa, cantando, ballando, mangiando e bevendo": qui, forse, c'è l'origine di varie consuetudini liturgiche del Cammino Neocatecumenale.

"Dei soldi, chi se ne frega! Hanno fatto una colletta tra tutto il clan per pagargli il viaggio in aereo!". Come non immaginare che ci troviamo al cospetto del parto di una delle grandi invenzioni postconciliari del Cammino, quella del fondatore che viaggia in aereo privato e mangia a sbafo, a spese della comunità?

"Per loro avere figli è qualcosa di grande": è l'apertura alla vita nel Cammino. Quando una donna neocatecumenale non può avere figli è molto dispiaciuta, ne va della dimensione del clan. I figlioletti dei gitani, poi, sono molto importanti. É vero, normalmente non vanno a scuola, ma ci pensano i papà a catechizzarli, a insegnare loro un mestiere per procacciarsi il pane, e a tramandare le conoscenze esoteriche, naturalmente. Da qui, con altissima probabilità, il rifiuto dei catechisti del Cammino di usare altro che i mamotreti di Kiko.

"Se uno zingaro chiede un favore a un altro zingaro, questi, anche se è suo nemico, è disposto a fare qualunque cosa per lui". Presumibilmente, è da questo comportamento che Kiko apprese la lezione "ama il tuo nemico".

Tra "i valori umani stupendi" citati da Kiko, gli apologeti un giorno spiegheranno che a un valore il Cammino si ispirò particolarmente: l'unione del clan.
Rimane un arcano solo da svelare: come mai Kiko Argüello si stabilì nella parrocchia romana detta dei Martiri Canadesi, in un quartiere borghese, e non in uno come il litorale di Ostia?

37 commenti:

  1. Effettivamente, nel cammino la povertà francescana non è considerata un valore, tutt'altro.
    Lo stesso fatto che le convivenze si facciano in albergo (e chissenefrega dei soldi che vanno...) è uno dei primi insegnamenti che vengono trasmessi in cammino. Questo infatti è il primo ostacolo dei parrocchiani partecipanti alle prime catechesi: perché l'albergo? Perché non la casa di accoglienza delle suore? Perché devo restare a dormire in albergo quando potrei tornare a casa la sera e rientrare alla mattina?
    Kiko insegna esplicitamente che povertà non è avere le pezze al culo, ma che è "precarietà", cioè non sapere cosa avrai domani.
    E per poter mettere in piedi un esercito di precari (i suoi itineranti, famiglie in missione, i suoi artisti e orchestrali) ci vuole un fiume di soldi non tracciabili.
    Vorrei poi commentare: un padre che risparmia per mandare il figlio all'università non è un "valore umano stupendo": un padre che mette tutti i suoi soldi per una tre-giorni di bagordi con il clan, è un valore umano stupendo.

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  2. Lino: divertente e pungente. Ci sarebbe davvero da fare uno studio approfondito.
    Mi azzardo a rispondere alla domanda che poni alla fine dell'articolo: che sia per il VILE DENARO che pare che agli zingari non interessi (ma occorrerebbe sentire anche le vittime di furti operati dagli zingari se sono d'accordo)?
    Anche in questo il cammino sembra somigliare a certi zingari (non tutti): estorce denaro e dice che il denaro non è importante.

    Una volta conobbi un principe zingaro. Stava in campeggio con una roulotte gigantesca con gli interni addobbati in stile veneziano e girava con qualche etto di oro addosso.
    Lui né lavorava, né rubava. Semplicemente una volta all'anno girava tra varie comunità europee del suo clan a riscuotere i tributi che gli spettavano.
    Un po' come il Principe Kiko

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  3. Valentina: interessante quello che dici.

    Kiko sembra dimenticare che la PRECARIETA' è intrinseca alla situazione umana, ed è questa precarietà che va vissuta con la fiducia della fede.
    Ma i valori su cui la società si deve sviluppare non sono affatto precari, ma eterni e uno di questi valori è la SICUREZZA.
    Che non è autoreferenziale e perciò non è mai totale, proprio per via della situazione umana, ma è un valore che va perseguito come società.
    Poi ci possono essere chiamate diverse, come quella di un missionario, ma a livello di società non è così. La famiglia ha bisogno di certezze da parte della società. E' una necessità naturale e perciò un DIRITTO.
    Se Kiko non ci crede legga un po' di Catechismo della Chiesa e un po' di Dottrina sociale, su cui credo sia DIGIUNO

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  4. Ogni volta che Lino scrive una riga, qualche neocatekiko s'imbufalisce e digrigna i denti, pretendendo di apporre qualche "precisazione" che consiste nel dire che Lino avrebbe sbagliato tutto (nonostante la fin troppo chiara citazione del mamotreto di Kiko). Significa non solo che Lino ha centrato il bersaglio, ma che lo sta centrando da parecchio tempo. Al pari di certi altri temi - come le perfide "Decime" - i kikos si svegliano dal torpore e danno di matto: proprio come se fossero coscienti dell'errore e avessero ordine tassativo di continuare a compierlo. Poche cose, nella vita, sono più dolorose del dover proseguire ciecamente in qualcosa che è stato dimostrato come sbagliato.

    Il fatto che il libro Il fango e il segreto sia difficile da rintracciare nel mercatino dell'usato indica che chi lo compra o lo riceve in regalo si guarda bene dallo sbarazzarsene. Come dice il proverbio, "letteratura" sono quei libri che val la pena rileggere.

    Molti adoratori dell'idolo Kiko avranno un travaso di bile all'ipotesi (più che ragionevole, considerate le parole di Kiko citate) che almeno l'iniziatore Kiko sia stato letteralmente stregato dagli zingari che si illudeva di "evangelizzare" a suon di Bibbia e chitarrella. L'arcano che Kiko si pregia di rivelare alla Traditio è dolorosamente eloquente e andrebbe rapportato all'influsso che la Carmen ebbe su Kiko nel servirgli «il Concilio su un piatto d'argento» - cioè nell'indottrinarlo su qualcosa di strano (Kiko nel 1967 aggiungeva simboli massonici ai propri dipinti) nascondendo il tutto dietro la foglia di fico del Concilio.

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    1. Precisazione: intendo proprio dire che digrignano i denti, cioè che l'unico "argomento" a loro disposizione è la propria furia. Non desiderano capire, non desiderano controargomentare in tema, desiderano solo cancellare ciò che ha detto Lino. Pertanto divagano, si dichiarano offesi, fingono di prendere fischi per fiaschi, insultano, si concentrano su un dettaglio del tutto secondario, giocano la carta del pacifismo "siamo tutti fratelli: La Pace"...

      Se ci fate caso, sono esattamente gli stessi metodi che usano in parrocchia, su Facebook, ecc. Alcuni di loro, più accuratamente addestrati alla promozione della menzogna, ostentano costantemente il tipico sorrisetto di plastica necessario a poter proferire la parola "càlmati" (cioè il voler dare l'impressione che a differenza dei propri interlocutori loro sarebbero poveri agnellini innocenti che si fanno guidare solo dall'amorediddìo lapace ilsignore).

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    2. Intanto, notizie da Guam: il presbitero neocatecumenale Cristobal è ancor oggi latitante. Gli è stato ordinato ben tre volte dal suo arcivescovo mons. Byrnes di ritornare in diocesi per affrontare le accuse di pedofilia che lo riguardano (Cristobal è stato fra l'altro accusato di aver molestato un chierichetto per diciotto anni consecutivi), e ovviamente il soggetto è rimasto latitante fino all'ultimo giorno (in questo momento a Guam è giovedì sera, quindi gli restano in pratica le prossime 24 ore, ma anche se si presentasse ha già fatto la figuraccia del codardo che fino all'ultimo giorno non trova il coraggio di riconoscersi responsabile delle proprie malvagità).

      Naturalmente i kikos si guardano bene dal parlare di simili argomenti (mica come in Cielle, dove li sentivi dire "quello sporco pedofilo, che vergogna" quando parlavano di un loro prominente membro che aveva molestato bambini sia pure senza stuprare nessuno).j Per i kikos l'uomo non può non peccare, e qualora si tratti di un uomo neocatecumenale - tanto più se un membro illustre della setta - allora sono le vittime ad aver torto, ad averlo "indotto in tentazione" mediante la propria stessa esistenza, e il danno ricevuto sarebbe tutta "grazia di Dio" alla condizione che non venga denunciato...

      Ancora non si è visto né sentito almeno un neokatekiko desolato e addolorato per le vittime. Del resto, un Cammino fondato sulle menzogne e sui sacrilegi contro l'Eucarestia, non poteva non essere amico dei pedofili.

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    3. Sottoscrivo tutto.

      Con la scusa che Dio ti ama come sei, tralasciano le conseguenze di queto amore: proprio perché Dio ti ama come sei, vuole che CAMBI.
      Ti ama PER quelle che sei, cioè per come ti ha creato e per questo ti ama anche se non sei diventato quello che sei veramente, perciò ti dà la grazia per cambiare.

      Questo non lo capiscono perché, riguardo alla grazia, sono LUTERANI.
      Lutero diceva: "Pecca fortemete, ma credi ancora più fortemente". Ma questa per il Concilio di Trento è un'ERESIA!
      Sarà per questo che il Cammino detesta il Concilio di Trento? L'ha mai detto nessuno a Kiko e Carmen che il Vaticano II non ha affatto sconfessato il Concilio di Trento (né avrebbe potuto)?
      Il fatto è che in certi ambienti il Vaticano II non è stato visto come un approfondimento, ma come una rivoluzione. Una specie di Sessantotto ecclesiale. Ma anche questa è un'ERESIA

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    4. Anche accusano di "estrapolare", immagino. Per numero di righe e batture, il testo che ho virgolettato dal tomo Traditio vers. 1997-2003 è quasi una cartella. E pure - ci scommetto- avranno scritto che ho estrapolato.
      Insultano? Nessuna meraviglia: purtroppo l'ironia è il sorriso dell'intelligenza, la loro intelligenza non sorride, è un perenne "sufrimiento" che un po' si attenua quando fanno festa, cantando, ballando, mangiando e bevendo.

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  5. Come riuscirono i gitani a infatuare Kiko? Cosa imparò Kiko da essi?
    ---
    A fare un sacco di soldi, senza aver lavorato un giorno durante la sua vita.

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  6. Lino, grazie di cuore per questo stupendo articolo. L'ho letto e riletto e l'ho trovato geniale.
    Chi ha conosciuto Kiko e Carmen (so che tu mai li hai incontrati e mi chiedo come tu faccia a fotografarli così bene!) può solo darti conferme, anzi tu sei riuscito a spiegare da dove hanno preso buona parte dello "spirito del cammino".
    Zingari, gitani, che vivono ed educano i figli a vivere di accattonaggio, tante volte esperti in furti e truffe varie. Un vanto e una cultura vivere alle spalle degli altri. Loro hanno ben altro di cui occuparsi, per vocazione, altro che abbassarsi a lavorare per procurarsi il pane.
    La tua chiusa è la pietra incastonata sul gioiellino prezioso di questo articolo breve è pieno di sostanza.
    Perché Kiko si è insediato in una parrocchia borghese e ricca come quella dei Martiri Canadesi di Roma? Invece di privilegiare quartieri più popolari e modesti?
    Questo stile, come tutto il resto, si è riprodotto dappertutto.

    Tutti gli itineranti della prima ora (salvo poche eccezioni che hanno fatto carriera meno degli altri, e chi sa il perchè!) sono persone provenienti dalla borghesia medio/ alta - più alta che media - alcuni anche aristocratici.

    Hanno tutti portato con se' l'orgoglio della loro casta (alla faccia dell'uomo vecchio / uomo nuovo), che si è sommato a quello di essere stati i primi a seguire Kiko e Carmen (altri due incurabili megalomani) e a riprodurli fedelmente.

    Primi in tutto, sempre hanno rimarcato la distanza dai semplici, comuni, ordinari camminanti. Con essi mai si sono voluti confondere. Questo nelle loro stesse comunità di appartenenza, nelle quali, girando continuamente per il mondo, mai hanno fatto seriamente il cammino, mettendosi una spanna sopra tutti gli altri "fratelli" (per modo di dire).


    Insomma Kiko e Carmen di ogni cosa hanno preso il meglio per loro, assicurandosi una bella vita, piena di privilegi e sicurezze, alla faccia dei comuni camminanti e dei loro secondi scrutini.....fino all'elezione.

    Non si sono fatti "tutto a tutti", neanche per idea, ma zingari nella peggiore accezione del termine hanno fatto dei poveri malcapitati, finiti nelle loro mani, carne da macello per ingrassare (come Kiko sta anche ingrassando nel fisico, vistosamente, basta guardare le sue foto più recenti), insieme ai loro compari, per il sempre più prossimo giorno del giudizio.


    Pax

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    1. Pax ha detto: "e mi chiedo come tu faccia a fotografarli così bene!)"

      Noi siamo le nostre parole, cara Pax. "Parlo, quindi sono", forse, caratterizza l'uomo meglio del "cogito" cartesiano, giacché anche il delfino qualcosa pensa. E Kiko di parole ne ha vomitate a miliardi.

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    2. Pax, abbiamo guardato le foto più recenti d' El Kiko... o è tornato i' Pacciani...!
      IGDDA

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  7. In ogni caso rispondo agli errori (che secondo i neocat avrei fatto) pubblicando anche la pagina corrispondente del mamotreto originale vers. 1972-1998, antecedente alle correzioni della CdF.

    https://i.imgur.com/tQxAm1X.png

    Da evidenziarsi.
    1) Prima delle correzioni, Kiko informava che a fare 5 giorni di festa c'era anche lui, con la sua chitarra, a mangiare, bere, cantare ecc. eccetera. Non ne dubitavamo, non si capisce perché sia stato eliminato il passaggio :-)
    2) Prima delle correzioni, c'era il solito riferimento negativo all'Azione Cattolica, donne borghesi che si scandalizzavano.
    3) Scompare anche l'ultimo periodo, nel quale si sosteneva che la mentalità degli zingari è la medesima di come quando "nei paesi c'era il cristianesimo".

    Capito, neocat? Quando c'era il cristianesimo (per grazia di Kiko è stato finalmente ripristinato nei neo-clan) la mentalità nei paesi era quella degli zingari.
    Andate a pascolare essendo accompagnati da qualche buon pastore, andate.

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    1. P.S.
      Aggiungo: non mi ero sbagliato: erano gitani nel vecchio mamotreto. Nel tomo corretto il vocabolo scompare, essendo sostituito da zingari. Chissà perché, anche questo.

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  8. Ma si ha ragione Kiko, prendiamo esempio dagli Zingari.
    Basta regole,basta orari,basta lavoro,viva la precarietà.
    Smettiamo di pagare il mutuo, le bollette, le rate della macchina.
    Facciamo tutti il passaporto da GITANI e viviamo in vacanza tutto l'anno.
    Quello che ci serve lo rubiamo o ce lo procuriamo con la lettura della mano, con gli esorcismi contro il malocchio.
    Tutti uniti come una grande famiglia.
    Anche perchè se non ci aiutiamo tra di noi è difficile che qualcuno ci aiuti, in fondo siamo ai margino della società, siamo gli ultimi proprio come predica Kiko.
    Nasce solo un piccolo problemino, come la paghiamo la decima?
    Aspetto ho trovato, la paghiamo con i soldi che rubiamo ai borghesi.
    Brutti borghesi ricchi, come per esempio quelle signore che vengono a darci una mano, quelle borghesi dell'azione cattolica, ricche e ipocrite.
    Immaginate il cammino neocatecumenale composto da zingari.
    FANTASTICO, Kiko si sentirebbe a casa propria, tutti insieme a cantare, ballare, mangiare, bere, giocare, strillare,sporcare, vomitare.
    Una bella festa, un vero banchetto d'amore fraterno, una grande AGAPE.
    Una marea di ragazzini urlanti di tutte le età, senza regole a immagine dei genitori.
    Ragazzini abbandonati a loro stessi, già adulti a 5 anni, senza il rischio di essere soffocati dalle ansie delle mamme borghesi, che come dice Kiko allo Shema, sono in ansia perchè in fondo odiano i loro figli che gli anno tolto la libertà.
    Gli zingari questo problema non lo hanno, figli a go-go lasciati per strada a farsi adulti da soli.
    Così dovrebbe essere per il cammino neocatecumenale, figli a go-go lasciati nelle baracche con nonno Kiko che li addestra al furto e gli annuncia il Kerigma.
    FANTASTICO


    Luca

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  9. Prima che qualche neocatekiko finga di sentirsi offeso (tipica strategia necessaria a difendere il kikismo), ricordiamo anche che ci sono stati zingari convertiti, uno dei quali addirittura salito agli onori degli altari. L'esistenza di qualche eccezione, però, non cambia il quadro generale descritto in questa pagina.

    Ricordiamo inoltre che in quelle parole di Kiko, anche se non fossero citati gli zingari, resta comunque l'errore madornale del confondere il cristianesimo con una serie di cose da fare (mangiare, ballare, far figli come conigli, far favori anche al nemico...), cioè confondere le premesse coi risultati. Cioè trasformare la fede in apparenza di fede (il neocatecumenalismo è ipocrita e ingannatore fin dalle sue fondamenta).

    In realtà la fede consiste in un credere, un "credere" talmente particolare che produce anche frutti: non viceversa. La carità ha a che fare più con la fede che con la volontà personale (e la prima forma di carità è la verità). Anche gli eretici e i non credenti riescono ad essere altruisti, generosi, prolifici, festaioli, eccetera: ma non è che chiami "cristiano" uno che ha dieci figli.

    Kiko e Carmen - e quindi anche i loro adoratori - hanno spacciato per "fede" quello che è solo uno sforzo personale (sforzo di esser puntuale alle convivenze, sforzo di pagar la decima, sforzo di metter su una famiglia con tanti figli, eccetera). Troppo comodo chiamare "fede" il proprio attivismo ("woooh! noi Evangelizziamo! woooh! noi Facciamo le Missioni! woooh! noi abbiamo più di Cento Seminari! wooooh!").

    Ed infatti certe aberrazioni neocatecumenali - come ad esempio la "comunione seduti" - sussistono proprio perché nella mentalità neocatecumenale il centro non è veramente Cristo, ma è la comunità kikiana, è la gerarchia kikista, è Kiko. Chi prende sul serio Cristo, desidera adeguarsi alla liturgia della Chiesa, all'insegnamento della Chiesa, al magistero della Chiesa... Chi invece riduce Cristo ad uno slogan, finisce inevitabilmente per cadere in ogni vergognoso scempio, come ad esempio l'illudersi che la Comunione si può e si deve fare "seduti" e "tutti insieme contemporaneamente", e magari anche in stato di peccato mortale, dopotutto l'importante era l'ubbidienza ai cosiddetti "catechisti", la puntualità nel pagare le "decime" (magari col responsabile che viene a casa tua ad insaccarla e a verificarla), il fare le Lodi a Kiko, ecc.
    ~

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    1. Intanto su Jungle Watch si interrogano sulla somiglianza della faccia di Kiko con quella del diavolo (ma già dieci anni fa il quotidiano spagnolo El País parlava della "barbetta luciferina" di Kiko).

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    2. Toh, ma guarda: Jungle Watch ha riattivato la possibilità di lasciare commenti.

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    3. Grazie Tripudio, per questo intervento, scrivi "resta comunque l'errore madornale del confondere il cristianesimo con una serie di cose da fare (mangiare, ballare, far figli come conigli, far favori anche al nemico...), cioè confondere le premesse coi risultati. Cioè trasformare la fede in apparenza di fede (il neocatecumenalismo è ipocrita e ingannatore fin dalle sue fondamenta). In realtà la fede consiste in un credere, un "credere" talmente particolare che produce anche frutti: non viceversa."
      Ti ringrazio perchè mi hai in parte consolato, perchè ho sempre creduto grazie ai catecomeni che per avere fede bisogna fare, mettere in pratica ciò che dice il vangelo, e non vedendo frutti mi sono riempito di sensi di colpa, accusato di essere poco fedele, di essere sbagliato e di meritare tutte le mie "sventure". E come un atleta che si allena ma non vede i risultati,molla perchè dice che il suo lavoro non da frutti e non ne vale la pena, cosi io, cosi io ho smesso di credere in DIo con iltempo. I catecumeni mi hanno messo addosso una pesantezza, un dover fare per obbligo che oltre a danni psicologici, di stima e sociali, mi hanno allontanato da Dio perchè per me ora è tutto un obbligo. Invece la vera fede,come dici tu,porta i frutti e quindi fare bene,non è un peso ma la conseguenza!
      Per la mia piccola esperienza la comunità è setta demoniaca, che non solo tende ad allontanare da Dio, ma attacca chi va contro, e a sta cosa ci credo, ed in più chi sta in comunità nessuno davvero ha problemi economici, parlano parlano ma tutti si fanno la loro bella vita in compagnia e mangiano e ballano! Sono davvero molto incavolato con me per non aver aperto gli occhi prima e con questo Dio, e ora sono peggio di san Tommaso, perchè a me non basta toccare una volta, se Dio, quello vero, vuole davvero salvarmi da me stesso, si facesse vedere con opere buone. Perchè tanta gente soffre, e lui sta in silenzio, allora se vuole che uno accetti la sofferenza, l'ingiustizia di questo mondo ed il suo silenzio, mi dia la fede vera, altrimenti è responsabile delle mie sofferenze e anche di tanti che subiscono ingiustizie. Ora non sono più io a dover fare, LUi mi ha creato, e non l'ho chiesto, lui dice di amarmi cosi schifoso come sono, allora lo provasse!...ecco i frutti del cammino.
      Ex fratello!
      Ps. scusate lo sfogo,ma è un modo per liberarmi un pò!
      GRazie a tutti davvero!

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    4. @ex fratello
      Tu non sei un essere schifoso ma prezioso agli occhi di Dio. Questo io l'ho scoperto dopo essere uscito dal cn, dopo 30 di soprusi, di umiliazioni e di distruzione interiore! Eppure Dio c'era, era accanto a me e adesso l'ho conosciuto veramente nella Sua Chiesa. Pur essendoci ritrovati soli Lui mai ci ha lasciati sprofondare nella solitudine, si è fatto vicino, ha provveduto, anche concretamente, ai nostri bisogni ma, soprattutto, ho sperimentato il suo grande Amore, ho smesso di disprezzano e ho compreso quanto Lui ci tenga a me. Lo stesso vale per te caro fratello in Gesù! Coraggio! Sfogati ma rialzati! Guarda il Cielo, la Vita, è una meraviglia.

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    5. Caro Ex Fratello, quella è una questione purtroppo sempre dibattuta, fin dai tempi in cui gli apostoli pomposamente discutevano fra di loro su chi fosse il più grande (cioè, in fin dei conti, il più cristiano), e a cui il Signore aveva già abbondantemente risposto in diverse occasioni, come ad esempio nel caso di Marta e Maria (chiarendo che la contemplazione è superiore all'azione) o del giovane ricco (chiarendo che sebbene il far tante cose buone è apprezzato da Dio, ciò che conta di più è la comunione con Lui).

      In tempi recenti molti autori lo hanno ricordato (Biffi, Caffarra, Ratzinger sia da cardinale che da Papa, lo stesso Giovanni Paolo II...) ma purtroppo è un tema letteralmente scomparso dalla predicazione nelle parrocchie. Anche quando commentano il Vangelo del «Signore, aumenta la nostra fede», i parroci esalano tipicamente le solite trite banalità, spesso solo per evitare che gli indaffaratissimi autoimpegnati di parrocchia si sentano giudicati inferiori a coloro che si limitano a vivere bene i sacramenti (i farisei si sentirono mortalmente insultati quando il Signore concluse che "prostitute e peccatori" [pentiti] "vi passeranno davanti nel regno dei cieli" [poiché voi farisei siete ipocriti e per nulla pentiti di tanti peccatucci e cattiverie]).

      Anche nella mentalità neocatecumenale il "darsi da fare" (secondo le direttive kikiane-carmeniane) è uno strumento per considerarsi superiori agli altri - comico il fatto che quando si proclamano "più peccatori degli altri" hanno sempre la superbia di sottintendere che gli altri, non effettuando lo stesso proclama, sarebbero inferiori a loro. Come contentino ai maltrattatissimi fratelli delle comunità (che non devono mai stancarsi di pagare la Decima), il Cammino concede loro (anzi, ordina) di considerarsi superiori agli altri che non "fanno" la liturgia come loro, che non "fanno" le missioni neocat, che non "fanno" l'evangelizzazione kikiana, che non "fanno" la Decima come loro, ecc. Non c'è settimana senza almeno un neocatekiko di passaggio a giudicarci brutalmente dicendo che noialtri del blog non facciamo "missioni" né apriamo "seminari" né facciamo "centopiazze" e compagnia cantante. Perbacco, avete l'onore di pagare le Decime a Kiko e magari vengono a riscuoterle fino a casa e contare i soldi come neanche un mafioso che va a riscuotere la tangente...

      Il cardinal Ratzinger, il 1° settembre 1990, in una conferenza a Rimini disse testualmente:
      «È diffusa oggi, qua e là anche in ambienti eccleasiastici elevati, l'idea che una persona sia tanto più cristiana quanto più è impegnata in attività ecclesiali. Si spinge ad una specie di terapia ecclesiastica dell'attività, del darsi da fare; a ciascuno si cerca di assegnare un comitato o, in ogni caso, almeno un qualche impegno all'interno della Chiesa... Ma può capitare che qualcuno eserciti ininterrottamente attività associazionistiche ecclesiali e tuttavia non sia affatto un cristiano. Può capitare invece che qualcun altro viva solo semplicemente della Parola e del Sacramento e pratichi l'amore che proviene dalla fede, senza mai essere comparso in comitati ecclesiastici, senza aver mai fatto parte di sinodi e senza aver votato in essi, e tuttavia egli è un vero cristiano».

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    6. Fides e by tripudio grazie di vero cuore per le vostre parole ed il vostro incoraggiamento! Che Dio vi benedica a tutti voi che davvero siete una luce per tutti noi ex!
      Ex fratello.

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  10. Interessante leggere la prima versione dell'esperienza con gli zingari raccontata da Kiko Arguello, tratta dal testo originale della Traditio.
    Avevi anche questa, accidenti! Quanto bel materiale hai!

    E, devo dire che sei stato un gran signore, Lino, a non servirti di questa versione direttamente, ma di accontentarti della versione "corretta dalla CdF", pur sapendo che quello che circola nelle comunità è sempre e solo la parola prima di Kiko.

    Ma tant'è, come lo giri e come lo volti, il materiale in tuo possesso supera di gran lunga la bisogna, in ogni caso.
    Non serve infierire! Qualche asso nella manica è sempre prezioso da conservare, non si sa mai!

    Da questa primaria versione ho colto spunti molto interessanti, sui quali spero di ritornare e che mi hanno richiamato alla memoria esperienze vissute con loro, durante molti anni. Ma per ora non voglio disperdermi troppo.
    Chi sa quante volte, stando dentro l'esperienza, avrò letto e riletto quelle pagine, ho pensato con dolore: totalmente cieca ero, solo oggi me ne rendo conto, e mi chiedo come mai ho fatto!

    Per le differenze che si colgono tra le due versioni mi sorge un dubbio.
    Personalmente credo che non siano dovute a correzioni apportate dopo la revisione, quanto piuttosto ad omissioni alla fonte, operate ad arte sui testi che sono stati presentati, da Kiko e Carmen e compagnia bella, per l'approvazione alla Santa Sede.
    E' davvero impensabile che, trattandosi di narrazioni di esperienze di vita di Kiko stesso, qualcuno che non sia lui stesso abbia potuto eliminare una frase del tipo "anche io ero lì, con la mia chitarra" e simili. Poichè si tratta di una storia che hai vissuto tu e tu solo; ora una cosa o è avvenuta in un modo o in un altro, e questo solo tu lo sai. Chi altri mai, al tuo posto, può dire se c'eri o non c'eri tra gli zingari a festeggiare? Cosa voglio concludere? Kiko ha messo e Kiko ha tolto. Lo stesso di quando afferma di aver VISTO LA MADONNA CON GLI OCCHI, OPPURE, SEMPRE LUI, AFFERMA DI NON AVERlA MAI VISTA NE' UDITA, MA PERCEPITPO LA SUA PRESNENZA DIETRO DI SE', SENZA ALCUNA IMMAGINE.
    Se è vera l'una cosa, non è vera l'altra. Queste non sono cose che in un testo appaiono o scompaiono per mano di terze persone!

    Cosa voglio dire?
    Che UNA è LA VERSIONE ORIGINARIA
    UN'ALTRA QUELLA PRESENTATA ALLA SANTA SEDE
    UNA TERZA QUELLA APPROVATA, CHE FORSE è UN MISTO
    INFINE PREFIGURO CE NE SIA UN'ALTRA ANCORA, QUELLA CHE OGGI è DIFFUSA TRA I CATECHISTI DEL CAMMINO E CHE CIRCOLA NELLE EQUIPE DI EVANGELIZZAZIONE. (Molto più vicina alle origini che a quella presentata a Roma per le approvazioni, che a quella dalla Santa Sede restituita a Kiko).

    Insomma Kiko è uno Zingaro che, costretto a presentarsi in particolari consessi, si lava e si lustra, si cambia d'abito e si dà un contegno che non gli si addice, ma a cui si adatta, sapendo che è solo per poco tempo. Finita la missione, ritorna alle abitudini - senza orari, senza pulizia - agli abiti, alla vita, ai costumi di sempre.

    Pax

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    1. Condivido perfettamente.
      Perciò mi ponevo la domanda del perché della cancellazione del passaggio della presenza di "Francisco cu 'a chitarra" nei cinque giorni di mangiate a sbafo. Questo il Narciso/Profeta non lo avrebbe mai permesso :-)

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  11. Se ben ricordo la prima comunità di Palomeras Alta era composta da soli "zincari"con il famoso responsabile Jose Agudo,e compagni di merende a cinque giorni

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  12. A margine dei "cinque giorni di festa, mangiando e bevendo" penso a quei poveri fratelli di una parrocchia di Catania che ieri sera, a conclusione della tappa del Padre Nostro, hanno sborsato per la cena qualcosa come 80 euro a persona (sic!), sobbarcandosi nel conto i loro catechisti (e ci può anche stare...), i sacerdoti e i fratelli della comunità dei catechisti che idealmente fanno la consegna... insomma qualcosa come 15 persone in più... sorbendosi anche il predicozzo del responsabile di non essere troppo attaccati al denaro.
    Fare una semplice agape dove ognuno portava qualcosa e condivideva (e conoscendo le porzioni catanesi, ne sarebbe pure avanzato), no eh?!
    Non oso pensare al conto per una famiglia già di 3-4 persone...

    Etneo

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  13. http://ilsismografo.blogspot.com/2018/06/stati-uniti-guams-archbishop-anthony.html?m=1

    Frilù

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    1. Vedo e prevedo che si sono mosse /si muoveranno forze molto potenti in suo appoggio.
      Però rischiano grosso, molto grosso, portando a galla ancora più marciume.

      Simonetta

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    2. Anzitutto ricordiamoci, per onestà, che il presentare ricorso significa gridare al mondo intero che i giudici hanno sbagliato e che gli accusatori hanno mentito.

      Per i difensori del pedofilo si presenta dunque un enorme lavoro da fare... un lavorone che necessita di una forte volontà di andare contro la giustizia di Dio. Non oso immaginare a cosa hanno acconsentito gli avvocati ecclesiastici di quel pedofilo.

      E non dimentichiamo che a settembre iniziano anche le udienze del suo processo civile.

      Tutto questo accanimento nel difendere un pedofilo è purtroppo una conferma che ci sono parecchi altri pedofili protetti dal Cammino, pronti a vendicarsi del Cammino qualora avessero un singolo indizio per pensare che il Cammino non li protegge più.

      C'è un nuovo articolo su JungleWatch significativamente intitolato: «I neocatecumenali stanno costruendo una ferrovia sotterranea per i predatori sessuali?»

      Soggetti come il Fratello Simone Pienotitolo-Pienotitolo risponderanno istintivamente "no". Come cani di Pavlov, addestrati a urlare "non è come dite voi!" ogni volta che il prestigio della loro setta è in pericolo, non si rendono conto che sebbene hanno la possibilità di ingannare il prossimo, non possono certo ingannare il Signore. E il Signore sa benissimo che quel loro urlare "non è vero!" è dettato non dall'amore per la verità e per la giustizia, ma dall'idolatria per il Tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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  14. Ho una domanda o meglio, richiesta di chiarimento.
    Il processo civile di Apuron inizia a settembre.
    La sentenza vaticana gli proibisce di rimetter piede a Guam o negli Usa, non ricordo bene.
    L'estradizione per reati civili verso gli Usa non esiste (questo se egli si trova qui).
    Insomma la sentenza vaticana mi pare fornirgli ottima scusa per non presentarsi.
    Chi ne capisce di piu' mi illumini, grazie.

    Simonetta

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    1. Ed infatti vogliamo sperare che la (pur tardiva) accettazione del ricorso da parte della Santa Sede - accettazione che sospende la punizione del non dover rimettere piede a Guam - abbia proprio questo scopo: togliere al pedofilo la scusa per sfuggire al processo civile a Guam, cioè limitare i danni all'arcidiocesi.

      Ma il problema principale, nei sacri corridoi vaticani, resta quello di evitare di costituire qualche pericoloso precedente tale che la categoria "vescovi" possa in futuro esser messa alla sbarra da avvocati senza scrupoli e da false vittime: a causa di qualche prete pedofilo, tanti preti innocenti sono stati messi nei guai.

      Intanto io continuo a pensare che la Santa Sede avrebbe dovuto seriamente punire il pedofilo Apuron - che non avrebbe mai dovuto diventar prete, men che meno vescovo - perché la giustizia di Dio è più importante delle comodità degli uomini.

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    2. Grazie, ora capisco meglio.

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    3. Da domenica prossima entrano in vigore le nuove nomine nelle parrocchie di Guam, e i presbiteri kikos stanno perdendo parecchi avamposti - tra cui la cattedrale di Guam.

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  15. @ Etneo delle 8:32

    C'era una volta un cammino, c.d. neocatecumenale, portato avanti da persone generose, che gratuitamente si prestavano a condurre le persone che aderivano, liberamente, al progetto, lungo tutto l'itinerario previsto, cadenzato da successive tappe che si disvelavano piano piano.
    Questi kikatechisti carmeniani (perchè tutti fatti a immagine e somiglianza di un tal Kiko Arguello e una tal Crmen Hernandez, per amore dei quali avevano lasciato tutto: patria, lavoro, affetti), con lo spirito "adulto" della Zingareide abitante in loro, avevano fatto una promessa solenne ai loro seguaci: essi non creavano NULLA di nuovo, erano CANALI, portatori, della Grazia stessa del Battesimo che ci fa cristiani, semplicemente. Nessuna fondazione, nè congregazione, nè movimento/associazione.
    Per cui, magnanimamente, dopo aver svolto la loro missione come "servi inutili" che hanno fatto solo quanto dovevano fare, SE NE SAREBBERO ANDATI VIA PER SEMPRE con la loro Carovana, non avendo più alcun senso restare...."Noi siamo come lo Spirito che soffia....ne senti la voce.....ma non sai da dove viene...nè dove va!...Noi siamo gli "Itineranti"!

    Come è finita?
    E' finita - poi ce l'hanno detto chiaro e tondo - che NON SPARIRANNO MAI E POI MAI DALLA NOSTRA VITA.
    Non solo ma....
    A cominciare dalle tappe un poco più avanti nel Cammino hanno anche cominciato a portarsi dietro tutta la loro comunità (spesata di tutto, ovviamente!).

    Caro Etneo, come ben sai non sempre è Catania per Catania. A volte si fanno voli intercontinentali, pernottamenti e, sempre immancabilmente, la straordinaria abbuffata post-rito, in cui non deve mancare nulla..., accidenti, questi itineranti, sono proprio di buon appetito!
    "Siamo figli di Re".

    Sono solo un clan ben organizzato di Zingari della peggiore specie.

    Pax

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    1. @Pax 15giu 14:08
      Nel caso specifico, stando a quanto mi è stato riferito, la cosa riguarda due comunità di due parrocchie della città, poi se nel mezzo c'era qualche ospite da fuori non so dirti. Certamente è vero che chi ha catechisti che vengono da altre città si trovano davanti a situazioni come quella da te descritta.

      Etneo

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    2. "erano CANALI..."
      Questa mi fa sbellicare dalle risate. Un "CANALE", nella teoria dell'informazione, per essere perfetto dovrebbe essere immune dai disturbi, dal "rumore" in termini tecnici. Perfetto dovrebbe essere il CANALE del CNC, giacchè il mittente (secondo Kiko e i catekiki) dovrebbe essere lo Spirito Santo. Questo CANALE, invece, è tutto RUMORE, e si pretende che a ripulire l'informazione portata al destinatario sia lo stesso Spirito Santo, che dovrebbe correggere i disturbi nelle orecchie dell'ascoltatore.

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  16. Tutto geniale... ma in tutto il blog per anni secondo me non è stata detta la cosa più importante!!! Se il cammino ha avuto così tanta presa e successo nel mondo e in diverse classi sociali è per un dramma che voi non raccontate mai: l'assenza parziale o totale della cura delle persone nella Chiesa Cattolica. Nessuno ti ascolta, nessuno ti insegna, nessuno ti segue. Tantissimi fedeli si arrangiano con una fede fai date immersi nell'anonimato. Un'iniziazione cristiana che nemmeno ti insegna il segno della croce o lo ritiene importante per poter celebrare e poi vivere la cresima e il matrimonio. Dio è un perfetto sconosciuto per i più. Tutto è improvvisato alla meno peggio. Molte parrocchie affidano il delicato compito della trasmissione della fede a ragazzini nemmeno maggiorenni che non sanno dire nemmeno due parole in fila. Cosa deve essere stata la vista di un ragazzo di 29 anni che parlava di Cristo, di resurrezione, di amore al nemico con una buona dialettica, tanto buona che le sbobinature hanno fatto il giro del mondo. Diciamoci la verità. La grande colpa non è stata di Kiko, ma del suo completo abbandono sin dalle prime ore da parte di chi doveva aiutarlo e custodirlo nella sua opera, come fu seguito San Francesco.

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