mercoledì 5 giugno 2019

Kiko non giudica nemmanco i porci, ma condanna chi non si avvoltola nel brago con loro! Che strano tipo!

Ho titubato… Questa perla di Kiko era stata già messa in evidenza qui sul Blog e, in più di un'occasione, abbiamo richiamato l'emblematica predicazione kikiana.

Ma qui più che mai vale il repetita iuvant. Mi dico infatti: "Forse che Kiko non ripete e ripete sempre le stesse cose quando propaga la sua malsana dottrina?" A me ha fatto effetto rileggere, riportato da Tomista, l'esilarante messaggio kikiano, davvero impressionante! E ho considerato utile condividerlo ancora una volta con tutti voi.

Maestro pessimo
di una oscura dottrina

Penso che quando tocca l'argomento dei peccati più degradanti e fetidi - come fa in ogni occasione opportuna e non opportuna - Kiko raggiunga l'apice del suo impareggiabile "carisma", unico davvero, non c'è che dire.
Quello che più sconcerta è la puntuale descrizione degli infiniti livelli di degrado, ben conosciuti da Kiko, in cui l'uomo scivola nel suo progressivo abbrutimento.
Lo evidenziamo nel testo e lasciamo la parola al nostro grande "predicatore". Egli si commenta da solo nel suo indulgere costante su certi argomenti. Kiko sproloquia con grande leggerezza di "fornicazioni e ogni specie di impurità, volgarità, insulsaggini e trivialità, cose tutte sconvenienti"; mentre San Paolo raccomanda che "neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi" "perchè, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolatri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio! " . Questo insegna San Paolo (Lettera agli Efesini: 5, 3-5).


  • da Tomista ex NC :
Messaggio di Kiko per gli auguri di fine anno 2015:
"Di fronte alla profonda crisi che sta passando la società voglio dirvi qualcosa che forse non avete mai sentito, "Dio ti ama", Ascoltalo bene: Dio ti ama! A lui non importa che tu sia andato in un bordello perché Dio non ha schifo di te, lui non si scandalizza dei tuoi peccati, a lui non importa che cadi e cadi nello stesso peccato, la nudità delle donne nei tuoi pensieri, perché per gli altri potrai essere un maiale, ma per Dio sei molto prezioso e ogni giorno ti dà un'opportunità nuova per farsi conoscere, una occasione nuova per entrare nella conversione.Forse sei stato in un tempo di perdizione, vivendo come un animaletto che non ragiona, macchiando il tuo corpo, avendo rapporti qua e là, con un uomo e un altro uomo o con più donne. Forse Dio non ti importa, forse hai sentito che lui ti limita per quello che hai voluto vivere, di sicuro hai avuto casa, gioielli, viaggi, ma nonostante questo ti assicuro che c'è un vuoto, una solitudine tremenda nel tuo cuore.
Ma animo io non ti giudico, chi sono io? Perché io non sono buono, sono peggio di te perché io ho fatto del male, mentito, io ho odiato! Tuttavia il Signore mi ha cambiato lentamente rinnovandomi attraverso il tempo, mi sta trasformando in un uomo nuovo e per questo mi permette di dirti questo oggi; credeteci, aprite l'orecchio, Dio ti ama! E ha mandato suo figlio l'unico a morire per tutto quello che hai fatto, ed è il tuo amore che vuole che esci da dove ti trovi ora, Dio ti ama, anche se hai una attrazione omosessuale, non importa come hai sporcato il tuo corpo, egli Ti ama!Ti rendi conto? Non ti condiziona per amarti come lo fanno gli altri, smettila di elemosinare amore; smetti di chiedere che il tuo ragazzo ti vuole solo un pochino, che tua madre ti vuole solo un pochino, la vita non ti viene da loro, ti viene da Dio che Non ti dà "solo un pochino d'amore" ma che ti dà il suo sangue, si dona a te. Sperimenta la vera felicità, fai pace con la tua storia, con i tuoi genitori, mettiti in pace con lui e avrai una vita piena.
Se tu lo vuoi io posso aiutarti, ti invito a vivere in comunità e avvertire il perdono di Dio." [vedi nota 1]
La sua è proprio una fissa.

  • da Porto:
Sì, è proprio una fissa… Ovviamente nemmeno una parola sulle probabili vittime dei peccati "sessuali". E questo, come mi sembra abbia scritto qualcun altro, è proprio indice di una certa collusione con questo tipo di peccati, altrimenti ci si preoccuperebbe in primis delle vittime che restano traumatizzate a vita, con cicatrici indelebili. Questa fissa probabilmente cela inconffessabili azioni e peccati. Inoltre, quello che lascia sconcertati in chi dice che il suo cammino porta ad avere una "fede adulta" è che non si parla mai di pentimento, anche in questo messaggio di fine anno 2015 non ce n'è traccia. Anche per Dio sei un maiale se perseveri nel tuo peccato senza traccia di pentimento e di desiderio di non commettere più quel peccato. E qui invece nemmeno l'ombra… E allora chi sarebbero quelli con una fede adulta? I più peccatori dei peccatori? I più schifosi di tutti? Ma allora uno il cammino cosa lo fa a fare? Per diventare più stronzo/maiale/peccatore di prima? E questi sarebbero i cristiani adulti? Bella serpe in seno alla Chiesa, bella ferita che infliggono alla "sposa di Cristo". Ma evidentemente della Chiesa in quanto tale non importa più a nessuno…
Sant'Ambrogio battezza sant'Agostino.
Quando il pentimento
cambia la vita per sempre


Conclude Tomista ex NC:

Ti rispondo con le parole di Sant'Ambrogio:
"Anche gli eretici
sembrano avere Cristo con sé;
nessuno rinnega il nome di Cristo,
ma rinnega Cristo chi non riconosce
tutto quanto è proprio di Cristo"

Ambr., Luc. VI, 101 (CSEL 32/4).


Kiko si definisce apostolo, inviato, ispirato ma le sue stesse parole lo condannano!
"Sembra" avere Cristo con sé. Parla a Suo Nome, ma col suo parlare blasfemo di fatto Lo rinnega, poiché non riconosce quanto è proprio di Cristo e, non contento ancora, osa attribuire a Cristo e al Padre del cielo il suo bislacco e scandaloso modo di trattare peccato e peccatore.

L'impudicizia, la schiavitù della carne, distrugge nell'uomo - più di ogni altra schiavitù - la "creatura nuova" che Kiko millanta come opera del cammino neocatecumenale; insozza irrimediabilmente la "veste battesimale" che nel cammino si riceve con grande solennità. San Paolo insegna che ogni altro peccato è fuori dell'uomo, la fornicazione invece è dentro il suo stesso corpo che è "tempio dello Spirito Santo" (chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo) ma voi non appartenete a voi stessi, infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo! (cfr. 1Cor.6,15-20). [vedi nota 2]

Chi pratica incurabilmente questo genere di peccati vanifica in sé il dono della grazia e distrugge "l'altro", quell'"altro che dovrebbe essere per lui Cristo" (cfr. parole della "Madonna del Cammino" a Kiko, secondo Kiko.). Questi peccati uccidono gli innocenti e danno scandalo ai piccoli; ma Gesù dice che "sarebbe meglio per lui che gli fosse girata al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare" (Mt.18,6b).


Intanto cosa è - e cosa non è - proprio di Cristo ce lo spiega San Pietro in un passo memorabile e lapidario:

Seconda lettera di Pietro: 2, 1-22
Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è gia da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.
…(Dio) condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente. Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.
…Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione!
Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore. Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto.
Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato. Si è verificato per essi il proverbio:
Il cane è tornato al suo vomito 
e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago.



(nota 1)
…io posso aiutarti, ti invito a vivere in comunità e avvertire il perdono di Dio…

cfr. prima lettera ai Corinzi: 5, 1-13:
"Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio…!
Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!"

(nota 2)
...Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!

dalla prima lettera ai Corinzi: 3, 16-17:
"Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

74 commenti:

  1. Pax, hai fatto molto bene a riproporre lo sconvolgente augurio kikiano di fine anno, uno dei primi casi (che poi diverrà invece un'abitudine) in cui i discorsi "ufficiali" del cammino sono apparsi su Facebook prima che sui blog nei quali eravamo abituati a leggere discorsetti ben ravversati e sterilizzati dalle peggiori brutture dell'eloquio di Argüello.

    Da allora, soprattutto negli annunci in lingua spagnola, ne abbiamo sentite di assurdità a piede libero, assurdità per la fede cristiana e cattolica che professiamo, naturalmente, perché in Cammino certi spropositi sono sempre stati di casa.

    Invece, stranamente, a livello ufficiale assistiamo ad un silenzio assordante: il sito rinnovato del Cammino che diventa una paginetta senza nessun contenuto, le convivenze dei vescovi e dei rabbini passate sotto silenzio, ogni tanto qualche articolo di Cernuzio sulla "Pravda vaticana" quando proprio non si può fare a meno di commentare notizie di rilievo internazionale, come quelle di Guam, oppure quando è necessario dare una versione attenuata di notizie che puzzano di mistificazione lontano un miglio (come quelle sulla telefonata o la lettera di auguri di compleanno di papa Francesco).

    Insomma, il Cammino di Kiko è obbligato a dare notizie di sé e a fidelizzare i propri adepti tramite le catene su WhatsApp (per uso interno) e i social (per uso interno ed esterno).

    Dopo la grande stagione della pubblicazione di Statuti e della finta pubblicazione del Direttorio, stanno di nuovo tornando al sommerso: Kiko Argüello non è più 'presentabile' né al Family Day né al Sinodo, né a papa Francesco.

    Chissà se i neocatecumenali se ne stanno accorgendo? A giudicare da alcuni tronfi commentatori che vengono qui a dirci "la Chiesa siamo noi", direi proprio di no...

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    1. A quale paginetta ti riferisci? Il sito ufficiale ora dovrebbe essere questo https://neocatechumenaleiter.org/it/

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    2. Mi sembra che ora abbia gli stessi contenuti che aveva prima non è proprio una paginetta

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    3. Sì hai ragione, è più o meno lo stesso

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  2. A conferma di tutto ció che state dicendo ....un mese fa un prete catecumenale di una parrocchia della mia cittá é stato cacciato dal vescovo ..trovato quanto pare a letto con minori....non posso fare nomi
    Ci hanno giá pensato i media cittadini
    (Quotidiano cittadino con tanto di nome e cognome)
    Pier

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  3. Il nome lo potevi fare, cmq non è catecumenale li ha in parrocchia, è un valido sacerdote con una sana formazione, cacciato senza denuncia e non mi stupirei se ci fosse li zambpiz loro.

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    1. No guarda. Queste porcate le fate solo voi del CNC. LO avete fatto a Guam per difendere quel pedofilo riconosciuto di Apuron. Abbi la decenza di starti zitto almeno su questo

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    2. @ aleCT
      Penso che anonimo delle 12.55 si riferisse allo zampino dei neocatecumenali.

      Frilù

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    3. Mi spiace proprio per te .....ma É UN PRETE CATECUMENALE. Comunque informati pure su quanto successo nella parrocchia san Giuseppe operaio di piacenza
      Pier

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    4. Avevo capito, ti ripeto che non è un prete nc. Amministra una parrocchia nc, ma e un giovane e valido sacerdote uscito dal seminario di Piacenza. Come tutti i preti che amministano li DENVOO essere disponibili alla lutirgie nc. E un bravo prete ne uscira pulito.

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  4. Il cuore dell'uomo si conoscerà solo alla fine (Sir.) Ma è necessario che ci siano uomini che ti aprano gli occhi sulla realtà del peccato e le sue conseguenze..io non sono migliore di nessuno,voi non siete migliori di k.A.Passate la vostra vita giudicando e puntando il dito a chicchessia. Diceva S.Teresa che il primo grado per l'ascesi verso Dio e l'umiltà e conoscere realmente chi siamo ..niente più il peccato.

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    1. E allora se il Siracide ha ragione perchè chiunque lascia il cammino è trattato come una bestia dai suoi ex fratelli^ Spiegamelo. Con tutto il rispetto certe cose che ha fatto Kiko io non le ho fatte. E sopratutto non mi permetto di dire "Whatsupp non lo usate perchè poi i rgazzi lo usano per fonicare" Bel rispetto che ha Kiko Arguello. Che poi dei peccati di maldicenza non ne parla mai. Chissà perchè...

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    3. Questo commento cretineocatecumenale ci torna utile per far capire meglio quanto è inquinata la "morale" dei kikos (non c'è da sorprendersene: chi inquina la fede, inevitabilmente inquina anche la morale).

      Partiamo da un principio semplice semplice: se tizio dà una pedata a Caio, è "ingiusto"; invertendo le parti dobbiamo anche dire che se Caio avesse dato una pedata a Tizio, sarebbe stato altrettanto "ingiusto". In altre parole, la legge (anche quella di Dio) è uguale per tutti.

      Se qualcuno pretendesse che "invertendo le parti" la legge cambia completamente, allora o è cretino o è in malafede.

      E qui veniamo al punto. Kiko è un eretico. Questo è un fatto. Per verificarlo basta confrontare onestamente i suoi "insegnamenti" con le verità di fede (le verità di fede sono qualcosa di oggettivo, non sono opinioni, non sono soggettive; inoltre, il fatto che a qualcuno dispiaccia tanto tanto sentir dire che Kiko è eretico non cambia il fatto che Kiko è eretico). Certo, può darsi che una singola affermazione kikiana possa essere stata male espressa. O qualche altra singola affermazione possa essere stata mal tradotta dall'itagnolo. Ma se uno da cinquant'anni va affermando in tutte le salse sempre le stesse eretiche corbellerie, non ci si può più appellare a presunte "incomprensioni" isolate. Chi proclama eresie (distorsioni delle verità di fede) è un eretico, anche se un tribunale ecclesiastico non lo ha ancora condannato come tale. Allo stesso modo, uno che ruba è un ladro, anche se non è stato ancora condannato in Cassazione per furto. La legge (anche divina) è uguale per tutti, non si può ipocritamente "applicarla ai nemici, interpretarla per gli amici".

      Questi concetti sono così semplici che li può capire anche un bambino del primo anno di catechismo.

      Aggiungo solo il fatto che se vedo uno sconosciuto nel mio box auto che tenta di scassinare la portiera della mia macchina, deduco subito che è un ladro. Non posso scrutare il suo cuore, ma i suoi gesti parlano chiaro. Del resto lo sapeva benissimo che se lo avessi colto sul fatto lo avrei ritenuto ladro.

      E veniamo al caro fratello cretineocatecumenale che oggi si firma Sentinella. O è cretino, o è in malafede. Mi permetto di considerare piuttosto probabile quest'ultima ipotesi, emersa assai spesso nei suoi precedenti interventi su questo blog dal 22 settembre 2017 ad oggi.

      Notiamo anzitutto il suo metodo:

      - citazione dell'Antico Testamento, col sottinteso che in qualità di umani non siamo capaci di scrutare i cuori altrui (sottinteso del sottinteso: "nemmeno i cuori di Kiko e dei suoi adoratori"). Non c'entra niente con la questione che stiamo esaminando: se tenta di obbligarci a commentare tale versetto del Siracide, significa che vuole farci perdere tempo - cioè tenta di estenuarci, tenta di rovinare un pezzetto della nostra vita bruciandoci tempo che avremmo dedicato ad altro;

      - citazione kikiana sgangherata sull'«aprire gli occhi sulla realtà del peccato». Ma tale apertura di occhi è avvenuta nel momento in cui Adamo ed Eva hanno compiuto peccato. E nei giorni nostri avviene con l'uso di ragione, cioè fin da bambini, quando per la prima volta nella propria vita ci si rende conto che il male andrebbe evitato.

      Il fatto è che Kiko confonde il riconoscersi peccatori, primo passo della conversione, con il fare "esperienza" del peccato (cioè praticamente col peccare). Quel "primo passo" può avvenire in tanti modi - il figliuol prodigo e il caso Zaccheo, se ci pensate bene, sono agli estremi opposti, ma non richiedevano di peccare ancora. Kiko e Carmen, invece, pretendono che uno debba proprio "fare esperienza del peccato", cioè lasciarsi inquinare dal peccato. Come a dire che se vuoi lavarti la maglia, invece di metterla in lavatrice devi prima sporcarla di più. Assurdo!

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    4. - segue quindi la tipica acrobazia verbale a cui viene addestrato ogni clone di Kiko: "io non sono migliore di nessuno" (Sentinella è troppo orgoglioso per proclamare "io non sono migliore di voi", anzi, ora che si è visto riconoscere come orgoglioso avrà qualcosa da vantare in più alla prossima confessione pubblica... guai a non poter vantare peccatoni altisonanti! c'è gente che alle confessioni pubbliche neocatecumenali i peccatoni se li deve inventare!), subito seguita da "voi non siete migliori di Kiko". Come se la prima avesse almeno un minimo nesso con la seconda.

      Ma questo non c'entra niente. Kiko proclama eresie, ed è stato mille volte dimostrato, anche da gente molto più santa di noialtri del blog. Non è che col giretto io-voi-Kiko si fanno sparire le eresie di Kiko.

      - poi il fratello "Sentinella" giudica severamente i nostri cuori proclamando che noialtri punteremmo il dito (sottinteso: lo punteremmo gratuitamente, senza motivo, senza spiegare, senza documentare, senza "fatti concreti", senza verità oggettive...) per di più punteremmo "a chicchessia", naturalmente senza dimostrarlo, né precisare chi sarebbero quei "chicchessia". Sta solo tentando di insinuare che questo blog sarebbe una tifoseria "noi contro tutti". Che furbacchione, eh?

      - quindi ci scaglia addosso una citazione di santa Teresa (quale?), col sottinteso che noialtri non avremmo "umiltà" (di che parla? non è umiltà il farsi silenziosamente complici delle ingiustizie).

      L'espressione "conoscere realmente chi siamo", nella Chiesa Cattolica significa esaminare la propria anima per prepararsi al sacramento della riconciliazione. Chi si confessa frequentemente - tanto frequentemente quanto lo stesso confessore abituale o direttore spirituale gli consiglia - finisce per "conoscere realmente sé stesso", finisce per riconoscere davvero il proprio status di peccatore e quindi riesce a confessarsi meglio, cioè a vivere meglio il sacramento, ad accogliere meglio la grazia di Dio. Flannery O'Connor, una scrittrice americana di grande fede, riassumeva così: "per avere un'adeguata conoscenza del diavolo, basta resistergli". Nel senso che chi resiste alle tentazioni, ne capisce anche il metodo, cioè capisce a poco a poco quali sono le proprie personali inclinazioni al male.

      Ma la Sentinella di Don Kikolone sta parlando in neocatecumenalese stretto ed infatti decontestualizza l'espressione "siamo nulla più il peccato" mettendovi il sottinteso che saremmo incapaci di peccare. Invece quel "nulla" è un posto che la grazia di Dio può riempire, a patto che facciamo spazio respingendo il peccato. Dio non vuole il nostro suicidio - e nemmeno il suicidio spirituale dell'annichilirsi senza motivo (sarebbe odio a sé stessi, cioè odio alla creazione di Dio, cioè odio a Dio). Lo stesso cupio dissolvi dell'apostolo Paolo riguarda il desiderio di essere con Cristo (e naturalmente i tonti lo hanno voluto intendere come un desiderio di operare il disfacimento di sé stessi).

      Fatte queste precisazioni, è chiaro che Sentinella o è un emerito cretino (un cretino certificabile come tale a vista) che si illude di aver "risposto" affastellando mezza dozzina di espressioni ambigue o fuori contesto, oppure è in malafede - cioè è un azzeccagarbugli che col suo preconfezionato latinorum kikiano tenta di ingannare il prossimo a suon di sofismi e acrobazie verbali, allo scopo di difendere il triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino.

      Spunto di riflessione: "perché parte sempre dal presupposto che quel che dice Kiko è al di sopra di ogni critica?"

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    5. Precisazione: intendevo «...che saremmo incapaci di non peccare».

      Infatti mi riferivo al fatto che Kiko e Carmen hanno sempre blaterato che "l'uomo non può non peccare", sia a chiare lettere, sia dandolo a intendere in mille modi diversi.

      Il concetto cristiano di "schiavitù al peccato" (cioè inclinazione al male, che perciò va combattuta, le tentazioni vanno evitate, occorre sforzarsi di peccare il meno possibile in modo da far più spazio alla grazia di Dio) viene stravolto dagli autonominati "iniziatori" del Cammino che danno a credere che per ottenere la grazia occorrerebbe avvoltolarsi nel peccato (un dilettantesco frankismo spacciato per ascesi cristiana: per "salvarsi" occorrerebbe prima discendere il più possibile nel peccato...).

      È ben noto il patetico show neocatecumenale del "giro di esperienze", degli "scrutini", delle confessioni pubbliche, dove dei poveracci - giovani e non giovani - devono letteralmente inventarsi dei peccatoni "interessanti" altrimenti non sembrano aver "conosciuto il peccato" secondo Kiko. Questo è il motivo per cui abitudinariamente vantano di essere stati salvati da ubriachezze divorzi aborti droghe eccetera.

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    6. Come diceva il sedicente "messia": «Noi dobbiamo accettare proforma questa religione nazarena, e osservarla meticolosamente per apparire cristiani migliori dei cristiani stessi».

      Praticamente il programma spirituale di Kiko e Carmen, a meno del "meticolosamente", sostituito con "a modo nostro".

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    7. Mamma mia !
      Le radici del neocatecumenalismo nascono da molto lontano ..
      non ho potuto evitare, leggendo qsti passi, di fare accostamenti e notare 1 somiglianza che fa impressione!

      " I seguaci del suo movimento non aderiscono alle pratiche cristiane per chiedere la salvezza: loro si sentono superiori, già salvati, già appartenenti al regno divino.
      Se si accostano proforma ai sacramenti, li considerano non un bene necessario alla salvezza, ma un male necessario per penetrare di più in mezzo ai membri della Chiesa senza insospettirli
      ...
      i frankisti, erano scelti per realizzare la distruzione dall’interno ‘come soldati che prendono d’assalto una città passando per le fogne’. Ora erano richieste segretezza assoluta e disciplina rigidissima, insieme a un meticoloso conformismo agli ordini e alle pratiche della Chiesa per non destare sospetti.
      Mentre osservavano esteriormente i precetti della Chiesa, non dovevano mai perdere di vista il loro vero fine o dimenticare che erano legati gli uni agli altri ".

      Come si può pensare che il CN non abbia attinto da questa "cultura"?

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    8. @Sentinella,
      tutto chiaro nel tuo fazioso, superficiale e fuorviante intervento, tranne 1 cosa:
      le conseguenze !
      Quando mai nel CN si parla delle "conseguenze del peccato" ?
      Quando mai i "catechisti" NC raccomandano di stare lontani da certe situazioni e tentazioni perché la conseguenza può essere di cadere nel peccato?
      E quando mai hanno invitato a riflettere sulle conseguenze di 1 peccato commesso (visto che illecitamente e morbosamente indagano per volerlo conoscere) sulla propria vita e su quella altrui?
      E quando mai hanno invitato a cercare di riparare, per quanto possibile, i danni, conseguenza del male fatto a qualcuno (a parte la patetica messa in scena di inginocchiarsi a chiedere 1 perdono non sentito e non richiesto che materialmente non aggiusta niente e moralmente è solo 1 presa in giro che aggrava il male fatto a quella persona)?
      E quando, loro stessi si sono interrogati prima di aprir bocca a proferire parole, illecitamente attribuite allo Spirito Santo, sulle conseguenze che esse avrebbero avuto in coloro sulle quali le "scagliavano"?
      Le conseguenze del "trattamento" NC sulla vita di tante persone, sono state devastanti e ciò è indice di gravi peccati commessi dai vostri capi, perciò è a loro che "va puntato l'indice" come quando indichi il sasso dietro il quale è nascosto 1 serpente a sonagli.
      Ciò è opera di carità e atteggiamento di umiltà, perché l'umiltà è riconoscere la realtà in tutte le sue componenti e se tu vedi dentro di te e attorno a te, solo peccato vuol dire che gli occhi non te li hanno proprio aperti bene, anzi te li hanno fatti chiudere alla verità e indotto a guardare con visori virtuali in cui il peccato è
      "buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza"(Gen3,6) .. e di chi ne subisce le conseguenze chi se ne importa!
      Visto che citi "il cuore dell'uomo" e "la fine", rifletti se puoi su questa cosa: in quel momento non ci saranno "persone" ad aprire alcunché, sarai SOLO, con le CONSEGUENZE delle tue scelte.
      Hai 1 speranza però, perché 1 caratteristica di molte conseguenze è di essere prevedibili. Comincia a riflettere su quali esse saranno se permani nel CN e fai 1 scelta di umiltà, il "primo grado" di 1 cammino verso il Vero Unico Signore Gesù:
      abbandona il CN.

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    9. Cara Roberta,le conseguenze del peccato le conoscevo e le ho conosciute bene sin dai primi anni del cammino.. Peccavo ma non avevo una percezione piena di quello che facevo,mi mancava il Santo timore di Dio per cui ogni peccato che potevo commettere lo esplicavo nel nascondimento incurante sia della mia distruzione che delle conseguenze al mio prossimo.. Ero cieco!..non sapevo che tutto il cielo era li a guardarmi,non potevo sapere, la mia famiglia non mi ha mai introdotto alla vita cristiana, figuriamoci la società e tutto quello che ti circonda. Sono sposato ho 6 figli non tutti frequentano il cammino,ma non è un dramma,perché la cosa più importante reputo che sia vivere alla presenza di Dio e fare la sua volontà. Io tradivo mia moglie..nella'occasione ero anche ladro,.perché vivevo per me stesso non riuscivo a don armi senza pretendere qualcosa in cambio. Ma tutto ciò è cambiato..siano rese grazie a Dio.

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    10. Per "rendere grazie a Dio" è necessario fare 1 confessione pubblica?

      Di fede, bisogna farla la confessione pubblica, non dei peccati,

      quest'ultima si fa nel segreto del Sacramento dove la Grazia di Dio ti permette di disprezzare il peccato ma ti impedisce di disprezzare la tua persona, cosa che invece avviene interloquendo coi "catechisti" NC e rispondendo alle loro, ripeto, morbose e illecite domande.

      Che testimonianza pensi di avermi dato dicendo queste cose?
      È così che magnifichi il Signore perché "ora tutto è cambiato"?

      Confronta con la testimonianza della Santa Vergine: "grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente" e di seguito l'elenco di ciò che il Signore ha fatto (cadere i potenti dai troni, rimandare i ricchi, innalzare gli umili ..) Ella si sente partecipe di queste cose, la GIUSTIZIA operata da Dio verso gli altri la fa sentire Beata .. altro che guardare a se stessa!

      " ogni peccato che potevo commettere lo esplicavo nel nascondimento"
      -----------
      ecco, forse allora avevi ancora il senso del pudore dell'anima, che il "cammino" ti ha tolto, allora lo capivi già che il male era male, tant'è che istintivamente e giustamente lo tenevi nascosto, è 1 modo, anche se rudimentale, di prenderne le distanze, 1 preludio al pentimento.
      Come mai sei così prolisso e ricco di dettagli quando parli dei peccati e invece così sbrigativo e sintetico ("tutto è cambiato") quando rendi grazie a Dio? Perché non fai "l'elenco" come Nostra Signora?
      Ma purtroppo il perché lo sappiamo entrambi: è il frutto dell'ambiente che frequenti, degli insegnamenti sbagliati, non cristiani, non rispettosi della persona umana (che il Creatore invece rispetta al max grado) che in tanti anni hai ricevuto e continui a ricevere non volendo VEDERE la Verità.
      Mi sa che ci vedevi di più quando, come dici, eri "cieco" .
      Un consiglio .. torna a esserlo, togliti quegli occhiali NC che ti danno 1 visione distorta, così potrai chiedere a Gesù il miracolo della vista VERA .. a chi non dice "noi vediamo"
      (Gv 9,40-41) Gesù opera subito tale miracolo .. non lo fa "a tappe".

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    11. Come potete notare, l'errore fondamentale dei neocatecumenali come Sentinella è l'aver confuso la fede con la morale.

      Cioè il sostenere la dottrina kikista-carmenista secondo cui se la smetti con le droghe-discoteche-ubriachezze-aborti-divorzi-risse-tradimenti allora sei un vero cristiano e puoi credere quel che ti pare, celebrare come ti pare. Praticamente è il tipico moralismo puritano protestante: "ognuno faccia quel che vuole, purché sembri più cristiano degli altri".

      Ora, mentre è statisticamente normale che il cristiano non si va ad infognare in certi peccatoni come quelli, è anche vero che la fede è ciò che credi, la fede non è un comportamento (sarebbe moralismo), non è un elenco di cose da dire e da fare (moralismo!), e da non dire e da non fare (squallido moralismo puritano!).

      La morale cristiana è il risultato della fede (cfr. Zaccheo), non la sua premessa, anche se il non peccare (e il riconoscersi peccatori e chiedere sacramentalmente perdono) è di enorme aiuto per la fede. Il Signore, nel perdonare l'adultera, le dice: «va' e non peccare più».

      Nella mentalità neocatecumenale, tale ex adultera si vanterà in comunità di non aver compiuto più divorzi-aborti-discoteche-ubriachezze-droghe-eccetera e... se ne infischierà delle verità di fede: "tanto ora la fede adulta ce l'ho, ora mi basta solo esibirmi come più cristiana degli altri".

      Il fratello Sentinella non sa - o finge di non sapere - che Nostro Signore non ha fondato un club di lettori del sacro libro, tanto meno ha fondato un club di grattugiatori di chitarrelle che si vantano di non aver più abortito/divorziato/drogato/ballato in discoteca. Al contrario, Nostro Signore ha dedicato grandissima parte del suo ministero a insegnare. A spiegare le cose della fede. A sfidare la ragione altrui, talvolta perfino con graffiante ironia: «...è più facile dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?» (cfr. Mt 9,5). Eh, già, perché per mettere in moto la fede, hai bisogno di sostenerla con la ragione e con l'intelligenza, hai bisogno di conoscere le verità di fede e di approfondirle usando tutte le risorse mentali che hai.

      Ma il caro Sentinella ha "circonciso la ragione". Glielo imponevano i suoi esattori di Decima, a cominciare dall'Esattore-capo Kiko. Non sia mai che la ragione gli faccia capire che non è fede qualcosa che si rifiuta di correggere i madornali errori dottrinali introdotti da Kiko e Carmen. Non sia mai che si riconosca il nesso tra fede e sacramenti e che una fede inquinata esige liturgie inquinate per sacramenti inquinati (si veda la questione della "comunione seduti", il girotondino idiota, l'onnipresenza dei gadget kikiani, l'avere in orrore gli spazi sacri della Chiesa, la questione delle briciole e delle gocce...).

      Ai fratelli neocatekiki come Sentinella interessa solo far parte del club (per quanto costoso ciò possa essere), non interessa approfondire le verità di fede, non interessa vivere in modo sempre più sublime i sacramenti. Non gli interessa la purezza di dottrina e sacramenti, gli basta conservare la tessera del club kikista-carmenista, di vantare il numero di figli ad ogni occasione, e di procedere guadagnandosi la promozione alla "tappa" successiva. Poveraccio. E non si accorge nemmeno che il Signore gli ha già concesso la grazia di avere qualche figlio uscitosene dalla setta eretica.

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    1. No Libera ti sbagli, quando Kiko decide che tu puoi mettere la Vestina bianca, ecco, allora diventi santo.
      La Vestina bianca ti rende santo e fa vedere a tutti gli altri che qualcuno alla fine della fiera del cammino diventa santo.
      Semplice no????
      LUCA

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    2. No, non diventi santo, diventi "eletto". Perché santi possono diventare tutti, anche fuori del cammino, eletti sono solo quelli del cammino. Pensate a quante volte si sente ripetere nel cammino, il Signore ci ha scelti, ci ha eletti.

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    3. È la dottrina della predestinazione. Motivo per il quale, quando esci, ti dicono commiserevoli: "Si vede che non era per te" (sottoindendo: non eri predestinato, eletto).
      Piccolo particolare: è una dottrina non cattolica, eretica, ed è residuale anche nel mondo protestante.
      Kiko ha tirato su proprio il peggio del peggio.

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  7. Notizie mondane da Kaikos Terzo Kikennio: lo snob Iapicca, presbikiko che teoricamente sarebbe di stanza in Giappone (dov'è perennemente impegnato a cercare soldi e a fungere da animale di compagna per i kikos immigrati lì), si è fatto una bella vacanza di «due settimane e qualcosa» in Terra Santa (chi paga?), per poi volare a Milano (chi paga?): «trasformeremo Milano e l'Italia». Se n'è vantato in una chilometrica predica (tanto lunga quanto noiosa) che affastella paroloni altisonanti a cretinate kikiane.

    Mi tornano in mente quelle persone di bassa lega che leggono avidamente gli articoli sulle riviste mondane riguardo alle vacanze dei VIP, parlandone - con aria sognante - senza capire nemmeno dove si trovano geograficamente le Bahamas, l'Everest, le Hawaii, la California. È tipico del popolino bue, quello che praticamente non s'è mai allontanato dal paesino, elucubrare su quanti camerieri ci sono su quello yacht lungo tantissimi metri e pieno di piscine e di piste di elicottero.

    L'aristocratico parvenu neopresbikiko esala un predicozzo per vantarsi della mega-vacanza e subito il VitoLuigi ripubblica sul proprio blog la noiosa tiritera (incluso il gossip neocatecumenale) con la stessa foga con cui una poveraccia squattrinata nullafacente su facebook condivide le foto delle superlussuose vacanze del supercantante superfamoso, lei che non s'è mai fatta un week-end in albergo in vita sua.

    Da questo punto di vista i kikos sono "fortunati": loro sì che si fanno i week-end in albergo (ma non certo per ritemprarsi e riposarsi serenamente), non sia mai che i fratelli di comunità investano nel futuro dei propri figli e della propria famiglia, non sia mai che una cosiddetta "convivenza" si faccia sotto casa gratis nei locali della parrocchia... ma voi ce li vedete i supercatechistoni non poter più usare la patetica scusa dell'«operaio che ha diritto alla sua mercede» con cui farsi pagare vitto e alloggio e tavolo più lussuoso e pure il sovrappiù?

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    1. Quel premio nobel per la religione di Iapicca ha disprezzato i Giapponesi in casa loro, con una spocchia vomitevole, che non gli sarà perdonata né in questo continente né in quell'altro.

      Che il Cammino affondi nella vergogna anche in Giappone, e con esso tutta la sua odiosissima predicazione-spazzatura.

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  8. In realtà kiko intende dire: passare la borsa in questo avvento.

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  9. Quello che più mi colpisce dell'annuncio di Kiko, oltre all'indugiare con insistenza sui peggiori peccati sessuali, è che non accenna alla CONFESSIONE.
    Sarà che la confessione (non quella pubblica, ma quella SACRAMENTALE) è una pratica ecclesiale comune anche ai "cristiani della domenica" e parlarne sarebbe confondersi troppo con gli altri.
    Fatto sta che Kiko parla solo della predicazione del Cammino.
    Non è che la confessione è abolita, ma viene messa in secondo piano. E' come se alla Confessione si arrivi attraverso il Cammino e che, comunque, non è importante come la predicazione (del Cammino).
    L'intento sembra di condurre le persone prima al Cammino poi, in seconda battuta, alla Chiesa (non si può fare diversamente per esporre il distintivo dell'ecclesialità).
    Eppure la Confessione dovrebbe essere, con l'Eucaristia, messa al centro di un cammino spirituale.

    Qualcuno può dire che anche oggi nella Chiesa si parla poco di Confessione, quasi a intendere che il Cammino si adegua all'andazzo, sbagliato, di oggi. Ma in realtà il Cammino in questo ha preceduto la Chiesa, perché una volta di Confessione se ne parlava eccome!

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  11. C'e una cosa del post, che mi premeva sottolineare da subito, perchè rimarca qualcosa che nel cammino ho vissuto sulla mia pelle.

    Ho sobbalzato quando nel commento di Porto riportato nel post ho letto:

    "chi sarebbero quelli con una fede adulta? I più peccatori dei peccatori? I più schifosi di tutti? Ma allora uno il cammino cosa lo fa a fare? Per diventare più stronzo/maiale/peccatore di prima? E questi sarebbero i cristiani adulti?"
    (sintesi magistrale)

    ..."allora il cammino a che serve? Per diventare, alla fine del lunghissimo percorso peggiori di prima?"
    (in quanti ci siamo posti, iniziando ad aprire gli occhi, questa stessa domanda? Io innumerevoli volte)

    Quando nel cammino osi denunciare agli itineranti e a Kiko fatti gravissimi del tipo di quelli tante volte denunciati anche sul blog: relativi a violenze e angherie e abusi fisici e psicologici sui più indifesi - io ne sono testimone - vieni tacciato di superbia con queste espressioni letterali che ho udito dalla loro stessa bocca:

    "pensi tu di essere migliore?" "ma tu sei entrata nel cammino per diventare SANTA?".

    La mia risposta ironica e amara fu "No, sono entrata per diventare una schifezza, peggio di prima!"
    (Ma che discorsi assurdi!)

    E questo produrrebbe l'"umiltà" di cui Sentinella parla senza sapere neanche cosa dice? La santa umiltà?:

    "è necessario che ci siano uomini che ti aprano gli occhi sulla realtà del peccato e le sue conseguenze..io non sono migliore di nessuno,voi non siete migliori di k.A."

    La tiritera esasperante ripetuta in ogni salsa nella predicazione kikiana...

    ..."io non sono migliore di nessuno"...

    diventa la scusa per commetterne impunemente di ogni a danno degli ultimi.

    E questo vien fatto altro che con l'umiltà - che non sanno dove sta di casa - MA CON LO SMISURATO ORGOGLIO NEOCATECUMENALE.

    Sono loro i veri illuminati, quelli dalla FEDE FORTE, senza etica nè valori e senza sentimenti che sono roba da donnicciole religiose/naturali, moraliste e bigotte.
    Alla faccia del considerarsi gli ultimi e i peggiori DI TUTTI...MA PROPRIO DI TUTTI, se no non è vero niente!

    NOI NON SIAMO MIGLIORI DI NESSUNO, certo, neanche di Kiko Arguello che soffre molto i confronti.
    Racconto:
    Quando appariva qualcuno che con lui cercava di ragionare nelle assemblee di itineranti, Kiko metteva subito tutto su un livello di competizione.
    (N.B. ma per caso ha qualche complesso irrisolto? per me questa incapacità di confrontarsi è, da parte sua, un segno grande di fragilità e anche di un latente complesso, ben celato, di inferiorità - Wow ragazzi! Gli ho fatto lo scrutinio!!) che, col suo autoritarismo dittatoriale, stroncava OGNI VOLTA sul nascere.

    Poi, a furia di sentirgli ripetere: "DIMME! TU CREDI DI ESSERE PIU' INTELLIGENTE DI ME?", seminando il terrore negli astanti perché era chiaro che a una simile affermazione sarebbe seguita una punizione esemplare dello sfacciato ardimentoso...per correggerne dietro a lui solo che "aveva osato" cento e cento che non avevano mai il coraggio di parlare...qualcuno diede voce a un pensiero recondito: "Per favore Kiko, non ripetere più questo, che per essere più intelligente di te non ci vuol molto".
    (Questo anche per vedere - oramai alla resa dei conti - se, nella sua santa e ben radicata umiltà avrebbe finalmente baciato riconoscente i piedi a un simile profeta a lui inviato da Dio per la salvezza della sua anima).

    Pax

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    1. Per curiosità, chi è l'ardimentoso/a che ha proferito queste parole? Tanto di cappello. E sarei curioso di sapere come ha reagito il sig. Arguello, il quale di complesso di inferiorità ne ha a vendere. Chi è libero interiormente non teme il confronto, anzi riesce ad apprezzare le idee intelligenti che possono venire da altri. Non è certamente il caso di ka. E proprio questo decreterà la fine del cammino, almeno nella forma in cui è adesso.

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    2. Qualcuno/a che aveva già deciso irrevocabilmente di andare via, prima che potessero pianificare loro stessi la cacciata. Perchè devi sapere che non sempre ti mandano via a "calci nel sedere", altre volte usano sistemi più dolorosi e sofisticati, logorandoti ed esautorandoti pian piano...sino alla consumazione di ogni energia.
      Infine arriva il colpo di grazia.

      Come ha reagito? Di fronte all'assemblea abbozza sempre molto bene, se si rende conto che l'interlocutore non lo può più controllare. Magari sorridendo (per chi lo conosce sa bene il suo ghigno in questi casi) lascia sfumare la cosa con abilità. Subito dopo ti cerca instancabilmente per un contatto diretto che, come ben comprendi, è molto meglio evitare del tutto. Per un altro periodo continuerà a informarsi da vicini e conoscenti: "Cosa fa quel pazzo/a? Vuole fare il/la mio/a catechista!"...

      Ma intanto quello/a è completamente sparito/a dalla circolazione, lasciando ovviamente in primis la sua comunità di appartenenza.

      Ultimo atto: la damnatio memoriae e...tanti saluti!

      Pax

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    3. Grazie della risposta. Anche con noi per parecchi mesi hanno usato il sistema della lenta logorazione. Io ero più fiducioso, mia moglie invece aveva capito tutto molto bene. Per fortuna siamo riusciti a dileguarci noi prima del 'colpo di grazia' e di questo ringrazio Dio, che loro, malvagi quali sono, non hanno avuto la soddisfazione di cacciarci. Poi, ovviamente, ci sono giunte diverse voci di maldicenze nei nostri confronti. Le abbiamo ignorate. Che sparlino pure... un giorno dovranno rendere conto di tutto il male che fanno.

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    4. 3 «Beati i poveri in spirito,
      perché di essi è il regno dei cieli.
      4 Beati gli afflitti,
      perché saranno consolati.
      5 Beati i miti,
      perché erediteranno la terra.
      6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
      perché saranno saziati.
      7 Beati i misericordiosi,
      perché troveranno misericordia.
      8 Beati i puri di cuore,
      perché vedranno Dio.
      9 Beati gli operatori di pace,
      perché saranno chiamati figli di Dio.
      10 Beati i perseguitati per causa della giustizia,
      perché di essi è il regno dei cieli.
      11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

      (da IPG)

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    5. Le maldicenze. Uguale destino per tutti i fuorusciti. L'ho riscontrato tante volte confrontandomi con chi ha vissuto il nostro stesso percorso. Sono monotoni, prevedibili, squallidi, pericolosi. L'iter è sempre lo stesso. Anche noi abbiamo ignorato le calunnie che sono circolate a causa loro nelle comunità per cercare di azzerare la nostra credibilità. Chi ci ha conosciuti può valutare da solo. Il guaio è che, ignavi, la gran parte dei fratelli rimuovono e seppelliscono ogni cosa perché vogliono andare avanti lì dentro, non ce la fanno a pensare e trarre conseguenze, tanto meno a rinunciare al cammino.

      Pax

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    6. IPG
      Un grazie per essere tornato tra noi.

      Pax

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  12. Leggere ciò che scrivi, Pax, mi fa sempre venire un nodo alla gola. Nelle assisi degli itineranti viene fuori la pochezza umana di questa persona e dei suoi più stretti accoliti, che sono veramente dei rinati, ma "dal basso", non dall'alto!
    Sogno di veder entrare nell'UFO di Porto San Giorgio un prete con turibolo e seguito di chierichetti che li esorcizzi tutti.
    Sai che liberazione?
    Il giorno dopo leggeremo di mandrie di maiali della zona inspiegabilmente precipitati giù per qualche dirupo, e mentre tutti piangeranno per lo spreco dei prosciutti, noi potremo ringraziare Dio...

    RispondiElimina
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    1. Grande Valentina, grazie per la risata di cuore che mi hai procurato
      LUCA

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  13. Ehm,a la seconda lettera di Pietro; scritta in un greco alla portata di pochi anzi pochissimi e considerato il tasso di istruzione dell'epoca in quei luoghi non certo nelle possibilità di di un pescatore forse armatore di una piccola flottiglia, è considerata, pressochè unanimemente, psuudoepigrafica. Da qui la inevitabolr domanda: stante ciò perchè la portata a suffragio delle vostre argomentazioni?

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    1. Ohibò, la tua rivelazione è di portata inaudita! Visto che anche i Vangeli erano redatti in greco, solo gli studenti del Liceo Classico di allora potevano leggerli e quindi convertirsi?
      Aspetto una tua illuminata risposta 😉

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    2. Evviva. Grazie! Questo tuo intervento conferma che abbiamo colto nel segno.

      La Seconda lettera di Pietro: 2, 1-22 VI INCHIODA.

      OTTIMO.

      Qualcuno ti ha mai parlato del Nuovo Testamento come definito dalla Chiesa, dai Vangeli fino all'Apocalisse?

      Vallo a dire a Papa Francesco e in Vaticano.

      E digli pure che volete essere "falsi profeti" diffondere "eresie perniciose" vivere di "dissolutezze" e, nella vostra "cupidigia" "adescare anime instabili".

      Insomma vi siete "lavati", ma "lavati" non vi trovate bene. Vi volete avvoltolare DI NUOVO nel brago!
      Però volete comandare voi nella Chiesa e insegnare ad altri che è bello vivere come voi.
      Non dirlo a noi, vallo a dire al Papa.

      Pax

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    3. Certo che sei proprio "ignorante"... in quanto "ignori" il Magistero della Chiesa Cattolica.
      La scelta di quali siano i libri "Canonici" è stata fatta:
      - da Papa Damaso I, il quale nel 382 d.C. fissò l'attuale Canone cattolico, contenuto nella "Vulgata" realizzata da San Girolamo;
      - questo elenco fu ripreso e promulgato dal Concilio di Firenze del 1442;
      - il Concilio di Trento (1545-1563) riprese e confermò in maniera definitiva questo elenco;
      - il Concilio Vaticano II ha confermato che "la santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo" (Dei Verbum 11).
      Quindi, la Seconda Lettera di Pietro è "PAROLA DI DIO"!
      Voi del Cammino Neocatecumenale non lo dite quando la leggete nella liturgia durante e vostre Eucarestie?!?

      Annalisa


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    4. @Anonimo delle 12:51
      Attento... perché l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo
      San Girolamo (Dottore della Chiesa; 340-420 d.C.) ci ha insegnato che "ignorare le Scritture è ignorare Cristo" (dal suo "Prologo al commento del Profeta Isaia"; cf Concilio Vaticano II, Dei Verbum 25; Cf. Benedetto XV, Enciclica "Spiritus Paraclitus").

      Annalisa

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    5. Queste idiozie eretiche le insegnavano anche i miei docenti modernisti in facoltà di Teologia.
      Ma essendo cattolico, a differenza vostra, credo fermamente nell'ispirazione e nell'inerranza ASSOLUTA di ogni singolo libro della Sacra Scrittura che la Chiesa considera canonico.
      E soprattutto, da cattolico quale sono, a differenza vostra, credo che l'ufficio di interpretare la Parola di Dio contenuta nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, appartenga al solo Magistero della Chiesa, quindi né agli esegeti, né ai singoli teologi, né tantomeno ad un mediocre pittore spagnolo megalomane autoproclamatosi profeta.
      I libri di esegesi su cui ero costretto a studiare li ho utilizzati degnamente in occasione di vari barbecue.
      Sapessi che buoni gli spiedini arrostiti con l'ausilio di Ravasi o di Romano Penna.

      Tomista ex NC

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    6. Caro Tomista NC io sull'argomento la trovo molto impreparato. Lei somiglia a uno di quegli adolescenti che, inconsapevoli d'essere cresciuti, si attaccano alle gonne della mamma, complice del loro ingiustificato infantilismo, per trovare quelle certezze che la facoltà di ragionamento comincia a incrinare con il normale crescere dlla consapevolezza.
      Assoluta inerranza delle scritture! Poffarbacco che affermzione perentoria. Guerdi che qui non si sta discutendo della verginita della Madonna prima durante e dopo il parto, ma di SCIENTIFICHE manipolazioni e introduzioni nei testi "ispirati" che sono state contestate fin dall'antichità e non dai Ravasi di turno. Poi se uno SI CIRCONCIDE LA RAGIONE può credere che i dinosauri siano coevi ai mammiferi, che la stirpe umana ha 6000 anni di storia alle spalle, o che c14 e la dendrocronologia se la sono inventata i laicisti, così come altre amenità che ho letto su questo sito nel quale si svaluta l'interlocutore (magari non rispondendogli) per darsi importanza.
      Tecnica meschina e mediocre
      Chiarisca il suo credo sul tema e gliene sarò riconoscente.
      Allora, come già detto a Galileo (che tra l'altro non mi sta così simpatico come si potrebbe credere) quelli come lei, QUELLI DELL'ASSOLUTA INERRANZA, contrapposero l'episodio biblico COME PROVA DELL'ERRORE eliocentrico dello scienziato.
      Aggiungo (solo per esempio).
      Nel 1054 avvenne un fatto astronomico: l'esplosione della supernova SN 1054 che fu registrata dagli archivi cinesi e in altri posti olrechè da quegli zozzi selvaggi indianacci senza dio degli Anazasi cui avete probabilmente ben lisciato la schiena per fare vedere chi comanda. In occidente la chiesa provvidente, per non turbare le anime sensibili,decise di cancellare tutte le annotazioni sul tema, perchè ciò turbava il credo aristotelico della immutabilità del cielo IDENTICAMENTE INERRANTE. Quale modesto astrofilo la rendo edotto del fatto che l'oggetto celeste che è nella nebulosa del Granchio e che è il primo del catalogo Messier (M1) splendeva di UNA LUCE TANTO FORTE DA SUPERARE QUELLO DELLA LUNA PIENA, EPPURE LA CHIESA INERRANTE FU CAPACE DI ESPUNGERE L'EVENTO DALLA MEMORIA STORICA DELL'OCCIDENTE - povera Ipazia pure lei vittoma di inerranti -(sul tema , se lo trova, può consultare il libro: SN 1054 una supernova del medioevo di Giovanni Lupato ed. Biroma).
      Come da copione Lei non mi risponderà ma io le ho risposto.

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    7. Anonimo6 giugno 2019 19:24 se puoi spiegarci cosa hai detto, ti saremo grati! Forse non riesci neanche a capire ciò che dici, ma se fai uno sforzo, speriamo che ci riuscirai, così ci illumini.
      Siccome ho capito l'aria che tira, vorrei chiederti una cosa: mi spieghi come è potuto accadere che delle scimmie, milioni di anni fa si siano evolute, cioè un gruppo sia rimasto sulle piante, ed è rimasto peloso e senza evoluzione, come se chi tocca il legno, rimane immobile nel tempo, e invece un'altro, che dite sia sceso, per cui ha iniziato a camminare si sia evoluto? Forse il movimento dei piedi rende evoluti? Per cui chi corre, cioè fa lo sport della corsa, dovrebbe essere un genio, e chi abita dentro le case di legno dovrebbe temere, perchè rischia di diventare animale?

      ( da IPG)

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    8. Caro anonimo,
      Mi prendo la briga di risponderle, non tanto per l'attacco alla mia persona, su cui potrei tranquillamente soprassedere, quanto per l'attacco alla Fede divina e Cattolica.
      Il suo commento è un condensato di eresie di stampo razionalista e modernista, oltre che di mistificazioni storiche.
      Anzitutto le consiglio di leggere e studiare per bene le encicliche Providentissimus Deus (Leone XIII), Spiritus Paraclitus (Benedetto XV), Divino Afflante Spiritu (Pio XII), e tutti i decreti della Pontificia Commissione Biblica redatti a partire dal pontificato di San Pio X. Detta Commissione era organo di Magistero fino al 1966, pertanto, ogni cattolico deve considerare come vincolanti tutti suoi responsi. Se qualche professorone la pensa diversamente non è certo un mio problema, peggio per loro, sono eretici e scomunicati latae sententiae. Arriverà il redde rationem anche per questi pseudo-esegeti.
      L'inerranza asoluta della Scrittura è verità di Fede, implicitamente definita nella solenne affermazione del Concilio Vaticano I sull'Ispirazione dei Libri Sacri.
      Inerranza di fatto e di diritto, ossia,
      la Sacra Scrittura non soltanto non contiene errori, ma non può contenere errore alcuno. È la dottrina cattolica di sempre; è la Fede antica e costante della Chiesa. Se c'è Verità dogmatica, affermata, insegnata, difesa con continuità e con chiarezza dagli inizi della Chiesa ad oggi, è questa dell'origine divina dei Libri Sacri e della loro conseguente inerranza: appunto perché Dio è autore della Sacra Scrittura, questa non può contenere errori. E siccome Dio non è soltanto autore selle parti riguardanti la Fede e la morale, ma di tutta la Sacra Scrittura, così tutta la Sacra Scrittura è esente da errore.
      L'inerranza dunque non riguarda le sole "verità salvifiche", come si sarebbe portanti a credere a partire da un'ermeneutica errata della Costituzione conciliare "Dei Verbum" (di cui scriverò in seguito).
      L'inerranza assoluta (ribadisco: non relativa alle verità di Fede e alla morale) fa parte del deposito della Fede.
      Scrive il Dottore Angelico:
      "Bisogna ritenere che TUTTO CIÒ che è contenuto nella Sacra Scrittura è vero; altrimenti chi lo negasse sarebbe eretico" (Quodl. XII, q. 16 art.26). E ancora: "è eretico dire che si trovi qualcosa di falso non solo negli Evangeli, ma in qualsiasi Scrittura canonica" (in Joh 13, lect. 1,1).
      È l'eco fedele della dottrina dei Padri, di tutta la Tradizione Cattolica, ribadita, contro gli errori dei tempi moderni, dal Magistero dei Romani Pontefici.
      Adesso si è fatto tardi, ho ancora parecchie cose da scrivere, continuerò domattina tra una pausa e l'altra da scuola.
      E stia tranquillo, ché non ho mai creduto che l'Universo abbia 6000 anni, che il sole giri attorno alla terra o che Dio abbia creato il mondo in 6 giorni di 24 ore, sono cattolico, non pentecostale o Testimone di Geova. Il Magistero cattolico sulla Scrittura non ha nulla a che spartire con il fondamentalismo biblico o con il biblicismo di matrice protestante.

      Tomista ex NC

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    9. Come dice quel famoso proverbio, «a lavare la testa all'asino, si ottiene solo di sprecare sia l'acqua che il sapone».

      L'asino non è quello a cui banalmente mancano conoscenze. L'asino è quello che con o senza conoscenze, sa produrre solo asinerie. Per esempio: anche un fervido credente degli oroscopi vi potrà nominare una gran quantità di stelle, pianeti e costellazioni, ma ciò non lo rende astronomo o astrofisico.

      Nel caso specifico si tratta del caro gnostikiko che da anni ossessivamente interviene qui sul blog per sfoggiare la sua vasta "cultura" in fatto di oroscopi, con la quale si illude di poter pontificare sull'astrofisica e i viaggi spaziali. Fuor di metafora, si illude di avere il sacro compito di convincerci che la Chiesa avrebbe sempre sbagliato e che i super segreti segretissimi - di cui lui e pochissimi altri (come Kiko) sarebbero detentori - costituirebbero il "vero" cristianesimo, in barba a innumerevoli schiere di santi che sono tali soltanto come conseguenza dell'aver preso sul serio ciò che la Chiesa ha sempre trasmesso a tutti gridandolo dai tetti.

      Soprattutto è convinto che l'errore e la verità abbiano gli stessi diritti. Il che gli merita il titolo di "modernista". Con un modernista è impossibile discutere, perché il suo pilastro fondamentale è che un errore, se ben infiocchettato e contornato di altisonanti paroloni, merita la stessa considerazione della verità. Il che è un insulto all'umana intelligenza perché un errore resta sempre un errore, e l'assegnarvi dignità significa di fatto negare la verità. Per esempio: il blaterare di antiche "manipolazioni" della Scrittura significa quantomeno insinuare che la Chiesa in almeno qualche punto negli ultimi venti secoli avrebbe sbagliato e indotto in errore la cristianità fino ad oggi, e significa che tale ipotesi (peraltro campata in aria) meriterebbe la stessa considerazione della verità già nota.

      Come tutti gli asini patentati, nel commento dello gnostikiko delle 19:24 comincia con l'insultare l'interlocutore (confermandoci così che a guidarlo è il proprio ego anziché una qualche validità dei suoi argomenti), fingendo di non sapere (finge in modo molto credibile) che l'inerranza biblica non corrisponde all'esattezza scientifica come intesa dai viventi nel XXI secolo (e allora, fra un altro paio di secoli, quando la scienza sarà molto più avanzata, la Bibbia diventerebbe non più credibile?), e tira in ballo i neodogmi moderni dell'evoluzionismo (inventati da correnti di pensiero allergiche all'unica vera fede), ai quali gli uomini di scienza seri non credono veramente (per credervi, bisogna non avere a cuore né la scienza, né la fede), vista la quantità di ingiustificabili stranezze ben note anche ad uno studentello del primo anno di università (come ad esempio il bizzarro rapporto tra le costanti fondamentali dell'universo, o l'esistenza di animali "specializzatissimi" come il cammello, dei quali non è che manca un "anello" evolutivo, manca proprio l'intera catena).

      p.s.: l'osservabilità della supernova SN 1054 a partire dal 4 luglio 1054, è anteriore di appena dodici giorni alla scomunica inflitta al patriarca Michele Cerulario dal cardinale Umberto di Silvacandida (peraltro meritatamente, visto che il Cerulario rifiutava il primato petrino). Complimenti al cretino che girando stancamente fra le pagine di wikipedia ha scovato le due date ed ha pensato di insinuare che i due eventi sarebbero legati come causa ed effetto. Fateci caso: con lo stesso metodo chiunque può divertirsi a spulciare eventi celesti e cronologie terrestri e compilare una lista di nessi inventati, proprio come farebbe un autore di oroscopi.

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    10. A proposito dell'inerranza biblica nel caso della descrizione della natura, il Sommo Pontefice Leone XIII scrive: "Nessuna vera contraddizione potrà interporsi tra il teologo e lo studioso delle scienze naturali, finché l'uno e l'altro si manterranno nei propri confini, guardandosi bene, secondo il monito di sant'Agostino di "non asserire nulla temerariamente, né di presentare una cosa certa come incerta". Se poi vi fosse qualche dissenso, lo stesso santo dà sommariamente le regole del come debba comportarsi in tali casi il teologo: "Tutto ciò che i fisici, riguardo alla natura delle cose, potranno dimostrare con documenti certi, è nostro compito provare non essere nemmeno contrario alle nostre Lettere; ciò che poi presentassero nei loro scritti di contrario alle nostre Lettere e cioè contrario alla fede cattolica, o dimostriamo con qualche argomento essere falso ciò che asseriscono o crediamolo falso senza alcuna esitazione". Per comprendere quanto sia giusta questa regola, notiamo in primo luogo che gli scrittori sacri, o più giustamente "lo Spirito di Dio che parlava per mezzo di essi, non intendeva ammaestrare gli uomini su queste cose (cioè sull'intima costituzione degli oggetti visibili), che non hanno importanza alcuna per la salvezza eterna", per cui essi più che attendere direttamente all'investigazione della natura, descrivevano e rappresentavano talvolta le cose con una qualche locuzione metaforica, o come lo comportava il modo comune di parlare di quei tempi ed ancora oggi si usa, riguardo a molte cose, nella vita quotidiana, anche tra uomini molto colti. Dato che nel comune linguaggio viene espresso in primo luogo e propriamente ciò che cade sotto i sensi, così anche lo scrittore sacro (e come ci avverte anche il dottore angelico) "si attenne a ciò che appare ai sensi", ossia a ciò che Dio stesso, parlando agli uomini, espresse in modo umano per farsi comprendere da essi." (Litt. Enc. Providentissimus Deus)
      Si tratta di un principio di saggezza sia umana che soprannaturale. L'enciclica stabilisce che nell'interpretazione dei brani biblici non si deve dare per certo ciò che per la scienza o per la teologia è ancora un'opinione probabile; inoltre, che la vera scienza e la vera esegesi non possono non armonizzarsi. Infatti Dio è il Creatore della natura e l'autore principale dei libri sacri, per cui la vera scienza lungi dall'opporsi è sempre un valido sussidio per l'esegesi. (Cfr. M. Tabet, Introduzione generale alla Bibbia, p.100-101, Cinisello Balsamo, 1998)
      Nella "Summa contra gentiles" San Tommaso afferma: "L'idiota considera falso tutto ciò che non è in grado di comprendere".

      Tomista ex NC
      (continua)

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    11. La Bibbia non parla dei fenomeni naturali per insegnare l'intima costituzione della realtà, ma nella misura in cui essi sono in rapporto con la finalità salvifica della Parola di Dio. Gli agiografi dunque, non hanno scritto con la mentalità del filosofo o dello scienziato, che cerca di attingere la verità ultima della realtà, ma con quella dell'uomo situato in una determinata società che, dialogando con i suoi simili, parla degli oggetti così come vengono percepiti dai sensi, ossia con un linguaggio convenzionale e secondo la propria cultura (D'altronde ancora oggi noi diciamo che il sole sorge e tramonta, ma sappiamo benissimo che si tratta di un linguaggio figurato).
      In tutto ciò si scopre una sapiente condiscendenza divina che, senza che venga meno la Santità e la Verità di Dio, si adegua al linguaggio umano e alla cultura degli uomini secondo i tempi, adoperando anche i modi di parlare e di comunicare abituali fra essi.
      Nella "pedagogia" di Dio, è già adombrato il Mistero dell'Incarnazione. Dio prepara la sua venuta tra noi e con noi, parlando con parole umane. Egli è l'Emmanuel, "Dio con noi".
      Un cristiano che si scandalizza per l'imprecisione del linguaggio di certe espressioni della Bibbia, tende al monofisismo. Cosa penserà infatti del Verbo di Dio fatto uomo, vissuto sulla terra, in perfetta umiltà e abnegazione? Un Dio falegname, un Dio che mangia, beve e dorme, un Dio bambino allattato e curato dalla mamma.

      Tomista ex NC (continua)

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    12. E' delle apparenze esteriori che vuole parlare lo scrittore sacro, e su di esse pronuncia dei giudizi. Tali giudizi sono veri perché il loro contenuto corrisponde alla reale apparenza esterna delle cose. A questo riguardo bisogna tenere presente che "la sana filosofia asserisce come cosa sicura che i sensi, nella percezione immediata delle cose, oggetto vero di conoscenza, non si ingannano affatto".
      Inoltre non manca all'agiografo la luce dell'Ispirazione divina (che riguarda il singolo agiografo e non "la comunità") perché possa descrivere fedelmente i fenomeni basandosi sulla constatazione dei sensi.

      Tomista ex NC

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    13. “Se non ci fosse pericolo di essere fraintesi, verrebbe da dire che il cristianesimo è esattamente scientifico; ma la verità è un altra, è che la scienza per natura sua è cristiana: cioè ricerca della verità, cioè attenta indagine su quella che è la volontà di Dio che si esprime nell’ordine naturale (scienza) e nell’ordine soprannaturale (fede e teologia).
      Quindi è inconcepibile e assurdo qualsiasi ipotetico contrasto fra fede e scienza, fra vero progresso scientifico e teologia e morale.
      ..
      La filosofia ha i suoi metodi e i suoi fini, la scienza metodi e finalità proprie, ma esse non possono , pur nella distinzione, ignorarsi. Nell’ultimo fine della verità di incontrano, si aiutano , si intendono. La scienza porge alla filosofia i risultati delle sue certezze, la filosofia offre alla scienza la potenza della sua luce”.
      (Enrico Medi - servo di Dio)

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    14. La Costituzione Dogmatica "Dei Verbum" del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla Divina Rivelazione, afferma: "Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, bisogna ritenere, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture" (11).
      Il testo purtroppo risulta anfibologico, essendo il risultato di un compromesso tra cattolici e neo-modernisti (e non tra conservatori e progressisti).
      Secondo l'unica ermeneutica possibile in continuità con la Tradizione della Santa Chiesa, il documento conciliare riferisce le espressioni "con certezza, fedelmente e senza errore" al complemento oggetto "verità". E' eretico interpretare il testo negando l'inerranza assoluta e giocando sull'inciso "per la nostra salvezza", quasi che l'infallibilità delle Scritture fosse limitata alle sole verità di fede o di morale (salvo poi negare anche quelle, come fanno sedicenti biblisti che sprecano la loro intera esistenza per occuparsi di una scienza comica, tale è l'esegesi modernista). "Per la nostra salvezza" dunque, va riferito alla parola "verità" e non a "con certezza, fedelmente e senza errore".
      E' inutile constatare che l'interpretazione eretica sia ormai maggioritaria persino tra sacerdoti e vescovi, e che sia quella più diffusa nei seminari e nelle facoltà teologiche, ma non è altro che uno degli innumerevoli aspetti della crisi della Chiesa postconciliare. Noi non siamo modernisti, dunque crediamo fermamente che i dogmi non evolvono, ma sono immutabili; devono perciò essere creduti "eodem sensu eademque sententia". Se il Concilio avesse voluto negare il dogma dell'inerranza assoluta, ci troveremmo di fronte ad un insegnamento da rigettare come eretico, poiché in discontinuità con la Dottrina di sempre.
      Entro oggi scriverò un breve excursus storico sulle dinamiche che hanno portato alla redazione definitiva del succitato paragrafo di DV.

      Tomista ex NC

      P.S: Un messaggio per l'anonimo gnostico: nulla le vieta di continuare a pensarla come vuole, ma per onestà intellettuale dovrebbe avere il coraggio di prendere le distanze, anche fisicamente, dalla comunione visibile con la Chiesa e di dichiararsi apertamente acattolico, anziché tacciare di ignoranza e di impreparazione chi accetta il Magistero nella sua integrità. Se non crede che Dio sia l'autore principale di ogni singolo versetto della Sacra Scrittura, si faccia due domande,con umiltà,magari in preghiera, e chieda alla Madonna, estirpatrice di ogni eresia, che liberi la sua anima dal dubbio contro la Fede. Io l'ho avvisata, affinché lei non possa dire un giorno, quando comparirà di fronte al tribunale di Cristo, che ha seguito la sua coscienza, perché, le assicuro, non le servirà assolutamente a nulla. Le eresie hanno tutte la stessa radice: il vizio capitale della Superbia, in parole povere, la presunzione di saperne più di Dio e della Chiesa che lui stesso ha istituito per la nostra salvezza eterna. Tenga presente questo e farà strada.

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    15. Riguardo alla creazione, molto probabilmente a quel tempo avevano come criterio di misurazione il "giorno", parliamo di millenni fa, per cui dovremmo entrare in quella mentalità per capire.

      Infatto il racconto sacro inizia così:
      Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu.

      [4] Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre

      [5] e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

      Se vediamo attentamente il testo si parla di luce, ma non di creazione del sole, per cui questa frase di seguito va interpretata spiritualmente: E fu sera e fu mattina: primo giorno.

      Ma vorrei porre all'attenzione di tutti un passaggio, non per interpretare la Creazione, ma solo per far capire l'Onnipotenza di Dio.
      Questi sono degli esempi:
      [12] Allora, quando il Signore mise gli Amorrèi nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele:
      "Sole, fèrmati in Gàbaon
      e tu, luna, sulla valle di Aialon".

      [13] Si fermò il sole
      e la luna rimase immobile
      finché il popolo non si vendicò dei nemici.
      Non è forse scritto nel libro del Giusto: "Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrettò a calare quasi un giorno intero.

      [14] Non ci fu giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce d'un uomo, perché il Signore combatteva per Israele"?

      https://it.wikipedia.org/wiki/Miracolo_del_sole

      Seconda lettera di Pietro, Cap.: 1 2 3 :
      8Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo.

      Per non parlare di tutti i miracoli, sia nell'Antico Testamento e quelli compiuti da Gesù.
      Per cui, sempre senza dare una spiegazione sulla Creazione, perchè non ne ho le capacità, affermo con la fede questo: se Dio avesse voluto creare il tutto in soli sette giorni, Egli ne avrebbe avute le capacità. Dio è il padrone del tempo e della materia, per cui, se volesse, potrebbe far durare un giorno mille anni, e mille anni un giorno. Il Signore è Dio, forse siamo abituati a pensare a Dio in maniera sbagliata, cioè lo riduciamo con la nostra mentalità piccina, credendo di poter interpretare, con le nostre capacità scientifiche, il tutto.

      Infatti non dobbiamo mai dimenticare questa cosa:
      Geremia presso il vasaio

      1Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2«Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola». 3Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. 4Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
      5Allora mi fu rivolta la parola del Signore: 6«Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele.

      Noi tutti, compreso l'Universo, siamo nelle mani del Signore, proprio come la creta in mano al vasaio. Quindi il Signore ha la facoltà di compiere ogni cosa e di attuarla nel tempo che Lui vuole.

      (da IPG)

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    16. Il problema dello gnostikiko, come evidenziato in altre occasioni nel passato, è il suo essersi innamorato dei propri stessi sproloqui - tutti sotto sotto indirizzati alla solita lode al solito idolo Kiko. È un raro caso di kikos che abbia letto qualche libro (che si sforza pomposamente e ossessivamente di far notare: "oh, guardate come sono acculturato"), ma l'aver dedicato gran parte della propria vita in attività di studio e in predicozzi professorali non rende né santi, né almeno decenti conoscitori di Dio (che come detto ripetutamente nella Bibbia, umilia i sapientoni e i professoroni, afferma la sua potenza per mezzo di bambini e di lattanti, ecc.), illudendosi che il travestimento da "teologo", "biblista", o quel che sia, renda automagicamente più "importanti", più degni di ascolto, più autorevoli.

      Ma l'ambiente teologico, specialmente quello recente, purtroppo pullula di riflessioni intese esclusivamente a riempire libroni da propinare ai propri studenti. La teologia - quella vera - riflette sulla fede alla luce delle stesse verità di fede. Per cui i teologi veri generalmente beneficiano anzitutto la propria anima (san Tommaso, sant'Anselmo, san Bonaventura, san Domenico... hanno fatto teologia sul serio, veramente approfondendo la fede, prendendola sul serio, giungendo alla santità, e portando tantissimi altri sulla stessa buona strada), mentre i teologi "fai da te" al massimo giocano con le parole (per esempio: un Carlo Maria Martini muore praticamente da ateo, e la sua mastodontica produzione libraria non ha santificato nessuno, ha al più tenuto impegnati studenti, ricercatori e teologi/biblisti "fai da te" in chilometriche noiosissime elucubrazioni; al contrario, un umile libretto autobiografico di una ragazzina - parlo di Storia di un'anima - infiamma i cuori e le menti, "facendo teologia"), perché se prendessero sul serio ciò che leggono e ciò che scrivono, creperebbero nella disperazione.

      Non so se è chiaro: ciò che riguarda la fede deve essere necessariamente comprensibile anche ai semplici, perché altrimenti si dovrebbe dedurre che Nostro Signore ha fondato un'università specialistica anziché la Chiesa. Un bambino del primo anno di Catechismo potrà non intuire le vette e i significati dell'Assunzione, ma capirà benissimo che in qualità di "madre di Gesù" Ella ha dei privilegi particolarissimi non concessi a nessun altro essere umano. Potrà non intuire le questioni relative agli autori della Bibbia, ma capirà benissimo che il testo sacro "così difficile" richiede necessariamente un interprete autorevole (che il Signore stesso ha stabilito), restando indifferente a dettagli tutto sommato secondari (rispetto alle esigenze della fede) come ad esempio la questione dell'autore della lettera agli Ebrei (più che l'apostolo Paolo sarebbe un esponente della corrente paolina), perché in qualità di "parola di Dio" quella lettera è ispirata e ha davvero qualcosa da dire agli uomini (e si lasci dunque che la Chiesa e la liturgia "lavorino" per noi).

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    17. Tutte le scienze teologiche, bibliche, ecc., non appena entra sottile la tentazione di renderle un affare libresco/culturale (anziché strumenti intesi a salvare le anime, a cominciare dalla propria), corrono sempre il rischio di diventare caricature di sé stesse, il rischio di ridurre il Signore a una robetta professorale, il rischio di ridurre la fede ad un complicato discorsone per "addetti ai lavori". Per esempio, i curricula delle facoltà teologiche contengono generalmente un esame di "Cristologia", in tutta serietà, dimenticando che il termine "Cristologia" è eretico. Cristo si conosce facendone esperienza, cioè anzitutto facendo la Comunione alle debite condizioni. Nostro Signore non è riducibile ad un argomento culturale/universitario. L'esame andrebbe piuttosto chiamato: "Approfondimenti sulle principali verità di fede riguardanti N.S.G.C.": la stessa esistenza di termini come cristologia, cristologico, ecc., usati quantomeno per brevità anche ai piani più alti della Chiesa, dimostra quanto è diffusa quella faciloneria che degrada la teologia (riflessione alla luce della fede e finalizzata alla fede) ad una palude autoreferenziale di tecnicismi, di gergo interno di un club, ecc.

      Il paradosso è che un movimento come il Cammino - che ufficialmente tanto blatera di voler far "riscoprire", di voler far fare "esperienza", ecc. - propone non le verità di fede, ma una bislacca dottrina kikiana-carmeniana ultimamente intesa a estrarre soldi dalle tasche degli adepti, a mettersi sopra un piedistallo e a farsi adorare dagli adepti, ad avere un popolo acriticamente ubbidientissimo di adepti su cui esercitare il potere nella forma più sprezzante e sadica possibile. L'anti-teologia del Cammino è solo uno strumento di tale truffa ai danni dei cattolici (se il Cammino non si spacciasse per cattolico, questo blog non avrebbe motivo di esistere). L'umile e accanito tentativo di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (e un po' anche Francesco) di "aggiustare" il Cammino facendo paternamente leva sugli ultimi residui di buon cuore dei fratelli delle comunità, non cambia le carte in tavola. Ciò che rende vero un movimento ecclesiale è il "far buona teologia": non una roba professorale, e nemmeno una roba "esperienziale" ma dai fondamenti ambigui e sbagliati.

      Chiunque incontri veramente il Signore, finisce per parlare di Lui anche quando non parla. Finisce per "fare teologia" anche quando non la nomina. Finisce per testimoniare una fede anche quando dorme. Se una ragazzetta morta in clausura quando era poco più che ventenne, è stata solennemente dichiarata patrona delle missioni della Chiesa, significa davvero che la teologia non è un giocare coi paroloni e non è un recitare la parte degli "esperienziati riscopritori". Altro che i patetici fanatici dello gnò-gnò-gnò, il cui epico ragliare non darà loro la salvezza (alla quale non sono veramente interessati), tanto meno il centuplo quaggiù.

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    18. Tripudio avevo chiesto una DOVUTA rettifica alle menzogne che hai pubblicato su di ma evidentemente tu non conosci ne cpncepisci il senso dell'onore. neanche nella sua più elementare declinazione protetto dal tuo vigliacco anonimato.
      Miri solo all'incasso dell'applauso derivante dal tuo esibizionismo religioso
      Senza onore non ci si può neanche definire uomini e quindi altro che cristiani e santi ..pattume

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    19. Con decenza parlando, il soggetto delle 11:21 ha qualche rotella fuori posto.

      Questo blog è dedicato al Cammino Neocatecumenale. Se talvolta si divaga su qualche altro tema è soltanto perché il neocatecumenalismo, mentre si spaccia per cattolico, tenta di inquinare costantemente e in modo subdolo le verità di fede e ogni traccia di sana spiritualità dei singoli (a cominciare dal senso di appartenenza all'unica vera Chiesa), e pertanto c'è bisogno di mettere velocemente i puntini sulle "i" (e senza la fissazione di dover riscrivere l'Enciclopedia Cattolica in ogni pagina).

      Chi volesse adoperare questo spazio commenti per altri scopi non solo è "fuori tema", ma è anche un elemento disturbatore. Non bastano le buone intenzioni a rendere benvenuti i suoi interventi, figurarsi quando si nota quella spocchia tutta professorale di chi si illude di avere autorità mediante lo sparare paroloni, titoloni ed elenchi di nomi di professoroni. E lo diciamo proprio noi, che invitiamo sempre a citare fonti e riferimenti.

      Il Cammino Neocatecumenale è frutto del demonio, è un lupo vestito da pecora, è una setta travestita da "missioni seminari comunità vocazioni fede adulta scritture canti alzate decime...", è una truffa ai danni dei fedeli cattolici, una truffa che purtroppo non è stata intaccata nemmeno dal paterno tentativo di più Pontefici di far leva sul buon cuore dei singoli. Il demonio - quello vero, non certo la simpatica mascotte portasfortuna neocatecumenale che ti fa trovar traffico in autostrada mentre vai alla convivenza - gradisce enormemente l'insegnamento, le opere, l'attività, il carattere del Cammino, perché tutto ciò che inquina la santa fede cattolica è gradito al demonio, tutto ciò che devasta i cuori, confonde le anime, inquina la dottrina, annichilisce la gente, banalizza i sacramenti, è gradito al demonio, specialmente se tutto questo si può coprire dietro l'alibi delle buone intenzioni.

      Che il Signore abbia pietà di quegli asini che credono che basti ragliare più forte per mettere a tacere chi svela le magagne del Cammino. Tali asini, con o senza pompose citazioni libresche (di quelle che c'entrano come i cavoli a merenda), nella foga di osannare sé stessi e di rendere ultimamente gloria all'idolo Kiko, non dicano un giorno di non essere stati più o meno gentilmente avvisati del loro errore. Il Cammino è opera di mani d'uomo e pertanto è destinato a perire. Come ci anticipò padre Enrico Zoffoli, la nostra generazione vedrà il colossale tonfo del Cammino.

      p.s.: ricordo ai gentili lettori che questo blog non consiste in "Tripudio". Con o senza la presenza del sottoscritto, i fatti qui testimoniati non cambiano di valore, e nemmeno cambiano di valore i documenti (inclusi foto e video postati dagli stessi kikos nell'internet), e ancor meno il Magistero e la Tradizione. Il sottoscritto è solo una figura di passaggio (e nemmeno la più importante, al massimo la più frequentemente presente), che sparirà nel silenzio non appena Nostro Signore concederà alla Sua Chiesa la grazia di spazzar via il cancro neocatecumenale.

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    20. Per parafrasare l'anonimo.
      L'esortazione apostolica postsinodale "Amoris Laetitia" è stata pubblicata in perfetto latino, nonostante Bergoglio sappia parlare a malapena l'italiano, eppure nessuno dubiterebbe che le vaccate in essa contenute siano sue al 100%.

      Tomista ex NC

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  14. SENTINELLA:
    ma ti sembra normale che nel Cammino ci vogliano anni prima di capire che si sta commettendo peccato, come tu stesso testimoni?
    Allora ho ragione quando dico che nel Cammino la Confessione SACRAMENTALE, che è quella che conta, non è molto apprezzata!
    E che ti hanno detto in tutte le catechesi che ti sei dovuto sorbire per anni se non ti hanno mai detto che cosa significa commettere peccato?
    Lo immagino: Cammino, Cammino, Cammino, sensi di colpa, ma per fortuna che c'è il Cammino.
    Della Chiesa neanche una parola e quando si parla di Chiesa si intende SEMPRE: Cammino.
    Non mi sembra normale, per chi si dice cattolico.

    Tu dici di essere una SENTINELLA: ma lo lanci l'allarme quando vedi che si commette peccato?
    Per Apuron lo hai lanciato? O ti limiti a gridare "Attenti al lupo" solo quando temi che qualcuno possa lasciare il Cammino? Cosa che, come ha detto il PAPA, non è affatto peccato?

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  15. Nel Cammino ci sono adulteri che si permettono di impartire lezioncine di matrimonio a gente assai più casta di loro, parimenti agli amici ideologici degli stupratori, che gongolano di compiacimento quando giustificano questo crimine durante le, chiamiamole, "catechesi".
    E qui mi censuro da me.

    Ma neanche cominciare a parlarne, delle "Scritture". Ma che volete scritturare, se vi tengono apposta nell'analfabetismo più gretto.

    Piuttosto, vi cadano i prosciutti dagli occhi, una buona volta. Così almeno recuperiamo qualcosa dei maiali indemoniati di cui parlava Valentina al commento di cui sopra.

    A.Non.

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  16. Intanto sono finite le cento piazze del tempo pasquale, AMEN.
    In questi giorni raccolgono le persone con cui sono riusciti a parlare facendosi lasciare un contatto, tipo traditio nelle case, e le portano ad una celebrazione della parola nella comunità.
    Nell'ultima sicuramente. Appena possibile gli impartiranno almeno la schifosa catechesi di Carmen sulla loro orrida eucarestia di disobbedienze infiorata - bisogna iniziarli ai loro misteri, se no non possono partecipare, troppo importanti sono i segni nuovi che andranno a vivere! - forse faranno anche la prima convivenza e via...inizia il cammino anche per loro. Cercano così di rimpolpare le comunità striminzite che si ritrovano, di far numero.
    Sono finiti! Ne hanno davvero per poco ancora.

    Pax

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  17. si è scritto: O ti limiti a gridare "Attenti al lupo" solo quando temi che qualcuno possa lasciare il Cammino?

    Attenti al portafoglio che va via! Vorresti dire!
    Quello conta, per questa gente.
    Vi ripeto, che questi sono caduti come Esaù, in ambito mondano e carnale. Si sono giocati le carte, hanno disprezzato il Signore, per le opere materiali.
    Esaù rientrando a casa sua ed affamato poteva attendere cinque minuti,cucinarsi, e poi avrebbe mangiato a crepapelle. Invece ha fatto prevalere il lato carnale, e per l'opera carnale si è venduto ciò di più caro che aveva.
    Costoro che fanno? Similmente le stesse cose.
    Faccio un esempio, vissuto e visto con i miei occhi. Questo è solo un piccolo esempio in mezzo al mare.
    Fatta la celebrazione, cioè la convivenza, arriva l'ora della busta. OK! (Seguite il discorso, così capirete come cadono nelle opere del mondo e nella carne).Si fa il calcolo, e lo fanno loro, ovviamente, e si ripassa la busta. Ognuno mette i soldi propri ( le proprie lenticchie, sempre in base all'esempio e alla similitudine), ma loro che fanno? Prendono, si vanno a nascondere ( da qui capite che da questa azione già sono caduti nel peccato, in quanto si celano alla vista degli altri ( non dico che rubano, attenzione, cioè prelevano i soldi, ma affermo che si muovono nascosti), e poi rientrano nella sala annunciando: fratelli! forza! Siate generosi! Mancano tot euro!
    Ripassa la busta, e si ripete l'azione, e poi altri ripassi, fino ad ottenere il tutto.
    Ci sono diverse azioni che interagiscono, chi dice "forza fratelli mancano i soldi non siate attaccati al denaro" è il primo che in quel momento è attaccato al denaro, in quanto lavora, e se crede a ciò che fa, dovrebbe dare l'esempio proprio lui, per cui dovrebbe dire che non manca nulla e dovrebbe metterceli proprio lui di tasca propria. Gli altri, cioè quelli che non hanno messo la propria quota, stanno lì che hanno i soldi in casa, o in banca, ma che hanno deciso di non portarseli, facendosi i propri calcoli. E così via.

    segue ( da IPG)

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  18. Ovviamente vi potrebbe essere colui che non ha nulla, ma questo ha il semaforo verde, e non stiamo parlando di lui, che sia chiaro a tutti. Ma quello che dobbiamo evidenziare di base, oltre tutto questo descritto, è il fatto di andarsi a nascondere per contare i soldi, non stiamo trattando chi non li porta ed è venuto a sbafo, questo atteggiamento è secondario, anche se non va bene, ma il peccato principale è nel fatto del conteggio dei soldi di nascosto. Perchè? Perchè è un atteggiamento instintivo di appropriazione, cioè una volta che il malcapitato dona dei soldi ( le lenticchie, cioè il malcapitato lo fa per Dio, in quanto ci crede, per cui lui cerca di acquisire i favori di Dio facendo la carità) dall'altra parte vi è l'atteggiamento di diventarne i proprietari, ma che proprietari non si è ( perchè si è donato a Dio, non a lui o loro), per cui si è caduti ( Esaù che si vende per il piatto di lenticchie) perchè una volta acquisiti, e sfido chiunque a dire il contrario, se ne diventa i "PADRONI", in quanto il primo che osa non fare ciò che si pensa e si fa, ecco che viene cacciato, calunniato, giudicato, indicato come indemoniato, ecc, ecc. Dimenticandosi di tutto quanto il bene, cioè dimenticantosi che il fratello che stanno mettendosi sotto ha: fatto eucarestia con loro ( per cui ha dentro Cristo ed è un altro Cristo, chi mangia del Signore ha dentro il Signore), ha donato soldi alle convivenze ( per cui ha fatto la carità), è stato invitato proprio da loro stessi alle catechesi con striscioni e inviti ( per cui sono loro che si adoperano nel tendere la rete al loro prossimo, per farlo cadere nel laccio, cioè spogliarlo di tutto e poi abbandonarlo morto lungo la strada ( Parabola del Samaritano vi ricorda qualcosa?)); che lo chiamavano fratello, e poi lo hanno messo sotto con parole amare e calunnie, che lo hanno chiamato solamente per usarlo quando serviva un qualcosa, cioè fare numero nelle case, fare d'appoggio alle preparazioni varie, chamarlo quando serviva una persona per pulire le stanze e prepararle, poi lo si chiama, eventualmente dopo, solo perchè serve qualcosa, altrimenti non lo si conosce e lo si saluta e ecc, ecc ( è inutile che faccio l'elenco, ognuno sa di cosa si sta parlando)( ovviamente parlo dei colpevoli, non di tutti).
    Per cui ci troviamo davanti ad un cristiano che per le opere materiali si mette sotto i piedi suo fratello. Se andate a vedervi la Bibbia, e partite da Caino ed Abele, Esaù e Giacobbe, il Faraone con Mosè, Amalek con Israele, Saul e Davide, lo stesso Davide e Betsabea ( il marito di questa, più precisamente), i Re decaduti con i Profeti, i Farisei con Gesù, i Giudei e Romani e Pagani verso gli Apostoli, ecc, ecc, fino ad arrivare ai giorni nostri, cioè con i fanatici Musulmani che perseguitano i Cristiani, e poi arriviamo, anche, dentro l'ambito cristiano, cioè con questi che si muovo in questo modo. Da tutto questo ne possiamo capire che il figlio della carne perseguita il figlio dello Spirito, perchè il primo è voluto svendersi per le opere mondane, per cui vedendosi lo spirituale che è in Santa Pace, ecco che inizia a perseguitarlo in ogni modo. E proprio questo accade in mezzo a costoro, ma in maniera subdola e mistificatoria.

    segue (da IPG)

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  19. Cioè, il fratello che hanno puntato, perchè si accorgono che non è in sintonia con loro, ecco che si inizia a fare in modo che sia messo sotto accusa, per poterlo condannare di colpe inesistenti. L'esempio palese lo abbiamo con il Signore nella Settimana Santa ( cercate di capirmi nel senso spirituale ( premetto che il Signore è il Signore, ma Lui è venuto ad illuminare, e nel nostro piccolo ci capitano delle cose simili)), vi è l'ingresso della Domenica delle Palme ( quando ti invitano alle catechesi e ti conscono per la prima volta ( saluti, sorrisi, baci della pace, scambi di numeri, inviti, donazioni, siamo una famiglia, siamo una comunità santa, cortesie, tutti affabili, tutti fratelli, tutti amici, l'altro è Cristo ( per cui, sempre in similitudine, le palme messe davanti a te, e ti senti accolto dagli altri) fino ad arrivare al Venerdì Santo ( calunnie, imposizioni, appropriazioni di tutto ciò che hai contribuito ( leggio, coprileggio, tappeti, croce, sedie, lavori, pulizia, benzina, donazioni, collette, alcuni i mutui, ecc, ecc( per cui c'è la spogliazione della "Tunica", se la giocano ai dadi li dentro, quello che era, anche, di proprietà del fratello, ecco che si spartisce tra i Romani)).
    Ma di tutto questo non ci dobbiamo preoccupare, perchè Dio lo permette, e se lo permette è per darci un bene maggiore: LA DOMENICA DELLA RESURREZIONE.
    Carissimi, noi siamo risorti con Gesù, per cui non dobbiamo dispiacerci più di tanto, lo so, le ferite sono lì e sanguinano, ma è molto di più la Resurrezione, per cui il Dono è maggiore del peccato.
    La Resurrezione è vita, la resurrezione è Pace, la resurrezione è Amore, il Fuoco brucia tutte le scorie, e ciò che era, ora non è più, fa parte del passato, perchè noi siamo protesi verso il nostro futuro che è Dio, infatti verso Dio tendiamo il nostro spirito e ci affidiamo nelle Sue Santissime Mani Benedette, sicuri che nelle Sue Mani siamo con Lui e per cui nulla ci può nuocere.

    Pace ai figli della Pace. La Resurrezione è la Pace.

    (da IPG)

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  20. La cosa più triste è che mentre si pena nel raccontare forzatamente i propri peccati della sfera intima davanti ad una, più o meno, atterrita comunità, i catechisti prendono appunti. E gli stessi vengono poi usati nelle catechesi per il canale porneocatecumenale in attesa di ricevere il premio Oscar suinico per la sceneggiatura.

    Scusatemi ma l'idea che K.A. sollazzi la sua manifesta perversione con i peccati altrui è indegno.

    Casuario risoluto


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    1. Hai dipinto un quadretto perfetto.
      Par di vederli. Quante volte li abbiamo visti!

      I catechisti prendono appunti
      Il sottoposto all'esame pena a raccontare, facendosi violenza, le sue cose più intime
      La comunità tutta intorno è atterrita

      La raccolta di aneddoti per il canale porneocatecumenale
      E infine
      Il premio Oscar suinico per la sceneggiatura

      Mitico!

      Pax

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  21. IPG mi ha fatto notare qualcosa che avevo rimosso: la conta in segreto dei soldi raccolti con il sacco nero.
    Qual è il motivo per cui si ritirano per contare i soldi? Dice IPG che è un modo di dimostrare la propria autorità: chi ha appena dato non ha neppure il diritto di sapere cosa è stato messo, quanto esattamente manca.
    Secondo me, è quasi un atteggiamento sacrale: nel sacco nero avviene il miracolo della Provvidenza che può venir disturbato da occhi profani, da un conteggio trasparente.
    Deve essere un miracolo, ogni volta, anche se il sacco viene fatto girare a più riprese, fino allo sfinimento.
    Ricordo poi ciò che disse EX-NC??? (se non erro), e cioè che, in un ritiro di un altro gruppo religioso in cui si raccoglievano i soldi "a offerta libera", fu detto chiaramente che chi non aveva la possibilità poteva dare meno, ma chi, avendone la possibilità, non contribuiva almeno per la propria quota, era un ladro.
    Cosa che in comunità si guardano bene dal dire, per non offendere la sensibilità dei soliti furbi che ritengono di poter sempre sfruttare la generosità (imposta) altrui.

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    1. Esatto Valentina, hai detto bene.
      Non puoi dare del ladro a chi non mette la sua quota perché sono i tuoi stessi catechisti che non mettono neanche un euro anche se magari sono ricchi sfondati.
      Quindi non si tratta di offendere la sensibilità di qualcuno ma semplicemente di difendere il loro diritto acquisito di vivere da parassiti a cui devi dire anche grazie per tutto il male che ti fanno.
      LUCA

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