lunedì 16 luglio 2018

Perché il Cammino Neocatecumenale è un itinerario di formazione acattolico

L'eresia della kenosis secondo Kiko  

Farabutti, canaglie, ladri, delinquenti
sono i "preziosi agli occhi di Kiko"
Se non fosse stato eccessivamente lungo, il presente post avrebbe potuto intitolarsi "Perché Giovanni Paolo quando firmò la lettera «Ogni qualvolta» non aveva letto i mamotreti, come ne fu certo padre Enrico Zoffoli". La tesi del passionista, però, sarà dimostrata.

Conosciamo il concetto di kenosis secondo il fondatore del Cammino. Lo apprendiamo da una sua intervista rilasciata nel 1996 nella città di Assisi:
«Bene, Dio permise che io facessi un'esperienza di ateismo, o, se volete, una kenosis, una profonda discesa nell'inferno della mia esistenza, un'esistenza senza Dio. Dio ha permesso che io tagliassi tutti i lacci con la trascendenza».
Nel volume per il secondo scrutinio l'idea era già stata esposta:
"La prima cosa che ha il Battesimo è una Kenosis, cioè ci porta al fondo di noi stessi, a conoscere la realtà di chi siamo noi; ma questa Kenosis, questa discesa non si può fare senza lo Spirito dei Signore. Ci distruggerebbe se Cristo non si accompagnasse in questa discesa. Bene. Quando tu hai toccato il fondo e stai vicino alle acque della morte e hai conosciuto te che cosa sei: che tu sei un assassino capace degli stupri, delle barbarità, delle mostruosità più grandi..."
Nel mio saggio "Il fango e il segreto" ho riferito che questa "discesa nell'inferno" si rifà a concezioni pagane e gnostiche; proprio sembra che sia rinnovata la discesa all’Ade e resurrezione di Elémire Zolla, divulgatore di dottrine esoteriche. Cristo è mostrato come una sorta di Mercurio Psicopompo che accompagna i viandanti neocatecumenali nell'Ade.

Il permesso che Dio avrebbe concesso a Kiko di fare una esperienza di profondo ateismo, la discesa nell'inferno dei propri peccati, è un paradigma del Cammino Neocatecumenale. Un paradigma che è strettamente connesso con la mistificazione del fango attuata da Argüello nella sua catechesi sul cieco nato.

La concessione di peccare la ritroviamo spesso negli scrutini; eclatante è il caso del sedicente maiale, il quale riferisce che "il Signore ha permesso che io commettessi adulterio". Ciò con la finalità di fargli conoscere la sua natura viziosa:
Kiko predica un Dio che incombe minaccioso, pronto a mandare il cancro alla madre dell'adepto che non si "alza" nelle adunate, disponibile però a permettere peccati di ogni genere quando c'è in gioco la conoscenza di se stessi.

Che c'entra san Giovanni Paolo II?

C'entra: nell'Enciclica Veritatis Splendor il Sommo Pontefice insegnò:
"80. Ora la ragione attesta che si danno degli oggetti dell'atto umano che si configurano come «non-ordinabili» a Dio, perché contraddicono radicalmente il bene della persona, fatta a sua immagine. Sono gli atti che, nella tradizione morale della Chiesa, sono stati denominati «intrinsecamente cattivi» (intrinsece malum): lo sono sempre e per sé, ossia per il loro stesso oggetto, indipendentemente dalle ulteriori intenzioni di chi agisce e dalle circostanze. Per questo, senza minimamente negare l'influsso che sulla moralità hanno le circostanze e soprattutto le intenzioni, la Chiesa insegna che «esistono atti che, per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto»"
"56. [... ] si pretende di fondare la legittimità di soluzioni cosiddette «pastorali» contrarie agli insegnamenti del Magistero e di giustificare un'ermeneutica «creatrice», secondo la quale la coscienza morale non sarebbe affatto obbligata, in tutti i casi, da un precetto negativo particolare.
Non è secondario che nella medesima enciclica GP II citi l'Humanae Vitae di Paolo VI:
"In verità, se è lecito, talvolta, tollerare un minor male morale al fine di evitare un male maggiore o di promuovere un bene più grande, non è lecito, neppure per ragioni gravissime, fare il male, affinché ne venga il bene, cioè fare oggetto di un atto positivo di volontà ciò che è intrinsecamente disordine e quindi indegno della persona umana, anche se nell’intento di salvaguardare o promuovere beni individuali, familiari o sociali".
I Comandamenti di Dio sono prescrittivi. Non è lecito quindi, anche volendo supporre per assurdo che la "conoscenza di se stessi" possa configurarasi come un bene spirituale individuale, sprofondare nell'ateismo ("Io sono il Signore tuo Dio"); Cristo si incarnò per essere accolto, non negato (Gv 1:9-14). Non è dato sperimentare l'adulterio (Mt 5:27-28), addirittura motivando la trasgressione con una concessione accordata dal Signore.

Si riesce a immaginare, allora, quale lettera "Ogni qualvolta" avrebbe mai potuto firmare Giovanni Paolo II se gli fossero stati dati in lettura il mamotreto del Secondo Scrutinio e gli scrutini del Cammino, con il permesso di peccare in virtù della "grazia" del fango?

Pagina del mamotreto della Traditio
Nella kenosis secondo Kiko c'è in primo luogo il solito appiattimento di categorie del Nuovo Testamento (lo "svuotamento" di Cristo" in Filippesi 2, nel caso) alle vicende esistenzialiste dell'uomo.

C'è la psicologia gnostica della "discesa nell'inferno e ritorno" di Jung.

C'è la negazione del libero arbitrio, sostituito da un millantato permesso a peccare accordato da Dio.

C'è anche, alla luce dell'enciclica Veritatis Splendor, una concezione contraria alla dottrina cattolica: da un volontaria opzione di ateismo, da un adulterio non può scaturire nulla di buono, il peccato rimane un peccato e Dio non lo permette, lo vieta.

La kenosis secondo Kiko è un teleologismo gnostico che schizza molteplici eresie.

Padre Enrico Zoffoli, nella sua apologia del Papa, ritenne impossibile che a Giovanni Paolo II fossero noti gli insegnamenti impartiti nel Cammino; non c'è dubbio che ebbe ragione.

Nemmeno c'è da dubitare che quella del CNC sia una vera e propria dottrina, differente dal cattolicesimo. Una dottrina – che ho definito "gnosi del peccato" – la quale ha per genitrice la kenosis secondo Argüello. Il bereshit di Kiko e del Cammino è: "Nel principio era la kenosis". Le mistificazioni della guarigione del cieco nato, della conversione di Zaccheo, e di molto altro, sono operazioni di adeguamento del Vangelo al teorema kenotico del pittore spagnolo.

(Lino Lista)

59 commenti:

  1. Per Kiko, perciò, il peccato sarebbe una condizione necessaria alla salvezza: peggio dei protestanti!
    E la Vergine Maria? E Gesù stesso che, come scrive Paolo, si fece simile a noi fuorché nel peccato? Cioè condivise TUTTO, tranne il peccato?

    Che Dio possa usare perfino il male a fin di bene è un conto, ma egli odia il paccato.
    Per il cattolico la coscienza del proprio peccato non nasce dal peccato, ma dalla GRAZIA!
    Ma nel Cammino la "conoscenza" si ottiene dopo uno sforzo umano, cioè si conquista camminando, un po' alla volta, mentre per i cattolici la grazia del Battesimo viene data immediatamente in pienezza, e solo dopo inizia un cammino di fede.
    L'iniziativa è sempre di Dio e della grazia e mai dell'uomo peccatore.

    Lino: è molto importante quello che dici, perché molti non si rendono conto che dietro a quella che può sembrare una sottigliezza c'è una mentalità luterana che, un po' alla volta, conduce a comportarsi come i luterani, con il danno spirituale che ciò comporta.

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    1. Accendo il PC e in un msg comunicano che già si sono scatenati :-)

      https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=443459519505083&id=432046850646350&comment_id=444082629442772&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R3%22%7D

      E se na vanno per la definizione c) di "permettere" omettendo la prima accezione: http://www.treccani.it/vocabolario/permettere/
      "1. Dare il permesso, concedere qualche cosa facendo uso della propria autorità...".
      Nemmeno il concetto di libero arbitrio gli è chiaro, che è nobilitazione dell'uomo e non un permesso di rotolarsi nel fango.

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    2. Coloro che dicono che il peccato sarebbe "necessario alla salvezza" sono veramente i più furiosi agenti del demonio. Sarebbe come dire che per entrare in comunione con Dio bisognerebbe per forza offenderlo. Sarebbe come dire che la Beatissima Vergine e lo stesso Signore Gesù non potrebbero essere in comunione con Dio...

      Il concetto gnostico della "salvezza attraverso il peccato" ha tutta una sua lunga e bizzarra storia che passa per i falsi Messia ebraici. In un caso tristemente famoso, il falso messia Sabbatai Zevi, che convinse frotte di ebrei di tutta l'Europa, si ritrovò arrestato dal sultano turco e posto davanti al ricatto: o ti converti all'islam, oppure sei un uomo morto. Ebbene, il novello "messia", per salvare la pelle si convertì.

      Da questo episodio (che avvenne nel 1666) i suoi facinorosi seguaci trassero una nuova "teologia": prima di sperimentare l'amore di Dio bisogna scendere nell'abiezione del peccato (e la peggior abiezione, nel caso specifico, sarebbe stata "dimostrata" da Zevi abiurando la fede di cui si proclamava "messia"). Abiezione nell'abizione, si convinsero che Zevi si era falsamente convertito all'islam (nacquero così i dunmeh, i "rinnegati", che nella società turca si comportavano da islamici, e nel chiuso delle loro case conservavano i riti ebraici). I marrani spagnoli di qualche tempo dopo (che fingevano di convertirsi al cristianesimo solo per accedere a cariche pubbliche e commerci) furono dei dilettanti, al confronto.

      Quando il signor Argüello, nonostante la sua triplice laurea honoris causa, va blaterando che mediante il peccato uno "conoscerebbe" sé stesso (e insinuando pure che ciò sarebbe necessario alla salvezza), non sta parlando del legittimo e doveroso esaminarsi l'anima per chiedere perdono attraverso il sacramento della confessione, ma sta parlando di un percorso iniziatico che prevede pressoché esplicitamente l'attitudine al peccato (pensate a quei poveracci che nei "giri di esperienze" sono costretti a inventarsi dei peccatoni super-giganti per evitare di essere sgridati come renitenti e ipocriti...). Anziché resistere al peccato (come qualsiasi vero cristiano di qualsiasi epoca), ci si lascia andare a suon di patetiche scuse ("eh, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa ne combino di ogni!": invece di chiedere al Signore la forza di scansare le tentazioni e di non cadere nel peccato, si vantano di essere caduti nel peccato - col risultato di dare scandalo, di lasciarsi andare a peccati a lungo termine, tipo la mega-truffa del soppresso seminario kikiano di Guam o le attitudini pedofili di prominenti chierici del Cammino, e all'indulgere ad un gigantesco moralismo, come il padre che pesta a sangue la figlia perché questa ha mangiato una banana senza usare forchetta e coltello).

      Dopo Zevi seguirono altri falsi messia che abbindolarono tanti ebrei, come Jacob Frank, e in tempi recenti il rebbe Schneerson. Quest'ultimo, fondatore dei Lubavitcher, è stato quantomeno un punto di riferimento per il famoso Gennarini, come documentato a suo tempo da Magister e da Blondet (quest'ultimo era un grande amico di Gennarini, ma l'amicizia si incrinò proprio per l'infatuazione del Gennarini per i Lubavitcher).

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    3. Osservate cosa gli hanno detto nei commenti a: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=443459519505083&id=432046850646350&comment_id=444082629442772&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R3%22%7D
      Giovanni Bosco e Renato Matteo Imbriani 4 luglio 20:10.
      E osservate la sua risposta. E' tutto davanti a voi.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    4. Mi ero perso questo commento che sottolinea quel che volevo evidenziare ossia come il cammino nel suo gnosticismo pseudo iniziatico sia affine alle dottrine di Zevi e Frank per qualche aspetto.

      Ora però c'e un problema ulteriore. Come è possibile essere gnostici,soprattutto se di impianto antinomista, ed allo stesso tempo essere giudaizzanti?

      Questa confusione odierna di cui Julio Meinville fu un propagatore nel suo reputare il cabalismo ( che tutti sanno essere un sistema innovativo altomedioevale rispetto alla mistica del Carro o quella dei Palazzi al tempo di rabbì Akvira, di cui troppi parlano come il signor Kiko ) l'origine dello gnosticismo tou court ignorando bellamente la storia propria di ogni religione essendo una deriva altamente diffusa tipica dell'umanità decaduta.

      Infatti il giudaizzante, a rigore, non può che prescrivere ed incentivare l'applicazione e conoscenza della Torah prima di ogni cosa cosa.
      Il cammino neocatecomunista di giudaizzante non ha proprio nulla.

      Saluti

      DAVIDE TROIANO



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    5. Bisogna essere estremamente ignoranti, oltre che stupidi, per fare affermazioni così patetiche.

      A beneficio dei futuri lettori facciamo notare che il termine "gnosticismo" non identifica una singola, precisa, perfettamente misurabile corrente di pensiero. Lo stesso vale per "ebraismo", "giudaizzanti", eccetera.

      Il termine "giudaizzanti" si riferisce a coloro che si illudono di migliorare il proprio cristianesimo imitando (talvolta persino in buona fede) alcuni aspetti del giudaismo. Purtroppo per loro il popolo ebreo dei tempi di Gesù aveva convinzioni alquanto diverse dall'ebraismo successivo alla distruzione del Tempio avvenuta nel 70 d.C., il che è storicamente dimostrabile in mille modi.

      Il Nuovo Testamento è particolarmente ricco di chiarimenti in materia (dal sogno di Pietro "uccidi e mangia" alla sua figuraccia "per timore dei circoncisi", passando per la non necessità di farsi circoncidere prima di poter accedere al battesimo, ma gli esempi diretti e indiretti sono molti di più): il cristiano non ha bisogno di imitare l'ebraismo dell'epoca - e ancor meno quello successivo - per diventare "più cristiano".

      La confusionaria dottrina di Kiko e Carmen ha alcuni solidi pilastri facilmente riconoscibili. Da una parte la mentalità gnostica (e perciò anticristiana) che emerge dalla fissazione della "conoscenza" dei propri peccati (che, come già precisato, è ben altro che il prender coscienza dei propri peccati e di conseguenza andare a chiedere perdono nel segreto del sacramento della confessione); dall'altra la mentalità giudaizzante (e perciò anticristiana) del dover a tutti i costi rassomigliare agli ebrei (tallit, midrash, toràh, mezuzà, shekinà, menorà, trullallero trullallà), di adularli (la Sinfokikia degli innocenti, le Convivenze dei rabbini, il Gennarini Lubavitcher, ecc.), di copiarne pedissequamente gli stereotipi (la toràh al centro della Domus kikiana, la pagnottona con le dodici crocette "tribù di Israele" da utilizzare nelle celebrazioni del sabato sera), ecc.

      Pertanto il fratello gnostikiko, insieme a tutta la patetica masnada di "anti-Lino" indiavolati a morte non appena sentono nominare Lino, sono pregati di evitare di intervenire per non collezionare altre miserabili figuracce. Fatevene una ragione.

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    6. Tripudio non chiunque scrive cose diverse dalla tua comprensione è ipso facto seguace o simpatizzante dei neocatecomunisti o qualsivoglia altra eresia. Fattene, e fatevene, una ragione.

      Ciò scritto è risaputo da chiunque che per essere un giudaizzante perlomeno si debba seguire la Legge che consiste soprattutto nelle purificazioni, nell'alimentazione, nella circoncisione, nella ritualità precipua dello shabbat e dunque nel riposo,dal ripudio delle icone o immagini e statue in generale, nel rispettare determinate festività, nella questione dei primogeniti,nel tipo di vestiario,nei giorni di digiuno.
      Infatti tutto quello che hai citato è esattamente quello che anche io potrei fare molto facilmente mentre queste altre cose sono sono ben più difficili insieme alle altre mizvot ( che devono essere certamente prese tutte intere e insieme,non si può scegliere quel che piace o torna utile, con i corollari che esse implicano essendo i precetti in realtà ben di più di 613 seppur molti di essi sono irrealizzabili senza il sacrificio del Tempio).

      Ora chi, sinceramente , ha mai visto un neocatecomunista fare queste cose ben più impegnative?
      Ciò nega che siano, appunto dei giudaizzanti di per sè.

      Ma volendo essere più seri, io ho scritto che seppur è vero che abbiano tendenze gnostiche o anche affini al sabbateismo
      /frankismo non per questo sono degli iniziati.
      Io infatti ho scritto che la loro è una pseudo iniziazione, e ringraziamo Dio!
      Se fossero davvero gnostici, avrebbero rituali che per comodità potremmo chiamare magici, ed avrebbero una loro propria effettività, e ciò significherebbe che saremmo innanzi a gente che evoca i diavoli.
      Così non è.

      Voler per forza di cose reputare che sia innanzi a dei veri gnostici o dei veri giudaizzanti - e ripeto l'uno esclude l'altro - è dargli un'importanza che non hanno il che non significa che non siano pericolosi o che non lavorino sotto altrui direzione per scopi impossibili a precisarsi.

      Il loro è in fin dei conti un settarismo che si chiude nella famosa cerchia di successo-potere-soldi.
      Questo cercano, questo fanno, almeno nelle alte sfere.
      Tutto molto molto umano.
      Se poi basta un po' di folklore per essere considerati giudaizzanti, o creare degli scrutini per avere rituali operativi esoterici...beh...contenti voi contenti tutti!

      Saluti

      DAVIDE TROIANO

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    7. Tripudio forse non ci intendiamo. Sei tu che devi farti una bella ragione del fatto che lo gnosticismo: qualsiasi figura abbia, qualsiasi rituale operativo compia, qualsiasi dottrina propugni e prassi incentivi...dicevo in tutte le sue forme...della Torah non ha mai seguito nulla.
      Voi scrivete spesso che il cammino sia giudaizzante e come esempio portate il folklore che in fin dei conti è per chi lo segue fessacchiotteria e scadimento nel ridicolo.
      Io ho semplicmente ribadito che il cammino neocatecumenale sia un progetto per ottenere successo-potere-soldi nei limiti che il format permette, per chi lo ha strutturato e coltivato ovviamente.
      Anche dire che il cammino neocatecumenale sia gnostico è molto scorretto, e non fà che riempire quelli stessi che meriterebbero di per sè una buona sgonfiata.
      La valenza di tutto quello che compiono al di fuori della santa liturgia ( tralasciando gli abusi ) è ininfluente sul piano spirituale.
      Il profitto è nella simulazione di quella o tal altra cosa, ma se davvero fossero gnostici avrebbero rituali efficaci.
      E se davvero fossero giudaizzanti, semplicemente non esisterebbero nel modo in cui invece sono.
      Mi pare abbastanza ovvio.

      Saluti

      DAVIDE TROIANO

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  2. L'articolo odierno è per me di grande importanza, e sono contenta che i nostri amici neocatecumenali di fb lo stiano prendendo sul serio, per quanto, come al solito, facciano più danno alla propria causa che le siano di vantaggio.
    Se Kiko non fosse riuscito a far passare il concetto della necessarietà della kenosi, dello svuotamento, della discesa nel proprio peccato, non avrebbe potuto mai giustificare il perché sia necessario il cammino neocatecumenale.
    E, come ha dimostrato Lino, questa discesa nel peccato, che spesso non si limita ad essere virtuale, ma è reale, ê un concetto che non ha nulla di cristiano.
    Se non fosse per questa famosa kenosi, non si spiegherebbe il perché della piccola comunità, necessaria per potersi conoscere meglio e per far uscire i lati peggiori di sé (ricordo il famoso concetto: se non volano le sedie in convivenza, la fraternità non diventerà mai autentica).
    Se non fosse per la kenosi, non si spiegherebbero le infinite risonanze, addirittura inserite abusivamente nell'Eucaristia, che non sono altro che una gara a chi si dichiara peggiore, le testimonianze in piazza, le reddito, gli scrutini; non avrebbero senso le ossessionanti catechesi che ti devono convincere di peccato, fin alla soglia dell'Elezione ed oltre; soprattutto perderebbero di significato i decenni di cammino, necessari proprio per svuotare tutto ciò che in precedenza si pensava, si credeva; soprattutto poi non si capirebbe perché, oltre alla propria interiorità, si deve fare anche la kenosi, cioè lo svuotamento, dei portafogli.
    Quindi, il sillogismo funziona così:

    1 - Il cammino è fondato sulla kenosi
    2 - La kenosi è un concetto non cristiano
    3 - Il cammino è fondato su un concetto non cristiano.

    La cosa è così lineare, che stupisce non averci mai pensato... o non averlo saputo esprimere in modo tanto cristallino.
    Ecco perché il cammino è un percorso di formazione acattolico.

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    1. Sintesi mirabile Valentina, manca solo il punto 4): per sostenere questo concetto, nel Cammino si mistifica Gv 9. Come da pagina del mamotreto che avete mostrato in calce all'articolo.

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    2. diciamo che è il concetto di kenosi del cnc non Cristiano
      perché S.Paolo sia nel cosiddetto inno alla kenosi Fil 5 se non ricordo male che nell'inno alla carità (nom mi ricordo se Cor o Rm) esprime concetti di kenosi che però non hanno niente a che fare con la kenosi kikkiana
      per capirci S.Paolo afferma per kenosi la "spoliazione di se" e tutto il giudizio viene espresso nel confronto tra l'amare il fratello o meno
      nel cnc esiste lo stravolgimento del senso che da S,Agostino alla frase "felice colpa " che vale per Adamo ma non può essere traslata su tutti i peccati dell'uomo

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  3. DISCORSI PAPALI CHE SMENTISCONO LINO

    Dalla lettera Ogniquavolta di G.P.II 1990:

    "Avendo preso visione della documentazione da Lei presentata : accogliendo la richiesta rivoltami, RICONOSCO IL CAMMINO NEOCATECUMENALE COME UN ITINERARIO DI FORMAIONE CATTOLICA, valida per la società e per i tempi odierni".

    Dal discorso approvazione ad experimentum stauti di Giovanni Paolo II Castel Gandolfo 2002

    Desidero sottolineare l'importanza degli Statuti appena approvati per la vita presente e futura del Cammino.Infatti questa NORMA,innanzi tutto,ribadisce ancora una volta LA NATURA ECCLESIALE del Cammino Neocatecumenale che,come ho già avuto modo di dire alcuni anni fa,costituisce"UN ITINERARIO DI FORMAZIONE CATTOLICA,VALIDA PER LA SOCIETA' E PER I TEMPI ODIERNI"(AAS 82(1990)1515)".

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    1. Infatti
      "Avendo preso visione della documentazione da Lei presentata...
      G.P.II non ha preso visione dei mamotreti del secondo scrutinio, nè degli altri, che all'epoca viaggiavano ben lontani dalle pareti vaticane.
      Poi vogliamo parlare della truffa che fu quella lettera, una vera e propria rapina, anche con la complicità di Mons, Cordes che, non a caso, subito dopo fu rimosso da Presidente della Congregazione "pro laicis" per passare al "Cor Unum", dove, dovendosi interessare di opere caritative avrebbe fatto meno danni.

      Il linguaggio di quella lettera è palesemente il loro, ci si riconobbero talmente tanto che imposero ad ogni camminante di incorniciare "Ogniqualvolta" e metterla come quadro dappertutto. Mi meraviglio che non ci fecero fare anche gli uomini sandwich. Per mesi girarono scatoloni di riproduzioni, una vera ossessione. Il colpaccio gli era riuscito, almeno questo hanno creduto a lungo. Ma non è stato così.
      Vai in archivio, ne troverai di materiale, mica possiamo, "Ogniqualvolta" dite una stupidagine riprendere il filo d'Arianna daccapo?
      Basta già Lino che ha trovato il bandolo della matassa.

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    2. È evidente che ci sono degli indiavolati troll "anti Lino" che quando sentono soltanto nominare Lino si agitano furiosi e scomposti. Al punto che il loro argomentare è patetico: tirano fuori un ridicolo copiaincolla che non c'entra niente col discorso, lo estrapolano dal contesto (la lettera Ogniqualvolta era solo un "incoraggiamento non vincolante", come precisato dagli AAS quando fu ufficialmente pubblicata), e si illudono di aver chiuso la discussione.

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  4. Sottolineo subito questo passo del secondo scrutinio perchè è mirabile:

    "hai conosciuto te che cosa sei: che tu sei un assassino capace degli stupri, delle barbarità, delle mostruosità più grandi..."

    questo "conoscersi" frutto della kenosi che si compie per l'aver sperimentato il fango del cieco che ti mette in faccia i tuoi peccati, per cui ti sei sentito sporco e ti sei lavato e COSA HAI VISTO QUANDO HAI TOLTO IL FANGO DAI TUOI OCCHI con l'acqua?

    QUESTO IL PUNTO:
    CHE DIO TI AMA COSI'...
    ...non ha avuto schifo di te (questa proprio l'espressione nel testo riportato del mamotreto) che ti perdona 1..2..3...fino a 300 conta Kiko e AGGIUNGE - PER DARE PIU' ENFASI a qualcosa che evidentemente per lui è basilare - SE VUOI CONTINUO TUTTA LA NOTTE.

    Perchè tanto rimarca questo, il nostro Kiko?
    Perchè questa conoscenza da lui assolutizzata e innalzata a "Fede Adulta", ossia il conoscere che Dio ti ama PROPRIO COME SEI...

    (N.B. dice Kiko
    "un assassino capace degli stupri, delle barbarità, delle mostruosità più grandi")

    ...senza un accenno ad un impegno di cambiare vita e non peccare più, di dolore per i peccati commessi...sembra anzi che più volte pecchi più potrai sperimentare l'amore di Dio CHE E' PER IL PECCATORE - che pecca kikianamente e solo così conosce che non può se non peccare...Che dire: "orsù! pecchiamo, fratelli, pecchiamo mucho!" - assurge quasi a un orgoglio in più essere caduto rovinosamente e peccare mucho. Addirittura pare che, oltre che essere una cosa che Dio permette per un bene (Lino ci spiega bene l'assurdità!), diventa addirittura LA COSA CHE DIO DESIDERA TI AVVENGA, altrimenti il suo VERO amore mai lo potrai conoscere fino in fondo.

    Dice bene Valentina, come non averci pensato prima?
    E' che la Verità non è mai qualcosa di complesso, contorto, la Verità semplifica, tutto appare elementare nella sua chiarezza ma...se non si prende il bandolo della matassa e da lì si inizia a sbrogliare tutto l'ammasso deforme di eresie del cammino, incastrate le une nelle altre, non si riesce a venirne a capo.
    Questo il merito che dobbiamo riconoscere al Lino e al suo immenso lavoro. Egli è riuscito, col suo rasoio di Occam, ad afferrare il bandolo, sbrogliando così l'intricata matassa kiko/carmeniana.
    Ora tutto appare chiaro e unito.
    Chi come me per tanti e tanti anni ha vissuto nel cammino si chiede con sgomento "come ho fatto a non comprendere?". Bisognava arrivare al cuore. Col "fango e il segreto" Lino lo ha fatto, con questo post sulla Kenosi kikiana lo ha stigmatizzato.

    Nessuno scampo ai falsi profeti, ed è ora che la Chiesa apra l'orecchio e prenda sul serio quella che altrimenti finirà per esplodere come una peste devastante in tutto il suo Corpo e a contaggiare tutto.
    Come faremo a tacere? Denunceremo queste cose, grideremo, finchè non saremo ascoltati, è nostro dovere.
    E' normale che i camminanti si infurino, Lino sa essere limpido, pur dicendo cose complesse anche un bambino lo capisce. Costoro non sopportano di essere inondati di luce, solo se infangati a palate sono a loro agio. A questo sono stati educati! Noi che abbiamo scampato la peste, che siamo fuggiti e sappiamo, nella carne nell'anima e nel cuore, quanto male fa il cammino, possiamo mai tacere? E' nostro dovere, o pensate che ci siamo imbattuti in questa esperienza in cui in troppi ancora credete, solo perchè voi poteste avere un faraone o un giuda a cui addossare la responsabilità dei vostri fallimenti?

    Pax

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  5. Continuazione:

    Una cosa è significativa per me, subito mi ha colpita, credo che significhi qualcosa di importante!
    Avete fatto caso al primo posto della conoscenza di sè cosa mette Kiko?

    un assassino capace degli stupri...

    Ora assassino, certo tanti morti e feriti hanno lasciato al loro passaggio, ma perchè come prima nefandezza sovviene a Kiko proprio lo "stupro". Bah! Che strana mente contorta la sua!
    Senza considerare che, quando parla di esseri umani, mai gli viene in mente qualcosa che sia edificante o, almeno, un poco normale!

    Pax

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  6. Anonimo16 luglio 2018 15:51 ha detto: "DISCORSI PAPALI CHE SMENTISCONO LINO - Dalla lettera Ogniquavolta di G.P.II 1990:"Avendo preso visione della documentazione da Lei presentata: accogliendo la richiesta rivoltami, RICONOSCO IL CAMMINO NEOCATECUMENALE COME UN ITINERARIO DI FORMAIONE CATTOLICA, valida per la società e per i tempi odierni".

    Bravissimo, pasqualone. Rileggi l'articolo e il virgolettato da te citato.
    Leggi il passo che ho messo in grassetto. Forse potrai intuire che proprio quel virgolettato non dovevi copiarlo. Forse, non è certo.

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  7. La Kenosi è un concetto Cristiano, ma non è l'obiettivo a cui arrivare; è il tramite che poi deve farmi aspirare al Cielo.
    Durante la messa c'è la Kenosi, all'inizio quando il prete ci invita a riconoscere i nostri peccati; ma lo fa non per farci rimanere lì, lo fa per meglio comprendere la Grandezza dell'Opera del Sacrificio di Cristo.
    Il tutto dura circa i primi 2 minuti, poi tutta la messa è invece una "Ascesa" verso Dio.
    Nel cammino questa Kenosi, dura 40 anni e l'Ascesi non inizia mai.
    L'obiettivo del cammino è il peccato; non esiste pentimento per quello che si è commesso, ne dolore per i peccati fatti ne proposta di non peccare più.
    tanto Dio ti Ama così come sei.
    Non c'è conversione verso la Salvezza, c'è stasi verso il peccato;
    Dio Ama l'adultera? Certo malgrado quello che ha commesso, ma dopo l'incontro con Dio la invita ad un cambiamento radicale della propria vita (Conversione), e le dice "Va e non peccare più", non gli dice "non preoccuparti continua a peccare tanto ti amo lo stesso".

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    1. "La Kenosi è un concetto Cristiano, ma non è l'obiettivo a cui arrivare"
      Infatti, Bruno, perciò l'ho definita "Kenosis secondo Kiko" e "teleologismo gnostico": tutto si ferma là, la kenosis di Kiko è finalizzata alla conoscenza di se stessi, permette la conoscenza salvifica della propria natura peccaminosa.

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    2. Lino, grazie davvero con tutto il cuore, sono napoletana come te, non immagini quanto vorrei che anche il card sepe mettesse in riga sacerdoti e catechisti, perché noi ex del cammino non ce la facciamo più a subire, Dio ti benedica per quanto stai facendo x noi

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  8. Riporto qui una parte di commento di Anonimo fatto nel thread precedente (spero non se ne dispiaccia) perché lo ritengo davvero una sintesi fulminante di quanto andiamo analizzando.

    "Sappiano quindi i neocat che si masturbano il cevello di suggestioni parametafisiche, che Kiko non può essere un iniziatore perchè nessuno l'ha iniziato nè uomo, nè angelo del cielo, e che, conseguentemente, non ha alcuna influenza spirituale da poter trasmettere a chicchessia (non avendola ricevuta lui stesso che si vanta di una problematica visione) , che la sua via è una via che dell'iniziazione ha solo l'aspetto parodistico.
    Essa alla fine sostituisce un ego con un altro ego, artatamente costruito e peggiore del precedente, in quanto imbibito di superbia, superbia che del resto è il motivo che ha condotto i suoi piagnucolosi seguaci ad abbandonare una corretta via devozionale (quella dei cristiani della domenica, via che pur cela, anche nel disastro contemporaneo, tesori da riscoprire) per una invenzione modernista."

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    1. Nessun dispiacere per carità , anzi . Vorrei comunque avere l'oportunità di precisare che la stroncatura kikiana, per quanto conosco di lui e del suo ambiente, non investe argomenti intorno al tema della "gnosi cristiana" o comunque ciò che, con lata formula, è stato definito "cristianesimo interiore". L'esistenza d un "esoterismo cristiano", costola principale dell'esoterismo occidentale, è ormai materia di studio accademico. Lo studio però si sa è solitamente indirizzato alla comprensione storica del fenomeno e non alla verifica sperimentale delle dinamiche operative che in esso sono presenti. Giudicare la postura che si deve assumere durante una certa preghiera (e non un altra) stabilire una ritmica respiratoria adeguata alla meditazione sulle virtù, intervallare con precisione rigorosa fasi di veglia con fasi di sonno, non dipende da prescrizioni meramente esterioriste supinamente assunte come se si fosse dei soldatini acefali che eseguono comandi senza comprenderne l'utilità, per un mero principio d'obbedienza, quanto piuttosto istruzioni che soccorrono l'orante nel suo ascensivo percorso. Le posizioni del corpo, vero laboratorio di trasmutazioni, la ritmica del respiro concorrono, con l'indispensabile orientamento interiore, al risultato realizzativo che consegue una certa forma di approccio contemplativo che altra finalità prinicipiale non può avere se non quela di mettere il comunicazione Cielo e Terra e, nel caso di specie, orante e Cielo.

      Ora, per fortuna, queste forme occidentali di approccio al mistero, per quanto defilate, per quanto accantonate non sono scomparse dal patrimonio ed esse sono perfettamente praticabili e praticate ai nostri giorni e quindi dopo questa premessa segnalo alcuni passaggi significativi dell'introduzione alla quarta edizione dell''opera "Introduzione alle Tecniche di meditazione occidentale", curata dalla docente di germanistica Stella Picarò, insegnante con poliedrici interessi tutti convergenti verso lo studio del sacro presso molteplici tradizione religiose
      (segue)

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    2. "Dunque l’autore, nei limiti in cui è permesso svelare alcune parti dell’Operatività senza mettere a repentaglio né chi ascolta/legge né l’Opera stessa, presenta una serie di metodi pratici che si rifanno alla Scuola platonico-pitagorica, alla gnosi cristiana e agli insegnamenti dei Padri del Deserto, per arrivare all’esicasmo, ai mistici dell’Alto e Basso Medioevo, fino agli alchimisti rinascimentali. Senza rinnegare i propri trascorsi orientali, l’autore pone in rilievo l’importanza, per l’aspirante praticante occidentale, di restare nell’alveo della tradizione cristiana, giacché è da questa che abbiamo ricevuto l’imprimatur come Anime, ed è giusto quindi esplorare i nostri Sentieri Spirituali (per citare un’altra opera dell’autore) all’ombra della Croce.Lungi dal proporre una via "facile e certa", come talvolta viene presentata l’Opera Esoterica dai falsi guru di cui sopra, l’autore avverte che tutto ci si può attendere dal Cammino, tranne che sia indolore. Al contrario, le "buie notti dell’anima" di cui parla San Giovanni della Croce non solo attendono il pellegrino a ogni crocicchio, ma devono essere salutate con gioia, proprio come il corvo nero che segnava il Principio della nigredo per gli alchimisti cristiani, perché sono il segnale che il primo passo sul Sentiero è stato compiuto. E questa è una Grazia.

      "Inspirazione - Esalazione profondamente. Questo è il modo per inaugurare il nuovo cammino, che inizia con l’esalazione perché il respiro di cui parliamo è sempre un morire. Senza la Morte non c’è Resurrezione. Questa morte equivale a raggiungere la quiete vera. Quella dell’abbandono totale"... e poi più avanti.
      "Nel "poco" che il Lanzi umilmente afferma di aver appreso sono inclusi gli esercizi relativi all’ascolto del corpo, al controllo del respiro, all’apertura del Cuore a livelli di comprensione superiore, quelli in cui "molte parole sigillate alla sapienza umana diventano chiare con l’aiuto della Fede".[2] Apprendiamo infatti come una parola sigillata possa diventare chiara grazie all’esperienza della Fede, che non è creduloneria, ma Scienza del Cuore, Scienza d’Amore. Attraverso la meditazione e la contemplazione – quindi non col ragionamento su quella parola – "ne riceviamo la comprensione mediante quella contemplazione che segue l’opera della purificazione. Le parole che hanno un sigillo sono parole-suono, come alcuni mantra. Esistono parole formate dal suono specifico e da una successione sillabica particolare che danno a queste parole un imprimatur, un sigillo operativo. Parole la cui conoscenza è specificamente iniziatica".
      Una di queste formule è Ite missa est.

      Aggiungo che, proprio in tema di conoscenza iniziatica per via alchemica, è previso un incontro significativo "L’alchimia dal XIV al XVII sec.: i papi, i cardinali e i frati.
      Il ruolo di esponenti della Chiesa nella nascita dell’Alchimia occidentale di lingua latina è dimostrato dai manoscritti alchemici che compaiono a partire dall’inizio del XIV secolo (e forse già dalla fine del XIII, anche se non ci sono pervenuti) attribuiti a papi (Bonifacio VIII), a personaggi ecclesiastici e ad esponenti anche di rilievo degli Ordini religiosi, primi tra tutti i Francescani (da Frate Elia, Generale dell’ordine dei Minori, a Giovanni da Rupescissa).
      Relatori: Paolo Galiano - Massimo Marra.

      Tutto ciò mi sebra un ottimo contributo conoscitivo ed eventualmente pratico "per i cristiani della domenica" e un emetico purgativo per le eventuali indigestioni per quelli del sabato. Questo è quanto ignorare ciò significa nascondere la testa sotto la sabbia.

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  9. Riporto pure io (preso da euforia egocentrica Kikiana) il mio commento a quanto riportato da Valentina.

    Kiko purtroppo si sente un iniziatore, che è così grande da non aver bisogno di essere a sua volta iniziato da nessuno, a riprova è il fatto che il "Suo cammino" lui è l'unico ad esserne esonerato, gli scrutini lui è l'unico che non deve farli ecc....
    Ma questo "non essere iniziato" lui lo interpreta come un " Io so io e voi non siete un c...o" di Marchese del Grillo memoria, e non come un "non ho influenza spirituale su di Voi da potervi trasmettere".
    Lui è " l'Inviato del Signore"
    Lui è " Il Giovanni Battista in mezzo a noi"
    Lui è " il terzo Angelo che Dio ci ha inviato"
    Lui e' "meglio di Michelangiolo e Raffaello messi insieme"
    Lui è " Quello apparso alla Madonna", ho purtroppo sentito anche questa, è lui che "Appare" alla Madonna, non il contrario (che per altro ritengo sia una sua invenzione di sana pianta).
    Questo è oggi il cammino, un movimento con a capo uno squilibrato (sovrastato dal suo ego), che ha intorno persone che "raccolgono" soldi fintanto che dura; poi alla sua morte vedarnno cosa è meglio fare; dei loro seguaci, non gli interessa nulla se non che fintanto che è vivo il Guru hanno cieca fiducia in lui e continuano a pagare. Morto lui, probabilmente il suo successore (non essendo tutte le figure che ho prima descritto), ma essendo visto solo come un uomo a capo di un movimento, non avrà la cieca obbedienza degli adepti; risultato chiudono la giostra, tanto in 50 anni hanno raccolto così tanto che campano loro e i loro discendenti per secoli. lasceranno persone in Missione in Congo senza sostegno, famiglie con 8 figli abbandonate a loro stesse, presbiteri con "dubbia" vocazione a fare i preti in qualche parrocchia dove non esiste più il cammino e a scontrarsi con il suo Parroco e con la vita sacerdotale a cui non sono mai stati chiamati.
    La Chiesa credo stia cercando una "uscita soft" da questa trementa catastrofe che sarà la fine del cammino; molti si chiedono perchè non agisce subito, per i motivi che ho elencati (e ce ne sono molti altri). Avete presente cosa successe dopo l'8 Settembre? quando si prese una decisione, anche giusta, ma senza pensare di avvertire e preparare a quello che sarebbe successo? Più o meno si sta cercando "una Brexit" che salvaguardi il più possibile chi è entrato nel cammino per cercare Dio e convito di essere nella Chiesa di Roma.

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  10. ANONIMO delle 15 e 51 dice:

    DISCORSI PAPALI CHE SMENTISCONO LINO Dalla lettera Ogniquavolta di G.P.II 1990:ì "Avendo preso visione della documentazione da Lei presentata...."

    Da LEI presentata. Lei Chi? Non sarà mica KIKO? Vorrei vedere che documentazione gli ha presentato.
    Sicuramente NON i MAMOTRETI

    Per cui Lino ha assolutamente ragione

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    1. Come mi ha detto un amico fresco dell'esame di Teologia Morale, caro Pietro, non riescono a fare un'apologetica della loro dottrina se non mediante estrinsecismi: "abbiamo lo statuto", "il papa ci ama", abbiamo la lettera Ogniqualvolta". Non sono in grado di dare ragione della fede in Kiko e nei mamotreti e quando ci tentano aggiungono eresia su eresia. Come il Pasqualone il quale ha scritto che non il fango è il peccato, pensì la terra che compone il fango, terra che sarebbe segno della creazione. E un altro mio amico, in possesso di laurea magistrale nel campo, gli ha domandato: "Quindi il peccato pre-esisterebbe ad Adamo ed Eva?".

      Scrisse bene Zoffoli nella sua difesa di GP II: se il Papa avesse letto il mamotreto (quello del Tabernacolo inutile, dei confessionali definiti casette, dell'attacco al Concilio di Trento e dell'Eucarestia secondo Carmen, tutta roba cassata) sarebbe stato un eretico. Siccome san GP II non lo fu, nella documentazione presentata da mons. Cordes non c'erano i mamotreti. E' così semplice!

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  11. Sulla piscina e sul catechista detto "l'Inviato"

    «Ma Gesù gli dice queste parole: "Vai a lavarti, va' a lavarti nella piscina di Siloe" [...], la parola Siloe significa 'inviato'. Perché dice questa parola 'inviato'? Perché qui è la catechesi dell'invio, sarete inviati dal Vescovo a predicare per le case! [...]. Però guarda che questo cieco non ha chiesto nulla, non sa niente; è cieco e basta! Quanta gente nelle case non ha chiesto la vostra presenza. Non vi vuole. Ma sono ciechi! Voi lo sapete: torturati, attaccati al denaro, con le mani distese sempre a chiedere soldi [...]. Tutti chiusi in casa per paura dei ladri [...]. Noi diciamo nella prima catechesi: questa Parola è una immagine del Cammino neocatecumenale [...]. E cosa ha fatto il Cammino con voi? Ha preso questo fango, che sono i vostri peccati, e ve li ha messi nella faccia!».

    Non sapevo di questa cosa. Cioè, praticamente, ha detto che la Saliva di Cristo sono i Peccati?
    Mi potete chiarire!!Perchè se è vero ciò che ho letto è una Bestemmia verso Nostro Signore Gesù Cristo. Cioè ciò che è più Santo e Buono, viene scambiato per l'immondizia: i Peccati.
    Per cui quando Gesù Alitò sugl Apostoli, cosa significherebbe? Non oso neanche pensarci ed esprimermi.
    Gesù in riparazione di tutto questo ti chiedo di Perdonare l'offesa fatta a Te. Gesù tu sei Dolce e Buono, Noi tutti ti vogliamo bene e siamo con te. Gesù ti chiedodi avere pazienza, e tu sai...


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    1. Sì, dice qui e altrove, in cento scrutini e in molte catechesi, che il fango simboleggerebbe i peccati del cieco nato. Con la Saliva che rappresenterebbe la Parola che fa vedere i peccati. Se togli questo al CNC, Isaia, hai tolto la kenosi e il Cammino diventa una scatola vuota. Per Kiko l'unzione di Cristo serve a far vedere al cieco nato i suoi peccati. Nell'articolo c'è un link che porta alla questione: https://neocatecumenali.blogspot.com/2017/04/il-fango-e-il-cieco-nato-alla-tradito-symboli.html

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    2. Kiko così disse: Ma sono ciechi! Voi lo sapete: torturati, attaccati al denaro, con le mani distese sempre a chiedere soldi [...]. Tutti chiusi in casa per paura dei ladri

      La realtà dentro con i Catechisti. Chiedo scusa a Luca e Luciano se li metto nel discorso, ma è troppo preziosa la loro testimonianza.

      Anonimo12 luglio 2018 14:00

      Non so se quello che dici è farina del tuo sacco, però voglio citare una frase dal tuo commento :"...Ognuno è libero di dare o non dare secondo le proprie disponibilità.".
      Il nocciolo del problema del cammino neocatecumenale è proprio in questa frase.
      Per rimanere nel cammino neocatecumenale bisogna per FORZA e in OBBEDIENZA ai tuoi catechisti dare la DECIMA.
      Non c'è alcuna libera scelta del singolo.
      Io ho fatto 17 anni nel cammino neocatecumenale e ho avuto i dubbi più forti proprio quando alla tappa della Traditio il buon capo-catechista di turno mi ha imposto per OBBEDIENZA di fare la DECIMA.
      Io ho sempre detto dal 2° passaggio in poi che non avevo nessuna intenzione di dare la DECIMA, un offerta volontaria e non obbligatoria SI, la decima NO.
      Il signor catechista di turno durante lo scrutinio della Traditio mi ha dato un anno per "adeguarmi e pagare regolarmente la DECIMA".
      Mi ha definito LADRO davanti a tutta la comunità e mi ha fatto il conto di quanto denaro ho "rubato" alla comunità nel tempo in cui non ho adempiuto all'obbligo della decima.
      Continua..... LUCA

      ringrazio Pax per questo post e per i suoi precisi commenti, come pure tanti altri "testimoni". Noi apparteniamo alla serie di famiglie distrutte dal cammino anche economicamente! Ci abbiamo creduto, ci siamo "provati", tantissimo, abbiamo messo il cammino prima dei bisogni della nostra numerosa famiglia, ci siamo indebitati fino al collo (le bollette bisogna pagarle e così pure altre urgenze) e quando si chiedeva aiuto al responsabile non c'erano mai soldi. Non nascondo che arrivati ad un certo momento non ce la facevamo più a versare la decima altrimenti i miei figli non avrebbero mangiato essendo una famiglia monoreddito. Per chi non lo sapesse nel triveneto siamo stati "invitati" alla collaborazione delle spese, con una quota fissa personale mensile, per la costruzione del seminario di Varsavia visto che Stefano Gennarini è il responsabile per il triveneto e la Polonia. Noi lo abbiamo fatto con il cuore e non posso negare che, in modi diversi, il SIgnore mai ci ha abbandonati! Ma quanti sacrifici, soprattutto per i figli! niente vacanze,nente di niente,nemmeno cure mediche, il dentista a casa nostra? un grande sconosciuto. Arrivati a dover chiedere aiuto ai servizi sociali del nostro comune di residenza. Ne stiamo venendo fuori piano piano dopo 34 anni da quando abbiamoiniziato. Ti legano a doppio laccio, anzi, con le catene, proprio attraverso la paura di ritrovarti solo e senza soldi ma ad un certo punto abbiamo trovato il coraggio di liberarci dal gioco nc e ricominciare a vivere liberamente! Nel cammino succede proprio come nel "mondo": i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Luciano

      DM:Riguardo alle critiche riguardanti la struttura del cammino, ho una stessa risposta per tutte.
      Se non accetti qualcosa del cammino e vedi che proprio non fa per te, puoi andartene e trovare un altro percorso.
      Non ti sta bene la decima? Se parliamo di un fare fatica ad accettarla come pratica, perché va a toccare i soldi, é un discorso. Se invece la decima deve generare in te una ribellione, un rifiuto totale, un odio al cammino e ai fratelli, e proprio non la digerisci, puoi tranquillamente andartene. Nessuno ti giudicherá.

      E' tutto davanti a voi.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    3. Questa, credo sia la più bella Catechesi che si possa ricevere su tutto ciò che si sta apprendendo:

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    4. Scusate ma un pdf di questi mamotreti non l'avete? E se l'avete, potete caricarlo online, oppure sapete online dove prelevarlo?

      Grazie

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    5. Da questa pagina è possibile scaricare i testi fondamentali di commento e di analisi di alcuni mamotreti di padre Enrico Zoffoli e di don Elio Marighetto.

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  12. Anonimo 16/07;15:51

    Secondo me hai sbagliato TITOLO , avresti dovuto intitolare il tuo scritto:

    "Discorsi papali che smentiscono il vero Cammino Neocatecumenale ".

    Infatti

    1 - nella lettera in cui il Papa riconosce il CN come itinerario di formazione cattolica, dice esplicitamente che tale riconoscimento si basa sulla DOCUMENTAZIONE che gli è stata presentata. Cioè NON su un suo esame diretto dei mamotreti di Kiko.

    2 - nel successivo discorso che hai citato, il Papa SOTTOLINEA l'IMPORTANZA degli STATUTI nella vita presente e FUTURA del CN e dice anche il motivo per cui sono così importanti:
    essi ribadiscono la natura ECCLESIALE del CN.
    Quindi, correggimi se sbaglio, va da sé che se il CN opera in maniera DIFFORME dagli Statuti stessi (come ad es. svolgendo 1 liturgia differente opp. facendo pratiche come "gli scrutini" che violano il foro interno delle persone e forzano la loro libertà), oppure assume atteggiamenti di discomunione (come celebrare veglie "separate" contro il parere del parroco e a volte del vescovo o iniziative "missionarie" non autorizzate dai vescovi) NON si adegua a tali Statuti e PERDE la sua "natura ecclesiale".

    Sono i vostri Statuti stessi che vi SMENTISCONO.

    Essi non sono solo TEORIA, non sono una pura formalità BUROCRATICA ma sono da mettere in PRATICA.

    Invito ogni fratello NC a LEGGERE i propri STATUTI e a porsi questa domanda: "nella mia esperienza di cammino vedo che sono attuati questi Statuti? "

    Quando uno ingombra gli spazi comuni coi propri effetti personali, non dovrebbe sbandierare tanto il "regolamento condominiale" .. gli si ritorce contro.

    Roberta

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  13. Dal post

    "La concessione di peccare la ritroviamo spesso negli scrutini;
    ...
    KIko predica un Dio che incombe minaccioso,
    pronto a mandare il cancro alla madre dell'adepto che non si "alza" nelle adunate, disponibile però a permettere peccati di ogni genere quando c'è in gioco la conoscenza di se stessi."
    -----------------
    Non so se è corretto, ma a me pare che questa mentalità sia il motivo che poi porta i NC a travisare la Parola di Dio secondo 1 percorso inverso: cioè, non partire dalla Parola per formarsi 1 mentalità e 1 prassi di vita ma al contrario, "adattare" la Parola alla mentalità già precostituita e quindi relativa prassi.

    Non solo, io credo, per i brani evangelici trattati da Lino nel suo libro, ma anche per l'AT che i NC amano tanto.
    Ad es. davanti a 1 passo della lettura di oggi, mi sono chiesta come può interpretarla Kiko:

    " Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male,
    imparate a fare il bene,cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova" (Is 1,16-17)
    -----------------
    Come si concilia questo con l'idea che occorre "scendere" nel peccato per conoscere se stessi e il Signore?
    E come si concilia con i comportamenti (insegnati con le parole e l'esempio e praticati nelle "comunità " ) di mancata riparazione alle ingiustizie e rispetto per i membri più deboli, che tante sofferte testimonianze rivelano?

    Vorrei accostare al "sillogismo" che hanno fatto Valentina e Lino, per sintetizzare la "non cristianità" del fondamento NC, una considerazione "comparativa" ..

    in quale altro gruppo, movimento, percorso di fede all'interno della Chiesa si riscontra lo stesso modo di intendere il peccato ?
    %

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  14. %Non posso certo conoscerli tutti, mi limito a 2 esempi. (evidenzio le parole che mi paiono più significative).

    - " Se hai lo sguardo acuto, profondo, senti che l'altro è amato da Gesù, da quel Gesù che tu ami, allora è una festa senza fine e senti che vincerai il male che è negli altri facendo FESTA al BENE che È in LORO. Non si risponde col male al male: tu vincerai il male che è nell'altro ACCORGENDOTI del BENE che è in lui. Allora egli sentirà che è nel tuo cuore e non avrà più bisogno di comportarsi male."
    (don Oreste Benzi - servo di Dio - fondatore Comunità Papa Giovanni XXIII )
    ---------------
    Quando mai i "catechisti" NC che a loro dire, hanno ben più che "sguardo acuto e profondo" poiché parlano per "diretta ispirazione" dello Spirito, si sono comportati così?
    Qualcuno può dire che abbiano mai sottolineato il BENE, le qualità POSITIVE di una persona?

    - " Hai una moglie che non ama affatto la Chiesa e le è piacevole stare ore e ore alla televisione? Falle compagnia .. interessandoti a quanto più ama seguire… Hai un ragazzo che ha fatto del calcio il suo idolo .. Appassionati di sport più di lui…
    Cerca di capirlo nei suoi gusti, nelle sue esigenze e, se puoi, dagli una mano…
    Fatti uno, uno con tutti; in tutto, quanto puoi, TRANNE nel PECCATO. SE peccano, DISSOCIATI. Vedrai che il farsi uno con i prossimi non è tempo perso; è tutto guadagnato. Un giorno .. essi vorranno sapere ciò che interessa a te. E, grati, scopriranno, adoreranno e ameranno quel Dio che è stato la molla di questo tuo COMPORTAMENTO CRISTIANO."
    ( Chiara Lubich - serva di Dio - fondatrice Movimento dei Focolari)
    -------------------
    Come mai i "catechisti" NC non sono mai "ispirati" a condannare il peccato? A raccomandare di aiutarsi l'un l'altro a starne lontano, avendo 1 comportamento amorevole verso il fratello, anziché "incitare" i fratelli a darsi addosso l'un l'altro con la scusa di "mettere nella verità" ? Certo che la verità è la prima carità, ma una "carità" manifestata SENZA carità, che carità è?

    Come mai quando si riferiscono alla "evangelizzazione" la intendono sempre e solo come PAROLE su parole da dire, anzi da GRIDARE, e mai come comportamento che dia l' "esempio"?

    Anzi, fanno di peggio, a parole dicono "Dio ti ama" e con il loro personale comportamento ti fanno intendere proprio l'opposto ..
    NON solo, sono essi stessi a giustificare questo modo di fare dicendo: "ascoltate quello che diciamo ma non prendete esempio da noi che siamo dei peccatori peggiori di voi" .. e come "citazione" la storiella della "battaglia di Maratona".

    Qualche NC può smentirmi forse?

    Credo che queste siano domande che tutti possiamo porci, compresi i fratelli NC che desiderano davvero compiere un "cammino" di fede e nn restare sempre allo stesso punto.

    Ad essi consiglio, più che di voler trovare subito 1 risposta, di accumulare domande su domande .. che diventino 1 unica grande DOMANDA da GRIDARE a Dio nel silenzio del proprio CUORE.

    Roberta

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  15. Chiedo scusa se intervengo ancora,prometto che sarà l'ultima.Perdonatemi,ma quanto leggo su questo blog mi fa sorridere.Certe affermazioni,rasentano veramente il ridicolo.Qualcuno ha scritto che Giovanni Paolo II nel 1990 redasse l'Epistola Ogniqualvolta,senza conoscere il contenuto dei volumi delle catechesi. Altri dicono che la lettera fu quasi estorta,rapinata.Chiedo allora,come spiegate che lo stesso Giovanni Paolo II,nel 2002 all'approvazione ad experimentum dello Statuto,l'abbia citata ribadendo lo stesso concetto?Se la lettera Ogniqualvolta non vale nulla,se fu estorta,perchè Giovanni Paolo II la citò in occasione della approvazione,ad experimentum,di fatto ribadendo e confermando quanto aveva scritto 12 anni prima?Avrà colmato la lacuna,in ben 12 anni,anche perché padre Zoffoli,nel frattempo, aveva scritto una decina di libri e li aveva spediti a tutti.A forza di stare su questo blog,la vostra mente ha perso di equilibrio.Non capite che perdete solo il vostro tempo?Proprio guardando allo scarsissimo esito,all'inusccesso che ebbe la erronea crociata di Padre Zoffoli,dovrebbe convincervi "finalmente"che perdete solo il vostro tempo,scrivere su questo blog è perfettamente inutile e perdete solo tempo.Questo thread è un cumulo di scemenze senza capo né coda.Lino ha scomodato addirittura la Veritatis Splendor,coprendosi evidentemente di ridicolo.Lasci perdere e si dedichi a cose più utili.E' un consiglio fraterno.Addio.

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    1. Dalla "Veritatis splendor"
      che non si sente per niente scomodata dal far risplendere la Verità.

      "esistono atti che, per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto
      ..
      non è lecito, neppure per ragioni gravissime, fare il male, affinché ne venga il bene"
      -------------
      Ma se il male non lo facciamo, come possiamo poi scendere a vedere il nostro peccato e conoscere noi stessi? Kiko avrebbe dovuto scrivere al Papa x correggerlo.

      Il Papa non è mai completamente libero di fare qllo che vuole, il Papa non ha il dono dell'ubiquità, il Papa non ha al posto del cervello un supercomputer che gli permette di
      trattare migliaia di cose contemporaneamente, per questo ha i dicasteri, le commissioni incaricate .. ha dei più vicini collaboratori che, nonostante il suo discernimento nello sceglierli, non sempre, nel senso di non tutti, possono essere così del tutto fidati, eppure di tutti costoro è obbligato a fidarsi .. ma se qualcuno di loro raccomanda presso di lui, la causa di qualche lobby, anche il Papa, fidandosi, verrà ingannato. Ma lo Spirito Santo che lo assiste non permetterà sia ingannato per sempre .. il Papa (attuale e precedente) tollera, pazienta, agisce col suo metodo dell' "acqua cheta" che prima o poi farà crollare tutti i ponti NC .

      È questa "folla" altolocata che circonda il Papa il motivo per cui S. GPII non colmò alcuna lacuna in 12 anni, perché continuò a essere all'oscuro dei veri contenuti dei mamotreti e della barbara prassi degli "scrutini" .. che sono tutto all'opposto della sua predicazione e del suo comportamento pastorale.

      E all'oscuro anche delle testimonianze di abusi, sopprusi, violenze psicologiche e fisiche perpetrate nel CN .. mica il postino consegna le lettere direttamente al Papa ..

      Stai sicuro che se ne fosse venuto a conoscenza, nn sarebbe stato "acqua cheta" ma si sarebbe rivolto a voi come ai mafiosi: "convertitevi che vi aspetta il giudizio di Dio" .

      Io non mi sento per niente colta da vertigine a leggere su qsto blog .. anzi direi che, visto come mi ha ridotto la mia pur breve permanenza nel CN , il mio equilibrio è sopra la norma.

      Cmnq se
      "scrivere su questo blog è perfettamente inutile" ..

      è anche inutile che tu faccia 1 difesa ad oltranza dell' "indifendibile" ..

      invece da giorni dispensi consigli a tutti perché smettiamo di scrivere ..

      (neanche mia madre si preoccupava tanto di come impiegavo il mio tempo)
      invitando ad attività alternative ..
      se vuoi puoi anche dare qualche suggerimento di cosa fare OLTRE a scrivere sul blog .. perché penso tutti qui riescono a fare contemporaneamente l'uno e le altre, sai non è come far parte del CN che è INVASIVO e TOTALIZZANTE in TUTTI i momenti della vita di 1 persona.

      Invece tu, continua pure a leggerlo , così ti rimarrà il sorriso (pietrificato permanente) .
      Arrivederci.

      Roberta

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    2. Addio, fratello anonimo incapace persino di sceglierti uno pseudonimo: nessuno sentirà la mancanza tua e delle tue mostruose panzane.

      Gli altri lettori di questo blog, cercando la parola "ogniqualvolta" nella casellina di ricerca di questo blog, troveranno numerose pagine che commentano le porcate neocatecumenali relative alle autoapprovazioni - cioè al porre ogni Papa di fronte al "fatto compiuto".

      In quel fatidico agosto 1990 la lettera "Ogniqualvolta" fu data in mano a Giovanni Paolo II (non era stata scritta da lui, e si nota anche dai vari errori nel testo) al termine di un lauto pasto abbondantemente accompagnato da buon vino. GP2 firmò, ma l'Osservatore Romano si rifiutò di pubblicarla perché nei sacri palazzi era ben noto che le circostanze in cui era stata estratta la sua firma erano quantomeno discutibili.

      Quando infatti la lettera fu pubblicata -come consuetudine- sugli Acta Apostolicae Sedis, fu aggiunta la doverosa precisazione che la mens del Santo Padre (cioè la vera intenzione di Giovanni Paolo II) era solo quella di "incoraggiare a considerare con attenzione", non era certo quella di dare "indicazioni vincolanti ai vescovi" (cioè il Papa non stava dando un'approvazione a cui i vescovi avrebbero poi dovuto ubbidire).

      Ciononostante i kikos affissero quella lettera autoprodotta in tutte le parrocchie e riuscirono a silenziare i parroci: i neocatecumenali erano proprio intenzionati a truffare i parroci, i vescovi, e il Papa!

      Quando Giovanni Paolo II richiese a tutti i movimenti (dunque anche al Cammino) una regolazione statutaria (in modo da inquadrare il Cammino e tenerlo sotto controllo dei vescovi), Kiko vi si oppose fieramente, ma a lungo andare dovette piegarsi: non si poteva continuare ad abbindolare vescovi e parroci a suon di chiacchiere. Le bocciature dello Statuto furono sonore e numerose, finché un canonista dell'Opus Dei fu incaricato di scrivere qualcosa di presentabile. Risultato: l'amicone Ryłko partecipò all'autoapprovazione dello Statuto nonostante Giovanni Paolo II fosse convinto che non fossero ancora maturi né i tempi né lo Statuto.

      Infatti GP2 tacque per mesi interi, per poi aggiungere, nel tardo settembre 2002, che per il Cammino cominciava una fase ancora più delicata e decisiva. (col solito modo di fare dei Papi, che per darti una brutta notizia ti abbracciano paternamente).

      Facciamo pure notare che nel 1990 il Cammino aveva appena vent'anni di vita a Roma, ed era ancora sostanzialmente irrilevante nella vita della Chiesa. Già solo questo dato numerico dovrebbe far destare sospetti: come mai un'entità minuscola viene portata avanti a costo di ingannare il Papa?

      Facciamo anche notare che se Giovanni Paolo II o Benedetto XVI avessero negato validità a quelle furbe "autoapprovazioni" avvenute tramite gli amiconi di Kiko nei dicasteri romani, quei dicasteri sarebbero divenuti immediatamente inutili (se il Papa non si fida di un dicastero, che senso ha l'esistenza di quel dicastero?). Pertanto entrambi i Papi hanno fatto buon viso a cattivo gioco e hanno tentato di far leva sul buon cuore dei singoli (anche Benedetto XVI, nel 2008, era notoriamente ostile all'approvazione dello Statuto, e tale notizia era giunta anche sulla stampa).

      Infine, se anche per assurdo le approvazioni fossero state volute da qualche Papa, resta il fatto concreto che il Cammino se ne infischia di Statuti e rimproveri. Le decime vengono ancor oggi estratte, nonostante lo Statuto non le preveda; l'ubbidienza ai vescovi è solo uno slogan, visto che il Cammino fa guerra ai vescovi (cfr. Giappone) oppure coopta vescovi (cfr. Guam) anche se pedofili; ecc.

      Decisamente, il Cammino fa di tutto per non piacere a Dio.

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  16. L'ultima parola di questo intervento, addio, ci fa ben sperare, anche se proviene da uno che da sempre scrive "questa è l'ultima volta in cui intervengo", ma continua a scrivere è sempre ossessivamente le stesse cose.
    Comunque questo suo intervento è interessante: infatti è proprio vero che Giovanni Paolo II, nel discorso ai Neocatecumenali in occasione dell'approvazione ad experimentum degli Statuti, cita la lettera Ogniqualvolta.
    È interessantissimo vedere come lo fa, a dimostrazione del fatto che quella lettera gli è bruciata per anni, al punto di aver costretto Kiko a mettere nero su bianco uno Statuto che ampiamente contraddicesse le prassi invalse nel cammino richiamandolo alla sua dichiarata ecclesialità.
    Infatti scrive:

    "Desidero sottolineare l’importanza degli Statuti appena approvati per la vita presente e futura del Cammino Neocatecumenale. Infatti questa norma, innanzi tutto, ribadisce ancora una volta la natura ecclesiale del Cammino Neocatecumenale che, come ho già avuto modo di dire alcuni anni fa, costituisce «un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni» (AAS 82 [1990] 1515).

    Gli Statuti del Cammino Neocatecumenale, inoltre, descrivono, gli aspetti essenziali di questo itinerario rivolto ai fedeli che nelle loro comunità parrocchiali desiderano ravvivare la loro fede, come pure a quelle persone ormai adulte, che si preparano a ricevere il sacramento del Battesimo. Soprattutto, però, gli Statuti, stabiliscono i compiti fondamentali delle diverse persone, che hanno specifiche responsabilità nel portare avanti questo iter formativo all’interno delle comunità neocatecumenali, cioè: i presbiteri, i catechisti, le famiglie in missione e le équipes responsabili ad ogni livello. In questa maniera, gli Statuti devono costituire per il Cammino Neocatecumenale una «chiara e sicura regola di vita» (Lettera a S. Em. R. il Card. James F. Stafford 5 aprile 2001), un punto di riferimento fondamentale affinché questo processo di formazione, che ha come obiettivo di portare i fedeli ad una fede matura, possa essere realizzato in un modo confacente alla dottrina e alla disciplina della Chiesa.

    5. L’approvazione degli Statuti apre una nuova tappa nella vita del Cammino."


    Ebbene, se leggiamo gli Statuti, nulla si ritrova di ciò che il cammino pone a propria regola fondamentale: l'obbedienza ai catechisti che supera l'obbedienza a parroco e vescovo, la decima, la spoliazione degli adepti, la forzatura vocazionale, l'obbligo all'estetica kikiana, il disinteresse per le attività parrocchiali, la non comunione con le altre realtà della Chiesa, la non ecclesialità: negli statuti, norma fondamentale del cammino, sua nuova tappa, viene descritto un cammino come, nei pensieri del papa, avrebbe dovuto essere e non è stato.
    Più volte infatti nella lettera di Giovanni Paolo II si fa riferimento al discorso del Cardinale Stafford, più che chiaro, fatto agli itineranti e al Gotha kikiano a Porto San Giorgio, in merito al quale è necessario leggere questo articolo di Pax che ne svela i retroscena.
    Quindi, citare certi documenti assolutamente non ti conviene, perché chiunque li legga davvero ne avrà più che chiaro il significato e la portata e, insieme ad esso, si renderà conto del tradimento di Kiko e dei suoi alla Chiesa dal Papa.

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  17. Mi. Spiace Aldo ... Ma sei tu che
    Stai perdendo tempo in comunità .

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  18. Cosa avesse capito del Cammino San Giovanni Paolo II, dopo la firma della lettera Ogniqualvolta, lo si deduce anche da questo stralcio di un'allocuzione dedicato ai presbiteri del Cammino:
    Stralcio dal discorso di Giovanni Paolo II del 9 dicembre 1985, il punto che riguarda il ruolo dei sacerdoti nel cammino NC:

    "3. Gli obiettivi che si propongono le vostre Comunità neocatecumenali corrispondono certamente a uno degli interrogativi più angosciosi dei pastori di anime di oggi, specialmente nei grandi agglomerati urbani. Voi intendete raggiungere la massa di battezzati adulti, ma poco istruiti nella fede, per condurli, attraverso un cammino spirituale, a riscoprire le radici battesimali della loro esistenza cristiana e per renderli sempre più consapevoli dei loro doveri. In questo cammino l’opera dei sacerdoti rimane fondamentale. Di qui la necessità che sia ben chiara la posizione che a voi spetta come guide delle Comunità, affinché la vostra azione sia in sintonia con le reali esigenze della pastorale. La prima esigenza che vi s’impone è di sapere mantener fede, all’interno delle Comunità, alla vostra identità sacerdotale. In virtù della sacra Ordinazione voi siete stati segnati con uno speciale carattere che vi configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in suo nome (cf. Presbyterorum ordinis, 2). Il ministro sacro quindi dovrà essere accolto non solo come fratello che condivide il cammino della Comunità stessa, ma soprattutto come colui che, agendo “in persona Christi”, porta in sé la responsabilità insostituibile di Maestro, Santificatore e Guida delle anime, responsabilità a cui non può in nessun modo rinunciare. I laici devono poter cogliere queste realtà dal comportamento responsabile che voi mantenete. Sarebbe un’illusione credere di servire il Vangelo, diluendo il vostro carisma in un falso senso di umiltà o in una malintesa manifestazione di fraternità. Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli assistenti ecclesiastici delle associazioni internazionali cattoliche: “Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce” (Giovanni Paolo II, Allocutio, 4, 13 dicembre 1979: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II/2 [1979] 1391).

    Se veramente aveste ascoltato il papa, ora non scrutinereste i sacerdoti, non imbonireste i vescovi, non vi permetterete di metter bocca e validare le vocazioni dei seminaristi, e i vostri sacerdoti non commetterebbero abusi eucaristici perché così vuole Kiko.
    Non vi conviene citare il Papa, perché non sia mai che qualcuno legga davvero gli ammaestramento che i Papi vi hanno rivolto, capisca, e cominci a chiedere perché da sempre il cammino ha disobbedito alla Chiesa.

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  19. "Lino ha scomodato addirittura la Veritatis Splendor,coprendosi evidentemente di ridicolo.Lasci perdere e si dedichi a cose più utili.E' un consiglio fraterno.Addio."

    "Lascia perdere me" lo dici dal tempo di quel ridicolo blog che i tuoi stessi catechisti ti fecero chiudere. Ed è da quel tempo che MAI entri nel merito delle questioni.
    Assodato che oramai hai capito che possediamo sia i mamotreti vecchi sia quelli nuovi su carta, dicci: a GP II fu dato in lettura quello iniziale, con i confessionali ridicolizzati https://i.imgur.com/6fAhPnm.png
    e con il Tabernacolo inutile? https://i.imgur.com/oaK9qgg.png

    Rispondi sì sì no no, badando bene che la risposta sì equivale a definire san GP II come un promotore di eresie, poi corretto dalla CdF che questi obbrobri li cassò.

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    1. Oltre al fatto che le encicliche sono fatte per essere lette, capite e quindi "scomodate", mica come fanno loro che non le scomodano mai, leggono solo gli elogi di facciata dei papi e tutto il resto lo ignorano a bella posta.

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    2. Oltre al fatto che, per non mostrare ancora una volta di sragionare come il Sommo Pasqualone, avrebbe dovuto argomentare dimostrando:

      - non è vero che senza la kenosis (come da tuo commento 16 luglio 2018 12:30) il CNC si svuota
      - non è vero che senza la mistificazione di Gv 9 nel CNC sarebbe impossibile motivare la cattolicità della kenosis di Kiko
      - non è vero che Veritatis Splendor e kenosis secondo Kiko sono agli antipodi
      - da cosa si deduce che GP II abbia avuto in lettura i mamotreti (figuriamoci GP II, con quello che aveva da fare, che legge migliaia di pagine di Kiko!)
      - che GP II condivideva le catechesi del Tabernacolo inutile, dei confessionali ridicolizzati, dello Spirito Santo che avrebbe dormito da Costantino al CV II, che chi si assenta alle convivenze per andare a visitare un'ammalata finisce fuori la porta scacciata dallo Sposo ecc. eccetera eccetera.

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  20. Più i camminanti sollevano questioni, più sono letteralmente ridicolizzati da Valentina, Lino e gli altri.
    Poiché non credo che i camminanti che intervengono abbiano un quoziente intellettivo molto inferiore alla media, non riesco a spiegarmi la cosa.
    Mi sembra che proprio NON CAPISCONO di ciò che si parla. O perché non leggono con attenzione, o perché, pur essendo preparatissimi sui mamotreti, sono ignorantissimi sul resto, o perché sono stati programmati a capire sempre la stessa cosa.
    Il Cammino è come un super programma (o un virus) che fa sì che qualunque siano le informazioni immesse nel cervello dei camminanti, le trasforma nel virus stesso.
    Mi spiego: se il Papa dicesse a camminanti "Ma andate a quel paese", essi lo prenderebbero come un incoraggiamento ad andare in missione.

    E' così evidente che a Papa Giovanni Paolo II sono state tenute nascoste le vere finalità del Cammino, che basta pensare che credeva che il Cammino durasse 7 anni. E sottolineò la cosa come fosse un'esagerazione, un eccesso di zelo.
    Avesse saputo che è un Cammino che dura una vita, come i viaggi del comandante Kirk, non avrebbe approvato.
    Figurarsi poi se avesse saputo che i frammenti dell'Eucaristia caduti in terra non sarebbero stati raccolti, ma calpestati.

    I camminanti negano l'evidenza pensando che tutti siano camminanti. Ma chi non fa parte del Cammino l'evidenza la nota. E se la si nega, la nota ancora di più.
    Camminanti, grazie dell'aiuto

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  21. continua.....

    Come si fa a dire:” Se invece…..proprio non la digerisci, puoi tranquillamente andartene”, dopo che interi gruppi familiari vengono introdotti o dovrei dire fagocitati in questa realtà anomala della Chiesa?
    La realtà è che alcune modalità e regole del cammino neocatecumenale, vengono dichiarate dopo 5-10-15 anni di frequentazione.
    Alcune cose che avvengono in questo pseudo-cammino-di-fede non sono contemplate in nessun documento della Chiesa e tanto meno nello stesso statuto tra Chiesa e cammino neocatecumenale.
    Da parte sua il cammino si guarda bene di rivelare alla Chiesa e tanto meno ai suoi catecumeni, il suo vero volto.
    Il cammino impone la pratica dell’Arcano (segreto) su tutto quello che i catecumeni dicono in comunità, ma soprattutto su tutto quello che il cammino dice o fa ai catecumeni.
    Il cammino dice di ispirarsi alla Chiesa e al suo Catechismo della Chiesa Cattolica, ma di fatto l’unico documento che mette in pratica è
    il “Direttorio catechetico del cammino neocatecumenale” che di fatto sostituisce il Catechismo della Chiesa Cattolica che non è un documento pubblico ma è segregato e riservato ai soli catechisti scelti da Kiko.
    Quindi non sai di cosa si tratta prima di entrarci dentro.
    Alcune regole, per continuare, il cammino vengono introdotte strada facendo e questa cosa viene fatta in maniera così graduale che è difficile capire subito di cosa si tratta.
    Considera che il cammino neocatecumenale piano piano, diventa un impegno a tempo pieno, che ti occupa sempre più tempo ed energie.
    Considera anche che nel cammino si formano dei gruppi (le comunità) sempre più omogenei, con rapporti sempre più stretti tra le persone che li compongono.
    E come dire, prima ti plagio a dovere e dopo che ti ho plagiato ti dico che puoi andartene tranquillamente.
    Secondo voi è così facile uscire da un qualsiasi gruppo dopo tanti anni ?
    Secondo voi è cosi semplice tagliare svariati anni di vita in comune con delle persone, dicendo semplicemente, “se non ti aggrada vattene” ?
    Non lo è; e pensare che lo sia è inumano.
    Quindi DM fammi il piacere di evitare di dire baggianate.
    Mi sento in diritto e in dovere di dare la mia testimonianza personale sul cammino neocatecumenale.
    Ma non mi permetto di dirti :”Se non ti stà bene quello che dico, vattene da questo blog”.
    Anzi sono disponibile al dialogo e al dibattito alla luce del sole senza sotterfugi o giri di parole perché quello di cui parlo sono 17 anni di vita reale vissuta nel cammino neocatecumenale e come cristiano ho il dovere e il diritto morale di avvertire il mio prossimo sui rischi che corre ad entrare nel cammino neocatecumenale.
    Se qualcuno lo avesse fatto con me, avrei evitato tanta sofferenza, sofferenza che metto al servizio del mio prossimo gratuitamente.
    Ringrazio questo Blog di esistere e di darmi la possibilità di fare questa cosa per le persone.
    LUCA

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    1. Dal commento di Isaia Paolo Geremia16 luglio 2018 22:08

      Commento di DM:”Riguardo alle critiche riguardanti la struttura del cammino, ho una stessa risposta per tutte.
      Se non accetti qualcosa del cammino e vedi che proprio non fa per te, puoi andartene e trovare un altro percorso.
      Non ti sta bene la decima? Se parliamo di un fare fatica ad accettarla come pratica, perché va a toccare i soldi, é un discorso. Se invece la decima deve generare in te una ribellione, un rifiuto totale, un odio al cammino e ai fratelli, e proprio non la digerisci, puoi tranquillamente andartene. Nessuno ti giudicherá.”


      Bene, mi sforzo di essere calmo e non dico quello che ho pensato quando ho letto queste parole.
      È come dire che un tale entra in un negozio, chiede quanto costa una cosa esposta e si mette a fare critiche o dare del ladro al venditore.
      Come ben afferma il sedicente DM (in questo commento edificante),se quello che è in vendita non è di tuo gusto è normale ringraziare educatamente il negoziante e andare in un altro negozio, mentre non è normale criticare, discutere, arrabbiarsi, sentirsi offeso nei riguardi del venditore.
      Il problema è che qui si parla di un “movimento” ecclesiale che si spaccia come parte integrante della Chiesa Cattolica.
      Si parla di un “movimento” post-conciliare approvato dalla Chiesa Cattolica, con uno statuto pubblico.
      Il cammino neocatecumenale è considerato inserito nella Chiesa, nasce ed è portato avanti, nelle parrocchie, da sacerdoti regolarmente ordinati dalla Chiesa.
      Il minimo che ci si aspetta, in questo caso, è che chi porta avanti questa realtà ecclesiale, si comporti seguendo le disposizioni della Chiesa che lo ha approvato.
      Le disposizioni sono, come ho detto contenute, prima che nello statuto del movimento, nell’Ordinamento del Messale Romano e in tutti i documenti “pubblici” del magistero della Chiesa.
      La Chiesa non improvvisa nulla, ha una modalità di funzionamento forte di 2000 anni di pratica.
      ....continua
      LUCA

      Elimina
    2. http://www.cristianicattolici.net/e-giusto-pagare-la-decima-e-biblico.html

      Leggete e osservate il video alla fine della lettura.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    3. Papa Francesco ha concluso l’omelia con due pensieri: la parola di Dio e il popolo di Dio. Quanto al primo ha proposto un esame di coscienza: «È viva la parola di Dio nel nostro cuore? Cambia la nostra vita o è come l’arca che va e viene» o «l’evangeliario bellissimo» ma «non entra nel cuore?». Quanto al popolo di Dio si è soffermato sul male che a esso fanno gli scandali: «Povera gente — ha detto — povera gente! Non diamo da mangiare il pane della vita! Non diamo da mangiare la verità! Diamo da mangiare un pasto avvelenato, tante volte!».

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    4. Il Papa pensa agli scandali della Chiesa:
      “Ma ci vergogniamo? Tanti scanda
      li che io non voglio menzionare
      singolarmente, ma tutti ne
      sappiamo... Sappiamo dove sono! Scandali, alc
      uni che hanno fatto pagare tanti soldi: sta
      bene! Si deve fare così.... La vergogna della
      Chiesa! Ma ci siamo
      vergognati di quegli
      scandali, di quelle sconfitte di pr
      eti, di vescovi, di laici? La Parola di Dio in quegli scandali era
      rara; in quegli uomini e in quelle donne la Pa
      rola di Dio era rara! Non avevano un legame con
      Dio! Avevano una posizione nella Chiesa, una po
      sizione di potere, anche di comodità. Ma la
      Parola di Dio, no! ‘Ma, io porto una medag
      lia’; ‘Io porto la Croce’... Sì, come questi
      portavano l’arca! Senza il rapport
      o vivo con Dio e con la Parola di Dio! Mi viene in mente
      quella Parola di Gesù per quelli per i quali ven
      gono gli scandali... E qui lo scandalo è venuto:
      tutta una decadenza del popolo di Dio, fino alla debolezza, alla corruzione dei sacerdoti”.

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    5. Dice il saggio IPG ( scusate la risata, ci vuole un pò di umorismo) : dove batte la lingua e l'occhio, lì è il cuore dell'uomo. Se lo stolto ti giudica su un punto, proprio in quel punto lo stolto è mancante.
      Rientriamo a noi. Perchè tutte quelle catechesi sulla decima?
      Scrisse DM ( DM non pensare che io l'abbia con te, ma ciò che hai scritto dimostra tutto, non ho nulla contro, ma...):
      Il fatto che quando si é avanti nel cammino i catechisti chiedano ai catecumeni se 'fanno la decima', non é certo per individuare ed esporre al pubblico ludibrio coloro che non la fanno. Queste mi sembrano invenzioni da autore di sceneggiata napoletana di bassa categoria, i fratelli che sghignazzano con il dito puntato su chi non la fa.
      Lo si chiede perché la maturazione della fede si vede molto bene nel tipo di rapporto che hai col denaro, perché dare la decima é appunto un atto di fede, non un obbligo.

      Ok! Questo è da DM, che è il pensiero di un gruppo dentro il Cammino, ma credo, anche, dentro la Chiesa.

      Guardate tutti: la fede si vede molto nel tipo di rapporto che hai con il denaro...
      La Fede non si vede con Dio, ma con il denaro.. Lui potrebbe obiettare: o Dio o Mammona. OK!!
      Due punti che vanno a chiarire:

      1o punto:
      perchè chiedere questo davanti a tutti? Chiedetevi tutti perchè? Se fosse per il bene, Gesù ha detto:

      Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.


      Se il Catechista dovesse scrutare una persona, anche se io penso che non abbia nessun tittolo e mandato dalla Chiesa, dovrebbe prendere da solo il fratello e chiedergli quella cosa. Poi se non ascolta, lo dice all'assemblea. OK!!

      2o punto:
      la Decima si faceva al tempo dell'AT, Gesù non ha mai imposto questa pratica. Si da l'offerta volontaria, non la Decima. Ora, se la Decima non è obbligatoria, non è una pratica in vigore dentro la Chiesa, e tanti altri discorsi, mi dico: perchè andare a scrutare i tuoi fratelli se dai la Decima? Io la risposta già l'ho capita. Ognuno ci rifletta!!!
      Un' ultima cosa, molto importante: Dentro il mio cuore ci siamo io e Dio, a nessuno è permesso entrarci, si viola il Santo dei Santi. Per cui sono io che davanti a Dio decido cosa dare e cosa non dare. Se sbaglio me la vedrò io con Dio. Per cui: perchè chiedere certe cose? Cosa interessa ad una persona venire e chiedere certe cose?
      Cari tutti: NON CI SIAMO!!!!!!!

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    6. Pensiero da IPG.

      Pensare di costruire Seminari, Evangelizzare, Pregare e altro, ma facendo questo con opere malvagie, cioè estorcendo denaro, cumulando debiti sulle spalle del prossimo, e altro, non si sta facendo la Volontà di Dio. Dio non può convivere con il Peccato. Per cui, se si raccolgono fondi, lasciando libere le persone di donare ciò che credono nel loro cuore: è un conto. Ripeto: LASCIANDO LIBERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!! L'Opera è voluta da Dio. Non perchè ora lo dico io, io non sono nessuno.MA è Dio che mi ha fatto capire questo nel mio cuore. OK!! Ma, al contrario, se tu manipoli, coercizzi, giudichi per il denaro, cioè imponi la Decima, mettendo a credere che lo scopo di questo sia solo per opere buone , e le fai pure, ecco che tutto ciò proviene dal Peccato. La Grazia non si mischia con il Peccato. Anche i Pagani pregano o pregavano, anche i Pagani avevano Templi, anche i Pagani avevano delle Divinità, ma tutto questo, di base, era errato, perchè: pregavano Divinità false, avevano Templi falsi, facevano un Culto falso. Se tu ti metti a raccogliere denaro per Gesù, che Gesù non vuole, per ovvi motivi, tu in quel mometo stai scambiando Gesù per Mammona, e a Mammona porti il denaro.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  22. Come al solito i fratelli del Cammino, inviperiti perché hanno letto il nome di Lino (un nome che procura loro travasi di bile e torcimenti di fegato giorno e notte), hanno tentato di deviare la discussione spostandola dalle eresie di Kiko a stracci di approvazione (cioè da argomenti teologici ad argomenti legalistici).

    Nella loro stupidità non si accorgono di testimoniare la propria mostruosa ignoranza, roba da rispedirli al primo anno di Catechismo. Precisiamo dunque qualche punto a beneficio degli altri lettori.

    Dio è infinitamente buono e infinitamente giusto. Perciò non può volere il male (il male è una mancanza di bene): sarebbe una contraddizione che un Dio perfetto promuova l'imperfezione rendendosi imperfetto (e se diventa imperfetto, come ridiventerà mai perfetto?).

    Il male - le malattie, la morte, i peccati - sono risultato dell'inimicizia tra l'uomo e Dio. L'uomo è stato creato libero: talmente libero che può anche usare male la sua libertà, cioè commettere il peccato. Ed infatti è avvenuto. Col peccato originale. Che ha avuto conseguenze. Come chiaritoci dalle Scritture, a causa del peccato, nella vita dell'uomo sono entrate fatica, morte, malattie, inimicizia della natura... La posizione più ragionevole, per l'uomo, è perciò quella di sforzarsi di usare la propria libertà per aderire il più possibile a Dio piuttosto che alla morte e al male.

    A volte si usano termini come "Dio ha permesso questo male". Ma Dio è onnipotente. E non vuole il male. Il male ce lo ritroviamo per vari motivi - l'inimicizia con la natura (e perciò le zanzare, le malattie, ecc.), il peccato personale (le cui conseguenze non siamo mai in grado di misurare: anche un singolo pensiero cattivo lascia una piccola "eredità" sotto forma di mentalità), il peccato "strutturale" (la "rete" di peccati nella società per cui è estremamente improbabile poter riuscire a vivere senza peccato)... Dio può impedire il male, ma quando non lo fa, è perché non si rimangia i doni che ci ha dato (a cominciare dalla nostra libertà). Ed anche perché l'ingratitudine dell'uomo rende l'uomo stupido (solo uno su dieci lebbrosi tornò indietro a ringraziare: agli altri quasi certamente il miracolo non bastò, né per capire, né per cambiar vita).

    Per questo a volte usiamo espressioni come: "Dio ha permesso che". È infinitamente buono e infinitamente giusto, però "permette" - cioè non impedisce le naturali conseguenze della situazione in cui versiamo - che avvengano certe cose. Essendo infinitamente buono e giusto, possiamo star certi che ogni nostra fatica, malattia, dolore, difficoltà, ecc., che non sono dovute ai nostri peccati, verranno ampiamente ricompensate nella vita eterna. Il mistero del "dolore innocente" è insondabile, ma possiamo essere certi che chi si salva verrà ripagato di tutta la sofferenza innocente.

    Arriviamo quindi al punto: l'ambigua espressione "Dio ha permesso che io commessi adulterio".

    Chi la dice sta insinuando che aveva deciso di peccare e Dio gli avrebbe dato il permesso.

    Vedete, c'è un'abissale differenza tra il "permettere" il male (nel senso che Dio non ci toglie la libertà) ed il "dare il permesso" (cioè essere conniventi e complici del male: ma se Dio "contiene" anche il male, non è più Dio, poiché non è più infinita giustizia: il vero Dio può essere solo infinita insuperabile giustizia).

    Chiaro? È vero che Dio, essendo onnipotente, può estrarre il bene anche dal male, ma è un errore madornale pensare che per ottenere il bene possa "dare il permesso" di compiere il male.

    In sintesi: Kiko e Carmen insinuano che il figliol prodigo fu cacciato di casa per fargli fare esperienza di dilapidazione, peccato, povertà, ateismo, adulterio, e per poi rientrare comodamente a farsi incoronare erede.

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    1. Tripudio, hai appena aperto "il vaso di Pandora", mi ci sono scontrato tante volte con quella frase "Dio permette....."; che per il CN è una espressione intesa a "Dio ti invia questo per la tua vita..." quindi non c'è mai libertà per l'Uomo, in quanto tutto è prestabilito da Dio, noi non abbiamo scelta, anche il peccare lo ha deciso Dio, che lo fa per un suo disegno salvivico.
      Si arriva quindi all'assurdo che anche Giuda è innocente in quanto non poteva sottrarsi a quello che Dio aveva stabilito; Quindi si trasforma il nostro agire (nel bene e nel male) come un qualcosa che siccome lo ha "Permesso" Dio, chi sono io per oppormi?
      Se Dio vuole che veda la sua Misericordia e la sua Bontà dopo che tradisco mia moglie per anni, perchè mi devo sforzare a non adulterare? Mica posso andare contro il volere di Dio........ e giù a peccare (convinti di dar gloria a Dio).
      Questo da te elencato è uno (forse il principale) motivo per cui non c'è mai "lo sforzo" a non peccare più nel cammino, in quanto siamo "autorizzati a peccare" fino a quando Dio lo permette, poi saprà lui quando farci smettere e farci vedere il suo Amore.
      Se ci si ragiona, il cammino è completamente una grossa Eresia, e anche molto pericolosa.

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    2. Tripudio: disamina perfetta. Più chiaro di così...

      Bruno: ma dicono davvero che Giuda non poteva non tradire? O solo lo fanno intendere senza esporsi? Se hai qualche testimonianza in proposito sarebbe molto interessante

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  23. C'è un passaggio nel commento dell'anonimo neocat che merita una risposta:
    "Proprio guardando allo scarsissimo esito,all'inusccesso che ebbe la erronea crociata di Padre Zoffoli,dovrebbe convincervi 'finalmente' che perdete solo il vostro tempo..."

    A ricercare in Google padre "Enrico Zoffoli", pasqualone insensato, si ottengono 25.000 risultati.
    Le principali eresie denunciate da padre Zoffoli scomparvero dai mamotreti, forse perché corretti dalla CdF, più probabilmente perché dopo la denuncia del passionista furono gli stessi fondatori del Cammino a eliminarle prima di presentare i tomi al vaglio della Chiesa.
    Il nome di padre Zoffoli compare in numerose tesi di laurea che oramai si stanno presentando in merito al Cammino neocatecumenale, questa è una disponibile online:
    https://tesionline.unicatt.it/bitstream/10280/19696/1/tesiphd_completa_campigli.pdf
    A distanza di 22 anni dalla sua scomparsa, il nome del passionista compare in tutta l'ampia letteratura sul CNC e vi comparirà nei prossimi decenni, se non secoli.
    Ti auguro di conseguire nel tuo cammino un miliardesimo del successo ottenuto post mortem da Enrico Zoffoli, Pasqualone. Se tu lo conseguissi potresti diventare CEFA e forse anche santo di categoria superiore del CNC.

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  24. Per chiudere il discorso. Anzi, il discorso lo facciamo chiudere da Kiko con una catechesi dello Shemà:

    https://i.imgur.com/CbXftIm.png

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