mercoledì 19 giugno 2019

GLI AMICI NEOCATECUMENALI DI KIKO (II° PARTE): JOSÉ LUIS MENDOZA, UNO DEI LAICI PIU’ POTENTI DELLA CHIESA

(Qui sotto, la seconda parte della riflessione iniziata a questo [link]).

Riprendiamo la narrazione delle vicende sporche, del giro di soldi, degli agganci politici ultraconservatori, dell’ancora amico di Kiko, José Luis Mendoza Perez.
Ricordiamo che tutto quanto riportato è ripreso fedelmente dalla copiosa stampa spagnola, nulla è aggiunto o modificato. Per questo la narrazione potrà mancare di fluidità, essendo costituita esclusivamente da brani di articoli dell'informazione spagnola reperiti on line e riuniti in una consequenzialità logico-cronologica a modo di "collage informativo".


Prima sede del Real Murcia.
Oggi questo stadio è sede dell'UCAM Murcia Football Club
2006 – Alcuni genitori degli studenti indagano perché ritengono che le plusvalenze ottenute durante l'ultimo decennio siano servite a speculare e fare affari invocando il nome di Dio, collocando questa università in una presunta situazione di deterioramento quasi irreversibile e bancarotta tecnica. "È urgente espellere questo mercante dal tempio", gridano.
I professori della UCAM non escludono un imminente contenzioso nei tribunali ordinari, tra la già citata Fondazione che presiede Mendoza e che si integrerebbe con alcune persone della sua famiglia, tra cui il fratello Vicente e il vescovato di Cartagena, come titolare legale con il diritto di erigere un'università nella Chiesa cattolica di Murcia, per cercare di annullare o risolvere il suo contratto di gestione abusivo per 50 anni.

Lo scandalo accademico in cui l'UCAM si sta già sviluppando, potrebbe costringere una prima azione del Governo spagnolo, in caso di reclami, a rivedere i protocolli seguiti per alcuni o tutti i gradi e la gestione del corso post-laurea in un'università cattolica teorica ma che in pratica è un'università privata.
Mendoza ignora i ripetuti avvertimenti del vescovo Reig Pla, che sarebbe disposto a intervenire con prudenza e discrezione prima di tutto, al fine di prevenire un ulteriore collasso dell'UCAM prima del flusso di denunce da parte degli insegnanti del centro all'opinione pubblica regionale, nazionale e internazionale. Sono tantissimi, genitori e studenti, preoccupati e allarmati dalla situazione.
Media mondiali come Le Monde, The Guardian, The Times, Il Corriere della Sera, CNN, BBC, RAI, CBS, NBC, ABC, TV5, hanno già documentato con servizi e notizie ciò che accade all'interno l'UCAM, così come i principali media spagnoli, grazie alla testimonianza di insegnanti "non malleabili". Hanno anche informato circa 25 università cattoliche o pontificali in tutto il mondo, tutte le università spagnole, partiti politici, sindacati, Arcivescovi e Vescovi, dicasteri vaticani, la Conferenza episcopale italiana e la spagnola, oltre al TSJ della Regione di Murcia, delle serie conseguenze legali che potrebbero derivare da tale stato di cose, nel mezzo di un crescente discredito della UCAM per la sua produzione scientifica inesistente e la disoccupazione galoppante che prevale tra i suoi ex studenti.
Nel frattempo, Mendoza sembra aver moltiplicato la sua ricchezza personale, decuplicata dal 1997 "a spese della perdita di prestigio di questo lavoro della Chiesa, in cui sembra esserci corruzione accademica ed economica". Molti sono del parere che "abbiamo un FALSARIO che abusa della bontà della gerarchia cattolica e che utilizza il nome di Dio con presunta SIMONIA".
Diversi preti della diocesi scrivono scandalizzati da tutto ciò che sta accadendo nell'UCAM, ma purtroppo non osano parlare in pubblico perché conoscono il potere di Mendoza sul Vescovo.
Mendoza ha avviato una persecuzione nei confronti dei docenti membri UCAM appartenenti all’Opus Dei, con la scusa che sarebbero massoni e vorrebbero porre fine al loro glorioso lavoro di insegnamento.
Due ex insegnanti hanno denunciato Mendoza per mobbing, ma hanno perso la causa, naturalmente.
L'UCAM è in uno stato di terrore in cui gli standard di lavoro non sono soddisfatti, non c'è rappresentanza dei lavoratori, è spiato e messo alle strette chi si oppone a Mendoza che diffama coloro che non sono d'accordo, i lavoratori non parlano perché sanno che i loro i coniugi o i loro parenti soffriranno rappresaglie se sono lavoratori universitari e possono perdere il lavoro... la situazione è molto più triste e degradante di quanto è stato detto nel processo.
Le diocesi limitrofe di Orihuela, Albacete e Almería gli hanno negato, fino ad oggi, di aprire succursali nei rispettivi territori proprio perché non erano convinte della santità tanto presunta di quel soggetto e, ancor meno, della sua competenza quale operatore nel campo educativo.
Il suo grande mentore e introduttore pubblico, vescovo emerito Javier Azagra, pur ritiratosi nel febbraio 1998, appare come il responsabile ultimo al Vaticano per la circolazione di questo personaggio unico, con una studiata posa illuminata al fine di ingannare meglio santi uomini come l'attuale nunzio a Madrid, il portoghese Monteiro de Castro. Il suo grande alleato in questo periodo è il Cardinale Primate e l'Arcivescovo di Toledo, mons. Cañizares Llovera, ma talvolta si avvale anche dall'Arcivescovo di Madrid, monsignor Rouco Varela, mentre il suo grande sostenitore a Roma è il colombiano cardinale Lopez Trujillo.
Dopo la questione con mons. Reig Pla è stata comunicata un’istruzione dal Vescovo Bertone, per la quale, secondo le istruzioni del Segretario di Stato della Santa Sede, José Luis Mendoza deve trattare direttamente con il nunzio su questioni relative all'Università Cattolica, che è sotto il diretto controllo del Vaticano (vedremo come questa istruzione cambierà totalmente nel 2010, una volta allontanato Reig Pla). Mendoza invece assicura che non dovrà rendere conto al nunzio Manuel Monteiro de Castro e che tutto rimarrà lo stesso. Altri pensano che il nunzio non sarà solo una figura decorativa e che richiederà maggiore trasparenza.
Sono giunte poi critiche e denunce pubbliche dei gruppi contrari alla gestione di Mendoza, che lo rimproverano di gestire l'UCAM come una sua azienda privata attraverso una rete di imprese familiari, assumendo un titolo che è proprio del vescovato. Tra i gruppi e le organizzazioni che si sono distinti contro Mendoza c'è l'Associazione delle famiglie numerose di Murcia. Il suo presidente, Antonio Sánchez Lapaz, ha raccolto le firme da presentare al nunzio. Secondo Lapaz, che si presenta come testimone diretto del tempo, Mendoza arrivò nel 1995 con l'idea di creare un'università cattolica senza soldi. Ora è diventato il proprietario dell'Università Cattolica con la benedizione di Javier Azagra e il consenso di Cañizares e Ureña.
Mendoza è identificato politicamente con l'estrema destra regionale che detiene Valcárcel al potere, il quale ha anche organizzato un sostegno pubblico a Mendoza e all'UCAM.
Un'ispezione ministeriale discreta sembra aver rilevato numerose irregolarità nell'emissione di diplomi nelle ultime settimane, dopo che diversi professori hanno denunciato pratiche accademiche poco ortodosse e l'accelerato degrado del peculiare centro di insegnamento.
Mendoza ha trasformato l'UCAM in una stazione di polizia per monitorare gli insegnanti che hanno scelto di rimanere, ancora legati al centro ma in attesa di soluzioni da parte di mons. Reig Pla, ma che ancora non sono ancora arrivate. Secondo alcuni di questi insegnanti, anche la situazione di tesoreria sarebbe disastrosa e metterebbe in pericolo il normale funzionamento della loro attività entro l'anno accademico corrente.

Mendoza e moglie
"cavalieri di San Gregorio"
2007 – Dopo tutto quanto abbiamo detto, Mendoza riceve addirittura una medaglia di San Gregorio Magno dai più alti dignitari della Chiesa cattolica, conferitagli dal Card. Alfonso López Trujillo.
Trujillo ha detto: "Il Signore ha reso possibile che la famiglia Mendoza abbia costruito una casa fondata in una fede viva" ed anche "l'UCAM sta dando frutti importanti grazie ai quali in questa istituzione si vuol fare qualcosa di grande per la Chiesa".
Era presente anche il card. Antonio Marìa
Rouco Varela che ha qualificato l'UCAM "come un miracolo autentico sorto alla fine del secolo ventesimo".
Presente anche l'arcivescovo Antonio
Cañizares Llovera, che ha detto: "con questo riconoscimento a José Luis Mendoza e a sua moglie, il Papa ha indicato quale è la strada che dovrebbe condurre la nostra vita che non è altro che un modo di vivere basato sulla famiglia cristiana".
Nel sito visitato avrebbe dovuto esserci la foto della consegna, ma è stata opportunamente rimossa. On line non circolano più le foto di tale cerimonia di onorificenza, tranne questo francobollino qui riportato. Mi domando perché...


2009 – Mendoza ottiene l'autorizzazione all'insegnamento dell'architettura, e le università pubbliche hanno visto l'Esecutivo Autonomo dare la priorità all'Università di Murcia.
Ottiene anche l’autorizzazione all’insegnamento di Medicina, pur non avendo le adeguate strutture. Con l'accordo con il Servizio Sanitario Murciano i futuri studenti possono svolgere stage in diversi ospedali e centri di assistenza primaria della rete pubblica. L’Università privata si avvale così facilmente delle strutture pubbliche.
Si dice che Kiko abbia rimproverato Mendoza (attenzione, era solo per il pubblico: ad oggi Kiko e Mendoza sono amicissimi come prima): "Un cristiano come te, con debiti e nemici, non può essere il presidente dell'UCAM". Argüello riconosce il contatto, ma nega di averlo gettato fuori dal Camino.
Kiko Argüello e Carmen Hernández, hanno sorpreso
Mendoza con i loro rimproveri, alla presenza del Vescovo di Cartagena, José Manuel Lorca, e al capo della comunità neocatecumenali a Murcia, Nicanor Martinez, il che potrebbe significare l'inizio della fine della marcia di Mendoza e probabilmente, anche dal Cammino (mai vero, lo vedremo).

"Lo stesso Kiko Argüello, attraverso i suoi addetti stampa in Spagna, ha confermato a questo giornale di aver incontrato Mendoza e Lorca Planes nella capitale della Murcia, anche se ha negato di aver esortato il presidente dell'Ucam a lasciare la sua università o a lasciare il Cammino". Tuttavia, le persone vicine a Kiko e Lorca sottintendono che l'incontro abbia avuto luogo e che il silenzio sia dell'artista che del poeta siano dovuti ad un accordo in modo che la situazione non sia resa pubblica, e quindi in grado di intravedere una "uscita con onore" per José Luis Mendoza.
Specialmente in relazione alla polemica che si è conclusa con la partenza dell'ex vescovo di Cartagena, Juan Antonio Reig Pla, Argüello ha esortato Mendoza a smettere di essere un "catechista" e responsabile del Cammino. Una decisione che Nicanor Martínez ha cercato di mediare e ha cercato di "salvare" la situazione di Mendoza nel Cammino. Chissà che, oggi, le comunità siano divise "a morte" a Murcia.


Nella discussione, Kiko Argüello ha accusato Mendoza di avere tra i suoi nemici sia Reig Pla che l'Arcivescovo di Granada, Javier Martinez, che ha dato rifugio a molti dei dipendenti licenziati da Mendoza, in particolare all'ex rettore, Higinio Marin e colleghi. "Con chi combatti? Chi sono i tuoi nemici, Don Juan Antonio e Don Javier?" Kiko sbottò contro il presidente dell'Ucam. Anche le posizioni dei cardinali Cañizares e Rouco sono emerse nella conversazione, in particolare la prima, che esercita un'autorità morale su Nicanor Martinez. (voleva mantenersi buoni i vescovi).
Per quanto riguarda il futuro dell'Università, alcune fonti dicono che il CEU - come già fatto a Valencia - potrebbe prendere in mano l’UCAM nel caso in cui gli attuali proprietari se ne andassero. Apparentemente, questa stessa proposta è stata presentata mesi fa all'Opus Dei, che ha rifiutato l'invito sostenendo che la sua missione educativa era già soddisfatta con l'Università di Navarra e le sue scuole. I debiti dell'Università, così come le richieste future dovute agli ultimi licenziamenti di quattro insegnanti, potrebbero accelerare i passi da compiere. Anche se quelli che conoscono Mendoza dicono che, come sembra aver con fatto Reig, Mendoza morirà uccidendo”.
José Luis Mendoza ha però categoricamente negato a InfoCatólica l'informazione che affermava la sua possibile partenza dall'UCAM. Ha anche negato che Kiko Argüello gli abbia chiesto di lasciare l'università o di abbandonare il Camino: "Non capisco perché questa continua PERSECUZIONE contro di me". Mendoza ha spiegato che di recente Kiko era a casa con lui, sua moglie e i suoi quattordici figli e, contrariamente a quanto è stato riferito, mostrò il suo desiderio di continuare ad approfondire la fede all'interno del Cammino e in comunione con la Chiesa. Il rapporto tra Argüello e Mendoza, nelle sue parole, è buono come lo è stato durante i suoi oltre 30 anni sul Camino, all'interno del quale è diventato un missionario in America Latina.
Prima del congedo del Nunzio, al quale il presidente dell'Ucam non ha partecipato, dicono che Kiko Argüello ha cercato di "reprimere" José Luis Mendoza alla presenza del nuovo vescovo di Cartagena, Llorca Planes. (tattica a pro del nuovo vescovo).
Mendoza, che non voleva prestare attenzione a Kiko sa che la sua influenza nella Santa Sede diventerà “passato”, se non è già finita, e cerca di "salvare le navi". Kiko, almeno per ora, ha deciso di "prendere le distanze" da Mendoza. E con lui, una buona parte dei Neocatecumenali. (mai vero). Situazione difficile, con un'uscita all'orizzonte: la marcia indietro del laico dell'Ucam. Qualcosa che, come diciamo, Mendoza sta prendendo seriamente in considerazione (ad oggi è sempre sulla cresta dell'onda e tenta di espandersi a Malaga).

Nella terza parte di questo articolo tratteremo degli intrighi economico-politici dell'amico di Kiko.

19 commenti:

  1. "I mercanti del tempio". Mercanti neocatecumenali nel tempio del Signore.

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  2. CON TUTTE QUESTE OTTIME REFERENZE, MENDOZA POTREBBE CREARE UNA NUOVA SETTA DI SUCCESSO E METTERSI IN PROPRIO...

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    1. Al di là dell'ironia, è del tutto ovvio che questi soggetti tendano a formare un proprio circolo di fedelissimi - nel senso di sudditanza psicologica, non nel senso di ammirazione e di fede - sui quali far leva per il proprio tornaconto adoperando Kiko e il kikismo-carmenismo come punto d'appoggio. In altri movimenti ecclesiali, con gente meno rincitrullita del tipico neocatekiko, è già successo...

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  3. Aggiungo alle notizie dell'articolo, già molto significative, un esempio, relativo al periodo preso in esame nel thread, della spregiudicatezza negli affari del primo fondatore laico di una università cattolica.
    Se questi sono gli amici ed i consiglieri economici di Kiko Argüello, non stupisce per nulla l'intero sporco affare della tentatata (e quasi riuscita) acquisizione della Yona Property a Guam, gli acquisti immobiliari in tutto il mondo, le "missioni" nei paradisi fiscali, l'acquisto del terreno nel monte degli Ulivi eccetera eccetera.

    José Luis Mendoza, che, senza aver terminato la carriera medica nel 1979, si presenta come un "dottore" (intervista a Epoca, 23 maggio 2003), sembra aver riconciliato miracolosamente quei due amori che, secondo Agostino di Ippona in De Civitate Dei fondarono due città: la città degli uomini e la città di Dio.

    La "città di Dio" è l'UCAM, un'università della Chiesa cattolica, come registrato nel Registro del Consiglio di coordinamento dell'università del Ministero dell'Istruzione e della Scienza. La "città degli uomini" è una complessa rete di società e società commerciali create al riparo dell'UCAM.

    La "città di Dio" è il monastero, di cui è proprietaria la Chiesa cattolica. La "città degli uomini" sono sedie, tavoli, telefoni, computer, stampanti, armadi, porte, finestre, ascensori, tappi, cavi, luci, tappeti ..., in breve, tutto ciò che appartiene alla società commerciale costituita dallo Mendoza e di proprietà sua e di suo fratello Vicente.

    Alla "città degli uomini" appartiene anche tutta la terra che circonda la "città di Dio": piastrelle, alberi ... aula e le sue attrezzature, biblioteca, caffetteria, copisteria e pure la TV e i mezzi di comunicazione.

    La caffetteria e la copisteria, inoltre, non sono solo parte della "città degli uomini", ma fatturano anche i loro servizi alla "città di Dio".

    Ecco un esempio di come cresce la "città degli uomini" di Mendoza.

    Cartagena, terra di (com)missione

    Primo passo: José Luis Mendoza richiede un prestito di 700 milioni di pesetas per l'UCAM, un'università della Chiesa cattolica, il cui Gran Cancelliere è il Vescovo della Diocesi di Cartagena, per comprare la Caserma Los Dolores a Cartagena. Le istituzioni finanziarie che concedono credito, come al solito, chiedono una garanzia di solvibilità a Mendoza e Mendoza offre come pegno l'attività di un'università fiorente: l'Università Cattolica di Murcia.

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    1. Un'università che ha come responsabile la Chiesa cattolica, mentre è gestita dalla Fondazione Sant'Antonio.
      Dato che l'erezione dell'Università è basata su una legge che regola i rapporti tra lo Stato spagnolo e la Santa Sede, lo Stato riconosce solo la diocesi di Cartagena come responsabile per l'Università.
      Vale a dire che, se per esempio, l'Università è inadempiente nei pagamenti, il giudice spagnolo non può reclamare tali somme alla Fondazione Sant'Antonio ma alla diocesi di Cartagena.

      Le banche concedono il prestito all'UCAM per l'acquisto della Caserma, e UCAM, di conseguenza, aumenta il patrimonio. Resta solo da iniziare la ristrutturazione, e questo richiede che la città di Cartagena modifichi il suo piano generale per la pianificazione urbana e riqualifichi la zona da "uso militare" a "uso didattico". In breve, 140.000 metri quadrati che passeranno dall'uso militare all'uso educativo. Un investimento molto intelligente per un'università della Chiesa cattolica ... ma ...

      Ma José Luis Mendoza, che ha richiesto un prestito di 700 milioni impegnando il nome del UCAM, e gli è stato concesso, mette la proprietà della caserma Los Dolores a nome proprio e non dell'UCAM, e attribuisce appena il 10% della proprietà alla Fondazione San Antonio.

      In breve, Mendoza chiede un prestito per l'UCAM e compra poi per sè.

      Il secondo passo: come è stato ripagato il prestito con il quale José Luis ha acquistato 140.000 metri quadrati a proprio nome? Con le entrate della UCAM di Murcia (principalmente con le iscrizioni studentesche). Il business perfetto: compro per me con una garanzia che non mi appartiene, e restituisco il prestito con denaro che non è mio ... adesso si capisce perché l'UCAM è andata vicina al fallimento almeno 4 volte. Spende più di quello che introita, sontuosi congressi inclusi ...

      E ora, hop, il terzo passo: anche se l'uso militare viene riqualificato per un uso didattico, José Luis Mendoza ha già richiesto che mille metri siano riqualificati da uso militare a terreni urbanizzabili. Detto in modo chiaro: ciò che Mendoza intende fare è costruire di edifici. Colpo immobiliare. Miliardi di pesetas ... non per l'UCAM, né per la Fondazione San Antonio, ma per José Luis Mendoza.

      E tutto questo garantendo con un'università di cui la Chiesa cattolica ha la proprietà, non lui, e sempre invocando il nome di Dio, la qualità educativa e l'evangelizzazione della cultura.

      Ciò che si suol dire, Ad Maiorem Dei Gloriam: un vero miracolo.

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    1. Purtroppo il riconoscimento "San Gregorio Magno" era stato assegnato nel 1990 perfino ad un pedofilo (un soggetto del mondo dello spettacolo che in Inghilterra ha imperversato per decenni e tutti sapevano essere totalmente marcio ma nessuno osava denunciarlo per paura di vendette trasversali: la lobby ha tentacoli dappertutto).

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  5. Peraltro, una famiglia il cui marito e padre si macchia di corruzione, di truffa, di sfruttamento ecc. non ha davvero nulla di cristiano. Altro che promuovere la Chiesa cattolica... Con il suo operato questo qua la affossa e di fatto dà ragione a quanti accusano la Chiesa di corruzione, simonia, ecc.

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  6. Cari tutti in Nostro Signore Gesù Cristo, Nostro Redentore, Sole di Giustizia, Vero Amico degli uomini, Vita dell'umanità, mi sento molto addolorato nel leggere queste pagine macchiate di peccato, quel peccato che non dovrebbe circolare liberamente tra di noi, quel peccato che ha causato tanti dolori al Nostro Dio. Purtroppo, dobbiamo dirci, si cade per debolezza e per sete di denaro. Dobbiamo assitere ogni giorno nel vedere la caduta degli uomini, che perdono la loro dignità per un pugno di lenticchie, e si vendono per le opere mondane, seppellendo intorno a se i figli di Dio, e seppellendo anche se stessi, perchè al primo a cui fa male il peccato è proprio alla persona che lo compie. Noi tutti siamo sottoposti a questa corrente che ci assale, in quanto viviamo nel mondo ma non siamo appartenenti ad esso, per cui ogni giorno subiamo la forza devastatrice del male, che ci vuole tramortire e rendere schiavi. E vi dico che è difficile oppore resistenza, perchè siamo in lotta con delle forze spirituali, che si impossessano della volontà umana e per cui cercano di dilagare e di appropriarsi delle anime. Tante sono le persone schiave del male, e dobbiamo ammettere, con nostra grande amarezza, che anche noi ci dobbiamo ogni giorno risollevare e risorgere, con l'aiuto dello Spirito del Signore, perchè se non avessimo tale ausilio, ecco che saremmo spacciati e schiacciati da una tale forza devastatrice. Ma con Dio, cari tutti, noi possiamo opporre resistenza, una resistenza che nella Croce trova la sua forza, perchè la Croce di Gesù ha vinto il mondo, infatti è quella difesa che il male non riuscirà mai a sfondare, perchè non è stata formata da mani di uomini, ma da mani divine, per cui nessuna forza su questo universo può scalfire ciò che Dio ha piantato e costruito. Non illudiamoci con venti momentanei e con brezze passeggere, che sembrano volerci dare qualcosa di gustoso, ma che è mondano, perchè tutto questo si trasformerà in veleno, e ci renderà la vita impossibile.

    (segue)

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  7. Non facciamo che ci accostiamo al Nostro Dio, illudendoci di tuffarci a capofitto nel peccato, perchè ci diciamo che Dio perdona tutto, e la Sua Misericordia è oltre ogni nostra cattiva azione. Si è vero! La Misericordia di Dio oltrepassa ogni nostra azione cattiva, per cui se siamo caduti ecco che ci possiamo rialzare con il Signore, che ci rivestirà di figli di Dio, e ci ristabilirà nella Casa del Padre, ma dobbiamo amettere che ci siamo allontanati e, grazie a ciò che Dio ha fatto in noi, ci siamo ripresi e abbiamo intrapreso la strada del ravvicinamento, dopo essere passati per la morte. Per cui: Non è meglio rimanere nella Vita, se ci è possibile, ed evitare di allontanarci e passare per la morte?
    Carissimi, non facciamo che ci buttiamo sul peccato e roviniamo l'abito che Dio ci ha donato. Non facciamo che andiamo a proclamare Gesù sulle piazze e lungo le strade, nelle parocchie, nelle case, ma anche dentro di noi, e poi ci mettiamo ad opprimere i figli di Dio che operano in mezzo a noi, perchè vinti dall'invidia e dalla superbia e da quell'orgoglio che ci fa credere di essere i padroni dentro la Casa del Padre, invece, dobbisamo sapere, che siamo tutti fratelli e per cui ognuno di noi ha il proprio spazio, che è stato donato da Nostro Signore a ciascuno di noi. Non facciamo che ci crediamo superiori e per cui ci mettiamo a giudicare apertamente il prossimo, pensando di parlare in Nome di Dio, invece stiamo solo trasmettendo la nostra presunzione e la nostra superbia. Non facciamo che ci mettiamo a raccogliere i soldi, mettendo Nostro Signore come scusa, invece ce ne impossesiamo, per cui ci mettiamo a fare come Giuda che per pochi denari ha tradito Gesù e lo ha venduto. Carissimi, state attenti che il nostro Nemico è molto furbo e ci spinge per farci cadere in molti modi, e alcune volte usa le persone alle quali abbiamo dato la nostra fiducia, per cui da loro ci aspettiamo molto, invece vi troviamo delle amarissime delusioni, forse le più amare. E in queste delusioni corriamo il rischio di cadere a nostra volta nel male, per cui ci mettiamo a fare la guerra tra di noi. Noi, cari fratelli e care sorelle non siamo chiamati a fare la guerra nel demonio, ma siamo chiamati a fare la guerra in Dio contro il Demonio, cioè armandoci di Nostro Signore, e per cui usando le munizioni che Gesù ci da. E le munizioni sono: la Misericordia, il Perdono, la Verità, la Giustizia, la Pace, la Preghiera, l'Amore a Dio e al prossimo, ecc, ecc.

    (segue)

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  8. Non facciamo che ci diamo alle opere mondane per cui per pochi spiccioli e per un pò di potere terreno e momentaneo, ci vendiamo Gesù, e lo rinneghiamo davanti agli uomini, perchè vediamo che il male si arma e si infuria, per cui inizia a minacciare ciò a cui ci siamo attaccati, come una vita mondana e piena di piaceri, credendo che da questa misera condizione potremmo trovare la nostra felicità. Realmente ci troveremmo in quel paese lontano a sperperare i Doni di Dio, e ci troveremmo con prostitute e falsi amici, con il fine di correre nella morte e di vivere come animali. Per cui carissimi, se vediamo un nostro pastore cadere, come un Vescovo o un Sacerdote, ecco che ci dobbiamo mettere con il cuore proteso verso il Nostro Dio, eliminare dentro di noi tutto ciò che ci fa male, cioè offrire il dolore al Nostro Dio e chiedere a Lui di prenderlo e di tramutarlo, con la speranza che tutto ciò ci guarisca e ci faccia crescere nella via della santità. Lo so, abbiamo subito tante ferite, e poi ci vediamo un vescovo prendere le parti degli abusatori, e non degli abusati. Sentiamo proclamare tante volte belle parole, ma quando arriva il dunque, ecco che rimaniamo con le nostre ferite. Evidentemente, cari fratelli, Dio non ha dato loro, chiamiamolo, il potere di poter arrivare a voi, perchè è Dio che, direttamente, vi vuole guidare e guarire, per cui cui non lascia a nessun uomo la possibilità di fare quelle cose. Evidentemente il Signore ci vuole dire questo:
    5 «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
    che pone nella carne il suo sostegno
    e dal Signore si allontana il suo cuore.
    6 Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
    quando viene il bene non lo vede;
    dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
    in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
    7 Benedetto l'uomo che confida nel Signore
    e il Signore è sua fiducia.

    (segue)

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  9. Carissimi, anche se trattiamo di Vescovi, Pastori, Padri Spirituali, Catechisti, faliliari, amici, ecc, ecc, ecco che ad un certo punto nella nostra vita ci troviamo soli nel fare delle scelte, e siamo soli, soli con Dio, e per cui il Signore ci chiama a poggiare su di Lui, senza l'ausilio del prossimo.Carissimi, ciò non significa che dobbiamo presumere di fare da noi tutto e senza l'aiuto e la comunione con il prossimo, il contrario, nella comunione, ma in Dio, non come sottomessi, a come collaboratori, perchè il nostro cuore è proteso verso il Nostro Signore, per cui siamo congiunti a Lui e in Lui operiamo, dando il nostro contributo.
    Carissimi, facciamo che poggiamo sul Fuoco Divino, e cerchiamo di alimentare sempre dentro di noi questa Fiamma Benedetta, non stancandoci di operare, non illudendoci di darci al peccato perchè pensiamo di trovare in questo il nostro sollievo, in quanto andremmo a spegnere il Fuoco Santo e ci riempiremmo di putridume. Carissimi, qualsiasi cosa abbiate ricevuto, di doloroso, non vi preoccupate, ci è passato Nostro Signore, e Lui ci è voluto passare con la Sua Volotà, per rendere quel cammino doloroso un percorso dolce, mentre oltrepassiamo con dolore e difficoltà le prove, ecco che quando ci guarderemo indietro ci sentiremo con l'animo leggero e pieno di soddisfazione, perchè siamo conscienti di aver attraversato il guado con il Nostro Dio, cioè con la Sua Volontà, per cui non ci sentiremo pesi e sensi di colpa. Carissimi, amate Gesù, il Nostro Dio, e non vi è altro Dio, per cui non facciamo l'errore di credere ad altri dei, come quello dei Musulmani, i quali hanno voluto credere a Maometto. Nel rispetto dei Musulmani e della loro religione, noi rimaniamo fermi nella Verità, che è Dio, e cercheremo di dare a loro una buona parola ,con l'intenzione di risvegliare le loro coscienze, e di farli alzare da dentro la stalla e di dare a loro la consapevolezza che il Loro Padre è lì che li aspetta, pronto a rivestirli dell'abito che hanno perduto. Per cui ci adopereremo nel portare a loro sempre il Vangelo e una Parola, e saremo sempre pronti a rialzarci, in quanto, vi dico, non sarà facile, perchè si accenderanno, inevitabilmente, come dei duelli, per cui potremmo cadere in una sorta di guerra reciproca, ma con la consapevolezza di essere assistiti da Dio, per cui sarà Lui a mantenere il nostro animo, e quindi siamo sicuri che la nostra azione andrà a buon fine.
    Carissimi, se ci adopereremo con buona volontà nel lavorare nella vigna di Nostro Signore, ne raccoglieremo i frutti, frutti dolci e buoni da gustare che ci daranno tanta soddisfazione, perchè sappiamo che sono frutti ottenuti onestamente e con sudore, che non sono sporchi di peccato e di morte, perchè sono provenienti da lavoro disonesto e tenebroso. Per cui adoperiamoci sempre, senza stancarci e senza aver paura sia delle prove e sia di affrontare le fatiche della giornata, perchè al mattino ci alziamo, e sentiamo che dobbiamo affrontare la giornata, durante il lavoro sentiamo il peso di questo compito, e non mancano le tensioni, ma alla sera, anche se ci sentiamo stanchi, ci troviamo con animo leggero felici di aver lavorato. Facciamo che le nostre gironate e i nostri lavori siano fatti sempre nel Signore, così non rischiamo di operare a favore del nostro Nemico.

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. La Madonna è la Pace.

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    Risposte
    1. "ecco che ad un certo punto nella nostra vita ci troviamo soli nel fare delle scelte, e siamo soli, soli con Dio, e per cui il Signore ci chiama a poggiare su di Lui, senza l'ausilio del prossimo.
      ..
      mentre oltrepassiamo con dolore e difficoltà le prove, ecco che quando ci guarderemo indietro ci sentiremo con l'animo leggero e pieno di soddisfazione, perchè siamo conscienti di aver attraversato il guado con il Nostro Dio, cioè con la Sua Volontà, per cui non ci sentiremo pesi e sensi di colpa.
      ..
      al mattino ci alziamo, e sentiamo che dobbiamo affrontare la giornata, durante il lavoro sentiamo il peso di questo compito, e non mancano le tensioni, ma alla sera, anche se ci sentiamo stanchi, ci troviamo con animo leggero felici di aver lavorato. "
      ------
      Grazie IPG!

      Elimina
    2. Anch'io ringrazio IPG.
      Di fronte infatti alle affermazioni di Kiko che sostiene che ogni sua iniziativa sia ispirata da Dio, solo perché, per motivi umani, ha un iniziale successo, e a quelle del suo clone (o ispiratore?) Mendoza che attribuisce a Nostro Signore le "opere" nate dalle sue speculazioni finanziarie, IPG chiarisce quale sia invece l'autentica Opera di Dio:
      "Ma con Dio, cari tutti, noi possiamo opporre resistenza, una resistenza che nella Croce trova la sua forza, perchè la Croce di Gesù ha vinto il mondo, infatti è quella difesa che il male non riuscirà mai a sfondare, perchè non è stata formata da mani di uomini, ma da mani divine, per cui nessuna forza su questo universo può scalfire ciò che Dio ha piantato e costruito. Non illudiamoci con venti momentanei e con brezze passeggere, che sembrano volerci dare qualcosa di gustoso, ma che è mondano, perchè tutto questo si trasformerà in veleno, e ci renderà la vita impossibile".
      La Croce di Cristo non truffa, non specula, non compra a proprio nome dando per garanzia i beni di altri.
      Le invettive delle Beatitudini, lette tante volte nelle Convivenze, quando dicono "guai ai ricchi" non stanno parlando dei neocatecumeni che non danno la decima, ma di coloro che devono la propria ricchezza e il proprio potere alla disonesta appropriazione di ciò che è di altri.

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    3. Grazie anche a voi.

      (IPG)

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  10. La forma più tragicomica dello gnosticismo è quello puerile - cioè fatto di ingenuità, capriccio, e ignoranza. L'esempio più lampante è Don Kikolone che dopo la lettura del Vangelo «chi non odia suo padre e sua madre...» decide che il comandamento «onora tuo padre e tua madre» è stato sostituito da «odia tuo padre e tua madre ma onora i tuoi mega-catechistoni e, se avanza tempo, anche la tua comunità». Senza capire che quel «chi non odia» è traduzione italiana di un'espressione molto enfatica pronunciata originariamente in lingua non italiana. Il tipico gnostico non resiste mai alla tentazione della lettura letteralista dei passi delle Scritture che gli fanno comodo...

    La nostra fede cattolica si fonda su tre pilastri: la Tradizione, il Magistero e la Scrittura. Quest'ultima è comprensibile solo alla luce dei primi due: sproloquiare sulla Scrittura prescindendo da ciò che per venti secoli la Chiesa ha fatto (Tradizione) e ha insegnato (Magistero), significa illudersi di saperne più della Chiesa e più di Nostro Signore che l'ha voluta personalmente istituire.

    Quindi non fatevi prendere in giro dai tontoloni che ad ogni pié sospinto infilano una questione biblica o una citazione biblica: quelle cose non si possono capire prescindendo dalla Tradizione e dal Magistero. Nostro Signore non ha fondato un club di scrutatori del libro, e quando qualche ribelle e immorale (come Lutero) ha deciso di trasformare la Chiesa in un club del genere, guardate cos'è successo: un'infinità di interpretazioni diverse, cioè un'infinità di chiesuole protestanti (solo in USA erano censite 17.000 denominazioni diverse e autonome). Tolta l'autorità magisteriale, ognuno va nella direzione che gli fa più comodo e che gli stuzzica di più la creatività.

    La Scrittura, pilastro della fede, non si può comprendere se non c'è l'autorità (Pietro) che te la spiega e l'autorità (Chiesa) che la vive. È un corpus unico di scritti, di autori spesso difficili da inquadrare (e di posti e di fatti e di persone di cui spesso non esistono altri riferimenti storici), di contesti faticosi da capire (e di mentalità molto, molto lontane dalla nostra, lontane anche nel tempo e geograficamente), "ispirati" a vario livello da Dio, spesso per circostanze particolari che però in qualche modo parlano anche ai posteri (e per capirlo occorre fidarsi di chi ha avuto esplicitamente l'incarico dal Signore, cioè dalla Chiesa e dal successore di Pietro). Ci sono passi "ispirati" sì, ma meno importanti, come l'apostolo Paolo che chiede di riportargli il mantello dimenticato in casa di Carpo (scommetto che qualche idiota avrà comunque tentato di cavare qualche bizzarro significato da quello specifico caso). Voler fare i professoroni espertoni complicatoni significa solo ridurre quel pilastro della fede a un giocattolino per bimbi capricciosi che si illudono di capire meglio.

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  11. Ricordate il caso Guam? L'isola, territorio incorporato degli USA, ne era il posto con la legislazione abortista che ha mietuto più vittime. Sapete perché è successo? È stato grazie al vescovo pedofilo neocatecumenale che, una trentina d'anni fa, proclamò che i politici locali che avessero approvato una legge sull'aborto sarebbero stati scomunicati.

    Il paradosso è proprio qui: com'è possibile che un atto del genere - apparentemente cattolico (in realtà non lo era, perché il pedofilo neocatecumenale aveva parlato non in base alla dottrina cattolica ma in base alla sociologia) - abbia prodotto l'effetto contrario? Quei politici vararono una legge anti-abortista scatenando le ire degli abortisti americani che montarono su una causa pazzesca, vincendola, ed esigendo da loro due milioni di dollari di risarcimento (a spese dei politici in questione) più l'annullamento della legge. Cosicché per trent'anni Guam non solo ha avuto la legislazione più blanda degli USA in materia di aborto, ma nessun politico locale - memore di quella disfatta in tribunale e del clamoroso danno economico/politico conseguente - ha osato mai rimettere mano alle questioni relative all'aborto. Per decenni interi. Men che meno ci ha pensato il vescovo pedofilo neocatecumenale, che dopo tal "frittata" si è distinto per aver sempre evitato di entrare in argomento (finirà su wikipedia parecchi anni dopo solo per aver proclamato - altrettanto stupidamente - che il movimento gay equivale all'ISIS: bisogna essere proprio neocatecumenali per sparare scempiaggini senza curarsi delle conseguenze; se proprio vuoi parlare del movimento gay, spiegaci la dottrina cattolica anziché confrontarlo con un fenomeno completamente diverso: vuoi far colpo sui giornali del giorno dopo, o vuoi far capire la dottrina? a quanto pare bisogna essere proprio neocat per far sparate da titolone in prima pagina senza entrare in argomento...).

    Chiaro? È vero che chi appoggia l'aborto merita la scomunica, è vero che anche da un punto di vista non cattolico l'aborto è un danno per la società, ma occorre essere "prudenti come serpenti" per evitare che una condanna giusta in linea di principio provochi invece l'effetto contrario a quello desiderato. In quel momento l'aborto andava combattuto non con una sparata idiota come quella, utile solo a sentirsi protagonisti sui giornali il giorno dopo, ma in maniera più incisiva e meno miope, guardando ai risultati anche nel medio e lungo termine, dicendo cose sottoscrivibili anche dai predecessori e successori. Viviamo infatti in una società scristianizzata, dove la scomunica non provoca più "umiliazioni di Canossa" ma provoca pubblicità al colpito e sberleffi da parte dei non cattolici, più la mattanza di coloro che l'avevano presa sul serio - e che dopo essere stati alleggeriti dei propri risparmi di una vita intera si sono guardati bene dal prendere sul serio qualsiasi altra esternazione del vescovo (anche futuro), persino su un'isola dove la maggioranza assoluta della popolazione è cattolica.

    Verso il 2008 ci sono voluti due laici - uno dei quali svelerà poi tutto lo schifoso porcaio del vescovo pedofilo neocatecumenale e della setta di Kiko a Guam: per questo i kikos gli hanno dichiarato odio inestinguibile - per fondare l'Esperansa Project, l'unica associazione di Guam che affronta seriamente e cattolicamente il problema dell'aborto.

    E nel frattempo ricordiamo che sulla stessa isola i neocatekikos, per ordine di chissà quale "grosso super catechista", hanno appoggiato la candidata abortista (e purtroppo vincente) Guerrero.

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    1. Sull'ipocrisia neocatecumenale - imparentatissima col metodo kikiano-carmeniano del "circoncidere la ragione" - occorrerebbe riflettere estesamente; qui ci limitiamo a chiedere di non farmarsi ai titoloni dei giornali, ma a tener presenti tutti i fattori della realtà. Se in linea di principio possiamo e dobbiamo affermare che certe ideologie (omosessualismo, gender, abortismo, ecc.) costituiscono la promozione dell'immoralità (e dunque la rovina della società), dobbiamo anche ricordare che l'affermare la verità non consiste banalmente nello sparare slogan e nell'attirarsi deliberatamente aggressioni da parte dei nemici della Chiesa (che, ricordiamolo, come prima conseguenza colpiscono anzitutto i cattolici più deboli).

      L'ipocrisia neocatecumenale, frutto della diabolica "spiritualità" promossa da Kiko e Carmen, si fa notare in numerosi altri contesti. Qualche esempio a caso:

      - «Guardata male e additata»: ricatti morali del Cammino

      - La storica presunzione di un noto cefa(lo) neocat

      - Come è successo che ho perduto quel po' di fede che avevo prima del Cammino (la fissazione del pubblicizzare le presunte "benedizioni" ricevute da "Dio", cioè itineranza, infiniti figli, perdere la faccia per "evangelizzare", far le Lodi a Kiko...)

      - La Messa di Kiko - che tutto offre al suo Io, Io, Io - senza Altare e senza Sacrificio...

      - Il Cammino Neo-sadomasochista

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