lunedì 16 dicembre 2019

ECCO COME I NEOCATECUMENALI GIUSTIFICANO IL DIRETTORIO…

Qualche giorno fa abbiamo potuto visionare un “mamotreto del Padre Nostro”, nuovo di pacca (cioè pubblicato dopo il 2010) ingenuamente accompagnato dall'affermazione "sono approvati! Ecco una copia!". In effetti la dicitura iniziale è "Direttorio Catechetico" e non più "Orientamenti alle equipes di catechisti".

Allora i mamotreti "approvati" dalla Santa Sede stanno già circolando perlomeno all'interno del Cammino?

A noi non pare che le cose stiano esattamente così, anche se ce lo auguriamo, perché vorrebbe dire che sono stati emendati tutti gli strafalcioni certi sull'esegesi del "cieco nato", sulla "lotta del Signore CONTRO (non con) Giacobbe, tutta la teologia sul peccato necessario come "figli del demonio", ecc… che non dovrebbero trovare posto in nessun insegnamento cattolico.

Secondo il pensiero neocatecumenale quindi, quel mamotreto riportante catechesi del 2001, dimostrava che la “pubblicazione” autorizzata nel 2010 era avvenuta (almeno all'interno del Cammino Neocatecumenale), perché nella prima pagina c’è un’annotazione scritta a mano, per la precisione in stampatello (naturalmente riprodotta stampata su tutte le copie), che dice testuale:

“CONCORDA CON L’ORIGINALE ESISTENTE NEGLI ARCHIVI DEL VATICANO, 26 DICEMBRE 2010”

Sotto, la firma e la qualifica del dichiarante, con relativo timbro (stranamente "mozzo" nella sua parte inferiore, quasi "ritagliato"):

PROF. AVV. GUZMAN CARRIQUIRY – SOTTO SEGRETARIO

Questo dovrebbe significare che tale mamotreto (come tutti quelli del Direttorio), è quello rivisto e corretto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, perché la postilla è datata 2010. E non solo, proprio 26 dicembre 2010, il giorno stesso dell’emissione del Decreto.
Peccato però che la parola "rivisti" si trovi in riferimento al 2001 e NON al 2010, quindi "non" da parte della Congregazione, perché altrimenti avrebbe dovuto rigorosamente esservi citata. Al contrario, non è citata proprio MAI.

Ricordiamo sempre che è stato il Pontificio Consiglio per i Laici (di cui era presidente il Card. Ryłko, grande amicone del Cammino di vecchia data) a "consultare" la Congregazione per la Dottrina della Fede" e non, come dovrebbe essere normale anche in via cronologica, la Congregazione che, a lavori finiti, si rivolge al Pontificio Consiglio per sottoporre i risultati finali, posto che veramente competesse a questo dicastero il passo finale dell'approvazione. Siccome esistono pronunciamenti diretti da parte della Congregazione su questioni dottrinali diverse, proprio non si capisce la rinuncia al pronunciamento diretto nel caso del Cammino Neocatecumenale.
Può sembrare un cavillo giuridico, ma negli atti burocratici ha la sua importanza: non dovrebbe essere il dicastero che non è preposto al vaglio della dottrina a "consultare" (termine troppo generico) l'organo che ne è investito, ma dovrebbe starsene buono buono ad aspettare che sia l'organo preposto a comunicare l'avvenuta fine dei lavori e il nihil obstat a procedere, sempre nel caso che tocchi a lui procedere. L'iter burocratico procede sempre in avanti, non all'indietro.

È bene ricordare infatti, che i compiti dell'ormai soppresso Pontificio Consiglio per i Laici vertevano, per l'appunto negli articoli citati nel decreto di approvazione (131 e 133 §1 e §2), soltanto nel PROMUOVERE e COORDINARE l'apostolato dei laici, nonché ANIMARE e SOSTENERE gli stessi, FAVORENDONE LA COOPERAZIONE NELL'ISTRUZIONE CATECHETICA…
Nessun compito gli era riservato in merito alla dottrina e che la dottrina kikiana era attendibile, era un pronunciamento necessario ed irrinunciabile che avrebbe dovuto provenire dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, non attraverso una mera ed imperscrutabile "consultazione". Quest'ultima invece ha taciuto, essendo stata solo "consultata", ma senza che sia stato esibito un atto formale sul quale si sarebbe dovuta innestare l'approvazione alla pubblicazione. Solo "parole" tra dicasteri, niente atti formali, come si potrebbe fare attraverso una mera telefonata.

Aggiungiamo anche in uno scritto del Pontificio Consiglio per i Laici, si trova l'assurda precisazione che la Congregazione per la Dottrina della Fede "ha rivisto i volumi dal 1997 al 2003". Ma allora i 7 anni di silenzio per arrivare al 2010 a che sarebbero serviti?
Se il lavoro della Congregazione si è concluso nel 2003, perché aspettare 7 anni?
Qualcosa non torna…
Vorrebbe dire inoltre che l'approvazione ad experimentum dello Statuto, avvenuta nel 2002 ma il cui iter era iniziato anni avanti, avrebbe rimandato per la dottrina ad un Direttorio che nemmeno era stato finito di visionare, quindi inesistente per la Chiesa. Tutto il contrario di come dovrebbe avvenire ed avviene normalmente: prima si verifica la dottrina poi, nel caso tutto sia a posto, si concede lo Statuto, non viceversa.
Ma questo già lo dicono in tanti da sempre…

Comunque, dato ciò che vediamo apposto sul mamotreto in foto, vorrebbe dire che il sottosegretario firmatario, il giorno stesso dell’approvazione alla pubblicazione, ha rilasciato la sua firma sotto a uno scritto in stampatello di foggia femminile (non pare certo la calligrafia di un avvocato qual è il sotto segretario Guzman Carriquiry…), simile ad un’annotazione sull’agenda, quasi carta straccia, in modo totalmente non ufficializzato, per testimoniare che quelle copie ante 2010 “concordano” con certi “originali” (ma originale prima o dopo la revisione della Congregazione?) esistenti in Vaticano (gli escamotages giuridici da avvocati, anche nella sapiente scelta delle parole per rimanere sempre al limite della contestabilità sono proverbiali…). Quella scritta da "appunto d'agenda", qualora venisse opinata la validità del suo dichiarato, potrebbe sempre dichiararsi riferita agli "originali esistenti in Vaticano" delle copie kikiane, visto che non precisa che si tratta di quelle "emendate". E così, sempre sul filo dell'ammissibilità e della veridicità delle dichiarazioni, si salverebbe quantomeno la faccia.

Per chi ha ormai l’orecchio aperto e la ragione in funzione, quella postilla non sembra avere alcun valore ai fini della dimostrazione dell’avvenuta pubblicazione delle edizioni “riviste e corrette”, ma serve solo a confondere la realtà.



Non so se a richiedere tale postilla sia stato Kiko o se si tratta di un imprimatur voluto dalla Santa Sede per dimostrare che qualsiasi altra versione eventualmente circolante non “è conforme” a quella depositata in Vaticano, quasi a volersi tutelare dalla possibilità che fossero iniziate a circolare versioni “diverse” da quelle in possesso delle Congregazioni.

Dirimere la questione, ai fini della nostra dimostrazione, non è importante.
Ma lo sarebbe in termini di correttezza e trasparenza, perché fosse stato Kiko a richiedere l’aggiunta di tale postilla, significherebbe senz’altro che attraverso di essa si vorrebbe millantare la pubblicata edizione riveduta e corretta.

Ma è proprio così?

Innanzitutto, se così fosse, si sarebbe come d’uopo utilizzata la formula adeguata, anziché citare un generico “concorda con l’originale esistente negli Archivi del Vaticano”: ad esempio “come da decreto…”.
L’inesistenza di tale riferimento e il solo accenno all'originale depositato in Vaticano, non è per nulla sufficiente, né ufficiale.
A ciò si aggiunga che se già sono nuove edizioni con la dicitura "Direttorio Catechetico" (quindi per forza nuove), non si comprende per nulla il perché di una postilla scritta malamente a mano, dato che quando si ripubblicano edizioni nuove si è in grado di modificare il testo, non solo in quanto alla scritta "Direttorio…", ma anche contemporaneamente alle postille nuove da inserire. Visto che siamo ad aggiornare, perché non aggiorniamo tutto contemporaneamente ed invece si inseriscono postille scritte a mano?

La postilla dice soltanto che le copie di quel mamotreto, datate 2001 (quindi prima dell’approvazione alla pubblicazione) sono quelle “originali” esistenti in Vaticano. Altre versioni che differissero dalle “originali esistenti”, come se per esempio si diffondessero mamotreti diversi da quelli depositati per il vaglio della Congregazione, non sarebbero "conformi".

A tale conclusione si giunge anche per altra via, considerando il fatto che altrimenti, la Congregazione preposta, non avrebbe messo penna al mamotreto, in nessuno dei suoi righi, perché se l’edizione si riferisce a catechesi "riviste" nel 2001 ed il mamotreto è lo stesso salvo l’aggiunta a mano della postilla, in esso non vi è alcuna variazione. Ma proprio nessuna. È perfetto, non abbisogna di alcuna correzione e modifica, cosa che ci sembra del tutto peregrina ed improponibile. Vorrebbe dire che la Santa Sede ha accettato in tutto e per tutto, senza correzioni, tutte le dottrine kikiane ivi contenute e "riviste" (da chi?) nel 2001. E allora, in quel caso, sarebbe davvero dimostrato che siamo proprio noi i tradizionalisti fuori testa. E allora che ce lo dicano chiaro in faccia: gli eretici siete voi, perché le dottrine kikiane non combaciano affatto con quelle della Chiesa che noi conosciamo e a cui crediamo.

Come minimo, ma proprio minimo necessario all'ufficializzazione, avrebbe dovuto esserci scritto: "Catechesi di Kiko e Carmen, riviste nel 2001 ED EMENDATE (per usare il termine del Pontificio Consiglio) DALLA CONGREGAZIONE DELLA DOTTRINA DELLA FEDE DAL 1997 AL 2003". Dire solo "riviste" non dice da chi, potrebbe essere dal Cammino Neocatecumenale stesso, come sappiamo anche che ha fatto.

Quindi, a meno che non si voglia sostenere che tutti i mamotreti del Direttorio sono stati considerati “perfetti” dalle Congregazioni, e come tali non passibili di alcuna correzione, ma solo dell’aggiunta a mano di una postilla che li convalida, senza passare dalla via ufficiale della citazione del decreto col quale se ne autorizza la pubblicazione, si deve per forza pervenire alla logico-giuridica conclusione che tale postilla afferma soltanto che quel mamotreto (come tutti gli altri del Direttorio), è copia dell’”originale esistente negli archivi vaticani” nel senso che ogni altra eventuale versione non è conforme a ciò che è stato depositato dal Cammino Neocatecumenale.

Sappiamo anche che il decreto del Pontificio Consiglio autorizzava "alla pubblicazione" e non crediamo proprio che si riferisse ad una pubblicazione interna solo al Cammino Neocatecumenale, anche se le catechesi contenute nel Direttorio sono "valide e vincolanti" solo per il Cammino Neocatecumenale.
Come al solito sono formule sempre opache.
Di certo, anche se la pubblicazione si fosse limitata al solo Cammino Neocatecumenale, le copie avrebbero dovuto essere comunque quelle emendate dalla Congregazione. Nessun'altra versione è a questo punto ammissibile.
Ma questo chi lo "garantisce"?
La postilla scritta a mano a piè dei mamotreti?
Se non è possibile operare un confronto tra le copie ante revisione e quelle uscite fuori dagli emendamenti della Congregazione (quindi necessariamente uscite fuori da essa direttamente), nulla può garantirne l'omologazione.

Neanche è ipotizzabile che, dopo 10 anni dal decreto, abbiano ancora in magazzino mamotreti di vecchia stampa, ai quali apporre un generico “concorda con gli originali del Vaticano”, perché in 10 anni si può verosimilmente ipotizzare che le copie “vecchie” siano esaurite e che quindi se ne debbano stampare di nuove con il riporto corretto del decreto approvativo e con le debite e dovute correzioni.

Si tratta di una formula molto sibillina, peraltro sciattamente scritta a mano in stampatello (per nulla nel pomposo stile neocatecumenale che sbandiera approvazioni a destra e a manca diffondendo copiosamente i decreti che li contengono, con tanto di rilegatura costosa e logo aziendale di Kiko), che potrebbe anche indurre alla probabile errata conclusione che quelli siano i mamotreti approvati per la pubblicazione, comprensivi della REVISIONE delle Congregazioni, come molto probabilmente passa nelle menti neocatecumenali, tronfie dell’“approvazione” burocratica.

È sibillina come tutto nel Cammino Neocatecumenale, atta ad indurre all’errore, ma in maniera non diretta.

Affinché si possa VERAMENTE parlare di pubblicazione del Direttorio RIVEDUTO e CORRETTO, occorre innanzitutto una NUOVA PUBBLICAZIONE che contenga il RIFERIMENTO ESPLICITO AL DECRETO DI APPROVAZIONE DEL 2010 DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI, non un generico “concorda con l’originale (quale originale? Quello riveduto e corretto o quello depositato dal Cammino Neocatecumenale?) esistente negli archivi vaticani”, nonché il PRONUNCIAMENTO UFFICIALE DELL'ORGANO PREPOSTO ALLA REVISIONE (Congregazione per la Dottrina della Fede).

Addirittura la frase scribacchiata in stampatello avrebbe già dovuto e potuto dire: "CONCORDA CON L’ORIGINALE ESISTENTE NEGLI ARCHIVI DEL VATICANO RIVEDUTI E CORRETTI DALLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE…". Questo soltanto avrebbe dato chiarezza e sostanza all'intervento della Congregazione, mai citato in nessuna parte, come se non ci fosse stato.

Altro non è probante di nulla, specialmente se parla genericamente di una copia originale esistente negli archivi Vaticani, potendo essere benissimo, come se ne evince, la copia depositata dal Cammino Neocatecumenale e non quella già riveduta e corretta.

Mi auguro vivamente che tale postilla sia stata richiesta dal Vaticano per evitare la circolazione di copie difformi a quella depositata dal Cammino Neocatecumenale, ma dato il carattere per nulla ufficiale di una scritta strampalata a stampatello e nessuna nuova edizione, tendo a pensare ad un altro escamotage neocatecumenale, sostenuto da di chi dovere, per far intendere ciò che non è - cioè per ingannare e mentire.

Non voglio poi neanche pensare a "maneggiamenti" poco chiari, tra date che non tornano, dicasteri che non decretano, "consultazioni" che non appaiono, scritte da fruttivendolo a piè dei mamotreti, ecc.., perché questo coinvolgerebbe non solo il sommo Kiko, ma anche i prelati vaticani. Sarebbe troppo SCANDALOSO, se così dovesse emergere. Sarebbe una truffa.

Mi sembra opportuno ricordare, a titolo soltanto di memoria informativa, che nel 2012 all'epoca dei Vatileaks, il cosiddetto "corvo" (ma pare ce ne fosse più di uno), fu arrestato perché trafugava documenti riservati e segreti per darli alle stampe. A detta loro era per il bene della Chiesa, per far emergere il marcio degli ultimi anni.
Tra quei documenti ci fu una lettera di Benedetto XVI in risposta al Card. Burke, di cui il quotidiano Repubblica dice di essere in possesso, che viene un po' incontro alle nostre deduzioni.
Il Card. Burke, all'epoca Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica aveva trovato sulla scrivania una lettera che lo invitava alla celebrazione del Papa "in occasione dell'approvazione della liturgia del Cammino Neocatecumenale". Al che il card. Burke inviò al Card. Bertone, all'epoca Segretario di Stato del Papa in data 14 gennaio 2012, una lettera di questo tenore:
"Non posso come Cardinale e membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, non esprimere a Vostra Eminenza la meraviglia che l'invito mi ha causato. Non ricordo di aver sentito di una CONSULTAZIONE a riguardo dell'approvazione di una liturgia propria di questo movimento ecclesiale".
Nel documento in possesso di "Repubblica" si legge il commento del Papa, il quale dà un'indicazione precisa, rimandando lo scritto a Bertone. Scrive Benedetto XVI, sei giorni dopo l'invio: "Ritorno a Card. Bertone, invitando Card. Burke di tradurre forse anche queste OSSERVAZIONI MOLTO GIUSTE nella Congregazione del Culto Divino". Firmato: "B XVI 20. I.12" .
Cioè dice che queste GIUSTE OSSERVAZIONI vanno trasmesse da parte del Card. Burke, alla Congregazione del Culto Divino di cui egli è anche membro, perché lo stesso non sapeva nemmeno che ci fosse stata una "consultazione".
Se tutto ciò fosse vero, mostrerebbe anche che lo scritto del Papa non è arrivato a destinazione, altrimenti penso che avrebbe dovuto essere nelle mani del Card. Burke e non a disposizione del "corvo" maggiordomo del Papa.
Ricordiamo che lo scandalo Vatileaks verteva sulla trafugazione di documenti (per questo reato), non sulla "falsificazione" di documenti. Si tende a pensare perciò che ciò che è stato indebitamente trafugato sia di per se stesso "originale".
È vero che la questione riportata si riferisce all'approvazione delle "liturgie" e non del Direttorio, ma se questo è il modo di procedere…

Sembra molto strano che nessuna voce neocatecumenale si sia elevata in 10 anni per dimostrare l’avvenuta “pubblicazione” attraverso questa formula apposta a “perfetti mamotreti vecchi rivisti nel 2001”, su cui la Congregazione pare non aver messo penna.

Che tutti gli scriventi neocat del mondo internet siano “catecumeni semplici” e non dispongano dei mamotreti “nuovi”, da confrontare a quelli “vecchi” per confutare le tesi che molti portano avanti da 10 anni?

15 commenti:

  1. Risposte
    1. Ti troverò oggi l'ho giurato. Comprendo le opinioni non permetto gli insulti.

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  2. Per esperienza so che laddove ci sono cose poco chiare, c'è confusione, non si riesce a capire quali sono le competenze e come possano essere andate le cose, qualcosa non quadra o c'è qualcosa da nascondere.

    Se l'approvazione è UFFICIALE, i modi con cui avviene devono essere UFFICIALI.

    Ricordo ancora le polemiche che destò la liberazione dal carcere di alcuni mafiosi perché un documento del tribunale, invece di essere stato timbrato col timbro di ferro, come prevedeva il protocollo, era stato timbrato con quello di plastica.
    Un'inezia del genere ha reso INVALIDO un atto giuridico.

    Anche l'approvazione canonica è un atto giuridico ufficiale.
    E per essere valida deve seguire un iter ufficiale.
    Nel caso del direttorio del Cammino, poi, non si tratta di inezie, ma tutto l'iter è raffazzonato, incompleto e incomprensibile.
    Per cui, chiunque abbia firmato, il direttorio NON è approvato UFFICIALMENTE.
    Se Kiko non è convinto, faccia un quesito alla Santa Sede.

    Dico questo indipendentemente dal contenuto delle catechesi.
    Fossero anche corrette, NON sono approvate.

    E, per assurdo, fossero anche approvate, se riportano idiozie come il fatto che non si può non peccare, NON sono corrette.
    Un atto giuridico, infatti, per quanto importante, non è infallibile di per se, e se si approva qualcosa che è chiaramente in contrasto con la dottrina irreformabile della Chiesa, che è grosso modo quella riportata dal Catechismo della Chiesa Cattolica, l'errore rimane errore.
    Cioè: l'affermazione "Non si può non peccare" rimane un'idiozia.

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    1. Se il vizio di forma nell'approvazione del Direttorio fosse un'inezia tale per cui la volontà di approvazione risultasse comunque chiara, l'approvazione potrebbe essere valida. Ma NON è così.

      Nell'approvazione del Direttorio è chiara solo la forzatura nel voler approvare qualcosa che desta forti dubbi.
      E' tutto così confuso che non si sa sneanche e è approvato.
      Se lo fosse vi sarebbe scritto "SI APPROVA". Quando la Chiesa da un'imprimatur è chiarissima.
      Dire che è una copia conforme non equivale a dire che il Direttorio è approvato!

      Sebbene non sono un giurista, so per certo che tutti questi dubbi che sono chiaramente manifesti, non lasciano alcun dubbio: l'approvazione non c'è stata, e, anche se ci fosse stata, sarebbe UFFICIALMENTE invalida.

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  3. A proposito della setta gnostica neocatecumenale.

    Dobbiamo ricordare ai gentili lettori del blog che il termine "gnosi" (deriva dal greco, significa "conoscenza") denota tutta una categoria di eresie che partono dal presupposto (completamente sbagliato) che la salvezza deriverebbe da certi "segreti" che in quanto tali non potranno mai essere resi totalmente pubblici. Questo è esattamente il contrario del cristianesimo, dove ci si salva attraverso la fede, le opere e la divina grazia, i cui strumenti sono la dottrina e i sacramenti.

    Il termine "iniziazione", tanto caro agli eretici Kiko e Carmen, deriva dal gergo gnostico, e consiste nella pretesa di insegnarti "a tappe" una dottrina "arcana" (a cominciare dal fatto che nelle cosiddette "catechesi iniziali" non menzionano affatto la Decima né la durata ultratrentennale). Questo è un perfido scimmiottare il cristianesimo: nell'unica vera Chiesa, infatti, si viene introdotti alle verità di fede e dove non ti è vietato chiedere "cosa verrà dopo", perché non c'è nulla da nascondere e non c'è nulla di nascosto. Nostro Signore ha insegnato e spiegato, limitandosi solo a non dare le perle ai porci (non sarebbe servito a nulla dichiararsi "la seconda persona della Santissima Trinità" davanti a gente che propendeva per un Messia "politico" e che pertanto non vedeva l'ora di "farlo re", non sarebbe servito a nulla regalare occasioni di persecuzione ai furiosi farisei).

    Lo gnosticismo ebbe il suo piccolo boom fra il II e il III secolo. Benedetto XVI ci ha spiegato che la caratteristica degli gnostici di quell'epoca (e, di fatto, di tutte le successive) è stata quella di insinuare che «la fede insegnata nella Chiesa sarebbe solo un simbolismo per i semplici, che non sono in grado di capire cose difficili» laddove gli gnostici avrebbero "capito" (oh, che perspicaci!) tutto ciò che ci sarebbe «dietro questi simboli, e così [costoro] avrebbero formato un cristianesimo elitario, intellettualista. Ovviamente questo cristianesimo intellettualista si frammentava sempre più in diverse correnti con pensieri spesso strani e stravaganti, ma attraenti per molti».

    Benedetto XVI riassume in tre punti le osservazioni di sant'Ireneo di Lione: il fatto che la Tradizione apostolica è pubblica, «non privata o segreta»; è unica, mentre lo gnosticismo è suddiviso in molteplici sètte (fateci caso, il neocatecumenalismo è una di tali sètte perché si allontana dall'unica vera Tradizione per proporre delle proprie "reinterpretazioni" di comodo); e infine, solo la Tradizione è guidata dallo Spirito, che garantisce la fedeltà della trasmissione della fede. (udienza generale del 25 marzo 2007).

    Alla gente dalla pancia piena piace farsi raccontare favolette astruse e farsi rivelare "segreti" inventati. Sankikone e Sancarmen l'avevano capito benissimo e, bramando di vivere da capi temuti, lodati e soprattutto pagati, inventarono il Cammino di "iniziazione" (pseudo)cristiana, probabilmente sotto dettatura di altri perché il coacervo di errori è tale da richiedere parecchio tempo per essere architettato in tanti dettagli (anche Lino Lista era del parere che lo gnostikikismo non fosse farina del sacco dei due spagnoli). Come spesso abbiamo avuto modo di far notare, la "fede adulta" a cui tenderebbero i neocatecumenali è in contraddizione col calendario dei santi, che ci mostra figure di persone semplici (e in certi casi addirittura giovanissime, ragazzini, bambini) salite agli onori degli altari perché cresciute in fede, opere e Grazia anziché in enciclopedica conoscenza di qualche chilometrico elenco di bizzarrie.

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  4. en el párrafo n°1 indica que hay una copia del kikotreto pero no esta adjunto, puedes compartirlo por favor?

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  5. en el párrafo n°1 indica que hay una copia del kikotreto pero no esta adjunto, puedes compartirlo por favor? Atte: Roberto

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. https://lanuovabq.it/it/giuda-e-linferno-paglia-scomunica-anche-gesu
    https://lanuovabq.it/it/omosessualita-e-contraccezione-lok-dei-vescovi-tedeschi

    Carissimi, ricordatevi una cosa, lo dico davanti a tutti, e so che seguono altri, parlo di altri che leggono, ma voglio mandare un messaggio forte e chiaro a tutti: ce ne dobbiamo fregare di queste persone, ma veramente, scusate l'espressione, quando li incontrate davanti a voi, vi abbassate i calzoni e gli ventilate l'aria ( ci siamo capiti cosa vorrei dirvi), noi rimarremo fedeli per sempre a questo:


    [1] Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina.

    [2] Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri.

    [3] Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.

    [4] Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio;
    [5] non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi;

    [6] condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente.

    [7] Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati.

    [8] Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie.

    [9] Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio,

    [10] soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.
    Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti,

    [11] mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore.

    [12] Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione,

    [13] subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi;

    [14] han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione!

    [15] Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità,

    [16] ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta.

    [17] Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre.

    [18] Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore.

    [19] Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto.

    [20] Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima.

    [21] Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato.

    [22] Si è verificato per essi il proverbio:
    Il cane è tornato al suo vomito
    e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel
    brago.

    (da IPG)

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    1. https://lanuovabq.it/it/giuda-e-linferno-paglia-scomunica-anche-gesu

      Questo articolo va considerato staccato dai commenti inseriti. Ieri l'ho inserito, ma nel commento fatto non c'entra. Anche se non sono d'accordo, anche su quanto riportato e il modo, perchè vi è stato un esorcismo famoso ( EMILY ROSE), ma non so se quanto riportato sia tutto reale, nel quale Giuda parlava ed era tra le anime dannate.

      (da IPG)

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  9. O crediamo che quelle persone, i Profeti, gli Apostoli, e senza dirlo Gesù ( che è Dio), hanno detto la verità, e i Profeti e gli Apostoli hanno parlato per opera dello Spirito Santo, e infatti quando leggiamo le letture diciamo "Parola di Dio", perchè sappiamo, con Fede certa, che dietro c'è Dio, lo Spirito Santo, oppure non ci crediamo, Ma se non crediamo: cosa stiamo facendo dentro la Chiesa, e durante la Santa Messa? Stiamo facendo una recita, alla quale neanche ci crediamo? Carissimi, io sono la persona più ignorante del mondo, la più meschina, quello che vi pare, ma un briciolo d'intelletto ce l'ho. Costoro non vanno neanche considerati, e ricordatevi che non contano nulla dentro la Chiesa quando vi dicono quelle cose. Non si tratta di discriminare, il contrario, nessuno vuole disriminare. Ma si tratta di chiamare le cose con il proprio nome. Io spero che il gruppo dei vescovi tedeschi stiano interpretando male, e che stiano facendo di testa loro, altrimenti la situazione è molto preoccupante, costoro stanno portando il Peccato in mezzo a noi e stanno dicendo che è cosa normale. Ricordatevi che Dio non muta il suo pensiero, ciò che fino a tanti anni fa e fino a pochi anni fa era Peccato, oggi non può essere altro. Il Sole usciva sia 5000 anni fa, e sia ieri, e sia domani, ma sempre il Sole è, non è che 5000 anni fa usciva Giove, e dopo è arrivato il Sole. Credo che ci siamo capiti. Altra cosa è il rispetto dell'uomo, la non condanna, il perdono, la misericordia. Ma noi sappiamo che alcune cose non si possono fare, sono vietate, come l'uccidere, l'abusare di un bambino, il rubare, ecc, ecc. Se una persona vuole credere a Maometto, tanto di rispetto, ma io credo a Gesù Cristo, Dio fatto uomo, non pretendo che il musulmano la pensi come me, per cui il rispetto deve essere reciproco, per cui se per me è Peccato credere ad Allah, perchè rinnego il Mio Dio, ecco che devo pretendere che si rispetti la mia posizione. Dopo ci penserà Dio a mettere le cose al suo posto. Ma quello che conta è il non farsi trascinare.

    (da IPG)

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  10. Grazie Libera per questo post che mostra e dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, il modus operandi opaco e truffaldino (a voler essere generosi) dei neocat. Purtroppo sono così abituati ad agire per vie traverse, sempre e comunque, che anche se volessero, non riuscirebbero ad agire in maniera trasparente... Non è proprio nel DNA neocat. E non se ne vergognano nemmeno un po'. Lo imparano fin da bambini che nel Cammino quasi tutto è finzione. Ricordo ancora al primo Primo passaggio una ragazza figlia di neocat. rispondere candida alla mia domanda su come avrebbe fatto a lasciare tutti i beni, come aveva acconsentito a fare su richiesta dei catechisti: "Ma tanto mica lo devi fare per davvero! Basta che lo dici!"

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  11. Grazie Libera del gran lavoro che hai fatto , peccato che i neocatecumenali non amano la verità e non hanno nessun interesse a cercarla , si bevono tutto quello che gli viene detto . Io in tanti anni di cammino mi hanno fatto credere che la vita cristiana era una vita di di rinunce impegni di comunità e di sacrifici , insomma una croce da portare sempre , qualsiasi problema era una croce da portare permessa da Dio , una vita un po' triste ,quello che non èra comunità era spazzatura . Un inganno tremendo xchè Gesù si è incarnato e ci vuole felici sempre !

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