sabato 28 dicembre 2019

Siamo tutti peccatori o, come dice Martin Luther Kiko: "Non si può non peccare"?

Siamo tutti peccatori”, o, come dice Martin Luther Kiko, Non si può non peccare”?

Le due affermazioni infatti, anche se simili, hanno accezioni incompatibili fra loro.

Che noi siamo peccatori è un dato di fatto: tutti, infatti, abbiamo peccato in Adamo, e tutti, di fatto, continuiamo a peccare, anche chi vive in stato di grazia, anche se solo venialmente, e perfino i santi possono avere le loro imperfezioni. Inoltre tutti subiamo la corruzione dovuta al peccato e una tendenza a peccare.

Nonostante ciò, non è vero, come dice Martin Luther Kiko, che “non si può non peccare”! Infatti, se il peccato fosse invincibile, allora la GRAZIA sarebbe vana!
Ma qualcuno potrebbe obbiettare che San Paolo ha scritto: “io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio” (Rm 7,19). Che abbia ragione Martin Luther Kiko?
No, perché l’Apostolo continua: “Chi mi libererà…? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!”: la GRAZIA di Cristo LIBERA dal peccato e noi possiamo non peccare.
Certo, la tendenza al peccato rimane nonostante la grazia e la nostra libertà è sempre limitata dalle conseguenze del peccato originale, ma entro quel limite in cui siamo veramente liberi, in virtù della Grazia e tramite la nostra buona volontà, possiamo respingere la tentazione e NON peccare. Parola della Chiesa.
Per Martin Luther Kiko, invece, non si può non peccare perché la grazia non CAMBIA sostanzialmente la realtà dell’uomo. Cioè: non rende GIUSTO il peccatore, ma solo COPRE la sua ingiustizia.

Fin qui tra Kiko e Lutero la sintonia sembra totale. Dove, invece, si manifesta una certa differenza, è riguardo alla “predestinazione”: Kiko, infatti, sembra professare una specie di semi predestinazione.
Una predestinazione senza iniziazione, infatti, per Kiko sembra essere troppo “popolare”, mentre a lui piacciono le cose “speciali”.
Per Kiko, perciò, si è chiamati (cioè predestinati) al CAMMINO, ma non basta: occorre FARNE PARTE.
In realtà per Kiko non è vero che salva la PREDICAZIONE, ma l’APPARTENENZA al Cammino, e perciò le OPERE e la PRATICA del Cammino!

E’ a questo punto che, per Kiko, si inserisce la volontà umana: quella volontà che nulla può contro il peccato, può invece essere decisiva, attraverso l’UBBIDIENZA, che si vuole CIECA, per rimanere nel Cammino!
In definitiva per Kiko è il Cammino che salva! Dice, infatti, che “ci si salva a grappoli”!
Come se ogni comunità del Cammino rappresentasse una sorta di tana libera tutti!
Ma dove sta scritto tutto questo?
Le eresie sono scritte nei mamotreti che si usano per le catechesi e sono ripetute dai “catechisti” del Cammino, ma certamente non esiste una teologia del Cammino che le motiva ufficialmente, come nel caso di Lutero. Se così fosse, Kiko ammetterebbe che non è cattolico, con una enorme perdita di prestigio.
Così la teologia eretica del Cammino più che scritta, è PROFESSATA.
Come esistono leggi scritte e usanze non scritte ma comunque capaci di obbligare, così nel Cammino ci sono usanze che le eresie le fanno vivere anche quando non sono ufficialmente professate.
Questo è molto evidente quando i camminanti parlano di CHIESA pur considerando gli altri cattolici come religiosi naturali da cui non hanno nulla da imparare e hanno tutto da insegnare.
Anche non lo dovessero pensare, lo vivono, e si comportano come se ne fossero convinti.
E se questo è ciò che PROFESSANO, è evidente che non professano la fede reale della Chiesa.

18 commenti:

  1. Carissimi, il caro Kiko sta usando a tornaconto la teologia. E' chiaro che siamo peccatori, e lo siamo stati, ma con l'aiuto della Grazia noi riusciamo a vincere il peccato ed ha eliminarlo dalla nostra vita. Faccio un esempio: Tizio beve oltre misura il vino, ma si sente male, e chiede aiuto a Dio, ovvero inizia a frequentare i Sacramenti, e per cui piano piano elimina il bere molto. Perchè, che sia chiaro, se Tizio si beve un bicchiere a pasto, a quel punto non è peccato. Gesù stesso ha trasformato l'acqua in vino. Su questo punto ne siamo concordi. E il vino, quello precedente, già era finito, per cui già avevano bevuto, per cui dobbiamo ammettere che Dio non avrebbe mai indotto a peccare, cioè ad ubriacarsi, e per cui, secondo me, dobbiamo valutare bene cosa sia il peccato e cosa non è.
    Ma kiko e compani in questo caso usano la parolina no si può non peccare per uso personale, per far passare le loro magagne. Cioè, rifaccio un esempio. Se entra Tizio ed è un ladro, dentro una banca, e convinge i cassieri che non è peccato, in questo caso rubare, se aprono la cassaforte e gli consegnano il denaro, ecco che Tizio ha raggiunto il suo scopo.
    Nello specifico costoro usano questo " non si può peccare" a tornaconto. Se sono loro che commettono le nefandezze, ecco che non si può peccare, ma se è un altro, che non lo digeriscono, ecco che qualsiasi cosa è peccato, qualsiasi. Se io infilo mio figlio dentro un appartamento e gli faccio fare le vancanze dentro le Domus o Seminari, gratis, e poi approfitta per vedersi il paese dove è il Seminario, e tutto, o quasi, spesato dal Cammino, ecco che non è peccato, e se lo fosse: Non si può peccare. Diversamente se un padre di famiglia deve camapare la propria famiglia, ed pè sulle spese, e quelle 100 euro gli servono, cioè le accumula per spese future impreviste, come farebbe qualsiasi bravo padre di famiglia, ecco che automaticamente diventa: ladro del Cammino.
    Per cui vedete che fuoriesce il peccato dal cilindro del cappello. Questo è solo un esempio, costoro ne hanno asfaltati migliaia, e sistemati moltissimi, dei loro. Dicevano alcuni, PAGANI, così capite chi avete davanti: Mors tua vita mea .
    Ci sono persone, che hanno raccontato alla radio, chi ha orecchi capisca, che quando arrivano i pulman, salgono sul pulmaan e accompagnano i seminaristi, tutto spesato. Loro diranno che evangelizzazione, ovviamente si corpriranno sempre dietro al bene, ricordatevi, Se fosse così, perchè non tirate un pò di soldini fuori e ci organizzate un bel pulman tutto spesato per evangelizzarci mentre veniamo in Terra Santa? IPOCRITI!!!!!!
    E voi mi volete dire che costoro sono i veri cristiani? coloro che sono venuti a riformare la Chiesa?
    Vi ripeto osservate il fumo, i segni esterni che si manifestano dalle azioni fatte, anche se l'incendio è coperto, cioè cercano di coprire l'azione, non ci riusciranno mai a corpirla del tutto, perchè Dio ha fatto in modo che ci siano dei segni esterni. Come un incendio dietro una collina, ecco che non lo vediamo, ma la colonna di fuma la vediamo, per cui il fumo ci indica che vi è l'incendio lì dietro. Così con costroro, dai segni esteriori, evidenti, capite cosa c'è dietro. Iniziate ad osservare i parenti e i figli di queste persone, a partire dai capi, e da lì capirete tante cose. Osservate il fumo che fuoriesce.A voi tutti il giudizio.

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    1. scusate l'errore di scrittura, anche se si è capito cosa vorrei intendere: Non si può non peccare.
      Ogni tanto faccio degli errori, l'avete capito, ma: AMEN!
      (da IPG)

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    2. Vedete, vorrei fare un'osservazione. C'è Luca che ha detto che quando sono venuti a disprezzarlo, per quanto scritto sopra, queste persone hanno utilizzato la tecnica: colpisci uno ed hai colpito gli altri.
      Vorrei dire una cosa a Luca, ascolta: caro Luca tu sei figlio di Dio, e Tuo Padre non ti abbandonerà, ovviamente se ti mantieni sempre vicino a Lui, altrimenti sarai tu che ti si allontanerai. Tu hai fatto una giusta osservazione, ma vorrei dirti che il Signore ha fatto in modo che la cosa valga per tutti, ovvero: colpisci uno di questi, esempio quel catechista, e ne hai colpiti molti. Perchè? Perchè quello che hanno fatto a te, sicuramente l'hanno fatto a tanti, in altre forme, ma così hanno fatto. E per cui, tu punta uno di questi, se lo conosci bene, ed inizia a portarlo alla luce, sotto i riflettori. Nessuno potrà accusarti, parlo di loro, in quanto l'hanno fatto a te, per cui rendi ciò che ti hanno fatto. Questo vale per tutti, scrivo a Luca, ma è valido per tutti. Ovviamente se vi sentite che è giusto tirare fuori alcune cose,in quanto sapete dentro di voi che è arrivato il momento di rispondere a queste bestie.
      Per farti capire una cosa, l'ultimo catechista si è permesso di giudicare la mia famiglia, si credeva un santone e profeta e ispirato, gli vorrei dire che prima di guardare gli altri, guardasse dentro casa, tra figli alcolizzati, mogli, che da ragazze andavano con persone sposate, e altro.
      Prima bisogna guardare se stessi, poi gli altri, se si è in grado di giudicare.
      Così, parlo a voi, grandi luminari e profeti venuti negli anni nostri, così ci inziamo a charire per bene, definitivamente.

      (da IPG)

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    3. Carissimi, vedete costoro, parlano di Kerigma, sono cinquantanni che parlano di Kerigma. Sfido chiunque a dire il contrario. Bene. Sono cinquantanni che parlano e non gli è entrato nulla dentro la testa, ripetono a pappagallo le frasi, così,come un cinema.
      Infatti, cari tutti:

      6 Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi. 7 Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, 8 né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. 9 Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare. 10 E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. 11 Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. 12 A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. 13 Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. 14 Se qualcuno non obbedisce a quanto diciamo per lettera, prendete nota di lui e interrompete i rapporti, perché si vergogni; 15 non trattatelo però come un nemico, ma ammonitelo come un fratello.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  2. A Kiko (come a tutti i protestanti) basterebbe citare Genesi 4 dove il Signore dice a Caino: "il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo» Il che vuol dire che c'è una lotta, ma anche 1) la libertà personale che ci libera dalla rassegnazione e 2) la possibilità di vittoria!

    Invece Kiko cosa dice in pratica? 1) è inutile che usi la tua libertà personale perchè sei marcio dentro e quindi anche la tua libertà è marcia. 2) Cristo ti libera e ti perdona nella Chiesa...solo che per lui la Choesa è il cammino. Quindi il punto è che sei un peccatore marcio, ma se sei nel cammino va tutto bene...se invece il cammino non lo fai sei la feccia.

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  3. La cosa che più mi riesce odiosa, ripensando a tutti gli anni trascorsi in quella setta luterana chiamata cammino neocatecumenale, è ricordare i volti e gli atteggiamenti di tanti "padri della chiesa" o presunti tali - e non mi riferisco ai pretini, pardon presbiterini redemptoris mater visibilmente ignoranti e saccenti - che, con la loro presenza e con il loro silenzio assenso, convalidavano e convalidano le eresie e le stupidaggini di quella predicazione. Per me e per tutti coloro che eravamo infatuati del cn vista la nostra/mia ignoranza in materia invoco le attenuanti generiche, almeno sin quando non ci inchinavamo a situazioni e concetti che si scontravano con le indicazioni basilari dettate dalla coscienza, dopo si diventa complici. Per questi presunti silenti assenzienti inchinati complici correi che si atteggiano a "padri della chiesa", quale sarà la punizione? Sì rendono conto che hanno svenduto la fede bimillenaria della Chiesa inducendo in errore migliaia di anime che hanno in cura per il solo scopo di vedere la loro parrocchia piena di pseudo cattolici, e non per loro colpa, sui quali imperare in vesti sacre con l'aura di profeti e di uomini ispirati dallo spirito (quale spirito?). Molti ne ho conosciuti di questi tali preti che, pur non togliendo loro la grazia dell'unzione dell'ordine, svendono i loro tre munus affidandosi a intrallazzatori improvvisati superbi e ignoranti, scusate se mi ripeto, cosiddetti catechisti. Molti si inchinano per riempire i vuoti esistenziali e il fallimento delle loro pastorali, molti per incapacità o indolenza, alcuni per simonia.
    Convertitevi, voi sacerdoti che ci leggete, e ritornate ad essere Pastori della Chiesa Cattolica.
    A noi non resta che pregare per loro.
    M.i.B.

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  4. Qualche giorno fa, esattamente la mattina di Natale, un anonimo zelante kikos è intervenuto con furia per augurare la morte e per parlar male dei defunti. Dopo aver mostrato così bene i frutti della spiritualità neocatecumenale si sarà subito autoassolto con la tipica formuletta kikista-carmenista: "beh, quando il Signore toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni".

    Si può dire che il Cammino viene dal demonio anche soltanto a partire da quella bislacca concezione del peccato insegnata dagli autoeletti "iniziatori" Kiko e Carmen. I due eretici hanno infatti costantemente insegnato che l'uomo non può "non peccare" col sottinteso che quando pecca non sarebbe responsabile del suo deliberato scegliere il peccato - e infatti si adopera la scusa del "sono stato ingannato dal demonio, e poi quando il Signore ti toglie la mano dalla testa..." È chiaramene un'eresia che nega la libertà umana di scegliere di non peccare (il Signore stesso ci comanda di usare bene la nostra libertà: «va', e non peccare più») e nega la divina grazia (dando a credere che gli inganni del demonio sarebbero assolutamente invincibili, più forti della grazia del Signore).

    In pratica il Cammino ti dà un alibi per peccare comodamente. Ti dice che non sei responsabile delle tue azioni, ti insegna che non hai bisogno di pentimento, ti dice che ti basta "fare bene il Cammino" (cioè le lodi domestiche a Kiko domestico, il pagamento della decima senza far domande, eccetera); sul piano morale, tutto il contorno di corbellerie passa addirittura in secondo piano, creando così due categorie di fratelli del Cammino: quelli di buon cuore, che evitano di approfittare del comodo alibi per peccara, e quelli a cui fa estremamente comodo avere l'alibi per peccare, tant'è che prima ti aggrediscono in ogni modo e poi senza minimamente scusarsi pretendono che tu li perdoni - e sono già pronti ad aggredirti di nuovo. Almeno questa seconda categoria si candida così all'inferno - il vero obiettivo del Cammino Neocatecumenale de del suo vero ispiratore.

    Il Cammino induce a peccare e a infischiarsene del proprio peccato - non importa quante volte blaterano "il Signore, il Signore": la morale neocatecumenale prevede pochissimi tipi di vero peccato e riguardano tutti il prestigio e le ricchezze del signor Kiko. Se un kikos stupra, è la vittima stuprata a dover chiedere perdono al suo aggressore; ma se un kikos non dà la decima o dubita delle parole dei cosiddetti "catechisti", gli si scatenano contro tutte le più crudeli rappresaglie.

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  6. Scusate ma state vedendo la causa su forum? allucinante sia il marito che la moglie

    Una famiglia distrutta con mamma di 12 figli kikotalebana

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  7. I camminanti, a prova che il Cammino è da Dio, portano le loro ESPERIENZE sempre "belle" e "forti", quasi che una esperienza "bella" o "forte", sia sinonimo di esperienza soprannaturale.

    Non nego che nel Cammino, soprattutto tra chi è in buona fede, si possano vivere delle esperienze autenticamente belle, ma non è detto siano dovute alla GRAZIA soprannaturale.
    Potrebbero essere solo umane.
    Ad esempio: una delle più belle esperienze umane è la vita in famiglia coi figli quando non sono più piccolissimi, ma ancora non sono grandi. Ma per vivere questa esperienza non occorre la grazia soprannaturale, anche se aiuta.
    Perfino le coppie non sposate ma conviventi possono vivere questa esperienza e perfino possono "testimoniare", in qualche modo, una genitorialità vissuta positivamente e gioiosamente, spesso più che in tante famiglie del Cammino. Una gioia umana, ma pur sempre gioia.

    I camminanti, che pure detestano i sentimentalismi, spesso basano le loro testimonianze sulle loro sensazioni, in gran parte auto indotte o frutto di esaltazione collettiva, che gli fanno spesso giudicare perfino i fatti più ordinari e banali, come miracoli.
    Sensazioni che, se pure possono essere "forti", non sono sufficienti ad autenticare come "di fede" un'esperienza che nella maggior parte dei casi è solo psicologica.
    L'esperienza di fede è frutto della GRAZIA e a sua volta produce frutti di umiltà e ubbidienza alla Chiesa e perciò anche alle norme liturgiche.

    L'atteggiamento giusto è l'esatto opposto di quello tenuto dai camminanti: i buoni sentimenti, come tutto ciò che è autenticamente umano, non solo non vanno demonizzati, ma vanno favoriti e coltivati, nella consapevolezza, però, che vanno sottoposti e finalizzati alla ragione illuminata dalla fede.

    Per questo penso che dei camminanti possano vivere, anche se solo "privatamente", delle belle esperienze, esperienze autenticamente umane e, se sono in buona fede, in se stesse anche costruttive, ma in un contesto sbagliato e che tende, col tempo, a favorire sempre più le false esperienze, che allontanano dalla verità.
    I camminanti che le vivono le giudicano cristiane per il solo fatto che sono "esaltanti", ma anche i tifosi ultras vivono esperienze esaltanti, solo non dicono che sono frutto della grazia.
    L'esaltazione degli ultras è perciò una autentica esperienza umane da ultras, mentre l'esaltazione dei camminanti è una falsa esperienza della grazia.

    Se la fede si adultera, allora il suo posto lo prende l'umanità corrotta dal peccato e sottoposta alle passioni, come dimostrano proprio i protestanti, che, a seconda di come "sentono", possono raggiungere sia i picchi estremi del moralismo più bacchettone, che quelli del lassismo, o quelli del razionalismo, o del fideismo. Un po' come nel Cammino

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  8. Credo che Tripudio abbia centrato il punto: il Cammino dice che non si può non peccare per peccare più comodamente e senza sensi di colpa.
    Il vero peccato è solo quello contro il Cammino e la prova ne è la reazione dei "capi".
    Se uno pecca contro il VI comandamento, per Kiko, se vuole, il giorno dopo si può confessare (e se non vuole? sembra che poco importa), ma se "pecca" contro il Cammino allora sono fuoco e fiamme.

    Per i catechisti chi esce dal Cammino si PERDE! Cioè: essi credono, o comunque VIVONO, come se il Cammino coincidesse con la Chiesa!
    Esattamente come nelle sette

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  9. Questo il punto centrale - che più mi ha impressionato per la sua chiarezza - del post odierno:

    In realtà per Kiko non è vero che salva la PREDICAZIONE, ma l’APPARTENENZA al Cammino, e perciò le OPERE e la PRATICA del Cammino!

    E’ a questo punto che, per Kiko, si inserisce la volontà umana: quella volontà che nulla può contro il peccato, può invece essere decisiva, attraverso l’UBBIDIENZA, che si vuole CIECA, per rimanere nel Cammino!


    Infatti Kiko si contraddice: Kiko dice "se ascolti il Kerigma e in questo stesso momento credi nasce in te la creatura nuova, ora tu sei salvato, perdonato!"
    Non è vero. Perchè se tu che hai ascoltato poi non fai il cammino così come te lo consegnano i catechisti, per filo e per segno, aver ascoltato e creduto alla predicazione non ti servirà a nulla. (sempre per il kiko-pensiero)

    Gesù ha fatto molti miracoli per la fede di chi lo ascoltava e seguiva. Egli non diceva "Io ti ho salvato" ma "La tua fede ti ha salvato" e aggiungeva "Va e non peccare più", smontando - con questa seconda esortazione tutta la teoria del "non possiamo non peccare" di Kiko. Perchè Gesù sarebbe crudele (cosa impossibile) se esortasse colui che ha creduto a fare una cosa totalmente impossibile per lui, non trovate?
    Dire a uno che ha solo peccato tutta la sua vita fino a quel momento, come l'adultera, "Va e non peccare più" sapendo che non ci riuscirà mai neanche con tutto il suo impegno, anzi, ancora peggio perchè quell'impegno sarebbe moralismo e presunzione di farsi santa (Kiko queste cose CONCRETE diceva a tanti di noi) è solo una perfida e gratuita crudeltà.

    Kiko induce in grande errore. Oggi quello che mi stupisce è come mai, io per prima, non mi sono mai resa conto di queste grandi contraddizioni. Che fascino esercita questo Kiko? Che capacità di convincimento ha?

    E poi, grande Pietro, dici proprio bene. La volontà che non serve a nulla contro il peccato, va adoperata con ogni impegno e sforzo per obbedire a tutte le consegne bislacche del cammino, senza paensare.

    Mi unisco al commento di M.i.B.: ma dove sono i preti in tutto questo? Perchè si fanno complici così di Kiko? Sono inescusabili. Ricordo uno del cammino, come me, che ebbe molto a soffrire per le assurde pretese dei catechisti tra richieste di omertà e assurde imposizioni di obbedienze. Ebbe la bella idea di tentare di aprire una breccia parlando al presbitero dell'equipe facendo appello al suo essere sacerdote che gli impediva di avallare angherie tanto palesi. Il suddetto presbikikos prono si dileguò, letteralmente. Peggio di Ponzio Pilato che almeno prete non era.

    Pax

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  10. Grazie Pietro per questo ottimo articolo che mette in luce una caratteristica del Cammino che probabilmente gli ha permesso di sopravvivere finora come un parassita nell'organismo ospite della Chiesa: nel cammino si professano dottrina non scritte.
    O meglio: noi sappiamo che sono state scritte, ma, in realtà, al momento della confutazione, non abbiamo nessun testo da esibire, essendo il Direttorio ufficiale mai stato pubblicato.
    Possiamo quindi affermare che, nucleo fondamentale e motore ancor oggi del Cammino, è l'arcano. Ciò basta a qualificarlo per ciò che è, cioè una organizzazione con scopi, metodi e ruoli opachi, sommersi, anche-e soprattutto!- per i propri stessi adepti.
    Con il linguaggio fintamente evangelico che li contraddistingue, infatti, hanno ben chiaro quali siano i peccati peggiori ed imperdonabili: essi non sono certo i peccati contro Dio, ma quelli di mancata fedeltà al Cammino.
    È un peccato grave perciò "mormorare", cioè accorgersi di problemi piccoli e grandi e lamentarsene, non obbedire anche -anzi, soprattutto- alle richieste palesemente ingiuste, "essere tiepidi", cioè conservare ancora una scintilla di razionalità e di buon senso, "rifiutare l'elezione di Dio", cioè lasciare il Cammino, naturalmente, che per loro è peggio di perdere la fede, "scandalizzare i piccoli", cioè rivelare le magagne del Cammino, dei catechisti, gli inganni, le menzogne a chi ancora non se ne fosse reso conto.
    Di simile a ciò che credeva Martin Lutero, trovo che vi sia il concetto della comunione dei santi. Per la Chiesa cattolica essa riunisce tutti coloro che sono in Grazia di Dio, per Lutero essa comprende anche i peccatori, chi è ricco di virtù infatti "compensa" chi non lo è .
    Esattamente come succede nel Cammino: non importa il peccato, basta voler far parte della congrega. Qualche malcapitato che paghi per te, si troverà sempre.

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  11. Pensieri dai ricordi.

    La Notte Santa si è acceso il Fuoco, la Vampa Divina mi rapiva e non mi dava trequa, rapito in Essa mi giravo e rigiravo, non riuscivo a prendere sonno. Non capivo, tutto si consumava, intorno a me il buio della notte, ma tutto era come una Fiamma. Ansimavo, non riuscivo a pensare, tutto bruciava, poi tutto tremò, mi alzai, mi vestii, e andai dove ero solito andare quando avevo necessità di riflettere, la Pace era intorno a me, una profondissima Pace indescrivibile.

    Grazie Signore Gesù.

    Pace ai figli dela Pace. Dio è la Pace.

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  12. Mi dicono dalla regìa, "il Cammino è come un giocattolo vecchio con le pile scariche", cioè anche i suoi fautori "esterni" (i potenti appoggi che non si sognerebbero mai di fare il Cammino però lo appoggiano perché lo sconquasso portato dalle eresie neocatecumenali è molto utile a chi odia la Chiesa e la fede) si stanno cominciando a defilare.

    Sarà inutile ripetere "il Signore il Signore" (concedendosi poi peccatucci di qua e peccatoni di là ed esigendo dagli altri l'obbligo di perdonarti), e la farsa dei Grossi Numeroni non può durare certo all'infinito (ormai i kikos lo sanno che il Cammino non attira più nuove persone e fa fatica a tenersi dentro i figli di quelle vecchie).

    È anche possibile che i principali "aspiranti al trono" desiderino tanto segretamente quanto ardentemente la morte di Kiko per lo stesso motivo per cui noialtri auguriamo a Kiko di campare almeno fino a cent'anni: Kiko le spara sempre più grosse e contribuisce personalmente a far sorgere legittimi dubbi in tanti fratelli del Cammino.

    Il paradosso è che se Kiko fosse morto vent'anni fa, sarebbero passate sotto silenzio (con ampia ed "eroica" riscrittura delle fonti) tutte le sue vergognose porcate mentre l'idolatria verso Kiko si sarebbe "istituzionalizzata". È il dramma non solo di ogni osannato "santo vivente", ma anche di ogni idolo del cinema e dello sport: occorrere morire poco prima dell'apice della propria carriera, perché il declino distrugge tutti i "successi" raggiunti, e non bastano collezioni di premi honoris causa a far dimenticare gli insuccessi e gli scandali successivi.

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  13. Quando avete avuto delle ferite, di qualsiasi natura, e maggiormente in ambito, chiamiamolo, religioso, ecco che è bene sapere che tutto questo non viene da Dio, ma dal nemico della nostra anima, ovvero il nemico della vita. Dentro l'uomo vi è il peccato, che sappiamo da dove proviene, tutto il male che vi è stato causato, direttamente, o indirettamente, proviene da quella fonte mortifera. Dio non causa il peccato, cioè il male. Dio, io penso, potrebbe punire, ma se analizziamo la punizione, questa non è un male, perchè se uno, faccio un esempio, è un pericolo pubblico, cioè è un assassino incallito, che va in giro a fare stragi e altro, ecco che bloccarlo e punirlo, cioè metterlo in galera, dobbiamo ammettere tutti quanti che non si tratta di male. Da qui capiamo tanti ragionamenti distorti, che potremmo farci tutti a caldo, i quali attribuiscono i mali a Dio, ovvero capitano diverse cose spiacevoli davanti ai nostri occhi e queste le attribuiamo a Dio. Incolpiamo Dio. Si potrebbe dire: ma Dio lo permette, cioè vede e non interviene! Giusta osservazione. Dio vede tutto, altrimenti non sarebbe Dio, ma se ci pensiamo tutto verte sulla libertà. Se ha dato la libertà dal principio, cioè ad Adamo, dovremmo chiederci: perchè non la dovrebbe dare a Caino? Ma in entrambi i casi è sopraggiunta la Giustizia, ovvero la giusta sentenza. Così credo in Dio. Per cui, in sostanza cosa vorrei dire, a tutti quelli che hanno ricevuto il male da queste persone e che pensano che Dio sia come una sorte di complice: nulla di tutto questo, state tranquilli, purtroppo il Signore non è che si può rimangiare la sua parola, cioè può cambiare il suo pensiero, Dio ha dato la libertà a queste persone di agire, di scegliere, chi ha scelto in un modo, chi in altro. Ora dovete solamente attendere che arrivi la giusta punizione. E arriverà, perchè non si tratta di male, ma di bene.

    (segue)

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  14. Altra considerazione a compltamento.
    Se avete letto che ho indotto a intervenire in un qualche modo, questo intervento deve essere fatto nella Giustizia, ovvero non ci dovesse capitare a noi di cadere nel male, e per cui vendicarci facendo azioni sconsiderate. Il tutto deve essere fatto in Dio, possibilmente, e se cadiamo ci rialziamo e chiediamo scusa, e poi andiamo avanti. Faccio un esempio: se conoscete un catechista, o nc, o fondatore, e simili, che hanno abusato del prossimo, ecco che non lo dovete riempire di mazzate, possibilmente, perchè se vedete che sta menando ad un bambino e non si ferma ecco che a quel punto le mazzate vanno bene, ma, diversamente, costui va fermato in un qualche modo, e in modo giusto. Altro esempio. Se vedete che ci sono alcuni che usano ingannare il prossimo mettendo a credere di miracoli inesistenti, cioè gonfiano la testa al prossimo a tornaconto, ingigantiscono ogni cosa, e tutto questo ha lo scopo di portare l'acqua al proprio mulino, in quanto ci mangiano a quattro ganasce, loro e i loro parenti, per cui sottomettono le altre famiglie per campare sopra a queste, perchè si fanno consegnare le decime, ed una parte delle decime se la trattengono loro, ecco che queste persone piano piano vanno portate alla luce, cioè il prossimo vostro è bene che venga avvisato del pericolo.Infatti mi è capitato di vedere, non so di preciso ora, che ci sono alcuni che si definiscono a pubblicità degli Apostoli, Gitani del Vangelo, e cose simili, poi vai a scoprire che mangiano e bevono e alloggiano dentro le convivenze loro e il loro seguito, tutto spesato dagli altri, abitano appartamenti, viaggi, posti ( guarda caso si sistemano tutti quanti, che caso), e tantissimo altro, ecco che carissimi la cosa è molto strana. Strana nell'ambito nel quale si dicono loro di operare, cioè si defiscono Apostoli e Profeti, perchè nell'ambito mondano non è per nulla strano, tutti sono in gara a chi si sistema meglio, sappiamo com'è il Mondo. Il più scaltro ha la meglio. Oviamente vi è anche chi avanza nell'onestà, è Dio che ha fatto il tutto, non il demonio, per cui il potere del demonio è limitato. Il punto è che alcuni si sono infilati nelle pieghe del Cristianesimo per portare l'ambito mondano, perchè, evidentemente, sono stati introdotti da forze tenebrose che si muovono dietro. Davanti a voi, mentre si fanno vedere fanno pubblicità, poi il giorno dopo è bene andare a vedere cosa stanno facendo, chi vuol capire capisce, chi no, Amen!
    Alcuni diranno; tutte calunnie! Risposta: sei libero di pensare ciò che vuoi, infatti l'hai dimostrato con le tue calunnie, che hai sparato a zero senza pietà sul prossimo, mentre non ti veniva fatto nulla, anzi mentre ne ricevevi il bene.
    Ma vorrei inserire anche uno spunto di riflessione:

    41All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. 43Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 44e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. 45Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  15. Non mi pubblichi... Tripudio? Fratello del cn

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