giovedì 8 ottobre 2020

SEMPRE SULLE SUORE DI CLAIRVAUX (O CLARAVAL). ABBIAMO BISOGNO DI CHIAREZZA.

Abbiamo già visto come dal sito delle Hermanas de Claraval, suore neocatecumenali, si evince che le sedi di questa nuova congregazione sono 3: Callao, Düsseldorf e Valencia (Spagna), quest’ultima ancora in fase di completamento.

La sede del Callao è la sede-madre, eretta ex novo dal nulla nel 2008 dal vescovo Miguel Irizar, anche se cronologicamente nacque prima quella di Düsseldorf, nel 2004.
A Pachacutec, Callao, lavori imponentissimi dai costi inimmaginabili, riguardo ai quali lo stesso vescovo esplicitamente disse che non si sarebbe dovuto chiedere nulla a proposito dell’origine dei soldi, cioè dei benefattori.

Esiste un video con la presenza dello stesso vescovo nelle varie fasi dei lavori, fino ad opera ultimata, e da esso si possono facilmente dedurre le proporzioni dell’opera, come anche lo stile prettamente neocatecumenale. Chi saranno gli architetti?


Ecco l’arrivo delle “cistercensi” da Sostrup, Danimarca.
Quella che saluta con la mano alzata è Madre Theresa Brenninkmeijer, la “badessa”, con 8 suore trasferite dalla Danimarca al Perù. 

Tutte giovanissime, poi capiremo anche perché.


All’epoca era denominato “Monasterio de la Santísima Trinidad – Monjas cistercenses”, come appare all’inizio del video.

In effetti, all’epoca, la badessa entrante Madre Theresa Brenninkmeijer, non era ancora stata allontanata dalla congregazione cistercense, o comunque sospesa dall’incarico di badessa, cosa avvenuta nel 2011 e ribadita nel 2012:



"La ragione principale è che durante l'indagine interna, si è sperimentato che l'insegnamento sul posto è stato troppo segnato dal nuovo movimento evangelico 'Cammino Neocatecumenale'. Il papato ritiene che si discosti troppo dalla linea tradizionale. "Le sorelle dovrebbero avere più libertà interiore di scegliere e non essere esposte a una spiritualità così ristretta come avviene ora".

Adesso, infatti, nel sito delle “Hermanas de Claraval” si fa cenno a cistercensi e benedettine, ma non si adducono le origini ed i riconoscimenti di questo nuovo ordine, od eventuali associazioni.

Sarà per questo che c’è pochissima propaganda, soprattutto per quel che riguarda i monasteri “figli”, quello di Düsseldorf e quello di Valencia (Gandia).

Siccome però noi siamo un po’ puntigliosi, siamo andati su google maps a controllare dove si trova il Monasterio de la Santísima Trinidad delle monache cistercensi, dato che abbiamo potuto reperire un sito  dedicato alle suore cistercensi, ma non corrispondente al monastero della Santissima Trinità delle suore di Claraval.

In effetti il  “Monasterio Cisterciense Santa María de la Santisima Trinidad - Congregación de Monasterios de Monjas Cistercienses de San Bernardo” si trova nella zona di Lurin, distante 72 km da Pachacutec, dove invece sono le suore di Claraval, e solo quello di Lurin figura tra le Congregazioni dei monasteri delle monache cistercensi di San Bernardo, quello delle “Hermanas de Claraval” non c’è proprio.

Allora la situazione che abbiamo riscontrato è questa: il video che mostra mons. Irizar all’inaugurazione delle suore di Claraval inizia denominando il loro monastero “Monasterio de la Santísima Trinidad - monjas cistercienses Pachacutec-Callao”, ma in riferimento ad esso non si trovano altro che articoli di giornale, nessun sito dedicato e nessuna elencazione nel novero delle monache cistercensi, mentre tutte queste caratteristiche appartengono ad altro monastero (con l’aggiunta di “Santa Maria” de la Santísima Trinidad), con quasi lo stesso nome, la stessa congregazione e la stessa regola, ma è quello di Lurin e non quello di Pachacutec. 

Anche ricercando nel sito della Confederazione Benedettina dell’Ordine di San Benedetto, le “Hermanas de Claraval” non ci sono.

Né tra i cistercensi, né tra i benedettini.

Abbiamo trovato un articolo che sostiene che “Il Monastero Cistercense che si sta costruendo nella grande città di Pachacútec, di fronte al mare di Callao e sul terreno della nostra Università del Lavoro, sarà ASSOCIATO AL MONASTERO DELLE MADRI CARMELITANE NEL 2008

Adesso entrano in gioco anche le Carmelitane.

Tanta confusione: benedettine, cistercensi, carmelitane…

In soldoni, del monastero di Pachacutec non c’è traccia da nessuna parte.

O almeno noi, dopo attenta ricerca, non siamo riusciti a trovare NULLA da nessuna parte, tranne il sito generico delle “Hermanas de Claraval” e qualche articolo di giornale dell’epoca, come anche qualeche menzione contraddittoria sparsa qua e là.

Quello che abbiamo trovato invece è che le “Hermanas de Caraval” si trovano sui siti business delle compagnie aziendali.

Si legge: “Hermanas de Claraval” è un’istituzione religiosa attiva dal 2015, la cui rappresentante legale è BRENNINKMEIJER RENEE GERARDA MARIA."

In altro sito la rappresentanza della Brenninkmeijer è determinata al 2013, ma l’attivazione è sempre nel 2015.

Ma vah?
Una della famiglia BRENNINKMEIJER?

No.
Reneé Gerarda Maria è il vero nome di Theresa Brenninkmeijer!!
Probabilmente prima di farsi suora.

Nonostante in altro sito figuri il nome Madre Theresa Brenninkmeijer, O. Cist., abbiamo trovato un sito che nel presentare la tesi per il dottorato in teologia, in data 4 marzo 2011, cita il nome di Reneé Gerarda Maria Brenninkmeijer. 

Due identici scritti, due nomi diversi.

Dunque, però, divenne dottore in teologia solo nel 2011, 9 anni fa.
Quando era a Sostrup aveva solo un diploma in teologia, nessun dottorato.

Il giorno dell’inaugurazione del monastero al Callao, 8 dicembre 2008, a convento nemmeno totalmente rifinito, si può notare come la celebrazione avvenuta nella cappella del convento delle “cistercensi” sia TOTALMENTE neocatecumenale: mensa neocatecumenale, menorah, croce astile di Kiko, Madonna del cammino, copriambone by Kiko, tabernacolo a due piazze (come nei Redemptoris Mater)…

Inaugurazione del monastero

Ma nelle foto su google maps, al posto della Madonna del cammino c’è la statua di una Madonna tradizionale.
Il tabernacolo a due piazze, però, è ben visibile lo stesso.

Immagine su google
Notare che al posto della Madonna del Cammino c'è una statua tradizionale.

La ex badessa cistercense è stata apprezzata e tenuta in conto anche dal vescovo successivo a mons. Irizar, José Luis del Palacio.

Nella carrellata di immagini del video approntato per i saluti dopo essere stato rimosso dal Vaticano da vescovo del Callao, si può notare come Theresa Brenninkmeijer sia al suo fianco alla presidenza di una certa conferenza non meglio specificata, che però non ci pare nemmeno per suore:

Madre Theresa seduta accanto al vescovo Del Palacio

Ci chiediamo com’è possibile, dati i trascorsi non troppo limpidi, che questa ex badessa cistercense adesso possa aver assunto la guida del monastero neocatecumenale “Hermanas de Claraval”.

Sì, perché la vicenda della suora psicopatica non è stata denunciata solo da Helene Hägglund nel suo libro del 2009, bensì anche da un’altra suora, Jordana Schmidt, che differentemente dalla Hägglund è rimasta suora, passando dal Convento di Sostrup a quello delle Suore Domenicane di Bethanien.

Anche lei ha scritto un libro in cui, tra le altre, narra anche della sua esperienza a Sostrup: “Ente zu verschenken”.

Si legge:

“Nel 1990 è entrata in un convento cistercense in Danimarca , dove le è stato dato il nome religioso Franziska . Dopo brutte esperienze con l'abuso di potere monastico e il bullismo nel monastero di Sostrup , poi abolito a causa degli abusi , che lei descrive nel suo libro autobiografico “Ente zu schenkken” (2015), lasciò l' Ordine Cistercense nel 1994 due settimane prima della sua professione perpetua e passò alle domenicane di Betania.”

Evidentemente a lei bastò meno tempo per svignarsela, dopo la morte dell’anziana suora a causa dei comportamenti disumani della badessa Brenninkmeijer. La Hägglund ci mise almeno 3 anni, cosa che le riesce difficile perdonarsi, perché la manipolazione mentale della badessa, che l’aveva nominata sua vice, in lei era troppo forte. Si sente per questo anche corresponsabile degli eventi ed anche per non aver difeso le sorelle più giovani ribellandosi alla badessa:

“Ho una responsabilità per ciò che è accaduto nella vita delle altre sorelle. Spero di poter rimediare raccontando la storia. Ma io ero il braccio destro di Madre Benedict (pseudonimo di Theresa) e l'ho sostenuta in quello che ha fatto. Sono stata coinvola nella manipolazione.Avrei dovuto dire di più contro. Avrei dovuto protestare di più. Avrei dovuto prendere le distanze. Non avrei dovuto supportarla.
Penso di aver bisogno del perdono delle mie sorelle.”

Anche suor Jordana Schmidt riporta le stesse cose della Hägglund:

“Niente telefono, radio o televisione. Visite solo a ore, le lettere venivano consegnate aperte e, se necessario, controllate nel loro contenuto. Silenzio rigoroso, alle nove in punto la luce si spegneva e ciò che veniva letto era determinato da qualcun altro ... e severe sanzioni per cattiva condotta. No, non sto parlando di una prigione, ma del mio tempo in un monastero contemplativo circa 28 anni fa. E ho pensato a lungo se dovrei parlare di questo periodo.”

Continua:

“A 17 anni mi sono lasciata ispirare da una giovane e carismatica suora per la vita del monastero. Sono entrata lì all'età di 21 anni. 
Ma ho subito scoperto che non si trattava di me come persona, ma di me come VOLTO GIOVANE: il monastero DEVE APPARIRE giovane e dinamico. 
Esteriormente, questa immagine è stata mantenuta per molti anni. Dentro c'era l'obbedienza assoluta e il MANDATO DI SORRIDERE, cantare e essere la SUORA ALLEGRA.
Eravamo tutte giovani, piene di sete di vita. Per molti questa sete è stata placata. Hanno lavorato, HANNO SORRISO PREMENDO UN PULSANTE E HANNO SMESSO DI PENSARE
Ciò ha solo causato problemi ed è venuto dal diavolo, tra l'altro. Ho lasciato il monastero dopo alcuni anni. Con una cattiva coscienza. Perché mi ci è voluto per rendermi conto che non era qualcosa che non andava in ME, ma con il sistema lì. Con l'abuso di potere dei colonnelli. Sono stata una vittima. All'inizio è stato difficile resistere. Ho dovuto giustificarmi per aver partecipato. Ma con l'aiuto di persone carine e professionali ho potuto parlarne e difendermi. Soprattutto, ho potuto parlarne ai responsabili della Chiesa. Tuttavia, ci è voluto molto tempo prima che qualcosa alla fine accadesse, e solo perché ALTRE SORELLE SI SONO DIMESSE e hanno detto cose simili. Eppure questo sistema continua - accettato dai dirigenti della chiesa.
Voglio incoraggiare tutti a non stare zitti. Abbi fiducia in te stesso, la libertà interiore è un grande bene. Sia nella nostra società che nella Chiesa. DOBBIAMO OPPORCI CONTRO L'ABUSO DI POTERE E IL DEGRADO DEGLI ALTRI. L'uomo è prezioso. Tutti!”

Evidentemente a Madre Theresa davano fastidio le suore anziane, perché lei aveva mandato di rinnovare il convento con suore giovani, che dessero un’immagine dinamica ed allegra della vita monastica.
Erano le anziane, infatti, quelle maggiormente prese di mira dalla badessa.

E infatti, perché la “nuova priora” Brenninkmeijer approdò a Sostrup?

Si legge, sempre dalla Schmidt:

“Dal 1988, la nuova priora , che proveniva da una ricca famiglia imprenditoriale tedesco-olandese, ha portato a un riallineamento della vita monastica. Ha portato nel monastero un gruppo di ragazze e donne, molte delle quali provenivano dalla Germania, per riformare la comunità che invecchia. NEL 1990 CI FURONO LE PRIME LAMENTELE sul suo stile di leadership con il vescovo di Copenaghen , dopo di che lui, il gesuita Hans Ludvig Martensen , visitò il monastero, ma non riuscì a trovare una soluzione.”

Le lamentele, quindi iniziarono subito dopo due anni dall’arrivo della ricca suora a Sostrup.

“Tra l'altro, con il sostegno della sua famiglia, la superiora ha organizzato un nuovo e spazioso monastero poche centinaia di metri a sud del castello. Nel maggio 1992 il convento si è trasferito dalla casa dell'amministratore precedentemente abitata al nuovo edificio moderno e confortevole. IL MONASTERO LAVORAVA CON IL CAMMINO NEOCATECUMENALE , CHE INVIAVA IN DANIMARCA DONNE DA TUTTO IL MONDO.

Non capiamo il danese, ma ci interroghiamo sul video che girò con un giornalista nel 2005. Il seminario che appare è quello “vecchio” e cadente, in un antico castello, pieno di umidità e crepe, ma la realtà è che stavano ormai da anni in quello nuovo, ben esistente e confortevole, come si vede dalla foto.

Il vecchio ed il nuovo monastero

Dopo soli 4 anni dall’arrivo della ricca e psicopatica suora, la miliardaria famiglia Brenninkmeijer aveva già costruito il NUOVO MONASTERO.

E poi, nel 1998 il monastero di Sostrup FU ELEVATO AD ABBAZIA.

Ma vah?
Dieci anni dopo l’arrivo della suora Brenninkmeijer…

Eppure, era stata mandata per ravvivare un convento “vecchiotto”, che ne sapevano se avrebbe avuto successo?
Ma lo sapevano già…
La LONTANA e SCRISTIANIZZATA Danimarca era il luogo ideale per inviare povere ragazze neocatecumenali da ogni parte del globo, senza tanto clamore.

In realtà però, dopo dodici anni di “neocatecumenalanza”, non pare che le suore fossero tantissime:

“Nel 2000, 16 suore vivevano a Maria Hjerte Abbedi “.

Però tutte giovani, immagine e manovalanza fresca…

“Negli anni successivi, l'abbazia ha fondato il Monastero del Sacro Cuore a Düsseldorf (2004) e il monastero di Santísima Trinidad a Pachacútec, distretto di Ventanilla, nella diocesi peruviana di Callao (2008) come monasteri sussidiari.”

Tutto ancora prima che Madre Theresa Brenninkmeijer fosse sospesa, quindi ERANO monasteri cistercensi.

Non pare però che lo siano più adesso, perché, come dicevamo, la nostra ricerca nell’elenco dei monasteri cistercensi e relative badesse, non ha dato risultati né riguardo a Theresa Brenninkmeijer né ai 3 monasteri delle “Sorelle di Claraval”

Stessa cosa è avvenuta per la ricerca sul sito CONFER, organismo di diritto pontificio approvato dalla Santa Sede, composto dai Superiori Maggiori degli Istituti Religiosi e delle Società di Vita Apostolica stabiliti in Perù.

Potremmo quindi affermare con abbondante percentuale di veridicità che i monasteri delle “Sorelle di Claraval” NON SONO CISTERCENSI e non figurano nel sito elencante gli istituti religiosi peruviani.

Ci chiediamo quindi a quale ordine appartengano e se siano riconosciute dal Vaticano, cosa che ancora non parrebbe.
Anche perché altrimenti avrebbero suonato le trombe.

Nonostante questo, le Sorelle di Claraval continuano ad operare con a capo Theresa Brenninkmeijer che, a questo punto, dovrebbe dimostrare a quale ordine appartiene e quali voti abbia assunto, dato che su questo punto fondamentale si glissa troppo.

Anche nel 2018, senza troppa pubblicità, sono state “ordinate” altre 4 suore, e ciò si trova pubblicizzato solo nel sito della diocesi del Callao, nessun clamore in nessun media:

“LE RELIGIOSE HANNO RICEVUTO I VOTI PERPETUI NEL MONASTERO DI PACHACUTEC”

Ordinazione 2018.
Madre Theresa a sinistra, del Palacio al centro

Di che ordine?
Quali voti perpetui?

Pare quelli delle “suore di Clairvaux”:

“Martedì 13 novembre si è celebrato il “Monastero della Santissima Trinità”, della diocesi di Callao, situato a Pachacutec, da quando quattro suore religiose di Clairvaux hanno ricevuto i voti perpetui.”

“Sono tre sorelle peruviane: Michaela Morales Torres, Catalina Salazar Macedo e Bernarda Torres Rivera. E una sorella italiana, Anastasia Terrana.”

Non avremmo desiderato citare il nome, ma dacché lo cita la diocesi del Callao, diremo anche che tale suora è siciliana ed è partita per il Callao nel 2013.

Il problema è che il giornale che riporta la notizia, dice che l’ordine della nuova suora è quello delle “Benedettine Cistercensi”

Ci chiediamo ancora quindi come mai nel sito delle “Sorelle di Claraval” o Clairvaux, fa uguale, non sia MAI citata la dimostrazione dell' appartenenza a quell’ordine.
L’averlo fatto, non solo avrebbe chiarito l’appartenenza, ma ci sembra proprio un atto dovuto.

Naturalmente:

“La cerimonia si è svolta nella Cappella del Monastero ed è stata presieduta dal Vescovo di Callao, Monsignor José Luis del Palacio e concelebrata da Padre Antonio Garciandía e da Padre Hugo Cabrera, RESPONSABILE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE IN PERÙ.

In Germania, invece, ma con una fatica non indifferente per mancanza di riferimenti, abbiamo potuto scovare la testimonianza di un ragazzo che ha visitato le “Sorelle di Claraval” nella loro sede a Düsseldorf, il 23 febbraio 2020.

Afferma che ci sono 17 suore da tutto il mondo, che parlano in lingua spagnola “POICHE’ LA LORO CASA MADRE E’ IN PERU’” e vivono “secondo le regole di San Benedetto”.

Naturalmente, come sappiamo che sempre avviene, le suore hanno risposto alle domande poste dal gruppo di appartenenza del ragazzo.

Infine, dice il giovanotto:

“Va detto che questo stile di vita può rendere una persona molto felice (questo è ciò che trasudavano le suore) e deve quindi essere rispettato.”

Il che ci riporta alla testimonianza di suor Jordana Schmidt, che la felicità mostrata fa parte di un obbligo d’immagine. Poi, nel privato, privatissimo delle loro stanze… A nessuno possono mostrare le loro sofferenze, nemmeno ai parenti.

Nella serie di immagini della visita proposte nel sito, immortalanti il “cerchio” per le domande ed altri momenti, ce n’è una in particolare che ha attirato la nostra attenzione: quella di un tavolino posto tra le panche della cappella, con sopra un piatto di ostie (non consacrate, immaginiamo), in cui gli ospiti si possono servire tramite un cucchiaino.

Naturalmente, tra le altre immagini “classiche”, appare anche qualche opera di Kiko.




Tabernacolo a due piazze.
Come nei Redemptoris Mater

Conoscendo il Movimento Neocatecumenale, ci insospettisce anche ciò che leggiamo nelle pagine facebook di Helene Hägglund per quanto riguarda la scelta di ragazze giovani da convincere attraverso molti mezzi ad entrare in monastero.

In una conversazione su una pagina facebook, infatti, una conoscente della Hägglund, rimembrando i difficili tempi a Maria Hjerte Abbedi, ricorda che scherzando, una volta la badessa Brenninkmeijer rispose a chi le chiese come mai si rivolgesse sempre a ragazze giovani:

“Poi posso fare meglio il lavaggio del cervello"

Le amiche in facebook aggiungono tra sé:

“Ma dopo questo dovremmo essere più svegli con chi ha tratti psicopatici.”

In effetti le giovani ragazze risultano essere le prede prelibate di chi ha intenti manipolatori ed è istruito e carismatico come la Brenninkmeijer, soprattutto per il fatto che, come ha fatto notare un’altra ragazza che riuscì a sfuggirle per un pelo, le giovani non hanno né l’esperienza né l’ardire nemmeno di osare pensare che la loro “guida” sia criticabile, né tantomeno oserebbero mai criticarla.
Con loro la convinzione che tutto quello che esce dalla bocca della superiora è buono e giusto ed ogni altro pensiero viene dal diavolo, ha sicuramente miglior gioco.




24 commenti:

  1. Il video del 2005 è in olandese.
    Vi sono i sottotitoli quando parla in danese alla presenza delle altre suore.
    Non che aiuti molto, sia il danese (soprattutto parlato) che l'olandese sono lingue davvero difficili da comprendere, almeno per me.
    Posso provare, senza garanzie, a comprendere se mi vengono segnalati i minuti che interessano in particolare.

    Inoltre avevo letto nel lungo articolo in danese, segnalato nel post precedente, che le suore avevano chiesto di lasciare l'ordine per poter seguire T.B. ovunque ella andasse. Quindi erano laiche qualsiasi.
    Poi però, in un'intervista alla tv danese in seguito alla vendita del castelli, una suora (no idea da dove uscisse fuori) diceva che i media avevano confuso le acque e che Theresa era stata solo sospesa, non rimossa.
    A questo punto mu chiedo chi sia a confondere le acque.

    Avevo anche trovato un lungo articolo in spagnolo su una famiglia missionaria nc residente presso il monastero (!). Non l'ho letto tutto, non solo perché noiosissimo e stereotipato, ma anche perché difficile da leggere sullo smartphone. Il motivo di una famiglia missionaria in un monastero mi sfugge, ma forse sono solo io, boh.

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  2. Quindi, tale Theresa, di famiglia ricca e potente e cattolica, fa morire una persona per negligenza, costringe delle sue "dipendenti" a mentire alla polizia per coprire il misfatto e non sta in galera?
    Va beh, ogni nazione ha le sue leggi sulla prescrizione dei reati .. è stata fortunata, ma non lo sono forse sempre, nelle questioni legali, i ricchi? I neocatecumenali? I neocatecumenali perché ricchi? Infatti, fosse stata 1 poveraccia, Kiko non se ne faceva niente di lei, ma lei aveva le doti necessarie (ricchezza, intelligenza, megalomania) per essere il fondamento di 1 "opera" NC, poi la seconda parte necessaria all'opera, gliela possono e devono mettere anche le poveracce .. " cercasi ragazze giovani-bella presenza-sorriso facile per reality suoresco privato .. E il convento sia!

    Questi due articoli di Libera (al di là dell'originalità del contenuto - io mai avrei immaginato esistesse una cosa simile - e dell'impegno profuso a reperire le sfuggenti notizie) hanno il pregio di mostrare, come in un "modellino in scala", la struttura e l'essenza stessa del Cammino Neocatecumenale.

    Questi conventi infatti riproducono la medesima struttura che è propria di ogni comunità e di ogni insieme di comunità NC, in qualsiasi parte del mondo, con la differenza che, mentre le comunità di laici e famiglie, avendo contatto col mondo esterno, possono vivere e mostrare le manipolazioni -vessazioni in modo più smussato, dentro il convento non c'è nessun filtro, il narcisismo patologico, la brama di ossequio e dominio, l'indole malvagia di supremazia sul prossimo, possono manifestarsi in tutta la loro "purezza" e concretizzarsi in bullismo, intimidazioni, maltrattamenti fisici, ricatti morali, terrorismo psicologico ecc. ecc. ecc.
    Che razza di "regola" è che si basa su questi pilastri? Cistercense? Benedettina?
    Andiamo su' Theresa! Bestemmiatrice di San Bernardo e di San Benedetto e non contenta pure Santa Teresa d'Avila chiami a sostenere i tuoi misfatti ..
    Abbiate il coraggio, tu "badessa" e voi clero "cattolico" che permettete quest' opera, di darle una DENOMINAZIONE appropriata, togliete da essa qualsiasi riferimento offensivo ai Santi di cui sopra.
    L' abate dei Cistercensi è stato 1 galantuomo, ha fatto il suo dovere:

    " il quale HA LIBERATO Theresa Brenninkmeijer e le restanti suore rimaste nel convento, dai voti perpetui "

    Rispettate l'autorità che Dio gli ha dato!
    Togliete ogni ambiguità dal nome del vostro "convento" che possa trarre in inganno, facendo pensare abbiate qualche relazione con la Spiritualità Benedettina o Cistercense o Carmelitana .. e chiamatevi per quello che siete: "donne che seguono la REGOLA Neocatecumenale"!

    Vorrei dire che non tutto il male vien per nuocere, tante ragazze che sono passate sotto le neocatecumenali grinfie della kikobadessa hanno sofferto la Passione come Nostro Signore e sono riuscite ad uscire e risorgere e testimoniare il MALE che altrimenti sarebbe rimasto nascosto.

    Per quanto detto negli articoli, mi suscitano commozione e ammirazione le vicende di Helene Hägglund e di Jordana Schmidt che con la loro testimonianza di vita (la prima essendo riuscita a formarsi 1 famiglia e la seconda diventando VERA suora Domenicana) attestano che Dio aiuta chi persegue una fede Vera e possono AIUTARE quelle ragazze NC che, per suggestione o pressioni familiari o, purtroppo, necessità materiali, stanno decidendo di entrare in una di queste strutture lager ..
    Spero che leggano questi libri, che abbiano l'occasione di essere avvisate, prima che sia troppo tardi, perché la giovinezza rapidamente passa e se entrano, senza avere poi il coraggio di andarsene, rischiano di trovarsi in tarda età più che malamente accudite! Rischiano di morire di maltrattamenti, privazioni e freddo nel cortile di quella che hanno chiamato "casa" .. ad opera di quella che hanno chiamato "madre" ...

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  3. Grazie Libera di questo approfondimento. Mi ha fatto venire i brividi pensare a giovani ragazze, magari provenienti da famiglie povere di chissà quali paesi, mandate allo sbaraglio e convinte a prendere i voti. Magari figlie di genitori incapaci di capire il pericolo e di indirizzarle e proteggerle. Non per cattiveria, ma per ignoranza. Per questo facili prede di abusatori e abusatrici senza scrupoli. Un po' mi ha fatto ripensare alla mia giovinezza, ai primi anni di cammino, quando credevo davvero che fosse un cammino per approfondire la mia fede e la conoscenza della religione cristiana. Finché non cominciai a ricevere pressioni di qua e di là a capire se la mia vocazione era il "presbiterato" oppure lo sposare una ragazza del Cammino (ovviamente) e non importava niente se non sentissi la vocazione né per l'una né per l'altra cosa... Perché nel Cammino non si può rimanere semplicemente così. O sposati, o preti, o itineranti. Diciamo che essendo l'impostazione del Cammino fortemente maschilista, o meglio decisamente misogina, con i ragazzi la pressione era un po' meno forte,ma le ragazze/donne in qualche senso non avevano "scampo" : o matrimonio o convento, al massimo "ragazze in missione", cioè di fatto schiave, baby sitter a tempo pieno delle famiglie in missione...

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  4. Parliamoci chiaro, il Cammino implodera' solo quando la gente che lo frequenta smetterà di dare soldi, altrimenti andrà avanti nella sua opera SATANICA.

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  5. Note tecniche per i lettori distratti:

    - queste presunte "suore", a norma del diritto canonico, sono tuttora donne laiche poiché il superiore generale dei cistercensi sciolse dai voti tutte, compresa la finta "badessa" Brenninkmeijer; non fanno parte di alcun ordine religioso rettamente costituito davanti alla Santa Sede;

    - il vescovo Irizar aveva la pessima fama di "miglior amico del Cammino in Perù"; fu succeduto (probabilmente grazie ai propri magheggi) dal vescovo neocatecumenale Del Palacio, che è stato "silurato" all'improvviso sei mesi fa da papa Francesco, probabilmente per evitare qualche grosso scandalo (Del Palacio parlava e agiva come un mafioso, oltre che come un neocatecumenale);

    - per fondare un monastero "cistercense", occorre l'approvazione del superiore generale dell'ordine "cistercense" (più tutto il resto del lungo e lento percorso di riconoscimento). Il guazzabuglio di etichette cistercense-carmelitano-benedettino è la dimostrazione che quelle donne laiche neocatecumenali non solo non hanno idea di cosa vogliono fare (tranne che di gloriare il sommo Kiko), ma non hanno nemmeno uno straccio di approvazione o almeno benevolenza da qualche ordine religioso. Se vuoi essere "cistercense", infatti, si presume che tu abbia tutti cistercensi come punti di riferimento (direttori spirituali, ecc.): non basta autoetichettarsi "ehi noi facciamo come i cistercensi" per mettere tutto magicamente a posto;

    - inutile precisare che l'unico punto di riferimento di quelle laiche neocatecumenali è il laico Kiko Argüello e la sua orrenda produzione "artistica", come dimostrato dalle foto in questo articolo; chi appartiene al movimento/associazione X ed entra nel monastero Y, si guarderà bene dal fare "propaganda" ad X, poiché è entrato in Y per far crescere Y, non X; invece i kikos hanno sempre la fissa di neocatecumenalizzare tutto...

    - il lasciare un ordine religioso "due settimane prima della professione solenne" è qualcosa che indica un problema gravissimo. Nella vita dei consacrati il momento più grande è quello della professione religiosa (il giorno in cui solennemente e pubblicamente emettono voti perpetui di povertà, castità e ubbidienza, il giorno in cui si realizza tutta la loro preparazione spirituale precedente), e rinunciarvi quando ormai è tutto pronto (celebrazioni, inviti e tutto) indica che il problema era cominciato fin dal primo giorno in convento. Non mi meraviglia che la Hägglund abbia impiegato diversi anni prima di voltare pagina;

    - è ben possibile che in un convento viga una regola piuttosto ferrea riguardo a tv, internet, telefono, orari visite, orari silenzio... ma è strano che da convento a convento dello stesso ordine religioso vigano regole profondamente diverse. Comunque il controllo della corrispondenza è qualcosa di assurdo e inammissibile perfino nel convento di più "stretta osservanza" immaginabile;

    - l'obbligo di simulare giovinezza e allegria spiega molto bene la spiritualità del convento: è la spiritualità dell'ipocrisia, dei sepolcri imbiancati, del Cammino Neocatecumenale. Non a caso ci volevano dei corrotti vescovi neocatecumenali (Irizar, Del Palacio) per mettere in scena una improbabile "professione solenne" di una comunità religiosa campata in aria.

    Quando vi parlano dei "frutti" del Cammino, quando vi vantano le "vocazioni" del Cammino, tenete sempre presente questa colossale truffa neocatecumenale fatta ai danni dei cristiani, dei cistercensi e altri ordini religiosi, della Chiesa tutta.

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  8. Ho dimenticato prima i complimenti per l'accurata ricerca, davvero impressionante!

    Ho cercato un poco questi momenti del video e con molta difficoltà credo di aver capito che la badessa (allora ancora lo era) mostri il vecchio edificio per far vedere lo stato in cui lo aveva trovato al suo arrivo. Mi par che parli anche di odore vomitevole. Credo che sia per spiegare la necessità di un nuovo edificio (questo può essere discutibile certo, ma di solito i restauri degli edifici storici hanno costi mostruosi).
    Per la scena nella porcilaia, beh, più che lo sporco (trattasi di porcilaia e questi sono maiali di una razza nordica, abituati a stare sempre all'aperto riducendo così il loro ambiente), mi ha colpito la suorina. Dapprima credevo stesse zitta e in imbarazzo perché non capiva l'olandese, ma non era così, era in uno stato di soggezione totale. A volte i silenzi parlano più di mille parole.

    Io mi chiedo chi concretamente abbia venduto il monastero. Ho trovato "chiesa cattolica" e un elenco storico di proprietari, da cui però non ho cavato nulla.
    Mah!

    Chiedo scusa se invio questo due volte, nel caso cancellate per favore un post, grazie!

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  10. In che mani vanno a finire le vocazioni sorte all'interno del cammino neocatecumenale? Ma anche le vocazioni di cui ultimamente esso si è fatto collettore invitando ai propri incontri vocazionali giovani che non appartengono al Cammino ma, da semplici parrocchiani, frequentano il post cresima organizzato dal Cammino secondo le indicazioni di don Gianvito Sanfilippo!
    Mi ricollego all'articolo che ci rivela il nome di una ragazza siciliana che fa parte di questi conventi 'fake' che si fingono benedettini cistercensi e, ne abbiamo le prove, non lo sono.
    Questa ragazza potrebbe essere una semplice parrocchiana che i genitori fiduciosi hanno iscritto al post cresima parrocchiale, fiduciosi nella cattolicità e nella bontà dell'iniziativa; potrebbe essere stata invitata a una riunione vocazionale organizzata dal Cammino; presa da entusiasmo, essersi alzata.
    I genitori potrebbero essere stati interdetti o contenti per questa vocazione, ma comunque immagino sempre fiduciosi nel discernimento vocazionale, secondo loro offerto dalla parrocchia.
    Ma noi sappiamo che il discernimento vocazionale lo fa il Cammino Neocatecumenale, che indirizza le vocazioni femminili nei monasteri che accettano di integrare la cosiddetta spiritualità neocatecumenale.
    Quindi la scelta della giovane non è stata libera, ma limitata.
    Di questo, la famiglia è stata informata?
    Sta di fatto che, seguendo con fiducia le iniziative della parrocchia, la giovane siciliana viene mandata all'estero, lontana dai suoi, in un monastero che si dice cistercense senza esserlo, benedettino senza esserlo, con una badessa che non lo è e che ha un passato a dir poco inquietante, a dare i voti perpetui non si sa in che congregazione.
    La lontananza, la difficoltà a reperire informazioni, oltre alla convinzione che tutto è perfetto, il monastero è nuovo e confortevole, tutto si presenta bello ed accattivante, le consorelle tutte giovani e sorridenti, fanno il resto.
    E magari fra qualche anno questa ragazza scriverà un libro sulla propria esperienza fallimentare, oppure, peggio ancora, quel monastero sarà una trappola da cui non riesce più ad uscire.
    Se anche un domani quei monasteri venissero denunciati e chiusi, chi sarebbe in grado di risalire al vero responsabile della rovina esistenziale di tante giovani vite, cioè il Cammino Neocatecumenale?
    Ma soprattutto: la responsabilità della parrocchia che si è fatta infiltrare affidando ai neocatecumenali il compito di gestire il post cresima e quindi ha dato loro quella figura istituzionale di 'corso parrocchiale', quanto è grave?

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    1. LA ragazza siciliana proviene da una famiglia neocatecumenale doc. Tutto torna.

      https://carlomafera.wordpress.com/2019/12/19/noemi-nata-dal-cammino-neocatecumenale-ora-e-suor-maria-anastasia-e-con-la-preghiera-sostiene-nella-vita-contemplativa-la-chiesa-e-il-mondo/

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    2. Al di là del fatto che pure la famiglia neocatecumenale doc avrebbe il diritto di sapere che la figlia sta in un convento riconosciuto come tale e dalla spiritualità non furtiva o posticcia, il mio era un caso ipotetico: noi sappiamo che i neocatecumenali coinvolgono nei loro incontro vocazionali anche i ragazzi che frequentano il post cresima del Cammino e quindi non necessariamente appartenenti ad esso.
      Quindi in quel convento potrebbe trovarsi una ragazza di famiglia non coinvolta nel Cammino e attratta dalla proposta parrocchiale, senza alcuna idea della sua matrice neocatecumenale.
      In quel caso, la responsabilità della parrocchia è gravissima, a mio parere.

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  11. @Valentina 13:02
    "la responsabilità della parrocchia è gravissima, a mio parere."
    -----
    Certo, perché tu parli da madre, parli con la giusta apprensione di una madre , con un cuore di mamma .. ma alla parrocchia che importa? Mica è "mamma" la parrocchia, ha a cuore solo i propri interessi, il proprio buon nome, il proprio prestigio .. e una "parrocchiana" che "va nelle suore" dà molto lustro alla parrocchia. L'apparenza, i numeri contano .. del vero destino delle ragazze, di "come stanno" laggiù, come hanno passato questi anni, come sono cambiate, se le notizie che danno di sé siano libere e veritiere .. a chi può importare? Solo a una madre appunto, e che sia una madre non troppo plagiata dal CN.

    A volte si sta meglio, si soffre meno a restare nell'ignoranza, a credere a notizie dall'aspetto rassicurante e anche bello, come quelle uscite nel 2018 dal giornale locale segnalato da @aleCT:

    dice che la ragazza il
    "13 novembre scorso ha pronunciato i voti perpetui nell’ordine delle Benedettine Cistercensi."
    -------
    Visto che la notizia è errata, poiché l'Ordine non è Cistercense e neanche Benedettino (quel giornale non ha evidentemente fatto neanche la minima parte delle indagini fatte da Libera) ..

    che tipo di Clero è quello al cui cospetto sono stati pronunciati questi voti?
    Lo chiedo perché non lo so .. possono le "suore" fare tutto "da sole" senza rappresentanti della Chiesa?

    Non penso, poiché sul sito della Congregazione per la vita consacrata trovo scritto:

    "Lo stato religioso è uno stato pubblico e completo di vita consacrata. In esso ai precetti comuni per tutti i fedeli si aggiungono i tre consigli evangelici, detti generali, di castità, povertà, obbedienza, resi obbligatori per mezzo dei voti perpetui o anche temporanei da rinnovarsi alla scadenza (can. 607 § 2), ma sempre pubblici, cioè accettati come tali dalla Chiesa (can. 1192 § 1)."
    --------
    Accettati dalla Chiesa..
    Uhm .. quindi ..
    qual è il referente ultimo che può garantire la validità delle "ordinazioni" effettuate nel monastero delle Hermanas de Claraval in Perù?

    (Visto che l'Ordine Cistercense le ha "dis-ordinate" ? )

    Lo stesso che a parole (davvero bello quel discorso .. ) ringrazia le "fiaccole contemplative che sostengono i membri più deboli della Chiesa" e di fatto permette l'esistenza e il fai-da te di questi ambienti lager dove proprio le più deboli (dal punto di vista umano non da quello della fede, nel quale forse le suore anziane sono più forti delle giovani) vengono irrise, maltrattate e addirittura fatte morire?

    Prevengo, chi volesse dire che quello della suora morta è 1 caso isolato, che è già una di troppo ..
    La vita di 1 suora ha meno valore della vita di molte suore? La vita di 1 anziana ha meno valore della vita di 1 giovane? La vita di 1 affetta da demenza senile è meno importante della vita di 1 giovane sorridente davanti al fotografo?
    Sì risponde il "mondo", sì risponde la finta badessa Theresa, sì risponde Kiko, sì risponde la famiglia NC doc.

    No, dice il Signore Gesù.
    Egli lo ha "detto" coi fatti.

    E oggigiorno, la Chiesa che dice NEI FATTI?
    Dov'è la Chiesa "mamma" che esprime, verso i suoi stessi membri , i quali, per primi, dovrebbe avere a cuore, le stesse preoccupazioni di Valentina?
    Con la differenza che Valentina non ci potrebbe fare niente se sua figlia entrasse in 1 FINTO ordine, ingannata da FINTI consiglieri spirituali.. l' Altra SÌ !

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  14. Theresa Brenninkmeijer cacciata dall'ordine, don Pezzi uscito dall'ordine, Carmen Hernandez fuggita dalla congregazione, Kiko non ne ha avuto bisogno perché ha cominciato subito come "capo". Un capo che, forse non a caso, è rimasto celibe. Anzi, è rimasto uno zitello, incapace di formare una famiglia.
    Persone che sembrano non saper stare con gli altri, non sapersi adattare nella società. Sembrano tutti alienati, come molti del Cammino.

    Essere se stessi inmezzo agli altri non fa per loro. Non accettano di essere se stessi, cosi come non accettano gli altri. Anche come Cammino: non accettano il ruolo che gli ha dato la Chiesa e non accettano la Chiesa così com'è, con le sue parrocchie con i suoi riti... e non accettano che i cristiani della domenica possano essere considerati semplicemente CRISTIANI. E allora aggiungono: "della domenica".

    Persone, credo, fondamentalmente piene di problemi che, però, si ostinano a non risolvere.
    E allora si sono fatti la loro società, la loro setta.

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  15. Posso confermare: da lunedì prossimo da noi ripartono le catechesi. Non si ferma nulla!

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    1. È la versione neocatecumenale del Security theater (un concetto talmente noto da meritare una dettagliata pagina di wikipedia): gli addetti alla "sicurezza" inscenano tutta una serie di misure tecniche di "sicurezza" che sono soltanto teatralità: non migliorano la sicurezza vera, ma danno a vedere che qualcosa è stato fatto. (Un esempio di security theater è nei recenti obblighi di mascherine anche all'aperto, con un esimio membro del Comitato Tecnico Scientifico che ha detto testualmente al Corriere: «Non importa se scientificamente ha senso oppure no, è un segnale di attenzione per noi stessi e per la comunità». Cioè l'obbligo serve anzitutto a mantenere alta l'ansia).

      Con questa stessa mentalità ipocrita ripartono le cosiddette "catechesi" del Cammino... bisogna far vedere ai kikos che qualcosa si muove! Il teatro delle "catechesi", che serve per dare a vedere ai kikos che qualcosa si fa, col sottinteso che "sicuramente", da qualche parte - non si sa dove, ma Ufficialmente Ci Sarà, ve lo garantiscono i capicosca della setta - saranno riusciti ad adescare nuovi adepti per tamponare i continui abbandoni. Poverini, come li capisco: temono una sorta di sindrome Kessler con i fratelli delle comunità che dicono a sé stessi "e che sono io l'unico cretino che ancora paga la Decima?"

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    2. da Wikipedia:

      Il teatro di sicurezza in genere comporta la limitazione o la modifica di aspetti del comportamento delle persone o dell'ambiente circostante in modi molto visibili e altamente specifici, [2] che potrebbero comportare potenziali restrizioni della libertà personale e della privacy
      ------
      Infatti è esattamente quello che succede per chi continua a seguire le "catechesi" del CN, si troverà, una sera degli incontri, con la sala riarredata con i "segni" (una volta il leggio, il coprileggio, il vaso dei fiori, un'altra volta un tavolone con la tovaglia bianca, i fiori e strane candele ..), successivamente, gli verrà chiesto di comportarsi in un certo modo (sedersi in cerchio, rispondere a delle domande, fare 1 questionario a gruppi, partecipare a uno strano ritiro spirituale in 1 albergo ..)
      Se poi uno dice SÌ ad "entrare in comunità" .. ahaha .. col tempo ne vedrà proprio delle belle circa la restrizione della libertà personale e della privacy ..
      altro che mascherine e dittatura sanitaria!

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    3. L'importante è che qualcuno continua a credere che il CN è "il nuovo che avanza".
      Anche se di fatto è inchiodato sul posto.
      Mi domando sempre se ci credono davvero a quello che scrivono o se semplicemente devono farlo da "contratto".
      Tre parole per descrivere il CN parafrasando un noto personaggio storico :

      Credere,Obbedire,Pagare la Decima.

      LUCA

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    4. @Tripudio
      Leggero OT che voglio chiudere subito.

      In quanto studentessa in medicina non posso accettare il ragionamento del "provvedimento che fa salire l'ansia". 1) perchè io ansia non ne vedo affatto. L'unica persona che ho incontrato e che aveva oggettivamente bisogno di un aiuto di tipo psicologico era una tipa alla Motorizzazione (edificio pubblico) che si rifiutava di mettere la mascherina perchè "la avvelenava" e alla vista del termometro ad infrarossi (che usi per i neonati) ha sbottato: "non mi spari nulla in testa"

      2)La mascherina all'aperto serve in situazioni di assembramento (basta entrare in qls ztl e vedere quanta gente ci può essere) non certo quando sei da solo.

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    5. OT
      @aleCT
      anch'io vorrei chiudere subito, perché l'argomento accennato è vastissimo, non si può certo liquidare in poche battute (e a tal proposito vorrei invitare le persone ad informarsi anche su siti dedicati all'informazione alternativi al mainstream ) ma voglio risponderti perché è un argomento che ci tocca tutti da vicino, nella vita privata e lavorativa e quello che vedo io è invece molto allarmismo, spesso ingiustificato.
      Non ho conoscenze mediche, ma sono in grado di ascoltare due pareri diversi di due medici diversi e metterli a confronto, scegliendo a chi accordare fiducia con il metodo del buon senso e del confronto coi fatti. Riguardo all'allarmismo (che penso sia lo stesso che intendeva @byTripudio dicendo "ansia") mi pare più di buon senso il parere di quel medico che lo considera un modo negativo di affrontare la situazione, quando invece sarebbero molto più d'aiuto le seguenti cose:
      precisare che tampone positivo non significa necessariamente contagioso o malato ;
      parlare della sperimentazione delle cure (che tu sai che ci sono .. plasma, idrossiclorochina);
      comunicare il numero di tamponi positivi (se proprio la politica vuole che sia comunicato) in modo esatto matematicamente parlando, perché tale numero, non indicizzato, cioè non rapportato alla popolazione totale esaminata NON ha scientificamente senso, solo una percentuale può aiutare a farsi 1 idea, non sparare dei numeri!
      Sparare dei numeri è uno dei modi in cui si crea allarmismo.
      Ma sopra ogni cosa e non c'è bisogno di essere medici per riuscire a vederlo, c'è il fatto che questo allarmismo o ansia che si voglia chiamare, viene creato e alimentato non certo dai medici direttamente o almeno non da tutti (quelli con cui sono a contatto io cercano -veramente bravi anche dal punto di vista umano- di rassicurare non di allarmare) ma dalla informazione dei grandi Media di massa.
      Insomma, per concludere, non è sull'aspetto medico che invito a riflettere ma su quello politico.

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  16. Vedo in stazione gli sgorbi dei vandali graffitari sui muri. Si capisce che non solo sono vandali, ma hanno anche problemi di ordine psicologico. Sporcano con odio tutto ciò che è pulito. Fanno disegni insulsi, quando va bene. Ripetono la loro firma ogni venti centimetri, ehi, guarda, sono diventato un artista di strada! E sporcano di nuovo. Non sono contenti finché non hanno vandalizzato ogni area pulita. Mi è venuto in mente Kiko e il suo peculiare "font" con quei caratteri brutti, ma proprio brutti. Lettere che cambiano dimensioni e maiuscole senza motivo (SCRu+aTIO). Sembrano delle sciabolate di uno psicotico in grave crisi di nervi (la lettera M sembra uscita dalle pugnalate del film Shining, ma anche la K non scherza). Poi quelle lettere attaccate sul gambo, come un annoiato bambino di sei anni. Kiko veramente ha problemi psicologici. Ma problemi seri. È facile capirlo. Ma ostinarsi a seguire un pazzo? Pendere dalle sue labbra?

    Come in quel vecchio film osceno e fastidioso, Fight Club. Degli sbandati alla sequela di uno psicopatico. Forse avevano solo bisogno di una guida e di un po' di compagnia. Diventano come dei robot al suo servizio. Ne imitano ogni tic. Sanno distinguere le fasi dello psicotico e gli ubbidiscono ciecamente solo quando è veramente psicotico. Non si fanno domande. Hanno gettato via la ragione. Sono tutti uguali, tutti nello stesso tipo di sporcizia. A me quel film mi diede l'impressione che se narrasse fatti veri, non sarebbero dovuti alla stupidità o all'ingenuità. Può solo essere qualcosa del livello spirituale. Come una droga dell'anima. Come una possessione diabolica. Più sai che quella droga è velenosa e più vuoi assumerne. Non può essere stupidità. Nemmeno ingenuità. Sai che ti fa male ma inventi qualsiasi scusa per continuare a iniettartela. Ti dimostrano che ti fa male e tu scateni tutto il tuo capriccio per difendere il tuo diritto a drogarti. Capriccio, capriccio, capriccio, peggio di una bestia. Diventi capace di mentire a te stesso. Ti senti bene solo con dei decerebrati come te. Che hanno perso ogni dignità come te. Che ubbidiscono ciecamente come te. Coi quali non hai un rapporto umano. Anzi, in ogni momento potrebbero distruggerti, se trovano che ciò è utile agli scopi della setta e alla comodità dello psicopatico e dei suoi più fidi collaboratori. Neocatecumenal Club.

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