lunedì 1 febbraio 2021

Termine del Cammino

Prima di emettere un ulteriore giudizio relativo al Cammino Neocatecumenale, anticipo fin dall’inizio la conclusione del presente intervento, è cioè che a quella ‘esperienza’, chiamiamola così per ora, va posto termine, al più presto.

Se la qualifica del Cammino, e cioè il suo essere o voler essere ‘neocatecumenale’, poteva inserirsi nella linea dei dettami del Concilio Vaticano II, che richiama alla riscoperta e valorizzazione delle radici cristiane, la Fede del nostro Battesimo, e addirittura nella spiritualità del Santo Luigi Maria Grignion de Montfort, che ci insegna a vivere la Grazia e le Promesse del Battesimo, innestandolo nella Consacrazione a Maria Santissima, Vergine Madre di Dio, invece la semantica del termine e la stessa realtà vissuta sono state stravolte da quello che costituisce un approdo sistematico e calcolato nella Celebrazione Eucaristica, avulsa dal Suo profondo significato misterico ed ecclesiale, bensì ridotta a strumentale ‘metodo di aggregazione’!

Per cui la Messa dei Camminanti è stata ‘abbellita’ di fiori, canti, balli, mosse, moine, salti e battimani, atteggiamenti esteriori comandati a bacchetta ed eseguiti pedissequamente sempre e dovunque, ma divelta dalla Sua centralità essenziale nella attuazione e attualizzazione del Sacrificio di Gesù Cristo, della Redenzione nella Sua Croce, tanto evidente quanto esplicita è la trascuranza nella Ideologia di Kiko della Teologia sacrificale del Mistero Eucaristico, se non la sua negazione, consegnata nelle famigerate catechesi del Cammino e avallata dagli interventi impropri della signora Carmen, cosicché gli adepti non sono educati alla Adorazione Eucaristica e fanno la Comunione comodamente seduti!

Scrivevo in un precedente articolo come mi sia parso sorprendente, anzi proprio strabiliante che la Santa Sede abbia permesso che si svolga un Rito, quella della Messa Neocatecumenale, che io definisco ironicamente ‘Liturgia Kikiana’, fuori da ogni Tradizione Ecclesiastica e senza garanzia di una continuità storica con qualsivoglia Comunità Cristiana, ma bellamente inventato da un laico qualsiasi, che è riuscito a imporlo nella Chiesa Cattolica, e il quale è riuscito a stornare dalla unica Comunità Ecclesiale e dal Giorno del Signore le innumerevoli Comunità del ‘Sabato sera’.

Questo ‘Movimento’, che ha trascinato con sé tanta contraddizione e la sofferenza di molte persone, non può più continuare e deve secondo me semplicemente finire. Naturalmente ciò è di pertinenza della stessa Santa Sede e dipenderà dalla decisione, che penso sarà presa da un nuovo Sommo Pontefice: Papa Francesco mi pare incerto e ambiguo nei confronti del Cammino Neocatecumenale; Benedetto XVI ha trattato di definirne giuridicamente la posizione, ma Kiko e compagnia hanno continuato a fare come hanno sempre fatto; San Giovanni Paolo II è innegabile che abbia dato fiducia al Cammino, senza però conoscerlo a fondo e certamente non prevedendo, oltre l’apparenza e qualche dichiarato frutto, quale le Vocazioni Sacerdotali, il disastro ormai chiaro e dirompente!.

Un segno interessante della vacuità del Cammino Neocatecumenale è che in più di cinquant’anni della sua accidentata e problematica cronaca, non abbia dato risultati di Santità personale fra i suoi membri. C’è da dire e ricordare che quanti sono entrati a farne parte erano reclutati fra tante brave persone, le quali già partecipavano alla Santa Messa domenicale, e le quali sono state strappate dalle loro Parrocchie, usate e abusate queste proprie da chi chiedeva la loro ospitalità e disponibilità per poi screditarle! Il tentativo maldestro e assurdo di far passare nella Chiesa Cattolica la ‘canonizzazione’ della ‘povera’ signora Carmen, avvenuta già al proprio interno associativo, è soltanto umiliante, imbarazzante, e privo di ogni futuro.

Affido al Signore e alla Vergine Santissima Maria la preghiera per la fine del Cammino Neocatecumenale, non per augurare il male a nessuno, ma solo per il bene della Nostra Santa Chiesa Cattolica e di tutti i Suoi Fedeli!

don Felice Prosperi

90 commenti:

  1. Come sempre, raccomandiamo ai lettori di fare attenzione al fintotontismo neocatecumenale.
    Quando fanno i finti tonti, infatti, i kikos si stanno illudendo che mentire e ingannare non sarebbe peccato, e perciò vi stanno mentendo e ingannando, nel nome di Kiko loro signore.

    Ricordiamo in particolare che l'espressione «non giudicate, e non sarete giudicati» vale solo per il "giudizio temerario", quello che non solo è campato in aria ma è anche inteso a danneggiare il prossimo. Se dici che la droga fa male, se dici che i drogati stanno rovinando la loro vita, non è un giudizio temerario nemmeno se sei incapace di capire e spiegare i problemi della droga. Il fatto che i drogati si offendano nel sentirti parlare così non significa che stai sbagliando o li stai danneggiando. Nostro Signore, comunque, non ebbe alcuno scrupolo a parlare in modo offensivo ma veritiero, anzi, insultando esplicitamente i farisei («razza di vipere! ipocriti! voi avete per padre il diavolo!...») e quegli insulti sono Parola di Dio, sono stati la loro più grande possibilità di salvezza eterna.

    Il tranello neocatecumenale del «tu giudichi!» serve infatti a tappare preventivamente la bocca a chiunque non lodi l'idolo Kiko. Eppure la nostra vita è zeppa di giudizi - in senso di valutazioni, in senso di distinguere nettamente fra il bene e il male, come quando giudichi la possibilità e la sicurezza di un sorpasso in autostrada, come quando giudichi l'affidabilità e la puntualità di un cliente o fornitore, come quando giudichi il valore di ciò che il tuo interlocutore ti sta dicendo magari in buona fede...

    Per cui diamo il benvenuto alla fila di pasqualoni, somari certificati dalla ASL come asini, che invece di leggere l'intervento di don Felice si fermeranno alla prima riga, all'espressione «emettere un giudizio sul Cammino», e andranno automaticamente su tutte le furie.
    Come sempre, raccomandiamo ai lettori di fare attenzione al fintotontismo neocatecumenale.
    Quando fanno i finti tonti, infatti, i kikos si stanno illudendo che mentire e ingannare non sarebbe peccato, e perciò vi stanno mentendo e ingannando, nel nome di Kiko loro signore.

    Ricordiamo in particolare che l'espressione «non giudicate, e non sarete giudicati» vale solo per il "giudizio temerario", quello che non solo è campato in aria ma è anche inteso a danneggiare il prossimo. Se dici che la droga fa male, se dici che i drogati stanno rovinando la loro vita, non è un giudizio temerario nemmeno se sei incapace di capire e spiegare i problemi della droga. Il fatto che i drogati si offendano nel sentirti parlare così non significa che stai sbagliando o li stai danneggiando. Nostro Signore, comunque, non ebbe alcuno scrupolo a parlare in modo offensivo ma veritiero, anzi, insultando esplicitamente i farisei («razza di vipere! ipocriti! voi avete per padre il diavolo!...») e quegli insulti sono Parola di Dio, sono stati la loro più grande possibilità di salvezza eterna.

    Il tranello neocatecumenale del «tu giudichi!» serve infatti a tappare preventivamente la bocca a chiunque non lodi l'idolo Kiko. Eppure la nostra vita è zeppa di giudizi - in senso di valutazioni, in senso di distinguere nettamente fra il bene e il male, come quando giudichi la possibilità e la sicurezza di un sorpasso in autostrada, come quando giudichi l'affidabilità e la puntualità di un cliente o fornitore, come quando giudichi il valore di ciò che il tuo interlocutore ti sta dicendo magari in buona fede...

    Per cui diamo il benvenuto alla fila di pasqualoni, somari certificati dalla ASL come asini, che invece di leggere l'intervento di don Felice si fermeranno alla prima riga, all'espressione «emettere un giudizio sul Cammino», e andranno automaticamente su tutte le furie.

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    1. Attenzione anche alla terminologia. I frutti di santità sono tali se riguardano tutta la Chiesa, non sono una medaglia da mettersi al petto per sentirsi superiori agli altri o per vantare il proprio club come più "produttivo" o più "importante".

      Quando in un gruppo cattolico viene riconosciuta una figura di santità, quelli del gruppo ringraziano il Signore per essersi degnato di suscitarla per la loro salvezza; non vanno mica suonando le trombe (e le chitarrelle e i tamburelli) per proclamarsi più importanti degli altri gruppi.

      Il Cammino non produce veri frutti di santità perché la santità non nasce dalle eresie e dalle dissacrazioni liturgiche, non nasce dalla superbia di essere più cristiani dei "cristiani della domenica", non nasce dall'impegnarsi a sembrare "adulti nella fede", eccetera. Non importa quali siano i modi geniali con cui aggiungi sporcizia: non esiste un trucco (o "itinerario") per cui aggiungendo sporcizia risulterà alla fine tutto pulito.

      I capicosca della setta neocatecumenale si sono sforzati di fabbricarsi figure di santità in modo da darne il merito al Cammino e poter vantare con superbia la presunta "bontà" dell'invenzione eretica dei due laici eretici spagnoli. Per promuovere un inganno (il Cammino) adoperano la menzogna (cercando di fabbricare santità e miracoli).

      Il Cammino non porta alla santità ma alla perdizione. Il caso migliore è proprio quello in cui vien fatto male il Cammino, cioè quando il buon cuore dei singoli non viene ostacolato, e quando (caso raro!) i cosiddetti "catechisti" anziché imporre il kikismo-carmenismo promuovono il bene spirituale dei singoli (state pur certi che tali "catechisti" sono già usciti dal Cammino, o ne sono stati espulsi, perché il Cammino odia il bene spirituale dei singoli, perché è una cosa che non porta soldi in cassa). La salvezza è un fatto personale fra te e il Signore: il giorno del giudizio non ti verrà chiesto se "pagavi la Decima" o se "ubbidivi ai catechisti" - al contrario, quelli saranno i capi di imputazione, nella misura in cui avevi volontariamente e coscientemente contribuito all'eresia sprecando parte delle tue preziose risorse in una setta che ti rifilava solo eresie, ubbidendo a dei laici che davanti a Dio non avevano alcun diritto di comandare sulla tua vita materiale e spirituale (e che verranno puniti cento, mille volte più severamente perché hanno contribuito materialmente a portare anime sulla cattiva strada).

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    2. @ Tripudio 09:04

      Mi accodo volentieri al primo commento di Tripudio al post odierno perchè egli spiazza molto opportunamente i soliti Anonimi/Pasqualoni riduttivi e ridotti loro stessi ai minimi termini dal punto di vista intellettivo, come tutti i fanatici camminanti. Vero è che Kiko gliel'ha imposto, ma tutti costoro si sono piegati ben volentieri al giogo: non dovete pensare, il cervello è un idolo... mai i neocatecumeni devono farlo funzionare.

      Dice benissimo Tripudio e lo spiega a dovere. Questa storia del "non giudicare" è insopportabile nella loro ottusa accezione.
      Ogni uomo degno di questo nome deve, piuttosto, saper riconoscere le cose, dar loro un nome, distinguere il male dal bene e, quindi, giudicare (in modo retto, secondo retta coscienza).

      Anche l'Apostolo afferma, parlando ai primi cristiani, e dice "giudicate da voi stessi ciò che è buono" e "rifuggite dal male condannandolo apertamente" ecc. Ma non voglio dilungarmi a fare prediche, lungi da me. Mi viene spontaneo, ma mi fermo qui.

      Per cui il simpatico don Felice, oltretutto piacevolissimo da leggere perchè ha il dono raro della sintesi e della chiarezza (da lui io per prima ho molto da imparare) ci insegna una cosa molto importante, come evidenzia appunto Tripudio.

      Non serve profondersi in sproloqui, la verità si impone da sè. Basta dare i giusti imput, e chi legge trarrà da solo le conclusioni.
      Le stesse che il nostro ammirevole Sacerdote anticipa, senza tanti complimenti, già nel primo capoverso.
      Mi rendo conto che è indigeribile, ma lo diceva anche la canzone di Caterina Caselli "LA VERITA' FA MALE... LO SO"...

      Dopo essersi arrogato il diritto di giudicare, che noi stessi rivendichiamo a gran voce, prima ancora di iniziare a esporre i suoi solidi argomenti (sui quali presto ritornerò in prossimi commenti)ci dà la sua, che da tempo ormai è anche la nostra, conclusione:

      NEL CAMMINO NEOCATECUMENALE NON C'E' NULLA DA SALVARE.

      Pax

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    3. Scusate, ho omesso un pronome importante:

      "LA VERITA' TI FA MALE... LO SO".

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  2. Ringrazio don Felice per il suo contributo.
    Scrive all'inizio che, dal solo nome del Cammino neocatecumenale, si sarebbe potuto pensare che in esso si fosse intenzionati, con l'impulso dato dal Concilio Vaticano II, a riscoprire "la Fede del nostro Battesimo, e addirittura nella spiritualità del Santo Luigi Maria Grignion de Montfort, che ci insegna a vivere la Grazia e le Promesse del Battesimo, innestandolo nella Consacrazione a Maria Santissima, Vergine Madre di Dio."
    Dal momento che sono stata in Cammino proprio nel suo primo decennio di diffusione in Italia, posso affermare che esso era permeato da uno spirito assolutamente non mariano (come anche ora, nonostante le proteste e gli artifizi).
    Era vietato financo parlare della Vergine, i rosari erano una pratica risibile e da vecchiette, tutti i Santi del Cielo cattolico erano considerati parte della superstizione in cui la Chiesa era caduta da Costantino in poi.
    Tutta la riscoperta della Madonna (considerate che mai gli sfuggiva di bocca questo termine onorifico, al massimo, quando proprio ne dovevano parlare, di solito come esempio di obbedienza ai catechisti e di silenzio, la chiamavano Maria) è stata storicamente legata alla necessità di convincere san Giovanni Paolo II della loro cattolicità.
    Carmen addirittura si sostituì con blasfemia alla Madonna nella presunta locuzione avuta in Israele.
    E naturalmente la Sua altissima figura è stata strumentalizzata per giustificare l'esistenza stessa del Cammino, come se fosse stato da Lei ispirato, come pure frutto di invenzione fu il Suo patrocinio al loro mendace Statuto.
    In conclusione, proprio gli inizi del Cammino, per chi li ha vissuti, testimoniano la sua ispirazione anti-mariana ed anti-cattolica, che ancora oggi ne costituisce il nucleo, malamente travisato da mille orpelli.

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  3. il CAmmino è APPROVATO DALLA CHIESA....indi....FATEVI I CAZZI VOSTRI!

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    1. Attenzione alle astuzie furbesche dei neocatecumenali che si credono volponi.

      Infatti non è vero che "il Cammino è approvato".

      Il Cammino è dotato di uno Statuto che consente solo cose già approvate per tutta la Chiesa. Lo Statuto non rende automagicamente santi i fondatori, i cosiddetti "catechisti", i "fratelli". Al contrario, lo Statuto dà un riconoscimento giuridico ad un'entità già esistente, limitandosi a dare alcune direttive. Lo Statuto non è un certificato automatico di santità.

      Fra queste direttive troviamo, al suo articolo 13 sulla liturgia, che fa sua la lettera del 1° dicembre 2005 con le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI, che proibiscono gli strafalcioni liturgici del Cammino. Siamo nel 2021 e il Cammino ancora disubbidisce sulla liturgia - così come ha sempre ubbidito fin dal primo giorno. Il Cammino disubbidisce al suo stesso Statuto.

      Inoltre, lo Statuto non è stato approvato "dalla Chiesa" ma solo da un "Pontificio Consiglio", cioè da un certo Ryłko, amicone del Cammino a cui l'eretica Carmen Hernández aveva mafiosamente promesso «un futuro immenso».

      In breve: quando un kikos blatera che "il Cammino è approvato", in realtà vuol farvi credere che ogni errore del Cammino sarebbe "approvato", ogni ingiustizia del Cammino sarebbe "approvata". E al demonio - quello vero, non il simpatico portasfortuna del Cammino che ti fa trovare traffico in autostrada quando vai alla convivenza - quel genere di menzogne e inganni è molto gradito.

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    2. Anonimo delle 9:48 ma come sei volgare!
      Aveva ragione Tripudio, come sempre!
      Siete imbestialiti. Ma è un Sacerdote che nel post parla di voi bocciandovi su tutta la linea, Rebel ha solo copiato e offerto alla riflessione anche vostra.
      Prova a darti una calmata, così sei ancora meno credibile del solito.

      Pax

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    3. Peccato che il cammino approvato dalla Chiesa NON ESISTA. E questo perchè neppure voi rispettate il vostro stesso statuto. E non è questione di inadempienza casuale. Lo fate apposta perchè così vi hanno insegnato. E questo dimostra che in realtà a Kiko cercava una approvazione solo per giustificare ogni deiezione che gli esce dalla testa. Però evidentemente qualcuno gli avrà detto che, se fosse stato sincero su determinate cose, l'approvazione non l'avrebbe avuta mai. E INFATTI HANNO RACCONTATO UN CAMMINO CHE NON ESISTE.
      GPII sapeva che il percorso durava 7 anni. PEccato che non sia mai stato così. Se lo è inventato forse, o qualcuno lo ha informato male. E se lo ha fatto lo ha fatto in buonafede o in malafede? Io propenderei più per la seconda ipotesi.

      Detto questo, sappi che nessuna approvazione è definitiva nei secoli dei secoli. Sai nella storia quante realtà ecclesiali sono nate e scomparse? Ma voi vi ritenere una cosa superiore ovviamente, scusa se non me lo ricordo....

      Infine grazie per averci fatto vedere la vostra idea di chiesa: un posto dove OGNUNO SI DEVE FARE I FATTI PROPRi. Tranne i catechisti ovviamente. Quelli devono sapere pure quante volte andate in bagno.

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    4. per l'Anonimo Rapido delle 9:48,
      ma, più che altro, per chi ha a che fare in comunità con dei fanatici urlanti come lui:

      i cosiddetti nostri ce li stiamo per l'appunto facendo, considerato che:

      1) il Cammino ha SCIPPATO una specie di approvazione ad experimentum, travestendola, nel tempo, da certificato di santificazione permanente, che conferirebbe al Cammino stesso (e non per validità d'argomenti ma in grazia di propaganda martellante ad opera di araldi strombettanti come te) immunità ed impunità, per ogni comportamento ed aspetto del Cammino, sia manifesto che occulto.
      Ed in virtù di quello scippo, dovremmo credere ed aderire al falso? Dovremmo permettere al Cammino di continuare ad incancrenire la Chiesa Cattolica? Non ne abbiamo la minima intenzione.

      2) Col suddetto Cammino, abbiamo tutti un conto aperto, in virtù del quale rimproveriamo e giudichiamo il Cammino e ci auspichiamo che arrivi presto per esso una sonora, proporzionata (cioè: grassa e grossa), pubblica punizione. E che arrivi anche una cospicua riparazione, innanzitutto morale, per i tanti che sono stati danneggiati direttamente e collateralmente.
      Qui si parla di GIUSTIZIA, termine a voi sconosciuto per programma ideologico.

      A.Non.

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    5. Uuuuhhhh Uuuuuhhhh l'Anonimo delle 09:48!!! Prima di tutto QUALIFICATI, 'Anonimo'.
      Sappi che qui scrivono persone che con il 'Cammino' HANNO AVUTO A CHE FARE, quindi (a differenza tua), hanno APERTO GLI OCCHI rendendosi conto di buttare via tempo, energie, e... soldi!!!
      Anche relazioni umane, il lavoro spesso (a proposito, cosa ne pensi di 'San Giuseppe lavoratore'?!?).
      Immagino che tu sia più facilmente di quelli che le 'decime', le PRENDONO piuttosto che darle... che 'vendono le indulgenze'... oppure le 'compri'?

      CIAOOOOO 💸💸💸🎸🎸🎸💰💰💰

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    6. Condivido, anche io sono uscita dal cammino e sto risparmiando soldi,usando il mio tempo e le mie energie in modo migliore, recitando il rosario,frequentando giornalmente la messa è comunicandomi,senza angoscia e stress che mi dava il cammino

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    7. Hai ragione bisogna vivere una fede serena 🙏

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  4. Ottimo articolo!

    Personalmente sono un "garantista" e tendo sempre a prendere in considerazione l'ipotesi più favorevole, ma proprio questa mia attidine mi ha aiutato a convincermi sempre di più che il Cammino può rappresentare un pericolo molto grave per le anime e per inoculare all'interno della comunità dei credenti dei "virus" letali.

    Quando leggo parole come quelle scritte dall'anonimo delle 11 e 28 di ieri, per cui il Cammino Neocatecumenale era già presente nella Chiesa primitiva, e perciò non è fondato da Kiko e Carmen, mi rendo conto che quelle parole non sono le sue, ma sono quelle di Kiko e Carmen che si tramandano all'interno del popolo dei camminanti, e ho un'ulteriore conferma che quello che dice don Felice Prosperi, e cioè che il Cammino va fermato, dovrebbe essere preso in seria considerazione dalla Santa Sede.

    Questa mistificazione sul fondatore del Cammino, che in ultima analisi sembra essere attribuita allo stesso Gesù, è indice di un alto grado di pericolosità e di perversità.
    Infatti, se il Cammino fosse stato riconosciuto esistere da 2000 anni lo statuto approvato dovrebbe riportarlo, in quanto sarebbe una connotazione FONDAMENTALE sulla natura del Cammino.

    Per cui, quest'aspetto di ciò che il Cammino pensa di se stesso, è stato NASCOSTO alla Chiesa e perciò, stando così le cose, lo Statuto non coincide con la vera natura (nascosta) del Cammino, che consiste in una pretesa di essere la Chiesa delle origini (di stampo giudaico cristiana). Perciò il Cammino NON è approvato.

    Di fatto lo Statuto approvato è quello tipico di un'associazione privata di fedeli.
    Dal sito Wikipedia (sotto la voce Associazioni e movimenti cattolici) risulta chiaro cosa è un'associane di questo tipo e si nomina esplicitamente il Cammino come un'associazione di questo tip, inserendolo nela tipologia "Fondazioni autonome di beni spirituali".
    E' perciò una FONDAZIONE nell'ambito di un'associazione privata di fedeli.

    Così lo riconosce la Chiesa e così è.
    I camminanti si mettano il cuore in pace. E se sono in buona fede traggano de debite conclusioni.

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    1. Grazie per questa analisi, molto limpida.
      Il Cammino è riuscito a definirsi una fondazione di beni spirituali, considerando fra questi appunto il catecumenato.
      Ma può una fondazione umana privatizzare un bene spirituale? Se domani nasce una fondazione con, come bene suo proprio e distintivo, la devozione al Sacro Cuore di Gesù, può forse considerarlo sua formula o sua proprietà fin dal suo sorgere?
      Ma anche il catecumenato riproposto ai battezzati fosse un'invenzione di Kiko Argüello e Carmen Hernandez (e sappiamo che non è così: nel post concilio furono molti i gruppi spontanei 'catecumenali'), in quanto "bene spirituale" non potrebbe mai appropriarsene, né loro né i loro seguaci, ma solo farne tesoro e cercare di non sconciarlo.
      Il commentatore neocatecumenale esprime qui ciò che gli è stato insegnato dai propri catechisti e, forte del loro mantra 'Siamo approvati' crede che sia stata approvata la loro eresia fondante, quella di incarnare la autentica Chiesa di Cristo: come tutte le chiese e chiesuole protestanti hanno sempre dichiarato d'essere, riallacciandosi ad una visione mitica delle origini.

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  5. Conosco persone che fanno Catechismo che non sanno nulla, una ignoranza. abissale. Questi sono i frutti della parrocchia, cristiani che non sanno nulla, ignoranti e questo è il modello di parrocchia che vogliono alcuni preti.

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    1. Attenzione a sofismi e astuzie verbali neocatecumenali. Facciamo un ripassino di logica elementare.

      Situazione normale: «conosco un neocatecumenale che non si inginocchia mai davanti al Santissimo».
      È credibile? Certamente. Infatti nella spiritualità neocatecumenale il Santissimo Sacramento avrebbe dovuto «farsi pietra, che non va a male», come proclamò l'eretica Carmen Hernández. Pertanto è statisticamente molto plausibile che un neocat non si inginocchi davanti al Santissimo (specialmente se il neocat è convinto che nessun essere umano lo vede). Ci meraviglieremmo del contrario. Se un kikos si inginocchia davanti al Santissimo, quelli della sua stessa setta lo chiameranno "religioso naturale", ne disprezzeranno il gesto, faranno di tutto per non imitarlo. L'eccezione è costituita dal kikos che si inginocchia.
      Dunque tale affermazione va catalogata come "testimonianza".

      Notiamo invece l'asineria nel commento delle 10:19 del solito somaro neocatecumenale: «conosco persone che fanno Catechismo e non sanno nulla».
      È credibile? Certamente, poiché gli ignoranti stanno dovunque. È un'affermazione onesta? No, perché nessun parroco - nemmeno il più lercio - ha come obiettivo quello di proteggere l'ignoranza.

      Inoltre, se Tizio ruba e Caio è un ladro, li chiamiamo entrambi mariuoli. Il fatto che Caio ruba non cambia il fatto che anche Tizio ruba. Pertanto il pessimo valore del Cammino resta pessimo anche di fronte al fatto che in tante parrocchie ci sia crisi.

      Come sempre, più l'asino raglia, e più diamo ragioni e dimostrazioni che il Cammino viene dal demonio. Venga ringraziato dunque l'asino, continui pure a ragliare, che dall'alto della sua asineria non si accorge che sta facendo un danno gravissimo al CamminAttenzione a sofismi e astuzie verbali neocatecumenali. Facciamo un ripassino di logica elementare.

      Situazione normale: «conosco un neocatecumenale che non si inginocchia mai davanti al Santissimo».
      È credibile? Certamente. Infatti nella spiritualità neocatecumenale il Santissimo Sacramento avrebbe dovuto «farsi pietra, che non va a male», come proclamò l'eretica Carmen Hernández. Pertanto è statisticamente molto plausibile che un neocat non si inginocchi davanti al Santissimo (specialmente se il neocat è convinto che nessun essere umano lo vede). Ci meraviglieremmo del contrario. Se un kikos si inginocchia davanti al Santissimo, quelli della sua stessa setta lo chiameranno "religioso naturale", ne disprezzeranno il gesto, faranno di tutto per non imitarlo. L'eccezione è costituita dal kikos che si inginocchia.
      Dunque tale affermazione va catalogata come "testimonianza".

      Notiamo invece l'asineria del solito somaro: «conosco persone che fanno Catechismo e non sanno nulla».
      È credibile? Certamente, poiché gli ignoranti stanno dovunque. È un'affermazione onesta? No, perché nessun parroco - nemmeno il più lercio - ha come obiettivo quello di proteggere l'ignoranza.

      Inoltre, se Tizio ruba e Caio è un ladro, li chiamiamo entrambi mariuoli. Il fatto che Caio ruba non cambia il fatto che anche Tizio ruba. Pertanto il pessimo valore del Cammino resta pessimo anche di fronte al fatto che in tante parrocchie ci sia crisi.

      Come sempre, più l'asino raglia, e più diamo ragioni e dimostrazioni che il Cammino viene dal demonio. Venga ringraziato dunque l'asino, continui pure a ragliare, che dall'alto della sua asineria non si accorge che sta facendo un danno gravissimo al Cammino.

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    2. Io invece conosco fondatori (pardon "iniziatori") che insegnano pubblicamente che

      1)i peccati mortali non abbisognano di confessione
      2)se pecchi non hai colpa
      3)se qlc ti fa un torto o di violenta l'anima sei tu che gli devi chiedere perdono
      4)l'eucarestia non è fatta per essere adorata...o meglio la si adora quando lo dice lui e per i motivi che dice lui...

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    3. MAMMA MIA!!!
      Punto 3)se qlc ti fa un torto o di violenta l'anima sei tu che gli devi chiedere perdono

      Testuali parole del tipo che ho frequentato per tre mesi: 'DÁAAIII... VIOLÈNTATI'!!! (riferito ad autoobbligarmi a fare delle cose che io non volevo, perché non erano rispettose nei miei confronti).

      EMBLEMATICO. Sono rimasta scioccata (era l'ennesimo dei particolari che 'non quadravano' e dopo pochi giorni... ECCOMI NEL BLOG!).
      Qui ho trovato in poco tempo tutte le risposte per inquadrare la situazione... 🤷‍♀️...

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    4. @anonimo
      E' vero che a per l'insegnamento del Catechismo nelle parrocchie vengono coinvolte delle parrocchiane con vari livelli di conoscenza di teologia, ma non sempre sono delle persone non istruite; una mia cara amica è laureata in Scienze Religiose, insegna religione nelle scuole e fa anche la catechista, e tra l'altro ha avuto anche lei un'esperienza negativa con il Cammino e proprio perchè ha studiato sa vedere bene la struttura settaria delle comunità e gli erroti dottrinali; anche i catechisti secondo me dovrebbero avere più basi di teologia, non studiare solo gli orientamenti di Kiko; nell'articolo si dice che il cammino non produca frutti di santità, ma ci sono anche molte persone oneste tra i camminanti che fanno il cammino in buona fede e che muiono di una morte santa, come un ragazzo romano morto giovanissimo di tumore, che ha accettato la sofferenza e la morte, segno che Dio può produrre frutti buoni anche in un contesto che andrebbe migliorato come il Cammino

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    5. Ho notato che i racconti delle morti sante nel Cammino sono esattamente corrispondenti alle morti sante cattoliche: i protagonisti ricercano e beneficiano di confessioni frequenti, della direzione spirituale di un sacerdote, di Sante Messe al capezzale; il loro ultimo tratto di vita non è costellato o sostenuto dai balletti intorno all'altare, dalle esternazioni delle mille piazze, dalle confessioni affrettate nelle chiassose penitenziali.
      I casi sono due: o non ci raccontano la verità e preferiscono fornirci un'immaginetta agiografica sovrapponibile a quelle della tradizione cattolica o, e io penso sia vera questa seconda ipotesi, la sofferenza e la morte imminente li riconduce alla autenticità della fede.
      Ma allora tanto più questi non sono i buoni frutti del Cammino ma i buoni frutti dello Spirito Santo 'nonostante' il Cammino!
      Addirittura di alcuni ho sentito dire che hanno offerto le proprie sofferenze...quando Kiko scherniva chi diceva di voler soffrire con Cristo (ad un parroco durante uno scrutinio esemplare riportato in un mamotreto rispose beffardo 'vedo che ti piacciono queste cose masochistiche con Cristo').
      Hanno cambiato idea? Che lo ammettano: finora abbiamo sbagliato...vi abbiamo portato fuori strada ed allontanati dalle verità cattoliche. Che non cerchino di farsi passare da agnelli quando sono sempre stati (e sono ancora) solo lupi.

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    6. @Valentina
      credo che nel caso di quel ragazzo la sua fede fosse sincera e che quindi si possa parlare di frutti buoni dello Spirito Santo nonostante il Cammino; anche ad esempio verso i focolarini ci alcune delle critiche (non gravi come nel Cammino comunque) ma ci sono molti frutti di santità, Chiara Luce ad esempio, ma anche molte altre; lo stesso vale per il Rinnovamento Carismatico e il Rinnovamento nello Spirito, Chara Corbella Petrillo ne è un esempio, insieme a suo marito, anzi nella sua biografia si dice propio che i suoi parenti erano tutti neocatecumenali (lei e la sua famiglia erano nel Rinnovamento)

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    7. Chiara Corbella Petrillo per esempio affrontò la sua seconda e poi terza gravidanza perché i medici le avevano assicurato che i problemi genetici dei primi due figli, morti alla nascita, erano casuali e non si sarebbero necessariamente ripetuti. Invece le 'aperture alla vita' neocatecumenali hanno obbligato molte donne ad affrontare aborti a catena, sicuramente dovuti a problemi specifici che si sapeva mettevano a rischio la sopravvivenza del bambino nel corso della gravidanza. Due modi molto diversi di affrontare la vita e la fede: per i neocatecumenali di Carmen 'la donna è fabbrica della vita', per i cattolici ambedue i genitori cooperano nell'opera creatrice di Dio.

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    8. sono d'accordo, infatti nella sua biografia si dice proprio che quando Chara ed Enrico affrontarono queste vicende legate alle gravidanze soffrivano molto perchè sentivano pareri discordanti da parte di persone molto vicine a loro, che pur essendo cattolici davano pareri discordanti sull'aborto, e la cosa che pià li faceva soffrire era proprio il giudizio nei loro confronti; addirittura alcuni ipotizzavano che la causa delle malformazioni dei bambini era responsabilità di Chiara che era "bloccata psicologicamente"; ora io non voglio dare la colpa di questi giudizi ai neocat di cui si fa accenno nella biografia, ma avendo sperimentato di persona quanti giudizi si fanno nelle comunità non mi sorprenderei se queste affermazioni provenissero da lì

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  6. Caro Tripudio a me non sorprende il fatto che giudichiate, sono peggio di voi,la cosa che mi sorprende e' che passiate ore ed ore a pensare al cammino neocatecumenale. Sinceramente, per uno che lavora, che ha famiglia o un minimo di vita sociale e' impossibile passare giornate intere per scoprire gli errori del cammino. Sono giunto alla conclusione che siete tutti pensionati single, non c'e' altra giustificazione al fatto che si possano passare giornate intere a ricercare, studiare, pensare come prendere in castagna il cammino. Nb, avevo chiesto ad Ale ct, ma e' esteso a tutti, di come sia possibile che i figli degli oggi 50enni, parlo di gente che frequenta la Chiesa, non vengano piu' in parrocchia e i figli dei nc si. Giorgio di Barletta

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    1. «A me non sorprende il fatto che giudichiate...»

      Il cretineocatecumenale delle 10:29 è certamente neocatecumenale. Infatti:
      - ci accusa di giudicare (cioè ci giudica)
      - si proclama "non sorpreso" (cioè ha un pregiudizio contro di noi)
      - ha letto solo la prima riga dell'intervendo di don Prosperi (cioè giudica senza informarsi)
      - ci accusa di passare "ore e ore a pensare al Cammino" (lui invece, essendo nel Cammino, ci passa l'intera vita)
      - blatera di "pensionati single" (i kikos vogliono sempre etichettare ignominiosamente chi non loda Kiko)
      - blatera di "prendere in castagna il Cammino" (mentre lui cerca di prendere in castagna noialtri)
      - afferma che i figli del Cammino "vanno in parrocchia" (certo, ma solo a fare attività neocatecumenali)

      Quando un cretineocatecumenale si lamenta che qualcuno "scopre gli errori del Cammino" in realtà ci sta intimando di tacere, perché lui vuole a tutti i costi commettere gli errori del Cammino. Questa è proprio la definizione di idolatria: "non m'importa che il Cammino è sbagliato, m'importa solo di fare il Cammino, anche se è profondamente sbagliato".

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    2. @giorgio
      A me sorprende il fatto che io ti abbia risposto, ma tu te ne sia fregato evidentemente. Anzi, non mi sorprende affatto in effetti. Cmq sia ripropongo...magari sei più attento

      I FIGLI NC NON VANNO IN PARROCCHIA. I FIGLI NC SEGUONO SOLO IL CAMMINO. Se questo non succede diventa un'onta per la famiglia. SOPRATUTTO se scelgono qualche altro percorso perchè non hanno neppure la scusa di dire: E' UN ATEO.
      E questo perchè Kiko ha detto (ed è opinione comune ) che QUELLO CHE SI FA IN PARROCCHIA VALE 20 (compreso la messa) e quello che si fa in cammino VALE 100

      "Dico questo perché ai bambini del Cammino Neocatecumenale che si preparano alla Prima Comunione noi facciamo una preparazione a parte. La parrocchia ha una messa per i bambini che si preparano alla Prima Comunione e vorrebbe che anche i nostri partecipassero a questa messa. Ma noi non siamo d'accordo perché i nostri bambini non vivono assolutamente la situazione degli altri bambini che vengono al catechismo; è completamente differente. Sarebbe come farli passare da una cosa che vale cento a una cosa che vale venti."

      Vedi caro Giorgio,
      io ho fatto 3 GMG. MAI UNA VOLTA CHE ABBIA VISTO I NEOCATECUMENALI alle CATECHESI. Mi hanno detto: "noi evangelizziamo, FACCIAMO COSE SERIE". AL massimo si fanno vedere alla VEGLIA e alla MESSA finale. E già è una sofferenza per loro. E cmq anche quando li abbia visti non hanno MAI e sottolineo MAI cercato di fare quello che fanno tutti i ragazzi alla GMG ovvero SOCIALIZZARE E CONOSCERSI.

      Stanno costantemente per i fattacci loro e poi magari ti dicono sopresi: "ohh, ma pensavo che ci andassimo solo noi alle GMG"...Poi quando provi a spiegare un poco di cose ti dicono: "ehhh, ma noi siamo talmente tanti che non saprebbero dove metterci...quindi facciamo da soli" E poi magari rimangono sui bus sperdutissimi...MAPPERPIACERE

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    3. Parto dalla fine. Dalla tua ostinata domanda: Come è possibile che i figli dei 50enni di oggi, cattolici frequentanti, non vengano piu' in parrocchia e i figli dei nc sì?

      Per quanto mi riguarda la risposta è semplice: A me quanto dici non risulta affatto, come cosa generalizzata. Alcuni giovani di famiglie cattoliche si allontanano, ma ne conosco altri che sono sostegno della fede dei genitori. Ragazzi meravigliosi, assetati di Fede e impegnati nelle varie attività della Parrocchia.

      Devo anche dirti che per quanto riguarda i "figli del cammino" io personalmente ne conosco più d'uno che, con coraggio, ha lasciato la comunità e non ne vuole neanche sentir parlare. Vero è che vengono letteralmente obbligati dai genitori a "fare il cammino" (attenzione, non alla Fede Cattolica in generale), su questo non si discute, DEVONO fare le catechesi tra i 13/14 anni. Alcuni di questi ragazzi avrebbero preferito frequentare l'Oratorio o altri gruppi giovanili parrocchiali, per i genitori non era mai lo stesso. Il Cammino e basta, al di fuori il nulla. Non hanno fatto mai una grande differenza tra un figlio che sceglie l'ateismo o un'altra realtà cattolica.

      A questo punto, visto che ci siamo, spieghi tu a me, carissimo Giorgio di Barletta, COM'E' POSSIBILE che avvenga una cosa simile in persone che sono adulte nella fede?

      Ci hai fatto una domanda come fosse un tema da svolgere in classe. Ma almeno la professoressa prima si premura di spiegare l'argomento. E dunque, in primis, devo chiederti: dove tu vedi che le cose stanno proprio come dici? A me risulta altro, quello che ti ho esposto.
      Noi qui mai facciamo affermazioni senza documentare segnalando le fonti o senza dare la nostra testimonianza, la nostra diretta esperienza. E' per questo che ogni volta vi chiediamo di confutare nel merito, invece di lanciare improperi e ripetere sempre le solite tre quattro cose che tenete in fila e che ripetete a giro, ora l'una ora l'altra. A volte non rispondiamo perchè è perfettamente inutile.

      Pax

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    5. GIORGIO DI BARLETTA:
      anche i figli dei musulmani vanno tutti in moschea... In un ambiente chiuso ed esclusivista è così.
      Non voglio generalizzare, ma anche in quasto caso il discernimento non deve essere superficiale ma tenere conto della situazione globale.
      Non basta frequentare le chiese per dare una buona testimonianza di Cristo, anzi, a volte chi le frequenta, se aggressivo, saccente e provocatorio, da più scandalo dei figli di parrocchiani che non frequantano più la Chiesa.

      Oggi la società è molto più invadente (social, scuola, TV e altri ambienti di frequentazione) e la famiglia ha meno potere educativo sui figli. Con questo non voglio affatto sminuire la testimonianza fondanmentale di due genitori che hanno la stessa visione della vita.

      Nel Cammino, giusta o sbagliata che sia la "visione", tutti l'hanno in comune: genitori, amicizie, frequentazioni, Come nelle scuole coraniche.
      Eppure anche molti figli del Cammino non frequantano più, in quanto attivi sui social, frequantatori di scuole, ecc.
      Nel Cammino c'è più controllo, ma questo non significa che ci sia più grazia e più conversione.

      La grazia si "inacarna" nella natura umana e ne assume le stesse dinamiche: come l'unità di pensiero dei giovani frequentatori delle scuole coraniche non è dovuta alla grazia ma alla natura, così è tutto da dimostrare che i figli del Cammino che prequentano il Cammino non siano solo stati condizionati e periò la grazia c'entri ben poco.

      Per quanto riguarda l'idea che ti sei fatta di noi risente della percezione che hai dal tuo "punto di osservazione", che è relativa.

      Secondo Einstein se si potesse partire per un viaggio spaziale ad una velocità che si avvicina a quella della luce, chi fa ritorno a casa vedrebbe che sulla Terra il tempo è trascorso molto più velocemente, ma in realtà un'ora a velocità prossime a quella della luce dura sempre un'ora, solo che nel frattempo, a velocità molto minori, di ore ne passano moltissime...

      Cioè: se il Cammino ti assorbe totalmente, se in realtà sei TU a perdere tempo e perciò a non avere una vita sociale, a non avere amici e parenti se non nel Cammino, a non avere altra attività se non quelle del Cammino.
      A te sembra che gli altri non abbiano nulla da fare ma nel frattempo sulla Terra si fanno delle cose.

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    6. Grazie aleCT 1 febbraio 2021 12:08.

      E' vero tu avevi già risposto e ti ringrazio per gli ottimi spunti che offri ancora nel tuo commento.
      Come vedi Anonimo noi ti rispondiamo eccome, con santa pazienza. Siete voi che non rispondete mai e neanche ascoltate mai le nostre risposte.

      Pax

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    7. Caro Neocat,
      quando finalmente apri gli occhi, la rabbia puó essere TANTA, e tanti gli anni per rielaborare la brutta 'esperienza'.
      È come elaborarla grazie ad un gruppo di Auto Mutuo Aiuto - solo che per i ex-Neocat espressamente, non ne sono stati ancora fondati, quindi ECCO IL BLOG.
      Non a caso le nostre 'esperienze' sono state analoghe.
      Io non sapevo NULLA dei Neocat, ma appena ho letto, ho dato finalmente un senso ai tentativi di manipolazione dai quali mi stavo difendendo da un paio di mesi.
      Ora rielaboro lo CHOC (sono esperienze inaccettabili da una persona normale!)

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  7. "Questo ‘Movimento’, che ha trascinato con sé tanta contraddizione e la sofferenza di molte persone"

    La contraddizione e la sofferenza procurata penso che stiano anche nel costrutto organizzativo neocatecumenale, che è una delle cose più contraddittorie in assoluto.
    Nel Cammino si considerano ancora catecumeni tutti quelli che ancora non hanno concluso l'ultima tappa: art. 21 § 4 "Dopo la riscoperta dell’elezione si conclude il neocatecumenato".
    Fino ad allora, quindi, non si è cristiani adulti, secondo loro, ma sempre catecumeni.
    Tutti quelli che sono stati mandati ad evangelizzare dopo 2-3-4 anni di Cammino, quindi, erano semplici catecumeni che avevano ancora tutto da imparare, secondo la logica neocatecumenale.
    Si è avuto perciò che semplici catecumeni evangelizzavano e formavano altri catecumeni, insegnando loro solo quella poca parte di percorso che avevano già imparato, senza essere per nulla cristiani adulti secondo il neocatecumenalesimo.
    Uno al II° scrutinio, o anche prima agli inizi, ha potuto fare da catechista ad un altro pre-catecumeno o catecumeno, come dire che uno studente del terzo anno può fare da professore ad uno del quinto anno di scuola: lo può interrogare, valutare, dare voti, bocciare...
    Nella chiesa primitiva non mi pare proprio che sia mai stato così. Si poteva evangelizzare, se così si può dire, solo se fedeli per aver terminato tutto il percorso battesimale, il catecumenato. Non mentre si era ancora catecumeni.
    Ma la contraddizione neocatecumenale sta nel fatto che, pescando nelle parrocchie, si sono considerate le persone già fedeli quanto al percorso fatto precedentemente nella Chiesa della domenica e, allo stesso tempo, catecumeni quanto al percorso fatto nel Cammino Neocatecumenale, in modo da poter diffondere da subito il verbo kikiano senza dover aspettare l'elezione e contemporaneamente continuare ad impartire i propri insegnamenti su di loro.
    Furbi, questi neocatecumenali: hanno sdoppiato in capo alle stesse persone la loro posizione di fede ed hanno inviato i loro catecumeni a catechizzare altri catecumeni. Persone neocatecumenalmente non ancora formate che catechizzano nuovi adepti.
    Chiesa primitiva? Eh no. Non succedeva affatto così ma, anzi, c'era un rigore serio nella divisione tra catecumeni e fedeli.
    Questa contraddizione neocatecumenale ha messo la vita di molte persone in mano a degli studentelli del secondo anno e le sofferenze sono state molte.
    Non che se fossero stati già eletti sarebbero state di meno, ma almeno ci sarebbe stata coerenza tra ciò che loro chiamano cristiano adulto e l'essere catechista.
    Quando i miei ex catechisti catechizzavano me, non avevano ancora avuto la "consegna" del Padre Nostro, essendo ancora al II° passaggio. Se provenivano dai "lontani", con quale autorità e fede insegnavano ai parrocchiani?

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    1. Grazie Anonimo per aver mostrato una delle tante incoerenze del Cammino. In realtà più si scava, più se ne trovano e questo fa capire ancora meglio come le finalità del Cammino siano altre rispetto alla millantata "riscoperta" del Battesimo, al cosiddetto "itinerario" per una "fede adulta". L'unico fine del Cammino è tenere i camminanti legati al Cammino per la vita intera, paganti e intrappolati. Per questo il senso ultimo di quello che ti dicono i "catechisti" ad ogni tua richiesta, dubbio o sim. è sempre "aspetta e vedrai". E tu lì che aspetti e aspetti e intanto nulla cambia, anzi spesso le cose peggiorano. E intanto se ne è andata una vita...

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    2. ... CERTO, se ne è andata LA TUA VITA... ⚰️⚱️⚰️
      ... peró a quel punto molti preferiscono 'non vedere', perché non reggerebbero i nervi... depressioni e suicidi senza l'aiuto di una guida psicologica/spirituale, per uscirne.

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  8. Avete e abbiamo noi tutti fatto caso più volte che i ragli degli asini sono sempre monotematici: papi! Approvati! Frutti! E poco altro, condito da insulti vari.
    Bene, mi sino convinta col tempo che questi di solito brevi scarabocchi non siano tanto rivolti agli amministratori e lettori non nc, quanto ai nc che si trovassero qui a leggere e a riattivare il pensiero.
    Come dei richiami pavloviani per spegnerlo di nuovo.
    Come dire "ah, già, siamo approvati, allora tutto va bene, non devo più leggere".
    Pensiero sciocco e banale il mio? Forse per le persone "normali" (con molte virgolette), ma quando si è in certe trappole, basta poco per rimanerci e volervi rimanere.
    Pensino però gli adepti che gli animali di Pavlov (non sto offendendo nessuno, sia chiaro) avevano un premio, mentre dai guru narcisisti mai e poi mai riceveranno nulla, è semplicemente impossibile.
    Auguro a tutti loro e tutti noi di trovare il vero Bene, che è gratuito e non richiede sacrifici impossibili.

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    1. Sono d'accordo con te. Si tratta di richiami all'ordine, come i neocatecumenali sono abituati a fare, usando parole chiave e manifestando, sempre, una sorta di autorità, che a noi fa sorridere, sembrando quasi caricaturale, ma ai poveretti abituati ad obbedire ai diktat forse fa effetto.
      Ho letto tempo fa un commento di una signora, ex neocatecumenale, che non osava iscriversi ai social per la proibizione kikiana di 10 anni fa (facebook è il demonio eccetera eccetera). Alcuni di loro, anche se già fuori dal Cammino, sembrano soldati giapponesi nella giungla che non sanno che la guerra è finita. Il riflesso pavloviano continua e non solo per quanto riguarda la proibizione dei social; continua e non cessa di fare danni.

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    2. "Bene, mi sino convinta col tempo che questi di solito brevi scarabocchi non siano tanto rivolti agli amministratori e lettori non nc, quanto ai nc che si trovassero qui a leggere e a riattivare il pensiero"

      CONCORDO IN PIENO.
      Cari Nc in buonafede: avete a che fare con qlc che vi ripete le stesse cose a ripetizione. Sempre le stesse con le stesse parole. Come se avessero paura che, modificando una parola, allora crolli tutto il castello.

      Io ho una domanda da farvi: Dio vi vuole così? Vi vuole rinchiusi in un loop senza senso e senza fine? Vi tratta per caso con così poca sollecitudine? E' talmente crudele che vi ha donato la ragione e l'eloquenza per poi farvela buttare nel WC e tirare lo sciaquone?

      No, perchè è così che i vostri responsabili e/o catechisti vi stanno trattando. E loro dicono di parlare in nome di Dio. PENSATECI

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    3. Il problema fondamentale col neocatecumenalismo è che è una vera e propria idolatria.

      Gli idolatri, in quanto tali, sono letteralmente costretti a smettere di usare la ragione, perché il trovare un singolo difetto nell'idolo significa incrinare irrimediabilmente tutte le loro convinzioni idolatriche e riconoscere come sprecati e dannosi tutti gli sforzi che ci hanno messo, tutti i soldi che hanno versato, tutti gli affetti e le passioni che hanno sacrificato in nome dell'idolo.

      Dev'essere terribile per un neocatecumenale avvertire il bruciore di aver non solo sbagliato, ma anche di aver indotto i propri figli, i propri affetti, i propri colleghi e parenti, a commettere quegli stessi errori. Un bruciore che li tiene istintivamente lontani da qualsiasi ragionamento - anche ipotetico - sugli errori del loro tripode Kiko-Carmen-Cammino. Inoltre il tipico neocatekiko, in quanto idolatra, è incapace di perdonare sé stesso (e ciò è specchio del fatto che è incapace di credere nel vero perdono divino - perdono di giustizia e di misericordia, mentre è comodissimo credere in un giustiziere vendicatore senza misericordia o in un "misericordioso" perdonatore automatico calpestatore della giustizia: "la vittima dello stupro deve chiedere perdono al suo stupratore", secondo la vulgata neocatecumenale), cioè si rifiuta di ammettere che il riconoscere il proprio errore, il ravvedersi, è l'inizio di una nuova vita.

      Parlare degli scempi del Cammino significa in fin dei conti parlare delle verità di fede, tesoro preziosissimo che la Chiesa custodisce e fa gustare (intendo ovviamente non quegli specifici uomini di Chiesa, peccatori, che rappresentano solo sé stessi e i propri vizietti). A "denigrare" il Cammino ci pensano le verità di fede, la vita dei santi, l'opera bimillenaria della Chiesa. Il Cammino ha bisogno di ambiguità proprio per spacciarsi per cattolico mentre non lo è, proprio per catturare le anime desiderose di crescere nella fede e instillare loro l'eresia kikista-carmenista. Quando qui diciamo che il Cammino viene dal demonio, non lo facciamo per enfasi, non lo facciamo per far imbufalire gli idolatri. Lo diciamo perché è la verità. Solo al demonio può essere gradito un "itinerario" che porta i fratelli all'ambiguità, al moralismo, all'autorizzarsi a peccare, all'ipocrisia (specialmente di fronte all'autorità della Chiesa), alla disubbidienza (mascherata dal solito parolame "ma da noi è prassi invalsa... ma noi però... ma in realtà noi ubbidiamo così..."), all'eresia.

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  9. Ringrazio Rebel per il prezioso contributo di don Felice Prosperi che oggi offre alla riflessione degli abituali utenti del Blog come di tutti coloro che, per avventura, si trovassero a passare di qui come per caso.

    Di sicuro lo ha reso molto interessante ai suoi occhi la centralità, che don Felice sottolinea, della Consacrazione a Maria Santissima, Vergine Madre di Dio secondo la spiritualità del Santo Luigi Maria Grignion de Montfort, nell'impegno di fedeltà al proprio Battesimo.

    Nulla di più lontano dallo pseudo itinerario Kiko/Carmeniano che del Battesimo vuole rigenerare la fonte, mentre inquina le anime che si sottopongono alla sua disciplina, allontanandole irreparabilmente dalla retta via. E, soprattutto, prima dice che ha visto e udito la Madonna, ma poi non coltiva e non insegna alcuna Cattolica devozione alla Santa Madre del Redentore.

    L'immagine di San Michele Arcangelo, vittorioso nella lotta contro il serpente antico, padre di ogni superbia e di ogni menzogna, ci rinsalda nella certezza del trionfo del Bene sul male, della Luce sulle tenebre, della Verità sulla menzogna.

    Pax

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  10. Ah, dimenticavamo. Don Prosperi, sappiamo chi è, ci siamo già informati, vuole chiudere il Cammino? Ah,ah,ah,ah,ah,ah,ah,ah, che ridere, che ridere, che ridere. E' la migliore barzelletta del secolo. Kiko dopo averla sentita ha già raddoppiato i sigari, il whisky e le aragoste. Persino don Mario Pezzi ha riso, che è tutto dire. Però vi diciamo : se ci riuscite vi diciamo bravi, vi siete meritati il premio Nobel per questo. Peccato che se sparisce il Cammino, sparite anche voi che non avrete più nulla da scrivere, o continuerete a scrivere su quello che era il Cammino nel passato? e per finire rispondiamo a don Prosperi : lei vuole guerra, don? E guerra avrà. Lei cerca rogna, don? e rogna avrà. Garantito last al limone.

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    1. Ride bene chi ride ultimo - e al giudizio universale ci sarà poco da ridere.

      Comunque è comico il fatto che uno Shadyx/Accanto/Pasqualone qualsiasi venga qui a:

      1) minacciare guerra e rogne a don Felice (che peraltro scrive solo su Facebook; qui ci siamo limitati a trascriverne un intervento per presentarlo ai nostri lettori), come se ciò fosse un "amare i vostri nemici";

      2) annunciarci che il sacro Tripode legge pressoché quotidianamente questo blog (la presente pagina è stata pubblicata ieri mattina, e loro già "raddoppiano i sigari whisky e aragoste");

      3) millantare di essere costantemente a conoscenza di ciò che fanno, dicono e leggono Kiko e il suo cerchio magico;

      4) illudersi che a far chiudere il Cammino sarà un blog sperduto nell'internet;

      5) convincersi che se il Cammino viene scomunicato, sciolto d'autorità, o muore sotto il suo stesso peso (e ancor più il peso degli scandali), questo blog avrebbe ancora motivo di esistere (avevamo sempre detto il contrario, anche più di dieci anni fa);

      Vedete, il tipico kikos ha qualche problema di ordine psicologico, oltre che spirituale.

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    2. Bruttissime le minacce del losco figuro che ha commentato.
      Che rogne intese procurare a don Felice? Il massimo che può fare è cercare di contagiarlo con la propria, di rogna.
      Questo commento fa capire come i neocatecumenali 'conquistino' le approvazioni dei sacerdoti e come, coloro che non si fanno lusingare né comprare, vengano inevitabilmente minacciati e calunniati.
      Che brutta gente avete attirato con il vostro Cammino della prepotenza e della menzogna! Che loschi figuri chiamate 'fratelli'!

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    3. Bravo il caprone, ora mettiti a pregare tutti i giorni che Don Prosperi viva sereno, perché indovina da chi andrà a bussare la Polizia se per caso, Dio non voglia, al Reverendo dovesse arrivare "la guerrah!!!11".
      Bestia.

      A.Non.

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    4. Anonimo, ma chi sei? Per caso Maria Ascension Romero? 😂😂😂

      Pax

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    5. Perchè, esiste anche Maria Ascension romero? Non ce ne siamo mai accorti

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    6. Io l'ho sempre detto: quando vi censurano vi fanno un favore.
      Cosa minacci, IMBECILLE! Oramai sono passati i tempi in cui a suon di mazzette e favori (leggasi decime) potevate comprarvi quello che volevate. Soldi oramai non ne girano più. I camminanti "normali " hanno scoperto che si può campare, e campare bene, anche senza i vostri innumerevoli lacci e lacciuoli.
      E la cosa sta succedendo perchè altrimenti non si capirebbe il perchè, in ogni situazione (fosse anche una richiesta di preghiere generica) si punta sul TORNATE ALLE CELEBRAZIONI.

      UNa cosa è sicura: se il cammino scomparisse il problema non sarebbe per me o per chi scrive qui(io scrivo qua quando e quanto mi pare, di certo non mi pagano), ma per chi grazie al cammino ha potuto vivere di rendita sulle spalle dei fratelli. Loro sì che stanno tremando.

      Ps. Voi potete minacciare solo chi è ricattabile. Dubito che don Prosperi lo sia. Ed è per questo che le vostri sodali più importanti sono spesso la feccia della feccia...anche perchè voi li giustificate e li blandite poi magari fate le pulci ai parrocchiani "brutti, sporchi, cattivi, ignoranti" e chi più ne ha più ne metta. IPOCRITI.

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    7. Anonimo, vorrei renderti intelligente un solo minuto per farti capire quanto sei idiota.

      Il ricatto è probabilmente il mezzo più subdolo per ottenere qualcosa: il cammino si avvale della condizione di vulnerabilità altrui per arricchirsi indebitamente. Con il ricatto obbligate le altre persone a fare qualcosa che altrimenti non vorrebbero dietro minaccia di un male ingiusto. Siete vergognosi!
      Ma questo inganno non attecchisce in chi non è compromesso nel vostro sistema, e don Felice e tutti noi non lo siamo.

      La verità è “lógos” che crea dialogo e quindi comunicazione e comunione, una realtà che nel Cammino sfugge essendo invece prassi adeguarsi al pensiero infido e dominante di Kiko.
      Mentre tu, caro kikos doc, sfrutti la menzogna, l'aggressività, la sopraffazione per ottenere una ragione che non ti appartiene (senza mai riuscirvi inoltre), don Felice fa leva sulla verità; quella verità intrisa di carità che soccorre i riceventi e consente di oltrepassare i condizionamenti inflitti dalla setta per incontrarsi nella valutazione oggettiva della sostanza delle cose. Chiaramente può usufruire di questa opportunità soltanto chi è in grado di accogliere limpidamente la verità. Ma questo, tu, non puoi comprenderlo.

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  11. Asl Roma 1

    Ospedale Borgo Santo Spirito

    In data 1/2/2021 sono stati sottoposti a visita medica i sigg. Kiko Arguello, Maria Ascension Romero e don Mario Pezzi, dell'equipe Internazionale del Cammino Neocatecumenale.

    Dalle analisi risulta che, dopo consultazione dei più illustri primari di cotesta Asl, i suddetti signori sono affetti dalla seguente patologia :

    ASINERIA ACUTA E CRONICA

    Si rilascia il presente certificato per tutti gli effetti a norma di legge

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  12. Giorgio di Barletta, dalle mie parti i ragazzi , figli di genitori neocatecumenali, frequentano il post-cresima neocatecumenale o il CN perché sono costretti a farlo dai loro genitori neocatecumenali, almeno fino alla maggiore età.
    Non è una loro libera scelta, infatti dopo i 18 anni, molti di loro escono dalle comunità neocatecumenali.
    Puoi non crederci, ma ti ripeto, dalle mie parti è così.
    Sul fatto che perdiamo il nostro tempo a scrivere su questo blog, questa cosa dovrebbe farti riflettere.
    Può darsi che alcuni di noi siano pensionati, oppure abbiano molto tempo libero, però dovresti comunque considerare la possibilità che le cose che vengono scritte su questo blog siano vere, che le esperienze raccontate da tanti ex neocatecumenali, siano vere, che gli articoli, le interviste, gli eventi,riportati su questo blog siano veri.
    Dovresti riflettere sulla possibilità concreta che il CN possa effettivamente essere una organizzazione settaria, infiltrata nella Chiesa sotto mentite spoglie.
    Dovresti leggere lo statuto neocatecumenale e chiederti se rispecchia interamente quello che fai e vivi in comunità.
    Dovresti informarti sulla dottrina della Chiesa, magari leggendo il Catechismo della Chiesa Cattolica e confrontare quello che leggi nel CCC, con quello che ti dicono i tuoi catechisti.
    Dovresti chiedere, ai tuoi catechisti neocatecumenali, di farti leggere il Direttorio catechetico del cammino neocatecumenale.
    Poi,dopo aver fatto tutto questo, provare a rileggere quello che è scritto in questo blog e provare a capire dov'è la verità e dov'è la menzogna.
    Forse, chi scrive su questo blog, perdendo parte del suo tempo, ha dei buoni motivi per farlo, magari, ha avuto seri problemi nel CN, magari scrive per impedire ad altri di avere gli stessi problemi.
    Non pensare automaticamente che tutti i detrattori o le critiche al CN siamo immotivate o fatte da gente invidiosa della felicità dei camminanti o magari uscita dal CN per motivi futili.
    Se tu consideri la difesa del CN come una priorità perché sei convinto della sua bontà, metti in conto che anche chi scrive in questo blog possa pensare che è importante rivelare la realtà del CN cioè le sue criticità e le sue caratteristiche settaria per tutelare la gente che non conosce il CN.

    Concedi a te stesso e concedi a noi almeno il beneficio del dubbio.

    Comunque ti ringrazio per il tuo linguaggio corretto e civile.

    LUCA

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  13. Prospettive di scioglimento del Cammino Neocatecumenale.

    Qualora, e Dio non voglia, si dovesse arrivare allo scioglimento del Cammino per decreto pontificio come prospettato in questo post, le prospettive sono varie e molteplici :

    1) Kiko, vista la veneranda età di 82 anni, va in pensione, ma siccome non ha soldi e il Cammino non gliene può dare più perchè è sciolto, entra in depressione, gli viene un infarto per l'incazzo e ci rimane secco, e va in paradiso a raggiungere la sua adorata Carmen.

    2) don Mario Pezzi, anni 78, va in pensione come ex comboniano con il sostentamento del clero, e non se ne accorgerà nessuno perchè non contava niente anche prima.

    3) Maria Ascension Romero ha solo 60 anni e siccome è un ex insegnante a cui il Cammino pagava i contributi, va in pensione scavalcando la legge Fornero che prevede i 67 anni, lei può come ex CNC. Anche di lei vale il discorso di don Mario, non contava niente perchè sovrastata dalla figura di Carmen, Carmen, Carmen, Carmen e Carmen.

    4) la struttura del Cammino vien smantellata : i seminari Redentoris Mater diventano diocesani ma, vista la penuria di vocazioni, vengono trasformati in cliniche per i malati di Covid. Le parrocchie dove il Cammino era presente recuperano le salette per fare cose più intelligenti, tipo catechismo, riunioni di condominio e quanto altro. Tutti gli arredi del CNC, quadri, icone di Kiko e paccottiglia varia vengono regalati ai Comuni che apriranno un locale apposito ribattezzato "Museo degli Orrori", con prezzi modici del biglietto di ingresso e opportuni accorgimenti anti Covid. Le famiglie in missione rientreranno a casa con biglietto pagato con tariffa speciale previo accordo con le compagnie aeree.

    5)il Vaticano con apposito decreto abolirà i canti del Cammino, che non dovrenno essere cantati nelle messe. Li useranno giusto i regimi dittatoriali per torturare qualcuno che non vuol parlare, come ascolta due canti CNC di seguito poco ma sicuro che parla. Saranno tolti dalla circolazione tutti i CD e DVD del cammino, su you tube e altrove. Dal web sparirà il sito ufficiale del Cammino e tutti i filmati sul cammino, compresi quelli amatoriali. Le librerie devono restituire al Vaticano tutti i libri sul Cammino, che saranno bruciati nel prossimo conclave quando ci sarà la fumata nera. Per quanto riguarda i catechisti, se la possono andare a prendere nel culo.

    Contrariis quibuslibet minime obstantibus



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  14. C'è un interessante intervento di mons. Viganò a proposito dell'autorità della Chiesa. Mons. Viganò esprime con molta più precisione e autorevolezza ciò che qui nel nostro piccolo abbiamo sempre tentato di dire, e perciò ne raccomandiamo caldamente la lettura.

    Qui ci limitiamo ad aggiungere un paio di considerazioni, dal fatto che due giorni fa papa Francesco ha detto che non sarebbero "cattolici" quelli che "non seguono" il Vaticano II.

    Ora, il primo principio è che l'autorità va esercitata «nei limiti che le sono propri». Se sei un arbitro, hai l'autorità di fischiare un calcio di rigore, ma non lo puoi fischiare a tuo piacimento, tanto meno a partita ancora non iniziata. Sì, ci sono dei "limiti" nell'esercizio dell'autorità. Ogni autorità viene da Dio, e perciò a Dio deve rispondere. L'ubbidienza al Papa non implica che se al Papa piace indossare scarpe gialle, uno è cattolico perché usa scarpe nere.

    Un altro principio da tener presente è che il Concilio Vaticano II non è dogmatico ma solo "pastorale". Cioè non impone verità da credere, né condanna errori: si limita in alcuni casi a riproporre ciò che era già stato affermato dal Magistero precedente, e per il resto dà indicazioni di carattere pastorale. La pastorale è soggetta a interpretazioni, a critiche, a circostanze diverse (tant'è che nei testi conciliari e postconciliari ricorrono spesso espressioni tipo: "oppure, se le circostanze lo permettono...".

    Un ulteriore punto da tener presente è che molti ecclesiastici si aspettavano dal Vaticano II una vera e propria rivoluzione. Il Vaticano II non fu l'esplosiva rivoluzione che essi si aspettavano, e perciò divenne l'alibi dietro cui fare ugualmente la rivoluzione. Un esempio clamoroso ce l'abbiamo con le liturgie carnevalesche postconciliari, quando c'erano pretini che celebravano con focacce e cocacola anziché pane e vino, oppure i neocatecumenali che celebravano "comunione seduti" con pagnottone sbriciolose. Il Concilio Vaticano II, per esempio, non ha mai comandato di consentire la "comunione sulle mani", né ha mai comandato di "girare gli altari verso il popolo", né altre menate che i furbacchioni (come i kikos) affermano provenire dal Concilio ma senza spiegare in quali documenti sarebbero arrivati i permessi di fare le loro carnevalate.

    Quindi occorre tener presente che quando il Papa condanna chi «interpreta a modo suo il Concilio», di fatto sta parlando contro i neocatecumenali e tutti gli altri furbacchioni che con l'alibi del "frutto del Concilio su un piatto d'argento" vanno pasticciando nella dottrina e nella liturgia. Però i giornali progressisti, tanti ecclesiastici rivoluzionari e forse perfino un po' il Papa stesso, vanno insinuando che il Concilio Vaticano II sarebbe una specie di super-dogma, una super-verità di fede che può calpestare tutte le altre. Questo è tremendamente sbagliato (e anticattolico), e l'articolo sopra citato di mons. Viganò lo spiega bene. Una delle indubitabili pecche di papa Francesco è proprio il suo problema nell'esercitare l'autorità, consentendosi scivoloni pericolosissimi (come il famoso "chi sono io per giudicare?" a cui nessuno dei giornalisti presenti ribatté: "diamine, sei il Papa! sei il custode della fede, incaricato di pascere il gregge! dovrai risponderne davanti al Signore!").

    Mons. Viganò si batte anche contro il fatalismo di coloro che dicono "ma tanto i malvagi verranno comunque puniti alla fine dei tempi". Verissimo, ma questo non significa che bisogna lasciare in pace i malvagi, non significa che bisogna acconsentire alle ingiustizie.

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  15. O.T
    Come faceva notare Aldo nell'altro post, ci sono state le elezioni per la nuova presidente dei Focolari. Dopo 12 anni non è più Maria Voce.
    Per Statuto dev'essere sempre una donna. Si chiama Margaret Karram.
    https://ilsismografo.blogspot.com/2021/02/italia-margaret-karram-e-la-nuova.html?m=1

    Frilù

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    1. Si, Frilù, l'ho saputo oggi. Margaret Karram ha 58 anni, è israeliana, di Haifa, succede a Maria Voce dopo due mandati che ha fatto. E' un segno di rinnovamento, quello che mi aspettavo e che mi auguravo nel post di cui avevo accennato. Speriamo sia la volta buona. Certo sarebbe bello che un cambiamento cosi avvenisse anche nel Cammino, ma non sarà per ora, credo. Aldo

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  16. L'anonimo delle 13 e 36, della tribù dei Kikoloni, ha dissotterrato l'ascia di guerra e ha iniziato la danza di guerra attorno al totem delle divinità Kiko e Carmen, al rullo sincopato dei tamburi e lanciando grida lamentose.
    Prepariamoci a resistere!

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    1. Quello fa la danza della guerra e mo'ci tocca una settimana di pioggia. Non ne fanno una giusta!

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  17. ANONIMO delle 13 e 36:

    stai sbagliando prospettiva.
    Noi non siamo affatto invidiosi delle aragoste e dei sigari di Kiko. Li raddoppi pure.
    Noi scriviamo quello che scriviamo, non perché ci è antipatico Kiko o il Cammino, ma esclusivamente per amore della VERITA' e perché le porsone che hanno dubbi sul Cammino possano avere maggiori elementi per emettere un giudizio obbiettivo su di esso.

    Non sappiamo quando finirà, si possono solo fare ipotesi, ma in ultima analisi il nostro compito non è quello di porre fine al Cammino, ma di "fare verità".

    Per cui se il Cammino finirà certamente anche noi smetteremo di scrivere sul Cammino, ma per noi finire non è una tragedia: a noi basta la CHIESA.
    E comunque non ci annoieremo mai: chi ama la verità non conosce la noia, perché la verità la si deve vivere e proclamare sempre, anche se tutti fossero cattolici.
    Basti pensare che in Paradiso passeremo l'eternità a lodarla e proclamerla!

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  18. Tripudio ma quante fesserie che dici.
    Ti invito a leggere il libro ( Gesù come voleva la sua comunita)di Bart.
    Secondo me anche di te i primi cristiani dovendo esprimere un parere sarebbe questo: abbassando il capo, scuoterebbero la testa.
    Dony 69

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    1. Il cretineocatecumenale che oggi si firma Dony69 ci dà l'occasione di ricordare che dei "primi cristiani" si sa molto poco, e perciò chiunque li invoca come "fonte" sta barando.

      Inoltre, è anche un errore di metodo. L'idea del "tornare alle origini" riguarda solo lo stretto essenziale che non cambia col passare del tempo, e solo di fronte ad un documentato problema di identità. Non è che una cosa che facevi da piccolo, devi "riscoprirla" da adulto, come il cagarti addosso o il far capricci e piangere. Sei cambiato - sei adulto, sei completo - non sei più un bimbo che deve crescere (in qualità di bimbo è ancora incompleto, incapace, ignorante, non educato).

      Non conosco quel Bart Simpson autore del libro, ma già dal titolo sento puzza di furbata. È storicamente fin troppo verificabile che la vita cristiana è stata possibile e fruttuosa in tantissimi modi diversi, con o senza "comunità", anche ad eremiti, stiliti, militari, casalinghe, re, operai, matematici, medici... La comunità è un sostegno, non un fine; è uno strumento, non un obiettivo; il cristiano si salva perché crede, frequenta i sacramenti, prega, compie opere di carità, non perché è membro di una qualche "comunità". Chi si dà da fare in qualche comunità è solo "più impegnato": se la vita spirituale non cresce seriamente allora la comunità è un ostacolo alla sua vita spirituale. (Si consideri ad esempio come i kikos, all'apposita "tappa", devono autoproclamarsi "figli del demonio"; si consideri come dicono sempre: "mi faccio schifo, sono un peccatore", anche dopo la tappa dell'elezione : il Cammino non serve a niente, è solo un fardello velenoso e dannoso)

      Infine, le comunità del Cammino, attivissime nell'idolatrare Kiko e il Cammino stesso, professano un guazzabuglio di eresie con contorno di carnevalate liturgiche. Abbiamo dunque già molti buoni motivi per considerarle spiritualmente dannosissime, anche se qualcuno proclamasse che sono buone. La Chiesa non ha mai approvato eresie, non ha mai approvato strafalcioni liturgici, non ha mai approvato "ubbidienza ai catechisti" e pagamenti tassativi di Decime e balzelli vari. Il Cammino è una setta, e "leggiti questo libro" non cambia le carte in tavola.

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    2. @DONY69
      Altra mossa neocatecumenale. Quando capite che le fregnacce che dite non hanno presa ecco che tirate fuori autori vari dicendo: "hai visto, loro dicono la stessa cosa"

      Oh, imbecille: secondo te c'è bisogno di citare tizio e caio? Basta leggere gli atti degli apostoli per capire, PER ESEMPIO, che la pratica della decima NON ESISTEVA. Basta leggere San PAolo per capire come si comporta un VERO evangelizzatore (per esempio LAVORA e non si FA certo sostentare nè nel necessario, nè tantomeno NEL SUPERFLUO) e mi voglio fermare qua.

      Ma poi, tutta sta fregola del "cristianesimo primitivo"? Anche Pietro VAldo parlava di "comunità primitive" e non mi pare che sia un esempio di cattolicità.



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    3. Tripudio ha arte oratoria da vendere, quindi non ha bisogno di avvocati difensori.
      Però una cosa devo dirla. Tripudio, che io sappia, non ha fondato, ooops, iniziato nulla di nuovo e neppure lo pretende.
      Il tuo intervento nasconde due fallacie, una ad hominem, ossia attaccare l'avversario, o presunto tale, sul piano personale.
      L'altra ad absurdum, ossia noi non potremo mai sapere che ne penserebbero i primi cristiani di Tripudio (e neppure ce ne frega, excuse my French).
      Ricordo di aver parlato una volta con una persona che penso fosse appartenente ai nc (non ne sono sicura al 100%, ma quasi) che alla domanda di una terza persona, che chiedeva qual fosse il fine della Chiesa, rispose: tornare nelle catacombe.
      Giuro era serio.
      Io nel mio piccolo risposi: mostrare la gloria di Cristo.
      Non so se la mia risposta fosse la migliore possibile, ma lui abbozzò e stette zitto.

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    4. come i TDG si rifanno ai cristiani del 1 sec. anche i Testimoni Di Kiko si acclamano in tal modo

      dom

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  19. Signor Tripudio, ci risponda, cosa è uno Shadi/ Accanto/ Pasqualone, la preghiamo, non ci tenga nell'ambascia, non ci dormiamo la notte, ci renda edotti, s'il vous plait

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    1. Sono alcuni pseudonimi usati da dei poveracci che si illudono di rendere gloria al dio Kiko mediante l'aggressione a chiunque non lodi il Cammino.

      Rispondere a quei soggetti è inutile - ogni settimana si creano un nuovo account Google (oppure scrivono in modo totalmente Anonimo come il commento delle 11:43).
      È inutile rispondere loro, sarebbe come annaffiare dei fiori di plastica. Ma ogni tanto fa bene rispondere mettendo tutti i puntini sulle "i", a beneficio dei fedeli cattolici che si imbattessero per la prima volta nelle pagine di questo blog.

      Ma l'importante non è il "signor Tripudio". L'importante è solo la verità. La verità danneggia il Cammino. E i kikos, orgogliosamente "circoncisi nella ragione", lo sanno bene.

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  20. Quando una conversione è controproducente? Quando a convertire un “pagano” è un fariseo.

    Gesù infatti, che apostrofa i farisei dicendo che se fossero ciechi non sarebbero in peccato, ma per il fatto che, pur essendo ciechi, dicono che ci vedono, il loro peccato rimane, e che li accusa di essere ciechi che guidano altri ciechi, dice anche che, quando nel loro zelo apostolico convertono un pagano, lo rendono peggio di loro.

    Per cui occorre fare attenzione nel discernere i frutti: a volte sembrano buoni ma sono più cattivi dei cattivi.
    I Pastori frettolosi, infatti, potrebbero incorrere negli stessi errori dei cercatori di funghi improvvisati: potrebbero scambiare un fungo velenoso per uno mangereccio, soprattutto se il metro di giudizio è rappresentato dai colori sgargianti del fungo.

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  21. Proverbi neocatecumenali

    Chi dal Cammino spera soccorso
    metterà il pelo lungo come un orso

    Stretta la foglia, larga la via
    il blog dica la vostra che Kiko dice la mia

    a Kiko Arguello non fare sapere
    cosa scrive questo blog tutte le sere

    erano un milione di camminanti
    tutti giovani e forti
    e sono morti

    Kiko fu, siccome immobile
    dato il mortal sospiro
    stesse la sua spoglia immemore
    orba di tanto spiro
    alla feral notizia il Cammino attonito sta
    muto pensando all'ultima
    ora di quest'uomo fatale
    ne sa quando una simile
    orma di piè mortale
    potrà ricalcare
    il Cammino Neocatecumenale

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  22. Facendo seguito al mio primo commento a questo post (1 febbraio ore 11.31), e come promesso, ritorno sugli argomenti esposti:

    Ho già scritto che pregio di don Felice è la sua capacità di sintesi e la sua chiarezza espressiva, che rifugge inutili distinguo.
    Dopo aver delineato l’alveo in cui avrebbe dovuto giacere il “neocatecumenato”, egli mette in luce il fatto, sotto gli occhi di tutti, che esso ha tradito la sua intrinseca vocazione.

    Pretendi di essere una iniziazione battesimale in linea col Concilio, ma poi stravolgi la “semantica del termine”? – dice don Felice – con cosa?

    Ricopio:

    “ un approdo sistematico e calcolato nella Celebrazione Eucaristica, avulsa dal Suo profondo significato misterico ed ecclesiale, bensì ridotta a strumentale ‘metodo di aggregazione’! ”.

    Perdonatemi che, invece di commentare, pare che sto qui a fare il riassunto. Ma certe cose vanno riprese e su esse bisogna riflettere. E riflettere per benino!

    ……..

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  23. ……..


    Carmen è stata la paladina della sconvolgente e stravolgente (devastante per le anime e per la Chiesa) Eucarestia neocatecumenale.
    A lei poco importavano e, mal per noi, le arraffazzonate, rabberciate, sconclusionate catechesi di Kiko/showman. A lei interessava fare la teologa invasata, maestra di liturgia; a lei tutti gli arcani più arcani erano stati rivelati (benedetta fra le donne!!!) per portare la Chiesa al suo massimo fulgore (non per niente la sua fissa scritturistica è stata preminentemente la Trasfigurazione, che evocava in tutte le sue deliranti ed esaltate esternazioni). E l’Eucarestia è il sole, scusate la superbia esuberante, la presunzione smodata!

    L’Eucarestia, grazie a Carmen, ha subito la peggiore dissacrazione di tutti i secoli precedenti messi insieme. Uno scempio assoluto. Quello che don Felice chiama ‘Liturgia Kikiana’ più correttamente andrebbe chiamata ‘Liturgia Carmeniana’ perché lei ne è l’artefice. Cosa che ha sempre rivendicato con veemenza, col suo “Concilio portato su un piatto d’argento” e con tutte le sue amicizie con i più opinabili e discutibili ecclesiastici “innovatori liturgici” post-concilium. Carmen aveva le sue paturnie mentali e si rallegrava quando trovava conferme. Ad esse si appoggiava come un mulo coi paraocchi, cieca a tutte le correzioni che intanto si susseguivano senza sosta negli anni, sorda a tutti i richiami all’obbedienza.

    Alla fine il suo capolavoro si è consolidato nelle comunità. Guai a chi lo tocca, a chi osi togliere o aggiungere qualcosa. Nell’ottemperanza rituale sono intransigenti fino all’ultimo marginale dettaglio. Carmen ripeteva “Se ci toccano l’Eucarestia distruggono il Cammino!”
    L’opera d’arte – a proposito di “nueva estetica, tanto cara a Kiko – è compiuta! Ed è esattamente questa.

    Come conclude don Felice, e noi con lui, oramai le Comunità del ‘Sabato sera’ sono staccate senza rimedio (oserei dire, ontologicamente) dalla “unica Comunità Ecclesiale e dal Giorno del Signore”.

    Come ripete spesso Tripudio, qui l’unico che si rallegra è il Demonio - ma quello vero! non il ridicolo distogli/dalla/convivenza, che si sono inventati. Si rallegra moltissimo ed è infinitamente grato ai due Iniziatori spagnoli, ai quali non vede l’ora di poter dimostrare di persona la sua gratitudine, sdebitandosi a modo suo.

    Pax

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    1. Per Carmen ha "inventato" la liturgia e Kiko le catechesi.
      Senza Carmen non esisterebbe il Cammino e senza Kiko il Cammino sarebbe un atomo fuori dalla Chiesa o sarebbe già finito.
      Carmen, dato il suo carattere duro e poco conciliante, non avrebbe ottenuto nessuna approvazione, di cui probabilmente poco le importava. Kiko, invece, si è ritrovato a capo di un movimento e ha cercato di trarne il maggior profitto.
      Una coppia micidiale, tipo Bonnie e Clyde

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  24. Come è potuto accadere tutto questo???!!!! 10 💯 1000 GUAM!!! CRISTIANI CATTOLICI SVEGLIAAAAA!!!

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  25. Per l'altra Simonetta.
    Cara hai detto bene che il fine della Chiesa è testimoniare la Gloria del Cristo.
    Ma come? Be! tu lo sai.
    Annunciando il Kerigma verbalmente e testimoniando con i fatti della vita fatti propriamente chiamati (Croce) perché laddove c'è un uomo o una donna che Benedicono la croce li abita la Gloria di Dio. Quindi il cammino ha questo carisma L'annuncio. Vedi che lo dici tu stessa.
    Buona serata e prega per Kiko affinche il Signore lo conservi in salute ancora per molti anni donandogli la Forza che fu di " Caleb servo del Signore"

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    1. Non riempirti la bocca di paroloni altisonanti. "Annunciare il kerygma": ma che credi di star parlando ad un convegno di teologia pastorale?

      Qui non abbiamo l'anello al naso e la sveglia al collo. Qui sappiamo che la vita di fede, speranza e carità si nutre anzitutto dei sacramenti (ricevuti con le dovute disposizioni), con la preghiera (a Nostro Signore, non all'idolo Kiko mediante i suoi gadget obbligatori), con la conoscenza delle verità di fede (quelle insegnate dalla Chiesa bimillenaria, non dagli eretici Kiko e Carmen).

      Il Cammino ha il carisma delle menzogne, degli inganni, dell'esazione delle decime, dell'annuncio del kikismo-carmenismo. La tua superbia ne è una dimostrazione plateale. Il Cammino insegna solo la superbia, il sentirsi "Caleb" contro i "cristiani da salotto della domenica".

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    2. @Dony69
      Se sei nuova sul blog allora devi sapere che in molti altri commenti tutti abbiamo sempre detto che preghiamo per Kiko e che chiediamo per lui la grazia di una santa morte;

      Non credo che nel Catechismo della Chiesa Cattolica si parli di Kerigma, semmai è un carisma del Cammino, come anche l'evangelizzazione tramite l'annuncio, la Chiesa Cattolica invita a testimoniare la fede tramite la vita e le opere, se proprio necessario anche con le parole;

      Parlare delle proprie croci per annunciare il Vangelo va bene, ma deve essere una scelta libera, non condizionata dai catechisti in qualche scrutinio pubblico o nella Redditio (la Chiesa sconsiglia prudentemente le confessioni pubbliche)

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    3. Ben ti han detto Tripudio e Gloria.
      Non mettermi in bocca cose che non ho detto, grazie.
      Invece di commentare la sciocchezza detta dal signore (probabilmente) nc attacchi me che ho detto una cosa sensata!
      Siete proprio viscidi! Riconosco il metodo!
      Devo riconoscere a quel signore il merito di aver taciuto!

      Voglio aggiungere che è bene non confondere il fine con il mezzo.
      Le catacombe, se mai i cristiani vi si sono riuniti, erano un mezzo, non un fine.
      Come dire che il fine del viaggio è il treno, non dove il treno ti porta.

      I cristiani poi proclamano il Crocifisso, Cristo, Gesù, il Nazareno, non solo la croce in sé e per sé. La croce è benedetta in quanto mezzo, non in quanto fine.
      Le persone che parlano instancabilmente delle proprie croci, vere o presunte, sono a) noiose b) stancanti c) dimostrano di non aver rispetto né dei propri confini interni (boundaries) né di quelli degli altri.
      Io non voglio saper nulla delle croci altrui, se non posso aiutare a portarle. Sarebbe da parte mia curiosità indebita.
      I veri santi di solito le hanno portate in silenzio.

      Questi pensieri sembreranno banali (e lo sono), ma spesso proprio nel cambiare le carte in tavola sta il busillis.
      I nc sono maestri in questo e questo è un esempio lampante.
      Come già detto, auguro a tutti ogni bene, soprattutto in questi tempi difficili.

      Non so se scriverò più qui, credo di aver detto e testimoniato quello che potevo.
      Spero che un giorno avremo tutti uma ricompensa, se non una scusa, per le nostre sofferenze.
      Grazie di tutto a tutti, siete stati per me un sostegno e un aiuto in questi anni. Ora è meglio voltare pagina e andare avanti.

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    4. Ricordo l'orrore dei catechisti quando molti dichiaravano 'la mia croce è il Cammino neocatecumenale'! E il lungo torchiaggio che i poveretti subivano per arrivare a dover dichiarare che invece la loro croce era il coniuge o qualche difetto di carattere che impediva loro di 'fare bene' il Cammino e che veniva appunto glorificato e illuminata dal Cammino.
      Papa Francesco ebbe a dire, nel 2014: "noi non esaltiamo una croce qualsiasi o tutte le croci: esaltiamo la Croce di Gesù perché in essa si è rivelato al massimo l'amore di Dio per l'umanità".
      Grazie Simonetta 😘


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  26. Per Tripudio.
    Caro Tripudio,a mo di cronaca ti faccio sapere che non vivo solo l'esperienza del cammino, ma sono inserito attivamente in parrocchia come Accolito istituito. Conosco bene le altre realtà parrocchiali che rispetto profondamente e che minimamente mi sognerei di denigrare. Anzi siamo soliti collaborare. Ma per esperienza vissuta la pedagogia del cammino è quella che piu aiuta a non essere cristiani da salotto. (Pensiero personale).Dony69

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    1. Grazie per l'ennesima dimostrazione che il neocatecumenalismo è fondamentalmente superbia: "grazie Signore - disse il fariseo nel Tempio - perché io non sono come quel cristiano laggiù, cristiano da salotto, cristiano della domenica - grazie perché io pago la Decima sulla menta e sul cumino, io sono accolito istituito in parrocchia, io mi do da fare per diffondere il Cammino in parrocchia e sui blog, grazie Signore perché io sono così bravo e così perspicace!".

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  27. Comunque Kiko e Carmen non hanno inventato alcuna liturgia e'la liturgia della Chiesa Cattolica, con piccolissimi adattamenti, che non inficiano la sostanza del rito romano.

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    1. @Anonimo
      Non credo che si tratti di piccolissimi adattamenti, bensì di abusi liturgici: la comunione sulle mani, simboli di altre religioni, il ballo finale le monizioni e le risoonaze non sono previste dal rito romano, anzi rendono la celebrazione eucaristica molto simile ad una messa protestante; anche il rito della cinqunatina è preso dalla liturgia del v secolo, ma non rientra più nel canone ufficiale. Papa Benedetto aveva ordinato ai nc di adattarsi alle norme liturgiche, ma non è mai successo...

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  28. Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Notitiae, 01/08/1974)


    Tutte le riforme, nella Chiesa, hanno apportato nuovi principi e promosso nuove norme, che hanno tradotto in pratica gli intenti della riforma stessa.Così accadde dopo il Concilio di Trento; né poteva essere diversamente ai giorni nostri. Il rinnovamento liturgico incide profondamente sulla vita della Chiesa. C'è necessità che la spiritualità liturgica germini nuovi fiori di santità e di grazia, nonché di apostolato cristiano più intenso e di azione spirituale.

    UN MODELLO ECCELLENTE di questo rinnovamento si trova nelle «Comunità neo-catecumenali» che sorsero a Madrid, nel 1962, per iniziativa di alcuni giovani laici, con il permesso, l'incoraggiamento e la benedizione dell'eccellentissimo Pastore madrileno, Casimiro Morcillo. Le comunità hanno lo scopo di rendere visibile nelle parrocchie il segno della Chiesa Missionaria, e si sforzano di aprire la strada all'evangelizzazione di coloro che hanno quasi abbandonato la vita cristiana....

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    1. Chissà perché il Culto Divino non ha mai più espresso simili elogi. Sta' a vedere che dopo il 1974 si sono resi conto che il Cammino è una setta. Ah, poi, quel 1° dicembre 2005, quando il Culto Divino ha inviato a Kiko Carmen Pezzi le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI contro le liturgie...

      Troppo comodo ricordare solo le cose che vi fanno comodo, eh, cari furbacchioni?

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  29. Paolo VI nel 1975, nella Esortazione. Apostolica. Evangelii Nuntiandi , al paragrafo 44: aveva concluso:

    «È ormai palese che le condizioni odierne rendono sempre più urgente che l'istruzione catechetica venga data sotto forma di un catecumenato».

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    1. Quale parte di «sotto forma di» non ti è chiara?

      "Sotto forma di un catecumenato", cioè insegnando le verità di fede.
      Non sta parlando del cosiddetto "catecumenato" del Cammino, che è invece un corso di kikismo-carmenismo.

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  30. Giovanni Paolo II, nell'Esortazione. Apostolica. Catechesi Tradendæ , al paragrafo 44:

    «La nostra preoccupazione pastorale e missionaria… va a coloro che, pur essendo nati in un paese cristiano, anzi in un contesto sociologicamente cristiano, non sono mai stati educati nella loro fede e, come adulti, sono dei veri catecumeni».

    Questo per BPS che sostiene che i battezzati non debbono essere catechizzati e non hanno bisogno di catecumenato.

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    1. Il solito cretineocatecumenale mente sapendo di mentire perché ha usato il termine "catecumenato" in due modi differenti.

      Il termine "catecumenato" indica la formazione che gli adulti non battezzati (ripeto: gli adulti non battezzati) ricevono per accostarsi al battesimo. Tale formazione consiste nella dottrina cristiana e nello spiegare come e perché si partecipa alla liturgia. Esattamente ciò che oggi si fa nelle parrocchie col catechismo ai bambini, con la differenza che questi sono già battezzati e si accosteranno alla prima confessione e alla prima Comunione.

      In senso più estensivo, a partire da circa 50 anni fa, il termine catecumenato è stato un po' forzatamente usato anche per indicare una formazione alle verità di fede per coloro che sono già battezzati. Chiamarlo pomposamente «catecumenato post-battesimale» è la stessa cosa che chiamarlo "post-cresima", "incontri di formazione", "catechesi per adulti", "scuola di comunità", "conferenze sulla fede", eccetera.

      Dunque BPS ha ragione quando ricorda che i battezzati non devono fare un "catecumenato", ma devono solo continuare a impegnarsi a conoscere le verità di fede secondo le proprie capacità intellettuali: questo impegnarsi può avvenire personalmente o in compagnia, può avvenire studiando o seguendo "conferenze", "incontri", "catechesi", "formazione", eccetera, fermo restando che la dottrina da conoscere è quella cattolica, non le paturnie elucubrative dell'estroso eretico Kiko.

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  31. Infine il Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato nell'anno 1992, all'articolo 1231 ha esplicitamente formulato la necessità di un catecumenato postbattesimale per ogni battezzato:

    «Per la sua stessa natura il Battesimo dei bambini richiede un catecumenato post-battesimale. Non si tratta soltanto della necessità di un'istruzione posteriore al Battesimo, ma del necessario sviluppo della grazia battesimale nella crescita della persona».

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    1. Caro anonimo, rispondo con unico commento per fare prima:
      il testo che hai citato all'inizio è del 1974, a quell'epoca il Direttorio catechetico con gli orientamenti di Kiko alle equipes di catechisti era ancora segreto, per cui molte cose sono venute alla luce molto dopo; inoltre nessuno mette in dubbio le parole di apprezzamento e di incoraggiamento dei papi, ma questi incoraggiamenti ed apprezzamenti non sono una giustificazione per non migliorare alcuni aspetti del Cammino, soprattutto per il bene di chi lo fa con convinzione e buona fede.

      Per farti un esempio pratico, immagina che ci sia una onlus rispettata ed approvata con uno Statuto, i cui membri sono scoperti mentre compiono abusi o crimini nei paesi in cui operano; immagina che queste persone continuino a dire "stiamo operando bene perchè siamo approvati, abbiamo uno Statuto e i vertici istituzionali ci hanno sempre apprezzato ed incoraggiato", non ti sembrebbe strano?

      Il catecumenato post battesimale deve essere condotto seguendo i principi del Catechismo della Chiesa Cattolica, senza stravolgere nè modificare le liturgie, o proponendo dottrine che richiamano il protestantesimo come fa il Cammino, e soprattutto in obbedienza al Papa e al Vescovo locale, in armonia con la parrocchia e senza sofciare in comportamenti settari.

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    2. Ricordiamo ai lettori (soprattutto ai kikos furbacchioni) che le parole non vanno prese fuori dal loro contesto.

      Il termine "catecumenato" indica la formazione che gli adulti non battezzati (ripeto: gli adulti non battezzati) ricevono per accostarsi al battesimo. Tale formazione consiste nella dottrina cristiana e nello spiegare come e perché si partecipa alla liturgia. Esattamente ciò che oggi si fa nelle parrocchie col catechismo ai bambini, con la differenza che questi sono già battezzati e si accosteranno alla prima confessione e alla prima Comunione.

      In senso più estensivo, a partire da circa 50 anni fa, il termine catecumenato è stato un po' forzatamente usato anche per indicare una formazione alle verità di fede per coloro che sono già battezzati. Chiamarlo pomposamente «catecumenato post-battesimale» è la stessa cosa che chiamarlo "post-cresima", "incontri di formazione", "catechesi per adulti", "scuola di comunità", "conferenze sulla fede", eccetera.

      Nel Cammino invece il termine "catecumenato" significa il Cammino stesso, e le dottrine insegnate sono quelle eretiche di Kiko e Carmen, e le liturgie celebrate sono quelle degli strafalcioni inventati da Kiko e Carmen. Non c'entrano niente con ciò che afferma il Catechismo - infatti nel Cammino non si usa il Catechismo della Chiesa Cattolica, ma solo le cosiddette "catechesi" di Kiko e Carmen, ripetute a pappagallo dai cosiddetti "catechisti" neocatecumenali.

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