sabato 19 giugno 2021

L'attivismo clericale non converte, nemmeno quello neocat

Condividiamo questa "lettera aperta a un prete", che sta girando sul web e che dà voce a tanti giovani assetati di verità e di bellezza… Anche se riferita in generale alle realtà parrocchiali, è applicabilissima ai neocatecumenali, che complicano la crescita spirituale e la rallentano.

Caro Sacerdote,
non te la prendere, ma due paroline te le devo proprio dire…

Non mi interessano i campetti di calcio, i cineforum, i teatrini, le conferenze, i baretti con videogiochi e biliardini, i porticati coi ping pong e il calciobalilla, le vacanze organizzate, il grest, le pizze dei sabato sera.

Prete con paramenti sacri
si presta alle 'estrazioni del lotto' (truccate)
per le assegnazioni ai Seminari kikiani

In una parola, tutto il ribollente attivismo che ruota intorno alle parrocchie, lo trovo anche fuori, nel freddo "mondo", e magari organizzato meglio, più nuovo, luccicante, efficiente, coinvolgente, appassionante. Non c'e' concorrenza: il "mondo" è specializzato in divertimenti, passatempi, sport, intrattenimenti vari, in cui ha profuso studi, energie e investimenti.

Voi curatemi l'anima. Datemi un direttore spirituale che abbia tempo e pazienza per la mia conversione. Datemi confessori che mi permettano di riconciliarmi con Dio.

Datemi l’Eucarestia da adorare, non tenetela chiusa a doppia mandata nei Tabernacoli d'oro ad aspettare mentre brucia d'Amore.

Dissetatemi col Vangelo dei semplici, non spiegatemi troppo, sono piccolo, una cosa sola ma ripetuta, così che possa ritornarmene a casa con la perla preziosa.

Insegnatemi quel digiuno che tutti hanno dimenticato, ma che ho voglia di tentare, non come un atto di superba autodeterminazione della volontà, ma come fiduciosa invocazione della grazia dello Spirito.

Mostratemi i Santi, voglio farmeli amici. I filosofi mi hanno condotto su strade sbagliate, inquinato la mente, divorato la gioia. I Santi sono felici: ditemi il perché, fatemi scoprire quel filo segreto che li legava alla SS. Trinità.

Il rosario, ho fame di rosario. Perché non lo recitate più? Persino nelle veglie funebri, a volte ci si ferma a tre decine, come se quello intero fosse troppo lungo anche per chi davanti ha l'eternità. Arricchitemi della Divina Misericordia, fatemi gustare soavemente le invocazioni, le giaculatorie, le novene, beneditemi e consacratemi ai SS. Cuori di Gesù e Maria.

Incoraggiatemi nella via della carità, dell'altruismo, dell'occuparmi del prossimo, nel nome di Cristo. Plasmate in me uno spirito missionario, inalatemi la voglia di santità.

Pregate per me qualche volta. Come sarebbe edificante per me trovarvi in ginocchio davanti al Tabernacolo e sapere che stavate pregando per me, per la mia salvezza!

Questo desidero, ma tutto insieme, e in ogni parrocchia; non scegliete quello che più vi aggrada, non discriminate tra ciò che vi sembra più o meno moderno, più o meno consono o proponibile. Voglio tutti gli strumenti di salvezza che la Chiesa ha preparato per me, ho fame di salvezza piena, traboccante, luminosa, ho voglia di Verità.

Che abbia 4 o 100 anni, non starò con voi per il grest o il bel campetto o gli amici che ho incontrato. Ci starò per quel banco consunto in cui mi sono inginocchiato e per quel santo sacerdote che ho incontrato. Ci starò perché Cristo, per mezzo loro, mi ha convertito. Ecco Chi mi salverà l'anima!

Ti prego, sacerdote,
torna ad essere nuovamente
ciò che devi essere!
Ti prego, sacerdote,
torna ad essere nuovamente
ciò che devi essere
perché io, pecorella smarrita e figliol prodigo, possa tornare alla Casa del Padre.

In questo modo tu riavrai la tua dignità umana e sacerdotale, ed io mi salverò, e tutti saremo spronati a supplicare il Padrone della messe perché mandi operai, questi operai, e non assistenti sociali, ma dispensatori dei misteri di Dio.

16 commenti:

  1. Ciò che colpisce è che i neocatecumenali hanno fatto propria questa critica al sacerdote troppo impegnato nel sociale che non parla più di fede e di Dio, per poi depredare il sacerdote della propria dignità e sacralità e utilizzarlo come marionetta eterodiretta secondo i fini e i progetti di una classe di laici 'ispirati'.
    Scriveva il cardinale Ratzinger nel 1978:
    "In quell'atteggiamento molto diffuso di affrettata critica alla storia passata della cristianità torna sempre a imporsi l’idea che ci si dovrebbe sbarazzare dell’intera storia di questi duemila anni e radere così al suolo le mura dei dogmi e delle confessioni, per cominciare tutto da capo, come se Cristo comparisse per la prima volta oggi sulla soglia della nostra casa.
    Per quanto ciò sia allettante, tuttavia, così facendo noi ridurremmo l’unità della Chiesa a un’opera, a un prodotto delle nostre mani, e la Chiesa a qualcosa che noi stessi possiamo costruire.
    Ma di fronte a quest'opzione non c’è giustificazione che tenga: in fondo, in questa maniera eleviamo di nuovo una muraglia contro Dio e finiamo per confidare maggiormente solo in quanto è in nostro potere fare.
    Il muro della legge e il muro che vuole circoscrivere lo spazio di azione di Dio non sono però stati rimossi dall’azione dell’uomo: questa semmai li ha alzati ancora di più.
    Così dunque non va.
    Quando parliamo di unità della Chiesa, dobbiamo subito smettere di sognare opere audaci e grandi realizzazioni, delle quali riterremmo d’esser capaci.
    La vera Chiesa non è opera nostra: ci precede ed è opera di Cristo.
    Il nostro compito è quello di lasciarci incorporare a essa.
    Quando lo adempiamo, lasciandoci sgrezzare umilmente dal Signore come pietre vive, quando smettiamo di « progettare a tavolino » la Chiesa, quando ci lasciamo condurre là dove non vogliamo, allora fiorisce l’unità e, anche in mezzo a divisioni, le mura diventano ostacoli superabili."

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  3. «Uomo di Dio»: ma di quale Dio?

    La fedeltà sacerdotale si realizza nella comunione ecclesiale; il sacerdote deve essere in comunione con Cristo e con la Chiesa (non con Kiko ed il suo cammino indegno)!
    'Il prete - dice san Giovanni Maria Vianney curato d’Ars - è un uomo che tiene il luogo di Dio'. Sicché il sacerdote è uomo di Dio, appartiene tutto a Dio, deve cercare solo Dio.

    Ma quale Dio, il sacerdote addentrato con tutta la sua convinzione nel cammino, cerca, vive, testimonia e annuncia? Qual'è la reale identità di quest'uomo persuaso che: "la Chiesa non è una società giuridica e gerarchica, ma spirituale, carismatica; che in essa non si dà un sacerdozio derivato dal sacramento dell'Ordine, bastando il Battesimo che, incorporando tutti i fedeli nel Cristo, li rende partecipi della sua dignità sacerdotale; che la Messa (concepita nel kikiano modo) non è celebrata dal sacerdote, ma dall'Assemblea, da cui "sgorga l'Eucaristia"; che l'importante non è l'assoluzione" del sacerdote, perché il valore della penitenza è essenzialmente comunitario ed ecclesiale etc."?
    Pareggiando il ministero sacerdotale a quello dei fedeli soltanto battezzati, Kiko in primis e i catechisti in secundis si assegnano un'autorità equivalente, anzi maggiore, a quella propria dei membri della Gerarchia, sfaldando la struttura della Chiesa Cattolica.

    A questo punto è inesorabile orientare il pensiero alla severa affermazione del card. Robert Sarah contenuta nel suo libro "Si fa sera e il giorno ormai volge al declino": 'Alcuni uomini di Dio sono diventati degli agenti del Maligno'!

    Citiamo le ispirate parole di san Vincenzo Pallotti: «O sacerdote, chi sei tu? Non ti sei fatto tu, perché t’ha fatto Dio. Non provieni da te, perché dal nulla sei nato. Non vivi per te, perché della Chiesa sei sposo. Non sei padrone di te, perché di tutti sei servo. Non sei tu, perché Dio sei tu. Che, dunque, sei tu? Niente e tutto, o sacerdote!».

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    1. Te lo dico io quale dio, il dio del mondo. Quando sono uscito dal cammino non ho trovato consolazione neanche nel prete. La mia comunità mi giudicava e con loro anche l'uomo di Dio .

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  4. Grazie a BPS per questo articolo del quale sottoscrivo ogni parola.

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  5. 'Voglio tutti gli strumenti di salvezza che la Chiesa ha preparato per me, ho fame di salvezza piena, traboccante, luminosa, ho voglia di Verità'.
    Quello che invece troppo spesso succede, è di avere a che fare con persone, all'interno della Chiesa e della parrocchia, che lavorano attivamente per trasmettere la propria immagine di cosa è la fede e che cos'è la Chiesa, generalmente screditando ciò che ne hanno pensato e creduto i martiri e i santi.
    Il Cammino fa esattamente questo stesso percorso, proponendo se stesso come esperienza di autentico cristianesimo, e negando o ridimensionandone ogni altra.
    Questo lo fa privatizzando i mezzi di salvezza della Chiesa, i sacramenti e la stessa parola di Dio. Quindi, rispetto a quanto denunciato dalla bella lettera riproposta oggi, il Cammino fa un passaggio in più: dopo aver coltivato il disamore per la tradizione e la dottrina, le sostituisce con dei surrogati su cui imprime il proprio copyright.

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  6. Cari fratelli! Faccio un appello a tutti voi, cioè a tutti gli uomini di buona volontà. Vi chiedo di essere dei "Piccoli Apostoli della Resurrezione di Gesù" . Dentro il vostro ambito c'è bisogno di Luce, perché molti necessitano di avere più forza nella Fede. C'è bisogno di portare lo Spirito della Resurrezione e del Perdono. Andate avanti sempre nel Perdono e nell'Amore e nella Resurrezione di Nostro Signore.

    Gesù ha detto:

    «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
    Delle volte il mondo è il compagno, delle volte è il vicino, delle volte è il collega, delle volte è il fratello di comunità e movimento, e altro. Quello che conta è fare la Volontà di Dio.

    Vi chiedo, umilmente, di mettervi al lavoro. Non abbiate paura ne dei vostri fratelli, né dei famigliari, né dei vostri superiori e né di altri, cioè di nulla. Portate l'Amore e la Resurrezione di Gesù.

    Andate, prima di iniziare, dal vostro Vescovo, Sacerdote, Confessore, e dite similmente così: "Chiedo l'autorizzazione a Santa Madre Chiesa di portare la Resurrezione di Gesù ai miei fratelli per la loro Salvezza". Non iniziate se non sarete autorizzati dalla Chiesa. E' necessario essere autorizzati ed essere sempre in comunione con la Chiesa e il Papa.

    Non vi chiedete chi io sia e non cercatemi, io non sono nessuno e non conto nulla. Conta Gesù, e sarà Gesù che vi indicherà cosa dovete dire.Chiedete tutto a Gesù, pregate Gesù, parlate di Gesù, e fate ciò che vi dice Gesù. Per fare ciò seguite la Chiesa nel Papa, tutto nel Signore Gesù Cristo, e chiedete alla Chiesa se avete dubbi o altro da chiarire e definire. Sarà la Chiesa a guidarvi. Fatevi guidare, chiedetelo, nello Spirito del Perdono e della Resurrezione. Non fate senza la guida della Chiesa. Rimanete sempre uniti alla Chiesa anche se tutto sembra andarvi contro. Dio sistemerà ogni cosa. Rimanete sempre nella Fede nel Signore Gesù al Papa. Pregate per la Chiesa e per il Papa.

    Non rispondete al male con altro male, ma rispondete con Verità e Giustizia. Li perdonerete nel Signore Gesù "Signore Gesù perdonali perché non sanno quello che fanno, e se ho sbagliato anch'io perdona anche me". Gesù è la Verità e la Giustizia.
    Vi calunnieranno, vi perseguiteranno, vi rideranno in faccia, vi incolperanno di essere voi dalla parte del male, vi muoveranno guerra, vi punteranno, cercheranno ogni metodo per abbattervi e farvi lasciare la Volontà Divina. Se cadrete o vi colpiranno rimanete nella Pace del Signore e attendete che lo Spirito vi resusciti. Sarà il Signore che vi rimetterà in piedi, vi ristabilirà con il Suo Spirito, lo Spirito della Resurrezione, il Fuoco Divino. Mettete parole di Amore e portate la Luce. Lasciate messaggi e parole pieni di Luce, ovunque, e portateLa. Portate la Resurrezione, perché siete "Figli della Resurrezione". Non ci costa nulla! Fate passare questo messaggio anche agli altri fratelli credenti e uomini di buona volontà.Che Gesù vi benedica a tutti!

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

    IPG.

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  7. WANTED
    Cercasi vivo o morto
    FALLACIO VINICIO

    A chiunque lo riporterà verrà offerto uno sconto sulla Decima del 4 %

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  8. Cari Sacerdoti normali, anche se a me in seminario non mi hanno voluto, questo non mi impedisce di farmi chiamare "Don" e di darvi un consiglio non richiesto (e vabbè, almeno è gratis):
    Costituitevi come associazione benefica! E siate discreti come è discreto il Padre Vostro.

    Don FungKu, Ricevo Tutti E Vi Esaudisco Ma Solo Al Matrimonio Di Mia Figlia.

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  9. Come dicevano i latini, corruptio optimi pessima. Cioè la peggior corruzione è quella degli "ottimi" - sia nel senso di migliori, sia nel senso di "quelli al piano più alto".

    Ed infatti se un cancro spirituale come il Cammino è riuscito a incistarsi nella Chiesa, lo dobbiamo a tanti alti papaveri ecclesiastici - ivi inclusi quelli che bazzicavano attorno a tutti gli ultimi Pontefici -, e anche a tanti "bassi papaveri" che quotidianamente e in nome del Concilio Vaticano II hanno inquinato la fede e la liturgia quel tanto che basta per far sembrare il Cammino "solo un po' esagerato".

    Nel momento in cui praticamente tutti i preti del circondario riducono la Messa a uno spettacolino, che può succedere quando arriva il Cammino? "Bof, alterano la Messa anche loro, sono solo un po' più esagerati". Aver evitato di chiamare "errore" il primo errore, si finisce per acconsentire che il secondo e più grave errore non possa essere facilmente condannato come tale: "sono solo un po' esagerati, dai, dopotutto oggi tutti cambiano qua e là la Messa a piacer loro...".

    Per questo abbiamo bisogno di sacerdoti che siano sacerdoti di Dio e non delle mode mondane (il Cammino è una moda, un prodotto di mani d'uomo ispirate dal demonio, un fenomeno al tramonto e destinato a finire e ad essere dimenticato, da seppellire nel cassetto dei brutti ricordi). Abbiamo bisogno di sacerdoti che nel celebrare Messa si rendano conto di star compiendo quel "culto a Dio gradito", che non ammette pagliacciate - Nostro Signore non ha bisogno di pagliacciate umane; solo dei pagliacci umani (idolatri ed eretici) le reclameranno -, che non ha bisogno di influenze esterne (né di autoimprovvisati esalatori di "ambientale", "monizioni", "risonanze", girotondini imbecilli, sgrattugiate di chitarrelle, chiassate varie), perché il ministero sacerdotale è quello che Nostro Signore ha istituito e garantito.

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  10. Se i sacerdoti tornano a pensare innanzi tutto a salvare le anime (la Chiesa si proccupa anche dei corpi, ma proprio peché animati da un'anima razionale capace di relazionarsi, attraverso la grazia, con Dio), allora controlleranno e guideranno il loro gregge come dei veri capi che servono.

    Controllare non significa togliere la libertà, ma garantirla, e guidare significa svilupparla.
    Un po' come i genitori coi figli.

    Con dei sacerdoti fedeli alla sana dottrina e zelanti per la salvezza delle anime, il Cammino o comincia a seguire gli statuti secondo ciò che la Chiesa si aspettava da loro con l'approvazione, o sparisce.

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  11. Faccio riferimento alla prima immagine dell'articolo: si tratta dell'estrazione delle destinazioni dei seminaristi, fatta nel corso di una delle 'liturgie' di totale invenzione del Cammino a cui, nell'immagine, si sta prestando un sacerdote vestito dei paramenti sacri in qualità di valletto, mentre il vero sacerdote è Kiko, alle sue spalle.
    Si tratta di cleromanzia, cioè della credenza che Dio intervenga nelle scelte fatte a sorteggio. Tale pratica è stata condannata più volte dalla Chiesa, se non usata per scelte urgenti e straordinarie (come per la scelta dell'apostolo Mattia), ma nel CN viene usata disinvoltamente per una assegnazione di routine.
    Così, ebbe a dire un sacerdote, 'facciamo scegliere al Signore'. È chiara la frase: noi 'facciamo', induciamo Dio a una risposta, lo tentiamo! E lo facciamo deliberatamente.
    Ancora più grave è perciò il fatto che queste estrazioni siano in realtà pilotate, dal momento che i figli dei catechisti vanno invariabilmente in Seminari prestigiosi o vicini a casa (e vengano quindi incardinati in quelle Diocesi), gli altri finiscano nelle destinazioni peggiori.

    In proposito, è interessante rileggere questo articolo

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    1. Il principio della cleromanzia (detta anche sortilegio) è che una particolare azione umana dovrebbe per forza provocare una reazione di Dio. Cioè l'uomo che si illude di comandare qualcosa a Dio, inventandosi un gesto e proclamando che il risultato deve per forza coincidere con la volontà di Dio. È qualcosa di perfino peggiore del "tentare Dio", perché unisce all'idolatria la superbia e la menzogna, con in più l'inganno ai poveracci (vittime del diabolico scherzo) e l'ipocrisia.

      Le estrazioni di Kiko sono sempre truccate - e lo sanno gli stessi protagonisti, che quando sono figli dei cosiddetti "catechisti" finiscono sempre nei "seminari" kikiani più vicini, più comodi, e con cariche di elevato prestigio.

      A titolo di curiosità: c'è un solo caso in cui Dio accorda all'uomo ciò che l'uomo gli "comanda": ed è la celebrazione dei sacramenti. Nostro Signore ha detto «fate questo in memoria di Me», e dato che Nostro Signore non può mentire, il "fare questo in memoria di Lui" nelle condizioni che Lui ha stabilito (sacerdozio ministeriale, pane e vino senza aggiunte, ecc.), ottiene ciò che Lui ha promesso e garantito come efficace. Lo stesso discorso vale per gli altri sacramenti (battesimo, ecc.).


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    2. Nell'estrazione di Mattia era la Chiesa GERARCHICA ad agire, quella a cui Gesù ha garantito che tutto quello che lega o scioglie in terra, egli lega o scioglie in Cielo.
      Per cui possiamo dire che è stata ispirata da Dio. L'iniziativa originaria è di Dio.

      E' la stessa Chiesa gerarchica che ha poi CONDANNATO la clericomanzia, per cui chi la pratica tenta Dio che si pretende risponda anche se non vuol farlo, e poiché la pratica in disubbidienza alla Chiesa e perciò con intetnti divinatori, si mette nelle mani del demonio.

      Altra cosa sarebbe se estraessero a sorte perché indecisi, senza mettere in mezzo la volontà di Dio che dovrebbe adattarsi ai mezzi escogitati dalla volontà umana di Kiko.

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    3. Che ricorrano a una vera e propria liturgia, detta della Merkabah, per coprire delle scelte già decise, è appunto quel 'di più' che viene dal demonio. Ma viene fatto appunto per tacitare le mormorazioni interne, sicuramente molto insistenti, sui criteri di scelta adottati e sui privilegi che, guarda caso, finiscono per facilitare sempre la solita casta dei catechisti. Come dire: le ingiustizie, nel Cammino, è Dio a farle! Quel Dio che ha premiato Giacobbe che era un intrigante mentitore rispetto al fratello Esaù; quel Dio che continua a far piovere sui 'soliti noti' lasciando all'asciutto i peones.
      E i neocatecumenali, a cui viene detto tutto e il contrario di tutto e che ormai sono vittime di dissonanza cognitiva, va a finire che ci credono proprio, all'esistenza di un Dio ingiusto e prevaricatore, fatto a immagine e somiglianza di Kiko e dei suoi fedelissimi compagni.
      P.S.: la Merkabah, fa parte delle pseudo-para-liturgie approvate dalla Chiesa? Penso proprio di no, non è nei libri degli orientamenti. Quindi è abusiva e dissacrante e, oltretutto, non approvata.

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  12. Cleromanzia è l'acronimo di :

    Catecumeni Larvatamente Eretici Ridicolmente Obsoleti Mamotreticamente Abnormi Neocatecumenalmente Zelanti Irrimediabilmente Acefali

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