domenica 2 gennaio 2022

Quello che manca alla passione di Cristo è l'annuncio di Kiko.


Il Signore parla per me...
Vado a dirti la volontà di Dio per te...
Il Signore mi ispira questo... il Signore ci ha ispirato quest’altro… 

Ne abbiamo parlato tante volte, riportando testimonianze infinite, ma nel mamotreto dell’ultima convivenza troviamo l’autorevole conferma delle fonti. Doveroso è condividerle. Ampi stralci della predicazione verranno testualmente riportati, in modo che ognuno giudichi da sé, facendo il debito confronto. 

Analizzaremo Kiko che si identifica nel Signore Gesù e si immedesima nel Messia.  Egli il predestinato alla più grande missione cattolica del ventesimo secolo, secondo lui!

“Quale accordo tra Cristo e Beliar!”

Le tentazioni di Gesù nel deserto

mosaico, XIII secolo

Basilica di San Marco, Venezia



(dalla Catechesi dell’Inizio Corso 2021, sabato mattina - estratti da pag.26 a pag.30 del mamotreto

  • Kiko è tutto questo. 

  Premessa esplicativa

"Per questo fratelli, oggi, in questa tenda, io vi chiamo tutti a conversione, io per primo. Convertiamoci tutti a lui. Sappiamo una cosa sola che la natura di Cristo è amore a noi. Amore totale. Ci ama anche se siamo suoi nemici, anche se non lo vogliamo. Ci ha dato tutto se stesso, tutto se stesso fino alla morte. Lui vorrebbe che quello che manca alla sua passione, per questa generazione – gli uomini non sanno di questo amore che Dio ha per gli uomini – la passione di Cristo cosa è? Che lo conoscano! (ndr. manca che lo conoscano, questo intende Kiko. Strana associazione! Sulla quale torneremo nel dettaglio più avanti) E perché conoscano questo amore sceglie noi. … "

E' qui che cominciano i guai! E noi iniziamo a schiarirci le idee:

Kiko fa tutto questo discorso per arrivare alla sua conclusione: che il Signore, per far conoscere il suo amore agli uomini, “sceglie noi”. E, se ha scelto noi, allora noi ci identifichiamo con Lui. Siamo senz’altro il Signore. E tutti i nostri nemici sono il demonio

Sillogismo pericolosissimo nella sua disarmante semplicità e ovvietà. Fin troppo banale, direi. 

Kiko continua a strascico (oramai è partito) e dice:

"Tante volte questi nemici di Cristo diventano nemici nostri. Ma agendo come Cristo ha agito per noi, vedono l’amore che abbiamo per loro anche se ci stanno calunniando, perseguitando e denunziando. (ndr. povera vittima incompresa, neanche ipotizza che qualcuno che critica, magari, abbia ragione a farlo!)
Quello che manca alla sua passione che è la conoscenza, l’annuncio di Cristo lo possiamo vivere in noi.

Dunque, per Kiko

Quello che manca alla sua passione E' la conoscenza, l’annuncio di Cristo

Ma dove mai lo ha letto in San Paolo? Ci chiediamo stupiti.

E qui mi soffermo. 

E’ necessario. 

Questa kikiana affermazione è bislacca davvero! 

Mi spiego meglio, perché qui si staglia nitido l’inghippo. Comodo contraffare in un modo tanto perverso, senza coscienza. 

Ma riporto fedelmente il passo di San Paolo in cui egli spiega il suo pensiero e che Kiko impudentemente applica a se stesso, stravolgendolo del tutto.

Colossesi 1, 24-29: 

 “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola, cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi, ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.” 

Ma Kiko fa una miscelania indegna, al suo solito.
Egli, allergico com’è alle sofferenze, fa un salto... di versetti e aggancia 

i “patimenti” (la passione) di Cristo
direttamente al finale, lì dove San Paolo afferma
“noi annunziamo”


e fa questa strana equazione: 

ciò che manca alla passione = conoscenza
con annessa conclusione eclatante:
“l’annuncio di Cristo lo possiamo vivere in noi”.
E dunque NOI completiamo la passione di Gesù in questa generazione ma... senza soffrire, però.

Ma che bravo Kiko! Meriti proprio un applauso a scena aperta. Fratelli, ma perché non lo applaudite e gli dite Bravo! Bravo!?  Quando egli predica così?

Dai Kiko, forza! Che il predicatore... si può fare!
Spesato e rimborsato, osannato, riverito e adorato…
Egli dice convinto: “lo possiamo vivere in noi”.
E’ certo, quello sì che si può vivere. (Chi non potrebbe e vorrebbe viverla una simile cuccagna?)

Ma il martire no! Se non per finta. 

(Qui mi riferisco a fatti concreti. Quando Kiko, nella foga della predicazione, profetando diceva "morirò martire al centesimo mussulmano che si converte" Carmen, grande conoscitrice del suo animo, ribatteva acida " Ma và Kiko, qui se viene una persecuzione, tu scappi via a gambe levate... e magari scappi di nuovo con la svedese" e rideva, rideva - in assemblea di itineranti a Porto San Giorgio e non una volta sola ho assistito a questa scenetta.) 


Ma soffrire, sopportare completare nella propria carne i patimenti di Cristo… ma siamo matti!? 
Non è roba neocatecumenale questa.

Il bello è che San Paolo, a scanso di equivoci, alla fine rincara la dose con i verbi affaticarsi e lottare (con la forza che viene da Gesù) se ancora non si fosse capito il suo pensiero – antitetico a quello di Kiko. 


Ma a Kiko che gliene frega?
Lui punta dritto al suo di obbiettivo e si tiene saldamente al centro della scena e si sazia di
essere diventato ministro
missioni affidatemi
gloriosa ricchezza
speranza della gloria. 

 Da sempre ha voluto arrivare all’abbondanza (con il suo: “Fratelli, è sorprendente, meraviglioso, è impressionante”, incipit ricorrente in tutti i suoi Incontri, Convivenze e Annunci) senza mai passare per la croce.

Un’autostrada in mezzo alla felicità! 

E dobbiamo aggiungere, poiché Kiko è uno che non si lascia dietro niente di quanto lo alletta e gli conviene. Egli tralascia sofferenze e patimenti, e si sofferma su:
noi annunziamo
ammoniamo
istruiamo ogni uomo con ogni sapienza
. (Oh, quanto lo attrae tutto questo! Come ama sedere in cattedra!) 

Conclude San Paolo:
“per rendere ciascuno perfetto in Cristo” 

Per rendere ciascuno perfetto in Cristo. Questo il trasparente intento paolino.
Ma  chiediamoci come costoro  - i kikiani -  rendono la gente. A cosa la riducono, piuttosto:
A diventare come loro. Gente che usa l'annuncio per il proprio prestigio e realizzazione, questa è simonia! Farsi simili a Gesù, il Servo Sofferente, per trionfare nella vita.
(“Abbiamo generato mostri”! Un vecchio catechista, abbandonato sul viale del tramonto dopo che aveva donato tutto al cammino, che negli ultimi tristissimi anni di evangelizzazione assistita ebbe questo guizzo di consapevolezza tardiva e di illuminazione). 

Gesù stesso lo dice:

Matteo 23,13-33: 

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.” 

Ma torniamo a Kiko super-star

Questo che apparentemente ti fa paura – guarda la tradizione della Chiesa, insieme a tutti i martiri –, ti dice che il Signore è con noi che quando arriva il momento più difficile Lui ti viene vicino e ti sorregge e ci aiuta per la causa di Cristo.
(ndr: Viste le sue prospettive trionfali di immedesimazione a Cristo a modo suo, vien proprio naturale chiedersi: ma paura di che? E’ evidente che qui Kiko si spara solo un pò di pose! Come anche sopra abbiamo dimostrato). 

Di mestiere? "predicatore"...




Ndr: Testi tratti dal mamotreto di Inizio Corso 2021/ 2022

Segnaliamo anche il mamotreto spagnolo di Inizio Corso 2021/22

34 commenti:

  1. Appare evidente come Kiko identifichi il Cammino con la Chiesa.
    Ma identificare il Cammino con la Chiesa è sbagliato, perché la Chiesa parla sempre di COMUNIONE senza confusione.

    Esasperando il concetto del Cammino di "noi siamo Chiesa", si può arrivare a dire che la "Chiesa è Cristo" e poiché Cristo è Dio (questo sì che è pienamente vero!), allora "noi siamo Dio", che è una bestemmia.

    La comunione con Dio ci divinizza, nel senso che ci trasmette la sua stessa vita, ma per come è possibile a delle creature! Non non siamo Dio, anche se viviamo della vita di Dio.
    La Chiesa parla di PARTECIPAZIONE alla vita divina.

    In realtà i movimenti ecclesiali sono solo delle SOVRASTRUTTURE della Chiesa. Non appartengono alla sostanza della Chiesa, che è l'unica "struttura" NECESSARIA perché l'uomo possa entrare in comunione personale con Dio (e di conseguenza con gli altri uomini).

    Non ho nulla contro le sovrastrutture, se però rimangono ancorate alla Chiesa.
    Se invece le sovrastrutture sfuggono al controllo della Chiesa, allora fanno da impedimento alla comunione con essa e, perciò, con Gesù.

    Le sinagoghe del tempo di Gesù erano delle sovrastrutture che aiutavano il vero culto ebraico, in quanto capaci di mettere il popolo che viveva lontano dal Tempio di Gerusalemme, in comunione di spirito col culto del Tempio attraverso la lettura e la spiegazione delle Sacre Scritture.
    La sovrastruttura dei farisei, a cui il Cammino somiglia, al tempo di Gesù faceva invece da impedimento a una retta comprensione della Legge.

    Il Cammino, identificandosi con la Chiesa, così come appare chiaro anche quando Fallacio ha detto che esso ha l'autorità di parlare "per conto e a nome della Chiesa", è chiaramente una sovrastruttura che impedisce alla grazia di agire.
    E' che è come il calcare che impedisce all'acqua di scorrere e perciò è perciò da eliminare. O da convertire, che sarebbe la cosa migliore per tutti.

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  2. Sarei molto curioso di sapere a chi si riferisce Kiko quando dice che "i nemici di Cristo ci stanno calunniando, perseguitando e denunziando".
    Parla di un fatto, non di un'eventualità: ci stanno calunniando... Accade ora.
    Premesso che a chi sta fuori della Chiesa, di Kiko Argüello e del Cammino non gliene frega nulla o molto poco (ammesso e non concesso che ne conoscano l'esistenza), chi sarebbero questi nemici di Cristo che lo/li perseguitano?
    Abbiamo mai sentito di qualche persecuzione perpetrata nei confronti del Cammino da parte di "pagani", magari in terra di missione?
    No.

    Allora la persecuzione alla quale si riferisce deve per forza venire dall'interno della Chiesa, dove molti nutrono perplessità sulla bontà del Cammino.
    Queste persone, secondo Kiko, sarebbero "nemici di Cristo".

    Quindi, secondo il predicatore visionario, nella Chiesa ci sarebbero "nemici di Cristo" che calunniano, perseguitano e denunziano lui/loro che, unici esemplari di cristianità, rappresentano Cristo.
    Ci vuole un bel coraggio non solo a dire queste cose, ma anche solo a pensarle!

    Zoffoli, Marighetto e tutti gli altri, siccome hanno denunciato, sarebbero emeriti "nemici di Cristo".

    Anche se questo non è un concetto nuovo nella predicazione dello spagnolo, ho l'impressione che si senta un po' sotto attacco per gli ultimi provvedimenti di Francesco e per come stanno andando per loro le cose.
    Mi sa che sta preparando i suoi seguaci al botto finale e lo chiama "persecuzione".

    Della serie: anche se ci hanno relegati a predicare solo all'interno dei nostri gruppi, se possiamo fare i catechisti solo dentro al Movimento, se gli incarichi adesso sono a tempo, se nessuno più entra nel Cammino, se molte parrocchie allontanano il Cammino, se le fusioni di comunità sono diventate maggiori della nascita di nuove comunità... Sappiate che questa disfatta è dovuta solo alla persecuzione che la Chiesa, "nemica di Cristo", sta facendo alla mia opera!

    Se il vero senso del discorso di Kiko non è questo, invito tutti, specialmente i neocatecumenali, a spiegarmi chi sarebbero questi "nemici di Cristo" che li denunziano e li perseguitano.
    Pregherei di non rispondere banalmente che sono quelli che scrivono qui, perché o Kiko ha perso la testa, preoccupandosi di un semplice blog, oppure sta intendendo "nemici" di più grosse proporzioni e che hanno la capacità concreta di intaccare il suo mondo.

    Aggiungo poi che, casomai, è la Chiesa ad essere perseguitata e non certo uno dei tanti movimenti satellitari al suo interno.
    I nemici di Cristo, infatti, perseguitano la Chiesa, quella universale. Non una piccolissima porzione di essa.
    Infatti il nemico per antonomasia di Cristo non ha alcun interesse a perseguitare soltanto i neocatecumenali, perché ridurrebbe la sua azione ad una foglia, mentre a lui interessa tutto l'albero.

    Insomma, da chi si sentirebbe perseguitato il predicatore spagnolo?

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    1. Da chi? ma dal blog Osservatorio, è ovvio...............................

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    2. In risposta a questo commento:

      Da chi? ma dal blog Osservatorio, è ovvio...............................

      E non solo, ma rispondo a tutti i lettori.

      Osservate bene e approfondite.
      Sicuramente, presumo, è in casa davanti al pc, come tutti noi ( poi, è ovvio si può scrivere anche da un cellulare, ma la sostanza non cambia)e quindi sta seduto, rilassato, spero al calduccio, con tv accesa o altro, lo sa lui, non sono qui a scrivere per giudicare cosa faccia.
      Ma sono qui ad affermare una cosa: SICURAMENTE NON E' PERSEGUITATO, NON STA BUTTANDO SANGUE E ALTRO.
      Da questo capite come deformano la realtà.
      Chi viene perseguitato, con accuse false,frasi che buttano sensi di colpa, manipolazioni delle Scritture, uso del Vangelo per accusare il prossimo, ecc, ecc, stanno dall'altra parte. Ma ecco che di colpo se qualcuno fiata e porta a galla ciò che ha visto e vissuto e ciò che sente di portare per il bene del prossimo, ecco che di colpo diviene un : PERSECUTORE.
      Ma di che cosa?????????????????????????????? ( qui uso la stessa tecnica dell'amico nostro che ci segue e si sente perseguitato a tal punto di voler leggere tutti i giorni il blog)
      Ed ecco che ritorna ciò che vi scrissi qualche giorno fa, che sentii dentro di me, ed ho sentito di riportarlo come testimonianza, e cioè: MAI FIDARSI DEL TUO NEMICO, PERCHE' LA SUA RUGGINE NON RESISTE... (ho scritto, provato a scrivere, qualcosa su quel passo).
      Praticamente la suonata e la ballata è sempre la stessa: accuse, sensi di colpa, SOLO NOI ABBIAMO LO SPIRITO E LE CHIAVI DEL CIELO,SIAMO APPROVATI E QUINDI TUTTO, RIPETO TUTTO, CIO' CHE FACCIAMO E DICIAMO E' VANGELO,ecc,ecc.
      Poi vai scoprire che Tizio viene beccato con le mani nella marmellata, Sempronio lo trovano a letto di una sposata ( è un modo di dire) e Caio viene arrestato.
      Praticamente, viene un catechista, ma anche altri, si crede di essere un SUPER PROFETA, e per cui inizia a dirti: sei attaccato al denaro, sei lussurioso, sei superbo, ecc,ecc.
      Che ammetto potrebbe essere anche vero, perché tutti noi abbiamo i famosi vizi capitali.
      OK!
      Ma riscontri la stessa cosa a loro, e per cui inizi anche tu a dirle le cose che noti, ed ecco che di colpo tutto questo si trasforma in persecuzione. E per cui, se per loro è vera persecuzione ciò che stanno subendo, a quel punto una mente sincera dovrebbe ammettere che anche l'azione fatta da loro stessi è persecuzione.
      NO! Attenzione! Non sarà mai così!
      Solo loro possono parlare e dire. Nessuno al mondo può fuori di loro.
      Anche qui concludo: e che dobbiamo dirci!? AMEN!

      CDD.

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  3. Farfuglia Kiko:"Quello che manca alla sua passione (di Cristo) che è la conoscenza, l’annuncio di Cristo lo possiamo vivere in noi".

    Non si capisce bene quello che vuole dire, ma ha ragione Pax: per lui quello che manca alla Passione di Gesù sembra identificarsi col quello che lui, Kiko, e i suoi "cetechisti", annunciano.
    Cioè il verbo del Cammino coinciderebbe con quello che manca alla Passione di Cristo, quello che manca perciò alla salvezza, come se questa fosse solo opera di predicazione e ascolto e non anche di adesione. Come se senza la predicazione di Kiko la salvezza sarebbe ineffcace.

    Dice invece san Paolo: "sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa".

    Cioè: ciò che manca ai ptimenti di Gesù non sono altro che le sue (e le nostre) sofferenze in unione a quelle di Gesù, cioè la risposta dell'uomo a seguire il Maestro attraverso la propria testimonianza a beneficio anche di tutta la Chiesa, perché Dio chiama i fedeli a collaborare con lui anche attraverso l'espiazione.

    Sarà che la parola "espiazione" a Kiko non piace, per lui la collaborazione con la missione di Gesù sembra limitarsi all'annuncio del kikismo.
    Ma detta così si potrebbe sospettare che per Kiko la Rivelazione di Gesù non è completa se non vi si aggiunge quella del Cammino.

    Non dico che sia proprio questo il concetto che vuol far passare Kiko, ma la sua interpretazione del brano di Paolo sui patimenti di Cristo è senz'altro DIVERSA dall'interpretazione che ne da la Chiesa.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Mi spiego meglio.
      Sebbene non si possa separare la predicazione di Gesù dalla sua passione, morte e risurrezione, nello stesso tempo Dio ha voluto che la salvezza si sia compiuta sulla Croce (con la conseguente risurrezione).

      San Paolo, che unisce tutta l'opera di Gesù alla sua passione, unisce anche tutte le opere di fede dei credenti alle loro sofferenze, uniter alla Croce di Gesù.

      Perciò, se si specifica che la predicazione dei cristiani è ciò che manca alla loro salvezza, sembra quasi che si voglia separare la predicazione dalla Croce.
      Infatti, se è vero che attraverso la predicazione si crede e chi crede si salva, questo concetto va specificato perché anche il demonio crede, ma non è salvo.
      Ed è la Chiesa che lo specifica distinguendo tra fede viva e fede morta.
      L'interpretazione di Kiko, simile a quella di Lutero, conduce fuori strada.

      Forzando alquanto l'esempio: se per ASSURDO si potesse separare la predicazione di Gesù dalla sua passione, allora la predicazione di Gesù somiglierebbe a quella del Battista, cioè preparerebbe al Sacrificio della Croce attraverso cui Dio ha voluto salvarci.
      Ma in realtà ogni opera di Cristo è salvifica proprio perché unita alla Croce e culminante nella Croce.

      Ma Kiko, cambiando la citazione di san Paolo, sembra quasi che tenti di separare la predicazione dalla Croce e perciò la predicazione dei discepoli dall'accettazione delle loro croci da unire a quella di Cristo.

      Il fatto che per Kiko sembra che i peccati non si possono mai cancellare e l'enfasi che egli mette nel dire che èper salvarsi basta credere nella predicazione (del Cammino) la predicazione (del Cammino), rafforza i miei sospetti.

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    3. Interessante disanima Pietro.
      Quello che dico io spesso. Con Kiko più scavi più trovi. Meglio non leggerlo con la testa pensante. Ecco perchè il grande maestro di magheggi proibisce di leggerlo e impone di ascoltarlo, senza alcun senso critico.
      La chiave di lettura è in quanto tu dici all'inizio del primo dei tuoi due ultimi commenti:

      " ciò che manca ai patimenti di Gesù non sono altro che le sue (e le nostre) sofferenze in unione a quelle di Gesù, cioè la risposta dell'uomo a seguire il Maestro attraverso la propria testimonianza a beneficio anche di tutta la Chiesa, perché Dio chiama i fedeli a collaborare con lui anche attraverso l'espiazione. "

      Espiazione, parola indigesta per Kiko e Carmen. Obsoleta e inaccettabile.

      Insomma, di privazioni, mortificazioni, penitenze non hanno mai voluto sentir parlare.
      E fanno i funamboli, si arrampicano sugli specchi.

      Poi alla fine è vero. Se quel che manca alla passione di Cristo è l'annuncio e se l'annuncio (come sempre ripetono) lo fanno solo loro... allora la conclusione è scontata:

      Senza il C.N. il sacrificio di Cristo non si attua, non serve a niente. Resta vanificato.

      Pax

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  4. Ringrazio Pietro per i suoi commenti e Pax per l'articolo. Quello che vuole Kiko in sintesi è convincere i propri ascoltatori che tutta la Scrittura parla di Cammino. Abbiamo ormai attraversato mezza Bibbia seguendo le sue tracce zoppicanti. A partire dal cieco che è il catecumeno che non può conoscere la verità di Cristo se Egli stesso, attraverso catechisti e fratelli, non lo immerge nel peccato, Zaccheo che deve essere fatto scendere dall'albero della sua superbia, le vergini stolte che non vendono i beni al secondo passaggio, il sale, kerigma kikiano, che sembra sciogliersi per poi cristallizzarsi nelle comunità del Cammino, i piccoli sono i catechisti itineranti che è necessario sostentare, i poveri che il Signore riscatta debbono essere peccatori, i sacrifici graditi a Dio sono quelli che rivendicano i catechisti negli scrutini, Dio non ti protegge ma, con opportuna diversa traduzione, ti stringe alle spalle e ti attacca di fronte, i discepoli e la Madonna a Pentecoste stavano festeggiando una festa ebraica così come Gesù Cristo nell'Ultima Cena... e così via.
    L'insistenza martellante è tanta e tale che diventa impossibile ai neocatecumenali leggere o ascoltare la Sacra Scrittura senza interpretarla nel modo in cui viene insegnato nelle salette.
    In questa 'catechesi' di Avvento, Kiko insinua che ciò che manca ai patimenti di Cristo è l'annuncio del suo Kerigma, e così addirittura giunge a santificare le sofferenze patite dai neocatecumenali ad opera di una Chiesa che da mezzo secolo cerca di correggere i loro strafalcioni e di difendersi da un vero e proprio attacco alle parrocchie. Ricordiamo quando, recentemente, Kiko ha nuovamente paragonato la Chiesa alla Sinagoga che scaccia i primi cristiani e ha rivendicato la propria minaccia di allontanarsi da essa, oppure quando ha definito lo scandalo del vescovo Apuron a Guam una persecuzione contro il Cammino.

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    1. Quale mezza bibbia' Tutta la bBbbia. Infatti tutta la Bibbia parla del Cammino......................

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    2. Ecco Valentina. Non avevo letto ancora il tuo commento.
      La conclusione delle conclusioni a cui stiamo giungendo a grande velocità è proprio questa che tu sintetizzi tanto bene:

      " L'insistenza martellante è tanta e tale che diventa impossibile ai neocatecumenali leggere o ascoltare la Sacra Scrittura senza interpretarla nel modo in cui viene insegnato nelle salette. "

      Il Cammino Neocatecumenale = Unica tavola di Salvezza.

      Extra KikumCarmeneque nulla salus

      Pax

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  5. Un esempio del fatto che Kiko e Carmen abbiano sempre vissuto come persecuzioni i tentativi fatti dalla Chiesa attraverso i suoi ministri di dar loro una qualsiasi 'raddrizzata' e mai sia sorto in loro il dubbio di aver sbagliato qualcosa, magari per eccesso di entusiasmo o impreparazione, ce lo dà il libro 'Note biografiche' sulla vita di Carmen.
    Nel 1970 Carmen era stata chiamata a Madrid, il padre era moribondo. L'ereditiera poté prendere l'aereo grazie a dei soldi ricevuti dalle comunità di Roma per l'evangelizzazione (dopo averli spesi per cene e prime visioni di film in via Veneto, come racconta don Cuppini -naturalmente nella biografia di Carmen questi particolari non vengono narrati).
    L'autore della biografia riporta, a riprova della comunione fra i due iniziatori, alcuni brani di un carteggio intercorso tra i due in quel periodo.
    In particolare, Kiko, abbattuto per una lettera "molto dura" ricevuta dal presbitero vice parroco dei Martiri Canadesi Guglielmo Amadei (purtroppo la lettera non c'è, sarebbe stata molto interessante!) scrive a Carmen:
    "In questo momento non so nulla, mi sento confuso e voglio rifugiarmi in Gesù Cristo, vedo in lontananza una forte persecuzione".
    Carmen risponde "Kiko, va tutto molto bene, lo Spirito del Signore che semina è lui che vive e che combatte. Non preoccuparti e abbandonati alla fede, riposando in tutto. Devi incontrare i responsabili, le equipes, e dovete dialogare e deliberare in comune (...). Fai visita alle altre comunità di Roma, confermale nella fede, preparale alla Pasqua.(...) Bene, non soffrire, non dare importanza ai commenti delle persone, è quasi meglio ignorare tutto e preparare insieme la Pasqua in équipe".
    Sicuramente nella lettera di padre Amodei ci saranno state delle osservazioni sulla Pasqua, l'Eucarestia neocatecumenale, le fantasie liturgiche che ben conosciamo. Oppure altre osservazioni sul comportamento dei due iniziatori e dei loro accoliti.
    Ebbene, Kiko non ha esitazioni a definirle una persecuzione, Carmen gli consiglia di ignorarle, gli chiede di confermare le comunità "nella fede" (in chi e in che cosa?). Nessuno dei due riflette sulle critiche ricevute da padre Amodei e cerca di capire se l'errore è proprio e se c'è qualcosa che va corretto.
    Il loro atteggiamento è quello di evangelizzatori cristiani nei confronti di pagani, che, se sono sacerdoti, sono pure pericolosi e persecutorii, data l'autorità che rivestono.
    È interessante ricevere queste conferme dal libro che dovrebbe dimostrare la santità e l'obbedienza alla Chiesa di Carmen. L'impressione è che sia quasi impossibile scrivere qualcosa sui due iniziatori senza incappare nella dimostrazione della loro sicumera e prepotenza, con cui hanno piegato molti uomini di Chiesa che gli si sono opposti, con le buone in modo ipocrita, comprandoli, o con le cattive minacciandoli. E poi parlano di opera del Signore!

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    1. Sarebbe interessante conoscere il contenuto della lettera di padre Amadei, perché fu lui a portare il Cammino ai Martiri Canadesi, nel disinteresse del parroco Paolo Sirio.
      Se anche Amadei, dopo soli due anni, scrive una lettera "molto dura", non pare che il Cammino sia stato accolto a braccia aperte nemmeno ai Martiri Canadesi.
      La risposta di Carmen, comunque, non pare di una che ha fede, ma di una che sa già che le cose andranno bene perché sono protetti e quindi possono tranquillamente ignorare sia il parroco, che nemmeno li aveva voluti, che il viceparroco, che non si mostra entusiasta.
      Del resto, anche il card. Florit si pentì amaramente di averli accolti, ma questi due riuscirono ugualmente a farsi strada anche senza il suo appoggio e la sua benedizione.
      Chiaramente i neocatecumenali parleranno di azione dello spirito santo, ma sembra più che abbiano goduto dell'azione di qualche protettore umano a cui interessava far entrare le volpi nella vigna del Signore.

      É interessante notare come sia Carmen che fa coraggio a Kiko, infatti pare fosse proprio lei il raccordo coi poteri forti, con tutte le conoscenze e i soldi che aveva.
      Dice: "conferma nella fede"!
      Ma chi è che può confermare nella fede?
      Secondo il Vangelo è Pietro, quindi il Papa. A lui Gesù diede questo incarico, non a laici come Kiko Argüello.

      Poi raccomanda a Kiko di prendere decisioni con i laici, fregandosene dei preti in parrocchia.
      Bella prova. Prova di chi sa che tanto se ne può fregare, andrà tutto bene lo stesso.

      Questi erano veramente matti e, in quanto matti assetati di mettersi in mostra, facilmente manipolabili da chi può avergli offerto l'ascesa se seguivano un piano preciso e già embrionalmente preformato.

      Nessuno dei due, infatti, sarebbe stato in grado di mettere su autonomamente un neo-catecumenato così articolato, anche perché agli inizi spagnoli di neo-catecumenato non se ne parlava proprio. Si parlava solo di applicare il Concilio Vaticano II, ma non attraverso il catecumenato.
      Quell'idea è sorta a Roma, chissà come mai proprio dopo aver incontrato Bugnini, il redattore massimo dell'OICA, che senza nemmeno conoscerli a fondo ne tessé subito le lodi.
      Penso che prima di essere fondatori siano stati burattini, ben felici di sentirsi protagonisti del proprio teatrino, atteggiandosi senza autorità a "confermatori della fede altrui" e giocando con le vite degli altri.

      Ma per tutti passa la scena di questo mondo e ai burattinai si sostituiscono altri, e magari non tutti intendono proseguire il teatrino.
      Così tutto si sgonfia e crolla perché è opera d'uomo.

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  6. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più recuperato

    Il 1 gennaio, giorno di Capodanno, Carmen aveva detto in sogno a Kiko che non avrebbe fatto nessun miracolo, e che avrebbe recuperato il 2 gennaio. E cosi è stato. Infatti il 1 gennaio c'erano 141.000 contagi di Covid in Italia, oggi 2 gennaio solo 61.000, c'è stato un abbassamento repentino di 80.000 casi. Qualcuno ha pensato al basso numero di tamponi dovuto al weekend, in realtà è stata Carmen che, da Lassù, con uno schiocco di dita, ha operato questa meraviglia. Kiko ha subito avvisato il Vaticano, e Semeraro ha subito avvisato il Papa che ha cosi commentato : " que meraviglia, hermano cardenal, Carmensita es arrivada dove non es arrivado il ministro Speranza, se c'era lei al Ministero della Salute el problema del Covid spariva. Esto es un signo de magna sanctitad, perciò procedamos con la causa de beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre spedendogli un libro del Rinascimento, di autore ignoto, rarissimo, stimato da Vittorio Sgarbi 1.200.000 euro, dal titolo "Come ottenere l'elisir di lunga vita invocando i santi".

    e la causa continua.............

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  7. "Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa."

    Mentre scorrevo questi passaggi di San Paolo, la mia mente è immediatamente approdata a Kiko e alla sua balzana e svilente idea di sofferenza, la quale risulta opposta a quella delineata nella Lettera ai Colossesi. Egli infatti ha più volte dichiarato (e qui in qualche modo mi riaggancio al frangente della frecciatina di Carmen concernente la 'svedese') che a causa delle sofferenze inflittagli dai neocatecumenali si pentiva di non aver scelto una tutt'altra strada, quella che gli avrebbe concesso uno sfarzoso studio a Parigi e la compagnia di una giovane donna (un anziano con una giovane donna in una pregiata residenza? E che razza di percorso rimpiange Kiko? Boooh...). Si tratta chiaramente di una lamentela finalizzata ad esaltarsi e al contempo ad autocompatirsi (anche perché oggi, proprio per merito di quei capricciosi nc, può sfoggiare castelli e danari a non finire). Un misero sofferente tra sigari e aragoste che della Chiesa non gliene importa un fico secco.

    Vado oltre questo breve preambolo volutamente leggero (seppur riprenda una realtà penosa)...

    Un passaggio della Lettera ai Filippesi spiega nel dettaglio in che cosa consista la conoscenza di Cristo:

    "Perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dei morti” (Fil 3,10–11).

    E qui ritornano alla mente le amare parole di Kiko che descrivono l'inverso e che scansano la croce e la sofferenza. Per lui, ideatore di un'eucarestia sacrilega e mondanamente appariscente, la morte di Cristo non è stato un «sacrificio di espiazione», né la Messa quindi deve considerarsi “il sacra merito” di quel Sacrificio. Sicchè, come afferma p. Zoffoli - i suoi testi sono facilmente riscontrabili sul web -, non occorre altro per ritenere Kiko e seguaci esclusi dalla comunione della Chiesa cattolica e dalla sua liturgia.

    Paolo pensa a Gesù sempre nei termini della sua passione, morte, e risurrezione. Per Paolo, Gesù è sempre e anzitutto il Crocifisso Risorto! Non si possono saltare frangenti. Di conseguenza, la conoscenza di Cristo si realizza attraverso una progressiva e continua conformazione a Lui, in particolare al suo mistero di morte e risurrezione.

    l’annuncio di Cristo lo possiamo vivere in noi”. 
    E dunque NOI completiamo la passione di Gesù in questa generazione ma... senza soffrire, però."


    Quindi un nulla di fatto, l'astuzia non vale, il cristianesimo non è un gioco! Kiko non ha assolutamente intenzione di conformarsi a Cristo e quindi, di conseguenza, non ha nessuna intenzione di dirigere i suoi fedeli sulla via della santità. L'unica conformazione che conoscono i kikos è quella che riguarda il loro capo assoluto Kiko. Il cammino, infatti, prevede una conversione del proprio pensiero in quello neocatecumenale, facendo si che si accetti una nuova condizione facendola propria, conformandosi appunto totalmente a questa fino a modificare il proprio pensiero di origine e la propria 'identità'.

    "Non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20), versetti che Argüello ripete sconsideratamente reiterando con ostinatezza un reato. Si, poiché ritengo un'azione criminale trasformare nel suo fulcro la Parola del Signore. E mentre i membri del cammino si perdono nelle vie tracciate da Kiko e Carmen trasformandosi nei cloni dei due inziatori, le Sacre Scritture ci indicano una strada totalmente differente. Paolo vive identificandosi e conformandosi progressivamente alla morte del suo Signore, nella serena speranza di divenire partecipe della sua vita immortale. Contemplando Cristo, il perseguitato e il crocifisso, Paolo scopre il suo volto e la sua identità e inizia a trasformarsi in Colui che ha contemplato. 

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    1. Quale svedese????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    2. Ma non sai proprio un cavolo della vita di Kiko?
      Nè di quella di Carmen, presumo.
      Le loro vite non ripassate e rifatte da un abile chirurgo estetico.

      Pax

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    3. la vita privata di Kiko e Carmen non ci interessa, ci interessa solo il loro sublime messaggio del Cammino e tanto basta, svedesi o non svedesi..............................................................

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    4. So che tu ci scherzi su, ma se il messaggio da loro propagato fosse autentico, si sarebbe riflettuto prima di tutto sulla loro vita e soprattutto sui loro atteggiamenti. Mentre invece ora, per cercare di far beatificare l'improponibile Carmen, stanno attaccandosi a tutte le scuse, pure al fatto che qualche santo non avesse avuto un carattere sempre amabile (sorvolando sul fatto che nessun santo è stato invece arcigno e maligno come la suddetta).

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  8. Kiko, o piuttosto coloro che gli scrivono i testi, sembra essere molto attento a cogliere non l'interpretazione della Scrittura dei Padri della Chiesa, ma quella di certi 'padri' di Bose o teologi televisivi che non vedono l'ora di destrutturare un passo come Colossesi 1,24 che richiama al valore redentivo della sofferenza del credente, secondo quanto scrive Pio XII nella Mystici Corporis: "Mistero certamente tremendo né mai sufficientemente meditato, come cioè la salvezza di molti dipenda dalle preghiere e dalle volontarie mortificazioni a questo scopo intraprese dalle membra del mistico corpo di Gesù Cristo" (MC 42).
    Costoro (i teologi da salotto e Kiko con loro) non vedono l'ora di smitizzare in tutti i modi il sacrificio di Cristo (e del cristiano) e laddove si legge: "tribolazioni di Cristo" essi eccepiscono che tribolazione è termine tecnico per indicare la fatica dell’azione apostolica e missionaria, e l’espressione "di Cristo" non è complemento di specificazione, ma significa "per causa" e "in nome" di Cristo.
    Ciò che manca alle tribolazioni/patimenti di Cristo, dunque, non ha nulla a che vedere, per loro, con il sacrificio della croce, ma è correlato all’attività evangelizzatrice.
    Naturalmente poi Kiko fa un passetto in più e assegna tale attività di evangelizzazione solo a se stesso e a coloro che gli fanno da ripetitori: e il gioco è fatto! Questo conferma ancora una volta come il Cammino non sia la riscoperta della tradizione autentica ed originale della Chiesa, ma una vera e propria trappola modernista.

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    1. Continuando il tuo ragionamento, conseguenza ultima del che Kiko "assegna tale attività di evangelizzazione solo a se stesso e a coloro che gli fanno da ripetitori" è che chiunque ad essa si oppone o osa criticare modalità e contenuti è un persecutore di Cristo e della Chiesa, che sono solo loro.
      Kiko e i suoi pretendono di avere in sè il messia. Questo dato non lo riconoscono a nessun altro, fosse anche il Papa quando osa mettersi contro. Tant'è che Kiko, in pubblica assemblea, è arrivato ad augurargli la morte (era regnante Benedetto XVI) paventando un suo intervento definitivo sulla questione eucarestia neocatecumenale. Di altri, Vescovi o Cardinali, che si sono messi di traverso in varie circostanze, ne hanno detto peste e corna, alcuni li hanno calunniati, discreditati. Cosa che abitualmente fanno anche con i fuorusciti, dei quali devono demolire ogni credibilità.

      Pax

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    2. Preghiera a Santa Carmen Hermandez Barrera

      O Santa Carmen, nostra augusta redentrice
      noi poveri camminanti ti preghiamo
      deh, proteggi noi dai nostri nemici
      nella procellosa tempesta dell'impervio Cammino
      guidaci nella giusta via in questa valle di lacrime
      e dopo tanto patire augurandoci una buona e santa morte
      facci entrare nel tuo Regno glorioso a grappoli
      dove contempleremo per sempre la tua visione
      e cosi sia.

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    3. Bose? Guardate che brutta fine ha fatto il fondatore Enzo Bianchi, e il Vaticano non ha mai detto perchè lo ha allontanato. Cosa stava nascondendo???????????????????????????????????????????????????????????????

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  9. Il predominio dei didascali nelle parrocchie in questi giorni che impeduscono e usurpano ciò che è stato progettato dai gruppi parrocchiali di catechismo & company per far posto ai loro re magi è qualcosa di assurdo. Ma allora chiedo, anche per i didascali valeva la regola di non interferire nella catechesi parrocchiale, oppure era una cosa che valeva solo per i catechisti? No, perché soprattutto in questi giorni, in molti parrocchie dove ci sono i neocatecumenali non è possibile organizzare nulla per l'epifania proprio perché ci sono loro

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  10. @Blog

    Datevi all'ippica vi attendono gli Ippodromi:

    Savio Cesena
    Ippodromo San Marone Civitanova Marche (Macerata)
    Ippodromo Castelluccio dei Sauri Foggia
    Ippodromo Arcoveggio Bologna
    Ippodromo Cirigliano Aversa (Caserta)
    Ippodromo Dei Pini Follonica (Grosseto)
    Ippodromo Le Mulina Firenze
    Ippodromo Tor di Valle Roma
    Ippodromo Comunale Ferrara
    Ippodromo Valentinia Pontecaiano Faiano (Salerno)
    Ippodromo Candiano Ravenna
    Ippodromo La Favorita Palermo
    Ippodromo Montebello Trieste
    Ippodromo Stupinigi Vinovo Torino
    Ippodromo Paolo VI Taranto
    Ippodromo Breda Padova
    Ippodromo San Paolo Montegiorgio (Ascoli Piceno)
    Ippodromo Sesana Montecatini Terme (Pistoia)
    Ippodromo La Ghirlandina Modena
    Ippodromo San Siro Trotto Milano
    Ippodromo di Agnano Napoli.

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    1. Grazie eh, caro Asino Ragliante di un neocatecumenale zuccone! Sono due settimane che ti aspetto al presepe vivente per darmi il cambio! E tu, non solo vai a scorrazzare di ippodromo in ippodromo, ma ci vuoi portare pure tutto il blog! Zuzzurellone!

      Calendari FungKu, comincia bene, l'anno.

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    2. puoi fare anche l'elenco Europeo o Mondiale, così è più ampio.

      CDD.

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    3. nooo anche FungKu parla di asini raglianti, vuole portare via il copyright a by Tripudio, per casooooo????????????

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  11. @Neocatecumenali, datevi al cattolicesimo!
    Vi attendono innumerevoli chiese e parrocchie, in Italia e all'estero, possibilmente non neocatecumenalizzate.

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    1. Non ce n'è bisogno, siamo cattolici, cattolici, cattolici, cattolici, cattolici.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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    2. Oppure, restate pure dove siete, che la vostra chiesa va benissimo!

      FungKu. Soprattutto se c'è un presepe vivente, con un somaro che aspetta il cambio da 15 giorni!

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    3. chissà chi è questo somaro....

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  12. Prospettive future sul Cammino Neocatecumenale

    E' stato fatto un sondaggio segretissimo tra le comunità del Cammino sparse in tutto il mondo : come sarà il dopo Kiko? Le risposte sono state varie e composite. Emergono due ipotesi principali :

    1) muore Kiko, ma nessun problema, dopo 3 giorni risorge, come nostro Signore, avrà 26 anni come quando nel 1964 fondò il Cammino a Palomeras Altas e lo governerà per altri 55-60 poi, poi muore, risorge di nuovo dopo 3 giorni, avrà 26 anni e rifonderà il Cammino governandolo per altri 55-60 anni, e cosi via per tutti i secoli dei secoli.

    2) Kiko muore veramente, gli subentra Gennarini, che si metterà una maschera con la faccia di Kiko, cosi è come ci fosse Kiko ancora, e governerà il Cammino tot anni. Poi Gennarini muore, ma non risorge perchè è prerogativa esclusiva di Kiko, e al suo posto viene...Pinco, che si metterà la maschera con la faccia di Kiko e governerà altro tot anni, poi Pinco muore e subentra... Pallino che si metterà la maschera con la faccia di Kiko e governerà altri tot anni, e cosi via per tutti i secoli dei secoli.

    Le altre risposte sono risibili e non degne di considerazione

    Chi ha altre idee pregasi farsi avanti.

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  13. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più prolifico

    Nel 2004 la IV comunità della parrocchia di san Sebastiano a Francavilla, composta di 85 camminanti, ottenne un viaggio premio spesato di tutto a Porto San Giorgio per riconoscenza delle munifiche opere fatte dal Cammino per i poveri. Vennero ricevuti dal trio Kiko, Carmen e don Mario e, in clima amichevole e fraterno, accadde che una donna sposata di 31 anni, senza figli perchè sterile anche dopo svariate cure, chiese a Carmen quale rimedio ci fosse, visto che tutte le altre coppie avevano circa 8-10 figli, di cui almeno 1-2 in cielo. Carmen, con il suo consueto affabile sorriso, mise una mano sul ventre della donna e disse : "hermana, non te preoccupar, vedrai que tra un paio di mesi mi scriverai che sei encinta". E cosi fu, e dopo il primo pargolo ne nacquero altri 10, di cui 2 in cielo, secondo una tradizione del Cammino ormai consolidata. Kiko avvisò il Vaticano e Semeraro avvisò il Papa che disse : "hermano cardenal, meno mal que c'è Carmensita a risolvere el problema della denatalitad, mas serio, altrimienti eravamo todos frittos. Procedamos con la causa de beatificasion". Semeraro avvisò Kiko, che ringraziò il Santo Padre spedendogli un pacco con un libro rarissimo del 1888 , scritto da un famoso luminare di ginecologia di allora, il prof. Augusto De Carolis, primario dell'Ospedale del Santo Spirito, dal titolo : "Come curare in tempi rapidi i problemi di sterilità in donne poco feconde". Il libro, stimato da Vittorio Sgarbi del valore di 70.000 euro, è stato messo nella Pinacoteca Vaticana, e viene citato spessissimo nelle conferenze mediche delle migliori università al mondo come esempio da seguire per risolvere l'annoso problema della denatalità.

    e la causa continua..................

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