mercoledì 22 aprile 2009

Potere e obbedienza nella Chiesa

Vi invito a leggere con attenzione e commentare questo stralcio dal testo di p. Zoffoli "Potere e obbedienza nella Chiesa". Ricordiamoci che a parlare è un grande filosofo, teologo e un santo sacerdote... e che quanto esprime supporta e ispira il nostro comportamento, sempre ovviamente alla condizione che sia dettato non da opinione personale, ma da fede assimilata dal Magistero perenne della Chiesa e in essa vissuta e alimentata da una conversione continua

[...] La Chiesa, sua Sposa, è stata da Lui fondata solo perché sia Madre di Santi, strumento di salvezza universale per l'esercizio di un potere divino, comunicato ai membri della gerarchia unicamente per far conoscere tutta e solo la verità rivelata; elevare e intensificare la partecipazione dei fedeli al Sacrificio Eucaristico, culmine e fonte di tutto il culto e della vita cristiana; stimolarli alla santità quale perfezione dell'amore di Dio e del prossimo, secondo la vocazione di ciascuno.

Dunque, il sacerdote deve dare, non ricevere. Dare non qualcosa di proprio, ma soltanto quel che a sua volta riceve da Cristo, non avendo nulla di suo... Dare, uniformandosi al volere di Dio, volto unicamente al bene dei fedeli, come questi devono obbedire soltanto per ricevere tutto e solo quel bene dai rispettivi superiori.
Quando questi non lo danno, ovviamente ne privano i fedeli, perdendo ogni diritto ad essere creduti e obbediti. Nel qual caso i fedeli - non obbedendo - non offendono Cristo, ma un suo nemico nel suo indegno ministro; non si ribellano alla Chiesa, ma ad un suo intruso che tenta demolirla [come i falsi profeti del nostro tempo]. Soltanto lui, comportandosi contro le finalità del suo sacerdozio e abusando dei suoi poteri, è responsabile del dissidio che turba la pace della comunità ecclesiale, non potendo i fedeli adattarsi ad una dottrina errata, ad una prassi contraria alla dignità del culto, alla santità della vita cristiana.
[...]Pietro, primo Vicario di Cristo, mancò al suo dovere, se non tradendo la verità, permettendo però che i fedeli restassero almeno dubbiosi, confusi. Dal suo comportamento, infatti, i giudaizzanti potevano confermarsi nella convinzione di essere ancora obbligati a praticare le prescrizioni mosaiche...; mentre i pagani potevano almeno sospettare che la fede in Cristo non fosse del tutto sufficiente alla salvezza. Pietro, insomma, fu un pavido, ed è per questo che - sia pure alle spalle – dagli illuminati «veniva biasimato» , mentre Paolo osò riprenderlo in pubblico (Gal 2, 11).
Perciò, i limiti del potere della Gerarchia obbligano ad una obbedienza altrettanto limitata: il dovere di «camminare dritti secondo la verità del Vangelo» (Gal 2, 14) prevale sull'altro di obbedire e tacere. L’autorità umana cessa - quanto al suo esercizio - quando oltrepassa i suoi confini e offende la verità o non la difende come e quanto necessario perché non sia tradita. «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini» (At 5, 29), aveva dichiarato Pietro stesso davanti al Sinedrio di Gerusalemme, alludendo alla verità appresa dal Maestro e ben capita alla luce del suo Spirito.
Appunto tale lealtà e fortezza rappresenta l'avvio della Tradizione apostolica, onorata da san Gregorio Magno, secondo il quale non c'e da temere scandali quando è in pericolo la fede per il tradimento della verità: «Si tamen de veritate scandalum oritur, magis est sustinendum scandalum quam veritas relinquatur»1. La verità, appunto, è il primo e maggiore dono dell'amore fraterno, che non può avere un diverso fondamento perché non sia illusorio.

Ora, la reazione ad un'eventuale dottrina o comportamento errato di un qualsiasi membro della Gerarchia suppone necessariamente non un'opinione personale (sempre discutibile), ma la chiara e distinta conoscenza di quanto lo stesso Magistero ha sempre insegnato e i fedeli hanno sempre imparato e vissuto. Allora, la protesta, anche del più umile dei fedeli, più che un rimprovero, è il doveroso richiamo alla coerenza, dote insopprimibile di una Tradizione ininterrotta, che fa capo alla Parola di Cristo, udita e trasmessa dagli Apostoli e primaria fonte del Magistero.
In Ez lib. I, hom. 7, PL 76, 842, cit. da S. TOMMASO, Summa th. q. 42, a. 2, 1um. Nel commento alla lettera di S. Paolo ai Galati, I'Aquinate riprende l'argomento e, contro il parere di S. Girolamo a proposito del comportamento di Pietro, d'accordo con S. Agostino, ritiene che il dovere della verità prevale sul pericolo dello scandalo: "Veritas numquam dimittenda est propter timorem scandali" (in Gal 2, 11-14, lect. 3, n. 80). E tutto conferma precisando: "Veritas, maxime ubi periculum imminet, debet publicae praedicari nec fieri contrarium propter scandalum aliquorum" (iv., n. 83).
[...] Il dono della verità fondamentale rispetto a tutti gli altri offerto dalla Chiesa nel suo magistero è assicurato pienamente, certamente e definitivamente solo dal carisma dell'infallibilità, proprio del Papa quando insegna ex cathedra, fa proprie le definizioni di un Concilio ecumenico, approva dottrine universalmente e pacificamente condivise, riconosciute conformi alla Tradizione apostolica.
Ma, in altri contesti, lo stesso magistero pontificio ha i suoi limiti, oltre i quali non si può estendere. E allora che il Papa - che potrebbe errare quando insegna come dottore privato, esprimendo opinioni personali, rivolgendosi a particolari gruppi di fedeli... - venendo meno al suo dovere, delude i fedeli, che perciò restano dubbiosi, inquieti, divisi; per cui giustamente si lamentano, esigendo chiarezza e fermezza nel superamento d'ogni ambiguità, riguardo umano, ingenui e rischiosi tentativi d'ordine ecumenico, favorevoli a prevaricazioni dottrinali, alla diffusione dell'eresia.
Quanto ai limiti del magistero episcopale e presbiterale, la storia della Chiesa è eloquentissima, autorizzando a ritenere che i più numerosi e formidabili nemici della Chiesa sono stati membri del Clero. Spesso infatti, abusando del loro potere, hanno provocato nei fedeli una reazione solo apparentemente irrispettosa, perché si sono limitati a professare la vera fede, a difendere il culto e la morale, a richiamare il sacerdote alla coerenza, al doveroso rispetto di sé.
In alcuni casi, pertanto, il giudizio dei più retti non è arbitrario, avventato, animato da spirito di rivolta: esso si fonda esclusivamente sulla verità appresa dal Magistero, assorbita dalla grande Tradizione, dimostrata dall'eroico esempio dei Santi, dall'opera pastorale di vescovi e sacerdoti degnissimi.
Perciò, lo scontento dei fedeli è piuttosto indice della vitalità del Corpo mistico; ed è per questo che la decadenza della Chiesa si è dovuta attribuire troppe volte anche al silenzio, all'apatia, all'acquiescenza, alla timidezza, all'ignoranza di fedeli che non hanno osato opporsi a pastori indegni, arroganti, faziosi, moralmente corrotti, ecc., che s'imponevano in nome di Dio per promuovere i propri interessi, soddisfare volgari passioni... Anche i fedeli, allora, sono responsabili e quasi complici di scismi ed eresie, sommosse e scandali.
Testo integrale scaricabile in formato pdf

57 commenti:

  1. chi è interessato può scaricare dal sito (e anche da qui) il testo integrale

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  2. Tratto dalla "Lectio" del Car. Biffi su Anselmo d'Aosta:

    "C’è un terzo ammonimento che Anselmo rivolge alla vita ecclesiale dei nostri giorni: non perdete mai di vista, egli ci esorta, la funzione primaria e insostituibile della Sede di Pietro.Durante la lunga e aspra lotta per salvare la “libertas Ecclesiae” dalle invadenze arbitrarie del potere politico, il Primate d’Inghilterra rimane solo. “Anche i miei vescovi suffraganei - egli scrive con qualche malinconia - non mi davano altri consigli che quelli conformi alla volontà del re” (Epistola 210). Allora cerca, e ottiene, l’appoggio, l’incoraggiamento, la difesa del vescovo di Roma, cui fiduciosamente ricorre.
    Anselmo sa che a Pietro e ai suoi successori (e non ad altri) Gesù ha detto: “Conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32); sa che a Pietro e ai suoi successori (e non ai vari opinionisti nella “sacra doctrina”, per quanto dotti e geniali) Gesù ha promesso: “Tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19); sa che a Pietro e ai suoi successori (e non all’una o all’altra colleganza ecclesiastica o culturale) Gesù ha dato il compito di pascere l’intero suo gregge (cf Gv 21,17).
    Egli lo sa, e anche noi non dobbiamo mai dimenticarlo: la Sede Apostolica è sempre il normale punto di riferimento e l’ultimo insindacabile giudizio per ogni problema che riguarda la verità rivelata, la disciplina ecclesiale, l’indirizzo pastorale da scegliere.

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  3. Per ora ho fretta, Mic,
    ma ti dico solo:
    grazie infinite di questo
    rinnovato incoraggiamento
    alla vigilanza, coi "fianchi cinti e le lucerne accese", sostenuto
    dall' autorevole voce di illustri e devoti figli della Chiesa e premurosi pastore di anime.

    E mentre ci riconfermi in una fede più salda e sicura, il Signore ti conservi così nella piena Luce, sempre vicino al Suo Cuore, che è acceso d'amore infinito ed eterno per la Chiesa Sua Sposa, con tutti noi
    (svegli o sonnolenti che siamo...)!

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  4. E, ancora il card Biffi a proposito del connubio tra Fede e Ragione:

    "Per lui (Anselmo) - e per ogni cristiano adeguatamente informato - la fede non solo non è separabile dalla ragione e non la mortifica, ma è addirittura l’esercizio estremo e più alto della nostra facoltà intellettiva.
    D’altro canto nella cultura odierna, condizionata e dominata da un soggettivismo assoluto, si va affermando altresì una visione pessimistica della naturale conoscenza umana. L’uomo (così pensano in molti) non è in grado di approdare a nessuna verità, che non sia provvisoria e intrinsecamente relativa.
    Quando si tratta delle questioni che contano - sulla nostra origine, sulla sorte ultima dell’uomo, su una qualche persuasiva ragione del nostro esistere - le certezze oggi vengono addirittura irrise e persino colpevolizzate. Le domande più serie, quando non sono censurate sul nascere dalle varie ideologie dominanti, sono consentite solo come premessa e impulso alla proliferazione dei dubbi. Ma così si estingue nell’uomo ogni necessaria fiducia: come possiamo rassegnarci ad aggrappare la nostra unica vita ai punti interrogativi che non hanno risposta?
    Anselmo invece riconosce la dignità e l’efficacia della ragione. Per lui - e per tutti i discepoli di Gesù - la ragione va onorata già per se stessa come un grande dono di Dio. In più, essa entra come elemento costitutivo indispensabile nell’atto di fede, e resta come elemento costitutivo indispensabile di quella “intelligenza della fede” nella quale Anselmo è riconosciuto maestro."

    Abbiamo più di una volta sottolineato cosa fa il Cammino NC della ragione uumana, dono di Dio da esercitare illuminata dalla fede e mai delegabile ad altri, insieme alla propria libertà...
    sottomessa nell'obbedienza, ma abbiamo visto in che termini e a quali condizioni, in un'ottica negativa nel Cammino NC e secondo verità nell'articolo di apertura del thread...

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  5. Grazie Sofia, ti abbraccio con affetto! E ringraziamo soprattutto il Signore, che custodisca sempre la nostra fedeltà!

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  6. Dunque, il sacerdote deve dare, non ricevere. Dare non qualcosa di proprio, ma soltanto quel che a sua volta riceve da Cristo, non avendo nulla di suo...

    Proprio ieri ho letto un libro recente “A tu per tu con il diavolo”: si tratta della testimonianza di una famiglia tormentata dal demonio. Apparentemente, non c’entra nulla col discorso attuale, ma ci sono alcuni spunti che meritano riflessione, proprio perché marito e moglie, i protagonisti della vessazione diabolica, si trovano di fronte a due tipologie di sacerdoti (vescovi compresi).

    Dopo innumerevoli episodi di malattia che coinvolgono anche i loro bambini, qualcuno suggerisce l’intervento di un sacerdote. Ma i sacerdoti che si alternano nella storia, sono più di uno… Diciamo che ci sono sacerdoti anziani e sacerdoti giovani. Gli anziani subodorano la presenza del diavolo, quelli giovani ritengono che si tratti di disturbi nervosi.
    Quelli anziani consigliano la preghiera costante, continua; uno dei giovani dice invece che non ha senso recitare cinquanta Ave Maria quando ne basta una sola se detta bene: questo giovane, è l’esorcista ufficiale nominato dal vescovo! Mai fatto un esorcismo, dice che il diavolo è un’immagine biblica superata dalla moderna esegesi e rimanda tutti allo psicanalista.

    Il vescovo di questa diocesi considera la possessione un’eventualità “canonica” e, per questo, anziché nominare persone esperte, o nomina giovani preti “modernisti” o sacerdoti ottuagenari che, per motivi di salute, non possono condurre esorcismi, tanto il “prete giovane” manda tutti dallo psichiatra…
    Ma c’è un altro vescovo, mons. Gemma, unico vescovo esorcista in Italia (ora in pensione) che continua a esercitare e si prende cura della famiglia…

    La storia continua, ovviamente, ma rileviamo il fatto di un “doppio esercizio sacerdotale” che, purtroppo, non si limita ai soli casi di possessione.
    Infatti, marito e moglie, nel libro che hanno scritto, rilevano che un atteggiamento ambiguo è anche relativo alla amministrazione sacramentale. Infatti, i sacerdoti di vecchio stampo, consigliano loro la confessione frequente come il primo degli esorcismi, i sacerdoti giovani, da bravi professionisti del perdono, esercitano su appuntamento e neanche a cadenze tanto frequenti…
    Quelli anziani ed esperti usano frequentemente la benedizione delle persone e delle cose perché sanno che cose e persone sono sotto il dominio del principe del mondo.
    Quelli giovani appaiono riluttanti a benedire nel nome del Signore, come se ogni benedizione costasse tot euro e loro la pagassero di tasca loro.

    Mi fermo qui, visto che “anche” la questione del sacerdote entra in ballo.
    Proviamo a traslare, infatti, i sacerdoti del libro nelle realtà che ci riguardano e vediamo quale siano i Padre Zoffoli e quali i “giovani relativisti del sacro”…

    Chisolm

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  7. Bellissima riflessione di don Giovanni d'Ercole su questo Anniversario, che vi condivido di cuore...e che ben si inserisce dentro questo thread ^__^


    Dopo avere varcato l'82˚genetliaco, Joseph Ratzinger inizia il quinto anno di pontificato. Smentendo ancora una volta coloro che non lo conoscevano, il peso della tiara non lo ha sfiancato e non gli sono mancate le energie per viaggi impegnativi come quello africano. Merito anche della prospettiva che trae dalla fede. Non dimentico l'espressione sorpresa quando gli chiesi se erano serene le sue notti da Cardinal Prefetto della Dottrina della fede. Allora infuriava la contestazione clericale e sul suo tavolo giungeva­no dossier inquietanti da ogni par­te del mondo. È con sorpresa, dun­que, che mi rispose: «Fatto l'esame di coscienza e recitate le mie pre­ghiere, perché non dovrei dormire tranquillo? Se mi agitassi, non prenderei sul serio il Vangelo che ci ricorda, senza complimenti, che ciascuno di noi non è che un 'ser­vo inutile'. Dobbiamo fare sino in fondo il nostro dovere, ma consa­pevoli che la Chiesa non è nostra , la Chiesa è di quel Cristo che vuole usarci come strumenti ma che ne resta pur sempre il Signore e la gui­da. A noi sarà chiesto conto dell'im­pegno, non dei risultati».È con questo stesso spirito che ha accettato il peso del pontificato: per obbedienza, per amore della Chiesa, così come, ancor giovane professore, aveva sofferto ma non si era lagnato quando Paolo VI lo aveva strappato alla sua amata uni­versità per metterlo alla guida del­la grande diocesi di Monaco di Ba­viera. Passando, nell'aprile del 2005, alla nuova scrivania - poche centinaia di metri, in linea d'aria, da quella occupata per 24 anni ­non ha cambiato il suo stile, con­trassegnato dalla costanza e dalla pazienza, su uno sfondo molto te­desco di serietà, di precisione, di senso del dovere. Il programma lo aveva già chiaramente manifestato sin dal 1985 con il suo Rapporto sulla fede: una «riforma della rifor­ma », con il ritorno al Vaticano II «vero», non a quello immaginario dei sedicenti, vociferanti progressi­sti. Fedeltà piena alla lettera dei do­cumenti del Concilio, non a un pre­sunto, imprecisato «spirito del Concilio»: dunque, continuità, non rottura, nella storia della Chie­sa, per la quale non c'è un prima e un dopo.

    Un obiettivo chiaro, perseguito innanzitutto come principale consi­gliere teologico di Giovanni Paolo II che però, talvolta, non fu del tut­to in sintonia con lui. La leale ami­cizia tra i due, divenuta presto af­fetto, non impedì la perplessità del Cardinale per alcune iniziative co­me le parate sincretiste di Assisi , le richieste di scuse per le colpe dei morti, la moltiplicazione dei viaggi a spese del governo quotidiano del­la Chiesa, l'eccesso di beatificazio­ni e canonizzazioni, la spettacola­rizzazione di momenti religiosi, magari con rockstar sul palco papa­le e la scelta di paramenti liturgici secondo le indicazioni dei registi televisivi. Pianto, con dolore sincero, l'ami­co venerato, presone il posto, pur senza averlo auspicato, divenuto dunque Benedetto XVI, Joseph Rat­zinger ha continuato il suo lavoro paziente. Un aggettivo che non usiamo a caso. In effetti, la pazien­za lo contrassegna da sempre: per rispetto delle persone; per reali­smo da cristiano che sa quale lun­ga tenacia sia necessaria per modi­ficare le cose; per consapevolezza che la Chiesa ha per sé tutta la sto­ria e i suoi ritmi non sono quelli del «mondo».

    Così, sono stati spiazzati coloro che temevano o, al contrario, auspicavano una sorta di blitz in quella liturgia la cui «ri­forma della riforma» era, stando al Ratzinger cardinale, tra le cose più necessarie e magari urgenti. La sua «rivoluzione tranquilla» è comin­ciata non con qualche decreto per la Chiesa universale ma con la so­stituzione del Maestro delle Ceri­monie pontificie, scegliendo un li­turgista a lui congeniale: così, pri­ma che con gli ordini, il ritorno a riti nella linea della Tradizione sa­rebbe cominciata con l'esempio che scende dall'alto. Se celebra co­sì il Papa, non dovranno, prima o poi, adeguarsi anche il vescovo e il parroco? Pazienza, e prudenza, an­che per la lingua liturgica, non sconvolgendo i messali ma facen­do convivere il latino accanto ai volgari, testimoniando anche così che il Vaticano II non è stato in rot­tura con la Tradizione e che san Pio V non fu meno cattolico di Pao­lo VI.

    Altrettanta pazienza nei confron­ti della Nomenklatura ecclesiale: es­sa pure non è stata sconvolta, ma all'osservatore attento non sfuggo­no sostituzioni e nomine che rive­lano una strategia prudente e al contempo incisiva. Poco, comun­que, si capirebbe di questo pontifi­cato se non si mettesse in conto che, per Joseph Ratzinger, proble­ma dei problemi non è la «macchi­na » ecclesiale ma il carburante; non è il Palazzo, sono le fondamen­ta. È, cioè, quella fede che sa minac­ciata alla radice, quella fede che molti credono incapace di reggere all'assalto della ragione, quella fe­de assediata da ogni lato dal dub­bio.

    La crisi, più che della istituzio­ne, è della verità del Vangelo che la sorregge e le dà senso. Come mi disse una volta: «Siamo ormai a un punto in cui io stesso mi sorpren­do di chi continua a credere, non di chi non crede». Constatazione drammatica, che fa da sfondo a un pontificato il cui centro, non a ca­so, è la ricerca ( paziente...) di un nuovo rapporto tra la ragione mo­derna e la fede antica.



    Tratta dalla sua nota di Facebook di don Giovanni d'Ercole

    ^__^

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  8. Se vogliamo rendere a Cesare ciò che è di Cesare.. credo che l`autore di queste parole sia Vittorio Messori, che è già stato bacchettato da Socci per il passaggio su Giovanni Paolo II !

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  9. ...vabbè dai...Socci scrive da un altro punto di vista che non è quello di Messori^__^
    inoltre i due si sono differenziati sulla questione del Segreto di Fatima dove il Socci ha preso una tranvata criticando proprio il commento autorevole di Ratzinger definendolo incompleto e di nascondere la verità...^__^

    Alla fine di tutto è sempre meglio che si faccia NOI il discernimento quando le nostrecoscienze sno ben guidate dal Magistero ecclesiale...
    ^__^

    ad ogni modo don Giovanni d'Ercole dice molto di più di quanto scrisse Messori, non fa una sorta d quadro fra i due Pontificati, ma fa emergere bensì il programma di Benedetto XVI nel suo specifico stile che evidentemente è piaciuto allo Spirito Santo che lo ha chiamato sul soglio pontificio...

    ;-)

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  10. Carissimi, mi sembra che ancora una volta sia venuto a galla il nocciolo della questione. Il punctum dolens è ancora una volta il cd Modernismo che permea di sè ormai, haimè,tutta la vita della Chiesa in questi nostri tempi turbolenti.Il richiamo di Chisolm, come sempre intelligente e puntuale, ci fa interrogare ancora una volta circa la sensibilità pastorale e la conseguente cura d'anime posta in essere dai Sacri Pastori di non veneranda età.Qui non si tratta di esser tradizionalisti, di voler tornare a prima del Concilio, di non accettare il Concilio, come sento spesso ripetermi quando provo soltanto come accenno ad avanzare qualche riserva circa l'attuale momento della Chiesa, ma di correggere per quanto possibile gli eccessi di una certa interpretazione del Concilio che ha assunto davvero i connotati di una vera e propria ideologia.Quante e quali verità sentiamo invece dai veri Pastori come il Cardinale Biffi che tra i mille allarmi lanciati ultimamente nei suoi splendidi libri, richiama il piccolo gregge a non farsi incantare dagli attuali "Profeti del niente"( mi sembra sia questa la definizione data nel corso dell'omelia pronunciata in quel di Aosta per Sant Anselmo ma vado a memoria).Il Cardinale sottolinea poi,da profondo conoscitore e forte denunciante delle attuali derive, come ad es. nelle scuole teologiche attualmente quasi si dà più valore alla sociologia alla psicologia e via discorrendo piuttosto che al sano insegnamento della Sacra Teologia quasi che sembra esser quest'ultima l'intrusa in casa sua! Insomma in questo panorama ritengo che le voci di Mic di Sofia di Caterina di Emma di Chisolm di Gianluca di Anna Rita che si levano per denunciare simili storture siano un'autentica benedizione. Mi sovviene ancora il salmo 140 che si viene davvero di adattare a questo blog in toto " Signore a te grido accorri in mio aiuto, ascolta la mia voce quando Ti invoco..." Signore aiutaci e sostieni sempre questo blog con il Tuo Santo Spirito affinchè esso possa sempre rifulgere della luce della Verità Amen

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  11. Pubblica oggi l'Agenzia SIR:

    Quale identità e quale futuro per il catechista laico che opera in un contesto missionario? Se ne parlerà a Roma, alla Pontificia Università Urbaniana, durante il convegno su “L’identità del laico catechista nell’evangelizzazione dei Popoli. Uomini e donne testimoni del Risorto e corresponsabili della missione”, che si svolgerà il 28 e 29 aprile, in occasione del XXX anniversario di fondazione del Collegio missionario internazionale San Giuseppe (già Collegio Mater Ecclesiae di Castel Gandolfo - 1979-2009). Il convegno è organizzato dalla Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli (Cep), dal Collegio San Giuseppe, in collaborazione con l’Urbaniana. L’evento, spiegano i promotori, “è un’opportunità per riflettere sull’identità del laico e del catechista”. Interverranno anche catechisti provenienti da 22 nazioni e sarà presentata la “Lettera dei catechisti ai catechisti”. Tra i relatori: mons. Piergiuseppe Vacchelli, presidente delle Pontificie opere missionarie; Alberto Trevisiol, decano della facoltà di missiologia all’Urbaniana; mons. Robert Sarah, segretario della Cep; i docenti Sandra Mazzolini, Silvestro Paluzzi e Luca Pandolfi. Concluderà il convegno una celebrazione della Parola presieduta dal card. Ivan Dias, prefetto della Pontifica Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, che conferirà il “mandato missionario” ai catechisti del Collegio San Giuseppe...

    prova evidente che non esistono solo i "catechisti" NC; ma c'è da chiedersi se e quanti di loro partecipano a questo convegno, o eventualmente lo fanno come strategia di facciata, perché sappiamo bene come la "pastorale diocesana", loro richiamata dal Papa anche a proposito della catechesi il 10 gennaio, sia invece sostituita da quella kikiana!

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  12. prova evidente che non esistono solo i "catechisti" NC; ma c'è da chiedersi se e quanti di loro partecipano a questo convegno,

    Non c'era bisogno di alcuna prova, CERTO che non esistono solo i catechisti NC.Grazie al Cielo c'e' tanta gente nella Chiesa interessata all'Evangelizzazione.
    Solo che TU non mi sei sembrato mai interessato a questo discorso, visto che non ne parli mai.Mi fa piacere leggere che invece abbiamo questo interesse comune, fratello mio.
    Tu parteciperai al convegno?

    Per inciso,Uno dei docenti che hai citato e' in cammino da 30 anni. Gli altri non li conosco.

    vere surrexit
    tt

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  13. Jacobus ha detto...
    Carissimi,

    *********************

    Grazie di cuore per l ua riflessione...^__^

    RispondiElimina
  14. mic ha detto...
    Pubblica oggi l'Agenzia SIR:

    Quale identità e quale futuro per il catechista laico che opera in un contesto missionario? Se ne parlerà a Roma, alla Pontificia Università Urbaniana, durante il convegno su “L’identità del laico catechista nell’evangelizzazione dei Popoli.

    ************************

    ALLELUJA.....
    questa è una notizia importantissima che si lega ad altre simili sulle Direttive della Santa Sede atte a preoccuparsi, FINALMENTE, di cosa devono davvero insegnare i Catechisti...

    Unottimo segnale....^__^
    grazie mic, mi hai ridato un altra speranza...^__^

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  15. Per inciso,Uno dei docenti che hai citato e' in cammino da 30 anni. Gli altri non li conosco...

    in un contesto pubblico del genere non potrà, forse, fare gran danno.
    io certo che parteciperò

    RispondiElimina
  16. totustuus ha detto...


    Per inciso,Uno dei docenti che hai citato e' in cammino da 30 anni. Gli altri non li conosco.

    ***************

    guai se non fosse così ^__^
    ossia, guai se i catecisti del CN non partecipassero agli incontri organizzati dalla Chiesa^__^

    al momeno il dramma sta nel fatto che NELLE PARROCCHIE i catechisti del CN viaggiano per conto proprio DISSOCIATI DAL PROGRAMMA DIOCESANO E DALLA PASTORALE DEL VESCOVO il quale programma viene CONSEGNATO ai Catechisti(=CATTOLICI) all'inizio di ogni anno ed essi portano avanti questo programma INCONTRANDOSI periodicamente duante l'anno...a tutto questo c'è L'ASSENZA dei catechisti NC i quali è evidente hanno a cuore il programm DI KIKO e non di quello del vescovo che NON conoscono neppure^_^

    che un catechista del CN di 30 anni di Cammino partecipi ad un Convegno è irrilevante sotto questi aspetti che denunciamo elegati alla parrocchia, anche perchè bisogna vedere se questo ci va per imparare davvero qualcosa o non piuttosto per pretendere di IMPORRE IL CAMMINO ^__^

    RispondiElimina
  17. "al momeno il dramma sta nel fatto che NELLE PARROCCHIE i catechisti del CN viaggiano per conto proprio DISSOCIATI DAL PROGRAMMA DIOCESANO E DALLA PASTORALE DEL VESCOVO il quale programma viene CONSEGNATO ai Catechisti(=CATTOLICI) all'inizio di ogni anno ed essi portano avanti questo programma INCONTRANDOSI periodicamente duante l'anno...a tutto questo c'è L'ASSENZA dei catechisti NC i quali è evidente hanno a cuore il programm DI KIKO e non di quello del vescovo che NON conoscono neppure^_^

    che un catechista del CN di 30 anni di Cammino partecipi ad un Convegno è irrilevante sotto questi aspetti che denunciamo elegati alla parrocchia, anche perchè bisogna vedere se questo ci va per imparare davvero qualcosa o non piuttosto per pretendere di IMPORRE IL CAMMINO ^__^"

    Sì cara Caterina, tu che sei sul terreno, che sei catechista, puoi testimoniare e se dici che è un dramma possiamo e dobbiamo crederti.

    MA, MA, MA come tu Caterina lo vedi, lo subisci, questo dramma, come mai che chi DOVEVA vedere e DOVEVA denunciare non lo ha fatto e continua a non farlo?

    MA come mai è a queste persone che portano in avanti il loro sistema e non la dottrina cattolica, che vanno per conto loro, non si inseriscono ma restano dissociati dalla pastorale del vescovo, che si affidano le catechesi, che sono mandate ad evangelizzare?
    Gira e rigira arriviamo sempre alle stesse domande.

    Sono certa che il catechista neocatecumenale sarà durante quella riunione un modello di collaborazione, visto i risultati che il cnc è arrivato ad ottenere malgrado tutte le sue anomalie, possiamo essere sicuri che ai vertici sono dei campioni dele tecniche di comunicazione, sanno adottare il buon comportamento al buon momento.
    Come le liturgie che diventano pressapoco corrette durante la visita del vescovo.
    Sarà sopratutto interessante osservare se ci sarà chi saprà porre le buone domande, nel pubblico intendo, perchè fra gli organizzatori si può immaginare che il consenso è già fatto.

    RispondiElimina
  18. al momeno il dramma sta nel fatto che NELLE PARROCCHIE i catechisti del CN viaggiano per conto proprio DISSOCIATI DAL PROGRAMMA DIOCESANO E DALLA PASTORALE DEL VESCOVO il quale programma viene CONSEGNATO ai Catechisti(=CATTOLICI) all'inizio di ogni anno ed essi portano avanti questo programma carissima, abbiamo piu volte chiarito questo malinteso, ma non e' un problema ripetere: Nella mia parrocchia TUTTI i catechisti dei fanciulli, che provengono dal cammino ( parecchi) sono presenti SEMPRE all'incontro di inizio anno pastorale.
    Stai tranquilla :)

    che un catechista del CN di 30 anni di Cammino partecipi ad un Convegno è irrilevantebeh, visto che lo stesso mic lo auspicava, non lo trovo proprio irrilevante. sarebbe bello ogni tanto rallegrarsi di qualche occasione di comunione piuttosto che cercare sempre quelle dove ci sono problemi..no? ;)
    Se le belle notizie sono sempre irrilevanti
    e rillevanti son solo le brutte, non e' proprio il massimo, non trovate? :)

    buon tempo pasquale
    vere surrexit
    tt

    RispondiElimina
  19. lasciatemi sdrammatizzare un momento, dopo tante discussioni tese, con una battuta, certo del vostro senso dell'umorismo:

    mi immagino gia mic, che ora sa che UNO dei docenti e' un cattivone neocatecumeno- ma non sa QUALE, scervellarsi all'incontro nel cercare di capire CHI e' costui dalle sue parole.
    Mi immagino anche che si sbagli. Come e' molto probabile, visto che per quanto si sforzi di far apparire il contrario, su TANTI PUNTI parliamo la stessa lingua. E allora mi immagino che da 2 parole un po fraintendibili del relatore che magari viene dall'Opus Dei, scarichi su quest'ultimo tutta l'onta di neocatecumenalita' disprezzando tutto il resto del suo discorso. Una volta fatto cio' arrivera' il discorso del neocatecumeno vero, e a quel punto invece Mic lo ascoltera' privo di pregiudizio e trovera' le sue parole perfettamentre in linea con il suo stesso sentire ed applaudera' entusiasta.
    A questo punto mi immagino che i due si incontrino e Mic, gli faccia i complimenti per il suo discorso. Questi guardandolo gli fara' " Mi sembra che ci siamo gia conosciuti, forse all'ultima convivenza di Porto San Giorgio?
    E allora pagherei 2 stipendi per vedere la faccia del nostro amico....
    ;)))))))))
    ;)))))))
    ;)))))))
    :))))))

    un caro saluto pacifico e simpatico a tutti

    vere surrexit
    tt

    RispondiElimina
  20. Sarà sopratutto interessante osservare se ci sarà chi saprà porre le buone domande, nel pubblico intendo, perchè fra gli organizzatori si può immaginare che il consenso è già fatto...

    non ci sarebbe da meravigliarsi se, a quel livello, anche le buone domande non sortirebbero l'effetto voluto, perché l'opera di 'mimetizzazione' è avanzatissima (ne è una dimostrazione il blog "Camminare nella Chiesa" - sorto per fare da contrappeso e neutralizzare il nostro e infarcito di propaganda e finto cattolicesimo - che, se ben ricordate, hanno iniziato a costruire servendosi dei nostri contenuti: ad esempio, formulavano le critiche più ricorrenti, congegnando la risposta ad usum visitatori esterni e neocat più ingenui e meno ferrati, sulla base delle nostre contestazioni e relativi insegnamenti magisteriali.

    Potrebbe sembrare paranoia; ma è realtà: sono tutti 'abbagliamenti' fatti ad hoc per quelli "di fuori", mentre "ad intra" le tecniche e i metodi sono talmente collaudati che poi si rigirano concetti e argomenti condendoli e rafforzandoli alla kikiana maniera...

    Del resto basta visitare quel blog per riconoscere che è così! A parte qualche svarione che è in grado di riconoscere solo chi il Cammino lo conosce bene dal di dentro, per il resto, pur essendo neocatecumenale si presenta ed è un blog cattolico a tutti gli effetti... ma sono in pochi a sapere o ad accorgersi che è solo uno specchietto per le allodole laiche o clericali che siano...

    Anche per questo dobbiamo continuare e non lasciar vanificare il nostro impegno!

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  21. Prevenire è meglio che guarire.

    C`è il progetto, poi c`è la realizzazione, poi ci sono i controlli.

    Per quel che riguarda il cammino nc, il progetto di Kiko Arguello, realizzato da Kiko Arguello, con la collaborazione-complicità della gerarchia, non è stato sottomesso ad alcun controllo, o se i controlli ci sono stati, con le conseguenti indicazioni di correzione, non sono stati seguiti dall`esecuzione probabilmente suggerita più che imposta.

    Argeullo ha potuto disegnare la sua costruzione, mettere a esecuzione il suo progetto simbolicamente e concretamente (vedi chiese e seminari autorizzati in assenza di uno statuto), i controlli se e quando ci sono stati, si sono rapidamente trasformati, anche grazie all`abiltà e agli "argomenti" di Arguello in riconoscenze che non hanno posto troppi probelmi ai loro autori.

    E così ci troviamo ad avere, fra tutto il resto, anche catechisti che funzionano in modo autonomo, con dei testi non approvati, delle catechesi che sono altrettante occasioni di allargare il numero delle comunità nc, un sistema "diabolicamente"efficace !

    E sono i sacerdoti, i vescovi stessi che si fanno complici di questo sistema, senza poi verificare sul posto, si direbbe che basta loro che i responsabili nc dicano: guardate 10, 100, 200,1000,10.000 nuove persone grazie a noi si stanno preparando al battesimo, come, con quali testi, con quali metodi sembrerebbe essere completamente secondario!

    Purchè si possano sventolare i numeri!

    Per questo speravo in una medicina potente, visto i danni già presenti, ma era necessario che il medico, lo specialista, riconoscesse la malattia, la chiamasse con il suo nome e prescrivesse la medicina che avrebbe permesso di salvaguardare i tessuti sani, agendo sulle zone ammalate.
    Purtroppo senza nominare la parte malata, la sua malattia, il medico ha prescritto, per certi sintomi, una medicina blanda, che non sembra dare i frutti sperati.

    Per il momento, la speranza è `ultima a morire.

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  22. ALLELUJA.....
    questa è una notizia importantissima che si lega ad altre simili sulle Direttive della Santa Sede atte a preoccuparsi, FINALMENTE, di cosa devono davvero insegnare i Catechisti
    ...

    purtroppo il mio scetticismo, originato dalla consapevolezza, non mi fa arrivare a questa conclusione...

    non mancano le direttive, le pastorali diocesane ci sono; ma quelle che vanno avanti nel camino sono le Catechesi di Kiko... magari il convegno servirà a portare numeri e successi, perché si parla di catechisti in missione, quindi sono direttamente coinvolti gli "itineranti", notoriamente tra i più "ferrati" nella conoscenza e diffusione del Cammino e nelle tecniche di comunicazione più adatte sia ad extra che ad intra... siamo a questi livelli, cari miei. Ed è triste avere a che fare con un contesto così potente in cui c'è stato e c'è tuttora bisogno della menzogna, spesso neppure consapevole, per insinuarsi sempre più nella Chiesa!

    ma tutto è nelle mani del Signore!

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  23. Per Totustuus:
    sarebbe bello ogni tanto rallegrarsi di qualche occasione di comunione piuttosto che cercare sempre quelle dove ci sono problemi..no? ;)
    Se le belle notizie sono sempre irrilevanti
    e rillevanti son solo le brutte, non e' proprio il massimo, non trovate? :)
    ...

    il problema è che quelle che si presentano come "belle notizie" devono poi avere la chiave di lettura giusta!

    come mai la cosiddetta "Occasione di comunione" è sempre una palestra di visibilità (ho presenti anche i sinodi diocesani nei quali in Cammino non fa mai mancare propri agguerriti rapppresenanti) e mai una celebrazione che è l'unica che crea la comunione vera?

    La pastorale parrocchiale invece, se ci sono comunità NC, è completamente dicotomica: procede su binari paralleli, Oppure, se la parrocchia è NC, di quella diocesana non se ne parla neppure!!!!

    RispondiElimina
  24. carissima, abbiamo piu volte chiarito questo malinteso, ma non e' un problema ripetere: Nella mia parrocchia TUTTI i catechisti dei fanciulli, che provengono dal cammino ( parecchi) sono presenti SEMPRE all'incontro di inizio anno pastorale.
    Stai tranquilla :)
    ...

    non sempre, a quanto mi risulta e, in ogni caso, a cosa serve la loro presenza se poi le catechesi che loro portano avanti sono quelle del Cammino? Di questo sono testimone direttamente!

    RispondiElimina
  25. mi immagino gia mic, che ora sa che UNO dei docenti e' un cattivone neocatecumeno- ma non sa QUALE, scervellarsi all'incontro nel cercare di capire CHI e' costui dalle sue parole.
    Mi immagino anche che si sbagli
    ...

    qui sei tu che ti sbagli, ho già spiegato nei miei post precedenti come la 'mimetizzazione' spinta non servirebbe a riconoscerlo e, fgrancamente, non me ne può fregare di meno, perché non cambierebbe di una virgola la situazione che stiamo vivendo

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  26. "E allora mi immagino che da 2 parole un po fraintendibili del relatore che magari viene dall'Opus Dei, scarichi su quest'ultimo tutta l'onta di neocatecumenalita' disprezzando tutto il resto del suo discorso."

    Ahahahah!

    Caro mic, c`è qualcuno che ti sta prendendp in giro, beh l`ha detto, allora ridiamo di buon gusto.
    Ci vuole una buona dose di umorismo per immaginare, anche da lontano, che un rappresentante dell`Opus Dei possa essere confuso con un neocatecumenale, ahahahah!

    Ritorniamo al convegno.
    Non so mic ma immagino diverse domande come queste per esempio:

    Su quali testi si basano i catechisti neocatecumenali?

    Sono stati approvati dalla CDF ?

    Trovate normale che voi possiate fare le vostre catechesi sulla base di testi non approvati e che contengono degli errori dottrinali gravissimi?

    Se e quando verranno approvati, sapendo che i catechisti imparano a memoria e poi trasmettono l`insgnamento orale di Arguello chi effettuerà i controlli per assicurarsi che Arguello si è rimesso nei binari della sana dottrina?

    Sorrido scrivendo questo perchè so che i cervelli pensanti del cnc hanno già le risposte a tutte queste domande!
    Comunque se fossi a Roma io le porrei, purtroppo non sono a Roma!

    RispondiElimina
  27. Sono stati approvati dalla CDF ?..

    risponderebbero di sì, perché la CDF in realtà ha approvato il cosiddetto "mattone": un librone di migliaia di pagine opportunamente epurato, che Kiko irride tutte le volte che ne parla e del quale si è ben guardato dal tener conto. Tant'è che non c'è nulla di ufficiale, nulla di pubblicato, che chiunque potrebbe facilmente raffrontare con la catechesi orale, tuttora dichiaratamente "non corretta"... all'interno, naturalmente!

    RispondiElimina
  28. Con il rispetto dovuto vorrei far notare alcune imprecisioni che ho letto su Padre Enrico Zoffoli.Mi risulta che Zoffoli non fosse laureato in teologia,per avendone cognizione,ma in filosofia.Circa la sua grandezza come teologo mi sembra un esagerazione!E' stato un buon teologo e filosofo ma non certo trai i più grandi nè conosciuti.E' conosciuto,più che altro,come il grande accusatore di Kiko Arguello.I suoi testi,almeno quelli che trattano il tema del Cammino Neocatecumenale,sono stati
    ritirati dal commercio già dopo la sua morte nè c'è traccia negli archivi della Congregazione dei Padri Passionisti.Ciò significherà qualcosa non credete?

    RispondiElimina
  29. la mail che precede è di una sfacciataggine inaudita. Si chiede perché i testi di P. Zoffoli non siano più in circolazione quando è stato fatto di tutto (a ciò non è nemmeno estraneo il segretario di Giovanni Paolo, Stanislao) a ritirarli dal commercio.
    Come fa lei a sapere che non ce ne siano conservati dai Padri Passionisti: sono inquinati anche loro, questo è certo, ma noi sappiamo che c'è chi li custodisce...
    In ogni caso vengono distribuiti solo a chi possono interessare, perché non facciano una brutta fine e il grande e quotato lavoro di Padre Zoffoli non venga ulteriormente vanificato.

    Inoltre faccio notare a tutti che NESSUNA AUTORITA' VATICANA ha mai contestato a P. Zoffoli i suoi scritti pubblici (altrettanto non poteva fare col cammino che abilmente e subdolamente non ha mai pubblicato nulla che non fosse mera propaganda)... il fatto è che contestare Padre Zoffoli signifcava contestare il Magistero...

    RispondiElimina
  30. significherà qualcosa non credete?
    ..............

    Significa semplicemente che la Verità a qualcuno dà fastidio, e suscita anche odio.
    Come sempre, da 1979 anni fino ad oggi...

    RispondiElimina
  31. Significa semplicemente che la Verità a qualcuno dà fastidio, e suscita anche odio.per questo ci odiate cosi tanto?

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  32. Per POSITIVO ( che dovrebbe piuttosto appellarsi molto, ma molto negativo e distruttivo, con se stesso prima ancora che con gli altri),

    le tue becere e minimali osservazioni sulla santità di Don Zoffoli non levano nulla nè all'uomo, nè al teologo nè al sacerdote e i suoi libri sono più che mai in commercio, rieditati e ristampati numerose volte, tanta è la richiesta di essi.

    Le tue osservazioni gettano invece un'ulteriore luce sinistra sul tuo santone Arguello e la di lui ninfa egeria.

    RispondiElimina
  33. Emma ha detto...


    Sì cara Caterina, tu che sei sul terreno, che sei catechista, puoi testimoniare e se dici che è un dramma possiamo e dobbiamo crederti.

    MA, MA, MA come tu Caterina lo vedi, lo subisci, questo dramma, come mai che chi DOVEVA vedere e DOVEVA denunciare non lo ha fatto e continua a non farlo?

    MA come mai è a queste persone che portano in avanti il loro sistema e non la dottrina cattolica, che vanno per conto loro, non si inseriscono ma restano dissociati dalla pastorale del vescovo, che si affidano le catechesi, che sono mandate ad evangelizzare?
    Gira e rigira arriviamo sempre alle stesse domande.

    *******************

    ^__^ vabbè...tu me fai domande da un milione di euro ehehehh^__^

    c'è una battuta in cui si dice che neppure Dio in Cielo conosce il numero degli Ordini religiosi femminili perchè è un totale che non conosc neppure la Chiesa^__^
    battuta aparte, le tue domande non hanno una risposta se non nelle continuate denuncie che abbiamo fatto molte volte, ricordate anche quella del Provinciale che ha chiesto alle comunità NC in una parrocchia religiosa di lasciare spazio agli altri...^__^

    Gira e rigira arriviamo a quelle domande che trovano un raggio di speranza in quelle parole di don Giovanni Ercole che ho pubblicato più sopra^__^
    non risposte ma speranza...

    Oggi parlavo con un frate che tutto pacioso mi dice: NON POTEVAMO AVERE PAPA PEGGIORE DI QUESTO....
    perchè? gli chiedo io...mi risponde: PERCHE' LIBERANDO QUELLA MESSA ANTICA CHE NON CI RIGUARDAVA PIU' E TOGLIENDO LA SCOMUNICA AI LEFEBVRIANI, HA CANCELLATO IN UN ATTIMO 40 ANNI DI PROGRESSO CONCILIARE.....
    Ho provato a spiegargli la mia in tono molto riverente...e l'ho lasciato con una domanda: "chiedetevi fino a che punto possa davvero essere stata volontà di un Cocilio, DISPREZZARE L'ANTICO, TAGLIARE LE RADICI ALLA MESSA E PORTARE ODIO VERSO LE PERSONE CHE SONO RIMASTI FEDELI ALL'ANTICO...??"

    eppure questo frate è uno di quelli contrari anche al CN...^__^
    che dirti?

    c'è troppo odio nella Chiesa.....troppa aria di vendetta, troppa aria di novità...

    Il CN nasce in un contesto di CONFLITTUALITA' all'interno della Chiesa non durerà più a ungo, scrivetevi questa profezia^__^
    questo Cammino si modificherà o scomparirà del tutto...o resterà come il protestantesimo che non vive, ma sopravvive da 400 anni senza essere ne carne, ne pesce...come una sorta di zizzania...che siamo obbligati a tollerare...^__^

    RispondiElimina
  34. Emanhuele:
    Significa semplicemente che la Verità a qualcuno dà fastidio, e suscita anche odio.

    per questo ci odiate cosi tanto?
    ..

    dove lo vedi l'odio? Nelle verità scomode che non riuscite ad accettare perché neppure le comprendete? Almeno per chi è in buona fede...

    Credo che quando parlate di odio non fate altro che specchiarvi, perché nelle nostre parole può esserci fermezza, convinzione, a volte intolleranza di fronte ad una totale incomunicabilità, ma certo non è l'odio che ci hai mai mossi e ci muove

    RispondiElimina
  35. totustuus ha detto...

    carissima, abbiamo piu volte chiarito questo malinteso, ma non e' un problema ripetere: Nella mia parrocchia TUTTI i catechisti dei fanciulli, che provengono dal cammino ( parecchi) sono presenti SEMPRE all'incontro di inizio anno pastorale.
    Stai tranquilla :)

    ****************

    veramente lo dici tu....un altro NC che si firmava sig. Veneranda, dicendo di essere catechista del CN affermava il contraro ^__^ sostenendo che i ctechisti del CN NON si occupano dei fanciulli della parrocchia, ma insegnano solo ai gruppi del CN ergo mettetevi d'accordo ^__^
    i dialoghi li puoi trovare qui cliccando dal mese i luglio 2008 in poi ^__^

    Che cosa significa essere PRESENTI poi all'incontro di inizio d'anno se non hanno fatto il corso DIOCESANO?
    Secondo il vostro Statuto infatti, non si prevede questo perchè infatti essi sono del CN e questa distinzione è corretta, è giusta...ma in quell'incontro il mandato che si riceve è per LA PASTORALE DEL VESCOVO non del CN ^__^ ergo cosa insegnate se poi non si partecipa agli incontri fra catechisti che sono gli aggiornamenti sulla pastorale MAGISTRIALE DELLA CHIESA...?

    A meno che non sono catechisti NC dei fanciulli della Parrocchia per agire come il Cuculo e fare nuov adepti al CN ^__^
    eh!

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  36. "Significa semplicemente che la Verità a qualcuno dà fastidio, e suscita anche odio.per questo ci odiate cosi tanto? "

    Emanhuele, non so se quella frase è farina del tuo sacco, spero di no, mi domando se non è piuttosto una frase-domanda-risposta che hai già sentito e con la quale si crede di potere impedire le eventuali prese di coscienza, la nascita di eventuali domande o dubbi, etichettando chi osa criticare il cammino nc, come persone riempite di odio, e facendo di voi le innocenti vittime di questi cattivissimi persecutori, anzi suggerendovi persino di andare fieri di questa persecuzione.

    Sarebbe semplice se fosse così e forse alcuni dei tuoi fratelli, spero non tu, rischiano di cadere nel tranello di questa manipolazione che è, lei, odiosa.

    Non prendo il tempo di approfondire perchè so che tu sai, che già conosci la risposta alla tua pseudo-domanda!

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  37. Segnalo che Zenit

    " si propone di fare è di offrire ai lettori di ZENIT un servizio di formazione ed informazione sulla liturgia, che permetta loro di scoprire ed approfondire l’essenza, o lo «spirito», della liturgia."

    Ha affidato questo compito a don Mauro Gagliardi
    Ordinario di Teologia presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma e Consultore dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.

    Estraggo dall`articolo di don Gagliardi questi due passaggi, con diverse citazioni dell`allora cardinale Ratzinger :


    "2)   La comprensione teologica della liturgia ce la fa intendere, col suo duplice aspetto di culto divino e di santificazione dell’uomo, come reale irruzione di Dio nel mondo. Questo implica anche il carattere cosmico della liturgia. Scriveva il Cardinale: «Il culto cristiano implica l’universalità. È il culto del cielo aperto. Non è mai solo l’evento di una comunità che ha una determinata collocazione spaziale.

    ...

    3)   Da ciò consegue che la liturgia non può mai essere semplicemente opera delle nostre mani. Nella sua essenza, noi riceviamo la liturgia da Dio stesso. ... «La vera liturgia presuppone che Dio risponda e mostri come noi possiamo adorarlo» (Introduzione allo spirito della liturgia, pp. 12 e 17). Perciò, la liturgia «non vive delle trovate di qualche singolo o di qualche commissione. Essa è, al contrario, il venire di Dio, il farsi trovare di Dio nel nostro mondo» (ivi, p. 165).

    «Dopo tutti i trastulli di liturgie autonomamente elaborate, noi avvertiamo l’insorgere della nuova esigenza di un profondo e personale incontro con Dio e di un culto, il quale faccia veramente conoscere la presenza dell’Eterno» (Dogma e predicazione, p. 357). Per questo, cercheremo di andare alla ricerca del vero «Spirito della liturgia».



    http://www.zenit.org/article-17968?l=italian

    RispondiElimina
  38. Dal testo segnalato da Emma sottolineo questo:

    1) È necessario non separare mai lo studio della liturgia da quello del dogma. ^__^

    non c'è altro da aggiungere visto che il CN ammette di aver accantonato la teologia dalla quale proviene il dogma sulla Liturgia e tutto il suo sensum fidei...
    perchè...citando l'adoro te devote di S Tommaso d'Aquino:

    Adóro te devóte, látens Déitas,
    Quæ sub his figúris, vere látitas:
    Tibi se cor meum totum súbjicit,
    Quia, te contémplans, totum déficit.

    Adoro Te devotamente, oh Deità che Ti nascondi,
    Che sotto queste apparenze Ti celi veramente:
    A te tutto il mio cuore si abbandona,
    Perché, contemplandoTi, tutto vien meno.


    Pie pellicáne, Jesu Dómine,
    Me immúndum munda tuo sánguine,
    Cujus una stilla salvum fácere,
    Totum mundum quit ab ómni scélere.

    Oh pio Pellicano, Signore Gesù,
    Purifica me, immondo, col tuo sangue,
    Del quale una sola goccia può salvare
    Il mondo intero da ogni peccato.
    ^__^

    RispondiElimina
  39. Ancora dalla Lectio su Anselomo d'Aosta del card Biffi:

    "[...] Fin dalla sua prima età Anselmo ebbe acutissima la percezione del mondo invisibile, cioè di quella realtà che vive e palpita di là dalla scena appariscente e chiassosa delle cose e degli accadimenti di quaggiù: è il mondo dove regna la Trinità augustissima; è il mondo affollato da schiere di creature felici; è il mondo che ci trascende, ma anche ci è vicino e dà senso e scopo alla nostra vicenda di creature mortali.

    [...] Per chi sa mantenere vivace e pungente nella sua consapevolezza l’idea del mondo invisibile, diventa naturale un abituale atteggiamento di ascolto: ascolto della divina Rivelazione su quanto sta di là dalla ridda di ombre, di figure, di casi fortuiti, di aberrazioni, nella quale siamo immersi; e, più ampiamente, ascolto di ciò che ci viene detto in vari modi dallo Spirito Santo, che è l’attore nascosto ma primario della nostra storia più vera.

    Quando ci prende, come può capitare, la depressione e lo scoraggiamento alla vista di ciò che avviene sotto il cielo, dentro e fuori la cristianità, il rimedio più decisivo davanti a tale spettacolo deludente sta proprio nel ripensare all’effettiva estensione dell’universo, che comprende appunto il mondo invisibile; quel mondo invisibile che è già vittorioso sul male ed è già nostro; quel mondo invisibile che è colmo ed esuberante di una sovrumana energia da cui (anche quando non ce ne accorgiamo) viene senza soste investita la terra."

    RispondiElimina
  40. Una domanda:

    Una coppia di genitori, entrambi separati, che hanno avuto un bimbetto, possono farlo battezzare e partecipare lecitamente alla cerimonia?

    Personalmente credo che il battesimo non possa essere negato, ma non conoscendo il Diritto canonico.
    Grazie per le risposta, che se volete potete spedire a Uriel_2008@libero.it

    RispondiElimina
  41. quel mondo invisibile che è colmo ed esuberante di una sovrumana energia da cui (anche quando non ce ne accorgiamo) viene senza soste investita la terra...

    ma bisogna essere aperti e in sintonia per accoglierlo

    e non uscire da noi stessi in pratiche esteriori esaltanti che svegliano l'"emozione",

    ma rientrare in noi stessi per trovare lo stato d'animo ed il silenzio interiore e adorare "in spirito e verità"... è l'unico modo per rimanerci "immersi" e ricevere tutto ciò di cui abbiamo bisogno: in primo luogo la 'Configurazione' al Figlio; tutto il resto proviene da lì...

    RispondiElimina
  42. ricevuta ieri sera prima di chiudere il PC....^__^
    da Manuele:

    Cara Caterina,
    Buona Pasqua a te e a tutti.
    Ho letto i tuoi recenti appelli, anche a quello di rifarmi vivo, ma non sono intervenuto di proposito perché ciò che ho letto mi ha fatto un po’ male.
    Io sono nel CNC e mi sono aperto a te e a voi perché ritengo che alcune cose nel CNC devono cambiare e molte cose che ho appreso da voi, ma come ti spiegai anche dal forum di oriens, mi hanno spinto a cercare di capire dove si annidano questi problemi.
    Ti avevo anche spiegato che con il parroco siamo andati prima di persona ma anche per lettera, presso il vicariato di san Giovanni per cercare di capire alcuni riscontri anomali che si registrano nel condurre due liturgie diametralmente differenti e ti dissi come il nostro parroco che non è del CNC abbia le mani legate.

    Mi fa male sentire parlare di noi come di eretici, quasi che le testimonianze solo dei fuoriusciti possano spiegare tutta la realtà così complessa che è questo Cammino, davvero come hai spiegato tu stessa, o hai tentato di spiegare, per quelli come me che vivono (non dico perfetta) una armonica situazione fra parrocchia e particolarità del cammino, è necessario aiutarci (ed aiutarsi in reciprocità) a comprendere meglio dove si annidano questi errori per trovare proprio negli aderenti del CNC un valido aiuto di progressione e armonizzazione con la parrocchia, non una continua battaglia fatta di espressioni forti che non tutti possono comprendere.

    Devi pensare, cara Caterina (ma scrivendo a te lo scrivo a tutti gli altri), che molti aderenti al CNC vengono da situazioni di profondo ateismo o perché non avevano capito la Chiesa e l’avevano abbandonata, allora, tu prova ad immaginare queste persone che ritornano alla Chiesa per mezzo del CNC e poi si sentono dire che sono eretici, è impensabile per loro (ma anche per me) accettare una cosa del genere, chi mi ha riportato alla Chiesa, direbbero, una eresia? Davvero questo stona!

    Infine è inutile e controproducente mettere in mezzo il papa e le sue scelte.
    Ho letto la tua accorata difesa e te ne sono grato, ti dico pure che se dovessero chiedermi un parere su questo Papa per me è davvero un grande, se l’altro mi ha tenuto saldo con le GMG questo papa mi sta spiegando ed insegnando il valore di essere nella Chiesa e la sua pazienza, la sua maestria, io sono sicuro che prima o poi risolveranno un mare di problemi.
    Il Papa ci ha confermati nella fede, se poi questa fede viene stravolta dai catechisti del CNC che colpa ne può avere il papa?

    Ma possiamo provare a fare un esame, fatemi domande sull’Eucarestia, sulla Messa, sui Sacramenti, se risponderò da eretico correggetemi, ma se risponderò bene dovrete accettare il fatto che forse non tutti nel CNC hanno ricevuto un cattivo insegnamento, non ti pare?
    Ciò che comincia forse a mancare al vostro blog è un confronto serio e dinamico sulle dottrine.
    Si, avete postato molto materiale su ciò che dicono questi dossier e questi direttori (io naturalmente non ho neppure un libro), ma manca un confronto con gli interessati che intervengono spesso in malomodo anch’essi, ma con i quali si potrebbe tentare di avviarsi verso questa specie di cartina tornasole come qualcuno aveva accennato.
    Sei una catechista no? Proviamo, mettiamoci tutti alla prova.
    Questo non vuole però pensare di risolvere tanti altri problemi.

    Ho trascorso i riti pasquali con la mia parrocchia e il parroco, è stato davvero molto significativo per me, ecco credo di poter dire che la Messa di Pasqua della notte possa davvero diventare una sola Messa celebrata dal parroco al modo di Benedetto XVI come ha fatto il parroco, non vedo alcuna necessità infatti che il CNC debba fare una messa tutta sua in questa Notte Santa strascinata fino all’alba, imponendo un peso così eccessivo sulle spalle di molti che solitamente ne sono coinvolti emotivamente perché parte di un gruppo, ma non perché si possa comprenderne il significato. Che significato vuoi che ci sia che non debba contrapporsi al senso che la Chiesa da a questa Notte Santa? Ma dipende da noi questo o dal vescovo? Io non lo so se il Papa queste cose le conosce, ma quelli che sanno lasciano fare, perché un NC dovrebbe crearsi il problema?

    Io infatti non me lo creo, e quest’anno sono andato a dormire tranquillo alle 2 di notte dopo la Messa con la Parrocchia iniziata ragionevolmente alle 22,30.
    Ma per parlare di tutte queste cose occorre essere parchi nei giudizi, parchi nelle critiche, un po’ più caritatevoli, altrimenti quelli come me o altri non riusciremo a capire cosa,secondo voi, dovremo fare quando la Chiesa non ci dice nulla.
    Ancora Buona Pasqua a tutti, con la Pace del Risorto, Manuele

    ********************

    seguirà la mia risposta che ancora non ho dato a questa email perchè non h avuto tempo
    al momento ringrazio Manuele per questo aggancio...^__^

    Fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  43. Caro Manuele...riguardo alle discussioni ed ai miei recenti intervnti, fa parte di quel dinamismo che tu stesso invochi...e che sottolinea lo spirito di libertà che qui si vive alla fine concretamente, attraverso il quale ognuno può esprimersi senza necessariamente offendersi^__^

    Se in un gruppo dove a parlare sono solo alcuni (leggas i catechisti nel CN) e dove la gente può esprimersi solo se è giunto il suo turno (quando ciò avviene...) va da se che ciò che hai letto ti "fa male"...perchè NON sei più abituato al dialogo vero e propio che prevede anche qualche diatriba ma nulla di offensivo ^__^

    Chiarito questo intressante è la tua proposta quando dici:

    " Ma possiamo provare a fare un esame, fatemi domande sull’Eucarestia, sulla Messa, sui Sacramenti, se risponderò da eretico correggetemi, ma se risponderò bene dovrete accettare il fatto che forse non tutti nel CNC hanno ricevuto un cattivo insegnamento, non ti pare?"

    ******
    mi pare una buona idea.... possiamo vedere come fare....^__^
    magari potreesti cominciare tu raccontandoci che cosa è la Messa, come si attualizza l'adorazione Eucaristica che ti è stata insegnata....e naturalmente è un invito che giro agli altri del CN che qui intervengono ^__^

    Riguardo alla Messa della Notte di Pasqua concordo con te...ma quell'appello che hai fatto devi rivolgerlo ai tuoi stessi catechisti non a noi ^__^
    se è per questo i vescovi lasciano fare tante di quelle cose che chiamiamo ABUSI e che Benedetto XVI sta cercando di correggere, ma proprio per questo facciamo attenzione al detto biblio: può un cieco guidare un altro cieco?Ora, poichè Kiko ha amesso e detto pubblicmente che le sue catechesi sono PRIVE DELLA TEOLOGIA, come fanno i vostri catechisti ad insegnare davvero la sana dottrina se è privata alla base della teologia? ^__^

    Per ora ti lascio con queste riflesioni ringraziandoti per il ricco contrubuto che hai dato...e buona Pasqua anche a te e Famiglia...

    Fraternamente CaterinaLD

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  44. Ritornando al testo di padre Zoffoli, leggo:

    "Ora, la reazione ad un'eventuale dottrina o comportamento errato di un qualsiasi membro della Gerarchia suppone necessariamente non un'opinione personale (sempre discutibile), ma la chiara e distinta conoscenza di quanto lo stesso Magistero ha sempre insegnato e i fedeli hanno sempre imparato e vissuto. Allora, la protesta, anche del più umile dei fedeli, più che un rimprovero, è il doveroso richiamo alla coerenza, dote insopprimibile di una Tradizione ininterrotta, che fa capo alla Parola di Cristo, udita e trasmessa dagli Apostoli e primaria fonte del Magistero.
    ...
    Ma, in altri contesti, lo stesso magistero pontificio ha i suoi limiti, oltre i quali non si può estendere. E allora che il Papa - che potrebbe errare quando insegna come dottore privato, esprimendo opinioni personali, rivolgendosi a particolari gruppi di fedeli... - venendo meno al suo dovere, delude i fedeli, che perciò restano dubbiosi, inquieti, divisi; per cui giustamente si lamentano, esigendo chiarezza e fermezza nel superamento d'ogni ambiguità, riguardo umano, ingenui e rischiosi tentativi d'ordine ecumenico, favorevoli a prevaricazioni dottrinali, alla diffusione dell'eresia."

    Queste parole di padre Zoffoli sono di grande consolazione per me.
    Ho già detto che il 10 gennaio si è spezzato in me qualcosa, la piccola pecorella che ha fiducia nel suo pastore, lì non ha capito.
    Ho sentito in me una grande rabbia, un`incomprensione direttamente proporzionale alla speranza, che era quasi una certezza, di una chiarificazione che non poteva non venire da chi con i suoi gesti, le sue parole, i suoi scritti ancora prima di diventare Papa, ci riporta ai fondamenti della fede, ci spiega come il CV II si inserisce nella lunga Tradizione della Chiesa e deve essere letto alla luce di quella Tradizione, sta riabilitando la bellezza e la sacralità della Liturgia.
    Il nostro Pastore, questo Pastore, non poteva non dire una parola forte sulle anomalie necoatecumenali catechetiche e liturgiche, per non parlare dei loro metodi.
    Ho vissuto un momento di rivolta, di rigetto, che si è ora calmato ma l`incomprensione resta totale e dolorosa.
    Non è una mia cocciuta opinione personale, la mia reazione, che si è fatta sentire forte e violenta, veniva da quella parte di me che è nutrita dal Magistero della Chiesa e ancor più da quello di Benedetto XVI!
    Non posso non leggere quel 10 gennaio come la manifestazione di un`incoerenza difficilmente comprensibile.
    Il 10 gennaio non è stato che l`apice di un percorso anomalo .

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  45. UN DOMENICANO...consultore alla Dottrina della Vera Fede ^__^

    Sacri Palazzi - Il decano dell’Angelicum promosso Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale e Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede



    CITTA’ DEL VATICANO - Il domenicano Charles Morerod e' stato nominato da Papa Benedetto XVI nuovo segretario generale della Commissione Teologica Internazionale e consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. Padre Morerod e' il decano della Facolta' di Filosofia della Pontificia Universita' San Tommaso d'Aquino di Roma ed e' anche docente di Teologia Dogmatica nello stesso ateneo che e' noto nel mondo come ‘Angelicum’.

    ^__^


    Il religioso sostituisce l'Arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer S.I., che il Papa ha nominato nel luglio 2008 segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

    Nell'annuncio della nomina, pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede, si spiega che padre Morerod è stato nominato anche Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.

    La Commissione Teologica Internazionale è presieduta per tradizione dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, attualmente il Cardinale statunitense William Levada.

    Padre Morerod è nato a Riaz, nel Cantone di Friburgo, il 28 ottobre 1961. E' entrato nell'Ordine dei Domenicani nel 1983 ed è stato ordinato sacerdote nel 1988.

    E' uno dei grandi esperti di Caetano (Tommaso De Vio, 1468-1534), maestro generale dei Domenicani, e uno dei più importanti commentatori di San Tommaso d'Aquino e di Martin Lutero, ai quali ha dedicato notevoli studi presso la Facoltà di Teologia dell'Università di Friburgo, dove ha conseguito il dottorato nel 1994.

    Ha ottenuto il dottorato anche in Filosofia presso l'Istituto Cattolico di Tolosa (Francia) nel 2004. Dal 2008 era direttore del Catholic Studies Roman Program della University of St. Thomas (St. Paul, Minnesota, Stati Uniti). Era anche redattore in francese della rivista "Nova et Vetera".

    Tra i libri di cui è autore, figurano "Ecumenismo e filosofia" ("Oecuménisme et philosophie", Parole et silence; Parigi-Les Plans, 2004) e "La filosofia delle religioni di John Hick" ("La philosophie des religions de John Hick", Parole et silence; Parigi, 2006).

    In attuazione della proposta fatta dalla prima assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, l'11 aprile 1969 Papa Paolo VI istituì presso la Congregazione per la Dottrina della Fede la Commissione Teologica Internazionale.

    Il compito della Commissione è quello di aiutare la Santa Sede e in particolare la Congregazione per la Dottrina della Fede a esaminare le questioni dottrinali di maggiore importanza.

    La Commissione è composta da teologi di diverse scuole e Nazioni, eminenti per scienza e fedeltà al Magistero della Chiesa. I membri – di numero non superiore a 30 – sono nominati dal Pontefice ad quinquennium su proposta del Cardinale Prefetto della Congregazione e dopo la consultazione con le Conferenze Episcopali.

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  46. [11]Non dire: «Mi son ribellato per colpa del Signore», perché ciò che egli detesta, non devi farlo. [12]Non dire: «Egli mi ha sviato», perché egli non ha bisogno di un peccatore. [13]Il Signore odia ogni abominio, esso non è voluto da chi teme Dio. [14]Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. [15]Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buon volere. [16]Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. [17]Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. [18]Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. [19]I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. [20]Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare. (Siracide 15)

    Esempio...

    “Il 314 che è l'anno della conversione di Costantino. La Chiesa passa dall'essere costituita da piccole comunità perseguitate ad essere la religione ufficiale dell'impero e perciò protetta. Tutto questo influisce enormemente sull'evoluzione dell'Eucarestia e di tutta la liturgia perché nella Chiesa entrano masse di persone senza essere state catechizzate.
    Tenete presente che le chiese sono piene di gente che non è ebrea e che non ha vissuto la Pasqua di generazione in generazione. E' gente che viene dai templi pagani dove prestava i suoi culti e, non essendo stata catechizzata, comincia a vedere nel culto cristiano le stesse cose che faceva nella sua vecchia religione. Così troviamo che entrano nella liturgia tutta una serie di idee delle religioni naturali: offrire cose a Dio per placarlo; sacrifici, agnelli, offerte varie.” “Adesso questa gente che entra nella Chiesa torna a quello che già il popolo di Israele aveva superato e comincia a vedere nella liturgia cristiana i riti religiosi pagani.
    Da questo momento la visione è completamente diversa: comincia ad apparire un culto d'offerta col quale l'uomo deve placare Dio, che è proprio l’idea pagana di portare offerte.”
    “Questa idea offertoriale è giunta fino ai nostri giorni: noi stessi abbiamo vissuto di questa spiritualità offertoriale. Io stesso mi ricordo che l'offertorio era per me di un'importanza che non potete immaginare: con l'ostia pura, santa e immacolata ti offri tu, il tuo lavoro e il giorno che comincia. Ma qualcosa di ancora peggiore succede quando scompaiono le offerte materiali che davano senso all'offertorio e allora rimane il rito senza contenuto. Quando succede questo, occorre supplire al vuoto di contenuto con altre cose: molte preghiere particolari. E allora si fa un'orazione per ostia, un'orazione per il calice; si offre il pane ed il vino che servono per il sacrificio. Nell'Eucarestia tu non offri nulla: è Dio assolutamente presente quello che da la cosa più grande e cioè la vittoria di Gesù Cristo sulla morte”.
    “Perciò quando poi nel medio evo si mettono a discutere del sacrificio, in fondo discutono di cose che non esistevano nell'eucarestia primitiva. Perché sacrificio nella religione è “sacrum facere”, fare il sacro, mettersi a contatto con la divinità tramite sacrifici cruenti.”
    “Ciò che essi vedono nella messa è che qualcuno si sacrifica, cioè il Cristo. Nell'eucarestia
    vedono soltanto il sacrificio della croce di Gesù Cristo. E se oggi chiedeste alla gente qualcosa a questo proposito, vi direbbe che nella messa vede il calvario.”
    “Per di più queste preghiere sono tutte di tono penitenziale e al singolare. E siccome il sacerdote dice la 'sua' messa, il poveretto che si sente molto indegno di avvicinarsi a Dio, deve cominciare a scusarsi della sua indegnità: con spirito di umiltà ed animo contrito.” Catechesi dell'eretico Kiko Arguello

    Il 10 Gennaio 2009 codesti personaggi anno ricevuto il mandato per la nuova evangelizzazione...


    San Massimiliano Maria Colbe scriveva in una delle sue lettere:
    Dio, scienza e sapienza infinita, che conosce perfettamente quello che dobbiamo fare per aumentare la sua gloria, manifesta normalmente la sua volontà mediante i suoi rappresentanti sulla terra. L’obbedienza, ed essa sola, è quella che ci manifesta con certezza la Divina volontà. E’ vero che il superiore può errare, ma chi obbedisce non sbaglia. L’unica eccezione si verifica quando il superiore comanda qualcosa che chiaramente, anche in cose minime, va contro la legge divina. In questo caso egli non è interprete della volontà di Dio.

    Cruccas Gianluca

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  47. Gianluca....inviate, senza stancarvi, queste catechesi sia alla Congregazione per la dottrina della fede, sia la Culto divino...
    con perseveranza...^__^

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  48. Ho l`impressione cara Caterina, ma posso sbagliarmi, che queste "catechesi", sono conosciutissime dalle Congregazioni competenti, compreso il card. Rylko.

    Da qui lo sdegno, l`incomprensione la più assoluta che si possa confidare a chi diffonde la pseudo-teologia kikiana, la responsabilità di catechizzare , che sia stato dato loro non solo il mandato di evangelizzare ma di farne un modello di questa nuova evangelizzazione.
    Vi ricordate la lettera dei vescovi convocati da Arguello in Galilea?

    Questo mandato era, è e resterà scioccante sino a quando non verranno le correzioni .

    Io vorrei sapere che cosa è il "mattone" di cui parlava ieri mic.
    I testi eretici (come chiamarli altrimenti?) citati da Gianluca Crucccas fanno parte di quelli già corretti?
    Quali sono i testi che sono ancora allo studio della CDF?

    RispondiElimina
  49. carissima Emma, riguardo al cosidetto mattone trovi le neccessarie informazioni dalle stesse parole di Kiko.

    Dal Mio http:
    www.mariamadremia.net/index/bugie.html

    Gianluca Cruccas

    RispondiElimina
  50. Caterina ha detto..
    Gianluca....inviate, senza stancarvi, queste catechesi sia alla Congregazione per la dottrina della fede, sia la Culto divino...
    con perseveranza...

    In realtà codeste congregazioni, hanno in loro possesso le oltre tremila pagine delle abberranti catechesi di Kiko Arguello e la sua combriccola,da svariati anni.
    Ed è questo lo scandalo, questa setta eretica ha ricevuto uno statuto definitivo che rimanda continuamente a questa diabolica dottrina,e il 10 Gennaio questa setta eretica ha ricevuto un mandato dal Vaticano per la nuova evangelizzazione, senza che queste congregazzioni abbiano ancora dato un parere sulla dottrina del CN.

    In realtà si attende, ancora dopo tanti anni e dopo tanti scandali una parola chiara da parte della Gerarchia Romana, riguardo alla dottrina NC, ma temo, che come lo scandalo della pedofilia, passeranno ancora tantissimi anni, con ulteriori scandali.

    Gianluca Cruccas

    RispondiElimina
  51. Grazie Gianluca!
    Vado di sorpresa in sorpresa, si fa per dire.
    Dunque il mattone è sparito, non sono le catechesi del cammino, Arguello non può riconoscere quel mattone frutto del lavoro di 5 anni di studi da parte della CDF!
    Chi è Kiko Arguello per permettersi tutto ciò?

    Il cardinale Ratzinger non lo ha cacciato fuori dal suo uffico, è stato bravissimo, dice Arguello, come è stato bravissimo Benedetto XVI il 10 gennaio.
    È così che Arguello ha risposto alla bontà e generosità del cardinale, interpretata e tradotta simultaneamente con un : faccio ciò che voglio, continuerò per la mia strada, secondo il mio disegno e la mia volontà, nessuno mi fermerà, le catechesi sono le mie, il rito è il mio, quelle cattoliche e la liturgia cattolica non vanno bene con quello che io voglio per il mio cammino!
    Non sarà di certo un cardinale fosse anche il prefetto della CDF a fermarmi, e poi ho tanti amici, mi auteranno e così è stato.

    Arguello non ha obbedito al cardinal Ratzinger, che è stato bravissimo con lui, vedete una ragione, un motivo perchè obbedisca al Papa che è stato così buono con il cammino il 10 gennaio?

    Mah, doppio mah, triplo mah!

    Resta la domanda , se il solo testo che la CDF, riconosce perchè l`ha corretto non è riconosciuto e dunque utilizzato dai catechisti nc, quale è il contenuto delle loro catechesi?

    Forse che alla CDF, e dunque il Papa si illudono che il mattone è utilizzato dai catechisti nc?
    È possibile?

    RispondiElimina
  52. tu prova ad immaginare queste persone che ritornano alla Chiesa per mezzo del CNC e poi si sentono dire che sono eretici, è impensabile per loro (ma anche per me) accettare una cosa del genere, chi mi ha riportato alla Chiesa, direbbero, una eresia? Davvero questo stona!...

    vi avverto che sto rispondendo a caldo. Manuele ha ragione; ma è colpa nostra se le eresie vengono denunciate da 40 anni e nessuno se ne preoccupa? O chi sembra essersi preoccupato, come il Papa, tira fuori medicine palliative (esortazioni che nessuno segue?)

    Non sono i Neocatecumenali che sono eretici, e potrebbero essere facilmente recuperati nella Chiesa, se facessero CESSARE l'attività dei loro formatori che hanno diffuso e continuano a perpetuare l'eresia!

    RispondiElimina
  53. Emma ha detto...
    Ho l`impressione cara Caterina, ma posso sbagliarmi, che queste "catechesi", sono conosciutissime dalle Congregazioni competenti, compreso il card. Rylko.

    ****************

    ce lo so cara Emma....per questo ho detto: senza stancarsi e perseverando ^__^


    Riguardo alla risposta di Mic al passo citato di Manuele, concordo...

    purtroppo qui siamo nel cane che si morde la coda...
    Mic dce:

    se facessero CESSARE l'attività dei loro formatori che hanno diffuso e continuano a perpetuare l'eresia!

    ***********

    ma se questi stess NC NON sanno enon conoscono queste differenze, come fanno a considerarle errori? ^__^
    e concordo sul fatto che NON sono i NC IGNARI in sè ad essere eretici ma è questa formazione che conduce all'eresia...è la preparazione di questi catechisti che NON convince affatto...ma voglio consolarvi^__^

    san Tommaso d'Aquino non era ancora pronto per comprendere il dogma dell'Immacolata...eppure ha dato alla Chiesa tutto ciò che c'era da sapere sull'Eucarestia ^__^...era anche contrario che la donna avesse una pari dignità con l'uomo...^__^ cosa dovremo dedurne?

    In un tempo in cui per 40 anni si è privilegiata una evangelizzazione del FAI DA TE...è ovvio che il tutto ciò ci appare incompensibile...e spesso non sappiamo dove sbattere la testa...e quanti sono usciti dal CN hanno difficoltà a comprendere il perchè la Chiesa non solo tace, ma sembra dare ragione a loro...
    ma la Chiesa ha i suoi tempi che (ma questo è un mio parere persnale^__^) sono appena cominciati con Benedetto XVI, solo da due-tre anni...e quelli che sono dentro sostengono Kiko come color che a suo tempo fecero DEGLI ERRORI DELL'AQUINATE delle dottrine successivamente CONDANNATE dalla Chiesa ^__^

    Lungi da me paragonare un Kiko all'Aquinate ^__^ al contrario si rilegga bene, pongo Kiko nei seguaci degli errori tommasiani...^__^

    RispondiElimina
  54. Lungi da me paragonare un Kiko all'Aquinate ^__^ al contrario si rilegga bene, pongo Kiko nei seguaci degli errori tommasiani...^__^..

    Cate, qui si rischia il delirio!!!
    S. Tommaso era un uomo e , come tutti i santi e in quanto uomo, aveva anche lui i suoi limiti. Quello che hai colto era indubbiamenti un limite; ma come pensare di poter paragonare il limite di un santo con le macroscopiche deviazioni di un eretico?

    La soluzione non sta nel trovare soluzioni o giustificazioni, essere comprensivi ad ogni costo: sta (e non è la soluzione, che è nelle mani di Dio, ma il nostro impegno) nell'andare avanti, nel continuare a denunciare... la medicina delle misericordia non può funzionare perché il Signore è sì Misericordia (di cui tutti abbiamo bisogno), ma è anche Giustizia e, soprattutto, Verità...

    RispondiElimina
  55. mic ha detto...

    Cate, qui si rischia il delirio!!!
    S. Tommaso era un uomo e , come tutti i santi e in quanto uomo, aveva anche lui i suoi limiti. Quello che hai colto era indubbiamenti un limite; ma come pensare di poter paragonare il limite di un santo con le macroscopiche deviazioni di un eretico?

    ****************

    a mic...e meno male che avevo scritto:

    Lungi da me paragonare un Kiko all'Aquinate ^__^ al contrario si rilegga bene, pongo Kiko nei seguaci degli errori tommasiani...^__^..regà...liberamose di un pò di zavorra eh!
    ^__^

    RispondiElimina
  56. "tu prova ad immaginare queste persone che ritornano alla Chiesa per mezzo del CNC e poi si sentono dire che sono eretici, è impensabile per loro (ma anche per me) accettare una cosa del genere, chi mi ha riportato alla Chiesa, direbbero, una eresia? Davvero questo stona!..."


    Capisco ciò che senza dubbio con molta sincerità e buona fede dice Manuele e nel contempo non posso tacere e non dire che le persone che credono essere ritornate alla Chiesa sono le prime ad essere tradite, ingannate, perchè in realtà, se si informano, se paragonano la dottrina cattolica con ciò che ascoltano dai loro catechisti, la divina Liturgia cattolica con il rito che celebrano con le loro comunità, non possono non porsi delle domande.

    Se dopo questo paragone, sono nella confusione, non è la colpa di chi trasmette la retta dottrina e denuncia gli errori del cammino neocatecumenale, ma di chi continua a diffondere un insegnamento che purtroppo su diversi punti non si può non definire eretico.
    Sarebbe meglio evitare l`aggettivo eretico ?
    Sarebbe preferibile usare un qualificativo più soft per non ferire la sensibilità di questi nuovi arrivati?
    Forse, purtroppo queste persone sono approdate alla Chiesa ma attraverso un cammino che non indica loro il cammino della Chiesa ma quello voluto da Kiko Arguello, che ha in mente un disegno tutto suo e un progettto tutto suo della Chiesa e sulla Chiesa.
    Bisogna tacere?

    Ho già detto che la comunicazione è essenziale, che è importante usare di mezzi e canali che possono arrivare al destinatario.
    Allora forse, sì, sarebbe preferibile evitare termini forti anche se corrispondono alla realtà.
    Lasciamo la persona debitamente informata arrivare alla stessa conclusione, ma per potere farlo deve essere liberata dalla dipendenza e suggestione che esercita su di lei il sistema nc.

    Sapendo che i nuovi arrivati sono anche i più zelanti difensori del loro nuovo gruppo di appartenenza, la missione di informazione risulta in ogni caso molto difficile!

    RispondiElimina
  57. "san Tommaso d'Aquino non era ancora pronto per comprendere il dogma dell'Immacolata...eppure ha dato alla Chiesa tutto ciò che c'era da sapere sull'Eucarestia ^__^...era anche contrario che la donna avesse una pari dignità con l'uomo...^__^ cosa dovremo dedurne?"

    Dovremo dedurne semplicemente che di Dio ce n'è uno solo, ed affinchè risplenda sempre la Sua Gloria e non la nostra "creta" accade che il Signore non ispiri mai TUTTA LA VERITA'ad una sola creatura ma , poichè si è in un Corpo di cui ognuno ne è solo un membro, riveli ad ogni suo santo - e sottolineo: al santo - un aspetto della Verità tutta intera. Sicchè, come dice San Paolo, alcuni sono apostoli, altri profeti, altri maestri, altri evangelisti, altri hanno il dono di far guarigioni, altri quello delle lingue, altri quello dell'interpretazione delle lingue...poi ci sono gli eretici, come Kiko Arguello, che tutto è tranne che santo, il quale crede e sostiene pubblicamente nelle sue catechesi che lui ed i suoi seguaci siano contemporaneamente: apostoli, profeti, maestri, evangelisti, guaritori, con il dono delle lingue e quello di interpretarle...e da qui la dimostrazione "scientifica" che tale e tanta paranoica superbia nulla c'entri con l'ispirazione divina.
    Forse il "delirio" di cui parlava Mic consisteva nel fatto che pur non paragonando il santo all'eretico, è impensabile paragonare anche i rispettivi seguaci ("e quelli che sono dentro sostengono Kiko come color che a suo tempo...")poichè un santo ed un errante non possono produrre frutti di uguale qualità...

    Inoltre:

    "al contrario si rilegga bene, pongo Kiko nei seguaci degli errori tommasiani...^__^"

    ...MAGARI Kiko Arguello predicasse quello che diceva San Tommaso!...
    Un saluto
    A. Rita

    RispondiElimina

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