martedì 16 giugno 2009

Ricordiamo un difensore dell'Eucaristia

In ricordo di P. Enrico Zoffoli 16 giugno 1996 - 16 giugno 2008
Non temere!
(Preghiera riparatrice di P. Enrico Zoffoli)


Nella foto, p. Zoffoli è ritratto a Lisieux, in pellegrinaggio
presso la casa di S. Teresina
Gesù, Verbo incarnato, Dio come il Padre, mi compiaccio della Tua felicità infinita ed eterna, che nessuno degli orrori di questo mondo ha mai potuto e potrà alterare.

Mi rallegro pensando che - Risorto e Glorioso - vivi in una sovrana condizione di impassibilità che, invece di renderTi indifferente alle nostre sciagure, Ti consente di essere e rivelarTi sempre più misericordioso con tutti.
Mi conforta la certezza che sotto le specie eucaristiche la tua umanità resta invulnerabile nonostante la brutale violenza delle profanazioni a cui ti esponi, la glaciale freddezza del nostro comportamento, l'insopportabile disinvoltura del nostro modo di trattarTi, la volubilità dei nostri umori, la tempesta dei nostri dubbi, gli scandali con i quali ritardiamo e spesso assecondiamo il cadere di molte anime che Ti cercano.
Nei nostri Tabernacoli, l'ineffabile modo di essere "secondo la sostanza" della Tua realtà umana ti rende inattaccabile; le specie sacramentali Ti fanno da schermo contro ogni satanico tentativo di offenderTi, di umiliarTi...
Possono imbrattare, trafiggere, calpestare, incenerire soltanto l'involucro della proprietà del pane, mai però Te che - per essa - sei presente, commiserando la nostra inguaribile cecità interiore; sempre disposto ad attendere la nostra resa alla tua sovrumana pazienza.
Mi sembrano gravi certe responsabilità del clero, in alto e in basso, nel cedere ad una equivoca pietà eucaristica in cui s'annidano illusioni della fantasia ed insidie del sentimento, scarso spirito di fede ed insofferenza della disciplina ecclesiale... Ma, soprattutto, il folle impulso irenista di assimilare la Liturgia cattolica della "Transustanziazione" e del "Sacrificio" al culto protestante della "Cena comunitaria" e della pura "memoria" della Croce.
So che gli elementi essenziali del dogma sono salvi; ma l'intelligenza del "Tuo Mistero" è resa stranamente confusa, scialba, sterile dalla "presa" di mani non consacrate, che inseriscono il Dono dei Doni nel contesto di ogni banale pasto umano, terminando il processo di desacralizzazione che cerca di dissolvere il cristianesimo.
Ma Tu resti sempre il "Pane degli angeli": l'insipienza dei pastori indegni e dei fedeli esaltati non ti raggiunge; la gigantesca ondata delle nostre irriverenze non potrà mai travolgerTi...
In questo momento di oscurità e di apostasia mi sento a Te vicino, non per consolarmi, ma per inabissarmi e restare ancorato nel fondo del Tuo amore immenso, onnipossente, che ha già vinto il mondo.
La mia angoscia, offerta come partecipazione alla Tua agonia redentrice, contiene in germe il tuo stesso immancabile trionfo sulla pervicacia umana.
Tu, che sei la stessa Gioia sussistente, concedimi che tale angoscia, per quanto amara, sia almeno serena, perseverante, meritoria, mitigata dalla dolcezza del Tuo sguardo, premiata col dono di una fiducia sempre filiale delle Tue promesse.

Amen

27 commenti:

  1. Lode e gloria a Te, Signore Gesù, per questo Tuo servo Buono e umile che ha difeso il Tuo Santissimo Sacramento dell'altare usque ad mortem.

    RispondiElimina
  2. “Le anime da Me più predilette, messe alla prova, Mi vengono meno, le deboli si abbandonano all'isgomento ed alla disperazione, le forti si vanno rilassando a poco a poco. Mi rimangono solo, di notte, di giorno, nelle chiese. NON SI CURANO PIU' DEL SACRAMENTO DELL'ALTARE; non si parla mai di questo Sacramento d'amore; ed anche quelli che ne parlano ahimè! Con che indifferenza, conche freddezza.
    Il Mio Cuore è dimenticato; nessuno si cura più del Mio Amore; Io sono sempre contristato. La Mia casa è divenuta per molti un teatro di divertimento; anche i Miei ministri che Io ho sempre riguardati con predilezione, che lo ho amati come la pupilla dell'occhio Mio; essi dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime, invece chi lo crederebbe?! Da essi debbo ricevere ingratitudine e sconoscenze. Vedo, figlio Mio, molti di costoro che ... (qui si Chetò, i singhiozzi gli strinsero la gola, pianse in silenzio) che sotto ipocrite sembianze, Mi tradiscono con comunioni sacrileghe, calpestando i lumi e le forze che continuamente do a essi..”
    Gesù a Padre Pio - Epistolario I, 342
    ENRICOZOFFOLI

    EUCARISTIA

    DIFESA
    CONTRO LA
    MISCREDENZA
    E IL TRADIMENTO

    Roma, III ed. 1999 – Crociata Eucaristica

    Voi mi chiamate MAESTRO,
    e non mi ascoltate!

    Voi mi chiamate VIA,
    e non mi percorrete!

    Voi mi chiamate VERITÀ,
    e non mi seguite!

    Voi mi chiamate VITA,
    e non mi desiderate!

    Voi mi chiamate AMABILE,
    e non mi amate!

    Voi mi chiamate CLEMENTE,
    e non mi invocate!

    Voi mi chiamate SIGNORE,
    e non mi servite!

    Voi mi chiamate POTENTE,
    e non mi riverite!

    Voi mi chiamate GIUSTO,
    e non mi temete!

    Se io vi condannerò,
    non mi incolpate!

    RispondiElimina
  3. Continua...

    —L’Eucaristia “è il culmine e fonte di tutto il culto e della vita cristiana...” (Cod. di Dir. Can., c. 897).
    —“Nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa... “ (Concilio Vaticano IL, Presb. Ord., 5).
    —“La sintassi eucaristica è il centro della comunità dei cristiani...” (iv.).
    —“Non è possibile che si formi una comunità cristiana, se non avendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra Eucaristia, dalla quale deve quindi prendere le mosse qualsiasi educazione ten¬dente a formare lo spirito di comunità” (iv., 6).
    —L’Eucaristia “dà alla Chiesa la sua perfezione” (Conc. Vat. IL, Ad Gent., 39).
    —“L'Eucaristia costruisce la Chiesa” (Giovanni Paolo IL, Domin. Cenae, 4).
    —“Col sacramento del pane eucaristico viene rap¬presentata e prodotta l’unità dei fedeli, che costituisco¬no un solo Corpo in Cristo” (Conc. Vat. IL, Lumen Gent., 3).
    —“I fedeli, già battezzati” e corroborati dal sacramento della Cresima, “sono pienamente inseriti nel Corpo di Cristo per mezzo dell’Eucaristia” (Conc. Vat. IL, Presb. Ord., 5).
    —“Tra tutti i sacramenti è la SS. Eucaristia che porta alla pienezza l’iniziazione del Cristiano” (Giovanni Paolo IL, Domin. Cenae, 7).
    —“Il culto eucaristico costituisce l’anima di tutta la vita cristiana” (iv., 5).
    —“Il mistero della santissima Eucaristia, istituita dal Sommo Sacerdote Gesù Cristo e rinnovata in perpetuo per sua volontà dai suoi ministri, è come la somma e il centro della sacra liturgia... “ (Pio XIL, Mediator Dei, 53).
    Se tutto ciò è vero — come non può non esserlo per un credente — si spiega come appunto il dogma eucaristico, oggi, sia particolarmente preso di mira da tutti i nemici e i traditori della fede, decisi a procurarsi i più temibili alleati anche tra le file del Clero.

    RispondiElimina
  4. Continua...

    II - LA CONGIURA

    Le infiltrazioni del Protestantesimo, favorite dal laicismo e dalla massoneria, sono così diffuse e profonde che molti del Clero e del laicato, insensibil¬mente vanno aberrando dall’ortodossia cattolica.
    —Essi non credono nella Messa come sacrificio, celebrandola solo come convito fraterno. Secondo loro, la Risurrezione e l’attuale stato del Cristo glo¬rioso, invitano alla gioia e alla festa, non al pianto e alla penitenza nella partecipazione all’Offerta cruen¬ta della Croce, sacramentalmente ri-presentata sul¬l’altare nella celebrazione di ogni Messa;
    —Riconoscono al celebrante soltanto la dignità di “preside” del rito, quella stessa comune a tutti i fede¬li, perché incorporati al Cristo mediante il battesimo; e quindi negando la distinzione essenziale tra sacerdozio ministerialee sacerdozio comune...;
    —Ritengono che le parole della consacrazione non producono la vera, reale e sostanziale presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche, trattandosi soltan¬to di una sua presenza simbolica.
    —Non si curano delle briciole e frammenti del“pane consacrato”caduti durante l’azione liturgica: negata la “transustanziazione”, la presenza di Cristo si ritiene condizionatan o nalla “sostanza” del suo Corpo, ma alle dimensioni del paneche suole consumarsi in ogni normale pasto umano.
    —Non s'inginocchiano davanti al Tabernacolo né adorano il Santissimo, convinti che, dopo la Messa, celebrata come “convito” e quindi sciolta l’assemblea dei fedeli, il “pane consacrato” non è più “simbolo” della loro unione tra loro nel Cristo.
    —Giudicano superflua la confessione sacramentale prima di comunicarsi: il fatto stesso di riunirsi nel nome di Cristo sarebbe già segno di riconciliazione con Lui e i fratelli, ciò ch’è falso.
    1. Concepiscono la Chiesa non come singolare Organismo anche giuridico, con dogmi definiti, norme etiche immutabili, riti sacri, gerarchia...; ma come universale Società dei credenti, ciascuno dei quali vive i suoi rapporti con Dio secondo la propria sensibilità e cultura; per cui non si da nessuna religione che emerga sulle altre come assolutamente vera e, quindi, unica e oggettiva via di salvezza.
    —Non distinguono in modo netto e definitivo il vero dal falso, il bene dal male, il sacro dal profano, sostenendo che la mente umana non può conoscere la verità assoluta, specialmente a livello metafisico e soprannaturale... Segue che non si sarebbe un “credo” valido per tutti i popoli, le culture e le fasi del processo storico.
    Questa, per sommi capi, la dottrina che, colpendo l’Eucaristia, soggiace alla congiura da noi denunziata, la quale mira a frantumare la più salda base della fede cattolica, della dignità della persona e della civiltà umana.

    RispondiElimina
  5. Continua...

    III - RESPONSABILI E COMPLICI
    La congiura, ordita con scaltrezza, pervicacia ed una formidabile ricchezza di mezzi atti ad estenderla, tende a sovvertire il Cristianesimo, preferendo questa volta raggiungerlo dall’interno e colpirlo alCuore qual è appunto l’Eucaristia, negata come Sacrificio dell’altare, suprema Fonte di grazia, adorabile Presenza di amore.
    Gli organizzatori sono alcuni sedicenti teologi cattolici che, influenzati dal protestantesimo libera¬le, hanno riesumato le tesi del modernismo, sintesi di tutte le eresie e già condannato da san Pio X.
    Complici del piano sono alcuni membri del Clero, teologi, biblisti, liturgisti, insegnanti di religione, ministri straordinari, collaboratori di parrocchie e specialmente i fondatori e dirigenti del Movimento Neocatecumenale.

    A tutti deve attribuirsi:
    —una deplorevole confusione d’idee intorno al dogma...;
    —“l’applicazione talora parziale, unilaterale ed erronea delle prescrizioni del Concilio”... (Giovanni Paolo IL, Domin. Cenae 12);
    —la sistematica violazione delle rubriche liturgiche...;
    —la tiepidezza e negligenza per le quali non si preoccupano di prevenire irriverenze e sacrilegi;
    —il modo sbrigativo e annoiato con cui trattano il Santissimo, dimostrando un’assuefazione al “sacro” ch’è solo indice della perdita quasi totale della fede nel supremo dei misteri;
    —la tendenza - contraria allo spirito e alle precisa¬zioni del Vaticano II -a generalizzare sempre piùla concelebrazione fino alla pratica abolizione della Messa individuale, accentuando il carattere convi-viale della Messa a scapito di quello sacrificale, assolutamente primario. Ne segue: la sensibilissima riduzione degli atti di culto; l’impoverimento dei sacerdoti; la sottrazione ai fedeli di immensi benefici spirituali e alle anime purganti d’in¬numerevoli suffragi. Tutto ciò perché — secondo la più sana e fondata teologia — ai molti concelebranti risponde una sola Messa, consistente nell’unica e indivisibile “consacrazione” da essi compiuta.


    IV - LA VERITÀ INNANZI TUTTO

    Docili al Concilio e ai Papi che lo hanno convocato, diretto e approvato, e uniti con la parte migliore ed equilibrata del Clero italiano, i fedeli insorgono per protestare contro aberrazioni dottrinali ed abusi che hanno offeso il Mistero eucaristico, “culmine e fonte di tutto il culto e della vita cristiana” (Codice di Dir. Can., c. 897).
    Essi intendono smascherare manovre, prassi, modi di comportarsi e di esprimersi che rivelano la nefasta influenza della congiura, dichiarando:
    1°èfalso che il Vaticano II abbia “superato” la dottrina e abolito le prescrizioni del Concilio di Trento, come vorrebbero i Protestanti.
    2°è falso che il movimento ecumenico debba ridurre — fino ad annullarle — le differenze che in materia di fede e costumi hanno sempre distinto la Chiesa Cattolica da tutte le altre religioni, cristiane e non cristiane.
    3°è falso che alcuni peccati, ritenuti sempre gravi (specialmente quanto al sesso), oggi non siano più tali e non impediscano quindi di ricevere la Comunione senza prima confessarsi: la morale della Chiesa è rimasta immutata.
    4°è falso che sia peccato soltanto quello che cia¬scuno crede sia tale: la coscienza umana non è auto-noma, dovendo distinguere il bene dal male secondo la legge naturale, che riflette la Legge Eterna. Il rela¬tivismo etico, nel rifiuto d’ogni valore oggettivo e assoluto, degrada la persona, spingendo l’individuo e la società verso l’anarchia e la morte.
    5°è falso che la misericordia di Dio supplisca a tutto, dispensando dal dovere di pentirsi, correggersi, combattere le passioni, preferire la morte piuttosto che tornare ad offenderLo.
    6°è falso che la Chiesa obblighi i fedeli a ricevere la Comunione sulla mano e intenda abolire la prassi precedente: Vescovi, parroci e sacerdoti, che proibiscono di riceverla sulla lingua, si oppongono alle disposizioni della C.E.I. secondo la quale il nuovo ritononè obbligatorio, ma facoltativo.

    RispondiElimina
  6. Continua...

    Essi, dunque, abusano della propria autorità, turbando le coscienze, rischiando di perdere ogni credibi¬lità presso il popolo, che diserta sempre più vistosamente le nostre chiese.
    Infatti:
    a) la C.E.I. ha dichiarato che “il modo consueto di ricevere la Comunione deponendo la particola sulla lingua RIMANE DEL TUTTO CONVENIENTE”;
    b) la medesima, oltre a non comandare, neppure raccomanda la nuova prassi, limitandosi a “permettere”, “concedere”, senza addurre una sola ragione che la faccia ritenere preferibile all’altra;
    c) ed anzi, nel ‘79, la S. Sede ha ordinato: “Si conservi la consuetudine di deporre la particola del pane consacrato sulla lingua dei comunicandi, consuetudine che poggia su una tradizione pluri-secolare” (Ritodella Comunione fuori della Messa, Istruz., p. 25, n. 21);
    d) Paolo VI dichiarò di non poter concedere la Comunione sulla mano, giudicando tale prassi “praticamente pericolosa e discutibile”. Infatti, stando alle motivazioni del suo rifiuto, risulta che:
    a) essa facilita la caduta e dispersione dei frammenti, ed espone il Santissimo a furti destinati alla celebrazione di “Messe nere”da parte di sètte sataniche;
    b) favorisce la diffusione di gravi errori contro il dogma eucaristico, già tanto travisato dalla teologia protestante;
    g) contribuisce fatalmente ad illanguidire la devozione e il fervore dei fedeli;
    d) la prassi precedente è stata collaudata da una tradizione ultramillenaria, riflettendo un’ammi¬rabile evoluzione della coscienza liturgica della Chiesa;
    e) la proposta della nuova prassi è stata respin¬ta dalla maggioranza assoluta dell’Episcopato mon-diale (Cf. Istruz. Memoriale Domini, in Acta Apost. Sedis, 61, 1969, PP. 54 1-5);
    e) il medesimo Pontefice ha rivelato la VERA ORIGINE DELLA RIFORMA, dichiarando: «[Essa] rischia di disorientare molti fedeli, che non ne sentono la necessità e che mai si sono posti questo problema (...). Sembra che questa nuova pratica, instaurata qua e là, SIA OPERA DI UN PICCOLO NUMERO DI SACERDOTI E LAICI CHE CERCANO DI IMPORRE IL LORO PUNTO DI VISTA AGLI ALTRI E DI FORZARE LA MANO ALL’AUTORITÀ. Approvarla sarebbe incoraggiare queste persone, non mai soddisfatte delle leggi della Chiesa» (Cf. A. Bugnini, La Riforma liturgica 1948-1975, Ed. Liturg., Roma, 1983, pp. 627-8);
    f) la nuova prassi non è stata voluta dalla S. Sede, ma solo permessa per le importune richieste di alcune Conferenze episcopali, soprattutto di nazioni protestanti, e soltanto dopo una sua introduzione del tutto abusiva, a cui si fece credere falsamente che non era più possibile resistere, nonostante i richiami e i divieti di Roma. (Cf. A. Bugnini, op. cit., pp. 623-4).
    7°è falso dunque che la Chiesa abbia inteso accordare ai fedeli una vera grazia, soddisfacendo una loro oggettiva esigenza spirituale, rispondente ad una loro presunta età matura le circostanze che hanno preceduto (e seguito) la concessione della nuova prassi dimostrano l’opposto... Una vera “grazia”non può avere presupposti del genere, che non fanno onore alla saggezza e allo zelo di veri Pastori.

    RispondiElimina
  7. Continua...

    8°è falso che la prassi concessa rappresenti un reale “progresso”rispetto all’altra, che ricorda le sublimi esperienze di migliaia di Santi. Paolo VI, nell’opporsi alla proposta della Comunione sulla mano, ha dichiarato che la Chiesa s’indusse a mutare la prassi primitiva solo in seguito ad una più profonda e amorosa consapevolezza del Mistero eucaristico, e per impedire le irriverenze e le profanazioni a cui la medesima si era prestata. La riforma valse a dimostrare un ammirabile aumento di fervore nel Clero e nel popolo.
    9°èfalso che la prassi della“Comunione sulla lingua” abbia avuto inizio dal secolo IX: documenti incontrovertibili (ignorati o taciuti) dimostrano il contrario. Basti pensare che a Roma, fin dal II secolo, sotto s. Sisto 1(115-125), ai laici fu proibito persino di toccare i vasi sacri... (Cf. Mansi, SS. Concilio¬rum nova et amplissima collectio (1757-98), I, p. 653).
    10°è falso che sia doveroso o anche solo conve¬niente tornare alle origini in materia di disciplina liturgica: ciò è imperdonabilmente antistorico, equi¬valendo ad un’involuzione contraria alla vitalità del Corpo Mistico. “Un antico uso — sentenzia Pio XII — non è, a motivo soltanto della sua antichità, il migliore sia in se stesso sia in relazione ai tempi posteriori ed alle nuove condizioni verificatesi (…)”. Non è saggio né lodevole “ridurre tutto e in ogni modo all’antico” (Med. Dei, 49-50).
    11°è falso che la concessione della nuova prassi abbia conferito ai fedeli il diritto di ricevere il Santissimo sulle mani, e imposto al sacerdote il dovere di darla. Infatti:
    — sia il vero pensiero della Chiesa espresso nell’atteggiamento e nelle parole di Paolo VI;
    — sia l’origine abusiva della prassi;
    — sia la perenne validità delle ragioni per le quali il Papa si rifiutò di approvarla;
    — sia il modo stentato e quasi estorto con cui alla fine giunse a concederla, d i m o s t r a n o che è del tutto arbitrario, al riguardo, parlare di un vero diritto del popolo e diun vero dovere del sacerdote; il quale, negando al fedele la Comunione sulla mano, non priva questi di nessun vero bene o grazia; ed anzi, invitandolo a riceverla sulla lingua, lo stimola a purificare la propria sensibilità interiore, ravvivare la fede, concepire il massimo possibile rispetto dovuto al Signore.
    12°è falso e illusorio, del resto, che egli, riceven¬do la Comunione sulla mano, abbia la gioia di toccare Gesù, come certe ingenue “anime pie” fantasticano: il fedele può raggiungerLo soltanto con la fede, mentre con la mano si limita a toccare le proprietà sensibili del pane, non quelle dell'Umanità del Verbo Incarnato, come fu possibile a Maria SS.ma.
    13°è falso che nei frammenti delle ostie consa¬crate cessi la reale presenza di Cristo; il quale, in virtiù della transustanziazione, resta nei medesimi, come — p. es. — la sostanza dello zucchero rimane inalterata in ciascuna delle sue molecole anche quan¬do è ridotto in polvere ed è appena palpabile. Il con¬trario è sostenuto soltanto da teologi ignoranti o infetti di protestantesimo che, respingendo la transustanziazione, ritengono che per “pane” non devono intendersi le “briciole”,bensì quel tanto del medesimo che da tutti suole consumarsi a mensa per nutrirsi.

    RispondiElimina
  8. Continua...

    Essi hanno il grave torto di non riflettere che la “Mensa eucaristica” è essenzialmente e incomparabilmente diversa da qualsiasi “mensa umana”e che “il Pane vivo disceso dal cielo” non ha nulla a che vedere col “pane” dei nostri fornai: quello “consacrato” NON ÈPIÙ VERO PANE, MA GESÙ IN PERSONA; per cui basta anche un solo frammento perché un’anima possa comunicare con Lui nel più sublime dialogo di amore.
    14°è falso che il rito della Comunione sulla mano non esponga più facilmente al pericolo della caduta dei frammenti: per prevenirlo, la liturgia prescrive L’USO DEL PIATTINO, che però molti sacerdoti — slealmente! — vanno eliminando per impedire ai fedeli di ricevere la Comunione sulla lingua, prassi che la Chiesa non cessa di ritenere “del tutto conveniente”. Ora, appunto per questo, non è onesto “abituare” i bambini a ricevere l’Eucaristia sulla mano: nessuno è autorizzato a sostituirsi ai medesimi e imporre soprattutto a loro una scelta che non possono fare e in se stessa non è affatto la migliore.
    15°è falso che ci siano ragioni d'igiene che motivano la prassi della Comunione sulla mano. Quelle addotte sono pretestuose, perché solo raramente il sacerdote tocca la lingua dei fedeli, cosa che tutti procurano di evitare; per cui, quando accade, è facilissimo rimediare subito... Ed è scientificamente certo che la saliva non è affatto un veicolo dell'AIDS.
    Al contrario, si finge d’ignorare che l’igiene vieta ad ogni persona civile di prendere con mani che quasi sempre e inevitabilmente, prima della Comunione, hanno toccato tutto (borse, soldi, banchi, sostegni, passamani, ecc.).
    16°è falso che lo spirito della Nuova Alleanza abbia dispensato i credenti dai precetti del Decalogo, lasciandoli liberi di assecondare gli impulsi istintivi della natura. Gesù non ha soppresso la Legge, ma l’ha perfezionata richiamando l’assoluto primato dell'amore, che stimola a superare la “lettera” della legge e a tendere a tutto l’ottimo possibile, special¬mente nel culto dovuto all’Eucaristia quale supremo sacramento dell’amore che faceva impazzire di gioia i Santi, mai soddisfatti di adorarlo con infinita riverenza. - È diabolico non prevenire oggettive mancan¬ze di riguardo, umiliando Gesù più di quanto si è degnato nel farsi Cibo di vita eterna.
    17°è falso che ormai convenga accettare e seguire il nuovo corso, uniformandosi ad una prassi liturgica che scaltramente si fa credere sia sempre più comune per favorirne la propagazione in ambienti non informati e indifferenti. Ciò che contrasta con l'onore di Dio e il bene delle anime non può mai acquistare valore di legge: “Nessuna consuetudine, che sia contraria al diritto divino, può ottenere forza di legge” (Cod. di Dir. Canon., c. 24/1).

    RispondiElimina
  9. Continua...

    V - IL GRANDE MOMENTO DEI LAICI

    Denunziando la falsità di modi di pensare e di agire sempre più diffusi nel mondo cattolico, inten-diamo avvertire specialmente il laicato dell’estrema gravità della crisi vissuta dalla Chiesa.
    L’assalto organizzato contro il dogma eucaristico tende a colpire il Sacerdozio, e, in esso, a sopprime¬re la Gerarchia per demolire la Chiesa come società visibile istituita da Cristo, propagata dagli Apostoli, presieduta da Pietro e Successori nella sede di Roma. Ora, eliminata la Chiesa, resterebbe dissolto il Cristianesimo, ridotto ad uno dei tanti discutibili orientamenti religiosi dello spirito umano: esattamente secondo il programma del mondialismo massonico.
    Se il Mistero Eucaristico è la sintesi di tutte le verità di fede (compresa quella della natura della Chiesa) e costituisce la profonda essenza della liturgia che lo esprime e celebra; segue che offendere il culto eucaristico equivale a tradire la fede.
    I nemici del Cristianesimo oggi hanno preferito colpire l’Eucaristia insinuando ed anche imponendo a livello liturgico dellenovitàle quali — contro la lettera e lo spirito della riforma inaugurata dal Vaticano II — mirano ad estinguere insensibilmente nei fedeli la più illuminata e amorosa venerazione del Santissimo.
    Contro talecongiurainsorge la coscienza cristiana di un popolo, troppo spesso ignaro, timido, passivo. Se “Gesù sarà in agonia sino alla fine del mondo”, proprio per questo, secondo Pascal, “durante questo tempo, non bisogna dormire”.
    La missione deilaici, riconosciuta solenne¬mente dal Concilio, impone ad essi il dovere di scuo¬tersi per salvare la Chiesa, come già in altri tempi, e difenderla soprattutto dai suoi nemici interni; i quali, sedotti dal peggiore ecumenismo, tentano di abbatterla, trascinandola nel vortice di una esegesi biblica inquinata di storicismo e agnosticismo.
    Suprema guida per tutti non è l’opinione di bibli¬sti e teologi, e neanche il magistero e la prassi di questo o quel Vescovo, di questa o quella Conferenza episcopale; ma la Parola del Papa come Maestro della Chiesa universale, interprete personalmente infallibile della Rivelazione. Vero èe sarà sol¬tanto quel che Egli, in armonia con la Tradizione Cattolica, continuerà ad insegnare specialmente sul mistero eucaristico, che riassume tutti i misteri, e fonte di tutti i poteri, assicura la santità e la salvezza a tutti i credenti.


    VI - BREVE COMPENDIO DI TEOLOGIA EUCARISTICA

    1 - Il dogma eucaristico è compreso vitalmente nel contesto della Rivelazione Cristiana, che parte dal fatto storico del peccato originale e di tutti quelli personali commessi dall'origine alla fine del mondo.
    2 - La Redenzione, contemplata nel decreto della misericordia redentrice di Dio, implica una soddisfazione della sua giustizia, possibile all'uomo soltanto per la mediazione espiatrice di Gesù, Verbo Incarna¬to.
    3 - Gesù ha compiuto la sua missione sacrificandosi sulla croce: la sua Offerta cruenta è perfetta, unica, universale, valida per le generazioni umane di tutti i tempi; le quali solo partecipando alla medesi¬ma, nella morte della penitenza, possono goderne i Frutti nella vita e nella gioia della sua risurrezione.
    4 - Il Sacrificio della Croce è quello medesimo reso presente sull'altare ogni volta che il sacerdote consacra pane e vino, mutati nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Perciò, se i Giudei videro e udirono il Salvatore morente, oggi i credenti contemplano l'identico Salvatore nell'atto stesso della sua Offerta attraverso il velo delle apparenze (= accidenti) del pane e del vino che, distintamente consacrati, riproducono simbolicamente la violenta separazione del Sangue dal Corpo della Vittima divina, il vero Agnello che toglie i peccati del mondo.

    RispondiElimina
  10. Continua...

    5 - La Messa, essendo la stessa Immolazione di Cristo celebrata sotto le specie del pane e del vino, è anche convito, tale però da offrire in cibo e bevanda la carne crocifissa e il sangue versato dal Salvatore, invitando i fedeli a trasformarsi spiritualmente in Lui, Vittima di espiazione, sì da partecipare alle sue disposizioni sacrificali e rinascere ad una vita nuova che prelude alla risurrezione finale.
    6 - Dunque, la Messa è il rito che celebra princi¬palmente il Sacrificio della Croce, non un banchet¬to di festa che esalta la gloria della Risurrezione. Anche se attualmente risorto e impassibile, Gesù ha voluto che la Chiesa, nel mistero eucaristico, cele¬brasse la sua Passione e Morte, unica Causa meritoria della nostra salvezza. Egli ci ha redenti non risorgendo, ma morendo. La Risurrezione è effetto-premio della Morte, come la Morte (e Morte di amore!) è germe della risurrezione.
    7 - La Messa è l'identico Sacrificio della Croce perché Chi veramente la celebra - mediante il suo ministro - è lo stesso Gesù, presente sotto le specie del pane e del vino, transustanziati nel suo Corpo e nel suo Sangue. Ed è per questa sua reale e sostanziale presenza che la Comunione eucaristica consen¬te ai fedeli di unirsi con Lui anche secondo la sua Umanità, quella propria della persona del Verbo.
    8 - La presenza di Lui, realizzata in virtù della transustanziazione persevera in tutti i frammenti del Pane eucaristico; che perciò sono adorabili non meno dell'intera Ostia consacrata. Essa dura finché le natu¬rali proprietà del pane restano inalterate, fungendo esse da segno indicativo di quella presenza. Ne conse¬gue il dovere di tutti gli atti del culto eucaristico.
    9 - Chi rifiuta la reale e sostanziale presenza di Cristo nel sacramento dell'altare, logicamente deve negare anche il Sacrificio Eucaristico, e quindi il sacerdozio, l'Ordine sacro, la Gerarchia, la Chiesa come società visibile coi suoi poteri, e perciò l'infallibilità del suo Magistero; infine lo stesso Cristia-nesimo quale Rivelazione divina e, in questa, il supremo criterio di verità e di certezza per ogni credente.
    10 - La Messa è celebrata dal sacerdote operante «nella stessa persona di Cristo», non dai fedeli; i quali perciò possono essere assenti, anche se la loro partecipazione è vivamente raccomandata. La Messa dun¬que, non è costituita essenzialmente dall'assemblea dei fedeli e neppure dalla loro comunione. Essa è il «sacramento del Sacrificio» di Cristo, che da solo basta a soddisfare la giustizia del Padre e redimere il mondo.
    11 - Altro è il sacerdozio ministeriale dei «presbi¬teri» che rappresentano il Cristo-Capo, dal sacerdozio comune dei fedeli, per i quali il Cristo (nei suoi ministri) intercede presso il Padre. Se Gesù, offrendo se stesso, offre anche i fedeli, membri del suo Corpo; i fedeli offrono se stessi in Lui e per Lui, partecipan¬do alle sue disposizioni di Vittima.
    12 - Se le Messe sono numericamente molte, uno e irripetibile però resta il Sacrificio della croce da esse ripresentato in ogni luogo e tempo. Perciò si moltiplica «il segno» (= sacramento), non la Realtà significata, ossia il Mistero della Morte espiatrice e redentrice di Cristo; com'è certo che, se si moltipli¬cano le «ostie consacrate», la Sostanza del Corpo di Cristo resta numericamente identica, immoltiplicata e immoltiplicabile, ovunque si celebra il Sacrificio eucaristico. Tutto ciò è possibile solo per la totale conversione della sostanza del pane e del vino nella sostanza, non nelle dimensioni naturali dell'Uo¬mo-Gesù, le quali gli avrebbero impedito di essere contemporaneamente in molti luoghi.

    RispondiElimina
  11. Continua...

    13 - Una è la Messa concelebrata da molti sacer¬doti, perché uno è il rito a cui essi partecipano e una, indivisibile, la consacrazione di tutti, anche se ciascu¬no ha le sue particolari intenzioni.
    14 - Il valore della Messa concelebrata da molti sacerdoti non è maggiore di quello della Messa indi-viduale, perché nell'una e nell'altra identico è il Sacerdote: Gesù, principale Offerente e principale Vittima offerta. Non da altri dipendono la dignità e l'efficacia salvifica del Sacrificio, anche se molti «ministri» rivelano l'unità del loro «ministero», sem¬pre essenzialmente relativo al sacerdozio di Cristo.
    15 - Il Sacrificio della croce - reso evidente nella Messa - , essendo il supremo atto di amore di Gesù al Padre (e a noi), riassume e concentra in sé tutti i misteri rivelati, l'amore di Maria e di tutti gli Angeli, i meriti di tutti i Santi, superando in efficacia tutti i Sacramenti, tutte le funzioni liturgiche, tutte le prati¬che devozionali private e pubbliche, tutte le iniziative pastorali, tutte le conquiste missionarie, perché tutto scaturisce dal valore infinito dell'Offerta cruenta di Cristo, come da essa dipende la stessa gloria della sua (e nostra) risurrezione, la santità e la beatitudine eterna dei fedeli.
    16 - Se ogni singola Messa ha tale e tanto valore, è certo che la pluralità numerica delle Messe costi¬tuisce una miniera inesauribile di benefici per la Chiesa (Corpo di Cristo in incessante sviluppo), per i singoli sacerdoti, per tutti i fedeli vivi e defunti. In realtà, la partecipazione alla Messa, per quanto sia intensa e meritoria, tuttavia ogni volta - nel tempo - è sempre finita e quindi capace di un perfeziona¬mento sempre maggiore. Ed è per questo che la Chiesa, nel moltiplicare il numero dei sacerdoti, vir tualmente moltiplica il numero delle messe, offren¬do ai fedeli la possibilità di una partecipazione sem¬pre più frequente e fervente al Sacrificio eucaristico. Il bene, sempre limitato, ottenuto da molte Messe supera quello percepito da una sola Messa. Perciò, nemico della Chiesa è chiunque pretende di ridurre il numero delle Messe:egli è responsabile del più nefa¬sto impoverimento della sua vita, tendente a paraliz¬zarne l'opera, screditarne il prestigio, esporla agli assalti più micidiali di Satana.
    17 - La dignità trascendente della Messa esclude che la si possa vendere o comprare. L'offerta dei fedeli esprime unicamente (come un suo simbolo) l'interna partecipazione di ciascuno al Sacrificio eucaristico. Nessuno, per essa, può presumere di «appropriarsi» tutti i benefici della Messa, com'è certo che le molte intenzioni particolari non la rendono meno valida che se fosse celebrata soltanto per una: la luce del Sole è percepita indifferentemente da una come da mille persone.
    18 - «Il sacerdote come ministro (...), deve avere un particolare senso del bene comune della Chiesa che egli rappresenta mediante il suo ministero (...). Egli non può considerarsi come “proprietario” che libe¬ramente disponga del testo liturgico e del sacro rito come di un suo bene peculiare così da dargli uno stile personale e arbitrario. Questo (...) è sempre tra¬dimento di quell'unione che, soprattutto nel Sacramento dell'unità, deve trovare la propria espressione...» (Giovanni Paolo II, Domin. Cenae, 12).
    19 - Durante la Messa: si sta in piedi, quando si prega; si sta seduti, quando si ascolta; si sta in ginoc-chio, quando si adora nei due momenti più sublimi della celebrazione: la consacrazione e dopo la comunione. Il saluto finale del sacerdote annunzia il termi¬ne del rito liturgico, ma non dispensa i fedeli che hanno ricevuto l'Eucaristia di restare in chiesa per prolungare il dovuto ringraziamento al Signore.

    RispondiElimina
  12. Continua...

    20 - «L'adorazione di Cristo in questo Sacramento di amore deve poi trovare la sua espressione in diverse forme di devozione eucaristica: preghiere personali davanti al Santissimo, ore di adorazione, esposizioni brevi, prolungate, annuali (quarantore), benedizioni eucaristiche, processioni eucaristiche, congressi eucaristici (...). Tutto ciò corrisponde (...) ai principi generali e alle norme particolari già da tempo esistenti, ma nuovamente formulate durante o dopo il Concilio Vaticano II» (Giovanni Paolo II, op. cit.).

    Rivelazione di Gesù Nostro Signore ad un'anima.
    Con i vostri peccati irritate la mia giustizia e provocate i miei castighi; ma grazie alla Santa Messa, in tutti gli istanti della giornata ed in tutti i punti del globo terrestre, umiliandomi sull'altare sino all'immolazione, offrendo le Mie sofferenze del Calvario, presento al Divin Padre un magnifico compenso ed una sovrabbondante soddisfazione. Tutte le mie Piaghe, come altrettante bocche divinamente eloquenti esclamano: “ Padre perdona loro!..”domandano misericordia.

    Usate del tesoro della Messa, per prendere parte alle dolcezze del Mio Amore!

    Offritevi al Padre per mezzo mio, perché Io sono Intermediario ed Avvocato. Congiungete i vostri deboli omaggi ai Miei omaggi che sono perfetti!

    Quanti trascurano di assistere alla Santa Messa nei giorni festivi! Benedico quelle anime che per riparare ascoltano nella festa una messa in più e che, quando sono impedite di fare ciò, suppliscono con l'ascoltarla durante la settimana..

    RispondiElimina
  13. All'amato padre Zoffoli dedico ed affido la creazione e l'intenzione di questo video:

    http://www.youtube.com/watch?v=fjohswp7F6U

    in funzione dell'Anno Sacerdotale che inizierà il 19, tre giorni dopo questa santa commemorazione della sua Memoria...

    Nella COMUNIONE DEI SANTI, donaci Signore, Santi Sacerdoti...e per loro intercessione, aiutaci a meritarli!

    Fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  14. Già nel "Dizionario del Cristianesimo" citato, P. Zoffoli, riassumendo tutte le loro eresie, alla voce "Neocatecumenali" (pag. 338) aveva scritto: "Risulta che il loro fondo dottrinale è gravemente compromesso da errori che colpiscono i dogmi fondamentali del Cristianesimo qual è stato interpretato e proposto dal Magistero dei Papi e dei Concili. Si nega la Redenzione, il carattere sacrificale della morte di Cristo e, quindi, il "Sacrificio dell'altare", con il relativo culto eucaristico (transustanziazione, adorazione...); si sostiene l'unico sacerdozio di Cristo, annullando la distinzione essenziale tra "sacerdozio ministeriale" e "sacerdozio comune", restando perciò soppressa la Gerarchia, fondata su questa distinzione. Si nega il dovere e la possibilità dell'imitazione di Cristo; si altera gravemente la nozione di peccato, della Grazia, del libero arbitrio...; si fantastica "un perdono" concesso a tutti da Dio e che implica il rifiuto dell'inferno... (...). È certo che la dottrina fondamentalmente errata del movimento costituisce una gravissima minaccia per tutti".

    RispondiElimina
  15. essa è appena cominciata....
    Preghiamo, come dice la stesa FSSPX, affidando il tutto alla Madonna del Rosario...
    ------------------------------------

    Vi rinnovo l'invito a fare vostra a livello di Blog la Crociata del Rosario della San PioX.

    Mettendola terra terra un po' di pubblicità in piu' non fa male!!!!!

    RispondiElimina
  16. All'attenzione di Mic.

    Mi pare suscettibile di grandi novità la convocazione odierna dei vescovi austriaci in Vaticano. Oggi il Papa li sta ascoltando. Domani parlerà.
    Molti di loro si sono macchiati di orribili abusi liturgici e anche di altro genere.
    Al seguente link troverete ad esempio la grottesta Elevazione del Corpus Domini a Linz.

    http://blog.messainlatino.it/2009/06/i-vescovi-austriaci-convocati-roma.html

    RispondiElimina
  17. Carissimi,
    mi riaffaccio dopo un poco e, a proposito del "nuovo corso" di cui si parlava, posso darvi una bellissima testimonianza: E' possibile!!!

    Sono pieno di gioia per i festeggiammenti del Corpus Domini nella mia parrocchia, una esperienza di comunione tra tutte le realta parrocchiali, veramente intensa e profonda.

    il venerdi notte abbiamo iniziato con una adorazione notturna, divisi per ore, in ogni ora della notte 1 comunita nc della parrocchia , un altro gruppo ecclesiale e un numero di volontari a piacere prenotati singolarmente.
    Poi la domenica processione e messa tutti insieme, seguita da una agape sempre tutti insieme, e dal lunedi fino alla prossima domenica adorazione permanente 2 persone per ogni ora, presi a caso, secondo diponibilita fra tutte le realta della parrocchia...

    con questa semplice esperienza di condivisione non avete idea quanti malintesi e incomprensioni fra i vari gruppi si sono ammorbidite...
    dice bene Stephanos...pregare insieme e' sempre il metodo migliore

    un abbraccio
    e una preghiera per Don Enrico anche da parte mia

    rl

    RispondiElimina
  18. Così titola SIR a proposito dei vescovi austriaci convocati in Vaticano;

    incontro caratterizziato da "vivo affetto collegiale"
    e poi aggiunge:

    ""Quattro vescovi austriaci e il nunzio apostolico in Austria sono stati ricevuti ieri e oggi in Vaticano dal Papa e da alcuni capi di dicasteri della Curia Romana in una riunione caratterizzata da “vivo affetto collegiale”. Ne dà notizia oggi pomeriggio una nota della Sala Stampa vaticana. Nell’incontro “sono stati affrontati, in un dialogo fraterno e in spirito costruttivo, alcuni temi riguardanti la situazione della diocesi di Linz e della Chiesa in Austria, prospettando soluzioni per i problemi in atto”. Il Santo Padre – si legge – “ha richiamato l’urgenza dell’approfondimento della fede e della fedeltà integrale al Concilio Vaticano II e al Magistero post-conciliare della Chiesa [non lo chiede solo ai lefebvriani: evidentemente ci sono altri che non rispettano il concilio - e la continuità con la Tradizione - anche se hanno strumentalizzato il cosiddetto "spirito del concilio"], e del rinnovamento della catechesi alla luce del Catechismo della Chiesa Cattolica”. Inoltre, si è parlato di “questioni dottrinali e pastorali e della situazione del clero, del laicato, dei Seminari maggiori e delle Facoltà teologiche a Linz ed in altre diocesi dell’Austria”. I vescovi austriaci hanno ringraziato il Papa per la “sua sollecitudine paterna” e per questo incontro, assicurandolo “della loro piena comunione e del loro affetto”. Hanno anche ringraziato la curia Romana per “la fruttuosa collaborazione e la disponibilità”. La delegazione era guidata dal card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale austriaca. ""

    Da notare che Schönborn è uno dei circa 100 vescovi europei che sono andati alla Domus Galileae a prendere direttive da Kiko Arguello per l'evangelizzazione dell'Europa!

    RispondiElimina
  19. credente che l'affetto collegiale basti o non sia piuttosto necessaria la vera "comunione ecclesiale"?

    RispondiElimina
  20. con questa semplice esperienza di condivisione non avete idea quanti malintesi e incomprensioni fra i vari gruppi si sono ammorbidite...
    dice bene Stephanos...pregare insieme e' sempre il metodo migliore
    un abbraccio
    e una preghiera per Don Enrico anche da parte mia


    Ragazzi, sembra tutto risolto!
    ma per chi conosce la realtà che sconcertante e anche repellente mimetizzazione!!! :(

    Pensate che hanno creato perfino la "lega eucaristica" contro le eresie e gli abusi liturgici, con documenti cattolicissimi; ma poi invitano all'Adorazione perpetua a S. Anastasia! Neocatecumenale, naturalmente... il parroco sempre assente (in missione, naturalmente!) non potete immaginare che ambientino... conosco un sacerdote costretto ad andarsene

    Tra breve saranno così ben mimetizzati che quelli "fuori" saremo noi!

    Ma chi poi entra e va più a fondo se ne accorgerà, speriamo in tempo e non a sue spese!
    Perché l'inganno all'inizio è sottile e non esplicito... è strada facendo che te ne accorgi, ma solo se conosci la chiesa o se hai "gli attributi", in genere riferibili al sesso maschile, per non venire coartato!

    Padre Enrico, intercedi anche di Lassù, insieme all'amata S. Teresina!

    RispondiElimina
  21. "Pensate che hanno creato perfino la "lega eucaristica" contro le eresie e gli abusi liturgici, con documenti cattolicissimi;"

    Che cosa è questa storiella Mic??

    I necoat contro gli abusi liturgici !?!

    Decisamente la strategia neocat di conquista dela Chiesa, non finisce di stupirci, non indietreggeranno davanti a nessuno e a niente, sono molto attivi, inventivi e abili, e tutto è il frutto di una riflessione, di un calcolo, che ha come solo scopo quello di imporre le prassi catechetiche e liturgiche alla Chiesa.
    Ho già detto che non m stupirò affatto quando vedrò i neocatecumenali avvicinare i fedeli legati alla Tradizione e sventolando famiglia e morale riusciranno a far passare anche il loro rito e la loro "dottrina"!

    Strategie e abiltà ancor più efficaci se e quando arrivano in in terreno propizio .
    E l`ignoranza è uno degli elmenti più importanti di questo terreno propizio!
    Purtroppo!

    RispondiElimina
  22. Trattato della vera devozione San Luigi Maria Grignion da Montfort

    96. I devoti esteriori sono persone che fanno consistere tutta la devozione alla santissima Vergine in pratiche esteriori; essi gustano solo l'esteriore della devozione alla santissima Vergine, perché sono privi di spirito interiore; diranno molti Rosari in fretta, ascolteranno parecchie Messe senza attenzione, andranno alle processioni senza devozione, si iscriveranno a tutte le confraternite senza cambiamento della loro vita, senza violenza alle loro passioni e senza imitazione delle virtù di questa Vergine santissima. Essi amano solo il sensibile della devozione, senza gustarne la sostanza; se non trovano gusto sensibile nelle loro pratiche, credono di non fare più niente, si scoraggiano, abbandonano tutto, o fanno tutto a capriccio. Il mondo è pieno di tali devoti esteriori, e non c'è nessuno che più di loro critichi le persone d'orazione che attendono all'interiore come all'essenziale, senza disprezzare la modestia esteriore che accompagna sempre la vera devozione.
    97. I devoti presuntuosi sono peccatori abbandonati alle loro passioni, o amanti del mondo, che, sotto il bel nome di cristiano e di devoto della santa Vergine, nascondono la superbia, o l'avarizia, o l'impurità, o l'ubriachezza, o la collera, o la bestemmia, o la maldicenza, o l'ingiustizia, ecc. Dormono in pace nelle loro cattive abitudini, senza farsi molta violenza per correggersi, con il pretesto di essere devoti della Vergine; pensano che Dio li perdonerà, che non moriranno senza confessione, e che non saranno dannati, perché dicono il loro Rosario, perché digiunano il sabato, perché sono membri della confraternità del santo Rosario o dello Scapolare, o delle sue congregazioni, perché portano l'abitino o la catenina della santa Vergine, ecc.Quando si dice loro che la loro devozione è un'illusione del diavolo e una presunzione perniciosa capace di perderli, non vogliono crederci; dicono che Dio è buono e misericordioso; che non ci ha creati per dannarci; che non c'è uomo che non pecchi; che non moriranno senza confessione; che un buon peccavi in punto di morte è sufficiente; inoltre che sono devoti della santa Vergine; che portano lo Scapolare; che dicono ogni giorno fedelmente e senza vanità sette Pater e sette Ave in suo onore; che dicono anche qualche volta il Rosario e l'Ufficio della santa Vergine; che digiunano, ecc. Per confermare ciò che dicono e accecarsi di più, adducono alcuni fatti che hanno sentito o letto in qualche libro, veri o falsi non importa, i quali attestano che persone morte in peccato mortale, senza confessione, perché avevano durante la loro vita detto qualche preghiera o fatto qualche pratica di devozione alla santa Vergine, sono state risuscitate per confessarsi, o la loro anima è rimasta miracolosamente nel corpo fino alla confessione, o per la misericordia della santa Vergine hanno ottenuto da Dio alla loro morte la contrizione e il perdono dei loro peccati, e per questo si sono salvate, e essi sperano la stessa cosa.

    RispondiElimina
  23. CONTINUA...

    98. Nulla è più condannabile, nel cristianesimo, di questa presunzione diabolica; perché si può dire con verità che si ama e si onora la santa Vergine, quando, con i propri peccati, si ferisce, si trafigge, si crocifigge e si oltraggia senza pietà Gesù Cristo suo Figlio? Se Maria si facesse un dovere di salvare con la sua misericordia questo genere di persone, autorizzerebbe il peccato, aiuterebbe a crocifiggere e a oltraggiare suo Figlio; chi oserebbe mai pensarlo?
    99. Dico che abusare così della devozione alla santissima Vergine, che, dopo la devozione a Nostro Signore nel Santissimo Sacramento, è la più santa e la più solida, è commettere un orribile sacrilegio, che, dopo quello della Comunione indegna, è il più grande e il meno perdonabile.Confesso che, per essere veramente devoti della santa Vergine, non è assolutamente necessario essere così santi da evitare ogni peccato, sebbene sia da desiderarsi; ma bisogna almeno (notate bene quello che dico):1) Essere sinceramente risoluti a evitare almeno ogni peccato mortale, che oltraggia tanto la Madre quanto il Figlio;2) Farsi violenza per evitare il peccato;3) Iscriversi alle confraternite, recitare il santo Rosario o altre preghiere, digiunare il sabato, ecc.
    DALLA PRIMA LETTERA CHE ABBIAMO SPEDIATO AL SANTO PADRE…

    RispondiElimina
  24. CONTINUA...

    Mi ritornano alla mente le Sue parole, Santo Padre, in riferimento a questa mia vicenda, da Lei pronunciate nella nona stazione della via Crucis del 2005. ...Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell‟uomo in generale, all‟allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c‟è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c‟è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell‟animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25)...

    RispondiElimina
  25. CONTINUA...

    Ora come si può pensare che sia la verità quella che vanno annunciando i Signori Karmen e Kiko e tutti i loro catechisti? Essi affermano tutti e due di aver visto la Vergine Santa. A kiko la Vergine Maria, avrebbe detto: “Bisogna fare piccole comunità come la Sacra Famiglia di Nazaret, che vivano in umiltà, semplicità e lode, dove l‟altro è Cristo” La Karmen invece racconta: “Io pensavo di fondare, con alcune amiche, qualcosa di nuovo, ma ho sentito dalla Madonna: “No …, è la Chiesa: benedetta tu fra le donne, sarà la Chiesa”. Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di andare contro la Dottrina e il Magistero della Chiesa Cattolica? Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di mistificare e distorcere a proprio tornaconto la Parola di Dio, che si è fatta Carne in Lei, ed è suo Figlio? Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di distruggere in vari modi il Sacerdozio Ministeriale? Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di formarsi dottrinalmente con i Protestanti e sul Catechismo Olandese? Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di devastare la Liturgia e negare il Sacrificio Eucaristico di suo Figlio, con abusi, Sacrilegi e peccati di ogni genere? Forse che la Vergine Santa avrebbe loro detto di togliere dai cuori il senso del pentimento del peccato, cioè il Santo Timore di Dio, scardinando così a lungo andare la Confessione Sacramentale individuale? Forse che la Vergine Santa avrebbe detto loro di distruggere le coscienze di tutti i suoi figli, con ogni sorta di menzogne e violenze psicologiche? (A proposito di questo,ci fu un caso agghiacciante, due anni fa a Terni: di un uomo anziano che stava in una Comunità Neocatecumenale di Terni. Quest‟uomo aveva avuto problemi con la moglie e si erano separati. Accadde che nel corso di una convivenza mensile, durante il giro di esperienze, un fratello gli si scagliò contro accusandolo di questo suo doloroso problema personale che lo affliggeva da tempo; in seguito a ciò l‟uomo abbandonò la comunità, entrò in depressione e a distanza di un mese, un giorno prese il suo nipotino di quattro o cinque anni e lo uccise a colpi di roncola davanti ad una chiesa e subito si tolse la vita anche lui. Questa notizia ci fu data dal Responsabile della mia ex comunità, che era un suo amico di famiglia. Ma il Responsabile della comunità che quest‟uomo per anni aveva frequentato, negò che avesse mai fatto il Cammino insieme a loro.) Dove sono le comunità come la Santa Famiglia di Nazareth? Dove sono l‟umiltà, la semplicità e lo spirito di lode? Dove si vede che “l‟altro” in comunità è “Cristo”? Ogni commento è superfluo. Come accettare per buone le loro presunte Rivelazioni, se i frutti di “questa pianta” sono questi? A chi ha frequentato e a chi frequenta queste comunità ( tutte le comunità del mondo) i catechisti insegnano da subito, fin dalla seconda catechesi iniziale, che la Pastorale della Chiesa Cattolica ha fallito; inoltre, annullando 1800 anni di storia della Chiesa, da Costantino al Concilio Vaticano II rigettano tutti i Concili (particolarmente odiato è quello di Trento, che li
    inchioda al muro)

    RispondiElimina
  26. CONTINUA...

    ignorano i documenti dei Papi e gli scritti dei Santi Padri, le devozioni ai Santi soprattutto le maggiori devozioni a Nostro Signore ( S. Cuore, Corpus Domini, ecc.) e sopra ogni altra l’Adorazione Eucaristica. Mai si vedrà un “vero catecumeno” genuflettersi nemmeno per sbaglio davanti al Santissimo Sacramento e guai ad inginocchiarsi durante un’Eucarestia al momento dell’Elevazione e non è permesso pregare Maria Santissima se non dopo almeno 12 anni di cammino, salvo “omaggiarla” coi canti mariani di Kiko. E che ne è stato di tutte quelle persone uscite dal Cammino Neocatecumenale con la vita distrutta da questa gente? E che fine ha fatto la giustizia per i tanti casi di suicidio avvenuti in queste belle comunità? Chi restituirà a tanti il tempo perso dietro a questi presunti profeti? Questo tempo non tornerà più. Chi fascerà tutte le loro sofferenze? Questo popolo uscito dal Cammino Neocatecumenale è molto grande, nettamente superiore al numero del Cammino Neocatecumenale militante, molti di essi erano entrati in buona fede, sinceramente attratti da quello che credevano essere un serio cammino di santificazione, una scelta radicale, dove sembrava che “si facesse sul serio”…ora essi giacciono silenziosi ai crocicchi delle strade,forse pregando e gridando in cuor loro al Signore,o forse non pregando più, sofferenti e disgustati persino della Chiesa Cattolica che purtroppo identificano col Cammino, o peggio provando odio contro Dio. E chi è “militante” non sta meglio di chi è uscito... E che dire dei Consacrati (in particolar Padre Mario Pezzi, corresponsabile attivo di questi personaggi, essendo lui il terzo componente dopo il duo Kiko–Carmen, fondatori di questo movimento) che hanno svenduto la loro Unzione Sacerdotale, scendendo a patti o addirittura propagando una tale piaga? Che cosa pensano di possedere che non gli sia stato dato in dono? L’essere Cardinali, Vescovi o semplici Sacerdoti? E’ un dono di Dio. La Consacrazione? E’ un dono di Dio. L’essere Cristiani? E’ un dono di Dio. La loro stessa vita? E’ un dono di Dio. Anziché fasciare hanno ferito, anziché cercare la pecora smarrita, loro stessi l’anno scacciata, anziché consigliare e istruire, hanno fatto uscire dalla loro bocca fango imbrattando le pecore deboli. E cosa dire quando durante L’Eucaristia offrono al Padre il Corpo e il Sangue del Suo Figlio con le mani imbrattate del sangue di questi miseri?

    RispondiElimina
  27. CONTINUA...

    ....Quanta sporcizia c‟è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell‟animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25).... E cosa dire quando abusano in maniera indegna del sacramento della Confessione, facendosi loro stessi Dio, e facendo uscire dal confessionale Colui che solo può rimettere il peccato, Colui che solo può sanare le ferite, Colui che solo può far tornare l’uomo in piedi con la piena dignità di figli di Dio, cioè Gesù Cristo nostro Signore? Quale vergogna, quale orrore! Anche in questo caso: ...Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell‟animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25)... E come è possibile che nonostante tutto questi due “profeti” abbiano potuto, fino a ieri, entrare più o meno liberamente nelle Stanze Vaticane, come se fossero i più grandi benefattori della Chiesa Cattolica e dell’umanità, considerando il fatto che da dieci anni sono ormai note le loro dottrine sia ai “grandi”, che sono stati preposti a pascere il gregge, sia ai “piccoli” che ne hanno fatto le spese? Note sono anche le loro “opere”, dal momento che (si sa) le Sacre Congregazioni sono piene di testimonianze arrivate da ogni parte! E soprattutto, come può essere possibile che riescano a controllare tutte le case editrici, visto che è diventato impossibile trovare un solo testo anche lontanamente critico nei loro confronti?!
    O peggio ancora: come si spiega che, in quarant’anni di operato a livello mondiale, con manifestazioni popolari di massa, ed iniziative ecclesiali di enorme portata, tutta questa azione sia potuta passare nel quasi assoluto silenzio da parte dei mezzi di comunicazione (come televisioni, radio, giornali), e che abbia fatto lo stesso rumore del passaggio di una mosca?! Si potrebbe forse spiegare con l’utilizzo delle spaventose quantità di denaro raccolte ininterrottamente dalle oltre 18.000 comunità sparse nel mondo, e magari anche altro, con cui possono comprare il silenzio di chiunque… E come è possibile che sia stato permesso…

    CRUCCAS GIANLUCA

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.