venerdì 2 marzo 2012

Ai neocatecumenali riflessione de iure liturgico

Non siamo noi a puntualizzare questa volta, ma il Blog Scuola Ecclesia Mater, che appare Tradizionalista per l'indicazione dei Centri di Messa extraordinaria in Puglia. La riflessione contiene, ben sistematizzati, con sottolineature puntuali ai documenti del Magistero, molti elementi già da noi ripetutamente puntualizzati.

Eccone il testo:

«Osservanza fedele alle norme della Chiesa»: un inciso non irrilevante è quello che Benedetto XVI include non raramente nei discorsi che rivolge alla numerose Comunità del Cammino Neocatecumenale presenti alle udienze pontificie.

L'invito più recente a prestare un'adesione piena al Diritto della Chiesa risale allo scorso 20 gennaio e riguarda l’ambito liturgico. Il Santo Padre, in occasione dell'approvazione delle celebrazioni - "non strettamente liturgiche" - di questo itinerario di iniziazione cristiana, ribadiva ai membri del Cammino che nella Celebrazione eucaristica i Libri liturgici «vanno seguiti fedelmente, con le particolarità approvate negli Statuti del Cammino». La stessa precisazione è contenuta all'interno del medesimo Statuto all'art. 13 §3.

Senza nulla togliere alla preziosità del carisma e ai cospicui frutti spirituali che sta suscitando in tutto il mondo, desideriamo qui rilevare alcune incongruenze liturgiche che, con costante regolarità, si verificano diffusamente all'interno delle Sante Messe celebrate nelle piccole comunità del Cammino. [
Stesso stile del Ppa: allisciamento e reprimenda]

Partiamo dalle più rilevanti: le cosiddette "risonanze", ovvero quegli interventi di fedeli laici che, prima dell'omelia del ministro ordinato, condividono pubblicamente quanto le letture ascoltate nella Liturgia della Parola hanno detto alla loro vita. I membri del Cammino continuano ad essere indebitamente persuasi che gli Statuti le ammettano nella Santa Messa. Anche un occhio miope non avrà difficoltà a scorgere che gli Statuti non le contemplano affatto all'interno della Celebrazione Eucaristica (ma solo nella celebrazione settimanale della Parola [cfr. artt. 11 §2, 13]). E inoltre, nessun Libro liturgico fa un benché minimo accenno a tali pronunciamenti. Anzi! Sono espressamente vietati dal Magistero. Per una immediata e inconfutabile conferma si possono leggere alcuni documenti come la Ecclesiae de Mysterio (art. 3, §§ 2 e 3) e laRedemptionis Sacramentum(n. 74).

Un'altra questione decisamente non secondaria riguarda la genuflessione all'interno della Celebrazione eucaristica. Essa è prevista dai Libri liturgici al momento della consacrazione, se lo permettano lo stato di salute del fedele, le condizioni di spazio fisico, o altri ragionevoli motivi (cfr. OGMR, n. 43). Ebbene, nelle Messe con il Cammino vi è una consuetudine, una sorta di regola non scritta, secondo la quale si debba necessariamente rimanere in piedi, conservando una "posizione da risorti". Anche qui non è difficile reperire quanto autorevolmente insegna la Chiesa.

Non sembra fuori luogo nemmeno un riferimento alla concessione esplicita che la Santa Sede ha fatto al Cammino circa la distribuzione della Santa Comunione. Da quanto si evince dallo Statuto, i membri del Cammino La ricevono sotto le due specie, in piedi, restando al proprio posto (cfr. art 13 §3). Poiché non vi sono ulteriori precisazioni in merito, bisogna ricorrere a quanto previsto dai Libri liturgici per una corretta distribuzione della Comunione. Innanzitutto, è a discrezione del presbitero celebrante decidere come distribuire la Santa Comunione sotto le due specie. Le modalità previste sono due: a) il fedele riceve prima il Corpo di Cristo (in bocca o sul palmo della mano sinistra) e poi il ministro gli porge il calice dal quale beve; b) il fedele riceve dal ministro il Corpo di Cristo intinto nel Sangue. Non è contemplato che i fedeli ricevano prima in mano il Pane Eucaristico e, custodendoLo fino a che la distribuzione sia terminata, tutti insieme poi se ne cibino. Non si tratta di esigenze da galateo! Non è ammesso che alcuno trattenga, pur per qualche istante, l’Eucaristia nelle proprie mani, ma bisona consumarLa immediatamente.

C’è anche da chiarire un ulteriore “dettaglio”. I fedeli che intendono comunicarsi, al momento della Comunione, non possono accomodarsi e attendere seduti che il ministro li raggiunga con le Specie eucaristiche per poi alzarsi e riceverle. Coloro che devono ricevere la Santa Comunione, La aspettano in piedi e, una volta ricevutaLa, si inginocchiano o si sedono per il ringraziamento.

Ancora in merito al Sacramento dell’Eucaristia c’è un particolare non trascurabile su cui soffermarsi. Il presbitero che celebra la S. Messa per le piccole comunità del Cammino Neocatecumenale non si ciba del Corpo di Cristo insieme agli altri fedeli, ma prima di essi, come prescrive l’Ordinamento Generale del Messale Romano (cfr. n. 86).

Raramente poi l’Eucaristia è celebrata dalla piccola comunità in chiesa o in una cappella annessa ad essa. Anche se la chiesa è libera, si predilige celebrarLa piuttosto in locali parrocchiali alternativi alla chiesa stessa. Quando ciò avviene regolarmente, e non ad actum, deve essere esplicitamente concesso dal Vescovo diocesano. Bisogna quindi verificare che Egli abbia permesso che l'Eucaristia venga ordinariamente celebrata in una stanza o in un luogo opportuno che non sia la chiesa.

Nelle poche occasioni in cui la piccola comunità celebra l’Eucaristia in chiesa o in una cappella parrocchiale, all’altare fisso, quello benedetto dal Vescovo, è preferito un banco che - immancabilmente - viene posto nel centro dello spazio liturgico. Non viene così riconosciuta la dignità dell'altare, pietra sacrificale in cui Cristo si immola per noi.

Può risultare interessante anche riflettere su alcuni abusi, di minore entità rispetto a quelli precedentemente analizzati, ma pur sempre inopportuni.

Nell’Eucaristia celebrata nelle piccole comunità si dà non poco rilievo alle monizioni. Secondo quanto insegna la Chiesa esse sono brevi didascalie, opportune ma non necessarie, che un ministro ordinato o un laico può rivolgere all’assemblea per predisporre e introdurre i fedeli a meglio comprendere le letture che la Liturgia propone. I Libri liturgici vietano di farle dall'ambone perché la dignità di esso esige che ad esso acceda solo il ministro della Parola (cfr. OGMR 309). Nelle Eucaristie del CN le monizioni sono spesso lunghe, ridotte contenutisticamente a testimonianze su ciò che quella Parola ha suscitato nel cuore di colui che la comunica. L’identità liturgica della monizione viene così snaturata e l'ambone diventa piuttosto uno "speakers' corner".

Come sottolineavamo all’inizio quelle riportate sono solo alcune infedeltà celebrative che si registrano nelle Celebrazioni eucaristiche del Cammino. Siamo ben consapevoli che non sono esclusive dei seguaci di Kiko. A malincuore le pratiche abusive nel Culto liturgico sono sempre più diffuse. Questi errori dipendono soprattutto da una incuria celebrativa per nulla esemplare di non pochi prelati, pur autorevoli. Le riflessioni qui proposte scaturiscono da quanto autorevolmente afferma il Concilio Vaticano II: «a nessun altro assolutamente, nemmeno se sacerdote, sia lecito aggiungere o togliere o mutare qualcosa in materia liturgica» (Cost. dogmatica Sacrosanctum Concilium n. 22). Ciò è ribadito anche in Redemptionis Sacramentume in altri documenti magisteriali.

Nella Santa Messa, allora, i fedeli tutti rispettino debitamente quanto previsto dalle norme dei Libri liturgici. Le rubriche, infatti, non costituiscono indicazioni facoltative per i ministri e gli altri membri dell’assemblea liturgica, bensì prescrizioni obbligatorie che devono accuratamente essere osservate. Non si tratta di essere “schiavi della legge”! Gli stili celebrativi che introducano innovazioni liturgiche arbitrarie non solo generano confusione dividendo i fedeli, ma ledono l’autorità della Chiesa nel venerando patrimonio della sua secolare Tradizione liturgica, nonché l’intima unità della comunione ecclesiale.

21 commenti:

  1. Ho letto quel testo, solo una precisazione: i neocatecumenali si comunicano SEDUTI e non in piedi.

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  2. Articolo perfetto che rispecchia la situazione reale.
    Anch'io vorrei che l'Eucaristia fosse celebrata secondo l'insegnamento della Chiesa, osservando tutti i punti elencati; spero che i fondatori decidano di adeguarsi al più presto. Riguardo ai cambiamenti a partire dal basso sono diventato scettico...a prendere sul serio la questione nel cnc siamo in pochi, molti camminanti non sanno neanche dell'esistenza di certi problemi
    (dipendesse da me applicherei le correzioni liturgiche a partire da domani).

    L'unica cosa che non mi risulta, e lo dico sulla base delle eucarestie a cui ho avuto modo di partecipare fino ad ora, è questa:

    "In merito al Sacramento dell’Eucaristia c’è un particolare non trascurabile su cui soffermarsi. Il presbitero che celebra la S. Messa per le piccole comunità del Cammino Neocatecumenale non si ciba del Corpo di Cristo insieme agli altri fedeli, ma prima di essi, come prescrive l’Ordinamento Generale del Messale Romano (cfr. n. 86)."

    Questo dalle mie parti, e non solo, è stato sempre fatto.

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  3. Per dovere di cronaca e per quel che è la mia esperienza (almeno per ciò che riguarda le comunità che conosco) si comunicano impiedi. Anche le comunità che una volta lo facevano da seduti. Ma io mi rendo conto che sono entrato a contatto con un ala molto meno settaria della media delle comunità. Tutti gli altri abusi citati nel'articolo li confermo pienamente. Sarei grato ai i fratelli nc se seguissero le indicazioni del Santo Padre.

    Anonimo Gv

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  4. "In merito al Sacramento dell’Eucaristia c’è un particolare non trascurabile su cui soffermarsi. Il presbitero che celebra la S. Messa per le piccole comunità del Cammino Neocatecumenale non si ciba del Corpo di Cristo insieme agli altri fedeli, ma prima di essi...

    La comunione del Sacerdote è un momento particolarmente solenne, da sottolineare e da vivere con particolare partecipazione, perché il Sacerdote rappresenta TUTTA la Chiesa che, in quel momento, riceve tutte le Grazie che fluiscono dal suo comunicarsi.

    Se non si forse perso il contatto con la metafisica e il significato profondo ma reale di certi atti, non saremmo arrivati al punto che un laico qualunque può sovvertire un′azione sacra come la liturgia... e qui entrano in ballo anche le risonanze e le monizioni che ne interrompono il ritmo solenne e sacro.

    Ma, devo tornare a chiedermi, dove sono la sacralità e la solennità nella liturgia neocat?

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  5. il problema è che nel cammino si vede solo la comunità e quel ″TUTTA la Chiesa″, non esiste proprio!
    E questo è la riprova lampante della mancanza di universalità e, quindi, di cattolicità...

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  6. ExNeocatSalvatoDaDio3 marzo 2012 alle ore 11:30

    Razor
    Anch'io vorrei che l'Eucaristia fosse celebrata secondo l'insegnamento della Chiesa, osservando tutti i punti elencati;
    Allora ti consiglio umilmente di andare in Chiesa, seguire le messe cattoliche e dare la tua vita per essa e non per il cammino neocatecumenale.

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  7. Scusatemi tanto per l'intrusione..
    1).è normale che i neocat.. prima dell'omelia di un frate possano invitare i cristiani, a far parte del cammino neocatecumenale?
    2) Perchè noi dobbiamo partecipare ad una veglia Pasquale stile Neocatecumenale dal momento che la nostra chiesa è Francescana?

    Terziaria Francescana

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  8. per Terziaria francescana

    1) Non è normale né corretto farlo prima dell'omelia Se proprio devono farlo, lo facciano a celebrazione conclusa!
    2) Evidentemente perché nella vostra parrocchia sono loro che dettano legge.

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  9. Purtroppo il rettore della nostra chiesa che non'è una parrocchia è un frate cappuccino ed è anche neocatucumenale portando nel cammino anche terziari francescani dicendo che è una comunità famiglia.. e noi non sappiamo che fare... senbra una guerra fratricida!!

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  10. Terziaria francescana3 marzo 2012 alle ore 12:47

    Purtroppo la nostra chiesa è una rettoria ,il cui rettore è un frate Cappuccino, ma anche neocatecumenale,che in questi anni ha fatto entrare nel cammino anche francescani professi,dicendo che era solo una comunità per le famiglie,di cui anch'io ne facevo parte, ma ringraziondo il Signore sono riuscita a venirne fuori!

    Terziaria francescana

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  11. Il commento di Terziaria Francescana mi fa rabbrividire. Come si fa a permettere che un movimento imponga il suo modo a tutti.

    Anonimo Gv

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  12. senbra una guerra fratricida!!
    non è una guerra fratricida, è l'eterna guerra tra la Verità e l'errore e purtroppo la stiamo vivendo dura come non mai. O forse così ci sembra perché ci siamo coinvolti.
    A molti non è rimasto altro che cambiare parrocchia; ma è sempr epiù difficile incontrarne di non inquinate dal cammino o dal modernismo.

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  13. Come si fa a permettere che un movimento imponga il suo modo a tutti.

    si fa si fa, basta che li appoggi il vescovo. Vedi Roma regnante Vallini...

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  14. ExNeocatSalvatoDaDio

    Se già sei salvato che bisogno hai di andare in Chiesa? ;-)
    Partecipo alle messe parrocchiali da sempre, negli ultimi anni più a queste che a quelle ncn e non do la vita al cammino, perchè ho maturato degli anticorpi e non mi faccio dire dai catechisti quello che devo fare se questo va contro la mia coscienza (e questo capita non raramente).
    E comunque, sempre umilmente, fatti gli affari tuoi.

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  15. ExNeocatSalvatoDaDio3 marzo 2012 alle ore 15:46

    Razor,
    salvato da Dio soprattutto perchè mi ha fatto uscire dal cnc e poi per tutto il resto.
    Se scrivi su un blog si presume che tu accetti la discussione, quindi, siccome la filosofia di vita neocat. non è conciliabile con quella cattolica il mio consiglio, al tuo problema che i fondatori non si adeguano, è di lasciare il cammino. Anche perchè i fondatori non si adegueranno mai. Ma è solo un consiglio, ovvio.

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  16. ExNeocatSalvatoDaDio3 marzo 2012 alle ore 15:53

    Razor,
    ho maturato degli anticorpi e non mi faccio dire dai catechisti quello che devo fare se questo va contro la mia coscienza
    Mi fa piacere, ma dovrai fare i passaggi e rendere conto delle tue azioni nel cammino. Gli anticorpi non ti salveranno dal cammino. Uscire dal cammino ti salverà dal cammino. Potresti passare tutta la vita a dare perle ai porci con l'illusione di poter cambiare qualcosa e accorgerti alla fine di avere sottratto tempo alla vera Chiesa di Dio.
    Scusa se sono troppo diretto, forse duro, ma Gesù mi ha insegnato a non scendere a compromessi: io frequento una sola Chiesa.

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  17. Tranquilli, tranquilli, sono arrivati i chiarimenti da chi di dovere.....

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  18. Una cosa che non mi pare abbia mai ascoltato durante i miei anni trascorsi nel cammino è qualche catechesi sulla Santa Messa, sul suo valore Salvifico, sulla liturgia.
    La cosa che mi piace è che si può dare la Comunione anche nella specie del vino.
    Questo sarebbe auspicabile in tutte le Messe, ma dovrebbe essere il sacerdote a intingere l'Ostia Santa nel Vino e poi a darla sulla lingua.
    Poi, in una chiesa francescana, posso recitare le lodi o i vespri prima della Santa Messa insieme al Parroco.
    Anche questo sarebbe auspicabile e, dopo l Messa, recitare il Magnificat come ringraziamento.
    Tutto ciò è bello.
    Adesso non sto più in Cammino e capisco cosa significa un modo migliore di celebrare l'Eucarestia:
    è a tutto vantaggio della mia vita spirituale.
    Una domanda che volevo fare è:

    alla fine del cammino, dopo molti anni, i fedeli dovrebbero rifare il battesimo con l'immersione completa?
    So che il catechista l'ha fatto nel fiume Giordano.
    Ma è un'altra volta il Sacramento del Battesimo cioè con tutti i suoi effetti?
    Oppure si tratta di un'immersione simbolica?

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  19. Ho appena letto dal CCC che

    "Conferito una volta per sempre, il Battesimo non può essere ripetuto".

    Quindi, il battesimo che alcuni fanno al termine di tutte le tappe del Cammino è solo "simbolico".

    Leggendo questa parte del CCC, mi chiedo se il Cammino faccia proprio così

    http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c1a1_it.htm

    in particolare il punto 1232:

    1232 Il Concilio Vaticano II ha ripristinato, per la Chiesa latina, « il catecumenato degli adulti, diviso in più gradi ».31 I riti si trovano nell'Ordo initiationis christianae adultorum (1972). Il Concilio ha inoltre permesso che « nelle terre di missione sia acconsentito accogliere [...] anche quegli elementi di iniziazione in uso presso ogni popolo, nella misura in cui possono essere adattati al rito cristiano ».32

    A me non pare che il Cammino accolga gli elementi in uso presso ogni popolo nella misura in cui possono essere adattati al rito cristiano.
    Piuttosto ho l'impressione che imponga i propri elementi.

    Non è così?

    Se è come dico, allora in qualche modo lo spirito missionario è travisato.

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  20. Diario Vaticano.. Ai neocatecumenali il diploma. Ma non quello che si aspettavano

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350149

    Che dire ..... penso fanno il contrario

    Terziaria Francescana

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  21. Cara Antonella, scusami se mi permetto. Ho letto il tuo commento,e onestamente sono rimasto un pò perplesso, nella vita matrimoniale bisogna sempre conoscere una sacra verità. Sai qual'e? L'amore vero fra marito è moglie, se tu ami tuo marito e lui lo stesso, non esiste cammino che te lo fa perdere. Ora bisogna vedere se anche lui stà lasciando che l'integralismo del cnc, possa incrinare il vostro rapporto.Però, sono un pò scettico, ma è possibile che tuo marito si lasci adulare, con discorsi del tipo .... cio che il Signore ti sta facendo vivere è buono per tè. La vita matrimoniale nasce con l'amore, se c'è quello non hai nulla da temere. Ricordati il fondamento dell'amore sponsale che viene portato alla massima potenza nel talamo. Segui il cuore, parla con tuo marito. Se egli ti ama veramente, ti sringerà a sè e chiudera le porte della camera da letto. Il Cammino mette troppo spesso il naso dove non deve. alcune donne del cammino, poi ci vanno a nozze pur di rovinare coppie felici....Stai in guardia è difendi il tuo matrimonio. E se ai seri dubbi o fondamenti concreti, abbi il coraggio di dirlo in faccia ai pseudo catechisti che si arrogano il diritto di giudicare, ma sempre in accordo con TUO MARITO; alle altre donne fai capire di girare alla larga. Mi raccomando, non staccarti mai dall'amare a fondo tuo marito, se sei donna saprai come agire. Parla, parla parla, non stancarti.

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