giovedì 29 marzo 2012

La Nueva Teologia Kikiana-Carmeniana...

Qualche Pezzo Grosso del Cammino preannuncia compiaciuto una "nueva teologia" kikiana-carmeniana: ce lo testimoniava un fratello neocatecumenale che si firma "Mko" poco più di una settimana fa. Siamo davvero al colmo della superbia, non bastavano la nueva estetica, la nueva liturgia e le nueve schitarrate calanti, ora addirittura una nueva teologia da studiare al posto di quella cattolica:

Ho assistito ad un incontro in cui un pezzo non proprio minore nel cammino ha spiegato che nel cammino si stanno preparando studi per una nuova teologia.... E questo, insieme ad altre cose, mi ha lasciato una grande amarezza proprio alla fine del cammino.

Prima o poi bisognerebbe avviare una discussione sull'abuso dell'aggettivo "nuovo" in ambito cattolico.

La Divina Rivelazione ci è stata data una volta e per tutte. Quindi, semplicemente, non è prevista nessuna novità.

E come potrebbe essere altrimenti? Forse che Nostro Signore avrebbe rivelato "quasi tutto" agli Apostoli, per poi aggiungere qualcosa dopo un po' di secoli, e poi qualcos'altro dopo altri secoli, e poi... e poi ancor oggi noi saremmo legittimamente rosi dal dubbio di non sapere tutto perché un futuro supplemento di "Rivelazione" darebbe una verità maggiore di quella in cui crediamo oggi...?

Mentre è vero che "non si possono rivelare le equazioni differenziali a chi non ha capito ancora le addizioni e moltiplicazioni", è almeno altrettanto vero che qualsiasi metodo fondato sulla segretezza e su rivelazioni "progressive" è equiparabile alla menzogna e all'inganno.

Nella vita della Chiesa, ciò che "progredisce" non è il contenuto della Rivelazione, ma il modo di porsi davanti ad essa. È un progresso che non fa salti né contraddice ciò che si era sempre insegnato prima. In una sola parola: «Tradizione».

Tento una piccola analogia: da bambini impariamo addizioni e moltiplicazioni, e poi scopriamo che sono utili per quanto riguarda i soldi, per quanto riguarda la velocità del treno, per quanto riguarda la classifica del campionato... E la conoscenza poi si allarga ai "numeri con la virgola", senza tradire né banalizzare quello che già si sapeva... E così via. Nessun uomo onesto e sano di mente viene mai a propinarci una qualsiasi "novità" (incoerente con la "Tradizione") tentando di convincerci che due più due fa cinque e che ciò migliorerebbe di colpo le nostre conoscenze scientifiche.

Ecco perché l'aggettivo "nuovo" applicato alla teologia (e ugualmente alla liturgia, perché il modo con cui si prega è specchio di ciò in cui si crede), nella storia della Chiesa è sempre stato utilizzato per suggerire ironia e disprezzo verso disonestà e assurdità (il vero progresso, nella teologia, è quello che chiarisce, illumina, santifica, non quello che ha bisogno di censurare: il vero progresso è san Tommaso, sant'Anselmo, san Bonaventura...)

Per esempio, il primissimo nomignolo che si beccarono i seguaci di Lutero fu quello di "innovatores": gli "innovatori", coloro che propugnavano cose "nuove", come se fino a quel momento la Chiesa si fosse sempre sbagliata nel prendere sul serio Nostro Signore Gesù Cristo.

Anche nei tempi recenti sono sorti dei fondatori di movimenti che battono tanto sul tasto del nuovo presentandolo come intelligente ed efficace superamento di tutto ciò che c'era prima, sottilmente spostando l'accento dal modo nuovo di vivere le cose tradizionali della fede, ad un nuovo [diverso] modo di concepirle, rivelate dal santone di turno "illuminato" da non si capisce bene quale "Spirito" e magari anche da qualche "visione" (si pensi per esempio alla «generazione nuova» dei focolarini, e alle visioni del «Paradiso» della fondatrice; oppure alla «nueva estetica» kikiana, canzonette orrende e icone ancor più orrende, obbligatorie per preghiere e liturgie neocat, ed ovviamente alla presunta «apparizione» avuta da Kiko e rivelata non certo al vescovo, non certo nella discrezione e nella preghiera, ma ad una ex-suora appena conosciuta al bar).

Nella gran caciara che ha letteralmente circondato ed accompagnato il Vaticano II, l'aggettivo "nuovo" è stato utilizzato boriosamente come risolutore di ogni problema, sottintendendo che tutto ciò che è tradizionale (a partire per esempio dalla liturgia e dalla dottrina), se non è da screditare, è almeno da tener lontano dai cattolici oramai "adulti" (come se con l'acqua sporca bisognasse buttar via anche il bambino): si pensi ad esempio al divieto di inginocchiarsi nelle celebrazioni neocatecumenali, ed al loro bislacco "nuovo" modo di fare la Comunione, con il "nuovo" significato dato da Kiko e Carmen.

Quando il "nuovo" si oppone anche minimamente alla sana Tradizione, è segno che dietro l'etichetta di "nuovo" si nasconde qualcos'altro. Fa riflettere, per esempio, il fatto che i fondatori del Cammino Neocatecumenale minacciarono pubblicamente uno scisma dalla Chiesa (in una convivenza a Porto San Giorgio del 2010, in cui la cosa più agghiacciante non fu la minaccia dello scisma, ma il fatto che nessuno dei presenti ebbe il coraggio di protestare). È noto poi che le alte sfere neocatecumenali intendono promuovere il cosiddetto "sacerdozio femminile" ma ritengono che non sia ancora giunto il momento di rivelarlo agli strati più bassi del Cammino (ai quali la "novità" verrà presentata come esito sacrosanto di tutto ciò che hanno appreso dagli "infallibili" super-catechisti).

Così dunque è possibile comprendere il disagio manifestato da "Mko": ma come, dopo che vi ho seguito così fedelmente, cambiate le carte in tavola? Dopo che vi ho affidato per ventisei anni la mia anima, seguendo anche quando non capivo, obbedendo anche quando sentivo puzza di marcio, sento annunciare una nueva teologia? Come mai anziché appianare i problemi come ci chiede il Papa, escogitate addirittura una nueva teologia per giustificare i vostri abusi? Perché mai ci dobbiamo distaccare in ogni cosa da ciò che fa la Chiesa?

Se il Cammino è un "dono dello Spirito", le innovazioni dottrinali/liturgiche kikiane-carmeniane possono essere mai parte del "dono"? Quale "Spirito" può contraddire se stesso? Se il Cammino si oppone a qualcosa della Tradizione, cos'è più "dono dello Spirito": il Cammino oppure la Tradizione?

35 commenti:

  1. Una domanda. Non che non mi fidi di voi ma cercavo un documento, se esiste, più o meno ufficiale con tutto il testo dell'incontro o un video che certifichi le minacce scismatiche o una persona che era presente e ci mette nome e cognome. In primo luogo per completezza di informazione. Io posso anche fidarmi di voi ma se devo far capire a qualcun altro che forse kiko si è un poo montato la testa necessito di qualcosa di più concreto per farlo vedere. E poi se ho una prova certa certificata vedrò di informare le autorità competenti.

    Gv

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  2. Caro Gv,

    è una testimonianza diretta di uno di noi che, incontrando fratelli del cammino di ritorno da Proto S. Giorgio, si è sentito raccontare la cosa, detta insieme ad altre come se fosse una bazzecola, senza evidentemente che chi lo diceva si rendesse conto della portata di ciò che stava dicendo.

    Io l'ho saputo quasi in diretta perché me lo ha raccontato abbastanza sconvolto e con mille interrogativi.

    E' una persona matura e attendibile, per cui ti ho riferito. Ma c'è solo la nostra parola contro quella di qualunque neocat programmato comunque per dire "non è vero"!

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  3. Permettimi di dirti che qualunque prova certificata presso le autorità competenti lascia il tempo che trova perché, a prescindere da questo dato per serio che sia, una volta sarebbe bastata una virgola delle cose che abbiamo denunciato (e documentato) per esser "fuori" dalla Chiesa!

    Oggi, l'inclusivismo post-conciliare consente questo ed altro, purtroppo...
    Hai sentito in questi giorni il caso del "priore" (!) di Bose chiamato ad insegnare nei seminari, nelle facoltà teologiche, nelle parrocchie?

    E' uno dei "cattivi maestri" propagatore anche lui di eresie, evidenti a chi ha un minimo di formazione cattolica (ormai in estinzione purtroppo). Eppure è stato ospitato e difeso a spada tratta dal giornale dei vescovi, ad esempio...

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  4. Non conosco molto Enzo Bianchi quindi non mi permetto di giudicare, ho letto qualcosa di suo che non mi sembrava male. Ho sentito da qualcuno che ha delle idee un po particolari che non condivido. Ma per quel poco che ho letto non trovato eresie ma scritti con argomentazioni logiche interessanti. L'ordine monastico in questione mi lascia un po perplesso però per lo meno quel poco che ho fetto erano argomentazioni con una buona logica. Comunque dovrei legger qualcosa di più per avere un idea più chiara, alcune sue idee mi lasciano molto perplesso in quanto assolutamente non conformi con la dottrina cattolica, e forzano un po le scritture. Comunque discutere di lui ci porterebbe un po fuori discorso. So da una fonte che è stata a fare un ritiro in quel monastero che persino lui non ha di buon occhio kiko. Anche se penso che al personaggio vada bene solo ciò che pensa lui.

    Gv

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  5. se ti interessa, puoi leggere qui (ci sono anche articoli precedenti)

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  6. Cioè, anonimo GV ti chiede una prova certificata, e tu gli rispondi che lo hai sentito da uno che ha sentito Kiko?

    Non solo, ma siccome tanto anche le prove certificate non basterebbero, allora è concesso fare il "telefono senza fili"? Quando ero piccolo facevo questo gioco e immancabilmente l'ultimo diceva una cosa diversa.

    Ma non comprendi che tutto si basa su un sentito, un interpretato, un dedotto?

    Sta cosa poi delle donne prete è emblematica: Kiko (l'ho letto nel mamotreto del riporto) sostiene che le ragazze del CNC gli avrebbero chiesto di fare anche per loro corsi teologici (NON IL SEMINARIO) e lui ha detto: "Dio ce ne scampi".
    Da questo, sempre con la solita cosa del sentito del sentito, si scrive che Kiko sarebbe d'accordo con le donne-prete?

    MA come, quando le donne rivendicano di poter fare studi teologici, tu saresti contraria ?!?

    Anzi ora leggo bene!
    Uno di voi avrebbe sentito da alcuni fratelli di ritorno da Porto Sang Giorgio che Kiko avrebbe detto?

    Anonimo GV meritava una risposta più sincera, e lui non avrebbe dovuto far finta di non capire che la prova non c'è e che quindi la decenza vorrebbe che così non si scrivesse, e che di questo non ci si fidasse, come lui ha scritto.

    Alessio

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  7. Cioè, anonimo GV ti chiede una prova certificata, e tu gli rispondi che lo hai sentito da uno che ha sentito Kiko?

    consapevole che non poteva essere una prova certificata e gliel'ho detto, ma per me è un fatto.

    comunque questo ti è servito solo per poter dire:
    Ma non comprendi che tutto si basa su un sentito, un interpretato, un dedotto?

    NON TUTTO quello che diciamo si basa su sentito o dedotto e lo sai bene quanta esperienza del cammino e quanta cattolicità ci sia in noi.

    Questo sofisma torna al mittente.

    In ogni caso anche quel che ho riferito non è un dedotto, ma un sentito con le proprie orecchie da una persona attendibile e degna di credito, che non aveva nessuna ragione per mentirmi, anzi aveva ragioni per esserne sconvolto!

    Chiuso questo discorso, ché il resto basta e avanza!!!!

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  8. Chiuso questo discorso, ché il resto basta e avanza!!!!
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    Vedi, però poi non gridate sempre che gli NC urlano perchè non vi danno credito.

    Ma vedi, sono disposto, come tutti gli NC (almeno spero...) a commentare, se vuoi, ciò che Kiko dice davvero, e non i sentito dire.

    Ebbene. teleChiara, che non so neppure di dove sia, ha trasmesso una catechesi(?) o un discorso via... di Kiko che ancora non ho ascoltato.

    Vi va di sbobinarlo e di discutere di quello? o almeno di farne riferimento?

    Non sarebbe forse meglio discutere di discorsi ufficiali, invece che dei sentito dire (fra l'altro guarda che non ho messo in discussione la credibilità di chi lo ha riferito, me ne guarderei bene, chi sono io per farlo? ma solo il modus operandi).

    Alessio

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  9. Alino, mi hai fatto tornar in mente che qualche tempo fa, parlando con un presbitero nc mi disse che non c'erano motivi per non aver donne sacerdoti ma che non eravamo pronti. Li per li non ci ho fatto caso, anche perchè pensavo fosse la posizioni di un individuo un po strano, ma col senno del poi mi viene qualche sospetto.

    Comunque sinceramente mi fido più di mic o di te rispetto a kiko. Ricordo che quest'ultimo ha mentito a tutta la Chiesa e si è fatto una messa su misura infischiandosene più volte di quello che diceva il Papa. Io sono sicuro della tua buona volontà e penso tu sia una persona onesta e sincera. lo stesso vale per mic. Credo alle sue parole, se verosimili fino a prova contraria e quello che dice è incredibilmente e pericolosamente verosimile.

    Ma tra i nc che leggono per caso c'è qualcuno in grado di smentire o di confermare mettendo nome e cognome?

    Gv

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  10. Anzitutto si potrebbe ricordare che il compianto p.Enrico Zoffoli aveva raccolto una quantità considerevole di prove contro il Cammino.

    Risultato? Non solo le testimonianze sono state ignorate e banalizzate (mentre tutte le testimonianze successive non fanno altro che confermare quelle raccolte da padre Zoffoli), ma è stato messo ai margini perfino dai suoi confratelli Passionisti.

    E padre Zoffoli era un gigante nella fede, mentre noi al confronto siamo solo quattro gatti spelacchiati.


    Il nostro caro fratello Alino mette in dubbio ciò che lui stesso sa essere vero, o quantomeno sospettabilissimo di vero.

    Ma sarebbe disposto a rinnegare lo scismatico Kiko se per ipotesi gli mostrassimo una registrazione della minaccia di scisma? Penso proprio di no.

    Chi è nel Cammino Neocatecumenale sa che la "verità" esce solo dalla bocca di Kiko e dalla sua musa Carmen: chi mette in dubbio questo dogma fondamentale viene espulso, viene fatto "cuocere nel suo brodo", viene etichettato "satana", "giuda", "Faraone" e tutto il resto. Se per non perdere il posto di ostiario o cantore si riesce persino a mettere da parte coniuge e figli, figurarsi l'idea di una bocciatura allo scrutinio o addirittura l'ipotesi di essere messi al bando dalla comunità...!

    Diciamocelo onestamente: i neocatecumenali hanno qualche problema con la verità.

    Hanno negato l'esistenza delle "catechesi segrete" anche dopo che padre Zoffoli ne pubblicava i testi, ricevuti in modo rocambolesco.

    L'ineffabile Gennarini non solo mistificò, ma addirittura mise in dubbio l'esistenza stessa della "lettera di Arinze"... venendo sbugiardato, dopo pochi giorni, dal discorso di Benedetto XVI ai neocatecumenali accorsi ad auto-celebrarsi.

    Caro Alino, ma davvero vuoi convincerci che di fronte a prove concrete dell'eresia di Kiko, tu seguiresti la Chiesa cattolica piuttosto che la chiesuola neocatecumenale?

    Certo, io ti capisco, tu hai il terrore che le cose che hai detto durante le "confessioni pubbliche" vengano prima o poi ritorte contro di te, se non addirittura usate per ricattarti...

    E perciò, quando si parla del Cammino, sei costretto a fare delle pubbliche professioni di fede in Kiko-il-santo-vivente, negando anche l'evidenza se necessario, addirittura disposto ad utilizzare le mezze bugie e le totali menzogne per difendere il cosiddetto "dono dello Spirito".

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  11. Ma sarebbe disposto a rinnegare lo scismatico Kiko se per ipotesi gli mostrassimo una registrazione della minaccia di scisma? Penso proprio di no.
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    Direi a Kiko che sbaglia profondamente, e che se dovesse mettere in atto cosa tanto scellerata mi vedrebbe salutarlo con la mano...

    Caro Alino, ma davvero vuoi convincerci che di fronte a prove concrete dell'eresia di Kiko, tu seguiresti la Chiesa cattolica piuttosto che la chiesuola neocatecumenale?
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    Di fronte ad una condanna della Congregazione per la Dottrina della Fede, non sarei io a salutarlo, in quanto IO SONO NELLA CHIESA CATTOLICA, ma lui a salutare me.

    Io non ho nessun terrore, dirlo proprio a me fa ridere... altrimenti non scriverei di certo, non stai scrivendo ad uno che urla solo in un senso. e attaccare me nella persona così ti consente di aggirare il fatto che questo tread è VUOTO.

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  12. x Alino,
    ho ascoltato l'intervento di Kiko a S.Giusto
    Ascolta anche tu la registrazione:
    vedresti quanti premi e riconoscimenti ha ricevuto come pittore, compresa una borsa di studio a Parigi per un confronto con l'arte religiosa ortodossa.
    Poi non potrai più dire, come nell'altro 3d, che Kiko è ignorante in arte e icone religiose.
    Ha voluto dipingere quello che ha dipinto.

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  13. Ebbene. teleChiara, che non so neppure di dove sia, ha trasmesso una catechesi(?) o un discorso via... di Kiko che ancora non ho ascoltato.

    Vi va di sbobinarlo e di discutere di quello? o almeno di farne riferimento?


    in effetti non ho colto segni di una nuova teologia.
    Ci sarà l'apertura all'evangelizzazione della Cina.

    Sapevo dei suoi inizi nelle baracche degli zingari, ma non sapevo che era stato invitato a Roma al borghetto latino per ripetere la stessa esperienza fatta in periferia a Madrid,
    Ma Kiko si rifiuta di andare a stare con i poveri e chiede di portare il sistema neocatecumenale nella parrocchia.
    Va anche s.Luigi Gonzaga che non è proprio parrocchia di poveri.

    Nella parte finale c'è la tipica catechesi già sentita altre volte, gli stessi concetti: bisogna dare dei segni concreti, è stato irriverente con un sacerdote chiedendogli se lui dava i segni della fede.

    grandi sorrisi del vescovo, un po' meno dei due vicari.

    Accenno all'amicizia con gli ebrei, perchè noi, anzi il cammino, sta portando proprio quel messia che loro attendono.

    Poi molte altre sciocchezze, ma sempre cose già sentite, che , se volete, vi posso raccontare.

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  14. Sprezzante del ridicolo, l'Anonimo Ts ci riempie di slogan senza documentarsi.

    Anzitutto dovrebbe spiegarci come mai il "premio-borsa di studio" di cui si parla nelle apologie neocatecumenali si sdoppia in due affollati gruppi di "premi" e "borse di studio".

    Quindi dovrebbe spiegarci come mai uno che viene mandato a studiare icone ortodosse nel 1960, diventerà nel 2012 esperto di icone. Cioè, dovrebbe spiegarlo a chi non idolatra Kiko-il-santo-vivente...


    Anonimo Ts poi non coglie "segni" di una nueva teologia. E ci credo!! sono 40 anni che la sta subendo, per questo gli sembra che non ci siano "novità": ci ha fatto il callo!

    E che dire poi delle false leggende sugli inizi del Cammino [link qui]? Un giornalista spagnolo vissuto nelle Palomeras ridimensiona parecchio la leggendaria attività di Kiko e Carmen.

    Anche perché nessuno si spiega come mai un sistema che con presunti zingari funzionava... viene abbandonato per andare a incancrenire le parrocchie. Nessuno spiega come mai due sconosciuti spagnoli (una ex suora e un bislacco predicatore fai-da-te) abbandonano la Spagna per andare ad inquinare l'Italia. Con tanto di lettera di presentazione del cardinale Dell'Acqua su cui va steso un caritatevole velo pietoso...


    Comico infine quando dice: ...il cammino, sta portando proprio quel messia che loro attendono...

    Eh già, Kiko il Messia, il pittore-Messia che dipinge indecifrabili sgorbi [link qui] (che inducono a chiamare, più che uno psicologo, un esorcista!)

    Si sarà mica sbagliato padre Pio nel chiamare Kiko e Carmen «i nuovi falsi profeti»? O forse, come suo solito, ha profetizzato con decenni di anticipo come sarebbe andata a finire?


    Per Kiko nostro signore, cArMEN!

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  15. @ anonimo Ts ha detto...
    "x Alino... Ascolta anche tu la registrazione: vedresti quanti premi e riconoscimenti ha ricevuto come pittore, compresa una borsa di studio a Parigi per un confronto con l'arte religiosa ortodossa.
    Poi non potrai più dire, come nell'altro 3d, che Kiko è ignorante in arte e icone religiose.
    Ha voluto dipingere quello che ha dipinto.
    "

    Interessante il suo commento, anonimo Ts. Mi faccia sapere cosa ha voluto dipingere Kiko, a suo avviso. Io non credo che abbia aggiunto e tolto figure a caso, o no? Non è per divagare dal presente 3d, ma dipingere per Kiko è come annunciare il Vangelo, lo ha detto, non è vero?

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  16. Caro anonimo Ts mi sapresti dire dove si trova la registrazione dell'incontro con Kiko che sono curioso di ascoltare cos'ha detto?

    Comunque per tornare in tema di icone, non so chi gli abbia dato premi, io non sono esperto di arte, ma sta di fatto che i suoi dipinti stravolgono i canoni ortodossi. Hanno somiglianze con delle icone ma non sono icone.

    Attenzione perchè se è così colto di pittura come dici allora le analisi iconologiche di Lino sono spaventosamente coerenti. Comunque un conto è vincere una borsa di studio. Un conto è poi dimostrarsi in grado di aver le capacità. Anche io vinsi una borsa di studio particolarmente prestigiosa e generosamente cospicua ma poi mi trovai incapace di mantenere un livello sufficientemente alto e la persi.


    Gv

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  17. Scusate, ma a volte sembra di assistere a un film già visto, in cui mancano i protagonisti.

    Vogliamo dirlo una buona volta a cosa è finalizzata la nuova teologia di cui il cammino
    neocatecumenale rappresenta il veicolo più organizzato?

    E' finalizzata ad estirpare dal cattolicesimo ogni più piccolo residuo di teologia della sostituzione , anche il solo riflesso di questa. Questo è il vero compito (beninteso non sono gli unici ad attuarlo).

    Il cattolicesimo dovrà essere un tutt'uno con l'ebraismo.

    «La riscoperta della fede cristiana non come una 'religione nuova', ma come una trascendente fioritura messianica dell'ebraismo del I secolo»(Rossi de Gasperis)


    L'ebraismo da parte sua avrà la sua via privilegiata di salvezza , non già come insegna il
    vangelo "perchè l'antica promessa non verrà meno", grazie al "piccolo resto" e via dicendo,
    ma proprio perchè esso godrebbe di una via di salvezza
    particolare o meglio parallela , anche dopo la venuta di Cristo.

    In parte si è già affrontato l'argomento in passato.


    Vogliamo parlare di Villa Cavalletti"? La foto di copertina è già tutto un programma
    con la sinagoga in primo piano e s.pietro sullo sfondo.

    Ci si domanda come mai in Terra Santa il cammino goda di una facilità d'accesso esclusiva?

    Qual è il senso della Domus Galileae cui vanno i nostri vescovi omaggianti?

    Qual è il senso della vicinanza con i Lubavitcher?

    E' chiaro che poi in prima battuta tutto questo non emerge. Ai lontani non è che viene proposta
    questa visione. In prima battuta è necessario eliminare i residui di teologia cattolica ancora presenti.
    Quindi irridere il catechismo , la devozione popolare . Sterilizzare la funzione dei miracoli operati da
    Cristo, chiamandoli segni e spostandone il significato su un piano psicologico-razionalista.
    Mantenere una visuale sempre veterotestamentaria.

    Sul piano pratico propagandare e saldarsi a tutto il fermento "antiromano" che pervade
    i movimenti, vedi medjugorie ecc.


    La cosa buffa è che sono proprio alcuni rabbini, a stigmatizzare questo approccio tanto di
    moda nel mondo cattolico.

    Ebrei e Cristiani , il mito du una tradizione comune

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  18. @anonimo Gv che ha detto: "Attenzione perchè se è così colto di pittura come dici allora le analisi iconologiche di Lino sono spaventosamente coerenti"

    @ montmirail che ha detto...
    Il cattolicesimo dovrà essere un tutt'uno con l'ebraismo

    E' colto, è colto, questo non si discute, caro anonimo Gv. La qual cosa non vuol dire che sia un pittore pregevole.

    Dai segni che ho colto nel dipinto con Giuda redivivo, uno ancora non l'ho riferito per non appesantire le letture. L'Iscariota, nella concezione cristiana del suo tradimento, si dia ai trenta denari un valore reale o simbolico, è un ostacolo per il dialogo con gli ebrei: Giuda dà l'avvio al "deicidio". Assegnare a Giuda un ruolo "necessario" nel Mistero pasquale, mostrarlo presente in una cena post Resurrezione significa contribuire a rimuovere questo ostacolo.
    Dal punto di vista puramente estetico considero Kiko un pittore modesto ma non pensate che sia uno stupido, per favore. Dal punto di vista della comunicazione per immagini e simbolismi sincretici lui - o chi per lui - è un genio.

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  19. Caro Montmirail,
    intanto bentornato. Felicissima di incontrarti!

    Ti ringrazio infinitamente per il tuo intervento che, insieme ad altri inquietanti approfondimenti, formerà oggetto di un prossimo articolo.

    Kiko non è solo in questo processo di giudaizzazione del cristianesimo. Lui è di certo una delle punte più avanzate; ma c'è anche buona parte della Curia...

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  20. Di Neusner ho parlato qui.
    Tra qualche giorno potrò pubblicare le mie riflessioni sulla "Nuova ed eterna Allenza", trasformata dal concilio nelle "due salvezze parallele"

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  21. Sprezzante del ridicolo, l'Anonimo Ts ci riempie di slogan senza documentarsi

    Tripudio, quello che non si è documentato sei tu.

    Prima di permetterti di dire queste cose,
    vai a rivederti il video dell'intervento di Kiko [ dal sito cammino.info o da Telechiara, 27 marzo S.Giusto, Trieste - così rispondo anche a Gv]
    e poi dimmi dove Kiko avrebbe accennato alla nuova teologia.

    Ho parlato degli inizi presso gli zingari, e difatti questo combacia esattamente con il link che hai postato: si parla di zingari e non di prostitute.

    Ho detto che kiko ha riferito di aver fatto studi approfonditi sull'arte ed anche sull'arte religiosa ortodossa. Puoi trarre tutte le conclusioni che vuoi, ma non accusarmi di ripetere slogan.

    Ti ho detto che mi è sembrato strano che Kiko non abbia voluto ripetere l'esperienza dei baraccati anche a Roma, ma ha chiesto di portare il metodo neocat presso le parrocchie ( Martiri canadesi, F.Francesca Cabrini, e S.Luigi Gonzaga) smentendo quindi se stesso e la scelta di portare il vangelo ai poveri.

    io ci tengo a dire le cose come stanno, perchè una piccola falsità falsifica tutto il discorso, quindi devi stare attento a non vedere falsità ed accuse dove non ci sono, perchè rischi di vanificare molto del lavoro di questo blog

    ...e non è la prima volta che ti capita..........

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  22. Ti ho detto che mi è sembrato strano che Kiko non abbia voluto ripetere l'esperienza dei baraccati anche a Roma, ma ha chiesto di portare il metodo neocat presso le parrocchie ( Martiri canadesi, F.Francesca Cabrini, e S.Luigi Gonzaga) smentendo quindi se stesso e la scelta di portare il vangelo ai poveri.

    Francamente a me questa sembra una voce realistica ed obiettiva, che in fondo pone delle domande.

    Si dà il caso che Kiko sta andando avanti come un treno e c'è chi glielo lascia fare.

    Le sue contradddizioni si sprecano, allo stesso modo che si sprecano le rivelazioni spurie e la castrante direttività.

    Lino, Montmirail hanno messo in luce altri aspetti inquietanti dell'entità-cammino e non è la prima volta che ne parliamo, ma loro ci stanno aiutando ad approfondire con maggior cognizione di causa e anche con riflessioni serie supportate da elementi validi.

    Insomma gli ambiti problematici sono tanti e gravissimi. Il problema e che sono disattesi da chi non dovrebbe farlo.

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  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  24. @ Mic ha detto:
    "Lino, Montmirail hanno messo in luce altri aspetti inquietanti dell'entità-cammino e non è la prima volta che ne parliamo, ma loro ci stanno aiutando ad approfondire con maggior cognizione di causa e anche con riflessioni serie supportate da elementi validi"
    Infatti, Mic. Non per caso l'ho letto con grande interesse e indicato, in positivo, come destinatario del mio commento. Quello che montmirail scrive, per esperienza e cognizione di causa, è perfettamente deducibile dai dipinti e dai simboli kikiani.
    Mi delude l'anonimo Ts, invece, che lancia il sassolino e nasconde la manina: "Ha voluto dipingere quello che ha dipinto", commenta misteriosamente.
    Egregio anonimo Ts, se Kiko non è un colossale idiota - e io non lo considero tale, Alino forse lo pensa - utilizza i simboli per comunicare, non soltanto per imbrattare tele. Un solo errore commette: anche all'esterno delle sette esoteriche c'è qualcuno che conosce questa nobilissima arte che è nostrana più che spagnola.
    Si legga l'anonimo Ts per intero il seguente articolo di Antonio Socci: me ne darà atto e si renderà conto che ben altri misteri conservano i quadri del nostro Paese, al cui cospetto le allegorie kikiane fanno sorridere tanto sono semplici da interpretare.

    http://www.antoniosocci.com/2006/01/macche%E2%80%99-venere-pagana-quella-e%E2%80%99-la-primavera-di-dante/

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  25. Mi delude l'anonimo Ts, invece, che lancia il sassolino e nasconde la manina: "Ha voluto dipingere quello che ha dipinto", commenta misteriosamente.

    non cercate altri significati in queste parole
    se uno riferisce di essere competente in arte religiosa, vuol dire che quando dipinge icone usando il colore nero, oppure mettendo volti di profilo, oppure dipingendo volti sfregiati, oppure dipingendo due volte lo stesso Giuda, quando si dimentica le aureole, quando firma le icone,
    sa esattamente quello che sta facendo, non gli si può imputare ignoranza artistica.
    Io non dico che lui è esperto in arte, dico che questo è quanto è stato raccontato, quindi, se devo credere a Kiko, devo credere che nei suoi dipinti non ci sono errori, come invece ha scritto Alino, ma Kiko ha effettivemente voluto dipingere quello che ha dipinto.

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  26. Caro anonimo Ts.

    Intanto Kiko è un uomo non devi credere in tutto quello che dice perchè magari sbaglia anche lui o mente credendo di essere nel giusto (cfr catechesi segrete).

    Poi torno a sottolineare. Quei dipinti non sono icone sono dipinti. Un po di rispetto per gli iconisti.

    Poi ti consiglio caldamente di non sentire solo la voce di kiko egli non è l'unto dal Signore. Non tutto quello che fa è giusto. Dal punto di vista pittorico magari lui vuole rivoluzionare i canoni e atribuisce significati differenti da quello che è l'iconologia classica.

    Un esempio per lui la croce al contrario è simbolo del papa come successore di Pietro. Per l'iconologia la croce inversa è simbolo dell'anticristo, o simbolo di San Pietro, ma in questo caso normalmente egli viene raffigurato nella croce e comunque ha un significato più attinente alla dimensione del martirio invece che del Papato.

    L'unica ipotesi che puoi sostenere se vuoi difendere kiko è che vuole dare significato nuovo alle medesime raffigurazioni. Ma se hai un minimo di cultura in ambito di storia del'arte dovrai riconoscere che le analisi di Lino sono, non dico impeccabili, ma per lo meno ragionevoli. Sarebbe interessante chiedere a Sgarbi cosa ne pensa.

    Per farti un altro paragone è un po come se nell'ultima cena di Leonardo invecedi dipingere il giovane Giovanni dipingessi una donna. A quel punto il significato diventa chiaramente blasfemo. Non so quanto siala sua cultura in arte (la mia si ferma al livello di liceo) ma se vuole parlare di arte ne parli con nzione di causa. Nell'arte ci sono dei canoni precisi, Lino dimostra conoscerli molto bene. Kiko o non li conosce, o vuole rivoluzionarli cambinado le regole dell'arte, o li usa per nascondere messaggi eretici. Queste sono le uniche alternative logiche. Il carattere esuberante del personaggio e il suo egocentrismo potrebbe far pensare che voglia stravolgere le regole dell'arte, gli errori contenuti nei suoi orientamenti potrebbero far pensare all'ipotesi più infelice.

    Il fatto che firmi quelle che lui definisce icono di fatto le rende pericolose. In quanto ruba spazio a Dio. Poi si può passare ore a discutere su cosa voglia lui veramente, lo sa solo il Signore. Ma ciò che è indiscutibile è che come i laghi non sono mari quei dipinti non sono icone.

    Gv

    Gv

    Gv

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  27. Anzitutto diciamo che Kiko e Carmen quando parlano del Cammino non possono essere considerati la verità ultima e definitiva sul Cammino. Sarebbe come un salumiere che parla di quant'è buono il prosciutto che lui solo vende...

    La nueva teologia ci è stata riferita da uno che ha fatto più di vent'anni di Cammino e si è ritrovato quella deludente sorpresa. Ne ha parlato un "pezzo grosso" del Cammino. Secondo te i "pezzi grossi" del Cammino si permetterebbero mai di contraddire pubblicamente Kiko? Si inventerebbero mai qualcosa di diverso da ciò che Kiko ha dato da imparare a memoria?

    Quanto a zingari e prostitute e omosessuali, un giornalista vissuto nelle Palomeras ha smentito seccamente le false leggende inventate da Kiko e Carmen per far sembrare "eroico" e "santo" l'inizio del Cammino. In realtà c'erano solo famiglie povere. L'attività di Kiko e Carmen nei baraccati di Madrid va drasticamente ridimensionata rispetto a ciò che Kiko e Carmen amano raccontare nei discorsi ufficiali (come quel memorabile discorso di Carmen del 29 giugno 2002, dove fra l'altro prometteva "un futuro immenso" ad un Pontificio Consiglio): anche qui si applica il "teorema del salumiere".

    Kiko afferma di aver fatto "studi approfonditi" sull'arte religiosa ortodossa? E allora perché nei suoi dipinti pasticcia come se non l'avesse studiata per niente? Vedi, pure qui si applica il "teorema del salumiere".

    Io ti ho fatto presente la stranezza del passare dai baraccati di Madrid ad una parrocchia di Roma, con misteriose "intercessioni" da parte di don Torregiani, da parte del cardinale dell'Acqua, da parte del Bugnini... Così, all'improvviso, una ex suora cacciata via per problemi di obbedienza, più un giovane ex pittore (appena ventinovenne in quel 1968 quando si installarono a Roma), quando il Cammino era un'entità sostanzialmente irrilevante...

    In tutto questo aggiungiamo che la riforma liturgica cominciò con l'avvento del 1969. Quindi, fino a novembre 1969, Kiko e Carmen partecipavano alla "Messa tridentina" in latino, oppure avevano cominciato già con i loro abusi liturgici? Facevano la comunione "in ginocchio e alla bocca"?

    In Italia la "comunione sulla mano" è stata permessa dalla Conferenza Episcopale solo dall'avvento del 1988. Quindi, fino a novembre 1988, Kiko e Carmen facevano la comunione "processionalmente e alla bocca", oppure avevano già disobbedito per decenni interi?

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  28. @ anonimo Gv che ha detto: "Sarebbe interessante chiedere a Sgarbi cosa ne pensa"
    A Sgarbi no, carissimo. Sgarbi è uno storico dell'arte divenuto critico; in queste analisi che coinvolgono l'uso del simbolo occorrerebbe chiedere a uomini che non ci sono più: Edgar Wind, Ernst Gombrich, Erwin Panofsky. A Pavel A. Florenskij, in primo luogo. In questa materia molto particolare - perdonami la presunzione ma talvolta occorre anche dimostrare di non essere il profano che ciancia per sentito dire - ho qualche estimatore: t'invito a leggere l'articolo di Socci (prima segnalato) che concerne uno studio già affrontato da Wind, Gombrich, Panofsky.

    Kiko Arguello sa bene quello che fa, t'invito anche a leggere una sua intervista, la summa di tutte le contraddizioni:

    http://www.caminayven.com/kiko-arguello-intervista-a-perugia

    Per correttezza, occorre dire che bisognerebbe conoscere precisamente le date dei suoi dipinti per un più oculato giudizio. La mia impressione è che, man mano che è diventato famoso, si è fatto più cauto. I quadri controversi, però, sono stati sicuramente realizzati quando già aveva fondato il Cammino e ciò informa che non c'è stata una conversione pittorica contemporaneamente a quella spirituale, semmai una maggiore prudenza supportata da una evidente mutazione di genere e stile.

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  29. "
    In Italia la "comunione sulla mano" è stata permessa dalla Conferenza Episcopale solo dall'avvento del 1988. Quindi, fino a novembre 1988, Kiko e Carmen facevano la comunione "processionalmente e alla bocca", oppure avevano già disobbedito per decenni interi?
    "

    Mi è capitato prima del 1988 di fare almeno 3-4 "eucarestie" insime ai Neocatecumenali (2 veglie Pasquali sicuramente come ospite) e la comunione si è sempre fatta con la "pagnotta azima", ricevuta sulla mano, aspettando prima di comunicarsi che tutti l'avessero ricevuta, e poi il calice per tutti etc.
    strl

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  30. Mi è capitato prima del 1988 di fare almeno 3-4 "eucarestie" insime ai Neocatecumenali

    E' noto che Kiko si era formato sul catechismo olandese. Perchè meravigliarsi, quindi, se ha anticipato la conferenza episcopale?

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  31. Ragazzi, qui c'è un malinteso,
    ho semplicemente riferito quello che ha detto Kiko pubblicamente, in cattedrale, davanti a tanti sacerdoti, vescovo e vicari, e ai tanti fedeli convenuti.

    Si è presentato come pittore, ha vantato titoli e premi, è stato anche professore.

    Ha parlato di baracche di zingari, ha raccontato episodi, come per esempio lo sgombero della polizia, per cui non si può non credere a questi inizi.
    Oltretutto mi sembrano cose tipiche di quegli anni: il giovane della buona borghesia che vuole condividere la sofferenza e la povertà con i più emarginati.

    La stranezza, come ho scritto nel primi post, è che quando ( della Torre?) gli ha chiesto di ripetere la stessa esperienza con i baraccati del Borghetto Latino di Roma, Kiko ha chiesto di poter entrare nelle parrocchie, e non ha scelto parrocchie povere.

    Cioè ha tradito il carisma iniziale, che è stato quello di riuscire ad avvicinare i poveri/zingari/baraccati/emarginati/ donne vittime delle violenze di mariti ubriaconi,
    che non potevano entrare in chiesa a causa delle loro condizioni igieniche e di vita, e per i quali la celebrazione separata, lontano dalle parrocchie erano una soluzione, secondo me, opportuna.

    Riguardo al modo di celebrare, Kiko ha detto di aver avuto un permesso dal vescovo per celebrare nelle baracche con il pane azzimo.

    p.s. non credo che sia stato molto tempo nelle baracche, anche perchè conduceva una doppia vita impossibile da gestire: di giorno insegnante, per poi tornare in baracca senza acqua, a grande distanza dal luogo di lavoro. Non deve essere stata un'esperienza che è durata molto.

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  32. Scusate, son proprio curioso di vedere cosa ha detto kiko a trieste. Ma non riesco a trovare in rete il video del programma trasmesso da telechiara. Riuscite a darmi il link?

    Gv

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  33. vai su cammino.info

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  34. Trovo allucinate questa discussione e non ho letto se non parte della discussione e alcuni commenti. Sono in cammino sono neocatecumenale ho 6 figli a prescindere da ciò che si vuol credere di chi fa il camino ho spesso contestato e mi son ribellato ai passaggi (le tappe del camino) ma di fronte a quanto vedo trovo molto semplice prendere s pur a partito preso le difese del camino e di chi sputa sentenze su quello che non conosce! In primo luogo il camino sta nella chiesa ha uno statuto approvato e ufficialmente riconosciuto dalla congregazione della fede. In secondo luogo e fondamentale per un neocatecumenale stare nel obbedienza della chiesa e dei suoi ministri (il vescovo in primo). Parentesi certo se sbaglia la chiesa e il Papa be allora avete ragione...... e non dico altro. Vi saluto amici la pace sia con vuoi e le vostre seghe mentali ;-)

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  35. Caro fratello delle 19:36,

    anzitutto non capisco perché per dirci quelle cose hai dovuto specificare che hai sei figli. Forse che averne cinque o sette avrebbe fatto differenza rispetto alle parole che stavi per dirci?

    Quanto al Cammino, ti assicuro che lo conosciamo bene - chi per averlo provato per anni, chi (come me) per aver avuto a che fare con i neocatecumenali in ambiente parrocchiale e diocesano.

    Quindi ti invito a leggere lo Statuto del Cammino, che all'articolo 13, comma 3, nota 49, fa sue le «decisioni del Santo Padre» (ribadite anche quest'anno, il 20 gennaio 2012), che in poche parole si possono riassumere in «seguire fedelmente i libri liturgici», cosa che il Cammino si guarda bene dal fare (tanto per cominciare, la "comunione seduti" e il "balletto con girotondo" non stanno in nessun libro liturgico della Chiesa: eppure voi li fate, ubbidendo a Kiko anziché al Papa).

    Dunque voi neocatecumenali disubbidite dal vostro stesso Statuto (oltre che al Papa), e questo perché Kiko insiste a vantarsi che nel Cammino si fa la Comunione "seduti", contrariamente alle indicazioni di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (non dirmi che non conoscevi le loro decisioni a confronto di quelle di Kiko!)

    Per questo ti chiedo: se per te è fondamentale stare nell'ubbidienza alla Chiesa, perché mai proprio sulla liturgia disubbidite?

    Quindi, come vedi dal tuo stesso Statuto, non è il Papa a sbagliare, ma siete voi ad essere in grande errore.

    Complimenti per il termine "seghe mentali", con cui tu ci giudichi dimostrando che per te è più importante Kiko che la verità, è più importante Kiko che il Papa, è più importante Kiko che il Santissimo Sacramento.

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