venerdì 15 febbraio 2013

Apparenza e realtà del Cammino

La cosa che più ferocemente viene negata dai neocatecumenali è che i problemi del Cammino sono strutturali. Non si tratta di problemi sporadici di qualche cosiddetto "catechista" o di qualche cosiddetto "fratello di comunità". Sono problemi strutturali del Cammino: è da decenni che i seguaci di Kiko guadagnano sempre le stesse accuse perché creano sempre gli stessi problemi.

Creano gli stessi problemi ovunque nel mondo. Lo sottolineo: ovunque nel mondo! Nelle Filippine come negli USA, in Italia come in Giappone, a Malta come nell'ex Jugoslavia, in Francia ovunque. Sempre gli stessi problemi.

Autoritratto di Kiko
Anche in Francia il cnc conosce diversi problemi anche se, con gli stessi metodi, è riuscito a ottenere i favori di certi vescovi che hanno permesso l`erezione di alcuni seminari RM.

Già nel 2001 un teologo, Henri Bourgeois, in una "Nota sul neocatecumenato" aveva messo in rilievo i problemi legati alla presenza nelle parrocchie del cnc, domandandosi fra l'altro se l'evangelizzazione dei lontani doveva farsi pagando il prezzo forte della DISTRUZIONE delle comunità parrocchiali. Ma non è il solo ad aver espresso le sue inquietudini.

In effetti, in Francia come altrove, è stato osservato che i neocatecumenali, con le loro "cellule di evangelizzazione" formano una PARROCCHIA NELLA PARROCCHIA, che con il loro arrivo le parrocchie si frantumano, la parola francese è "fracture"= FRATTURA. Fino a quando i nc rappresentano al massimo la metà della comunità parrocchiale, i problemi legati alla loro presenza risultano ancora abbastanza gestibili, ma appena sono in maggioranza la parrocchia diventa neocat, se poi il parroco è neocatecumenale la parrocchia è presa in OSTAGGIO, la parola è forte. Se alcuni presbiteri impongono i loro cambiamenti progressivamente, c'è anche chi vuole da un giorno all`altro imporre la propria opinione e sensibilità.

Propaganda neocatecumenale
sui foglietti della parrocchia
Il cnc sta tentando in Francia di migliorare la sua immagine, fra l'altro sul terreno della lotta in difesa della vita e della famiglia, sappiamo come, avanzando dietro quel vessillo, il cnc tenta, e purtroppo ci riesce, di occultare tutte le gravi anomalie che ne fanno un gruppo settario nella Chiesa.

I vescovi che aprono le porte al cnc, in Francia come altrove, tacciono e occultano i problemi legati alla presenza del cnc, la sua "liturgia" sincretista inventata da un laico che ha anche devastato lo spazio sacro cattolico, il segreto che continua sui testi e all`interno del cnc, i metodi che aggrediscono il foro interno degli adepti.

Che esista nella Chiesa un percorso a tappe iniziatico esoterico basato sul segreto non sembra preoccupare i nostri Pastori.

E tuttavia una tale uniformità di testimonianze sul Cammino da parte di persone di diversissima estrazione sociale, di diversissima provenienza, sparse nell'arco di interi decenni e provenienti da ogni posto in cui il Cammino si è incistato, sarebbe già da sola argomento convincente.

Il "santino di san Kiko"
distribuito ai neocat nel 2012
Ancora un esempio tra i tanti: in Giappone, ad un popolo dalla mentalità molto ordinata, molto attenta alla forma, un popolo abituato alla disciplina ed estraneo al fracasso, i neocatecumenali cosa hanno portato? Il kikismo-carmenismo, naturalmente. Ed ecco che i giapponesi vedono per la prima volta in vita loro un funerale "animato" dalle chitarre e dai tristi, calanti e deprimenti canti di Kiko! Nulla di più lontano dalla loro mentalità.

I neocatecumenali creano nel mondo sempre gli stessi problemi perché ovunque nel mondo si comportano allo stesso modo. La stessa liturgia. Le stesse dottrine. Lo stesso stile, la perfetta coerenza con il kikismo-carmenismo fino all'ultima virgola. Oggi nel 2013 così come ieri nel 1981: oltre trent'anni fa mons. Landucci (processo di beatificazione attualmente in corso) elevava le stesse obiezioni che oggi si trova a elevare chi per la prima volta osserva il Cammino in azione.

Qualunque giudizio si abbia del Cammino, non si può negare che questa ostinazione cieca e totale nel seguire Kiko implica che ogni minimo errore di Kiko viene propagato ovunque nel mondo. Propagato con furia ed entusiasmo dai suoi adepti. L'orgoglio e l'arroganza di Kiko e Carmen è infatti automaticamente diventato l'orgoglio e l'arroganza dei cosiddetti "catechisti". Anche il cosiddetto catechista di buon cuore prima o poi è costretto a scegliere tra il metodo kikiano e la carità fraterna. Per caso voi che leggete avete mai avuto notizia di un cosiddetto catechista che tradisce il metodo di Kiko?

Il bislacco Bambinello kikiano ha
due fosse nere al posto degli occhi,
"AM" al posto di Alfa e Omega, e
benedice con la mano sbagliata!
Per un neocatecumenale l'ammettere uno solo degli errori di Kiko implica il non poterlo più idolatrare.
- Implica non doverlo più seguire ciecamente in ogni modo (certuni fino alla foggia del pizzetto della barba).
- Implica il dover dissociarsi quando Kiko dice una qualsiasi balordaggine (come il ridicolo "numero dell'evangelizzazione").
- Implica il dover gridare di sdegno quando Kiko a Porto San Giorgio nel 2010 minacciava uno scisma e nessuno degli astanti ha da ridire.

La maggior parte della nostra fatica è dover smascherare i trucchetti verbali dei neocatecumenali.

Gli stessi Kiko e Carmen danno l'esempio ai loro seguaci utilizzando costrutti del tipo: siamo contentissimi delle norme del Papa ma comunque il modo di ricevere la Comunione resterà lo stesso (cfr. lettera di Kiko, Carmen e Pezzi a Benedetto XVI, 17 gennaio 2006).

L'ineffabile Gennarini, all'uscita della lettera di Arinze, argomentò che era una "lettera privata", che non riguardava i neocatecumenali, anzi, che addirittura "non esisteva"! Fu smentito nientemeno che da papa Benedetto XVI che personalmente disse: sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate.

In strada con la chitarrella kikiana:
indistinguibili dai protestanti
Ma queste parole, per i neocat, vanno censurate: non sia mai che un neocatecumenale abbia da ascoltare il Papa anche quando non elogia il Cammino... Non sia mai che un neocatecumenale debba essere evangelicamente chiaro ("il vostro parlare sia sì, sì, no, no"): per coerenza, dopo, dovrebbe condannare tutti gli errori dei suoi idoli Kiko e Carmen.

Cari fratelli neocatecumenali, per quanto tempo ancora vorrete far finta di niente? Il problema è che molti di voi neppure sia accorgono degli abusi litugici (sono digiuni del vero cattolicesimo) o della violazione del foro interno: subiscono perché vien loro fatto credere, con sfrontata deformazione della Scrittura che è il "fango messo da Cristo" - che semmai è colui che lo toglie - per farli riconoscere peccatori. E così viene loro instillato il senso di colpa che è altra cosa dal senso del peccato. Tra l'altro la colpa secondo il Cnc, è perdonata senza mettere in campo la responsabilità di migliorare con l'aiuto di Dio: questo è il vero autentico "Cammino", la nostra "trasformazione" secondo Cristo, come insegna S. Paolo. Il senso di colpa blocca e ingabbia in un meccanismo mortifero (ciò che salva è l'appartenenza al cammino a fare tutto quello che dicono i cosiddetti "catechisti"); il senso del peccato, invece, è il riconoscersi peccatori, ma attivare tutte le risorse di cuore intelligenza e volontà per 'vedere' le proprie mancanze con gli occhi del Signore Misericordioso, che dà anche se stesso (Presente nell'eucaristia) e tutte le grazie necessarie per diventare ed essere secondo la sua Giustizia, che non va mai separata dalla Misericordia...

50 commenti:

  1. quello che non avete capito voi di questo blog, è che il Papa veramente ci ama. Le parole che ha rivolto al clero di Roma sul Concilio Vaticano II non fanno altro che appoggiarci ancora di più , perchè il cammino ha portato proprio questo Concilio nelle parrocchie, un rinnovamento... Noi del Cammino siamo più che certi che il prossimo Papa non potrebbe fare nessun passo indietro con noi dopo tutto il bene che hanno fatto per noi i precedenti Papi...

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  2. Perché avete bisogno di ripetere continuamente questo mantra, che non elimina problemi e storture ormai sotto gli occhi di tutti?

    Dalle recenti parole del Papa ai parroci sulle deviazioni dal Concilio, sul vostro punctum dolens più noto, la Liturgia:

    "...Sacralità quindi da terminare, profanità anche del culto: il culto non è culto, ma un atto dell’insieme, della partecipazione comune, e così anche partecipazione come attività. Queste traduzioni, banalizzazioni dell’idea del Concilio, sono state virulente nella prassi dell’applicazione della Riforma liturgica; esse erano nate in una visione del Concilio al di fuori della sua propria chiave, della fede..."

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  3. Buongiorno,
    Ieri sera ho accompagnato una ma cara amica a sentire le catechesi nc che si tenfono nella sua Parrocchia.
    Oggetto del contendere un questinario con domande più o meno pertinenti sulla Confessione.
    Quello che mi ė parso di capire ė che il Sacramento della Confessione ha principalmente una valenza pubblica(comunitaria); ti confessi perchė altrimenti i tuoi peccati ricadono sulla comunitā (...nc) e la danneggiano.
    Il peccato non offende Dio che essndo infinitamente buono non si può offendere (ma allora l'Atto di dolore insegna verità sbagliate!!!!).
    Mi ė anche parso di capire che in finale ė la comunitá che si fa carico dei toui peccati aiutandotii nel cammino di riconciliazione.

    Chiaramente ho esternato i miei dubbi, mi ė stato detto di ascoltare una risposta che non ho capito e non rispondeva alla domanda: la Confessione pur essendo un atto privato (definito individualitico) diventa atto con valenza pubblica e questa diventa preminente rispetto a quella privata.?

    Mi aiutate a capire l'impostazione?
    Grazie. Andrea

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  4. Ma perché vi ostinate ad attaccare un movimento che non agisce come una chiesa parallela perché nella parrocchia in cui mi trovo i CN celebrano sì il Sabato sera però fanno anche il servizio la domenica mattina. questo lo ha deciso il prete della parrocchia che è anch'egli del CN. Ora spiegatemi se questo è comportarsi da chiesa parallela.

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  5. La frase «il Papa veramente ci ama» non cambia nulla degli strafalcioni liturgici che il Papa stesso ha condannato.

    O forse il fratello delle 7:58 crede che la paterna benevolenza del Santo Padre autorizzi a disubbidire alle «decisioni del Santo Padre»?


    Abbiamo già visto in passato l'esimio professor Buioni, passionista, censurare le parole del Santo Padre sgradite al Cammino in una pubblicazione ufficiale dei Passionisti.

    Ed abbiamo visto come la menzogna propagandistica sia lo strumento tipico del signor Argüello che "fa dire" al Papa le cose gradite al Cammino.

    Del resto non era forse andata così con l'astuzia del 1990 ai danni di Giovanni Paolo II ? Il contenuto di una lettera privata e su richiesta dell'amico dei neocatecumenali diventa improvvisamente il foglietto fatto affiggere in tutte le parrocchie...

    Cari fratelli delle comunità neocatecumenali, come mai per difendere il Cammino ricorrete sempre ad astuzie e menzogne?

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  6. Salve a tutti, vorrei un piccolo aiutino perchè sento di potermi fidare di voi...è un pò che sono uscita dal cammino sto leggendo il libro di Ratzinger Davanti al Protagonista, bellissimo, poi ho ascoltato il discorso sul Concilio che il Papa ha fatto al clero di Roma, bellissimo anche questo, ma mi chiedo come è stato possibile che io e la mia come tutte le comunità del mondo neocatecumenali, abbiamo potuto e continuano a celebrare in un modo che non è quello descritto dal Papa, e come è possibile che il Papa scriva una cosa sul Concilio, sulla Liturgia, e poi approvi tutto del cammino che non rispecchia per niente il suo pensiero ? Vorrei capirci qualcosa, grazie

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  7. Ma perché vi ostinate ad attaccare un movimento che non agisce come una chiesa parallela perché nella parrocchia in cui mi trovo i CN celebrano sì il Sabato sera però fanno anche il servizio la domenica mattina. questo lo ha deciso il prete della parrocchia che è anch'egli del CN. Ora spiegatemi se questo è comportarsi da chiesa parallela.

    Infatti, non è una chiesa parallela, è fagocitante!

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  8. Un anziano monaco benedettino di San Paolo fuori le mura (per me un santo - forse adesso è in CIelo) mi disse che sarebbero venuti tempi difficili per la Chiesa e solo chi è più unito a Gesù si salverà. Ho capito che essere uniti a Gesù significa anche esserlo nella Croce: quindi i tempi sempre più difficili che stiamo vivendo dovranno essere affrontati da tutti i credenti con l'imitazione di Cristo in unione alla sua Divina Volontà. Ciò significa che tutti i buoni cattolici saranno tribolati...e ciò servirà per il rinnovamento della Chiesa.

    Riguardo alla liturgia, io penso che il Papa quando ha detto che ciò che lo addolora nella Chiesa stessa è la mancanza di unità dei suoi membri, lui abbia voluto intendere anche in senso liturgico.
    Se una liturgia si scosta molto da quella che la Chiesa propone, proponendo strafalcioni liturgici come conseguenza si hanno dei propri riti e maggior allontanamento dalla Chiesa Romana Cattolica, una chiusura. E' qualcosa di pericoloso.
    E' come fare qualcosa di pericoloso per l'anima al fin di bene: chi ci dice che il Signore non tolga la sua mano da noi e cadremo? Se la Chiesa ha il Papa come VIcario di Cristo (a differenza dei protestanti) allora noi cattolici siamo chiamati ad essere uniti a Lui. C'è il rischio di perdere la nostra identità di cattolici stessi e assomiglieremo più ai protestanti o, in altri casi, agli ortodossi. Essere uniti a Cristo significa anche esserlo al Papa e alla Liturgia che Benedetto XVI propone. Sono convinto che il Papa che verrà il prossimo mese andrà avanti sulla stessa linea, altrimenti sarebbe lo sfacelo di tutti. In questi tempi così difficili per la Chiesa e (non è un caso) per il mondo, c'è bisogno infatti di un Papa santo.

    Mario

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  9. Ma perché vi ostinate ad attaccare un movimento che non agisce come una chiesa parallela perché nella parrocchia in cui mi trovo i CN celebrano sì il Sabato sera però fanno anche il servizio la domenica mattina. questo lo ha deciso il prete della parrocchia che è anch'egli del CN. Ora spiegatemi se questo è comportarsi da chiesa parallela. SI, MA PORTANO I LORO CANTI, NON SI INTEGRANO, MICA CANTANO I CANTI DI UN CORO SE CI STA...CI SONO SOLO QUANDO DEVONO METTERSI IN MOSTRA E NON CI SONO QUANDO DEVONO STARE SOLO SEDUTI A MESSA SENZA NEOCATECUMENALIZZARLA.

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  10. AUSPICO CHE TUTTI I FRATELLI NEOCATECUMENALI LEGGANO IL DISCORSO TENUTO A BRACCIO DAL SANTO PADRE AL CLERO DI ROMA SUL CONCILIO VATICANO II, E SI FACCIANO LE DEBITE DOMANDE.

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  11. che qualcuno mi illumini, il card. Canizares che si è dato e si dà molto da fare per lo splendore del cammino neocatecumenale e che lo fa approvare in tutto e per tutto, ci è o ci fa? Leggete qua: Il documento è stato consegnato nelle mani di Benedetto XVI la mattina del 4 aprile scorso dal cardinale spagnolo Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino. È l’esito di una votazione riservata, avvenuta il 12 marzo, nel corso della riunione «plenaria» del dicastero che si occupa di liturgia e rappresenta il primo passo concreto verso quella «riforma della riforma» più volte auspicata da Papa Ratzinger. Quasi all’unanimità i cardinali e vescovi membri della Congregazione hanno votato in favore di una maggiore sacralità del rito, di un recupero del senso dell’adorazione eucaristica, di un recupero della lingua latina nella celebrazione e del rifacimento delle parti introduttive del messale per porre un freno ad abusi, sperimentazioni selvagge e inopportune creatività. Si sono anche detti favorevoli a ribadire che il modo usuale di ricevere la comunione secondo le norme non è sulla mano, ma in bocca. C’è, è vero, un indulto che permette, su richiesta degli episcopati, di distribuire l’ostia anche sul palmo della mano, ma questo deve rimanere un fatto straordinario. Il «ministro della liturgia» di Papa Ratzinger, Cañizares, sta anche facendo studiare la possibilità di recuperare l’orientamento verso Oriente del celebrante almeno al momento della consacrazione eucaristica, come accadeva di prassi prima della riforma, quando sia i fedeli che il prete guardavano verso la Croce e il sacerdote dava dunque le spalle all’assemblea.
    Chi conosce il cardinale Cañizares, soprannominato «il piccolo Ratzinger» prima del suo trasferimento a Roma, sa che è intenzionato a portare avanti con decisione il progetto, a partire proprio da quanto stabilito dal Concilio Vaticano II nella costituzione liturgica Sacrosanctum Concilium, che è stata in realtà superata dalla riforma post-conciliare entrata in vigore alla fine degli anni Sessanta. Il porporato, intervistato dal mensile 30Giorni, nei mesi scorsi aveva detto a questo proposito: «A volte si è cambiato per il semplice gusto di cambiare rispetto a un passato percepito come tutto negativo e superato. A volte si è concepita la riforma come una rottura e non come uno sviluppo organico della Tradizione».
    Per questo le «propositiones» votate dai cardinali e vescovi alla plenaria di marzo prevedono un ritorno al senso del sacro e all’adorazione, ma anche un recupero delle celebrazioni in latino nelle diocesi, almeno durante le principali solennità, così come la pubblicazione di messali bilingui - una richiesta, questa fatta a suo tempo da Paolo VI - con il testo latino a fronte.
    Le proposte della Congregazione che Cañizares ha portato al Papa, ottenendone l’approvazione, sono perfettamente in linea con l’idea più volte espressa da Jopseph Ratzinger quando ancora era cardinale, come attestano i brani inediti sulla liturgia anticipati ieri dal Giornale, che saranno pubblicati nel libro Davanti al Protagonista (Cantagalli), presentato in anteprima al Meeting di Rimini. Con un nota bene significativa: per l’attuazione della «riforma della riforma» ci vorranno molti anni. Il Papa è convinto che non serva a nulla fare passi affrettati, né calare semplicemente direttive dall’alto, con il rischio che poi rimangano lettera morta. Lo stile di Ratzinger è quello del confronto e soprattutto dell’esempio. Come dimostra il fatto che, da più di un anno, chiunque vada a fare la comunione dal Papa, si deve genuflettere sull’inginocchiatoio appositamente preparato dai cerimonieri.

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  12. @Andrea
    Da ex-NC provo ad aiutarti.
    Innanzitutto affermare che il peccato non è un offesa a Dio è un'eresia vera e propria, in quanto il Catechismo dice esplicitamente (cfr. CCC 1850) il contrario. Questo non vuol dire che Dio si offende, nel senso umano del termine, ma peccare amando sé stessi "fino al disprezzo di Dio" (S. Agostino) è un oltraggio verso Dio, soprattutto in considerazione del fatto che Lui ci ha amato sopra ogni cosa, fino a scegliere di morire in croce. Il fatto che noi oltraggiamo Dio, che lo offendiamo (ob fendere = andare contro) con il peccato disprezzando il Suo Amore, non significa che Dio non ami noi: Cristo ce lo ha dimostrato sulla Croce (perdona loro, perché non sanno quello che fanno); insomma Lui ci ama lo stesso, ma questo non ci autorizza ad offenderlo. E' un po' come se una sposa prendesse a schiaffi il marito per il solo gusto di farlo e il marito continua a volerle bene: l'amore che prova il marito non diminuisce la gravità dell'atto della moglie, semmai la aumenta.

    E' vero che il peccato ha anche una valenza pubblica, se ha degli effetti pubblici, questo non si può ignorare. Inoltre il peccato ci guasta, ci allontana da Dio e influisce sul comportamento e sulle azioni, fino a conseguenze che possono essere anche drammatiche e che si riversano anche sugli altri, ma la valenza pubblica non può essere preminente rispetto a quella privata, che ci chiama a diretta responsabilità nei confronti di Dio.

    La confessione e il sacramento della Riconciliazione non c'entrano nulla con il resto della comunità cristiana (ma devi capire che quella osservazione "sulla comunità" si riferisce al gruppo NC) se uno non si confessa ed è in peccato mortale, rischia la propria anima. Il catechismo è chiarissimo: "Se non è riscattato dal pentimento e dal perdono di Dio, provoca l'esclusione dal Regno di Cristo e la morte eterna dell'inferno (..) Tuttavia (...) dobbiamo però lasciare il giudizio sulle persone alla giustizia e alla misericordia di Dio"
    Il peccato mortale è sempre una scelta libera e consapevole ("piena consapevolezza e deliberato consenso") contro cui dobbiamo lottare e verso cui la concupiscenza ci spinge. Appoggiati a Cristo combattiamo la tentazione che non può mai nuocere se ci opponiamo realmente ad essa.
    La Confessione è sempre un atto individuale, che porta benefici in prima battuta a noi e indirettamente anche a coloro che vengono a contatto con noi. Purtroppo il CN si rifà (in parte) ad un'abitudine descritta (mi sembra) nella Didaché del I secolo, ormai largamente superata. Questa concezione del peccato e della confessione va (secondo me) del tutto rifiutata.
    Ti faccio un esempio per farti capire gli eventuali danni di questa logica: una persona, in comunità, era convinta che per prendere l'Eucarestia fosse sufficiente pronunciare la formula del Confiteor per avere perdonati tutti i peccati, proprio perché nella formula si dice "Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli..." e mi ci è voluto un po' per far capire che questo modo di pensare oltre che sbagliato è anche pericolosissimo.

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  13. filoni....filoni.....attenti a filoni

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  14. @anonimo

    "quello che non avete capito voi di questo blog, è che il Papa veramente ci ama."

    Ha ragione mic. Sono giorni che vi ripetete questo mantra. "il Papa ci vuole bene...veramente bene"

    Perchè, per giustificarvi di cosa? Di aver VOLUTAMENTE lasciato cadere le SUE indicazioni?

    ". Le parole che ha rivolto al clero di Roma sul Concilio Vaticano II non fanno altro che appoggiarci ancora di più ,"

    Ah sì??
    E dove sta scritto? Fammelo notare, per favore. Guarda che quando il Papa parla di comunità non parla di XCOMUNITA' NC. Voi siete UNA PARTE della hiesa,non TUTTA. E non potete pretendere di essere L'UNICA REALTA'.

    Il problema è che voi siete completamente AUTOREFERENZIALI. Cioè esattamente IL CONTRARIO di quello che ha detto il Papa.
    Non vedete NIENT'ALTRO CHE VOI STESSI.

    Non esiste altro.

    NON PUO' esistere altro, perchè significherebbe avere un'alternativa e, notoriamente, se ci fosse questa alternativa allora si potrebbe rimanere cattolici ANCHE FUORI DAL CAMMINO.

    Ma questo i vostri catechisti non ve lo dicono...vi dicono tutto il contrario.

    "perchè il cammino ha portato proprio questo Concilio nelle parrocchie, un rinnovamento"

    RINNOVAMENTO??
    La divisione nelle parrocchie me lo chiami RINNOVAMENTO?

    Il fatto che QLS cosa esuli dal cammino scompaia me lo chiami RINNOVAMENTO?

    Il creare un insieme di monadi autoreferenziali me lo chiami rinnovamento?

    Mapperpiacere!

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  15. la Madonna a Fatima e
    Medjugorje chiede ai veggenti e ai fedeli di fare
    sacrifici e rinunce per la conversione dei
    peccatori....quando l'ho detto in comunità, mi hanno fatto una risata in faccia dicendomi che il cristiano pratica la virtù senza sforzo e che la conversione delle persone dipende dall'ascolto del kerigma, da un annuncio. Ma io non sono d'accordo, nel cammino non esistono fioretti, offrire a Dio un qualcosa per la salvezza delle anime...niente di niente

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  16. "Noi del Cammino siamo più che certi che il prossimo Papa non potrebbe fare nessun passo indietro con noi dopo tutto il bene che hanno fatto per noi i precedenti Papi..."

    Grazie per averci confermato che questo è il secondo MANTRA che sta girando nelle vostre comunità.

    "non potrebbe fare nessun passo indietro"??

    Intanto non mentite dicendo che si sono fatti passi che in realtà NON SI SONO FATTI (vedi approvazione liturgia) e poi scusa...ma voi chi vi credete di essere per dire al fututo Papa cosa può e cosa non può fare?

    Se fa qlc di diverso che gli direte? Che non rispetta "il Concilio" ( o la visione distorta che ne avete)?

    RispondiElimina
  17. Anonimo del 15 febbraio, 2013 09:18
    Grazie di aver pubblicato il commento,(mi scuso per qualche lettera mancante ma le mani sono ancora in riabilitazione dopo l'incidente).

    Se possibile e lo credete vantagiososarebbe utile una spiegazione.

    A me sembra una impostazione scorretta.
    Attendo Vostre

    RispondiElimina
  18. @ Andrea


    Intanto partirei dal Catechismo della Chiesa Cattolica vediamo la definizione del peccato e cosa comporta, consiglio di leggere gli articoli 1849 1850 1851.

    Riassumendo il contenuto: Il peccato è un offesa a Dio al prossimo e a noi stessi, quindi ha anche una connotazione comunitaria, infatti se io pecco danneggio il anche il mio prossimo, ciò non implica però che devo confessare alla comunità i miei peccati.

    L'articolo 1850 esplica chiaramente:"Il peccato è un'offesa a Dio: « Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto » (Sal 51,6)" (e poi mi devono spiegare se non è eresia affermare il contrario) ma va sottolineato che: "il sacrificio di Cristo diventa segretamente la sorgente dalla quale sgorgherà inesauribilmente il perdono dei nostri peccati." (art 1851 CCC).


    Ora cito l'articolo 1447 sempre dal CCC "Durante i primi secoli, la riconciliazione dei cristiani che avevano commesso peccati particolarmente gravi dopo il loro Battesimo (per esempio l'idolatria, l'omicidio o l'adulterio), era legata ad una disciplina molto rigorosa, secondo la quale i penitenti dovevano fare pubblica penitenza per i loro peccati, spesso per lunghi anni, prima di ricevere la riconciliazione. A questo « ordine dei penitenti » (che riguardava soltanto certi peccati gravi) non si era ammessi che raramente e, in talune regioni, una sola volta durante la vita."

    Probabilmente il cammino prende da questa usanza dei primi cristiani l'errata idea della necessità di comunicare a tutti i propri peccati, ma capirai che non centra molto con quello che si fa nel cammino era un usanza che si applicava solo a peccati gravi e sostanzialmente era un programma di recupero per persone che si erano totalmente abbandonate al peccato ed avevano bisogno di recuperare la riconciliazione con Dio e con questo atto chiedevano anche il supporto della comunità e alla fine del percorso c'era l'atto della confessione.

    Bisogna precisare che il sacramento della confessione allora era concepito in maniera diversa e in certe regioni era concesso solo una volta, poi nel settimo secolo con il monachesimo entra la dimensione "privata" della confessione e aumenta la frequenza al sacramento spostando l'attenzione sul rapporto uomo-Dio.


    Ora la spontanea accusa pubblica dei peccati, se fatta con criterio, può essere una risorsa, ma non influenza per niente il sacramento della confessione, che viene da Dio e non dall'uomo. Da tener presente nell'accusa pubblica dei peccati ci sono due cose fondamentali che non vengono rispettate nel cammino: Deve essere spontanea e non ci deve essere costrizione, e si deve tener conto che non si può buttare addosso agli altri il nostro peccato.


    Il vantaggio della confessione privata è che sei libero di dire ciò che vuoi perché in quel momento non è il Sacerdote che ti confessa ma Dio, i tuoi peccati restano nel confessionale e da li non escono quindi con nessuna remora puoi dire tutto, senza ne mentire ne omettere ne essere imbarazzati, poi nulla vieta che se c'è necessita si chiede aiuto alla comunità. La storia della valenza pubblica preminente rispetto a quella privata è una denotazione tipica di come nel cammino l'uomo sia più importante di Dio perché centrano l'attenzione non sul sacramento ma sulle persone che vi partecipano.


    Gv



    Gv

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  19. Andrea,
    ti hanno risposto alle 10:25.

    Comunque puoi trovare elementi utili anche qui.

    Auguri per uno tua pronta ripresa!

    RispondiElimina
  20. "come è possibile che il Papa scriva una cosa sul Concilio, sulla Liturgia, e poi approvi tutto del cammino che non rispecchia per niente il suo pensiero ? Vorrei capirci qualcosa, grazie"


    Per il semplice fatto che il Papa non ha approvato un bel niente. Hai mai visto una suo firma? Alle sue spalle hanno approvato lo statuto contro il suo volere e hanno cercato di far approvar la messa. Se leggiamo tra le righe le parole del Papa di questi giorni è chiaro che uno dei motivi delle sue dimissioni è che non è in grado di imporre il suo volere a chi gli sta vicino che trama alle sue spalle (cfr vicenda corvo e relativa documentazione).


    Gv

    RispondiElimina
  21. Si grazie ho letto la risposta.
    Andrea

    RispondiElimina
  22. ...... la Confessione pur essendo un atto privato (definito individualitico) diventa atto con valenza pubblica e questa diventa preminente rispetto a quella privata.?

    Mi aiutate a capire l'impostazione?
    Grazie. Andrea


    mi sembra che hai già compreso bene il 'sistema' neocat.

    Nel cammino il soggetto è la comunità, non la persona.
    Il rapporto con Dio è mediato dalla comunità.
    Quindi anche se ufficialmente non esiste la confessione pubblica, prima o poi i propri peccati vengono raccontati alla comunità durante le convivenze o gli scrutini.

    Esiste inoltre una catechesi/studio di Carmen ( co-fondatrice del movimento) sulla confessione nella storia della Chiesa. Come tutto quello che appartiene alla tradizione pre-conciliare, anche la confessione viene svalutata. Si mettono in evidenza abusi medievali, che forse ci sono stati, per svalutare il modo in cui il Sacramento è stato esercitato in TUTTA la storia della Chiesa.

    Inoltre personalmente ritengo che il fatto di dare alla comunità il ruolo di 'mediazione' tra il singolo e Dio, e il ruolo di 'contenitore' dei peccati e dei segreti del singolo,
    fa assimilare la comunità stessa a Gesù Cristo.
    Ci sono tante affermazioni tipiche del cammino che suonano 'strane':
    - le persone guardando i neocat si convertono ( e questo sta alla base della nuova evangelizzazione)
    mentre è a Gesù Cristo che bisogna rivolgere lo sguardo
    - quando si critica qualcosa del cammino, loro la prendono come una persecuzione, come se fossero il Servo sofferente di Isaia.
    - l'invito non a 'prendere la croce' ma a salirci sopra, come se i neocat fossero Gesù stesso, così poi chi li guarda sulla croce, si convertirà.

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  23. scusate ho dimenticato di firmare il commento delle 10.25

    @Michela
    quel che dici ho paura che sia corretto... ed è molto inquietante.
    Vorrei solo precisare che:

    le persone guardando i neocat si convertono (...) mentre è a Gesù Cristo che bisogna rivolgere lo sguardo

    Vero che è a Gesù Cristo che bisogna guardare ma tutti i cristiani sono chiamati a renderlo vivo e presente. Ogni cristiano porta Cristo con sé, come vero "imitatore" Suo. Basta guardare a tanti Santi che essendo uniti a Cristo hanno convertito migliaia di persone, questo non per la loro bravura ma per la potenza di Dio: "Dio, che disse: "Rifulga la luce dalle tenebre", rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo. Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi." Ed erano tanto uniti a Lui che molti hanno portato i segni visibili della Sua sofferenza. Questi segni sono dati perché chi li vede, creda.

    l'invito non a 'prendere la croce' ma a salirci sopra, come se i neocat fossero Gesù stesso

    quando i cristiani sopportano sofferenza, scherno, persecuzione per amore a Cristo, in fondo stanno davvero "salendo" sulla croce insieme a Lui. E tutti come cristiani siamo chiamati a questo, a mostrare l'amore di Dio che è disposto anche a morire: "Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri"

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  24. non solo non mi è stata data risposta ma non mi avete neanche pubblicato.

    ritento magari sarò piu fortunato!

    1) ritenete che i vescovi pro cammino sbaglino mentre i vescovi contro cammino siano santi in terra. chi vi erge giudici sui vescovi? in base a quale autorità o competenza vigilate sui vescovi dandone giudizio???

    2) ritenete che i vescovi pro cammino conoscano le eresie del cammino, siano al corrente che il cammino va contro la Chiesa, il Magistero, la liturgia e il Papa. però nascondono tutto e permettono tutto cio per un tornaconto personale. poiche l'accusa è molto pesante e non riguarda solo pochi preti ma migliaia tra preti monaci frati, centinaia di vescovi e decine di cardinali; mi spiegate in base a cosa fate questa accusa?? avete mai sentito un cardinale dire "so bene che il cammino sia eretico ma lo accetto perche mi frutta soldi"??? lo avete mai sentito dire? se no, perche affermate questo? in base alle vostre fantasie???? o riporatte una verita senza prove in base ai vostri pensieri.


    NON VI è NESSUNO SLOGAN PRO CAMMINO, NESSUN ELOGIO DI KIKO O CARMEN, NON VI è NIENTE DI TRITO E RITRITO PERCHE NESSUNO VI HA MAI POSTO QUESTE DOMANDE, NON VI è NESSUN INSULTO. NON VADO CONTRO NESSUNA DELLE VOSTRE REGOLE IN BASE ALLE QUALI LASCIATE PASSARE O NO UN COMMENTO. QUINDI VI PREGO DI PUBBLICARE.


    sono due oneste domande chiedo solo due oneste risposte. ad accuse pensati sappiate dare motivazioni concrete

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  25. Una delle tipiche astuzie di certi neocatecumenali è confondere il piano "teologico" col piano "giuridico" e viceversa.

    Si sentono così astuti che parlano dello Statuto come se fosse l'autorizzazione a fare quel che gli pare (e invece lo Statuto del Cammino, che contiene il divieto degli abusi liturgici, non è una lode al Cammino, tanto meno l'approvazione degli errori liturgici/dottrinali del Cammino).

    La verità non è qualcosa che dipende dai documenti giuridici.

    I documenti sono al servizio della verità, non è il contrario.

    Altrimenti - per fare un paragone - dato che esiste una legge che favorisce l'aborto, nessuno dovrebbe poter criticare l'aborto.


    Un altro menzognero trucchetto di certi neocatecumenali è accusarci di metterci "contro" i vescovi che favoriscono il Cammino.

    Gli errori liturgici e dottrinali del Cammino sono gravi e sono stati ripetutamente documentati (e sono certo -per esempio- che anche domani sera si farà la comunione "seduti" e tutti insieme nelle comunità del Cammino, contrariamente a quanto hanno comandato Benedetto XVI e Giovanni Paolo II: il Cammino ancor oggi continua a disubbidire alla Chiesa, come al solito).

    Quegli errori restano errori anche di fronte ai pronunciamenti positivi di tanti vescovi.

    Faccio una analogia (cari fratelli del Cammino, sapete cos'è una analogia in un discorso?): se un bel giorno cinquanta famosi professori di matematica dicono che 2+2=5, un bambino delle scuole elementari cosa deve pensare?

    Deve forse pensare che la matematica è cambiata? Deve pensare che c'è un "nuovo" modo di fare le addizioni? Deve pensare che bisogna tornare alle radici dei "primi matematici" suonando la chitarrella e facendosi crescere il pizzetto con la foggia di quello di Kiko?

    Oppure, più semplicemente, l'abuso liturgico va condannato anche se viene sostenuto da numerosi ecclesiastici compiacenti?

    Ed i vescovi che proteggono abusi e disubbidienze, a parte i casi di ignoranza abissale, per quale motivo lo fanno? Come mai tradiscono il loro mandato?


    Vedete, gli attivisti neocatecumenali sono seguaci di Kiko e Carmen anche nel metodo delle mezze verità e delle vere e proprie menzogne.

    Per esempio ricordavamo un professore, sacerdote passionista, tal Buioni, che è riuscito a pubblicare sulla rivista ufficiale dei passionisti un articolo dove censura il Papa.

    Sarà stato mica per distrazione che in quell'articolo di elogio al Cammino vengono censurate proprio le parole del Papa che condannano gli abusi del Cammino?

    Come mai per difendere il Cammino c'è bisogno della menzogna?

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  26. anonimo ha detto:
    "avete mai sentito un cardinale dire 'so bene che il cammino sia eretico ma lo accetto perche mi frutta soldi'???"

    No, non l'ho mai sentito. Mi sarebbe mancata soltanto questa. Tu, invece, hai mai letto quest'altra, del cardinale L. R. Burke, destinata al Card. Bertone?
    "Non posso come Cardinale e membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, non esprimere a Vostra Eminenza la meraviglia che l'invito mi ha causato. Non ricordo di aver sentito di una consultazione a riguardo dell'approvazione di una liturgia propria di questo movimento ecclesiale. Ho ricevuto, negli ultimi giorni, da varie persone, anche da uno stimato Vescovo statunitense, espressioni di preoccupazione riguardo ad una tale approvazione papale, della quale essi avevano già saputo. Tale notizia era per me una pura diceria o speculazione. Adesso ho scoperto che essi avevano ragione... Come fedele conoscitore dell'insegnamento del Santo Padre sulla riforma liturgica che è fondamentale per la nuova evangelizzazione, ritengo che l'approvazione di tali innovazioni liturgiche, anche dopo la correzione delle medesime da parte del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti, non sembra coerente con il magistero liturgico del Papa."

    E hai letto la "noticina del Papa?
    "Ritorno a Card. Bertone, invitando Card. Burke di tradurre forse anche queste osservazioni molto giuste nella Congregazione del Culto Divino
    B XVI 20. I.12"

    Spiegamelo tu se questa ti pare una fantasia.

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  27. @Lino
    Tu che hai esperienza di simboli... ma che significa questa mania del numero 8 nel CN? Perché l'8 appare nella patena, nei calici, nel candelabro (8+1) e nel "logo" del CN?

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  28. per FDF

    Vero che è a Gesù Cristo che bisogna guardare ma tutti i cristiani sono chiamati a renderlo vivo e presente. Ogni cristiano porta Cristo con sé, come vero "imitatore" Suo. Basta guardare a tanti Santi che essendo uniti a Cristo hanno convertito migliaia di persone, questo non per la loro bravura ma per la potenza di Dio: "Dio, che disse: "Rifulga la luce dalle tenebre", rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo. Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi." Ed erano tanto uniti a Lui che molti hanno portato i segni visibili della Sua sofferenza. Questi segni sono dati perché chi li vede, creda.

    Ogni frase di Kiko può trovare una giustificazione, come pure un appoggio su qualche passo della Scrittura
    ma il problema si pone quando in TUTTE le catechesi viene presentata la comunità come un novello G.C. che prende su di sè i peccati dei suoi componenti,
    quando il singolo 'deve' fare coem Gesù affinchè gli altri lo vedano e si convertano
    quando Kiko parla del 'messia che è in noi',
    quando la comunità non riconosce la funzione sacerdotale durante la Messa, anzi si viene espressamente invitati a fare gli stessi gesti del sacerdote, ( l'inchino alla consacrazione e consumare la Comunione tutti assieme)
    quando non si riconosce la Presenza nel tabernacolo e si preferisce celebrare in salette non consacrate
    e così via

    sono sicura che per ognuna di queste catechesi si può trovare un passo della Scrittura che la giustifichi. Ma non si può negare che ogni neocat è portato a ritenersi un nuovo G.C. chiamato a salvare il mondo -nonostante il richiamo ossessivo ai propri peccati che porta alcuni a fregarsene di peccati gravissimi e a continuare a fare il catechista e porta altri ad atteggiamenti poco sani spiritualmente e psicologicamente-.
    E difatti il nuovo Kiko-G.C. si è messo a capo di una nuova chiesa, con una nuova liturgia, proprio perchè la chiesa tradizionale di Gesù Cristo non è la stessa chiesa di Kiko.

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  29. @ FDF
    Per i simbolismi kikiani non si può mai sostenere una certezza, carissimo. Lui è ambiguo, dice tutto e il contrario di tutto.
    In ogni caso, il numero otto - c'è da immaginare che perciò abbiano la "mania", come hai scritto - è il numero del Fonte Battesimale, vasca ottagonale. Credo che questa sia la loro associazione di neocatecumeni.

    RispondiElimina
  30. P.S. per FDF
    Mi hai fatto riflettere. Anche calice e patena neocatecumenali sono ottagonali? Io non sono un esperto di Liturgia, ma la cosa mi fa riflettere. Il numero otto è soprattutto il numero dell'ottavo giorno, quello della Risurrezione. Non sono un esperto di Liturgia, anzi sono poco più che ignorante, ma la forma ottagonale mi lascia perplesso. Sono io a chiedere lumi, ora, a chi sa: la patena e il calice non sono normalmente rotondi?
    Nel simbolismo mi è parso di rivedere quella "icona" kikiana della cena pasquale con Cristo già risorto.

    RispondiElimina
  31. Buongiorno!
    Egr.Sig. Tripudio io ammetto di non sapere cos'è una analogia in un discorso.
    Me lo può spiegare?
    Grazie e cordiali saluti.

    Neocatecumenale ignorante

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  32. Egregio signor Neocatecumenale Ignorante,

    si legga il Vangelo e capirà.

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  33. puo' darsi semplicemente che il calice sia poligonale in modo che si possa bere dagli angoli senza sbrodolare; ottogonale probabilmente perche' e' un numero non eccessivo (altrimenti diventa quasi rotondo e siamo al punto di prima) e un po' meno complicato da costruire che, diciamo, un 11-agono o un dodecagono...

    il piatto potrebbe essere ottogonale per coerenza con il calice.

    e' un'interpretazione terra-terra e naturalmente se ce n'e' una migliore sono disposto all'abiura...

    abc

    RispondiElimina
  34. Un giorno un tizio urlò: "due più due fa cinque! lo confermano ben duecento famosi matematici di tutto il mondo! chi sei tu per pretendere che due più due faccia quattro?!"

    Un giorno un neocatecumenale venne a urlare in questo blog: "migliaia, anzi, decine di migliaia di vescovi, approvano il Cammino! chi siete voi per dire che il Cammino deve rispettare le norme liturgiche valide per tutta la Chiesa? chi siete voi per dire che hanno ragione coloro che dicono che due più due faccia quattro? chi siete voi per presumere «oliati» coloro che da un lato difendono la sublimità della liturgia e poi nello stesso giorno vanno a celebrare le liturgie del Cammino?"

    Interessante, no?

    Gli attivisti neocatecumenali, pur sapendo delle fortissime pressioni esercitate dal Cammino, pur sapendo che fine fa una buona percentuale della raccolta delle "decime", pur sapendo che tanti ecclesiastici smetterebbero immediatamente di sostenere il Cammino qualora non arrivasse puntuale e nutrita "l'oliatura"... vengono qui a urlare pensando che quei loro mezzucci e trucchetti siano il modo per difendere il "dono dello Spirito".

    Oggi è sabato, e stasera quegli stessi attivisti urlanti metteranno in scena la "liturgia" dei balletti e della "comunione seduti", dove si adopereranno in estenuanti omelie laicali (spacciate per "monizioni") e controlleranno se c'è qualche fratello che canta poco. Guai a chi non canta i canti di Kiko!

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  35. per il neocatecumenale ignorante, vedi link http://www.paginecattoliche.it/ANALOGIA.htm
    buona lettura.

    RispondiElimina
  36. Nell'evangelizzazione, come in tutti i campi, la prima cosa è la santificazione perché un predicatore che dice ma non vive, o dice senza l'esercizio della virtù mariana dell'umiltà, non avvicina la gente alla Chiesa ma finisce poi con l'allontanarla. Ho conosciuto alcune persone, tra cui qualche seminarista, che sono uscite dal CN perchè dapprima si sono lasciate convincere dai catechisti, ma poi hanno sperimentato la loro umanità, una coerenza difettosa tra il dire e il fare e le loro difficoltà a vivere all'interno della Comunità una Fede più zelante e matura, distaccata da ciò che è"esteriorità"
    Quando l'evangelizzazione è fatta da santi essa allora porta molto frutto.
    La santificazione è un atto di Dio che si serve della sua Serva Maria SS affinché plasmi i suoi figli e li conduca a vivere nel suo Divin Volere ogni cosa.
    Il peccato è riconducibile all'atto umano che si separa dalla Volontà di Dio.
    Bisogna che coloro che stanno ai vertici del CN si chiedano qual è la Divina Volontà e cos'è invece impastato nel CN di volontà umana.

    Mario

    RispondiElimina
  37. Molte persone non hanno capito il gesto del Papa, ma pochi hanno considerato il peso che portava questo Papa sulle spalle.
    Come ultimamente l'odio satanico si è servito di internauti per offenderlo
    http://www.antoniosocci.com/2013/02/salvate-il-papa-dalla-gogna-di-twitter-idea-pessima-e-sommerso-da-insulti/

    preghiamo per Lui e per il Papa che verrà

    Mario

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  38. L' autobiografia di Kiko già nei primi posti deio libri più venduti. Qualcosa vorrà dire, o no?

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  39. Ale ct dice: "Guarda che quando il Papa parla di comunità non parla di XCOMUNITA' NC. Voi siete UNA PARTE della hiesa,non TUTTA."

    Ahhh che bello. Finalmente si va avanti. E' già sufficiente affermare che i nc siano parte della Chiesa.
    Mi sembra analisi lucida e veritiera. Brava alect! Passa gli appunti anche ai tuoi sodali... ;)

    RispondiElimina
  40. L'autobiografia di Kiko è una buffonata propagandistica, contenente pagine scritte da alcuni vescovi e altre che riportano dei "discorsi" fatto da Kiko ad alcuni eventi come quello di Napoli. Non credo che Kiko abbia scritto nemmeno una parola di suo pugno.

    Per quanto riguarda calice e patena ottagonali, mi sembra evidente il richiamo al battesimo, sulla cui riscoperta si baserebbe tutto il CN. Il simbolo stesso del cammino è un ottagono con un fonte stilizzato.

    RispondiElimina
  41. Per quanto riguarda il profilo twitter del Papa, c'era da aspettarsi che sarebbe stato invaso da gente ignorante che l'avrebbe riempito di scherno e di insulti. Già a poche ore dall'apertura del profilo twitter del Papa c'erano numerosi insulti.

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  42. anonimo ha detto...
    "L' autobiografia di Kiko già nei primi posti deio libri più venduti. Qualcosa vorrà dire, o no?"

    Vorrà dire che - poveri diavoli schiavi del demonio - ogni neocatecumenale è stato costretto a comprarne tre o più copie, da regalare.
    Vorrà dire che me lo farò regalare. Ho qualche spazio disponibile nella biblioteca, nel comparto dove primeggia "Il codice da Vinci". Vorrà dire qualcosa se Dan Brown ha venduto tanto (64 milioni di copie), secondo te?

    P.S.
    Magari fammi sapere il numero di copie che ha venduto. Scommetto che non supera le 35.000 della prima edizione in Spagna.
    P.P.S.
    Così potrebbe dire in TV Crozza/Bersani: "Ragassi, mica i pasticcieri napoletani che a carnevale vendono chiacchiere pensano di poter vincere le elezioni?"

    RispondiElimina
  43. Kikoprimo in classifica ha solo un senso: soldi ! Vogliamo o no dire la verità ? nelle comunità si è obbligati a comprare cose del genere mi dici che senso ha far comprare lo stesso statuto ? Facciamo un calcolo ? Se le comunità nel mondo sono circa 40mila la media di fratelli potrebbe essere 20 tutti comprano le copie del libro piu qualche copia per amici e nemici per parroci e vescovi poi togliamo un 20% per le spese un 15 per l'iva quanto ha guadagnato il cammino ? Ma lo sapete cosa mi è stato risposto quando ho detto no io non compro il materiale per le lodi perchè me lo vedo sul tablet ? ma che dici vergogna ! Poi dite che non ci sono interessi economici ? da parte di tutti ?

    RispondiElimina
  44. Che il libro dell'eretico sia tra i più venduti dimostra, pardon: conferma, solo l'idiozia dell'italico popolo.

    In fondo anche Moana Pozzi, ai suoi tempi, riempiva i cinema e scriveva best sellers sulle sue avventure sessuali.... ma non per questo aveva il santino con la sua immagine.

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  45. A onor del vero non mi risulta che sia stata comprata una copia del libro a testa. Voglio dire che mentre per lo statuto il responsabile comprò una copia ciascuno (come anche per i libri della liturgia delle ore), non così per il libro.

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  46. Devono avere una classifica a parte, perchè il libro di Kiko Arguello non figura nei più venduti, non figura in nessuna classifica.P.

    RispondiElimina
  47. @Anonimo
    Brava alect! Passa gli appunti anche ai tuoi sodali... ;)

    Grazie!

    Ora però, DATO CHE CI SIETE, date il vostro contributo.
    Ma datelo VERAMENTE.

    Siate parte della Chiesa VERAMENTE perchè, ora come ora, fate di tutti per far capire che vi sentite "altro"

    RispondiElimina
  48. Spero che i neocatecumenali in buona fede vorranno riflettere e meditare queste parole dette da Benedetto XVI, giovedì parlando ai sacerdoti della sua diocesi:


    "E così anche per la liturgia: non interessava la liturgia come atto della fede, ma come una cosa dove si fanno cose comprensibili, una cosa di attività della comunità, una cosa profana. E sappiamo che c’era una tendenza, che si fondava anche storicamente, a dire: la sacralità è una cosa pagana, eventualmente anche dell’Antico Testamento, ma nel Nuovo vale solo che Cristo è morto fuori: cioè fuori dalle porte, cioè nel mondo profano. Sacralità quindi da terminare, profanità anche del culto: il culto non è culto, ma un atto dell’insieme, della partecipazione comune, e così anche partecipazione come attività."

    RispondiElimina
  49. bravo/a mic, bellissimo articolo, la verità ci fa liberi, grazie
    non praevalebunt

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