venerdì 31 marzo 2017

La Chiesa, il minestrone e il pentolone

Il Regnante Pontefice, forse mira a mettere assieme, come in una minestra di verdure che assume un unico nome – in questo caso il nome di Chiesa Cattolica anziché di minestrone – ogni genere di ortaggio, inclusi i finocchi, ingredienti determinanti a qualsiasi genere di brodo ecclesiastico vegetale. E con ciò è presto detto: tra poco ci ritroveremo in una Chiesa nella quale dovranno convivere sotto lo stesso tetto: da una parte gli scalmanati di Kiko Argüello e di Carmen Hernández che celebrano imperterriti la metodica profanazione dell’Eucaristia con le loro celebrazioni sui generis, dall’altra i non meno scalmanati lefebvriani pronti a mettere in discussione la transustanziazione delle specie eucaristiche per un involontario errore formale del celebrante.

La Messa Kika [“convivenza“], quella ideata da Kiko Arguello e Carmen Hernandez in palese spregio al Sacrificio Eucaristico vivo e santo della Santa Messa cattolica, con allestimento del tavolo ristorante con pane e copponi di vino, dai quali poi i neocatecumenali riceveranno l’Eucaristia seduti sulle sedie.

Da una parte i kikiani che ballano al suono dei bonghi attorno alla mensa allestita il sabato sera in qualche salone per fare Eucaristia allegra, dall’altra i canti gregoriani dei lefebvriani con le mani giunte all’unisono. E dentro la stessa minestra racchiusa nell’unico pentolone, i lefebvriani daranno a sacrosanta ragione degli eretici ai kikiani, mentre i kikiani daranno degli olezzanti naftalina pre-conciliare ai lefebvriani, ma senza aver però dal canto loro alcuna ragione, perché…

Una Messa Kika presieduta presso il centro della Domus Galileae (Israele) da Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Boutros Ibrahim Twal che spezza una pagnotta eucaristica, segue poi la fractio panis mentre Kiko Argüello, fautore con la sua sodale Carmen Hernández di simili abomini, canta. di fronte a queste immagini, la domanda è semplice: chi tratta così l’Eucaristia, crede veramente alla presenza reale di Cristo nelle sacre specie eucaristiche?

…perché è indubitabile, oltre che lodevole, che i lefebvriani celebrino con sacra devozione la Santa Messa intesa come Sacrificio Eucaristico, non come festa degli amici attorno alla mensa. Anzi, a meritato onore dei lefebvriani, posso aggiungere che seguitando di questo passo, nel giro di dieci anni, per avere memoria di come una volta era la Messa cattolica, bisognerà andare necessariamente ad assistere alle celebrazioni fatte dai Sacerdoti della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, mentre nei luoghi di culto della nuova Chiesa misericordiosa aperta a tutto e tutti, specie a tutto ciò che non è cattolico, avverrà ogni genere di abominio, dalle Eucaristie kikiane alle celebrazioni inter-confessionali con gli eretici scismatici luterani e anglicani.

La celebrazione della Santa Messa fatta da un sacerdote della Fraternità Sacerdotale di San Pio X.

Danze tribali della liturgia pasquale kika.

(citazioni da un articolo di don Ariel Levi di Gualdo
l'articolo completo è sul sito web L'isola di Patmos)

34 commenti:

  1. Mi aspetto il diluvio di commenti "lefebvriani! Siete contro il Papa! Socciani! sedevacantisti! tu e Cruccas! passatisti! il vaticanosecondo!"

    I neokat più facinorosi sono molto bravi a digrignare i denti e gridare: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?»

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  2. Non condivido la tesi dell'autore dell'articolo: rimango papista.

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  3. http://m.ilmessaggero.it/abruzzo/articolo-2351669.html

    Non tutto é da buttare nel cammino... criticare e basta é più settario dei settari.

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  4. Il "papismo" non è fede, e non è neppure vagamente sinonimo del dovuto ossequio al successore di Pietro.

    Vale la pena però interrogarsi un po' e riflettere su questa Chiesa-calderone in cui - come ricordato anche dall'autore, don Ariel (che non è certo sospettabile di critiche al Vaticano II), col contrasto netto tra i video delle celebrazioni - in cui c'è posto contemporaneamente per le liturgie-pagliacciata di Kiko e per la liturgia di padre Pio (in verità c'è assai meno posto per questa).

    Il fatto è che la liturgia è intimamente connessa alla fede: ciò che credi veramente si rispecchia in ciò che celebri.

    Allora, se nella Chiesa hanno diritto di cittadinanza le carnevalate di Kiko e Carmen, significa che la Chiesa sta attraversando una brutta crisi. Ma se le carnevalate hanno pari dignità della liturgia "tridentina", significa che la crisi è anche peggiore.

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  5. Caro Anonimo, è una bella storia, e Dio renderà merito a quel marito e a quei figli che hanno amato così tanto la loro madre. Questo è sicuramente cristiano, Dio sa far crescere fiori anche dai rovi, ed è a quei fiori che i Papi continuamente parlano, sul quale vogliono fare costantemente leva. Tutto il resto (devastare la liturgia, uccidere la gente negli scrutini) non è da Dio e andrebbe eliminato.

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  6. Il papista (io) è diverso da chi ha postato il link de Il Messaggero.
    La mia autodefinizione voleva essere un tentativo umoristico, evidentemente mal riuscito, per far presente che, come FEDELE, mi schiero dalla parte del Papa perchè ho fede e quindi obbedisco anche se a volte, lo ammetto, mi resta difficile comprendere.
    Sarebbe bello che i nostri fratelli kikos facessero altrettanto.

    l'account Google me lo faccio prima o poi

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  7. prova account

    l'account Google me lo faccio prima o poi

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  8. In tutta onestà, papisti o non papisti, è il tono dell'articolo, in particolare dell'incipit che secondo me proprio non va!
    Tutti noi soffriamo e aspettiamo perchè la Chiesa prenda posizioni in merito agli abusi del cammino neocatecumenale, al contempo sappiamo che la questione è molto complessa. Del resto la patata bollente (oddio, ci casco anch'io con le metafore sugli ortaggi)del cammino questo Papa se l'è trovata in eredità e imputare a lui tutta la reponsabilità di questa odiosa situazione mi pare scorretto e fuorviante.

    Questo anche a dimostrazione dei camminanti che qui ognuno usa la propria testa per ragionare, non c'è un leader che trova immancabilmente tutti d'accordo su qualunque cosa proclami.

    Siamo un gruppo abbastanza coeso di fronte all'evidenza delle negatività del cammino neocatecumenale, ma al di là di questo nessun meccanismo di branco e va bene così.

    Meditate...

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  9. Premetto che Papa Francesco mi piace, anche se si propone in modo assolutamente nuovo per noi. Solo ci sono alcuni opinionisti, e preti che si autodefinisco “di frontiera”, alla don Ciotti (che ho sempre sentito parlare di “legalità” e mai di comandamenti né, tanto meno, di Gesù), che mi sembra lo strumentalizzano.

    Ma veniamo al Cammino.
    San Paolo dice di essere contento che si annunci Cristo, anche se lo si fa per fare un dispetto a lui.
    Così è bene che Kiko parli di devozione mariana, anche se lo fa di malavoglia e per pura convenienza e anche se all’inizio disprezzava questa devozione (io stesso ne sono testimone, perché amico di camminanti da lunga data).

    Se il Cammino cambia seguendo la Tradizione della Chiesa è una cosa buona, ma se cambia vuol dire che prima, in quelle cose, era sbagliato. Vuol dire che avevamo ragione noi.

    Ci sono dei sacerdoti del Cammino in gamba? Sicuramente, ne ho conosciuti un paio anche io. Ma ce ne sono troppi che sono indottrinati e fanatici.
    Il Cammino deve fare ancora molto. Deve arrendersi alla Chiesa senza se e senza ma.
    Deve, cioè, “scomunicare” Apuron e restituire quanto rubato a Guam. La deve smettere con le confessioni pubbliche. Non deve calpestare i frammenti dell’Eucaristia. Deve seguire norme e libri liturgici, ecc. ecc.

    Nessuno nega le cose giuste del Cammino, ma neanche si possono tacere quelle che non vanno.
    Il Cammino deve rinnegare quanto di non cattolico è stato fino ad ora. Solo così si salverà.
    E i frutti?
    Quelli autentici, vista la buona fede di molti, ci sono stati, come ci sono stati tra i protestanti. Ma ci sono stati pure danni enormi. Bisogna riconoscere anche quelli.

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  10. Ahinoi, il tentativo umoristico non è riuscito perché... i neocatecumenali sono i primi a proclamarsi "dalla parte del Papa". Il che è chiaramente una menzogna poiché per loro il Papa è solo un personaggio importante che ha come unico dovere il lodare e approvare il Cammino.

    Le discussioni della pagina precedente hanno mandato in bestia il Marco della Troll, proprio come tutte le volte che i soliti nodi vengono al solito pettine. Magari gli bruciano le numerosissime "decime" che ha pagato di tutto cuore, e che sono servite non per i poveri ma solo per arricchire i kiko-shop, per pagare la vacanza (pardon, "convivenza") ai cosiddetti "catechisti" inclusa famiglia e prole e babysitter, per completare i monumenti che Kiko erige a sé stesso (come le Domus) e innumerevoli altri sprechi.

    Da qualsiasi punto di vista si voglia osservare il fenomeno neocatecumenale, per onestà non si può negare che la mentalità vaticansecondista, quella del dover introdurre a tutti i costi "novità", di dover a tutti i costi far "partecipare" i laici, ecc., sono state il fertile humus su cui è comodamente attecchita la pianta velenosa del neocatecumenalismo.

    Per esempio, se non si fosse detto e stradetto (e poi confermato con la costituzione Sacrosanctum Concilium) che la liturgia andava "riformata", Kiko e Carmen sarebbero stati presi a sberleffi nel momento in cui presentavano le proprie novità celebratorie.

    Detto fra parentesi, la riforma liturgica del Novus Ordo è da considerarsi totalmente fallimentare perché salvo rare eccezioni - sottolineo eccezioni - è sempre stata terreno di sperimentazioni selvagge, abusi, approssimazioni, imposizioni arbitrarie (come la mania di girare gli altari, quando nessun documento conciliare lo richiedeva o consigliava).

    Chi professa l'anarchia liturgica, per difendere l'indifendibile ha sempre bisogno di etichettare gli altri come "lefebvriani", "preconciliari" o cos'altro. Solo che l'insultare gli interlocutori non cambia la verità dei fatti: e cioè che nonostante le migliori intenzioni dei padri del Vaticano II, è passata ovunque l'idea che il Concilio avesse finalmente dato a tutti la libertà di alterare a piacere i contenuti di fede e la struttura della liturgia.

    E non c'è niente che tu puoi fare per combattere quella mentalità perché non appena apri bocca subito ti chiamano "rubricista", "pedante" e quant'altro, e magari ti dicono pure che loro celebrano "secondo il messale" e che tu non hai diritto di criticare i loro studi teologici e la loro esperienza liturgica...

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  11. https://issuu.com/laeternidad/docs/celebracion_de_la_vigilia_pascual__1_ ECCOLA LA LITURGIA NEOCATECUMENALE DELLA VEGLIA PASQUALE PIU' RICCA

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  12. Anonimo del 31 marzo 2017 14:40

    Io non prenderei ad esempio Blondet...
    Insomma, voglio dire: perchè vi da così fastidio Francesco? Fidatevi un pò... Guardate come sta gestendo Guam...

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  13. @Anonimo ha detto...
    http://m.ilmessaggero.it/abruzzo/articolo-2351669.html

    Non tutto é da buttare nel cammino... criticare e basta é più settario dei settari.
    ---
    Caro Anonimo,
    magari rileggiti l'articolo che ci proponi:

    Perché una madre Neocatecumenale, con un marito Neocatecumenale allora studente in medicina e quindi di fatto nullafacente, però già incoscientemente padre di quattro figlie, si trascurava un' influenza per preparare la cena al marito nullafacente ed alle figlie, mentre poteva provvedere alla bisogna il marito stesso, evitando così alla moglie una complicanza influenzale irreversibile?

    Il marito in oggetto, viene anche definito "diacono catechista",
    che cos'è una nuova qualifica del Cammino?
    Certo che non si finisce mai di imparare!
    ---

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  14. No, io non lascio parlare le fotografie quando sono commentate in maniera idiota. "Non ha nulla da dirGli. Che noia…" è di una idiozia somma: gli ha letto nel pensiero?
    E nemmeno lascio perdere l'altra: "Seduto ostentatamente davanti al Santissimo nel Duomo di Milano" è di una faziosità abissale. Quante tempo è rimasto là, me lo dite, al confronto con le foto successive?
    E' un uomo di ottanta anni, anche con problemi di deambulazione, soggetta a frequenti attacchi di sciatica. Mia suocera si è inginocchiata fino a qualche anno fa, ora sono io a sconsigliarla.
    Questo senza nulla togliere ad altri problemi (i "Dubia", per esempio). Tipico di Blondet, in ogni caso, negazionista e antiebraico.

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  15. Trovo completamente fuori luogo il contenuto del link a Blondet riportato in un commento.

    Per quanto riguarda l'argomento del post, anche io lo trovo in un certo senso fuorviante: per quanto mi riguarda questo Papa finora non mi ha fatto che del bene con tante azioni intraprese (una su tutte: Guam) e con tante parole che ha pronunciato che mi hanno aiutato sotto tutti i punti di vista, anche nel mettere in discussione la mia personale adesione al CNC.

    Riguardo all'articolo segnalato, il Signore renda merito a quella famiglia. Il problema è voler sempre sottolineare l'appartenenza al CNC quando si fanno scelte importanti, come se la conditio sine qua non di tali scelte fosse il CNC piuttosto che la fede.

    Mi vengono in mente ad esempio Chiara Corbella o Chiara Luce Badano, che trovavano motivazione delle loro scelte in Dio, pur appartenendo a qualche movimento.
    Io l'appunto, più che alla famiglia (di cui non conosco la storia, le persone, le sofferenze, le situazioni che hanno portato al coma e di cui ammiro la scelta), lo farei a chi ha scritto l'articolo: in fondo è l'autore che ha (inutilmente) sottolineato l'appartenenza al CNC. Credo che scelte del genere abbiano un'origine molto più profonda di un qualsivoglia movimento ecclesiale.

    Ricordo, una volta, in un incontro a S. Pietro (se non sbaglio per la Pentecoste), c'era una coppia che insieme ad altri avrebbe dato testimonianza (quell'anno intervenne anche Nek, ad esempio) alla quale fu indicato di non dire che apparteneva al CNC. Un CNC fu scandalizzato da questo, non capendo che se sei nella Chiesa, non serve dire a quale ordine, congregazione, movimento appartieni, perché tutti sono Chiesa. "Perché devono negare di appartenere a questa realtà?", "Perché non avvalora o sminuisce la loro testimonianza".

    Questione di dettagli, ma importanti e rivelatori.

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  16. Per vedere fotografie commentate in maniera idiota non serve disturbare Blondet... Che senso ha chiedersi se il patriarca creda nella presenza reale, se poi con disprezzo si definisce pagnotta (con tanto di grassetto) il pane eucaristico? Una volta questo blog si distingueva per un linguaggio rispettoso e discussioni di spessore (penso al 2008,o quando moderava mic, quando non serviva infarcire i post di foto e commentini al veleno per scatenare dibattiti da 300 e passa commenti a settimana... ),soprattutto rispetto agli urlacci dei neocat duri e puri... ora quasi ogni post trasuda sarcasmo, sfottò e cattiveria, lo stesso stile da tifoseria proprio tanto dei papisti quanto dei detrattori di Papa Francesco . Certo ha i suoi pro dal punto di vista di efficacia delle denunce, fa molto più rumore senza dubbio, ma penso che il blog perda di credibilità al tempo stesso, e me ne rammarico.

    NDSMD

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  17. Non sviamo l'attenzione dal thread: l'argomento non è cosa pensi Blondet di Papa Francesco (foto postata da un anonimo disturbatore) ma come si comportano i neocat davanti al Santissimo Sacramento.

    Il termine pagnotta sembrerà dispregiativo ma non lo è certo della santità del Sacramento! Non accusiamo la gente che modera il blog di cose che non pensa per favore! Invece la pagnotta è ben indice di come i neocat considerano la Santissima Eucaristia: un convito fraterno, l'allegro banchetto del memoriale di Gesù, e nient'altro. Se non fosse così si guarderebbero bene dal trattare il Pane Consacrato (vero Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore) in quel modo scandaloso!

    Lo maneggiano, con violenza, con fretta, spaccandolo come fosse il pane di casa prima di fare la scarpetta nel sugo! Ma quello è il corpo di Gesù! Come fate a non vedere che razza di scempio è quello? Come fate a non soffrire?

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  18. Premettiamo una cosa che non tutti sanno: il fatto che i documenti liturgici della Chiesa che pur concedono entro precise condizioni l'uso di pani "abbondanti", raccomandano senza sosta di fare estrema attenzione a briciole e frammenti, e che il loro utilizzo per celebrare l'Eucarestia non è uno sfizio ma è esclusivamente funzionale alla maggior percezione della Presenza Reale. Ci sarà pure un motivo per cui per tanti secoli il pane eucaristico è stato ridotto alle piccole ostie, no? Ci sarà pure un motivo per cui i santi hanno preferito quelle piuttosto che fare scenografia, no?

    Ora, i neocatecumenali - anche quelli che non hanno spento del tutto la devozione eucaristica - considerano le pagnotte solo dal punto di vista esteriore: "noi facciamo così perché è più bello". Cioè sono convinti che la Chiesa abbia sempre sbagliato, e che occorra ravvivare lo spettacolino liturgico facendo una cosa appariscente, come l'uso delle pagnotte sbriciolose (peraltro dotate di ricetta dei MasterChef Kiko e Carmen (clicca qui)).

    Quando il patriarca Twal, che pure si era fatto notare in passato per aver difeso la fede, accetta di celebrare la liturgia kika, non solo ne sposa di fatto le eresie (anche se in cuor suo pensa diversamente), ma quantomeno dimostra di condividere l'aspetto spettacolaristico della liturkikia.

    Che questo scandalo sia dovuto a "oliatura", a "bidonata" o a "minaccia di rappresaglie", poco importa. I fatti, purtroppo, sono davanti agli occhi dei fedeli.

    C'è un sacco di gente che tira in ballo la "credibilità" di questo blog. Solo che questo blog non è un dogma, e neppure un'istituzione che ha perennemente sete di "credibilità". È solo un blog, è uno spazio di discussioni, e se certi metodi non ti piacciono, pazienza: quello che conta è solo la verità.

    Come già detto mille volte, se l'autorità della Chiesa condannasse esplicitamente gli errori del Cammino, questo blog non avrebbe più ragione di esistere e tanti - incluso il sottoscritto - avrebbero più tempo libero (eppure molti non capiscono questo concetto così semplice: quando la Chiesa condanna qualcuno, di fatto sta liberando tutti gli altri).

    Invece, come fatto notare perfino da Levi Di Gualdo che qui quasi nessuno conosceva, la crisi della Chiesa è tale che di fatto e di diritto stiamo vedendo mettere sullo stesso piano le carnevalate liturgiche neocatecumenali con la Messa che ha nutrito la spiritualità di sedici secoli di santi. Il che è peggio di quando quella stessa Messa veniva semplicemente "proibita".

    E pur sapendo chiaramente che nel pane consacrato da un prete (anche prete totalmente indegno e distratto, purché abbia intenzione di compiere quel che ha sempre compiuto la Chiesa) c'è Nostro Signore Gesù Cristo, non possiamo fare a meno di osservare come il Signore stesso venga adoperato come strumentino per simboleggiare l'unità fraterna e trattato con arroganza peggiore dei soldati che lo schernivano al momento della condanna.

    Non so tu, ma quando qualcuno bestemmia io mi sento offeso più di quando vengo insultato io stesso. Quando qualcuno danneggia la Chiesa, io mi sento danneggiato più di quando vengono danneggiate le mie proprietà.

    RispondiElimina
  19. OT (ma non troppo)

    Perdonate una domanda da profano.
    Nella Veglia pasquale della mia parrocchia, animata dai neocat, c'è sempre il canto di Kiko "Che cosa c'è di diverso questa notte?".
    Ora, sfogliando il link segnalato da anonimo 31 marzo 2017 14:37:
    https://issuu.com/laeternidad/docs/celebracion_de_la_vigilia_pascual__1_
    leggo che dopo la Liturgia della Parola c'è la "liturgia de los ninos".

    Io, quindi, devo considerare un'azione liturgica questa dei "los ninos"? :-)

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  20. Pax

    @ NDSMD

    Il centro di tutto è in quanto afferma Tripudio....

    se l'autorità della Chiesa condannasse esplicitamente gli errori del Cammino, questo blog non avrebbe più ragione di esistere.....

    NDSMD
    Forse hai ragione, c'è anche dell'esasperazione, io per prima.

    Ma vorrei mi citassi quelli che definisci commenti al veleno... Sfottò, sarcasmi, cattiverie, che per te sono gratuite, mi pare di capire.

    Ti assicuro, per quello che mi riguarda, ho riportato diverse esperienze vissute nel cammino, da me e da altri, in quest'ultimo caso ero testimone e, per prendere posizione, come mi imponeva la coscienza, rimanevo pesantemente coinvolta.

    Quando nel cammino si sottopone qualche dissidente/pensante ad un "trattamento speciale" "ad hoc", tutti gli altri DEVONO FARSI GLI AFFARI LORO E FAR FINTA DI NON VEDERE E NON CAPIRE.
    Non gli si spiega nulla:
    succede una cosa gravissima in una comunità, la gestiscono i catechisti e i fratelli non devono capire niente,
    senti solo un mormorare "ma che è successo?"
    e nessuno ci capisce un'acca.
    Trattati come deficienti/decerebrati e poi si dice: siete un corpo solo e un'anima sola!

    Come vuoi che le raccontiamo queste cose? Sfogliando le margherite?

    Mi dai occasione per ripetere
    NON SE NE PUÒ PIÙ.
    E ORA VOGLIONO FARE SANTA CARMEN, MA PER FAVORE!

    Meno male che questo blog esiste.

    Sì, alcuni di noi siamo sfiniti a furia di denunciare fatti terribili e continuare a vedere che non si pone alcun rimedio, nonostante le denunce, mentre Kiko e compagnia continuano a vendere la loro merce tra elogi, benedizioni, invii, raduni con Cardinali, Prefetti di Congregazioni che ratificano tutto è un Cardinale come Müller, custode della Fede, che fa una recensione all'illeggibile "Annotaciones" di Kiko ratificandone la santità in vita.

    Beato te che riesci a stare sereno.

    Quanto riportalo in questo post, per restare nel tema di oggi, è degno, a mio modesto avviso, di attenzione e riflessione... Perché?
    Perché è la realtà che tutti abbiamo sotto gli occhi,

    Vogliamo fare come lo struzzo, che nasconde la testa nella sabbia per non vedere?
    Siamo uomini o caporali? (Grande Totò)

    Prima di concludere esprimo il mio parere PERSONALISSIMO ovviamente, solo per condividerlo sul Blog, con tutti, sul post di oggi.
    Pax
    CONTINUA

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  21. Pax
    CONTINUA

    Mi ha impressionato rivedere la distribuzione del pane (pagnotta) spezzato nelle mani tese dei fratelli in assemblea, pane che sarà tenuto così per lungo tempo, per poi essere consumato tutti assieme....vedere la quantità di briciole nel piatto "di portata" fa davvero impressione.
    No comment.

    PERSONALMENTE
    Mi ha edificato la celebrazione secondo la tradizione preconciliare, mi ha anche emozionato, ho sentito la dimensione trascendente, la forza, la soavità, la dignità grande, la grandezza del Creatore e la grandezza della creatura......e devo confessare che anche la lingua latina ha fatto riecheggiare formule tante volte ascoltate e conosciute a memoria, una musica interiore, dando grande solennità a tutto, sono un aiuto "per me" al raccoglimento.
    Ovvio esperienza mia, che condivido sul blog, che non fa testo, assolutamente.

    Spero che, rispettandomi, non mi attacchiate, sono stata sincera.
    Anche temendo di essere fraintesa.

    Infine, ma sì!
    e fatemela dire almeno una cattiveria.
    Sincera fino infondo oggi!

    Riflettevo che....
    Da quando qualcuno ha annunciato che i sacri mamotreti stanno uscendo dall'ombra dell'arcano kikiano si sono scatenati su questo Blog commenti mai visti prima, questi sì che tendono a screditare e sminuire il lavoro che onestamente e in piena coscienza, direi come SACROSANTO DOVERE, cerchiamo di portare avanti tutti noi che contribuiamo a
    "Osservatorio sul cammino neocatecumenale secondo verità".
    Non è il blog che perde di credibilità col tempo, è piuttosto che i fatti sono sempre più inconfutabili per questo fanno più rumore.

    E poi, al di là dello stridore di denti che provochiamo nei capi/neocat che si sentono smascherati, avessimo avuto una smentita documentata da fatti concreti? Mi domando e dico.

    Bah, chi sa perché?

    Pax

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  22. Prima di atteggiarsi a tifosi di qua e tifosi di là, è il caso di ricordare qualche concetto elementare del primo anno di Catechismo (sconosciuto ai kikos che sono già "adulti" nella fede e perciò considerano il Papa solo come oggetto da scaraventare addosso agli interlocutori che criticano le storture del Cammino).

    Il Papa è il capo visibile della Chiesa, è il custode del deposito della fede. Pertanto, tutte le volte che non "pasce gli agnelli", cioè se viene meno al triplice compito di guida, insegnamento e santificazione che Nostro Signore gli ha affidato, è un pessimo Papa.

    Contro il Papa ha parlato Nostro Signore stesso, dicendo a Pietro: «e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,32). Pertanto il Papa ha bisogno di ravvedersi più di tutti noi, ha bisogno di convertirsi, altrimenti viene meno alla sua specifica missione e al canto del gallo risulterà traditore.

    Solo conoscendo questi concetti basilari si può capire l'atteggiamento di dovuto ossequio richiesto ai cattolici nei confronti del Papa (che include ovviamente anche lo sforzarsi di voler capire cosa vuole intendere il Papa con certi gesti che di primo acchito sembrerebbero strani), e contemporaneamente la necessità di opporsi al Papa «a viso aperto» (come fece l'apostolo Paolo) in proporzione alla posta in gioco.

    La fede ci chiede di essere uniti al Papa, non di idolatrarlo. La fede esige che seguiamo il Papa, ma non se ci chiede di andare contro la fede stessa. L'unità attorno al Papa non è una tifoseria, ma è la fiducia in Nostro Signore che ha personalmente scelto Pietro e garantito la Chiesa fino alla fine dei tempi. Ecco perché i tifosi del Papa commettono lo stesso errore (ma dal versante opposto) rispetto a quelli che a prescindere odiano il Papa.

    E tutte queste cose valgono per qualsiasi Papa, per Francesco come per Pio X, per Benedetto XVI come per Giovanni XXIII: lo stesso metodo è uguale per tutti. Ovvio che dati gli eventi degli ultimi anni, abbiamo riconosciuto Benedetto XVI molto più "custode del deposito della fede" che Francesco stesso: non per opinioni personali, ma per i loro rispettivi gesti e parole.

    E soprattutto noi non siamo come i neocatecumenali, sepolcri imbiancati che il sabato mattina gridano (mentendo) "viva il Papa!" ed espongono (ipocritamente) il cartellone Tu es Petrus, e il sabato sera gli disubbidiscono celebrando le carnevalate liturgiche vietate dal Messale, dallo Statuto e da tutti gli ultimi Papi.

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  23. E vale la pena considerare anche quell'argomento spinoso: l'evidenza fotografica che Bergoglio non si vuole inginocchiare davanti al Santissimo Sacramento, ma davanti ai piedi degli "extracomunitari".

    Ora, che gli piaccia o no, questi gesti "fanno teologia" molto più dei singoli discorsi. E nel caso in questione fanno teologia sbagliata, perché danno un comodo alibi a tutti coloro che odiano inginocchiarsi davanti al Santissimo Sacramento (non solo i neocatecumenali, che infatti si inginocchiano solo davanti a Kiko).

    Le didascalie a quelle foto potranno pure non piacere, ma le foto, da sole, parlano. E mostrano un successore di Pietro che sembra dire: «non Lo conosco!»

    Se siamo cattolici, prendiamo atto di questo, esprimiamo anche un giudizio severo, ma non smettiamo di essere cattolici proprio perché non siamo una tifoseria ossessionata dall'osannare il proprio capocannoniere (e perciò terrorizzata dall'idea di dover ammettere anche una sola volta che questi ha chiaramente sbagliato).

    Mentre aspettiamo con fiducia che Pietro si «ravveda» e «confermi i suoi fratelli», continueremo a professare quella verità immutabile proclamata dalla Chiesa da duemila anni che ha fatto gioire innumerevoli santi.

    RispondiElimina
  24. Pax ha detto: "Riflettevo che... Da quando qualcuno ha annunciato che i sacri mamotreti stanno uscendo dall'ombra dell'arcano kikiano si sono scatenati su questo Blog commenti mai visti prima"

    Sono curiosi, vengono e, visto che si trovano, lasciano qualche commento :-)

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  25. Pax

    Voglio concludere la giornata sottolineando quanto detto da Donna Carson, alla fine del suo commento....

    ................"Questo anche a dimostrazione dei camminanti che qui ognuno usa la propria testa per ragionare, non c'è un leader che trova immancabilmente tutti d'accordo su qualunque cosa proclami.

    Siamo un gruppo abbastanza coeso di fronte all'evidenza delle negatività del cammino neocatecumenale, ma al di là di questo nessun meccanismo di branco e va bene così.

    Meditate..."

    Sante parole,
    Ognuno di noi ha espresso la sua idea, si vede bene che non abbiamo un pensiero unico, come dice bene Donna Carson.
    Questo fa molto riflettere.

    I camminanti parlano tutti allo stesso modo, pensano tutti allo stesso modo o credono di pensare.

    Tripudio ha spiegato molto bene il vero rapporto del cattolico con il suo Papa.
    E anche che i camminanti non si possono fare maestri di papismo quando lo acclamano e applaudono nei raduni, ipocriti, ma poi non tengono nel minimo conto i suoi espliciti richiami, né quanto Egli ha imposto al cammino, attraverso il lavoro delle Congragazioni agli Statuti alla Liturgia in tutti questi anni in cui è stato vagliato per arrivare all'approvazione, ditemi voi dove mai ha obbedito?

    Chi può considerarsi più figlia della Chiesa cattolica di Santa Caterina da Siena?
    Andatevi a leggere i richiami forti e vigorosi che rivolgeva al Papa perché facesse il Papa con coraggio e vigore, senza timidezze e paure di sorta.
    Eppure lo chiamava mio "Dolcissimo Cristo il terra!"

    Pax

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  26. A proposito di minestrone liturgico neocat.

    Non ho ancora trovato un adulto nella fede che riesca a dare un senso logico alle trovatine e invenzioni liturgikike del signor trettre dottor (h.c.) arruffone Arguello.

    Prima racconta il brano immaginario di Isaia "Vedo un popolo in piedi" per giustificare il fatto che alla consacrazione non si inginocchia nessuno.

    Poi al momento dell'Eucaristia, davanti alla presenza reale del Corpo di Cristo tutti seduti, con il didietro ben incollato alla kikosedia.

    Come si concilia il "popolo in piedi" con il "popolo seduto"?

    Gli unici momenti in cui ho visto i neocat inginocchiati sono quelli in cui si trovano di fronte a Sankiko benedicente.

    Come mai?

    Qualche adulto nella fede, magari Marco della Torre o chi per lui, è in grado di illuminarmi?
    Magari citandomi i versetti di Isaia e l'atto ufficiale con cui la Chiesa permette ai neocat Comunione e Manducazione.

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  27. Il "dolcissimo Cristo in terra", quando gridò «non lo conosco!» era pur sempre Pietro, ma era il Pietro peccatore che avrebbe presto dovuto (dolorosamente) ravvedersi.

    È facile usare espressioni come "dolcissimo Cristo in terra" quando il Papa proclama una verità di fede scatenando un terremoto negli inferi.

    Ogni volta che il Papa condanna un errore, è il "dolcissimo Cristo in terra" che fa distinguere al gregge il bene dal male.

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  28. Comunque io non saprei giudicare il prete, pardon presbitero, che ci ripeteva spesso che il cammino era garanzia di vita eterna e che fossimo peccatori perdonati. Con il senno di poi resto basito

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  29. Stefano Ariel Levi di Gualdo scrive in modo eccellente; gli si devono imputare soltanto un paio di manchevolezze, peraltro serissime.
    La prima, quella di scrivere per le più repellenti gazzette "occidentaliste" pubblicate nella penisola italiana. Almeno a Firenze, dove chi vuol fare politica secondo un certo orientamento corre ad iscriversi al Partito Democratico, farsi sorprendere in pubblico con quella robetta significa ancora oggi rischiare qualche aperta attestazione di disprezzo.
    La seconda, qualche grosso eccesso di zelo. Levi di Gualdo non ha capito che, voglia o non voglia, il cattolicesimo o segue la linea dell'attuale pontefice o, di qui a dieci anni, non celebrerà messe all'insegna del sincretismo, ma smetterà puramente e semplicemente di celebrarne.
    A Firenze, l'elezione di Bergoglio è stata generalmente accolta come l'unica mossa realistica possibile dopo il tetro regno di Sepp Ratzinger e del ridicolo manipolo di "atei devoti" che usava il cattolicesimo per giustificare l'esportazione di democratismo "occidentale" a casa di chi non aveva alcuna intenzione di trovarsi tra i piedi merce avariata.

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  30. Si può concordare forse dal punto di vista sociale, politico, economico, ma dal punto di vista del cristiano conta solo la fede.

    E alla luce della fede un Bergoglio che non si inginocchia davanti al Santissimo fa più danno alla Chiesa di un'invasione islamica. Quest'ultima è infatti un evento esterno, mentre il primo è un problema interno della Chiesa.

    Con questi miei stessi occhi ho visto seminaristi e preti che nell'epoca ratzingeriana si inginocchiavano perfino quando in volto avevano scritto "ne farei volentieri a meno", perché dopotutto "c'è Benedetto XVI", e se il Papa in quelle condizioni fisiche, alla sua età, perfino con dolori al ginocchio si inginocchia davanti al Santissimo, beh, chi sei tu per cercare scuse micragnose per evitare di farlo?

    Quegli stessi seminaristi (ormai per gran parte preti) e quegli stessi preti, oggi grazie al Bergoglio hanno finalmente l'alibi per rifiutare di inginocchiarsi di fronte al Signore e quindi anche un punto d'appoggio per credere ancor meno di prima alla Presenza Reale.

    Ora, pur con tutte le accuse giuste o ingiuste che si possono fare a Benedetto XVI, è stato pur sempre il Papa che ha ridato cittadinanza all'odiatissima (dal Nemico) Messa tridentina, è stato pur sempre il Papa che si rifiutava di amministrare la Comunione "sulle mani", è stato pur sempre il Papa che era normale vedere inginocchiato davanti all'Eucarestia.

    Sono "piccoli" gesti che parlano, che fortificano la fede dei deboli, che confermano quella dei forti, e che ultimamente, in maniera misteriosa (in senso teologico: un mistero non comprensibile solo alla luce della ragione) respingono gli attacchi "esterni" (come l'invasione islamica) molto più che una serie di manovre politiche e sociali, molto più delle denunce, molto più del difendere i propri confini (che sono tutte conseguenze di una fede, perché uno difende ciò che ha di più caro e nella misura in cui lo ritiene prezioso: l'invasione islamica, tanto per tornare allo stesso esempio, non è tanto dovuta alla cattiveria dei musulmani, ma al fatto che qui c'è un vuoto di fede, cioè anche un vuoto sociale, e loro - consapevoli o meno - semplicemente vengono a riempire un vuoto).

    La vittoria di Lèpanto fu il prodotto della fede popolare, non di un'organizzazione militare e sociale, fu preparata dalle preghiere dei singoli, non dalle denunce degli intellettuali (e allo stesso modo a sconfiggere il Cammino è la fede dei singoli, non i provvedimenti della Chiesa che sono rimasti finora lettera morta).

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  31. ....nuovo lungo articolo che parla degli ERRORI DEL CAMMINO.....

    ........ormai kiko è SGAMATO al 100% in tutto il mondo !!!

    http://www.cathud.com/RESOURCES_CATHOLIC/pages_MR/Neocatechumenal_Way_Kiko_Arguello.html

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  32. Pax

    @Tripudio
    Come sempre sono d'accordo con te, penso sia proprio così
    allo stesso modo a sconfiggere il Cammino è la fede dei singoli, non i provvedimenti della Chiesa che sono rimasti finora lettera morta

    Vale anche pregare perché tutto ciò che traffica nelle tenebre venga finalmente alla luce.
    E di cose che costoro fanno nel segreto, di nascosto, quando in pubblico si presentano come santi, ce ne sono, eccome, ed è vergognoso perfino parlarne!

    Ho guardato l'articolo segnalato da Anonimo, dovrò farmelo tradurre, nessuno può darci la versione in italiano?
    Aiuto!

    Pax

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  33. Pax

    Siamo qui e, con buona pace di chi ci accusa di avere poco bon ton, almeno io rispondo: non se ne può più!

    Rispetto profondamente il travaglio di chi fa il cammino ma comincia a nutrire seri dubbi e sta ancora in bilico, con i quali è possibile uno scambio fruttuoso di opinioni....
    quel travaglio io personalmente l'ho vissuto tutto, dando loro mille possibilità di dimostrare che mi stavo sbagliando

    ma non accetto chi viene qui per sparare le sue pasqualonate che servono solo a distrarre dall'argomento, che magari risulta indigesto, e parlo di
    I soldi nel cammino
    Famiglie in missione vessate
    Vocazioni strumentalizzate e preti formati al Kikianismo, inutili o meglio dannose per la Chiesa
    Violenza e strapotere dei catechisti che devastano le coscienze e soggiogano i deboli
    Eccetera, eccetera......

    Noi evidenziamo cose degne di attenzione e desideriamo analizzarle insieme e arricchirle con le esperienze vissute dagli ex-fuorusciti che danno mille conferme, sorprendentemente tutte esperienze uguali, come spesso diciamo, tutto uguale, in tutto il mondo.
    Questo ci dà forza, a tutti!

    Per questo incito chi legge questo Blog, come io ho fatto per alcuni anni, senza mai intervenire, a dare, nell'anonimato, le sue preziose esperienze.
    È un impagabile servizio alla verità e, come diceva Tripudio, saranno il vero grimaldello per scardinare il cammino, molto più dei provvedimenti della Chiesa che rimangono lettera morta, mentre noi, come io ho fatto per anni, continuiamo a soffrire, nel silenzio delle nostre case, emarginati e abbandonati da tutti, ma meglio così, a tentare di ricostruirci una vita che ormai era tutta per e nel cammino.

    Intendo gli ex-fratelli ai quali viene detto di trattarci come il pagano e il pubblicano, quando ormai diventa chiaro che non accettiamo più di obbedire ciecamente a loro o di farli imperversare nella nostra vita.

    Basta, mi fermo, per ora....
    Buona domenica a tutti, carissimi

    Pax

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