sabato 16 marzo 2019

Come agisce la discontinuità? Con un discorso fluido e mai definitorio. Parole nuove che velano l’antica Sapienza

Il compito di svelare le sorgenti
 non è solo del Poeta
ma anche del Testimone.
E soprattutto del Maestro.

Dice il filologo: “La parola è come l'acqua di fonte, un'acqua che ha in sé i sapori della roccia dalla quale sgorga e dei terreni per i quali è passata”. Le parole hanno il loro peso e incidono nella comunicazione e quindi nella conoscenza nella misura in cui sono portatrici e veicolano tutto lo spessore della realtà che significano. Nella nostra epoca oscura e caratterizzata da confusione e disorientamento anche le parole hanno perso la loro pregnanza, non sono più feconde luminose e incandescenti del fuoco originario della Verità, ma diffondono il pallido chiarore lunare di un significato originario attenuato, diluito o spesso addirittura sovvertito. Molte di esse addirittura sono sparite dall'orizzonte della fede annunciata e trasmessa alle nuove generazioni. Basti pensare a termini come espiazione, vittima, sacrificio, redenzione.

La studiata ma colpevole strategia modernista ha usato la dichiarata non-dogmaticità del Concilio Vaticano II come varco per introdurre nella Chiesa novità dottrinali attraverso la ‘pastorale’; con l'accortezza, quindi, di non intaccare de voce il Depositum fidei, ma operando de facto la sua mutazione attraverso un linguaggio affascinante e coinvolgente, sentimentale e soggettivista, centrato sull'uomo e sulla sua “nuova consapevolezza” della Chiesa, fondata sul personalismo e non più sulla Rivelazione. Un linguaggio non definitorio per scelta perché solo rimanendo in bilico sul dire e non dire si possono veicolare alcune interpretazioni piuttosto che altre.

[...]

Le strategie e gli arcani del cammino neocatecumenale

Chissà come intendono “aprire la gabbia del linguaggio” dalle parti del Pontificio Consiglio per i Laici o della Congregazione per la dottrina della Fede a proposito del Direttorio Neocatecumenale appena approvato, coacervo di diversi volumi, del quale è legittimo affermare:  ...che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa, perché contiene l’Arcano e per questo non viene pubblicato! Può esistere una sorta di ‘catechismo’ cattolico non a disposizione di tutti i credenti che volessero conoscerlo o di chi aderisce al movimento che lo usa? Eppure molte diocesi hanno attuato la cosiddetta “conversione pastorale” a questo metodo chiavi in mano, nelle mani esclusive di iniziatori e catechisti, loro pedissequi ripetitori ed esecutori per quanto concerne le rigide ‘prassi’, persino quelle che violano il “foro interno” delle persone,  costrette a rivelare in pubblico i loro segreti più intimi.[1]

Si usa il nuovo lessico per definire nuove prassi: la conversione  è ri-orientamento del cuore e della vita al Signore, mentre la CEI per conversione pastorale intende “cambiamento di rotta” in senso pastorale, cioè di prassi con la quale si vuole formare e condurre il popolo dei fedeli: significa che la Chiesa intende cambiare rotta e prassi? Ma, in questo caso, la “conversione” avviene nei confronti di un “metodo” – che fa di sé un assoluto e che purtroppo si identifica col Signore – non nei confronti del Signore.

Riguardo alle sue catechesi e alle sue prassi, ad esempio, il Cammino neocatecumenale, continua a magnificare l'arcano, e conosciamo tutti la differenza tra “ascoltare” e “leggere”, che si continua a sottolineare, come se la “sorpresa” di ciò che accade ne giustificasse l'efficacia... ma non è lo Spirito che opera nell'annuncio? Che bisogno c'è di strategie, di metodi psicologici manipolatori o di arcani? Quello che conta è se nelle parole annunciate e nel cuore di chi le pronuncia c'è Verità che è una Presenza: quella del Signore... e allora le parole possono cambiare. Anzi, se sono parole autentiche non schemi rigidi, come accade in questa realtà ecclesiale, di fatto cambiano per ogni situazione a seconda del bisogno di chi ascolta, non del progetto di chi addottrina... E può esistere nella Chiesa cattolica una catechesi ed una prassi che continua a rimanere ‘segreta’, ma è di fatto utilizzata per la “nuova evangelizzazione”? 

L'insegnamento cristiano non è una dottrina né un fare gnostico e anche molto ebraico; è un incontro, un fatto, ma è soprattutto la narrazione e quindi la condivisione di un evento che le parole di Salvezza provocano per effetto dello Spirito e della buona volontà di accogliere e operano nella semplicità... non c'è bisogno di creare l'atmosfera, il clima, i canti, l'emozionalità esasperata, quei questionari, quella catechesi, quel percorso a tappe uguale per tutti, quei martellamenti... Se il cuore non assapora il Sacro Silenzio da cui le parole scaturiscono e nel quale prendono vita, gli ammaliati staranno tanto bene (momentaneamente, resta da vedere alla distanza), ma al cuore non succede nulla, rimane nella ‘morte’ anche se l'allegria lo frastorna, lo scuote e lo inganna.

E neppure c'è bisogno di “Aprire la gabbia del linguaggio” per favorire una comunicazione più efficace e feconda e un impegno concreto perché l'evangelizzazione sia realmente nuova, come dicono i nuovi ‘guru’ dell'evangelizzazione che vanno per la maggiore.

Si possono cambiare tutti i linguaggi del mondo, ma se nel comunicare dei parlanti manca la Parola Viva, che è il Signore (e che è quella che rende veri parlanti), allora c'è bisogno di trovare strategie comunicative e linguaggi nuovi... invece il linguaggio dell'Amore è uno solo ed è sempre quello. Servono solo veri parlanti portatori della Presenza del Verbo, che sappiano tirar fuori dal tesoro del loro cuore, per ogni situazione cose vecchie (la Rivelazione ricevuta) e cose nuove (l'attualizzazione necessaria per il momento che si sta vivendo), che il Signore ogni volta fa germogliare come “ruscelli d'acqua viva”, che portano la Sua Vita qualunque situazione e qualunque cuore ‘tocchino’.


1. “Conversione pastorale” viene indicata dal Documento CEI per il primo decennio del nuovo millennio “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”.  Un saggio significativo sul tema qui.

16 commenti:

  1. - Il reale cambiamento consiste nell' aderire alla Parola di Dio abbandonando la palabra de kiko, che essendo un semplice uomo non può concedere perfezione alle sue personali leggi.

    - Il neocatecumeno è manipolato, non a caso è chiamato a svolgere determinati riti e passaggi possibili solo in virtù di un' adesione completa alla volontà dei catechisti.
    Scegliere di motivarsi agganciandosi alle prerogative cattoliche (e non neocatecumenali) significa rendere gloria a Cristo seguendo il Suo cammino - non certo quello di argüello -.

    - Bisogna essere utili al prossimo prendendo ad esempio nostro Signore Gesù Cristo, il quale facendosi servo ha reso servizio al prossimo nella totale applicazione della volontà del Padre. Invece in comunità si viene manipolati, giostrati secondo determinazione dei catechisti. Senza quasi accorgersene la propria vita scivola via; si perdono i propri affetti. Si diviene utili solo al cammino senza possibilità di poter compiere alcun atto generoso riguardo agli altri o se stessi.

    - L' autostima viene calpestata dalla prepotenza dei catechisti, i quali non stentano ad utilizzare termini offensivi per indicare l' adepto che hanno di fronte. Questo quadro destabilizzante si manifesta alla presenza dell' assemblea ascoltatrice e poco incline alla comprensione della vittima di turno. Inoltre è l' intero cammino a determinare uno schiacciamento dell' autostima in virtù di una certa autocommiserazione - sono un poveraccio; non valgo a niente; sono figlio di satana...- che logora il soggetto e, di conseguenza, i suoi cari.

    - Bisogna scegliere di eccellere in Cristo nel rispetto delle proprie qualità, senza strafare e mantenendo intatta una buona santa umiltà.
    Ma nel cammino sussistono dei ruoli ambiti, un clero neocatecumanale che reputano sacro al pari di quello ecclesiastico, se non di più. La competizione diviene aspra e, anche a dispetto dei propri limiti, si sceglie di sgomitare per arrivare alla meta ambita. Per intenderci: il catechista può bastonare il responsabile suo sottoposto ed il responsabile, a sua volta, può bastonare i membri della comunità. Per non discutere dei cantori stonati, delle ostiarie senza buon gusto e via discorrendo...il cammino annulla l' umiltà e incita a competizioni malsane.

    - Il Signore ci ha donato il libero arbitrio per amore, mentre il cammino abolisce il libero arbitrio per soggiogare. Il privilegio della scelta è indispensabile per poter realmente volgere il cuore a Dio. Gli interminabili e presuntuosi "bla bla bla" neocatecumenali plasmano la volontà secondo ciò che conviene al cammino; si tratta di fandonie che fanno perdere tempo.
    Quindi si ascolti la voce del cuore, accessibile solo in quel silenzio che il chiasso neocatecumenale impedisce, poiché è la prima e indispensabile azione da attuare per abbandonare la menzogna e orientarsi finalmente verso la Via, la Verità e la Vita!

    Luca

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    1. Caro Luca, credo che questa volta tu sia stato ispirato dall'alto. Hai fatto un'ottima analisi della situazione, e solo chi ha vissuto in prima persona certe situazioni, poteva fare un'analisi così precisa.Poveri illusi, hanno lo Spirito Santo dentro di loro, e si affidano a dei catechisti, che sono decaduti nella presunzione, perchè, ormai, l'ambiente è marcio, marcio di pregiudizi, di ipocrisia, di menzogne, ruberie, calunnie, invidie, falsità, empietà,rivalità. Per questo non si deve poggiare sull'uomo, ovvero sul catechista, perchè se l'ambiente fosse sano, come un San Francesco e un Padre Pio, ecco che a quel punto è cosa buona seguire il consiglio di una persona che può indirizzarti in un momento di difficoltà o di disorientamento. Ma, purtroppo, l'ambiente e malsano, perchè contaminato alla fonte, cioè da coloro che lo dovrebbero mantenere sano. Se guardiamo la Vera Fonte, ovvero Gesù e la Madonna e la Santa Chiesa, ecco che i conti ritornano, ma se andiamo a guardare altro, come catechisti e simili ( non tutti, perchè penso che qualcuno faccia sul serio) ecco che troviamo acqua sporca. Hanno avvelenato l'acqua. Per cui, una persona sana di mente sapendo questo che fa? Beve dal rubinetto inquinato, oppure va alla Fonte a bere acqua fresca e pulita? Se si ha un pò di sale in testa, ecco che si va alla Fonte e si abbandona il rubinetto dal quale esce l'acqua sporca.
      Cari Catecumeni, mi rivolgo a voi, come un fratello, iniziate a mettere i contatori e i filtri, per capire quanta acqua sporca passa. Se non ne capite il senso, ora ve lo dico direttamente.State attenti a ciò che vi dicono, sondate la verità, mettetevi in ascolto di Gesù, ascoltate Gesù e lo Spirito Santo che vi parla dentro di voi, aprite il vostro cuore e rimanete come Sentinelle, state attenti, e quando vi portano acqua sporca, dite con coraggio e senza paura: NO! Questa acqua te la bevi tu, non io!

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    2. Bravo Luca, mi sei piaciuto. Mi hanno imbavagliato e costretto a lasciare mia moglie. Ora sono fuori dal cammino e senza gli affetti. Ciaone Kiko ormai sei alla fine. Spero che seppelliscono il cammino insieme a te lurido vecchio

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  2. Il cammino non solo annulla l'umiltà, ma approva e legittima l'umiliazione dell'altro. Infatti chi viene umiliato, secondo il cammino,non solo non deve reagire all'umiliazione ricevuta, ma dovrebbe chiedere perdono per aver "giudicato" chi lo ha umiliato. L'umiliatore invece sembra che non debba fare nulla. Generalmente nel cammino viene sostanzialmente legittimato.

    Dov'è l'amore tra i fratelli di cui tanto si canta? Niente di niente.
    Ricordo un catechista, uno dei meno peggio, in un raro momento di sincerità ammettere che il cammino era ancora lontano dagli obiettivi che si era prefisso di essere "sale" per la parrocchia e "sciogliersi" in essa...

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  3. Per Lino che è risorto con il Signore:

     [1] Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.

    [2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.

    [3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve.

    [4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite.

    [5] Ma l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.

    [6] Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto.

    [7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto".
    1Tessalonicesi 4:14

    Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.



    1002 Se è vero che Cristo ci risusciterà « nell'ultimo giorno », è anche vero che, per un certo aspetto, siamo già risuscitati con Cristo. Infatti, grazie allo Spirito Santo, la vita cristiana, fin d'ora su questa terra, è una partecipazione alla morte e alla risurrezione di Cristo:
    « Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel Battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti [...]. Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio » (Col 2,12; 3,1).
    1003 I credenti, uniti a Cristo mediante il Battesimo, partecipano già realmente alla vita celeste di Cristo risorto, 577 ma questa vita rimane « nascosta con Cristo in Dio » (Col 3,3). « Con lui, [Dio] ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù » (Ef 2,6). Nutriti del suo Corpo nell'Eucaristia, apparteniamo già al corpo di Cristo. Quando risusciteremo nell'ultimo giorno « allora » saremo anche noi « manifestati con lui nella gloria » (Col 3,4).
    1004 Nell'attesa di quel giorno, il corpo e l'anima del credente già partecipano alla dignità di essere « in Cristo »; di qui l'esigenza di rispetto verso il proprio corpo, ma anche verso quello degli altri, particolarmente quando soffre:
    « Il corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo. Dio poi che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? [...] Non appartenete a voi stessi. [...] Glorificate dunque Dio nel vostro corpo (1 Cor 6,13-15.19-20).

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  4. Nel Cammino si continua a magnificare l'arcano, "come se la «sorpresa» ne giustificasse l'efficacia..."

    Vi è chiaro, fratelli del Cammino non ancora zombificati del tutto?

    I contenuti del Cammino, secondo quanto stabilito dalla vostra gerarchia di cosiddetti "catechisti", avrebbero valore non per ciò che rispecchiano delle verità immutabili trasmesse dalla Chiesa ma solo per la provocata "sorpresa", cioè l'emozione.

    E dato che l'emozione non basta mai, dovrete simularla. I vostri "catechisti" mentono, sapendo di mentire, e voi recitate la parte dei sorpresi, mentendo perché non volete far figuracce.

    Cioè il Cammino è veramente fondato sulla menzogna. Indovinate chi è il Padre della Menzogna.

    Un esempio interessante (e tragicomico) lo reperimmo dalle pagine di Facebook, quando un fratello delle comunità, il tatuato Virgilio (si era procurato tatuaggi parecchio dopo aver cominciato il Cammino: i cosiddetti "catechisti" evidentemente non hanno mai insegnato che il corpo è tempio di Dio e che deturparlo coi tatuaggi è un'odio alla creazione oltre che una ridicola idiozia), accusò il fratello Francesco dicendo senza alcuna ombra di ironia: «togli a noi cantori e a tutti i fratelli la sorpresa e lo stupore del nuovo canto» [di Kiko].

    Per il kikizzatissimo Virgilio «la sorpresa e lo stupore» per il nuovo canto "giustificano l'efficacia" della nuova deiezione canora di Kiko.

    "Fratelli, c'è un nuovo canto di Kiko!", dissero alla convivenza. Wooooh! sorpresa! stupore! woooh!

    Questa non è fede. Si tratta esclusivamente di menzogna e idolatria. Menzogna perché tutti devono fingere sorpresa e stupore, idolatria perché a provocare "sorpresa e stupore" è solo il kikismo-carmenismo. Non sia mai che i fratelli del Cammino provino un pizzico di gioia per le anime che si convertono alla vera fede senza il Cammino.

    p.s.: l'aspetto comico della faccenda degli Arcani Super Segretissimi è che coloro che li detengono non vedono l'ora di spiattellarli al fine di acchiappare cliccate, Like e affini (si veda ad esempio il famoso presbitero Valente e il suo blog Kairos, o il continuo stillicidio di documenti interni del Cammino - a cominciare dalle vaccate dette da Kiko alle convivenze - operato dagli stessi kikos verso blog come CruxSancta e questo, per non parlare di foto e video pubblicati dai kikos stessi sui social per vantarsi di fronte ai "cristiani della domenica", di essere stati nel super segretissimo sancta sanctorum kikiano in Terrasanta).

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    1. Ricordo ai gentili triggeratissimi troll che Nostro Signore ha comandato di "annunciare sui tetti" i suoi insegnamenti, non di costituire un club di detentori di arcani super segretissimi da rivelare a suon di pagamenti a mo' di punti premio fedeltà.

      Mentre è vero che le perle non vanno date ai porci, e che agli infanti si conviene il latte piuttosto che la bistecca, è pure vero che coloro che entrano nel Cammino hanno il diritto di riscoprire il Battesimo (anziché il kikismo-carmenismo) e le immutabili verità di fede (anziché il kikismo-carmenismo), poiché di fronte a Dio l'unico motivo per impegnarsi personalmente in un movimento ecclesiale (o sedicente "itinerario di riscoperta") anziché nella normale vita di parrocchia è quello di facilitare la crescita della propria fede. Se usano la scusa del latte ai bambini per nasconderti i tesori della fede, allora ti stanno ingannando.

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  5. Diceva Kiko nel 2012 ai Cappuccini a Cracovia:

    «Noi siamo con la Chiesa, con il Papa, però lentamente. Sapete quando diamo noi il Rosario nel Cammino? Dopo dodici anni diamo il Rosario. Se lo diamo prima, scappano. Dopo quindici li portiamo dal Papa. Con pazienza, con pazienza con pazienza. Bisogna stare molto attenti perché la gente non sopporta i devozionismi. Gli atei Fatima non la sopportano, i devozionismi, Fatima, queste cose. Allora credono che noi siamo una chiesa nuova, diversa. E noi dobbiamo dimostrare che non siamo eretici e che facciamo le cose per amore a loro, perché dice che il Buon Pastore prende la pecora perduta e la mette sulle spalle e la porta lentamente a Cristo.»

    Ecco come giustificava Kiko non solo un linguaggio diverso del proprio Cammino rispetto a quello della Chiesa, ma anche una diversa ritualità e addirittura una azione attiva nel tenere lontani i conversi dalla vita profonda e dalle devozioni della Chiesa: dodici anni per pregare il rosario, quindici per andare dal Papa (intendeva il viaggio a Roma e l'ingresso trionfale della comunità in san Pietro): il linguaggio della Chiesa è vecchio, stantio, incomprensibile, inviso agli atei, a chi non crede più, mentre la "diversità" dei kikos fa credere loro di essere in una nuova Chiesa, poi, lentamente, vengono riavvicinati ad essa.
    E qui Kiko commette lo sproposito di paragonare questa pedagogia mistificatoria a quella del Buon Pastore che si mette la pecorella sperduta sulle spalle per riportarla all'ovile.
    Sappiamo che anche questa è un'ennesima bugia di Kiko, raccontata ai Cappuccini perché non sarebbero in grado al momento di recepire la novità non solo formale ma sostanziale del suo Cammino neocatecumenale, quindi vengono anch'essi trattati come gli atei, cioè gli si "nasconde la verità", viene data loro una mezza bugia accettabile alle loro menti ancora non pronte, vengono presi sulle spalle da Kiko-buon-pastore per essere condotti gradualmente alla verità del Cammino.
    Purtroppo i frati ridevano, pensavano fosse una macchietta, uno spagnolo pieno di buona volontà, che in fondo in fondo lavora per la fede...e questo è il grande errore di molti sacerdoti, la loro tragica sottovalutazione.
    Per convertire i lontani alla fede è necessario che chi porta l'annuncio sia credibile, autentico: non è necessario inventare nuove parole, dietro alle quali si nascondono nuovi significati, non è necessario ingannare, non è necessario presentarsi (purtroppo, essendolo) come una nuova Chiesa.
    Andrè Frossard, saggista francese, figlio di dirigente comunista, ateo, disinteressato totalmente alla religione, entrò per caso in una chiesa durante l'esposizione del Santissimo e ne uscì, poco dopo, dichiarando: "Sono cattolico, apostolico, romano... Dio esiste ed è tutto vero": passarono tre minuti, non trent'anni.
    Così Gesù Cristo converte gli atei, non certo Kiko, che invece converte a sé i cattolici.

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    1. Le parole di Kiko a Cracovia sono un'idiozia mai sentita prima.
      Nessuna pastorale della Chiesa, nessun santo, le ha mai dette. Pura invenzione di Kiko.
      La realtà probabilmente è diversa: Kiko parla del Rosario e del Papa molti anni dopo l'inizio del "cammino" per formare il camminante all'obbedienza assoluta al Cammino, cosicché diventi impermeabile sia al Rosario che al Papa, che a quel punto non rappresenteranno più un pericolo.
      La prova? Ogni "tirata di orecchie" che il Papa ha fatto al Cammino è stata interpretata come un'approvazione.

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    2. Beati Pauperes Spiritu17 marzo 2019 alle ore 17:21

      "Allora credono che noi siamo una chiesa nuova, diversa. E noi dobbiamo dimostrare che non siamo eretici e che facciamo le cose per amore a loro,"

      Lo credono perché è così, e hai inventato una chiesa diversa, e questo è il motivo per cui devi spendere tante energie per dimostrare che non sei eretico. Un cattolico non ha bisogno di dimostrare che è cattolico. Un eretico che si finge cattolico invece si-


      "perché dice che il Buon Pastore prende la pecora perduta e la mette sulle spalle e la porta lentamente a Cristo."

      Il Buon Pastore E' Gesù, questo fa capire l'ignoranza di Arguello.

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  6. Carissimi tutti, parlo dei colpevoli in mezzo a costoro, non degli altri. Tra i Neocatecuenali ci sono i seminatori di odio, e di diffamazione del prossimo. Qualsiasi persona che non la pensa come loro viene perseguitata e condannata. Bollata come Satana e come odiatori. Si celano dietro la maschera di pecora ma hanno dietro l'odio del lupo. Li riconoscete dal fatto che si fanno inserire dentro Domus e Seminari lussuosi, ma nello stesso tempo chiedono soldi al prossimo per vivere nel lusso e vivere negli agi. Amano le cose materiali, si presentano davanti al Papa con striscioni per farsi vedere dal Papa, così lo colpiscono carnalmente e nella sensibilità, ovvero danno a vedere che lo seguono e seguono la Santa Chiesa. Un vero cristiano non si presenta con degli striscioni,e con dei loghi, e altro, e non usa l'immagine della Madonna con Gesù per farsi notare, a quel modo. Un vero cristiano è cristiano, dentro, ama la Pace, ama il prossimo, e ama tutti quanti nel Signore Gesù Cristo. Costoro amano accusare il prossimo di ogni cosa, gli dicono di essere Satana, gli dicono di essere odiatore, gli dicono tante cose. Vi chiedete il perchè? Perchè costoro cercano di calunniare e diffamare il prossimo? Perchè accusano il prossimo con ogni mezzo e ogni sotterfugio? Perchè devono passare loro come agnelli, e così riescono ad entrare nei vostri cuori. Carissimi si fanno zingari, cioè si chiamano così tra di loro, così già pongono davanti una barriera, cioè mettono a credere di essere liberi come gitani, con l'intenzione di avere il lascia passare di fare quello che gli pare, credendo di non dover rendere conto a nessuno.Infatti non rendicontano le decime, non mostrano cosa fanno con i soldi e cosa fanno con il prossimo. San Paolo non si faceva zingaro, ma APOSTOLO del Signore Gesù, ora riflettete tutti sul fatto perchè costoro vi si presentano davanti come zingari, ma non come Apostoli. Evidentemente se si presentassero come Apostoli, ecco che a quel punto dovrebbero rispettare alcuni punti, evangelici, invece, presentandosi in altro modo, ecco che si ha l'intenzione di confondere la situazione per poi riuscire nel fare ciò che conviene fare. Ora, voi tutti, sapete cosa fanno in mezzo a voi, perchè li avete visti all'opera, sia nelle convivenze, e sia nella manipolazione del denaro.Calunniano, impongono il proprio punto di vista, pensano di essere i padroni nella Casa del Padre, amano giudicare e perseguitare la persona che non la pensa come loro, entrano in punta di piedi in Parrocchia, ma per diventarne i padroni, accalappiano cristiani con sorrisi e altro, per poi sottometterli alla loro volontà malata, si credono profeti, ma portano menzogne e diffamazioni, manipolano le vocazioni e le distruggono, condannano il prossimo manipolando la Parola del Signore, usano i discorsi del Papa a tornaconto, e li usano verso coloro che odiano, con l'intenzione di alimentare odio e massa di persone contro il malcapitato, abusano della libertà dei figli di Dio, opprimono i figli di Dio con costrizioni e altro, si fanno consegnare i soldi usando parole evangeliche, impongono pesi e costrizioni ai malcapitati, ma i loro compari vengono sollevati da tutto, e vengono collocati dove pensano loro sia comodo inserirli, ma con lo sfruttamento dei malcapitati.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  8. Bravissima Maria Guarini.

    Le parole dell'annuncio non possono essere sempre uguali, anzi devono cambiare.
    E' la Parola che non cambia, ma le parole umane che veicolano l'annuncio, cambiano ad ogni situazione. L'Evento va raccontato in modo sempre attuale.
    L'annuncio non è una gnosi, non è una formula ma, come dice la Guarini, racconta un'evento. Si annuncia non una dottrina, ma un evento.
    La dottrina che scaturisce come conseguenza del racconto dell'evento, manifesta i "confini" entro cui si può fare un'esperienza autentica, sia personale che ecclesiale, dell'Evento.
    Se si annuncia una gnosi, invece, cioè una dottrina preconfezionata, non si può fare esperienza dell'Evento della salvezza, perché è come cercare l'oro fuori dalla vena aurifera.

    Così la partecipazione emotiva: può essere utile quando è un'autentica espressione del cuore umano che cerca Dio, oppure che lo ha trovato, perché l'uomo è anche emotività.
    Ma se è esagerata, come spesso avviene nel Cammino, cioè se la partecipazione emotiva è così "umana" da diventare disumana espressione di fanatismo, è segno evidente che si usa il coinvolgimento emotivo come falsa prova di esperienza soprannaturale per ingannare i gonzi.
    Se l'emotività è estrema, cioè se appare come una caricatura del modo di manifestarsi del sentimento autentico del cuore, è evidente che Dio NON C'E'.

    Anche nelle religioni non cristiane c'è un fanatismo simile che, però, non manifesta il divino.
    Anzi, a volte può anche avere un'origine demoniaca.

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  9. Carissimi, Gesù è Amore, non odio, Gesù è Libertà, non schiavitù, Gesù è Misericordia, non condanna, Gesù è Amicizia, non innimicizia, Gesù ti conduce, non ti butta in un fosso, Gesù non ti cerca i soldi per vivere nel lusso, Gesù dà la sua Vita per te, non la pretende da te, Gesù è Dolce, non amaro, Gesù è Comprensivo, non è uno che non ti comprende, Gesù di fa tanti doni, non ti sfrutta, Gesù ti Ama, non ti odia, Gesù è Veritiero, non millantatore, Gesù dice la Verità, non le eresie e le menzogne, Gesù è il primo che ha fatto ciò che dice, non è uno che non fa e poi dice agli altri di fare ciò che non è disposto a fare, Gesù è sempre con te, non è uno che ti abbandona, Gesù ha sempre il suo sguardo protettivo su di te, non è uno che ti controlla con cattiveria e malizia, Gesù ti perdona,non è uno che ti condanna senza motivo, Gesù è aperto e cerca tutti, non è uno che fazioso e odia chi non fa parte della sua cerchia umana e fallace, Gesù ti guarisce, non è uno che ti procura ferite, Gesù ti è sempre amico, non è uno che ti tradisce, Gesù ti invia nel fare la volontà del Padre, non è uno che blocca gli altri che fanno la Volontà del Padre, Gesù è Dio, non è un uomo presuntuoso e fallace, Gesù è Santo, non è uno che ama il Peccato e lo diffonde, Gesù è protettivo, non è uno che se la squaglia e abbandona il prossimo, Gesù non tiene conto della sua ricchezza per donarla al prossimo, a differenza di chi pretende dal prossimo soldi e energie, Gesù ti ascolta nel silenzio, non c'è bisogno di urlare e moltiplicare le parole, Gesù è aziente, non si arrabbia per un nulla, Gesù è sempre lì che ti aspetta, non è uno che non c'è mai e se ne frega di te, Gesù ha lo sguardo sempre su di te, perchè viglila sulla tua vita, non è uno che fa finta di non vedere e ti abbandona al tuo nemico, Gesù è il Vero Pastore, non è il lupo che ruba e sbrana le pecore, Gesù è rispettoso delle sue creature, non è uno che le umilia e le mortifica, Gesù è Ricco e spartisce la sia ricchezza, non è uno che tiene tutto per se gelosamente, Gesù ha una Grande Madre alla quale vuole molto bene, non è uno che abbandona la Sua Madre, Gesù Ama il Padre, non è uno che non tiene conto di Suo Padre, Gesù è Risorto, non è uno che ha perso davanti alla morte, Gesù ci resuscita con il Suo Spirito, non è uno che ti lascia in balia delle potenze delle tenbre.
    Grazie Signore Gesù, Grazie Maria, Grazie Madre Santa Madre di Dio. Grazie Padre Santo, grazie Spirito Santo. Grazie Trinità.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  10. La "carne al fuoco" procede spedita anche nello spazio commenti del saggio.

    Ci trovate un sacco di elementi per farvi due sane risate:

    - il solito kikos che spiattella un video di Giovanni Paolo II per dire "ci ha approvati" (oltre che una serqua di insulti a don Ariel), nonostante il saggio contenga una lunga sezione per dimostrare che la canonizzazione di Giovanni Paolo II non implica la canonizzazione del Cammino ed è anzi un errore perché "santo" non significa "impeccabile"; tanto per cambiare, i kikos giudicano senza leggere;

    - un altro cretineocatecumenale insinua che il saggio sarebbe basato sui contenuti di un certo "blog anti-Cammino" (che non ha neppure il coraggio di nominare, tanta paura gli fa) perché lui, perfettissimo detective della filologia e dell'analisi tesuale, vi avrebbe riscontrato nientemeno che «le stesse strutture linguistiche» (poffarbacco!): «praticamente è il manifesto di quel blog! ... Don Ariel è uno di quelli dell'Osservatorio!» (mi fanno male le mascelle a causa delle troppe risate);

    - quindi un terzo zombificato da Kiko che candidamente proclama di aver «letto a malapena il titolo» e quindi giudica ("hurr durr! per allungare la propria vanagloria! hurr durr!") e comanda di fare silenzio;

    - consolante leggere un commento di un sacerdote che appena ha ricevuto un incarico in una parrocchia infestata dai kikos, ha letteralmente messo «alla porta i sette gruppi neocatecumenali». Indovinate il risultato: la parrocchia svuotata dei kikos si ripopola di fedeli! «Tornarono tutti i parrocchiani che per causa loro erano andati via».

    - altrettanto consolante la testimonianza di due sacerdoti provenienti dal Redemkikos Mater.

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    1. Tutto il problema nasce col fatto che Kiko prende parole del lessico cristiano e vi appioppa abusivamente nuovi significati. Per cui il termine "catechesi", cioè esposizione delle verità di fede (e relative conseguenze) diventa invece sinonimo di "omelia laicale di un kikos". Il termine "catecumenato", che indica un percorso di formazione basato sulle verità di fede, diventa sinonimo di "attività delle comunità kikizzate secondo i dettami di Kiko". E così via, equivocando fino all'impossibile.

      I kikos "distratti" citati da Valentina sono come poveracci nel deserto che festeggiano un miraggio: "acqua! acqua!". Il Papa emerito parla di "cammino" (nel senso di percorso di fede) e loro erroneamente capiscono "Cammino Neocatecumenale". Il Papa emerito parla di "catecumenato", e loro erroneamente capiscono "Cammino Neocatecumenale". Il Papa emerito dice che oggi è necessario qualcosa di simile a "comunità catecumenali" (dove sia salvaguardata la vita cristiana, perché non basta soltanto insegnare le verità di fede, quantunque questo sia il passo indispensabile per cominciare), e loro erroneamente capiscono "Cammino Neocatecumenale". Capite? Prendono fischi per fiaschi.

      Prendono fischi per fiaschi non tanto perché sono completamente zombificati e istupiditi nella loro pasqualoneria kikiana, non tanto perché sono disperatamente a caccia di nuovi "clienti" a cui vendere l'abbonamento (costosissimo) al kikismo-carmenismo (il fiume delle "Decime" è infatti sempre più rinsecchito, ed è ormai lotta all'ultimo sangue a chi si deve accaparrare le ultime briciole), ma perché sono profondamente idolatri.

      Ed infatti, di fronte ad una conferma sostanzialmente ufficiale del «narcisismo con propensione a mentire» dei due autonominati "iniziatori" del Cammino, cosa fanno? cercano forse di capirne la portata e le conseguenze? cercano di capire quanto abbia influito sugli insegnamenti e sulle liturgie? cercano di distinguere tra ciò che teoricamente può essere "ispirato" e ciò che invece è pura vanagloria dei due spagnoli? Macché. L'ordine di scuderia è: fratelli, presto! prendete fischi per fiaschi!

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