sabato 15 febbraio 2020

ORA COME ALLORA: NEL 1994 ZOFFOLI L'AVEVA CAPITO. RICORDIAMOLO. CAPITOLO VI°

Continuiamo ad evangelizzare con le parole di Zoffoli.Non si evangelizza solo facendo caciara, ma diffondendo la dottrina della Chiesa.Finché non ci diranno chiaro che questa dottrina è ripudiata (cosa che MAI potrà avvenire), la diffonderemo fino all'ultimo sospiro.Sesta parte (su 7) della lettera di padre Enrico Zoffoli, passionista, te, a padre Livio "Stalin" Fanzaga, direttore perpetuo di Radio Maria, inviata a febbraio 1994.Continua padre Zoffoli:


Ma, a questo punto, da innumerevoli testimoni è stato fatto notare che le cose vanno piuttosto male in moltissimi casi.

Precisamente in alcune comunità neocatecumenali, pur dopo anni di cammino, si è ancora sguaiati e licenziosi nel parlare, si arriva a litigare e persino bestemmiare; non mancano abortisti, divorziati e conviventi…; un presbitero è giunto a dire che peccato è solo l’adulterio, non la fornicazione

«Un altro aspetto del Movimento — dichiara un’ex-neocatecumena — è quello di seminare odio, di creare situazioni spiacevoli e, per uscirne, dire bugie d’ogni sorta! Posso dire che molti "catecumeni" conducono una vita ambigua: predicano la povertà, per esempio, ma loro si comprano pulmini da 40 milioni, e appartamenti costosi, e fanno mostre di quadri e mercanteggiano.
«Altri chiedono soldi in prestito, che non restituiscono più! Molti di loro, poi, sono stati comunisti e atei, ed ora impartiscono insegnamenti evangelici! Come predicare l’amore al nemico, mentre loro odiano il prossimo più vicino; e portano alcuni alla disperazione, o chiudono loro le bocche con minacce? Annunciano il kerigma, cioè la risurrezione di Cristo, assicurando a tutti la salvezza eterna, purché siano fedeli al "cammino neocatecumenale"; diversamente — dicono — saranno cancellati dal libro della vita, anche se prima ne erano stati iscritti.

«E voglio dire anche del loro comportamento, scorretto perfino nel tempio sacro dove, poco prima della celebrazione eucaristica, non pochi catecumeni entrano con abiti scollati, con minigonna, e altri fumano, gridano, cantano, litigano e perfino imprecano!
«Ora, a considerare tutti questi elementi, è ben difficile credere che, tra quelle storture, possa nascere l’uomo nuovo. Sarà invece più facile che succedano scompensi affettivi e deviazioni spirituali che li spingono ad abbracciare altre sètte, come del resto si è ripetutamente verificato. Molti neocatecumeni, infatti, sono passati ai Testimoni di Geova; altri agli Evangelisti, ed altri — perfino dei «catechisti» di 18 anni di cammino! — sono diventati atei! ».

* * *

Sono numerosi i matrimoni distrutti per colpa dell’ottusità e l’ostinazione di mariti o di mogli fuorviati dai catechisti.
«L’errore di base del mio matrimonio — confida accoratissima un’ottima madre di famiglia — è stato il continuo rifiuto da parte di mio marito di dialogare. Non gli interesso, il matrimonio cristiano per lui non ha importanza (…). Solo il Signore sa quanti anni di solitudine e di disperazione ho passato. Temevo di diventare pazza
Terribilmente angosciosa anche la lettera di un padre di famiglia, dove tra l’altro scrive: «… Si tratta (almeno agli occhi dei fedeli) di una Sètta segreta, che ha portato via per anni una moglie e madre di famiglia per quattro sere a settimana; che divide le famiglie, che separa dalla vera comunità (…). Si tratta — insiste accorato — proprio di una Sètta, tutta volta a scardinare le fondamenta stesse della famiglia, allo scopo di ottenere per se stessi l’asservimento di ogni singolo (…). È giunto il momento che i cristiani sappiano che questa Setta distrugge le famiglie…».

Incredibile l’insistenza con la quale, in seno alle comunità, si chiede denaro, sempre denaro. Gli adepti, «arrivati ad un certo punto del cammino, devono dare le «decime», non sapendo ovviamente dove vanno a finire: nessuno presenta consuntivi. In gran parte vengono date in elemosina alle parrocchie ed alle diocesi che li ospitano al fine di accrescere il consenso della gerarchia nei loro confronti ».

«Va infatti precisato — conferma un’altra ex-neocatecumena — che gli adepti devono autotassarsi per far fronte alle grosse spese di "gestione" (es.: seminari, affitti sale, convivenze, alberghi, mantenimento di novelli Lutero itineranti o in missione) attraverso continue offerte, decime, devoluzione dei beni, ecc. ecc.».
L’obbligo di vendere i propri beni, in alcuni casi, ha provocato veri disastri, come da varie parti d’Italia mi è stato confidato: più di una persona, ridotta sul lastrico, è impazzita.
Risulta documentatissimo che i neocatecumeni, se sono generosi tra i «fratelli» (fino allo spreco) e con le Autorità religiose che li favoriscono, sono però spietati coi propri familiari che non condividono le loro idee. «Come nel giuramento "massone" è fatto obbligo di aiutare i "fratelli" della stesso loggia — leggo in una dichiarazione di accusa —, anche per i neocatecumeni c’è l’obbligo del mutuo soccorso all’interno della propria comunità ed eventualmente delle altre comunità, mentre non bisogna aiutare chi non appartiene al movimento…».

Scarpe donate all'Argüello
da un "gruppo di fratelli marchigiani"

Dallo stesso calzolaio-artista che
le realizzò anche per Benedetto XVI.

Il calzolaio ha detto che rispecchiano
alcune componenti della personalità di Kiko:
sobrietà (??), arte e bellezza della vita.

EXTRALUSSO PURE LE SCARPE???
Mi vedo ancora davanti un giovane medico afflosciarsi sulla poltrona e piangere, essendo stato cacciato di casa dalla madre che, dopo anni d’insistenza, non era riuscita a fargli accettare il cammino neocatecumenale…

Dolentissima la storia della vendita dei beni. «A noi — mi informa una signora per telefono — è stato detto di vendere tutto quel che avevamo. Non disponendo che del mio oro, l’ho venduto e sono stata, obbligata a consegnare tutta la somma ricavata, ossia 600.000 lire. Quella sera, in una sola comunità furono raccolti nel «sacco delle immondizie» ben 40 milioni. Chiesi dove sarebbe andato a finire quel denaro, e dal catechista mi fu risposto che non avevo diritto a nessuna spiegazione. Volendo io chiarire la faccenda, egli ribadì che dovevo convincermi di essere indemoniata.

La medesima mi aveva scritto, spiegando: «Invitano i presenti ad essere generosi col Signore, e a non fare del denaro in idolo; a pensare che il Signore nella sua magnanimità, centuplicherà le loro rinunce con maggiori beni, e via dicendo. Le cifre, da noi, andavano da cinque a sette milioni (necessari per pagare gli alberghi di prima categoria, perché al Signore bisogna dare le cose più belle e costose.
«E così si buttano via tanti milioni per "agapi", divertimenti, viaggi, scrutini. Un vero sperpero di denaro e un vero furto! La vendita dei beni, poi, costituisce l’inganno più grave per i catecumeni! (Ma in tutte le sette lo si fa. Si ricordi, ad esempio, la Gigliola Ebe Giorgini, fondatrice della falsa Congregazione Pia Opera di Gesù Misericordioso, detta mamma Ebe, che guadagnò con la sua setta molte somme di denaro!).

«C’è una sorta di mala fede che può compromettere anche seriamente una vita, creando divisioni e lotte nella propria famiglia. È scandaloso quindi questo depredare i frutti di tanti sacrifici fatti col lavoro! Ma, poi, chi ha autorità di dire: "Se vendi tutto, sarai iscritto nel libro della vita"? Forse che è santità mettere nella povertà i propri figli e perfino abbandonarli perché sono persone libere? E che significa quell’andare lontano, in terre di missioni, abbandonando i propri genitori o i fratelli handicappati?… ».
Insomma, secondo la constatazione di un arcivescovo, «il Movimento maneggia un fiume di soldi, miliardi e miliardi, ottenuti con la scusa della "rinuncia ai beni"». Un altro eminentissimo personaggio della Curia Romana non fece che confermarmelo, assicurandomi di essere stato a sua volta informato da altri vescovi… che però non osano agire per paura del Papa. Incredibile!
Non si tratta di casi sporadici, ma di una mentalità, di un sistema… Se poi mi si viene a dire che da chi è ancora in cammino non si può esigere che sia arrivato, per cui sono comprensibili cadute e miserie… rispondo che le premesse dottrinali di Kiko-Carmen non possono consentire a nessuno di arrivare realmente.
Come ho accennato più volte: secondo loro, la natura è irrimediabilmente guasta, incapace di fare il bene, tiranneggiata com’è dal Demonio, responsabile di tutto il suo male… Per questo, ogni sforzo per correggersi è inutile, proibito. A quale mèta dunque può tendere un cammino destinato a non raggiungerla mai?
Di quali «conversioni», pertanto, possono parlare neocatecumeni, vescovi e sacerdoti che se ne rallegrano? Sarebbe possibile essere più ingenui? Ignorano questi che, stando alla dottrina di Kiko-Carmen, la «conversione» si riduce per il peccatore all’umile riconoscimento delle sue colpe e alla fiducia di essere salvato da Cristo? Almeno i membri della Gerarchia dovrebbero ricordare che la sola «fiducia» — tipicamente luterana — non può salvare nessuno. Il Concilio di Trento è inequivocabile al riguardo. Ma Kiko rifiuta questo Concilio, come tutti i Protestanti del mondo.

  • c) e i «Catechisti itineranti?
Sono ritenuti il fiore all’occhiello del Cammino Neocatecumenale, il risultato più luminoso di un’iniziativa che il Papa non cessa di benedire e incoraggiare. Peccato che non l’ha mai conosciuta a fondo. Se potessi informarlo, non esiterei a fare le seguenti considerazioni:

1° è vero che i «catechisti itineranti» vanno all’estero per diffondere il messaggio cristiano a gente che lo ignora o l’ha dimenticato; ma è anche certo che essi non sono neppure l’ombra dei missionari cattolici che — dopo gli Apostoli — da millenni hanno continuato a percorrere il mondo, avendo abbandonato realmente tutto e vivendo perciò soli, poveri, esposti ad ogni disagio, disposti a morire per la causa della fede, impegnati per voto a spingersi ovunque e restarvi per sempre
Condizione, questa, profondamente diversa da quella dei «catechisti» che:
primo, conducono con sé moglie e figli e sono quindi potentemente sostenuti dagli affetti familiari …;
secondo, economicamente sono assistiti in tutto dai «fratelli», per cui restano liberi da ogni assillo d’ordine materiale, come possono permetterselo dei turisti benestanti…;
terzo, dopo un certo numero di anni, possono tornare in patria, per cui l’impegno è limitato nel tempo e anche — come noterò subito — condizionato…;

2° alludo ai figli, a proposito dei quali il discorso si complica. Se seguono i genitori, crescendo, devono essere lasciati liberi di scegliersi un avvenire diverso o addirittura contrario alle convinzioni dei medesimi… Se poi restano in patria ancora bambini, i catechisti mancano gravemente al dovere di prodigare loro affetto, educazione, cura, difesa… non potendo affidarli ad altri. E la natura che lo esige, mentre il contrario riflette soltanto la falsa esegesi fondamentalista secondo la quale — stando a Kiko — per seguire Cristo dobbiamo odiare i familiari, non posporli a Lui, ciò ch’è ben diverso…
Ora, Gesù non ha mai comandato ai genitori di abbandonare figli ancora bisognosi di loro; ed è per questo che la vocazione missionaria è condizionata al celibato quale consacrazione a Dio e alla Chiesa, implicante la generosa rinunzia al matrimonio e a tutte le gioie della famiglia.
In conclusione, la scelta dei «catechisti itineranti» è seriamente problematica e carica d’incognite, provocando complicazioni e crisi facilmente immaginabili…;

3° non è meno preoccupante il contenuto della predicazione di uomini istruiti alla scuola di Kiko-Carmen. Essi dovrebbero annunziare la Parola di Dio com’è stata interpretata dalla Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, non come i loro presunti maestri l’hanno ingarbugliata e tradita. Nel caso, non ci sarebbe ragione alcuna di rallegrarsi della loro «missione».
Un vescovo, a proposito degli «itineranti», ha confidato — in base ad informazioni inconfutabili — che «la maggior parte dei vescovi delle diocesi in cui vanno i neo-catecumenali, non li vogliono, perché la loro presenza, nonostante le informazioni positive fatte nei loro confronti, non serve a niente, anzi è controproducente! Ma al Papa fanno credere chissà che cosa!

  • d) quanto ai Seminari
Il discorso è anche più serio. Io li ritengo focolai d’infezione ereticale particolarmente temibili, destinati a sconvolgere la Chiesa nel giro di pochi anni, se i giovani sono educati seguendo la teologia (!) di Kiko-Carmen
Sono essi decisi a consacrarsi a Dio, votandosi ad una castità integrale e perpetua?… Se la sentono di inserirsi nella Chiesa Gerarchica, obbedire alle norme generali del Diritto Canonico, prestare obbedienza al proprio Vescovo come tutti gli altri sacerdoti della diocesi?
Solo a queste condizioni posso credere nella soprannaturale autenticità della loro missione sacerdotale; altrimenti li ritengo « lupi » intrusi nell’Ovile per sbranare il gregge.

  • VII - Vita cristiana e consacrazione religiosa
Kiko dimostra di non avere idee chiare sulla distinzione tra la comune vita di grazia possibile e doverosa per ogni fedele, e la vita di consacrazione riservata ad anime aspiranti ad un superiore grado di perfezione spirituale, reso possibile dalla pratica effettiva e perpetua dei consigli evangelici, promessa con voto.
Ora, la confusione tra i due stati spiega la severità intransigente e talvolta spietata con la quale i catechisti presumono di dirigere spiritualmente i neocatecumeni. Ma, nella stessa prassi da loro imposta non mancano contraddizioni vistose, che compromettono il buon esito dell’impresa, dando luogo a lamenti, rivolte, diserzioni più che giustificabili.

Così, per esempio:

a) si insiste sulla vendita dei beni, che per se stessa sarebbe un’ottima prova dello spirito di povertà che animò Gesù, gli Apostoli, moltitudini di eremiti, monaci, religiosi di entrambi i sessi…
Ma, secondo Kiko, la vendita dei beni basta farla una sola volta in vita, perché dopo è lecito arricchirsi, scialare, godere… come dimostra il tenore di vita dei catechisti e relativi discepoli… Questa però non è la povertà evangelica praticata dai Santi, incoraggiata e benedetta dalla Chiesa… Kiko scherza… Certamente è molto furbo come si ripete da più parti.

b) Un’altra incoerenza riguarda la pratica della castità coniugale. Il Cammino Neocatecumenale esalta la paternità allietata da una prole numerosa…; ma non accetta, ed anzi oppone un altero rifiuto alla dottrina della Chiesa, secondo la quale la paternità deve essere «responsabile», per cui dichiara lecito — per gravi ragioni — il naturale controllo delle nascite nel ricorso ai «giorni infecondi» della donna, che impongono la continenza periodica Niente affatto! Tale norma non è degna — secondo i neocatecumeni, credenti di serie A — di una coppia veramente cristiana (cf. Humanae vitae, 167).

c) Quanto all’obbedienza, il costume neocatecumenale è anche più incoerente, provocando squilibri tremendi, scompaginando la famiglia. In fatti la moglie è tenuta a seguire più le direttive del catechista che quelle del marito, e viceversa
Il neocatecumeno sembra soggetto al suo catechista come un religioso è obbligato ad obbedire al proprio superiore per voto.
Non è dunque facile, ed è anzi impossibile, delineare la vocazione spirituale del «neocatecumeno», che sembra voglia stare col piede in due staffe, seguendo i criteri di una coscienza stranamente confusa, che ostacola un vero cammino interiore, rende impossibile la santità; della quale del resto non si parla mai in seno alle comunità di Kiko… Come sarebbe possibile, se l’uomo è irresistibilmente dominato dal Maligno?…

* * *

A proposito di santità, la dottrina kikiana si presta ad altri gravi rilievi. Se essa consiste essenzialmente nella perfezione dell’amore, e l’amore — quanto al prossimo — si estende anche ai lontani e persino ai nemici, sono più che giustificate le accuse fatte ai neocatecumeni, perché generosi soltanto con coloro che condividono le loro idee o si spera che le accettino, restando esclusi tutti gli altri e specialmente i contrari. Non è affatto cristiano, dunque, l’amore del prossimo praticato nel Cammino, che — anche solo per questo — merita la più aperta condanna.

C’è di peggio. È contraddittorio un cammino di conversione che esclude sia il pentimento di aver offeso Dio sia il proposito e lo sforzo di emendarsi: nella comunità neocatecumenale, chi pensa diversamente è tacciato di moralismo E si arriva al colmo quando s’insegna che «l’uomo non può fare il bene perché ha peccato ed è rimasto radicalmente impotente e incapace in balia dei demoni. È rimasto schiavo del Maligno. Il Maligno è il suo Signore» (Orientamenti, p. 130).

Impossibile quindi la «santità», che l’unanime tradizione della spiritualità cristiana ha sempre celebrato come fondamentale dovere-privilegio d’ogni credente.
Ma Kiko, sopprimendo libertà e responsabilità delle azioni umane, si spinge fino a sbarazzarsi degli stessi indispensabili presupposti dell’ordine morale: la sua dottrina — assecondata fino alle sue ultime conseguenze — equivale ad un’istigazione al male (a tutto il male), ch’è reato perseguibile a norma di legge, come può esserlo ogni istigazione all’anarchia.
Dunque, «cammino» non di conversione, ma di perversione quello neo-catecumenale, derivato da una dottrina che è un pietoso guazzabuglio di contraddizioni… Forse il buon P. Livio non l’ha sospettato neppure per sogno.

  • VIII - Mito della personalità di Kiko-Carmen
Lo strapotere dei catechisti, l’ingenuo fanatismo delle comunità neocatecumenali, la sopportazione di rinunzie e umiliazioni da parte dei medesimi hanno una seria spiegazione nella fede cieca di tutti nella quasi sovrumana potenza carismatica riconosciuta a KikoCarmen. Ne sono affascinati anche sacerdoti, vescovi e — sembra — persino il Papa…
Non sono il primo a pensarlo. I rilievi critici — scrisse nel 1992 mons. Luis Alberto Luna Tobar, vescovo di Cuenca (Equador)riguardano anzitutto il «culto» dei fondatori: «Kiko, il culto della sua figura e di quella di Carmen raccoglie nelle comunità una magia inaccettabile…» (cit. in Il Regno, 15.10.1993, p. 554).

Magia potenziata dalla collaborazione di catechisti che «all’inizio del cammino cercano di concentrare la volontà del gruppo su tecniche psicologiche e sociologiche, in modo da promuovere nei più deboli, entusiasmi e reazioni calde sino al fanatismo e all’esaltazione mistica, mentre nei più forti generano disgusto, sgomento e ribellione; che vengono però subito soffocate dalla rigidità delle regole neocatecumenali, basate sul silenzio e sul segreto su tutto ciò che avviene in comunità.
«Le testimonianze di peccato che accompagnano per tutti i lunghi anni del cammino neocatecumenale, sconvolgono e violentano le coscienze dei partecipanti deboli e indifesi…».

L’esaltazione — sempre determinata dall’abilissima regia di Kiko, maestro universale — fa sì che «durante le liturgie (…) c’è sempre chi si confessa pubblicamente, ad alta voce, dicendo, per esempio, di essersi masturbato tutta la notte, o di aver violentato la figlia del convivente, o di essersi drogato e poi dato ai piaceri sessuali, e via dicendo. E questo avviene anche alla presenza di bambini e di adolescenti, scandalizzandoli e stuzzicando in loro curiosità malsane…».

Così una testimone oculare. Ma in un incandescente clima di esaltazione tutto è possibile fare e dire…
Citando il teologo R. Blasques, la medesima scrive:
«L’accento posto sulla incapacità dello sforzo umano suscita in alcuni inquietudine… È molto chiara anche la percezione che la libertà dell’uomo è come incatenata. Sì, è vero. La libertà dell’uomo è come incatenata, e per questo è anche molto facile effettuare il p1agio! …». Questi i frutti del Cammino?
In condizioni del genere, com’è possibile un «cammino di conversione» nella gioia e nella spontaneità di un’autentica vita di grazia vissuta nella libertà dei figli di Dio?

  • IX - Annunzio della Risurrezione
Positivo, lodevole, doveroso tale kerygma, ma non tale da costituire una presentazione del Cristianesimo colto quanto al suo nucleo più vivo, almeno in un primo annunzio della salvezza. Ma, secondo Kiko, la Risurrezione di Cristo sarebbe tutto, perché tutto risolverebbe, mentre tutto non è secondo la teologia del Nuovo Testamento, della Tradizione Apostolica, del Magistero.
Il nucleo centrale della Rivelazione cristiana è l’amore misericordioso di Dio, che intende redimere l’uomo mediante l’espiazione del suo peccato realizzata (quale supremo atto di giustizia) col Sacrificio della croce in quanto più eccelsa prova di amore di Gesù al Padre e alla famiglia umana decaduta.
È la sua Passione, quindi, l’unica causa meritoria della salvezza; è la sua morte (e morte di amore) che ha generato la vita. In altri termini: la Risurrezione è causa efficiente ed esemplare della nostra salvezza (giustificazione delle anime e risurrezione dei corpi) solo in quanto è condizionata alla Morte che l’ha meritata; per cui, se Cristo non si fosse sacrificato, noi non saremmo stati redenti… (cf. S. TOMMASO, Summa th., III, qq. 48 e 56).
Ora, qui — nel peccato, nell’espiazione, nel sacrificio, ecc. — abbiamo elementi del tutto esclusi dalla teologia kikiana. Perciò il «kerigma neocatecumenale» discorda da quello «paolino», ossia dalla predicazione della Chiesa universale.
Cosa possono annunziare di autenticamente cristiano i «catechisti itineranti»?

  • X - Verità oggettiva ed esperienza neocatecumenale
Più volte mi sono sentito rivolgere la domanda se io abbia mai partecipato alle liturgie neocatecumenali, perché, nel caso, non avrei scritto i miei volumi di critica: la verità del Cammino può essere conosciuta soltanto da chi lo intraprende.
Ho sempre risposto che per conoscere la verità oggettiva del Cammino Neocatecumenale basta esaminare serenamente le catechesi di Kiko e informarsi minutamente di tutto alla luce delle descrizioni di ex-neocatecumeni di tutte le categorie e livelli culturali, ormai liberi, oggettivi, disincantati.

Del resto, nessuno finora ha potuto sollevare obiezioni sulla verità delle mie conclusioni; ed è appunto la mancata esperienza personale della vita delle comunità neocatecumenali che mi ha consentito di restare imparziale, come deve esserlo chi affronta una ricerca rigorosamente critica.
Purtroppo, la medesima istanza è stata fatta nell’ultimo solenne convegno di Vienna ad alcuni Vescovi italiani intervenuti. Premetto la segnalazione del vergognoso comportamento di Carmen: «ai Vescovi che volevano intervenire è stato impedito di parlare (…). Al Vescovo di (*) la Carmen, in maniera arrogante, disgustosa ed irruenta, ha impedito di parlare perché, disse: "Lei non ha permesso che il Movimento entrasse (o si sviluppasse) nella sua diocesi".
Al Vescovo che affermava, tuttavia, di conoscere il Movimento, la Carmen ha soggiunto che il Movimento lo si può conoscere solo vivendolo ed accettandolo! Chi sta fuori, non lo capisce e non lo può capire«In quel convegno, anche altri Vescovi volevano parlare, ma è stato loro impedito, perché la parola era concessa solo a quelli di loro che ne parlavano favorevolmente. Ora — conclude un Arcivescovo presente che ha riferito tutto — questa arroganza è unica nella storia della Chiesa! E questo non è un fatto isolato, perché si basa sulla loro concezione di "Chiesa
Strano che l’esperienza neocatecumenale sia talmente straordinaria, sublime, che soltanto chi la vive è autorizzato a parlarne!... Ma si tratta di un’esperienza possibile specialmente in stato di nevrosi o alienazione pseudo-mistica, subita da soggetti suggestionabili, data l’abilissima orchestrazione della liturgia di Kiko-Carmen.

  • XI - Catechesi di Kiko-Carmen e Catechismo della Chiesa Cattolica
Non appena il nuovo Catechismo apparve, mi fu riferito che alcuni neocatecumeni andavano dicendo che essi ne avevano un altro superiore a quello destinato a tutti i fedeli. Poi le cose cambiarono, perché si volle e si continua a far credere che essi l’hanno accolto, se lo portano con sé, lo studiano.
Ma evidentemente: o sono bugiardi o non l’hanno capito, dato l’aperto contrasto tra gli Orientamenti di Kiko-Carmen e il Catechismo della Chiesa Cattolica, come dimostrerà un volume di prossima pubblicazione.
Proprio per tale insuperabile contrasto, ho sempre pensato che il nuovo Catechismo della Chiesa sarebbe stato la tomba degli Orientamenti di Kiko-Carmen.
Possono essi disfarsene, ritrattando la catechesi finora impartita, abiurandone gli errori? Ho tutte le ragioni di escluderlo: i neocatecumeni l’avrebbero dichiarato almeno implicitamente, cambiando rotta, conferendo alla loro attività e alle loro «liturgie» un diverso stile.
E comprendo come P. Leone Poggi, da Cuevo, potesse chiedere: «Perché Kiko non presenta le sue prediche, pubblicandole, affinché il pubblico sappia, a scienza certa, chi è, cosa predica, cosa vuole in fine con le sue cosiddette rivelazioni e quelle di Carmen?…
«Perché le riunioni sono sempre di sera e in piccoli gruppi, quasi sempre senza permesso dei rispettivi parroci? Perché quelle istruzioni riservate per i catechisti?
«Perché, nelle sue predicazioni, mai si fa cenno alla confessione, alla Comunione e alla vita di Grazia, ma solamente si parla di necessità di una nuova istruzione catechistica e, precisamente, della sua istruzione catechistica e non altra? E perché è necessario che duri tanti anni, FINO A DIECI ANNI E PIÙ, e considera la vecchia catechizzazione come erronea e falsa?…», presumendo di proporre un Cristianesimo finora sconosciuto, almeno dall’inizio del IV secolo al Vaticano II, Concilio — del resto — principalmente «pastorale»?
Kiko certamente non ha mai letto o finge d’ignorare quanto Giovanni XXIII dichiarò l’11 ottobre 1962 nel discorso di solenne apertura del Concilio a proposito della «rinnovata, serena e tranquilla adesione a tutto l’insegnamento della Chiesa nella sua interezza e precisione, quale ancora splende negli Atti Conciliari da Trento al Vaticano I…». Evidente è la matrice luterana della sua «dottrina» quando si scaglia contro il Concilio di Trento e la Controriforma... Possibile che il Clero non se ne sia ancora accorto?Non ha capito che Kiko biasima e rifiuta la Chiesa Cattolica quale è risultata in seguito alla controriforma di Trento?…

  • XII - Il Cammino Neocatecumenale non è un «Movimento» approvato dalla S. Sede
Una delle notizie che i neocatecumeni hanno sempre travisato per sostenere la propria causa riguarda la lettera spedita dal Papa a mons. P. Cordes il 30 agosto 1990.
Ora, quella brava gente ha osato spacciarla come una bolla di solenne approvazione del Cammino; mentre è stata una lettera privata di encomio e incoraggiamento. Finora infatti la S. Sede non si è mai pronunziata a livello giuridico, esprimendo un pubblico riconoscimento del medesimo, valido per la Chiesa universale.
Questa la verità che, alcune settimane dopo arrivai a conoscere in seguito ad una dichiarazione del card. E.P. Pironio, Presidente del Pontificio Consiglio per i laici dall’8 aprile 1984.
All’inizio si volle far credere il contrario, tentando di dare al documento pontificio un’importanza che realmente non aveva. Infatti, risulta che il Nunzio d’Italia lo fece noto al card. Poletti, allora Presidente della C.E.I., perché a sua volta lo comunicasse a tutti i Vescovi «per conoscenza e per norma». Ma non si tardò a rettificare, riducendo alle dovute e più oggettive proporzioni la lettera del Papa al Cordes. Su Acta Apostolicae Sedis 1990, p. 1513, si poté leggere: «La Mente del Santo Padre, nel riconoscere il Cammino Neocatecumenale come valido itinerario di formazione cattolica, non è di dare indicazioni vincolanti agli Ordinari del luogo, ma soltanto di incoraggiarli a considerare con attenzione le comunità neocatecumenali, lasciando tuttavia al giudizio degli stessi Ordinari di agire secondo le esigenze pastorali delle singole diocesi».

  • XIII - La responsabilità del Papa
Reverendo e caro P. Livio, Lei mi ripeterà che, di tutto, unico giudice competente è il Papa, per cui, prima di pronunciarmi, avrei dovuto attendere la sua autorevole parola su quanto concerne il Cammino Neocatecumenale.

D’accordo, ma io torno ad osservare:
Il Papa non conosce realmente il contenuto dottrinale dei famosi Orientamenti né l’attività neocatecumenale ad essi ispirata: per un figlio della Chiesa, è la supposizione più cauta e rispettosa;
— ho buone ragioni per ritenere che si è fatto del tutto per impedire che nelle sue mani (e sotto i suoi occhi) arrivasse qualcosa che potesse far conoscere veramente il Cammino;
e ingenuo pretendere che egli debba sapere tutto e informarsi di tutto, sì da non potersi fidare di nessuno. Uomo anche lui, ha i suoi limiti, per cui ha bisogno della collaborazione di alcune centinaia di esperti che lavorano nella sua Segreteria e nelle nove Congregazioni Romane;
— è certamente infallibile quando si pronunzia come Dottore della Chiesa universale in materia di fede e costumi. In altri campi e contesti i suoi insegnamenti e decisioni sono rispettabilissime, ma solo a condizione che egli sia a conoscenza dei loro necessari presupposti, forniti dai suoi collaboratori…;
— se dunque, non erra quando parla «ex cathedra», può errare quando i suoi giudizi dipendono dalle informazioni che riceve da altri, unici responsabili di eventuali comportamenti inopportuni o sbagliati e criticabili. La storia dei Papi abbonda di casi da cui emergono limiti, debolezze e responsabilità alquanto negative attribuite a Pontefici eccessivamente fiduciosi nella competenza e correttezza dei collaboratori. Per tutti, valga l’esempio di un punto della riforma liturgica approvata da Paolo VI.
Mi riferisco alla Institutio o Istruzione Generale del Messale Romano entrato in vigore il 30 novembre 1969. Nel capitolo 2, n. 7 della prima edizione si leggeva una nozione della Messa che poteva essere accettata con soddisfazione anche dai Protestanti, perché non vi figurava né il sacerdote-ministro, né il Sacrificio eucaristico, né la presenza reale derivata dalla transustanziazione. Le omissioni erano talmente gravi da sollevare un uragano di proteste, per cui si ritenne di dover rimediare nella seconda edizione. Ora, quella prima Istruzione Generale recava la firma di Paolo VI, che si era fidato degli addetti ai lavori.
Nel caso nostro Giovanni Paolo II, se ha favorito Kiko-Carmen nella propagazione del Cammino Neocatecumenale, non si è mai pronunziato approvando la loro dottrina: il suo Magistero è rimasto limpido e fermo, in tutto degno del Vicario di Cristo. Chi, dalla sua protezione del Cammino, volesse dedurre che egli avrebbe tradito la sua missione di Maestro universale di verità, sarebbe disonesto. Ed è per questo che io non cesserò di sostenere che Giovanni Paolo Il non ha mai letto ed esaminato personalmente le catechesi contenute negli Orientamenti.



Nostre note. Sulla conoscenza di Giovanni Paolo II dei meandri del Cammino Neocatecumenale, padre Ariel Levi di Gualdo si pronuncia in senso opposto a padre Zoffoli, sostenendo che il Papa era a conoscenza.

Mi sento di ricordare tutta la querelle intorno ai Legionari di Cristo, che pure il Papa aveva benedetto e della relative "ignoranze" a proposito di certe realtà che altri invece sapevano.

Io sinceramente non so, non ho né i mezzi né gli strumenti, ma una cosa la so per certa, per averla direttamente vissuta ai primi tempi: quello che avveniva nelle salette, l'ordinario quotidiano, pochi lo conoscevano e, qualora fosse anche conosciuto, in mancanza di "prove certe" e solo "sulla parola", avrebbe ben potuto non essere preso nella debita considerazione.
Tutti sanno che "davanti a chi conta" il Cammino Neocatecumenale ha tenuto comportamenti più ortodossi possibile facendo buon viso a cattivo gioco…
Faccio presente anche un'altra cosa che mi dà sconcerto: l'atteggiamento aggressivo pubblico di Carmen davanti a tanti vescovi e arcivescovi.
Quel modo di parlare denota la consapevolezza di un'alta dose di "IMPUNITÀ".
Chi è che se non per rispetto, anche solo per furbizia osa trattare vescovi o arcivescovi in quel modo?
Col rischio di esposti davanti alla Santa Sede, di opposizioni determinate e conseguenti rimproveri e censure?
Solo chi SA DI POTERLA FARE FRANCA, che non gli succederà nulla, che è ben protetto e si può permettere di tutto.
Altrimenti, comportamenti del genere, che oltrepassano di gran lunga l'irrispettosità di alti gradi gerarchici, avrebbero meritato ipso facto un bello STOP ai dissacratori.

25 commenti:

  1. Mentre i cattolici offrono al Signore l'unguento da «trecento denari», i kikos fanno lo stesso gesto ma solo nei confronti di Kiko.

    I cattolici onorano il loro Papa, e i kikos, per far capire chi è il loro "Papa" devono comprargli le costosissime Scarpe della Sobrietà.

    Ehi, caro fratello kikolatra, il problema non è il costo, e nemmeno il voler onorare il capo della propria setta. Il problema è che voi continuamente date a Kiko quel che è di Dio - e per di più la vostra generosità verso i vescovi e i sacerdoti è una carità pelosa intesa a corromperli e a convertirli alla kikolatria.

    Le cose scritte da padre Zoffoli nel 1994 valevano già per i vostri genitori e valgono ancor oggi anche per voi, perché nel Cammino niente è veramente cambiato in tutti questi anni, tranne la lunghezza crescente del Cammino.

    L'«incandescente culto della personalità» verso Kiko il Poverello è perfettamente visibile nei suoi viaggi in elicottero, nelle Gloriose Scarpe della Sobrietà, ecc.


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  2. É ufficiale: tripudio é uno psicolabile....la maniera con la quale ha montato questo post conferma che si tratta di stalking ( un reato).
    E la certezza che mai pubblicherà questo post conferma che ha bisogno di aiuto...medico

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    1. È ufficiale l'anonimo delle 10:19 non è un un'ignorante non è in grado di analizzare un testo e leggere la firma.
      Nel testo si riporta una lettera di Padre Zoffoli e viene riportata non da by Tripudio ma da Libera mente semper. Analfabeta impara a leggere.

      Frilù

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    2. Ah, ah, ah! il reato di far pubblicità ad un bravo artigiano che fa calzature personalizzate?

      Ti svelo un segreto: con le minacce anonime (e a volte persino firmate), il sottoscritto e gli altri collaboratori di questo blog ci fanno la birra. Il problema neocatecumenalizio è riassunto dal proverbio «can che abbaia non morde». Se volesse mordere davvero creerebbe un pasticciaccio mostruoso (per il Cammino): si comincerebbe a discutere dentro e fuori dal tribunale, sui blog e sui giornali, sulle porcate presunte o effettive del Cammino. Ci sarebbero molte persone che si chiederebbero quanto c'è di vero, che vorrebbero sapere di più della vita interna del Cammino pur non facendone parte, e che scorgerebbero rapidamente gli aspetti settari - "decime"; pubbliche umiliazioni, "kikone" obbligatorie, "comunione seduti", ecc. - e sarebbe una valanga di pubblicità negativa sul Cammino (cioè ciò che voi chiamate impropriamente "demonio") e i suoi autoeletti "iniziatori" e sull'esercito di cosiddetti "catechisti" dalla bella vita. E magari qualcuno testimonierebbe che sono quelli del Cammino a fare "stalking" nel tentativo di conoscere l'identità di chi critica il Cammino in modo da calunniarlo e azzittirlo.

      Allora, ti senti ancora così grosso a blaterare di stalking dopo aver insultato chi non è d'accordo con te?

      p.s.: per caso lo avevi notato che quella pubblicata oggi è la sesta parte della lunga lettera scritta dal passionista p. Enrico Zoffoli al direttore di Radio Maria ventisei anni fa? Mica stai attribuendo al sottoscritto il merito di p. Zoffoli di aver descritto in verità la realtà del Cammino?

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    3. Comunque è oltremodo comico che tu passi le tue giornate compulsando ogni singola pagina di questo blog e ogni singolo commento.

      È come se tu cercassi qualche appiglio per dire: "ehi, ci odiano, sono degli odiatori, il loro mestiere è odiare, perciò tutto quel che dicono è da ignorare". Ma se è da ignorare, allora perché sei qui ogni santo giorno a ogni santa ora a leggere, infuriarti e rispondere?

      Non sarà mica che in cuor tuo hai cominciato a dire: "non tutte le cose che scrivono sono false"? Sta' a vedere che nel giro di qualche mese diventi un collaboratore di questo blog e cominci a pubblicare fior di testimonienze sul porcaio neocatecumenale, sull'idolatria per gli autoeletti "iniziatori", sul mostruoso giro di soldi (e annessi e connessi di corruzione, avidità, mercanteggiamenti, tangentucce, speculazioni immobiliari...), sulla protezione dei pedofili ammanigliati con la setta...

      Ciò sarebbe giustificato dal fatto che non ti preoccupi nemmeno di firmarti con uno pseudonimo: per te non sarebbe troppo divertente, in futuro, sentirti rinfacciare: "ehi, ma tu non eri quello che a febbraio blaterava di reato di stalking" nello sgangherato tentativo di impaurire lettori e commentatori del blog?"

      Su, non avere paura. Lo stai capendo anche tu che per rendere limpida la tua fede è sufficiente ripulirla dall'inquinamento neocatecumenale. E che è meglio un libero gesto di carità da due centesimi che una "Decima" tolta per obbligo, per superbia o di malavoglia, dal budget della tua famiglia...

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  5. Leggevo che chi esce dal cammino,se ne vâ o ai tdg,o alla chiesa evangelica,o addirittura diventa ateo.

    Questi che non ritornano alla chiesa cattolica,o lo fanno perchė delusi,o non conoscono la dottrina cattolica.

    Gli evangelici se pur eretici,sono molto,ma molto migliori dei kikos,hanno avuto il coraggio di mettersi da parte,no come Kiko che per forza ha voluto nascondersi dietro la chiesa cattolica.

    La maggior parte di quelli che tornano in chiesa,ė perché sono stati sempre con un piede dentro e uno fuori,diciamo che non erano a digiuno del tutto della dottrina cattolica.
    Perō fā male lo stesso, anzi,devi essere forte,non devi pensare che la chiesa(l uomo)ti ha delusa,devi solo guardare a Gesû,e ti devi sempre ricordare quello che Lui ha detto riguardo alla Sua chiesa,(gli inferi non la distruggeranno).
    A chi riesce difficile di pensare tutto questo,succede che o cambia dottrina,o diventa ateo,perchė diciamocelo chiaramente,la chiesa,con il cammino di Kiko,ha distrutto troppa gente,ha messo nelle sue viscere,un virus contagioso e letale,e se guarisci da questo virus perō,ti restano le cicatrici per tutta la vita.

    PS. un giorno qualcuno pagherā a caro prezzo,la sofferenza che hanno subito tutti quelli che sono usciti da questa setta.

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    1. Dici bene, anzi benissimo. Per mia esperienza, sono rimasto in chiesa, ma solo la messa domenicale, non ne voglio sapere di gruppi o associazioni, dove ci sono più di 2 persone mi viene l'orticaria, però le cicatrici sono tantissime, non solo per quanto riguarda me stesso, ma anche verso Dio, di cui ancora lo vedo come lo descrivevano in comunità, un calcolatore che ti manda le croci per "salvarti" e che ti manda le disgrazie per farti vedere il tuo schifo. Sarà difficile liberarmi da questa idea dopo 20 anni di cretinate sentite, anche se distratto, mi sono entrate dentro. E poi non credo che ci sarà una giustizia, perché continuo a vedere queste persone arroganti e presuntuose avere tutto dalla vita ed essere premiate. E sinceramente ho dubbi sull'aldilà visto che Dio si dice misericordioso con i cattivi ma non con chi soffre qui,a cui chiede di perdonare e porgere l'altra guancia, e poi ritrovare eventualmente di là,vittime e carnefice insieme in paradiso mi fa tremare.
      Ex fratello

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  6. Dice padre Zoffoli che il Cammino non è un cammino verso la santità, ma verso la PERVERSIONE.
    Concordo pienamente.

    Non mi riferisco, naturalmente, a tanti buoni camminanti in buona fede che sono ingannati.
    Questi, come dice padre Zoffoli, tendono a stare con un piede in due staffe senza rendersene conto, un po' guidati da Kiko e un po' seguendo la Chiesa in un sincretismo inconscio.
    Cosa di cui Kiko si lamenta: mi è stato infatti riferito da un camminante della prima ora che Kiko dice che oggi non c'è più lo spirito che animava il primo Cammino.

    Mi riferisco al Cammino in se stesso: è evidente, che seguendo ciò che dice Kiko, si arriva alla perversione.
    Kiko, infatti, va preso alla lettera, senza mediazioni, così come lui stesso vuole.
    Non solo: mentre nel Vangelo ci sono espressioni "forti" alternate ad altre "moderate", per cui ogni espressione va letta alla luce di tutto il contesto, l'unico contesto dell'insegnamento di Kiko e di Carmen è quello del fanatismo e del fondamentalismo.

    Chi volesse interpretare le parole di Kiko alla luce della dottrina della Chiesa (ammesso pure che fosse sempre possibile), sarebbe considerato un cattivo camminante, uno che annacqua il Cammino, un indemoniato.

    Quando Kiko parla di obbedienza cieca ed assoluta, intende proprio obbedienza CIECA ed ASSOLUTA!
    Ma se questo principio fosse vero, lo sarebbe in qualunque circostanza. Anche se il catechista impazzisse. Anche se ordinasse qualcosa di illecito. Che poi l'istinto di sopravvivenza fa sì che ci siano camminanti "disubbidienti", ciò non toglie che questo principio del Cammino, che si oppone alla dottrina della Chiesa, sia malvagio.

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    1. L'ubbidienza in tutto a dei catechisti non riconosciuti come tali dalla Chiesa ma solo dal Cammino, è cosa ben diversa dell'obbedienza in materia di fede e di morale e alla pastorale alle leggi della Chiesa!
      L'ubbidienza che pretende Kiko non ha limiti, è invasiva e riguarda ogni cosa. Perfino l'ordine di fare peccato (come il non denunciare un pedofilo o un stupratore del Cammino) va ubbidito!
      Eppure il peccato conclamato degli anziani va DENUNCIATO pubblicamente (1Tm 5, 20).

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  7. Ciao a tutti! Il Ce.S.A.P. (Centro studi abusi psicologici) ha avviato un'indagine statistica sulle vittime di culti distruttivi in Italia. Metto il link, così chi vuole può compilarlo. Io mi sono sentita di farlo, perché ritengo che nel cammino neocatecumenale si giochino tecniche di manipolazione mentale.
    M.

    https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScrhupafM-PY8Re28unhfFRKkCpMFRyBjOttxLYci5dvBz1yw/viewform?usp=send_form

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  8. Notizie da Guam!!

    Il presbikiko neocatecumenale Adrian Cristobal, resosi latitante alcuni anni fa dopo che si ritrovò accusato di molestie sessuali (da almeno quattro vittime, uno dei quali molestato per ben diciotto anni), e che fino ad oggi ha sempre disubbidito all'ordine di rientrare in diocesi (e di difendersi dalle accuse) impartito dall'arcivescovo di Guam, verrà spretato - con conferma del Vaticano - anche a causa degli abusi sessuali su minori commessi almeno nel periodo 1995-2013.

    Il sullodato Cristobal era "in corsa" come successore al trono del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron (fra gente che ha lo stesso vizietto ci s'intende bene...) e aveva tentato persino con calunnie su comunicati stampa della curia, di mettere a tacere "Tim e i suoi associati" riguardo allo scandalo degli abusi sessuali sull'isola.

    La nostra impressione è che il soggetto stia comodamente "facendo la missione neocatecumenale" in qualche posto del mondo lontano dai riflettori (e magari in prossimità di minori da abusare, vista l'attitudine della setta a mettere "la volpe nel pollaio"). Bisognerà aggiornare anche il conteggio kikiano dei "ventimila preti per la Cina", dato che il sullodato soggetto sta per essere spretato.

    Nota tecnica: per evitare di essere definitivamente "spretato" dovrebbe presentare appello contro la decisione, ma ciò rivelerebbe dove si è nascosto, cioè getterebbe altra luce sulla ferrovia sotterreanea neocatecumenale per predatori sessuali neocatecumenali. Inutile aggiungere che laggiù in mezzo alle fiamme eterne, accanto a Carmen, sta venendo preparato un posto anche per lui, frutto della "fede adulta dell'iniziazione alla riscoperta dell'itinerario bla bla bla".

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  9. Piccolo promemoria.

    Anche in altri movimenti e associazioni ecclesiali si batte sempre sul tasto dei soldi, ma senza farne un'ossessione.

    Se sei padre di famiglia e alle soglie dell'inverno compri una stufa, è come se tu avessi già dato l'equivalente in "decime". E sai perché? Perché hai fatto un gesto di carità verso la tua famiglia, cioè hai preso sul serio il sacramento del matrimonio e i tuoi conseguenti doveri di padre di famiglia.

    La povertà non è l'impoverimento. La povertà è l'utilizzo ragionevole delle proprie ricchezze. I soldi che spendi per mandare a scuola i tuoi figli costituiscono già un "provarsi coi beni", perché li hai spesi come conseguenza del tuo matrimonio, hai usato i tuoi beni per privilegiare i tuoi figli e calpestare le spese superflue, cioè ti sei letteralmente "provato coi beni".

    E anche se non hai figli e non sei sposato, il comprarti una stufa prima dell'inverno costituisce comunque un gesto di carità verso te stesso, perché la salute è un dono di Dio e il Cammino non ha il diritto di importi il fardello del "provarti coi beni" facendoti soffrire il freddo (e possibilmente malattie) durante l'inverno.

    Ti invitiamo perciò a riflettere sulla "povertà" così come la vive Kiko: viaggiare in elicottero per evitare il traffico, farti confezionare le lussuose Scarpe della Sobrietà, mangiare aragoste anche a colazione, ecc.

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  10. Io quando stavo in comunitā,non mi passava neanche per l anticamera del cervello ad andare a spulciare su qualche blog,nonostante gli ultimi tempi sono stata uno schifo,questi invece,perchė vengono a leggere qui?...credo perō sia un buon segno,sappiate che Io ho iniziato a documentarmi,nel momento in cui ho detto BASTA,sará BASTA anche per Voi?SPERIAMO....se così fosse,ditelo,che Noi accendiamo un cero per grazia ricevuta.
    Perô vi dô un consiglio,Tripudio non sbagliava quando ha detto" tra poco forse sarete anche Voi a scrivere le eresie del cammino su questo blog",quindi Vi consiglio di moderare il linguaggio,e cercare di avere con Noi un dialogo,non é necessario attaccare ogni volta che si pubblica qualcosa,e insultando chi che sia.
    Anche io mi arrabbiavo all inizio quando qualcuno mi diceva che stavo in una setta,poi....eccomi quā,che dire!!!,il Signore mi ha messo una mano in testa(come usa dire il cammino)é mi ha salvata dalla fossa della morte?
    Se questo blog vi incuriosisce cosî tanto vuol dire che in comunitā non ci state bene,al contrario non sareste neanche a conoscenza dell' esistenza di tale blog.
    Comunque,se proprio volete venirci a trovare,fate tesoro di tutto quello che leggete,andate personalmente a verificare se tutto ciô che qui si pubblica é vero,e poi confrontatelo con quello che dice il cammino,rimarrete sicuro delusi.

    PS.delusi dal cammino ovvio.
    Ricordatevi,MAI DIRE MAI.

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    1. Sono perfettamente concorde con quanto ha detto Lilly e ancor più sopra lo stesso Tripudio: la domanda di fondo che ogni partecipante a questo forum dovrebbe porsi è proprio il PERCHE' questi signori NC (purtroppo sono sempre gli stessi e questa forse è l'unica cosa negativa) intervengono puntualmente senza mai fare "passo" a un solo trend.
      E' evidente che alcuni di essi vengo per fare solo opera di trollaggio, altri, invece, vengono perché sanno molto bene (raschiando il fondo delle loro coscienze) di essere clamorosamente in errore.
      E' un dato di fatto che tutti coloro i quali, nonostante l'invito - imposizione da sempre degli alti vertici del cammino ( i kikatekisti) di non accedere al demonio internet, puntualmente questa regola viene violata e disattesa dal fessacchiotto di turno che, nonostante sia consapevole di non sapere una sola "h" di catechismo della Chiesa Cattolica, anche cerca di intervenire dove gli argomenti trattati sono per essi "astrofisica". Questo è il 6° trend che Libera pubblica su tutto ciò che ha scritto e detto il compianto passionista - teologo Padre Zofoli, qualcuno di voi ha per caso letto qualche domanda di senso dei neocat su tali argomenti? Per caso qualcuno è entrato in merito a tutte le accuse (a giusta ragione) che l'allora docente di teologia ha scagliato contro la setta? No! Questo no, però, non soggiace a un disinteresse totale, semplicemente è figlio di profonda ignoranza che, ahinoi, si trasforma in arroganza, maleducazione, minacce, etc, etc, (è il classico atteggiamento di chi vuole fare apologia senza argomenti e si appoggia ai pochi mantra soliti) proprio come è avvenuto, tempo addietro, ogni volta che sull'Isola di Patmos don Ariel ha provato a farli ragionare, si, ha provato a farli usare la "ragione", ciò che primariamente risulta latitare da sempre presso una schiatta che dalla sua ha la gravissima colpa di essersi fatta indottrinare (fono alla lobotomizzazione) da un imbonitore di fesserie che, bestemmiando, egli dichiara essere "spirito santo".
      Gioite ogni volta che uno di questi fessacchiotti giunge qui (o altrove) ad insultare perché non sa rispondere a una sola delle accuse rivolte al cammino perché ciò è sintomatico del lavoro egregio che si sta facendo per far riemergere o difendere il vero cattolicesimo: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi (Mt. 5,11-12). Buona domenica!

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  11. C'è una formula, chiamiamola matematica, che ci fa capire chi abbiamo davanti.
    E cioè, quando una persona fa accuse senza senso, ovvero farnetica giudizi e altro, ma tutto questo non ha alcuna corrispondenza con la realtà dei fatti, ecco che quella persona sta parlando di se stessa.
    Ovvero, se ci fate caso, alcuni parlano sempre di: matto, psicolabile, fuori di testa...; e via dicendo.
    Potete notare che sono concentrati su termini psicologici, ovvero proiettano se stessi sul prossimo, evidentemente abbiamo davanti una persona che ha in testa quei termini, gli sono entrati nel profondo ( e da qui dovreste capire il motivo, cioè il perchè dentro di lui circolano quei termini in continuazione) e per cui, poi, li adopera sul prossimo che gli è scomodo.
    Molto probabilmente si tratta di una persona che ha ricevuto quei metodi ( infatti nella setta nc usano queste cose per ovvi motivi, giusti o non ( perchè gli psicolabili ci sono veramente in giro), ed un motivo, sicuramente, è l'uso per mettere in cattiva luce chi li contrasta perchè ha capito chi sono realmente, infatti a Gesù gli davano del matto ( è come un qualcosa che gli parte da dentro automaticamente) e gli davano dell'indemoniato), e per cui ne è segnata nel profondo dell'anima, ed ora proietta sul prossimo il suo disagio interiore.
    Diversamente è chi semina la verità, ovvero parla schietto e dice il vero, cioè è una persona che non giudica, ma dice come stanno le cose, pane al pane vino al vino. Cioè se dei mariuoli usano Dio per spogliare il prossimo e poi campano sulle spalle di questo, andando in giro con aerei, mangiando dentro Domus, infilando i figli dentro appartamenti e seminari e domus, il tutto usando il Santissimo Nome di Dio, ecco che ci troviamo davanti a dei lestofanti immatricolati. E questo non lo dico io, ma lo dicono i fatti, infatti se andate in giro, sia nei luoghi fisici ( andate a vedere cosa fanno con i vostri occhi, dove abitano, che auto hanno, come vestono, come lavorano durante la settimana, ecc, ecc) e date un'occhiata online, vi sono numerosissime traccie( dal metodo di fare pubblicità, date un'occhiata su come vengono costruiti i video e le informazioni ( solo quelle positive che potano acqua al proprio mulino), e altro) ecco che vi accorgerete, concretamente, chi avete davanti.
    Ora vi ho preso come spunto il denaro, perchè questi personaggi, dalla gola profonda, incolpano il prossimo di essere attaccato al denaro, ma la loro è un'accusa per ingurcitare, a loro volta e senza essere visti ( celati nelle tenebre), il denaro. La famosa trappola di cui ci parla il Signore:

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  12. [1] Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.

    [2] In te, Signore, mi sono rifugiato,
    mai sarò deluso;
    per la tua giustizia salvami.

    [3] Porgi a me l'orecchio,
    vieni presto a liberarmi.
    Sii per me la rupe che mi accoglie,
    la cinta di riparo che mi salva.

    [4] Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
    per il tuo nome dirigi i miei passi.

    [5] Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
    perché sei tu la mia difesa.

    [6] Mi affido alle tue mani;
    tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.

    [7] Tu detesti chi serve idoli falsi,
    ma io ho fede nel Signore.

    [8] Esulterò di gioia per la tua grazia,
    perché hai guardato alla mia miseria,
    hai conosciuto le mie angosce;

    [9] non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
    hai guidato al largo i miei passi.

    [10] Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno;
    per il pianto si struggono i miei occhi,
    la mia anima e le mie viscere.

    [11] Si consuma nel dolore la mia vita,
    i miei anni passano nel gemito;
    inaridisce per la pena il mio vigore,
    si dissolvono tutte le mie ossa.

    [12] Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
    il disgusto dei miei vicini,
    l'orrore dei miei conoscenti;
    chi mi vede per strada mi sfugge.

    [13] Sono caduto in oblio come un morto,
    sono divenuto un rifiuto.

    [14] Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda;
    quando insieme contro di me congiurano,
    tramano di togliermi la vita.

    [15] Ma io confido in te, Signore;
    dico: "Tu sei il mio Dio,

    [16] nelle tue mani sono i miei giorni".
    Liberami dalla mano dei miei nemici,
    dalla stretta dei miei persecutori:

    [17] fà splendere il tuo volto sul tuo servo,
    salvami per la tua misericordia.

    [18] Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho invocato;
    siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.

    [19] Fà tacere le labbra di menzogna,
    che dicono insolenze contro il giusto
    con orgoglio e disprezzo.

    [20] Quanto è grande la tua bontà, Signore!
    La riservi per coloro che ti temono,
    ne ricolmi chi in te si rifugia
    davanti agli occhi di tutti.

    [21] Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
    lontano dagli intrighi degli uomini;
    li metti al sicuro nella tua tenda,
    lontano dalla rissa delle lingue.

    [22] Benedetto il Signore,
    che ha fatto per me meraviglie di grazia
    in una fortezza inaccessibile.

    [23] Io dicevo nel mio sgomento:
    "Sono escluso dalla tua presenza".
    Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
    quando a te gridavo aiuto.

    [24] Amate il Signore, voi tutti suoi santi;
    il Signore protegge i suoi fedeli
    e ripaga oltre misura l'orgoglioso.

    [25] Siate forti, riprendete coraggio,
    o voi tutti che sperate nel Signore.

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  13. Costoro, sotto sotto, hanno peccati ben più gravi, odiano il prossimo e la Chiesa e Dio, il tutto usando proprio la Chiesa e Dio e il prossimo. Fanno il gioco del "Serpente" che nell'Eden ha usato di Dio ed ha portato la menzogna. Infatti sono lì a spiare i figli di Dio che hanno ricevuto un compito dal Signore, e pieni di invidia ne spiano le mosse e li seguono per farli cadere nei loro lacci di morte.
    Infatti ci troveremo davanti ai nostri occhi dei personaggi che ci parleranno di Gesù, di Bibbia, di Vangelo, di Chiesa, di Papa, ma il loro cuore è immerso nelle tenebre più fitte. Essi si fanno maestri senza avere la minima conoscenza di ciò che serve ad un'anima e di cosa Dio sta operando in quell'anima stessa. Entrano dentro la vita degli altri come il famoso cinghiale:

    12 Ha esteso i suoi tralci fino al mare
    e arrivavano al fiume i suoi germogli.
    13 Perché hai abbattuto la sua cinta
    e ogni viandante ne fa vendemmia?
    14 La devasta il cinghiale del bosco
    e se ne pasce l'animale selvatico.
    15 Dio degli eserciti, volgiti,
    guarda dal cielo e vedi
    e visita questa vigna,
    Ovvero, costoro, si approfittano del momento presente che sta passando l'umanità, ovvero le persone sono fiaccate da innumerevoli sozzure che si vedono in giro ( per farvi un esempio vanno dietro all tv e credono a superman), infatti le anime di Dio sono martellate in continuazione da migliaia di messaggi: pornografici, pubblicità che drenano soldi, orientamenti politici, falsità di ogni genere, fantasie campate in aria, malelingue senza freno, calunnie, cattiverie ecc, ecc. Ed ecco che ha questo punto si innestano questi pseudocristiani, ovvero questi falsi che travestiti da cristianesimo, che danno una parvenza di libertà alle anime, ovvero le persone si sentono, in qualche modo, riavvicinate alla Parola di Dio, ed ecco che a quel punto subentrano gli affaristi e gli approfittatori che captano il momento e da ciò ne tirano il tornaconto. Le anime sentendosi un pò più sollevate, perchè dobbiamo ammettere che comunque sia la Parola di Dio viene proclamata lì in mezzo, ed ecco che si fidano, anche ciecamente, e per cui avvengono quelle cose che abbiamo letto in locandina. Qualcuno dalla parte opposta, cioè NC, potrebbe dire che il tutto è per la carità. Infatti, ricordatevi tutti, che costoro non usciranno mai allo scoperto, ma useranno sempre come scusante Dio, cioè che loro hanno fatto tutto questo in accordo a Dio. Qui ci sarebbero da collocare fiumi di parole che andrebbero a smascherare questi falsi, ne metterò alcune traccie. La Bibbia è piena di esempi di come hanno operato in Dio, e vi è l'esempio cardine di Dio Stesso come ha operato,- bene!-, andatevi a vedere se un profeta, un apostolo, e Gesù stesso hanno mai mangiato sulle spalle del prossimo ed hanno vissuto agiatamente, cioè al di sopra del prossimo.

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  14. Nella locandina vi è l'esempio della persona che ha messo nel sacco, vendendosi l'oro, lire 600000.
    Ed ecco cari fratelli e care sorelle come utilizzano i risparmi della povera gente costoro ( osservate bene il tutto, ma specialmente dal minuto 7:01 in avanti ed in particolare al minuto: 7:18 ( fate un fermo immagine, quella immagine vi dirà molto su questi personaggi , ovviamente nello sfondo vi è l'ingresso della Domus che è quasi uguale all'ingresso delle Moschee ).
    Purtroppo cari tutti si avvera sempre ciò che ci dice la Parola di Dio:

    1 Guai agli spensierati di Sion
    e a quelli che si considerano sicuri
    sulla montagna di Samaria!
    Questi notabili della prima tra le nazioni,
    ai quali si recano gli Israeliti!
    2 Passate a Calnè e guardate,
    andate di lì ad Amat la grande
    e scendete a Gat dei Filistei:
    siete voi forse migliori di quei regni
    o è più grande il vostro territorio del loro?
    3 Voi credete di ritardare il giorno fatale
    e affrettate il sopravvento della violenza.
    4 Essi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani
    mangiano gli agnelli del gregge
    e i vitelli cresciuti nella stalla.
    5 Canterellano al suono dell'arpa,
    si pareggiano a David negli strumenti musicali;
    6 bevono il vino in larghe coppe
    e si ungono con gli unguenti più raffinati,
    ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
    7 Perciò andranno in esilio in testa ai deportati
    e cesserà l'orgia dei buontemponi.
    8 Ha giurato il Signore Dio, per se stesso!
    Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
    Detesto l'orgoglio di Giacobbe,
    odio i suoi palazzi,
    consegnerò la città e quanto contiene.
    9 Se sopravviveranno in una sola casa dieci uomini,
    anch'essi moriranno.
    10 Lo prenderà il suo parente e chi prepara il rogo,
    portando via le ossa dalla casa,
    egli dirà a chi è in fondo alla casa:
    «Ce n'è ancora con te?».
    L'altro risponderà: «No».
    Quegli dirà: «Zitto!»: non si deve menzionare
    il nome del Signore.
    11 Poiché ecco: il Signore comanda
    di fare a pezzi la casa grande
    e quella piccola di ridurla in frantumi.
    12 Corrono forse i cavalli sulle rocce
    e si ara il mare con i buoi?
    Poiché voi cambiate il diritto in veleno
    e il frutto della giustizia in assenzio.
    13 Voi vi compiacete di Lo-debàr dicendo:
    «Non è per il nostro valore che abbiam preso Karnàim?».
    14 Ora ecco, io susciterò contro di voi, gente d'Israele,
    - oracolo del Signore, Dio degli eserciti -
    un popolo che vi opprimerà dall'ingresso di Amat
    fino al torrente dell'Araba.

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    Risposte
    1. https://www.youtube.com/watch?v=TrOTJTsGIU8

      questo è ilvideo che non ho inserito, minuto 7:01 in avanti.

      Elimina
  15. Chiedo cortesemente,soprattutto ai camminanti,di andare a sentire su youtube un video che parla dei mormoni e di altre religioni,scrivete,
    IL CONTROLLO MENTALE NELLE SETTE RELIGIOSE.
    Ascoltatelo fino alla fine,e vedete se non ë come nel cammino neocatecumenale.
    PS.BUON ASCOLTO A TUTTI.

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