sabato 29 febbraio 2020

Kiko, el cazadór

Ebbene sì, su Osservatorio abbiamo parlato spesso dei "suoni che la santa bocca di Kiko produce", in particolare ricordiamo un articolo di Lino Lista che ci metteva al corrente del fatto che un fan sfegatato dell' argüello aveva addirittura dedicato un articolo della sua pagina di Facebook al suono che Kiko attribuiva al fango buttato in faccia al cieco nato da Gesù, il famoso "paff" che poi addirittura in inglese era stato reso con un "bum". Per completezza è necessario riferirsi al Glossario del Fumetto, il quale ci informa che il suono onomatopeico "Bum" identifica il colpo di uno sparo.

Lino Lista:

«..e quando ha fatto un fango con le mani... bum!, va e glielo mette sugli occhi". Un pochino esagerato era il "bum!"; infatti, nel mamotreto Traditio corretto, è scomparso.

Ora qualunque individuo pensante, nel leggere le catechesi di Kiko, si porrebbe la domanda: "Perché Kiko accompagna con i suoni «paff», «splat», «bum» l'azione di Cristo che mette il fango sugli occhi del cieco nato?"

Già, perché mai kiko si applica nell' impiegare dei fonosimboli per chiosare le sue prediche? Eppure i Testi Sacri esigono un linguaggio serio, consapevole e riguardoso, non certo dei versi inappropriati.

No, non siamo tutti impazziti, e non faremmo certo un articolo sulle singole onomatopee che l'iniziatore laico di questo discusso movimento cattolico, il Cammino Neocatecumenale, infioretta con le sue chilometriche catechesi in itagnolo, se esse non fossero esplicative di insegnamenti non ortodossi, fissati spesso su mamotreti e ripetuti in modo fedelissimo dai catechisti che, quando in possesso dei nastri registrati, del sommo guru ripetono persino le interiezioni e i colpi di tosse (sul serio).

Oggi in particolare, però, vogliamo evidenziare il motivo per cui Kiko Argüello utilizza così spesso queste onomatopee, come il sunnominato spaff, bum, pum, che a chi ha una età non più giovanissima ricorderà l'esordio della famosa sigla di un programma pomeridiano della tv dei ragazzi degli anni '90. 
Per la gioia degli appassionati di manga e anime annunciamo che kiko era, e forse lo è tutt' ora, un avvinto telespettatore di serie animate giapponese e, ancora più in particolare, di uno specifico di questi, denominato "El Cazadòr" (City Hunter).
Kiki - Carmer
Un commentatore ben informato infatti ci ha riferito che il fondatore del Cammino Neocatecumenale, negli anni '90, se da una parte non seguiva in TV rubriche come "Le ragioni della Speranza" e neppure, sebbene lo si potrebbe pensare, "Protestantesimo", dall'altra non si perdeva invece neppure una puntata di quel particolare cartone animato nipponico.
Si dice "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei", perché le nostre preferenze nelle amicizie rispecchiano la nostra personalità ed in parte contribuiscono anche a formarla: ebbene, dopo aver letto la descrizione dei personaggi della serie animata giapponese prediletta da Kiko offerta da Wikipedia e da vari siti internet, crediamo di poter coniare il detto "dimmi cosa guardi e ti dirò chi sei", perché le analogie fra i personaggi dei fumetti e quelle dei fondatori del Cammino Neocatecumenale sono spettacolari ed inquietanti.

Anticipiamo intanto che i protagonisti della serie non sono dei fiorellini di campo. Inoltre chiariamo, seppur dopo la lettura appaia esplicito, che nei due protagonisti, Ryo Saeba e Kaori Makimura, intravediamo delle somiglianze con la coppia Kiko Argüello e Carmen Hernandez.

City Hunter è un manga (fumetto) giapponese degli anni ottanta e novanta, poi  animato anche in una serie televisiva. Racconta le avventure di una coppia di investigatori, Ryo e Kaori, attraverso una serie di casi dove pian piano si scoprono il passato e le relazioni tra i personaggi.

Ryo, cioè Hunter, "il cacciatore", el cazadór, è colui che si definisce uno sweeper, uno spazzino della malavita. Questo protagonista svolge (sotto lauta ricompensa) il ruolo di killer e di investigatore. Abile con qualsiasi arma da fuoco ("il suono onomatopeico "Bum" identifica il colpo di uno sparo", ricordate?) non stenta a vantarsi delle sue capacità enfatizzandone le positività per ottenere consensi laddove riscontra convenienza.

Senza troppi giri di parole, Hunter è un donnaiolo. Sebbene sia un uomo attraente, non riesce mai a conquistare le donne a causa dei suoi atteggiamenti da maniaco, impazzendo alla sola vista di biancheria intima o dell'opportunità (incredibilmente frequente, nella trama) di aver a che fare con donne estremamente attraenti. Con ciò suscita la gelosia di Kaori, che in tali occasioni fa di tutto - colpendolo con improbabili martelli giganteschi - per impedire a Ryo comportamenti da pervertito.

El cazadór insidia una suorina
nell'episodio "Los estraños
caminos del Señor" (gli
strani "cammini" del Signore)

Kaori è l'altra metà di City Hunter e sua assistente. È una ragazza graziosa, che cerca sempre di nascondere la sua femminilità a costo di venir spesso scambiata per un uomo, anche a causa dei capelli corti e i suoi modi mascolini. Permalosa, istintiva e aggressiva, si scaglia sempre contro Ryo, soprattutto quando importuna le donne, usando grossi martelli di peso variabile (di solito 100 o 250 tonnellate). La sua impulsività è spsso causa di guai per entrambi. Kaori è innamorata perdutamente di Ryo, ma non riesce a dirglielo e per questo lo tiene alla larga (spesso in maniera violenta) dalle belle ragazze. Manifesta a volte lievi tendenze nevrotiche causate dagli atteggiamenti idioti di Ryo e nutre dubbi sui suoi sentimenti poiché il protagonista fa di tutto per non mostrare ciò che prova realmente per lei. Inizialmente debole e fragile, col tempo cercherà di diventare più determinata ed un valido aiuto del protagonista.

Impossibile non ravvisare nella strana coppia dei protagonisti di City Hunter una somiglianza con l'altrettanto strana coppia di protagonista del Cammino.

Lui carismatico, affascinante (beh...), vincente, bugiardo e senza tanti scrupoli morali, il cosiddetto "uomo che non deve chiedere mai" con qualche problemino - problemone - irrisolto con il sesso; lei timida, sempre messa in secondo piano dal carismatico compagno, mascolina,  anche d'aspetto, nevrotica e insoddisfatta.
Provate a immaginare la Hernández  con un martello da 100 tonnellate che fa calare sulla testa del compagno di avventure in tutte le occasioni, pure in pubblico, senza tanti problemi. Entrambi gli attori principali sono degli sweeper professionisti; se i due personaggi giapponesi "spazzano" le strade di Tokyo,  i due spagnoli tentano di spazzar via la retta e vera dottrina rivelata da Dio e annunciata dalla Chiesa. 
"Ma no Carmen, per favore, non scandalizzare i fraticelli"
Kiko e Carmen danno il meglio di sé
di fronte ai padri Cappuccini


Per carità, ognuno ha il diritto di ispirarsi ai personaggi ideali, reali o di fantasia, che più gli aggradano. Più che altro, queste notiziole dovrebbero forse far riflettere chi pensa di aver ispirato la sua vita a un Kiko San Domenico e ad una Carmen Santa Caterina ai piedi della Madonna di Pompei, facendogli scoprire che invece ha seguito il furbetto narciso City Hunter e la sua compagna irrisolta munita di martello gigante.

Anche se per dire la verità ultimamente le sortite di Kiko e Pezzi ci sembrano piuttosto una riedizione dello sceneggiato a puntate "Villa Arzilla"...

(da: Rebel e Valentina)

4 commenti:

  1. Giustamente il sommo Kiko doveva affezionarsi al protagonista porcone (magari proprio guardando la TV ha deciso di coniare lo slogan "quando il Signore mi toglie la mano dalla testa ne combino di ogni"), capacissimo di decidere i destini altrui ("infallibile con la pistola"), inacchiappabile, e con una donna fedelissima e gelosissima al suo fianco...

    Un paio di considerazioni tecniche che Kiko non ha fatto, tutto preso dall'infilzare bandierine sul suo mappamondo e a pasteggiare whisky a colazione.

    1) Fumettistica e animazione giapponese ("manga" e "anime") raramente sono un prodotto per bambini, contrariamente a quanto si è creduto (o voluto far credere) a lungo in Italia. Una notevole percentuale di tale produzione ha temi e linguaggio interessanti solo ad un pubblico adulto. E quasi sempre ha anche quella dose di "pepe" in più (allusioni sessuali, ecc.) dettato da motivi puramente commerciali (per esempio si definisce comunemente "fan-service", servizio per i fans, qualsiasi aggiunta "sexy" che non aveva niente a che fare con la storia, perché i produttori sanno bene che gran parte del pubblico - incluso Kiko - smetterebbe di seguire se non venissero titillati i più bassi istinti).

    2) Tale industria, in quel paese, ha funzionato per parecchi decenni perché lì si è generalmente disposti a spendere fior di soldoni per accaparrarsi dischi, gadget e merchandising vario. Cioè ogni produzione risponde a mere logiche di mercato (quanto guadagnare coi diritti, quanto guadagnare coi gadget, ecc.), cosa che ne va sempre a intaccare trama, caratterizzazioni, ecc. Appunto: è una vera e propria "industria" commerciale che deve macinare profitti, una branca dell'industria dell'intrattenimento. Se talvolta vengono accennati temi particolari (religiosità, LGBT, ecc.) è solo perché la produzione ha già pianificato dove esportare la serie (ricordo il caso di una serie che nel primo episodio aveva una singola scena che dipingeva nerissimo le istituzioni cattoliche, e a velocità di record fu importata in Italia e trasmessa da MTV, anche se in tutto il resto della serie il tema religione non compariva mai. A quanto pare i tycoon nostrani e i potentati dei media hanno talmente in odio la Chiesa che comprano a scatola chiusa qualsiasi cosa ne esibisca disprezzo sulla copertina).

    Ad avviare tale industria sono stati i figli e i nipoti di coloro che avevano vissuto personalmente l'ingiusta sconfitta nella seconda guerra mondiale (ingiusta perché determinata dalle atomiche sganciate sui civili - incidentalmente negli unici due posti dove c'erano fiorenti comunità cattoliche -, per di più dopo che il Giappone aveva già offerto la propria resa), quelli che oggi verrebbero chiamati sprezzantemente boomer col sottinteso che hanno costruito e anche dilapidato il benessere del "dopoguerra". Dettaglio tutt'altro che insignificante, se si considera il "pepe" eccessivamente sparso nelle storie disegnate e animate nella speranza di inseguire un pubblico che si assottiglia sempre di più per meri motivi di scarso ricambio generazionale (il "tasso di fertilità" lì è 1,44 - poco superiore a quello italiano di 1,35 - cioè non ci sono almeno i "due figli per donna" per mantenere costante la popolazione).

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  2. Questa predilezione per un personaggio non proprio encomiabile e nemmeno simpatico è invero inquietante e le somiglianze con la coppia malefica kiko - carmen sono notevoli.... a parte la graziosità della ragazza... non mi risulta che carmen sia mai stata né graziosa, né aggraziata, né alcunché che abbia a che vedere con la parola "grazia", anzi. Anche le foto in cui è ritratta con l'ennesima maglietta nera con scritta color oro sono un'ennesima dimostrazione della sua rozzezza (di stile e di animo) e pacchianeria.

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  3. Grazie Gesù! Grazie Spirito Santo!Grazie Padre Santo! Grazie Santissima Trinità! Grazie Madre Santa! Grazie Santa Madre Chiesa!
    (da IPG)

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  4. AL CONTRARIO DI CITY HUNTER, KIKO È UN MONEY HUNTER...

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