martedì 26 gennaio 2021

Il Cammino Neocatecumenale: un eterno teatro in cui si pensa sia tutto vero.

Riprendiamo il dibattito a partire da un intervento a firma Pietro (NON del Cammino):


Parlo di "anima" del Cammino perché il Cammino non ha un'anima propria, ma ha vissuto di questo ridicolo e triste dualismo tra i due spagnoli, e ora vive della malinconia di Kiko.

Passato-Presente-Futuro

Tu chi eri prima del Cammino?
Come è cambiata oggi la tua vita?
A che cosa il Cammino ti chiama?

La sostanza del Cammino è tutta qua: un atto di teatro, un teatro dialettale, dove i protagonisti, di solito un marito e una moglie stravaganti, quasi sempre urlando a squarciagola, dicono scempiaggini e se ne dicono di tutti i colori.

Mentre il pubblico entusiasta ride a applaude qualunque cosa dicono o fanno.
Divertente, non c'è che dire, ma anche profondamente triste, perché per molti, e per gli stessi protagonisti, tutto ciò non è una simulazione, ma la realtà.

I mondi virtuali possono essere ben costruiti e possono divertire, o comunque interessare, come i libri o i film di fantasia, ma la differenza tra chi è folle e chi è "normale", è che il primo pensa che sia tutto vero.
Come se si entrasse a Disney World e poi ci si convincesse che il mondo sia tutto là e la realtà fosse quella.
Che valore possono avere le scelte "concrete" operate in una simulazione irreale?

Ancora più triste è pensare all'inganno in cui sono caduti anche molti Pastori.
Non sempre per colpe oggettive, spesso solo perché ingannati abilmente, ma, in ogni caso, tutto ciò ha qualcosa di grottesco, anche perché il primo atto dura da oltre 50 anni.

Pericoloso vivere in un mondo
portato a vedere ciò che vuole
più che ciò che è.
Certi fenomeni mi fanno sempre venire in mente il film di Peter Sellers "Oltre il giardino", in cui un ritardato mentale che ha fatto per tutta la vita il giardiniere, viene scambiato per un esperto finanziere e tutto ciò che dice, cioè semplici concetti di giardinaggio, vengono scambiati per metafore profondissime, finché un gruppo di finanzieri non decide di candidarlo per la presidenza degli Stati Uniti.

Tristezza anche per il fallimento della vita dei due iniziatori.
Mi immagino la solitudine disperata di Carmen e Kiko, che ormai non può non sentire che il tempo gli sta sfuggendo e che il Cammino non ha rinnovato un bel niente e, anzi, è in ritirata.
Due vite come quelle di Scrooge, della storia "Lo spirito del Natale". (*) Due ricchi disperati, che hanno fatto a meno della famiglia e dei figli per rimanere soli, perché è da presumere mai abbiano sentito sentimenti genitoriali verso i loro adepti osannanti. Sembra piuttosto che li abbiano visti sempre come rivali, visto come facevano di tutto perché tenessero la testa bassa e visto come reprimevano chi osasse alzarla anche solo un po'.

Anche se lo spirito del Natale ha molti elementi che certo non sono cristiani, alla fine però c'è una sorta di umana "redenzione", perché il protagonista diventa buono.
Sarà stato così anche per l'amara Carmen? E Kiko capirà i suoi errori? Non rimane che pregare per la loro salvezza e per le loro vittime.

Pietro (NON del Cammino)


(*)
Il "Canto di Natale" di Charles Dickens (romanzo di genere fantastico)


Ebenezer Scrooge, usuraio avaro ed egoista, cambierà radicalmente la sua vita dopo la visita, in una Notte di Natale, dello Spirito del Natale Passato, lo Spirito del Natale Presente e lo Spirito del Natale Futuro. I tre Spiriti gli mostreranno tutta la vita passata, il suo misero presente e quanto gli accadrà in futuro se non darà una svolta alla sua esistenza, cambiando radicalmente. Scrooge da allora non sarà più lo stesso uomo.

65 commenti:

  1. Ringrazio Pietro per averci regalato questo scritto che ho piacevolmente letto d'un fiato. Un testo senza dispersioni, concentrato di tutto ciò che serve a rilevare le mancanze e le contraddizioni concernenti il cammino e tutti i suoi componenti.

    "Che valore possono avere le scelte "concrete"operate in una simulazione irreale?"

    Un concetto rilevante che suscita un quesito che spero colpisca i neocatecumenali che ci leggono, molti dei quali per ricevere uno stimolo deciso che li induca ad una riflessione comportante la scelta, santa e radicale, d'abbandonare il contesto eretico. E a volte, le argomentazioni più importanti e profonde che riescono nell'intento, sostano nella genialità di "due" parole che centrano l'obiettivo.

    Blaterano di "fatti concreti" sin dalla genesi del percorso, con una perseveranza che suscita nei sottoposti la necessità d'arrendersi alla ragione per incominciare a dare 'concretezza' alla pazzia stimolata da quella "simulazione irreale'.

    Cosa può risultare da un'azione così anormale e ambigua? L'infelicità perpetua. Eh sì, quella scontentezza inesorabile derivante dall'insensatezza che, in questo caso, conduce anche alla ribellione verso il Dio della coerenza, Nostro Signore Gesù Cristo, Unico Vero Dio, Colui che hanno scansato dal centro per incastrarvi il vitello d'oro, Kiko.

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  2. Ma quali sono questi fatti concreti che debbono tenacemente dimostrare i kikos? Ma è chiaro, tutto ciò che conviene al cammino! In primis l' elargizione copiosa dei propri averi che non riguarda soltanto la decima, ma che comporta la costante adesione alle pressanti e continue richieste di denaro del contesto, che certifichi in maniera plateale e ferma la scelta compiuta in quel fatidico passaggio: "Dio o mammona?"

    Un quesito teatrale appunto, provvisto di frasi ad affetto e battute formulate sulla base di un copione immorale mascheranti il vero senso dell'interrogativo, che è il seguente: chi scegli, Kiko o te stesso?
    Richiesta che esplicito ancor di più nelle sue sfumature più nascoste: 'se non scegli dio Kiko subirai una sfortuna che abbraccerá tutta la tua vita, coinvolgendo gli affetti e l'economia della tua casa.'
    Una condanna che dopo una serie di martellanti 'catechesi', che sono un malizioso tentativo di manipolare le convinzioni e le preferenze degli adepti, attecchisce agevolmente.

    I "fatti concreti" riguardano l'adesione agli ordini dei catechisti concernenti il movimento e la vita personale. La 'concretezza' richiesta dal cammino concerne l'obbedienza senza condizione che valichi ogni dubbio, ogni logica e trafigga l'amore sino a frantumarlo. Questa mia ultima asserzione può essere spiegata da un 'fatto concreto' che non vissi io, ma al quale assistei.
    Una coppia dalla postura ritta che lasciava presagire una rigidità di atteggiamenti, confidò ai catechisti, al sacerdote e a ben 3 comunità di provenienze differenti riunite per affrontare lo stesso passaggio, che il proprio figlio, di età giá adulta (sui 35 anni se non erro) era un vagabondo. No, non fu l'unico termine offensivo che affibbiarono a questo povero figlio mentre spiegavano il motivo di tanta irritazione. Il primogenito, sul quale avevano riposto tutte le loro più elevate aspettative neocatecumenali, non acconsentì di intraprendere la vocazione sacerdote che sentiva non appartenergli, al contempo non riusciva a realizzarsi lavorativamente e affettivamente e non frequentava con regolarità gli appuntamenti komunitari. I catechisti furono allora categorici:

    "caccialo di casa!"

    E lo fecero eh...si, lo fecero, inoltrando la creatura in una realtà buia che lo depresse. Si seppe in seguito che si creò una spaccatura quasi insanabile tra i genitori e lui.

    Ripeto: il cammino trafigge l'amore sino a frantumarlo .

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    1. Invece di aiutare a creare una prospettiva di avanzamento per i figli gli consigliano di cacciarli. Te lo dico io, hanno visto che non voleva fare il kikopretuncolo e non voleva frequentare la comunità e se ne sono liberati prima che influenzasse anche i genitori. Sai quante ne ho viste di situazioni simili?

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    2. In comunità ci sono tante persone che possono offrire un lavoro che i catechisti conoscono, perché invece di farlo emarginare anche dalla famiglia non gli hanno offerto una possibilità lavorativa? La risposta la conosciamo tutti.

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    3. Grazie Rebel per questa testimonianza preziosa che ha riportato alla mia memoria tanti episodi simili di rigidità inconsulta per mettere in pratica alla lettera i rigidi dettami del Cammino.
      Ma il Signore dice "Misericordia voglio e non sacrificio"(inteso anche come adempimento di rituali che servono a te solo per sentirti apposto con la "legge" che hai ricevuto per bocca del profeta Kiko, che supponentemente si autoelegge "tuo Mosè").

      Sì, l'amore va in frantumi certamente. E con lui intere famiglie:
      Mariti che abbandonano le mogli, con la benedizione o addirittura istigati dai catechisti (anche di questo molte le testimonianze disponibili in internet, vere e proprie denunce).
      Fidanzate/i che lasciano i loro fidanzati/e, sol perchè non hanno accettato di "fare" il cammino anche loro.
      Genitori che mettono fuori casa i figli, come in questo caso. Fratelli che rinnegano sorelle, ecc. ecc.

      Tutto è in funzione di se stessi (che poi a ben vedere è in funzione di Kiko), della perfezione del proprio percorso di eletti. Comunque MAI in funzione dell'altro. Mai tenendo a cuore il bene dell'altro.
      Certo lì si racconta che la fermezza è segno di vero amore, educativo, giusto e quant'altro. Ma con le motivazioni che sottendono loro e con la rigidità con cui la mettono in pratica indistintamente, non sempre è così.
      Piuttosto è un voler tenere al riparo i compartimenti-stagno che si creano in quel contesto, che teme dall'esterno solo infiltrazioni e inquinamenti, mai arricchimento. Non hanno NULLA da imparare da NESSUNO che non sia Kiko!
      Una comunità di puri che ha a cuore la sua netta "separazione" dagli altri uomini e dal resto del mondo. Questa per loro è santità, nella peggiore accezione.
      In buona sostanza, bene se chi viene a contatto con loro entra in comunità e diventa come loro. Ma mai sia che si riesca a dialogare col diverso, a donarsi a chi non è dei loro.
      Altro che sale che si scioglie!

      Pax

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    4. In Cammino non c'è amore e quel poco che si manifesta fra le persone, viene costantemente schiacciato. Amore fra genitori e figli, amore fra marito e moglie. Ma che amore possono avere genitori che parlano in quei termini del loro figlio davanti ad estranei? Che amore può avere un marito o una moglie che spiattella fatti privati del coniuge davanti a tutti? Il vero amore nel Cammino viene deriso con il nome di "affettività malata". E la vera affettività malata (quella di capi e capetti che esercitano il loro poterucolo sui malcapitati di turno e se ne gloriano sentendosi addirittura "profeti"), quella invece viene esaltata. Eì proprio un mondo alla rovescia, e può provenire solo dal padre della menzogna.

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    5. La normalità dell'affettività conduce alla tenerezza e non alla durezza.
      I veri malati sono i "duri e puri".
      Nel Cammino tutto conduce alla chiusura e alla negazione dell'affettività: dalla "confessione pubblica", al rivelare i "segreti" degli altri o solo al manifestare giudizi superficiali e duri.

      A volte, è vero, la fermezza può rappresentare un atto di amore, che non contraddice mai la verità, ma a volte non significa "atteggiamento abituale".
      Gesù ha rimproverato gli Apostoli, ma con loro ha usato un grande affetto. Ci sono episodi evangelici molto significativi in proposito.
      Non solo: pur sapendo che Giuda Iscariota si appropriava dei soldi della cassa comune (anche lui non rendicontava nulla, evidentemente) lo ha tenuto con lui e alla fine gli ha detto: "Amico".

      Penso che sia normale per una persona non malata di anaffettività avere un senso protettivo, genitoriale, verso coloro che considera sotto la propria responsabilità, soprattutto se giovani.
      Penso a don Giussani verso coi suoi giovani, o anche a certi docenti.
      Un sentimento di paternità o maternità è naturale negli uomini e nelle donne.

      Ma, proprio in questo blog, ho letto testimonianze su Kiko e Carmen sconcertanti.
      Ad esempio che Carmen fumava in faccia anche ai bambini e che Kiko, una volta, irritato contro un giovane lo apostrofò dicendogli che gli dava "un calcio in testa".
      Si può anche scherzare, ma se le parole di Kiko fossero state uno scherzo, di affettuoso non c'era nulla. Sembrano parole di chi, per usare un'espressione biblica, si è invecchiato nel male.

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    6. Se una coppia accetta di parlare davanti ai catechisti e una folla come i NC che si sono uniti per il passaggio spirituale, non può essere che sia arrivato al limite e ha bisogno di un aiuto? Non siamo nella casa delle persone, non sappiamo se dentro la famiglia qualche ingranaggio si è inceppato e se un intervento esterno può rimettere in moto le cose. Siete sempre pronti a giudicare.

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    7. Anonimo27 gennaio 2021 11:24
      Purtroppo caschi male: io sono una delle tante persone vittima di questo movimento settaristico che mira ad escludere le persone dalla società per inglobarle nel suo perverso meccanismo di alienazione.
      Questi genitori non avevano bisogno di aiuto semplicemente non sopportavano più il figlio ribelle che rifiutava di conformarsi a quanto ho detto sopra.
      Sono solo stati legittimati a fare quello che già pensavano: allontanare il problema.
      Come lo so? Semplice, lo hanno fatto con me, i cari "fratelli", quando hanno visto che mi ponevo troppe domande sul girone dantesco. Non mi adeguavo e questo non può succedere in comunità. La storia del ragazzo è solo un episodio limite di quanto avviene ai vari stramaledetti passaggi.

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    8. Per Anonimo delle 11:24. Se la famiglia aveva bisogno di aiuto, come scrivi tu, di certo non è stata aiutata dal CN. A meno che tu non consideri aiuto il consiglio, o l'invito a cacciare il figlio di casa, solo perché non voleva fare il prete, non voleva frequentare il Cammino e non aveva anora trovato un lavoro stabile. Se ti sembrano ragioni valide per cacciare un figlio di casa, non ho parole. Non si tratta di giudizio, ma di un fatto ahimé molto concreto, come quello di mettere alla porta un figlio.

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  3. Che il Cammino neocatecumenale sia un grande teatrino che si svolge in modalità non-stop, è ormai assodato.
    Ciò che disturba è che, sovrapponendosi ad una fede, quella della Chiesa, le sue farse siano scambiate da molti sinceri credenti per realtà.
    Come è potuto succedere?
    Principalmente per l'accoglienza che purtroppo la Chiesa ha dato a questa 'compagnia teatrale viaggiante', ingannando le persone semplici, e anche le avvedute, spesse volte.
    Negli anni, la commedia inscenata nelle parrocchie, è andata a sovrapporsi alla realtà.
    Ma le caratteristiche dei guitti da palcoscenico sono rimaste.
    Da 50 anni vanno in scena le stesse repliche di uno spettacolo chiamato catechesi, messo in scena sempre con lo stesso copione (i mamotreti). E che si tratti di teatro si capisce dalla necessaria passività del pubblico, sempre più scarso, lì presente solo per applaudire e per farsi trascinare dalle emozioni che gli attori ormai sperimentati sanno come suscitare.
    Ma subito però sono chiamati a diventare essi stessi attori dello spettacolo.
    Che si tratti di messinscena lo si capisce dal fatto che ogni particolare, persino gli interventi apparentemente spontanei, seguono un rigido protocollo, e guai a chi non rispetta le 'battute' previste nel copione!
    Come spesso succede anche nella realtà virtuale, ben presto il gioco diviene più reale del vero, soprattutto quando ci si rifugia in quella realtà illusoria e si rinuncia ad usare buonsenso e razionalità dando ampio spazio invece alle emozioni ed all'istinto, purtroppo scambiandoli per fede.
    Sono tante le famiglie cattoliche che stanno giocando a questo gioco e partecipando a questo spettacolo. Questo è ciò che ce lo fa percepire più come un dramma che come una farsa.
    Però anche le annose repliche dei più gettonati allestimenti teatrali e musical hanno prima o poi una fine. Questa a mio parere è una certezza: ciò che invece non so prevedere è quanto duro possa essere per chi da anni è stato abituato ad avere un copione e ad interpretare un personaggio, trovarsi a dover scegliere da solo, pensare da solo e credere senza che un catechista capocomico sia sempre lì a suggerire a ciascuno la sua parte.




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  4. Pietro chiede: "Che valore possono avere le scelte "concrete" operate in una simulazione irreale?". Io mi chiedo che conseguenze possono avere le scelte concrete, drammaticamente reali, in una simulazione irreale? Conseguenze spesso nefaste, talvolta drammatiche, come molti hanno testimoniato e testimoniano in questo blog. Per i due iniziatori e i loro emuli, invece, nessuna conseguenza dall'aver plagiato persone deboli e insicure, induicendole a compiere scelte sbagliate. Nemmeno uno rimorso di coscienza. O se ce l'hanno avuto, l'hanno sottaciuto. O qualcuno di voi ha mai visto / sentito un catechista scusarsi pubblicamente (sottolineo pubblicamente, nel senso di almeno davanti alla comunità) per aver indotto un suo sottoposto a fare qualcosa di sbagliato, o un qualcosa che ha avuto conseguenze negative? Io mai. Per i due iniziatori non provo tristezza alcuna, per le loro vittime (specialmente le più indifese come i figli di Cammino) sì.

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    1. Io sto arrivando ad un punto che non provo nemmeno tristezza per le vittime. Cercai di avvisarli delle lore eresie nei tempi di Pascua (comunione da asporto al quale mi rifiutai categoriamente). Cercai anche di avvisarli dell'inganno della decima con un faccia a faccia con i catechisti di fronte a tutta la comunita. Avevo argomenti sensati e validi perche dissi loro che in un mondo perfettamente kikiano dove tutti gli appartenenti alla parrocchia fossero catecumeni e datori della decima, allora come si sosterrebbe la parrocchia senza offerte? Dissero che alla parrocchia basta donare gli spiccioli che restano dopo la decima... uno dei catechisti inizio' anche ad alzare la voce privo di argomenti validi... Ma alla fine l'unica reazione degli zombies fu quella di giudicarmi schiavo di mammona e mi tolsero subito dal ruolo di viceresponsabile... Come disse Gesu: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.

      Quando uno cerca di svegliarli dalla loro realta questi letteralmente si ti voltano contro e ti sbranano... altro che "l'altro e' Cristo"...

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  5. Pietro (NON del Cammino) riesce a tratteggiare per immagini il surreale mondo neocatecumenale ed efficacemente i suoi strampalati protagonisti.

    Il Cammino ha fatto questo: creare un mondo a parte lasciando fuori tutto il resto.
    All’inizio sei spinto ad entrare in questo nuovo mondo dalle inquietudini esistenziali che accompagnano la tua vita. Subito, nel primissimo annuncio che ti raggiunge, come nei cartelloni che capeggiano all’ingresso della Parrocchia o nelle locandine affisse nei negozi circostanti, si proclama che nelle catechesi che stanno per iniziare e alle quali sei invitato caldamente a partecipare troverai tutte le risposte. Troverai accoglienza, troverai socialità se sei solo, certezze se vacilli. Insomma, la tua vita prenderà una direzione.

    Mi torna alla mente il paragone tratto dal Catechismo Olandese, Kiko lo mutua per dare un’immagine di cosa sia la vita nel suo “non senso”. Con questo paragone egli introduce la sesta catechesi “Chi sono io” (catechesi che precede immediatamente quella del Kerigma e ne prepara il terreno). Ma in effetti Kiko, subliminalmente, dà una plastica raffigurazione di quello che diverrà il Cammino, per colui che accetterà di entrarne a far parte, a conclusione del ciclo di catechesi, nella Convivenza finale con il suo “Amen”.

    Infondo il Cammino è precisamente questo:
    Come un piccolo uccellino (il camminante) che dal buio che avvolge tutto (il mondo che è fuori), attraverso una finestra aperta, entra in una stanza illuminata e calda (la comunità guidata dai catechisti). L’uccellino fa alcuni giri e, attraverso la stessa finestra, ritorna nel buio da cui è venuto. Questo è figura della vita dell’uomo. Ma a noi resta che all’uccellino, che finalmente ha imboccato la finestra giusta ed è entrato nella bella saletta luminosa e calduccia, non conviene mai più attraversare quella stessa finestra per ripiombare nel buio pesto del “mondo di tenebra” che è fuori, dove lo aspetta solo morte, disperazione e dove, di sicuro, “il demonio lo distruggerà” di pronto!

    Il Cammino, in conclusione, ti assicura tutto. Dalla culla alla tomba e anche più in là. Ci si salva a grappoli e si approda al cielo senza alcun dubbio, e tutti insieme ci si ritroverà riuniti.
    Quindi niente più buio per i neocatecumenali, fedeli fino a fine cammino e anche oltre. Una assicurazione sulla vita e sulla morte, garantita e certa.

    Pax

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    1. ... sono CONTENTA che sia stato scritto questo post, che descrive in modo lucido ed esaustivo le dinamiche del 'Cammino'... infatti sarebbero sotto gli occhi di tutti, ma nessuno ha il coraggio di parlarne, sostanzialmente perché sotto ricatto (economico, psicologico, spirituale).
      Sono come in quella storiella del Re, che andava in giro nudo.
      Ma nessuno aveva il coraggio di dire al Re che era nudo, per paura di perdere i suoi (presunti) favori.
      Il Re dal canto suo, era stato convinto di essere stato rifornito di bellissimi vestiti invisibili, che gli davano poteri speciali.
      Finché qualcuno ebbe il coraggio di gridare: 'Il Re è NUDO!... il Re è NUDO!'... allora tutti videro finalmente, che il Re era effettivamente nudo, e trovarono anche loro il coraggio di dirlo.

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  6. Un gioco di ruolo, una parte da recitare.
    La vita reale che diventa una commedia ,una farsa, anzi "LA FARSA", vissuta da protagonista o da semplice comparsa.
    Sprazzi di euforia, emotività esasperata, paura, angoscia,gioia, dolore, sentimenti di appartenenza.
    Tutto un caleidoscopio di stati d'animo spesso contrastanti.
    Questo è il CN.
    In certi momenti di fà sentire vivo, in altri ti uccide senza pietà.
    Alti e bassi, non sai mai quello che verrà domani.
    Alle volte ti esalta, altre volte (molto spesso) ti annoia da morire, altre ancora ti annienta.
    Ad alcuni piace proprio per questa sua variabilità impazzita, rispecchia la personalità della sua gerarchia
    , da Kiko in giù.
    Attira le persone pazze , stimola le persone forti, rassicura ed accoglie le persone deboli, almeno all'inizio.
    All'interno delle comunità neocatecumenali ci sono correnti e maree, è tutto un creare gruppetti che alle volte trovano un compromesso per convivere insieme, ma spesso si combattono ferocemente tra loro.
    I carismi, gli incarichi, i ruoli sono le carote che usa la gerarchia neocatecumenale per mettere in pratica l'antico detto romano del " dividi ed impera ".
    E funziona perfettamente.
    Non ci sono comunità neocatecumenali veramente unite e non ci saranno mai, non è nella logica del CN, non serve al suo scopo.
    Kiko parla sempre di unità, ha creato una nuova tappa, il matrimonio spirituale, proprio per legare mani e piedi le comunità.
    Ma non tra di loro, legarle al CN cioè alla sua persona ed alla sua gerarchia.
    È solo una idea di unità, una finzione di unità, riservata agli esterni, a quelli che stanno fuori del CN che devono vedere solo il lato positivo , nascondendo abilmente " l'altra faccia " il "lato oscuro".
    Ricordo molto bene le convivenze, dove,in occasione dei pasti c'era la corsa all'accaparamento dei posti a tavola.
    I catechisti rigorosamente separati dalle comunità.
    I gruppetti che si cercano e si riservano posti tra di loro.
    E poi gli altri, gli indesiderati, costretti a stare tra di loro.
    Era inutile arrivare primo, perché tanto i gruppetti si erano già organizzati.
    E poi parliamo di scelte, di libertà dei figli di Dio, di discernimento, tutte balle, nel CN non esistono le libere scelte, non esiste il discernimento, ci sono i catechisti laici neocatecumenali che dettano le regole e fanno da esempio da seguire.

    Continua....

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  7. Continua....

    Non si sta nel CN per realizzarsi come persona, no, si sta nel cammino per fare quello che ti dicono, per uniformarsi al gruppo, per seguire il branco.
    Quando obbedisci hai discernimento, quando trovi difficile farlo allora sei in mano al demonio, stai rifiutando la volontà di Dio che si manifesta per bocca dei tuoi catechisti, stai perdendo tempo e stai facendo perdere tempo alla tua comunità, sei un ladro, una zavorra,un ingannato, un tiepido, un giustiziere, un Giuda, un pianta grane, un fico sterile.
    Poi non ti puoi lamentare che le cose ti vanno male, perché sei un ribelle, sei un disobbediente ed è giusto e sacrosanto che Dio ti punisce.
    Punisce te o chi ti circonda, quindi sei avvisato o ti adegui o ti rimettiamo in riga noi catechisti neocatecumenali che agiamo per volontà divina, che tu ci creda o no.
    Ricorda che Dio parla all'orecchio del tuo catechista, non all'orecchio di un catechista qualsiasi, ma solo e solamente all'orecchio del tuo catechista, che sa esattamente quello che è buono per te,per la tua vita e per la tua famiglia.
    È inutile che ti ribelli, Dio ha descritto la tua storia nell'orecchio del tuo catechista.
    Devi solo dargli retta e si apriranno tutte le porte per te.
    Matrimonio, figli, amicizie , lavoro, salute, fede, salvezza e vita eterna.
    Basta dire un si al tuo catechista e tutto il resto accade di conseguenza.
    Se non ci credi peggio per te, tanti hanno creduto e si sono salvati.
    Questo è quello che dicono e promettono.
    Non è vero nulla, però la farsa và in scena in ogni occasione e viene dato spazio a chi racconta cose buone del CN.
    Le difficoltà i problemi reali , i dubbi leciti, non hanno spazio.
    Solo e solamente propaganda pro-cammino, alla fine riescono a convincere anche i sassi, se i sassi hanno problemi seri da risolvere.
    Nei commenti di questo post si parla di scelte fatte durante il teatrino neocatecumenale, in realtà le scelte semplicemente non esistono, c'è solo un "dentro o fuori", rivelato così o nascosto tra mille parole.
    E se qualcuno ha problemi seri da risolvere, si spaventa e cede alla faccia di cera dei catechisti.
    Se poi le cose non vanno come ti hanno spiegato, sappi che è solo colpa tua, che non hai fatto esattamente quello che dovevi fare, o non lo hai fatto bene, o l'hai fatto senza crederci oppure, ultima risposta, si vede che Dio ci ha ripensato ed ha deciso diversamente.
    Nessuna responsabilità da parte loro, nessun peso sulle coscienza, nessun senso di colpa.
    Questo è lo schifo vero.
    Non chiedono mai scusa, non sono mai dubbiosi, non chiedono mai perdono.
    Teste vuote usate per riempire altre teste vuote.
    Gente tossica,che vuole trasformarti come loro.

    LUCA

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    1. Se poi le cose non vanno come ti hanno spiegato, sappi che è solo colpa tua, che non hai fatto esattamente quello che dovevi fare, o non lo hai fatto bene, o l'hai fatto senza crederci oppure, ultima risposta, si vede che Dio ci ha ripensato ed ha deciso diversamente.

      Riporto queste tue parole perche in questa trappola non ci sono caduto. Un mese fa vidi il presbitero e il catechista che per convicermi a rientrare mi dissero che potevo non dare la decima...
      Io gli risposi che senso ha camminare senza pagare la decima? E se a caso un giorno i miei figli non andranno in comunita' poi dovro' sentirmi anche dire che la colpa e' mia perche non ho mai voluto dare la decima? Contnuai dicendo che mi sarei assunto la mia responsabilita' di educare i miei figli alla fede senza futuri ricatti su di me...

      A me piace avere conversazioni cosi con i catechisti perche grazie a questo blog sto imparando la loro psicologia e le loro risposte preconfezionate e le uso contro di loro...

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    2. Grazie Luca impressionante e vera la tua descrizione.

      Interessante quello dell'Unità, chiamiamola neocatecumenale. Kiko ne parla tanto, sempre. Negli ultimi anni una vera ossessione. Fa questionari e il tema è "chiedetevi se siete UNO, che dovete fare per essere UNO?". Un continuo. E i fratelli si guardano, si analizzano, guardano la loro comunità e stanno confusi. Ma poi vanno avanti, tanto per i catechisti va bene così. Anche se ci sono faide tra loro, liti insanabili e sottotraccia, tante volte, perchè nessuno può esternare che GIUDICA, se no son guai. Un branco di gente repressa. Come va? Tutto bene! E chi parla?
      E si arriva alla fine del cammino, tutto sempre così.
      E' vero che l'unica unità che si pretende è quella con i catechisti, essere "legati" a noi, come ripeteva Carmen. Questo il segreto. Legati al punto di fare delazione, o anche gli spioni dei fratelli della propria comunità.
      Si compie nel cammino il divide et impera e tante volte ho visto Kiko sfasciare equipe che marciavano troppo in comunione. Diceva "qui non c'è la croce". E mantenere equipe dove la guerra era quotidiana. Ho visto itineranti supplicarlo di sostituire il presbitero o il fratello d'equipe con cui ormai erano logori i rapporti, ragazze provate da anni di dura itineranza, per carità, e Kiko niente. Poi ho capito che nella divisione lui e Carmen governavano il Cammino, sapendo che se nell'equipe c'era vera comunione sarebbero diventati più forti e autonomi, ma se la comunione non c'era, ognuno avrebbe fatto per lui il "guardiano" dell'altro.
      Chi ha vissuto in quel contesto degli itineranti, in modo tutto speciale sottomessi agli iniziatori, sa cosa dico e di cosa parlo. Ho compreso questi sistemi per averli visti riprodursi tante e tante volte. Una volta può starci, ma quando intervieni nei problemi delle equipe sempre così, allora la tua è una strategia precisa.

      Pax

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    3. Volevo congratularmi con Anonimo Texas per le risposte date ai catechisti, soprattutto perché ha detto loro una parola chiave che li avrà lasciati esterrefatti e senza parole: responsabilità. "Mi prendo la responsabilità di educare i miei figli alla fede" è una affermazione da cristiano adulto, ma non alla maniera loro, perché anzi, via via che passa il tempo di cammino, in chi li segue aumentano le incertezze e la convinzione di non valere nulla, come genitore e come credente, al di fuori della comunità neocatecumenale.
      Essere responsabile vuol dire saper dare risposte vere, non quelle preconfezionate.
      Avrei proprio voluto vedere le loro facce!
      Pensavano di toglierti ogni obiezione 'concedendoti' (certo in via temporanea) di non pagare la decima, ma non hanno fatto altro che dimostrare che, alla fin fine, sono convinti che tutto giri intorno ai soldi e non c'è per loro nessun altro orizzonte.

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    4. Grazie Pax per aver condiviso la tua esperienza riguardo alla tattica intenzionale di kiko e carmen di seminare zizzania tra i fratelli delle equipe. E' molto importante conoscere questo. Questa tattica è sicuramente stata ben assimilata dai vari catechisti a tutti i livelli. Ricordo il nostro ultimo catechista, un'anima nera davvero, le poche volte che gli abbiamo chiesto cosa potevamo fare per risolvere i problemi con gli ex responsabili che ci mettevano i bastoni tra le ruote a ogni pie' sospinto, immagino per invidia, e ce ne facevano di ogni, ogni volta lui diceva di pregare e sostanzialmente non ha mai fatto nulla. Anzi, ad un certo punto ci siamo resi conto che era qusi soddisfatto di questa situazione e del tutto incurante dell'enorme fatica che facevamo e quando poteva, chiedeva ai due ex di coadiuvarci in qualche compito: cioè di fatto dava loro un'ulteriore occasione di farci danno perché i due si guardavano bene dall'aiutarci. Era una tattica precisa. Questa tattica, ovviamente, può sortire solo effetti negativi. Nel nostro caso, è stato un ulteriore stimolo ad andarcene per sempre; in altri casi, vedere zizzania nelle equipe certo non dà un segno dell'amore al nemico che tanto si predica. I catechizzati possopno legittimamente chiedersi: ma se questi (i catechisti) dopo anni e anni che stanno insieme non solo non si amano, ma non si tollerano nemmeno, che razza di insegnamento è quello che predicano? Le persone capiscono che sono tutte balle e se riescono si allontanano. E penso che kiko con gli anni si sia reso conto che questa strategia in definitiva ha portato solo danni al cammino e ha pensato in qualche modo di porvi rimedio. Ma essendo incapace di amore e di seminare bene autentico, riesce solo a pronunciare la parola unità, senza riuscire ad andare oltre. Ma l'unità deve essere costruita, ha bisogno di amore, giustizia, misericordia. Tutte cose che in comunitòà definiscono con dispregio "affettività malata": per questo nelle comunità neocatecumenali non potrà mai esserci vera unità.

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    5. Pax riporta l'ossessionante asserzione di Kiko: "chiedetevi se siete UNO, che dovete fare per essere UNO?"

      Il fanatico utilizza termini dal dolce sapore cattolico per coprire l'asprezza dei suoi ragionamenti che, se svelati, indurrebbero il rigetto come il più cattivo dei nutrimenti.

      "Dio vorrebbe essere uno in te" afferma Argüello per esortare ancora all'unità, ma quale dio se non lui stesso che di narcisismo e d'altrui pena gode e si sazia? Ecco il dio nominato, cui titolo viene "rubato" all'Altissimo per segnare un misero uomo. Il superbo Kiko.
      Mentre i neocatecumenali si legano a questo "dio" aderendo ai suoi schemi deleteri, la Verità dice tutt'altro: è in Cristo (sospinto via dalle salette del cammino) che siamo partecipi del noi trinitario e veniamo inseriti nel noi ecclesiale.
      Ergo, Kiko parla di unione intendendo invece divisione. Divisione dalla Santa Madre Chiesa.

      L'unico nodo che Kiko favorisce è quello tra gli aderenti e il movimento, mentre è di prassi provocare le comunità sino ad inquietarle, facendo loro credere che l'irritazione provata sia il risultato di una scarsità spirituale che abbisogna di far passi su passi in quel cammino logorroico.

      Vi ringrazio, le vostre descrizioni sono una testimonianza molto chiara della realtà neocatecumenale, rende bene ciò che in quel contesto eretico accade.
      Seguendo il vostro filo concernente le équipe di catechisti, ho sempre trovato sgradevole agli occhi e all'animo l'immagine del presbitero sottomesso ai catechisti, disposto a parlare soltanto dopo il segnale del padrone, per il tempo prestabilito da esso e su concetti estrapolati dalla dottrina kikiana. Uno sfacelo. I sacerdoti hanno il compito di guidare i battezzati nella via che conduce alla piena comunione con il Padre, non con Kiko, ecco perché questa cellula anomala - l'équipe ncn - cagiona disagio.

      Ad esempio, il famoso sacerdote (ve ne erano due. Neanche l'altro si sprecò in mia difesa) che mi mortificò quella famosa notte in cui fui fortemente condannata a causa della mia cocciutaggine nel dichiarare la verità, era unito - l'unione kikiana in oggetto - al catechista artefice del male fattomi. La mia verità causò la temuta separazione pratica tra lui e i due membri dell'équipe (nel frattempo tolti dalla privilegiata mansione per protezione del cammino), contrariandolo sino al punto di umiliarmi trascinando con sé l'intera comunità, la quale non stentò a togliermi immediatamente la parola e a sbattermi fuori a notte inoltrata.

      La scontentezza caratterizzante queste famigliole anomale è facilmente percepibile, gruppi di tre persone perse nei loro inevitabili conflitti che, invasi dall'errore, catechizzano l'unità a intere comunità di fedeli. Pensate un pò che illogicità...se non fosse che il loro obbiettivo è proprio quello di seminare menzogne sfruttando l'inganno, per ricavarne il male oscuro: soldi, potere e vanità.

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  8. Oggi, munito dei conforti religiosi, ci ha lasciato l'anima buona di

    KIKO ARGUELLO

    Lo partecipano : Maria Ascension Romero, don Mario Pezzi, i catechisti e tutto il popolo del Cammino Neocatecumenale.

    I funerali si terranno il 28/1/2021 nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
    Presiede il card. Rylko, coadiuvato da 12O cardinali, 4000 vescovi, 50000 sacerdoti, 45000 diaconi e 140000 fedeli.
    Durante la messa verrà ricordata l'alta figura dell'esimio istinto, mettendone in evidenza la santità di vita, la povertà, il suo incondizionato amore alla Chiesa, l'estrema fedeltà al Papa fino all'effusione del sangue, il suo amore per i poveri.
    Non fiori, ma opere di bene.

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    1. Il Santo Padre ha fatto pervenire il proprio commosso saluto dedicando all'illustre scomparso una esortazione dal titolo: "De mortuis nisi bonum sed de haeresiarcha Kiko omne malum non sufficit". Sottotitolo: "Gaudeamus et exultemus fratres sororesque".

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  9. Quanto al "rifiutare la volontà di Dio che si manifesta per bocca dei catechisti", due cose fondamentali: primo che la "volontà di Dio" non è una scelta particolare, una predestinazione, ma è "che tutti gli uomini siano salvati" (Compendio CCC 591); secondo che i catechisti non hanno alcun discernimento superiore né nessun titolo per discernere.

    Lo spiega bene questo articolo:
    https://gesuiti.it/dio-ha-una-volonta-particolare-su-ciascuno-di-noi-p-michel-rondet-sj/

    "Dio dunque ci porrebbe davanti un programma da riempire, stabilito al di fuori di noi, senza neppure darci dei mezzi sicuri per conoscerlo? Poiché se le parole hanno un senso e se si volesse parlare allora di volontà di Dio, quale perso non avrebbe tale volere divino sulla nostra libertà! E quale angoscia, inoltre, sarebbe per noi quando si trattasse di scegliere: ogni errore, qualsiasi ritardo risulterebbero drammatici. Correndo parallelamente al disegno di Dio, ponendoci pur involontariamente al di fuori del suo progetto, avremmo perduto tutto...
    Che Dio ci abbia posti al crocevia, di fronte a più direzioni, di cui una sola sarebbe quella buona, senza darci i mezzi per riconoscerla con certezza, rientra nell’immagine di un Dio perverso...
    La volontà di Dio non è, innanzi che tu scelga questo o quello ma che tu ne faccia buon uso...
    Il discernimento non ci rivela, tali e quali, i progetti di Dio su di noi; esso ci dispone a riconoscere entro i nostri desideri e le nostre attese quello che può richiamarsi allo Spirito di Cristo!...
    La risposta che daremo a Dio non è iscritta da nessuna parte, né nel libro della vita, né nel cuore di Dio, se non come un’attesa e una speranza...
    Molto più che una programmazione rigorosa, ciò che caratterizza la vita dei santi è la qualità della loro reazione spirituale davanti a qualsiasi evento, fosse anche il più inatteso...
    Più che una precisa volontà, espressa in una regola di vita, questi appelli ci riveleranno il desiderio di Dio, la sua attesa e la sua speranza: vederci inventare a poco a poco la nostra risposta. Potremo dunque accogliere senza angoscia le esitazioni, i fallimenti e le ambiguità delle nostre scelte".

    Non esiste predestinazione sulle persone singole: ogni cristiano è chiamato a comportarsi e a scegliere liberamente, sapendo che quello che Dio "vuole" da noi è un agire che tenda alla salvezza propria e delle persone con le quali si interagisce. Se si ha chiaro questo, ogni scelta va bene.

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  11. Il grande errore dei camminanti è quello che sottolinea spesso Tripudio: pensano che con l’approvazione siano approvati anche i loro errori, le loro disubbidienze alla Chiesa e i loro peccati.
    La figura del “catechista” infallibile ne è una prova.

    Ma questa è una CONDIZIONE ERETICA che, invece di divinizzare le opere buone dell’uomo, rischia di far diventare “carnali” anche le eventuali cose buone.
    Le scelte concrete, perfino quelle buone, rischiano così di deformarsi adattandosi alla condizione eretica di partenza.

    I camminanti partono da alcune certezze: che Kiko abbia cominciato il Cammino dopo aver avuto un’apparizione della Madonna e che il Cammino è stato approvato dalla Chiesa.
    Poco importa se Kiko ha raccontato la sua apparizione con significative contraddizioni che propendono a credere che sia o inventata, o opera del demonio, o frutto delle sue suggestioni, visto anche che nell’ambiente artistico di avanguardia che frequentava, non di rado si usavano droghe come LSD.
    E poco importa se l’approvazione è avvenuta mascherando alla Chiesa le vere finalità del Cammino (Papa Giovanni Paolo II credeva che il Cammino finiva dopo 7 anni, cosa che a lui sembrò un’enormità, e che poi i camminanti avessero sciolto le comunità per confluire nelle parrocchie).

    Ma oggi sono generoso e abbuono tutto. Supponiamo, perciò, che il Cammino sia davvero nato per ispirazione divina e che l’approvazione della Chiesa sia davvero valida.
    Rimane però la condizione eretica che sottolinea spesso Tripudio secondo cui, poiché il Cammino è da Dio e poiché è approvato dalla Chiesa, ogni ghiribizzo di Kiko, ogni stupidaggine dei “catechisti” e perfino eresie, abusi liturgici e peccati comunitari, diventano opera di Dio. Una bestemmia.

    Faccio un esempio. Il “gruppo” di Gesù, aveva costituito una cassa che era stata affidata a Giuda.
    Non si può escludere che l’idea l’avesse data Gesù stesso e, comunque, Gesù lo sapeva e l’accettava. Aveva “approvato” l’idea e che fosse Giuda Iscariota a gestirla.
    Ma questo non ha fatto sì che le ruberie di Giuda Iscariota fossero approvate.

    Se andremo tutti in Paradiso, come spero, ci accorgeremo come la nostra vita sia influenzata dalla Misericordia di Dio che attrae l’uomo con la sua “gravità”: una presenza quasi “ossessiva” ma meravigliosa, come dice il salmo per cui, anche se ci volessimo nascondere da Dio andando in fondo al mare, lui sarebbe là. Un “appiccicume” impressionante che ci lascerà a bocca aperta dalla meraviglia. Ma ci accorgeremo anche di come la nostra libertà, per quando condizionata e limitata, influisca sempre su TUTTO, e può agire anche contro l’influenza stessa di Dio e la sua grazia. Anche nella gestione delle “cose buone” che Dio ci affida.

    Per cui gli errori del Cammino rimangono errori, e se sono ostinati e acquisiti come verità pur essendo menzogne, diventano eresie conclamate atte a spezzare la comunione ecclesiale.

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  12. A proposito dei 7 anni di durata del Cammino che hanno fatto credere a Giovanni Paolo II, mi ricordo che anni fa parlai con p. Erminio Passi, che nel 1975 fondò il Cammino al Poetto di Cagliari e lo diresse ben 40 anni e gli chiesi diverse cose sul Cammino. Ovviamente mi diede le risposte ufficiali che un prete neocat doveva dare, e quando gli chiesi quanto durava il Cammino, mi rispose : teoricamente 25 anni, facendo tutte le tappe regolari, in pratica tutta la vita, perchè il Cammino, essendo un cammino, appunto, di vita, non può avere durata temporale, un cammino è per sempre ,in sostanza, almeno così l'ho capita. Aldo

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  13. Il blog sostiene che il Cammino è eretico. Però la Chiesa lo ha approvato. Allora, se la Chiesa approva un'eresia, è eretica anche la Chiesa, quindi, per la proprietà transitiva, l cammino è eretico, la Chiesa è eretica, quindi Il Cammino è nella chiesa, quindi cade l'accusa che il Cammino non è nella Chiesa. E' semplice, sillogismo docet.

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    1. Ti ha già risposto Pietro non del Cammino alle 10:36.
      Da parte mia ti consiglio di ripassare i costrutti logici perché non ci siamo.

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    2. È molto semplice: la Chiesa ha approvato gli Statuti,ma gli Statuti in sé non sono eretici, quindi la Chiesa non può essere eretica. Quello di cui ci scandalizziamo sono proprio le cose che nel Cammino sono una prassi ma che di fatto nello Statuto non si fa'cenno, e di esempi ce ne sono tanti: la Decima, gli scrutini, l'obbedienza cieca ai catechisti, gli abusi liturgici, il plagio psicologico, il proselitismo, l'endogamia, e potrei continuare

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    3. Dimmi un poco anonimo vigliacchissimo (cavoli come siete cristiani adulti, manco il coraggio di mettervi un nick avete...csoì vi potete confondere nell'enorme informe massa. Vi compiango): nel vostro Statuto non si parla di DECIMA (ovvero di una determinata parte di stipendio da dare OGNI MESE dopo una determinata tappa), ma di generiche collette. Quindi in questo punto voi NON RISPETTATE il vostro Statuto.

      Nel VOSTRO statuto c'è scritto che è il VESCOVO che decide e che ha l'ultima parola. Nella prassi se il v quando il vescovo vi mette i bastoni tra le ruote "è un faraone" e gli disubbidite. LAsciamo stare i casi eclatanti del Giappone dove una INTERA conferenza episcopale vi ha biasimato e voi VE NE SIETE FREGATI. Parliamo di Pasqua 2019 quando l'arcivescovo vi ha VIETATO di fare la Veglia Pasquale per i cavoli vostri e voi ve ne siete fregati andando persino in territorio di Termini Imerese per poter fare quello che volevate. PArliamo della pandemia quando di fronte al divieto di fare ritiri e convivenze ve ne siete fregati causando malattia e morte. Ma tanto per voi di qualcosa si deve morire no? Salvo poi magari addossargli tutta la colpa. Che vigliacchi che siete. Cristiani adulti, me ne compiaccio.

      E mi voglio fermare qua. LA Chiesa ha approvato un cammino che NEI FATTI CONCRETI non ESISTE. Ed il bello è che voi lo sapete e godete della vostra furbata. Dio non è NEocatecumenale. Di questo, come di tante altre cose, vi chiederà conto e ragione.

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    5. Anonimo:

      non essendo uno specialista in teologia, ne approfitto per usare certi termini, come quello di "eresia", da non addetto ai lavori.
      Non credo però di usarlo in modo sbagliato, perché sostanzialmente "eresia" è sinonimo di ERRORE, ma lo uso in un contesto allargato perché rafforza la gravità di certi errori che non originano tanto tanto dai peccati personali, quanto da una distorsione dell'ambiente, che pure si dice cattolico, nel proclamare o nel recepire la Verità.

      A volte ripeto il termine "ersia" con frequenza, ma lo faccio non perché mi reputi un fanatico "cacciatore di eretici", ma per evidenziare certi errori evidenti e gravi (ma mascherati), che non possono essere taciuti.

      A scanso di equivoci: il peccato personale non va confuso con l'eresia, ma tra eresia e peccato c'è una stretta relazione: quando noi pecchiamo, anche se non siamo eretici, di fatto ci comportiamo come non credessimo a certe verità, in quanto non siamo coerenti con esse, e, per contro, l'eretico in buona fede, anche se non è responsabile dei comportamenti sbagliati causati dalle eresie in cui crede, così facendo è come amplificasse gli effetti del peccato originale.
      L'eresia, infatti, anche in chi è in buona fede, predispone a peccare, un po' come il peccato, soprattutto se abituale.

      Ma quando si parla di un gruppo o di una comunità, occorre anche tener conto delle eventuali "strutture di peccato" di cui parla la Chiesa, cioè dei "peccati sociali" che a volte si subiscono senza propria colpa, ma che vanno riconosciuti come tali e combattuti.

      Certe "strutture", infatti, evidenziano un atteggiamento sbagliato (che potrebbe essere tradotto con "atteggiamento eretico"), che ancora non può etichettare né la comunità né, tanto meno, i singoli suoi aderenti, in quanto si può presupporre la DISPOSIZIONE a correggersi una volta che è stato fatto conoscere l'errore.

      Ma questi atteggiamenti sbagliati diventano vere e proprie eresie se non si ha nessuna volontà di cambiare, e diventano eresie conclamate se la comunità (e i singoli) rifiutano di adeguarsi alle eventuali correzioni di cui sono stati fatti oggetto.

      Poco importa se ufficialmente la Chiesa non ha ancora "scomunicato" il Cammino e se anzi approva il suo statuto, l'essere fuori dalla comunione di fede della Chiesa non dipende da un atto ufficiale che c'é (statuto) o da uno che manca (dichiarazione di "non conformità" alla fede), ma da ciò che effettivamente si crede.

      Chi crede che la Messa è soprattutto un banchetto sacro e non il sacrificio di Cristo, anche se si proclama il vero interprete della fede della Chiesa, è fuori dalla comunione di fede con essa (anzi, il considerarsi il vero interprete della fede spesso è una conseguenza e una prova che non si è in comunione di fede con resto del popolo di Dio).

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    6. carissimo il movimento nc non e' un dogma...
      dom

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    7. Anonimo sillogista, ma come sei bravo a fare l'elementare 2+2 fa 4.
      Preferite rassicurarvi con le vostre insulse contorsioni mentali che venite a sciorinare qui come saggezza pur di non obbedire alla Chiesa e ottemperare alle correzioni imposte dalle Congregazioni Vaticane. Alle esortazioni del Papa poi fate orecchi da mercante!

      Pax

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  14. Sbagliato.
    Il blog sostiene che il CN approvata dagli statuti fa parte della Chiesa.
    Ma il CN reale non rispetta gli statuti quindi non rispetta la Chiesa quindi non è nella Chiesa.
    È semplice, sillogismo docet.

    LUCA

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    1. Concordo. Il fatto che il CNC non rispetti gli Statuti che si è dato, lo pone anzi in una posizione assai più grave nei confronti della Chiesa, che se non si fosse mai dato delle norme statutarie.

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  15. Un'informazione : leggevo su Giornalettismo un vecchio post del 2014 sul Cammino, dove dice, tra l'altro, che la decima è del 10 % calcolata sullo stipendio lordo. Non voglio riparlare della decima, se n'è parlato spesso e a lungo, io non l'ho mai approvata, ma non sapevo di questa storia del lordo. Infatti lo stipendio lordo è molto più alto del netto, non dico il doppio ma quasi, quindi se il 10 % della decima è calcolato veramente sul lordo, non so cosa pensare, vuol dire dissanguare letteralmente chi sta lavorando ed è nel Cammino. mi confermate la notizia? Aldo

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    1. No Aldo, a me questo non risulta. Il 10% viene calcolato sull'effettivo guadagno. Non solo sullo stipendio però. Ma su tutto quello che uno recipisce a qualsiasi titolo perchè la decima è personale. Per cui in una famiglia monoreddito, la moglie che non guadagna, è chiamata a dare la decima di quanto il marito le dà per la spesa, ad esempio. Altrimenti la poverina come può adempiere alla decima/per/la/sua/vita?
      A ben considerare sull'unico stipendio del padre di famiglia quante decime a cascata gravano? Perché lo stesso dicasi per la paghetta dei figli, se sono in cammino anche loro e dal secondo scrutinio in poi come una legge.
      Lo stesso dicasi se ricevi a titolo di donazione o a titolo ereditario. Così le consegne dei catechisti, così si dovrebbe fare.

      Pax

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  16. O.T
    Notizie da Guam

    https://ilsismografo.blogspot.com/2021/01/guam-stati-uniti-archbishop-removes.html?m=1

    Frilù

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  17. Sbagliato, siete solo dei poveri igoranti in malafede, la Chiesa non ha approvato lo Statuto, o come dice Don Ariel sbagliando, ha fatto un atto amministrativo, ha approvato il Cammino Neocatecumenale come metodo di iniziazione cristiana, come itinerario di formazione cattolica.Evidentemente non conoscete l'italiano o non volete capire.Ma a lavare la testa all'asino si perde acqua e sapone, chi è stupido e non vuole capire, non capirà mai.Siete troppo cretini per capire.

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    1. Ignoranti in malafede, stupidi, cretini. Grazie! Molto gentile. Penso che tu ci dia la migliore conferma che abbiamo colto nel segno.

      Non voglio mortificarti e inverto i termini, non ti chiamo stupido e neanche ignorante.
      Al contrario ti esorto: Dai caro Anonimo, fai torto alla tua intelligenza quando dici che la Chiesa non ha approvato gli Statuti.
      Cosa avrebbe approvato la Chiesa? Il Cammino Neocatecumenale come metodo di iniziazione cristiana, come itinerario di formazione cattolica?
      Di grazia, illuminaci Anonimo, come lo avrebbe approvato?
      Così com'è?
      E come è questo itinerario? Su cosa si fonda? Chi lo conduce? Cosa si fa in questa iniziazione?

      E qui cominciamo tutto daccapo. Esattamente dal punto a cui eravamo arrivati, dove ci eravamo pocanzi lasciati.
      Come vedi non c'è scampo!

      Pax

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    2. Anonimo:

      cito le tue parole: "la Chiesa non ha approvato lo Statuto...".
      Ne sei proprio sicuro?

      "ha approvato il Cammino Neocatecumenale come metodo di iniziazione cristiana..."
      Dove lo hai letto? Mi porti la citazione, considerato che Giovanni Paolo II non l'ha approvato, ma "riconosciuto", cosa importante ma ancora non un documento definitivo, altrimenti sarebbe finita lì?

      Complicato? Non hai capito quello che ho detto?
      Ricominciamo: tu dici che lo Statuto non è approvato ma dici che è approvato il Cammino. E da dove è scappata fuori questa approvazione?
      Non, non è il gioco delle tre carte, non ti sto imbrogliando.
      Credo che ti sei ingarbugliato da solo.

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    3. di sicuro sei un katechista...vero?
      ripeto:non e^ un dogma,sei libero di uscirne quando vuoi puoi anche non dare la decima...o no?

      dom

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  18. Ritornando al post, scrive Pietro:

    Mi immagino la solitudine disperata di Carmen e Kiko, che ormai non può non sentire che il tempo gli sta sfuggendo e che il Cammino non ha rinnovato un bel niente e, anzi, è in ritirata.

    La stigmatizzazione che fa Pietro della solitudine degli Iniziatori è significativa. A me sono sempre apparsi così. Soli come due regnanti relegati volontariamente nel loro empireo dorato, distanti le mille miglia dal popolo. Mai ho visto Kiko e Carmen sporcarsi le mani un prima persona coi loro stessi generali e luogotenenti. Di fronte ai loro errori mai si facevano coinvolgere in prima persona, con una condivisione di responsabilità. Erano preoccupati solo per le temutissime conseguenze sul Cammino/che/non/si/può/distruggere.
    E’ da precisare che, in verità, mai venivano gestiti in Assemblea gli “errori” dei fedelissimi del cerchio magico (questi li disbrigavano tra loro, lontano da occhi indiscreti, in riunioni segrete, ristrette e riservate), ma solo quelli dei loro collaboratori di secondo livello. Corretti sempre con durezza e senza scrupoli né sconti. Tante volte si realizzava il ne punisci uno per addestrarne cento!

    Come scrive Pietro, mai hanno nutrito “sentimenti genitoriali verso i loro adepti osannanti”, questa cosa è evidente (ma anche inconcepibile per chi millanta una paternità spirituale alla sequela di Cristo, che chiamava i suoi: “figlioli”). Anzi, aggiunge Pietro, nei loro confronti nutrivano piuttosto un’innaturale rivalità.
    E’ certo assai triste vedere nei propri figli dei “rivali”, invece di rallegrarsi per i loro successi, per le loro qualità, che ben possono essere superiori a quelle dei genitori. Come spesso avviene nella vita.
    Hanno sempre vissuto i carismi altrui, pur sviluppatisi nel cammino e alla loro sequela, come una minaccia alla loro supremazia assoluta, che non poteva essere messa in discussione in alcun modo.
    Frequenti erano sulle labbra di Kiko sottili allusioni del tipo: “Tu pensi di essere più intelligente di me?” e simili, rivolte a quelli che, come Pietro chiarisce, osavano “alzare la testa”.
    La storia di tanti lo conferma, da Fabio Rosini a Daniel Lifschitz, o a Giorgio Filippucci dei cui canti Kiko si è attribuito la paternità spudoratamente.

    Ma poi la cosa che più sconcerta è sentirlo accusare i sunnominati indistintamente di narcisismo, ricerca di visibilità, di volersi fare il loro orticello, o peggio il loro regno o piccolo impero. Ma è proprio ridicolo Kiko, neanche si rende conto che tutti si accorgono che sta parlando solo e soltanto di sé.

    Pax

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  19. L'unico valido itinerario di formazione Cattolica si chiama Chiesa Cristiana Cattolica Romana.
    È presente in tutto il mondo da 2000 anni ed è stata fondata direttamente da Gesù Cristo, figlio di Dio.
    Il CN è un senplice movimento carismatico, niente di più, presente, come tanti altri, nel panorama ecclesiale.
    Questo siete, solo e solamente un semplice movimento ecclesiale laico.

    Ha ragione Don Ariel, avete l'approvazione di un mero atto amministrativo, che si chiama statuto, voluto dalla Chiesa e non da voi, statuto che voi per primi non rispettate.

    Vi abbiamo pesato, valutato, osservato e vi abbiamo ritenuti insufficienti.
    Per ora siete ancora nella Chiesa, ma non siete i primi e non sarete gli ultimi ad essere richiamati ed eventualmente cancellati dal panorama ecclesiale.

    Fatevene una ragione, lo so che per voi è dura da mandare giù ma è così.

    LUCA

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    Risposte
    1. Bravo Luca.

      Daniele al re Nabucodonosor a proposito della terrorifica visione!

      "Mene, Tekel, Peres, e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani»”
      (Dn 5, 1-6.13-14.16-17. 23-28).

      Pax

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    2. un prete vicino a SAN PIO mi ha chiaramente detto che il kammino e'un carisma ma niente piu'

      dom

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    3. Grazie dom per le tue conferme. Per loro già questa certezza certificata è intollerabile. Presuntuosi! Anche se è da aggiungere... ma anche molto di meno!

      Pax

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    4. Per definire il Cammino Neocatecumenale utilizziamo l'alfabeto italiano. Iniziamo dalla lettera A

      A : abominevole, aberrante, allucinante, amorale, anacronistico, amorevole, autorevole, autoritario, accattivante, abissale, abulico, an vedi che roba, ammazza che movimento, ah se non ci fossi mai entrato, affabile, affondabile (vi piacerebbe, vero?), affidabile, anonimo (sui mamotreti), arrivista, assurdo, assolutamente bello, attraente.

      Continua......

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    5. Un titolo soltanto, da un commento di Tripudio al post di oggi sull'indegnissimo presbikiko Cristobal:

      Davvero, il demonio - quello vero - è molto soddisfatto del Cammino, della sua spiritualità, della sua organizzazione, della sua attività. (sintesi esaustiva).

      Spero ci farai capire dove vai a parare... prima di arrivare alla Zeta.

      Pax

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    6. Devo fare una rettifica al commento del 27 gennaio 2021 delle 23:46


      Daniele parla al re Baldassàr. Nabucodonosor era suo padre, che aveva asportato dal tempio di Gerusalemme i vasi d'oro e d'argento.

      Pax

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  20. Mi racconta il mio amico neocat che giorni fa un gruppo di catechisti del Poetto a Cagliari sono andati a Iglesias per fare delle catechesi a quella comunità, pare perchè sono stati loro a portare il Cammino a Iglesias e quindi a fare le prime catechesi e poi a continuarle. Era indignato perchè i neocat stanno continuando a fare riunioni in presenza contravvenendo alle norme Covid sugli assembramenti, e anche perchè essendo la Sardegna zona arancione sono proibiti gli spostamenti tra comune e comune (Iglesias dista quasi 50 km da Cagliari). Ha sempre sostenuto che il gruppo del Poetto fosse tra i più fanatici, e che queste iniziative le prendono senza consultare il parroco che, se fosse contrario, non lo ubbidirebbero, e che fa tutto il capo supremo dei catechisti. Aveva intenzione di partecipare portando un registratore e facendolo poi ascoltare al vescovo, gli ho detto che non ero d'accordo a coinvolgere il vescovo in queste cose. Aldo

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    1. Penso che il tuo amico abbia ragione. Il vescovo deve sapere come il Cammino opera nella diocesi a lui sottoposta, contravvenendo alle norme anti-Covid. Infatti se il Cammino è presente in una diocesi è perché il Vescovo lo tollera. Pertanto dovrebbe essere a conoscenza se qualcuno che lui ha autorizzato, diciamo così, infrange le norme. Se poi, conoscendo come stanno le cose, non fa nulla, se ne prende la responsabilità. L'atteggiamente del tuo amico mi sembra giusto e sacrosanto.

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    2. Mi unisco a Porto, il vescovo deve sapere come i neocatecumenali stanno disubbidendo nella sua diocesi, per di più è un vescovo che si è insediato da poco e non conosce bene la realtà neocatecumenale. È un vescovo, per quanto ho potuto constatare,
      disponibilissimo. Ho avuto occasione di parlarci personalmente, facendogli presente la mia situazione,dopo neanche un mese dal suo insediamento,ad uno dei tanti incontri organizzati per conoscere le varie realtà e le varie parrocchie della sua nuova diocesi. Celebra dignitosamente la Santa Messa, tanto da portarsi spesso l'organista e il coro della cattedrale.
      Confermo quanto da te detto in vari messaggi nei giorni precedenti e soprattutto quello scritto in questo messaggio, i neocatecumenali continuano a disubbidire e a fare quello che vogliono nonostante le lettere sulle norme anti covid scritte dal vescovo, e non parlo solo della realtà del Poetto,anche a San Carlo non sono da meno.
      Dunque caro Aldo lascia che il tuo amico metta in atto la sua idea, più informazioni ha il vescovo meglio potrà conoscerli e prendere così (speriamo e preghiamo) dei provvedimenti.
      Scusate se stavolta non mi firmo col solito nickname ma solo con una lettera di riconoscimento per eventuali risposte.

      K.

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    3. A Cagliari da un anno abbiamo un nuovo vescovo, mons. Giuseppe Baturi che ha potuto fare ben poco causa Covid, è siciliano, era il referente regionale siciliano di Comunione e liberazione, è stato sottosegretario della Dei e quindi collaboratore del card. Bassetti. I focolarini li ha ricevuti in un gruppo di sole 4 persone, non so i neocat o gli altri, vediamo che posizioni prende Aldo

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    4. Concordo pienamente con Porto e K., i Vescovi vanno informati, sempre. Anche perché questi prima combinano guai con la loro irresponsabilità e poi, per salvarsi, trovano un caprio espiatorio esterno al cammino, ovviamente, fosse anche il parroco che nelle loro decisioni non conta nulla, usando la menzogna e mettendo in giro false voci. Il tutto per salvare il BUON NOME DEL CAMMINO. Opera meritoria da perseguire con ogni mezzo. Cosa già accaduta proprio per i contagi COVID diffusi in seguito a raduni o convivenze organizzati (ex Statuto NON scritto) dai capi LAICI neocatecumenali.

      Pax

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  21. Siete falsi falsi falsi.
    Questo blog è nato perché voi avete scelto di vivere dopo aver avuto la grazia delle catechesi

    un cristianesimo soft.
    Vi siete scandalizzati dei peccati "pur essendo tutti peccatori".
    Vi siete sentiti offesi perché forse volevate vivere un cammino secondo la vostra mentalità.
    Non ha senso un blog di accuse, almeno che non potendo sopportare per orgoglio
    Che il cristianesimo è proprio quello che Kiko per grazia della Vergine sta facendo riscoprire;volendo voi vivere un modello da salotto,non vi resta che combattere il cammino per rivalsa su una mentalità non conforme alla vostra.

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    1. Ecco, vedete? il caro fratello Dony69 viene a cantarci la canzonetta kikiana «Non resistete al male».

      Viene qui a giudicare, mormorare, aggredire. "Falsi falsi falsi" perché per un kikolatra la verità non è tale se non loda il triplice idolo Kiko, Carmen e il Cammino.

      Viene a blaterare di una inesistente "grazia delle catechesi": a quanto pare Kiko è uguale a Dio, tant'è che le cosiddette "catechesi" made in Kiko equivalgono alla divina grazia.

      Viene qui ad abbaiare contro un presunto "cristianesimo soft", che sarebbe qualsiasi esperienza cristiana estranea al Cammino (come ad esempio padre Pio, san Tommaso d'Aquino, santa Teresa di Lisieux, gli Apostoli stessi, perbacco, che non ebbero la "grazia delle catechesi" di Kiko e non ne strimpellarono le canzonette grattugiate alla chitarrella).

      Viene a mugugnare sul presunto "cammino secondo la vostra mentalità" fingendo di non sapere che alcuni dei collaboratori di questo blog - compreso il sottoscritto - non hanno mai fatto il Cammino, mai ascoltato neppure le cosiddette "catechesi", e si sono fatti un'idea sul Cammino a partire dalle pubbliche esalazioni dei suoi membri, e dalle numerose testimonianze di chi c'è stato. Non ho bisogno di drogarmi per sapere che la droga fa male, e in qualità di non drogato ho tutto il diritto di criticare la droga.

      Viene qui a farfugliare di "Kiko per grazia della Vergine": non gli è mai venuto il dubbio che l'intercessione della Vergine - debellatrice di tutte le eresie - è esattamente ciò che Kiko e Carmen hanno sempre accanitamente e diabolicamente rifiutato. Kiko, millantatore di false apparizioni, è esattamente colui che vive in salotto, a spese dei suoi adepti, anzi, allo scoppio del caos Covid è scappato in fretta e furia a Madrid, illuso di poter stare lontano dall'epidemia.

      Dunque, a che pro ospitare i commenti di un profilo creato una settimana fa e che vomita odio e si rifiuta di riconoscere valore a qualsiasi ragionamento e qualsiasi testimonianza sgradita al Cammino?

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    2. @Dony69

      Poveretto, manco ti accorgi che qui c'è gente (compresa la sottoscritta) che del cammino conosce quello che TU ed i fatti CONCRETI fate conoscere. Il cammino si scredita da solo, e tu lo hai fatto perfettamente.
      Provo pena per te. E lo sai perchè? PErchè ti hanno fatto credere che il cristianesimo è roba sa superuomini, che ci sia bisogno di fare sacrifici incredibili...ti hanno messo diecimila leggi e leggiucole e tu le hai seguite tutte pensando di ottenere la vita eterna.
      E siccome questa cosa è assurda ti hanno detto che tu SEI MEGLIO di tutti gli altri..sopratutto dei poveri cristianucci della domenica che "non si provano con il denaro" e magari non fanno figli come i conigli.

      Eppure, caro Dony, rifletti su una cosa: Kiko e CArmen hanno mai pagato decime? Sono mai stati scrutinati? NO! quando qlc ha provato a farlo (nel senso che la Chiesa ha provato a chiedere ubbidienza) ha ricevuto il 2 di picche. Peggio: Kiko ha detto che non vuole essere comandato. L'unico che può dare ordini è lui!

      Nelle mani di questa gente ti sei messo. Questa gente che ti dice: "che tanto di qlc bisogna morire" per fregarvene delle norme anti covid e poi magari si nasconde come un topo a Madrid. Tu, neocatecumenale di bassa lega puoi morire, lui no. Lui si deve preservare. VEcchia logica dell' ARMIAMOCI E PARTITE"

      Pensavi di essere cristiano e invece hanno fatto di te il peggiore dei farisei. Quello che va in sinagoga e si mette ai primi posti ringraziando ad alta voce Dio di non averlo fatto come il povero cristianuccio che siede in fondo.

      Ti compatisco...sul serio

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  22. Dony69, voi neocatecumenali siete i primi che vivete vivete nella falsità.

    Avete uno statuto che " falsamente " non rispettate.
    Avete un direttorio catechetico che " falsamente " non rendete pubblico.
    Raccogliete decime mensili obbligatorie che " falsamente " affermate che vi spettano per diritto divino.
    Avete una concezione "falsamente" cristiana dei concetti di perdono, amore al nemico, fede, affettività, apertura alla vita,giudizio, educazione religiosa familiare.
    Siete responsabili di una "falsa" liturgia Eucaristica.
    Deformate le vocazioni al sacerdozio ministeriale in "falsi" seminari neocatecumenali gestiti solo a vostro uso e consumo.
    Deformate sacerdoti " falsamente " fedeli alla Chiesa è realmente fedeli solo a voi ed alla vostra "falsa" gerarchia che la Chiesa non ha mai scelto.
    Deformate " falsamente " la dottrina cristiana per piegarla ai vostri scopi.
    Spiegate "falsamente" le letture cristiane, dandogli significati e spiegazioni inventate di sana pianta dal vostro primo catechista che non è stato MAI catechizzato da NESSUNO.
    Date credito ad un "falso" profeta, fondatore del vostro movimento, che afferma che la parola di Dio si spiega da sola ed usa questa cosa per distorcerla a suo uso e consumo personale.
    Voi "falsi" cristiani credete alla divinazione di un Vangelo aperto a caso che vi dà le risposte alle vostre domande.
    Voi "falsi" cristiani che adempite a puntino a tutti i "falsi" precetti kikiani ma che non rispettate le norme più elementari della Chiesa.
    Voi "falsi" adoratori di idoli che non vi inginocchiate davanti al Santissimo ma che vi prostrate ai piedi di Kiko Arguello.
    Voi "falsi" umili che entrate nelle chiese a Pasqua con le Palme giganti Kikiane.
    Voi "falsi" cristiani che date più importanza al vostro "falso" battesimo nel Giordano invece che al battesimo ricevuto dalla Chiesa.

    Fate tutto "falsamente" a vostro modo.
    Difendete "falsamente" pedofili e violentatori, solo perché fanno parte del vostro movimento.
    Negate " falsamente " di darvi delle norme contro gli abusi perché vi spacciate "falsamente" per entità di beni spirituali.

    Continua.....

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  23. Continua.....

    Ci sono voluti 50 anni per farvi finalmente pubblicare uno dei vostri annunci segretissimi di inizio corso o di tempi forti della Chiesa.
    Nascondete "falsamente" la vostra identità quando invitate la gente alle vostre catechesi iniziali.
    Nascondete, ancora più " falsamente " che le vostre catechesi iniziali servono per portare nuovi adepti al vostro movimento e non alla Chiesa.
    Affermate "falsamente" che chi esce dal vostro movimento esce dalla Chiesa.
    Affermate "falsamente" di essere cristiani di serie "A" con la fede adulta solo perché fate tutto quello che vi ordina la gerarchia neocatecumenale.

    Vi atteggiate a maestri di fede, voi che a stento avete imparato a memoria le lezioncine di Kiko e della sua feccia.
    Voi siete solo "falsi" cristiani che hanno trovato il posto migliore dove vivere una "falsa" fede che tutto è meno che cristiana.

    Tu scrivi che il nostro è un cristianesimo
    soft, scrivi che noi viviamo un cristianesimo finto.
    Scrivi che noi per orgoglio ci scagliamo contro il CN perché non rappresenta il nostro modello di cristianesimo.
    Ti chiedo, ma tu che ne sai di noi.
    Tu attacchi persone che non conosci invece di rispondere a quello che scrivono.
    Tu hai paura di confrontarti sulle idee, sui fatti, su tutte le stupidate che dicono Kiko e la sua gerarchia.
    Io ci sono stato nel CN, non parlo per sentito dire.

    Perché hai paura di confrontarti?
    Parli di peccato è peccatori ma non hai ancora imparato che Cristo ama i peccatori ma odia il peccato?

    Non hai ancora imparato a rispettare le persone e a confrontarti con le idee.

    Non riesco neanche ad avercela con te,
    perché capisco che tu sei risultato di una catena di montaggio, sei il frutto di una alienazione del cristianesimo.

    Sei il risultato di una mistificazione.

    Resta tranquillamente nel tuo piccolo movimento.

    È il posto che ti sei scelto ed è lì che è giusto che tu stia.

    LUCA

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