lunedì 6 febbraio 2023

Neocatecumenali insegnano nei corsi di preparazione al matrimonio portando se stessi ad esempio: ma è proprio il caso?

Un esempio di convivenza nel Cammino
Abbiamo già parlato in più  occasioni dei corsi di preparazione al matrimonio organizzati dai neocatecumenali, anche alla luce dei commenti letti sui social, sui forum o sulle riviste on line, osservando i loro numerosi punti di caduta.

In primo luogo abbiamo considerato il fatto che vengano presi come un occasione per fare campagna acquisti per le comunità  del Cammino, e a questo scopo si cerchi di trasmettere alle coppie partecipanti una grande insicurezza sulla qualità e sulla durata del loro rapporto lontani da una comunità  (quella neocatecumenale) che preghi per loro, che sia loro di guida e di supporto costante.

Questa insicurezza e un certo grado di pessimismo viene instillato anche tramite le esperienze raccontate dalle coppie dei catechisti, che invariabilmente, descrivono il loro rapporto come sempre sull'orlo di cadere nel baratro del fallimento, oppure tendono a esaltare gli aspetti negativi del matrimonio, il fatto che il coniuge sia una croce da portare con rassegnazione, sempre allo scopo di convincere i promessi sposi che, da soli, non saranno certamente  in grado di affrontare tutti i pericoli, le incomprensioni e le sofferenze in agguato nel prossimo futuro matrimoniale.

Ci sono poi altri aspetti, come il tentativo di fare un'operazione di love bombing, invitando le coppie a casa propria, allestendo ogni volta le celebri "agapi" neocatecumenali, oppure anche il fatto che il corso non venga integrato con una trattazione sui sistemi naturali di programmazione familiare, pur permessi dalla Chiesa, che appesantiscono vieppiù questi corsi neocatecumenali.
Noi sappiamo inoltre che gli argomenti  non sono decisi autonomamente dal parroco o dai catechisti, ma, come al solito, c'è  un mamotreto kikiano che stabilisce cosa si debba dire e anche gli atteggiamenti che si devono tenere.

Un aspetto su cui naturalmente il mamotreto non può dare indicazioni specifiche è  il racconto della propria esperienza da parte delle coppie di catechisti. Ma conoscendo il Cammino neocatecumenale possiamo dire che non c'è in realtà nulla di più scontato.

Leggendo un'intervista ad una coppia di catechisti neocatecumenali su Aleteia, impegnati appunto nei corsi in preparazione  al matrimonio, e seguendo passo passo le loro dichiarazioni, possiamo farne un breve ripasso.
Innanzitutto: il Cammino ha salvato il loro matrimonio. Anzi, in primo luogo non si sarebbero neppure sposati, senza il Cammino neocatecumenale. In questo caso, la allora fidanzata era in Cammino  (probabilmente di famiglia neocatecumenale) e lui no, ma fa la catechesi per entrare. Assicura di essere stato lasciato nella più completa libertà, in proposito. E noi non abbiamo dubbi: spesso il fidanzato neocatecumenale lascia all'altro la libertà  di decidere di non entrare in Cammino, riservando però  a se stesso la libertà, in quel caso, di non sposarlo

Ricordiamo l'insistenza di Kiko e catechisti, nei confronti dei giovani, di non sposarsi con chi non è  nel Cammino: secondo Kiko la ragazza conosciuta all'università ha addirittura una "diversa natura".

Afferma infatti Kiko Argüello: "Se un ragazzo del Cammino ha passione per una ragazza carina dell'università, non si rende conto che lì c'è una realtà completamente diversa. C'è un santuario diverso dal tuo."
Parole forti, che sappiamo condizionare fortemente  le scelte di vita dei giovani neocatecumenali.


Carmen: "Sin la mujer no hay descendencia"
Seconda caratteristica  comune nelle spose neocatecumenali, che ritroviamo nell'intervista: prima del matrimonio  non hanno alcun istinto materno. Non  succede alle ragazze del Cammino come a quelle "del mondo" che magari desiderano avere figli ma rimandano perché  vogliono prima avere un lavoro sicuro, la casa oppure anche non si sentono pronte per questa scelta. No: le neocatecumenali dichiarano di non aver voluto avere figli. Forse perché provenendo da famiglie neocatecumenali a loro volta hanno sofferto nell'avere tanti fratelli, magari più  piccoli di loro, a cui hanno dovuto accudire. Oppure è  una dichiarazione che viene fatta per poter considerare un "miracolo inaspettato" l'aver poi fatto un certo numero di figli. Certo che, sempre, dimenticano di dire che poi i figli li hanno desiderati, prima di generarli. Noi speriamo che sia così, perlomeno.

Fatto sta che "il Signore le ha donato figli prima ancora che li desiderasse", cioè a pochissimi mesi dal matrimonio. Come è  normale per tutte le coppie del Cammino, che, se non cominciano a figliare immediatamente, vengono sospettate di non essere "aperte alla vita". Per questo, facciamo veramente fatica a credere alla dichiarazione di lei "quando ci siamo sposati mai avrei pensato di avere sette figli, se me lo avessero detto li avrei presi per pazzi": anche questo sembra il solito copione neocatecumenale: "ma guarda in po', non sapevo che in Cammino si facesse a gara a chi fa più figli". Ma proseguiamo.
Segue la descrizione dettagliata di due gravidanze e relativi parti da incubo.
Dopo i quali lei ha una comprensibilissima paura di restare nuovamente incinta, anche perché erano passati i due anni prescritti dal medico di attesa per una prossima gravidanza. E quindi lei non aveva più  "giustificazioni mediche" per non proseguire con la scaletta delle gravidanze, aggiungiamo noi.
Due figli, per una coppia del Cammino, equivalgono alla sterilità; al punto tale che molti tengono conto anche dei figli perduti con aborti spontanei  per aumentarne il numero. Alla temuta domanda "quanti figli hai?" è  possibile così  rispondere, magari: "ne ho cinque, tre in cielo" e così  si è  a posto con i canoni richiesti dal Cammino.

Promessi sposi nc alla GMG
Continua il racconto:
"Mi sono chiusa alla vita e questo ha generato una profonda crisi spirituale. Ho cominciato prima a non andare più in comunità, poi nemmeno in chiesa. Il nostro matrimonio ha rischiato di saltare, un periodo davvero brutto e difficile. Avevo fatto tutto come era giusto: casa, scuola, chiesa, perché avevo dovuto subire un’esperienza così negativa? Mi sembrava tutto sbagliato, che il Signore con me aveva toppato tutto, che non doveva andare così perché ero stata una brava ragazza. Buona con la mia famiglia d’origine, studiosa a scuola. A 23 anni laureata, a 24 sposata, a 25 primo figlio, a 27 il secondo. E Dio non poteva farmi questa cosa qua, non era giusto che mi “punisse”, che mi desse una storia così, non me lo meritavo e non l’accettavo. Per me era diventato tutto una grande fregatura. Avevo dentro una rabbia e una ribellione fortissima. La mia fede era molto infantile, immatura, basata ancora sul meritarsi le cose. Non mi importava più di niente, sentivo mio marito sempre più lontano da me, e il nostro matrimonio era sul punto di sfasciarsi.
Una sera i catechisti vennero a visitare la nostra comunità. Mio marito decise di andare. Il nostro catechista gli chiese: “dov’è tua moglie?”, “a casa”. E loro: “vai a prenderla”. Mio marito venne da me pieno di dubbi, non pensava di riuscire a convincermi. Ricordo che gli dissi in malo modo: “vengo ma non chiedermi niente. Non voglio ascoltare. Mi siedo su quella sedia e basta”. Da quell’incontro abbiamo ricominciato a frequentare la comunità, io sempre arrabbiata e con quella chiusura fortissima. Però il semplice fatto di andare è bastato al Signore per addolcire il mio cuore poco a poco. Ad un certo punto mi ritrovai incinta
".

Qui c'è qualche incoerenza di fondo. Perché  mai una donna che non voleva avere figli né  aveva istinto materno, arriva al punto di piombare in una grave crisi spirituale perché può  avere, per il momento, "solo" due figli?

Dal racconto, risulta evidente invece che aveva ben chiaro come dovesse andare la sua vita: laurea, matrimonio, figlio numero 1, 2, 3 eccetera, probabilmente al passo con altre coetanee in comunità già madri per la terza, quarta, quinta volta...
Per carità: ognuno ha il diritto ad avere i propri progetti. Ma allora, a che pro negarli?
Immaginiamo che questo sia il racconto fatto anche nei corsi prematrimoniali, portando ad esempio una vicenda di vita del tutto incomprensibile a chi, pur cattolico, non conosce le dinamiche del Cammino neocatecumenale.
Per chi lo vive, invece, non c'è  altra realtà che questa!

Il fatto poi che i catechisti "mandino a prendere" la moglie assente in crisi con il Cammino, è  anch'esso normalità  nel Cammino: tutto si risolve in questo modo, con l'intromissione degli "autorevoli catechisti" nella vita e nelle ferite della coppia. E non sempre questo modus operandi si conclude con una riconciliazione, spesso anzi aumenta le tensioni nella coppia, i sensi di colpa, le accuse reciproche fino alla rottura.

Alla domanda dell'intervistatore "Quante volte vi hanno chiesto: “come fate a campare con 7 figli?
è il marito a rispondere: "Provvidenza. Te ne raccontiamo una delle tante. All’interno del percorso del Cammino neocatecumenale è previsto un pellegrinaggio in Terra Santa: c’era da pagare il viaggio in Israele e noi non potevamo permettercelo. I soldi invece sono arrivati. 20 anni fa avevo fatto una banale polizza vita che è scaduta tre giorni prima della data in cui andava fatto il bonifico per il viaggio. Chi se lo immaginava."
Ecco un'altra risposta non accettabile, anch'essa sicuramente data nei corsi alle coppie che si preparano alle nozze. Ci sono tante altre risposte da dare: ci mantengono i genitori... abbiamo un vitalizio... i fratelli di comunità si sobbarcano alcune spese. Certo che tutto è Provvidenza: ma c'è sempre qualcuno da ringraziare per essersi fatto provvidenza al posto tuo.
Sorvoliamo poi sull'uso dei proventi della assicurazione sulla vita, che di solito nelle famiglie normali sono stipulate per aiutare a sostenere, un domani, i figli negli studi, per andare alla Domus ad adempiere all'obbligo di uno dei tanti pellegrinaggi forzati neocatecumenali.
Nell'ordine della carità, un posto predominante lo ha l'obbligo di sovvenire ai propri doveri di stato, in particolare nei confronti dei figli.

Per quanto riguarda l'apporto dato alle coppie che vengono ai loro corsi prematrimoniali, si sostanzia in questo, sempre secondo quanto risulta dall'intervista: raccontare la propria esperienza (e questo l'avevamo intuito) e dire loro, che già sono fragili e pronte all'idea il loro rapporto potrebbe non durare per sempre e finire, prima o poi, che "senza la Parola a cui aggrapparsi si va subito dall'avvocato".
Difficile allora capire come matrimoni di credenti vadano in frantumi ed altri, fra non credenti, siano incredibilmente  duraturi. Sembra di sentir riecheggiare Kiko che, al Family Day, dava sua personale interpretazione del femminicidio analizzando le motivazioni che possono spingere un uomo a uccidere moglie e bambini: poiché un marito "si nutre dell'amore della moglie", quando la moglie lo abbandona "il primo moto (!!!) è quello di ucciderla" perché "sperimenta il non essere amato e il non amore è un inferno".

148 commenti:

  1. E questi parlano e straparlano di vita matrimoniale, rapporto uomo donna, come ci si ama, come si convive, come si gestisce la procreazione e come si crescono i figli.... Certo... vedendo come tirano su i neocatecumenali...! Con connotazione marcatamente anaffettiva, mai empatica, non emotiva ( nel senso cattivo ma anche buono del termine): nel Cammino ci si abitua a non avere un cuore!

    Li abbiamo descritti Kiko e Carmen nei loro reciproci disagi per la convivenza forzata di mezzo secolo. (Carmen cinica rimarcava il suo disprezzo per Kiko come uno con cui MAI avrebbe avuto a che fare). Non scandalizzi l'affermazione, lo dicevano loro stessi raccontando la loro esperienza personale.

    Nulla poteva accomunare i due da un punto di vista umano (se di umanità, parlando degli iniziatori del cammino, si può parlare!). Eppure hanno collaborato una vita per disegno di arte ineffabile della provvidenza.
    Ora, ponendosi come paradigma e prototipo, indicano a tutti i neocatecumenali come ci si relaziona col prossimo in un itinerario di fede e nella vita cristiana: esattamente come vedono fare a loro tra scontri e conflitti costanti ché sono santi di categoria superiore.
    Ricordiamo che Carmen ripeteva di stare da sempre in guerra con Kiko.
    A che serve poi dire che chi comanda è il capofamiglia
    (tra l'altro alimentando un maschilismo insano)
    e che la moglie taccia e stia sottomessa...
    (si discute ma alla fine decide il marito che ha una grazia di stato da solo, innescando in animi instabili e bisognosi di conferme pericolosi meccanismi di prepotenza)
    quando Carmen mai è stata sottomessa a Kiko/capoequipe, che non provava neppure ad imporsi, né ha mai taciuto se non lo decideva lei, neanche davanti al Papa che ha dovuto imporsi per farla star zitta ma non doma.

    Pax

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  2. Sembra di leggere l' articolo di un blog ateo. Niente di cristiano in chi ha scritto. Neanche lontanamente. pedro S

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    1. Il problema non è di chi scrive. Siete voi che non siete neanche lontanamente cristiani.

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    2. Se questo è cristiano, allora tutti i corsi prematrimoniali fatti nelle parrocchie non del Cammino non sono cristiani (e in fondo e ciò che pensa PedroS).
      L'articolo è molto rispettoso delle scelte di questa coppia, che pure ha voluto mettersi in vetrina perché abituata a considerarsi un esempio; semplicemente mette in luce le incongruenze nel loro racconto proprio tenuto conto della morale e della dottrina cattolica, ma anche solo della logica e della coerenza.
      Anch'io infatti vorrei che mi si spiegasse come mai la moglie non volesse avere figli e considerasse pazzi quelli che le avessero detto che avrebbe avuto sette figli, e poi andasse in crisi per averne "solo" due e, a 29 anni, avendo di fronte la prospettiva di aspettare un po' per gravi motivi di salute personali.
      Assomiglia alla madre all'ottavo cesareo che papa Francesco rimproverò, responsabilizzandola nei confronti dei suoi stessi figli, mentre lei si aspettava d'essere lodata per la sua grande fede.

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    3. Come al solito i fratelli del Cammino giudicano, giudicano, giudicano, giudicano temerariamente.

      E si guardano bene da spiegare i motivi delle loro affermazioni.

      Ma questo avviene perché i neocatecumenali odiano la Chiesa, odiano la verità, odiano la fede.

      Odiano la Chiesa: infatti, mentre a parole si autoproclamano ipocritamente "evangelizzatori", nei fatti hanno intenzione di far crescere solo le comunità del Cammino. Per loro il termine "evangelizzare" significa portare la Parola di Kiko e di costituire nuove comunità di Paganti Decima.

      Odiano la fede: infatti, mentre a parole si autoproclamano ipocritamente "di fede adulta" (e però nell'apposita tappa si autoproclamano giustamente "figli del demonio" anziché figli adottivi di Dio, chissà perché?), nei fatti promuovono solo le sbagliatissime interpretazioni kikiane-carmeniane. Se avessero a cuore la fede cattolica, correggerebbero - in pubblico e in privato - i cosiddetti "catechisti" e gli altri kikolatri che proclamano vaccate, e soprattutto colui che si è autodefinito «il Vostro Catechista», cioè Kiko Argüello (per l'eretica Carmen non c'è più niente da fare).

      Odiano la verità: infatti sono convinti che la menzogna e l'inganno sono strumenti santissimi purché adoperati a favore del Cammino, del suo prestigio, dei suoi soldi, della sua diffusione. Altrimenti correggerebbero - in pubblico e in privato - tutte le enormi panzane dette da Kiko, Carmen, e dai loro pretoriani (i cosiddetti "catechisti", "responsabili", "equipe", "itineranti", e tutta la serqua di satrapi e VIP neocatecumenali).

      Per questo si può ben capire che il demonio (quello vero, non la simpatica mascotte porta-sfortuna che ti fa trovar pioggia in autostrada mentre vai alla "Convivenza") è molto soddisfatto del Cammino Neocatecumenale.

      p.s.: che fine ha fatto il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron? Uno nelle sue condizioni (malato di cuore, pedofilo impenitente, infognato nel Cammino) dovrebbe pensare a salvarsi l'anima e a ritirarsi in un monastero di clausura dove passare le giornate in preghiera, penitenza e silenzio. E invece, chissà dov'è, a fare ancora la bella vita a spese dei kikolatri...

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  3. Come, come? Nelle baracche Kiko e Carmen sono arrivati a picchiarsi? Una curiosità : chi ha vinto????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    1. Chiedilo a loro, è stata la megera Carmen a vantarsi dell'episodio.

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    2. Se si è vantata la megera, la vedo male per il compare!
      Puntinibus, su chi avevi scommesso?

      Botteghino FungKu, anche corse di cavalli. Ricordiamo che il gioco d'azzardo è peccato (veniale sotto i 25 euro, mortale sopra)

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    3. Chi ha vinto????
      Lo squallore.

      Pax

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  4. @blog,
    Io capisco il vostro problema, che secondo me è configurabile con il sentimento dell'invidia, ma evidentemente se i parroci dove è possibile (cioè se hanno il cammino Neocatecumenale in parrocchia) per i corsi al matrimonio scelgono di affidarli a chi fa il cammino un motivo c'è ed è chiaro a tutti. Il cammino neocatecumenale, checché ne diciate, ha sempre dato una grandissima importanza al matrimonio che solo alla luce di Cristo e con l'aiuto della Chiesa può portare frutto ed essere un matrimonio santo. Nel cammino le separazioni sono rarissime e quasi sempre succede dopo che i coniugi sono usciti dalla comunità. È merito del cammino? No, è perché il cammino offre la possibilità ai coniugi di vivere il matrimonio alla luce di Cristo e appoggiati alla sua parola. Pregando insieme, preparando insieme, scrutando insieme la parola di Dio, ben presto i coniugi si rendono conto e imparano ben presto, che il matrimonio non è solo tra loro due, ma con Cristo al centro. Altrove è molto difficile, quasi impossibile vivere il matrimonio così.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. @ Fallacio
      Ti piacerebbe fossimo invidiosi, vero? Grazie per averci dato la conferma che tutto quello che fate è "per fare invidia" agli altri cristianucci. Purtroppo per te le cose non stanno così.
      1) conosco ALMENO 10 parrocchie dove i corsi prematrimoniali non sono tenuti da NC (e meno male dico io)
      2) Le separazioni nel cammino NON SONO RARE. Quindi le cose sono due: o ci sei o ci fai. Io propendo per il ci fai.
      3) "Altrove è molto difficile, quasi impossibile vivere il matrimonio così." Grazie per averci dato una ennesima riprova della vostra spropositata superbia. Se vuoi ti faccio parlare con almeno 6 coppie che conosco che vivono il matrimonio con Cristo al centro. Però al massimo hanno 4 figli, quindi automaticamente sono squalificate per te.


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    2. Nel senso che certe storture non si possono né vedere né sentire, siamo non solo invidiosi ma pure inaudiosi (o come si dice).

      Se avessi/avessimo potuto, avremmo di certo preferito essere catechizzati da catechisti non del Cammino - e questo indipendentemente dalla buonafede (o meno) dei singoli: quel che conta, alla fine, è che hanno ripetuto le cose di Kiko, con il beneplacito dei parroci che hanno accettato di lasciar invadere dal Cammino la Parrocchia a loro affidata, a costo di soffocare altre realtà più sante. Pur di non prendersi l'incarico di istruire loro stessi i fedeli magari lasciando gli altri impegni, quelli meno ministeriali, ai laici di turno.

      Francamente, le autocatechesi, gli autoscrutini delle coppie neocatecumenali, tutti formattati secondo i mamotreti, sempre abbondanti di particolari non necessari (per essere gentili), eppure sempre mancanti di risposte alle domande scomode per il Cammino: no, non si possono sentire.

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    3. Parlo per esperienza di 19 anni di cammino. Sto affrontando in accordo con la mia ex moglie il processo di nullità del matrimonio, nato nel cammino in giovane età. Purtroppo la Chiesa sa benissimo di queste problematiche del cammino neocatecumenale, considerate che oltre 90% dei divorzi alla ex Sacra Rota, ora Ufficio Amoris Letitia, sono del cammino. Tutti di ragazzi giovani o di chi magari, alla luce della verità sulla sua esistenza, fa coming out perchè gay, ma spinto dal cammino comuque a sposarsi e a freare false relazioni. Menomale che io e lei (che ancora fa parte del cammino) siamo persone coscenziose, personalmente ricerco anche un rapporto con Dio autentico, che purtroppo non esiste nel cammino, in cui vieni circuito e obbligato, anche con sottili metodi persuasivi impostati sui sensi di colpa, a fare ciò che vogliono loro.

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    4. Interessante ciò che ci fai sapere, cioè che la gran parte di richieste di nullità vengono da coppie del Cammino, principalmente per immaturità e vizio di consenso. Immagino che, essendo nullità, all'interno del Cammino le considerino non come fallimenti ma come qualcosa di mai avvenuto, da dimenticare. Ma nei fatti non è così. È vero, il matrimonio viene considerato nullo, ma rimane la ferita, rimangono soprattutto le cause, derivanti dai meccanismi psicologici messi in atto nel Cammino; a volte rimangono pure i figli, nati da queste unioni affrettate, forzate e pilotate dall'esterno. Non si può proprio espungerle dalla statistica delle separazioni che avvengono tra coppie neocatecumenali, anzi, dimostrano la validità di ciò che andiamo dicendo da sempre.

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    5. Che le separazioni nel CN sono rarissime è una fandonia. Nella mia ex comunità, con 7/8 coppie formatesi all'interno del CN, c'è stata una separazione e 3 coppie che hanno attraversato crisi molto difficili (tradimenti, abbandoni, dipendenze, etc.) e che continuano a stare insieme, quasi come estranei, solo perchè hanno figli piccoli. Più o meno come "quelli del mondo".

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    6. EPCF,
      "Nel cammino le separazioni sono rarissime e quasi sempre succede dopo che i coniugi sono usciti dalla comunità."
      Tu sei un illuso e fuori dalla realtà, conosco coppie di catechisti in esercizo fedeli al cammino che si sono separate facendo il cammino.
      Abbassate la cresta siete come gli altri punto e non ci sarebbe niente da dire se non fosse che la vostra prosopopea ve lo impedisce.

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    8. Nelle parrocchie dove c'è il cammino non si sceglie si impone quel tipo di preparazione acriticamente senza nessun confronto, figurati se vi abbassate a confrontarvi con qualcosa di diverso.

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    9. A scusante di EPCF, c'è che i fallimenti sono secretati e quindi lui non sa, ma non si guarda in giro con sue conoscenze gli basta la verità rivelata: "Nel cammino le separazioni sono rarissime e quasi sempre succede dopo che i coniugi sono usciti dalla comunità."

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    10. EPCF, chi è costui? Un altro segreto come l'eunuco di Kiko????????????????????

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    11. @neo, i fallimenti come li chiami tu, non possono essere "secretati", perché sono di dominio pubblico (e non potrebbe essere altrimenti visto che la parrocchia è come un paese... ), infatti nella nostra parrocchia tra tutte le comunità c'è stata una separazione di due fratelli che poco prima avevano lasciato il cammino. Di contro, qualche anno fa abbiamo fatto una rimpatriata con il gruppo parrocchiale che frequentavamo prima di entrare in cammino (in un'altra parrocchia di Roma) e la brutta notizia che abbiamo scoperto è che quasi tutti i nostri amici erano separati e alcuni con più matrimoni alle spalle. La morale ovviamente, non è che un percorso spirituale è migliore di un altro, ma che senza Cristo tra la coppia, il "divisore" fa man bassa.
      Fallacio Asino Vinicio

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    12. @fallacio
      puoi girarla come vuoi. Non siete migliori degli altri, anzi. Non puoi venire qui a dire: "fuori è quasi impossibile". Di coppie che vivono il loro matrimonio con Cristo in mezzo con tutte le difficoltà del mondo ce ne sono. Solo che per te non esistono. Nel cammino famiglie come quelle verrebbero sbeffeggiate. E' questo il vostro problema.

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    13. E Poi C'è Fav....bastava seguire le altre conversazioni e si capiva

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    14. Interessante la nota temporale "che poco prima aveva lasciato il cammino"
      non ti/vi è mai punta vaghezza che il disastro sia nato all'interno del cammino e che nel cammino non abbia trovato soluzione?
      Bisogna semplicemente che ammettiate nei fatti di essere come gli altri, e te lo dico sinceramente non succede niente. Io mi incaponisco solo per i proclami che sono stati fatti e ancora vengono fatti...
      ....le nostre famiglie...i nostri figli...i nostri preti...etc
      Bastava volare bassi e nessuno ve lo avrebbe mai rinfacciato. Avete detto chi fa il cammino non fa questo non fa quell'altro, e invece fate questo e quello esattamente come tutti.
      La "medicina" miracolosa valida per tutti i mali non esiste, o meglio esiste e si chiama Gesù Cristo non CNC, che evidentemente non sta più conducendo a Cristo.

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    15. @neo: "Bisogna semplicemente che ammettiate nei fatti di essere come gli altri". Te lo sto dicendo da un sacco di tempo, ma evidentemente i commenti li leggi in maniera superficiale e non capisci. Non è merito nostro (siamo uguali agli altri...), del cammino, di kiko o di chi vuoi tu, ma di Cristo che se lo metti al primo posto nella vita, compie meraviglie. Non è facile, ma se compi questo passo ne ricevi solo benefici. Che differenza c'è tra me e mia moglie e i nostri amici della parrocchia di 35 anni fa? Nessuna, siamo uguali, ma noi attraverso la Chiesa che ci ha dato questo cammino, siamo rimasti attaccati a Cristo e alla sua parola. Non so più in che lingua dirtelo, mi resta la chance del disegnino ma non so disegnare.
      Fallacio Asino Vinicio

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    16. Scrive Neo: "La "medicina" miracolosa valida per tutti i mali non esiste, o meglio esiste e si chiama Gesù Cristo non CNC, che evidentemente non sta più conducendo a Cristo."
      Sappiamo bene infatti come abbiano sempre insistito (e lo facciano ancora) sul fatto che miracolosamente il Cammino risolva tutti i problemi. Addirittura Kiko e accoliti hanno dichiarato di aver insegnato come compiere l'atto sessuale...risolvendo così problemi di frigidità, impotenza ecc.
      Solo recentemente hanno cominciato ad ammettere che, per esempio, per le dipendenze, in particolare da pornografia, il Cammino non risolve. Ma lo ammettono solo perché hanno pronti i loro gruppi di recupero esclusivamente per neocatecumenali condotti da psicologi del Cammino. La paura di dover ammettere all'esterno di "essere come gli altri" (a volte direi peggiori degli altri...) fa davvero 90.
      Questo perché il Cammino continua a presentarsi, nonostante tutto, come la panacea per tutti i mali. Il problema è che non gli crede più nessuno, soprattutto se invece cominciano a diventare noti i guasti che provoca all'interno delle famiglie (lo sanno molti professionisti: psicologi, giudici, avvocati anche della Sacra Rota eccetera che appena sentono l'aggettivo "neocatecumenale" già hanno ben chiari i problemi da dover affrontare).

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    17. EPCF,
      adesso provo io a farti un disegnino.
      Voi sostenete che siete persone come gli altri, ma altresì sostenete che chi fa il cammino è diverso dagli altri, i fatti dicono che anche chi fa il cammino fedelmente rimane uguale agli altri.
      I vostri figli, i vostri matrimoni, i vostri preti etc, tutte categorie che avete venduto essere "superiori" solo per il fatto di fare il cammino. Questa è la vostra menzogna!
      Questa è la predicazione di Kiko riscontrabile nero su bianco, fallita nei fatti.
      p.s.
      I fallimenti secretati vuol dire che vi raccontano ancora che nel cammino non ci si separa...e tu lo ripeti bellamente, salvo poi ammettere che già nel tuo piccolo orticello le cose non stanno esattamente come dici.

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    18. FAV, santa pazienza, ma proprio tu dici agli altri "tu non capisci"?
      Neo ti sta dicendo che siete uguali dopo la cura, non prima.

      FungKu. E poi non è vero che non sai disegnare. Con chi li ho fatti io tutti quei graffiti di asini sulla parete della scuola?

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    19. @fallacio
      NEL MOMENTO IN CUI UN PRETE È NELLE GRINFIE DEL CAMMINO IL SUO AGIRE E IL SUO OPERARE E NELLE MANI DEI CATECHISTI RESPONSABILI DELLA PARROCCHIA , E LUI, IL PRETE, DEVE OBBEDIRE A QUELLO CHE I CATECHISTI DECIDONO, E IL PRETE SA CHE SE SI OPPONE RISCHIA MOLTISSIMO, E PASSERÀ DA " un futuro immenso" A UN FUTURO SENZA FUTURO PERCHÉ DA QUEL MOMENTO IN POI ENTRERA IN "disgrazia" CON LE CONSEGUENZE CHE FALLACIO ASINO CONOSCE BENISSIMO E CIOÈ: NIENTE PIÙ VIAGGI SPESATI ALLA DOMUS, NIENTE PIÙ PREBENDE NIENTE PIÙ CONTRIBUTI VARI, ECCETERA ECCETERA ECCETERA.
      LA CONDIZIONE DI QUESTO POVERO PRETE È DISPERATA PERCHÉ RIMANE PRETE LÌ DOVE STA' SOTTO SCHIAFFO, E ADDIO PROMOZIONI E QUANT'ALTRO.
      QUINDI CARO ASINO RAGLIANTE A DIRLA ALLA BYTRIPUDIO, IL POVERO PRETE NON PUÒ CHE DARE AL CAMMINO IL CORSO PREMATRIMONIALE, LA SUA SCELTA NON È LIBERA ED E QUESTO IL MOTIVO CHE MOLTI PARROCI STANNO ALLA LARGA DA VOI.
      IN QUELLE PARROCCHIE CHE AVEVANO ACCETTATO IL CAMMINO MA NON E MAI NATA UNA COMUNITA IL PARROCO NEANCHE SOSPETTA IL PERICOLO CHE HA CORSO.
      IL CAMMINO È COME L'AIDS, SE LO CONOSCI LO EVITI MA SE LO PRENDI HAI FINITO DI CAMPARE.

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    20. Dai forza tagliamo la testa al toro.
      I neocatecumenali sono uguali ,agli altri cristianucci ,quando decidono di entrare nel CN.
      Sono uguali ,agli altri cristianucci ,quando decidono di uscire dal CN.
      Diventano decisamente PEGGIORI ,degli altri cristianucci ,quando decidono ( o sono costretti dalle circostanze) di restare nel recinto dello zoo neocatecumenale.
      LUCA

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  5. Per dire la verità, da questa intervista emerge che l'unione di questa coppia, molto simpatica e a cui auguro il meglio, ha avuto due grossi attentati proprio dal Cammino.
    Il primo, proprio all'inizio del loro rapporto, quando lui avrebbe potuto non entrare in comunità e questo avrebbe comportato, come sappiamo sempre succede, una certa crisi nella coppia e il rischio della separazione definitiva e di non giungere agli altari.
    Il secondo attentato, si è verificato quando lei si è resa conto di non poter stare al passo della figliazione continua che le coppie più in vista del Cammino mettono in atto, e quindi non solo non andava più in comunità, ma neppure in chiesa. Avrebbe potuto essere un momento di riflessione preziosa sulle indebite pressioni che il suo ambiente faceva su di lei su un fatto intimo che riguardava solo la loro coppia, ma purtroppo non lo è stato.
    Tutto si è "risolto" tornando in Cammino...fino al prossimo attentato.

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  6. Ho visto gente professarsi cristiana e prodigarsi per l'aborto della figlia o dell'amica. La maggior parte di coloro che vanno a messa ed é tutto a posto. Gente che é cristiana ma il concilio vaticano secondo anche no. Voi ci calzate a misura.
    Da Pedro Sales

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    1. Quanto benaltrismo nelle parole ipocrite di Pedro Sales.

      Vorremmo poter dire: ho visto gente professarsi neocatecumenale e prodigarsi per partecipare alla Messa tridentina della domenica mattina anziché alle celebrazioni liturgiche del sabato sera. E poi dare la Decima non al Cammino, ma a monasteri e opere di carità che col Cammino non c'entrano niente.

      E invece no: le contraddizioni e l'incoerenza sono sempre "a senso unico", cioè mai nella direzione giusta, sempre quella sbagliata.

      Per cui l'asino ragliante che oggi si firma "Da Pedro Sales" ha esercitato la sua ipocrisia, che è uno dei maggiori frutto del Cammino.

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    2. Ho visto cose che voi umani....
      Pedro lascia perdere, potremmo sommergerti di cose fatte dai neocatecumenali

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    3. @pedroS
      Ebbasta con sta cosa del CVII! Io non ho mai partecipato ad una messa che non fosse stata quella "normale" eppure mi è bastato per capire che voi del CVII non avete capito un tubo.
      Ps. prima di farci la morale sappi che i tuoi fratelli di comunità di Guam (quelli che hanno difeso un pedofilo solo perchè "fratello" pure lui) hanno appoggiato al Congresso la candidata abortista solo perchè parente di un neocatecumenale grosso dell'isola. Per la serie: qlc appoggio politico non si rifiuta mai.

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    4. E io, caro Pedro Sales, ho conosciuto gente del Cammino che, NON STANDO NELLA STORIA, è ricorsa alla fecondazione artificiale perché voleva a tutti costi un figlio proprio, essendo la coppia sterile.
      Secondo l'Istruzione Donum Vitae questo non è accettabile, nemmeno nel caso di fecondazione omologa.
      Eppure nessuno ha reagito ma, anzi, chiamano questa tecnica scientifica "miracolo".
      Poi, come si sa, i ricordi svaniscono nel tempo, specialmente se li si manipola dall'inizio, per cui tra meno di 10 anni il fatto costituirà "miracolo" e basta.

      Poi ho visto genitori (più di uno) impedire alla figlia rimasta incinta fuori dal matrimonio di sposarsi col padre del bambino, perché non era di loro gradimento e fuori dal Cammino. Hanno quindi fatto in modo che la figlia a rimanesse ragazza madre.

      Poi ho visto un sacco di coppie, giovani e non, separarsi e andare con altri compagni. Anche catechisti. Soprattutto catechisti, direi.

      Nei miei lunghi anni di Cammino ho visto troppe cose affinché mi possiate intortare con le vostre falsissime affermazioni.
      Marco

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    5. @Marco
      Posso far mie e ripetere esattamente le tue parole senza cambiare una virgola: "Nei miei lunghi anni di Cammino ho visto troppe cose affinché mi possiate intortare con le vostre falsissime affermazioni". Solo per citarne alcune: separazioni di catechisti, anche con diversi figli; separazioni di "semplici" camminanti, generalmente con figli; tradimenti (dentro e fuori della comunità); vocazioni farlocche, generalmente forzate; spretamenti. E altro...
      Porto

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  7. A proposito di famiglie numerose del Cammino, proprio due giorni fa su l'Unione Sarda, quotidiano locale di Cagliari, in prima pagina c'era la foto di un noto neocatecumenale di Cagliari che ha 12 figli, di cui uno in cielo, parole sue. Lo conosco e ne parlai tempo fa nel blog : frequenta la chiesa de La Palma dove il Cammino è presente da anni, la moglie è ricca perchè figlia di un industriale che commercia idrocarburi con il Sud America. Infatti anni fa partirono in "missione" proprio in Sud America, non ricordo lo stato, forse la Colombia, e ci rimasero alcuni anni, ora sono rientrati. Vennero prima di partire a san Bartolomeo, la mia chiesa, per chiedere soldi, ma nessuno glieli ha dati. A guardarli nella foto, sembrano una famiglia felice. Non aggiungo altro.
    Aldo dei focolari di Cagliari

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    1. Ho sentito mille volte queste storie. Gente ricca ricchissima che ha una corsia preferenziale, alla faccia dei sorteggi per essere inviati/dallo/spirito/santo/volontà/di/dio(il loro farlocco a questo punto, come lo spirito più farlocco ancora...
      Vanno, rientrano, ripartono, Carmen aveva un debole per questi trofei. Forse li considerava abbastanza al suo livello. Anche lei figlia di industriale, una delle più ricche famiglie di Spagna.
      Anche Kiko ostentava orgoglioso i convertiti di lusso.
      Che pena!
      I più normali, poveri o giù di lì, borghesi ma non alto-borghesi né aristocratici, beh per questi era una roulette russa.

      Pax

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    2. @Pax
      E già solo questo fa vedere quanto (non) avessero rinu nciato a mammona i due fondatori, ma anzi tutto il contrario... E avevano il coraggio di chiedere la decima a famiglie con figli che faticavano ad arrivare alla fine del mese. Proprio un ersempio di amore fraterno...
      Porto

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  8. Ad esempio, l'atto coniugale aperto alla vita come lo intendete voi cristiani della sola domenica e/o della sola avemaria? Pedrosales

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    1. Semplice. Come l'intende l'Humanae Vitae. Quella vera. Non quella che vi raccontano nel cammino.

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    2. Noi non siamo cristiani della sola domenica, ma frequentiamo quando possibile ben volentieri anche quella Messa quotidiana che Kiko e Carmen hanno snobbato per imporre il sabato ebraico.

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    3. PedroS,
      hai carenza di fantasia che vuoi conoscere nuove posizioni?
      Ma veramente ti vengono così?
      Nel magistero c'è quello che chiedi, e nel magistero noi abbiamo la nostra guida.

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    4. E allora dovreste sapere che i figli li manda Dio. Puoi anche desiderarne anche 20, ma se non vuole Lui, nulla accade. Ciascuna vita é preziosa ed é stata pensata da Duo stesso prima che il mondo e l'universo fossero creati. PedroS

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    5. @pedroS
      E allora spiegami perchè, se questi figli "non arrivano" automaticamente si accusa la coppia di "non essere aperta alla vita"

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    6. Non sai nemmeno di cosa parli. O meglio, parli a sproposito per pregiudizio. L'apertura alla vita non garantisce 20 figli. Se lo capisci bene, se no vai a messa e fatti un'avemaria che s'aggiusta tutto. PedroS

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    7. E da questa battuta finale di PedroS/leonardo abbiamo capito il rispetto che hanno nel Cammino per la Santa Messa e per la preghiera dell'Ave Maria. Serve altro? Non credo.

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    8. "una sola Ave Maria ben recitata fa tremare l'Inferno", lo dice la Chiesa, non è necessario cercare di fare più delle proprie forze come impone il Cammino...per l'altra domanda, ti ricordo che San Paolo insegna a non essere invadenti e indiscreti in queste questioni ("tra di voi di queste cose neanche se ne parli"), e vorrei anche ricordarti che la castità consiste anche in un linguaggio pudico e nell'assenza di indiscrezione..nel Cammino invece tra discorsi volgari e invadenza dei catechisti è tutto il contrario di ciò che insegna la Chiesa
      Gloria

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    9. Quello delle 19:37 è l'ennesimo esempio di fintotontismo neocatecumenale.

      Dall'alto della sua idolatria, delle sue eresie, e pure del suo anonimato, l'asino raglia di "apertura alla vita" come se fosse un'esclusiva del Cammino.

      Ma è inutile fare il finto tonto, dal momento che tutti sappiamo che l'apertura alla vita, in termini kikolatrici, significa "sfornare figli come conigli", per vantarsi in convivenza ("ho venti figli di cui dodici in cielo") e rifilarli a babysitter, "didàscali", nonni, e quant'altro.

      Il fatto che poi tali figli sfornati a raffica diventino spessissimo "problematici" (per l'eccessiva assenza dei genitori, per il moralismo borghesotto a cui sono sottoposti dal Cammino, insieme all'ipocrisia neocatecumenale con le sue autoassoluzioni), per i kikolatri è del tutto irrilevante. Per loro è fondamentale mostrare di star facendo "bene" il Cammino, ossia vantare un elevato numero di figli.

      L'errore fondamentale è la superbia neocatecumenale, necessaria per giustificare l'ingiustificabile. Oltre che ovviamente l'eresia kikiana-carmeniana riguardo al peccato e alla grazia.

      Kiko e Carmen, infatti, dicono che l'uomo non può non peccare. Ma se l'evitare i peccati è "impossibile", allora anche la paternità responsabile è impossibile, e quindi l'apertura alla vita consiste nell'esibire tanti figli perché si presume che l'atto coniugale venga eseguito "troppo spesso" e "senza criterio". Pertanto se tua moglie non esibisce almeno una gravidanza all'anno, "sicuramente" state compiendo atti perversi "contro la vita". (Visto? quando la premessa fondamentale è sbagliata, anche tutte le conseguenze lo sono, non importa quanti paroloni eleganti si usano in comunità per descriverle sotto una buona luce)

      Noi cattolici, invece, sappiamo che l'uomo può anche "non peccare", sforzandosi di evitare le occasioni e affidandosi alla grazia di Dio. La divina grazia non è una bacchetta magica: richiede di essere volontariamente accolta. E lo strumento principale sono i sacramenti, e specialmente la confessione (quando personalmente c'è bisogno, non quando te la "organizza" la comunità) e la Comunione (sapendo e amando Chi si va a ricevere, non come nel Cammino dove il Pane di Vita Eterna è trattato come una specie di "sacro snack di unità fraterna" per di più da tener "sequestrato" in attesa che termini la sigla e che scatti il "segnale" di manducazione).

      Per questo i "cristiani della domenica" riescono a vivere più facilmente la paternità responsabile: sanno che i figli sono un dono di Dio, non un numeretto da vantare alle "convivenze", e trattano i doni di Dio proprio come se fossero doni di Dio, allevandoli, educandoli, curandoli, anziché rifilare il "pacco" a babysitter e simili.

      Quei tanto diffamati "cristiani della domenica" il perdono sacramentale lo desiderano, e in caso di peccato non vanno certo autoassolvendosi (come invece fanno i kikos quando dicono: "eh, sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!", bravo furbacchione kikolatrico, hai dato la colpa al Signore per il peccato che hai voluto commettere tu).

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    10. Se non credi che i figli li manda Dio, mi dici cosa vai a fare a messa? O peggio ancora recitare l'ave Maria? PedroS

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    11. "I figli li manda Dio" vuol dire che, come in tutte le altre cose che sono Suo dono, richiede la nostra collaborazione secondo quanto è nelle nostre possibilità. Sempre ricordando che anche i figli già nati hanno bisogno della nostra cura ed attenzion; i figli non basta "fabbricarli", come invece credeva Carmen. In proposito, vanno rilette e meditate le esortazioni dei Pontefici.

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    12. Puoi collaborare quanto vuoi con Dio, ma la vita la porta avanti Lui. Non possiamo garantire nulla ai nostri figli, perchè stasera stessa possiamo salire al cielo e lasciare tutto com'è. E i nostri figli li proteggerà Gesù Cristo, che fà le cose molto meglio di noi. E Dio è perfettamente al corrente delle nostre possibilità e conosce i nostri limiti, se fà nascere un bambino non è perchè te lo puoi permettere, ma perchè ha un progetto di salvezza che viaggia ad altezze che non possiamo misurare. Nessuno desidera avere 10 figli, ma il cristiano dice sì ad ogni progetto di Dio, proprio come Maria, mettendo da parte i propri progetti e i propri ragionamenti. Pedrosales

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    13. @pedroS
      Deciditi: o "non so nulla" oppure "ho pregiudizi" quindi la cosa è vera, ma sono io che "non la capisco".
      Amico mio, guarda che chi legge qui (e ce ne sono altrimenti non perderesti tempo a controbattere o a provarci almeno) lo sa benissimo cosa si dice. Detto questo SMETTETE DI AFFIBBIARE A DIO LE VOSTRE MAGAGNE. Dio non ha mai detto di fare i figli come i conigli perchè Dio ci ha fatto RESPONSABILI (è questo che vuol dire "adulto". Non altro) e vuole che lo siamo nei confronti di noi stessi e degli altri. Facile fare figli quando poi li si mette all'ultimo posto, quando poi si lasciano i più piccoli in balia dei più grandi perchè hai la "preparazione" da fare, oppure li cresci in maniera anaffettiva perchè KIKO è anaffettivo dato che ti COSTRINGE ad affermare che SONO LA TUA CROCE.
      Un dono di Dio che diventa una CROCE. Complimentoni.
      Ps. Io quando recito l'Ave MAria lo faccio perchè venero Maria Ss.ma. Quella stessa che Kiko chiama NEVROTICA.
      Fattele due domande.

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    14. Quindi i catecumeni sono irresponsabili, e dicono Amen alle vite che Dio manda, perché anche lui é evidentemente irresponsabile, altrimenti non si capisce come e perché decida di mandare altri figli a famiglie irresponsabili. O a questo punto Dio non esiste o é un mostro, ed esiste soltanto l'autodeterminazione e la propria volontà. Volevi dire questo? Pedros

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    15. @PedroS
      No, volevo dire che se hai un figlio e poi lo cresci allo stato brado o magari questo rientra in casa che sta male e poi muore di overdose (come è successo purtroppo) e tu neanche te ne accorgi non è Dio che è irresponsabile o la società malata che "te lo ha ammazzato" ma è colpa tua e di chi ti ha insegnato ad essere genitore in questo modo. Hai capito o ti faccio un disegnino? Ps. Questa cosa che "non si fanno figli come conigli" l'ha detta anche Papa Francesco. Infatti vi siete offesi solo voi. Chissà perchè...

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    16. Quindi per Pedro l'Humanae Vitae è contro i progetti di Dio, perché parla di paternità responsabile.
      Quindi Papa Paolo VI ha sbagliato.
      Perché la ricchezza dell'Humanae Vitae sfugge ai disattenti, ai pressappochisti o ai superbi.

      Quando Paolo VI ha scritto del dominio degli istinti e delle passioni da parte di una ragione e una volontà che con l'intelligenza ha compreso le leggi biologiche e i suoi cicli, ha sbagliato.

      Quando Paolo VI ha scritto che la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita in rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, ha sbagliato.

      Quando ha scritto che queste decisioni vanno prese con retta coscienza, ha sbagliato.

      Peccato che ormai è tardi per mandargli Pedro a catechizzarlo.
      Poteva dire al Papa che il cristiano dice sì ad ogni progetto di Dio e non valgono i propri ragionamenti e la propria ragione e le gravidanze non vanno evitate mai. Non vale la conoscenza dei processi biologici. Non vale il dominio degli istinti e delle passioni.
      È bene che gli istinti e le passioni non siano dominati dalla ragione e dalla volontà, nemmeno per gravi motivi. No al dominio degli istinti e delle passioni, sì al libero sfogo anche se ci sono gravi motivi.
      Non lo sapeva il Papa che se Dio ti manda un figlio non è perchè te lo puoi permettere, ma perchè ha un progetto di salvezza che viaggia ad altezze che non possiamo misurare?
      Non lo sapeva il Papa che evitare temporaneamente o anche a tempo determinato una gravidanza va contro i progetti di Dio, ai quali bisogna sempre dire di sì come Maria e mai evitare?

      Eh beh, se l'avesse scritta Pedro, l'Humanae Vitae sarebbe stata sicuramente più cristiana, ma guarda caso l'ha scritta Papa Paolo VI.
      Marco

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    17. @alect, su quello che il Papa ha detto parlando a braccio e che voi usate brandendolo per giustificare l'uso contraccettivo che fate dell'humanae vite penso che si sia pentito anche il Santo Padre, visto che successivamente ha detto anche queste parole che voi puntualmente evitate di pubblicare: "“Voi siete la speranza dell’inverno demografico che sta vivendo l’Europa.". E poi subito dopo: "“Coraggio (ci ha ripetuto), siete del Cammino Neocatecumenale, questa speranza di cui ha bisogno l’Europa di oggi, perché questa società di oggi… che sarà di lei domani? chi si prenderà cura dei cani? No! Quanta sofferenza per non dare la vita. Molto coraggio, siete coraggiosi in questo mondo dove avete tutto contro, confidate sempre in Cristo! Camminate sempre! ".
      Fallacio Asino Vinicio

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    18. @Fav
      anche Kiko parla a braccio ma per voi è un profeta...

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    19. Vinicio, tu ti riferisci all'udienza generale del 13 febbraio 2019, relativamente alla quale la stampa vaticana non menziona nemmeno la presenza di un gruppo neocatecumenale.

      Si legge solo nel vostro sito che "Alcune coppie sono state collocate, insieme ai loro figli, in prima fila in modo che alla fine dell’Udienza potessero salutare il Pontefice e parlare con lui."
      Sai che conversazione alla fine di un'udienza generale...

      Tu ci credi che il Papa abbia detto queste parole a quelle "coppie collocate (da chi? Dall'Usciere?) in prima fila", ma io mica tanto.
      Siccome conosco il vostro fare anche in altre occasioni, in cui dichiarate parole che il Papa avrebbe detto in via privata, mi chiedo seriamente come mai queste parole non siano pubbliche e se corrispondano davvero a quelle che il Papa ha pronunciato, se le ha pronunciate.

      Questa favola ha fatto il giro dei neocatecumenali, perché l'hanno anche riportata nell'Annuncio di Quaresima (che sarebbe avvenuto, guarda caso, 15 giorni dopo, per l'appunto), ma non mi sembra nemmeno un linguaggio del Papa quello di chiedere a gente in prima fila: "Che numero è (il figlio?)". Questo è un linguaggio vostro.
      Il Papa è solito chiede qual'è il numero dei figli a tutte le persone che vede con un bambino?

      Voi credete a tutto quello che loro dicono e pubblicano, ma c'è chi utilizza la ragione, come dicevano poc'anzi.
      Personalmente, provenendo solo da fonte neocatecumenale, io non ci credo neanche un po'.

      Faccio inoltre presente che esiste anche un video dell'udienza generale di quel giorno, dove si vede Papa Francesco al suo arrivo salutare e benedire decine e decine di famiglie e bambini, mai soffermandosi con nessuno più di 3 secondi, rispondendo con due parole a chi tentava di attaccar bottone.

      Siccome il Papa normalmente esce dalle udienze in aula Paolo VI dalla porta laterale, penso sia difficile che abbia "colloquiato" coi neocatecumenali alla fine.
      Ma nemmeno all'inizio, perché salutava ma non si soffermava.

      Anche il modus con cui vengono svolte le udienze generali in aula Paolo VI rende dubbio che qualcuno tra la folla possa raggiungere il Papa alla fine dell'udienza, prima che se ne esca dalla porta laterale. Il Papa saluta quando arriva, percorrendo tutta la sala, ma non fa lo stesso alla fine.

      Ma di che si parla?

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    20. Stanno a corto di fantasia.
      Papa Francesco aveva parlato di "inverno demografico" all'udienza generale di due settimane prima, quella del 30 gennaio 2019.
      Aveva utilizzato proprio il termine "inverno demografico".

      Hanno semplicemente ripreso le parole che il Papa disse in quell'udienza e le hanno elaborate, visto che si sentono la soluzione all'inverno demografico europeo. Come se il Papa avesse la fissa sul calo demografico e parlasse solo di quello, udienza dopo udienza.
      Sono sempliciotti e prevedibili.
      Infatti sottolineano che l'importanza delle presunte parole del Papa sarebbe stata "per il nostro matrimonio in particolare e per il Cammino Neocatecumenale". Non per l'intera Chiesa.
      Come al solito.

      Qui i casi sono 2: o i responsabili della IV° comunità di Cadice, presi da furore mistico per il ritorno dalla tappa di Loreto, si sono inventati tutto; oppure questa lettera, scritta da non si sa chi, era funzionale agli annunci di Quaresima. Il tempismo è una caratteristica neocatecumenale.
      Il Papa parla di inverno demografico? Due settimane dopo arriva la soluzione: il Cammino Neocatecumenale.

      E poi, al ritorno da un pellegrinaggio di un passaggio neocatecumenale, vanno in udienza solo tre coppie? E il resto delle (almeno) due comunità dov'era? Non esiste che durante un passaggio solo alcuni facciano delle cose e altri no. Il pellegrinaggio è organizzato dai catechisti e sono loro che eventualmente provvedono ad acquistare i biglietti per l'Udienza per tutti. Non è previsto che alcuni facciano le cose in autonomia. Si va e si torna insieme e nel pullman si fanno le esperienze, ecc...

      Questa cosa non regge, da qualsiasi lato la si voglia prendere.
      L'usciere che conduce una coppia in un posto "magicamente" vuoto in prima fila, quando c'è la ressa per accaparrarsi i posti più vicini...
      Le altre due coppie che "erano sedute in un altro posto" e lasciano i loro posti a sedere, cercando di avvicinarsi alla prima fila (perdendo il posto a sedere conquistato)...
      Dopo aver lasciato i loro posti a sedere, i mariti sono riusciti a passare e, sempre un usciere, ha collocato anche loro in prima fila. Le mogli no, c'era la polizia...
      Ma dov'erano i fortunati? Seduti? No! Vicino alle transenne dove cantavano i francesi, cioè nel bel mezzo della folla...
      Poi, miracolo! "mentre succedeva tutto questo" (cioè il loro avvicinarsi alle transenne come tutti e il fermo delle mogli) il Papa aveva già "parlato" con la prima coppia (sempre nella folla alle transenne)...
      Poi il Papa regala due rosari: al bambino appena nato e alla coppia (sempre nella folla alle transenne)...
      Ma non è finita qui.
      Dopo aver dialogato, nella ressa generale, con la prima coppia, il Papa dopo si ferma anche dai mariti, solo al sentir dire che sono del Cammino Neocatecumenale...
      Poi, sempre in mezzo alla ressa delle transenne, il Papa avrebbe detto: "Questa è una benedizione!" (l'appartenenza al Cammino Neocatecumenale).
      Da lì tutto il discorso che ha riportato Vinicio.
      Una "conversazione molto intima e affettuosa", nell'intimità della ressa alle transenne...
      Il Papa, in quella calca, parlava lentamente ed ha avuto anche il tempo di dire alla polizia di far passare le "madri coraggiose" tra la folla dicendo: "Come, sono disposte a partorire otto volte e non le lasciano passare?" Come se i parti plurimi fossero dei lasciapassare privilegiati.
      Il tutto alla fine, quando normalmente il Papa non ripassa tra la folla.

      Più rileggo quella fantasiosa lettera e più mi convinco della grande BUFALA.

      Mal congegnata, inverosimile per le circostanze e molto puerile nel confezionamento.

      A questo punto sono diventati talmente arditi che non temono nemmeno che il Papa venga a conoscenza delle loro bufale. Tanto non si disturberebbe mai a replicare.

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  9. Dal commento di Aleteia sul Vangelo di oggi (https://it.aleteia.org/2023/02/06/vangelo-precetti-religione-gesu-comandamento-dio/):

    > Per questo mi vengono in mente tante comunità, associazioni o movimenti ecclesiali che delle volte difendono di più i loro approcci, le loro tradizioni, e le loro lodevoli abitudini fino al punto di idolatrarle, e rischiando così di relativizzare Cristo invece che relativizzare se stessi e le proprie tradizioni.

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  10. Sè vabbè..."retto giudizio"? E come se lo formano i poveri neocatecumenali dato che i catechisti, Kiko in primis, fanno di tutto perchè pendano dalle loro labbra(non sia mai che usino la ragione che Dio ci ha dato). Ma ti ricordi quando su questo blog arrivò un medico che, non sapendo dove sbattere la testa dato che il sito del cammino non aveva (ora non so) un recapito mail su cui informarsi, cercò di capire con chi aveva a che fare dato che si è trovato con una paziente con una gravidanza extrauterina a rischio peritonite e morte che non voleva farsi operare perchè era un "aborto" e che doveva chiedere al suo catechista in merito?
    Te lo ricordi il marasma di commenti idioti che ci furono?
    E tu gli parli di "retto giudizio"? Ne sanno quanto ne sanno della santità. Ovvero ZERO. E questo perchè gli viene insegnato così.

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  11. Padre e madre sono chiamati ad essere responsabili, ci mancherebbe, ma la vita la permette Dio. Quanto scritto nell'enciclica in questione ha l'obiettivo di disciplinare i desideri del cuore. Ma la vita, ripeto, é materia che riguarda soltanto Dio. Pedros

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  12. Sì aleCT, allora non leggevo Osservatorio ma ricordo molto bene il caso.

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  13. retto giudizio è l'acronimo di :

    Ridicole Eresie Terribilmente Travolgenti Obnubilano Gente Ignorante Umanamente Demente Ignobilmente Zizzaniosa Insomma Orripilante

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  14. by Tripudio dice che i Neocatecumenali sono finti tonti, quindi non sono tonti, ma anche gli antineocatecumenale non sono tonti, quindi gli antineocatecumenali sono Neocatecumenali,perciò se il blog vuole eliminare il Cammino deve fare in modo che il Cammino rimanga.
    sillogistico.........

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  15. l'esempio da te citato è fuori luogo. La signora della gravidanza extrauterina era ignorante della materia, e voleva rassicurazioni da chi era certa gliele avrebbe date con precisione. Questo perchè tanti preti di oggi, e tanti cristiani della sola domenica, riescono facilmente a giustificare un aborto volontario nascondendosi dietro la maschera diabolica della responsabilità . Gente come voi insomma, che riesce ad essere intransigente nei segni della liturgia, e largamente accondiscendente ai costumi di questo mondo. PedroS

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  16. Meno male che ci sei tu PedroS...
    ....mi sembra che stai dritto in piedi come il fariseo...ringraziando di non essere "gente come voi".

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  17. una domanda per voi. Un marito ed una moglie hanno 8 figli, è giusto dire che, a prescindere dalla frequentazione del cammino o no, questi figli gli sono stati dati da Dio? Che si cerchi o no, di risultare piu santi in funzione del numero dei figli, possiamo dire che queste vite le ha volute Dio? Perchè se dite che l'una o l'altra famiglia avrebbe potuto fare a meno di uno o due figli, magari controllandosi meglio, responsabilizzandosi a dovere, vuol dire pensare che la vita la portiamo avanti noi soltanto, che a prescindere da quello che Dio vuole noi decidiamo autonomamente e legittimamente quanti figli farci donare da Dio. O molto più verosimilmente siete degl atei che non sanno di essere tali. PedroS

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    1. PedroS,
      Solo quei genitori potrebbero risponderti!
      Solo loro sanno se hanno tentato Dio o meno.
      Tu conosci la volontà di Dio per altri, auguri PedroS

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    2. Voi cercate, come al solito una "legge" valida per tutti, per voi il mondo o è bianco o è nero, ogni situazione è una caso a sé e la parola che vi urta tanto "responsabilità" implica la "gravità" delle scelte ( insindacabili in quanto fatte secondo retta coscienza ) da compiere davanti a Dio da parte degli sposi.
      Dio permette tantissime cose, olocausto compreso, ma non tutto ciò che permette è sua volontà. Smettiamola di dare sempre la colpa a Dio delle conseguenze delle decisioni e dei peccati dell'uomo.
      Non si discute certo che Dio è l'unico autore della vita, ma ti chiedo, un bambino nato da una fecondazione eterologa è volontà di Dio? Pensato prima della creazione del mondo?

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    3. PedroS,
      prova a leggere, qui c'e quello che cercavo di spiegarti.
      https://gesuiti.it/letture/dio-volonta-particolare-ciascuno/

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    4. alla larghissima dai gesuiti, tutti comunisti..............................................................................................

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    5. @anonimo
      Papa Francesco è un gesuita, hai questa opinione anche di lui?
      Gloria

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    6. Ovviamente sì caro Neo, un bambino etc etc è stato pensato quanto te prima di etc etc, a prescindere dal modo in cui è stato concepito. Non è un non pervenuto nè un clandestino sul registro divino. Ora, non sono un neocatecumenale, e sono invece un cristiano di tutti i giorni della settimana, ma se dovete continuare a stare qui a dare degli asini ai nostri fratelli neocat almeno non dite asinerie peggiori delle loro. Firmato CTG

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    7. A ben vedere, la risposta di Neo riguardava proprio la mentalità neocatecumenale, per la quale il buon fine, per esempio la conversione di un'anima a Dio, giustifica i mezzi, ad esempio una catechesi sballata e bugiarda fatta in parrocchia.
      Questo vale anche per il concepimento di un bimbo.
      C'è una coppia neocatecumenale la cui testimonianza non ho mai avuto il coraggio di presentare, che ha fatto nascere più di dieci bambini tutti abortiti o morti dopo breve tempo dalla nascita, tutti segnati da una gravissima anomalia genetica incompatibile con la vita di cui erano portatori ambedue i genitori (quindi senza scampo), che sostenevano di aver fatto la volontà di Dio. Ora, se anche quei bambini abortiti (della cui salvezza abbiamo comunque fiducia) sono amati e accolti da Dio, pur senza il battesimo, dobbiamo forse concludere che quei genitori che concepivano figli per la morte convinti di essere aperti alla vita e di far bene a collaborare con la volontà divina di dar vita ad anime immortali, facevano qualcosa di gradito a Dio?

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  18. @Pedro
    ti sbagli, io sono contraria all'aborto ed ho anche collaborato con il Movimento per la Vita...prima di giudicare chi non conosci dovresti informarti
    Gloria

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  19. Nel Cammino sono specializzati nelle storie extramatrimoniali

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    1. Nel variopinto mondo protestante - composto da decine di migliaia di diverse "denominazioni", ogni denominazione è una setta a sé stante - si assiste allo stesso fenomeno: da un lato campeggia il moralismo perbenista e asfissiante, dovuto alla convinzione di dover dimostrare di essere "più cristiani degli altri" (in mancanza della fede, tentano di sopperire con la morale), e dall'altro un immoralismo sfrenato e autoassolvente, dovuto alla convinzione che se non consenti l'ipocrisia e l'autoassolversi, scapperanno via tutti verso qualche altra setta.

      La mentalità del Cammino funziona allo stesso modo. Ma questo non ci meraviglia: chiunque banalizzi un sacramento, si prepara la strada - tutta facile e tutta in discesa - per quel mix esplosivo di moralismo ed immoralismo. E il Cammino banalizza il sacerdozio, l'Eucarestia, la penitenza, la cresima, il battesimo, l'unzione, il matrimonio, tutto diventa spettacolino, tutto diventa kikolatria.

      Per questo nel Cammino assistiamo a padri che picchiano i figli perché hanno mangiato una banana senza usare forchetta e coltello, e contemporaneamente a "confessioni pubbliche" dove ci si inventa peccatoni super-giganti oppure si parla di cose scandalosissime che era meglio riservare al segreto della confessione... per questo vediamo nel Cammino tanta cagnara sul "salvare i matrimoni", mentre sono i primi a organizzare furbate molto elaborate come già documentato trent'anni fa da Faustini nella Tela del Ragno... per questo assistiamo nel Cammino a divorzi di fatto, separazioni, coppie in perenne "crisi" in cui almeno uno dei due ha tutto l'interesse (dal proprio punto di vista neocatecumenalizzato) a peggiorare la "crisi".

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    2. Da notare che nel 1992, più di trent'anni fa, Faustini aveva identificato i problemi del Cammino che rileviamo ancor oggi. Andate a cercare ad esempio l'espressione 8, 10, 12 figli, oppure l'espressione: divorzio di fatto.

      L'unica differenza è che all'epoca i cosiddetti "catechisti" dicevano che il Cammino aveva "milioni" di membri... mentre da vent'anni a questa parte è già raro sentir dire "un milione", o più delicatamente, "mezzo milione" (cifra comunque assai gonfiata e assai poco credibile).

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    3. Se Faustini
      non è amico di Puntini
      ma bensi di Gennarini
      per la gioia di grandi e piccini
      possiamo dire senza essere banali
      evviva i neocatecumenali

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  20. introibo ad altare Dei
    ci capisce qualcosa dice lei
    preferisce la messa in latino
    o quella più bella del Cammino
    oppure quella conciliare
    che a malapena si può ascoltare
    dica lei qual'e la sua preferenza
    oppure ci dice meglio senza?

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  21. Non c'è solo l'aborto ma anche tutto ciò che non è moralmente lecito per la procreazione, siamo contrari anche a queste cose, dall'utero in affitto in giù.

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  22. I figli li manda Dio
    Affermazioen apodittica che senz'altro fa riflettere. tuttavia facciamo un passo indietyro e prima parliamo di vita
    Faccio una domanda (non maliziosa) sull'origine della vita

    Solo nel,la nostra galassia ci sono 400 miliardi stelle (altre se ne formeranno in futuro a miliardi e altre si sono spente da tempo) e un numero sterminato di pianeti le circonda. Parecchie di esse sono candidate alla vita (il sistema solare di Trappist da solo ha tutti i suoi pianeti potenzialmente idomei)
    Non solo
    Accanto ai pianeti rxtrasolari ruotano innumerevoli lune. Anch'esse sono potenzialmente candidate alla vita basti pensare a Encelado satellite di Saturno che ha oceani d'acqua liquida.
    Questa possibile diffusione della vitain un universo di inimmaginabile vastità corrisponde alla grande intuizione di Giordano Bruno, il quale com'è noto che ebbe dei "guai" con l'inquisizione su questo tema
    A parte ciò se si trovasse della vita organica nell'universo, più o meno "evoluta", tu teologicamente come la inquadreresti ? Che senso avrebbe se delle creature (anche unicellulari) vivessero sul lontano sistema di Trappist in relazione alla creazione dell'uomo?

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    1. Gli asini raglianti adoperano frasi-slogan non per ciò che significano, ma solo come oggetto contundente da scagliare contro chi non loda l'idolo Kiko.

      L'espressione "i figli li manda Dio" non è menzognera, ma è solo una parte della verità. E i kikos usano le mezze verità per produrre totali menzogne.

      Infatti dovrebbero precisare due cose (ma non lo fanno, poiché sono asini raglianti):

      1) che la gravidanza non è un risultato automatico - può benissimo darsi il caso che una coppia non riesca ad aver figli per problemi di fertilità di uno dei due (problemi che possono anche essere solo temporanei);

      2) che per la gravidanza ci vuole comunque volontà umana - può benissimo darsi il caso di una coppia che per un certo periodo di tempo non ha rapporti (cioè il "vivere la continenza").

      Vorremmo far notare che il caso 1 ci ricorda che i figli sono "un dono di Dio". Si può essere "aperti alla vita" ma circostanze mediche (anche banali) possono rendere difficile o impossibile una gravidanza. (Ricordiamo che le malattie, gli incidenti, l'infertilità, eccetera, non li manda Dio, poiché Dio non manda il male, anche se perfino la Bibbia usa espressioni pompose ed enfatiche come "Dio indurì il cuore del Faraone, Dio mandò le piaghe d'Egitto...").

      Facciamo notare che la continenza degli sposi (il caso 2) non costituisce peccato (e non lo è nemmeno l'uso dei cosiddetti "metodi naturali", consentito dalla Chiesa poiché non è un ostacolo alla vita ma solo un rendere meno probabile la gravidanza).

      Il Cammino Neocatecumenale, essendo fondato sulla superbia, sul giudicare temerariamente il prossimo, sul fare basse insinuazioni (e alte diffamazioni), pretende di sembrare "più cristiano dei cristiani", aspettandosi che la gravidanza sia un fatto "automatico" (cioè se tua moglie non ha una gravidanza ogni anno "sicuramente state peccando in qualche strano modo!"), e insinuando che una coppia di sposi farebbe male a praticare la continenza o i metodi naturali (attenzione alla parola "insinuando": i cosiddetti "catechisti" raramente si esprimono con chiarezza, e sono ferratissimi nel fare ricatti morali e nel colpevolizzare gli innocenti, poiché nella mentalità neocatecumenale bisogna davvero sfornare figli come conigli, e lo si capisce tutte le volte che qualche kikolatra vanta il numero di figli).

      Dunque, sì, "i figli li manda Dio" (nel senso che Dio è l'autore della vita, e che secondo le leggi della natura da Lui istituite, certi atti potrebbero dar luogo a gravidanze).

      Ma dovremmo dire, con più esattezza, che i figli sono un dono di Dio. "Dono", perché la gravidanza non è un fatto automatico.

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  23. Il problema dei neocatecumenali è che hanno introiettato la convinzione che il fine giustifica i mezzi, mentre per la dottrina cattolica un atto resta intrinsecamente cattivo e condannabile anche seda questo atto dovesse derivare qualcosa di buono. Lo stupro è un reato condannabile e il fatto che da esso possa nascere una vita, valore in sé inestimabile, non lo rende accettabile; così pure la prostituzione, la fornicazione, ed anche la pressione psicologica, il ricatto, l'ossessionante insistenza anche all'interno della coppia sposata; tutto ciò che toglie alla donna e al suo sposo la libertà di aderire in piena responsabilità e coscienza al disegno di Dio facendo delle inevitabili scelte, è male e resta male anche se da esso dovesse originarsi un bene.
    Come pure rimangono valori inestimabili condotte quali il mantenimento della verginità offerta a Dio e la castità coniugale, sebbene non portino alla nascita di nuove vite.
    L'indebita pressione sulla coppia da parte dei catechisti, la dissennata "gara" a chi fa più figli per acquistare visibilità agli occhi altrui, il fatto che il marito imponga alla moglie pesi troppo gravosi (e viceversa) sono obbiettivamente un male, costituiscono una condotta disordinata non voluta né permessa da Dio.
    Ricordo un episodio raccontato da Faustini, che subì la separazione dalla moglie perché non voleva più che la famiglia frequentasse il Cammino; la moglie, rimasta in Cammino, si riavvicinò a lui solo allo scopo di rimanere incinta. Ricordo anche che molte sorelle di comunità ricorrevano a ogni espediente per imporre al marito una gravidanza da lui non desiderata.

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  24. PEDRO:
    la tua "teologia" è molto superficiale e primitiva. Sembra che vivi la religione in modo quasi magico.

    Di paternità e maternità responsabile ne hanno parlato TUTTI i Papi da Paolo VI in poi.
    Noi, da casttolici, semplicemente crediamo che i Papi hanno ragione.

    Dio manda i figli, ma vuole che l'uomo collabori e cioè che anche l'uomo, nei limiti del possibie, possa decidere insieme con lui, anche se subordinatamente a lui.
    Alla fine è lui che decide, e può decidere di MANDARE figli non previsti, che vanno accoti con gioia, ma può anche PERMETTERE che si facciano "figli come conigli" (espressione di Papa Francesco).

    Dio infatti può permettere anche cose sconsiderate e perfino peccati, e se lo fa è perché ci si converta e non perché ci si ostini nell'errore. Dio anche dagli errori vuole trarre il bene, ma a maggior ragione lo vuole trarre il bene dal bene, perché egli è il Sommo bene.
    Naturalmente tutti i figli, anche quelli permessi, sono da accogliere.

    Ora ti chiedo: per te ha ragione Kiko che dice che non si deve fare nessun tipo di considerazione riguardo alla procreazione, o hanno ragione i Papi, che parlano di generazione responsabile?

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    1. L'unico papa che esiste per loro è il sommo kiko!
      Tutto l' onore e il potere alla kikissima trinità kikocarmenpezzi

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    2. anche noi Neocatecumenali cattolici diciamo che tutti i Papi hanno ragione, qual'e' il problema?????????????????????

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    3. Il problema è che hai mentito, come tutti i neocatecumenali.

      Tutti i Papi hanno ragione? Anche Francesco quando fece tre tirate d'orecchie a Kiko e Carmen?

      Anche Benedetto XVI quando ha preso le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI facendole mettere per iscritto il 1° dicembre 2005 dal card. Arinze e che sono state pienamente recepite (e mai superate, mai abolite, mai modificate) dallo Statuto del Cammino, a cui voi stessi avete sempre (anche oggi) disubbidito?

      Anche quando Giovanni Paolo II quando quarant'anni fa comandava ai neocatecumenali di rispettare le norme liturgiche?

      L'inganno, l'ipocrisia e la menzogna, questo è il vero Tripode del Cammino.

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  25. La responsabilità a cui si fa appello nell'enciclica, riguarda il cuore e la consapevole apertura alla volontà di Dio che é vita. Sempre. Si é liberi di accettarla o meno, a nostro arbitrio. Se credi davvero che Maria sia rimasta gravida senza nessun atto con uomo, ti verrà semplice comprendere tutto il mistero della Vita. Pedros

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    1. Mi dispiace ma quanto affermi non è quanto scritto nelle encicliche, è la tua ( vostra? ) interpretazione ( sbagliata ).
      Confrontala tu stesso.

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    2. Veramente se penso alla Madonna penso al mistero ineffabile della incarnazione di Dio e non certo alla fregola di dover fare l'ennesimo figlio "se-no-non-sono-aperto-alla-vita-e-resto-indietro-nella-graduatoria".

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    3. Il solito kikolatra, che a parole è devoto della Beatissima Vergine - debellatrice di tutte le eresie, dunque innegabilmente "nemica del Cammino" nonostante la finta devozione per lei (che in realtà è devozione idolatrica a Kiko) -, la banalizza come strumentino di esempio per giustificare le pessime pratiche del Cammino.

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    4. Prova a leggerla l'Humanae Vitae e a non riportare a pappagallo l'interpretazione falsata dei catechisti (https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae.html)

      La paternità responsabile

      10. Perciò l’amore coniugale richiede dagli sposi che essi conoscano convenientemente la loro missione di paternità responsabile, sulla quale oggi a buon diritto tanto si insiste e che va anch’essa esattamente compresa. Essa deve considerarsi sotto diversi aspetti legittimi e tra loro collegati. In rapporto ai processi biologici, paternità responsabile significa conoscenza e rispetto delle loro funzioni: l’intelligenza scopre, nel potere di dare la vita, leggi biologiche che riguardano la persona umana. In rapporto alle tendenze dell’istinto e delle passioni, la paternità responsabile significa il necessario dominio che la ragione e la volontà devono esercitare su di esse. **In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita**. Paternità responsabile comporta ancora e soprattutto un più profondo rapporto all’ordine morale chiamato oggettivo, stabilito da Dio e di cui la retta coscienza è vera interprete. L’esercizio responsabile della paternità implica dunque che i coniugi riconoscano i propri doveri verso Dio, verso se stessi, verso la famiglia e verso la società, in una giusta gerarchia dei valori. Nel compito di trasmettere la vita, essi non sono quindi liberi di procedere a proprio arbitrio, come se potessero determinare in modo del tutto autonomo le vie oneste da seguire, ma, al contrario, devono conformare il loro agire all’intenzione creatrice di Dio, espressa nella stessa natura del matrimonio e dei suoi atti, e manifestata dall’insegnamento costante della chiesa.

      Il paragrafo che ho evidenziato con gli asterischi mi pare non abbia bisogno di commenti, è palese che l'interpretazione che i NC danno alla Humanae Vitae è una forzatura totale.

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    5. Aggiungerei anche questo paragrafo:

      > L’esercizio responsabile della paternità implica dunque che i coniugi riconoscano i propri doveri verso Dio, verso se stessi, verso la famiglia e verso la società, in una giusta gerarchia dei valori.

      Confrontalo con l'interpretazione kikiana del "Chi non odia il padre e la madre" e dimmi che ne pensi.

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    6. PEDRO:
      la Madonna è rimasta incita per opera dello Spirito Santo ma col suo responsabile consenso.
      Penso che tu non abbia letto personalmente nessuna enciclica, ma hai imparato a memoria l'interpretazione che Kiko ne dà. Il tuo "vangelo" no lo hai appreso direttamente dalla Chiesa, ma da un sedicente "portavoce" della Chiesa che non ha nessuna garanzia di infallibilità.

      E in ogni caso non mi hai risposto: ha ragione Kiko che dice di fare figli senza nessun calcolo di nessun genere, o ha ragione il Papa che dice che non bisogna fare "figli come conigli"? Rispondi.

      Questo è un blog cattolico, che dà per scontata l'apertura alla vita. Ma dà per scontati anche tutti gli altri insegnamenti della Chiesa, che si è espressa a favore dei metodi naturali (purché non diventino una scusa per chiudersi alla vita) e, anzi, in più di un'occasione ha detti che essi rappresentano un modo per esercitare la castità, cioè di ordinare gli istinti degli sposi attraverso l'uso della ragione e della grazia divina.

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    7. "non rispondiamo" chi?
      Di chi sei il portavoce EPCF,Leonardo, Pedro, o sei addirittura l'ufficio stampa del cnc?
      p.s.
      E ti pareva

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    8. È portavoce solo degli A.R., gli asini raglianti e dei F.T., i finti tonti.

      È la stessa autorità della Chiesa che ti spiega "come" e "quando", e loro invece con somma superbia pensano di saperne di più della Chiesa stessa, pensano di fare un "sorpasso a destra". La Chiesa ti invita a usare la tua ragione, la tua libertà, la tua volontà; nel Cammino invece devi "circoncidere la ragione", "l'ubbidienza al catechista è tutto", la tua volontà deve soccombere ai dettami della setta (come quello di sfornar figli come conigli)...

      Davvero, il demonio - quello vero - è pienamente soddisfatto del Cammino e dei suoi autonominati "iniziatori".

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    9. non ha importanza di chi siamo portavoce, rispondere vuol dire alimentare polemiche inulili che portano allo sputtanamento del Cammino, ecco..........

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    10. @Anonimo
      Io credo che il Cammino ci pensi da solo a "sputtanarsi". Ho conosciuto diverse persone che avevano una cattiva o pessima opinione del Cammino perché conoscevano qualcuno che era o era stato in Cammino, o perché lo avevano nella loro parrocchia o perché ci erano venuti in contatto in qualche modo. Nessuna di queste persone mi ha mai parlato del blog, credo che non lo conoscessero proprio.
      Porto

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    11. Alcune figlie d’Israele fanno sesso dall’età di 14/15 anni. Le “più furbe” prendono la pillola le altre rimangono incinte e poi tutti in comunità, genitori in primis, devono prendere atto pubblicamente di ciò che normalmente si finge di non sapere. Su questo blog si spendono fiumi di parole sugli abusi liturgici e sulle bestialità delle catechesi neocatecumenali, ma di come questi fratelli si comportano in comunità, particolarmente i giovani e non solo, non se ne parla mai. E ciò che dovreste chiedergli invece non è perché fanno la comunione davseduti o tutte quelle altre cose da ignoranti che conosciamo bene (tenete conto però che se sono nati in seno alla setta non conoscono la Chiesa e quindi non vi potranno mai capire) ma piuttosto chiedergli perché sono così ipocriti, persino coi loro stessi fratelli di comunità e coi catechisti verso i quali simulano rispetto. Dio, almeno questo lo avranno imparato, vede tutto, scruta i cuori e non ti puoi beffare di Lui come quando ti beffi degli altri (non)versando la decima col pugno chiuso e vuoto dentro il sacco del carburante del cammino. Sia chiaro che siamo tutti persone meschine, ma niente è più meschino, più sciocco, più inutile, di prendersi gioco di Dio. Se lo mettano bene in testa come il conto arancio. Passo dopo passo bisogna sforzarsi di comportarsi bene. Bisogna prendere in mano il catechismo (quello vero della Chiesa Cattolica ovviamente) e ricominciare da lì. La via del Signore è stretta ma è dritta, non si perde in sentieri bui e tortuosi che non portano da nessuna parte, meno che mai si perde in girotondi. Chi ha orecchi per intendere intenda. CDT

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  26. @pedros 17.35
    "Gente come voi" dillo a chi conosci. Per parte mia, usando la ragione che mi è stata data da Dio, le rassicurazioni le chiedo a chi può darmele in maniera competente, non ad un sedicente catechista che non ne capisce niente (spesso ignorante anche della dottrina della Chiesa).
    Porto

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  27. Riporto quanto scritto in due commenti fatti qualche tempo fa e che spiegano in parte il perché di questa filosofia neocatecumenale che ricade sul singolo, sulle sue scelte di vita e quindi sul matrimonio, la coppia, la famiglia.

    Se il Signore ti ha eletto vuol dire che devi trovare il marito o la moglie in comunità. È un segno della tua elezione inequivocabile.
    Tutto risponde a un disegno preciso di Dio sulla tua vita.
    Questo il concetto. Che ti inculano profondamente in tutti gli scrutini che si susseguono negli anni.
    A volte si arriva fino al punto che ti servono su un piatto d'argento il coniuge.
    Mi dite voi dove finisce la libertà di scelta?
    Così importante in una simile faccenda della vita privata di ciascuno?
    Il tutto condito e completato dal famigerato concetto:
    "I vostri nomi insieme erano già scritti uniti nei cieli".
    Il tuo matrimonio era scritto nei cieli.
    E siccome il Signore ti ha pensato neocatecumenale fin dalla fondazione del mondo e fin dalla fondazione del mondo ti ha destinato i tuoi catechisti, ecco che il gioco è fatto. Hai chi legge nei cieli per te.
    Tu puoi dirgli: "Tutto quello che tu mi dica io faccio".
    Così, se il tuo catechista ti dice che quel ragazzo di cui ti sei innamorata non è colui che Dio ti ha destinato, tu non lo sposerai, se tu lo sposi lo stesso ESCI dalla volontà di Dio per te.
    Hai a tua disposizione la prova del nove.
    Se non accetta di fare le catechesi tu lo lasci. Se per amor tuo le farà, sapendo che per te è conditio sine qua non, potrai sposarlo e lo avrai pure convertito.
    Ecco che il Cammino, da idolo qual è, deve stare sempre AL PRIMO POSTO.
    Tu non sei il protagonista della tua vita.
    Protagonista è il Cammino, Kiko quello da cui trai ogni linfa vitale. Il solo pensiero di vivere senza questo punto fermo e senza il riferimento dei tuoi catechisti ti sconvolge e destabilizza. Questo anche se hai 50 anni e hai strafinito il Cammino.
    È la malapianta del Cammino che produce premeditatamente questi splendidi frutti.(Pax)

    Quindi il neocatecumenale viene invitato a scoprire, come diceva Calvino, i segni della predestinazione alla salvezza, l'elezione di Dio nella sua vita, ed uno di questi segni è il trovare il coniuge in Cammino o che sia disposto a entrarvi, anche dietro ricatto.
    Chi non ha questi segni, non è un eletto, e può scoprirlo anche dopo trent'anni, a Cammino finito perché semplicemente si rifiuta di continuare a fare degli atti di fede per il Cammino; di lui i suoi fratelli dicono, bisbigliando come se parlassero di una grande disgrazia, che "non era per il Cammino" o che ha sotterrato il talento. Infatti, puoi essere stato venti, trenta, quarant'anni in Cammino, essere stato catechista, aver venduto la casa per il Cammino: nel momento in cui ne esci non sei nessuno, e il brutto è che la sensazione è quella di non essere mai stato qualcuno. E questa sottomissione la chiamano "formazione permanente".(VG)

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    1. > Il tutto condito e completato dal famigerato concetto:
      "I vostri nomi insieme erano già scritti uniti nei cieli".
      Il tuo matrimonio era scritto nei cieli.
      E siccome il Signore ti ha pensato neocatecumenale fin dalla fondazione del mondo e fin dalla fondazione del mondo ti ha destinato i tuoi catechisti, ecco che il gioco è fatto. Hai chi legge nei cieli per te.

      Poi, quando le cose vanno a rotoli e il matrimonio si sfascia, tutti se ne lavano le mani.
      Visto succedere con i miei occhi.

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    2. Dio è onnisciente, cioè sa tutto, anche il futuro, anche di come useremo il nostro libero arbitrio e la nostra volontà (dopotutto è Lui che ci ha creati dotandoci di volontà e di libero arbitrio, ed è Lui che ha creato la natura e le leggi della fisica e tutto il resto).

      Ma l'espressione "i vostri nomi insieme erano già scritti nei cieli" è comunque sbagliatissima, perché insinua che Dio si è rimangiato la libertà che vi aveva donato ed ha "programmato" che voi due vi sposaste.

      La mentalità neocatecumenale, infatti, ha molto bisogno del fatalismo, e ha bisogno di trattare Dio come se fosse Harry Potter con la Bacchetta Magica. Altrimenti c'è il rischio che molti adepti scelgano liberamente anziché secondo i dettami dei cosiddetti "catechisti" (incaricati esclusivamente di far crescere il prestigio e i soldi del Cammino).

      Chi sceglie in libertà potrebbe talvolta sbagliare; ma chi sceglie secondo i dettami della setta, sicuramente sbaglia sempre, perché ha "sotterrato il suo talento", ha delegato i capicosca del Cammino a decidere della sua vocazione, del suo lavoro, del suo eventuale matrimonio, dei suoi studi, dei suoi rapporti interpersonali... quegli arroganti, stupidi, ignoranti capicosca del Cammino, che non hanno alcun titolo davanti a Dio e davanti alla Chiesa.

      Peggio ancora (per il Cammino), chi sceglie in libertà potrebbe spesso scegliere bene, perché magari prende sul serio la Parola di Dio, perché magari dice a sé stesso "ma chi me lo fa fare di arricchire questa setta idolatrica?", perché è stufo di vedere ingiustizie promosse per proteggere la setta e i suoi VIP, perché magari comincia a non credere più che il "demonio" sia interessato esclusivamente a ridurre il prestigio e i soldi del Cammino.

      Ricordiamoci che il titolo nobiliare di "catechista" del Cammino non costituisce alcuna garanzia dal punto di vista spirituale, ecclesiale, morale, religioso, teologico, eccetera. Potrebbe perfino darsi il raro caso di qualche cosiddetto "catechista" che prende a cuore un singolo versetto del Vangelo, o le sorti dei fratelli delle comunità... ma giurerei che ha già abbandonato il Cammino, perché chiunque cominci anche solo a pensare di prendere sul serio una qualsiasi virtù cristiana, ha già un piede fuori dalla setta (e, perfino suo malgrado, è di esempio per coloro che ancora non hanno il coraggio di uscirne).

      Non è che "il Cammino non fa per te"; al contrario, è "il Cammino non fa per la Chiesa". Fa solo danno.

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    3. Quello che dici è verissimo, Valentina.
      Però hanno delle tecniche anche per tentare il recupero dei fuoriusciti.
      All'inizio ti lasciano qualche anno a "bollire nel tuo brodo", condizionando tutta la comunità dei fratellastri a non contattarti e spesso nemmeno a salutarti, dicendo le cose peggiori su di te, calunnie allo stato puro, tanto tu non sei più lì a tentare inutilmente di correggerle.
      Dopo un po' di anni, però, i catechisti tornano a telefonarti, almeno nel caso mio. Se poi ti vedono in qualche rara circostanza a cui non puoi mancare, come matrimoni di parenti o funerali, tornano all'attacco adulandoti e invitandoti a tornare. Recitano la parte dei buoni, loro e i fratellastri, dopo che ti hanno infamato e isolato per anni.
      Questo è capitato a me, forse perché gli rode aver perso una coppia conosciuta e abbastanza rappresentativa per il Cammino locale. Magari credevano che tornassimo dopo un periodo di purga, noi ed altri che nell'arco di poco tempo abbiamo abbandonato.
      All'ultimo funerale a cui sono stato, oltre a sbagliare il canto all’offertorio (la catechista) scambiandolo per la pace anticipata come fanno in comunità (mentre era una celebrazione parrocchiale), io e mia moglie siamo stati addirittura invitati ad andare a cantare il credo con la comunità perché "Dopotutto siamo stati noi ad annunciare il Vangelo al defunto". Naturalmente non ci siamo andati.
      Non demordono. Gli rode troppo.

      La tecnica quindi è questa, almeno con noi: defraudarti di ogni minima dignità anche soltanto umana, mettendoti alla berlina continuamente finché non lasci baracca e burattini (nel vero senso del termine, baracca e burattini). Poi calunniarti e isolarti. Poi tentare di riacchiapparti, anche dopo tanti anni.

      Non lo vogliono proprio capire che se uno lascia, magari inizialmente sopraffatto dalle angherie, poi può trovare la sua strada nella Chiesa fuori dal Cammino. Al quale non tornerà mai più.
      Marco

      P.S. C'è una coppia piuttosto nota che sta in crisi, non solo col Cammino ma anche per questioni proprie, pur continuando a frequentare. La cosa che ha dell'incredibile è che ci è stato chiesto da certi neocatecumenali di aiutarli in questo momento (non abbiamo avuto più contatti con loro per anni ed anni). Chiedono aiuto a noi, ormai distanti anni luce dalla mentalità e dalla realtà neocatecumenale. A noi è parso il paradosso dei paradossi. Ma non ce l'hanno una comunità che li aiuta? O la comunità è forse causa di una buona parte dei loro problemi?
      Che dei neocatecumenali vadano a chiedere aiuto a fuoriusciti da anni, mi pare una grossa crepa nel sistema. Oppure è un modo ingegnoso per riacchiappare. In questo caso però starebbero messi male, perché se dovessimo prestarci alla richiesta è molto più facile che tiriamo fuori anche quella coppia, invece che tornare.

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  28. Riguardo alla Provvidenza, ricordo che un mio amico camminante con sei figli si lamentava che doveva tirare avanti col solo suo stipendio di impiegato. Sapevo che la famiglia della moglie era facoltosa, ma sapevo anche che il suocero non era d'accordo che la figlia avesse sposato lui, che voleva che gli desse del ei, ecc. Così lui mi aveva raccontato.

    Poi, quando ho constatato che, oltre alle vacanze al mare e a quelle in ontagna, seguiva tutte le convivenze del Cammino pagando gli alberghi, aveva comprato un camper e altro, gli domandai come faceva col suo solo stipendio e lui, con fare misterioso, come si trattasse di un segreto che mi rivelava in via del tutto ecezionale, mi rispose: "La provvidenza!".
    E capii che la provvidenza non aveva nulla di mistico ma gli arrivava attraverso gli assegni del suocero.

    Sempre provvidenza era, sia chiaro, ma bastava che, invece di chiamare il suocero: "provvidenza", avesse chiamato la provvidenza: "suocero".

    Una provvidenza vera, ma come quella di cui si vestono i gigli dei campi. Nulla a che fare con quella miracolosa della moltiplicazione dei pani e dei pesci. E nemmeno con quella della pesca miracolosa.
    Una provvidenza per cui occorre essere grati, ma del tutto naturale.
    Diversa anche da quella che, almeno, è del tutto inaspettata e basta solo per le esigenze del momento, che anche se non è miracolosa, è un segno che colpisce.

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    1. Purtroppo chiamano l'andare a scrocco "provvidenza".

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  29. Condivido con voi 2 letture interessanti riguardo alla provvidenza e alla prole.

    https://www.amicidomenicani.it/paternita-responsabile-e-fiducia-nella-divina-provvidenza/

    https://www.famiglienumerose.org/che-cosa-vuol-dire-paternita-responsabile/#:~:text=Cosa%20significa%3F,tu%20sei%20mio%20figlio!%E2%80%9D.

    Pedros

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    1. Ottimi link che confermano esattamente quanto stiamo cercando di dirti in tutte le salse.

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  30. Provvidenza é l'acronimo di :

    Possiamo Ridicolizzare Ovvie Velate Verità Inculcate Da Eretici Neocatecumenali Zelantemente Assurdi

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  31. @blog, leggendo i commenti mi viene un dubbio e allora mi preme ricordare che usare l' humanae vitae in modo contraccettivo è peccato. Mi spiego meglio: l'enciclica dice che l'uso dei metodi naturali è ammesso solo per brevi periodi e per motivi veramente seri e importanti, ma da quello che leggo, per voi la paternità responsabile è una regola valida sempre e in ogni occasione.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. No! L'enciclica non sostiene quanto dicri, scorri in alto ed è riportato il testo!
      E fa addirittura l'elenco dei motivi, che ti invito a rifrescarti.
      E visto che devi ripsssare leggi le prime righe dell'enciclica così forse riuscirai a non banalizzare il contesto.
      Ha ricordato un concetto che a noi è già molto chiaro, e inoltre stai cercando di metterci in bocca cose che nessuno ha detto.

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    2. @Fallacio
      " per voi la paternità responsabile è una regola valida sempre e in ogni occasione"
      LA RESPONSABILITA' nella maternità e nella paternità ci deve essere SEMPRE. E non vuol dire "contraccezione a tutto spiano" come la capite voi del cammino (che difatti non avete capito NULLA). Vuol dire che ti devi prendere la responsabilità di quello che fai sopratutto in ordine all'esistenza di un altra creatura. Facile dire: "E' Dio che li manda i bambini" quando poi li cresci in maniera anaffettiva, ti scordi di essere padre o madre quando ne hanno più bisogno perchè c'è la preparazione/testimonianza/ convivenza/ogni cosa che riguarda il cammino.
      Poi però si scoprono gli altarini e ci pensate voi a scoprirli. Ti devo ricordare cosa disse Gennarini all'incontro in Terrasanta: "tanti di questi giovani vengono da esperienze di ABBANDONO". Lo dite pure voi che li abbandonate a loro stessi. E poi venite qui a "vantarvi" di non essere "il cristianuccio della domenica".
      Fate DANNO.

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    3. FALLACIO:
      stai prendendo fischi per fiaschi. Sei in totale confusione.

      Dici che l''Humanae vitae afferma "che l'uso dei metodi naturali è ammesso solo per brevi periodi".
      Ma quando mai? Te lo sei sognato o te lo ha detto Kiko?
      Ripeto il concetto: voi le encicliche e gli altri documenti papali non li leggete! Voi leggete solo i mamotreti.

      A furia di ascoltare e fare "catechesi di riporto", hai riportato qualcosa che hai sentito o qualcosa che la tua mente ha elaborato di ciò che hai sentito, e ti sei confuso.
      E' San Paolo che afferma che i coniugi che volessero dedicare più tempo alla preghiera e alle cose di Dio, possono astenersi, ma per breve tempo.
      I metodi naturali non consistono mica nell'astenersi, ma nel calcolare i giorni fecondi e quelli infecondi. Infatti possono anche essere usati per aumentare la probabilità di concepire.
      I metodi naturali per chi vuole rimandare un concepimento di per se consistono sempre in un'astinenza breve, altrimenti non si parlerebbe di metodi naturali ma di voto di castità.

      Sul fatto che non vanno usati con mentalità contraccettiva, lo avevo specificato e perciò mi hai risposto a vanvera.
      Riguardo ai motivi, l'Humanae vitae dice: "Se dunque per distanziare le nascite esistono seri motivi, derivanti o dalle condizioni FISICHE o PSICOOGICHE dei coniugi, o da CIRCOSTANZE ESTERIORI, la Chiesa insegna essere allora lecito tener conto dei ritmi naturali immanenti alle funzioni generative per l’uso del matrimonio nei soli periodi infecondi".

      Ma il Magistero papale dall'Humanae vitae in poi ha toccato l'argomento innumerevoli volte, spesso facendo esempi di quelli che potrebbero essere i gravi motivi.
      Naturalmente, parlando di paternità e maternità responsabile, sulla serietà dei motivi che possono far rimandare un concepimento, devono giudicare i coniugi, anche perché non è stato ancora inventato il "seriometro". E lo devono fare in coscienza, e perciò sempre con spirito di apertura. Ma questo è ovvio.

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  32. @blog, scusate, vi avevo sopravvalutato. "«In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, LA PATERNITÀ RESPONSABILE SI ESERCITA, SIA CON LA DELIBERAZIONE PONDERATA E GENEROSA DI FAR CRESCERE UNA FAMIGLIA NUMEROSA, SIA CON LA DECISIONE, ""PRESA PER GRAVI MOTIVI"" e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita. Paternità responsabile comporta ancora e soprattutto un più profondo rapporto all’ordine morale chiamato oggettivo, stabilito da Dio e di cui la retta coscienza è vera interprete.».
    PER VOI I MOTIVI SONO SEMPRE GRAVI? Guardate che l'humanee vitae non un tana liberi tutti o una autorizzazione agli anticoncezionali!
    Ps: anche decidere ponderatamente di far crescere una famiglia numerosa è segno di paternità responsabile, ma questo a voi non conviene sottolinearlo. Studiate!
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Ma smettila, non leggi neanche i commenti ai quali vuoi rispondere.
      Continua pure con le tue accuse campate in aria, continua a crederti superiore, continua a fare il cammino sereno.
      Quello che mi preoccupa piuttosto è che giocate con la vita degli altri.

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    2. @Fav
      e chi ha mai detto che l'Humane vitae è un tana libera tutti per l'utilizzo degli anticoncezionali? Sappiamo benissimo che nell'Humane vitae si parla solo di metodi naturali quando le circostanze lo richiedono
      Gloria

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    3. Non ti sei disturbato neanche a leggere coma inizia l Humanae Vitae:

      1. Il gravissimo dovere di trasmettere la vita umana, per il quale gli sposi sono liberi e responsabili collaboratori di Dio creatore, è sempre stato per essi fonte di grandi gioie, le quali, tuttavia, sono talvolta accompagnate da non poche difficoltà e angustie. In tutti i tempi l’adempimento di questo dovere ha posto alla coscienza dei coniugi seri problemi, ma col recente evolversi della società, si sono prodotti mutamenti tali da far sorgere nuove questioni, che la chiesa non può ignorare, trattandosi di materia che tanto da vicino tocca la vita e la felicità degli uomini.

      Questo e il contesto, e tu lo vuoi semplificare secondo il sentire di Kiko, con l'aggravante che tu hai la pretesa di ergerti a giudice delle coscienze, non lo fa la Chiesa, non lo fa il Papa, ma tu e Kilo vi sentite autorizzati a farlo.



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    4. Sei ingiusto quando affermi che noi non prendiamo in considerazione che chi genera una famiglia numerosa lo faccia, di solito, ponderatamente. Purtroppo sono i neocatecumenali a vantarsi addirittura del fatto che siano ancora una volta i catechisti e i dettami kikiani a decidere anche in questo campo. Basta leggere Pedro Sales per capire cosa sia stato ficcato in zucca al neocatecumenale piccolo piccolo!
      In particolare stiamo commentando una madre neocatecumenale che addirittura in un'intervista sbarcata su Aleteia confessa lo stato di angoscia che le dava l'obbligo che sentiva pesare sul suo capo del dover fare figli a ritmo sostenuto e indefinito e una situazione fisica e psicologica decisamente descritta come grave: qualcuno l'aveva convinta che Dio le imponesse un qualche obbligo e volesse la sua morte alla fin fine. Questo non dovrebbe succedere mai in una coppia che responsabilmente ma soprattutto con amore per sé, per i figli già nati, per Dio, sta facendo crescere la propria famiglia. C'è qualcosa di molto sbagliato in tutto ciò. E non siamo noi a dirlo, ma voi... siete voi a raccontarvi, fra l'altro pensando di essere d'esempio. E cose del genere capitano solo a voi, non ad altri cattolici o cristiani pur con famiglie numerose.

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    5. @fallacio
      Ti potrei chiedere di rimando: "per te non ci sono MAI motivi gravi"? Oh scusa, ho sbagliato. Non dovevo chiedere a te, ma al tuo catechista, il quale dovrà chiederlo al suo, il quale dovrà chiederlo a Kiko in persona il quale ti dirà che non esistono MAI motivi gravi. E questo perchè non siete stati educati a prendervi le VOSTRE responsabilità nei confronti della VOSTRA vita e della vita di chi vi sta intorno. Quello che sai fare è ripetere a pappagallo i mamotreti. Punto.
      Lo dimostra il fatto che neppure leggi quello che scriviamo.
      Qui nessuno ha detto che "bisogna fare contraccezione" o ancora peggio "che siamo favorevoli all'aborto" come ha detto il tuo fratello PedroS. Stiamo dicendo un'altra cosa. Stiamo dicendo che nel cammino si dà una visione distorta della procreazione responsabile e la si spaccia per cattolica quando cattolica NON E'. E tutto questo perchè? Per il bisogno di sentirsi meglio degli altri. Mi fate compassione. Voi e sopratutto i vostri figli che, appena hanno un minimo di "libertà" si metto a spaccare le stanze di albergo. Ma la colpa non è loro. E' vostra.

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    6. @valentina: "confessa lo stato di angoscia che le dava l'obbligo che sentiva pesare sul suo capo del dover fare figli a ritmo sostenuto e indefinito e una situazione fisica e psicologica decisamente descritta come grave". Si vede @valentina che state messi male in quanto a fede, se dell'intervista della signora, questo è il tuo riassunto. Evidentemente avete assorbito la mentalità contraccettiva di questo mondo e non ci fate neanche caso. Una mentalità di morte, totalmente chiusa alla vita. Dio è vita e tutti i battezzati sono chiamati alla vita, ma voi la vita non sapete neanche dove sta di casa. La signora descrive il suo stato d'animo quando ha scoperto di volersi chiudere alla vita e questa chiusura alla vita le dava angoscia, non senso e tristezza, infatti la signora dice: "MI SONO CHIUSA ALLA VITA E QUESTO HA GENERATO UNA PROFONDA CRISI SPIRITUALE." Evidentemente voi, chiusi alla vita e impregnati della cultura della morte, che dice che per fare un figlio devi avere una casa di almeno 100 mq, la laurea, un lavoro al ministero, ecc e poi forse ci si può pensare, ci sguazzate in questi sentimenti, ma il Cristiano vero ci sta male, perché sa che è in gioco la sua stessa fede, fede di cui a voi evidentemente non interessa.
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. Dunque, rimettiamo un po' le cose a posto. La mamma neocatecumenale ha raccontato che aveva comprensibilmente paura di una ulteriore gravidanza, dopo tutto ciò che era successo nelle prime due. Questo stato fisico e psicologico transitorio è sicuramente da considerare come grave e permette alla coppia che pur voglia essere aperta alla vita di evitare per un periodo altre gravidanze. Ricordo che questa mamma (a cui, dovesse leggerci, chiedo scusa se rimestiamo nella sua vita privata, ma d'altro canto è stata lei a mettersi in gioco) aveva solo 29 anni e già due figli, non 45 e neppure un figlio: quindi poteva con ragionevole serenità aspettare un po' per superare sia i problemi fisici sia quelli psicologici.
      Ma lei aveva la pressione della "scaletta" da seguire: un figlio ogni due anni, ed era già fuori tempo massimo! Quindi logicamente qualcosa si è rotto dentro di lei, pressata dal "dovere" kikiano da una parte e dalla sua situazione personale dall'altra.
      Avrebbe potuto, questo, farla ragionare sul fatto che c'era qualcosa che non andava, nel modo neocatecumenale di intendere concetti come paternità responsabile e collaborazione con Dio (cioè nel modo di negare tali concetti, sostenuti invece nella Gaudium et Spes e nella Humanae vitae). Purtroppo, è stata un'occasione preziosa che ha perduto, un'occasione per capire che anche la "fabbrica della vita" può stare chiusa per un po' e se rimane indietro rispetto a tutte le altre fabbriche, non fallisce.

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    8. Sìsì Fallacio...siamo tutti pieni di questa mentalità contraccettiva e siamo tutti pro aborto qui.
      Qui pensiamo che per fare un figlio ci vuole "un lavoro al ministero". Peccato che le coppie che conosco e che hanno 3 o 4 figli non ce l'abbiano questo lavoro, e neppure la laurea in certi casi, ma lavorano onestamente e sono degli ottimi cristiani. Cristiani che quelli come te disprezzano. Questa è la verità che non riesci ad accettare. Chi si possa essere bravi cattolici senza le leggi e leggine che Kiko vi ha imposto. Meglio denigrare tutti, vero?
      Hai ragione, Fallacio. Siamo carenti di fede. In Kiko Arguello però, non in Gesù Cristo. Quello vero: non la proiezione delle paranoie e delle superbie di Kiko.

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    9. Poi, naturalmente, so bene quel che succede. Ricordo una sorella di una comunità precedente alla mia, anche lei giovanissima, che nelle risonanze e a chiunque la volesse ascoltare andava giustificandosi del fatto che, sebbene fossero passati due anni dal secondo figlio, e lei egli marito avessero rapporti nei periodi fecondi (si diffondeva anche a specificarne la numerosità) eppure non rimaneva incinta.
      E un'altra sorella, che purtroppo aveva aborti a catena, ricordo si metteva subito il premaman al primo ritardo perché tutti sapessero che la fabbrica era regolarmente in funzione.
      Al tempo molto ingenuamente pensavo che fossero ambedue sciroccate. Proseguendo poi con il Cammino ho capito tanti perché...

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    10. Fallacio:
      mi viene il sospetto che sei in mala fede visto le sciocchezze che dici.
      Chi ha mai detto che per noi tutti i motivi sono gravi?
      Dove lo hai trovato scritto, visto che sembra che tu presupponi che chi non appartiene al cammno deve per forza essere chiuso alla vita, dimostrando che per voi il Cammino è la Chiesa stessa?

      Certamnte ci sono motivi futili, fondamentalmente egoistici, ma in molti casi i motivi sono seri, ed esiste una vera e propria casistica che si può estrapolare da tanti discorsi dei Papi.
      Ad esempio, secondo il magistero papale, se in coscienza si ritiene che un'altra gravidanza significa non dare la dovuta cura ai figli che ci sono, è un motivo grave per rimandarla anche a tempo indeterminato (nei modi consentiti).
      E Papa Giovanni Paolo II ha detto che se i coniugi, per le necessità della famiglia, ritengono in retta coscienza che sia necessario che la moglie debba lavorare, possono decidere di non avere subito un altro figlio.
      Ma ripeto: la casistica è notevole e se non ti fidi fatti una ricerca.
      Qui ti posso dare solo due o tre riferimenti, per il resto fa da solo.

      ll Concilio Vaticano II dice: “In virtù del diritto inalienabile dell’uomo al matrimonio e alla generazione della prole, la decisione circa il numero dei figli da mettere al mondo dipende dal retto giudizio dei genitori e non può in nessun modo esser lasciata al giudizio dell’autorità pubblica.
      Poiché questo giudizio dei genitori suppone una coscienza ben formata, è di grande importanza dare a tutti il modo di educarsi a una retta responsabilità quale veramente conviene a uomini, nel rispetto della legge divina e tenendo conto delle circostanze reali e di tempo” (Gaudium et spes, 87).

      E anche: "Questo giudizio in ultima analisi lo devono formulare, davanti a Dio, gli sposi stessi" (GS 50)

      L'Humanae Vitae dice: “In rapporto alle condizioni FISICHE, ECONOMICHE, PSICOLOGICHE e SOCIALI la paternità responsabile si esercita sia con la deliberazione PONDERATA e GENEROSA di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato una nuova nascita” (HV 10).

      Ripeto: i motivi non devono essere egoistici, ma per le necessità della famiglia.

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    11. @valentina, tu le hai giudicate "sciroccate", mentre invece avevano il desiderio della maternità, probabilmente a te sconosciuto.
      Fallacio Asino Vinicio

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    12. Io le ho giudicate sciroccate mentre invece erano kikizzate.

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    13. FAV, chettepossino giudicare, già il fatto che Valentina risponda con pazienza alle tue insolenze, dimostra il suo spirito materno, che arriva fino all'adozione degli scrutinatori rognosetti come te. Chiedi scusa alla signora e ringrazia, piuttosto.

      A. Non.

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    14. Fallacio
      Dopo tre generazioni neocat anche le aragoste finiscono e i mamoteti non sono commestibili...

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    15. Concordo con A.Non, ma più che rognosetto Fav è proprio in cattiva fede e anche maligno. Dice sempre qualcosa di cattivo nelle sue risposte, qualcosa al solo scopo di discreditare l'"interlocutore". Del resto, è lo specchio del tipo di "cristiani adulti" che sforna il Movimento Neocatecumenale.
      Porto

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  33. ma questa polemica sulla procreazione quanto deve durare, quanto il.numero dei figli dei camminanti?????????????

    RispondiElimina
  34. Possiamo dire quindi che, nel caso una coppia di sposi voglia rimandare una gravidanza per i su citati(X)motivi gravi, faccia bene a rimanere casta nei periodi fertili ma si conceda invece, la gioia di unirsi in tutti gli altri giorni? É giusto affermare che questa coppia, nel caso di una inattesa gravidanza, abbia esercitato la propria responsabilità genitoriale?
    E che quindi abbia incarnato fedelmente le indicazioni della chiesa? Ecco il punto. Dio tiene conto di tutto e quando manda una vita, ha un progetto di salvezza per tutte le creature coinvolte. Pedros

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    1. @pedro
      A differenza vostra noi non stiamo a giudicare una coppia dal numero dei figli che ha e non chiediamo loro quante volte "ci provano" o meno. Quello lo fate voi ed i vostri catechisti. Infatti sei qua a giudicare noi accusandoci di avere una mentalità contraccettiva ed essere favorevoli all'aborto..
      Io ti dico che Dio vede chi lo sfida e ne terrà conto. Ps. con la scusa del "progetto di salvezza" nel cammino si sono giustificati persino gli stupri.

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    2. Pedro,
      per una settimana ti sei sbattuto come un ossesso affermando tutt'altro e adesso te ne esci cosi.
      E non venire a dire che stavi dicendo questo!
      Hai sbraitato e accusato in tutti i modi e adesso ti rimangi tutto.
      Allora neanche tu credevi a quello che dicevi

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  35. Sciroccate è l'acronimo di :

    Solo Catecumeni Indegni Ridicolizzano Ogni Cosa Cercando Assurde Teorie Eretiche

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  36. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello di Sanremo

    Kiko ha visto su Rai1 la puntata del Festival di Sanremo dove Blanco ha rovesciato i fiori del palco. Orrorizzato, ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha rimesso tutto a posto in 5 micronano secondi. Amadeus ha avvisato il Sindaco di Sanremo che ha avvisato il Vescovo che ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, esta Carmensita ha preso due picciones con una fava, perchè ha demonstrado senso estetico e senso morale del decoro, quindi, doppio inerviento, doppio premio, indovina quale?". Rispose Semeraro : "ma es claro, Sancto Padre, beatificasion e canonisasion" (Semeraro sta imparando lo spagnolo per accattivarsi le simpatie del Papa, mica scemo). Semeraro ha avvisato Kiko che ha ringraziato il Santo Padre, inviandogli un pacco con un DVD del solito programma dell'informatico Arenzulla, che permette di retrodatare le immagini. Il Papa ha detto : "hermano cardenal, esto pacco es siempre lo stesso, Kiko sta perdendo colpi". Rispose semeraro : "siate misericordioso, Sancto Padre, Kiko è vecchietto ormai".

    e la causa continua.....

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  37. Fallacio fatti due conti permutando grammo con neocatecumenale
    Nella leggenda degli "scacchi"
    ... sull'ultima casella ci saranno 2 alla 64 chicchi di grano. Se 1 chicco di grano pesa 1 decimo di grammo, 2 alla 64 =
    18.446.744.073.709.551.616 decimi di grammo
    1.844.674.407.370.955.161 grammi
    18.446.744.073.709.551 etti
    1.844.674.407.370.955 chili
    18.446.744.073.709 quintali
    1.844.674.407.370 tonnellate
    1.844.674.407 migliaia di tonnellate
    1.844.674 milioni di tonnellate
    1.844 miliardi di tonnellate
    Per confronto basta pensare che l'Italia nel 1989 ha prodotto 75.853 tonnellate di grano.
    Dove dovremmo andare a vivere per compiacere la vostra frenetica fabbricazione della vita? (ovvero ella morte)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. FAV non rispondere.......

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    2. Perchè cosa potrebbe rispondere che presso i neocat 2+2 fa -3?

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    3. Lo sappiamo già che è un troll autoincaricatosi di disturbare le discussioni a suon di panzane. Non gli interessa azzeccar figuracce, ma solo rendere fastidioso il partecipare alle discussioni.

      Purtroppo per lui, solo una piccola minoranza di lettori di questo blog scrive commenti. La stragrande maggioranza legge e riflette. E gran parte di loro proviene dai motori di ricerca, magari mentre cercava altre cose a tema ecclesiale che non c'entravano col Cammino.
      E tutto questo è un enorme danno per la propaganda kikiana perché c'è sempre più gente nella Chiesa (e anche fuori dalla Chiesa) che ha capito i perfidi meccanismi della setta neocatecumenale, e li sa riconoscere, e sa anche come reagire qualora un kikolatra si facesse avanti con una qualsiasi proposta.

      Il Cammino è comunque spacciato, come ogni setta idolatrica autoreferenziale.

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    4. @anonimo 10 febbraio 2023 alle ore 20:23, classica cultura contraccettiva che questo blog cattolico in piccolissima parte sta contribuendo a diffondere. Le statistiche dicono che ora in Italia le morti sono di gran lunga più numerose delle nuove nascite e che tra un po' di anni, nelle nostre case ci saranno più cani e gatti che esseri umani. I neocatecumenali che su questo blog disprezzate tanto, un giorno forse dovrete ringraziarli per il fatto che ci sarà qualcuno che vi pagherà la pensione.
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. Veramente quel commento nasce da una classica cultura malthusiana e io personalmente, ma tutto il blog cristianamente, ci dissociamo.
      Solo che, a differenza di quanto insegna ai giovani il plenipotenziario neocatecumenale Gennarini, per il quale forse crescita geometrica vuol dire solo affluenza geometrica di danari alla Domus e aumento geometrico del Cammino, e quindi raccomanda come cristiano un atteggiamento di qualunquismo, noi crediamo che ci possa essere anche una forma di impegno civile e politico contro le teorie che vedono nell'uomo un parassita del pianeta.

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    6. Fallacio
      Lasciatelo dire: sei penoso! Trasformi un "ideale" religioso in un fatto sociale. Non ti preoccupare al mondo ci sono miliardi di poligami penseranno loro a occupare il presunto vuoto degli europei
      Nella storia di 2 alla 64 in verità mi ci sono imbattuto alle medie (sessant'anni da esattamente!) quando leggevo la storia/parabola del compenso che un contadino esigeva dal re per il suo lavoro. il re fece il patto convinto che un sacchetto di grano gli sarebbe stato sufficiente ma mal gliene incolse Da vero contadino "scarpe grosse e cervello fino" raddoppiando il riso a ogni passaggio non sarebbero bastate tutte le risaie del mondo a compensarlo.
      Il "bifolco" aveva "vinto" anzi stravinto
      Pedagogicamente efficace visto che ancora me la ricordo, quindi Mathus non so esattamente cosa c'entri, anche se non basta essere o non essere d'accordo con lui per avere ragione; bisogna matematicamente smentirlo (e io la vedo dura). Non sta a me dimostrare che la luna non è una lampadina o che la terra non è piatta: è un fatto che NON sia così

      Comunque se nei sogni dei neo catecumenali sta che, almeno un quarto degli otto miliardi che siamo, si converta grazie all'evangelizzazione al cattolicesimo nella sua declinazione kikiana, farsi due conti costa poco
      Se le regole della casa sono quelle che propongono i vostri leaders maximi ebbe, tempo tre generazioni avverrà che come Saturno o Ugolino divoreremo in nostri figli e nipoti dopo aver naturalmente divorato il pianeta ridotto a un arido trogolo

      Questo il futuro della fabbrica della vita.. Che dire : complimenti!

      Elimina
  38. complimenti è l'acronimo di :

    Certi Orridi Mamotreti Possono Ledere I Mostruosi Eretici Neocatecumenali Tragicamente Irrecuperabili

    RispondiElimina

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