giovedì 2 marzo 2023

Sul caso delle monache di Pienza

Aggiornamento del 19-12-2023: a quanto pare le "monache di Pienza" hanno rifiutato improvvisamente e senza spiegazioni, tutto l'aiuto e il sostegno che mons. Viganò aveva offerto loro. Chissà se la loro decisione è dovuta a nuove "gravi e indebite ingerenze dei dirigenti del Cammino".


Breve estratto di un intervento di mons. Viganò sul caso delle "monache di Pienza", che lui conosce e a nome delle quali è intervenuto. Il testo completo è disponibile sul blog di Valli; qui ci limitiamo alla parte che ha a che fare col Cammino Neocatecumenale.



[...] Anzitutto occorre partire dalla nascita del Monastero. Dodici delle tredici Religiose che lo compongono provengono dalla comunità benedettina “Santa Maria delle Rose” di Sant’Angelo in Pontano, appartenente alla Federazione Picena. Questo Monastero marchigiano conobbe un momento di rinascita quando iniziò ad accogliere vocazioni femminili provenienti dal cosiddetto “Cammino Neocatecumenale” di Kiko Argüello. Fu infatti dal Cammino che le nostre giovani entrarono in religione, per poi essere inviate nel 2013 dagli stessi responsabili del Cammino a costituire una nuova fondazione benedettina in Olanda, nella diocesi di Haarlem-Amsterdam, con l’accordo del Vescovo mons. Josef Marianus Punt. Il nuovo Monastero è approvato dalla Santa Sede l’anno successivo.

Come già avveniva a Santa Maria delle Rose e praticamente in tutte le comunità sotto il controllo di Kiko, anche in Olanda l’autonomia di governo del Monastero fu messa a dura prova dalle gravi e indebite ingerenze dei dirigenti del Cammino. Questa gerarchia neocatecumenale parallela, costituita da Argüello e dai suoi “catechisti”, portò le Religiose alla decisione – assunta collegialmente in Capitolo – di prendere le distanze dal Cammino.

Dopo quattro anni, mons. Punt viene costretto ad allontanare le Monache su pressione di Kiko, che minaccia di ritirare dalla Diocesi i suoi sacerdoti neocatecumenali, che di fatto erano gli unici sui quali il Vescovo poteva contare, costituendo una parte considerevole del suo Presbiterio. Questo dà la misura della capacità di interferenza nella vita e nel governo della Chiesa da parte di un’associazione laicale che ha pianificato capillarmente la propria infiltrazione nel corpo ecclesiale facendo in modo di rendersi indispensabile, e una volta accolti nelle Diocesi poterne imporre la linea pastorale. A questo punto le Religiose vorrebbero rientrare in Italia, nel Monastero di Pontano, ma il terremoto del 2016 lo ha gravemente lesionato rendendo impossibile il ritorno.

Ovviamente questa decisione delle Monache, costituendo un’ennesima prova dell’azione manipolatoria dei dirigenti del movimento, ha creato il vuoto intorno alle nostre Benedettine, abbandonate a loro stesse e private di ogni sostentamento ed appoggio da parte dei dirigenti del Cammino. Le Monache cercano ospitalità in Italia ma i Vescovi diocesani e i Monasteri interpellati, venuti a conoscenza dell’origine della comunità dalle fila del movimento neocatecumenale, oppongono un diffidente rifiuto. A causa dei problemi provocati nelle Diocesi e nelle parrocchie dal Cammino, i neocatecumenali non godono più dell’entusiastica accoglienza del passato e questa diffidenza si ripercuote anche sulle Monache, che vengono respinte proprio a causa della loro provenienza.

L’arrivo in Italia Ecco dunque inquadrata la situazione delle Monache, che giungono in Italia con il marchio d’infamia di essere sfuggite alle manipolazioni e all’indottrinamento ereticale del potente guru spagnolo. La loro impostazione modernista, tuttavia, consente alle Religiose di trovare accoglienza a Pienza, dove, nell’agosto 2017 il Vescovo mons. Stefano Manetti le accoglie, in considerazione del fatto che da anni la Diocesi aveva assistito all’inesorabile estinzione della vita religiosa contemplativa.

[...]

Nel 2020, grazie ad un sacerdote amico del Monastero e ad alcuni incontri provvidenziali con figure legate al mondo della Tradizione, le Religiose “scoprono” la Liturgia tridentina e mons. Manetti applica in loro favore il Motu Proprio Summorum Pontificum, ritenendo che la celebrazione saltuaria della Messa in rito antico possa aiutare la Comunità a liberarsi definitivamente della sua formazione neocatecumenale.  

[...]



75 commenti:

  1. Nell'ultimo numero di Venerdì di Repubblica c'è un articolo sui professori somari, lo segnaliamo a by Tripudio che usa sempre l'epiteto asini raglianti............................

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    1. L'asineria consiste nell'ostinarsi a rifiutare di riconoscere l'evidenza, anche se si ha a disposizione intelligenza sufficiente a riconoscerla.

      L'asineria peggiore è quella che pur di non ascoltare ragioni, raglia fortissimo. Come gli anonimi neocatecumenali che vengono qui intenzionati a disturbare ogni discussione.

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  2. Ora é tutto chiaro : le monache sono punite sia purché hanno lasciato il Cammino sia perché celebrano in latino, e siccome Cammino fa rima con latino............

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    1. Il caso delle monache di Pienza ci interessa perché tocca vari fattori, bene espressi anche da mons. Viganò, in particolare:

      - il fatto che il laico Kiko, costruendosi il suo piccolo impero, vada interferendo con la vita della Chiesa (sia per quanto riguarda il clero che per quanto riguarda la vita consacrata);

      - il fatto che le presunte vocazioni neocatecumenali vengano inviare a "colonizzare" comunità religiose (o diocesi) per poi diventare (loro malgrado!) la leva su cui Kiko e i suoi pretoriani possono porre in essere intimidazioni e ricatti (vedere il caso di mons. Punt citato nell'intervento di mons. Viganò qui sopra);

      - il fatto che le vocazioni neocatecumenali sono generalmente farlocche (vengono chiamate vocazioni solo perché nello show delle "alzate" hanno recitato la sceneggiata dell'alzarsi davanti a Kiko e alla sua finta "chiamata vocazionale"; lo show serve a far credere che quando a Kiko servono vocazioni, nei kikolatri sboccia la vocazione automagicamente)... ma talvolta vere vocazioni, sinceramente decise a donarsi interamente a Dio, trovano modo di sfuggire alla setta che pure le aveva "coltivate" (avevano preparato delle monache kikolatriche e ora sono imbufaliti a morte perché le monache hanno scoperto la fede cattolica);

      - il fatto che la vera cura alle chiassate neocatecumenalizie è costituita dalle solite due cose: la santa dottrina cattolica, e la santa liturgia cattolica; quest'ultima, meglio se tradizionale, in latino, quella fatta di silenzio e di adorazione, cioè diametralmente opposta alla chiassate caciarone e parolaie inventate da Carmen e Kiko.

      Tutte queste cose emergono vivamente dall'intervento di mons. Viganò, che ha fonti di primissima mano.

      Sul caso Pienza avremmo molto di più da dire ma qui sul blog ci limitiamo a far notare ciò che riguarda l'eretico Cammino Neocatecumenale.

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    2. Su fatto che "le vocazioni neocatecumenali sono generalmente farlocche" concordo in pieno. Come ben saprai, il CN che numericamente perde camminanti, parrocchie e comunità in tutto il mondo, ha come cavallo di battaglia quello dei numeri delle chiamate vocazionali, dei nuovi seminaristi (tacendo il numero di quelli che se ne vanno dai seminari) e dell'apertura dei nuovi seminari redemptoris mater e dei monasteri ripopolati dalle camminanti convertite. E' sempre più rapido il percorso che conduce i ragazzi ad entrare in seminario, con il "discernimento" dei "supercatechisti responsabili di zona" che si limita un breve dialogo dal quale il "Profeta" dirà se il giovane ha vera vocazione. Poi succedono conseguenze negative come le monache di Pienza: qualche anno fa erano un fiore all'occhiello dei catechisti marchigiani per poi essere state rinnegate e sono convinto che di loro è proibito parlarne nelle comunità. Forse i Vescovi delle Diocesi dovrebbero anche loro imporsi per conoscere prima questi giovani e magari seguirli loro stessi in un periodo prima di entrare nei seminari. Aiutarli a capire se stanno scegliendo di servire Cristo e la Chiesa oppure Kiko e il cammino neocatecumenale. Non è così ed episodi tipo Pienza (ma anche peggio) si ripeteranno.

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  3. Pienza è l'acronimo di:

    Possono Individui Ereticamente Neocatecumenali Zizzaniare Ancora

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  4. monache è l'acronimo di :

    Mamotreti Osceni Neocatecumenalmente Assurdi Certamente Humus Eretico

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  5. Non so se questo che sto per raccontare possa essere collegato alla vicenda, ma nel dicembre 2018 quando ancora ero nel Cammino ho partecipato ad un pellegrinaggio ad Assisi organizzato da un sacerdote (molto bravo devo ammettere) del Cammino di Roma, erano presenti anche altri suoi familiari come responsabili del pellegrinaggio, tutti con un ruolo specifico (itineranti e catechisti). L'ultimo giorno siamo andati a Sant'Angelo in Pontano da questo gruppo di suore che per via del terremoto erano costrette a vivere in un casolare di campagna improvvisato a monastero, abbiamo ascoltato le loro testimonianze e abbiamo comprato qualcosa da loro per aiutarle. Nelle loro testimonianze facevano riferimento al Cammino e a come continuassero a farlo anche in monastero, compresa la tappa della Traditio dove dovevano uscire e andare nelle case, e con i catechisti che andavano da loro. Quando poco tempo dopo ne parlai con una ragazza che faceva discernimento vocazionale per entrare in convento, mi disse che teoricamente quando una donna decide di entrare in monastero deve abbandonare ogni cosa della sua vita precedente per abbracciare solo il carisma dell'ordine che ha scelto, quindi è impensabile che si potesse continuare con il Cammino e addirittura violare la clausura per fare la Traditio (mi disse proprio che se volevano evangelizzare le suore potevano scegliere un ordine missionario, giustamente). Mi raccontò anche di come nel Lazio una superiora era stata costretta a mandare via delle aspiranti (o postulanti o novizie ora non ricordo, comunque ragazze che volevano prendere i voti), nonostante la crisi di vocazioni, perchè queste ragazze volevano continuare a seguire il Cammino anche dal convento, e che in un convento del Sud Italia ogni sera le suore pregano per la conversione dei neocatecumenali. Più penso alla nostra visita dalle suore, più mi convinco che spesso queste visite sono organizzate non solo per aiutare la comunità monastica, ma anche per cercare di attirare nuove potenziali candidate al monastero in modo da avere nuovi membri ed evitare la chiusura, ma secondo me tutto questo può tradursi nel rischio di accettare anche ragazze che magari entrano in convento per motivazioni sbagliate (fuggire dal mondo, non voler risolversi affettivamente,ecc.) e senza aver fatto un serio discernimento con un padre spirituale, con i risultati che poi sono sotto gli occhi di tutti (calo delle vocazioni, rinuncia al velo o scandali di vario tipo), ma è solo una mia opinione personale.
    Gloria

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    1. Leggendo l'articolo dal sito di Valli, con tutta la storia di queste suore, si capisce forse ancor meglio che dalla lettura del nostro estratto, che le suore attualmente a Pienza facevano sì inizialmente parte del convento di S.Angelo che hai visitato, ma hanno avuto una storia diversa, essendo state mandate in Olanda ed essendosi ribellate proprio lì alle infiltrazioni neocatecumenali.
      Concordo con ciò che osservi: l'incompatibilità fra regole dell'ordine monastico e Cammino neocatecumenale è evidente e palmare; purtroppo per avere vocazioni qualche ordine a rischio chiusura ingenuamente ha creduto di poter venire a patti con il kikismo.
      Ma la vocazione personale alla vita claustrale, anche se sorta nel Cammino, se viene da Dio prima o dopo ha la meglio, come dimostra in parte la storia che abbiamo raccolto e riportato.
      Esattamente come il caso dei preti del Cammino che si sono fatti tentare dalla "religiosità naturale", cioè dalla vocazione sacerdotale nella Chiesa cattolica di cui si è lamentato Kiko nell'annuncio di Quaresima.

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    2. @Valentina
      hai ragione, mi sono sempre chiesta perchè nel Cammino quando si fanno le alzate vocazionali (anchè su questo ci sarebbe molto da dire perchè la vocazione non nasce nell'impulso di un momento ma va vagliata per anni nel privato con un direttore spirituale) alle ragazze viene proposta solo la clausura e non ad esempio un ordine di vita apostolica attiva. Credo che il Cammino abbia una specie di "convenzione" su alcuni monasteri, ciòè prendono contatti con monasteri che magari hanno bisogno di nuovi ingressi, dove magari possono anche continuare il Cammino, ma poi una volta lì molte ragazze si rendono conto che una cosa è la comunità e una cosa è la vita claustrale. Purtroppo con la crisi di vocazioni molti ordini adottano ingenuamente tutti i mezzi per cercare nuove aspiranti. Ricordo che in Spagna qualche anno fa c'era un reality show dove seguivano delle ragazze che volevano provare a vivere in convento ("quiero ser monja" si chiamava così), magari la madre superiora aveva pensato che fosse una buona idea, poi in realtà il programma era anche abbastanza indecente, con le ragazze che ballavano in modo scandaloso davanti alle suore ecc. Oppure mi viene in mente suor Cristina, magari la superiora avrà pensato di fare un'opera di evangelizzazione e di avvicinare i giovani alla fede mandandola in televisione (per alcuni magari è anche stato così) ma secondo me non bisogna farsi attirare troppo dai riflettori del mondo, e vale per tutti i cristiani, sia laici ma soprattutto per i consacrati
      Gloria

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    3. È esatto, se una donna sceglie di entrare in un monastero, è proprio perché intende fare il tipo di vita che si fa nel monastero, e quindi il "lasciare tutto" è una conseguenza naturale di quella scelta, non è il prodotto di uno sforzo personale, non è considerato un requisito. Chi "lascia tutto" per consacrarsi, lo fa con l'animo del liberarsi di un fardello, con con l'animo di chi "eroicamente" sta togliendo le zampe dal suo "tessssoooro".

      Quindi è logico che entrare in convento comporti anche di abbandonare il Cammino. Non puoi fare "clausura" solo quando ti fa comodo, non puoi seguire la Regola solo nei momenti in cui te lo consentono le pause tra le attività del Cammino.

      Che le visite di gruppo abbiano anche un intento vocazionale, è normale, specie di questi tempi postconciliari in cui la vita consacrata viene sottilmente (quando non apertamente) disprezzata... la prima cosa che chiedono i parenti e gli amici è: "ma hai per caso avuto qualche grossa delusione sentimentale?" (come se una vocazione sorga da un rifiuto della realtà, un rifiuto di qualche aspetto scomodo della realtà). Infatti le "alzate" sono state calcolate bene: basterà dire ai kikolatri che alla "chiamata vocazionale" [sic] di Kiko, la signorina si è "alzata", ed è fatta, nessun kikolatra si farà domande, tutti i kikolatri penseranno che è una cosa genuina (nonostante le aberranti percentuali di abbandoni e di fallimenti).

      Quanto alla "caccia grossa" di vocazioni da parte dei conventi che languono, è andata sempre malissimo perché non hanno voluto offrire alle possibili vocazioni l'unica cosa che avevano veramente da offrire, e cioè uno stile di vita tale da poterlo vivere solo in quel tipo di convento. Una ragazza che conosco, in visita da certe suore il cui stile di vita la attraeva, si è sentita dire "qui avrai un tetto e un piatto caldo", che è stato letteralmente il modo migliore per allontanarla. Se le avessero detto "qui avrai vita di silenzio, di preghiera, di carità, e anche di privazioni, di fastidi (perché la gente che ti vede col velo ti detesterà), di fatiche, ma avrai il Tabernacolo letteralmente a dieci metri dalla tua cella", lei avrebbe chiesto con tutte le sue forze di entrare. Invece l'anziana suora, evidentemente troppo abituata a trattare con le disperate extracomunitarie, le ha menzionato tetto e piatto caldo. Non hanno più nulla da offrire, per questo si estinguono (meritatamente, aggiungerei).

      Posso facilmente supporre che Kiko e i suoi pretoriani acconsentano a che le farlocche "vocazioni" femminili del Cammino si adeguino un pochino allo stile del convento, anche a costo di temporaneamente rinunciare al kikismo-carmenismo. Lo scopo di quei loschi figuri è colonizzatore, non sostenitore della Chiesa. Colonizzano una parrocchia, e ad ogni occasione la "neocatecumenalizzano"; colonizzano una diocesi, e cantano vittoria quando hanno convertito il vescovo (come a Guam, il famigerato vescovo pedofilo neocatecumenale); colonizzano un convento o monastero, pazientano finché non hanno abbastanza peso, e poi inseriscono di forza tutte le kikolatrie (gli sgorbi di Kiko, le canzonette di Kiko, eccetera). E non considerano conventi maschili solo perché non è detto che poi ci esce qualche presbikiko (non tutti i frati sono sacerdoti, non tutti i monaci sono sacerdoti).

      La vita consacrata "attiva" è pericolosa per Kiko perché rende più visibile l'infiltrazione neocatecumenale. A differenza di una di clausura, una suora attiva nella carità o nell'assistenza verrebbe notata dagli altri cattolici ad usare canzonette kikiane ad ogni pié sospinto, verrebbe notata assente dal suo posto quando c'è la supermegaconvivenza o la tappa scrutinante, verrebbe notata a prendere ordini dai capicosca della setta, ecc. E comunque il demonio (il vero ispiratore del Cammino) ha più in odio la vita consacrata, e pertanto un parassita come la setta neocatecumenale vorrà aggredire anzitutto le claustrali, "parafulmine della Chiesa".

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    4. parafulmine è l'acronimo di :

      Possono Ancora Ridicoli Assurdi Falsi Uomini Largamente Mamotretizzati Inseguire Neocatecumenali Eresie

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  6. La prima cosa che deve risultare chiara è che il Cammino è una Yakuza, e che Kiko è un essere demonìaco. Poi doveva risultare chiaro al vescovo che non doveva piegarsi ai dìktat della piovra spagnola. Avrebbe potuto convocare i preti kikiani e metterli davanti ai fatti: l'unica colpa di cui si stavano macchiando le sorelle era di esercitare la loro libertà, e se la Chiesa lo permetteva loro, allora era il diabòlico che con i suoi ricatti si stava automaticamente mettendo fuori dalla Chiesa, e a quel punto i kikiani sarebbero stati messi davanti ad un dilemma: stare con il demonìaco o con la Chiesa. Possibilmente qualcuno di questi avrebbe fatto la scelta corretta. Ma per nessun motivo accedere a compiere l'ingiustizia contro le sorelle. Se la condizione della Chiesa è tale che si può reggere solo sul marciume kikiano, tanto vale non avere niente. (E' bene ricordare le parole di San Pio in proposito: "Meglio una Chiesa vuota che una Chiesa profanata"). E magari sulla spiritualità della comunità femminile salvata si sarebe potuto costruire qualcosa. E portare l'infame allo scoperto.

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    1. Quelle monache "de-kikizzate" sono dodici (più una che non proviene dal Cammino), ma è ben possibile che ce ne siano state molte altre kikolatriche che nel frattempo in questi anni hanno prima aderito e poi abbandonato, magari proprio per la de-kikizzazione in corso. "Oh no, queste veramente vogliono essere monache, non vogliono andare alla Convivenza in Albergo! e poi passano troppo tempo inginocchiate davanti al Santissimo, proprio come se fossero religiose naturali! e non danno eccessiva importanza alle kikone regalate loro dal parentame e dagli ex fratelli di comunità!"

      Per noi cattolici conta solo l'unione con Dio. Perciò se una nostra cara decide il convento X anziché il convento Y, noi valutiamo la possibile spiritualità di X e di Y in rapporto a ciò che lei desidera vivere.

      Un asino ragliante invece valuterebbe solo la possibile kikizzazione di X e di Y, pensando che l'ingresso in convento sia una cosa secondaria rispetto all'appartenenza alla propria setta. Per questo ci permettiamo di far notare che il neocatecumenalismo è idolatria, cioè mettere qualcosa (il vitello d'oro Kiko-Carmen-Cammino) al di sopra di tutto, perfino delle vocazioni, della propria spiritualità, della Chiesa, del Signore stesso (del cui nome è piena la loro bocca, ma il loro cuore è lontano da Lui).

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  7. Mons. Viganò, non è certo "l'ultimo venuto"; mi piace infatti ricordare che nel 2009, riportò in attivo le finanze del
    Vaticano, risultando così inviso, a molti potenti prelati maneggioni della Curia Romana, che attraverso un "promoveatur ut amoveatur", venne nominato Nunzio Apostolico negli Stati Uniti.
    Di conseguenza le considerazioni sul Cammino, di cui al post, non venendo da uno sprovveduto, vanno considerate come "pesanti".
    Ruben.
    ---

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    1. Viganò fece poi presente il porcaio di nomine dai sacri palazzi (all'epoca i giornali la presentarono astutamente come "vescovo si lamenta di non essere stato promosso"), e fece quindi presente gli scandali omosessuali di certi vescovi, per poi scoperchiare il calderone dello scandalo McCarrick e delle "protezioni" che quest'ultimo aveva persino da papa Bergoglio. In tutti questi casi le faccende sono diventate pubbliche dopo che ripetutamente e inutilmente Viganò aveva tentato di ottenere dal Vaticano, se non giustizia, almeno una sistematina di decenza.

      Nel frattempo Viganò riscopriva la Messa tridentina (e penso che abbia anche rifiutato i "trenta denari" che volevano comprare il suo silenzio). Dunque è uno che le sue convinzioni le ha pagate piuttosto care. Ma che all'età di più di 82 anni non ha più nulla da perdere e quindi si permette di dire le cose che un buon Papa, oggi, dovrebbe dire.

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  8. Piccolo promemoria per i neocatecumenali che fanno i finti tonti:

    - la fede cattolica è basata su dati oggettivi facilmente verificabili (i dogmi, i sacramenti, la vita dei santi, ecc.) e su un'autorità divinamente istituita per garantire le giuste interpretazioni (altrimenti si fa la fine dei protestanti)
    - dunque è facile trovare tanti irrefutabili punti che dimostrano che i neocatecumenali non sono cattolici:
    * alterano la liturgia
    * sono stati rimproverati dal Papa («le decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI del 1° dicembre 2005) ma ancor oggi disubbidiscono
    * si comportano (specialmente i loro vertici, come mostrato anche da mons.Viganò) come se la Chiesa fosse il loro territorio di conquista e di saccheggio
    * idolatrano i loro autonominati "iniziatori" laici spagnoli, «i nuovi falsi profeti»
    * si comportano come se non credessero nella Presenza Reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento
    * eccetera, eccetera, eccetera.

    Pertanto l'astuzia neocatekika di tentar di buttare il discorso in uno scontro di opinioni, è disonesto, ingannevole, mentitore.

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  9. Anch'io, come Gloria, vorrei portare la mia esperienza.
    Nel 2020 ha fatto il suo ingresso tra le monache di Pienza una ragazza che conosco bene, neocatecumenale fin nelle radici, con famiglia tutta neocatecumenale.
    Il canto d'ingresso era Vieni dal Libano, cantato da neocatecumenali. Presenti la famiglia e la sua comunità.

    Inoltre, nel sito facebook del monastero figurano molte icone e lavori kikiani.
    Nel salottino ci sono la Madonna del silenzio e L'ultima Cena.
    Alcune candele prodotte raffigurano la Madonna del silenzio.
    Nella sezione prodotti, tra gli altri, ci sono copriambone col Cristo kikano (chiaramente quello, in varie versioni), la Madonna di Kiko, una chitarra appoggiata al muro, icone della Madonna di Kiko, della Sacra Famiglia di Kiko, della Vergine del terzo millennio, icone della corona misterica kikiana, il Cristo pantocratore, ceri con immagini neocatecumenali, un'immagine di una saletta kikiana completa di icone, sedie plexiglass, croce astile, calamite con icone kikiane di tutti i tipi...
    Nel sito del monastero, guardando un po', c'è una bibbia nella libreria con la copertina della Madonna del Cammino, casule con dietro dipinti di Kiko, tovagliette per le Lodi con immagini di Kiko...

    In confronto ce ne sono molte meno tra le suore di Pontano, anche se in youtube del 2018 c'è un servizio sul monastero dove si vede la croce kikiana da tavolo e grandi icone neocatecumenali.

    Poi vorrei aggiungere un particolare, che mi ha un po' interrogato.
    All'epoca di Aalsmeer, dove andarono 13 monache nel 2013, chiaramente si chiedevano fondi.
    Il conto era intestato a due suore, Monica Forti e suor Margherita Breccia.
    https://cammino34.rssing.com/chan-20853647/all_p1.html
    Non so se Monica sia il nome di suor Diletta Forti prima dei voti, ma che esistano due suore con lo stesso cognome, ne dubito. Inoltre le suore normalmente prendono un nome nuovo all'ordinazione (ma anche prima nel noviziato, almeno quella che conosco io).
    L'IBAN riferito al conto intestato a suor Monica Forti è verificato che esiste ancora in Olanda, esattamente nella stessa banca. Questo può anche non voler dire nulla, perché magari i siti non sono aggiornati e il conto non è più attivo. Non possiamo verificare. Però è un punto interrogativo.

    Il fatto è che anche mons. Viganò dice che le 13 monache avrebbero voluto ritornare a Pontano, ma non l'hanno potuto fare perché il monastero era inagibile a causa del terremoto e le suore erano disperse un po' qua un po' là (come si legge dalla cronache di allora).

    Ma se si erano distaccate dal neocatecumenalesimo, perché volevano ritornare a Pontano, che è ancora sotto l'influsso neocatecumenale?
    E poi perché mons. Punt non le ha aiutate a trovare una nuova collocazione, ovunque fosse?
    Ma sono tutti contro queste monache? Il vescovo, l'ausiliario, la Presidente della Federazione Picena Madre Vacca, la vicaria della Federazione Madre di Marzio, il Vicario per la Vita consacrata della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza Raffaele Menniti, l'abate di Pontida Giordano Rota, il Vaticano...

    Mah, tra la mia esperienza e quella di Gloria, prima di esprimermi sul definitivo abbandono del neocatecumenalesimo da parte di queste suore ci penso bene, perché quelli son capaci di tutto, anche di ingannare un vescovo.
    Non parlo delle suorine, che possono essere anche in buona fede, ma delle alte sfere neocatecumenali.
    Marco

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    1. Le monache di Pienza
      c'è ne vuole di pazienza
      per quanto tempo deve durare
      un siffatto modo di operare?

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    2. L'abbandono "drastico" del neocatecumenalismo avviene solo quando personalmente non se ne può più.

      Se vecchi amici e parenti avrebbero dolore a sentirti parlar male del Cammino, ne parlerai con molta più cautela (cfr. ad esempio un don Rosini) e non consegnerai subito alle fiamme le "kikone".

      Di certo, se le monache hanno assaporato la liturgia tridentina e hanno deciso di non staccarsene, significa che per loro Kiko non è più importante del Redentore. È solo questione di tempo prima che diventi un triste ricordo di quando furono ingannate dal santone spagnolo e dai suoi fedelissimi.

      Infine, c'è la mentalità da monaca, quella di ubbidire anche se non capisce cosa le viene comandato (tranne nel caso di un ordine che comporta peccati), perché la superiora se ne prende con ciò stesso, davanti a Dio, la responsabilità di comandare. Quindi può persino darsi il caso di monache che pur partendo dalla condizione di "sinceramente neocat", strada facendo, ubbidendo alla loro superiora e considerato l'evolversi delle circostanze, si ritrovano a scoprire a poco a poco qualcosa di infinitamente più degno del neocatecumenalismo. Vedete, non appena si comincia a mettere ordine nelle cose (cioè a considerare che la parola di Dio è parola di Dio, oppure che l'ubbidienza alla superiora è estremamente più importante dell'«ubbidienza al catechista»), si ha già un piede fuori dal Cammino, e molto probabilmente anche l'altro piede.

      (Piccolo inciso: il kikodogma secondo cui «l'ubbidienza al catechista è tutto» è non solo una menzogna - poiché il cosiddetto "catechista" del Cammino non ha alcuna autorità spirituale davanti a Dio né davanti alla Chiesa - ma è anche una pretesa di trasformare i fratelli di comunità in monaci... se i fratelli di comunità avessero avuto la vocazione monastica, sarebbero in monastero, non in comunità)

      Il monaco "emette voti" di ubbidienza, povertà e castità; il laico, pur chiamato a santificarsi e a sforzarsi di vivere le virtù cristiane, non "emette voti", cioè non è tenuto ad ubbidire a nulla, tranne alle cose che già valgono per tutti i cristiani. Per esempio, il laico non è tenuto a compiacere il parroco, non è tenuto a marcare presenza in parrocchia (tanto meno alle attività non liturgiche), non è tenuto a sbarazzarsi dei beni (tanto meno se è sposato: in virtù del sacramento del matrimonio, infatti, il suo principale dovere è di assicurare il bene del coniuge e degli eventuali figli, e ciò vale come "Decima già pagata", per cui il Cammino non può esigere che la "paghi di nuovo"; ti sei già "provato con Mammona" pagando le bollette per assicurare il bene della famiglia che davanti a Dio hai formato, per cui non hanno alcun diritto di comandarti di "provarti coi beni").

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    3. Infine ricordiamo ai fratelli del Cammino che la povertà non consiste nell'impoverirsi. Il vero povero non è il pezzente ma colui che sfrutta i propri beni (piccoli o grandi che siano) per la gloria del Signore. E quindi - per esempio - i soldi che hai pagato per una visita medica di tua moglie valgono come povertà perché hai onorato il sacramento del matrimonio.

      La povertà non consiste nell'impoverimento. Nel Duecento i movimenti "pauperisti" venivano puntualmente scomunicati perché avevano di mira l'impoverirsi (cioè era un odio ai beni, fine a sé stesso); e contemporaneamente Francesco d'Assisi veniva approvato dal Papa perché il suo obiettivo era rendere gloria al Signore, e il suo liberarsi dei beni era solo uno strumento che lui liberamente adoperava per raggiungere quell'obiettivo.

      Quando il Vangelo ci dice che è difficile che un ricco entri nel regno dei cieli, non si parla della dichiarazione dei redditi ma di colui che usa i propri beni (pochi o tanti che siano) solo per gloriare sé stesso. Come quel pezzente indebitato che stava morendo di freddo sotto i portici della stazione. Una donna (che conosco personalmente e mi ha riferito l'episodio) gli regala un cappotto. Cinque minuti dopo lui è già al mercatino dell'usato a barattare il cappotto con una bottiglia di grappa: meglio ubriacarsi che sopravvivere ad un freddo inverno. È "povero" in termini di beni, ma è molto molto ricco davanti al Signore: ha preferito il lusso di una bevuta (che porterà forse qualche attimo di apparente "calore", ma non è un cappotto che dura tutto l'inverno), alla "povertà" di salvarsi la salute (ricordiamo che la salute è un dono di Dio e non va sprecata o messa a repentaglio).

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    4. Non si parla di dichiarazione dei redditi, ma di Isee...................................................................................

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  10. Le suore che dal convento di Sant'Angelo in Pontano sono partite per l'Olanda erano 13; quelle che, in aperto dissidio con i catechisti neocatecumenali che le volevano strumentalizzare sono rientrate in Italia trovando rifugio a Pienza sono in 13, e le suore "belligeranti" di Pienza, di cui si parla ormai un po' ovunque, a distanza di anni continuano ad essere sempre 13; mentre gli altri gruppi di suore provenienti dallo stesso convento della provincia di Macerata hanno avuto nuovi ingressi, in particolar modo quello di Barletta.
    Detto questo, mi focalizzerei sulle cose importanti e soprattutto sulla relazione di monsignor Viganò, più che sulle icone o i canti o altro, e soprattutto sulle dichiarazioni di queste suore che, apertamente, disconoscono il Cammino neocatecumenale, pur provenendo quasi tutte dalle sue fila.
    Non è certo un'ottima pubblicità per il Cammino...basterebbe leggere, oltre alla relazione di monsignor Viganò, prelato molto ascoltato ed apprezzato anche in ambienti non cattolici, l' articolo di Tosatti per rendersene conto.
    E noi sappiamo quanto il Cammino neocatecumenale aborra la "cattiva" pubblicità: cioè semplicemente aborre che vengano svelati i propri altarini.
    Non ha alcun senso ipotizzare che sia così autolesionista da procurarsi questa visibilità al negativo addirittura tramite delle suore ancora sotto il proprio controllo.
    Comunque immagino che nella seconda parte della relazione di monsignor Viganò ne sentiremo ancora delle belle...

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    1. Il Cammino aborre la pubblicità negativa +
      il Cammino non vuole che si sappia niente di cosa succede in Cammino =
      Tutto ciò che succede nel cammino è pubblicità negativa!

      FungKu. E questo conto lo sa fare pure Puntini, però sono arrivato prima io

      PS in questo particolare momento, sono contento che non vivo in un convento.

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    2. Detto da FungKu fa più ridere..................................................................................................................

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  11. I camminanti dicono che, se fai il cammino, non puoi fare altro. Il cammino infatti è così coinvolgente che non ti puoi nemmeno sposare chi non appartiene al Cammino, fosse anche una persona fervorosa che frequenta la sola parrocchia o un altro movimento.
    Non possono impedirlo materialmente, naturalmente, ma per aver conosciuto dei camminanti so che se un figlio non si sposa nel Cammino è una tragedia, perché lo vedono già con un piede fuori.

    Risulta perciò chiaro che il Cammino ha una sua ferea "regola" di vita.
    E' perciò evidente che, se delle monache seguono il Cammino, non seguono la regola di vita del proprio fondatore, cosa che dimostra come il Cammino non solo vuole colonizzare la Chiesa, va vuole fare "pulizia etnica", come fosse un'altra entità rispetto alla Chiesa cattolica.

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  12. Mi sono sempre chiesto come mai nel CNC l'unica vocazione femminile possibile è quella di clausura. Vista anche la vocazione missionaria (a parole) del CNC, perchè insistere solo ed esclusivamente sulla scelta contemplativa?
    Forse perchè le suore di clausura sono più "appariscenti" ai fini della propaganda pro-CNC?
    O forse perchè la visione intimamente maschilista del CNC non può accettare una donna missionaria?

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    1. La mia impressione è che i motivi principali siano tre: la manipolabilità, il non far scoprire le trame neocat, e un motivo di ordine spirituale - il demonio che odia particolarmente la vita consacrata (e perciò Kiko è in prima linea per aggredirla).

      Manipolabilità: una volta che hai "infiltrato" un monastero con diverse monache manipolabili da Kiko, a lungo andare appesti anche tutte le altre (specialmente se una delle tue diventa superiora), perché è inevitabile che parlino tra loro, è inevitabile che tre monache kikolatriche inducano una quarta a cantare le canzonette kikizzate davanti alla finta "icona" kikiana teologicamente sbagliata, artisticamente brutta, e narcisisticamente rappresentante Kiko con le fattezze del Redentore. "Chi va con lo zoppo impara a zoppicare": più zoppe ci sono in monastero e più si azzoppano le altre. (La forza di Kiko è tutta nella crisi di fede che imperversa nella Chiesa, e nella crisi di vocazioni; se le vocazioni monastiche e sacerdotali non scarseggiassero, se la gente conoscesse almeno i concetti elementari della fede, il tumore neocatecumenale non sarebbe mai attecchito)

      Segretezza: quel che succede all'interno di un monastero di clausura - incluse grattugiate di chitarrella, interminabili veglie kikizzate come i tre giorni di digiuno brutale al triduo pasquale, prepotenza dei cosiddetti "catechisti" scrutinanti, arroganti e ficcanaso, ecc. - non filtra facilmente all'esterno. Cioè non insospettisce i vescovi (o concede ai monsignor DonAbbondio l'alibi per fingere di non saperne nulla). È anche il motivo principale per cui Kiko e Carmen hanno "inventato" i seminari Redemkikos Mater, approvati in fretta e furia dal cardinal massone Poletti, di modo che i "candidati" giungessero all'ordinazione senza che il vescovo ordinante avesse mai avuto notizie precise sulla loro formazione.

      Le monache di clausura, vivendo di preghiera e di silenzio, sono state spesso definite "il parafulmine della Chiesa". Logico che i servi del demonio si affannino senza sosta per cancellarle dalla faccia della Terra o almeno per inquinarle a sufficienza da renderle insignificanti, inutili, idolatriche.

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    2. Al di là di quanto giustamente detto da ByTripudio, intravedo una sorta di sadica punizione ovvero,
      scegliendo di non essere una fattrice di figli, ti tolgo dal mondo,
      dandoti una sorta di ergastolo virtuale, dove però continuerai a
      lavorare per me(Kiko).
      Ruben.
      ---

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    3. @ruben, se per te la vita contemplativa è una sorta di ergastolo virtuale, evidentemente non conosci le grazie della preghiera incessante alla Chiesa e al mondo.
      Fallacio Asino Vinicio

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    4. Ascension era in missione in kazakistan prima di subentrare a carmen. Non c'è solo la clausura per le donne

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    5. Bisogna essere proprio un asino per capire che "ergastolo virtuale" era stato comminato da Kiko, non da Ruben.

      Ma che ci volete fare, gli asini li chiamiamo asini proprio perché ragliano senza leggere, senza capire, senza ascoltare, senza ragionare. Ragliano e basta, e ragliano fortissimo perché non sono per nulla disposti a leggere, a cercare di capire, ad ascoltare, a cercare di ragionare. Vogliono solo ragliare.

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    6. Se Kiko e i suoi capissero le grazie che vengono alla Chiesa e al mondo dalla vita contemplativa, la rispetterebbero e non cercherebbero di inserire in essa pratiche che impongono invece la rottura della clausura e la perdita del carisma originale. Il fatto è che Kiko un solo manuale ha scritto e una sola idea ha avuto (o plagiato) e la vuole imporre a tutti come fosse sostitutiva di ogni altra realtà in seno alla Chiesa.

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    7. @Tripudio
      Non bisogna essere asini per attribuire ad altri parole e pensieri che non hanno espresso, aggiungendoci la propria interpretazione per gettare un'ombra negativa sugli altri, bisogna essere in malafede. Fav ha ampiamente dimostrato che questa è la cosa che sa fare meglio, gli viene proprio naturale, e questo è espressione della malafede che c'è nel suo animo. Animo formato in un trentennio di Cammino neocatecumenale (ha detto lui che fa il Cammino neocatecumenale da 30 anni).
      Porto

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    8. @porto, se in un commento aggiungi una tua considerazione (ergastolo virtuale...), questa resta una tua considerazione anche se si sta parlando di un altro. Non ci vuole una scienza per capire la differenza tra una citazione e una propria considerazione, basta vedere il virgolettato che giustamente @ruben non ha messo perché kiko non ha mai parlato di ergastolo virtuale.
      Comunque prego per te e tripudio.
      Fallacio Asino (ragliante) Vinicio

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    9. Ma dai Fav... anch'io mi sono stufata di mettere le virgolette, tante ce ne vorrebbero ogni volta che accendiamo a Kiko, a ciò che pensa, dice o fa. Comunque basta chiedere a Ruben l'autentica interpretazione di quanto scritto o di ciò che intendeva affermare: è una persona che non teme di dire ciò che pensa, qualità per cui lo stimo, e che non si deve confondere con la parresia aggressiva e patologica di Carmen e dei suoi emuli.
      Rimane ciò che già ho specificato sopra: della purezza della vita contemplativa Kiko se ne infischia alla grande, se mette in difficoltà i conventi, a cui bontà sua destina le vocazioni neocatecumenali, con pretese che vanno a mettere in crisi il carisma originario e addirittura con ritorsioni, come la minaccia fatta al vescovo olandese di cui alla relazione di Mons. Viganò. Spero proprio che cominci a scoperchiarsi quanto prima il pentolone neocatecumenale e che queste ne siano le prime avvisaglie.

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    10. EC: ogni volta che accenniamo a Kiko

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    11. @Anonimo 3 marzo 2023 alle ore 19:29 e relativi post di commento.

      Fav, la locuzione "ergastolo virtuale" era ed è chiaramente riferita ad un probabilissimo pensiero di Kiko.
      Per quanto mi riguarda, la vita contemplativa di una monaca non NC, non è un "ergastolo" in quanto, avendo operato una scelta ponderata e volontaria per la clausura, ha anche la libertà di andarsene quando vuole; diverso per le contemplative NC.
      Comunque il vero "ergastolo" è proprio il Cammino ovvero da 30 anni a tutta la vita, con tanto di "lavori forzati" ed altre cose scomodissime; fine pena: MAI...
      Ruben.
      ---

      Elimina
    12. @Fav ha detto:
      @ruben non ha messo perché kiko non ha mai parlato di ergastolo virtuale.
      Comunque prego per te e tripudio.

      Infatti la mia è e resta una fondata supposizione; se non ci fossero le supposizioni, il mondo si fermerebbe.
      Ricordo a tal proposito la frase di un fu politico di vaglia: "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende".
      Per le tue preghiere nei miei confronti, appartenendo tu, al Cammino Neocatecumenale, setta non in comunione con la Chiesa, puoi tranquillamente astenertene.
      Ruben.

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    13. Caro FAV, ho fatto il CN per 20 anni e di ragazze che sono andate in convento ne ho conosciute diverse. Tutte sono andate in conventi di clausura, nessuna che sia andata in un ordine non contemplativo. Sinceramente il motivo me lo spiego poco. Non è che le suore di clausura sono una scelta di vita radicale e quindi più "appariscente" all'esterno come frutto del CN rispetto a una supra di un ordine non contemplativo? Sappiamo quanto Kiko e i suoi tengano all'apparenza?
      E per quel che riguarda Ascension, non è una consacrata di nessun ordine, quindi non c'entra nulla

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    14. Concordo con le risposte date a Fav da Valentina e Ruben, che ringrazio. Mi associo a quanto espresso da Ruben, circa l'opportunità per Fav dell'astenersi dal pregare per me.
      Porto

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    15. Vorrei aggiungere un'informazione sull'argomento del post. Anche per quanto mi riguarda, tutte le vocazioni femminili nate nel Cammino che abbia conosciuto sono state indirizzate verso la clausura, e anche io mi sono sempre chiesto perché. Non poteva una ragazza avere una vocazione religiosa che la portasse ad aderire ad un ordine monacale diverso da quelli di clausura? Nel Cammino di fatto questo non era accettato. Conosco una sola eccezione, una ragazza che si fece suora mentre faceva il Cammino ed entrò in un ordine che non aveva nulla a che fare con il Cammino e non era di clausura. Quando prese i voti, tuttavia, lasciò il Cammino, pur mantenendo con i fratelli / sorelle contatti epistolari e di visita (nel senso che volendo la si poteva andare a trovare). Era una ragazza abbastanza libera dai condizionamenti del Cammino e la sua vocazione era maturata non durante le GMG con relative "alzate", ma con la frequentazione di un monastero che non aveva nessun rapporto con il Cammino. Credo anche all'oscuro dei catechisti, almeno inizialmente. Si potrebbe dire quindi, che è una eccezione che conferma la regola.
      Porto

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    16. @
      Anonimo 4 marzo 2023 alle ore 18:19
      Kiko vive di apparenze, se non le avesse andrebbe in crisi da astinenza; non sopporta però i
      così detti "cani sciolti" quindi,
      le vocazioni femminili del Cammino, dietro le sbarre!
      Della clausura naturalmente.
      Ruben.
      ---

      Elimina
  13. ...evidentemente non conosci le grazie della preghiera incessante alla Chiesa e al mondo.

    La terra, prima che l'uomo se ne impadronisse con la violenza, era un luogo brulicante di vita, ora il tanfo della morte invade i cieli, gli oceani, le città, la terra e l'anima stessa dell'uomo che è solo un morto che cammina
    Nessun luogo e nessun essere è risparmiato e questo processo ga un solo colpevole di cui si sa nome e cognome
    Quali sono queste grazie tu cui fanaticamente vai cianciando?
    Fai conoscee queste grazie, forse le grazie sono le aragoste di cui s'ingozza kiko uccise nel modo più crudele possibile da questo ennesimo iperfarlocco "unto del Signore"?

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    1. Non sono d'accordo con quanto dici: non corrisponde se non altro alla nostra visione di fede la moderna affermazione che l'uomo sia una specie di parassita del pianeta. Cioè: lo diventa quando lo sfrutta senza ritegno, l'uomo deve essere il giardiniere del mondo, così come lo fu in Eden.
      Credo che certa ideologia "green" non miri ad altro che a liberare il pianeta da tanta "feccia umana" perché possa essere goduto da una categoria ristretta di personaggi, e sia quindi di origine demoniaca.
      Chiedo venia a Fav, forse non ho messo abbastanza virgolette...

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    2. Che tu sia d'accordo o meno conta poco, non si tratta di opinioni personali ma di fatti concreti e verificabili, fatti che discendono da un'impostazione ideologia (vorrei dire teologica na lasciamo perdere)
      Se in pianura padana si suoperano abbondantemente i limiti del PM10e del Pm 2,5 (pericolosissime) è un fatto non un'opinione e questo è sol un esempio a portata di mano
      Ideologia grenn? Ma quale ideologia green e la concezione che c'è sempre stata tra i popoli nativi e che c'è. Persino gli abitanti dell'isola di Pasqua, accusati dello scempio arboreo dei secoli passati, sono stati di recente riabilitati lo scempio lo hanno fa i "soliti noti" i cosiddetti civilizzatori che hanno eletto l'isola a pascolo delle pecore.(che lì non c'erano)
      Quella che ti chiami ideologia green è una nobile visione SPIRITUALE del mondo così come è stata proposta da vati interpreti (che quindo non hanno niente a che fare, a che vedere, a che contaminarsi con la giovane bionica svedese e suoi epigoni) e che non cito nella circostanza, per ricordare solo il volume collettaneo a cura di Daniela Boccasini (sua la splendida introduzione) Oikosophia dall'intelligenza del cuore all'ecofilosofia. Ha scritto INTELLIGENZA DEL CUORE come primo, indispensabile strumento per diventare giardinieri del mondo perché è con questa intelligenza che si contempla il mondo in DIVINIS NELLA SUA REALTA' SPIRITUALE
      Quelli che conosco io sono i PREDATORIO DEL MONDO altro che i giardinieri!

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    3. Non ci siamo capiti, come ideologia green intendevo questo (più o meno).

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    4. xAnonimo4 marzo 2023 alle ore 13:01

      Due parole, perché, credo di aver capito dove va il discorso.
      In parte sono d'accordo, sul rispetto della natura ecc, ecc.
      Ma, noto, ed è davanti a tutti quanti noi, che tutti quelli che parlano di queste cose, in generale: hanno abiti firmati e sempre nuovi, vanno con le auto, voglioni gli stipendi, mangiano carne, e se non la mangiano mangiano soia che è coltivata, per cui uccidi animali, vegetazione, insetti ecc; hanno orologi al polso, ecc, ecc.
      Mi pare che la natura si rispetti, faccio un esempio, come fece san Francesco, cioè ti vesti poco, anche vestiti vecchi, vai a piedi ecc.
      Ci siamo capiti, è inutile proseguire, il senso si è capito.
      Mi vedo questi personaggi, in tv, che fanno dimostrazioni: ci avete rovinato il futuro! Avete distrutto la Terra! ecc. Poi gli stessi, lo dico alla paesana, chi vuol capire capisce: MAGNANO E BEVONO....
      Quindi?
      Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.

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    5. e chi sarebbero i predatori del mondo, i Neocatecumenali scommettiamo...........

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    6. Sono accanito lettore di Blondet (e del suo clan) quindi mi sono sciroppato molti dei suoi panegirici sul tema. Sono al corrente della fuffa e della truffa gretina.
      La sua colpa (di Blondet), quella di tutti: il manicheismo ambientale
      Ripeto, C'è una lettura spirituale della natura ben presente anche nel cattolicesimo e comunque nelle religioni superiori (sic) e ci sono comunque delle prassi pretecnologiche che permettono un equilibrio, un'omeoastasi uomo e ambiente
      Sono applicabili al mondo contemporaneo?
      Secondo me (ignorante): no!
      La palla di neve è diventata una valanga, una tempesta tropicale di 5 classe e il processo è ormai inarrestabile (non per nulla la presente epoca l'hanno chiamata età del ferro e/o Kali yuga o età ultima. Ah, la saggezza arcaica!)
      Morale?
      La stessa di Berlino nel maggio del 1945 (l,a città era sotto i bombardamenti): Tedeschi godetevi la guerra perché la pace sarà terribile!
      Ad maiora

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  14. "Non c'è solo la clausura per le donne". Infatti, c'è stata un'evoluzione. All'inizio Kiko e Carmen non si sognavano assolutamente di proporre ai propri adepti di diventare suore o sacerdoti: quella era la loro vocazione fallita e avversata e naturalmente proponevano il proprio modello, cioè quello dei catechisti laici single in coppia. Ma in breve hanno verificato sul campo che i catechisti sposati erano molto più stabili e creavano molti meno problemi dei single che poi, nella convivenza molto stretta che si verifica all'interno della equipe di catechisti, finivano per fare coppia tra loro o, peggio, dividere la coppia sposata. In particolare delle donne single che si alzavano per fare le catechiste non sapevano proprio che fare, erano un problema: ancora oggi infatti vengono piuttosto mandate a fare le baby Sitter dalle famiglie in missione (se non a fare le cefale per attirare i maschi orientali, luminosa idea di Kiko per "evangelizzare" la Cina). E comunque, quando hanno cominciato a proporre ai giovani di fare i sacerdoti e fondato seminari per poterli formare per servire al Cammino, hanno dovuto proporre qualche sbocco vocazionale anche per le ragazze. E qui succede la cosa "strana": mentre Carmen sognava di essere suora di vita attiva e di partire missionaria per l'India, alle giovani neocatecumenali si propone solo la clausura in monasteri specifici in cui c'è l'accordo che possano continuare il Cammino. Fondare un ordine religioso proprio non è facile, meglio infiltrarsi in uno già esistente: la stessa strategia usata nelle parrocchie.
    Che in Cammino non si sappia proprio cosa fare delle ragazze a cui pur si chiede di alzarsi, lo ammette sotto traccia Ascension quasi ad ogni annuncio.

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    1. E invero sarebbe ironicamente divertente vedere la Ascension che nel crescente tentativo di salvare il Cammino dall'inevitabile sfascio provveda a picconare gli ultimi ruderi del kikismo-carmenismo. (Comunque i kikolatri "non credenti ma praticanti" hanno già provveduto a sistemare figli, famiglia, conto in banca e proprietà immobiliari: quando il Cammino crollerà con un boato improvviso, loro smetteranno senza sforzo la finzione e conserveranno beni e prebende pazientemente accumulati, ciaone ai Paganti Decima che si ritroveranno con un pugno di mosche in mano)

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    2. Preciso che proprio la compagna di Ascension in missione è stata associata ad un'equipe perché conosceva il russo e di lei non sapevano che fare perché era rimasta sola, e quindi per questo l'hanno chiamata al posto di Carmen. Questo ha detto Kiko a suo tempo.

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    3. Promemoria: oggi è sabato, e pertanto stasera i fratelli del Cammino, come loro solito, celebreranno una liturgia zeppa di abusi, disubbidendo al Papa, ai documenti liturgici, a tutta la Chiesa, trattando il Santissimo Sacramento come uno "snack simboleggiante l'unità della comunità", come un "gettone di partecipazione" che non si può mica lasciar via anche se si è in stato di peccato mortale, e canteranno idolatricamente solo canzonette kikiane, esibendo solo gadget e drappi kikiani, mentre tutti si guarderanno bene dall'inginocchiarsi o dal rispettare quel silenzio che è tanto necessario all'atmosfera di preghiera.

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    4. Meravigliosa intervista, assolutamente da riproporre!

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    5. Noi non la leggeremo certamente...............

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    6. @Valentina
      volevo aggiungere questo ricordo che mi è rimasto impresso: alla convivenza regionale di inizio corso del 2011 alla fine ci fu la chiamata vocazionale come sempre, furono chieste delle donne da mandare come aiuto nei seminari e alla Domus e fu detto testualmente "mi raccomando, solo vedove e donne di una certa età non sposate, non possiamo mandare le giovani carine, i seminaristi già devono combattere per la castità..." come se una ragazza giovane fosse vista solo come una potenziale tentatrice, non so ma a me è sembrato un discorso molto sessista e maschilista
      Gloria

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    7. E fate male, Puntini cari!
      Per esempio dice Paola:
      "Per mia esperienza, sono certa che tutto è partito dalla deriva della liturgia neocatecumenale. S’intende, sono brave persone i catecumeni, ma con tanti errori dottrinali mai corretti dalla Chiesa.
      L'esempio più sconcertante è l’oggetto della mia pubblica denuncia. Padre Mirco, del Cammino Neocatecumenale, in San Giovanni in Laterano, in presenza di altri testimoni, ebbe a dire che loro non credono nella Transustanziazione, ma nella transignificazione (ricordo della Cena)"

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    8. Cara Gloria, io credo che nei seminari ci mandino solo le "bestie da soma", donne di una certa età, brave massaie, possibilmente libere da impegni familiari o vedove. Si tratta in fondo di fare le pulizie, il bucato, la cucina eccetera. Le giovani ragazze non corrispondono a questo profilo. Poi ci sarà pure il motivo di non voler creare possibili "incidenti" con i seminaristi, senza dubbio. Resta appunto il fatto che con le ragazze non sanno che farci, oltre a farle sposare o aspettare che siano abbastanza vecchie da poterle mandare a lavare mutande nei seminari o mandarle in clausura. E spero che continuino a non sapere cosa farne, piuttosto che sfrornino altre "luminose" idee come quella delle cefale per la Cina.

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    9. Concordo: questo tipo di soggetti, intrisi come spugne di kikismo, bene sarebbe che non sapessero affatto cosa fare delle donne. Meglio ancora sarebbe che si isolassero tra consimili a fare quello che vogliono fare, lasciando in pace il prossimo - ambosessi. E sì: trasudano un maschilismo pervertito e talmente grottesco, basato sul nulla (cioè non su autorevolezza, responsabilità, giustizia, temperanza e via discorrendo), che fanno sprofondare di vergogna gli altri, per la loro penosa situazione. (Vergogna di rimbalzo, constatati i tristi impedimenti del caso).

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    10. Mi state dicendo che i seminaristi RM non sono capaci di pulirsi la stalla da soli?
      E io dovrei andare a farmi amministrare da uno che non si sa pulire la stalla da solo?

      FungKu. A tener la stalla come un somaro son capace da me!

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    11. @Valentina
      sì è vero devono essere libere da impegni, ricordo che quando Kiko chiese ragazze per la Cina era necessario che le ragazze non avessero impegni universitari ad esempio; le giovani che devono ancora sposarsi o consacrarsi spesso le mandano anche ad aiutare le famiglie in missione, ricordo che quando andai a fare la ragazza alla pari alcune persone in comunità pensavano che fossi andata ad aiutare le famiglie; ricordo anche che una persona fece un commento poco carino sull'inutilità della mia esperienza visto che avevo scelto un paese freddo in inverno, quando poi una persona della sua famiglia era andata ad aiutare le missio ad gentes un paese altrettanto freddo e confinante con il mio...credo che se anche io avessi fatto una scelta funzionale al Cammino come aiutare le famiglie in missione sarebbero stati tutti contenti, ma avevo fatto una scelta per il mio futuro professionale e senza neanche avvisare i catechisti, da qui i vari commenti negativi. Ora sono libera e serena nelle mie scelte ma ogni tanto penso a che grazia il Signore mi ha fatto aprendomi gli occhi.
      Gloria

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  16. Senza voler sindacare su ciò che i camminanti credono in TEORIA, ciò che risulta è che molti di essi in PRATICA credono che il Cammino sia la “vera Chiesa”, cioè vivono, agiscono e parlano come credessero che fosse la “vera Chiesa”, ed è perciò da supporre che molti lo possano credere pure in teoria.
    E il pensare che il proprio gruppo sia la “vera Chiesa” comprende sia il pensare che sia una “altra Chiesa”, sia il pensare che sia una “chiesa nella Chiesa”.

    Infatti, chi considera il suo gruppo come “vera Chiesa”, allora lo considera necessariamente come una cosa diversa dalla “Chiesa vera”, quella cattolica, e perciò la considera come “altra Chiesa”, e chi vuole fare pulizia etnica sostituendo nei monasteri e nelle parrocchie regole e metodi tradizionali con le proprie regole e i propri metodi, lo considera come una “Chiesa nella chiesa” (anche se in realtà è solo una chiesa-setta nella Chiesa cattolica).

    Il Cammino è infatti autoreferenziale. Cioè, per molti camminanti, nel Cammino c’è tutto e non hanno bisogno di altro e, anzi, ciò che è altro nella Chiesa cattolica, a cominciare dai “cristiani della domenica”, sembra solo che possa contaminare e distrarre. Ma il Cammino, per vivere, e vivere bene, ha bisogno delle strutture della Chiesa, quella vera, e perciò ne cerca l’approvazione e cerca l’approvazione del Papa, senza il quale non troverebbe più spazi ecclesiali.

    Ma ci sono “spazi” nella Chiesa in cui non si fanno differenze qualunque sia il tipo di vocazione che si ha, dal Papa, al più piccolo dei laici, e sono il Battesimo e la carità.
    Il Battesimo sta alla base della fede ed è comune a tutti, la carità in un certo senso ne sta al vertice, e si fa comunione di vita con tutti coloro che vivono in grazia di Dio, in proporzione a quanta se ne possiede.

    Che sia per questo che il Cammino ha inventato il secondo battesimo da farsi nel Giordano e la “santità di categoria superiore” che sarebbe propria di Carmen?

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    1. Il Cammino è la Chiesa nella sua più sublime espressione sotto la fulgida guida del sommo Kiko seguendo il quale arriveremo alle più alte vette nelle sue magnifiche sorti e progressive

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    2. Il Cammino è davvero uno "strano animale", progressista in liturgia e dottrinalmente, tradizionalista nella morale. Le due cose sembrano non conciliarsi, ma conoscendo le comunità evangelico-pentecostali si nota esattamente la stessa commistione, sono del tutto spontaneistiche nella liturgia e attente solo al carisma, anticlericali (naturalmente), anticattoliche e antiecumeniche, conservatrici e tradizionaliste in morale.
      Un neocatecumenale e un evangelico pentecostale hanno lo stesso linguaggio esperienziale e gli stessi valori di base, la stessa allergia alle strutture gerarchiche ecclesiali, lo stesso primato della piccola comunità, la stessa idolatria dei pastori laici: motivo per cui è persino difficile, in certe circostanze, distinguere l'uno dall'altro. Fanno pure le missioni in piazza, l'evangelizzazione nelle case, sono giudaizzanti, si confessano a vicenda e fanno la comunione e lo scambio di pace nello stesso modo.
      Si direbbe che l'uno dei due ha copiato dall'altro, e visto che le comunità pentecostali risalgono circa al 1800, si può desumere chi sia l'originale e chi l'imitazione.

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    3. Valentina: la tua osservazione calza a pennello.

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    4. Anonimo 4 marzo 2023 alle ore 15:26
      Sappiamo tutti come Kiko sia ossessionato dalla masturbazione;
      ma esiste anche quella mentale,
      da te magistralmene estrinsecata
      nel tuo post.
      In questo caso però non sei passibile di pene di cui al VI Comandamento.
      Ruben.
      ---

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  17. e per Kiko e per il Cammino
    eja eja alala'............................

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    Risposte
    1. @Anonimo 4 marzo 2023 alle ore 12:35

      Lo supponevo che siete pure fascisti!
      D'altronde cosa ti vuoi aspettare da una setta fondata, da due figuri cresciuti nel più becero franchismo spagnolo!
      Ruben.
      ---

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    2. becero franchismo spagnolo...................................................................................................................

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    3. Noi tireremo diritto
      noi seguiremo Kiko che l'ha scritto
      e al nostro grido quella canaglia
      dovrà tremare dovrà tremar

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    4. Beh, anche lui (kiko) è l'uomo della Provvidenza, com'era stato autorevolmente indicato per quell'altro, quello il cui nome inizia per M e finisce per i
      Cosa c'è da stupirsi? Sono gli scherzetti dello spirito santo

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    5. Si, ma l'allora uomo della provvidenza fece una brutta fine,
      come altri, che avevano sempre
      ragione per postulato.
      Ruben.
      ---

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