mercoledì 29 marzo 2023

Progetto Decima: Causa che pende causa che rende - Prima parte (Da FungKu)

Esimii lettori, 

l'altro giorno stavo gironzolando per la redazione del blog, un po' cercando la carta della stampante (ora me la nascondono) per farci gli origami e un po' per vedere se qualcuno voleva venire a far merenda.

Intanto gli autori, seduti intorno al tavolo, erano completamente immersi in una discussione serissima e nessuno badava a me e peccato che non ho trovato la risma in quel momento. Stavano discutendo su come scrivere un post su Il valore che il Cammino attribuisce al tempo dei fratelli camminanti. Un tema lungo e complicato. Siccome stavo facendo finta di non essere interessato per niente alla carta della stampante, devono aver pensato che ci stessi capendo qualcosa di tutto sto discorso e quindi mi chiedono:

- Eih, FungKu, ma tu come lo presenteresti in modo compatto, questo argomento?

- Eh....?

(... E in quel momento, ho avuto una visione intellettuale. Anzi no, era una locuzione.
Anzi no, erano proprio voci nella mia testa! Proprio come Kiko!)

Ma insomma, siccome avevo appena letto cose nel blog, mi sono ricordato di questo commento del caro amico Lino Lista, che rende benissimo l'idea che gli autori vogliono esprimere. Si tratta di un dialogo tra uno scriteriato scrutinato e il suo dirottatore direttore spirituale, il "catechista" neocatecumenale:

Neocatecumenale: "Ho una domanda da farti, mio catechista direttore spirituale: io sono un adultero. Mi devo preoccupare?"  
Direttore spirituale: "Non preoccuparti, il Signore ti sta permettendo di sperimentare l'adulterio affinché tu conosca te stesso, che sei un peggiore come Giacobbe. Ha scelto Giacobbe, ha odiato Esaù."  
Neocatecumenale: "Di quanto tempo abbiamo bisogno, io e la mia amante, per sperimentare l'adulterio e conoscere noi stessi?"  
Direttore spirituale: "Non c'è un tempo fisso, in generale dopo aver ricevuto secchiate di fango sugli occhi, quando si supera lo scrutinio".  
Neocatecumenale: "Grazie, direttore-catechista, cercheremo di conoscere bene noi stessi, io e la mia amante".
Fonte del colloquio di direzione spirituale: vedi qui 

Morale dello sfottò: cercatevi un direttore spirituale che non si sia formato sui mamotreti, un direttore spirituale non deve appartenere alla vostra medesima scuola di pensiero


In conclusione alla morale dello sfottò: il Cammino deve durare il meno possibile, il tempo che tu entri per caso nelle salette ad una delle catechesi iniziali di adescamento al Cammino Neocatecumenale per adulti, giovani etc. ed improvvisamente ti chiamano da casa che devi andar via subito perché sono rimasti chiusi fuori. Fine dell'esperienza. Altrimenti poi il Signore ti fa trovare l'amante per farti vedere che sei adultero, i catechisti te la fanno tenere a tempo indeterminato, perché, più tardi ti converti, più resti nel Cammino e più a lungo paghi la decima. E poi la senti, la moglie! E ti saluto pure la conversione e la salvezza dell'anima. Fine del post.

- ...Ma così è troppo sintetico il post, Fungku! Dicono gli amici della redazione del blog.

- Vabbè, ho risposto io, allora copiamo direttamente da Kiko, tanto ha già scritto tutto lui, ipsa kikissima verba! Quindi anestetizzo il fegato, indosso tutte le medagliette benedette in mio possesso e, forbici e colla alla mano, mi avvento sullo scaffale dell'insopportabile letteratura kikiana ciclostilata.

E dunque, esimii lettori, eccovi una carrellata di massime kikocarmeniane ad argomento tempo passato nel Cammino, selezionate ed incollate per voi da FungKu Reader's Indigèst e dalla redazione, che ringrazio per la collaborazione!



Il valore che il Cammino attribuisce al tempo dei camminanti

1. Riscrivere il passato per riscrivere il futuro.

Siete alle cosiddette "catechesi per giovani ed adulti" e Kiko (o un suo kiklone, è uguale) vi racconta a modo suo la storia della Chiesa. Mentre iddu parla, voi state controllando se segue fedelmente il mamotreto segreto delle catechesi iniziali del Cammino Neocatecumenale che avete scaricato da Internet prima di uscire di casa. A pagina 58 vi imbattete nel famoso diagrammino kiko-carmeniano della storia della Chiesa ed osservate - desolati da tanto osare - la parentesi temporale che si apre con l'editto di Costantino, che pone fine alle persecuzioni contro i cristiani, e si chiude con il Concilio Vaticano II (con gran sollievo di Kiko che non vede l'ora di ricominciarle, le persecuzioni). Una parentesi di 1648 anni di religiosità naturale e paganesimo, vi rivela El Kiko (pagg. 58-62).

Insomma, siete a queste "catechesi" (una tempesta di errori!), non avete ancora fatto in tempo a rendervi conto che vi stanno adescando nel Cammino Neocatecumenale e già vi riscrivono la storia della Chiesa: chissenefrega, dite? Ricordatevi che chi riscrive il vostro passato riscrive anche il vostro presente ed il vostro futuro.

Ed ecco il diagrammino della storia della Chiesa affisso all'interno della testa di Kiko (e, per osmosi, di tutti i neocatecumenali). La freccia nera indica il tempo, che scorre dalla cacciata dei progenitori dall'Eden fino a quel preannunciato giorno di Pasqua in cui El Kiko sarà rapito al cielo ed il mondo finirà. Il momento più pagano di tutti si trova all'interno della parentesi della morte ed in corrispondenza del Concilio di Trento col quale venne rigettata l'eresia protestante - pur con grande riprovazione di Carmen, che avrebbe preferito stare tutti insieme, eretici e non eretici, seduti sulla roccia angolare (v. a pag. 333). Poi arriva Kiko e trasforma la parrocchia in comunità di comunità di comunità di comunità di comunità di comunità, finché, a forza di accorpamenti, di comunità non ne rimane che una da 15 persone - e poi basta perché i fedeli sono finiti, son tutti scappati in un'altra parrocchia.

2. Ora o mai più! (anche nella variante detta "qui ed ora")

Mentre i cattolici "della domenica" seguono i tempi liturgici della Chiesa e si nutrono del suo Magistero, la vita dei fratelli in Cammino è scandita dai tempi della comunità: tappa dopo tappa, "sorpresa" dopo "sorpresa", segreto dopo segreto. Si cammina, giorno dopo giorno, dietro ad uno o più "Mosè", nel "qui ed ora", in un malinteso senso di precarietà, fino a che la Terra Promessa non sarà raggiunta. Dice Kiko:
Non siamo qui solamente per compiere un precetto, per ascoltare la Messa, visto che domani è domenica. [...] Mi rendo conto che per voi potrà essere una cosa difficile perché si tratta veramente di cambiare religione. E' molto difficile passare da maomettano ad ebreo o qualcosa del genere. Dal concepire la religione in certi contesti che avevamo prima, passare ad una religione completamente nuova. (Secondo passaggio, pag. 57)

Tu cammini in una religione in cui Dio va davanti a te ed è Lui che mostra quello che vuole e come vuole. (Inizio Corso 2017-2018) 
E cosa vuole Dio dal fratello neocatecumenale? Che sia pronto per il Signore qui, adesso, in ogni momento. Kiko lo dice, per esempio, nel mamotreto dello Shemà, a pag. 9. Si riferisce alla Parabola delle dieci vergini (Mt 25, 1-13):

Questa convivenza ti dice "Svegliati perché viene lo sposo”. E se non prendesti olio nel primo scrutinio approfitta per prenderlo ora, non accada che tardi ancora un poco e torni a spegnersi e allora è la fine. 
Forse che Kiko ci sta raccomandando una vita in grazia? La santa confessione frequente e sempre subito dopo un peccato mortale? Di osservare i comandamenti e rispettare i precetti? No, il rivoluzionatore del cattolicesimo ci insegna che aspetta veramente lo Sposo colui il quale si presenta immancabilmente agli eventi della comunità neocatecumenale (subito sotto):
Succede che viene lo sposo quando meno te lo aspetti, viene il secondo scrutinio e sai dove sei? Te lo voglio dire: capita che hai una cognata malata e sei dovuto andare a trovarla. Si fecero i secondi scrutini e si chiuse la porta. Ed è già un mese che non vieni in comunità. Da tempo le cose non andavano bene. Si chiuse la porta, i più entrarono e la loro vita cambiò realmente, riempiendosi di allegria e tu ti trovi nei guai, come tanta gente.

La Parabola delle dieci vergini riappare nel mamotreto del secondo scrutinio, con lo stesso carico simbolico. Qui siamo a pag. 17:

Questa Parola ti dice: "Oggi devi essere cristiano!". Oggi, neanche domani, neanche tra un quarto d’ora perché forse tra un quarto d’ora tu dormi. Il Signore ti chiama adesso. Il contenuto di questa parabola qual è? 

Te lo spiego in modo semplice. Le vergini non hanno preso olio. Perché non l'hanno preso? Semplicemente perché hanno trascurato le nozze. Hanno pensato che le nozze non erano importanti. 

E a cosa ti chiama il Signore, adesso?... Prosegue Kiko:

Cosi allo Shemà tu hai pensato che non era importante e non hai preso l'olio: e allora da quanto tempo non vieni in comunità? Da quanto tempo non hai più olio? Ma per la sua misericordia il Signore ti dà oggi l'occasione. Ecco, era in quel momento dello Shemà che il Signore ti invitava a convertirti, era in quel momento che ti si poteva dare l'olio; tu non l'hai preso, non c'è più. 

Questa convivenza stessa: è questo il momento in cui il Signore ti dà l'olio, non ci sarà più tardi, non c'è un altro momento.

Capito, fratelli neocatecumenali? Ora o mai più! Oppure, la volta successiva o mai più! Oppure, quella dopo ancora o mai più! Ma si tratta sempre di andare in comunità ed ai ritiri neocatecumenali. Le innumerevoli occasioni di conversione e progressione spirituale che Dio, tramite la Chiesa o per altre vie, offre a tutti? Non contano. Il Signore passa solo nelle salette, affrettatevi!



3. Ma a cosa è dovuta l'attesa delle dieci vergini della Parabola?

L'attesa è data dal tempo delle trattative delle famiglie degli sposi menzionati nella Parabola, dice Kiko. Sempre dal secondo scrutinio, leggiamo a pag. 17:

Quanto più importanti erano le nozze, più erano lunghe le trattative: in Oriente si fa tutto per le lunghe [...] in Oriente l'ospitalità è tutto un rito. Tutte le trattative vanno per le lunghe.[...]
Bene, io vi dico una cosa: questo è il cammino catecumenale. Il cammino catecumenale sono le trattative. Tutto il cammino catecumenale è lungo, perchè molto importante, perché importanti sono le nozze che Dio sta per fare con te, perché è in gioco la tua vita. 
C'è gente che disprezza queste trattative e prende sotto gamba il cammino, ci sono altre cose più importanti.

... Con ripetuti salti semantici Kiko insegna a sostituire il Cristianesimo (cattolico) col suo rivoluzionario Cammino:

Questi salti logici, veloci e ripetuti fino allo sfinimento, abituano l'ascoltatore passivo a considerare il Cammino come il vero, unico modo di vivere seriamente nella Chiesa. Una specie di reato di impersonificazione.

Il Cristianesimo non è un flash, non è una emozione, non è una convivenza che tu senti così e dopo... no! Chi ha capito che questo è una cosa seria non si lascia portare dall'emozione, dal sentimento, ma prende l'olio. Capisce che è una cosa seria, qui c'è in gioco la vita, questo è serio, è meraviglioso, e come tutte le cose serie nella vita costa tempo e ha una maturazione. Questa è l'immagine.
... e salto di ritorno, dal cristianesimo al Cammino. Seguita Kiko: 
Poiché le trattative sono lunghe tutte si sono assopite; anche voi, poiché il Cammino é lungo vi siete addormentati. Da quanto tempo non venivate in comunità? Non hanno più amore. Altri che hanno un poco d'amore che hanno preso l'olio, che leggono la Parola, anche loro per routine, per stanchezza si sono un po' addormentati. 
Se il Cammino neocatecumenale sono le trattative prima del matrimonio, il neocatecumeno è la vergine in attesa fuori dalla casa dello sposo, e queste trattative durano tutta la vita, come dura il Cammino, cosa dobbiamo dedurre? Che il Cammino e la sua durata non dipendono dalla progressione spirituale del singolo, e in nessun modo la influenzano; è qualcosa che succede al di fuori, che riguarda altri, con ben più alta responsabilità, che a suon di greggi e di case e di servi, contrattano nel frattempo la creazione di un bel patrimonio.

Se ci si pensa bene, è un ottima descrizione del Cammino: mentre i neofiti-ancelle bivaccano, si addormentano, invecchiano (e qualcuna pure ci muore) e devono continuamente comprare l'olio dai catechisti-mercanti - solo da loro, naturalmente, che hanno l'esclusiva delle fede - , lontano da lì, in altre stanze, a loro insaputa, sta lievitando l'eredità (in contanti, in beni, in amicizie utili, in impieghi lucrosi eccetera) destinata a pochi.

Kiko e Carmen hanno mistificato il meraviglioso tessuto di simboli contenuti nella festa di nozze della parabola dieci Vergini. In questa parabola sussistono molteplici contrasti simbolici, che sono sono stati alterati dalla "scienza" dei due impenitenti dall'indole narcisistica: la veglia e il sonno. Il sonno allude al torpore spirituale, alla svalutazione dell'inestimabile appuntamento, alla morte (non all'assenza dalle celebrazioni neocatecumenali, né alla mancata decima, o al non dirigersi alle convivenze e via dicendo). La veglia rappresenta invece l'avvedutezza, la devozione, il giudizio, la vita (e non il tempo trascorso tra le pareti di una saletta neocatecumenale). L’antitesi tra sonno e veglia è ovviamente seguita da un altro contrasto: il buio e la luce. La notte è il momento della tentazione, del deserto, da cui l’anima anela al Signore, nella speranza che l’aurora porti la luce che è vita: Dio. La luce della fiaccola che squarcia la notte è segno dell’incontro con Cristo, luce del mondo, come si canta nella Veglia pasquale.

In questa prospettiva si sottolinea il valore dell’olio, che non è segno della comunità e della vita dell'adepto in essa, ma di ospitalità e di intimità, ma anche segno messianico, usato nelle consacrazioni regali. Il sollecito urgente è quello di prepararsi all’incontro con il Signore e non quello di apprestarsi ad aderire agli obblighi neocatecumenali per incontrare il dio di un'altra religione.

Il racconto che ne fa Kiko è proprio illuminante... oltre al fatto che si guarda bene dal dire che quell'olio dovrebbero essere le buone opere: gli metterebbe in subbuglio tutta l'esegesi farlocca!

Il prossimo salto logico è un doppio carpiato che ci porta dalla Parabola delle dieci vergini alla convivenza del secondo scrutinio e dagli amici dello Sposo ai cosiddetti "catechisti". Vi state intrecciando? Noi sì. Prosegue Kiko:

Bene, questa convivenza è questa parabola. Noi siamo gli amici, gli amici dello Sposo che vengono a dirvi: "Svegliatevi, perché viene lo Sposo!". Non quando vuoi tu. Adesso che siete stanchi, a mezzanotte. E' adesso mezzanotte, è adesso che viene lo Sposo, quando tu nemmeno lo aspetti, perché la vita è così, la morte è così.  

Lo sa il Kiko, amico dello Sposo, che il Signore "passa" proprio poco dopo la mezzanotte, nella "Sala Gialla" dell'Hotel "Le Palme" (mentre tutti stanno cadendo dal sonno malgrado i cantori che urlano).

Attendono tutti i fratelli che si presentano "con l'olio" agli appuntamenti negli hotel, fissati da Kiko e compagnia: gli appuntamenti con il passaggio del Signore. Il tempo delle "trattative" è deciso non dalla Chiesa - né tantomeno dal singolo fedele con il suo direttore spirituale - ma dai falsi profeti neocatecumenali, una volta per tutte, per l'intera collettività degli aderenti al Cammino. Tappa dopo tappa, dopo tappa, dopo tappa; sosta dopo sosta dopo sosta.


E qui facciamo una sosta pure noi, quindi, fine della prima e penultima parte.
Alla prossima,
Cordialità da FungKu, somaro di redazione.



(POST-IT) Mentre in redazione continuano a lavorare a questo post, io vado sempre cercando un po'di carta per fare gli origami. In una delle salette parrocchiali ho scorto un sacco della spazzatura annodato, abbandonato sotto una sedia di plexiglass. Dal peso non pareva roba da chiamare gli artificieri e a toccarlo pareva pieno solo di carta, allora l'ho portato di là e finalmente ho fatto gli origami con tutta la carta che ci ho trovato dentro. Ora vi saluto perché ho sentito un catechista che urla come un ossesso nei corridoi, lo tengono in quattro e c'è uno che gli chiama un TSO. Cordialità, FungKu.

68 commenti:

  1. Il rapporto tra chi entra nel Cammino e il tempo?
    Mi pare di capire che il tempo si ferma. Perde ogni valore. E si perde letteralmente la propria vita dietro al Cammino e uno se ne accorge sempre troppo tardi. Quando - cosa non facile - uno ne sia uscito fuori.

    Il dolore per il tempo perduto moltiplicando i danni che il Cammino produce sarà un dolore che accompagnerà i fuorusciti per tutto il resto della loro vita.

    Dice il Signore: "Va, e non peccare più!"

    Dice il kikatekista: conosci e sperimenta a fondo il peccatore che sei e comprendi che lontano da noi è tenebra e strider di denti...

    Il Cammino ti ingloba ti stringe, si impossessa di te, blocca la tua vita.
    Certo non può lasciarti andare per la tua strada. Ti dice che in nessun altro posto hai futuro.

    Per cos'altro se non per usarti come persona e come famiglia? Per succhiarti fino all'ultima risorsa, personale e economica?

    Non è la persona al centro e il suo bene. Il Cammino non è al servizio.
    Ti spinge verso il fango dello stato più basso dell'uomo per tenerti umiliato e succube di tutte le loro false ricette di felicità.
    La verità è che ti impedisce di alzare lo sguardo e volare.
    Di credere in te e aspirare al bene.
    Non devi stimarti perché il loro obiettivo di tenere in pugno la tua vita da quel giorno in poi per sempre sia il tuo. Eterna condanna.

    Ecco perché chi permane nel Cammino è spento e con gli anni sempre più.
    Vi capita di incontrarli? Di rivederli a volte?
    Ecco! Si descrivono da soli.

    Pax

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    1. È proprio come dici tu Pax. Nell'espressione "non devi stimarti" è racchiuso il nucleo del tipo di persona che il Cammino vuole adescare e del tipo di persona che vorrebbe farti diventare. Invece di aiutare chi non si stima, chi è insicuro, a trovare sicurezza in sé, ad apprezzarsi in quanto figlio di Dio, cercano di deprimerti sempre di più. Quando dissi al mio catechista che era improprio paragonare le persone a dei mafiosi, o dire che non c'era differenza fra noi e un dittatore sanguinario, si arrabbiò moltissimo. Però quando io ho insistito dicendo che di fronte alle stesse circostanze non tutti si comportano allo stesso modo, avendo noi il libero arbitrio, mi disse che non avevo capito quello che lui voleva dire. E invece lo.avevo capito benissimo. Proprio questo modo improprio di equiparare le persone, di livellarle verso il basso, è lo strumento con cui cercano di adescarti e trattenerti, con la scusa che hai bisogno "di un cammino" per poter diventare cristiano...
      Porto

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    2. Livellare le persone verso il basso, riportarle indietro rispetto ai progressi spirituali, morali, materiali acquisiti, insistere, insistere ed insistere, persino urlando, nell'opera di convincimento sulle persone, affinché si credano di scarso valore, peggiori di quello che sono: tecniche da usurai, che chi è stato in cammino può testimoniare con gli avvenimenti della sua vita.

      È atroce che tutto ciò sia lucidamente previsto e scritto, nero su bianco, nei sacritesti kikiani. In teoria, avendoli a disposizione e potendoli leggere prima di entrare in Cammino, un fedele e, meglio, un parroco che faccia il suo dovere, potrebbero rendersi conto di trovarsi di fronte ad una pericolosissima truffa.

      Tanti fratelli ancora in cammino rimangono ignari di questi meccanismi. I mamotreti sono volutamente arruffati e confusionari. Alcune contraddizioni e qualche spolverata casuale di cattolicesimo lasciano triviali scappatoie agli eretici. Queste uscite di sicurezza sono automaticamente imboccate anche dai detrattori del blog ogni volta che si parla di mamotreti: con emotività, sempre vuota di argomenti, insorgono a dire che qui si trascriverebbero frasette a caso senza "interpretarle". Perché Kiko va "interpretato", come la sibilla cumana.

      Invece il progetto è ben preciso e scritto. Si trova all'ombra, poco disponibile, ma esiste ed è ferreo. Passa dalla carta e diventa operativo tramite meccanismi inconsci, una volta che viene fatto recitare ai fratelli, guidandoli con calma, un passettino alla volta, per tanti tanti anni.

      E c'è poco da "interpretare Kiko": è la storia stessa dei fratelli passati per il Cammino, a parlare. In particolare, Pax e Porto hanno appena reso testimonianza di vita concreta su qualche punto "da manuale" che vedremo proprio nella seconda parte del post. In Cammino tutto si svolge come da copione, altro che "ispirazione dello Spirito Santo".

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  2. Fung Ku, complimenti per le tue capacità didattiche e le belle illustrazioni che fanno capire che preziosa opportunità è il cammino. In particolare quella del treno è proprio suggestiva dei concetti cardine: il treno del cammino passa e se te lo perdi sono guai! Vedi invece come quell'altro che è già salito sta tranquillo e rilassato a godersi il panorama? Certo, è un po' piu' dimesso rispetto a quello che vuole salire (forse segno che il biglietto per stare nel cammino è un po' costosetto? vuol forse dire che si è dovuto ridurre in maniche di camicia, alla Geppetto? Ma, vuoi mettere la soddisfazione di finanziare i ricchi premi e cotillons del makkinista - lui fuori illustrazione, che sicuramente se la ride e se la spassa, e rallenta perché possa salire anche questo pollo che gli corre dietro...). Veramente, bravo Fung, (dove le trovi?, ti invidio), figure dense di significato, meglio delle pitture nelle navate per educare i fedeli ignoranti.

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    1. Troppo buono, Gabirro, addirittura "capacità didattiche"... Chissà, in quattro anni di scuole medie e otto di superiori si diventa didattici per imitazione? C'era pure FAV, nevvero FAV? Ma lui più che imitare disegnava sul banco.

      FungKu. Rubo le foto a internet per darle a esternet (oppure le sgraffigno direttamente dall'archivio della redazione).

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    2. esternet...Formidabile questo FungKu, ci piacerebbe conoscerlo.........

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    3. Puntini! Allora venite alla prossima partita della Sampdoria, il somaro a bordo campo sono io. Se invece volete vedere FAV, è il somaro a bordo campo quando gioca la Sangiorgese, anche in questo abbiamo sempre avuto idee differenti.

      FungKu. Mi raccomando la maglia rossonerobiancoblu. E non state a guardare la classifica, l'importante è tifare, uguale come con Kiko. (Ma tu Puntini non fare come al solito, che tifi un po'contro e un po'pro, che in quell'ambiente non è molto ben visto)

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    4. un po contro un po pro? Sempre con Kiko, sotto la cui fulgida guida assurgetemo alle più alte vette nelle sorti magnifiche e progressive

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  3. Ah, dimenticavo: complimenti pure per gli origami, un vero artista, anche se fai venire i travasi di bile ai Katekisti, anzi quello è un merito in più...

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  4. Insomma, Kiko istituisce, ogni volta che si presenta alla comunità per un passaggio o un annuncio o altro, delle porte attraverso le quali cambiare dimensione, attraverso un vero e proprio rapimento, innalzando in tutti i modi con l'oggetto, l'ora, il momento, questo o mai più, come le offerte che stanno per scadere con il conto alla rovescia. Per questo è importante anche l'ambiente, deciso minuziosamente ed imposto a tutte le comunità neocatecumenali, addirittura l'arredamento della saletta, la moquette blu-cielo, le linee arrotondate, le sedie trasparenti, che creano un ambiente tipo capsula per viaggi siderali, al di fuori dello spazio-tempo conosciuto.
    E dopo essere entrati nella sua nuova dimensione, ecco che il tempo, tanto bistrattato finché si trattava di una dimensione non sotto il controllo del Cammino (tant'è che tutto il passato nel neofita è trascorso solo per portarlo di abiezione in abiezione), improvvisamente viene "sequestrato": il Cammino si prende tutto il tempo che serve, ti fa fare i giri nel deserto (da Abramo a Giosuè, poi di nuovo ad Abramo) perché, improvvisamente, le leve del comando ce le ha lui e si prende tutto il tempo che c'è, ed anche quello che non c'è.

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    1. EC: incalzando in tutti i modi con l'oggi

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    2. In sostanza, Kiko è il Signore del Tempo e della Storia, un Cristo 2.0.

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    3. No, kiko non è signore di un bel niente. Piuttosto è ladro del tempo e delle vite degli altri. Un banale ladro.
      Porto

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  5. Origami è l'acronimo di :

    Ora Ridicolizzano Individui Grandemente Assurdi Mamotreticamente Indecenti

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    1. Devi sapere, caro Puntini, che scommettiamo su cosa farai l'acronimo, ed Origami era dato al 70% di probabilità! Vedremo se abbiamo indovinato anche gli altri.

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  6. Oggi 29 marzo 2023 si conclude il periodo “dittatoriale” dei trettre che per ben quaranta anni hanno tristemente dominato la Chiesa con la logica del sopruso. In concomitanza con questa data comunichiamo l’avvenuta pubblicazione della famosa lettera di un fedele che si confesso' da padre Pio e che defini' i trettre falsi profeti. Consentiamo il recupero dei fogli fornendo l’esatto luogo ove giacciono nei cassetti di un notaio.

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  7. Scusate ho una domanda sapete dirmi dove trovo le comunità a BorgoVecchio mi sono trasferito da poco e volevo celebrare. Grazie
    Padre Matteo

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    1. Ma veramente?
      Chiedi al tuo catechista, che chiederà al suo itinerante, che chiederà all'itinerante di quella zona e ti faranno avere un recapito.
      Se invece sei più fortunato qualche sito riporta ancora le informazioni che ti servono.
      Ma devi digli quale dei tanti Borgo Vecchio è quello di tuo interesse.

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    2. Ci mancava Don Matteo 😳

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    3. Mi permetto di ricordare a Padre Matteo le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI del 1° dicembre 2005, pienamente recepite dallo Statuto del Cammino Neocatecumenale (cioè delle "comunità" che Padre Matteo intende raggiungere per "celebrare"), e tuttora in vigore.

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  8. soltanto gente asinara come voi può credere e condividere il colloquio (catechista/catecumeno) iniziale del post. E avete anche una redazione? I complimenti sono doverosi
    Eros

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    1. Soltanto uno che non ha un minimo di senso ironico e che per di più non si disturba ad aprire il link dove viene riportato un dialogo reale al quale la parodia si ispira poteva fare un simile intervento.
      n.b.
      quei dialoghi pubblicati nei vecchi mamotreti , e cassati nelle nuove versioni, spiegano più di ogni altra cosa l'essenza del cammino.

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    2. Eros è l'acronimo di :

      Eretico Realmente Obnubilato Straparla

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    3. Eros, se voi neocatecumenali aveste un minimo (minimo) di senso dell'ironia (ma minimo, quel tanto che basta per capire l'ironia altrui) vi rendereste anche conto che il Cammino è la parodia grottesca di una setta evangelica.

      Capireste anche che, affinché questa cosa non si veda, Kiko e Carmen hanno sempre odiato sia l'ironia che il buonumore, coltivando depressione, asfissia del cuore e della mente, tristezza, noia, disperazione, bieca rassegnazione, insomma, la sottomissione di tutte le potenze creative e reattive dell'anima, quelle che ad un certo punto fanno dire: "ma andate a prendere in giro qualcun altro, ciarlatani"

      Vi basterebbe un minimo di senso dell'umorismo per salvarvi, perché Kiko e Carmen non sono chissà quali tomi di eretici, anzi, sono piuttosto mediocri e deludenti.

      La delusione viene dal fatto che tanti fedeli si siano lasciati incancrenire da due pezzentoni di tal fatta, senza opporre un minimo (minimo) di resistenza, fosse anche un semplice "ma andatevene a quel paese, ciarlatani".

      A. Non.

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    4. Ecco, Puntini l'ha detta meglio e più velocemente.

      A. Non.

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    5. Eros si vede che non ha mai letto un intero mamotreto (sicuramente mai presentato alle congregazioni vaticane) di dialoghi di questo genere. Per questo, poverino, può incorrere in certe topiche: ma a un Eros ingenuamente ignorante, quanti vecchi volponi corrispondono nelle gerarchie del Cammino? E viene da chiedersi: è più asinaro chi ha diffuso i testi degli scrutini perché tutti si potessero adeguare a un modus operandi apertamente condannato dalla Chiesa quando lo fanno i sacerdoti nelle loro direzioni spirituali e rigorosamente in privato, figurarsi se lo fanno dei laici in pubblico, o chi ne nega l'esistenza pensando di potersi rifare la verginità di fronte al mondo per continuare le sue illiceità nelle salette? Mi sa che si tratta delle stesse persone. E che dire poi di un Pezzi che ha addirittura dichiarato che gli scrutini neocatecumenali, o scavi di coscienza, su argomenti quali i peccati sessuali degli adepti, la dipendenza da pedopornografia, ad esempio, sarebbero gli scrutini così come previsti dalla liturgia dell'OICA, cioè in sintesi preghiere e benedizioni.
      Hanno le facce come non dico cosa... senza vergogna alcuna!

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  9. se il lupo non arriva all'uva, allora non è buona! E il lupo, che non riesce a fare la decima, che nasconde le proprie colpe, che non riesce a salire in croce, e allora il catecumenato non è buono, anzi è fuori dal cristianesimo. Rinnovo i miei complimenti
    Eros

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    1. Piccolo promemoria: lo Statuto del Cammino non prevede la "Decima" (e comunque la Chiesa non impone alcuna "Decima").

      Quindi chi "non fa la Decima", non è colpevole di "non far bene il Cammino", e non è colpevole di vivere male la fede. Il Cammino è Mammona: vuole solo i vostri soldi.

      Inoltre, chi "nasconde le proprie colpe" - ma ne chiede perdono al Signore nel segreto del confessionale, attenendosi alle indicazioni del confessore - fa bene, perché così facendo non rischia di seminare scandali. L'autoaccusarsi davanti ai fratelli di comunità è sbagliato oltre che inutile, e comporta rischio di scandalizzare i semplici.

      Ricordiamoci che il "salire in croce" - cioè lo scegliere liberamente di far penitenza e gesti di carità, a sconto dei propri peccati - non è mai un autolesionismo (cioè un desiderio di far del male a sé stessi) o un sadomasochismo (cioè un farsi del male per il piacere di farsi del male). I modi di far penitenza e i gesti di carità, andrebbero discussi col proprio direttore spirituale, nel segreto. È vero che di fronte a situazioni concrete uno può decidere liberamente di agire (anche solo con dei "fioretti quaresimali"), ma sulle cose un po' più complesse (o delicate) è meglio di non rischiare la superbia di Giuda Iscariota, che decise arbitrariamente (e male) quale doveva essere il proprio "salire in croce".

      p.s.: il catecumenato della Chiesa cattolica è buono. Il cosiddetto "[neo]catecumenato" di Kiko e Carmen non è buono, poiché contiene un sacco di errori, ambiguità, corbellerie, vere e proprie eresie.

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    2. I complimenti li faccio io a te per la tua superficialità nell' affermare di conoscere tutti i "lupi" e sancire che tutti i lupi non arrivano all'uva.
      Siete degli illusi nel pensare di essere gli unici cristiani al mondo, tra l'altro lo dimostrate pochino sai? Altrimenti vi seguirebbero a frotte, non ci volete proprio arrivare a fermsrvi e a chiedervi perché non attirate più nessuno.
      Notiziona non è per colpa di questo blog.

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    3. Hei, Cupido, dio della brama sessuale, ma davvero ti chiami Eros?
      No, perché se te lo sei scelto come nick, la dice tutta sui tuoi pensieri...

      I cattolici non sono un branco di volpi e l'uva non è così lontana da non poterci arrivare.
      Voi che state così attaccati alla sola scriptura, dovreste dirci dove Gesù (si parla di cristianesimo e non di ebraismo) ha detto che i suoi discepoli dovessero fare la decima, dovessero pubblicizzare le loro colpe, e dovessero salire in croce. O dove l'ha detto la Chiesa nei secoli.

      Se non ho letto ed ascoltato male il Nuovo Testamento (che è il cristianesimo), negli si Atti parla di cristiani, e NON CATECUMENI, che condividevano ogni loro proprietà. Ogni loro proprietà, cioé la TUA auto, la TUA casa, la TUA casa al mare, tutti i TUOI soldi... Ma niente decima. Molto di più.

      Sempre se non ho letto ed ascoltato male, mi pare proprio che Gesù non abbia detto a nessuno di dire pubblicamente i propri peccati. Quello che avveniva nei primi secoli, e solo per peccati molto gravi, era la pubblica penitenza, non la pubblica accusa, che è e resta tra il fedele e Dio tramite il sacramento (guardati il CCC).

      In ultimo, se non ho ancora letto e ascoltato male, Gesù non parla di "salire" sulla croce, ma di "prendere" la propria croce. Secondo Papa Francesco, "prendere la propria croce" non si riferisce solo all'accettazione delle tribolazioni quotidiane, ma anche all'assumere la lotta contro il male (aspetto su cui voi siete totalmente carenti).

      Quindi mi complimento anche io con te per avver assorbito così bene le panzane kikiane.
      Ma il cattolicesimo è proprio tutta un'altra cosa.
      Marco

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    4. Notiziona è l'acronimo di :

      Neocatecumenale Osceno Terribilmente Indecente Zelantemente Inconcludente Ormai Non Ascoltabile

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    5. Ricordiamo ai gentili lettori che la "condivisione dei beni", se non è dettata dalla libertà di donare, è ipocrisia. E l'ipocrisia di Anania e Saffira costò loro una brutta fine.

      Nel Cammino Neocatecumenale, anche quando parlano di "libertà", in realtà tentano in modo subdolo di costringerti a comportarti come vogliono loro. Specialmente in tema di soldi (ma anche di scelte vocazionali, familiari, lavorative, di studio, di amicizie, di rapporto coi parenti, eccetera).

      Nonostante i tanti discorsoni altisonanti, tu nel Cammino vieni visto come un pollo da spennare. Tutta quella complessa e articolata gerarchia di "responsabili", "catechisti", "itineranti", serve a spennarti fino all'ultimo centesimo, a suon di ricatti morali, illazioni, violenza verbale malamente nascosta dietro sorrisi e sguardi non proprio sinceri...

      La tua "comunità" è stata costituita non da te ma da loro. Non ha un'importanza soprannaturale: si tratta solo di compagni di viaggio - un viaggio arbitrariamente lungo che peraltro vi porta fin da subito nell'eresia.

      Dunque, mentre di fronte a Dio sei responsabile verso tua moglie e i vostri figli - in virtù dei doveri derivanti dal sacramento del matrimonio, -, di fronte a Dio non sei tenuto a "donare" a gente della tua comunità, alla comunità intera, o al Cammino. Anzi, il Cammino non deve interferire con la famiglia che davanti a Dio hai formato, perché altrimenti il Cammino va contro Dio. (E invece interferisce continuamente...)

      Nostro Signore ha spiegato che il "tuo prossimo" non è necessariamente "i seminari, l'evangelizzazione, le missioni, il nuovo gadget kikiano da comprare perché abbiamo superato l'apposita tappa". Il tuo prossimo potrebbe benissimo essere il vicino di casa, pensionato minimo che non arriva a fine mese, o il tuo collega di lavoro, o la tua cognata malata che non ha alcuno che l'assista.

      Per capirlo, ti basterà smettere di dare soldi al Cammino. Metti alla prova il Cammino, per capire se è attaccato ai tuoi soldi o se vuole la salvezza della tua anima. Prova ad andare ad un pellegrinaggio non organizzato dal Cammino, e guarda se ti faranno "pagare cara" la tua assenza alla "convivenza"; prova a donare la tua "Decima" non al Cammino ma a un monastero di clausura in cui non c'è minima traccia del Cammino, e guarda se non te la faranno "pagare cara"; prova a donare per le missioni-evangelizzazione-seminari della Chiesa in cui non sia minimamente coinvolto il Cammino, e guarda se non te la faranno "pagare cara"... E chiediti come diavolo sia possibile che le opere che Nostro Signore approva e gradisce, il Cammino te le disapprova e proibisce.

      Il Cammino che ti ha sempre detto di "non giudicare", ti giudicherà in maniera severissima e furente; il Cammino che ti ha sempre detto di "non attaccare il tuo cuore al denaro e ai beni", te la farà "pagare cara" perché bramava di impossessarsi del tuo denaro e dei tuoi beni; il Cammino che ti ha sempre detto di non attaccarti agli "idoli", ha tre idoli: Kiko, Carmen, e i tuoi soldi.

      Metti alla prova il Cammino-Mammona: prova a destinare in libertà le tue opere caritative (soldi, tempo libero, pazienza...) a qualcosa che non sia il Cammino (fermo restando che per il sacramento del matrimonio non puoi togliere soldi, tempo e pazienza alla tua famiglia per donarne ad altri). Nostro Signore apprezzerà, il Cammino no - e te la farà "pagare cara".

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  10. Piccolo off-topic per consigliare un paio di articoli: Per una rinascita del sacramento della riconciliazione (potrebbe bastare anche solo meditare sulle tre righe in cui si parla di percentuali) e La necessaria scienza dei confessori ("scienza" è da intendersi come in latino, "conoscenze, cose apprese e capite, cose da sapere per compiere il proprio dovere").

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    1. Su Jungle Watch ci ricordano che è in corso la "guerra" per accaparrarsi il posto di vescovo di Guam.

      L'arcidiocesi di Agaña (cioè l'isola di Guàm, nell'oceano Pacifico), conta 180.000 anime, per il 90% cattolici. Piccola, e in un luogo geograficamente poco significativo. Ma ha una particolarità politica: è territorio "incorporato" degli Stati Uniti d'America.

      Questo significa che se qualcuno ne ottiene permesso di soggiorno (il famoso "R-1 Visa" americano, ambitissimo da tanti migranti del terzo mondo), può spostarsi liberamente negli USA.

      Dunque ai capicosca del Cammino fa particolarmente gola rimettere piede sull'isola, piazzandoci un vescovo controllato dal Cammino, istituendo di nuovo un seminario neocatecumenale Redemkikos Mater, recuperando "vocazioni" kikiane da paesi disperati, cioè "vocazioni" pronte a tutto (poiché fallire significa tornare nel proprio paese povero, arrivare al presbiterato significa cittadinanza americana e vita agiata).

      Solo che i cattolici di Guam, dopo essere stati per tanti anni truffati dal Cammino - che blaterava di quel seminario come "un miracolo per Guam", chiedendo continuamente soldi, e addirittura architettando la truffa della Deed Restriction a favore dei vari Gennarini-Pochetti-Apuron -, ora sanno bene di quali porcherie sono capaci i sedicenti "riscopritori del battesimo".

      Inoltre, perdurando la soppressione del seminario kikolatrico a Guam, altri vescovi che ospitano un seminario neocatecumenale cominciano a mangiare la foglia e rischiano di decidere di sopprimere i Redemkikos Mater nelle loro diocesi (magari trovati in eredità da qualche vescovo "oliato" precedente). E se i kikolatri non possono "sfornare" presbiteri a piacimento, rallentano anche le carriere dei vescovi "amiconi del Cammino" (lo sfornar preti, di questi tempi, è un titolo di merito per i vescovi che aspirano al cardinalato...).

      Sul primo step (togliere di mezzo Byrnes) ci sono riusciti; sul secondo e terzo step del loro piano (installare un vescovo neocatecumenale o leccapiedi del Cammino; per poi infine riaprire in pompa magna il seminario neocatecumenale a Guam) vedremo cosa riusciranno a fare.

      Per la cronaca, la Yona property in cui era installato il soppresso seminario Redemkikos Mater di Guam stava per essere acquistata da un "gruppo misterioso" che aveva anche impegnato una grossa somma come deposito cauzionale. Ma al momento di mettere le cose nero su bianco davanti a un notaio, il gruppo "misterioso" si è misteriosamente dissolto (penso che il motivo più probabile sia quello di averci dovuto mettere i nomi e la faccia; avevamo già previsto che i neocatecumenali sarebbero davvero stati capaci di comprarsi la proprietà immobiliare che non erano riusciti a rubare con la truffa del certificato di proprietà; ma il comprarla senza un vescovo neocatecumenale non sarebbe bastato a riaprirla come seminario; a meno che il finto tentativo di acquisto non servisse a impedire ad altri enti di acquisire la proprietà e convertirla ad altri usi). La property immobiliare fu poi acquisita da un soggetto che l'ha riconvertita in appartamenti. Resta da vedere quante altre vecchie proprietà ecclesiastiche - che l'arcidiocesi di Agaña ha dovuto vendere per pagare i risarcimenti delle vittime del vescovo pedofilo neocatecumenale e dei preti pedofili che costui proteggeva - verranno comprate dai kikos.

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    2. Su Wikipedia c'è scritto che Guam non è territorio incorporato agli Usa. E alloraaaaa??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    3. Guam è l'acronimo di :

      Grandi Uomini Assolutamente Mamotretici

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    4. E allora faccio ammenda per la svista amministrativa, mi era sfuggito il "non".
      Il tecnicismo è che nei territori "incorporati" degli USA (come l'Alaska, che prima erano solo "territori") si applica la Costituzione americana e sono considerati parte integrante degli USA, mentre i "non incorporati" (come Guam) sono considerati "possedimenti" degli USA, in cui si applicano i diritti fondamentali ma non tutte le prerogative costituzionali (cosa che consentì al Congresso di avere tempo per decidere del loro status ufficiale prima di dare la cittadinanza e altri diritti).

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  11. Se il Cammino neocatecumenale sono le trattative prima del matrimonio, il neocatecumeno è la vergine in attesa fuori dalla casa dello sposo, e queste trattative durano tutta la vita, come dura il Cammino, cosa dobbiamo dedurre? Che il Cammino e la sua durata non dipendono dalla progressione spirituale del singolo, e in nessun modo la influenzano; è qualcosa che succede al di fuori, che riguarda altri, con ben più alta responsabilità, che a suon di greggi e di case e di servi, contrattano nel frattempo la creazione di un bel patrimonio.
    Se ci si pensa bene, è un ottima descrizione del Cammino: mentre i neofiti-ancelle bivaccano, si addormentano, invecchiano (e qualcuna pure ci muore) e devono continuamente comprare l'olio dai catechisti-mercanti - solo da loro, naturalmente, che hanno l'esclusiva delle fede - , lontano da lì, in altre stanze, a loro insaputa, sta lievitando l'eredità (in contanti, in beni, in amicizie utili, in impieghi lucrosi eccetera) destinata a pochi.
    Il racconto che ne fa Kiko è illuminante... oltre al fatto che si guarda bene dal dire che quell'olio dovrebbero essere le buone opere: gli metterebbe in subbuglio tutta l'esegesi farlocca!

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    1. Grazie cara Valentina per questa cristallina deduzione, che ho aggiunto al post.

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  12. Piccolo promemoria storico: quarant'anni fa, il 13 marzo 1983, padre Virginio Rotondi svelava gli errori dei "mamotreti" ancor prima che padre Zoffoli ricevesse da padre Innocenti una fotocopia di un volume degli Orientamenti.

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    1. Padre Rotondi un altro nemico d el Cammino

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  13. Giacchè Kiko ciangola di precetti - seppur con un atteggiamento intenzionato a svilire il significato immenso e straordinario della Santa Messa - ne approfitto per "ricordargli" (nomino lui ma richiamo l'attenzione dei neocatecumeni) che il mistero pasquale si celebra il giorno di domenica, una circostanza che per la tradizione cattolica deve essere osservata in tutta la Chiesa. La domenica è il primordiale giorno festivo di precetto! La concessione del sabato non può essere sfruttata per sostituire od oscurare la domenica come fa, appunto, Kiko, anche perché la concessione è data a beneficio di ogni domenica o giorno festivo, non il contrario.

    - "Non siamo qui solamente per compiere un precetto, per ascoltare la Messa, visto che domani è domenica" afferma Kiko dando l'impressione che la Messa sia una norma in cui poter infilare delle opere dai fini egocentrici di sostanza kikiana ("Questa convivenza ti dice "Svegliati perchè viene lo sposo”"), senza considerare la fresca e chiara voce dei Santi...dei veri Santi: “L’Uomo deve tremare, il Mondo deve fremere, il Cielo intero deve essere commosso, quando sull’Altare, tra le mani del Sacerdote, appare il Figlio di Dio” (San Francesco d'Assisi).

    Kiko - senza dimenticare Carmen e il suo notevole contributo allo scempio profuso dal cammino - ha mistificato il meraviglioso tessuto di simboli contenuti nella festa di nozze, un tema di elevata importanza e determinante nella predicazione dei profeti.
    In essa, nella parabola di riferimento, quella della dieci Vergini, sussistono molteplici contrasti simbolici alterati dalla scienza dei due impenitenti dall'indole narcisistica (Kiko e Carmen naturalmente): la veglia e il sonno. Il sonno allude al torpore spirituale, alla svalutazione dell'inestimabile appuntamento, alla morte (non all'assenza dalle celebrazioni neocatecumenali, alla mancata decima, al non dirigersi alle convivenze e via dicendo). La veglia rappresenta invece l'avvedutezza, la devozione, il giudizio, la vita (e non il tempo trascorso tra le pareti di una saletta neocatecumenale). L’antitesi tra sonno e veglia è ovviamente seguita da un altro contrasto: il buio e la luce. La notte è il momento della tentazione, del deserto, da cui l’anima anela al Signore, nella speranza che l’aurora porti la luce che è vita: Dio. La luce della fiaccola che squarcia la notte è segno dell’incontro con Cristo, luce del mondo, come si canta nella Veglia pasquale.'
    In questa prospettiva si sottolinea il valore dell’olio, che non è segno della comunità e della vita dell'adepto in essa, ma di ospitalità e di intimità, ma anche segno messianico, usato nelle consacrazioni regali. Il sollecito urgente è quello di prepararsi all’incontro con il Signore e non quello di apprestarsi ad aderire agli obblighi neocatecumenali per incontrare il dio di un'altra religione ("Mi rendo conto che per voi potrà essere una cosa difficile perche‌ si tratta veramente di cambiare religione. E' molto difficile passare da maomettano ad ebreo o qualcosa del genere. Dal concepire la religione in certi contesti che avevamo prima, passare ad una religione completamente nuova" Kiko).
    Prepararsi e attendere non significhica chinarsi al volere dei sedicenti catechisti sottoponendo se stessi e la propria famiglia a continue prove di apnea, cioè a quell'affidamento soffocante e totale della propria persona e dei propri affetti al contesto neocatecumenale. L'attesa non è buttarsi a peso morto tra le braccia di uomini - piuttosto che di Dio e della Vergine Santissima - egocentrici che desiderano unicamente spennarti vivo; aspettare non vuol dire vivere i logoranti scrutini che le catechesi di Kiko presentano come irrinunciabili per la salvezza dell'anima; vegliare non comporta esser kikiani sin nel midollo. Vegliare significa compiere l'inverso di quanto il cammino insegna: ravvedersi dei propri peccati evitando di trastullarcisi dentro.

    "Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà".” (Matteo 25:13)

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    1. la sera di sabato sarebbe una veglia che porta alla domenica, come la Pasqua. infatti l'Eucarestia del cammino neocatecuemenale la si celebra dopo le 20, dopo vespri e compieta
      Eros

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    2. @ Eros ieri 20,18
      Dal Codice di Diritto Canonico: “Soddisfa il precetto di partecipare alla Messa chi vi assiste dovunque venga celebrata nel rito cattolico, o nello stesso giorno di festa, o nel vespro del giorno precedente” (Can. 1248, §1).
      Premesso che il giorno precedente
      vada anche bene, voi non soddisfate al Canone, in quanto
      la vostra messa, non viene celebrata secondo il rito cattolico.
      Ruben.
      ---

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    3. Per: la sera di sabato sarebbe una veglia che porta alla domenica, come la Pasqua. infatti l'Eucarestia del cammino neocatecuemenale la si celebra dopo le 20, dopo vespri e compieta.

      Certo, le veglie vi sono, ma la domenica mattina, la Resurrezione, cioè quando Dio si è mostrato Risorto a noi, ecco che noi festeggiamo, andiamo alla Santa Messa, e facciamo altro. Di certo non viviamo un'intera vita nel fare solamente veglie ( a suon di chitarra e applausi stile by kiko. Anche perché sappiamo che, SICURAMENTE, Dio non ha dato ad un uomo in mano il SUO SACRIFICIO E I SUOI SACRAMENTI, di questo ne siamo sicurissimi), e non siamo invasati, non rubiamo dentro gli hotel, non ci crediamo migliori mentre siamo mondani, lussuriosi, ladri, e, cosa importante, rispettiamo il sacro, per cui la Chiesa è sacra, nei suoi riti, nei sacramenti, ed in ultimo, rispettiamo il prossimo, come ad esempio il foro interno. Purtroppo non andiamo in giro a chiedere i peccati della gente, mettendo a credere che se si fa quanto dite voi si è migliori o altro, perché: ne ho visto di migliori in mezzo a voi ( non so se capisci la battuta). Tanto migliori che sto aspettando di andare davanti ad una Commissione con telecamere così vediamo doce sta la verità.
      Vi ripeto battete un colpo, SE CREDETE A QUANTO DITE, così andiamo a verificare se: siete ladri, se siete lestofanti, se dite menzogne, se violate il foro interno, se odiate il prossimo, se diffamate, se calunniate, se usate lo Spirito Santo per coprirvi, se siete ipocriti e altro.
      A diposizione, fatevi vivi e la chiudiamo la partita.

      A chiacchiere si può dire tutto, posso dire adesso che sto scrivento da Saturno in mezzo al gas nervino a -150°. Tutto si può dire a chiacchiere, ma ciò è vero? Basta vedere da dove si scrive. Infatti, vi ripeto, per vedere se rubate agli hotel, basta riunire tutte le persone di quel giorno, si mettono in verità, e vediamo chi ha messo soldi e chi no. Sicuramente si diranno bugie, ma, comunque sia, anche in quel caso esce sempre la verità, e cioè: che siete un coacervo di menzogne.
      Ovunque la mettiate vi sbugiardate completamente.
      Purtroppo, satana fa le pentole, ma non i coperchi.

      Un Lettore.

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    4. @blog, ma guardate che per i cristiani la domenica inizia dopo i primi vespri del sabato. Io credo che gran parte del vostro odio verso il cammino sia dovuto alla semplice ignoranza delle cose (ignoranza non come offesa, ma come di colui che non sa)
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. Fav, nella menzogna, ha detto una mezza verità, infatti vi è odio, ma non come intende lui nella sua mente faziosa e immersa nella menzogna:

      Levasi questo dolce Agnello con odio della colpa commessa per l'uomo; e della ingiuria ch'è fatta al Padre per l'offesa fatta; e piglia questa offesa e fanne vendetta sopra sè medesimo, il quale non contrasse mai veleno di peccato. Tutto questo ha fatto l'odio e l'amore. Amore di virtù, e odio del peccato mortale. Or dirò: a questa regola dovete tenere voi. Voi sapete che per li molti peccati mortali siamo in odio e in dispiacere di Dio; fatta è la guerra con lui. Ma è vero che, poichè questo Agnello ci diede il sangue, noi possiamo fare questa pace: onde se ogni dì cadessimo in guerra, ogni dì possiamo fare la pace; ma con modo; chè senza modo non si farebbe mai. Questo è il modo a partecipare il sangue di Cristo crocifisso; di levarsi con odio e con amore, e ponersi per obbietto l'obbrobrio, le pene e vituperio, e i flagelli e la morte di Cristo crocifisso; pensando che noi siamo coloro che l'abbiamo morto, e ogni dì l'uccidiamo, peccando mortalmente. Perocchè non è morto per le sue colpe, ma per le nostre. Allora l'anima concepirà questo perfettissimo odio verso la colpa sua, come detto abbiamo; il quale odio spegnerà il veleno del peccato mortale. E non vorrà fare vendetta del prossimo; anzi l'amerà come sè medesimo, e cercherà pure in che modo egli possa punire le colpe sue. E la ingiuria che gli è fatta dalla creatura, non la piglierà in quanto fatta da creatura; ma penserà che il Creatore permetta quella ingiuria o per li peccati presenti, o per li peccati suoi passati; onde non se la recherà ad ingiuria, ma pareragli, come egli è, che Dio gli l'abbia permesso per grande misericordia, volendo piuttosto punire li suoi difetti in questo tempo finito, che servargli a punire nel tempo infinito, dove è pena senza veruna verecundia.

      https://www.ilpalio.siena.it/SantaCaterina/lettera/3

      Un Lettore.

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    6. L'asineria di un soggetto come il Fallace Asino Vinicio si vede dal fatto che a seconda di ciò che gli fa comodo, sceglie "l'esperienza" oppure "la legge". Vuol fare il furbetto, ma dall'alto della sua ignoranza e asineria riesce solo a mostrare i trucchetti che gli anno insegnato i suoi capicosca neocatecumenali.

      L'esperienza della Chiesa è che la Messa "dei primi vespri" è qualcosa di poco diffuso, e lo era ancor meno qualche decina di anni fa, perché ci si presentava a Messa «a digiuno dalla mezzanotte precedente», per cui la totalità delle Messe si concentravano al mattino, perché sarebbe stato un sacrificio piuttosto gravoso aspettare la Messa delle 17 per fare la Comunione dopo 17 ore di digiuno prima di poter toccare cibo. (Le norme sul digiuno sono state molto alleggerite in epoca postconciliare; in campo tradizionalista si suggeriscono tre ore, in campo vaticansecondista si suggerisce una sola ora; ricordiamo che gli anziani e i malati sono esentati da tale norma; ricordiamo che tale digiuno serve per aiutare sé stessi a capire la differenza tra il "Pane di Vita Eterna" e il pane "normale", e a non evidenziare troppo l'aspetto di "banchetto" mangereccio).

      I vespri, poi, per definizione, sono dopo il tramonto. Cioè d'inverno anche alle quattro del pomeriggio, alle nostre latitudini. Ma i neocatecumenali celebrano a orari molto tardi anche d'inverno, almeno verso le 20 o 21, se non peggio. Quella neocatecumenale non è una celebrazione "vespertina, dei primi vespri", ma una celebrazione "della notte". Non possono accampare diritti su una cosa che fanno in maniera sbagliata.

      Dunque non solo l'asino fallace sbaglia in maniera madornale blaterando di "primi vespri del sabato" quando loro celebrano "nella notte", non solo sbaglia in maniera madornale fingendo di non sapere che solo nel Cammino è "prassi invalsa" usare solo il sabato sera anziché (come nella Chiesa Cattolica) la domenica mattina, ma sbaglia anche in maniera madornale a qualificare come "liturgie" le carnevalate di Kiko e Carmen che non rispettano il Messale, cioè non vogliono assolutamente essere "celebrazione della Chiesa, secondo la Chiesa, in linea con la Chiesa".

      Il Cammino può essere difeso solo usando inganni e menzogne. E indovinate chi è il Padre della Menzogna e difensore del Cammino.

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    7. Non sanno cosa sia il Cristianesimo, cosa sia il peccato, cosa sia la croce, cosa sia la grazia...ma conoscono la liturgia e i precetti a memoria, e tutto finisce lì. Come il vangelo di oggi. Niente di più che una messa ben preparata della domenica a mezzogiorno. Se la parola di Dio, la buona notizia del kerygma non vengono annunciati da un prete di oggi, o da un levita fariseo di ieri, allora chi parla è un eretico bestemmiatore. Poco importa se i ciechi vedono e gli zoppi camminano, o se una famiglia molla tutto e parte per evangelizzare. Come dice il famoso postulato di Werfel, per chi ha fede nessun miracolo è necessario, per chi non ha fede nessun miracolo è sufficiente.
      Eros

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    8. Caro Eros (perché cambi continuamente nome? Leonardo o Pedro Sales non ti piacevano a sufficienza?), se tu non ti fossi limitato ad ascoltare e a credere a quel guazzabuglio che sono le catechesi di Kiko e Carmen, ma avessi letto i padri, un po' di sant Agostino, o anche solo il catechismo dei piccoli, non penseresti che la croce è il coniuge o sono i figli quando ti mettono in discussione, o che la grazia si possa conciliare con il peccato, anzi, abbia necessità che uno abbia peccato.
      Se misuri poi la comprensione delle verità di fede con il fatto che una coppia anteponga la necessità di andare ad istruire sul vangelo secondo Kiko persone già cattoliche di altri paesi del mondo ai propri doveri di stato nei confronti della famiglia, non stiamo evidentemente parlando né della stessa fede, nè della stessa religione.
      Poi, secondo te, può il rispetto della liturgia e della dottrina cattolica togliere qualcosa alla carità? Penso proprio di no! E allora perché ti paiono due aspetti della vita religiosa così inconciliabili?
      Non è che qualcuno te l'ha fatto credere, per caso?
      Non sei obbligato a credere al blog: basta che tu cominci ad utilizzare la tua ragione e tutto ti apparirà sotto una prospettiva diversa.

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    9. Eros ma che vangelo hai letto?
      Comunque mi spiace per te ma siete proprio voi che "Non sapete cosa sia il Cristianesimo, cosa sia il peccato, cosa sia la croce, cosa sia la grazia...ma conoscete solo la liturgia e i precetti di Kiko a memoria, e tutto finisce lì"
      Avete una ignoranza terribile e vi spacciate per sapienti, e in più avete la pretesa di guidare le persone.
      I disastri che avete fatto e che ancora fate sono il motivo della vostra fine, ma voi siete talmente superbi da fare spallucce.

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    10. Guai a me se non annunciassi il vangelo cara Valentina. Guai a me e guai a te. Non c'è nulla di più importante. La grazia si dà ai peccatori. Questo dovrebbe essere un concetto elementare da comprendere. Ma per chi non ha fede, i miracoli e le spiegazioni non bastano mai.
      Eros

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    11. Purtroppo i guai derivano da una predicazione inesatta e falsata! Chi ti ha insegnato che chi non pecca non riceve la grazia? Hai mai riflettuto su come la nostra Madre Maria Santissima sia stata appellata "'piena di grazia" lei, che non aveva peccato ed era stata esentata al concepimento dalla colpa originale?
      San Paolo specifica scrivendo si Romani (6,1-2): "Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato?"
      I due termini che ti hanno sovrapposto nella mente sono "giustificazione" e "santificazione". La differenza e la relazione tra i due la spiega molto bene don Claudio Doglio: "la giustificazione è il punto iniziale, la santificazione è il punto finale, è l’obiettivo a cui la giustificazione tende.
      L’iniziare la buona relazione con Dio non significa essere a posto e finire, significa iniziare un dialogo tale che faccia crescere l’uomo, che porti alla piena maturazione tutte le potenzialità della persona umana.
      Il punto di partenza è sempre ed esclusivamente opera di Dio, ma, una volta che il cammino è iniziato, all’uomo è chiesta autentica collaborazione, non passività, assolutamente.
      Dunque, esiste una vita cristiana dove la persona umana, giustificata sulla base della fede di Gesù Cristo è chiamata a vivere responsabilmente".
      Sono le basi della morale cattolica e, come dici tu, un concetto elementare da comprendere.
      Lo aveva spiegato a Kiko anche il vescovo di Trieste nel 2017, che il Verbo di Dio santifica anche se non c'è il peccato, ma... parole al vento!

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    12. Infatti Eros a voi le lezioni non bastano mai

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    13. @valentina, nessuno sta mettendo in dubbio che bisogna combattere il peccato, questa è un'altra vostra leggenda, ma come stesso ci insegna la Chiesa possiamo solo proporci con il suo santo aiuto di non peccare e di fuggire le occasioni prossime di peccato, ma nessuno per quanto si sforzi, può credersene esente, tranne appunto Gesù e la Madonna. Se qualcuno si sente esente dal peccato o non è in grado di riconoscersi peccatore, allora non ha bisogno della grazia di Cristo, perché Lui è morto per i nostri peccati. Quello che a voi da fastidio è che nel cammino nessuno ha paura o vergogna di riconoscersi peccatori e bisognosi della grazia, mentre voi vi sentite tutti a posto e giusti. Ed è proprio questo che dovrebbe farvi riflettere, uno solo è il giusto e invece qui tutti col dito puntato a giudicare la fede degli altri, a sparare giudizi temerari, ad offendere e denigrare. Io fossi in voi, prima di Pasqua parlerei bene con il confessore della attività che svolgete su questo blog.
      Fallacio Asino Vinicio

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    14. Fav, non ti confondere, qui nessuno giudica il peccato altrui, non si fanno confessioni né scrutini, non si fa smontare nessuno da cavallo usando le informazioni personali che lui stesso ha fornito, nessuno assurge a guida spirituale infallibile! La tua indignazione riservala per altri ambiti. Si fa al massimo un po' di ripasso di Catechismo base a chi, purtroppo, a causa di insegnamenti sbagliati e tendenziosi, ha le idee confuse, e magari pensa di dover essere in peccato per meritare la grazia, come Eros; si fa formazione permanente gratuita rispetto agli errori in cui il Cammino neocatecumenale è recidivo, visto che, finora, ancora non si è corretto da solo. E visto che si tratta di errori elementari, basici, non servono grandi scienze teologiche, quindi nessuno di noi qui è maestro, né di dottrina né di vita, e di certo nessuno pretende addirittura di mettere il naso nelle confessioni altrui.

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  14. "Poiche‌ le trattative sono lunghe tutte si sono assopite; anche voi, poiche‌ il Cammino e‌ lungo vi siete addormentati." (Kiko)

    Con queste subdole e astute asserzioni Kiko giustifica la durata spropositata del cammino e previene l'eventuale desiderio di abbandono da parte degli adepti. Associare i neocatecumeni alle vergini assopite è una mossa "magistrale", ha trovato la chiave per poter tormentare le anime soggiogate e insinuare in esse crucci e sensi di colpa. Sentimenti che impediscono un sereno discernimento e di conseguenza un'uscita spensierata dal cammino (ecco dunque cos'è il peccato secondo la scienza di Kiko e Carmen, stancarsi della comunità).
    Kiko nella sua catechesi si concentra sull'assopirsi delle vergini, ma non è questo che viene loro rimproverato, bensì la mancanza di previdenza, non avendo calcolato la possibilità di un prolungamento della festa. Ma la verità per Kiko è un optional, ciò che più conta è poter orientare le Scritture al suo pensiero e tramite l'alterazione d'Esse trovare conferma (seppur fittizia).

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  15. La descrizione sagace e ironica, ma anche semplice (seppur complessa nella sua gravità), del dialogo tra il catechista e lo scrutinato stilata da Lino Lista, apre allo scenario più cupo del cammino, quello concernente il peccato.
    Mi ripeto in questo concetto.
    Kiko insegna che la seduzione (vissuta) è l'unico mezzo per entrare in una profonda conoscenza di sé; essa, secondo lui, causerebbe un moto propizio di umiltà. Le catechesi sono esplicite e inconfondibili, in esse non esiste riferimento alcuno alla lotta risoluta contro le malvagità. Non vi è alcun richiamo a respingere (sul serio) satana assieme a tutte le sue suggestioni. E ciò è grave!
    Uno dei problemi dell'ambiente kikiano è che con la tentazione ci si intrattiene, anche solo a livello psi­cologico, dato che essa ha il potere di causare una sentenza positiva o negativa da parte dei giudici catechisti, i quali non stentano a trafiggere l'anima alla ricerca del peccato peggiore da poter premiare. La tentazione viene quindi pensata con insistenza ed elaborata per divenire adeguata al tempo dello scrutinio. Si instaura così un dialogo con il maligno che ingigantisce la lusinga sino a far divenire un pensiero embrionale una costante assillante e ossessiva che domina la mente, defraudando il fedele della sua libertà interiore.

    Per superare questa sporca condizione spirituale bisogna risvegliarsi a sé stessi e a Dio levando dagli occhi - dalle orecchie, dalle mani, dalla mente, dal cuore - il fango kikiano; bisogna risvegliarsi dal sonnambulismo spirituale, dal torpore «È ormai tempo di svegliarci dal sonno» (cfr. Rm 13,11) uscendo dalla comunità di Argüello (quindi stancarsi del cammino non significa addormentarsi, bensì il contrario).
    Non ci si può sentire soddisfatti di aver compiuto una determinata azione peccaminosa soltanto perché si è ottenuto il beneplacito dei catechisti, nessuno può sostituirsi alla propria responsabilità personale. Neanche un'anima vedrà attenuato il proprio peccato dinanzi a Dio Giudice soltanto perché "ll catechista me lo ha ordinato; il catechista mi ha dato conferma della bontà del mio comportamento..."

    Tra i tanti problemi del cammino vi è anche quello del disprezzo rivolto al sacramento della Riconciliazione, il quale viene attuato nelle salette in condizioni disagiate per sminuirne l'importanza e far sì che avvenga senza cautela e tranquillità. La confessione rafforza la nostra volontà e il nostro autocontrollo rendendoci in grado di resistere alle tentazioni. Diventiamo più risoluti nel seguire la volontà di Dio, e non i nostri capricci (o quelli di un guru narcisista). I Santi della storia hanno sentito questo richiamo e hanno sfruttato il sacramento della Riconciliazione per divenire piccole immagini di Cristo, che è quello che i Santi realmente sono!
    Altro che Carmen e la sua indisponenza verso Nostro Signore!

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  16. Post davvero originale, che attraverso un racconto divertente, ma anche avvincente, mette in luce gli aspetti più equivoci del Cammino.

    Basti pensare al e parole pronunciate da Kiko ai suoi adepti:
    “Mi rendo conto che per voi potrà essere una cosa difficile perché si tratta veramente di cambiare religione. E' molto difficile… concepire la religione in certi contesti che avevamo prima, passare ad una religione completamente nuova”. (Secondo passaggio, pag. 57).
    Sembra che l’intento di Kiko sia quello di “evangelizzare” i cattolici per fargli cambiare religione.

    Per giustificarle non basta far notare che quelle parole, che più che non cattoliche si connotano come anti cattoliche, sono diverse da quelle delle catechesi "ufficiali" (e comunque mai approvate dalla Chiesa), perché esprimono concetti basilari, atti a formare un modo di pensare perciò atti anche a far cambiare religione.

    Occorrono una smentita e delle scuse, che non ci sono mai state e che difficilmente arriveranno, forse per timore che qualcuno possa pensare che il Cammino "primitivo", quello più "vero", possa essere creduto come non ispirato.
    Ma è un rischio che i veri cattolici, cioè quelli che credono nella Chiesa e perciò la amano, devono essere disposti a correre.

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  18. Interessante il commento di Pax:
    “Il rapporto tra chi entra nel Cammino e il tempo?
    Mi pare di capire che il tempo si ferma. Perde ogni valore. E si perde letteralmente la propria vita dietro al Cammino e uno se ne accorge sempre troppo tardi. Quando - cosa non facile - uno ne sia uscito fuori”.
    Padre Bellon, in una sua risposta su cosa è il tempo, cita Aristotele e San Tommaso, che dicevano che il tempo è la misura del movimento, misura che sta nella nostra mente.
    Di fatto, il Cammino da l’idea di poter agire sulla mente in modo da appropriarsi di tutto il tempo: non solo tutto il tempo che si ha a disposizione, ma anche quello futuro e perfino quello passato, che viene percepito e riscritto in modo che tutta la propria storia viene percepita come in attesa del Cammino.
    E’ come se una macchina del tempo fosse data in mano a un apprendista stregone senza patente.
    Ma come può accadere?
    Prima occorre fare il deserto, spazzare via tutta la “civiltà” precedente, un po’ come accadeva ai pionieri del west che, lontano da tutto, erano propensi a credere a dei ciarlatani che si millantavano come grandi medici, le cui competenze andavano dal cavare i denti al vendere pozioni “miracolose”.
    Di fatto spesso sembra che i catechisti del Cammino, riprendendo gli insegnamenti del loro maestro, attraverso dei rozzi concetti di psicologia “fai da te”, molto semplici ma efficaci, vogliano divertirsi a disintegrare e ricomporre personalità, un po’ come il dottor Frankenstein si divertiva a sezionare e cucire cadaveri.
    Il tutto come allo scopo, a detta di molti ex del Cammino, di rinchiudere gli adepti in una sorta di bolla spazio temporale che non passa mai, e che si è rivelata essere un incubo.
    Tutti hanno vissuto un periodo relativamente breve, come può essere un’estate, che, anche se lontano nel tempo, nel presente è percepito come un’intera “epoca”, ricca di ricordi che, oltre a riguardare dei fatti concretamente accaduti, numericamente limitati, riguarda soprattutto lo “stato” di vita interiore, in qualche modo autentico, in cui si è vissuto. Il tempo infatti può essere percepito in modo molto diverso a seconda delle condizioni psicologiche.
    Così può capitare che Santa Teresa di Lisieux, vissuta per 14 anni in famiglia e per altri 10 in un convento di clausura, possa aver scritto un’autobiografia ricchissima, dovuta alla enormità di vita vissuta che non può essere contenuta solo in 24 anni di “fatti” esteriori, mentre ci sono ex camminanti, che hanno vissuto nel Cammino più di quanto santa Teresina abbia vissuto in tutta la sua vita, che, quando escono, sentono come se il tempo glielo avessero rubato.

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    1. Hai perfettamente descritto la miserrima condizione del camminante che si dibatte ignaro.
      A ripensarci il disagio era sempre dietro l'angolo, insidioso.

      Perché percepivi di essere in una sorta di cattività coatta e non capivi, mentre ti chiamavano "figlio di re" per tranquillizzarti ma poi gli unici regnanti assoluti e gaudenti erano loro (alla faccia tua) e intendo Kiko e la sua corte di itineranti eletti, se non è chiaro.

      Ed è vero che anche del passato si impossessano. Pretendono una rilettura di tutta la tua storia in funzione loro. Insisto su questo, perchè non è in relazione alla chiamata di Dio, come vogliono farti credere. L'entrata o meno in comunità non coincide affatto col disegno di salvezza e l'elezione personale di un uomo fino al punto che se poi abbandona il percorso Dio lo abbandona nelle mani del demonio per sempre. Follia.
      Ma Kiko ti impone una identificazione assoluta con l'ossessiva persecuzione degli scrutini che si susseguono nelle varie tappe e nei questionari di tutte le convivenze di Inizio Corso:
      - chi eri tu prima del cammino?
      - cosa ti ha dato il cammino?
      - a cosa ti chiama?
      Questo l'immutabile canovaccio, la trama di tutti i film che si vedono lì dentro, tutti uguali nella sostanza.

      Pax

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  19. Infatti uno dei motivi per cui le comunità devono obbligatoriamente restare separate, è che chi ha appena iniziato si fa dei film eccezionali sui grandi progressi spirituali che si fanno con il Cammino, e sentire invece le risonanze delle comunità con più di vent'anni di Cammino sulle spalle ancora perfettamente uguali all'inizio (anzi, in realtà peggiori, stereotipate e spente) avrebbe di certo un effetto respingente. Poi con gli anni ci si abitua a pensare che è addirittura normale, che sia così, e si viene convinti che questo pensiero sia un giudizio nei confronti degli altri da respingere e di cui vergognarsi; anzi, dopo trent'anni si sentono alcuni che dichiarano addirittura di non essere ancora cristiani, e magari lo si attribuisce a una eccezionale umiltà, e non a un effetto del vivere in una vera e propria bolla in cui il tempo si è fermato.

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  20. Info .La veste bianca per il rito finale la notte di pasqua quanto costa ? Quella griffata da kiko ,naturalmente...

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    1. Ma se Pietro Gringeri nel suo sito non ti da quella informazione perché è un articolo riservato perché te la dobbiamo dare noi?

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    2. Quale non c'è alcuna veste griffata.

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    3. La famigerata "vestina bianca" fino ad alcuni anni fa doveva essere rigorosamente griffata da Kiko. Poi si è concesso di comprarle nei kiko-shop (cioè comunque a prezzi esorbitanti, visto che i negozi di arredi neocatecumenali sono esclusivissimi). Magari qualcuno più furbetto e meno braccato dai kikatekisti, è riuscito a comprare una tunicella anonima spendendo molto meno. Ma resta sempre il significato fondamentale: esprime la tessera di appartenenza al club neocatecumenale, ed esprime la superbia del sentirsi migliori degli altri cristiani (altrimenti non la userebbero).

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    4. Nel quartiere dove abito...e spero ancora x poco la parrocchia e kikiana dal primo all'ultimo e anche coloro che non fanno parte del cammino sono seguaci kikiani ma non se ne accorgono. Tutti fanno e dicono ciò che viene detto loro dal confessore o sacerdote di turno. Maligni e sempre con cattivi pensieri. Ma se provi a dire una parola di ciò che viene fatto ti dicono "ah io non giudico ma sicuramente avete ragione🤔🤔 perché? Allora sanno che è solo un "servirsi del nome di Dio" per avere potere su povere persone spiritualmente deboli? Sanno che si paga per comtinuare a tenere alto il nome del cammino, sanno che predicano bene e razzolano male. Se fai parte del cammino puoi fare ciò che vuoi altrimenti non sei figlio di Dio.......troppi anni questa parrocchia è stata lasciata libera di dominare...noi non ci andiamo più e ogni tanto "casualmente"qualche donnina ci chiede il perché glielo diciamo apertamente che per noi è una setta che sta portando più male che bene e loro sicuramente riportano a chi di dovere. Sono cattivi , superbi e controllano chi li potrebbe "rovinare".....Poveracci quando sapranno la verità spero non sia troppo tardi per loro

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