domenica 26 marzo 2023

Lo show delle confessioni pubbliche del Cammino

Promemoria sull'asineria neocatecumenale: esistono troppi validissimi motivi per cui è spiritualmente dannoso "confessare pubblicamente" i propri peccati.

Un grosso errore del Cammino Neocatecumenale è quello di indurre i suoi adepti, in molte occasioni, a fare una "confessione pubblica" dei propri peccati (poco importa che a seconda dei casi la chiamino pomposamente "scrutini", "giri di esperienze", "testimonianze"... il "format" è sempre lo stesso: una confessione pubblica dei propri peccati). Inutile aggiungere che nella Chiesa cattolica ciò non avviene.

La radice di questo clamoroso errore neocatecumenale sta nel fatto che nella loro superbia sono bramosi di misurare la misericordia di Dio, in modo da sentirsi i primi in classifica (una classifica immaginaria di chi è più cristiano degli altri) perché durante lo show delle confessioni pubbliche qualcuno ha parlato di certi suoi grossi peccati e quindi la piccola comunità neocatecumenale acquisirebbe "punti-misericordia". Noi cattolici, invece, sappiamo che ogni singolo peccato - e dunque anche quello del dare scandalo attraverso "confessioni pubbliche" - è contro il regno di Dio.

Effettivamente non somiglia solo a un UFO...

A sostenere quell'errore delle "confessioni pubbliche" c'è l'erronea convinzione - tipica di ogni setta, inclusa quella neocatecumenale - secondo cui un gesto del genere è sincero proporzionalmente a quanto è imbarazzante.

Dunque, vediamo alcuni di quei motivi per cui è spiritualmente dannosa e altamente sconsigliabile la "confessione pubblica".

Il primo è il più ovvio: è il dare scandalo alle anime più deboli. Nessuno di noi può scrutare le anime altrui, per cui non possiamo mai stimare quanto sia spiritualmente pericoloso e immediatamente dannoso che uno parli dei propri peccati. Il peccato non merita "pubblicità". Uno dei possibili danni alle anime semplici è il suggerire (anche involontariamente) l'idea che una certa cosa "è davvero possibile farla". Per dire, se portate una moto presso una tribù che non aveva mai visto un veicolo a motore, nessuno sognerà di impennare, anche se tutti si appassionassero alla velocità e alle prestazioni. Ma non appena uno desse il pessimo esempio anche soltanto dicendo di averlo fatto... E adesso pensate per un attimo ai tanti fratelli del Cammino, che avevano aderito perché lo spot pubblicitario parlava di "fede adulta", parlava di "Dio che si vuole incontrare con te"... e ricevono invece - oltre a pressanti e incessanti e perpetue richieste di denaro - anche un cumulo di scabrose e pruriginose notizie di peccati, talvolta veri, talvolta un po' inventati, ma che fanno a gara a chi sembra più scandaloso. Tutto perché vogliono "misurare" la misericordia di Dio, associandola alla quantità di super-peccatoni extra-giganti.

Un altro buon motivo è che il pubblico ha buona memoria. Io stesso, a distanza di tanti anni, ricordo un certo seminarista (oggi prete di successo) raccontare con inutile dovizia di dettagli certe cose che avrebbe dovuto dire solo in confessionale. E invece non solo le disse in pubblico ma evitò di rimanere sul vago (sarebbe bastato chiudere subito la questione con espressioni vaghe tipo: "ho peccato contro Dio", "mi credevo capace di resistere"...). Ancor oggi, quando lo vedo, la mia memoria istintivamente associa lui a quel determinato peccato e a quelle precise modalità che lui con imprudente vanità descrisse in dettaglio. Non posso sapere se negli anni successivi sia caduto di nuovo in quel genere di peccati ma il fatto è che quando lo vedo, mi torna in mente prima quel suo peccato vantato all'epoca che la sua persona oggi. E figuratevi cosa può significare una "buona memoria" in qualche persona maliziosa, o solo chiacchierona, o semplicemente sofferente, o comunque debole. E figuratevi in un ambiente mormoratore e giudicatore come la diabolica setta neocatecumenale, che giustifica e invoglia le "confessioni pubbliche", quante anime semplici vengono continuamente diluviate di scandali. E no, il blaterare ritmicamente che il Signore "ha perdonato" non ti cancella il ricordo di quelle cose indegne, disoneste, ignobili.

Quindi c'è il fatto che il peccatore stesso ha buona memoria. Prima o poi il ricordo di aver "confessato in pubblico" una determinata cosa gli tornerà in mente corredata di brutte sensazioni (fastidio, rimorso, dolore, paura che qualcuno dei presenti se ne ricordi bene...) perché ricorderà quei volti e percepirà di nuovo le loro sensazioni (non tutte angeliche, non tutte di genuino perdono e lode al Signore). Il disprezzare sé stessi e addolorarsi continuamente per un passato "ancora troppo facilmente ricordabile", è una grave debolezza, è segno che nonostante il perdono non si è voltato pagina. La vera umiliazione, il vero pentimento, nascono per amore di Dio (e al massimo per il timore dell'inferno, cioè del perdere la felicità perpetua in Dio); nel pentimento, l'eventuale aspetto del disprezzo di sé stessi non è il fine, ma solo un mezzo (il maggior rimpianto di Agostino d'Ippona, "tardi ti amai", non riguarda gli specifici peccati ma l'amore per il Signore).

Diremmo, solo per capirci, che occorre imparare a "perdonare sé stessi", cioè a non commettere il madornale errore di Giuda Iscariota. Giuda, convintosi di non poter "perdonare sé stesso", giunse subito all'erronea conclusione che Dio "non poteva" perdonarlo ("se non ci riesco io è impossibile che ci riesca Lui"), che Dio sarebbe stato "incapace" di perdonare, e pertanto andò volontariamente a sfracellarsi, per punire sé stesso in virtù del fatto che non volle "perdonare sé stesso", cioè rifiutò il Dio della misericordia. Allo stesso modo di Giuda, un'anima potrebbe rimanere schiava del peccato "pubblicamente confessato", schiava dell'idea di averlo "detto davanti a tutti", col sottinteso che quei "tutti" (più coloro ai quali sarà stato riferito con più o meno malizia da loro), continueranno ad accusarla (anche solo virtualmente), pertanto "deve" autoaccusarsi anche lei smettendo di pensare che una volta perdonati sacramentalmente occorreva voltar pagina.
Claudia, ex attrice e famosa per questioni porno, dopo la conversione, quando un intervistatore le ricordò ciò che di lei ancora circolava in giro, liquidò la questione dicendo: ma quelli sono peccati perdonati. Cioè - giustamente - non voleva andare a rimestare nel passato (esattamente come non rimestavano l'apostolo Paolo o Francesco d'Assisi, che non si sono certo permessi di descrivere i dettagli pruriginosi delle proprie passate "esperienze"). Erano peccati perdonati attraverso il sacramento della riconciliazione, non avvertiva alcun bisogno di fare "testimonianze" modello neocatecumenalizio autoflagellante e bramoso di punti-scandalo per scalare l'immaginaria classifica di campionato.

C'è poi pure il fatto che il peccatore che rievoca pubblicamente il peccato che ha commesso, rimesta nel torbido, magari ricordando (o inventando) altri dettagli. Infatti le orecchie dell'uditorio non sono le orecchie del confessore. Ciò che normalmente sarebbe stato coperto dal vincolo del segreto della confessione, e dunque da quel momento sarebbe divenuto un voltar pagina nella propria vita, un qualcosa di finalmente "dimenticabile", diventa invece un pubblico rivangare nel proprio torbido passato, "rivivendo" mentalmente quella cosa turpe e vile, col serio rischio che dietro quell'espressione facciale umiliata (umiliazione vera o recitata, non importa) sorga il pensiero del "ma guarda di cosa son stato capace, chissà che non possa accadere di nuovo". (I padri del deserto, quando con esagerata iperbole dicevano che il tuo peccato non esiste più, lo facevano per rimarcare che una volta chiesto e ottenuto perdono non bisognava rimestare più nel passato torbido, ma guardare avanti, voltando pagina; altrimenti si diventa mentalmente "schiavi del peccato", ossessionati da quella cosa, e a furia di girarci intorno, e di descrivere, di riepilogare, di rievocare, si finisce davvero per fare come Giuda, cioè sotto sotto e a poco a poco convincersi di non essere perdonabili, magari perfino dopo l'assoluzione, cioè ci si pianta un "virus" spirituale in testa, da soli, solo perché ci si crogiola troppo a pensare ai peccati passati).

L'euforia di mettere tutto in piazza

Anche se in certi trattatelli spirituali si suggeriva di meditare sui peccati commessi lungo tutta la propria vita e di riportare in confessione (chiarendo di averlo già confessato in precedenza) qualche peccato particolarmente grave del passato, ciò serviva per aggiungersi l'umiliazione del "anche se stavolta confesso solo X e Y che sembrano poca roba, a suo tempo fui capace di commettere anche Z, di cui ho chiesto già perdono, ma che mi ricorda quanto mi allontanai da Dio"), e ciò avviene comunque nel segreto della confessione.

Il segreto della confessione consente di stare "a tu per tu" col Signore, per tramite di un Suo incaricato (incaricato da Nostro Signore, nella persona degli Apostoli, dei loro successori, e di coloro ai quali è stato tramandato attraverso il sacerdozio il potere di rimettere i peccati, al punto che «a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi», cfr. Gv 20,23), e di potersi esprimere senza avere un uditorio di "spettatori" che "chissà cosa staranno pensando di me adesso, chissà cosa penseranno di me in futuro, chissà a quant'altra gente ricorderanno ciò che ho fatto". Al sacerdote in questione non interessano i dettagli - se non quelli importanti per valutare la salute spirituale dell'anima e l'effettiva gravità dell'atto commesso -, ma solo la disposizione personale del penitente a chiedere perdono, senza la quale la confessione sarebbe inutile. Il sacerdote che ascolta una confessione non è "il pubblico presente allo show", ma solo l'incaricato di darti l'assoluzione qualora ritenga che ci sia almeno un po' di pentimento.

C'è un altro punto importante: il fatto che spesso non sappiamo esprimere bene in che modo abbiamo peccato (e anche questa motivazione sarebbe già da sola sufficiente perché la confessione sia esclusivamente "in segreto" col solo sacerdote). Il sacerdote, che di confessioni ne ha ascoltate tante, può chiarire i termini se necessario, o può "capire al volo" senza dover rovistare tra espressioni poco delicate. Nel neocatecumenalismo c'è la sbagliatissima convinzione che uno sia sempre capace di descrivere correttamente i propri peccati, e che se non ci riesce allora "Dio provvede" illuminando gli ascoltatori, come se Dio fosse una specie di "bacchetta magica" (lo stesso tipo di bacchetta magica per cui i cosiddetti "catechisti" del Cammino, anche quando dicono qualche emerita vaccata, sarebbe "per il tuo bene" perché Dio aggiusterebbe automagicamente tutto quel che dicono).

In ogni caso, il peccato da portare in confessione riguarda il "cosa", e non sempre è necessario spiegare troppo il "come" (tranne forse quando ci sono altri peccati connessi a quello), tanto meno scendere in dettagli del tutto inutili ai fini dello spiegare al confessore "di cosa desidero chiedere perdono". Invece nelle pubbliche confessioni neocatecumenali - organizzate come se fossero uno show - c'è tutta un'avidità di dettagli scabrosi, stravaganti e vergognosi, con la convinzione (sbagliatissima) che più ci si imbarazza e più sarebbe fruttuoso il gesto, insieme alla convinzione (altrettanto sbagliatissima) che più è grave il peccato di cui si parla, e più si acquisirebbe punteggio nella classifica immaginaria di "misericordia divina vantabile come conquista della piccola comunità" (come se uno, per ottenere maggior misericordia, dovesse "peccare di più": è il concetto luterano di peccar fortemente purché si creda in Dio ancor più fortemente - mentre noi cattolici sappiamo che è proprio il peccato a renderti più difficile il "credere più fortemente").

La confessione "auricolare" (nel senso di "all'orecchio del sacerdote", cioè in segreto) è di tradizione apostolica. I tentativi di fare "confessioni pubbliche" (con pubbliche penitenze) avvenuti in certe comunità cristiane qua e là nei primi secoli (e non in tutto l'orbe cattolico) solitamente accompagnavano una preesistente visione fatalista della vita e dei sacramenti (come ad esempio l'idea che ci si potesse confessare solo una volta nella vita, e quindi avere in tutta la vita solo due momenti di remissione dei peccati - il battesimo e la confessione - e poi non ci fosse altro che l'inferno). Non ci volle molto, per le autorità della Chiesa, per capire quanto danno facevano quelle gravissime esagerazioni (il guaio è che in tempi recenti, sull'influsso moralista-puritano protestante, certi sedicenti teologi e storici hanno deciso di credere che "praticamente tutti" i primi cristiani non si confessassero nel segreto ma in pubblico, che è una grossa panzana inventabile solo perché non ci sono abbastanza documenti d'epoca a smentirla). La necessità di pubbliche penitenze (addirittura con casi in cui l'assoluzione giungeva solo dopo lunga e durissima penitenza) riguardava solo scandali particolarmente gravi - e sussisteva per il fatto che certi barbari convertitisi troppo in fretta, tornavano poi facilmente in certe gravissime abitudini che avevano prima di convertirsi.

Il fatto che i primissimi cristiani avessero una grande fede e una notevole dirittura morale non implica che i cristiani successivi debbano essere "almeno all'altezza". Questo truce rigorismo da giansenisti ricompare qua e là tante volte durante storia della Chiesa, ad opera di tutti quei protestanti (come i neocatecumenali) che si illudono che la misericordia di Dio vada misurata in quantità di peccatoni "perdonati" vantabili in pubblico. (Se così fosse, i bambini non potrebbero giungere a livelli di santità come gli anziani, e Nostro Signore si sarebbe sbagliato nel dire «lasciate che i bambini vengano a me», cfr. ad es. Lc 18,16).

La Redditio: un'altra occasione per le confessioni pubbliche

Concludiamo facendo notare che Kiko e Carmen hanno sempre avuto un'insana sete di ascoltare robacce sessuali scandalose. E questo perché non solo hanno sempre avuto i loro numerosi "scheletri nell'armadio" - che si sono guardati bene dal "confessare" pubblicamente, ma lo hanno imposto ai loro seguaci - ma anche perché era per loro troppo comodo porre i  seguaci neocatecumenali nella tutt'altro che invidiabile condizione psicologica del "se abbandono il Cammino, poi chissà a quanta gente racconteranno ciò che ho detto". Non a caso il Cammino vezzeggia molto chi ha grossi scheletri nell'armadio, come il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, o lo spretato ex-cardinale McCarrick. Per Kiko e Carmen e i loro pretoriani, non c'è niente di meglio di un soggetto ricattabile, indotto a umiliarsi e a temere che ciò che dice venga raccontato in giro. E poi, scusate, certi altri super-mega-peccati (omicidi, spaccio...), è un po' difficile raccontarli come "perdonati" se non si è già scontata la pena dei tribunali terreni, senza interessare le forze di polizia, senza ricadere nell'apologia di reato. E dopo averli sentiti una o due volte, vengono a noia; mica come i peccati sessuali che facevano leccare i baffi a Kiko e Carmen (e agli altri soggetti lascivi come loro).

Gli asini neocatecumenali raglieranno che in caso di "confessioni pubbliche" i presenti sarebbero tenuti al segreto. Oh cielo, sono così idolatri che non sanno proprio distinguere tra un pio ingenuo augurio e una situazione reale? L'unico motivo per cui i presenti temporaneamente taceranno è il... non dispiacere al cosiddetto "catechista". Per cui, in caso di frenesia di fare un dispettino, meglio ancora se all'insaputa del "catechista"... Invece noi cattolici sappiamo che solo il sacerdote è tenuto al segreto del confessionale (quantomeno per la minaccia di scomunica immediata), e che in questo è sostenuto non dalla sua volontà ma anzitutto dalla grazia di stato. Motivo per cui ci fidiamo del confessionale ma non ci fidiamo della presunta buona volontà della comunità a cui viene severamente detto "le cose che sentirete non devono uscire da questa stanza" (e invece, puntualmente, usciranno).

65 commenti:

  1. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello più estetico

    Kiko ha letto su svariati giornali che Elly Schlein è troppo brutta a a causa del suo spropositato naso. Ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha modificato il viso della Schlein trasformandola in un quasi sosia di Monica Bellucci. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, Carmensita ha demonstrado que ha un sienso estetico elevato, e siccome etica e estetica vanno di pari passo, ha pure un senso etico elevato, tipico de todos los sanctos. Quindi?" Rispose Semeraro : "Quindi, beatificasion, Sancto Padre". Replicò il Papa : "bueno, vedo che hai afferrado el concetto general. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che gli haiinviato un plico contenente il solito DVD di Arenzulla con il programma che trasforma le immagini. Il Papa ha detto : "hermano cardenal, esto Kiko ancora con il DVD di Arenzulla. Se me ne invia ancora un altro, la beatificasion se la scorda". Replicò Semeraro : "Meglio di no, Sancto Padre, altrimenti adios regalos ".

    e la causa continua...

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    1. sempre gustosi i miracoli di Carmensita. Bravo

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    2. Quando la donna portata da Gesù per essere lapidata disse: chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra, Gesù non disse pubblicamente i peccati dei presenti o glieli fece dire da loro. Gesù non è cosi cinico e perfido come invece siete voi settari. Voi in sostanza siete sadici! Convertitevi!

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  2. Sì, per i neocatecumenali "i peccati" sono principalmente sessuali. Stranamente, il peccato assoluto - quello di non pagare la Decima - non tiene mai banco...

    Sì, è tipico di ogni setta far confessare "peccati" e "mancanze", proprio per avere materiale ricattatorio. I cosiddetti "catechisti" del Cammino - che catechisti non sono, poiché non insegnano il Catechismo ma le bislacche ed eretiche dottrine kikiste-carmeniste -, se il malcapitato non è abbastanza "esplicito", lo inducono crudelmente e sadicamente a dire cose anche false, purché scandalose. Vogliono che "vuoti il sacco", vogliono l'umiliazione, vogliono lo show. Quello show che faceva leccare i baffi a Kiko e Carmen.

    Sì, in certe comunità monastiche, certi peccati venivano confessati pubblicamente. Ma al di là del fatto che a parlare ed ascoltare erano monaci di rigorosa vita ascetica e di scarso contatto col mondo esterno, riguardavano quasi esclusivamente la disubbidienza e la pigrizia.

    Insomma, bisogna farsi davvero truffare dal Cammino per incappare nell'errore delle confessioni pubbliche (malamente spacciate per "scrutini", "giri di esperienze", "testimonianze", eccetera). Il Cammino sfrutta sadicamente la tua ingenuità e il tuo voler adeguarti alla "prassi invalsa" e alle direttive dei cosiddetti "catechisti".

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    1. È inaccettabile qualsiasi entità - non solo di tipo "religioso" come il Cammino Neocatecumenale - che interferisca col foro interno, con le tue più profonde convinzioni di coscienza.

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    2. E non venite a dire - mentendo - che i cosiddetti "catechisti" non comandano né invogliano. In realtà comandano e invogliano, ma con quel linguaggio sottile, untuoso, carico di sottintesi, allusivo, viscido. E lo fanno da sempre, fin da quando esiste il Cammino, perché così hanno voluto Kiko e Carmen. Abbiamo testimonianze di oltre 30 anni fa che sembrano scritte oggi, e documenti come quello di mons. Bommarito (1926-2019). arcivescovo emerito di Catania.

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    3. mons. Bommarito è un altro nemico del Cammino...........

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    4. Non un nemico ma un padre che corregge! Qui il testo della lettera pubblicato da Osservatorio.

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    5. Nel CNC, i peccati sessuali, sono da sempre considerati i peccati più gravi di tutti e le professioni di fede, i giri delle esperienze, ma anche i questionari nelle convivenze di inizio corso o dei passaggi sono pieni di domande relative al sesso.
      Mi ricordo che nella mia vecchia comunità c'era una coppia di giovani, sposati da alcuni anni che non riusciva ad avere figli e ci soffriva. Al passaggio, di fronte ai catechisti che li conoscevano appena e che spingevano con domande sul tema, furono costretti a inventarsi di non essere aperti alla vita, perché anche solo parlare del fatto di non riuscire ad avere figli era un problema per loro. Tutta la comunità lo sapeva, ma nessuno (me compreso) ebbe il coraggio di dire nulla, anzi, tutti (me compreso) a giudicare.

      E vorrei aggiungere, avendo fatto la Reddit io, che sono proprio i catechisti a dirti cosa dire e a suggerirti cosa dire, quindi la scusa che la confessione pubblica non viene dai catechisti è una baggianata.

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  3. Oggi, con tutta franchezza, affermo che Tripudio ha fatto un ottimo lavoro di verità sulle tenebre. Impeccabile quanto ha scritto.
    E aggiungo, per capirci, alcune cose le chiedono anche arbitrariamente, cioè a simpatia.
    Ad un figlio, ad esempio di catechista e simile, fanno finta e sorvolano, a chi vogliono mortificare, chiedono con insistenza, obbligo, e dicono se non racconti non ti facciamo passare alla fase successiva, e altre cose per piegarti alla loro volontà. E questo avviene anche dopo aver imbottito la persona nel tempo sul CN: veri fratelli, Giuda, Dio è qui, noi parliamo per lo Spirito Santo, e cose simili che sapete bene.
    La cosa grave è che dietro le spalle di questi c'è il sacerdote che convince il prossimo a fare come vogliono, affermando che è buono e utile e ti puoi fidare, che è in linea con la Chiesa, ecc.
    E poi andiamo a finire anche al vescovo che sa e fa finta di nulla. Questa è una mia impressione.
    Poi vai a scoprire che è tutta una panzanata e manipolazione fatta passare per opera divina.

    Un Lettore.

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  4. Succede poi che qualcuno viene quasi costretto a esagerare la propria confessione, a inventare addirittura, per avere qualcosa da dire che possa essere considerato "sufficiente" a dei palati per i quali il peccato veniale è acqua fresca. Così coppie giovanissime e evidentemente innamorate dichiarano in crisi se non fallita la propria unione; cosa più grave, davanti ai figli, confessano di non averli voluti o che sono nati solo grazie al Cammino; i problemi coniugali vanno forte, perché una sola confessione vale per due. I giovani, quando non possono vantare storie di droga e di sesso, si rifugiano nel racconto di più o meno truci vicende familiari; ma siccome sono generalmente figli del Cammino, in pratica denunciano il fallimento della loro educazione nel Cammino, compreso l'intervento di didascali e padrini.
    Può sembrare liberante, in un primo momento, attribuire tutti i propri problemi spirituali a questo o quel motivo, ma l'unica cosa che può liberare davvero, e fatta una sola volta, è la confessione sacramentale; nessun rito pubblico la può sostituire, anzi, il dover ripetere ogni volta un peccato già perdonato, impedisce proprio quel "voltare pagina" che può permettere di sentirci ed essere veramente affrancati. In particolare mi sentivo veramente ferita nel sentire certe persone "vantarsi" delle proprie infedeltà coniugali: oltre a sembrarmi a volte un voyuerismo, pensavo a che effetto questo rinnovare continuamente questo grave peccato da parte dei genitori poteva provocare nei figli, se già a me, una quasi estranea, provocava dispiacere ed imbarazzo.

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  5. Toh, i neocat polacchi (?) utilizzano il simbolo dell'astice e della torpedine del mosaico giudeo cristiani di Aquileia che indica l'apertura della porta celeste del Cancro
    Che c'entra con la redditio (Boh?)
    Peccato che lì itinerario del viaggio cosmico dettagliato nel pavimento sia una traduzione musiva di quanto descritto nella Pistis Sofia e disinvoltamente presente nella cattedrale di Aquleia
    Davvero, misteri della fede e misteri dei neocat

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    1. Proprio dallo studio di quei mosaici si è formata la teoria che la cristianizzazione di quelle regioni alto adriatiche avesse un'origine alessandrina e portasse una forte presenza di giudeo cristiani influenzati da elementi religiosi e culturali gnostici. Linko un articolo con gli approfondimenti.
      Astice e aragosta significavano resurrezione e forse nel manifesto è correlato alla Pasqua, oppure alla "nuova nascita" dei neocatecumenali che si spogliano della loro vecchia pelle per risorgere, un'ulteriore volta, a vita nuova...

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  6. Nel Cammino non c'è alcuna confessione pubblica,avete scritto delle emerite cretinate.Ma quale confessione pubblica?La confessione dei peccati e' privata.Avviene come tutto il resto della Chiesa.Voi siete solo dei millantatori,bugiardi,ipocriti.

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    1. nel senso che non danno l'assoluzione,
      perché di "confessioni" di peccati ( con novizia di particolari ) ne sono pieni gli scrutini e le redditio.
      ti invito a leggere il significato della parola confessione, così forse capendone il significato smetterai di frignare e potrsi intervenire nel merito

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    2. hanno imparato vocabili, senza capirne il reale contenuto: Ipocrita, bene o male, significa simulatore del bene, cioè uno che fa iul male e dimostra di fare il bene. Uno che si crede giusto mentre fa il male. Uno che mette a credere che Dio sia in accordo con il male che compie.
      Le confessioni pubbliche le fanno, vi ripeto non a tutti, in base a chi si ha davanti, e chiedono i peccati. L'hanno fatto a me, e gli dicevo che non era permesso, perché IO CREDO ALLA CONFESSIONE, CIOE' ALLA SACRALITA' DI ANDARE DAVANTI A DIO, TRAMITE UN SACERDOTE, E DIRE DOVE IL PECCATO E IL DEMONIO SONO RIUSCITI A FARMI CADERE. Raccontarlo in giro come fosse una banalità, davanti a terze persone, che senso ha? Pergiunta persone che sono mondane, ipocrite e altro. infatti l'incontri, coloro che si dicevano fratelli e altro, neanche ti salutano. Quindi tu sai che hai messo in mano le perle ai porci e ai cani. Questa è la realtà dei fatti.
      Vi metto delle traccie per farvi capire la stupidità ( non è un offesa, perché solamente uno stupido si permetterebbe di violare il foro interno del prossimo, sapendo che c'è la scomunica) e la VERA IPOCRISIA di questi soggettoni che aprono la bocca senza sapere e che simulano.
      San Paolo ha scritto neanche se ne parli tra di voi, tutte cose sconvenienti. Infatti, che senso ha parlare delle tenebre, dove sono riuscite ad aprire un varco nella tua vita, quando davanti a te hai l'assoluzione dei peccati, e la via della Vita, cioè della Resurrezione. E' un voltarsi indietro alla discarica. Cadiamo e ci rialziamo, fino a quando debelliamo il peccato completamente. Perché il Signore vede il nostro cuore, cioè che abbiamo volontà di allontanarci dal male per seguire la sua Volontà, che è il bene.
      --

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      Non abbiamo in continunazione film, spettacoli, programmi ecc, che ci parlano in continuazione dei peccati e di morte!? Basta aprire la TV e altro come Internet, ad esempio, ma non solamente, e il peccato degli uomini l'abbiamo davanti: sponsorizzano l'aborto, sesso sfrenato a tutte le parti, sesso omosessuale, omicidi, illusioni, supereroi che fanno miracoli e resuscitano e fanno altro di fantasioso, fantasie varie, il male preso per il bene, il bene che viene giudicato come un male, come se qualcuno, che fosse contrario all'aborto e simili, stesse togliendo diritti alle donne. Sentite nominare Dio in TV? VUOTO TOTALE. O quasi totale. Ci siamo capiti. Ovviamente, per precisione, in TV vi sono anche delle cose buone, come la Santa Messa la domenica e cose simili. Ma sappiamo che appena giri ecco che esce subito la morte.
      Quindi, in sostanza, intorno al 1970 arrivano questi personaggi, che iniziano a dire: un tempo si faceva così quindi quello che fate oggi è sbagliato e superato, noi siamo i migliori, le origini, dopo Constantino la Chiesa è diventata pagana ( e cose simili che sapete, sono esempi), e poi? Poi ti vedi realmente che chi afferma quelle cose ha o è: ipocrita, ladro, uno che ruba dentro gli hotel,che ha figli drogati e mondani, uno che che dice sei attaccato al denaro e infila parenti al Vaticano e in posti sicuri, va dietro a vestiti firmati, è attaccato alle cose mondane, ha in casa ( nel senso nel suo ambito) stupratori di ragazzine e malato di sesso, ecc, ecc.
      Ma di cosa parliamo?
      Voi pensavate di non essere visti mentre aprivate quella bocca sul prossimo?
      Io, ad esempio, non vado in giro a crredermi migliore, a farmi consegnare decime dicendo che Dio condanna se non me le dai, che gli altri siano pagani e cose simili. Cioè, le cose storte le vedo nel mondo, ma non entro dentro una parrocchia e inizio a cambiare le cose, giudicando chi sta cercando di stare con il Signore. Cioè non nel loro modo di porsi. Questo è il punto. Il modo in cui questi si pongono verso il prossimo. Il metodo. Perché, il male c'è, è innegabile, ma c'è la la Madonna, cioè Maria di Nazaret, e c'è Madonna la cantante, c'è padre Pio da Pietralcina, e Totò Riina. Non mi metto a dire che padre Pio non ha capito nulla, sono cose vecchie, che pregava senza senso 100 rosari al giorno, ecc, ecc.
      Questo è il punto della situazione e di questi soggetti che abbiamo davanti.
      Chi vuol capire capisce, chi no: AMEN!


      Vi ripeto, oggi Tripudio ha fatto un capolavoro, ha toccato le corde sensibili, ha spiegato bene, in grandi linee, di cosa si tratta.

      Un Lettore.

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    4. Uh! È tornato lo Studente Imperiale. Va bene, va bene, la confessione pubblica dei peccati è privata, ti crediamo. Che hai fatto finora, era tanto lungo l'abbecedario?

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  7. Qui una raccolta di precedenti articoli che trattano anche di "confessione pubblica".

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  8. Mi permetto di dire una cosa sulla lettera del buon vescovo di Catania Bommarito, che a mio vedere gli sfuggì.
    Lui ha scritto: Ma come ciò può essere permesso a un laico, sia pure catechista? Non vorrei parlare neppure delle confessioni pubbliche... Ma chi può autorizzare uno stile che la Chiesa, nella sua saggezza e materna prudenza, ha abolito da secoli? ( ovviamente ha scritto su molti punti, io ora mi soffermo solamente su questo, per quanto so ed ho capito).
    Il punto è che non è permesso proprio nulla. Vi invito a torvarmi un solo aritcolo, concessione, regola, e cose simili, dove è scritto che un laico può permettersi di chiedere i peccati, cioè violare il foro interno di un'anima?
    Per cui i vescovi sono i sorveglianti della Diocesi, e quindi sono chiamati ad intervenire, secondo le regole: scomuniche, sanzioni, chiusure del Cammino ecc.
    Faccio due esempi, su come avvengono certe cose. Ma preciso che con questi esempi Bommarito non c'entra, ma ve li voglio inserire.
    Uno di questi esempi sono anni che ce l'ho sul groppone, e me lo voglio togliere. Purtroppo so che parlerò di alcuni, che stimavo molto, ma oggi molto meno. E se escrivo, non metto in discussione il bene che fanno, ogni giorno, ma voglio evidenziare l'ipocrisia di questi in alcuni fatti.
    Uno di questi è padre Livio Fanzaga ed un altro è un vescovo.
    Scrivo brevemente e direttamente.
    Sappiamo che padre Livio ha cacciato dalla radio Maria due persone, se non ricordo male, perché dissero un qualcosa contro il Papa Francesco.Cioè lo criticarono, da come ho potuto intuire, ma fu fatta solamente una critica. Ora non sto qui a dire se ha fatto bene o male. Non conosco la vicenda nei dettagli, non so le motivazioni di tutte le persone interagenti al fatto, cioè sia di padre Livio e sia dei due. E affermo che si potevano chiamare i conduttori e parlarci, prima di cacciarli davanti a tutti. Ma non sono il direttore di Radio Maria, per cui non so se è bene o male. Lascio a Dio il giudizio.
    Ma una cosa è certa, se padre Livio caccia chi osa dire qualcosa contro il Papa, come mai non caccia dalla Radio Maria i Neocatecumenali che hanno gioito in mondo visione e davanti alle telecamere delle dimissioni del Papa, augurandogli la morte, e trattandolo come un falso profeta?
    Come potete vedere al mondo ci sono sempre due pesi e due misure. Ad alcuni si applica la sentenza immediata, ad altri, che ne hanno fatte più grosse, si fa finta di non sapere e vedere. Sappiamo, bene o male, il motivo, di sicuro non è mariano, ma di soldi. Penso che sicuramente i NC per parlare alla Radio diano delle somme di denaro. E' inutile che vi metto gli sfruttati e coloro che ne prendono benefici, e la pubblicità al Cammino NC, cioè a loro stessi. Sappiamo il giro che c'è dietro, l'abbiamo abbondantemente capito di cosa si tratta.
    Peccato che Dio è Giusto! E non Gli servono i soldi! lui se vuole compiere una cosa la compie sempre e comunque. Se avessimo un Dio che necessita dei soldi per compiere la sua Volontà, staremmo messi molto male. Con ciò, chiarisco, non sto dicendo che i soldi non servono e sono il demonio assoluto, ma altro, parlo di idolatria e quando la Giustizia non viene compiuta per il peccato, cioè si sceglie il peccato e non la Giustizia. Uno giusto si direbbe: ho cacciato quei due, come minimo a questi li faccio sparire dalla Radio. Senza vedere in quel caso se mi danno soldi e altro, cioè non vendo la mia coscienza per questi motivi scritti.
    La stessa cosa, non scrivo i dettagli, avviene nelle Diocesi, i vescovi, credo alcuni, sanno cosa fanno queste persone, sul foro interno e altro, ma si girano dall'altra parte. Fanno finta di non vedere. Perché? Credo che stiamo sullo stesso piano di padre Livio, è inutile che mi ripeto.

    Un Lettore.

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  9. Con un'analogia grossolana, si potrebbe dire che, come i sadducei stanno all'ebraismo, in un certo senso i camminanti stanno al cattolicesimo.
    Cioè: come i sadducei riconoscevano solo l'ebraismo più arcaico, quello del Pentateuco, e non riconoscevano i "Profeti", cioè i libri successivi della Scrittura, così i camminanti evidenziano spesso il cristianesimo primitivo a scapito di quello successivo a Costantino.
    In questo ricordano i protestanti.

    I protestanti, facendo a meno di molta Tradizione successiva, hanno rinunciato a dei termini dottrinali che andavano integrati alla fede primitiva, precisandone il senso.
    Sono così caduti spesso nel fondalismo e nel relativismo dottrinale, che spesso sfocia nel modernismo.
    Come i sadducei, rigidi ma, anche, politicizzati e ossequiosi verso il potere politico, e che non credevano nella vita eterna e perciò nella retribuzione finale.
    Gesù li apostrofa, ma solo quando gli viene richiesto un parere, infatti non sembra tenerne troppo conto, cioè non sembra che da loro si aspetti quello che invece si aspettava dai farisei, ipocriti ma dottrinalmente più consoni a riconoscerlo come Messia.

    Il problema dei camminanti è che spesso sembrano comportarsi come i sadducei: come fondamentalisti ma, dottrinalmente e liturgicamente, come i modernisti.
    Sembrano aver cambiato la radicalità evangelica col fondamentalismo.
    Il fondamentalismo, infatti, non integrandosi a nulla, è squilibrato e fanatico, mentre vivere radicalmente il Vangelo, come hanno fatto i grandi santi, integra tutti gli aspetti della fede e dell'uomo, donando un grande equilibrio.
    I santi non sono equilibrati perché "moderati", se mai è l'opposto, ma sono equilibrati perché vivono all'eccesso la carità, la fede, la speranza, ma anche sono davvero spontanei nella loro umanità, perché non gli interessa del giudizio umano. Il loro equilibrio deriva dall'integrare tutti gli aspetti della fede e della loro umanità.

    Così può capitare che i camminanti, per far vedere che sono abbastanza umili e perciò ricevere, con la patente dell'umile, la loro dose di gloria umana, siano disposti, contravvenendo al comando di San Paolo, anche a scandalizzare i piccoli parlando di cose turpi, solo perché qualcuno lo ha fatto in passato (ma non penso lo abbia fatto davanti a tutti, anche ai minori, ma solo davanti ai responsabili della loro chiesa particolare).

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  10. 13. Nel sacramento della penitenza e nella remissione della colpa, il
    papa o il vescovo non fanno nulla di più di un semplice sacerdote:
    anzi, dove non c'è un sacerdote, può fare ugualmente un semplice
    cristiano, anche se fosse una donna o un bambino.

    file:///G:/Spirituale/Cartella%20Contenitore%20Spiritualit%C3%A0/Tutte%20le%20Eresie,%20anche%20le%20moderne/Protestanti/10305-05-Leone%20X%20-%20Exsurge%20Domine%20-%201520%20(errori%20di%20Lutero).pdf

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    1. Ma anche:
      14. Nessuno deve rispondere al sacerdote di essere contrito e il
      sacerdote non lo deve domandare.
      15. È grande l'errore di coloro che si accostano al sacramento
      dell'eucaristia fidandosi del fatto di essersi confessati, di non essere
      consapevoli di nessun peccato mortale, di aver premesso preghiere
      personali e preparatorie: tutti questi mangiano e bevono la propria
      condanna. Ma se credono e confidano che qui essi conseguiranno la
      grazia, questa fede sola li rende puri e degni.
      (Bolla Exsurge Domine, condanna alle tesi di Martin Lutero, Leone X)

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    2. I madornali errori 13-14-15 di Lutero erano in realtà basati sul fatto che Lutero odiava la Messa e il sacerdozio ministeriale.

      Invece noi cattolici sappiamo che il ministro della penitenza è il vescovo, che concede facoltà al sacerdote (anche potendola limitare a determinate categorie di penitenti, anche se oggi praticamente non si usa più). Ovviamente in casi di pericolo immediato di morte c'è una casistica più completa (come l'assoluzione collettiva, di tutti i presenti, senza bisogno di confessarsi subito e singolarmente: è il famoso esempio dell'aereo che sta cadendo).

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    3. Vi sono anche anime, spiriti, che assolvono ed emanano luce. Forse anime sacerdotali, o angeli, o il Signore.
      Lo so, perché ho.... Sono spiriti inviati in momenti molto particolari, che combattono le tenebre, quando queste prendono il dominio con l'inganno e stanno riuscendo nell'abbattere l'anima che stanno combattendo.
      Senza l'aiuto divino è impossibile combattere contro certe forze.
      Dio è lì che veglia incessantemente, noi non lo vediamo con gli occhi della carne, ma Lui è presente.

      Un Lettore.

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    4. chiarisco, per farmi coprendere meglio.
      Se ho scritto di spiriti, non sto scrivendo di persone in carne e ossa, ma di spiriti che vengono dall'altra parte, che dissipano le tenebre con la loro presenza.
      Giusto per farmi comprendere.
      E vi ripeto, senza l'aiuto divino non ce la possiamo fare, la tenebra che emanano certe forze oscure è troppo forte per noi, per questo dobbiamo stare sempre vicini al Signore. Solamente con Dio possiamo riuscire.

      Un Lettore.

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    5. Martin Lutero dava più importanza alla convinzione personale d'essere degno di ricevere la grazia rispetto alla assoluzione sacramentale ricevuta tramite il sacerdote. E questa impostazione sta alla base della "catechesi" di Carmen e Kiko sulla confessione, nella quale si considera ormai superato l'atto penitenziale individuale e pure l'assoluzione individuale, in favore della dimensione comunitaria del peccato. Non per niente Carmen ha il coraggio di citare l'assoluzione data da Pio XII ai soldati, impegnati nel secondo conflitto mondiale, elevando quindi un'eccezione a livello di regola.

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  11. Aggiungo a tutto quanto scritto da Tripudio, che confermo in ogni singolo aspetto, che nel neocatecumenalesimo non vige solo la pubblica accusa di ogni peccato, ma anche la credenza che ogni problema vada messo in piazza, anche quelli di natura più intimamente personale.
    Prima di lasciare il Cammino (e proprio a causa del Cammino) ebbi dei problemi familiari che discussi con il parroco e poi, dietro insistenza, anche coi catechisti (che si indignarono molto perché mi ero rivolto per primo al parroco).
    Tutti, parroco e catechisti, insistettero moltissimo perché ne parlassi in comunità, adducendo che avrebbe fatto bene a me e a tutti i fratelli, che la comunione viene dal conoscere la vita di ognuno...
    Dopo alcune resistenze (non reputavo la comunità così accogliente verso i miei problemi), mi lasciai convincere e alla prima convivenza utile ne parlai, con molta sofferenza.
    Innazitutto nessuno e dico, nessuno, praticò la solita modalità pseudo comprensiva quale fare domande, dare consigli o fare coraggio. Tutte cose chiaramente non richieste ed anche sbagliate spesso, ma che comunque dimostrano un interesse verso chi parla, specialmente se parla con sofferenza, nell'immediato.
    Ebbi la netta impressione che non fregasse nulla a nessuno ma non solo, che tutti giudicassero la mia dolorosa esperienza, per cui rimasi molto deluso dalla totale assenza di "comunione" che catechisti e prete avevano stoltamente previsto.
    Ed ebbi ragione. Alla convivenza successiva, prese la parola il caporione (molto indebitamente) e aprì un pubblico sinedrio sui miei problemi del momento, profferendo giudizi offensivi e taglienti, menzogne pure sul mio vissuto, idee proprie su come avrei dovuto essere considerato (e si trattava di problemi, nello specifico, non di peccati). Tutta la comunità lo seguì nel suo sproloquio e, al posto di veder nascere la comunione come profetizzato da catechisti e parroco, presi la porta e me ne andai.
    Quel soggetto, evidentemente affetto da mozioni di rivalità e forte invidia da sempre, colse l'occasione per mettermi in cattiva luce (dopo aver sparlato su di me in varie occasioni precedenti per farsi un seguito), e lo fece con un cinismo che ho visto in poche persone durante il corso della mia vita.
    Aveva sempre sgomitato per mettersi in mostra, per ottenere incarichi che nessuno gli aveva mai conferito, per mettere bocca su tutto e sentirsi l'illuminato di turno. Aveva fatto spesso anche la spia ai catechisti, inventandosi e manipolando gli eventi, forse nella speranza di ricevere le loro simpatie.
    Morale?
    Io ho lasciato la comunità (grazie a Dio), disgustato dalle persone e dal funzionamento di qualcosa che invece che creare comunione crea giudizi e discordia (veramente il maligno all'opera, lo potevo quasi toccare), mentre il soggetto in questione (ho saputo dopo anni), alla fine ce l'ha fatta a conquistare i posti a cui ambiva da sempre.
    Questo per dire cosa e chi va avanti dentro le comunità. Persone come questa, arrivisti, leccapiedi, calunniatori, cinici, invidiosi... Più sgomiti, con tutti i mezzi leciti e illeciti, e più ottieni, non importa se sei una persona negativa, anzi. Sono proprio quelle che restano nelle comunità e alla fine vanno ad occupare posti di comando (facendo in modo di mettere in cattiva luce chi li detiene).
    Naturalmente quel tizio mi rese un servizio, contribuendo alla mia uscita dal Cammino, e mi mostrò anche che io non ero per nulla adatto né al compito che rivestivo e nemmeno ad essere neocatecumenale, perché odio e combatto il cinismo, l'aridità, la menzogna, la calunnia, la delazione, la falsità e tutto quanto occorre per rimanere in posti del genere e ricoprire certi incarichi che, chissà come mai, per l'appunto detenevo io.
    Ci ho provato, e molto, a cambiare le cose dall'interno, ma non ci sono riuscito.
    L'unica alternativa è andarsene a gambe levate. Lì dentro le cose non cambieranno mai (anche se alla fine rimangono solo i più farisei, i menefreghisti e gli psico-dipendenti).
    Marco

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    1. La cosa assurda, da sindrome di Stoccolma (le vittime che parteggiano per i propri carnefici), è che quando càpitano queste cose nessun neocatekiko si chiede se quella sarebbe davvero "un insieme di beni spirituali" o addirittura "evangelizzazione", così come non se lo chiedono quando vengono indotti a ballare attorno alla bara del loro caro defunto. Voglio proprio vedere il momento in cui balleranno il twist attorno alla bara di Kiko quando giungerà la sua ora...

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    2. La tua esperienza, Marco, mi ha ricordato molto la mia. Anche nel nostro caso c'era una coppia di ex responsabili che ce ne faceva di ogni (con il consenso tacito dei catechisti che li hanno sempre lasciati agire indisturbati, nonostante conoscessero bene la situazione) per mettermi/metterci in cattiva luce e "spodestarci". E anche nel nostro caso, tranne poche persone, la comunità era sostanzialmente indifferente a noi. Anche io ringrazio Dio perché questa situazione diabolica (cioè ispirata dal demonio, di questo sono certo) è stata la molla decisiva che ci ha spinto a lasciare senza voltarci indietro. Ero e sono fermamente convinto che non può venire da Dio un Cammino nel quale il male viene tollerato in questo modo. A volte viene anche incoraggiato (vedi l'invito a "tirarsi le sedie", in convivenza, cioè a non avere nessun ritegno a fare male ai "fratelli", riversando su di loro tutte le frustrazioni ch si hanno dentro).
      Porto

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  12. A proposito della "catechesi" di Carmen sulla confessione e la penitenza, che costituisce ancor oggi la base della cultura religiosa e l'orizzonte di ogni prospettiva per i neocatecumenali di tutto il mondo:
    secondo Carmen e Farnès (spesso richiamato negli originali Orientamenti per la fase di Conversione con i testi delle catechesi iniziali) nelle prime comunità cristiane ai praticava la confessione pubblica dei peccati; solo in seguito, per lamentevoli motivi di decadenza e di adeguamento a diverse necessità e cultura, soppiantata dalla confessione individuale ed auricolare nelle "casette", cioè nei confessionali.
    Non potendo e non volendo riportare tutto il capitolo, basterà citare un paio di frasi per far comprendere quanto sopra espresso, cioè l'idea che il Cammino neocatecumenale stesse provvedendo ad attuare in se stesso (senza alcuna autorizzazione ecclesiastica naturalmente) un rinnovamento liturgico epocale, che avrebbe ripreso quanto essi ritenevamo la Chiesa non avrebbe mai dovuto abbandonare, come se duemila anni di storia fossero da mettere tra parentesi (e sappiamo bene che quelle parentesi le mettevano realmente, da Costantino al Concilio Vaticano II, cioè alla nascita del Cammino).
    Carmen: "LA VERA RINNOVAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA VERRA' CON LA SCOPERTA DEL CATECUMENATO E LA RIVALORIZZAZIONE DEL BATTESIMO (in maiuscolo nel testo originale). Con ciò si comincerà a vedere che segno deve avere il sacramento penitenziale.
    Con l'apparire della comunità ecclesiale apparirà di nuovo la penitenza comunitaria. La cosa fondamentale è creare la comunità e per ottenere ciò, il processo catecumenale."
    Kiko: "Penso che quello che vi ha detto Carmen vi avrà dato la stessa allegria che ha dato a me. Ed è vedere come Dio ci ha dato questo cammino perché la vera rinnovazione della penitenza nascerà dalla rinnovazione del Battesimo. Vedere come, rinnovato il catecumenato nella Chiesa, si manifesterà il senso della penitenza, perchè la penitenza è come un secondo battesimo. Per questo vedremo come la Chiesa primitiva in questo senso prenderà come modello per i penitenti il catecumenato. Per questo rinnovare il catecumenato è rinnovare a fondo la penitenza."

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  13. Annuncio Pasquale in arrivo . Fonti certe mi dicono che la badante ha portato i due vecchietti anche in Spagna a farlo.

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    1. L'annuncio Pasquale sarà ottimo, magnifico meraviglioso nonché opportuno.......

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  14. Nel cammino sono talmente fissati solo con il peccato di sesso, come detto già da altri, e che anche nel matrimonio il sesso è peccato se fatto solo per il piacere di stare insieme, che secondo me, porta tanti a fare 6 7 8 9...figli, non usano nulla per evitarlo proprio perché talmente rincretiniti dal cammino che si sentono in colpa verso il cammino. E peggio quante coppie non stavano insieme per paura di rimanere incinta, che vivono così il loro matrimonio male. Ma questo per chi è più sensibile e condizionabile, invece ci sono tantissimi che davanti ai "fratelli" di comunità si battono il petto, fanno credere di essere aperti alla vita ma se ne fregano ed usano contraccettivi (e fanno bene), ma sono falsi e sono semmai catechisti o quelli che condannano di più gli altri. Senza considerare tanti figli di catechisti che si spacciano per puri ma fanno peggio di tanti altri che non hanno limiti, perché repressi e talmente condizionati dal cammino che per ripicca fanno peggio, però in cammino sono visti come dei "santi" e dei ottimi catecumeni. Senza poi considerare che con le confessioni pubbliche i "fratelli" di comunità si sentivano anche in diritto di dare consigli non richiesti o peggio giudicarti e commentare su quello che avevi detto. Altro che segreto o silenzio, ne approfittano per umiliarti ancora di più e farti sentire una schifezza per meglio tenerti soggiogato. Per fortuna ho avuto sempre l'accortezza di dire solo cose futili e non ho mai fatto confessioni pubbliche, avendo di base una lunga frequentazione nella chiesa pre cammino,quindi sapevo che la confessione è privata. Purtroppo non per dio ma per altri motivi ho fatto l'errore di entrare in cammino, ed ancora oggi nonostante siano passati alcuni anni che sono uscito, non mi perdono essere entrato in quella setta. Ex fratello.

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    1. In realtà la questione è perfino peggiore: se non vedono gravidanze continue ti giudicano malissimo.

      Nella mentalità neocatecumenale non basta nemmeno un certificato medico di patologie sulla fertilità. Ti giudicano, e ti giudicano malissimo. E pensare che ai tempi di Mussolini le "madri prolifiche" venivano premiate ma quelle "non prolifiche" non venivano mica giudicate.

      Il fatto è che per sembrare (sottolineo: sembrare) "più cristiani dei cristiani", devono esagerare ogni cosa. I cristiani della domenica sono aperti alla vita? "Buuh, noi siamo apertissimissimi, guardate qua, venti figli di cui dodici in cielo, guardate qua, sette figli in sette parti cesarei!"

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    2. Capisco che sia difficile accettare di aver fatto un grande errore di valutazione. Ma ogni scelta errata la paghiamo cara, o almeno io l'ho pagata cara, soprattutto per le divisioni familiari di cui è stata sicura concausa e per il fatto che per un lungo periodo mi abbia impedito di approfondire fede e pietà, verso le quali ero naturalmente portata. Ma ringrazio Dio di aver evitato i pericoli maggiori, forse non sarei stata in grado di affrontarli e di superarli, come invece tante persone molto più coraggiose o semplicemente con molta più fede di me hanno fatto.
      Ho concluso che davvero Dio non ci dà le prove senza nel contempo darci la forza di affrontarle: anzi, ci dà addirittura la possibilità di volgere il male in bene; peccato che spesso non ne sappiamo approfittare.
      Mi rendo conto che quanto ho scritto possa dispiacere a chi è in Cammino, magari convintamente; da parte mia ciò che mi sento di raccomandare a tutti è di darsi la possibilità, per un periodo, di vivere la fede e la vita al di fuori di quella bolla, in modo da poter valutare effettivamente se si è in grado di camminare da soli.

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    3. gli esorcismi sono sempre dolorosi. E tante persone preferiscono non esporsi a questa grazia. Ecco da dove viene questo blog, dal rifiuto di credere di essere peccatori, e di venire salvati dal miracolo della croce di Cristo. Eros

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    4. Attento alle parole che usi.
      Vi hanno anche cambiato le formule dei riti al riguardo.
      Avete una supponenza e leggerezza nel parlare ( ma l'avete ereditata dal Guru ) imbarazzante.
      n.b.
      Usare quel termine presuppone tante cose, e ne obbliga altre tante.
      Siete fuori in entrambi i casi

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    5. @eros 28.3-h 10.09:
      Tu confondi, forse con l'intenzione sùbdola del prìncipe che ti ispira, il credere di essere peccatori col vantarsene, con lo strombazzarlo a destra e a manca, possibilmente ridacchiandone compiaciuti...tanto che i tuoi poveri congregati (e forse anche tu fra questi- poveretto) si sentono in dovere di inventarsi peccati fasulli per meglio scandalizzare. Già la scure è posta alla radice.... non sarà una situazione allegra...

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  15. @blog, la "confessione pubblica dei peccati", altra leggenda che cercate da anni di diffondere ma alla quale credete solo voi. Come babbo natale o la befana, ma chiunque si accosta al Cammino si accorge subito che sono tutte scemenze. Si tratta solo di rendere gloria a Dio per le meraviglie che ha fatto, gli scrutini, le redditio, sono occasioni d'oro per dare gloria a Dio. Solo per l'invidia del demonio riuscite a trovare il male dove si dà gloria a Dio.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Esatto... proprio occasioni d'oro...

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    2. è strano, gli dici di uscire allo scoperto, andiamo davanti ad una Commissione, invochiamo lo Spirito Santo, e diamo "GLORIA A DIO". Ma nulla, silenzio totale.
      Ora mi riferisco a chi legge, non agli invasati, perché sappiamo chi e cosa sono, e questi non capiranno mai, il motivo lo capirete leggendo ciò che inserirà nelle prossime righe.

      Secondo voi uno che scrive queste cose, e poi gli dici vediamo dove sta la verità ( vi faccio presente che il sacerdote che mi ha convinto di dire i miei peccati, dopo alcuni anni ha chiesto scusa davanti a tutti, affermando che ha sbagliato, e altri sacerdoti che sanno il fatto, perché le voci corrono: mi hanno dato, direttamente o indirettamente, ragione), cosa sta facendo e qual è il suo gioco?
      Quindi, cari signori, quando leggete un soggetone del genere, che usa Dio ( state leggendo tutti cosa ha scritto), ma realmente afferma menzogne: iniziatevi a chiedere chi avete davanti, la loro portata di presunzione e menzogna e faziosità.
      Altro che Spirito Santo e Spirito di Verità, cari signori, qui abbiamo uno che è immerso nella menzogna e sta aprendo la bocca sensa sapere nulla, e con poca intelligenza, perché uno che ne avesse, starebbe zitto, non sapendo cosa ha vissuto il prossimo.

      40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». 41 Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».


      Un Lettore.

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    3. E quello che la gente dice di voi, ci sarà un motivo, se dando gloria a Dio dai scandalo fattela una domanda.

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    4. Caro asino o somaro che sia goditela finché ti riesce ma prima o poi arriverà il giudizio di Dio sia per te che per i tuoi capi ma soprattutto per preti, vescovi e cardinali che vi hanno tenuto il sacco.
      Il Signore non ama la menzogna, la violenza e soprattutto l'eresia.

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    5. Fav, voi mentireste anche di fronte
      alla registrazione vocale,
      effettuata da un adepto, con la micro tecnologia di oggi, cosa fattibilissima.
      La vostra "faccia come il sedere",
      è pari a quella del marito che, sorpreso dalla moglie nel letto con un'altra donna, nega l'evidente evidenza.
      Ruben.
      ---

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    6. Fallacio Asino Vinicio, non sono leggende, perché sono cose che abbiamo assistito personalmente noi che siamo usciti dalla setta. Anzi abbiamo vissuto sulla nostra pelle, e inoltre anche se in luoghi diversi le varie esperienze negative sono molto simili, ciò è la prova che è il metodo catecumeno. Potete negare quanto volete ma la dimostrazione è che non entra più nessuno nella vostra setta, a parte i vostri figli e qualche sfortunato fidanzatino/a dei vostri figli. Per il resto siete carta conosciuta e vi evitano tutti. Siete una setta di fanatici. Purtroppo la chiesa non vi scomunica perché è diventata come la società di oggi, senza valori e political correct ed ha paura di prendere decisioni forti per non perdere consenso. Si preoccupa più di far contenti tutti che punire chi usa Dio per i propri interessi. È passata dal diffondere terrore nel medioevo all'accettare tutto. Questi vi ha salvato cari partecipanti alla setta, ma voi di cristiano non avete nulla, avete rovinato tantissimi di noi. Ex fratello

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    7. aggiungo un piccolo ragionamento, perché, forse, intuisco dove alla fine vanno a parare. Ovviamente sapendo che sono camaleonti, cioè nel momento in cui li tani in un punto, cambiano colore, e si nascondono in altro.
      Potrebbero dirsi questo: la Chiesa non permette le confessioni ( o parlare dei peccati, chiamate ciò come vi pare, ma la sotanza l'abbiamo capita), nel Cammino si fa questo, io ( inteso come neocat convinto) l'accetto come vero, come proveniente da Dio, e quindi per me è cosa buona, cioè è Volontà di Dio, e quindi la Chiesa che è retrogata e si muove ogni mezzo secolo, ecco che sbaglia. Cioè è il Cammino (che vi ripeto sono loro, le loro menti e volontà e altro) che ha ragione, la Chiesa ha torto. Anche perché noi siamo la Chiesa, cioè una parte, e quindi siamo noi che la riformaiamo, e altre cose simili. Poi si possono aggiungere migliaia di sfaccettature, ma il senso è questo e si è capito.
      Al che uno gli potrebbe rispondere tranquillamente: per me la Chiesa non è in errore, quanto affermi tu è profondamente sbagliato, le regole parlano chiaro, ecc, ecc. Cioè, anche qui si capisce cosa uno potrebbe rispondere.
      Ma, vi voglio evidenziare, che vi è un punto insormotabile, la Giustizia. Perché come la metti e la giri, ecco che vi deve essere un criterio di Giustizia, altrimenti sappiamo tutti che se non c'è Giustizia non è da Dio sicuramente.
      Ora vi metto il punto.
      Se tu affermi che dire i peccati è cosa da Dio, cioè si rende gloria a Dio ( poi ci dovrebbe dire dove, cioè in quale punto secondo lui si rende gloria a Dio, io so che la Gloria a Dio si da facendo la sua Volontà e non peccando, al contrario di andare in giro raccontando i peccati commessi in quel modo come intendono loro) ecco che credi al metodo, affermi che è cosa di Dio, ecc, ecc.
      Ci chiediamo: come mai non raccontate i vostri, e non li fate raccontare dai vostri figli e dalle persone che coprite? perché non ci raccontate un pò quante convivenze avete sbafato, quanti soldi di decime vi siete fatti dare, quante calunnie avete fatto al prossimo ecc, ecc? ( e non sto scrivendo cose gravi, perché non sarei pubblicato, forse giustamente, e non mi va di andare su certi piani). Ovviamente, per capirci, e spero che non venga preso come attacco alla persona, ma lo scrivo perché è giusto scriverlo: perché non dite a Kiko, padre Mario, Ascension, e collegati, fino ad arrivare a tutti i catechisti convinti di questa vostra tesi, di fare come un raduno, con telecamere e altro, e iniziate a dirvi i peccati? Proprio come volete! Giusto!? E poi ci dimostrate che ci credete. Che ne dite!?
      Ma non lo faranno mai, ognuno di voi sa il perché.
      Eh, carissimi, da questo capite tante cose. Parlano, manipolano, dicono menzogne apertamente e spudoratamente, pretendono dal prossimo ciò che loro non sono disposti a fare, lo umiliano, e poi affermano che tutto questo è proveniente da Dio.

      Un Lettore.

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    8. Mah, a me le varie Redditio (che possono benissimo essere considerate confessioni pubbliche) non hanno mai dato l'impressione di dare gloria a Dio, se non a parole, ma piuttosto di fare gloria al Cammino, essendo fra l'altro tutte moto simili da sembrare create con lo stampino. Dalle parole di chi fa la Redditio, si evince che prima di entrare in Cammino i fratelli e le sorelle (tutti, nessuno escluso) erano delle specie di diavoli: odiavano il marito / moglie, o
      non sopportavano i figli, odiavano la suocera, i colleghi di lavoro, ne combinavano di ogni. Entrati in Cammino, a tutti, nessuno escluso, il Signore ha fatto l'identico miracolo di trasformarli in simil-angeli: amano il marito/moglie così com'è, sopportano i figli, amano la suocera, accettano le "persecuzioni" dei colleghi di lavoro. Ecc., ecc., ecc. Non ho mai creduto a queste falsissime Redditio. Ancora meno quando conoscevo chi era la persona che la stava facendo. Nessuno di noi cambia veramente.
      Porto

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  16. Speriamo che l'annuncio sia solo Pasquale e non Pasqualone...........

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  17. Rinunce e nomine

    Rinuncia dell'Arcivescovo di Agaña (Guam) e nomina dell'Amministratore Apostolico Sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis

    Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Agaña (Guam), presentata da S.E. Mons. Michael Jude Byrnes e contemporaneamente ha nominato il Rev. Romeo Duetao Convocar, attualmente Vicario Generale, Amministratore Apostolico Sede vacante et ad nutum Sanctae Sedisdella medesima Arcidiocesi.

    Frilù

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    1. Purtroppo il Convocar si è già distinto parecchio per autoritarismo, oltre che per scarsa attenzione alla questione dei kikolatri. Evidentemente alla Santa Sede non avevano tra le mani un vescovo parlante inglese e pronto a spostarsi in un'arcidiocesi in bancarotta e con un mucchio di rogne (a partire dal neocatecumenalismo).

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  18. Merita di essere visto:

    https://www.youtube.com/watch?v=4mpmmvb48gc

    Ruben.
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    1. pari pari quanto si scrive su questo blog. AD UNO AD UNO HA PRESO TUTTI I PUNTI. Fanno gli amici, quando gli servi, poi iniziano ad incolparti per piegarti alla loro volontà, cioè un colpo al cerchio e una alla botte per imbrigliarti, se vedono che li hai tanati, ti epurano-
      Li ha centrati tutti i punti. Il contagio: non andateeeee su interneeet! Non leggeeeeteeeee il bloooooooggggg! Soooooooooooonnnnnnnnnooooooooooo iiiiiinnnnnnnnddddddddddeeeeeeeeeeeeeeeeeeemmmmmmmoooooooooonnnnnnnnnnniiiiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaatttttttttttttiiiiiiiiiii qqquuuuuueeeeeeelllllllllllliiiiiiiii dddddddddeeeeeeeeeeeelllllllllll bbbbbbbbbbbbllllllllllllllloooooooooooggggggggggg!
      Li ha centrati tutti i punti.
      Salvatevi il video, perché cercheranno di farlo sparire ( ovviamente è una battuta, ma potrebbero provarci, o manderanno un comando interno di non andare su quel sito di youtube e a curiosare e ascoltare)

      Grande Ruben, non potevi trovare un video più pertinente. Grande veramente. Un saluto e un abbraccio a te e famiglia, prega per me e io lo farò per te.

      Un Lettore.

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    2. Mi dicono che tal Zenone è un supporter dei neocatecumenali e che l'intera facciata "tradizionale" della casa editrice sarebbe solo una copertura. Il promuovere un libro contro i santoni narcisisti è sicuramente una buona cosa; ma non dimentichiamo che altri soggetti ultrà del neocatecumenalismo, pur esperti riconoscitori di modernismo, narcisismo, ecc., non riescono a notare (si rifiutano di notarìe) che albergano anzitutto negli autoeletti "iniziatori" del Cammino. Come ad esempio la Pellicciari.

      Nota tecnica: "narcisismo" è un disturbo della personalità, cioè una patologia clinica diagnosticata da esperti del campo a partire da un metodo e da indizi precisi. Nel gergo comune, però, si usa il termine "narcisista" per indicare qualsiasi persona un po' troppo centrata su sé stessa, cioè per indicare un aspetto del carattere (che dunque potrebbe cambiare, anche senza che ci sia una vera e propria conversione alla fede) anziché una vera e propria patologia. Ciò non toglie che gli indizi per qualificare come narcisista (in senso di patologia) certi santoni - come Kiko, come Minutella - ce ne sono in abbondanza, come fatto notare anche dal don Ariel tempo addietro.

      Come sempre, i nostri lettori più semplici si pongono le domande giuste, nella loro disarmante e concreta semplicità: ma se Kiko è davvero ispirato dallo Spirito, perché proclama vaccate totalmente incompatibili con l'insegnamento della Chiesa? ma se Kiko ci tiene alla propria opera, perché tollera quel branco di avvoltoi eretici e prepotenti che sono i suoi "catechisti"? ma se Kiko promuove un insieme di beni spirituali, perché lo deve far accompagnare da una liturgia zeppa di errori e strafalcioni e sacrilegi eucaristici?...

      E quand'anche un semplice fedele riducesse la questione del narcisismo ad arroganza e superbia, non sbaglia. Ricordatevi sempre che c'è una differenza fra un don Bosco che "vedeva le cose in grande", e un santone qualsiasi che ha "manie di grandezza". Francesco d'Assisi riparò la Chiesa; Francisco l'Argüello si costruisce le Domus, imponenti monumenti in onore di sé stesso.

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    3. E non dimentichiamo che l'autore del libro è un sedevacantista stretto collaboratore del primo periodo minutelliano. Detto questo, sicuramente l'argomento è interessante, mentre il suo estensore poco autorevole.

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    4. Bisogna ricordare all'asino ragliante delle 16:24 che 2+2 fa 4 anche se lo dicessero Hitler e Stalin.
      Perfino il signor Minutella - spretato, scomunicato, e tuttora che si traveste da prete - ha ragione quando cita il Catechismo.
      Sennonché, il dire che 2+2 fa 4, o il ricordare un articolo del Catechismo, non ti trasforma né in un minutelliano, né in uno staliniano, né in un hitleriano.

      Al contrario, il Cammino sedicente "approvato", promuove ambiguità ed eresie (tipo che «il Signore ti manda le disgrazie», cioè insinuano che Dio sarebbe cattivo e sadico anziché giusto e misericordioso).
      E il Cammino continua a farla franca solo perché oggi la barca di Pietro è in mezzo alle tempeste, con Pietro stesso che ha un po' di confusione (vedasi ad esempio l'intenzione di limitare massicciamente la liturgia "tridentina", come se quella fosse un problema, e le carnevalate liturgiche neocatecumenali no).

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  19. Come purtroppo profetizzato da tempo, l'arcivescovo Byrnes ha dato le dimissioni "per motivi di salute", dimissioni accettate dal Papa, e dunque Guam rimane temporaneamente senza vescovo. Inutile aggiungere che tutte le manovrine neocatecumenali - inclusa l'incursione recente sull'isola da parte dell'ineffabile Gennarini - sono in pieno svolgimento dietro le quinte. Bramano di riaprirvi un seminario neocatecumenale e di piazzarvi un vescovo manovrabile da loro, o almeno "non ostile" al Cammino. Chissà quante "oliature" hanno già fatto, e quante minacce trasversali hanno messo in campo. Kiko non sopporta più che il suo mappamondo in salotto abbia sull'isola di Guam un vistoso buco anziché una bandierina indicante "territorio conquistato dal Cammino".

    Certo è che più passano gli anni e più diventa pericoloso, per i vescovi, atteggiarsi a simpatizzanti (o addirittura supporter) del Cammino. Molti vescovi hanno già capito che il gioco non vale la candela, e che le ricche bustarelle sono sempre accompagnate da pericolosi lacci al collo, e che le opportunità di carriera non sempre vanno a buon fine. Come già notato dagli isolani, il problema neocatecumenalizio di Guam nasce in realtà a Roma, in certi sacri corridoi dove gironzolano ancora prelati bramosi di assecondare il kikismo-carmenismo perché ancora sperano in ricche oliature o perché ne sono (loro o qualche "protetto") letteralmente soggiogati. Di certo il Bergoglio non ha dimenticato quel vescovo pedofilo neocatecumenale che quando stava scoppiando lo scandalo ha volato d'urgenza a Roma, presentandosi all'udienza del mercoledì, e avvicinando il Papa saltando la fila e facendosi immortalare dai giornalisti. Quello stesso vescovo pedofilo neocatecumenale che gli aveva presentato ricorso, e che Bergoglio respinse condannandolo in maniera definitiva.

    Come sempre, per valutare l'importanza di questi eventi di cronaca ecclesiale, occorre domandarsi:

    - ma al Cammino interessa la salvezza delle anime, oppure la propria crescita in soldi, prestigio, avamposti e adepti?

    - ma al Cammino interessa punire e allontanare i propri membri scandalosi (specialmente se importanti), oppure proteggerli?

    - ma al Cammino interessa la giustizia di Dio oppure la gloria di Kiko?

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  20. Comincia ad emergere un'altro caso a Guam. Questa l'anticipazione di oggi; vedremo nelle prossime settimane gli sviluppi.

    Dunque, avevamo avuto notizia delle dimissioni di mons. Byrnes da arcivescovo di Guam.

    Il giorno precedente le dimissioni - dunque ancora in via ufficiale - la curia arcidiocesana di Guam ha inviato un memorandum sul Cammino, indirizzato al clero, ai religiosi, al personale scolastico, ai gruppi cattolici, e alle comunità neocatecumenali.

    Il memorandum, firmato dal vicario generale, il sopracitato Convocar, si limita a ricordare che la moratoria di sei anni fa, con la quale l'arcivescovo Byrnes vietava la costituzione di nuove comunità del Cammino, è ancora in vigore.

    Il memorandum si conclude col prevedibile untuoso ringraziamento ai coniugi Atienza, "itineranti" del Cammino, per essersi incontrati col vicario generale e per "lavorare insieme per far risplendere la verità e l'amore di Dio".

    Tim commenta ironicamente che dev'essere uno scherzo. Infatti oltre quattro anni dopo quel decreto di Byrnes del marzo 2017, lo stesso Byrnes scriveva una lettera (18 agosto 2021) a quello stesso Atienza per rimproverarlo di aver ignorato la moratoria e di aver continuato a creare nuove comunità. L'arcivescovo Byrnes intimava al laico Atienza di "cessare immediatamente" tale andazzo. Oltre quattro anni di puntuale disubbidienza neocatecumenale.

    Quando Byrnes si insediò a Guam, Tim e altri cattolici lo incontrarono proprio per metterlo in guardia da Atienza e dalla leadership neocatecumenale. Lo avvisarono di quanto «falso rispetto» lo avrebbero onorato, di quanto lo avrebbero deriso alle sue spalle, di quanto lo avrebbero ignorato e disubbidito, mentre nel frattempo il Cammino avrebbe continuato a fare i propri porci comodi.

    Lo avvisarono anche che il motivo di tutto ciò è che il Cammino ha una sua propria gerarchia, è una vera "chiesa parallela" nascosta in seno alla vera Chiesa, e che i kikos avevano potenti appoggi in Vaticano che avrebbero colpito in modo durissimo chiunque avesse intralciato i piani dei neocatecumenali - incluso lui stesso.

    Nonostante i loro più accorati avvisi, Byrnes decise comunque come sua linea il tentare di riappacificare. Ed infatti sappiamo come è andata a finire. Certo, Byrnes ha soppresso il seminario neocatecumenale Redemkikos Mater, ma è stato più per questioni di truffe e di titoli di proprietà illegali (cose su cui i kikos hanno grossa dimestichezza), che non per il vero scopo di quel seminario (di formare preti utili solo a Kiko).

    A questo punto ai cattolici non resta che la politica dello "stop the money": ogni fedele di Guam avvisi il proprio parroco che cesserà di fare offerte fino a quando la parrocchia non smetterà di ospitare comunità neocatecumenali. Da notare che lì a Guam la chiesa locale si regge anzitutto sulle donazioni dei fedeli (altro che il cestino delle offerte e i fondi diocesani).

    Stando a ciò che scrive Tim - che agli inizi di dicembre 2022 già ne faceva allusione - pare che i problemi di salute di Byrnes che lo abbiano indotto a dare le dimissioni non siano quelli fisici. I neocatecumenali - e in particolare la loro gerarchia e i loro amiconi in Vaticano - lo hanno letteralmente «schiacciato». Così come fanno con tutti gli altri "intoppi" (come con Tim stesso, creandogli assurdi problemi familiari; come con i sacerdoti che si sono opposti al Cammino nella diocesi di Roma, che andavano in lacrime da padre Zoffoli a chiedere consiglio, come Augusto Faustini, nonostante le mille promesse... come tutti gli altri). I neocatecumenali, essendo idolatri, davvero sono convinti di rendere gloria a Dio quando riversano menzogne, inganni, violenze, contro chiunque sembri ostacolare il Cammino.

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    1. p.s.: Byrnes neppure sapeva dove si trovasse esattamente Guam. Furono i neocatekikos ad orchestrare il suo incarico a Guam: un outsider che ispira fiducia, che viene da lontano, che non è legato al Cammino, che è un uomo di preghiera... e che non osa disubbidire a Filoni. Solo che Byrnes fece qualcosa che i neocatekikos non avevano previsto che avesse il coraggio di fare: bloccare la truffa della proprietà del seminario pochi giorni prima che divenisse irreversibile... e sopprimere il seminario neocatecumenale. Per questo gli adepti della setta di Kiko lo hanno «schiacciato».

      E dato che con questi miei stessi occhi ho visto io stesso quel tipo di invincibile e diabolica perfidia devastatrice e vendicativa (parlo davvero di preti e vescovi), non stento a crederlo.

      p.s.: ricordatevi che all'epoca degli scandali:
      1) l'arcidiocesi di Agaña (cioè l'isola di Guam) era in grossi guai, col vescovo fuggito a Roma mentre veniva accusato di pedofilia
      2) vi venne assegnato Byrnes, un vescovo della conferenza episcopale americana (USCCB) anziché scegliere un vescovo della conferenza episcopale del Pacifico (CEPAC)
      3) Byrnes, che non sapeva neppure dove si trova l'isola di Guam, doveva dunque esservi stato assegnato per altri motivi. Non certo quelli di risolvere i pasticci fatti dal Cammino, pur avendo un minimo di mano libera.

      Me la immagino, la faccia dei pezzettoni grossi del Cammino, me la immagino proprio, quando vennero a sapere che Byrnes aveva bloccato la truffa del certificato di proprietà e addirittura soppresso il seminario. Avrà agito in coscienza. Da uomo di preghiera avrà preferito la giustizia, sorprendendo i kikolatri che non avrebbero mai pensato che un uomo "abituato davvero a pregare" possa sorprenderli decidendo con "timor di Dio" e con "giustizia".

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    2. Corre voce che per Pasqua le furenti "autorità" ecclesiastiche intendano sopprimere le Benedettine di Pienza.

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    3. Il termine inglese usato da Tim è "crushed", che in italiano si traduce con "schiacciato".

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  21. Siamo ormai in piena dittatura di Bergoglio e della sua Curia ovvero, se mi stai antipatico o mi contraddici, ti caccio via o ti puniscono senza tanti complimenti.
    Ruben.

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    1. È ben possibile che la dittatura sia altrove, e che le alte sfere della gerarchia ne siano vittime o complici - lo notiamo da quanto spesso abbiano da piegarsi, tollerare, accontentare, e non si spiega come mai il Bergoglio, pur essendo a conoscenza di certi scandali (come ad esempio quello di McCarrick, che peraltro era ospite d'onore di un Redemkikos Mater) quando poteva non osò far nulla, e pure non abbia osato ostacolare manovrine neocatecumenali a Guam nemmeno quando stava venendo coinvolto personalmente nello scandalo del vescovo pedofilo neocatecumenale (Apuron corse a Roma in fretta e furia e non aspettò di farsi ricevere e venne fotografato insieme al Bergoglio, proprio nei giorni che stava scoppiando lo scandalo).

      In particolare ricordiamo che i grandi giornali, solitamente avidissimi di notizie su preti presunti pedofili, non si siano tuffati sul caso Apuron, relegandolo al massimo a pagine di cronaca ecclesiale e addirittura (come La Stampa) dando una versione dei fatti favorevole al pedofilo neocatecumenale. Si direbbe proprio che la ferrovia neocatecumenale sotterranea per predatori sessuali sia protetta anche da altre innominabili entità, non solo dal "fiume carsico di soldi" del Cammino.

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