lunedì 1 settembre 2014

Dissacrante spiritualità neocatecumenale

Qualche sera fa sono entrato, mandato dal parroco a cercare delle candele, nel ripostiglio dei Neocatecumenali della mia parrocchia.

Mentre cercavo queste benedette candele ho aperto l'armadio della seconda comunità, composta quasi integralmente da giovani (tutti figli, parenti ed amici dei NC della prima comunità), e - attaccato sulla parte interna dell'anta sinistra - ho trovato il foglio che vedete di seguito. Cercando poi tra i ripiani (sempre le candele) ho trovato ancora una decina di copie di questi "volantini":


La sera ho telefonato ai cosiddetti "catechisti" neocatecumenali di questi ragazzi (sono i responsabili della prima comunità) spiegandogli l'accaduto e leggendogli il testo del biglietto, che avevo fotografato con lo smartphone, ebbene la risposta è stata del tipo: "stai strumentalizzando il niente, queste sono goliardate di ragazzi, i nostri giovani sono puri come colombe e fedeli come Abramo, un pezzo di carta non significa niente!".

Alla faccia....
(La verità vi farà liberi)

55 commenti:

  1. Devo dire che questo tipo di ironia non mi stupisce per nulla. È anzi molto comune in cammino.
    È in fondo un auto-ironia: qui si commenta l'uso indiscriminato e costante dell''affermazione 'Dio ti ama' detta in tutte le occasioni e per spiegare gli avvenimenti, anche quelli più negativi.
    Dio ti ama...per questo ti ha mandato questa malattia/disgrazia/avversità: perché tu ti converta ...
    Il commento finale viene quasi spontaneo: pensa cosa succederebbe se gli stessi 'antipatico' (diciamo così...le volgarità sono ampiamente sdoganate nel cammino).
    Se si fa una passeggiata in internet si trova un'intera galleria di discutibile auto-ironia neocatecumenale! Tra cui l'energumeno feroce con mitra in spalla che dice 'chi ha fatto il pane?' (spesso il pane eucaristico non viene bene...troppo duro, troppo gommoso...a seconda di che sorella l'ha cucinato), facce atterrite con la frase 'bene fratelli, è venuto il momento di dar lode a Dio con le nostre offerte', personaggio dei cartoni con arcobaleno e occhioni spalancati e il commento 'perché nel tuo piccolo mondo tu non sei un peccatore vero?' eccetera.
    Come potete vedere, si tratta di frasi detto e ripetute dai catechisti che vengono parafrasate o illustrate con immagini truci o che fanno sorridere.
    È l'ironia amara, rassegnata e spesso complice nei confronti dei propri 'capò', lo sfogo naturale di chi subisce molto tacendo.
    Quel foglietto aveva tutto il diritto di cittadinanza nell'armadio della comunità!

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  2. E pensare che a me il mio prof di religione NC mi diceva: smettila di dire cxxxo, ti credi più figo se dici cxxxo? Senti chi parla! I NC non fanno che imprecare per sentirsi virili.

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  3. Capisco, Valentina, che possa essere un comportamento diffuso ma non per questo lo approvo.

    Comprendo perfettamente che le motivazioni sono quelle da te indicate: lo sfogo naturale di chi subisce molto tacendo.

    Condivido molto meno il punto di vista dei catechisti, ovvero che questi ragazzi siano puri e fedeli. Secondo me sono solamente frustati!

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  4. OT:

    Dal blog "disertori" oggi:

    "Se qualcuno vuole comunicare con me vuole inviarmi qualche riflessione,vuole offrire qualche suggerimento,proposta può scrivere al seguente indirizzo mail:

    osservatorivergognatevi@yahoo.it

    Avverto già Ruben e Lino Lista che se mi invieranno commenti come quelli insulsi inviati fino ad oggi saranno inseriti nello spam."
    ---
    Visto che sono stato chiamato direttamente in causa, dal noto P.T., approfitto per ribadire che non mi servirò mai di una e-mail "di sponda"(che, è una partita a biliardo?!..), per tentare di interloquire con un blog, che rifiutando i commenti è vitualmente MORTO.
    Un blog è un blog, ed in quanto tale è, o quanto meno doverbbe essere un sito di libertà, non il notiziario di Radio Kaboul.
    Fine O.T.

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  5. Mah. secondo me non stanno qui i problemi, l'autoironia può starci. Personalmente so anche di qualche barzelletta e quelle, come questa le trovo divertenti.
    Sono altri i problemi: questi ragazzi "criticano" ma non si accorgono che il loro intruppamento è pianificato e programmato.
    Infatti a nessun ragazzo, formato nel cammino, verranno mai dati altri modelli se non quelli del cammino. Pertanto essere nella Chiesa per loro sarà solo essere in cammino. (oppure ne usciranno...anche dalla Chiesa).
    Pensare poi che questi possano fare "pressioni" o "ribellioni" organizzate ... è pura fantascienza (anzi direi fantasy)

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  6. Mah. secondo me non stanno qui i problemi, l'autoironia può starci. Personalmente so anche di qualche barzelletta e quelle, come questa le trovo divertenti.
    Sono altri i problemi: questi ragazzi "criticano" ma non si accorgono che il loro intruppamento è pianificato e programmato.
    Infatti a nessun ragazzo, formato nel cammino, verranno mai dati altri modelli se non quelli del cammino. Pertanto essere nella Chiesa per loro sarà solo essere in cammino. (oppure ne usciranno...anche dalla Chiesa).
    Pensare poi che questi possano fare "pressioni" o "ribellioni" organizzate ... è pura fantascienza (anzi direi fantasy)

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  7. OT
    Scusate l'OT, avrei voluto inviarlo ieri ma non mi è stato possibile. La questione concerne quello diventato un mantra buono in tutte le occasioni per i NC, vale a dire il loghion “Seguimi e lascia che i morti seppelliscano i loro morti”. La questione - è bene che i NC lo sappiano - è tra quelle esegetiche più dibattute. L’interpretazione ancora oggi oscilla tra due estremi: 1) l’assoluto radicalismo che Cristo pretenderebbe dai cristiani, vale a dire l'abbandono anche della famiglia e di ogni bene e affetto 2) un significato soltanto metaforico del detto. Tra i contemporanei per esempio – non esalto particolarmente nessuno dei due, però vanno letti, il secondo è molto bravo nell’analisi simbolica – Mauro Pesce propende per il radicalismo, Alberto Maggi per la metafora. In Maggi, il padre morto da far seppellire dai morti rappresenterebbe la tradizione, quella degli scribi e dei farisei, oramai seguita dai "morti". L'accenno di Maggi non è originale, in ogni caso, lo si ritrova nella tradizione esegetica.
    La questione è molto complessa, anche perché questo radicalismo di richieste è presente solo in Matteo e in Luca, in termini generali attutita in Marco, pochissimo nel Vangelo di Giovanni. Marco e Giovanni, in ogni caso, non riportano il loghion.

    Come la penso io, se v’interessa, per quello che vale il mio parere? Io seguo l’esegetica medioevale e la lettura dantesca: è vera la lettera ed è vera l’allegoria, La lettera va contestualizzata storicamente e filologicamente, l’allegoria interpretata; Mauro Pesce è fermo sulla prima, Maggi sempre si limita alla seconda. Da questo punto di vista, gli errori del Cammino a mio avviso sono i seguenti:
    segue ./.

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Uno dei metodi che i gruppi settari utilizzano per perseguire i propri scopi, -in cima ai quali c'è un teorico ed indefinito ampliamento delle proprie file, e comunque un'attenta cura del turnover- è rappresentato dalla coscrizione dei figli degli appartenenti.
    Nel migliore dei casi, i risultati sono quelli di cui si tratta in questo scritto.
    Nel migliore dei casi.

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  10. segue ./.

    1) Il Cammino identifica sé stesso nel cristianesimo (e sostituisce la comunità alla famiglia, in fondo). Anche volendo accettare la lettura radicale e letterale, non è che andando a una convivenza NC o a una GMG e lasciando agli altri il compito di “seppellire il padre morto” si è seguito Cristo, al massimo si è andati appresso ai catechisti e a Kiko. Il Cammino sempre aggiunge se stesso ai Vangeli.
    2) Nei Vangeli di Matteo e Luca il radicalismo è collegato alla “missione”. Nelle “missio ad gentes” Kiko ci manda le famiglie, o sbaglio? Non trovo coerenza.
    3) Il Cammino, invece di contestualizzare la lettera (come si sarebbe diffuso il cristianesimo se i primi discepoli non avessero abbandonato tutto, vendendo il mantello simbolo del precedente stile di vita, per acquistare la “spada” di Cristo, simbolo di separazione?) de-contestualizza se stesso, pensando di essere cristianesimo primitivo.

    Scusate l'OT.

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  11. Per la verità vi farà liberi: sì certo! Non volevo proprio ridimensionare la gravità del fatto. Anzi! Se possibile, volevo estenderla a tutto un modo di pensare e di essere profondamente 'inquinato'. Che non può non riverberarsi sui giovani, specchio fedele delle incongruenze degli adulti.

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  12. come Valentina non trovo niente di particolare nell'ironia di questi ragazzi, se non che usa la stessa volgarità dei film e dei comici di oggi.
    Quello che noto è che in fondo l'ironia usa uno degli slogan del cammino per coglierne il non-senso e l'assenza di significato davanti alle difficoltà dell'esistenza. Ma il tragico è che questi ragazzi non si spingono oltre, una volta fatta la battuta, non valutano la portata di questo slogan nella vita reale.
    E' preoccupante non tanto la volgarità ma la dissociazione di chi coglie un problema ma non si preoccupa di indagarne le cause.

    per fare bene il cammino bisogna essere dei dissociati come questi giovani.

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  13. Hai ragione Michela...infatti era in voga tra gli adulti il continuare a chiedersi "cosa mi sta dicendo Dio con questo fatto?"....ne venne fuori una barzelletta..."kiko purtroppo dopo la sua morte va all inferno.....e si chiede...chissa cosa vorra' dirmi Dio"... Un paradosso...ma nessuno che approfondiva....anche all inferno/eterno kiko sarebbe capace di interrogarsi...

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  14. Lino, trovo nell'argomento che hai affrontato (come gli nc leggono 'lasciate che i morti...' e 'chi non odia suo padre e sua madre...') una spiegazione dei dissacranti volantini dei giovani nc.
    L'imposizione della didattica nc di negare l'affettività (perché vista come equivalente a egoismo) porta da un lato a preferire il cammino (non Dio!) rispetto alla famiglia. Porta a trascinare i propri figli, volenti o nolenti, nelle Missio ad Gentes o a lasciarli a baby sitter o altri più giorni alla settimana. Porta alla propria deresponsabilizzazione nei confronti dei figli ed all'attribuzione a Dio della responsabilità delle proprie scelte. Porta alla genitorialità irresponsabile.
    D'altra parte, induce i figli a considerare Dio come un dispensatore di Provvidenza per chi sta dalla parte 'giusta' e fa le 'cose giuste', come loro 'super cristiani' e quindi, in conclusione, ad un atteggiamento non reverenziale nei confronti del Signore, come dei ragazzetti sciocchi che pensano di aver capito tutto della vita e persino del Datore della vita...

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  15. Aldo: a proposito di barzellette, io sapevo quella di Kiko che, venuto a conoscenza che per la sua sepoltura gli stanno preparando un mausoleo, si schermisce dicendo:'Ma no...tanto a che serve? In fondo si tratta solo di tre giorni...'

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  16. Scusate se scrivo un post riferito all'argomento della pagina precedente, ma secondo me è ugalmente importante e ci tenevo a riportare questa mia riflessione:

    il lavaggio del cervello che i capi neocat fanno agli adepti, li porta a pensare che ogni genere di assistenza ad un proprio caro deve passare in secondo piano rispetto alla loro presenza ai vari appuntamenti della vita del cammino.

    Se questi adepti avessero un attimo di lucidità potrebbero rispondere a queste diaboliche insinuazioni semplicemente citando i dieci comandamenti, e più precisamente il quarto: onora il padre e la madre.

    I comandamenti di kiko sono più grandi di quelli di nostro Signore?

    L'amore e il sacrificio di stare accanto ad un malato, nell'equilibrio di una giusta e matura vita cristiana, non è assolutamente da meno a qualsiasi altro momento di culto o liturgico, e tale alternanza può essere valutata e giudicata solo in foro interno, da un sacerdote nella confessione, e non da schizzofrenici catechisti che, scommetto, non sanno nemmeno gli altri 9 comandamenti!!!

    anche perché, quando arriverà il momento del giudizio, tra le tante cose, ci sentiremo dire più o meno una cosa del genere: "...ero malato e mi hai assistito...".



    firmato: un prete che non si è lasciato corrompere dalle lusinghe neocat

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  17. Questa non è ironia è bestemmia.

    Non mi pare difficile da capire. Che poi Valentina abbia inquadrato la faccenda, concordo, ma tecnicamente questo è il risultato, e chiunque voglia negare che la gravità sia questa se non altro paleserà di comprendere ben poco e sulla Provvidenza, e sul libero arbitrio, e sul mistero d'iniquità, tutte cose che un fedele dovrebbe sapere almeno per grandi linee, altrimenti che diamine di speranza và a riporre in Dio?
    In fin dei conti si smacherano da soli per il livello di incomprensione della dottrina, se non gli si vuole accollare la bestemmia.

    un ortodosso

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  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  19. Continuo a ribadire che non basta un semplice blog, ci vuole dell'altro.
    Almeno facciamo i Video.

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  20. @ anonimo
    Sì, servirebbe dell'altro: un tuo contributo alle discussioni, per esempio. Riguardo ai video, sono più che sufficienti quelli che fanno loro. Già la dicono tutta. O no? :-)

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  21. Scusate l'O.T.

    scrive Pasqualone nell'altro "blog":

    "...si trattò di una enorme svista, un errore madornale da parte del teologo passionista. Infatti le successive analisi,prima della Cong.per il Clero,poi nel periodo 1997-2003,della Cong.per la Dottrina della Fede lo hanno smentito non rilevando alcuna eresia di nessun genere.Ricordo che la Chiesa Cattolica ha approvato i 14 volumi del Direttorio Catechetico del Cammino [...]
    già i tempi di Padre Zoffoli ,le sue accuse, erano,non solo sbagliate,ma sconfessate dalla Chiesa.Infatti i primi due volumi di "Orientamenti per le equipes dei catechisti",già nel 1977,quindi più di un decennio prima che il teologo passionista ne venisse a conoscenza,erano stati esaminati,per conto della Congregazione per il Clero,da un teologo Salesiano che a quell'epoca,era considerato il massimo esperto di catechesi e di catecumenato antico.Parlo Padre G.Groppo [...] Se qualcuno desidera verificare l'attendibilità di quanto ho detto può contattare la Congregazione per il Clero chiedendo di consultare gli archivi e leggere la relazione di Padre G.Groppo S.D.B.Fornisco il numero di protocollo in modo da poterlo facilmente reperire: (Protocollo 156375,12 settembre 1977) ".


    Se è vero che già nel 1977 la Chiesa riconosceva l'ortodossia dei mamotreti, perché per tanti anni gli iniziatori e i catechisti ne hanno negato l'esistenza?

    E la relazione di Padre Groppo contenuta, a detta di Baccalà, negli archivi va considerata come un documento ufficiale del Magistero? Che valore ha? Magari Tripudio, Mic o altri frequentatori del blog potrebbero illuminarmi a proposito...ve ne sarei grato.

    Se lo stesso Kiko a Porto San Giorgio nel 1999 ha ammesso di aver dovuto correggere (su richiesta della Santa Sede) il testo delle catechesi poiché «imprecise o non proprio ortodosse», come potevano essere corrette quelle del 1977?

    Io non faccio difficoltà a riconoscere l'approvazione dei 14 volumi del direttorio ma il problema rimane sempre lo stesso:

    chi garantisce l'ortodossia delle attuali catechesi orali?

    Chi può verificare se ciò che viene riportato (nelle catechesi iniziali, durante i passaggi, nelle piazze...) è conforme ai volumi approvati o ai vecchi mamotreti "imprecisi e non proprio ortodossi"?

    E tra l'altro, perché Baccalà e molti catechisti ncn quando si tratta di problematiche esegetiche o teologiche inerenti alle catechesi si rifugiano dietro alle approvazioni o ad argomentazioni esterne al discorso stesso?

    Ogni battezzato è tenuto a "rendere ragione della speranza" che è in noi e lo stesso statuto del cammino (Art. 29) riguardo ai catechisti afferma:

    "1°. base della loro formazione è la partecipazione al Neocatecumenato, che garantisce la loro graduale maturazione nella fede e nella testimonianza, con il corrispondente approfondimento biblico, patristico e teologico, con particolare riferimento ai documenti del Magistero della Chiesa;"

    Molti catechisti ncn, non ricevendo dal cammino la formazione richiesta dallo statuto e quindi non essendo abituati ad entrare nel merito delle questioni, si limitano a sbandierare ambigue approvazioni e a ripetere slogan inventati dagli iniziatori; attaccano sul personale se non hanno argomenti, guardando sempre il dito e mai la luna.


    Razor

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  22. Per anonimo che propone i video.
    Si tratta di capirci. Il video è un mezzo più efficace e fruibile, soprattutto più accattivante rispetto al blog che richiede un po' di sforzo, almeno di lettura. Se tu sei capace di farne uno, già in queste pagine trovi molto materiale, una gran quantità di immagini per esempio.
    Il problema secondo me è successivo: come e a chi lo diffondi? Lo alleghi ad una catena? Lo immetti nei social? Con il rischio di sortire l'effetto contrario e di far conoscere questa esperienza che noi invece auspichiamo si diffonda il meno possibile?
    Il blog ha alcuni vantaggi indiscutibili: lo si raggiunge facilmente dai motori di ricerca, dà subito alcune informazioni importanti, permette di colloquiare e di approfondire.
    Una volta arrivati qui poi, per esempio, la sequenza di Kiko indemoniato colpisce moltissimo!
    Quindi non sono contraria per principio, anzi. Tutto può tornare utile per trasmettere concetti in modo più efficace e completo. Però bisogna saperlo fare bene, sia dal punto di vista tecnico, sia comunicativo.

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  23. Questo famosissimo (?) padre Groppo, di cui fino a ieri Baccalà Pasqualone ignorava completamente l'esistenza (come tutti noi), ha scritto una relazione segreta con un protocollo segreto (sapete, gli arcani! io vi do il numeretto del protocollo, ora sta a voi trasformare il numeretto in un documento: l'onere della prova spetta all'imputato, come in URSS).

    Il caro Pasqualone finge di non sapere che le cosiddette "catechesi" sono state corrette tante volte, ma ciò che passa nelle "catechesi" orali è sempre la stessa pappardella dei primi anni del Cammino (1968-1971, il periodo delle presunte "ispirazioni", quando il Cammino durava ancora cinque o sette anni, e non trenta come oggi a furia di allungamenti successivi).

    L'astuzia di Pasqualone consiste nel far credere che l'ortodossia dipenda da un numero di protocollo.

    Ancor oggi i kikos credono in un "Dio cattivo", uno che "ti manda le disgrazie" per convertirti. Anche se le cosiddette "catechesi" fossero un distillato di ortodossia e un elenco di numeri di protocollo più lungo dell'elenco telefonico d'Italia, resta il fatto che nel Cammino si professano eresie.

    Da dove nascono queste eresie? perché non vengono corrette? perché mai i Baccalà hanno sempre bisogno di parlare di relazioni di Groppo anziché di correggere le affermazioni sbagliate, ambigue, eretiche?

    "Hai l'itterizia!" - "Ma no, ho un certificato medico del 1977 del dottor Grappino (mio cognato di comunità) che dice che sto bene!"

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  24. Dunque, riassumiamo:

    - gli adulti nel Cammino, con fede adulta, adoperano l'inganno e la menzogna (come Pasqualone)

    - i giovani del Cammino, invece, scrivono volantini dissacranti e blasfemi, e i loro "adulti" li difendono dicendo che sono candidi come Abramo...

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  25. Che i giovani Neocat siano puri come colombe è una grandissima palla... In media si comportano come tutti i giovani della loro età.

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  26. Mi sono avvicinata al cammino con l'intenzione di approfondire la mia fede, e ci sono rimasta molto poco, giusto il tempo di percepire che c'era qualcosa di stonato, qualcosa che non andava nelle catechesi, concetti leggermente distorti rispetto a quelli che col tempo avevo appreso dalla Chiesa cattolica, sfumature a volte difficili da cogliere, ma che mi hanno messo in allarme. Avevo come la senzazione di allontanarmi dalla mia fede. Ora il concetto di famiglia come idolo mi suona quanto mai anomalo! Meditando il v mistero gioioso, a Maria e Giuseppe che, angosciati, Lo cercavano, Gesù risponde:"Perchè mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?"... Partì dunque con loro... e STAVA LORO SOTTOMESSO (Lc 2,46-52). Gesù avrebbe potuto iniziare in quel momento la sua Opera, ma agisce diversamente e per 30 anni vive in famiglia, Colui che con una sola parola ha creato tutto dal nulla, sottomesso ad un falegname e alla Vergine poverella. Quale esempio concreto ci fornisce Gesù sulla famiglia, quale esempio di meravigliosa catechesi sull'importanza della famiglia in seno alla comunità! Se dovessi seguire ciò che il sig. Arguello dice, mi verrebbe da pensare che Gesù, invece di occuparsi delle cose del Padre, ha fatto di Maria e Giuseppe degli idoli! Gesù ha spesso detto di essere accanto a coloro che soffrono, perciò se io mi allontano da loro, quando sono nel bisogno, anche fosse per partecipare alle convivenze, non mi allontano realmente da Gesù, mancando inoltre ad un atto di vera carità? La Chiesa non ha sempre insegnato che solo la carità si regge da sola, in quanto la fede e la speranza, prese singolarmente, non bastano? Scusatemi ma sono molto confusa, non riesco a seguire i contorti ragionamenti di Kiko!
    Lara

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  27. Dunque: a "padre G. Groppo" Google dedica al più una decina di pagine, tratte probabilmente da Wikipedia, aventi tutti la stessa fonte per questa dizione ricorrente: "...L'analisi fu fatta da un esperto di catechesi antiche, padre G. Groppo. La prefazione riporta vari stralci della relazione finale di Padre Groppo con relativo numero di protocollo..." :-)

    Una decina di link, tutti dalla medesima fonte Wikipedia e tutti in commenti in siti di nostra conoscenza! Con tutto il rispetto per il padre, ma sono pochini e di scarsa rilevanza per farne un principio di autorità e contrapporlo a quest'altro:

    http://www.santiebeati.it/dettaglio/95101

    O no?

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  28. Si, il n° di protocollo, esce fuori da questa discussione di due autori(?) NC di wikipedia:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_utente:Zunbla?useFormat=mobile

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  29. Tutto il gran parlare argüelliano di "idoli", "mammona", eccetera, contraddice il Vangelo di continuo.

    Col sacramento del matrimonio uno prende un impegno davanti a Dio per la moglie (o marito) ed eventuali figli che Dio donerà - altro che "famiglia come idolo"! Certe cose - come ad esempio assistere il figlio febbricitante piuttosto che portarlo alla liturgia del sabato sera - sono ciò che la Chiesa chiamava "doveri di stato" (se il tuo stato di vita è quello matrimoniale, a causa del sacramento del matrimonio hai dei doveri di fronte a Dio che riguardano anzitutto coniuge e figli).

    Ruben, "Zunbla" è proprio Baccalà Pasqualone che se la canta e se la suona anche su wikipedia...

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  30. Allora io non è che voglio fare lo scassaballe: il blog è utile però i Testimoni di Geova hanno perso credibilità grazie alle Iene. Il CNC è ancora un argomento tabù persino nei media. La gente è maggiormente colpita dai video che non dagli scritti. C'è un video di una ragazza americana contro il CNC:
    https://www.youtube.com/watch?v=2jyIQY_pJ_k

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  31. Lara: altrochè confusa! Hai demolito in un solo istante le elucubrazioni di Kiko!
    Colui che con una sola parola ha creato tutto dal nulla, sottomesso ad un falegname e alla Vergine poverella. Quale esempio concreto ci fornisce Gesù sulla famiglia, quale esempio di meravigliosa catechesi sull'importanza della famiglia in seno alla comunità! Se dovessi seguire ciò che il sig. Arguello dice, mi verrebbe da pensare che Gesù, invece di occuparsi delle cose del Padre, ha fatto di Maria e Giuseppe degli idoli! 

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  32. Questa frase è comunque non solo di cattivo gusto ma anche orribilmente blasfema.
    Magari togliamo quella parola associata al nome di Dio, per pietà...

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  33. OT: questa fa ridere:

    Ti sarei grato se, dopo aver letto le regole di WP, e fatto le dovute prove nelle apposite pagine, volessi contestualizzare le informazioni, non inserendole a casaccio, e, soprattutto, nel farlo, senza eliminare interi passi. Grazie. Almadannata

    Nella discussione su Cammino Neocatecumenale in Wikipedia.
    Fantstico.
    Si fa riconoscere ovunque l'ignorante baccalà.
    Altrove è giustamente tacciato di essere fazioso (non oggettivamente neutrale). Grande grande grande.
    Notare come il collega neocat invece lo apostrofi con lingua di burro....

    RispondiElimina
  34. Anche io faccio i complimenti a Lara. Ha inteso che tutta la concezione NC sulla famiglia/idolo si basa sull'estrapolazione delle pericopi matteane e lucane (la sepoltura del padre ecc.) che, se non contestualizzate, sono fuorvianti. In esse, infatti, quando decontestualizzate, non si coglie l’aspetto fondamentale: il “padre morto” è come il “voltarsi indietro” quando è giunto il tempo della missione. La famiglia non è un idolo, ma non deve essere un impedimento a seguire Cristo per il discepolo. La preferenza va data a Dio, questo è il senso del loghion “Se uno viene a me e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i fratelli, e le sorelle...”; questa una frase idiomatica che, contrapponendo concetti forti, indica una preferenza; l’odio e gli idoli non c’entrano niente. Per dimostrazione, in aggiunta a quello che ha scritto Lara, si focalizzi anche il contesto nel quale Gesù dice: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?», prendendo le distanze dalla famiglia quando questa si frappone alla missione. Altro che idolo, un idolo è sempre tale!
    Purtroppo, Lara, i ragionamenti di Kiko più che contorti sono finalizzati: non a caso comincia le catechesi con il fango/peccato sul cieco nato, la discesa nella terra, la morte e resurrezione nella piscina, come nelle iniziazioni gnostiche; è questo che io contesto anche al concetto espresso da padre Groppo: non c’è gradualismo in questo “catechismo”, soltanto tappe iniziatiche. Vorrei sapere chi, anche nel cristianesimo primitivo, ha iniziato con questi contenuti.

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  35. A proposito di catecumenato antico e dei suoi parallelismi con il cammino neocatecumenale, leggete questa nota nell'introduzione a "La Catechesi" di Sant'Agostino:

    'Sì determinano 3 importanti cambiamenti per quanto riguarda il catecumenato:
    1- essendo la Chiesa ormai riconosciuta ufficialmente, le numerose conversioni al cristianesimo spesso sono interessate (...);
    2-per conseguenza, siccome il catecumeno viene considerato già cristiano, si diffonde una pratica deplorevole, quella di restare indefinitamente catecumeno;
    3-il catecumenato perde gran parte del suo significato e del suo valore'

    L'autore citato è don Giuseppe Groppo.
    Questo è il link

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  36. Visto che parliamo di giovani nc, riporto qui un intervento sul post cresima di un gruppo di giovani italiani in Spagna, dal blog Cruxsanta.

    'Il pellegrinaggio del gruppo italiano degli aspiranti kikiani si conclude con il loro totale sfinimento.
    Secondo la persona che ha ospitato due di loro, sì sono lamentati di essere stati sottoposti ad un regime di catechesi, Parola ed Eucaristia, da non avere più voglia di nulla. Secondo la loro impressione, erano abbastanza disillusi.
    Le attività si concludevano alle due di notte nei giorni feriali, con conseguente squilibrio orario della famiglia che li accoglieva, che doveva portarli a tarda notte e andarli a riprendere all'alba, come se la gente non dovesse lavorare il giorno successivo.
    Prima dell'ultima attività notturna, avevano una giornata libera, in cui avevano una visita a "I Martiri" e, sapendo che era l'ultima, chiesero al catechista Gianvico, il capintesta del post-cresima a livello mondiale e planetario, che gli concedesse un po' di tempo libero per fraternizzare con i ragazzi spagnoli del post-cresima che lì avevano invitati a prendere qualcosa con loro.
    La risposta fu un rotondo NO, seguito da una ramanzina.
    Questo di bersi qualcosa deve essere molto pagano e indegno di giovani succursali del Sacro Impero Kikiano.
    Il catechista disse loro che, più stanchi erano, più era probabile incontrassero il Signore.
    In alternativa, li hanno mandati nelle case che li ospitavano perché cenassero, si cambiassero ed uscissero per le 23.30 (sì, quasi mezzanotte), orso in cui dovevano iniziare l'ultima attività che consisteva nel recitare il rosario, scrutare una Parola sulla quale poi fare un giro di esperienze, e tutti i membri del gruppo erano tenuti a partecipare. (continua)

    RispondiElimina
  37. 'Prima di questo pellegrinaggio, i gruppi del post-cresima vanno in campeggio per una settimana.
    In questo campo, le attività si prolungano fino all'alba, per poi alzarsi presto il giorno successivo.
    Ora viene la parte più interessante: tra i partecipanti ci sono dei volontari un po' più grandi che fanno da vigilanti e guardie notturne.
    Ogni guardia ha il suo turno durante la notte per evitare che i ragazzini evadano dal campeggio.
    Anche se sono così distrutti che non so chi sarebbe quel bel tipo che preferirebbe svignarsela invece di approfittare per dormire!
    Alla fin fine, qualcuno ci sarà...
    Chissà che genere di scandali si sono verificati in questi campi, a causa dei quali non li lasciano respirare!
    Ora capisco perché Mister K. afferma spavaldamente che i suoi giovani non peccano: non perché non vogliano, non ne hanno il tempo!
    Questi sono i meccanismi che il cammino usa per addestrare i suoi giovani.
    Per questo non conoscono altra cosa, non hanno contatti né con la chiesa, che pure è tanto grande, e tantomeno con il mondo, naturalmente.
    Giustamente è questo che si pretende da loro: che non conoscano altra cosa che non sia il cammino, perché si trasformino nei talebani che il cammino vuole che siano.
    E ci riesce!
    Però, per quanto programmati, resettati e plagiati che siano, appena ne hanno l'opportunità, si lamentano.
    In fin dei conti, sono giovani.
    Sospetto che i catechisti non li vedano come tali, ma come futuri catechisti, fabbricanti di kikini e camminanti dei più recalcitranti.'
    (Alejada -29 agosto - Cruxsanta)

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  38. Piccola correzione... Non Gianvico, bensì Gianvito è il nome del presbitero neocat responsabile del post-cresima, nonché ex vicerettore del seminario RM di Roma.

    Per il resto tutto vero. Non ce lo dicevano anche alla veglia di Pasqua, che quando sei stanco abbassi le difese e in quel momento passa il Signore?

    Anche i pellegrinaggi GMG sono sullo stesso format. Ci sfinivano con duemila cose da fare, intere giornate passate in pullman a sorbirci deprimenti catechesi, a fare giri di esperienze forzate... In effetti non c'è da stupirsi che quando poi i ragazzi vengono lasciati liberi si scatenino in tutto ciò che gli è stato proibito sotto la campana di vetro neocat.

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  39. Salve vengo da una famiglia di neocat ed ho letto in questo blog che il cammino viene definito una setta, gradirei sapere in che termini. Grazie

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  40. Per anonimo 22:28

    http://neocatecumenali.blogspot.it/2013/11/il-cammino-e-una-setta.html

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  41. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  42. Risposta breve:

    - nel Cammino Neocatecumenale vengono portati avanti errori liturgici e dottrinali, errori che di conseguenza danno luogo a molte ingiustizie - inclusa una mentalità che spesso viene definita settaria.

    La questione fondamentale dunque non riguarda il termine "setta" (chi si fissa continuamente su quel termine, significa che ha solo voglia di litigare), la questione fondamentale è negli strafalcioni liturgici neocatecumenali (condannati dagli ultimi pontefici, ma il Cammino continua a disubbidire) e nelle ambiguità e corbellerie delle cosiddette "catechesi" del Cammino.

    Se il Cammino viene definito "setta", è a causa degli errori liturgici/dottrinali e delle loro conseguenze dirette e indirette.

    Risposta lunga:

    - prova a sfogliare questo blog, a leggere le testimonianze, lo sgomento e il dolore di chi si è visto devastare la vita (spirituale e materiale) dal Cammino;

    - prova a leggere le pagine di dibattito, documentazione, riflessione (questo blog offre tanti spunti) e a seguire i "link" ad altre pagine che contengono altre spiegazioni (come ad esempio quelle del sito web del Vaticano);

    - oppure prova anche soltanto a guardare solo le foto e i video degli strafalcioni del Cammino e dei suoi due iniziatori spagnoli.

    I "doni dello Spirito", in quanto tali, non hanno bisogno di astuzie, inganni e menzogne per essere difesi.


    p.s.: secondo te, i giovani neocat che hanno scritto quel volantino dissacrante e blasfemo presentato in questa stessa pagina, sono "puri come Abramo"? cosa ne pensi della spiritualità di chi scrive quei volantini? cosa ne pensi della spiritualità di chi qualifica "puri come Abramo" quei giovinastri?

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  43. Per rispondere a tripudio: credo che il termine più giusto da dare a quei giovani sia immaturi ( ammesso che la storia sia vera) e non credo di definirli puri come Abramo ne tanto meno che i genitori siano attenti alla loro spiritualità.

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  44. Interessante il tema del post cresima. Io non l'ho fatto, posso solo riportare l'esperienza entusiasta di mio fratello che tra scegliere se andare in una parrocchia senza post cresima "kikiano" (come lo definite voi) ed una con tale post cresima, ha scelto con grandissima convinzione quest'ultima. Fosse stata la tortura che raccontate sarebbe un masochista...ma vi assicuro che è tutto il contrario :)

    A quanto ho visto, é una formula che funziona parecchio e aiuta molti giovani.

    Saluti
    Jeff M.

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  45. Grazie a coloro che mi hanno risposto!
    La mia confusione nasceva dal fatto che, prima di approdare a questo blog, mi sembrava di essere l'unica ad avere qualche dubbio riguardo al cammino. Inoltre la presenza, sebbene molto saltuaria, del sacerdote mi induceva a pensare di essere nell'errore. Devo dire che i sacerdoti favorevoli al cammino che ho consultato, hanno confermato le mie perplessità, consigliandomi di lasciare il cammino senza farmi alcun problema, dando altresì maggiore importanza alla comunità parrocchiale.
    Per Lino: la traduzione letterale dal greco antico all'italiano non si avvale del verbo "odiare", considerato come improprio per i molteplici significati che può assumere nella lingua italiana. Preso alla lettera si traduce in: "tenere in calcolo minore". Da ciò si deduce che indubbiamente la Divina Volontà è prioritaria su tutto, anche sulla vita stessa, ma ciò non significa che debbo "odiare" chi mi circonda anche se dovesse essere di ostacolo, anzi! Di certo anche la Vergine Maria si è venuta a trovare in una posizione delicata dopo il "fiat" alla Volontà del Padre, non per questo i suoi sentimenti verso gli altri si sono modificati, ma affidandosi totalmente al Padre, ha lasciato che fosse la Provvidenza Divina a far luce e chiarezza agli occhi di san Giuseppe prima e del mondo intero poi.
    Valentina, da quello che scrivi e anche da qualche piccolo episodio verificatosi all'interno della mia comunità, mi sembra che i catechisti adottino nei confronti dei giovani un atteggiamento molto oppressivo, oserei dire quasi costrittivo, di certo lontano dall'insegnamento evangelico. La Chiesa invece consiglia sempre ai genitori di essere molto dolci, almeno in materia religiosa, con i figli, di fare loro conoscere ed amare Gesù con le nostre parole ma soprattutto con l'esempio, ascoltandoli attentamente e consigliandoli rettamente, invitandoli alla preghiera semplice senza costringerli, perchè tutto il resto lo farà lo Spirito Santo e le nostre preghiere. Contrariamente, se noi ci arroghiamo il diritto di sostituirci (indegnamente) all'azione dello Spirito rischiamo di ottenere dei risultati... semplicemente umani, con tutto ciò che ne consegue.
    Lara

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  46. Caro Anonimo, se vieni da una famiglia neocatecumenale e non lo sei tu stesso, significa che
    A) ti è stato chiesto di entrare e tu hai valutato che il percorso non era adatto a te (quindi in qualche modo hai già formulato una tua idea in proposito)
    B) non ti è stato chiesto di entrare o, al tuo rifiuto, non è stata opposta alcuna resistenza (in questo caso la tua famiglia o è ai primissimi stadi del cammino o lo vive in modo poco pressante)
    C) sei anche tu in cammino o comunque frequenti la comunità con la tua famiglia.

    Qualsiasi sia la tua situazione, per il solo fatto che più di un membro della tua famiglia è neocatecumenale, e tu non lo sei, oppure sei ad un diverso stadio del cammino, puoi già renderti conto del fatto che, se anche tu non ne sei partecipe, c'è una divisione tra di voi.

    I tuoi familiari per esempio, di ritorno da tre giorni di convivenza, parlottano tra di loro e non ti dicono cosa è successo, cosa è stato detto loro, che riti hanno fatto.

    Nessun movimento religioso mi risulta produca questi comportamenti, anzi!
    Di ritorno da un'esperienza di fede, c'è un gran desiderio di comunicarla, nei più minimi particolari, soprattutto alla propria famiglia!

    Proprio questo atteggiamento, che addirittura giunge a separare le stesse famiglie al loro interno, è uno dei motivi per cui definisco il cammino come una setta, cioè qualcosa che divide e separa.

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  47. Forse dovremmo fare un test...mostrare questo volantino a ragazzi del post cresima nc e a ragazzi del post cresima parrocchiale.
    Verificare chi di loro lo trova 'carino' e chi blasfemo...

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  48. Scrive Jeff:

    "Fosse stata la tortura che raccontate sarebbe un masochista...ma vi assicuro che è tutto il contrario :)

    A quanto ho visto, é una formula che funziona parecchio e aiuta molti giovani."


    Anche molte testimonianze di fuoriusciti dai testimoni di geova iniziano così: all'inizio è tutto bellissimo, c'è un gran clima di accoglienza, tutti ti aiutano...è la classica tecnica per adescare nuovi adepti.

    I problemi arrivano dopo. E sono grossi.

    Quanto raccontato da Valentina coincide con la mia esperienza nel cammino:

    "I tuoi familiari per esempio, di ritorno da tre giorni di convivenza, parlottano tra di loro e non ti dicono cosa è successo, cosa è stato detto loro, che riti hanno fatto."

    Da comportamenti settari come questo risulta evidente che non si ha più a che fare con la Chiesa cattolica (universale) ma con qualcos'altro.
    E mi dispiace per quei ragazzi del post cresima kikiano che cadranno nella rete, indirizzati da saccenti "catechisti" verso la chiesa di Kiko.


    Razor

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  49. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  50. Anonimo ha detto...
    Salve vengo da una famiglia di neocat ed ho letto in questo blog che il cammino viene definito una setta, gradirei sapere in che termini. Grazie


    il cammino è una setta per tanti aspetti
    - leader assoluto
    - denigrazione del mondo esterno
    - isolamento degli adepti
    - target di giovani e persone in cerca di identità forte
    - 'elezione' e sentimenti di persecuzione
    - stili di vita di alta moralità
    - creazione di un linguaggio comprensibile solo dagli adepti
    - estrema difficoltà a lasciare il gruppo
    - proselitismo

    Poi vengono usate le tecniche della setta
    - incontri serali/notturni per stancare i membri
    - richieste continue di denaro
    - confessione pubblica
    - coinvolgimento dei figli
    - endogamia

    e poi si tratta anche di un percorso gnostico
    - conoscenza graduale
    - percorso di salvezza e purificazione

    e questo solo per dire qualcosa....

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  51. Non posso che confermare quello che è stato detto sui pellegrinaggi e le GMG.
    Tutti i pellegrinaggi a cui ho partecipato erano studiati per farci stare il più possibile in autobus: si arrivava la sera in albergo (sempre situato in periferia, motel o in posti remoti) e si ripartiva la mattina successiva.
    Quando sono andato alla GMG di Colonia non abbiamo neanche visto Colonia, siamo arrivati la sera prima dell'incontro e siamo andati via subito dopo l'incontro.

    Queste giornate in pulmann erano davvero massacranti: lodi, catechesi ed esperienze (con molta insistenza sugli aspetti sessuali). La tattica che usavamo era quella di stare svegli la notte e di dormire il giorno.

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  52. @ Lara
    Per correttezza d'informazione, Lara: il verbo in greco è miseô, che effettivamente si traduce con odiare (da esso deriva il nostro "misogino"). Le traduzioni letterali sono giuste, il problema è che quella è una espressione idiomatica, e nelle espressioni idiomatiche la traduzione letterale non rende il concetto. Per il resto hai ragione: significa tenere in minor conto. Come si potrebbe odiare la propria vita, altrimenti, e rispettare nello stesso tempo il comandamento "“Amerai il prossimo tuo come te stesso”?

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  53. P.S.
    Aggiungo: non è stato per correggerti, Lara, è soltanto per sottilizzare perché - come avrai capito - di tanto in tanto qui capitano dottissimi neocatecumenali che leggono per ricercare la malafede e l'ignoranza, sempre riferendosi al koinè per supportare le catechesi e i canti di Kiko :-)

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  54. Ritornando all'argomento del thread: stasera mia figlia (cresimanda) mi ha fatto leggere una parodia del Padre nostro ('Scuola nostra che sei in terra...'): una cosa un po' stupida ma senza parolacce.
    Con il faccino serio mi ha detto che chi mette 'mi piace' non ama Gesù.
    Senza fare troppi percorsi pre o post cresima ...

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  55. @ Valentina
    Sono certa che questo è un vero messaggio che proviene dallo Spirito, che parla attraverso chi ha mani innocenti e cuore puro. Capisci ora perchè non posso credere ai catechisti "divinamente ispirati"? Purtroppo spesso succede che questi messaggi, semplici ma ricchi di significato, passino inosservati. Brava Valentina per il bellissimo post!
    Lara

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