sabato 28 luglio 2018

Hanno violentato anche il canto gregoriano!

Traduciamo qui sotto un commento a firma R.Torres comparso in risposta ad una pagina del blog neocatecumenale Salmista Del Camino. Torres mette in campo tutta la sua "autorità" per ricordare l'esclusivismo neocatecumenale in fatto di canti e ricordare le proibizioni imposte da Kiko e le relative arrabbiature del triplice dottore honoris causa. (Pochi mesi prima, infatti, lo stesso blog aveva suggerito un canto pasquale che il Torres, a distanza di qualche mese, aveva contestato dicendo che "non è un canto di Kiko e dovete chiedere ai vostri catechisti se si può fare": sottinteso, i "catechisti" non ve lo permetteranno).

Torres svela inoltre un dettaglio che Kiko non vuole che si sappia in giro: il fatto che nei seminari neocatecumenali Redemkikos Mater vigono salmodie "gregoriane alla maniera di Kiko". Il problema era nato perché Kiko "consegna" solo tre salmodie per la liturgia delle ore, e i seminaristi - che la recitano più volte al giorno - non potendone più hanno cominciato a sperimentare col gregoriano accompagnato dalla chitarra. Così Kiko ha dovuto concedere - ai soli seminari - un "gregoriano alla Kiko" che non dev'essere diffuso nel Cammino (tanto più se c'è da insaccar denaro coi CD).

Torres insiste anche che i cosiddetti "cantori" del Cammino debbono stare rigorosamente nel recinto di Kiko e nell'imprecisato "spirito del Cammino" (ohibò, che significa? come si riconosce? come si verifica? indovinate...).


R.Torres: Mi presento [esplicitamente] perché tu prenda in considerazione ciò che ti sto per dire: sono il responsabile della redazione del Risuscitò dalla seconda edizione, incarico che mi affidò Kiko direttamente perché sono suo catecumeno.

Riguardo al Risuscitò, ci sono esclusivamente i canti che Kiko ha autorizzato e che ha insegnato lui direttamente, anche se qualcuno non è suo; se lui si convince che debbano fare parte del Risuscitò, lo decide lui personalmente e la condizione che pone è che deve essere lui a consegnarlo alle comunità e ad insegnarglielo, e non l'autore [originale].

Nelle celebrazioni del Cammino si utilizzano esclusivamente i canti del Risuscitò e nessun salmista può insegnare un canto che non sia del Cammino, l'autorità sul Cammino è di Kiko come sta scritto negli statuti approvati dalla Santa Sede: al di fuori di queste celebrazioni, in quelle cosiddette parrocchiali, si deve fare ciò che dice il parroco, visto che è il responsabile della parrocchia, al quale si deve obbedire anche se non ci piace.

Seconda questione, perché non ci siano fraintendimenti fra i diversi cantori per le diverse pastorali che possono esistere nelle parrocchie, Kiko raccomanda che in primo luogo si faccia ciò che dicono i presbiteri che conducono le celebrazioni congiunte, si facciano i canti che autorizza il parroco o il presbitero che celebra la liturgia e se concelebrano congiuntamente vari salmisti, si dà la priorità ai canti della parrocchia perché possano partecipare i fratelli che non sono di comunità e non conoscono i nostri canti, questo è ciò che ha fatto un parroco del cammino nella zona di Castellòn, che è parroco e catechista, perché chi decide è lui, il responsabile della parrocchia e Kiko non si mette in mezzo in ciò che è responsabilità del parroco, però lo spirito del cammino è che si facciano i canti che si sono ricevuti per trasmissione dei catechisti con la ammonizione catechetica che ad essi corrisponde.

Questa stessa regola riguarda le salmodie: si devono fare solo quelle che canta lui, perché le altre, dette gregoriane, [Kiko] le ha autorizzate solo per i seminari, ma non per le comunità, cosa che devono sapere tutti i responsabili delle nazioni ma che sembra non sia rispettata, per questo devono essere cancellate da internet, per rispetto a Kiko, che lo ha detto e non lo si rispetta.

Il CD (compact disc) che fecero i seminaristi per insaccare denaro per Denver, non lo concordarono con Kiko e questo lo ha fatto arrabbiare e ha creato un grande problema nelle comunità i cui salmisti non chiedono consiglio e fanno ciò che gli pare, e questo non è nello spirito del cammino.

Spero che ti sia utile tutto ciò che ti ho detto, dato che io su tutto consulto Kiko e inoltre ho la registrazione di tutto, che, quando Kiko mi autorizzerà, metterò su internet per il bene del Cammino.

Un abbraccio, La Pace.


Per capire cosa sarebbero queste salmodie "gregoriane" di Kiko che «devono essere cancellate da internet» ci è bastata una brevissima ricerca su Youtube.
Per chi ama il canto gregoriano è uno scempio atroce. Nel seguente esempio si parte col tradizionale canto Rorate Caeli, storpiandolo con uno strumento moderno (non sembra un organo, è uno di quegli aggeggi usati per le canzonette new-age e psichedeliche) e un campanaccio da mucca, e che dopo due minuti e mezzo di inquinamento cede il passo alla canzonetta kikiana Maranatà, che non c'entra niente col Rorate Caeli e per di più è accompagnata da chitarrelle, tamburelli e trombette.
Questo non è canto gregoriano: è la sua diabolica caricatura, accompagnata ovviamente dagli orridi sgorbi di Kiko.

Ops, hanno cancellato il video?

Per fortuna qualcuno a suo tempo ha provveduto ad archiviarlo e... eccolo qua!

Al minuto 2:32 entra in campo la grattugiata di chitarrella del Maranatah di Kiko, che terminerà dopo altri due minuti e mezzo (ta-ttà-zum, ta-ttà-zum, ta-ttà-zum) con un richiamo al primo versetto del Rorate Caeli.

Per ripulirvi le orecchie da quel pastrocchio infernale, provate ad ascoltare il vero Rorate Caeli come si è cantato dal medioevo sino ad oggi, ricordando che il vero canto gregoriano non ammette strumenti musicali di accompagnamento:

23 commenti:

  1. Per il demonio - quello vero, non la mascotte "porta-sfortuna" del Cammino che ti fa trovar traffico sulla tangenziale quando vai alla convivenza - è sicuramente una grande vittoria quella di poter efficacemente storpiare e ridicolizzare il gregoriano addirittura nei "seminari" (virgolette obbligatorie perché i Redemkikos Mater non sono dei seminari, ma sono solo una parodia neocatecumenale dei seminari cattolici).

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    1. Ha un che di terribilmente comico quell'inciso sul Kiko «arrabbiato» perché dei seminaristi avevano pensato bene di monetizzare uno dei Terribili Arcani Neocatecumenali senza il suo permesso...

      Ma non facciamoci distrarre dai dettagli: l'aggressione e la violenza al canto gregoriano è qualcosa di mostruoso e diabolico (ed è questo il motivo per cui nel Cammino avviene). Come potete verificare voi stessi dal video citato (uno dei tanti), cominciano con il Rorate Caeli (che per quanto massacrato, rende comunque l'idea che è un canto di gioia) per poi infilarci dentro la triste canzonetta di Kiko che ha piuttosto l'aria di una nenia funebre e senza speranza, nonostante sia farcita di parole del lessico cristiano ("Maranathà"). Sarebbe come apporre una defecazione di cane su una torta di compleanno.

      Il canto gregoriano eleva l'anima al Signore: ciò è talmente vero che per secoli si è detto che era stato portato agli uomini direttamente dagli angeli. È uno di quei preziosi tesori della Chiesa che hanno alimentato per tanti secoli la spiritualità cristiana.

      Provate a seguire il canto nel secondo video, quello con le pagine con la musica. Osservatene le note e notate come la voce salga e scenda a seconda delle note, osservate quei puntini che indicano di allungare una singola nota. Osservate come due note sovrapposte indicano che la voce in quel punto deve passare ad una nota diversa. Seguite il canto mentalmente in tutta la sua sontuosità. Cantatelo mentalmente. "Seguite" le note alzando e abbassando leggermente il mento a seconda che siano più alte o più basse: e con questo avete già imparato quasi del tutto a leggere la musica. Riascoltate il canto, stavolta ad occhi chiusi. Lasciatevi trascinare da quella musica. E notate come è vero che il canto gregoriano eleva l'anima a Dio.

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  2. Nei commenti al video si puo' leggere che il canto non e' di Kikomozart, ma di un parroco romano kikiano.
    Non che faccia per me alcuna differenza, ma fa sorridere lo stupore e quasi il tremore del commentatore nello scriverlo!
    Come, un altro compositore dentro il kammino!
    Forse per questo il Sommo non vuole si diffonda? Mah, non c'e' limite al ricolo.

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    1. Infatti Kiko aveva generosamente "consegnato" solo tre salmodìe... e quindi i seminazisti del Cammino si sono stufati già dopo due giorni. L'idolatria per Kiko ha prodotto i risultati successivi.

      Come dava ad intendere il super-catechistone Torres sopra citato, per Kiko l'unica musica degna di essere chiamata musica è quella composta da Kiko o - in via eccezionale - composta da altri ma "consegnata" da Kiko stesso.

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  3. questo canto "Maranatha "è uno dei primi canti di colore bianco che si consegna alle nuove comunità che nascono,a onor del vero si trova anche nei libricini dei canti parrocchiali dei cristiani della domenica,con altro titolo "O cieli piovete dall'alto" e si canta in Avvento sono curioso di sapere se è un canto di Kiko o è stato da lui inserito nel Risuscitò.Questo gregoriano è una accozzaglia kikiana da "Nueva Estetica"

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  4. Dalle seguenti espressioni si evince forse che il CN è un normalissimo movimento cattolico alla pari degli altri movimenti?

    "i canti che KIKO ha autorizzato"

    " che ha insegnato LUI direttamente"

    "lo decide LUI personalmente"

    " la condizione che pone
    deve essere LUI a consegnarlo"

    " si devono fare solo quelle che canta LUI"

    "devono essere cancellate da internet, per rispetto a KIKO, che lo ha detto"

    "su tutto consulto KIKO"

    "quando KIKO mi autorizzerà, metterò su internet"
    ------------------
    A me pare invece eclatante l'atteggiamento di "culto della personalità" ..

    Non riesco a immaginare don Carron che impone di usare ad es solo i canti di Chieffo per animare la Messa o Maria Voce che si arrabbia perché non si usano solo i canti del gen.

    Altro punto

    " l'autorità sul Cammino è di Kiko come sta scritto negli statuti approvati dalla Santa Sede: al di fuori di queste celebrazioni, in quelle cosiddette parrocchiali, si deve fare ciò che dice il parroco, visto che è il responsabile della parrocchia, al quale si deve obbedire anche se non ci piace."
    -----------------
    Bontà loro! Che obbediscono al parroco ... e davvero bravi parrocchiani sono qsti cantori, che hanno bisogno che un loro "superiore" gli "comandi" di obbedire al parroco per sapere che lo devono fare.

    Negli Statuti sta scritto che all'Equipe Responsabile internazionale (quindi non al solo Kiko) compete di GUIDARE l'attuazione del CN (Titolo I, Art.3) che è una cosa 1 po' diversa dall' "autorità" .

    Il termine AUTORITÀ suggerisce l'esercizio di un POTERE da parte di qualcuno su qualcun'altro, mentre GUIDA, soprattutto in 1 ambito cristiano, dovrebbe significare chi semplicemente "indica" 1 strada e anche ACCOMPAGNA, come ha detto il Papa a Tor Vergata :

    "camminare insieme .. non dettare il passo agli altri .. senza .. imporre il proprio senso di marcia .. fratelli accompagnano altri fratelli .. con cura e rispetto".

    L'unica "autorità" sul CN la dovrebbe avere la Chiesa, nella persona dei Vescovi (come dicono l'Art.3 e l'Art.1 degli Statuti).

    Nonostante la sviolinata sul fare come vuole il parroco che è il responsabile della parrocchia, mi pare una dichiarazione di
    anti-ecclesialita` già il solo fatto di DISTINGUERE tra celebrazioni NC è quelle "cosiddette parrocchiali" .

    Ogni gruppo ha le proprie peculiarità e modi di esprimerle ma la Messa dovrebbe essere la Messa e basta, uguale per tutti.
    Il CN invece costruisce "muri di separazione".

    Un' altra perplessità :
    cosa significa l'espressione

    " se concelebrano congiuntamente vari salmisti .."
    -------------
    Io so che sono i sacerdoti che "concelebrano" non i cantori .. significa forse che per queste persone "animare" la Messa con i canti è equiparabile all'azione del sacerdote?

    Purtroppo penso proprio sia così, perché la "celebrazione" NC più che 1 Messa è uno spettacolo canoro-musicale ..

    bisognerebbe che ogni "comunità" NC , almeno 1 volta nella vita, provasse l'ebbrezza di "celebrare" senza neanche 1 canto ... forse più d'uno si renderebbe conto su che cosa basa la propria fede.

    Roberta

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  5. Fatta la ricerca,il canto non è di Kiko ma di Giorgio Filippucci.

    Come volevasi dimostrare i canti più famosi e belli del Risuscito non sono di Kiko ma di altri autori

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  6. " l'autorità sul Cammino è di Kiko come sta scritto negli statuti approvati dalla Santa Sede: al di fuori di queste celebrazioni, in quelle cosiddette parrocchiali, si deve fare ciò che dice il parroco, visto che è il responsabile della parrocchia, al quale si deve obbedire anche se non ci piace."


    Bé questa è proprio una bugia! A parte che loro non partecipano mai alle messe parrocchiali, solo a Pasqua dove o si canta quello che dicono loro o succedono appiccichi, sono prepotenti e scavalcapersone, che brutta cosa

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  7. "...dovete chiedere ai vostri catechisti se si può fare"
    Comincio a pensare che nemmeno andare a bagno sia lecito senza il permesso dei catechisti.

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  8. Il commento di Torres è qualcosa di bello, perché scrive in puro neocatecumenalese. Ho l'impressione che sia una persona anziana (i catecumeni di Kiko non sono giovani di certo) e che quindi gli sfugga che, scrivendo su un blog, per quanto rivolto a salmisti nc, possa essere letto da tutto il mondo.
    Ci fa capire che tutto il cammino è proprietà di Kiko, le comunità, i salmisti, i seminari, compresi i propri rettori (non mi si dica che i seminaristi hanno fatto un CD di propria iniziativa), tant'è che Kiko si può "arrabbiare" per qualsiasi loro iniziativa non concordata con lui nei particolari.
    Ci informa che lo Statuto prescrive che il Cammino sia sottomesso all'autorità di Kiko, come ne fosse il dittatore, ed io mi chiedo se questo catecumeno l'abbia letto, lo Statuto...ma direi di no, come la maggior parte di chi invece dovrebbe conoscerlo e rispettarlo.

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  9. Quando si parla di autorità di un qualsiasi fondatore di movimento/associazione, non è mai in termini assoluti, perché ciò implicherebbe riconoscere a tale fondatore il diritto di uscirsene dalla Chiesa portando con sé (nello scisma e nell'eresia) tutti i suoi seguaci.

    Un esempio storicamente famoso è il fondatore dei frati Cappuccini, che qualche annetto dopo la fondazione prese la strada dell'eresia (così come aveva già fatto il suo vicario). I cappuccini, pur considerandolo santo, non hanno mai preteso che la Chiesa riscrivesse la storia. Il fondatore ha preso una brutta piega? Pazienza, il carisma genuino va avanti perché non era una caratteristica esclusiva personale del fondatore ma era costruito sul buon cuore di coloro che lo avevano seguito e che al momento della prova hanno scelto di restare nella Chiesa piuttosto che seguire il fondatore nel suo errore.

    È una cosa che nel gergo teologico viene spiegata distinguendo il "carisma del fondatore" (come un san Francesco d'Assisi) dal "carisma di fondazione" (come nel caso della fondazione dei Legionari di Cristo).

    Riguardo poi al fatto che il neocatecumenalismo ha violentato anche il canto gregoriano insistiamo a far notare alcuni punti essenziali:

    1) il fatto (confermato dal supercatechistone Torres) che nel Cammino non si muove foglia che Kiko non voglia; non sappiamo quali siano state le conseguenze della rabbia di Kiko, ma è evidente che persino per cantare un po' di gregoriano i seminaristi kikiani si sentono obbligati ad infilare la canzonetta "approvata" col suo corredo di grattugiata di chitarrelle;

    2) il fatto (conseguenza del punto 1) che i seminari Redemkikos Mater si adeguano a Kiko a costo di stuprare la tradizione cattolica: una vera e propria idolatria, l'idolo Kiko va adorato a qualsiasi costo, anche e soprattutto quando ciò significhi allontanarsi dalla Chiesa (vedi ad esempio il caso della liturgia).

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  10. Piccolo OT: segnalo un interessante articolo sulla distruzione di Gerusalemme operata dai Romani in risposta alle "provocazioni giudaiche", e sulla mentalità che aveva sostenuto queste ultime nonostante fosse sempre stato evidente che Roma era troppo grande da combattere.

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    1. Insisto a usare il termine "mentalità" (che talvolta non è il più preciso, ma ha almeno il pregio di rendere l'idea), per due motivi:

      1) perché la mentalità influisce seriamente sul contesto (esempio: quando si tratta di aggiustare qualcosa, tutti vorremmo un tecnico "perfezionista", ma questo significherebbe che la riparazione di un oggetto guasto potrebbe costare più di ricomprarlo nuovo... perciò il tecnico, come mentalità, non deve essere "perfezionista", altrimenti va contro i nostri interessi - e quindi anche contro i suoi);

      2) perché i fratelli del Cammino, di fronte a certe scelte stupide, si illudono che una spiegazione preconfezionata sia sufficiente a tappare la bocca ad ogni critica. Esempio: nella mentalità neocat è lecito alterare la liturgia, per cui quando si parla del ridicolo balletto-girotondo finale i fratelli del Cammino si illudono che sia sufficiente rispondere: "ma noi facciamo come i primi cristiani".

      In realtà quella è una falsa spiegazione, poiché il punto centrale della questione è che chi altera la liturgia sta alterando la fede. Per essere "come i primi cristiani" bisogna alterare la fede e la liturgia? Dunque la Chiesa si è sempre sbagliata a non celebrare la liturgia alla maniera di Kiko e Carmen? Come vedete, è una mentalità fondata sulla superbia dei due autoproclamati "iniziatori", mentalità difesa da false spiegazioni che sono false e restano false anche se in quel contesto e in quella mentalità sembrano perfettamente logiche.

      Stesso discorso per le "Decime" neocatecumenali, che ai kikos vengono "spiegate" in nome di un'imprecisata crescita spirituale obbligatoria (guai a chi non paga) e con qualche riferimento biblico (Abramo diede "la decima di tutto" a Melkisedek, ecc.): si tratta di false spiegazioni, poiché la Chiesa non ha mai preteso una "tassa" dai fedeli col ricatto di sbatterti fuori (c'è un'unica tragicomica eccezione, la Conferenza Episcopale Tedesca, ma è un lungo discorso che tratteremo altrove): dunque il Cammino è più intelligente di venti secoli di Chiesa Cattolica? (fra l'altro Abramo diede sì la "decima di tutto", ma lo fece liberamente e spontaneamente e una tantum, e Melkisedek - personaggio importantissimo nella storia della salvezza ma di cui la Bibbia ci dice pochissimo - non era affatto un autonominato "iniziatore" carico di pretese).

      Per riconoscere una pessima mentalità è sufficiente osservarne qualcuno dei pregiudizi che la sostengono.

      Si consideri ad esempio l'idea che il Cammino sarebbe "ispirato". Questa idea, anche se professata in buona fede, crea immediatamente la mentalità secondo cui chiunque critica il Cammino avrebbe torto (e, nei casi imbarazzanti - come quando a muovere le critiche è il Papa - arriva la patetica "spiegazione" del «non ci capisce, non conosce bene il Cammino»).

      Ora, chiunque sia sinceramente convinto che è il Cammino a doversi adeguare alla Chiesa (poiché Nostro Signore ha fondato e garantito la Chiesa, non il Cammino: credete forse che Nostro Signore si contraddica e "inventi" il Cammino per fargli fagocitare la Chiesa?), si accorgerà del pregiudizio secondo cui "sbaglia chi critica il Cammino", si accorgerà degli altri pregiudizi (come ad esempio "il Cammino non fa per te", cioè il Cammino non sbaglia mai, sarebbero i singoli a sbagliare e a non saperlo apprezzare, ecc.), e quindi capirà la mentalità sottostante.

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  11. Il Cammino elimina le vocazioni al sacerdozio (tranne quelle che vogliono entrare nei seminari R.M.): ennesima testimonianza da Guam.

    Il blog JungleWatch sta per pubblicare alcuni documenti, fra cui una lettera del presbitero pedofilo neocatecumenale Cristobal (datosi alla latitanza non appena è stato accusato di pedofilia qualche mese fa, e sospeso a divinis dal vescovo di Guam perché non si è presentato a difendersi dalle accuse), nella quale il soggetto pedofilo neocatecumenale si accordava col vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron per rifiutare una vocazione non neocatecumenale. Il presbitero pedofilo in questione è stato per decenni "responsabile delle vocazioni" per la diocesi a Guam, non solo in combutta col vescovo pedofilo neocatecumenale, ma addirittura forzando la mano a quest'ultimo.

    Tale perfidia del rifiutare le vocazioni era motivata - parole sue, del presbitero pedofilo neocatekiko "responsabile vocazioni" - dal fatto che per il seminario R.M. di Guam che allora esisteva «è pressoché certo che avremo nuovi seminaristi ogni anno e perciò non abbiamo bisogno di considerare richieste "extra"». In altre parole, siccome ci si dà da fare per il Cammino, bisogna rifiutare le richieste "extra-Cammino", cioè esterne al Cammino. Ovvio: il Cammino detesta la Chiesa - credete forse che il Cammino possa promuovere qualcosa che non appartenga al Cammino?

    Tenetevi forte: quella lettera era del 2004. Per interi decenni i neocatecumenali a Guam hanno soppresso vocazioni "non neocatecumenali" (qui sul blog avevamo citato un paio di casi risalenti all'epoca 2010-2015).

    Capite? Ecco a cosa porta la mentalità descritta dalle parole: «ma il Cammino è ispirato».

    Nel nome di Kiko vengono scacciate via le vocazioni. E non venite a blaterare che il Cammino "ama la Chiesa". Se la amasse davvero, episodi del genere non sarebbero mai avvenuti, e comunque voi fratelli del Cammino sareste i primi a condannarli, specialmente ribellandovi ai cosiddetti "catechisti". Ma non credo proprio che uno di voi, anche uno solo, si rifiuterà mai di contribuire alle collette "per i seminari R.M." a causa di episodi come quello sopra citato.

    (a titolo di cronaca: quel giovane, Lamberto, è stato poi vagliato da un altro vescovo ed è diventato sacerdote... dunque il perfido Cristobal e il perfido Apuron, accomunati dal neocatecumenalismo e dalla pedofilia, in quel caso specifico hanno efficacemente respinto una vocazione solo perché "non neocatecumenale").

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  12. Quindi le opere della legge non sono i 10 comandamenti come afferma il cammino...

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    1. Ahinoi, il protestantesimo ha fatto un'infinità di pasticci riguardo al rapporto tra fede e morale. La vita morale non è banalmente riducibile all'applicazione di una serie di regole (Nostro Signore nel Vangelo lo spiega più volte in più contesti, facendo notare che perfino il coltivare deliberatamente un cattivo pensiero rovina la comunione tra l'uomo e Dio), e però al popolo ebreo occorreva dare i fondamenti della morale. Dio la trasmise nella forma dei dieci comandamenti, che non a caso comincia con «...non avrai altro Dio fuori di me»: la vita morale è anzitutto rapporto esclusivo col Signore.

      La mentalità neocatecumenale è sostenuta dalla superbia del "noi siamo migliori degli altri", ipocritamente nascosta da quel blaterare "io sono un peccatore, mi faccio schifo," ecc. In qualità di "migliori degli altri", i kikos devono a tutti i costi sembrare "più morali", e per produrre artificialmente tale sensazione devono buttarla sul fare, fare, fare: "noi facciamo le lodi a Kiko, noi facciamo evangelizzazione, noi facciamo liturgia, noi facciamo apertura alla vita...".

      La morale cristiana è essere in rapporto con Cristo. Chi veramente ama Cristo trova ragionevoli e desiderabili i Dieci Comandamenti e tutte le indicazioni morali della Chiesa, perché si è già accorto che sono il modo più facile per essere uniti a Dio. Il cristiano è un peccatore sì, ma un peccatore che fiduciosamente si rialza, non un fariseo che proclama la propria bontà per avanzare pretese sulla base dell'essere stato più bravo di altri a non peccare (cfr. il pubblicano e il fariseo al tempio).

      La vita morale non è banalmente riducibile all'applicazione di una serie di regole: questo sarebbe moralismo, finalizzato ad apparire migliori degli altri e perciò ultimamente una pretesa diretta a Dio (il fariseo nel tempio: "ringrazio il Cammino, anzi, il Signore, perché non vado facendo droghe, aborti, ubriachezze, adulteri...").

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  13. Per esempio, mi chiedo se il rosario, quando viene permesso di recitarlo, vada sempre salmodiato e sempre con la solita melodia "consegnata" da Kiko.

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  14. Questa pagina, con le parole di questo Torres, è in assoluto una delle più importanti di tutto il blog, perché dimostra ciò che diciamo da anni: Il cammino è una idolatria pazzesca, una psicosetta tremenda nella quale il guru kiko controlla tutto grazie a un efficace sistema di delazione.
    Questo pomposo tronfio Torres, per inciso, è solo un capocantore che ha curato l'edizione del sacro libro dei canti nella sola edizione spagnola. Come lui ce ne sono almeno altri venti o trenta che fanno lo stesso nelle diverse lingue.
    Un altro stolido yesman servo di Kiko da una vita, che nel mondo reale conta come il due di picche.

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  15. Come andiamo ripetendo da tempo, la migliore presentazione dei "frutti del neocatecumenato" proviene da quelli che l'itinerario l'hanno fatto come si deve.
    Sono incommentabili, basta farli esprimere e sono la prova regina della natura marcia del cammino.

    dal post:

    .....l'autorità sul Cammino è di Kiko come sta scritto negli statuti approvati dalla Santa Sede:

    e io mi chiedo: perché hanno sempre questa necessità di rimarcare l'"autorità indiscutibile di Kiko"?
    Per me è un segno di debolezza e ambiguità al tempo stesso.
    Ma poi, prendersela tanto a cuore per tutelare una rigidità ridicola su una questione non vitale per lo "spirito" di una realtà come i canti.
    Oppure no? Forse la questione è che la presenza trasbordante di Kiko deve impregnare di sé tutto l'ambiente che circonda gli adepti. Mai sia che influssi esterni, diversi, facciano, anche solo per lo spazio di un canto, spostare l'attenzione altrove.
    Mi sembra il famoso "Vota Antonio, Vota Antonio!" del mitico Totò, che tenta la persuasione occulta!

    ...e il post continua...

    al di fuori di queste celebrazioni, in quelle "cosiddette parrocchiali" (insomma cosucce da niente!), si deve fare ciò che dice il parroco, visto che è il responsabile della parrocchia, al quale si deve obbedire anche se non ci piace.

    Ma che simpatici che sono e che carta letta!
    Alle celebrazioni "cosiddette parrocchiali", dal momento che il responsabile è il Parroco, si deve obbedire a lui ANCHE SE NON CI PIACE...e ti pareva! questo se lo poteva anche risparmiare, il caro Torres, ma purtroppo per lui è come il bambino che adora imitare il papà e ripete le frasi e le espressioni che gli sente pronunciare più frequentemente, per fare il grande anche lui! questo papà che su una cosa non transige mai l'OBBEDIENZA, ma lui se deve obbedire a qualcuno più grande di lui NON GLI PIACE MAI! Che soggettone!

    Pax

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  16. sporcare il gregoriano in quel modo... è una vergogna...

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  17. sporcare il gregoriano in quel modo... è una vergogna...

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