martedì 28 agosto 2018

Esilarante e tragico: il libro del "Kerygma" di Kiko Argüello

ESILARANTE E TRAGICO
a cura di "Bud Spencer"

Noiosa e poco originale la presentazione del card. Cañizares: “libro che merita essere letto, bla, bla,… ha una grande ricchezza e sostanza ecc.”. Vedremo di che sostanza si tratta!

Chi fa la presentazione è il prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, questo è il primo motivo per ridere o piangere: il prefetto della congregazione che vigila sulla liturgia che fa la presentazione a un farneticante e rapsodico libercolo di Kiko Argüello. Come se Borsellino avesse fatto la presentazione a un libro sulla legalità a Provenzano. L’opinione Kikiana sul cattolicesimo in queste pagine si fregia anche di un commento dell’Arcivescovo di Vienna.

Nella prima parte Kiko parla della sua vita, della sua conversione, in modo frammentario e poco lineare, non sistematico. La sua pochezza filosofica e teologica, malcelata da inutili citazioni di filosofi moderni, appare evidente in decine di passaggi. Inizia a manifestare il suo fideismo ritenendo erroneamente l’esistenza di Dio come oggetto di fede disprezzando le "cinque vie" e la Scolastica con un “non mi servono”. Di punto in bianco decide di credere nell’esistenza di Dio cerca un prete che gli chiede se vuole confessarsi e questi dice no. Dunque la sua fede da cosa nasce? Chi gli annuncia il Vangelo?, non c’è una confessione, che -si sa- è il sacramento di chi si converte e cambia vita. È il puro sentimentalismo: “ho sentito a un certo punto che Dio esiste”, e viene mandato a seguire il catechismo.

Kiko attesta di sua sponte che è stata sua ferma intenzione di cercare punti di incontro fra la liturgia protestante e quella cattolica e che per lui è stato molto importante il periodo in cui ha studiato l’arte con i vertici del luteranesimo finlandese, francese e tedesco. Questa è l’estrazione culturale teologica e liturgica di Kiko e di chi lo segue e contraddistingue il cammino tragicamente ancora oggi. Kiko fa nascere il cammino fra i poveri e per mezzo dei poveri, ciò è certamente lodevole, la sua attenzione ai poveri nella sua fase giovanile, questa sua sensibilità lo motiva e lo porta avanti. Peccato però che nella prassi del Cammino negli statuti e nei direttori non esista e non compaia minimamente una dimensione di apostolato in questo senso verso i poveri, gli ultimi, anzi il cammino attraverso le decime è una eccellente macchina per fare soldi. Questo ci pare uno dei gravi controsensi della figura di Kiko e del suo cammino.

A Kiko piace la disputa, piace parlare di Gesù ai poveri, senza avere alcuna formazione e quindi alcuna idea di ciò che stia dicendo. “Aprivo la scrittura e predicavo il Vangelo”, così alla luterana, senza mandato, con il libero esame della Scrittura, come se non fosse scritto nella lettera di san Pietro che le Scritture non devono essere soggette a libera e privata interpretazione. Di solito la padronanza della dottrina dell’analogia – meglio detta la capacità di saper fare esempi efficaci e calzanti – è sicura garanzia di intelligenza brillante, dimostra sicura dottrina, e che chi le fa padroneggia l’argomento. Non è il caso di Kiko. Nel suo “annunciare il kerygma” manca di chiarezza, spesso incorre nell’ambiguità, quasi sempre manca di prudenza e di tatto, perché decine e decine di minuti del suo passionale eloquio e del suo scritto consistono in narrazione di situazioni di peccati altrui: questo comporta immettere ulteriore malizia nell’eventuale innocente ascoltatore e nel propagare gli scandali. E giù racconti di sodomìa, corna, stupri e rincara la dose dicendo: è tutto vero eh! Questo significa non solo non aver visto neanche il colore di un libro di etica o di teologia morale, ma anche essere privo di ragione sapienziale e di buon senso.

Cardinali alla Domus Galilaeae kikiana:
Simonis, Romeo, Cordes (a presiedere),
O'Malley, McCarrick, Pell, Urosa...
La sua inadeguatezza culturale non lo ferma, perché lui per tutto il libro osa pontificare su temi a lui sconosciuti di teologia trinitaria, di metafisica, sull’essere, sul peccato originale. Questa è la parte esilarante. Il suo stile di scrittura colloquiale e rapsodico, nonché il suo eloquio spesso violento, è sempre autoreferenziale: tanto è che le citazioni hanno il sapore di qualcosa di giustapposto, e non è solo un’impressione di chi legge.

L’altra enorme incongruenza fra ciò che Kiko ha vissuto e ciò che poi ha imposto nel cammino è per esempio la parte dove parla del Rosario a pagina 46 e dell’adorazione Eucaristica nella comunità religiosa: non hanno l’aria di qualcuno che gli ha suggerito di citare perché fuori dal contesto testuale, ma sono realtà ancora tagliate fuori dal Cammino. In esso non esiste devozione eucaristica, non esiste devozione al Rosario, e più avanti Kiko dirà perché.

A pagina 87 Kiko ritiene che per “predisporre gli atei all’ascolto e quindi poi alla fede si fa appello al miracolo” capovolgendo la norma evangelica che il miracolo presuppone la fede, infatti al miracolo si crede per fede. Ricordiamoci di Epulone a cui viene risposto: “Neanche se un morto risuscitasse crederebbe…” L’opposto di ciò che dice Kiko. Non esiste modo più collaudato di farsi prendere in giro dai non credenti: parlar loro di miracoli. Da pagina 87 in poi diventa un libro di barzellette perché l'autore si lancia in funamboliche affermazioni e negazioni da capogiro. Vediamone qualcuna.

Kiko ritiene che per convertirsi è necessario esperire l’amore fra i battezzati, allora uno chiede il battesimo. Non farebbe una piega se non fosse che tutto ciò lo intenderebbe in modo esclusivo, cioè bandendo i preti, i simboli religiosi, e la chiesa, a cui l’uomo contemporaneo non crede più. Se avesse fatto teologia, o almeno fatto catechismo seriamente, saprebbe che non c’è battesimo senza Chiesa, senza simbolo, e senza prete. A pagina 89 risalta l’autoreferenzialità e il narcisismo dell’iniziatore e il settarismo del movimento. Per amare il prossimo, vivere il battesimo e testimoniare l’amore di Dio non è obbligatorio essere “neokatekikos”.

Manca nel cammino la parte catechetica in cui si nutre questa fede… qualora ci fosse. Il Kerygma, come lo chiamano loro, attiva la fede, la dona con l’ascolto ma poi va protetta, nutrita, l’anima va portata a perfezione ognuno secondo i propri carismi, ma questo è il dispositivo che manca, in quanto sono strumenti che mancano all’iniziatore. Che tradisce il suo volontarismo luterano in ogni minimo dettaglio del suo eloquio: “Il Signore non ha permesso di sposarmi”… casomai tu hai deciso di “non farlo…”

Il modo di considerare il peccato e la donna, da parte dell’iniziatore, si ripercuotono sul cammino stesso. Équipe e catechisti itineranti fanno guerra psicologica ai giovani etichettandoli come falliti se non si sposano o non si fanno preti, ma sono in contraddizione: i catechisti itineranti sono né preti né coniugi con un esperienza di vita molto distante da quella di una coppia o di un sacerdote, non sono credibili né autorevoli in nessuno dei due contesti.

A pagina 94 dopo un groviglio di affermazioni contraddittorie si configura formalmente l’eresia fideista contro il Vaticano I che dice il dogma è razionale e ragionevole pertanto va creduto. “Credere che Gesù è il Signore –attesta Kiko– non è una verità razionale”, e ribadisce che non è una questione razionale. Ecco come si corrompe il popolo di Dio. In lingua italiana una cosa "non razionale" è irragionevole, e ciò che è irragionevole è sciocco e non è da credersi.

McCarrick ad un incontro neocatecumenale
(notare il "font Kiko" del cartello "New York")
Al modo luterano Kiko esclude il vaglio della ragione al contenuto di fede. E questa è la parte dove vien da piangere se pensiamo che due cardinali (Cañizares e Schönborn) hanno firmato questo libro. C'è solo da augurarsi che non abbiano letto il libro. Ce n’è per tutti i gusti: a pagina 97 dà un esempio di libero esame della Scrittura, altra eresia. “Cristo è morto per tutti perché non vivano per se stessi”: allora cosa è vivere per se stessi? Kiko dice: “vivere per se stessi è cercare la propria felicità e questa è una cosa grave... un ragazzo va all’università cerca il lavoro e una ragazza e questo è un male grave, perché è causa del peccato originale”. Kiko confonde la concupiscenza della carne con la felicità. San Paolo non intende affatto questo; vivere per se stessi è vivere egoisticamente secondo la carne che fa guerra allo spirito, cioè un uomo con un solo orizzonte immanente. Antropologicamente il dire che la ricerca della felicità è un male è una boiata. E tutta la catechesi di Kiko è fondata su questa sua opinione.

Kiko spazia dall’esegesi neotestamentaria farlocca alla antropologia filosofica inventata. A pagina 99 attesta che il peccato nel mondo è entrato in seguito a un dialogo fra il serpente e la donna. Bene. E ci chiediamo: il suo dialogo con i gerarchi luterani durante i suoi studi cosa hanno introdotto nella Santa Romana Chiesa? Il cammino, dono dei luterani ai cattolici. Pagina 101: per Kiko “persona deriva da prospon, maschera, e pertanto ognuno di noi ha un ruolo nella vita e ciò che ci costituisce persona è essere per qualcuno e se qualcuno ci dà un essere.” Dunque la mia domanda è questa: alle persone divine, chi glielo dà il ruolo e l’essere? O non sono persone? E l’elemento costitutivo dell’essere persona non è certo l’essere in relazione come lui sostiene. Dio poi dà l’essere a ogni singola creatura, dunque siamo tutte persone? Si parla di teologia di un certo livello; il trattato De Deo Creante non è una ricetta "sale e pepe quanto basta" ma esige un linguaggio rigoroso.

A pagina 103 mette in bocca a San Giovanni Paolo II: “se un battezzato lascia di praticare e decide di essere lui a dirigere la propria vita, il suo battesimo rimane come morto”. Io penso che neanche strafatto di crack Wojtyła avrebbe detto una cosa simile. Bugiardo! Non dice questo. (cfr. Catechesi sul battesimo, Angelus del 3/3/2002) Di quella frase è evidente la paternità esclusiva kikiana, in quanto è ragionevole ritenere che Kiko pensi che un battezzato praticante non decida della propria vita, riappare l’eresia volontarista di Lutero: “sola grazia”.

Le farneticazioni di Kiko seguono fino a identificare lo stato d’animo di abbandono di un coniuge tradito col vero e proprio inferno. La delusione del coniuge tradito per lui è un esperienza che fa passare dall’essere a non essere! Il coniuge tradito non esiste più! Si ostina a parlare da filosofo non capendone una ceppa. Dio solo ha il potere di dare l’essere… con questa sua esaltazione del dolore del coniuge abbandonato da un motivo alle stragi familiari che avvengono generalizzando e azzardando diagnosi da psicologo criminale descrivendo casi di omicidio. Qua mi sono fermato e mi sono chiesto: che ci azzecca col kerygma, ma che stai a dì?! Il problema grave è la ricerca della felicità che è un male dovuto al peccato originale, questa è l’opinione di Kiko in totale discordanza con l’antropologia cristiana e il trattato sulla beatitudine dell’Aquinate.

Un altro passaggio palesemente giustapposto nello stile e nel contenuto con tanto di citazione del CCC 406 è a pagina 106: “Noi non siamo protestanti, il peccato originale non ha distrutto interamente la natura umana”. Ah! Allora l’hai studiata la teologia, Kiko, o no? Oppure te l’hanno fatto aggiungere come una pezza peggiore del buco? A casa mia si dice excusatio non petita, accusatio manifesta! Il peccato ha come ricompensa l’inferno, alta escatologia.

Andiamo avanti, io non so se se le inventa la notte: pagina 109, “Non tutti gli uomini sono figli di Dio. Tutti sono creature divine.” Una baggianata più grossa dell’altra, forse che alcuni hanno una natura umana diversa dagli altri? Tutti gli uomini sono figli di Dio, i Cristiani godono una 'figliolanza speciale' per i meriti che Cristo ci ha guadagnato con la sua morte e resurrezione. Ci sono diversi tipi di figliolanza, ma tutti siamo figli di Dio. Kiko è specialista di bestemmie logiche e di contraddizioni semantiche come questa. Una cosa o è divina o è creata, non si dà un terzo. Dire creatura divina in teologia in una catechesi a migliaia di persone, è come dire “rutto elegante” o “acqua asciutta”. Una contraddizione in termini in cui Kiko non incorrerebbe se avesse studiato almeno il catechismo. Ma lui si ostina a parlare di cose che non sa con noiosa pertinacia e con dissacrante superficialità.

Apuron, ex vescovo di Guam (a destra)
all'incontro del Papa con il Cammino
Sulla questione politica e sociale, della giustizia sociale, Kiko ha le posizioni delle sette protestanti pentecostali e dei testimoni di Geova: il mondo e la politica sono del diavolo, principe di questo mondo, qui vince sempre il demonio, nazismo, comunismo, ateismo. Così certifica la sua ignoranza vergognosa della storia della chiesa e del monumentale e poderoso magistero di Giovanni Paolo II sulla dottrina sociale e di come la Chiesa, sia sempre stata in 2000 anni paladina della giustizia sociale, basti citare Montesinos, De Vitoria, Las Casas, studiosi dello Ius gentium dell’Aquinate e questi vengono prima di Marx. Per non parlare della Rerum Novarum e di tutto ciò che è seguito, fino ad Aldo Moro. Ma questo è arabo per Kiko e i suo catechisti. Caro Kiko, un cattolico è tenuto a scendere in politica e può fare la differenza e ciò è lodevole.

Prepariamoci alla castroneria più grossa del libro che metterei in grassetto. È un po’ come un pilota di formula uno che confonde un rettifilo con un curva, uno che in teologia confonde natura divina con grazia. Il battesimo conferisce la natura divina e due cardinali hanno commentato e presentato ‘ste boiate! Ricordiamoci del gran prefetto di congregazione che attesta che questo è libro di grande ricchezza e sostanza o è più ignorante di Kiko o è in mala fede delle due una. Kiko mostra disprezzo e nausea per la devozione popolare, compresa quella eucaristica, e per il Santo Rosario. Un’accozzaglia di termini Kikiani “catechesi seria”, “Kenosis”, “esperienza di morte ontica”... 40 anni che tutti quelli usciti da questa catena di montaggio parlano con questi termini bizzarri, a parte questo, non è rara nella sua foga la tendenza ad essere pericolosamente ambiguo su argomenti delicatissimi di fede e morale. “Per amarti Dio non ha bisogno che tu sia buono che lasci la tua amante.” Adesso, chi ha studiato 10 anni di filosofia e di teologia ed è “del mestiere”, sa che probabilmente - e speriamo voglia dire - che Dio ci ama per primo con i nostri peccati… Sì, ma detto ai poveri delle favelas, alla gente che non è “del mestiere” potrebbe suonare come: “continua ad andare a letto con la tua concubina, che tanto Dio ti ama così come sei”. Un po’ come il volemose bene e l’ammore che trionfa su tutto che serpeggiano nella Chiesa oggi.

Ovviamente nei suoi sproloqui non esiste la differenza fra peccato mortale o veniale o peccati diversi da quelli sessuali: per Kiko son tutti sessuali e mortali. La terza catechesi è il trionfo del narcisismo e dell’autoreferenzialità: si rivolge ai presenti dicendo che lui è un angelo e che gli farà delle domande e i presenti dovranno rispondere, e si lancia in considerazioni improbabili di teologia trinitaria. A pagina 118, cito testualmente, dice: “La verità di relazione di amore è un dono preternaturale, la verità è la relazione di amore fra le persone trinitarie” (sic!), io ancora ignoro cosa volesse intendere. E sfido chiunque a dare un senso compiuto in italiano. E poi: la verità è una relazione? Ma sa cos’è Veritas e relatio nella Scolastica? Più avanti dice che la “Natura è relazione di amore” quindi la verità è la natura? Phisys=Aletheia? Neanche l’assessore di Zelig si potrebbe esprimere peggio, è un incrocio fra Palmiro Cangini e Cetto Laqualunque. E questo parla a centinaia e centinaia di migliaia di adepti di ogni lingua e cultura in questi termini, e non solo, decide del destino, della vocazione, della vita, di decine di migliaia di catechisti, seminaristi e presbiteri! Ai confini della realtà! Io sono il vostro angelo, Dio vi guarda quando guardate la pornografia e via farneticando.

A pagina 122 arriva l’altra mazzata azzardando un esegesi personalissima del discorso della montagna dove allude alla parvità di materia nel sesto comandamento e, di sua sponte, la estende anche al quinto! Farneticando che se tu detesti una persona sei reo di omicidio! Dimostra di non sapere cosa sono le fonti della moralità! Eppure decide e impone a famiglie e fidanzati dei diktat morali. Ogni tanto insieme ai numeri e alle statistiche tronfiamente ostentati di migliaia di vocazioni, eserciti di presbiteri, si dovrebbero affiancare gli eserciti di persone in psicoterapia, le famiglie spaccate e i fiumi di fuoriusciti che hanno avuto la vita avvelenata dai gerarchi neocat. Dà lezioni di morale e di esegesi a seconda di come si alza la mattina, è sconvolgente!

Giù ancora con l’antropologia Kikiana secondo cui la ricerca del bene e della felicità è un male. Quando sappiamo tutti quelli che hanno l’Aquinate per maestro che è una costante antropologica, naturale, l’uomo tende al bene per natura, ma no, per lui è qualcosa che lo tiranneggia che lo schiavizza: antropologia luterana. Esempi stucchevoli sulle prostitute di Roma, sulle carceri -spot per Pannella - e poi rivolgendosi ai coniugi, lui che non è sposato e non sa cosa sia la teologia, dice: “Lo Spirito Santo ti aiuta a lavare i piatti”. Andiamo avanti nell’estenuante lettura qui Kiko dice dove sarebbe il caso evangelizzare, nelle zone dove c’è forte devozione popolare cioè dove hanno già la fede e nelle zone secolarizzate. Allora ha l’intenzione di sostituire col cammino la devozione popolare? Il Kerygma non è da annunciare a chi ha già la fede, lì devi catechizzare e formare le coscienze, cose che i neokatekikos non sono in grado di fare perché ignoranti.

A pagina 134 altro furto intellettuale: associare alle comunità neocat l’intuizione e il successo del “cortile dei gentili” partorita dal genio profetico di Benedetto XVI per giustificare il loro operare fuori e parallelamente alla parrocchia. Ah! seconda excusatio non petita: “Non vuol dire che vogliamo sostituire le parrocchie”.

Questo libercolo esilarante e tragico ad un tempo si conclude nel peggiore dei modi dando conferma di molte teorie sul cammino. Pagina 135 si intitola nuovi segni per l’uomo moderno. Se il mio tono può essere stato pretestuoso e canzonatorio, qui abbiamo Kiko che afferma determinate cose serie e tristi. Inizia con una bugia colossale, cioè senza il minimo riscontro di fonti attesta che “oggi nel mondo l’uomo ha perso il senso del sacro”: a noi come a chi studia antropologia, risulta l’esatto opposto, noi sappiamo che l’uomo è per natura religioso e aperto al senso del sacro. È aperto al sacro chi cerca Dio, è aperto al sacro chi cerca se stesso o il demonio. Smentisce la posizione kikiana l’allarme di tutti gli esorcisti che dichiarano l’aumento vorticoso di sètte visto l’esponenziale aumento di adepti a massoneria, sette luterane, tdg, sataniche, new age, yoga, reiki... Ognuna di queste con simbologie, riti e obbedienze precise e catalogate. Perché assumere altri simboli da altre realtà?

Secondo lui non si può evangelizzare attraverso simboli religiosi di fede cristiana come una cattedrale, perché i non credenti hanno pregiudizi. È ignominioso, detto da un sedicente artista, disprezzare le cattedrali medievali. Ci vogliono nuovi segni che tocchino l’uomo moderno, dice Kiko, dunque smantelliamo i simboli del cattolicesimo: ecco perché vogliono celebrare al modo loro e mai in chiesa. Dov’è finito lo spirito di cortile dei gentili di cui si fregiava poco fa? Ci adattiamo ai peccatori e ai pagani rinunciando ai nostri simboli per far contenti i lontani. Non sa Kiko che il vero stile del cortile dei gentili è dialogare di fede con l’ausilio della ragione, come la chiesa insegna da 2000 anni. Come lui vuole dialogare smantellando la propria identità cattolica e simboli cattolici si chiama luteranizzazione, oppure sottomissione, che in arabo si pronuncia islam.

La domanda è: quanto hanno influito su Kiko gli studi di liturgia fatti dalla scuola ereticale luterana? L’altare poi è uno e non tre come lui attesta, anzi dice “l’altare è l’eucaristia” (sic). L’eucaristia è un sacramento e non è un altare. Il corpo di Cristo e Dio stesso e non è “divinizzato” come dice lui, da qui si coglie la confusione sulla presenza reale che ha. L’altare è alter Christus nel senso che è Cristo stesso, ed è uno non possono essere tre. L’altare, solo per analogia è croce e trono. Nella tradizione cristiana non esistono che il talamo e l’altare. E l’altare, poi, non è tavola dove si mangia. Né la mensa della famiglia, né il talamo degli sposi è consacrato dal vescovo, e l’altare viene baciato prima di usarlo perché contiene le reliquie dei santi martiri, caro Kiko, solo l’unico altare lo è.

Per concludere:

Onore a padre Zoffoli, teologo silenziato, azzerato e calunniato perché ha criticato il Cammino apertamente senza essere mai confutato da alcun katekikos.


Nota a margine: lo pseudonimo "Bud Spencer" è dovuto alle mazzate (teologicamente parlando) che l'autore, anonimo lettore di questo blog che ci ha inviato l'articolo, ha menato di santa ragione sul delirante libercolo autocelebrativo di Kiko, libro che i neocatecumenali hanno dovuto obbligatoriamente comprare pagandolo più del prezzo di copertina.

86 commenti:

  1. O.T
    Parole che ripugnano ai neocatecumenali e che risultano praticamente assenti dal loro gergo (alcune di queste vengono usate sono con accezione negativa):

    Religione, religioso, religiosità, dottrina, ragione, contemplazione, adorazione, culto, dogma, purgatorio, suffragio, espiazione, propiziazione, sacrificio, sacro, sacralità, tempio, altare, regalità di Cristo, tradizione, comunione (preferiscono dire "fare eucaristia"), confessionale, inginocchiatoio, penitenza, indulgenza, meditazione, sacerdote, soddisfazione, devozione, Messa, Santa Messa, transustaziazione, miracolo, soprannaturale, estasi, mistica, ascetica, ascesi, disciplina, teologia, studio, filosofia, pena, castigo, riparazione, contrizione, attrizione, consacrazione, canone, offertorio, offerta, voto, giaculatoria, redenzione, Ostia, vittima, virtù, morale, etica.

    Cari neocatecumenali, fatevi due domande, se avete problemi ad utilizzare queste parole nelle vostre catechesi, ammonizioni, risonanze, omelie e preghiere, non vi risulta ci sia qualcosa di strano?
    Siate onesti, perché avete difficoltà ad utilizzare il linguaggio della Chiesa di sempre, in particolare della Chiesa di rito latino?
    Perché siete allergici alla terminologia cattolica?
    Perché ne avete creata una tutta vostra?
    Perché questo insopprimibile bisogno di rifare tutto da capo, come se la Chiesa non esistesse da duemila anni?
    Dite che la sostanza rimane anche se cambiano le parole...l'ho sentito dire tante volte dai vostri catechisti, ma nessuno è mai stato in grado di dimostrare questa affermazione.
    La Verità è che rifiutando le parole voi rifiutate i concetti che queste parole esprimono.

    Senza odio, senza rancore, ma con carità, vi prego, riflettete, prima che sia troppo tardi. Tutti dobbiamo comparire di fronte al tribunale di Cristo.

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  2. ESILARANTE e TRAGICO: il titolo dice tutto.

    Grazie Tripudio: raramente ho riso e nello stesso tempo ho avuto la gioia di di confrontarmi con tante verità, di meditare e di capire.
    E' TUTTO VERO!

    Riporto questo brano:
    A pagina 94 dopo un groviglio di affermazioni contraddittorie si configura formalmente l'ERESIA FIDEISTA contro il Vaticano I che dice il DOGMA E' RAZIONALE E RAGIONEVOLE pertanto va creduto. “Credere che Gesù è il Signore –attesta Kiko– non è una verità razionale”, e ribadisce che non è una questione razionale. Ecco come si corrompe il popolo di Dio. In lingua italiana una cosa "non razionale" è irragionevole, e ciò che è irragionevole è sciocco e non è da credersi.

    Di conseguenza se l'annuncio di Kiko è irrazionale, come dice egli stesso, non va creduto e chi lo dovesse credere VA CONTRO IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO I

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  3. Io dopo tanti anni che ho abbandonato il CN, mi dispiaccio ancora davanti a Dio di averlo frequentato;
    se avessi potuto allora, leggere queste cose nero su bianco, come è possibile fare ora, probabilmente avrei capito che è 1 costruzione fondata sulla FALSIFICAZIONE della Verità e l'avrei rigettata subito .. preti o non preti, parrocchia o non parrocchia, approvato o non approvato .. ciò che è FALSO è falso e basta (venisse anche 1 angelo dal cielo a dire il contrario) e a me interessa invece ( e penso sarà così fino alla morte), di cercare e trovare ciò che è vero .

    È molto bello come, con chiarezza e passione, l'autore del post odierno spiega il libro di kiko, che non mi pare altro che la trascrizione di quanto ha sempre raccontato e "predicato" nei raduni vari.

    Due punti in particolare mi fanno "inorridire".

    1) "Credere che Gesù è il Signore –attesta- non è una verità razionale”
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    Praticamente, per Kiko, la nostra fede è irragionevole, esclude la ragione.
    Già dice il post che ciò è contrario alla dottrina della Chiesa (CVI) e fa considerazioni basate sulla teologia e sugli scritti filosofici della tradizione cattolica ;
    ma credo che anche chi, come me, non è esperto in queste cose, possa ugualmente comprendere quanto lontana dalla verità sia questa affermazione di Kiko.
    Basterebbe fare 1 semplice considerazione: Gesù è venuto a salvare l' "uomo", e l'uomo è fatto di corpo, anima, razionalità .. quando la Grazia di Dio entra in noi, non può che coinvolgersi con tutto di noi, compresa la razionalità.

    Comunque vorrei condividere qlche altro contributo, che si oppone con la sua bellezza, a quanto dice Kiko.

    L'enciclica di GPII "Fides et Ratio" inizia citando la frase di Sant'Agostino:
    " La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità.”
    -------------
    "Oggi spesso si sente dire che la ragione non c'entra con la fede, ma che cos'è la fede? che cos'è la ragione?
    La mentalità moderna riduce la ragione a un insieme di categorie in cui la realtà è forzata a entrare: ciò che non entra in queste categorie è definito come irrazionale; invece la ragione è come un occhio spalancato sulla realtà ..
    L'uomo affronta la realtà con la ragione . La ragione è ciò che ci definisce come uomini. Perciò dobbiamo avere la passione della ragionevolezza.
    ...
    Che cos'è la fede? È aderire a quello che afferma un altro. Ciò può essere irragionevole, se non ci sono motivi adeguati; è ragionevole se ci sono.
    ...
    L'uomo è quel livello della natura in cui la natura prende coscienza di sé stessa, è quel livello della realtà in cui la realtà comincia a diventare coscienza di sé, comincia cioè a diventare ragione".
    (Luigi Giussani - "Il senso religioso")
    --------------------

    2) "vivere per se stessi è cercare la propria felicità e questa è una cosa grave... un ragazzo va all'università cerca un lavoro e una ragazza e questo è un male grave, perché è causa del peccato originale".
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    A parte che non ho capito cosa c'entra il peccato originale (che è stato tolto col Battesimo) con una "cosa grave" che uno dovesse aver fatto, caso mai sarà chi fa il male a commettere un peccato personale .. ma poi, dove sta questo male nell'esempio che ha fatto?
    Studiare, cercare un lavoro onesto e una ragazza .. sarebbe un male? E che cosa sarebbe un bene?
    Non studiare, non lavorare, non impegnarsi, stando a fissare il cielo pretendendo una provvidenza - magica?

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  4. Ma che cos'è che Kiko vuole dire con questa frase assurda?
    "cercare la propria felicità" sarebbe "un male grave"?
    Ma questo è ANTICRISTIANO.

    Gesù è venuto per darci la felicità eterna, ma come potremo mai raggiungerla, come potremo mai capire che è Lui la nostra felicità piena, se non abbiamo in noi il DESIDERIO della FELICITÀ?
    Se non la cerchiamo in questa vita, anche sbagliandoci a volte, con l'identificarla in cose troppo limitate, ma sempre mantenendo vivo questo desiderio di felicità, senza soffocarlo (c'è chi inconsciamente pensa "nn ho il diritto di essere felice"), senza ridurlo, cioè non accontentandoci, ma neanche disprezzando le cose del mondo e le relazioni umane, perché l'obiettivo da raggiungere, per "non vivere più per sé stessi", è di vedere Cristo in TUTTE le cose umane (l'università, il lavoro, la ragazza) , viverci dentro e viverle con Lui .. da questo viene la felicità, quella felicità che si ha il DOVERE di cercare.

    "Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni." (Sl 23)
    --------------
    "Beato l'uomo che ama il Signore
    e cammina nelle sue vie.
    Vivrai del lavoro delle tue mani,
    sarai felice e godrai d'ogni bene."
    (Sl 127)
    ---------------
    "La natura nostra è esigenza di verità e di compimento, vale a dire di felicità."
    (Luigi Giussani - "Il senso religioso)
    ---------------
    "Innanzitutto solo le creature ragionevoli possono dare gloria a Dio..
    Se nell'universo non ci fossero creature intelligenti ma solo esseri materiali non si vede quale gloria ne potrebbe venire al Creatore .
    Iddio non può creare che per Se', d'altra parte Lui non ha bisogno di nulla. Quindi Dio crea perché delle creature intelligenti e volenti riportino a Lui, in omaggio di adorazione e di amore, tutto l'universo ...
    Il Signore nella Sua bontà ha legato questo tributo di omaggio alla felicità stessa della Creatura. Più profonda è la dedizione e il riconoscimento della Sua gloria, più intima e grande è la gioia nostra.
    Il fine dunque di tutto è la felicità che si consuma senza mai consumarsi nel gaudio dell'unione con Dio."
    (Enrico Medi - "Cantico di frate sole")
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    Se due brevi frasi contengono tanta assurdità e falsità .. quanta ce ne sarà nell'intero libro? E nell'intera vita di Kiko?
    Le parole per lui non hanno nessun peso.

    Roberta

    RispondiElimina
  5. Kiko meritava proprio di essere scandagliato nella sua “sostanza”...e che sostanza!
    Un forte applauso all'Autore.

    Partendo dalla sua personale esperienza, che egli stesso racconta, si evince che...
    “...non c’è una confessione, che -si sa- è il sacramento di chi si converte e cambia vita. È il puro sentimentalismo: “ho sentito a un certo punto che Dio esiste”, e viene mandato a seguire il catechismo...”

    Da questo momento in poi Kiko si affiderà solo alle sue prodigiose intuizioni. Le spaccerà, senza tema di smentita, per “ispirazioni divine” quindi insindacabili e, dal momento che lui stesso è certo della loro provenienza, mai le metterà in dubbio, né riterrà opportuno sottoporle mai al discernimento della Chiesa. Qualunque cosa, negli anni, la Chiesa – di sua iniziativa - gli dirà, per Kiko non avrà alcuna importanza. Si permetterà di giudicare, di volta in volta, se quel tal Cardinale o Vescovo o Parroco ha o meno lo Spirito Santo! A seconda - ovviamente - se questi riconosce o meno il suo indiscutibile carisma.

    Faccio i complimenti all’autore dell’articolo, autentico Bud Spencer, che sferra un cazzotto ben assestato e chiude definitivamente ogni questione…senza spargimento di sangue!
    Mitico Bud, ora voglio vedere chi osa controbattere.
    ....

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  6. Mi ha impressionato soprattutto la messa in evidenza del fatto, a cui non avevo mai prestato attenzione, che effettivamente Kiko istilla negli adepti che “la ricerca della felicità è un male”. Cosa definita molto appropriatamente una autentica boiata. Infatti, dice il nostro Autore, “Kiko confonde la concupiscenza della carne con la felicità”! Ma come mai fa questa confusione? Io mi domando! Forse perché lui per primo è vittima del fascino delle concupiscenze? Considerandole, da par suo, davvero molto gustose e irrinunciabili per definire la vita degna di essere vissuta? Guardando ai suoi “esempi”, questo si trae a conclusione di tutto.
    Anche il suo partire con i poveri solo per darsi un aurea di santità e sacrificio, per poi abbandonarli del tutto, direi disprezzarli. Egli arriva fino al punto di bandire dal suo potente cammino ogni traccia di opera di bene o di misericordia e mettere al centro solo il suo benessere sfrenato, senza controlli, legittimato dalla teoria, coniata su misura, per fare sempre e solo i porci comodi suoi del famoso “noi siamo figli di re” e “chi si scandalizza per come viviamo è un moralista, attaccato al denaro….ecc. ecc.” (aggiungo io “non disposto a sganciare quanto chiediamo!, ossia TUTTO”) Catechesi fatta su misura per spillare denaro e fare collette su collette senza il minimo pudore.
    ....

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  7. La nota più triste, alla quale non vedo soluzione, è l’appoggio anzi il lasciapassare in bianco che gli ha firmato la Chiesa, attraverso i suoi ministri più autorevoli, a volte! Quanta amarezza! Essi, piuttosto, dovrebbero fermare personaggi tanto pericolosi, prima per se stessi e poi per gli altri. Ma non fanno nulla, anzi! Si schierano proprio, e dalla parte sbagliata. Questo non solo io testimonio con la mia personale esperienza: tante volte – come molti altri anche qui hanno testimoniato con dolore - mi sono rivolta, chiedendo un aiuto, un intervento autorevole, senza mai ottenere nulla assolutamente, come denunciare al muro! A volte sortendo piuttosto l'effetto contrario.

    Davvero onore a padre Zoffoli, un santo vero, azzerato e calunniato per aver criticato il Cammino APERTAMENTE. Come, diciamoci la verità!, tutti quelli che in questi lunghi anni hanno osato mettersi contro, mettendoci la loro faccia e il nome (ho diversi esempi che per rispetto agli interessati non posso rendere pubblici).
    Padre Enrico Zoffoli ha operato in coscienza e tenendo presente solo il Santo Timor di Dio, non era ricattabile si vede, ed era uno di quegli uomini rari che non hanno un prezzo e dunque non possono essere “comprati” da chi conosce solo la logica del denaro, a sua vergogna!

    Pax

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  8. possa la Vergine Maria insieme a s.mikele arcangelo distruggere polverizzare annientare e bruciare questa megalomania fastidiosa p
    spero che un giorno sarete un brutto ricordo


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  9. Sono convinto che preferite il libro che parla del fango di Lino?Ancora parlte di P.Zoffoli?I suoi libri non sono più in commercio e nemmeno i Passionisti li hanno.

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    1. Per la cronaca, nessun grosso editore volle pubblicare i libri di padre Zoffoli sul Cammino. Avevano tutti paura della mafia neocatecumenale. Così, p. Enrico Zoffoli trovò un piccolo editore - e successivamente le edizioni Segno - che poterono garantire una buona tiratura e la distribuzione nelle librerie di Roma.

      Cos'avrebbe fatto la mafia neocatecumenale secondo voi? Esatto: uno stuolo di monsignori romani andò setacciando le librerie romane per comprare tutti i volumi di padre Zoffoli sul Cammino esclusivamente per mandarli al macero. Notevole dispendio di soldi, possibile solo ai "potenti appoggi" del Cammino...

      Non ci avrei creduto se a testimoniarlo non fosse stata una persona affidabile e molto vicina a padre Zoffoli.

      Il boom di internet ci sarebbe stato di lì a poco, dalla metà degli anni '90. Poterono zittire la carta, non hanno potuto zittire l'internet.

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    2. Infatti, almeno una volta hai indovinato: "il Fango e il Segreto" di Lino Lista per tutta la vita!
      Padre Zoffoli, senza dubbio alcuno. Il Padre Passionista bandito dalle librerie, guarda cosa, lo stesso Lino Lista ha subito identico trattamento.
      Ma più li metteranno a tacere, più dalla terra griderà la voce dei poveri e il loro sangue.
      Amiamo far parte di un piccolo resto (quanto stretta è la porta che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!), del numero dei profeti perseguitati, gettati nelle cisterne per farli tacere (ma se costoro taceranno grideranno le pietre!) o messi in croce come Gesù, Figlio di Dio, contro il quale tutto il popolo urlò "Crocifiggilo!", piuttosto che del popolo numeroso e festaiolo che preferisce il "vitello d'oro" al Dio Vivo e Vero.

      Pax

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    3. A proposito dei libri di Padre Zoffoli sul CNC, grazie all'anonimo per averlo ricordato, ecco una breve lista di titoli.
      Qualcosa di molto interessante si trova semplicemente cliccando in internet:

      I neocatecumenali - chi sono - quale il loro "credo" - cosa pensarne, ed. Segno, Udine, 1990
      vedi qui

      Eresie del movimento neocatecumenale, quinta edizione migliorata e arricchita di nuove sconcertanti testimonianze, ed. Segno, Udine, 1992

      Magistero del Papa e catechesi di Kiko. Confronto a proposito del "Cammino neocatecumenale", Ed. Segno, Udine, 1992

      Il neocatecumenato della Chiesa cattolica. Lettera aperta al clero italiano, ed. Segno, Udine, 1993
      vedi qui

      Lettera al direttore di Radio Maria 1994
      vedi qui

      Catechesi neocatecumenale e ortodossia del Papa, ed. Segno, Udine, 1995

      Eucaristia. Difesa contro la miscredenza e il tradimento
      vedi qui

      Verità sul Cammino neocatecumenale – Documenti e testimonianze di presbiteri e laici, ed. Segno, Udine, 1996

      Consultando, oltre alle pagine di questo blog:
      pagina su geocities
      Wikipedia
      internetica

      PS confrontando i nomi dei cardinali sulla testimonianza di Mons. Viganò con quelli citati in questo blog quali amiconi del CNC, si nota non senza una certa impressione che 1) la corruzione non ha mai un tentacolo solo 2) ma in quanti ci si sono messi! 3) con una rete a maglie così fitte, ci credo bene che le proteste contro il CNC non siano state accolte. Sono evidenze sconcertanti.

      Grazie veramente a Bud Spencer per questa recensione. Se trovo da iniettarmi un siero antivipera prenderò il kindle di questo libro scellerato che promette di spiegare, senza che Kiko lo abbia voluto, molti arcani della dottrina neocatecumenale.
      Mi trattiene anche il fatto che finanziare il CNC anche con solo 5 euro provoca dei danni generali di molto maggiori. Non so come ci riescano, ma la loro economia è così: con 10 che gli dai, riescono a fare un guadagno negativo per tutto il mondo (tranne i loro vertici ma comprese le loro stesse truppe di terra) di 10mila.

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    4. Se i tuoi neuroni funzionassero, sapresti che gli scritti di padre Zoffoli si trovano oramai liberamente in Rete e che di Enrico Zoffoli si parlerà sempre, ogni qualvolta si citerà il Cammino. Anzi, se ne parlerà di più perché, con la nostra diffusione della correzione delle eresie nei mamotreti, gli studiosi potranno affermare: "Il teologo Zoffoli ebbe ragione, la CdF infatti corresse il catechismo NC".

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  10. Grazie Kiko per il tuo libro, hai reso possibile rendere note le origini e le balordaggini dalle quali nasce il "tuo" cammino neocatecumenale.
    La pubblicazione di questo libro vanifica la segregazione del direttorio catechetico.
    Grazie Tripudio dei tuo commenti e della tua grande pazienza a sorbirti queste esternazioni allucinanti.
    Padre Zoffoli, Don Elio Merighetto, Don Gino Conti,.....Arcivescovo Carlo Maria Viganò, uomini senza paura che hanno messo la faccia alle loro denunce...Grazie del vostro coraggio!!!!
    LUCA


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  11. Non ho avuto la forza di leggere il libercolo recensito in questo articolo, ma spero tanto che Bud Spencer abbia lo stomaco di leggere anche Anotaciones e il Diario della pseudo Carmen.
    Se vuole glieli mando io, perché stanno ambedue ammuffendo nella mia libreria, soprattutto i Diari, che già dalla copertina si presentano come un libro satanico.
    Naturalmente questa recensione è illuminante, con rapide pennellate espone le miserie intellettuali prima che religiose dell'autore.
    La leggerò nuovamente per esporre quali sono i punti che più mi hanno interessato.
    Al momento mi ha colpito l'abuso del termine "divinizzare": l'uomo non è figlio di Dio ma creatura divina, il Corpo di Cristo è divinizzato, e poi nella sua ricerca di felicità l'uomo cerca l'essere nel denaro/lavoro/coniuge, quindi li divinizza.
    Alla fin fine l'uomo Kiko aspira ad essere Dio, e il suo Kerigma è la formula esoterica per diventarlo.
    Lui comunque lo è già, se guardiamo al famoso santino del Messia che è in noi.

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  12. Mentre il Papa comanda ai giornalisti di tacere sul caso Viganò, si lascia comunque sfuggire l'allusione al fatto che il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron ha presentato appello contro la condanna ricevuta dal tribunale vaticano, ma "le evidenze sono chiare" e quindi il Papa, avendo avocato a sé il caso, non dovrebbe farci sorpresacce in merito.

    Di certo, con lo scoppio della "bomba Viganò", il Papa ha molti motivi per andarci giù durissimo contro preti e vescovi macchiatisi di abusi sessuali, anche se appartengono al Cammino (come Apuron), anche se sono super amiconi del Cammino (come McCarrick). Tanto più che anche se avesse avuto buone ragioni per non farlo prima, ora che "il gatto è fuori dal sacco" non può più procrastinare le dovute punizioni... Ma chissà, forse è già troppo tardi, e la durissima mazzata alla nostra madre Chiesa è inevitabile.

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    1. Aggiungerei pure una facile "profezia": qualora la Chiesa venga devastata dagli scandali, il Cammino non riceverà alcun danno (dopotutto è una setta autonoma, anche economicamente, e sanno bene come "gestire" ogni situazione, magari risparmieranno anche bei soldini perché a causa dello scandalo ci saranno meno ecclesiastici da corrompere)... i danni li riceverà dopo, quando un Papa «confermerà i suoi fratelli» e non potrà certo farlo con le tipiche ambiguità che vanno di moda oggi.

      Sempreché il Cammino esista ancora. Padre Zoffoli, infatti, disse che la nostra generazione avrebbe visto la grande caduta del Cammino. Il tonfo sarà gigantesco. Il Cammino è opera di mani d'uomo, e come tale è destinato a perire miseramente.

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  13. Alla fin fine l'uomo Kiko aspira ad essere Dio.

    Precisamente, la medesima tentazione che ha vinto lucifero...il più bello tra gli angeli...come Kiko presume di essere il più bello "Eres hermoso"!tra i figli dell'uomo. SERVO DEL DEMONIO, FA LE SUE OPERE.
    Getta le mani avanti suggerendo ai suoi seguaci che “la ricerca della felicità è un male”. Ossia, non si facciano troppe illusioni, poichè ben altro è il destino amaro che li aspetta.
    Li ha attirati promettendo mare e monti ma, come tutti quelli che devono consentire al Molok di sopravvivere, sono condannati all'infelicità e all'abbandono. Così dopo non si meraviglano che tutto è andato a rovescio.

    Pax

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    1. Appunto, quando il cammino crederà di essere al sicuro e di aver raggiunto la vetta delle sue aspirazioni, allora precipiterà, come lucifero, insieme al suo lucifero, e farà un tonfo pazzesco.

      Pax

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  14. Ricapitolando:
    Il caso McCarrick, quello talmente grave da far richiedere le dimissioni al Papa, riguarda un personaggio che intorno al 2009 abitava nel Seminario Redemptoris Mater di Washington da lui aperto, e da cui Benedetto XVI lo avrebbe indotto a spostarsi per ritirarsi a vita privata.
    Papa Francesco nel commentare la vicenda cita la situazione dell'Arcivescovo di Guam Apuron, notoriamente neocatecumenale e legato a doppio filo di scandali e imbrogli con le vicende del Redemptoris Mater di Guam, parlando di "evidenze chiarissime" (mentre Kiko aveva chiesto di pregare per le persecuzioni ai suoi danni) .
    Fratelli del cammino, cosa vi sta dicendo il Signore con questi fatti?

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    1. Piccola osservazione estemporanea: Viganò sicuramente sapeva che quel seminario era neocatecumenale, ma si è guardato bene dal precisarlo. Quindi, dopo aver consegnato il dossier, se ne è andato all'estero gettando via la scheda SIM del telefonino. In altre parole sa di aver a che fare con la mafia clericale/gay (la quale sospetterà sicuramente dell'esistenza di un dossier ancor più corposo e dettagliato e non pubblicabile sui giornali, che esista o no), e sa anche che tale mafia protegge il Cammino.

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    2. A proposito di sapere con chi si ha a che fare senza poterlo dire, quando Papa Benedetto XVI raccomandò il ripristino della messa tradizionale, voleva magari dire tra le righe - cari fedeli, tornate a Dio evitando "certi ambienti" - (nel senso di certe precise persone identificabili da tratti troppo moderni), senza tuttavia poterlo dire?

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  15. L'angolo del buonumore: apprendiamo da Crux Sancta che uno degli amministratori del gruppo Facebook "Camino Neocatecumenal Internacional" è stato costretto a precisare che tale gruppo «NON ha fini romantici, NON serve per trovarsi una fidanzata o sposa, e che per tali fini esistono gli incontri vocazionali che il Cammino organizza regolarmente in ogni zona in una parrocchia...»

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  16. Al minuto 2:34:50 Kiko addita sè stesso come profeta:

    https://m.youtube.com/watch?v=E_meLYv40u0&t=5684s

    Aprite gli occhi.

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    1. Si proclama profeta della buona notizia e, dopo aver criticato le cattive notizie in televisione, inizia a raccontare tutte le notizie che appaiono in televisione. È un Pinocchio.

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  17. Posso ammettere che Kiko abbia "sentito" che Dio esiste e abbia iniziato, pieno di zelo, a leggere la Bibbia e a parlare di Dio.
    Anche io, riscoperta la fede, leggevo la Bibbia e parlavo di Dio con gli amici.
    Ma non leggevo solo la Bibbia, chiedevo ai sacerdoti e cercavo risposte che non mi potevo dare. Ricordo, anzi, che spesso non mi fidavo neanche dei sacerdoti che mi sembravano dubbiosi e scelsi come direttore spirituale un sacerdote che ai miei infiniti dubbi rispondeva: "La Chiesa dice..." e citava santi, dottori della Chiesa, Papi... Per me era una gioia enorme.
    Fu da allora che mi venne la passione per la morale, i suoi saggi ed equilibrati PRINCIPI, ma, anche, per la tanto vituperata CASISTICA, che io invece amo.
    Capisco che la casistica, da sola, possa sembrare arida e che non dice tutto, ma mette dei confini di sicurezza. Confini che per me, che volevo salvare la mia anima, sono stati molto importanti.
    Per Kiko questo forse la mia è religiosità umana, ma a me ha dato pace.
    Non c'è contraddizione tra apertura e rigore, tra spazi da esplorare e confini, anzi nel procedere i due aspetti si rivelano complementari.

    Al posto di Kiko, poi, non avrei fatto un libro totalmente autoreferenziale, in cui ha parlato di tutto senza fare dei riferimenti di documenti della Chiesa e di santi che potessero dare, almeno, un indirizzo interpretativo, una chiave di lettura, a certe sue affermazioni incomprensibili.

    E' incredibile rendersi conto come Kiko, nella sua megalomania, pretende di dare lezioni di dottrina, teologia, filosofia, pur nella sua abissale ignoranza.

    Un fondatore saggio e senza dottrina, come lui, dovrebbe limitarsi a testimoniare ed esortare, ma non dovrebbe insegnare!

    Kiko che scrive di teologia: è come suor Germana che, esaltata dal successo delle sue ricette fatte di ingredienti e dosi precise, decidesse di scrivere un libro di farmacologia.

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  18. Bravo Pietro, riesci a essere di una chiarezza unica, molto spesso.
    Mi hai fatto ripensare a Santa Teresa di Gesù, che tanto ha sofferto per la mancanza di una guida spirituale. Per anni e anni ha pregato Dio perchè nella sua misericordia gliela concedesse. Senza di essa, quasi impossibile progredire nello spirito.
    Questa grande santa, dottore della Chiesa, ma profondamente umile davvero, individuava due caratteristiche essenziali per un padre spirituale: essere insieme santo e dotto, aggiungendo che, per la sua esperienza, se le fosse stato chiesto di scegliere solamente una delle due cose, non avrebbe esitato e avrebbe scelto senz'altro quello dotto...
    diceva: "seguendo i loro consigli ho avuto solo frutti e non sono stata mai ingannata" essi si fondano, infatti, sulla salda e sperimentata dottrina della Chiesa.

    Pax

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  19. IL CAMMINO NEOCATECUMENALE AVVELENA ANCHE TE! DIGLI DI SMETTERE!

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  20. OT
    @ Lino

    Ho notato che ora sul sito web Kairos è comparsa anche la spiegaziohe ufficiale (o catechesi) dell'icona di Kiko sul "Giudizio Universale" (presente anche alla Domus Galilaeae):

    http://kairosterzomillennio.blogspot.com/2018/08/spiegazione-del-dipinto-del-giudizio.html?m=1

    Annalisa

    fine OT

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    1. "Il pittore dunque non può fare quello che vuole, sbizzarrirsi come crede, magari in nome di una presunta autonomia di una verità dell’arte, come affermano alcuni artisti. Ogni tema sacro (p. es. l’annunciazione) per il pittore orientale è caratterizzato da una composizione, da una serie di immagini prestabilita, tradizionale, già fissata in una sorta di canone."
      ------------------
      Domanda:
      Le icone di Kiko rispettano i canoni dell'iconografia?

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    2. @ Annalisa
      Ho letto. Non dico la mia perché le eresie iconografiche di Kiko si nascondono nei dettagli e l'icona è troppo affollata di scene, occorerrebbe troppo tempo per analizzarla.

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  21. Grazie Annalisa di averci segnalato la spiegazione ufficiale dell'icona di Kiko sul giudizio universale, che mi conferma tutta una serie di convinzioni su ciò che Kiko crede ed insegna, anche attraverso la manipolazione delle icone.
    Intanto, una conferma: secondo Kiko la fine del mondo avverrà sul monte delle Beatitudini, possibilmente alla Domus.
    Per trasmettere questa sua convinzione deforma i vangeli, come è solito fare.
    Leggo infatti nella spiegazione dell'icona:
    "Siamo infatti sul Monte delle Beatitudini, e in questo monte Gesù Cristo non soltanto ha pronunciato il Sermone della Montagna, ma secondo alcuni esegeti della Sacra Scrittura ha anche fatto l’invio degli apostoli dalla Galilea a tutto il mondo: “Andate dunque e ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28, 19-20), cioè fino a quando Cristo ritornerà. Gesù Cristo dunque non soltanto ha inviato gli apostoli da qui ai quattro angoli della terra, ma li riunirà alla fine dei tempi"
    Intanto, per far dire al Vangelo che Gesù, prima della sua ascensione al Cielo, fa l'invio agli apostoli proprio sul monte delle Beatitudini, addirittura fa una traduzione che contraddice tutte le versioni cattoliche e protestanti, sostituendo al "monte che Gesù aveva indicato" agli apostoli, il "monte in cui li aveva istruiti", violentando la traduzione della Vulgata e l'originale greco (chi conosce le lingue classiche può verificare).
    Si confermano quindi le apocalittiche, è proprio il caso di dirlo, Veglie di Pasqua alla Domus in cui i privilegiati tra i kikos aspettano a piè fermo tutta la notte il ritorno di Cristo in quanto suoi autentici apostoli. Prrrr! Scusate, ma qui ci voleva proprio la pernacchia.

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    1. "secondo Kiko la fine del mondo avverrà sul monte delle Beatitudini, possibilmente alla Domus" ...ha costruito la Domus su un laboratorio nucleare sotterraneo, ma lo ha saputo solo dopo!
      ma per davvero: PRRRR!
      IGDDA

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    2. IGDDA: potresti pure avere ragione!
      Comunque già è un segno che l'orribile gruppo bronzeo con Gesù e apostoli abbia sfondato il tetto della cappella della adorazione, che era stata concepita originariamente come un monastero con una reliquia farlocca di Charles de Foucauld nell'altare.

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    3. PS se i NC costruiscono con lo stesso intelletto con cui custodiscono la Fede... vabbè, comunque un po'mi pento di aver inserito il commento precedente perché l'argomento è molto serio, anzi cruciale. Il thread di Chuck White è molto ben scritto ed istruttivo ed accostandolo a quello di Kairos risaltano le solite bestialità che Kiko ripropone ossessivamente ogni volta che si esprime, e che condizionano la vita di chi lo segue. E chi si appropria del fine o della fine di qualcuno, si appropria di tutta la sua vita. E distorcendo il fine, ne distorce la vita tutta.
      IGDDA

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  22. Continua la spiegazione dell'icona del Giudizio Universale di Kiko confermando un secondo assunto è cioè che egli non crede e non insegna l'esistenza per ciascun uomo, al termine della sua esistenza, di un giudizio particolare.
    Ecco infatti cosa scrive, subito dopo aver asserito che Cristo ha inviato gli Apostoli dal Monte Delle Beatitudini e che lì li ritroverà alla fine dei tempi.
    "L’invio fatto da Cristo sul Monte delle Beatitudini è dunque molto importante perché già gli apostoli portano agli estremi confini della terra un giudizio. E’ un giudizio nel quale siamo in parte passati anche noi, perché quando a ognuno di noi è arrivato l’annuncio del Vangelo, questa Buona Notizia ha fatto un giudizio sulla nostra vita, ci ha messo nella verità. Questo giudizio è consistito nel manifestare tutto quello che c’era dentro di noi, tutto quello che era riposto e nascosto nelle pieghe più contorte: ipocrisie, inganni, illusioni, tutto è venuto fuori a poco a poco, con un combattimento, ma anche in qualche modo con un giudizio. E il giudizio di Dio su questa vita concreta è stato un giudizio di misericordia."
    Mi pare abbastanza chiaro ciò che si legge. Ecco perché il neocatecumeno, chiusi gli occhi, si ritrova assunto in Cielo come la Madonna: è già stato giudicato e, luteranamente, perdonato, nel corso del cammino.
    Ecco perché nelle catechesi si ripete così spesso che per chi esce dal cammino sarà pianto e stridore di denti.

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  23. Per stasera mi fermo qui: ma leggete in questo thread di Chuck White la conferma della teologia deviata e deviante di Kiko che viene allo scoperto proprio deformando l'icona del Giudizio Universale.

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  24. Piccolo OT con notizie dall'Illinois: l'avvocatura di Stato ha richiesto alle sei diocesi locali di fornire tutti i dati relativi agli abusi sessuali; incidentalmente l'avvocato è cognata di mons. Byrnes, arcivescovo di Guam. Intanto lo scandalo si allarga anche in altri stati americani, come la Pennsylvania.

    Queste notizie non sono buone per il Cammino, visto che notoriamente protegge pedofili e abusatori sessuali. L'ordine di scuderia è tenere un basso profilo e sperare che l'attenzione dei cattolici si concentri sugli scandali altrui.

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    1. Piccolo promemoria per i soliti troll neocatecumenali che nel tentativo di farci tacere blaterano slogan tipo: "scrivete direttamente ai vescovi":

      abbiamo già risposto in questo articolo: "non basta scrivere ai vescovi".

      A quanto pare, infatti, il passaparola è molto più potente. Molti degli scandali sopra citati, anche se erano stati regolarmente denunciati ai vescovi, non avevano trovato ascolto (per esempio: il Papa sapeva di McCarrick fin dal 2013...). Col risultato che il marciume continua a crescere per interi decenni finché non scoppia uno scandalo di proporzioni immani, come sta succedendo adesso.

      È doloroso ripeterlo: necesse est enim ut veniant scandala, è inevitabile che avvengano scandali, perché non sempre le autorità della Chiesa puniscono i colpevoli.

      E il neocatecumenalismo, grande amico di pedofili e abusatori sessuali, non ha nulla da festeggiare.

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  25. Parole, parole, parole, quando lo capirete che non e' questione di cammino o meno ma di esperienza vissuta. Ahi voglia voi a fare chiacchiere chi ha fatto esperienza di Cristo non se ne puo' fregar de meno. Jeffino

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    1. Il problema è esattamente quello che poni, sei sicuro che nel cammino si faccia realmente esperienza di Cristo? Perchè se così fosse non sarebbe un problema se il cammino "chiudesse" e chiunque abbia fatto esperienza di Cristo sarebbe assolutamente autonomo e non sarebbe in pericolo anche senza il cnc. Mi spieghi allora che necessità c'è di "maledire" chi lascia il cammino?
      In tutti i Vangeli si legge che chi ha fatto esperienza di Cristo ha rivoluzionato la propria vita "tout court", a questo punto mi dovresti dire quando nel cammino si fa questa benedetta esperienza di Cristo, perchè caro Jeffino BASTA UNA SOLA VOLTA e la vita cambia, non c'è bisogno di chissà quale ricetta. Di conseguenza di cosa si fà esperienza per tutto il resto del tempo? La risposta è molto semplice: DELLA COMUNITA', ma la comunità NON è Cristo, dimostrami il contrario se ci riesci.

      p.s.
      Chi realmente ha fatto esperienza di Cristo del cnc non se ne fa assolutamente niente, anzi per dirla con le tue parole "non se ne puo' fregar de meno"

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    2. Questo è il tipico parlare protestante: ridurre tutto ad una imprecisata "esperienza di Cristo".

      Il solito troll che oggi ama firmarsi Jeffino (visto che tutti gli altri suoi vecchi pseudonimi ricordano irrimediabilmente un'immane catasta di figuracce dello stesso genere) viene qui a insinuare che le verità di fede non c'entrano niente, che la Chiesa e i sacramenti non c'entrano niente, e che per essere cristiani basta proclamare di aver fatto "esperienza di Cristo"...

      Ora, il fatto è che Nostro Signore:
      - ha insegnato;
      - ha istituito i sacramenti;
      - ha fondato la Chiesa;
      - ha promesso il centuplo (e perciò un fare esperienza personale di quei doni immensi).

      La mentalità protestante - e perciò anche quella neocatecumenale - cancella i primi tre elementi sostituendoli con Kiko e Carmen, in modo da poter banalizzare anche il quarto.

      In realtà l'unica vera fede poggia su verità eterne. Nostro Signore ha detto di essere Lui stesso via, verità e vita. Quando le verità di fede vengono annacquate l'unico risultato è una falsa fede, un protestantesimo dei peggiori, "ognuno faccia come gli pare, io sto bene così": proprio come il fratello Jeffino, le cui affermazioni implicano necessariamente che il Signore avrebbe perso tempo a insegnare, avrebbe sbagliato a proclamare verità universali, e perciò «i nuovi falsi profeti» Kiko e Carmen avrebbero avuto ragione a inventarsi qualche novità.

      L'unica vera fede si alimenta attraverso i sacramenti istituiti da Nostro Signore e garantiti dalla Chiesa. Chi inquina i sacramenti, inquina la fede. Chi celebra carnevalate, è perché ha ridotto la fede a una carnevalata... e per di più insinua che Nostro Signore avrebbe detto: "fate come vi pare, in memoria di Me".

      Quando il Signore ha istituito la Sua Chiesa affinché proseguisse la Sua opera, non ha affatto detto a Pietro di aspettarsi futuri autonominati "profeti" superiori alla Chiesa stessa. Kiko e Carmen, ispirati da satana, hanno avuto l'arroganza di inventare un cristianesimo adatto "ai tempi odierni", cioè secondo le proprie paturnie, scollato dalla Chiesa, staccato dalla verità.

      L'espressione "fare esperienza di Cristo", quando è corredata di strafalcioni liturgici, eresie, mentalità del "noi facciamo meglio della Chiesa", ipocrisie tipo il gridare "viva il Papa" per poi fare di testa propria, è una menzogna, è un nominare invano il nome del Signore.

      Chiunque faccia veramente esperienza di Cristo, avverte la sincera e urgente necessità di conoscere quelle immutabili verità di fede, di vivere al meglio i santi sacramenti, di appartenere alla Chiesa universale a costo di prendere le distanze dal proprio gruppetto. Lo stesso apostolo Paolo volle correre dagli Apostoli per farsi vagliare da loro: eppure aveva visto il Signore...

      Ma della vera fede, al fratello Jeffino, non ne può fregar de meno. A lui basta blaterare di "esperienza di Cristo" per sentirsi a posto, infischiandosene della realtà. E naturalmente viene qui a sproloquiare solo perché qui il suo idolo, il Tripode Kiko-Carmen-Cammino, viene messo in discussione.

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    3. GEFFINO:

      anche i FARISEI hanno fatto esperienza di Cristo. Anche i mercanti nel tempio e perfino il demonio.
      L'esperienza che conta è quella soprannaturale data dalla GRAZIA.
      Le esperienze sono come la libertà: non tutte portano frutti spirituali.

      Non nego che tra i piccoli del cammino, quelli in buona fede e ingannati, possano esserci delle autentiche esperienze soprannaturali di Cristo, esattamente come tra i PROTESTANTI. Se un protestante è in buona fede e crede che Cristo è Dio, pur non potendo attingere alla pienezza della grazia, ha comunque fede.
      Dio è generoso e come dice il Vaticano II lo Spirito travalica in confini visibile della Chiesa.

      Però attenzione: il Cammino è peggio dei protestanti, perché essi hanno sempre rimarcato le differenze mentre il Cammino si finge parte della Chiesa.
      Questo è un ulteriore inganno, una menzogna che si aggiunge alle menzogne riguardo la fede che vi ha inculcato Kiko.
      Le maggiori esperienze che puoi fare di Cristo avvengono attraverso i mezzi che la Chiesa offre a tutti, anche alle vecchiette ignoranti che voi deridete.
      Sono la Messa, l'ADORAZIONE, il ROSARIO, una vita fraterna SEMPLICE e senza forzare le coscienze, ecc.

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    4. @Jeffino

      Cosa intendi per "esperienza in Cristo"?

      Io(68 anni), la pratico tutti i giorni; chi è Cristo se non il prossimo tuo?

      Dall'eta adulta, 18-20 ho una innata facoltà, se non un piccolo carisma ovvero, da allora ogni giorno per strada, ricevo non meno di cinque richieste di informazioni stradali, che da quando ho intuito fosse una missione, non solo lo faccio al meglio, ma anche, oltre che in italiano, in francese, inglese, portoghese e spagnolo.

      Non sapete quanto può essere interiormente gratificante, avere la sincera riconoscenza di sconosciuti che probabilmente non rivedrai mai più.

      Caro Jeffino,
      l'evangelizzazione è soprattutto amore, disponibilità, servizio e soprattutto ESEMPIO completamente gratuiti; mai proselitismo come sostiene anche il Papa.

      E di conseguenza, non costituiscono
      evangelizzazione i vostri riti tribali del sabato sera, e liturgie blasfeme connesse.
      Ruben.
      ---

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    5. P.S.
      In fondo, dare molto volentieri un' indicazione stradale esatta, non è altro che, in imitazione di Cristo, anche se in modo molto modesto, indicare al richiedente, la Via, la Verità e di conseguenza anche la Vita.
      Ruben.
      ---

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  26. "Inizia a manifestare il suo fideismo ritenendo erroneamente l’esistenza di Dio come oggetto di fede disprezzando le "cinque vie" e la Scolastica con un “non mi servono".
    L'autore dell'articolo, che ha autorizzato la pubblicazione nell'Osservatorio, è un domenicano, il quale eccelle nella teologia dell'Aquinate. Nell'articolo non ha detto "parole, parole, parole", ma ha smontato varie balordaggini di Kiko. Il quale domenicano non s'inventa "un Cristo" secondo la propria esperienza, ma predica "il Cristo" secondo la dottrina cattolica.
    Quando Jaffino comincerà a replicare non dico punto per punto, ma perlomeno a un singolo punto dei post, allora sarà degno di ascolto. Al momento perde tempo lui e lo fa perdere a chi lo legge, così dimostrando l'assoluta ignoranza dei commentatori NC.

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  27. Mi pare che lo scritt entri in contraddizione con altre interpretazioni teologiche
    a proposito di figli di Dio

    Andiamo avanti, io non so se se le inventa la notte: pagina 109, “Non tutti gli uomini sono figli di Dio. Tutti sono creature divine.” Una baggianata più grossa dell’altra, forse che alcuni hanno una natura umana diversa dagli altri? Tutti gli uomini sono figli di Dio, i Cristiani godono una 'figliolanza speciale' per i meriti che Cristo ci ha guadagnato con la sua morte e resurrezione. Ci sono diversi tipi di figliolanza, ma tutti siamo figli di Dio. Kiko è specialista di bestemmie logiche e di contraddizioni semantiche come questa. Una cosa o è divina o è creata, non si dà un terzo. Dire creatura divina in teologia in una catechesi a migliaia di persone, è come dire “rutto elegante” o “acqua asciutta”. Una contraddizione in termini in cui Kiko non incorrerebbe se avesse studiato almeno il catechismo. Ma lui si ostina a parlare di cose che non sa con noiosa pertinacia e con dissacrante superficialità.

    Diversamente interpretando

    Quindi per essere figli di Dio e aspirare alla salvezza eterna dobbiamo essere battezzati in Dio, Padre Figlio e Spirito Santo. Un battesimo impartito solo nel nome di Gesù non è valido! Ecco un ulteriore aspetto che ci fa capire che il nostro Dio, trinitario, non è lo stesso Dio adorato da islamici ed ebrei e dagli aderenti ad altre fedi.

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    1. Non ti ho capito, anonimo. Il mio amico teologo - ebbene sì, è un teologo - sta semplicemente riferendo che "creatura divina" in teologia è un ossimoro: l'ente è creatura (cioé creata) oppure Dio (che è increato).

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  28. Risposte
    1. Il lettore anonimo si riferisce certamente al coro «Vi-ga-nò! Vi-ga-nò!» intonato al termine dell'udienza del Bergoglio di oggi.

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    2. Piccolo off-topic.

      In qualità di "cristiano della domenica", cioè di fedele cattolico non fagocitato dal Cammino, seguo con interesse le vicende ecclesiali e soprattutto parto dall'idea che le verità di fede, eterne e immutabili, fanno inevitabilmente imbufalire chiunque ritenga troppo comodo annacquarle o alterarle (a cominciare dai neocatecumenali).

      Per esempio, so che a Simon Pietro - e dunque a tutti i suoi successori - Nostro Signore in persona ha detto: «e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». Dunque anche Pietro, benché custode di quelle immutabili verità di fede, potrebbe prendere cantonate quando promuove una sua personale idea che in qualche modo le intacca, annacqua, altera.

      Obiezione: come si fa a capire che Pietro ha preso una cantonata? Noi non siamo mica i suoi maestri.

      Il punto è che gli insegnamenti dei successori di Pietro e dei successori degli altri apostoli non possono contraddire o banalizzare le immutabili verità di fede. Pietro è il custode, non il fabbricante delle verità di fede. Può spiegare, chiarire, confermare una volta per tutte, ma non può inventarsi le cose: la Rivelazione è stata fatta agli Apostoli, e si è conclusa con la morte dell'ultimo Apostolo. I loro successori (a cominciare da Mattia, scelto in sostituzione di Giuda) sono amministratori di tale tesoro, non ne sono i padroni.

      Dunque, se in base alla propria personale competenza uno riconosce un errore del successore di Pietro ("per timore dei circoncisi" o che altro), non può far finta di niente. Non possiamo ergerci a maestri di Pietro - e nemmeno lo vogliamo: dopotutto è lui che ha "il potere delle chiavi". Ma nemmeno possiamo vilmente autoproclamarci estranei alla faccenda illudendoci che per sembrare umili occorra dire che il Papa ha sempre ragione. Il Papa ha ragione quando conferma i fratelli nella fede e quando condanna le eresie, non quando s'inventa delle boiate per far contenti certi bislacchi soggetti. Dato che il Papa è lui, la correzione non può che essere "filiale", l'atteggiamento non può che essere di dovuto ossequio: ci si rivolge a lui come un padre e una guida poiché ci è padre e ci è guida, ci si rivolge con ossequio (tutto il dovuto ossequio) che però non significa annacquare la verità.

      I tre casi che ritengo più problematici di questo pontificato sono quel "chi sono io per giudicare", l'ambiguità dell'Amoris Laetitia e la recente idiozia sulla pena di morte. Sul primo - esemplare di un'ampia serie di suoi errori dello stesso genere - mi rammarico e posso solo domandare filialmente che quando parla coi giornalisti deve stare assai più attento a ciò che dice. Da ascrivere quindi alla stupidità e alla foga di sembrare paterno anche nei confronti degli omosessuali - in realtà per essere paterno con questi ultimi, avrebbe dovuto insistere sulla castità e sul desiderare di fare la volontà di Dio. Ma pazienza.

      Sul secondo caso sono stato fortunato: ciò che nonostante le mie conoscenze mi pareva che puzzasse di bruciato, è stato analizzato e spiegato fino in fondo da persone più competenti di me e che il Papa non ha contraddetto. Ho perciò fatto conoscere a quante più persone possibile la questione della "correzione formale". Ma se non ci fosse stata quest'ultima iniziativa, avrei comunque fatto conoscere a tutti la questione, poiché: «In rapporto alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l'integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l'utilità comune e la dignità della persona» (CJC canone 212, § 3).

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    3. Nel terzo caso, quello sulla pena di morte, anche a me - come a tanti cattolici - è sorto un serio dubbio: com'è possibile che venga proclamato che essendo mutata la sensibilità sul tema XYZ deve cambiare la dottrina cattolica riguardante XYZ. Il Papa si è comportato da "fabbricante" della dottrina anziché da custode della dottrina: già basta questo a far sentir puzza di bruciato (e di fumo di satana).

      Per mia fortuna molti altri più titolati di me hanno proceduto ad un'analisi e una spiegazione dettagliata. Che ha confermato ciò che il sottoscritto aveva appreso dal Catechismo stesso: è vero che la sensibilità è cambiata, è vero che la pena di morte è efficace quando comunemente si teme davvero la pena di morte, è vero che i casi di applicazione oggi sono rari (lo disse Giovanni Paolo II stesso), ma tutto questo non significa che la dottrina possa cambiare. In virtù della loro competenza e del prestigio di cui godono, certi cattolici più ferrati di me hanno messo i puntini sulle "i" permettendomi di non occuparmi personalmente del caso.

      Ciò che voglio sottolineare qui è:

      1) il fatto che Pietro può effettivamente prendere cantonate («non conosco quell'uomo!»)... e l'inevitabile corollario che più parla e più rischia di dire vaccate. Questo spiega come mai i Pontefici di uno o più secoli fa parlavano e scrivevano solo quando necessario, e perciò storicamente hanno preso rare cantonate. E spiega anche come mai il "magistero liquido" di papa Francesco si presta così tanto ad equivoci: l'espressione "chi sono io per giudicare?" è una battutina da predica gesuitica feriale, non un'affermazione teologica da consegnare ai posteri attraverso giornalisti interessati ad estrarre lo scoop del giorno;

      2) il fatto che l'ignoranza in materia di fede rende più difficile riconoscere le cantonate - e dal versante opposto, il fatto che certe cantonate grosse si riconoscono avendo soltanto poche conoscenze basilari di catechismo (esempio: anche un bambino del primo anno di Catechismo può riconoscere che il Cammino è sbagliato perché altera arbitrariamente la liturgia). L'ambiguità è essa stessa fonte di errori: intere conferenze episcopali hanno interpretato le parole dell'Amoris Laetitia in modo eretico (concedere la "Comunione ai divorziati risposati", cioè far mangiare e bere loro la loro condanna); altre conferenze episcopali si sono sforzate di interpretare in modo "ortodosso"... ma allora l'Amoris Laetitia serve a creare anarchia mediante ambiguità?

      3) il fatto che anche se ci sentiamo punti nel vivo, per grazia di Dio c'è qualcuno più intelligente e preparato di noi a darsi da fare. Quando sono in ballo le verità di fede non siamo mai esentati dal chiamare errore l'errore e verità la verità... e non siamo mai soli nel farlo. Correzione formale, Correctio filialis, contrordine sulla pena di morte... quanti altri errori dovrà fare papa Bergoglio prima di «ravvedersi e confermare i suoi fratelli»? Cosa dirà a propria discolpa, davanti al Signore, per tutte le volte che ha maltrattato e deviato il gregge che gli era stato affidato?

      È triste quest'epoca se ci troviamo a dover parlare spesso delle cantonate del Papa (e ci volle l'intervento personale di Nostro Signore per far digerire agli Apostoli il rinnegamento di Pietro). Ma se il malato rifiuta il medico, i figli del malato non possono non dirgli che la malattia sta peggiorando.

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    4. Il Papa dovrebbe pascere le pecorelle, non mandarle allo sbando. Dovrebbe pascere gli agnelli del Signore, non prenderli a pedate per apparire dialogante ai lupi rapaci che si aggirano nei paraggi. Dovrebbe essere il pilastro sicuro insegnando solidamente la fede e la morale (e sprecando il meno parole possibili). Dovrebbe insomma "fare il Papa", non il vescovo postconciliare della Roma postconciliare. Noialtri, semplici cristiani della domenica, abbiamo bisogno di una guida sicura per la fede, non di un personaggio che deve sembrare simpatico sui media.

      Da questo punto di vista, l'intero pontificato bergogliano è stato una clamorosa sequenza di fallimenti. Ha ereditato una situazione oggettivamente difficile e non ha collezionato alcun vero successo: noialtri, qui, abbiamo presente in modo particolare il suo atteggiamento nei confronti del Cammino, contro cui avrebbe dovuto usare il pugno di ferro in misura almeno pari al caso dei Francescani dell'Immacolata (peraltro perseguitati ingiustamente, e desiderosi di appartenere alla Chiesa secondo gli Statuti approvati dalla Chiesa - a differenza dei neocatecumenali, desiderosi di appartenere alla chiesa kikiana infischiandosene dei propri stessi Statuti, che credono essere un certificato di santità passata, presente e futura).

      Le anime belle (tali per ingenuità o per ipocrisia) si illudono di vincere le crisi della Chiesa atteggiandosi a tifoseria papista. Così, quando Simon Pietro grida «credetemi, non Lo conosco!», tali tifosi a loro volta gridano: "è vero, nemmeno noi Lo conosciamo!" E quando Paolo resistette in faccia a Pietro, i tifosi gridano a quest'ultimo: "disubbidiente! lefebvriano! antisemita! sedevacantista! tradiprotestante! scismatico! preconciliare!"

      In qualità di "cristiani della domenica", siamo convinti che Nostro Signore quando ha insegnato non intendeva perdere tempo; quando ha istituito i sacramenti non intendeva perdere tempo; quando ha rimbrottato gli Apostoli non intendeva perdere tempo; quando ha insultato i farisei non intendeva perdere tempo; quando ha garantito a Pietro le "chiavi del regno dei cieli" non intendeva perdere tempo né istituire la mascotte per i tifosi della curva degli ultrà papisti. L'ubbidienza a Pietro non consiste nell'eseguire gli ordini, né nell'adularlo, né nel fingersi suoi fans.

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    5. P.S.: con quale coscienza si può concedere a sé stessi "posso comodamente inquinare la fede, professare eresie, celebrare carnevalate, tanto faccio le opere di carità, amo il nemico, sono distaccato dai beni, sperimento lo Spirito..."

      Anche i protestanti e i tdg fanno "opere di carità", "amano il nemico", "si distaccano dai beni", si sentono "sperimentati con lo Spirito"...

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    6. A questa risposta lunga e chiara, caro Tripudio, mi sento solo di alzarmi in piedi e applaudire.
      Limpido, come sempre.
      Dio ti benedica.

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  29. @ anonimo dei libri 28 agosto 2018 11:38
    Hai dimostrato ancora una volta la pasqualonaggine neocatecumenale: producete critiche blateranti di libri senza averne letto uno solo.
    1) Il saggio di Lino non parla di fango: alla catechesi di Gv 9 sono dedicate soltanto poche pagine, sebbene il fango sia nel titolo.
    2) Il libro di Lino, intenzionalmente, non ha toccato le tematiche già affrontate da p. Zoffoli, vale a dire Teologia e Liturgia: non mi sarei mai permesso di sovrappormi al teologo passionista, che vi aveva fatti neri al meglio.
    3) Il libro di Lino tratta l'estetica neocatecumenale, la sua invasività, la devastazione dei simbolismi dei Vangeli nelle catechesi di Kiko e quindi la mistificazione delle S.S. lette in chiave neocatecumenale, l'antiquata e aberrante metodologia formativa del CNC. Argomenti nei quali, per pubblicazioni e per professione, posso permettermi di dire la mia.

    Capito, NC? Impara a intervenire in merito a libri che hai letto, come ha fatto il domenicano autore dell'articolo nel post.

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  30. Il lungo intervento di Tripudio certifica senza ambra di dubbio che questo è un blog preconciliare, senza tifo e senza ola ma questo è. Una spiegazione migliore di quello di Tripudio la trovate al seguenti link della fraternità PIOX fedelissima alla fede immutabile:
    https://www.sanpiox.it/articoli/crisi-nella-chiesa/2092-dottrina-sulla-pena-di-morte-modernismo-e-papa-francesco
    Personalmente le immutabili certezze eterne, i centri di gravità permanente che non fanno mai cambiare idea sulle cose sulla gente, mi fanno un po' tristezza. Mille e mille volte con papa Francesco quando dice che il continuo divenire della storia e la sensibilità del popolo cristiano sono esse stesse fonte di rivelazione, che ovviamente deve essere letta alla luce della tradizione e del discernimento della Chiesa, come ha fatto papa Francesco in merito alla pena di morte. La freccia del tempo che attraversa l'universo crea ogni giorno tempi nuovi e nuovi orizzonti (anche di salvezza). Se così non fosse magari avremmo ancora lo ius prime noctis (a suo tempo una verità immutabile alla quale la nobiltà non voleva rinunciare). Un saluto a tutti ODM.

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    1. @odm
      E invece il mio di intervento cosa certifica? Te lo dico io, così non ti sforzi. Certifica il fatto che in questo blog ci possano essere sensibilità differenti e cmq ci si possa tranquillamente esprimere. Cosa che nel cammino (perchè questo blog si occupa del cammino) NON SUCCEDE MAI.

      Sono stata chiara?

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    2. Precisazioni sull'arrogante ODM:

      - «preconciliare» viene adoperato come etichetta dispregiativa; coloro che lo fanno, testimoniano con ciò stesso di odiare la Tradizione della Chiesa (quella che ha nutrito la spiritualità di innumerevoli generazioni di santi), ponendosi con arroganza a maestri di essa e superiori ad essa;

      - «è un blog preconciliare»: emerita vaccata, poiché finge di ignorare le innumerevoli volte che si è parlato del Cammino facendo riferimento a documenti "postconciliari", a interventi di Papi, vescovi e clero "postconciliari" (tra cui p. Zoffoli), e pretende con arroganza di appioppare un'etichetta dispregiativa a quanti hanno finora partecipato inserendovi pagine o commenti;

      - «una spiegazione migliore di quello di Tripudio...»: grazie per la segnalazione, ma il sottoscritto intendeva scrivere un commento sul blog, non il pubblicare una spiegazione migliore di qualsiasi altra. Ma probabilmente ODM è solo invidioso degli "applausi virtuali";

      - «le immutabili certezze eterne... mi fanno un po' tristezza»: e con tale affermazione hai proclamato la tua fede protestante. Come diavolo si può parlare di "esperienza di Cristo" se si mettono in secondo piano le verità eterne? Dunque è un "Cristo" (fra virgolette) che è via, non è verità, e vita? Dunque è una "fede" che fa a meno della ragione, sotterrando il talento dell'intelletto? L'esperienza di Cristo non è una roba di emozioni, sentimentalismi e sdolcinature, non è una roba di entusiasmi ed allegrie. La cristiana letizia è uno degli "effetti collaterali"; confonderla con l'allegria (che è una roba passeggera) è ridurre la fede a una robetta emozionale, una specie di droga religiosa per gente che in fondo in fondo desidera fuggire dalla realtà e sognare;

      - «il continuo divenire della storia»: solito parolone gesuitico inteso a impressionare l'uditorio. In realtà la storia la scrivono gli uomini, letteralmente e figurativamente. Il problema serio di noi tutti, di ognuno di noi, è il rapporto personale col Signore, indipendentemente dalle circostanze della vita (facili o difficili che siano, in società decenti o malvage, con o senza ricchezze, con o senza speranze mondane...); la Rivelazione (con la "R" maiuscola) è terminata con l'ultimo degli Apostoli e per venti secoli il solo meditare su di essa ha prodotto immense vette di santità, di teologia, di civiltà;

      - blaterare di «rivelazione» (con la "r" minuscola) la cui fonte sarebbe «il continuo divenire della storia» (ma che boiata!) significa ultimamente assegnare alla società umana l'onore di «rivelare», ossia di fabbricare la fede;

      - sulla presunta «sensibilità del popolo cristiano», bisognerebbe chiedere all'insensibile Bergoglio come mai non ha dato ascolto alla sensibilità delle vittime dei preti e prelati abusatori sessuali, ai tradizionalisti, ai Francescani dell'Immacolata, ecc.; e alla luce delle ambiguità dell'Amoris Laetitia si direbbe che tale «sensibilità» consiste solo nelle entrate economiche dei vescovi tedeschi...

      - sullo «ius primae noctis» il protestante che si firma "ODM" si è informato solo sui porno-libretti anticlericali; se avesse letto un libro di storia normale o anche solo l'anticattolica wikipedia, avrebbe scoperto che non esistono fonti per confermare la versione porno che lui ha in testa, e che nel X secolo si trattava banalmente di un'indennità pecuniaria da versare al signorotto locale in caso di matrimonio. Ovvio che chi crede alla versione porno di tale storiella debba essere uno che si galvanizza oltre misura quando sente parlare di «divenire della storia» e si intristisce quando sente parlare di «immutabili certezze eterne».

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  31. Secondo il Foglio, LifeSiteNews e altre fonti, il coro di ieri in realtà incitava Italo, il vescovo di Lucca. Anche volendo credervi, resta il fatto che il nome "Viganò" dà l'orticaria a papa Bergoglio.

    In verità, in qualità di cattolico, mi sarei aspettato che di fronte ad un dossier come quello, il Papa rispondesse subito: "vi assicuro che farò le dovute pulizie secondo la giustizia di Dio", e poi facesse seguire i fatti.

    Invece il Papa ha risposto: "non risponderò". Non so quali bizzarri motivi abbia avuto per infliggere ulteriore danno alle vittime e alla Chiesa, perché ogni volta che scoppia uno scandalo ci si ricorda sempre di chi a suo tempo aveva fatto finta di niente. Se uno intende agire, non sono molti i motivi per dichiarare "non risponderò".

    Di fronte a quel "non intendo rispondere" mi chiedo anche quanti dossier siano giunti sulla scrivania del Papa riguardo alle storture del Cammino Neocatecumenale, e quanti altri "non intendo rispondere" (oppure "non intendo agire") siano stati proferiti.

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  32. Ora non esageriamo: basta sentirsi bene l'audio su YT per capire che dicono ITALO. Poi il Papa ha detto che non avrebbe risposto alle accuse NEI SUOI CONFRONTI. È ben diverso. Infatti nella stessa conferenza stampa ha parlato tranquillamente di Apuron dicendo senza mezzi termini che il caso era chiarissimo con prove schiaccianti.
    Ed è stato lui a dire chiaramente che "la lobby gay esiste"

    Non voglio dare giudizi sull'intera vicenda (almeno per ora). Quello che so è che, e sicuramente se Francesco voleva riformare finora non c'è riuscito, la Curia è un coacervo di intrallazzi spesso molto mondani. Basta sentirsi gli ultimi 2 discorsi "di auguri" che in realtà sono ben altro.

    Una cosa è sicura: in mezzo agli intrallazzi gente come Kiko ci sguazza. Chissà quanti "favori" deve farsi restituire...

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  33. Mafia neocatecumenale? Non credo purtroppo mi sembra che si debba parlare di mafia vaticana almeno a giudicare dall'articolo di Blondet di cui riporto un estratto. Una mafia che contraddice persino la verità "mondana" (torture in Libia) pur di arrivare agli scopi che la massoneria sembra prefiggersi (è imbarazzante constare come diversi papi post-conciliari sono stati slinguazzati dalla massonera a cominciare da Giovanni XXIII). Del resto sarà complottismo di bassa lega ma effettivamente il pontefice attuale si è fatto fotografare facendo il "gesto del marrano" e si è messo in posa con la "mano nascosta". Caso o astuta comunicazione? Non è dato saperlo. Tuttavia il "papa muto" dovrà pur rispondere ella cassa di documenti che gli fu consegnata dal suo predecessore "dimissionario" che, profeticamente, sapeva dell'implosione della chiesa ai tempi attuali. Non è stato verosimilmente lo spirito santo a suggerirglielo ma la constatazione dei fatti pura e semplice, fatti che aveva documentalmente soto il naso.
    La mafia neocat è, eventualmente, un derivato tossico della grande parodia che si consuma nei "sacri palazzi".
    Passiamo a Blondet
    Papa Muto Primo. E la sua corte parlante.
    Maurizio Blondet 30 agosto 2018 2 commenti
    “Francesco”, sulle accuse di Monsignor Venegoni – che lui era al corrente dei casi di cardinali omosessuali e li ha promossi e favoriti – ha reagito: “Non dirò una sola parola”.
    L’ha fatto sempre. Non ha detto una parola sul perché ha voluto distruggere i Francescani dell’Immacolata, un ordine fiorente di vocazioni. Una distruzione senza motivazione, extragiudiziale, e persino senza accusa formale, onde gli accusati non potessero difendersi e non sapessero di cosa li incolpava. Padre Manelli, il fondatore, ha chiesto continuamente di incontrarlo; lui non gli ha mai rivolto una parola.
    Mai una parola ai cardinali che gli avevano rispettosamente, e in forma riservata, espresso i loro dubia sulla Amoris Laetitia. Quando la cosa è diventata pubblica, ha detto – palesemente mentendo – di aver appreso la cosa dai giornali.
    Parla solo coi complici. “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati – ha riportato Mons. Forte riferendo una battuta di Papa Francesco, durante la preparazione appunto di Amoris Laetitia – questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io».
    Mai detto una parola sul perché la Gran Loggia delle Filippine, quando ha visitato il Paese, ha comprato pagine dei giornali principali per dargli il benvenuto... segue sul sito dell'autore
    Riguardo alla ingenua espressione di alect"Non voglio dare giudizi sull'intera vicenda (almeno per ora). Quello che so è che, e sicuramente se Francesco voleva riformare finora non c'è riuscito, la Curia è un coacervo di intrallazzi spesso molto mondani. Basta sentirsi gli ultimi 2 discorsi "di auguri" che in realtà sono ben altro. mi sa che ale ct non ha compreso.
    Alect Qui non siamo nel mondo laico dove la parola "riforma" assume un contenuto taumaturgico anche se poi esa cela contenuti "cetrioleschi" (tipo riforma Formero). Qui siamo nel sacro, e quindi nel "tradere" imutabili verità. Non si trata di riformare , perchè le riforme Francesco Primo le ha fatte, eccome se le ha fatte! Qui si tratta di "ripulire" e "disinfettare" non "insabbiare" e magari pagare se si viene colti con il sorcio in bocca. Come fa Francesco a ripulire se è lui che sporca?
    Mistero buffo direbbe qualcuno che non c'è più, cui questo papa era tanto caro.

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    1. Infatti parliamo ovviamente di «mafia neocatecumenale» riguardo a certe dinamiche del Cammino e di «mafia vaticana» riguardo certe dinamiche nei sacri palazzi.

      Ovvio che la prima non può esistere senza l'avallo ultracinquantennale della seconda.

      In particolare, ricordiamoci che il Cammino non è il gigante che proclama di essere. I fratelli, per loro stessa (gonfiata) dichiarazione, sono mezzo milione (rispetto a oltre un miliardo di cattolici), dei quali è improbabile che più della metà sia della categoria "pagante Decima".

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  34. "Il lungo intervento di Tripudio certifica senza ambra di dubbio che questo è un blog preconciliare..."

    Cosa significa "preconciliare"? Lo sai che è un termine che non significa niente, se non in termini temporali? Lo usi come quando in storia e in politica si dice pre-rivoluzione francese o pre-rivoluzione di ottobre. Mica il CV II ha cambiato la dogmatica, la dottrina, mica ha messo i Concili precedenti (in primis quello tridentino) in cantina? Già, dimenticavo: sei un neocatecumenale che ha studiato con il docente laureato H.C. Kiko Arguello.
    Rileggi aleCT 30 agosto 2018 10:20. In questo blog ci sono sensibilità differenti, non siamo in una pagina FB di neocat. E, comunque, sensibilità diverse o no, tutti pensano che con McCarrick e con Apuron bisognava che i massimi vertici della Chiesa intervenissero prima: le loro "gesta eroiche" non erano più segrete da tempo, oramai.

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  35. I fratelli del Cammino dovrebbero riflettere sul motivo per cui certi personaggi - a cominciare da Kiko - avvertono così forte la necessità di usare paroloni complicati e astruserie varie.

    Riguardo alle immutabili verità di fede, ricordiamo che la storia della Chiesa sono state credute fermamente dall'innumerevolte schiera di santi. Allora, se ciò era vero per loro, perché dovrebbe essere qualificato sprezzantemente "preconciliare" da noi? Vuol dire che non è più vero? Vuol dire che le "verità" possono cambiare a seconda delle "sensibilità" del posto e dell'epoca? Vuol dire che certe anime sono giunte alla santità nonostante credessero fermamente in cose che poi sarebbero state abolite?

    Ora, può anche darsi che il leader di un movimento ecclesiale si esprima in modo inusuale. Ma quelle sue parole, quando cominciano a sostenere i fatti, indirizzano alla fede o alla sua personalissima (e dunque discutibile) ispirazione?

    Lo dico perché i ciellini in parrocchia, qui, sono distinguibili dal loro gergo ("avvenimento", "sguardo leale", "imbattersi", "memoria"...) e ciononostante il punto d'arrivo del loro metodo è invariabilmente quello che la Chiesa ha sempre vissuto (del resto, quelle verità di fede che padre Pio considerava valide, potevano non essere considerate valide da Giussani? possono mai essere considerate non più valide da noialtri?). Al pari di altri movimenti ecclesiali presenti qui ma molto meno conosciuti, non organizzano mai un rosario, e però a sentirli parlare, considerano normale recitarlo personalmente. Non organizzano mai un pellegrinaggio, e però se qualcuno va a Lourdes o Fatima lo considerano un gesto lodevole e di crescita della fede. Non promuovono esplicitamente la devozione a padre Pio, e però quando uno dice di esserne particolarmente devoto ci sono sempre altri che dicono di esserlo a loro volta. Non fanno elucubrazioni teologiche, e però recitano la preghiera all'angelo custode, e tante altre cose... Dunque, tali movimenti ecclesiali, nonostante il loro gergo e le loro attività tipiche, e nonostante i loro possibili difetti, in fin dei conti rinviano alla fede della Chiesa. Se una cosa era vera per padre Pio, lo è anche per me; se era vera per padre Kolbe, Pio X, don Bosco, e tanti altri, allora è vera anche per me.

    Pensateci, cari fratelli del Cammino: nulla di tutto questo è vero per il Cammino.

    Il Cammino si presenta con un suo gergo bizzarro, "kerygma" (cioè annuncio kikiano, da non confondersi col kerygma della Chiesa), "morte dell'uomo vecchio" (da non confondersi con l'eutanasia), "catechesi" (cioè sproloquio kikiano, da non confondersi con l'insegnamento del Catechismo)... con le sue attività bizzarre (la "preparazione della parola" protestante, la parodia dell'Eucarestia del sabato sera, l'esibirsi in piazza con chitarrelle e tamburelli e fare il girotondo come bimbi scemi, ecc.). Dietro tutto questo, cosa c'è?

    Se reciti il rosario alla maniera non kikiana (o prima della "consegna" apposita), ti disprezzano: "sei un religioso naturale"; lo stesso avviene se sei devoto di qualche santo, o se vai ad un santuario mariano al di fuori delle attività pre-programmate dai cosiddetti "catechisti"; se non compri immediatamente il libro di Kiko a prezzo maggiorato, ti telefona il supercatechistone per rimproverarti di essere "in braccio a mammona e attaccato al demonio"... e guai a te se critichi i pretini Redemkikos Mater che "testimoniano" di avere una sregolata vita sessuale, guai a te se chiedi il rendiconto dei soldi che a suon di ricatti morali ti obbligano a versare, guai a te se ti assenti alle convivenze (doppi guai se lo hai fatto per compiere un'opera di carità come il visitare la cognata malata)...

    Insomma, com'è possibile che ciò che era buono e vero per i santi non può essere buono e vero anche per i kikos?

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  36. Perbacco, questo articolo su Riscossa Cristiana nella seguente citazione sembra parlare del Cammino Neocatecumenale e del "demone muto" di certi pasqualoni:

    «...Quando appare una difficoltà di qualsiasi genere, riguardasse pure il proprio apostolato, non si deve rispondere. Al limite sghignazzare, fare spallucce o improvvisare espressione pacatamente desolata. Chiedi di pubblicare un articolo per ribadire la dottrina cattolica? Non avrai risposta. Lo invii lo stesso? Non verrà pubblicato. Ti lamenti del fatto che non è vero che Gesù si è fatto peccatore, come spiegato in omelia? Ottieni sghignazzi...»

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    1. A seguito di questo commento i fratelli del Cammino correranno qui a gridare "blog anti-Bergoglio" (più tutta la serqua di insulti tipici delle grandi occasioni), proprio come ha fatto ieri l'autore del blog Sismografo, e a fingersi ultra-devotissimi e tifosi ultrà del Papa. Ma a chi volete darla a bere...

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    2. Ma i fratelli del cammino non hanno nulla da dire sul fatto che Papa Francesco abbia CHIARAMENTE Detto che Apuron è colpevole? Ma non si vergognano a sapere che questo personaggio era al loro 50ennale alle spalle del Papa? Non si vergognano ad averlo difeso a spada tratta? Ma. Non si vergognano a considerare come guida e profeta uno che IN PUBBLICO invitava.a pregare perchè "era perseguitato"? Insomma.. Si vergogneranno mai per qualcosa i pasqualoni e jeffini di turno??

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    3. Ho letto la catechesi di papa Francesco: https://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2016/documents/papa-francesco-cotidie_20160315_serpente-che%20uccide-che%20salva.html
      Non condivido, e non si dica che necessariamente si devono condividere tutte le catechesi dei Papi altrimenti, da oggi, dirò che Maria di Magdala, Maria di Betania e la prostituta furono la stessa persona (come in una omelia di san Gregorio Magno, questa giustamente rettificata da Francesco).
      Non ce la faccio più! :-) Ma dico io: le figure retoriche e i simbolismi, appartengono oppure no al linguaggio del Quarto Vangelo? Gv 3,14: "Come Mosè innalzò nel deserto il serpente, così che sia immolato il Figlio dell’uomo...". Il passo non identifica Gesù nel serpente (peraltro di bronzo, un metallo sacro, anche simbolo di eternità, considerato che di bronzo era l'altare davanti al Signore nella tenda del convegno) ma stabilisce una similitudine tra Cristo e un segno biblico di salvezza.
      Aggiungo: del serpente di bronzo innalzato da Mosé se ne sono dette tante: dipendenza da una tradizione platonica, dal serpente curativo della divinità greca Asclepio, da una tradizione gnostica giacché in ebraico il vocabolo serpente ha corrispondenza con la conoscenza. Come simbolista di queste poco me ne curo, è molto più semplice: i simboli naturali hanno sempre in sé gli opposti: c'è l'astuzia del serpente (negativo) e la prudenza del serpente (positivo). Al serpente di terra (negativo) è contrapposto il simbolismo positivo del serpente di bronzo, con il quale il peccato non c'entra.

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    4. Rispondo ad aleCT. Cara sorella, loro non si vergognano, perchè pensano sempre di essere nel giusto, e che sono perseguitati. Cosa fanno? Odiano il prossimo, giudicano, incolpano, derubano, e tanto altro. E poi si dicono perseguitati. Questo è il loro essere: IPOCRITI.
      Sai che dicono di voi del blog, che i peggiori nemici del Cammino sono i fuoriusciti dal Cammino stesso. Prima vi hanno distrutti, derubati, giudicati, umiliati, odiati senza motivo, perseguitati ecc, poi vi dicono che siete i loro peggiori nemici.Perchè avete intrapreso questa attività del Blogo per portare tutto alla luce del sole. Amano essere nascosti. Sappiamo chi si nascose. E' inutile dircelo. E sappiamo anche il perchè? Evidentemente, le catechesi tanto millantate, sono delle grandi buffonate,oppure non hanno presa nella loro coscienza, motivo per cui dimostrano di non credere a ciò che stanno facendo. Tutto perchè, lo dico con i loro stessi termini, sono ancora ciechi e non riescono a lavarsi dall'ipocrisia che hanno addosso.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    5. Non credete! Questi ipocriti, parlo della parte del Cammino schierata nell'ipocrisia,perchè ci sono le brave persone, come ogni parte, stanno tutti qui sul blog ad osservare ciò che si dice di loro. Attentamente. Gli ipocriti dicon agli altri di non venirci, perchè si produrrebbero delle conseguenze, ma loro sono qui ad osservarvi, cioè a studiare quello che dite. Così cercano di fare le controcatechesi e cercano di dissimulare con gli altri per non essere visti e scoperti.Tutto questo lo fanno nell'ipocrisia, cioè sono talmente viscidi con loro stessi, che si credono buon cristani, per cui nella loro ipocrisia si sento accusati e si muovono di conseguenza. Mi permetto di dirvi. Forse già sapete. Li dovete stanare senza farli riuscire a nascondere.

      Pace ai figli della Pace. Dio è a Pace.

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  37. Io mi vergogno dei miei peccati e non per quelli degli altri. Alect, sai quanti prelati no cammino sono uguali ad Apuron. Purtroppo non e' questione di cammino, tanti, tanti, hanno problemi sessuali. Jeffino

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    1. Nel commento delle 18:44 viene applicata la tipica strategia neocatecumenale del fare di tutta l'erba un fascio: mettere sullo stesso piano i peccati contro la fede coi peccati sessuali... sperando di deviare l'attenzione degli interlocutori altrove.

      Comodo il "non vergognarsi dei peccati degli altri", comodissimo, per esempio del vescovo omosessuale pedofilo neocatecumenale Apuron o del vescovo neocatecumenalizzato abusatore omosessuale McCarrick. Davvero comodissimo, in modo da insinuare che il Cammino non ne abbia nulla a che fare, dico bene? I capicosca della setta kikiana non hanno alcuna responsabilità, dico giusto? Kiko non avrebbe niente a che fare con gli abusi sessuali, direttamente o indirettamente, vero?

      Non siamo nati ieri. Non prendiamoci in giro. Più i kikos tentano di nascondere la polvere sotto il tappeto, e più diventa chiaro che la spiritualità neocatecumenale è quella della menzogna, dell'inganno e dell'ipocrisia. Possono ingannare noi, ma non possono certo ingannare Dio. L'unico a guadagnarci, dal loro atteggiamento, è il demonio - quello vero, non il portasfortuna che ti fa trovare traffico in autostrada quando vai alla convivenza.

      Piccola parentesi: quando il capo di un gregge (grosso o piccolo che sia) viene scoperto a compiere o coprire abusi sessuali, è perfettamente logico dolersene e vergognarsene, poiché ha dato scandalo a tutta la comunità che guida. Se amo la mia comunità, soffro quando essa viene esposta agli scandali e alle ingiustizie. Se ad esporla è colui che la guida, soffro due volte perché significa che la mia comunità è stata guidata da un uomo indegno. Dunque chiedo: costui merita ancora di guidarla? Se resta al suo posto, lo scandalo continua a crescere: vale più la comoda carriera di un uomo oppure la salute delle anime di quello che era il suo gregge?

      Il fatto che Kiko non ha immediatamente espulso Apuron dal Cammino, come minimo è segno di grave debolezza di fronte alle pressioni delle lobby omosessuali e pedofile, se proprio non è complicità. Merita ancora di essere seguito come "iniziatore" di fronte a ciò? Vale più la sua carriera umana o la salute delle anime dei fratelli del Cammino?

      E persino quando si tratta delle sole accuse di aver coperto abusi, la cosa più giusta da fare è chiarire, fare giustizia, dare una risposta seria al gregge e soprattuto far seguire alle parole i fatti. Evitare di farlo, presumere che il gregge non meriti giustizia, scaricare su altri lo sbroglio della faccenda, insabbiare tutto sotto grosso paroloni, come minimo è vigliaccheria, se non un farsene complici.

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    2. Caro Jeffino. Qui ci stiamo lavando i panni in casa. Se ho i panni sporchi dentro casa, non posso giustificarmi dicendomi: anche gli altri hanno i panni sporchi.Questa è la manovra che fece Adamo con Eva, si accusarono vicendevolmente. Ma Dio che fece? Li scaccio. Li scaccio perchè persero il diritto di rimanere nella medesima condizione, per poi usare Misericordia. Ma furono scacciati. Perchè non potevano più stare al loro posto, per ovvi motivi. Per cui: cosa si dovrebbe fare? Rispondi Jeffino invece di lanciare slogan e controcatechesi insensate. Dimostri di non sapere nulla di Dio. Gesù ha detto: Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    3. @jeffino
      Non ci girare attorno. Il cammino HA DIFESO Apuron dal primo momento fino a denigrare le vittime. Ti è chiara questa cosa o fai lo gnorri? Vi siete messi dalla parte del carnefice. Giudica tu da che parte ha deciso di stare Dio.

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  38. Un quesito ai CAMMINANTI che riprendo dall'intervento di aleCT:

    Il PAPA dice che APURON è CHIARAMENTE COLPEVOLE.
    Kiko dice che Apuron è chiaramente innocente ed è PERSEGUITATO.
    A chi ubbidite a Kiko o al Papa?
    Il Papa come lo considerate, un PERSECUTORE?

    Prego rispondere, purché abbiate il coraggio

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    1. Il punto è che nella circostanza "apuronica" si presenta un lievissimo conflitto di interessi in quanto giudice e accusato sare bbero correi. Il primo Apuron & C. avrebbe operato e insabbiato, il secondo(il giudice) ci sarebbe stato.
      Questo almeno secondo Vigano, ma anche secondo Ariel Levi (Isola di patmos) che porterà a settembre, (così ha affermato) il suo grosso dossier in materia nelle sacre stanze per denunciare l'andazzo omissivo consolidato.
      Per capire il livello di schifo che lui denuncia basta andare a leggersi il sito dove fa nomi e cognomi senza peli sulla lingua. Finora non mi pare che nessuno dei convitati di pietra l'abbia querelato per diffamazione a mezzo stampa (come Viganò del resto)
      Mi ricordo che tanti fa usciva il settmanale Candido ispirato all'humor impareggiabile di Guareschi (vero uomo libero) a dirigerlo Pisano, un missino ex repubblichino credo; In ogni caso su ogni numero la testata in copertina scriveva "Mancini sei un ladro". Ce l'avevano con un deputato o senatore di parte avversa, lo scopo era che egli denunciasse la testata. Nel suo ragionamento l'editore prospettava ciò:se il parlamentare l'avesse querelato le prove giornalistche avrebbero avuto avallo giudiziario e così avrebbe fottuto il "ladro"
      (non so come è andata a finire)
      Anche qui chi si è piccato potrebbe rivolgersi alla magistratura ma se tace...non so.
      "A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca" diceva un astutissimo politico qualche anno fa, anch'egli frequentatore di sacri palazzi e di altri ambienti dove girano santini e pizzini.
      Ora la moglie mi chiama stasera ha prepatrato pasta alla puttanesca: sarà un caso?

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  39. I Mali del Cammino Neocatecumenale. Piccolo promemoria per il catecumeno, cioè dove deve migliorarsi.
    Kikolatria. Non è Kiko Dio, non è il Profeta ( Maometto), non è Gesù in persona. Ma al massimo, se si comporta bene, è figlio di Dio come tutti noi. Per cui è come noi, nulla di più. Ripeto se si comporta bene. Altrimenti, chi non si comporta bene, parlo secondo ciò che Gesù ha detto, è figlio della Perdizione.
    Ipocrisia. Sotto una falsa bontà, sotto un falso zelo, sotto un falso amore, si giudica e si condanna. Tenendo il fratello sotto il proprio giudizio ipocrita. Si guardano dentro le comunità, si giudicano, si sfottono, si calunniano. Molti catechisti ti osservano, pensando di essere i guardiani. Mentre non sanno che non sono nessuno, perchè se c'è qualcuno lì dentro, quel qualcuno è Dio, cioè Gesù Cristo.
    Ruberie. Mentre si predica il Vangelo degli inizi, cioè tutto è in comune, ci sono alcuni che vivono sulle spalle degli altri. Tutto condito con una falsa carità. Si pretende in nome di Dio di avere denaro, per usarlo a proprio piacimento. Credendosi nel giusto. Realmente lo si usa per altro. Un esempio che è davanti a tutti, e che non lo si può nascondere è la Convivenza. Tutti bisognosi, poi li vedi tutti a fumare. E' un esempio. Tutti bisognosi, poi tutti a mangiare a sazietà e a bere vino e bevande, e altro. Poi paga il fratello lavoratore che non vuole scroccare. Perchè è carità dicono loro. Dicono. Ma la carità proviene da Dio. Chedetevi? Gesù fumava, si beveva molto vino, e pernottava negli alberghi quando faceva i discorsi? Da questo capirete la verità.
    Urla e battiti di mani. Davant a Dio che si fa presente con il Sacrificio della Croce, cosa avviene? Si urla e si canta a squarciagola. Il canto è bene che ci sia. Ma lo schitarramento che dura due ore, mi sempra eccessivo. Un paio di volte, bastano e avanzano. Oltre diventa ossessivo.
    Mettere dipinti di pittori al posto dei Simboli Cristiani. La Croce. La Croce di Gesù dovrebbe essere presente al centro della comunità. Nulla può essere come La Croce. Quando si entra dentro una chiesa che ha la croce al centro, dietro all'altare, ti da il significato di ciò che vai a fare dentro la chiesa.
    Il Chiacchericcio totale, prima, durante e dopo. Si inizia con il parlarsi, si parla poco prima dell'inizio della celebrazione, finita la celebrazione si riprende a parlare. Di cosa? Vi pensate di Dio? Di pallone, juve, inter, macchine, e altro di mondano. Per cui? Ciò che hai fatto cosa significa? Un passatempo.

    Seguiranno altri spunti. Ora vi metto questi.

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  40. Il credersi onnipotenti. Ma non si è nessuno, perchè nel momento in cui pensi di essere qualcuno, già sei caduto. Il catechista, ma anche il fratello convinto, ma anche tutta la comunità quando è presa dallo spirito della condanna, si crede di potersi innalzare sopra i figli di Dio, che stanno seguendo i discorsi e i ragionamenti. Il catechista pensa di poter impartire ordini e altro, di sua volontà. Il catechista si pensa di poter scrutare le coscienze, di poter sentire i peccati, di confessare e dare assoluzioni. Se uno fosse un bravo catechista, sicuramente non farebbe tutte quelle cose, ma si metterebbe in umiltà, e penserebbe solamente a portare la Parola di Dio. Alcuni pensano di poter giudicare e dirigere gli altri sentimenti. Perchè questo? Perchè è un pollaio immenso di parole. Cosa conta? Parlare. Loro dicono risonare. Ma diventa un raccontare la propria vita, scendendo nei particolari, e nei punti di vista. Ma si scende in ciò che non ha nulla a che vedere con la Parola che hai ascoltato. Vi faccio un esempio. Esce il Vangelo di Gesù a Cafarnao. La risonanza di alcuni è: domani vado in tale posto, incontrerò quella situazione, oggi ho visto il mare ed ho pensato alle onde all'immensità del mare, ecc, ecc, ecc. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la Vera Risonanza, ma sono solo ricordi e sensazioni.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  41. Quando si celebra, si inizia tardi. Forse non avete visto questo commento, ma a me non è sfuggito. Questo commento che vi metterò è una catechesi, una grande catechesi. Ci si potrebbero fare ore di catechesi, è una fotografia reale e profonda, anche se da a pensare di no, ma dalla vita vissuta viene il meglio, delle volte le filosofie non riescono a centrare la situazione. Questo è il commento:

    Anonimo20 agosto 2018 08:53
    Quei lavori che vengono dal demonio.

    Volevo far notare che tra i "signor nessuno" spesso ci sono le persone piu' in basso nella scala sociale.
    Quelli che per "campare" fanno lavori come: camionista, operaio su turni, quelli che per racimolare qualcosa per pagare le bollette il sabato sera sono costretti a fare i camerieri, le donne delle pulizie che svegliandosi alle 5 di mattina non ce la fanno a presenziare alle celebrazioni che dovrebbero iniziare alle 21 invece poi finiscono a tarda notte.
    Lavori di satana.
    Mentre il catechistuccio professorino, inpiegatuccio, meglio che bancario o dottore, stanco delle ore passate in ufficio e' "il Marchese".

    Io sarei grato se qualcun iniziasse a sviluppare questo punto di vista. Contiene tutto: il menefreghismo del prossimo e di Dio. Dici che ami il fratello e poi ti presenti con calma e passi il tempo. Per loro è amore al prossimo. Alcuni fanno grandi sacrifici, nella vita, e poi decime, leggii, seminaristi, debiti di strutture, debiti di convivenze ( dove sono mandati i figli dei catechisti), debiti di fondazioni, debiti di mutui, debiti di ristoranti, debiti di hotel, debiti di altri, palcoscenici, dipinti, megalomanie, colonnati, bronzi, argenterie, divani in pelle, banchetti, posaterie, ecc, ecc, ecc, ecc, ecc, ecc, ecc, ecc,. Poi in nome di Dio: fratelli fate la Carità!. E la persona che si spezza la schiena, che ha quattro soldi, e che ci crede, da con amore. E poi succede ciò che succede.

    Pace ai figli della Pace.Dio è la Pace.

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  42. Mi sfugge l'obiettivo do cotanta fatica, visto che le chiese sono aperte a gratis.
    So che non lo capirò mai.
    Comprendo colui che sceglie la sanità privata al posto di quella pubblica perchè se ha urgenza gli tocca aprire il portafoglio, ma che uno si collassi per poi ricevere gli stessi sacramenti a pagamento che riceverebbe puntualmente gratuitamente (da grazia) mi appare come una possibile stortura mentale.
    Del resto se uno vuole stare più in intimità col Padreterno, spegne la televisione e si mette a leggere, che so, la Filocalia o, comunque, tutta la sterminata letteratura cristiana, va ai vespri, in cui è costantemente presente la salmodia, nelle chiese in cui si recitano o a qualche concerto di musica sacra (molti sono gratuiti).
    Uno non può sentire Bach e Kiko perchè nel secondo caso gli viene un deplorevole istinto omicida. Del resto, anche a casa, se uno si ascolta ildegarda di Bingen come fa poi a sentire gli schitarramenti contemporanei (kukiani o no)
    Mi sfugge qualcosa?

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  43. Tanta fatica la vostra... ma toglietemi un dubbio: l'odio è cristiano? La Chiesa x caso è la vostra che dovete difenderla? Esiste grazie a voi? Quale Chiesa poi mi domando visto che avete fatto fuori indiscriminatamente Papi, Cardinali, Vescovi, Presbiteri, e migliaia di fratelli credenti come voi e forse (bestemmia) più di voi! Ma davvero credete a quello che scrivete? L'anonimato vi protegge, vigliacchi e ipocriti! Esilaranti, dopo un po', lo siete voi!

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    1. Il caro abuna Danilo inveisce con odio contro la presunta pagliuzza ma non vede la sua trave.

      Se avesse letto questa pagina senza fermarsi al titolo, non sarebbe andato su tutte le furie. Tentiamo comunque di fare appello alla sua ragione, invitandolo a leggere l'articolo, a riflettere onestamente davanti a Dio, a farsi qualche ragionevole domanda.

      L'articolo presentato in questa pagina, inviatoci dal nostro collaboratore soprannominato Bud Spencer, riguarda il libro di Kiko "El Kerygma". Domanda numero 1: è lecito o non è lecito avere un'opinione non troppo positiva dei libri "di Kiko"?

      Nell'articolo si danno diverse dimostrazioni della «pochezza filosofica e teologica» di Kiko Argüello, e anche del suo metodo un po' troppo improntato al luteranesimo. Domanda numero 2: se per ipotesi esistessero controesempi altrettanto numerosi e altrettanto solidi, dove li possiamo trovare? Fino a prova contraria Kiko ha sempre mostrato la sua «pochezza filosofica e teologica», anche al di fuori di questo libro. Ha dimostrato di proclamare eresie. Ha dimostrato di resistere al Papa e alla Chiesa (cfr. ad esempio la lettera del 1° dicembre 2005, ancor oggi disattesa benché parte dello Statuto del Cammino), e di volere che i propri seguaci resistano al Papa e alla Chiesa.

      Nell'articolo si ricorda l'ossessione di Kiko nel narrare peccati altrui, specialmente sessuali, senza ritegno e senza curarsi dello scandalo dato agli ascoltatori, come se Kiko fosse sprovvisto di ragione sapienziale e di buon senso. Domanda numero 3: sarebbe "odio" il farlo notare?

      Oltre a far notare i madornali errori di Kiko (tra cui la confusione della concupiscenza della carne con la felicità), l'articolo nota con sgomento che i cardinali lì presenti, anche loro malgrado, sostengono l'immane sagra delle vaccate ufficialmente scritta da Kiko: sono conniventi o stupidi? Per di più l'articolo documenta (citazioni alla mano) come Kiko ha reinventato in senso eretico contro il battesimo un'espressione di Giovanni Paolo II del 2002. Domanda numero 4: sarebbe "odio" mettere a confronto quel che dice Kiko nel libro con quel che ha detto Giovanni Paolo II e reperibile sul sito web del Vaticano?

      La sagra delle immani vaccate di Kiko prosegue con: «il battesimo conferisce la natura divina». Kiko non sa cos'è la natura divina, e dunque non sa neppure cosa sia il battesimo - lui, "iniziatore" e "riscopritore" e autore di libri che vantano presentazioni di cardinali. E che dire dell'ambiguità del «Dio non ha bisogno che tu sia buono...», col sottinteso che puoi permanere comodamente nel peccato? E della confusione fra altare ed eucarestia? E del fatto che contrariamente a ciò che dice Kiko, se detesti una persona non sei reo di omicidio? Quando non proclama eresie, Kiko proclama ambiguità, inducendo i suoi adepti in grande errore, mettendo a repentaglio la loro salvezza.

      Ma tanto il caro fratello abuneocatecumenale queste cose non le sa. Non le sa perché non le vuol sapere. Capita qui per caso e va su tutte le furie perché il suo sommo idolo Kiko non viene adeguatamente elogiato. E adopera la classica tattica neocatecumenale del bambino frignone: "waaaah voi criticate il Papa waaaaaah voi criticate la Chiesa waaaaaaaah voi avete fatto fuori Papi Vescovi Cardinali Presbiteri waaaaaaaaaah! guai a voi per aver detto che Kiko è esilarante!"

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