giovedì 14 febbraio 2019

Brasile: gli errori del Cammino

È difficile dire arrivederci

Questo testo sembrerà lungo ma mi aiuta a liberarmi dalle cose che mi hanno fatto riflettere riguardo il nostro recente abbandonare il Cammino Neocatecumenale nel quale ho partecipato per dieci lunghi anni. Vorrei dirvi che continuerò ad amare il Cammino, sia o non sia parte della mia storia, e che ho imparato molte cose da esso, e che credo (e spero) che un giorno i suoi errori possano essere corretti in modo da po ter servire la Chiesa fedelmente. Dividerò il testo nei seguenti argomenti: perché entrai, cosa mi è piaciuto, cosa ho trovato di strano o fastidioso, cosa mi trattenne, e cosa penso che vada fatto. Forse questo testo interesserà solo a coloro che conoscono il movimento, chiedo scusa ai lettori che non sono interessati al tema.

Perché ho aderito al Cammino

Fui indotta da un annuncio che fu fatto dopo la Messa da una cosiddetta "catechista" che disse di avere nove figli. L'argomento mi apparve convincente, sentivamo il bisogno di approfondire la fede e allo stesso tempo ero curiosa di sapere cosa l'aveva indotta a generare così tanti figli. Ero vissuta con la mia famiglia fin da bambina e avevamo sempre frequentato la chiesa. Convinsi anche mia sorella e due nostri amici ad aderire. In nessun punto dell'annuncio sentii menzionare l'entrata in un movimento: avevo inteso che si trattava solo di catechesi.
Avvertimmo una certa profondità nelle loro cosiddette "catechesi" e un sacco di eloquenza nei nostri cosiddetti "catechisti", che dissero cose per la nostra vita personale e ci insegnarono dei bei canti fin dalla "catechesi" iniziale. Così, dopo la "convivenza" iniziale, accettai l'invito di continuare.

Cosa mi piaceva del Cammino

(Parlerò al passato perché l'ho già abbandonato, anche se ritengo che alcune di queste cose siano ancora buone)
  • Mi piacevano i canti, che davvero toccavano il cuore, e molti di essi erano presi direttamente dalla Bibbia, specialmente dai salmi, così finivamo per riconoscere una buona parte dei salmi proprio a causa dei canti. Ciò era buono perché avevamo sempre un versatto in testa per ogni momento della vita.
  • Le preparazioni della Parola, che ci imponevano di avere un costante e profondo contatto con essa, che aiutava a vincere la pigrizia.
  • Il fatto che eravamo persone di età differenti, cosicché non ci saremmo fermati sui cliché tipici di una fascia di età. Nelle comunità dove ho "camminato" (sono state tre comunità diverse), c'erano sempre persone più anziane, coppie, e giovani; alcune donne avevano piacere a parlare con me e a me piaceva l'opportunità di interagire con loro.
  • La serietà sulle cose di Dio, riflessa dal nostro modo di vestire, dal comportamento durante la predicazione, dall'organizzare i posti dove sarebbero avvenute le celebrazioni e le preparazioni.
  • La serietà nei momenti di silenzio, nelle convivenze e nelle scrutatio, perché potessimo realmente sentir Dio parlare, prima del frastuono della giornata in cui non si ha opportunità di concentrazione.
  • Il sempre presente impulso a proclamare la Parola di Dio, attraverso gli annunci nelle piazze, gli inviti alle cosiddette "catechesi" e ai pellegrinaggi, dato che questa era la principale chiamata di Cristo e speravamo di salvare più anime.
  • Dagli annunci d'Avvento, Pasqua e Quaresima, che ci davano l'opportunità di guardare seriamente al tempo liturgico che si stava avvicinando.
  • Le celebrazioni penitenziali periodiche, che ci toglievano la preoccupazione di riuscire a confessarsi.
  • Dei dipinti di Kiko (alcuni, perlomeno), che rappresentavano parecchi passi della Bibbia e parevano anche più profondi dopo le "catechesi" che ci venivano portate; dato che non abbiamo molti dipinti di qualità disponibili da altri pittori e conoscevamo solo quelli di Kiko, ne abbiamo usati molti di questi ultimi.
  • L'opportunità di confidare con sicurezza le nostre esperienze e imparare insieme ai fratelli nei giri d'esperienze, così che era possibile allentare la tensione del guardare a certe cose e anche del poter seguire la propria crescita spirituale.
  • La valorizzazione del trasmettere la fede ai bambini, che facevamo pregare con noi, e far risuonare la Parola e partecipare davvero alle celebrazioni.
  • La preghiera delle Lodi, che ho scoperto solo nel Cammino.
  • Il diffondere l'idea che la Chiesa riguardo al concepimento, che è così difficile per altri cristiani. In seguito ho scoperto che quest'apertura alla vita non è vissuta solo nel Cammino ma anche da tanti altri cattolici.
Cosa ho trovato di strano o fastidioso anche se non lo sapevo descrivere
  • L'ossessione per i piccoli dettagli, da seguire religiosamente, come l'arrangiamento degli ornamenti del tavolo e dei tappeti, mentre non avevano la stessa cura riguardo alle cose della Messa comunitaria parrocchiale. Questa fu la prima stranezza che notai.
  • Il fatto che non potevamo cantare i canti del Cammino (che a me piacevano tanto) nelle Messe parrocchiali, né potevamo cantare i canti della Messa parrocchiale nelle Eucarestie del Cammino.
  • L'ossessione sull'ubbidienza ai cosiddetti "catechisti" e non necessariamente ai sacerdoti e ai vescovi, con la scusa che i cosiddetti "catechisti" ti erano stati dati da Dio e conoscevano bene la tua vita (e perciò ciò che sarebbe stato buono per te) e i vescovi no. Una cosa che io considero pericolosa.
  • La mancanza di zelo per l'altare della Chiesa (come i cantori che deliberatamente sedevano nella sede riservata al sacerdote per suonare gli strumenti al momento della danza-girotondo).
  • Il non utilizzare l'altare della Chiesa, dove Cristo ogni giorno è immolato, con la scusa della nueva estetica, e quindi l'uso di un altro tavolo al centro della chiesa.
  • Il divieto di inginocchiarsi alla consacrazione nelle liturgie neocatecumenali, col pretesto che sarebbero una festa - cioè il significato di tali liturgie sarebbe diverso da quelle a cui normalmente vado.
  • Il divieto di rispondere alla preghiera Eucaristica, col pretesto che quelle celebrate secondo gli iniziatori non lo prevedono (eppure qui in Brasile dovremmo seguire le linee guida della liturgia della Conferenza Episcopale Brasiliana, dal momento che la comunità neocatecumenale dice di essere ubbidiente al vescovo locale...).
  • Il non permettere l'interattività durante le cosiddette "catechesi" (nessuno può fare alcunché, né chiedere, né scrivere, né bere un bicchier d'acqua: solo ascoltare), e per quanto buono potesse essere ciò che veniva detto, si generava un certo autoritarismo da parte dei cosiddetti "catechisti".
  • La confusione sul fatto che coloro che hanno già completato l'intero itinerario catechetico cattolico (dalla Prima Comunione alla Cresima), inclusi gli stessi sacerdoti, devono affrontare l'intero itinerario neocatecumenale a cominciare dalle "catechesi iniziali" come se nulla di ciò che avevano già vissuto fosse valido.
  • L'idea espressa sempre in modo esplicito che il Cammino sarebbe l'unico gruppo (anche se non vuol essere chiamato così) che ti darebbe veramente la fede, che ti farebbe conoscere Cristo, che ti farebbe comprendere la tua storia e conoscere la parola del Signore (anche se quest'ultimo punto non viene detto spesso nelle cosiddette "catechesi", le persone più semplici che vi partecipano così intenderanno e così diranno).
  • Il fatto che nei giorni delle Giornate Mondiali della Gioventù viene data molta più importanza alle attività neocatecumenali che al programma della GMG.
  • Il fatto di non aver mai promosso eventi della parrocchia per iniziativa neocatecumenale (per pietà dei partecipanti abbiamo talvolta collaborato ad alcuni eventi parrocchiali, ma ciò non è incoraggiato dagli iniziatori).
  • L'ossessione di non poter parlare di questioni di fede nelle risonanze e negli annunci, ma solo della propria esperienza personale, sebbene ciò che ci ha toccato non aveva a che fare necessariamente con la vita personale (ci fu ad esempio il caso di un presbitero che interruppe la risonanza di una donna per dirle che lei doveva parlare solo della propria vita).
  • Il fatto di dover mentire riguardo alla raccolta dei soldi (e degli oggetti da vendere per dare qualcosa ai poveri), o inventare bizzarrie con la scusa di racimolare fondi per gli incontri vocazionali. Anche dovendo fare del bene con "la mano destra che non sappia quel che fa la sinistra", mi sono sentita veramente male a dover inventare menzogne per qualcosa che sinceramente vedevo come una forzatura a me stessa.
  • L'importanza data a tante cose, ma senza alcuna menzione dell'importanza della decima alla parrocchia (più in là capirò il perché).
  • Il fatto che non c'era consenso tra gli iniziatori (Carmen stava sempre a rimproverare e criticare Kiko).
  • Il fatto che in alcuni dipinti il volto di Cristo è la faccia di Kiko.
  • Mentre io avevo bisogno di un minuto di raccoglimento dopo la Comunione, nessuno ne avvertiva il bisogno - e nel mio caso mi toccava pure continuare a cantare e suonare.
  • Il fatto che l'Eucarestia con la liturgia domenicale viene celebrata il sabato sera, talvolta anche alle tre del pomeriggio con la scusa che la domenica inizia il sabato pomeriggio.
  • Il nostro impegno in parrocchia (come catechisti parrocchiali e membri del coro parrocchiale) era molto spesso in conflitto con le convivenze e le preparazioni.
Cos'è che mi aveva fatto rimanere nel Cammino

Tutte le cose che mi piacevano, di cui ho detto sopra, e la considerazione che il movimento neocatecumenale era comunque parte della storia della mia intera vita adulta: dopotutto mi sono sposata nel movimento, e nel movimento vi ho battezzato i miei due bambini. In più, il sacerdote che aveva benedetto il nostro matrimonio, ci aveva ammonito diverse volte: "non uscite dal Cammino", per cui avevo paura di abbandonarlo.

Cos'è che mi ha indotta a lasciare il Cammino

Fin dall'epoca in cui eravamo fidanzati, mio marito mi aveva sempre detto che se avesse visto che il Cammino non era fedele alla Chiesa, lo avrebbe lasciato, poiché lui era sempre stato un cattolico praticante, pregava le Lodi, era accolito e aveva sempre partecipato alla vita della parrocchia. Era entrato nel Cammino perché all'epoca avevo detto che avrei sposato qualcuno del Cammino. Ero preoccupata perché in fondo in fondo sapevo che il Cammino conteneva diversi punti dubbi e che un giorno lui se ne sarebbe accorto. Non c'era modo di spiegargli tutto in ogni dettaglio. Ci veniva detto che le tappe del Cammino erano teoricamente prese dal RICA (Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti), ma per quanto avessi letto e riletto il RICA vedevo che non hanno niente in comune.

In breve, con l'avanzare nelle tappe del Cammino, ci venivano rivelati segreti, cioè ci venivano chieste cose facendo pressione affinché le facessimo, tutto con la scusa della crescita della nostra fede. Non è una modalità cattolica perché la nostra Chiesa non ci nasconde nulla, e comunque solo Dio conosce la fede di ognuno e non c'è modo di livellare la fede di tutti, per esempio la fede del giovane ricco; in quello specifico caso Gesù vide il suo attaccamento e perciò gli disse di vendere i beni. I cosiddetti "catechisti" arrivavano alla pazzia di dire ad un povero: "ma tu hai questa scarpa, o quel borsellino, vendili". Questo è avvenuto al primo scrutinio, e noi facemmo così come ci fu richiesto. E quando arrivò il secondo scrutinio, iniziarono gli incontri ogni giorno della settimana. Ero preoccupata per quei fratelli di comunità che avevano parenti che non erano in Cammino. Venivamo indotti a dire ai cosiddetti "catechisti" i peccati che erano stati perdonati, compresi quelli che si dicono solo in confessionale, e si parlava perfino della frequenza dell'intimità delle coppie.

Tutto questo portò mio marito a chiedersi come mai dei laici dovevano venire a conoscenza di tanti dettagli delle nostre vite intime, e non c'era motivo per cui non potevamo essere d'accordo con lui. Quindi ci piovve addosso la tegola del dover dare letteralmente il dieci per cento di tutti i nostri averi alla comunità, in nome della comunione dei beni, e di quel 10%, il 10% alla chiesa locale (esempio: se guadagni 1000, devi dare 90 alla comunità e 10 alla chiesa). Questo comporta vari problemi che non possono essere tutti elencati qui. So per certo che qualcuno dei fratelli di comunità leggerà qui e mi considererà una traditrice. Non voglio sentirmi male per ciò. Le domande che tentai di porre furono:
  • perché non dare questo 10% alla chiesa dove facciamo il Cammino, visto che siamo parte della Chiesa?
  • perché il Cammino pensa che dobbiamo aspettare dieci anni prima di sapere per che cosa abbiamo dato la Decima?
  • è davvero necessario per le persone con stipendi più alti, dare, non so, mille dollari nel sacco nero ogni mese?
  • la Chiesa, nel Catechismo, suggerisce di scegliere somme adeguate ai bisogni della Chiesa locale e in accordo con la condizione e la generosità di ciascuno, e non necessariamente "il dieci per cento esatto".
In breve, tutto ciò culminò con una nostra pausa di riflessione, non andammo in comunità per due mesi. Mio marito mi diceva ancora che se avessi voluto andarci potevo farlo. Ma non riuscivo a dormire: piangevo, mi sentivo in colpa. Ho letto tantissimo, ho fatto qualche ricerca, ho parlato con persone che avevano abbandonato il Cammino. Ho letto tante testimonianze di persone che sono uscite dal Cammino, nelle quali finivo per identificarmi sotto tanti aspetti, in italiano, in spagnolo e in inglese. Storie di parrocchie distrutte a causa del Cammino - tantissime. Evidenze che il Cammino non sta più attraendo gente, e che il boom degli anni '70 lo sta costringendo ad adattarsi. Certi blog contro il Cammino sono estremamente violenti ed attaccano perseguitando senza necessità, e perciò certe volte ero tentata di tornare sui miei passi. Ma ho anche trovato tanti ottimi argomenti, specialmente alcuni estratti dai discorsi e dagli scritti degli iniziatori. Un paio di esempi:

* Kiko che si fa beffe della Messa cattolica:
…"Io ricordo le Messe che ascoltavo a Madrid nella Chiesa del Buon Successo. Tutto in latino; stavi lì dieci minuti, suonava un campanello e ci inginocchiavamo per la consacrazione; subito dopo suonava un'altra volta il campanello; poi sette minuti ancora e quello vicino a me si faceva il segno della croce, che voleva dire che la messa era finita. Pensate a quell'epoca in cui non avevamo Parola perché era in latino; non c'era omelia, né orazione dei fedeli, né bacio della pace, né anafora in volgare; il pane in forma di cartanessuno comunicavail calice lo beveva solo il sacerdote, etc.."

Citazione dagli "Orientamenti per le equipe di catechisti" (Appunti presi dai nastri degli incontri avuti da Kiko e Carmen per orientare le equipes di catechisti di Madrid nel febbraio del 1972) da pagina 315… e mai realmente contraddetti da Kiko fino ad oggi.
* Carmen che si fa beffe di Gesù nel Tabernacolo:
"Il pane è per il banchetto, per condurci alla Pasqua. La presenza reale è sempre un mezzo per condurci ad un fine, che é la Pasqua. Non è un assoluto, Gesù Cristo è presente in funzione del Mistero pasquale. Invece da Trento in poi si celebrerà la Messa per consacrare ed avere presente Gesù Cristo e metterlo nel tabernacolo."
"...In molti conventi di monache si dice la messa per riempire il tabernacolo. Abbiamo trasformato l'Eucarestia che era un canto al Cristo glorioso, nel divino prigioniero del tabernacolo..."

(ibid., pagina 329-330)
E ancora: 
"Basta! Come forse ANCHE NOI DOVREMO ANDARE VIA DALLE PARROCCHIE. Andremo ai pagani (…) Come in Giappone che stiamo vivendo nelle case."

Kiko Argüello, Annuncio di Pasqua 2017
Ho riflettuto su queste cose e tutte le altre che già mi avevano destato perplessità, e abbiamo deciso di andare insieme a dire addio alla comunità neocatecumenale, nel corso dei giri di esperienze, parlando di ciò che ci ha indotto ad abbandonare il Cammino ma dicendo di voler rimanere in contatto perché almeno abbiamo imparato ad amarli. È stato molto difficile e ancor oggi non so se sia stata mancanza di carità e se avremmo piuttosto dovuto lasciare senza dir nulla come hanno fatto gli altri che hanno abbandonato.

Cos'è che penso possa ancora funzionare

Nel riflettere sul perché i papi non hanno vietato il Cammino, ricordo quel passo in cui Gesù dice di coloro che non lo seguono: "chi non è contro di voi, è per voi" (Lc 9,50; e anche: "chi non è con me è contro di me", cfr. Lc 11,23). Possono esserci errori e incomprensioni, ma al vedere questi milioni di persone ferventi nella sete di Dio, che dicono di essere cattolici, sembra ci sia qualcosa di buono che perciò non può essere semplicemente sterminato. Sapevo che all'inizio la Chiesa avrebbe voluto formalizzare il Cammino come un'associazione di laici mentre Carmen voleva che fosse una Iniziazione alla Vita Cristiana. Potrei sbagliarmi, ma se il Cammino diventasse un'associazione laicale come Rinnovamento, lo Shalom, ecc., e non avesse tutte quelle tappe ma mantenesse solo l'esperienza delle cose che ho detto che mi sono piaciute, sarebbe stato grande e avrebbe avuto molti meno problemi. Per di più se tutto lo zelo per le liturgie neocatecumenali fosse diretto verso la Messa della domenica in parrocchia, e i canti venissero adattati ai ritmi locali e usati nella Messa, chiunque potrebbe apprezzarli. A me piacciono quelli dello Shalom, e nella Messa della parrocchia canto quelli. In sintesi, penso che il Cammino potrebbe ancora funzionare. Non dico che un giorno vi ritornerò, ma che la gente che vi partecipa con tanto amore e dedizione potrebbe partecipare con più comunione cattolica.


Considerazioni conclusive


Mi sto ancora adattando alla vita senza il Cammino. Agli inizi mi mancava, ma ora invece provo un gran sollievo, perché posso dedicarmi di più alla famiglia e senza il peso di vivere una realtà parallela alla Chiesa. Spero che mi comprendiate, e se ho detto qualcosa che non vi garba perdonatemi. Scrivete nei commenti ciò su cui siete d'accordo o in disaccordo, avrò l'umiltà di rispondere. Vi abbraccio tutti, Dio vi benedica!

(nostra traduzione dal

26 commenti:

  1. Toh guarda! Che sorpresa: anche in Brasile Kiko ha causato gli stessi disastri. Tutto il mondo è paese...

    La chiusa è la sintesi di tutto. Si può essere diversi nella Chiesa, fra i discepoli (chi non è contro di voi...), e restare comunque uniti perché si professa la vera fede. Non si può essere uniti se si va contro Gesù, inquinando dottrina, liturgia, e devastando la vita dei fratelli (...chi non è con Me...). Se ci si fa caso con attenzione, ciò che è condivisibile del cammino sono aspetti marginali, di contorno, mentre ciò che è deprecabile è tutto quanto è essenziale e più attinente alla fede.
    Ciò che è accettabile del cammino è solo la "decorazione" cattolica.

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  2. 1o)Intanto non esagerare "milioni di fedeli" credo siano un milione o giù di li.2o) Anche se ti sembra strano sei ritornata nella chiesa, la quale piaccia o no ai kikoloni, ha già tutto e non ha bisogno di questo o quel movimento,che può essere utile per qualcuno qualorail movimento rispetti,viva e creda nella dottrina cattolica.3o) Ritorna spesso la frase più idiota far tutte che Gesù non è venuto per farsi rinchiudere in un tabernacolo. Gesù non deve rendere conto a kiko di quello che fa e perchè e se la Chiesa di cui lui dice di essere parte afferma ciò ci deve credere punto e basta.4o) Poi parla che una volta c'era la messa in latino, la gente non aveva la bibbia ecc..Il concilio vaticano II ha permesso la messa in italiano,di avere la bibbia nelle case ecc... non lo fatto kiko ma la Chiesa. Da come ne parla sembra che sia arrivato lui e ha sistemato la cose. Come ho detto all'inizio nella Chiesa c'è già la pienezza non serve ad attingere altrove.5o)Quel prete bislacco che ti ha detto di non lasciare il cammino avrebbe dovuto semmai dirti non lasciare la Chiesa visto che molti dopo l'esperienza negetiva del c.n.c.lasciano il cammino (e qui dico fanno bene) ma purtroppo lasciano anche la chiesa e questo è il primo dei frutti copiosi delc.n.c.

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  3. "Perché ho aderito al Cammino": il cosiddetto "annuncio" era ingannevole.

    "Cosa mi piaceva del Cammino": i canti "biblici" e le Lodi (cose che in parrocchia evidentemente non avevano avuto spazio), l'entusiasmo iniziale di chi non sa di essere stato intrappolato, le "penitenziali" (perché in parrocchia non c'erano), il fatto che in qualche modo si parlasse di arte sacra (sebbene esclusivamente di Kiko), l'idea di trasmettere la fede ai bambini.

    "Cosa c'era di strano o fastidioso nel Cammino": l'ubbidienza ai cosiddetti "catechisti" (laici e peraltro autoritari), e il disprezzo per tutto ciò che è cattolico (dunque il divieto di inginocchiarsi alla consacrazione, il divieto di seguire le norme liturgiche locali e generali, il divieto di discutere sulle cose della fede, ecc.), l'autoreferenzialità a tutti i livelli, la necessità di inventare menzogne, e tante altre ipocrisie neocatecumenali e contraddizioni dovute all'idolatria per Kiko.

    "Cos'è che mi aveva fatto rimanere": le cose della categoria "mi piaceva" e l'idea di aver già investito troppo tempo, risorse, affetti, impegno, ecc. E, sotto sotto, l'idea di poter cambiare il Cammino in meglio, dall'interno, tentando di porre domande, risvegliare coscienze, chiedere ragione, tentando di parlarne ai fratelli, di promuovere il Cammino al di là degli stretti impegni del chiuso delle salette...

    Ricordiamocele, queste cose, tutte le volte che qualche emerito fanfarone blatera di "il Cammino non fa per te", oppure "ma com'è possibile che ci hai messo 10-20-30 anni per renderti conto che il Cammino è ispirato dal demonio?"

    Il Cammino adesca parrocchiani in buona fede fingendo di proporre una vita cristiana più intensa... per poi subito venir meno alle promesse fatte. Diventa subito autoreferenziale e idolatra e già dalla prima cosiddetta "convivenza iniziale" si sente puzza di marcio e inizia l'interminabile e crescente serqua di ricatti morali: "c'è il diavolo dietro quella porta, che fai, te ne vai?"

    Il fatto che l'autorità della Chiesa non ha ancora soppresso l'eresia neocatecumenale dipende esclusivamente da due fattori: la disperata volontà degli ultimi Pontefici di non scatenare un nuovo scisma (Kiko: "torneremo nelle case!") a danno dei fratelli più piccoli ancora prigionieri del Cammino, e dal fatto che la gerarchia della Chiesa - persino papa Francesco - sta attraversando un momento di innegabile confusione (si veda l'ultimo esempio del presunto "Dio" che vorrebbe la "pluralità religiosa"). “Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione” (card.Caffarra).

    Tenete sempre presente che il demonio - quello vero, non la simpatica mascotte porta-sfortuna del Cammino "che ti fa trovare pioggia mentre vai in convivenza" - vince quando la fede viene inquinata, non solo quando la fede viene rinnegata. Il demonio vince quando un cristiano comincia a poco a poco a relativizzare morale, dottrina, sacramenti, illudendosi di avere la coscienza a posto perché ha ottemperato ai 613 precetti del fariseo Kiko. Il demonio vince quando i cristiani vivono la liturgia come se fosse uno spettacolino autogestito nel quale bisogna moltiplicare canti, "segni" e omelie laicali. Il demonio vince quando il dono della vita viene ridotto ad uno sfornare figli come conigli (paternità irresponsabile) e al dare più importanza alle attività pseudo-religiose comunitarie che ai propri doveri familiari. Il demonio stravince quando un eretico proclama che "l'ubbidienza al catechista è tutto" e perciò le anime finiscono per seguire il lupo anziché il legittimo pastore.

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  4. Devo dire che nel leggere mi sono un po' commosso.
    Pensare che esistono persone dalla fede e dal cuore di questa sorella brasiliana è confortante.
    Per non parlare dell'acutezza della sua analisi e dalla profondità della sua intelligenza, certamente illuminata dallo Spirito Santo e adoperata nella ricerca della VERITA' di cui solo la Chiesa, e non il Cammino, è garante.
    Un bel matrimonio perchè anche il marito ha dimostrato una fede e una lucidità esemplari.
    Grazie a Dio non ha sposato uno del Cammino, ma uno che in Cammino ci è entrato per lei, e non senza ragione visto lo spessore della moglie, ma con la condizione che sarebbe rimasto nel Cammono solo se avesse seguito la Chiesa. Una persona che non è disposta a consegnare cervello e coscienza ai catechisti.
    Edificante.

    E' vero, nel Cammino ci sono cose buone, ma ce ne sono anche fra i PROTESTANTI.
    Ci sono comunità protestanti in cui si vive la fratellanza anche più intensamente del Cammino, nel senso che c'è più comunione, ma senza tante norme e balzelli, che non derivano dalla Tradizione cattolica ma da "tradizioni di uomini".

    Il fatto nè che il Cammino si dice cattolico. Cioè INGANNA.
    E' normale che un cattolico che entra in Cammino non conoscendo i suoi fini reconditi, prenda solo il bello mentre interpreta il resto, magari con qualche forzatura, in senso cattolico, e per questo fa anche delle esperienze di autentica fede.
    Ma le fa grazie alla fede che in lui è ancora autentica.

    Poi arriva un punto in cui o si chiude il cervello (o il cuore) o si esce perché si capisce che non è possibile mantenersi fedeli alla Chiesa e seguire il Cammino.
    Non parlo del Cammino degli Statuti, che si riduce a poco, ma al Cammino come lo vuole Kiko, pieno di obblighi che la Chiesa non richiede e di errori liturgici e dottrinali, nonché di scarso amore fraterno.

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  5. Obrigada por postar, espero que de alguma forma possa ajudar a outros. Paz e bem.

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  6. Solo qualche osservazione, riguardo alcune frasi dell'articolo...

    1)"L'ossessione sull'ubbidienza ai cosiddetti "catechisti" e non necessariamente ai sacerdoti e ai vescovi, con la scusa che i cosiddetti "catechisti" ti erano stati dati da Dio"

    Torna ancora, prepotente, l'ubbidienza cieca e assoluta. Un ritornello costante di tutti i gruppi settari. Rinnovo l'invito, a chiunque legga questo blog, a diffidare di chi pretende ubbidienza "cieca e assoluta": di sicuro ha qualcosa da nascondere. Un'ubbidienza del genere serve solo a sopprimere solo le legittime domande e i normali dubbi della persona. Se questo non vi convince, basti pensare che persino in ambito militare, dove la rigidità e l'ubbidienza alla catena di comando, l'ubbidienza "cieca e assoluta" viene scoraggiata! I soldati sono tenuti a ubbidire ai superiori, ma mantenendo comunque la guardia alzata, perché se il superiore dà un ordine illegittimo o che va contro il diritto militare, il soldato che vi obbedisce è corresponsabile, e in virtù di ciò è tenuto a non obbedire.

    2) "La confusione sul fatto che coloro che hanno già completato l'intero itinerario catechetico cattolico [...] come se nulla di ciò che avevano già vissuto fosse valido"

    Anche questo è un campanello d'allarme bello grosso. Quello che distingue il CNC da altri gruppi di preghiera o di formazione cristiana cattolica, è il fatto che ti propongono un itinerario catechetico "dal principio", cioè proprio come se quello fatto fino ad esso non valesse o non fosse abbastanza. Anche se non viene detto espressamente, è una vera e propria delegittimazione della catechesi della Chiesa: è sottinteso, perché che bisogno ci sarebbe di fare un percorso catechetico, se quello già fatto fosse sufficiente? Si tratta dell'ennesimo "non detto" a cui si giunge come logica conseguenza di ciò che insegna il CNC.

    3) "Il fatto che in alcuni dipinti il volto di Cristo è la faccia di Kiko."
    Questa è veramente grossa. Gli amministratori del sito lo hanno fatto notare altre volte, ma non ho mai commentato, finora. E' una cosa a mio parere vergognosa. Se qualcuno ancora non ha avvertito il puzzo stantio di setta, qui veramente non ha più scuse. Il fondatore del movimento che presta il suo volto a Cristo, e come conseguenza i suoi pseudo-ritratti diventano oggetto d'adorazione mascherata durante le celebrazioni. Perché sì, tutti vedono il dipinto come Cristo, ma nei fatti quella è la faccia di Kiko. Anche qui, se qualcuno aveva dei dubbi sulla megalomania di Kiko, direi che questa circostanza li dissipa tutti.

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  7. I BALLETTI E LE CHITARRE NEUROCATECUMENALI SARANNO SCONFITTI DAL SAMBA E DAL TROPICALISMO BRASILIANO

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    1. Al di la' della battuta, posso assicurarti, per aver praticato il Brasile per molti anni della mia vita, che ci sono motivi di samba e bossa nova, di altissima
      spiritualita'; non a caso il grande Vinicuis de Moraes, diplomatico, cantante e compositore, e' a tutti gli effetti, considerato un POETA.
      Ruben.
      ---

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    2. Secondo l'ottica neurocatecumenale,il poeta Vinicius sarebbe stato un demonio da convertire

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    3. Brincadeiras à parte, realmente tem músicas que não dá pra adaptar, apenas algumas.

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  8. Chiedo scusa se vado OT, ma mi sembra veramente interessante.
    Feci già notare che in questi giorni,dal 12 al 15 febbraio ,ci sarebbe stata a Roma l’Assemblea Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti su promozione e regolamentazione della sacra liturgia.
    Queste alcune frasi di Papa Francesco:
    "Il punto di partenza è invece riconoscere la realtà della sacra liturgia, tesoro vivente che non può essere ridotto a gusti, ricette e correnti, ma va accolto con docilità e promosso con amore, in quanto nutrimento insostituibile per la crescita organica del Popolo di Dio. La liturgia non è “il campo del fai-da-te”, ma l’epifania della comunione ecclesiale. Perciò, nelle preghiere e nei gesti risuona il “noi” e non 1’“io”; la comunità reale, non il soggetto ideale. Quando si rimpiangono nostalgicamente tendenze passate o se ne vogliono imporre di nuove, si rischia invece di anteporre la parte al tutto, l’io al Popolo di Dio, l’astratto al concreto, l’ideologia alla comunione e, alla radice, il mondano allo spirituale."
    E ancora:
    " Il compito che ci attende è infatti essenzialmente quello di diffondere nel Popolo di Dio lo splendore del mistero vivo del Signore, che si manifesta nella liturgia. Parlare di formazione liturgica del Popolo di Dio significa anzitutto prendere coscienza del ruolo insostituibile che la liturgia riveste nella Chiesa e per la Chiesa. E poi aiutare concretamente il Popolo di Dio a interiorizzare meglio la preghiera della Chiesa, ad amarla come esperienza di incontro col Signore e con i fratelli e, alla luce di ciò, riscoprirne i contenuti e osservarne i riti."

    Meditate neocatecumenali.

    Frilù

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  9. In Brasile è prassi comune la decima. Tutti i fedeli sono invitati a donare la decima. Il problema più serio è quando i catechisti , dimenticano di fare un servizio ma vogliono farsi super eroi. Qui si fanno macelli.
    Ma i macelli li fanno anche chi non è del Cammino. La Chiesa è una casa che ospita tutti l'importante è non entrarci per farvi carriera

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    1. Sarà prassi comune, ma forse di darli allachiesa , se no perché l'autrice si stupì tanto da dire:

      " ci piovve addosso la tegola del dover dare letteralmente il dieci per cento di tutti i nostri averi alla comunità" ?
      ----------
      E anche

      " perché non dare questo 10% dove facciamo il Cammino, visto che siamo parte della Chiesa?"
      ----------
      Anche le tasse allo Stato è "prassi comune", anzi è obbligatorio pagarle, ma dare il pizzo alla mafia non è la stessa cosa ..

      Il fatto che i "macelli" li fa anche chi non è del Cammino, rende leciti e ammissibili quelli che fa il Cammino?

      La Chiesa non è "una casa che ospita tutti", quelli che propugnano 1 fede diversa da quella cattolica, come fanno i NC, non dovrebbe "ospitarli" ma se mai richiamarli e invitarli a conversione .. oppure invitarli ad andarsene!

      Se uno la "carriera" la fa con mezzi onesti e non propugnando eresie, allora riguarda solo Dio e la sua coscienza il perché sta nella Chiesa .. ma se uno la carriera la fa calpestando la fede cattolica (come i "catechisti" NC) e perciò le persone che vorrebbero praticarla, allora è questa la cosa più grave, perché anche se è 1 "catechista medio" , senza "pretese" di avanzare di grado, il MALE con le sue parole e il suo esempio, lo fa lo stesso .. eccome!

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    2. Tutti i cristiani sono invitati a contribuire alle necessità della Chiesa, donando in libertà e secondo le circostanze e secondo le possibilità di ciascuno.

      Quando il sovvenire alle necessità della Chiesa assume una forma "fiscale" con tariffe o percentuali prestabilte - come ad esempio in Germania, con la Kirchensteuer "tassa sulla Chiesa" che corrisponde al nove per cento delle tasse sul reddito (i protestanti pagano solo l'otto per cento) - comincia inesorabilmente la speculazione economica (come ad esempio l'ossessione dei vescovi tedeschi di dare la Comunione anche ai "divorziati risposati" perché altrimenti questi ultimi smettono di pagare la Kirchensteuer), oltre che la mentalità sprezzante del "io ho già dato, si arrangino".

      Occorre anche sottolineare le vere necessità della Chiesa. Se la parrocchia è in difficoltà perché non riesce a pagare l'allestimento del campo di calcetto, io non mollo nemmeno un centesimo perché quella roba non ha a che fare con la fede né coi sacramenti. Figuratevi se si tratta di arte "sacra" idolatrica o altre spese che vanno contro fede e sacramenti...

      Riguardo ai macelli fatti anche da chi non è del Cammino, sembra la solita scusa del ladro colto in flagrante reato, che si giustifica dicendo: "ma tanto oggi tutti rubano". Come se ciò lo rendesse innocente.

      La Chiesa è sì una casa ospitale, ma ciò non autorizza i vandali a entrarvi e vandalizzare (l'ospitalità esige l'atteggiamento giusto; del resto: «amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale?»: cfr. Mt 22,12). Il Cammino purtroppo insegna errori e ambiguità e celebra pagliacciate liturgiche. Il Cammino è uno dei tanti tumori della Chiesa di oggi, e non viene reso innocente dal fatto che altri insegnano errori e ambiguità e celebrino carnevalate liturgiche, né viene reso innocente dalla momentanea assenza di una condanna formale (che comunque ignorerebbero, così come hanno comodamente ignorato «le decisioni del Santo Padre» dal 1° dicembre 2005 ad oggi).

      Ricordiamo inoltre che le più alte vette della fede sono raggiungibili anche da bambini. Nel calendario dei santi annoveriamo bambini e ragazzini, che pur non avendo ancora avuto modo e capacità di conoscere fino in fondo le verità di fede e vivere i sacramenti (ad esempio i pastorelli di Fatima ancora non avevano fatto la prima Comunione), hanno capito e vissuto e trasmesso la fede, talvolta anche ricevendo notevoli privilegi spirituali.

      Mettetevi nei panni di un don Peyramale, truce parroco di campagna che non è riuscito a schivare un incarico in un paesetto scalcagnato di gente analfabeta che parla solo in dialetto. Si ritrova tra i fedeli una ragazzetta che parla di strane apparizioni, le considera una truffa o uno scherzo: vi pare che una quattordicenne analfabeta pascolapecore possa avere una qualche credibilità da "fede adulta"? Senza aver mai versato "decime", mai partecipato a "convivenze", mai effettuato "risonanze", mai fatto ridicoli girotondi attorno al tavolinetto smontabile imbottito di prodotti ortofrutticoli? (inoltre recitava il rosario prima che le fosse stato "consegnato" nell'apposita tappa, e per di più si inginocchiava non sul palco davanti a un iniziatore laico ma solo davanti al Santissimo Sacramento...).

      Dopo un po' il burbero parroco si convince perché non ha circonciso la ragione e dunque è capace di riconoscere l'evidenza dei fatti. Il resto della storia di santa Bernadette è abbastanza noto.

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  10. Scusate,
    ma in Germania per farti la Comunione,
    ti devi presentare con l'F 24 della situazione?

    Poi, un po' esosi questi tedeschi, il 9% delle imposte sul reddito, corrispondono a ben 18 volte il nostro modestissimo 5x1000(0,5%)
    delle imposte sul reddito!
    Ruben.
    ---

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  11. Uno degli aspetti più notevoli del neocatecumenalismo è quella profonda idolatria per il tripode Kiko-Carmen-Cammino per cui di fronte alle obiezioni e alle critiche reagiscono sempre in uno di questi tre modi:

    - vomitando odio, insulti, calunnie, attacchi di ogni genere, in modo forte o velato, diretto o passivo-aggressivo, talvolta perfino col sorrisetto stampato in faccia per tentare di "colpevolizzare" l'interlocutore;

    - tentando ogni scappatoia per cambiare discorso o mettere a tacere l'interlocutore;

    - fingendosi vittime incomprese e perseguitate (davanti ad un pubblico immaginario), talvolta persino in maniera sottile ("tu non puoi capire il Cammino se non lo vivi", ecc.).

    Se ci fate caso, nessuno di questi tre metodi concede l'uso della ragione. Un fratello del Cammino è come un drogato: si rifiuta di usare la ragione perché sa che la ragione, l'evidenza, il confronto con la verità, portano inesorabilmente a rilevare i madornali errori del Cammino, dei suoi autonominati "iniziatori", della variopinta gerarchia di "catechisti", "itineranti", "missionari", "responsabili", "presbiteri"...

    Al contrario, tutti e tre quei metodi esigono di adoperare l'inganno e la menzogna, in modo sottile o plateale, in modo elaborato o superficiale. La verità danneggia sempre il Cammino. La ragione esige la verità, e perciò anch'essa danneggia il Cammino. Il neocatecumenale che detesta davvero la menzogna ha già un piede fuori dal Cammino. Il neocatecumenale che ritiene che il Cammino vada difeso solo con la verità, è già da tempo fuori dal Cammino.

    Per questo padre Zoffoli, in piena coscienza e davanti a Dio, li definì «gente fanatica, abilissima a mentire, malata di presunzione».

    È assolutamente vero. Anche i fratelli più semplici e in buona fede si sono adeguati a tale andazzo. Ricordo il caso di una cara amica, tanti anni fa, che smise improvvisamente di contattarmi nel momento in cui per la prima e unica volta le dissi che avrebbe dovuto dedicare un po' meno tempo al Cammino... Me la immagino vantarsi in comunità di aver "resistito al demonio". E magari oggi, infognata come non mai nella trappola neocatecumenale, ancora si chiede cos'è che è andato storto nella sua vita.

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    1. Caro Tripudio, purtroppo secondo me per quella tua amica c'è poco da fare, dall'esterno. Quelli nel CNC sono stati appositamente addestrati a considerare le critiche (esterne e interne) come "il demonio che parla per bocca di qualcuno". Gliel'hanno inculcato in testa talmente bene, che è un meccanismo che funziona in automatico, senza che la comunità dia loro un input.
      Verso sti poveretti rimasti invischiati non nutro rancori, personalmente: anch'io ero uno di loro (non nel CNC, ma in un altro gruppo), e quand'ero dentro non c'era verso di farmi ragionare. Nulla potevano i miei amici, i miei genitori, mio fratello. Le critiche le rispedivo al mittente, le domande che insinuavano dubbi le ignoravo. Sempre per il meccanismo de "il demonio parla per bocca di qualcuno". Ora che mi sono liberato di tutta questa immondizia, se guardo al me stesso dell'epoca non provo risentimento, quanto un'enorme pena. Penso che i "camminanti" che reagiscono in quel momento siano nello stesso status menti di me all'epoca... e purtroppo, credo che l'unica cosa possibile per aiutarli sia evitare discorsi sulla loro settucola, ma solo star loro vicino, e dimostrargli coi fatti che il mondo esterno non è quell'inferno in terra che credono, che la gente che è all'esterno vive vite felici e soddisfacenti, e soprattutto che i valori morali non sono un copyright del cammino, e che anche fuori dal CNC c'è brava gente con solidi valori.
      Mostrare loro tutto questo nei fatti dopo un po' mette in evidenza la miseria delle loro vite per comparazione, e li spinge a farsi domande.

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    2. Sì, è così. L'importanza di questo blog sta proprio nel fatto che ognuno può rispecchiarsi per la sua esperienza (per lo più purtroppo negativa) del cammino. Cioè ad esempio leggere della cattiveria e della presunzione dei catechisti mi ha confermato quello che avevo capito da tempo, che cioè non era una prerogativa dei miei "catechisti", ma un'impostazione che deriva dai fondatori. Lo stesso dicasi per i frequenti e virulenti scambi di accuse nelle convivenze domenicali, che manifestano tutto tranne che l'amore fra i fratelli. Altro che "guardate com'è bello"... Piuttosto "guardate che orrore!" Che storpiatura del messaggio cristiano! Per fortuna non hob mai creduto nell'obbedienza ai catechisti, né cieca né vedente, perché il mio buon senso mi ha sempre suggerito di non fidarmi di persone alle quali di me non importava un fico secco. Purtroppo ho visto persone letteralmente rovinate dall'obbedienza ai catechisti e questo lo ritengo gravissimo, l'imporre ai catecumeni carichi che loro non si sognerebbero mai di portare e sostanzialmente fregarsene delle conseguenze... I catechisti non mi hanno mai visto di buon occhio, perché non litigavo (abbastanza) con mia moglie, perché non consideravo lei e i miei figli una croce ma un dono di Dio, perché ho sempre pensato che la mia famiglia venisse prima del cammino. E riassaporare la libertà dopo il cammino, riprendere in mano il tempo che il Signore ci ha dato, coltivare gli affetti e le piccole cose della vita è stato un vero dono...

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    3. Sì, è così. L'importanza di questo blog sta proprio nel fatto che ognuno può rispecchiarsi per la sua esperienza (per lo più purtroppo negativa) del cammino. Cioè ad esempio leggere della cattiveria e della presunzione dei catechisti mi ha confermato quello che avevo capito da tempo, che cioè non era una prerogativa dei miei "catechisti", ma un'impostazione che deriva dai fondatori. Lo stesso dicasi per i frequenti e virulenti scambi di accuse nelle convivenze domenicali, che manifestano tutto tranne che l'amore fra i fratelli. Altro che "guardate com'è bello"... Piuttosto "guardate che orrore!" Che storpiatura del messaggio cristiano! Per fortuna non hob mai creduto nell'obbedienza ai catechisti, né cieca né vedente, perché il mio buon senso mi ha sempre suggerito di non fidarmi di persone alle quali di me non importava un fico secco. Purtroppo ho visto persone letteralmente rovinate dall'obbedienza ai catechisti e questo lo ritengo gravissimo, l'imporre ai catecumeni carichi che loro non si sognerebbero mai di portare e sostanzialmente fregarsene delle conseguenze... I catechisti non mi hanno mai visto di buon occhio, perché non litigavo (abbastanza) con mia moglie, perché non consideravo lei e i miei figli una croce ma un dono di Dio, perché ho sempre pensato che la mia famiglia venisse prima del cammino. E riassaporare la libertà dopo il cammino, riprendere in mano il tempo che il Signore ci ha dato, coltivare gli affetti e le piccole cose della vita è stato un vero dono...

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    4. Anonimo15 febbraio 2019 22:50

      Parole sante, specialmente in queste: Per fortuna non ho mai creduto nell'obbedienza ai catechisti, né cieca né vedente, perché il mio buon senso mi ha sempre suggerito di non fidarmi di persone alle quali di me non importava un fico secco.

      Aggiungo, da parte mia, persone mondane, dallo spirito famelico, presuntuosi e arroganti, ecc, ecc, ( ovviamente parlo di quelli che ho incontrato io, non tutti, perchè alcuni li ho trovati educati, ovvero non si permettevano più di tanto)Ma, molti, direi moltissimi, si gonfiano, come ha riportato Pax nei commenti verso Kiko, cioè si credono oltre la LEGGE, ma non quella umana e terrena, parliamo di quella DIVINA, cioè, sanno di mentire, sanno di stare a fare un abuso, ecc, ecc, ma continuanio, pensando di essere al di sopra di tutto e tutti, in nome del Cammino. Quel cammino che è dio, che è al di sopra di ogni cosa. Tante volte ho collegato il Cammino ad Allah,perchè l'atteggiamento è molto simile. Cioè i fanatici musulmani si permettono di uccidere le persone facendo domande sul Corano, e sgozzano uomini perchè li giudicano di apostasia e altro. I catechisti fanatici, i Talebani NC, fanno similmente le stesse cose, giudicano il prossimo in base ai Mamotreti, ovvero la parola trasmessa da Maomekiko, e poi bocciano, cacciano, umiliano, ecc, ecc, ecc,.
      Carissimi, per capire se una qualsiasi cosa viene da Dio, basta accostarla a Dio, cioè al Vangelo, a Gesù, alla Madonna ecc, ecc. Chiedetevi: Gesù vi avrebbe fatto quelle cose? NO!!!!

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  12. I neocat sono la conseguenza dello smarrimento della diritta via da parte di chi li ha precedutI. Sono cono costoro ad aver posto le basi del movimento. E la deviazione più grande è sta quella d'aver abbandonato la via del cuore come si legge in queste righe "Per tutte le dottrine tradizionali, in oriemte come in occidente, IL CUORE è IL CENTRO DELL'INTELLETTO E LO STRUMENTO DELLA CONOSCENZA UNIVERSALE"
    E a proposito di ciò "D’accordo con il suo mentore dell’epoca, padre Anizan, aveva criticato il culto del Sacro Cuore qualora esso fosse vissuto sotto l’aspetto esclusivo della devozione, intesa come qualcosa di puramente affettivo. Annota Montanari:
    “Il cuore non è per Guénon semplice centro simbolico dei sentimenti, bensì centro dell’essere da tutti i punti di vista, in primo luogo da quello dell’intelligenza. La mentalità moderna (da Cartesio in poi) avrebbe deformato questo principio essenziale, facendo del cervello l’organo e lo strumento del pensiero discorsivo, riducendo perciò la facoltà cognitiva a semplice ragione umana con la doppia conseguenza di NEGARE O IGNORARE , L'INTELLETTO PURO SOVRA - RAZIONALE, OSSIA L'INTUIZIONE INTELLETTUALE e di lasciare al cuore i soli ‘sentimenti’. Di qui la distinzione tra cuore ‘RADIANTE’ (qual era illustrato nei graffiti dei Templari di Chinon) raffigurante la luce dell’intelligenza e il cuore fiammeggiante (quale si presenta nell’iconografia moderna), rappresentante il calore dell’Amore” (Montanari pag. 31)
    Ciò però era in contrasto con il tomismo tanto che all’epoca di Regnabit l’accendersi delle incomprensioni con i neotomisti maggioritari nella rivista ne determinò l’allontanamento dalla redazione nonostante i numerosi progetti in corso ed uno dei motivi può essere rintracciato proprio sulla non centralità dell’elemento cardiaco nella dottrina cristiana: ”Egli sapeva che S. Agostino e molti altri avevano visto nel cuore il luogo dei “pensieri” e dell’intelligenza, eppure ruppe deliberatamente con questa tradizione e non volle vedere nel cuore che la sede della volontà dell’amore e degli appetiti…E’ evidente che il cuore con questo significato doveva perdere il suo ruolo centrale nella vita spirituale: per questo s. Tommaso preferiva dire oportet ultimum finem universi esse bonum intellectum ...il cordis affectus, all’intellectus e alla ratio” ( E. Montanari: La fatica del cuore pag.77 )
    cerca di smontare la tua boria congenita e capire quanto ti si dice.

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    1. Cerca di farlo anche tu ..

      https://www.tempi.it/non-ce-ragione-senza-verita-e-verita-senza-ragione/

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  13. VICTOR:
    tutti fanno i macelli, ma il Cammino ne fa più di tutti.
    A differenza di altri, il Cammino produce macellai in serie. E' una fabbrica di macellai o, se vuoi, una scuola per macellai.
    Cioè: mentre nella Chiesa chi fa macello è un fratello che sbaglia, nel Cammino è il contrario, perché a sbagliare, nel Cammino è prima di tutto il Cammino stesso.
    Ti rendi conto che i più grandi accusatori del Cammino sono quasi sempre degli ex del Cammino?

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  14. Poiché il Cammino inganna, molti ingannati inconsapevoli, come l'autrice della testimonianza sopra riportata, pur "appartenendo" al Cammino, continuano ad appartenere anche alla Chiesa.
    Ed essendo in buona fede e credendo che il Cammino è al servizio della Chiesa, appartengono prima alla Chiesa che al Cammino.
    Per questo, cioè per l'appartenenza alla Chiesa prima che al Cammino, anche mentre "camminano" (INDIETRO), possono anche avere delle esperienze autentiche di fede, un po' come i bambini che percorrono le scale mobili in senso inverso ma che alla fine, anche se con più fatica e tempo, si ritrovano in cima alle scale.
    Ma tutti i nodi vengono al pettine. Perciò, una volta scoperto l'inganno, cioè che il Cammino non conduce alla comunione con la Chiesa, ma alla separazione da essa, occorre SCEGLIERE.

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  15. Onde esta o certo ?
    O homem procura e procurando acaba se dividindo e se dividindo pois em nenhum lugar encontrará a perfeição.
    No céu houve o combate entre os anjos
    Adão e Eva pecaram
    Entre os discípulos tinha um traidor
    Deus escreve certo por linhas tortas e o homens por não compreende se dividem e muitos se afastam de Deus.
    O homem e falho Deus não.
    O caminho neocatecumenal faz parte da igreja e tudo é feito em comunhão com o Papa. A duas opções seguir ou não seguir e essa opção tem em todos os movimentos que tem suas regras.
    O caminho quer te leva a conversão e te fazer encontra com Cristo e o princípio e a obediência que foi a primeira regra quebrada pelo homem e essa regra e difícil de cumprir e é a que faz muitos saírem não só do Catecumenato mais de todos os movimentos da igreja e sabemos que para entra no céu no Reino de Deus temos que seguir algumas regras que também são questionadas com porque?


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