lunedì 18 febbraio 2019

Rispondiamo alla prima di tutte le domande: "Perchè abbiamo impiegato tanto tempo per capire che il cammino è marcio?

Rispondiamo qui alla domanda che ci poneva un lettore firmatosi Genesi:
Leggevo stupefatto l'intervento di Pax e resto sempre stupefatto del vs sapere e della vs passione contro il cammino. Una cosa però stona con tutto il discorso: come mai caro/a Pax, voi cosi eruditi e sapienti, avete impiegato 15/20 anni per capire che il cammino e' marcio?

Tanti anni dietro a loro
nel "cammino" che non finisce mai.



  • Risposta di Pax:
Nè 15 anni, nè 20, ma quasi 30, mio caro Genesi!

Molte volte l'ho già spiegato su questo blog, fai una ricerca e trovi, non mi sento ora di ripetermi.
Non sono nè erudita nè sapiente. Il "sapere" rispetto al cammino, poi, deriva dall'averlo vissuto proprio tanto a lungo e la "passione" deriva dalla convinzione che smascherarlo è una causa giusta, che merita il nostro tempo e la nostra energia, dopo averne sprecata tanta dentro un'esperienza sbagliata.

I dubbi iniziarono, per me, proprio con il periodo delle approvazioni, le lotte (così le chiamava Carmen) con il Vaticano. Quando cominciai a vedere una cosa molto semplice e che non richiede un'intelligenza speciale per essere capita, ossia che GLI INIZIATORI NON SI SOTTOPONEVANO MAI AL DISCERNIMENTO DEI PASTORI DELLA CHIESA, piuttosto li etichettavano, e ti spiego come:
Solo a quei prelati che "vedevano" in loro l'opera dello Spirito Santo, riconoscevano a loro volta "lo Spirito" (dunque sono loro - e questo è da sempre - che fanno discernimento alla Chiesa?!?), mentre a quelli che li correggevano o richiamavano li hanno sempre definiti "faraoni" o "giuda" (e parlavano così di Cardinali e Vescovi, per capirci).

Altri anni passarono da quei giorni, poichè tentai con tutte le mie forze di incidere dall'interno, nell'illusione che si potesse cambiare qualcosa.
Fallimento totale. "Non ci avete insegnato voi Amore e Obbedienza alla Chiesa?" Questa la madre di tutte le domande che ho posto loro quando spietatamente mi inquisivano.
La loro risposta una sola: Totale dedizione a loro e obbedienza a loro senza pensare, senza capire.
Dopo essere stata accusata di superbia, di aver concepito un cammino a modo mio, dopo aver assistito innumerevoli volte, davanti all'assemblea, ai massacri dei presbiteri che si trovavano stretti tra la volontà del loro Vescovo e la volontà degli Iniziatori fino ad arrivare all'aut aut di Carmen: "TU OBBEDISCI A NOI O AL VESCOVO?!" e dopo averne viste ancora tante di tutti i colori che potrei scrivere un libro, me ne sono andata per sempre.
Ora sono qui.
Ho taciuto per anni ancora ma, dalla paventata canonizzazione di Carmen che ho avuto l'onore di conoscere "di persona personalmente!" ho deciso di fare la mia parte. (vedi nota sotto)
Ora aspetto di vedere come andrà a finire la storia. Una cosa è certa: Io ci sarò.

Scusa, ma poi mi pongo da sola qualche domanda alla kikiana maniera:

  • Perchè il Signore ha fatto questa storia con me?
  • Perchè il Signore ha permesso che vivessi dietro a Kiko e Carmen 30 anni della mia vita?
  • Perchè il Signore ha permesso che vedessi ciò che ho visto?
  • Cosa vuole il Signore da me? A cosa mi chiama oggi?

Per loro ero una pedina sulla scacchiera delle loro strategie di conquista della Chiesa e il mio contributo è stato non da poco, anche per questo devo "riparare".
Al di fuori,
per loro più non esisti.

Andata via sono stata destinata, sempre per loro volere, alla "Damnatio memoriae" come la definisce per noi Veterano.

Troppo comodo! Io e gli altri numerosi EX fratelli come me non siamo pedine di un bel niente, ma persone.
Kiko gioca con la vita della gente, Dio no. E non fa preferenza di persone.

Dio non fa nulla a caso, interpella la mia coscienza e mi chiede di agire.
Ho fatto discernimento, sono un "cristiano adulto" ormai da tanti, troppi anni!


  • Risposta di Mav:
Il problema caro Genesi, è che quello che tu chiami "essere eruditi" è frutto proprio dei 30 anni passati dentro il cammino, i libri che possiamo scrivere oggi non li potevamo scrivere dopo un mese di Cammino, perchè le contraddizioni sono giunte molto più tardi. La sgraditissima sorpresa per noi oggi è che ri-analizzando tutto ma proprio tutto, risulta evidente l'inganno fin dal primo momento. E più "sbirci" i piani alti e più vedi cose orribili, quando inizi ti fidi del prete che è li e qualsiasi "stranezza" pensi che sia ortodossa proprio confidando nella sua presenza. Dopotutto è un cammino per i lontani e di conseguenza si basa sulla "ignoranza" degli ascoltatori che vanno "istruiti". Quello che si sta verificando è un clamoroso effetto boomerang, imprevisto da Kiko: a furia di parlarne molti si sono realmente avvicinati alla Chiesa e qui casca l'asino! Altri pensano che la vera Chiesa sia solo il Cammino, questi ultimi li riconosci perché sono più fondamentalisti dei musulmani e si attaccano ai minimi particolari che sono "dogmaticamente" intoccabili. Questo è il quadro per grandi linee. L'esempio è l'esternazione sul "tenetevelo chiuso nel tabernacolo" figlia della catechesi originale di Carmen sulla eucarestia, completamente stravolta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede ma ancora in voga nel Cammino, tanto è stata assorbita.
Tieni presente che è stata modificata solo nel 2002 mentre la si propina dai primi anni 70, sono 30 anni nei quali quella "dottrina" è stata predicata in ogni dove e sulla quale si sono formati tutti i catechisti attualmente in esercizio, hai voglia tu a fargli leggere il mamotreto corretto, è difficilissimo pensare che non gli scappi a memoria il concetto "primitivo" imparato a memoria nei decenni precedenti. Qua si parla di passare dalla concezione della terra piatta a quella della terra tonda, con l'aggravante che gira intorno al sole e non il contrario. Quelle correzioni sono state fate passare in sordina perché avrebbero aperto la strada ad un ragionevole dubbio: anche Kiko e Carmen sbagliano, e lì sarebbe crollato il castello di obbedienza cieca! Cosa che invece sta capitando comunque ora, perchè le contraddizioni ormai sono evidenti e sempre più frequenti. Il sistema è governato dai "teorici" del Cammino (cioè gli "itineranti"), gente che non ha mai fatto il Cammino se non per pochissimo tempo e non sa di cosa parla.




(nota)
A proposito della canonizzazione di Carmen notiamo che Kiko è già da un pò che non ne parla più, dopo un primo periodo in cui auspicava addirittura una accelerazione dell'iter procedurale che prevede il rispetto di regole uguali per tutti.
Neanche tiene vivo più di tanto il ricordo della amata cofondatrice e ci chiediamo il perché.
Per riportare alla memoria i primi tempi, segnaliamo inoltre i seguenti articoli:



48 commenti:

  1. Aleksandr Solženicyn, autore del monumentale Arcipelago GULag sulla realtà dei campi di lavoro forzato dell'Unione Sovietica, in cui erano detenuti decine di milioni di persone (per lo più per "crimini politici", cioè reati d'opinione) ha dovuto dedicare nell'opera parecchie pagine per rispondere alle domande: ma perché non avete reagito? perché non avete fatto qualcosa? perché non avete denunciato lo stato delle cose?

    In estrema sintesi, è quasi impossibile riuscire a ottenere risultati ribellandosi ad un sistema ben architettato, che considera gravissima ogni minima critica, e che per giunta è il "padrone del discorso", cioè stabilisce quale sia la "narrativa" da ascoltare.

    Esattamente come nel Cammino Neocatecumenale.

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  2. Poiché non ho mai fatto parte del Cammino, provo a rispondere alla domanda da un'altra prospettiva che non sia quella dell'esperienza personale che ha poi comportato delle analisi molto profonde e interessanti.

    Il Cammino, con tutta una serie incredibile di norme, alcune scritte altre no (che però obbligano allo stesso modo di quelle scritte), cerca di sostituirsi alla Chiesa.
    Per cui, anche se non lo si dice, di fatto le norme della Chiesa per il Cammino non hanno più un vero valore (il fatto che per alcuni camminanti in buona fede, ma che contano poco, le hanno, non cambia che per i vertici del Cammino quelle cose sono espressione di religiosità naturale). Al loro posto c'è la "legge nuove" del Cammino.

    La differenza, però, la fa la GRAZIA.
    Mentre le norme della Chiesa sono ordinate dalla grazia in modo da divenire espressione di grazia, cioè di "riempirsi" di grazia, cosicché non rappresentano più solo opere umane, ma, in qualche modo, opere di Cristo stesso, le opere del Cammino NO.

    Non sono nate dalla grazia, non sono ordinate alla grazia e per esse stesse non producono alcuna grazia. Inaridiscono e chi è assetato di grazia se ne accorge, magari dopo decenni.

    Perché Dio ha permesso questo? Non lo so di preciso, ma una cosa per me è certa, per testimoniare la vera GRAZIA e la vera CHIESA

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  3. Promemoria tecnico per i finti tonti: "vera Chiesa" è quella che Nostro Signore ha fondato e incaricato di proseguire la Sua opera (di guidare, di insegnare, di santificare).

    Se uno insegna o promuove qualcosa di sbagliato, per dirla con San Paolo, «se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!» (cfr. Gal 1,8).

    I falsi maestri non vi diranno mai "ehi, voglio insegnarti un errore, voglio rifilarti un vangelo diverso". Al contrario: vi diranno che nei tempi odierni bisogna aggiornarsi, vi diranno che oggidì le sensibilità sono cambiate, vi diranno che per una fede "adulta" bisogna fare anche questo e quest'altro... mica come i "cristiani della domenica"... e vi diranno "abbiamo lo Statuto", col sottinteso di "certificato di santità automatico, per il passato, il presente e il futuro".

    Ma «se anche un angelo dal cielo» dicesse qualcosa di incoerente con ciò che è stato consegnato una volta e per tutte agli Apostoli, sia anàtema, sia scomunicato, sia legittimamente qualificato come eretico, e non c'è bisogno di aspettare che un tribunale lo definisca ufficialmente tale. Esempio: Kiko va insinuando che la confessione dei peccati mortali sarebbe facoltativa e rinviabile a piacere: Kiko dice il contrario del Vangelo e i poveracci che lo seguono non hanno nulla da ridire!

    Insomma, la vera Chiesa è santa, e lo è nonostante uomini di Chiesa siano instancabili nel tentare di sporcarla e di distruggerla come il signor McCarrick, ex cardinale e oggi ridotto allo stato laicale (i kikos continueranno a ospitarlo gratis?), cioè "spretato" (ci sono voluti decenni interi di denunce).

    E ricordiamoci che una delle sporche tattiche dei nemici della Chiesa è quella di confondere la Chiesa con certi uomini di Chiesa, col sottinteso che la dottrina e i sacramenti avrebbero valore non perché ce li ha donati il Signore, ma solo nelle modalità in cui certi uomini di Chiesa decidono di "aggiornarli".

    E comunque sarebbe una gran bidonata una Chiesa in cui gli insegnamenti di Nostro Signore (come ad esempio l'indissolubilità del matrimonio) siano "aggiornabili" dagli uomini di Chiesa.

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    1. Grazie per la precisazione.
      Nell'ultima frase del mio intervento precedente mi sono espresso in modo incomprensibile.
      Volevo dire: perché Dio ha permesso che tante persone fossero ingannate dal Cammino a volte per parecchi anni?
      Non lo so bene, ma sono certo che queste persone sono testimoni privilegiati della vera Chiesa, quella bimillenaria e che perciò è anche Tridentina, e della vera grazia, quella che Dio elargisce non a chi appartiene a una elite, ma a tutti coloro che la desiderano, anche se non gli importa nulla di Kiko, Carmen e dei loro adepti.

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  4. Sono tante le ragioni per cui ci vogliono anni per capire ma sprattutto per agire uscendo da questa setta. Il primo e credo il più importante è che dopo tanto tempo ti accorgi che il prete è solo un pagliaccio e non il garante delle verità della Chiesa. Poi come ho gia scritto in passato, all'inizio di questa novità c'era molta ignoranza,infatti fino a quegli anni 70 i cattolici non avevano la Bibbia per cui non si aveveano nozioni certe della bibbia o del catechismo e chiunque poteva approffittarne e dire un sacco di castronate e fare tante pagliacciate che sembravano giuste, proprio come il c.n.c. Poi un po' alla volta, un pezzettino alla volta si vedevano le storture ma non ci volevi credere,pensavi sono io che penso male e altre giustificazioni.Immaginiamo per un attimo se queste comunità fossere sorte senza i preti,chi sarebbe rimasto così a lungo? Ecco perchè kiko diceva sempre se non c'è il prete che segue il cammino non se ne fa nulla. Era l'unico modo per ingannare le persone che così hanno creduto fosse una cosa buona. Ma grazie a Dio con l'aiuto di tutti ora la verità ha fatto luce e poco importa dopo quanti anni uno ne sia uscito l'importante è che ne sia uscito

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  5. Credo che se un papa fa selfie, allora il senso del sacro è decisamente crollato. Siamo al tana libera tutti ed il rapporto con "Dio" non ha più intermediari di sorta

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    1. e questi dovrebbero risolvere il problema pedofilia...ma mi facci ail piacere
      il convivente di McCarrick, il Cardinale Kevin Farrell, è stato nominato Camerlengo di S.R.C.
      Maurizio Blondet 15 Febbraio 2019
      Apprendiamo la notizia che il Santo Padre ha nominato Sua Eminenza il Signor Cardinale Kevin Farrel Carmerlengo di Santa Romana Chiesa.
      Il nuovo Carmerlengo, di cui si è occupata MiL con decine di post ( QUI ) è stato nominato in una posizione centrale per un eventuale prossimo Conclave.
      E’ la stessa persona nei cui confronti – secondo fonti attendibili di MiL – la Congregazione per la Dottrina della Fede circa sei mesi fa avrebbe chiesto al Santo Padre l’apertura di un fascicolo canonico contro di lui.
      Se il “convivente” per circa sei anni del predatore seriale McCarrick ha ottenuto questa nomina, quando Mons.Ricca ( QUI gli innumerevoli post sul personaggio ) sarà nominato presidente della Commissione per gli abusi?
      Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
      C’è pur un limite alla sopportazione e c’è pur un limite alla nostra indignazione.
      Luigi

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    2. Promemoria tecnico: il signor McCarrick (non più cardinale e nemmeno prete, visto che è stato totalmente "spretato" con sentenza definitiva) era stato per lungo tempo ospitato nel seminario neocatecumenale Redemkikos Mater del Maryland, dove gli avevano nientemeno che allestito una suite.

      Ma pensa un po' che bravi questi kikos, concedono ad un noto vescovo omosessuale e abusatore di seminaristi di risiedere comodamente in un seminario pieno di appetibili giovani seminaristi... e lo fanno proprio dopo che Benedetto XVI aveva comandato misure restrittive contro l'abusatore omosessuale. Ma pensa un po'. Proprio come a Guam, peraltro: dev'essere un vizietto tutto neocatecumenale, quello di donare agli abusatori nuove vittime.

      Dato che i capicosca della setta neocatecumenale sono abilissimi nel do ut des, c'è da chiedersi quale sia stata la contropartita. Ma soprattutto c'è da chiedersi quanti "presbiteri" sfornati da quel seminario R.M. siano stati attenzionati dal sodomita McCarrick. Magari prima o poi uno di loro apre bocca, e si apre un'altra stagione di scandali a danno della Chiesa causati dalle manovrine del Cammino Neocatecumenale e dalla mentalità kikista-carmenista secondo cui il prestigio della setta è più importante della verità e della giustizia di Dio.

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  6. Proverò a inserire la risposta a questa domanda in un discorso più ampio.
    Dal momento che il CNC è, a tutti gli effetti, una setta (come più volte esaminato in vari articoli del blog), la domanda più generale è: "come mai una persona tanto erudita ci mette tanto tempo a capire che è all'interno di un gruppo 'marcio'?"
    La risposta non è semplice. Una cosa è sicura: nessuno rimane in una setta per sempre. A meno che non sia uno dei "grandi capi", che ormai campa sui soldi di quelli più in basso.
    Intelligenza ed erudizione non c'entrano nulla con i motivi per cui si entra in una setta: all'interno di un gruppo del genere si trovano persone ignoranti, erudite, più o meno intelligenti. Cos'è quindi che li accomuna? Il fatto che TUTTI, ad un certo punto della loro vita, si sono trovati in una situazione di debolezza e confusione, e qualcuno ha saputo approfittare della loro condizione per attirarli in un gruppo settario. La setta non è qualcosa di "logico": dice di avere le risposte a tutte le domande, e queste risposte sono tutte facili. Rapide, sbrigative. Questo, ovviamente, è dovuto al fatto che la setta super-semplifica la realtà, vede il mondo in bianco e nero: ma questa semplificazione attrae chi si trova in un momento di confusione della propria vita.

    Una volta entrato, l'adepto viene sottoposto a un'accurata "riforma del pensiero": basta leggere i numerosi articoli di questo blog che trattano dell'argomento. Il modo di pensare dell'adepto viene cambiato, il suo modo di rapportarsi con il mondo e i suoi simili pure. E la setta dichiara che il motivo di questo cambiamento è il raggiungimento di una spiritualità più elevata, il perseguimento di uno scopo superiore. Ma oltre alla carota, c'è pure il bastone: se non si intraprende il cambiamento, si finirà per diventare vittime del mondo, per essere perseguitati da demoni o altre entità maligne. La persona inizialmente confusa crede di trovare finalmente la "retta via", qualcosa che dà un senso alla sua vita: e non solo, perché il gruppo conferma che al di fuori di sé non c'è nulla di buono, c'è la perdizione.
    La convinzione di essere nel giusto si somma quindi al terrore delle conseguenze dell'abbandono, creando un mix temibile.

    Nel frattempo, passano gli anni: si cementano le amicizie all'interno del gruppo, e si logorano quelle al di fuori (o spontaneamente, perché si hanno sempre meno cose in comune con quelli al di fuori, oppure per esplicito ordine del "calibri alti" della setta). Questo è un ulteriore disincentivo ad abbandonare: se si molla il gruppo, quelli all'interno non vorranno più saperne nulla di te, e quelli al di fuori chi li sente più? L'isolamento è quello che ti aspetta.

    Certe sette, come proprio il CNC, chiedono anche un notevole esborso economico: si parte dalla decima mensile, per passare poi alle varie collette, per arrivare a vere e proprie vendite di immobili o oggetti di valore il cui ricavato va versato al gruppo senza fare domande. Questo è un ulteriore disincentivo: "ho investito tanto, economicamente, in questo progetto: se mollo tutto, è come se avessi letteralmente bruciato quei soldi!". Quei soldi, ovviamente, è GIA' come se li avesse bruciati, ma non lo sa ancora. Con tutti quei soldi versati, dopotutto, la salvezza eterna è assicurata, no? Mi sono privato di tutti i beni terreni! A questa situazione si applica il vecchio adagio, sempre attuale: "è più facile truffare una persona, che fargli ammettere che è stata truffata".

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    1. Tuttavia, questo non può durare per sempre. Essere dentro una setta significa vivere in uno stato di tensione permanente, in una specie di guerra spirituale con tutto il mondo all'esterno. Una lotta che si svolge 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Uno stile di vita del genere, ovviamente, non è sostenibile. Quindi, a seconda della resistenza individuale, prima o poi l'individuo inizia a cedere. I sacrifici imposti non sono più degli impegni che si è fieri di accollarsi, bensì diventano dei pesi inutili. La vita dell'adepto non migliora: anzi, peggiora. Dicono che ti verrà restituito 100 volte tanto, ma non ti torna nemmeno un terzo. L'adepto si trova con due macigni enormi sulle spalle: i pesi materiali, costituiti dagli esborsi economici, dalle trasferte, dagli impegni frequenti, e i pesi psicologici, costituiti dai sensi di colpa, dalla frustrazione, dalla bassa autostima, dalle sensazioni di vuoto e infelicità.

      Questi macigni iniziano a pesare sempre di più, finché l'adepto non ce la fa più: alza bandiera bianca e si ritira dal gruppo. Viene aspramente criticato dagli altri (membri più freschi i cui "macigni" non sono come i suoi, diventati enormi per effetto del tempo), e l'adepto spesso prova un profondo senso di colpa all'uscita dal gruppo. Spesso all'abbandono si unisce un profondo senso di colpa, di aver tradito un ideale: nel caso del CNC, addirittura di aver tradito Cristo stesso!

      Ma piano piano l'ex-adepto inizia a riprendersi: dopo il trauma iniziale, comincia ad esaminare più a mente fredda quello che hai vissuto. Capisce il perché sia finito in una trappola simile, analizza per la prima volta criticamente gli insegnamenti della setta, guarda con occhio critico le pratiche del gruppo, e capisce che altro non servivano se non a tenerlo soggiogato e drenarlo delle sue risorse economiche, fisiche e mentali. Ovvio che, in conseguenza di ciò, si sviluppi astio verso l'ex-gruppo: chi non proverebbe un sentimento del genere, nei confronti del truffatore che ti ha portato via i tuoi soldi?

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  7. Meditate le differenze. Si sono privati dei beni, ma con un metodo diverso. Io non commenterò, rifletteteci tutti.

    http://www.gspa.it/work/benedettine/PDF/Atanasio.pdf

    Atanasio di Alessandria La vita di Antonio Prologo. Avete intrapreso una nobile gara con i monaci dell’Egitto: o uguagliarli oppure superarli, praticando l’esercizio della virtù. Presso di voi ci sono già dei monasteri e la parola monaco è ormaidiffusa. Perciò si loderà a giusta ragione il vostro modo di vivere e Dio, per le vostre preghiere, lorealizzerà in pieno. Poiché mi avete chiesto, desiderosi di apprendere la condotta di vita del beato Antonio, in che modo cominciò a porsi al servizio di Dio, chi era in precedenza, quale fine ebbe la sua esistenza, se rispondono a verità le cose che si dicono di lui, perché conquistati dal suo ardore possiate emulano, ho accettato con grande entusiasmo la vostra richiesta. Quanto a me, il solo fatto di ricordare Antonio sarà causa di grande giovamento. Sono sicuro che anche voi, ascoltando le mie parole, apprezzerete l’uomo e ne imiterete la condotta. La vita di Antonio, infatti, è per i monaci !modello ideale per l’ascesi. Quelli che già vi hanno parlato della sua vita, vi hanno detto cose verema vi hanno riferito poco. Del resto non potevano dirvi tante e tante cose. Anch’io, cedendo alle vostre preghiere, non potrò dirvi, in questa lettera che vi sto scrivendo, se non una piccola parte dilui. Voi, da parte vostra, interrogate sempre coloro che vi raggiungeranno. Così se ognuno dirà di Antonio quanto conosce, ne verrà fuori una narrazione degna di lui e della sua vita. Quando ho ricevuto la vostra lettera, volevo chiamare presso di me alcuni di quei monaci che io frequentavano per potervi scrivere più diffusamente di lui. Ma, poiché si avvicinava il tempo della partenza della nave e il latore della presente mi sollecitava, mi sono affrettato ad affidare alla vostra pietà quanto io stesso so. Infatti l’ho visitato spesso e ho potuto apprendere da lui quando, per non poco tempo, l’ho frequentato e ho versato l’acqua nelle sue mani. Mi sono sempre preoccupato della verità considerando che, nel narrare di un così grande uomo, il molto potrebbe generare incredulità, il poco potrebbe indurre al disprezzo.

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  9. 2. Dopo la morte dei genitori, Antonio rimase solo con una sorella molto più piccola. All’età di diciotto o vent’anni circa si prese cura della casa e della sorella. Non erano ancora trascorsi sei mesi dalla morte dei genitori quando, recandosi in chiesa come era sua abitudine, si mise a pensare fra sé agli apostoli che, dopo aver lasciato ogni cosa, seguirono il Salvatore (Mt 4,20), e agli altri uominiche, come narrano gli Atti (At 4,35), avevano venduto i loro beni e avevano portato il ricavato ai piedi degli apostoli perché fosse distribuito ai poveri, e quanto grande fosse la speranza riservata loro nei cieli. Mentre meditava queste cose, entrò in chiesa e capitò proprio in quel momento in cui si leggeva il brano del vangelo in cui il Signore dice al ricco (Mt 19,21): «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». Antonio, comese il ricordo dei santi fosse dovuto a divina ispirazione e quella lettura fosse stata fatta proprio per lui, uscì subito dalla chiesa, donò ai vicini i poderi avuti in eredità dai genitori (trecento arure di terreno fertile e ben coltivato) perché non infastidissero più lui, né la sorella.

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  10. Poi vendette gli altri
    beni mobili e distribuì ai poveri il ricavato che era notevole, trattenendo soltanto una modesta quotaper la sorella. 3. Entrato nuovamente in chiesa, ascoltò il Signore che dice nel vangelo (Mt 6,34): «Non affannatevi per il domani». Non riuscì a fermarsi in chiesa, ne uscì subito e donò ai poveri quanto ancora gli era rimasto. Affidò la sorella a delle vergini che conosceva, perché la educassero nella verginità; egli stesso, poi, fuori della sua casa, si dedicò all’ascesi, vivendo molto austeramente. In quell’epoca in Egitto non erano ancora numerosi i monasteri e i monaci non avevano perciò esperienza della solitudine del deserto. Infatti chi voleva attendere a se stesso, praticava l’ascesi da solo non lontano dal proprio villaggio. C’era allora in un vicino villaggio un vecchio che dalla giovinezza si era votato alla vita ascetica. Antonio lo vide e volle emularlo nel bene. Dapprima cominciò anch’egli a vivere in luoghi fuori del villaggio. E di là, se veniva a sapere di qualcuno checon amore praticava l’ascesi, andava a trovarlo, come l’ape saggia, e non faceva ritorno se non dopo averlo visitato e ricevuto da lui quasi un viatico per il cammino della virtù. Con questi inizi giunse a tal punto da fortificare la sua mente da non ricordare più né i beni familiari, né i congiunti; indirizzò tutti i suoi propositi e la sua mente solo alla perfezione dell’ascesi. Lavorava con le proprie mani perché aveva udito che l’ozioso non deve neppure mangiare (2Ts 3,10). Coi suo lavoro non solo si comprava il pane ma faceva anche elemosina ai poveri. Pregava continuamente. Aveva infatti imparato che bisogna pregare senza interruzione (Mt 6,6). Era così attento alla lettura delle Scritture che nulla gli sfuggiva. Ricordava tutto; al posto dei libri aveva la memoria.

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  11. http://www.sacricuori.org/public/record_dettaglio/29/463/specchio-di-perfezione.htm

    POVERTÀ CIRCA I LIBRI, I LETTI,
    GLI EDIFICI E GLI UTENSILI


    9. Il beato padre ammaestrava i frati a cercare nei libri non il valore materiale ma la testimonianza del Signore non la bellezza ma il profitto spirituale. E volle che di libri ne tenessero pochi e in comune, a disposizione dei fratelli che ne avessero bisogno.
    Nei giacigli e nei letti era così copiosa la povertà, che se qualcuno poteva stendere sulla paglia qualche straccio, lo riteneva un talamo.
    Insegnava ai frati a prepararsi abitazioni anguste e poverelle, capanne di legno e non di pietre, di umile fattura. E non solo odiava le case confortevoli, ma detestava gli utensili abbondanti e ricercati.
    Non amava che nelle mense e nella suppellettile ci fosse sentore di mondanità, affinché ogni cosa profumasse di povertà e indicasse che siamo dei pellegrini e degli esuli.

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  12. COME REPUTAVA FURTO CHIEDERE L’ELEMOSINA
    E USARNE OLTRE IL BISOGNO


    19. Frequentemente Francesco diceva queste parole ai suoi fratelli: «Non sono mai stato ladro di elemosine, nel chiedere o nell’usarne oltre il bisogno. Presi sempre meno di quanto mi occorreva, affinché gli altri poveri non fossero privati della loro parte; ché fare il contrario, sarebbe rubare».

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  13. SUO DISPREZZO DEL DENARO
    E COME PUNÌ UN FRATE PER QUESTO


    21. Da vero amico e imitatore di Cristo, Francesco disprezzava pienamente tutte le cose del mondo, ma in modo particolare detestava il denaro, e indusse i fratelli con la parola e l’esempio a sfuggirlo come il demonio. I frati erano educati a considerare dello stesso valore denaro e rifiuti.
    Accadde un giorno che un secolare entrasse a pregare nella chiesa della Porziuncola e ponesse un’offerta di denaro presso la croce. Allontanandosi quello, un frate raccattò con tutta semplicità i soldi, e li gettò sul bordo inferiore della finestra. Il fatto fu riferito a Francesco e quel frate, vistosi scoperto, domandò perdono e prosternato a terra si offrì alle percosse.
    Lo riprese il beato Francesco, e molto duramente lo rimproverò di aver toccato denaro. Poi gli comandò di toglierlo con la bocca dalla finestra e di deporlo, sempre con la bocca, sopra lo sterco di un asino. Mentre quel frate si affrettava con gioia a compiere il comando, tutti quelli che videro e ascoltarono, furono ricolmi di grande timore. E da allora tennero ancor più a vile il denaro assimilato a sterco d’asino; e con nuovi esempi ogni giorno erano stimolati a disprezzarlo sempre più decisamente.

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  14. http://www.cristianicattolici.net/files/SAN-PAOLO-DELLA-CROCE.pdf

    PRIMI COMPAGNI II primo che venne a dividere le sue penitenze e la sua vita fu il fratello Gian Battista. Ai due solitari si unì Paolo Sardi di cui il nostro Santo ammirava il raccoglimento, la perseveranza nell'orazione, il digiuno prolungato, e lo chiamava « anima santa » I due postulanti desideravano ardentemente di rivestire il santo abito e vi si preparavano in quella solitudine che si può considerare come l'umile culla della Congregazione nascente. Là si formavano questi degni modelli di virtù e di perfezione (3). Non avevano per loro uso che una camera stretta; per mobilio un Crocifisso, una disciplina appesa al muro e un pagliericcio coperto da un pezzo di ruvida coltre. Siccome non potevano abitare tutti e tre in quel ridotto, Paolo Sardi dormiva a casa sua, Gian Battista restava spesso con Paolo. Ma chi dormirà su quel misero giaciglio? I due fratelli non si accordavano su ciò, uno voleva che fosse l'altro. Allora per togliere ogni difficoltà i due fervorosi cenobiti, dopo aver lungamente pregato in chiesa, prendevano il loro riposo sul nudo pavimento, in una specie di cripta sotto l'altare maggiore

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  15. Al muro esterno dell'eremo Paolo aveva appeso un panierino con la scritta: Elemosina per i poveri di Gesù (4). Di queste offerte egli non prendeva che un po' di pane secco che mangiava con i suoi compagni una sola volta al giorno, il di più lo dava ai poveri. Sembrandogli poi questo trattamento troppo delicato, pensò di osservare una astinenza un po' più rigorosa e scrisse al suo Direttore: « Mi è passato in mente di non mangiare che una volta ogni due giorni, ma per adesso aspetterò maggiore impulso e poi lo riferirò a V. S. Ill.ma, prendendo la santa obbedienza e benedizione » (5). Alle volte, a giorno molto inoltrato, i nostri solitari non avevano ancora preso alcun nutrimento. Un giorno venne a trovarli la sorella; vedendoli spossati, pallidi e tremanti di freddo, domandò loro se avessero mangiato. Dovettero confessare che non avevano ricevuto ancora nulla dalla carità pubblica. Commossa disse che, andata a casa, avrebbe subito mandato la provvista. I due fratelli, ringraziandola, pregavano che lasciasse ogni cura alla Provvidenza, ma dietro il comando del babbo dovettero accettare e quel giorno i poveri di Gesù col pasto insolito ed abbondante ebbero anche il merito dell'obbedienza (6).

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    1. In conclusione, cosa ci insegnano queste Colonne della Chiesa, che hanno lasciato i beni, non per un attimo ( baracche di Palomeras), che i beni li hanno donati ai poveri, non li hanno trattenuti a se per costruirci palazzi ecc( vedi Domus), ed hanno vissuto sempre umilmente ( non dentro Hotel e sala ristorante)

      Se non mi credete, credete a ciò che vedete con i vostri occhi. Premetto che non è il compleanno, ma dovete guardare il contorno, ciò che è intorno e l'atmosfera mondana, osservate arredi, luogo, persone, ecc, ecc.

      https://www.youtube.com/watch?v=a99SVpbZp68

      Esultavano perchè il Papa gli ha fatto gli auguri, non sapevano che era già pronta la condanna del loro compare sodomita cardinale mc. Non sanno che il Papa sta cercando di salvare il possibile. Illusi, dalla mente chiusa.

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  16. Grazie della precisazione.
    Sono stato troppo sintetico e mi sono spiegato male.
    Volevo dire: perché Dio ha permesso che delle persone passassero anni nel Cammino prima di uscire?
    Non azzardo risposte complesse visto che non è una mia esperienza. Sicuramente però per testomoniare che una cosa è il Cammino e una la Chiesa, una cosa spno le opere aride del Cammino e una le opere di fede che sono elevate all'ordine soprannaturale

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  17. Caro IPG con rispetto parlando le lenzuolate di copia incolla non aiutano molto il dibattito e distraggono, magari puoi esprimere gli stessi concetti in modo più sintetico?

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    1. Caro BPS ho capito cosa vuoi intendere, cercherò di farlo. Ho pensato ad un sistema, metterò gli indirizzi degli spunti. Ma è importante mostrare a tutti le situazioni, così come sono. Chiamiamole le differenze, cioè le sfumature, del resto Kiko non si offenderà, lui è un pittore, per cui è il primo che usa i colori, con il blu ci dipinge il cielo, con il marrone la terra, con il verde le foglie ecc, ecc. Per cui è il primo che sa che per raffigurare un paesaggio devi usare i colori e definire i contorni e evidenziare e delineare. Per cui, nulla contro Kiko, gli voglio bene come fratello, ma vi ripeto, che altra cosa è Gesù, per capire andate a vedervi cosa disse Gesù a Pietro (Vangelo secondo Giovanni 21): Pietro mi ami più di costoro?
      Quindi mettetevi TUTTI l'anima in Pace, a partire dai Neocatecumenali, si andrà avanti ad oltranza. Qualcuno accuserà, altri punteranno il dito, molti si crederanno perseguitati, ecc,ecc. AMEN! Io andrò avanti per la mia strada, ovvero la strada segnata dal Mio Signore.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  18. Perché ci ho impiegato tutta la vita per uscire dal cammino? Dal punto di vista dei nati nel CNC la risposta è semplice: non abbiamo conosciuto altra "chiesa" che quella e quindi il problema non si è mai posto. Ci si aggiunga la pressione psicologica, l'isolamento, e il gioco è fatto

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  19. @ Cordatus delle 16:22

    La tua riflessione mi ha fatto molto pensare, o forse farneticare. Condivido con voi le mie pazze idee.

    Il punto focale è questo che dici:

    "Immaginiamo per un attimo se queste comunità fossero sorte senza i preti,chi sarebbe rimasto così a lungo? Ecco perchè kiko diceva sempre se non c'è il prete che segue il cammino non se ne fa nulla. Era l'unico modo per ingannare le persone che così hanno creduto fosse una cosa buona."

    Hai perfettamente ragione. Io sono entrata per l'invito espresso di un Parroco che stimavo molto.
    Il fatto di riunirsi nella Chiesa, Parroco consenziente, che l'equipe dei catechisti fosse sempre accompagnata da un prete hanno depistato parecchio.
    Non avevo mai riflettuto sul fatto che questa fosse la più stratosferica delle trovate/furbate kikiane.
    Perchè hai ragione quando parli di inganno.

    Voglio dare un ulteriore elemento a conferma, per stroncare sul nascere qualche commento infoiato di neocat. doc indignati, che è questo:

    Ci vogliamo chiedere perchè, pur affermando Kiko che il prete è essenziale nell'equipe come è essenziale che il Parroco sia convinto del cammino, o meglio CHE LO FACCIA PER LA SUA VITA- cosa che agli albori dell'esperienza era addirittura un discrimine per le parrocchie in cui impiantare o meno il cammino - poi riduce i presbiteri delle equipe a mere decorazioni e i parroci, piano piano, li neutralizza riducendoli ad una totale soggezione?

    Non esagero. Ricordo parrocchie con molte comunità, appena il Parroco tentava di imporsi agli itineranti, essi avevano un sistema efficace per ridurlo a più miti consigli, gli dicevano: "Se non ci lasci fare come il "carisma" richiede ti chiudiamo il cammino" oppure "Se insisti non facciamo finire l'elezione alla prima comunità" che magari era arrivata faticosamente alla fatidica tappa dopo trenta anni di cammino...ancora "non facciamo finire l'elezione"!

    Gli scontri poi, tanto per completezza, il più delle volte su cosa vertevano?

    Quasi sempre sulla richiesta accorata del Parroco di rimuovere il responsabile che, ovviamente, era uno fedelissimo dei catechisti e per nulla obbediente al Parroco.
    In barba agli Statuti che dicono chiaramente che l'ultima parola sui ruoli nel cammino spetta al Parroco.

    Altra considerazione.

    In questa linea sta l'aver voluto con tutte le forze e ottenuto, purtroppo, a vergogna della Chiesa che glielo ha concesso, dei Seminari propri R.M.

    Quale modo migliore per risolvere il problema alla radice se non quello di creare un clero a propria immagine e somiglianza? Al quale urlare in faccia: "Tu obbedisci a noi o al Vescovo?" Senza via di scampo?

    E nella testa malata di Kiko questi, piano piano, visto che solo lui ha tante vocazioni nella Chiesa (farlocche quanto vuoi), sarebbero diventati vescovi, magari cardinali e, perchè no, anche papi.

    Progetti folli di un esaltato senza freni...

    ...e chi lo lascia fare ha una colpa più grande!

    Pax

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  20. PERCHÉ CI HO MESSO COSÌ TANTO AD USCIRE DAL CAMMINO?

    Io ben 30 anni.

    Perché quando entri nel cammino nessuno ti dice come funziona realmente. Con la scusa che non si può dare una bistecca af un bambino e che uno non è pronto a sapere tutte le cose, non ti dicono di scrutini, decime, concetto di NC di obbedienza (ai catechisti si obbedisce senza obbiettare in quanto sono gli inviato di Dio), il prendersi le ingiustizie (uno non deve ricorre alla giustizia, agli avvocati, ai sindacati, senza alcun discernimento tra cupidigia, esempio uno vuole la maggior parte di eredità, e denunciare reati o soprusi), le lodi kikiane tutti i giorni....

    All'inizio ti sembra solo un gruppo che legge e approfondisce la Bibbia come altri. E ti sembra innocuo ed inizi a fidarti e quindi ad abbassare le difese.

    Queste "perle" ti vengo "svelate" poco alla volta.

    Insomma si usa la tecnica della rana e acqua calda: Si aumenta la temperatura poco a poco, la rana si abitua ma il corpo si indebolisce. Quando poi l'acqua diventa troppo calda, la rana, con il fisico ormai stremato, non ce la fa ad uscire fuori, e muore.

    Non ti viene detto tutto all'inizio, ti affezioni alle persone in comunità e parallelamente ti allontani dalle vecchie amicizie e addirittura dai parenti. E voilà il gioco è fatto!

    Ti fanno allontanare da amici e parenti perché con i tanti impegni non hai più tempo per coltivare le relazioni fuori la comunità.

    Per i parenti ci vuole un discorso separato, anche se nessuno mi ha mai detto esplicitamente di mettere la comunità prima dei parenti, di fatto ho visto che per tutti era così: Ci siamo allontanati dalla famiglia di origine.

    Quindi rischi di rimanere in comunità per non restare solo, visto che hai tagliato i ponti con tutti.

    Ma soprattutto rimanendo chiusi nella propria comunità, senza aver tempo di sentire altre esperienze fuori dal cammino, uno pensa che sia giusto cosi perché non hai termini di paragone.

    Infine la gente, come me, non conosce il catechismo della Chiesa cattolica e quindi non può controbattere.

    Ultimo inganno e' pensare di cambiare il cammino dall'interno, io ci sono cascata in pieno. Quando poi ho visto che non era possibile, che nemmeno le raccomandazioni di Papa Francesco erano oggetto di riflessione e autocritica per cambiare qualcosa....allora ho aperto finalmente gli occhi.

    In sintesi perché si rimane nel cammino:
    1) Non dire chiaramente come funziona e tutte le implicazioni.
    2) mancanza di relazioni fuori il cammino
    3) mancanza di conoscenza del catechismo della Chiesa cattolica
    4) illusione di cambiare il cammino dall'interno.
    5) chiusura e mancanza di confronto e relazione con altre esperienze all'interno della Chiesa.

    ULTIMO CONSIGLIO: stai seguendo le catechesi, e sei qui perché ti stai informando?

    Prova a chiedere: cos'è la decima? Chi la gestisce? C'è un bilancio? Dove si trova? Cosa sono gli scrutini? Rispettano il foro interiore ? E' vero che durante uno scrutinio, di fronte a tutti, ti possono chiedere se hai rapporti prematrimoniali? E' vero che durante gli scrutini possono chiederti se hai tradito tua moglie/marito? E' vero che durante gli scrutini ti chiedono se sei aperto alla vita (ovvero non usi neanche i metodi naturali)? E' vero che durante gli scrutini ti chiedono se hai rancori con qualcuno e in caso affermativo ti chiedono chi è e ti dicono di andargli a chiedere perdono?
    Se vi rispondono, cercheranno di minimizzare dicendo che la decima è data nella libertà (ovviamente non dicendo che chi non la versa verrà considerato dal gruppo come uno che ha l'idolo dei soldi), sugli scrutini diranno che sono solo domande spirituali per capire il cammino fatto...

    Come direbbe Uomo libero: Il CAMMINO SE LO CONOSCI LO EVITI.

    EX-NC -???

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  21. Avete ragione Pax e Cordatus!

    L'ulteriore inganno e' la presenza del prete nell'équipe dei catechisti. Anche se un catechista dice una cosa che a chi ascolta risulta strana o sospetta, il silenzio del prete farà passare quel messaggio, che il buon senso o la conoscenza del catechismo aveva inizialmente bloccato.

    EX-NC-???

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  22. " quando inizi ti fidi del prete che è li e qualsiasi "stranezza" pensi che sia ortodossa proprio confidando nella sua presenza."
    ---------------
    Sia che reclamizzi sia che taccia, è sufficiente la presenza.
    Perché una volta, anche solo vedere, in qualsiasi contesto, uno vestito da prete, mi dava 1 senso di rispetto e di sacro. (Ho parlato al passato, oggi sono diventata molto selettiva e i "promossi" sono meno dei "bocciati").

    @Cordatus
    " Immaginiamo per un attimo se queste comunità fossere sorte senza i preti,chi sarebbe rimasto così a lungo? Ecco perchè kiko diceva sempre se non c'è il prete che segue il cammino non se ne fa nulla. Era l'unico modo per ingannare le persone che così hanno creduto fosse una cosa buona."
    ----------------
    Esatto!
    Vorrei sottolineare - anche se sono ripetitiva ma VOGLIO esserlo! - che l'inganno più grande l'hanno messo in atto i PRETI, non c'è scusa di buona fede per coloro che la teologia, la liturgia, la dottrina della Chiesa la hanno sempre conosciuta e non possono sostenere, se non mentendo, che quella dei NC "vada bene così" .
    Quindi le loro motivazioni sono puramente di convenienza: economica o di attirare gente, di acquisire prestigio per la propria parrocchia intrallazzandosi con la "città bene" .. e a quelli, come il sacerdote che scrisse giorni fa, che si preoccupano di tamponare le ferite dei "poveri NC" oberati dagli impegni e pressioni del Cammino, vorrei dire :

    1 - che se dopo la Confessione e qualche frasetta conosolatoria, NON fanno capire a questa gente che il loro malessere deriva dal PERMANERE nel Cammino e NON consigliano CHIARAMENTE di ANDARSENE al più presto, fanno qlcsa, se con buone intenzioni, inefficace, e se per perpetuare l'esistenza del Cammino, nociva e cattiva che li rende COLPEVOLI essi stessi del disagio o disperazione di cui vengono a conoscenza.

    2- Non esistono solo i "poveri NC sofferenti" ma esistono anche le persone non NC che soffrono a causa loro .. di questi, il genere di preti come voi NON si preoccupa .. il genere di preti che "accoglie i NC" (anche senza prendere le comunità ma solo dando spazio in lavori x la Parrocchia - al fine di "corteggiare" il parroco -, permettendo l'affissione, la distribuzione, gli annunci dell'ESCA NC) con la scusa di "non voler fare differenze di persone", ebbene, è proprio così facendo che fate DIFFERENZE, preferendo chi "conta" a chi è solo e debole .. perché la giustizia esige che siano da curare di più proprio quelli più deboli, vittime del "prepotente Cammino", questa dovrebbe essere l'unica preferenza, che comporta anche il RIMPROVERO dei suddetti prepotenti.
    I Cardinali scrivono disposizioni da seguire, i Vescovi pure, i Papi fanno raccomandazioni, le commissioni mettono a punto documenti .. ma tutto rimane INEFFICACE se NON c'è CONTROLLO, RIMPROVERO e SANZIONI (morali e secondo le leggi della Chiesa).

    @Pax
    " ...e chi lo lascia fare ha una colpa più grande!"
    -----------------
    Esatto!
    Scendendo giù dai vertici della Gerarchia ai piani bassi .. il più piccolo parroco che "collabora" - in modo attivo o passivo, con parole o col silenzio - ha 1 colpa più grande!

    A pensarci mi fa tanto star male il, neanche velato, terrore di quel prete che ha scritto che se 1 parroco osa intromettersi nelle attività (predicative e liturgiche, perciò di sua competenza!) del Cammino PERDE le comunità NC .. detto come se questo fosse 1 sciagura anziché una BENEDIZIONE!

    "ha 1 colpa più grande" .. che non si elimina facendo lo scaricabarile ai superiori.

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    1. Il prete terrorizzato:

      Cara Roberta Salerno,
      mi dispiace vedere quanto hai travisato la mia frase e che in realtà io non ho mai detto che ho paura o che sia una scongiura che come un prete tocchi il cammino e il suo carisma, la conseguenza diretta è perdere la comunità. Ho detto un dato di fatto: chiunque ha provato a mettere mano al cammino, ha visto i catechisti prendere le comunità e migrare.

      Che la confessione o qualche "frasetta consolatoria" a detta tua non basti mi fa sorgere una domanda sulla tua fede nel sacramento della Riconciliazione, dove opera Cristo stesso (non l'ultimo imbecille arrivato). Agisce la grazie e ho visto dentro alle salette neocatecumenali tanti miracoli dentro questo sacramento dove aver detto "l'origine dei tuoi mali è il cammino, esci e sarai felice e contento" avrebbe giovato a un bel nulla perché sei difronte a muri di gomma dalla coscienza annebbiata. Non ti senti neanche quando parli. Molto simile a Carmen, scegli te chi promuovere o bocciare come preti visti gli anni tuoi di seminario, gli studi, e la grazia sacramentale che hai nelle mani!!!!!

      Le tue dietrologie hanno poco a che vedere con la verità di quello che scrissi e di quello che sto facendo, e Pax l'aveva almeno in parte apprezzato e compreso.

      C'è chi si fa il mazzo ore e ore cercando di aiutare le coscienze sapendo che deve misurare ogni parola perché attaccare il cammino dentro una penitenziale significherebbe essere etichettato come "prete coglione"; e chi parla a vanvera come te.

      Il Don terrorizzato.

      P.s. Ma che strano che in questo blog ci sia un grande assente nei vostri discorsi: Cristo!!! Beh io con il mio intervento l'ho rimesso al centro se non altro è lui che opera nella confessione e lenisce ferite spirituali impressionanti. Ma si, in fondo sono solo frasette consolatorie, una bellissima e profonda conoscenza del sacramento, molto kikiana.

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    2. Don con tutto il rispetto. Ti voglio bene. Ma non ti fa onore dire certe cose. Forse non hai visto la foto del Blog?
      Se vuoi iniziamo a parlare di Gesù, apertamente, specialmente quando viene sfruttato in decime, viene cacciato fuori le mura mentre predica dentro il Tempio, quando viene messo in Croce e dopo 30 anni di Cammino viene disconosciuto e si fa finta che non esista e non sia mai accaduta una tale cosa. Basta guardare gli Ebrei per fare un parallelismo con quanto accade ai giorni nostri dentro certi ambiti. Don... Cristo è dentro noi tutti, quando si sfrutta un fratello e poi gli si fa del male, ecco che l'avete fatto a Cristo. Quel fratello partecipa della Santa Eucarestia, e diviene Una Sola Cosa con Gesù ( Gesù l'ha detto). Purtroppo alcuni hanno creato la faziosità, per cui dobbiamo farli rientrare al loro posto, non perchè lo dico io, io non sono nessuno, è il Comando che abbiamo ricevuto. Purtroppo Don siamo cristiani, per cui dobbiamo prima rendere conto a Gesù, che è Dio, poi ad altri.Ne abbiamo paura della massa, ne di fondatori mondani, ne di altro, come le denuncie, si andrà avanti per la nostra strada. Del resto tu cosa faresti?
      Un saluto nella Pace.
      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    3. Carissimo ben ritrovato.

      Ad alcuni non fa onore mettere in bocca parole a Dio che secondo alcuni giudicherà i preti alla fine dei tempi e renderanno conto della loro posizione nei confronti del cammino!!!!! Parlate proprio come i Neocatecumenali!!!! A voi non fa onore che ad una prima impressione positiva leggendo il commento di un prete che è a conoscenza del dramma e nel suo piccolo confessa, dato che non è parroco e non ha altre responsabilità nei confronti di queste comunità, e poi quando vi accorgete che non pensa che chiudere questa esperienza sia possibile per tantissimi motivi e non dice apertamente che "il cammino è una montagna di merda" alla Peppino Impastato, iniziano commenti acidi, dietrologie a svalutare il sacramento della Riconciliazione definendolo come "frasette consolatorie".

      Sapete la cosa bella quale è? E' che Dio a me personalmente chiederà perché non sono andato a confessare quando mi hanno chiamato!!! Questo sarebbe un peccato gravissimo!!!! Perché NON SONO IO che decido a chi "concedere" la Grazia del Sacramento, ma è la Grazia che usa il prete e lo porta ovunque, anche a Ninive, anche nella più squallida saletta che esista purché la Misericordia di Dio agisca nel sacramento.

      Isaia Paolo Geremia, se siamo onesti, siamo andati un pochetto oltre con i commentini sui preti che fino a prova contraria hanno baciato molti più morti di voi e sono entrati in camere ardenti e dolori che voi nemmeno immaginate. Un pochetto di rispetto sarebbe dovuto senza promettere giudizi divini a nessuno pensando di sapere cosa frulla nella testa del Padre Eterno, perché questo sapete molto bene è un gioco neocatecumenale al quale vi lascio perché è un deprimente.

      Non mi parlare di onore, perché qui la spada di Pietro a voglia se l'avete sguainata ancora e ancora. Domani contro i vescovi? Arriveremo un giorno a vedere finalmente un post su San Giovanni Paolo II e la sua posizione mite nei confronti del cammino ??

      Il Don

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    4. Carissimo Don, spero sinceramente che la tua tattica abbia sortito gli effetti voluti, ma permettimi di dubitarne seriamente. Il neocat medio ha un "handicap" alla base, che consiste nel decodificare ogni parola pronunciata da chiunque, ogni fatto della propria vita con la matrice kikiana. Non dubito che il sacramento abbia efficacia per sé, ovviamente, ex opere operato, ma il sacramento in sé non comprende le parole di incoraggiamento sussurrate nel segreto del confessionale, bene accette, ma non parte del sacramento stesso. Ossia: posso confessarmi validamente, ma può essere benissimo che il prete mi dica una scemenza a corredo dettata da un motivo qualsiasi.
      Quindi, l'aver detto cose magari giuste ai neocatecumenali di passaggio durante le confessioni all'interno delle loro maledette "penitenziali" - che banalizzano il sacramento stesso, per inciso - non ha nessuna attinenza con la grazia sacramentale. Questa sarà arrivata sicuramente, quelle invece saranno state filtrate dall'orecchio neokiko addestrato da decenni di frequentazione dell'eresia.
      Da che mondo e mondo l'eresia non si può combattere con i sussurri, ma gridando dai tetti la verità. Voi come sacerdoti avete una responsabilità enorme perché già solo con la vostra silenziosa - o sussurrante - presenza avallate l'eresia, dandole una connotazione di cattolicità. La decorazione cattolica sull'eresia protestante-giudaico-gnostica ce l'avete messa voi (e i Cardinali traditori), già solo presenziando a quegli orrori.
      Noi , per colpevole ignoranza, senza dubbio, non conoscevamo a sufficienza il catechismo e il magistero, e ci siamo fidati di voi. Perciò , prima di inveire contro Roberta, sarà mica il caso di farsi un bell'esame di coscienza?
      A presto.

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    5. Poi Don... sono parzialmente d'accordo con te, sul fatto che non si può tagliare con l'accetta. Del resto la Parabola della Zizzania ci insegna tante cose. Per cui non si può pretendere dal prossimo che faccia azioni che non può fare. Su questo siamo d'accordo. Infatti Gesù quando è risorto non ha mandato il fuoco di Sodoma e Gomorra sui colpevoli. Ma ha preso altre strade, che conosciamo dai Vangeli.
      Ma è bene, anche, se posso permettermi, leggere tra le righe cosa stia cercando di dire una persona. Se una sorella ha visto il marcio, perchè l'ha toccato con le sue mani, e quel marcio lo abbiamo visto anche noi, riflesso su altri, ecco che sappiamo che è la verità. Poi, i sentimenti potrebbero inquinare la situazione, ovvero una sorella che è stata sfruttata per 30 anni, spiritualmente ed economicamente,potrebbe pure dire qualche parola di troppo, ma sempre a causa del male fatto da altri. Don...! Non so se rendo l'idea!Per sui, che fare? Guardare Gesù, bisogna affidarsi a Gesù, e fare ciò che ha fatto Gesù. Gesù è stato zitto? NO!Gesù ha fatto passare il male senza fare nulla? No! Ha pagato di prima persona per arrestarlo. Gesù ha lasciato il campo libero ai Farisei? NO! Gesù ha detto scurdamoce u passate simme de Napole paisà? NO! Fate questo in memoria di Me.Gesù è andato a chiedere scusa ai Farisei per essere stato messo in Croce? NO! Gesù ha inviato gli Apostoli a chiedere scusa, perchè sono stati perseguitati ed oltraggiati? NO!
      Don... Gesù è la via, verità e vita, per cui se Gesù non ha agito in questo modo, ecco che non dobbiamo temere di dire apertamente la nostra.
      Un saluto nella Pace.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

      Elimina
    6. Che ti dico BPS, non ho affatto inveito contro Roberta, ma le ho fatto notare che fa dietrologie su giudizi o frasi che non ho affatto detto (giochetto neocatecumenale). Non credere che ogni volta che mi chiamano mi assalgano i dubbi "ma che ci vado a fare? Tanto non serve a nulla". Poi in obbedienza al ministero, come un medico è "costretto" a prestare soccorso anche ad un assassino, prendo e vado se ho la sera libera. E' vero come dici te, alcuni hanno l'orecchio turato. Altri invece sono così esanimi che come un fiume ti dicono che non ce la fanno più a fare l'ennesimo figlio e il marito li forza con i catechisti. Scoppiano a piangere durante la confessione. Allora con calma, gli spieghi che la maternità è una vocazione non un DOVERE. Che lei è libera, che non deve assolutamente perdere la sua dignità, che Dio non vuole questo. Escono dalla confessione consolate e dato che frequento le stesse comunità, vedo che quel figlio non l'hanno fatto e sono contente e non giudicate da un Dio esigente.

      Vedo genitori che inveiscono contro i figli perché non fanno la comunità, perché si masturbano o convivono o fanno le vacanze con la ragazza. Anche qui cerco di far capire che non è quello che Dio vuole da un papà o da una mamma. La stessa cosa avviene tra gli sposi.

      Capite che è un lavoro molto sporco dietro le linee e che spesso non fa piacere. Vedo la Grazia fare miracoli. Tanto per me per ora che non sono parroco, e quindi pastore che ha un gregge (confondete il confessore che lavora con le coscienze con il pastore che lavora con una parrocchia o una missione a lui affidata dal Vescovo), è facile decidere se andare o non andare: se non vado Cristo mi dirà "e che ti ho dato la Grazia a fare? Per startene a casa?"

      Non ho inveito contro nessuno. Se alzate i toni, rispondo a tono con tanta cortesia e rispetto sempre dimostrato.

      Il Don

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    7. Don... qua si fa un errore. In primo luogo ognuno dice la sua, ed è il suo pensiero. Mi spiego meglio. Se Roberta ha detto di chiudere il Cammino ( da verifica che l'abbia detto concretamente, io ora non so, sarà Roberta a dire la sua), questo è ciò che pensa Roberta, non è ciò che pensa IPG.
      Io Don... ho risposto sul tuo scrivere che Cristo è assente sul Blog. Non mi pare, perchè c'è una foto all'inizio del Blog. Secondo me dire apertamente il Cammino è una montagna di m... è un errore, perchè produrrebbe effetti contrari, e poi in ogni dove c'è sempre un seme di verità, che viene da Dio. Io credo che nel Cammino ci sia, anche, del buono. Per me va corretto, e vanno corrette le persone. Una forte potatura. Ovviamente ci sarà un qualcuno, uno a caso, che si crede il Padrone, che nulla vada toccato. Ma questa è un'altra storia, di presunzione. Per cui, ribadisco che se il Cammino finirà, sarà Dio a farlo cessare, non gli uomini. Per me sta bene dove sta, io ne sono fuori. Ma, purtroppo, parlo per me, Dio mi ha dato un compito, io non l'avrei fatto per nessuna ragione al mondo. Io stavo bene e tranquillo con me stesso e Gesù. Avrei voluto passare una vita tranquilla e in Santa Pace. Ma Gesù non vuole così. Forse cambierà la missione, lo spero, perchè delle volte, ti confesso, sono stanco, stanco,stanco di sentire incomprensioni, giudizi, condanne. Stanco di reagire male, perchè vengo attaccato, per cui mi accendo anch'io, stanco di scrivere e pensare che a nessuno importa nulla, stanco di sapere e vedere che le cose non cambiano. Ma la Fede mi dice altro, mi dice che ciò che sto facendo, se lo compio nella Sua Volontà, avrà un effetto, che io adesso come uomo non posso capire. Infatti è Dio ce fa crescere la pianta, l'uomo semina, e semina il seme che ha fatto Dio.
      Don... io ti rispetto, perchè rispetto Gesù, e so che il prete è un altro Cristo. Per cui so quello che fate, e conosco le vostre prove.
      Don... ora te lo dico, apertamente, io conosco una persona che è stata tutta la notte presa dal Fuoco, un Fuoco Spirituale, ed ad un certo punto vi è stata una grande FIAMMATA, io conosco una persona che ha lottato, da sola, con gli spiriti, che la notte creavano rumori, io conosco una persona che ha sentitto dentro di se un Tocco che non era di questo mondo, io conosco una persona che ha ricevuto messaggi, che poi si sono tutti avverati, io conosco una persona che vede il Signore, faccia a faccia. Ovviamente Don.. tu sai cosa sono le Tenebre Spirituali, cioè che quando il Signore si manifesta, l'uomo ne rimane accecato, per cui non capisce e rimane cieco e dubbioso. Però, don..., come scrissi, tempo fa, le cose di Dio sono indistruttibili, le puoi negare, milioni di volte, rimangono sempre la, e non vanno via.
      Un saluto nella Pace.

      Pace ai figli della Pace. Dio è a Pace.

      Elimina
  23. PS
    @Pax
    "Quale modo migliore per risolvere il problema alla radice se non quello di creare un clero a propria immagine e somiglianza?"
    ---------
    Certo che è questo lo scopo dei NC, come di ogni altra lobby .. A ciascuna i "suoi" preti e mi pare, a giudicare dalle notizie (quelle meno o per niente pubblicizzate) che ci riescano benissimo!

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  24. È un "culto" che ti avvolge e dà sicurezza e ti lascia poco tempo per te, per leggere, per pensare, per guardare altrove. Coltivare dubbi é colpevolizzato: il maligno si veste di luce, ti dicono, e ti fa pensare come lui.
    La ragione? Una dea malvagia.
    Alzarsi un mattino e decidere che con loro hai chiuso... ci vuol davvero forza.

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  25. @ EX-NC -??? (18 febbraio 23:41)

    Ho provato a immaginare uno che all'ascolto delle catechesi si alza e pone le domande che tu suggerisci. E aggiungi:
    "Se vi rispondono, cercheranno di minimizzare dicendo che la decima è data nella libertà (ovviamente non dicendo che chi non la versa verrà considerato dal gruppo come uno che ha l'idolo dei soldi), sugli scrutini diranno che sono solo domande spirituali per capire il cammino fatto..."

    Dico io: magari!

    Ho provato a immaginare dei kikatechisti che rispondono come tu descrivi, posso assicurarti:
    mai visti catechisti del cammino rispondere con un simile garbo! O dare spiegazioni su cose che riguardano le tappe del cammino durante le prime catechesi.

    E li immagino piuttosto dire con enfasi davanti a tutti che la persona che sta lì facendo domande non ha lo spirito giusto, che sicuramente è venuta prevenuta (chi sa chi gli ha detto quelle cose o dove le ha lette...), che alle catechesi bisogna SOLO ASCOLTARE, che sono tutte menzogne e che durante tutti gli incontri fino alla fine NON E' CONSENTITO A NESSUNO PORRE DOMANDE...tutto capiranno a tempo opportuno!
    BISOGNA SOLO A S C O L T A R E

    Pax

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  26. EX-NC:

    quello che sottolinei è di fondamentale importanza: all'inizio non si dice TUTTO.
    La scusa è che i neofiti sarebbero ancora deboli nella fede. Ma questo prova che il Cammino è sostanzialmente una GNOSI.

    E' vero, anche San Paolo parla di fratelli deboli nella fede, ma a quei fratelli non è stato NASCOSTO il Vangelo con la scusa che non potevano capire.
    Nulla gli è stato NASCOSTO.
    Perfino ai bambini viene annunciato tutto il Vangelo, senza NASCONDERE nulla.
    Naturalmente con modalità adatte a loro e in modo che sia comprensibile, ma non NASCONDENDO.
    San Paolo non dice di omettere qualcosa, ma di non SCANDALIZZARE.
    Che la comprensione del Vangelo possa avere, in alcuni casi, i suoi tempi, non significa che deve essere NASCOSTO!

    La presenza, poi, del prete silenzioso totalmente soggiogato dai catechisti e incapace di difendere la fede cattolica, è un'altra conseguenza del fatto che il Cammino sta alla Chiesa come una ciste sta ad un corpo umano.
    Nominalmente la ciste fa parte del corpo, ma di fatto gli si oppone. Almeno finché non viene asportata.

    Qui nessuno ce l'avrebbe con un Cammino che seguisse la Chiesa. Il fatto è che il Cammino disubbidisce su TUTTO.
    Un solo esempio: se la Chiesa dice che il pane da consacrare devve essere azzimo, perché usare delle focacce che spesso fanno bella mostra di uva passita?
    E poi i camminanti dicono che l'abbiamo con loro.
    Cambino radicalmente, ubbidiscano alla Chiesa e non a Kiko, e li applaudirò

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    1. Il non capire certi argomenti da parte dei bambini piccoli, che perciò possono essere omessi in un primo tempo (non NASCOSTI), non è dovuto al fatto che sono agli "inizi", ma che hanno una mente per certi aspetti limitata che non gli consente di far propri certi concetti.
      Ben altra cosa dei metodi GNOSTICI del Cammino

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  27. Per onore alla verità io non ho mai visto pane azzimo nel cammino con uvetta, olive & c, almeno nella mia zona.

    Non mi stupisce che in buona fede qualche ostiaria abbia messo un po' olio nell'impasto.

    Il problema è che di chiedono di fare il pane azzimo, quello che diventerà il corpo di Dio senza alcuna formazione.
    Si limitano a darti una ricetta e farti vedere una volta come si fa.
    Le persone si rapportano a quella ricetta come si rapportano con qualsiasi altra ricetta di cucina, e non si pongono problemi a fare delle minime personalizzazioni ( chi ci metterà una puntina di bicarbonato, chi un pizzico di zucchero, chi una goccia di olio...) pensando che le minimi modifiche siano irrilevanti.

    Ma perché solo per distribuire l'eucaristia occorre fare un corso in diocesi e per fare il pane azzimo per l'eucaristia no?

    EX-NC-???

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    Risposte
    1. Qui non si tratta della "buona fede" o del presunto obbligo di vedere "uvette" dappertutto. Qui nessuno ha detto che nel Cammino si adoperano "ovunque" le uvette.

      Abbiamo però ricevuto qui e altrove, nel corso degli anni, numerose testimonianze del contrario. Alcuni fratelli ed ex fratelli del Cammino - in diverse occasioni e da diverse parti - ci hanno testimoniato l'uso del lievito, per far "crescere meglio" [sic!] la pagnottona, per renderla "più morbida" [sic!]... Il pane azzimo, per definizione, è pane di frumento e non è lievitato: altrimenti non è più azzimo ma è pane normale. La Chiesa ci insegna che la consacrazione può avvenire solo se il pane è azzimo, cioè senza aggiunta di lieviti e di aromi (così come per il vino che dev'essere vino d'uva, bianco o rosso che sia ma senza aggiunte di conservanti e zuccheri e affini). Nemmeno se in piccolissima quantità. Altrimenti la celebrazione diventa una finzione, e la gente crede di comunicarsi mentre sta solo mangiando una comune pagnottona con le crocette kikiane sopra.

      Altri ci hanno testimoniato che veniva aggiunto un filino d'olio "per insaporire". Altri ancora, sempre sul tema dell'«insaporire», hanno parlato di aromi e addirittura di uvette. Ora, fin dal Catechismo della Prima Comunione si spiega la questione del pane "azzimo" (e la Chiesa lo ha ripetutamente spiegato). Perciò l'accusa al Cammino riguarda non "quale" aroma hanno utilizzato, ma "perché" in diversi posti e diversi contesti è potuta accadere una cretinata del genere che - grazie a Dio - rende invalida la consacrazione e dunque riduce la quantità di sacrilegi eucaristici neocatecumenali.

      Se uno viene incaricato di preparare i pani per la consacrazione, ci aspetteremmo come minimo che abbia quel tanto di devozione eucaristica da conoscere la differenza tra panettoni/focacce/pagnottone/baguette e "pane azzimo" adatto ad una celebrazione eucaristica.

      Invece no: "in buona fede" e dall'alto di una mostruosa ignoranza, hanno "insaporito". La notizia si è diffusa (non solo su questo blog), e i kikos cos'hanno fatto? Hanno forse punito i responsabili? Hanno forse spiegato adeguatamente la questione del "pane azzimo"? Hanno forse verificato che i cosiddetti "ostiari" (figura esclusivamente neocatecumenalizia) abbiano realmente capito la faccenda? Non hanno mai fatto nulla. "Ostiario", infatti, è solo uno dei tanti incarichi inventati dall'aristocrazia neocatekika: per affibbiare l'incarico a qualcuno, basta dargli la ricetta dello chef Kiko con la Ferrarelle, e chissenefrega di tutto il resto. Fanno i pomposi con la recita del salmo mentre informano, ma poi non sanno neppure cosa significa esattamente azzimo. E nessuno se ne preoccupa: tanto l'incaricato non sono mica io...

      Il frutto del Cammino è dunque un mix esplosivo di ignoranza e di faciloneria che produce risultati aberranti proprio perché mantiene deliberatamente i fratelli in una profondissima ignoranza delle verità di fede. Ignoranza che è necessaria per non farli accorgere che il kikismo-carmenismo è imbottito di eresie. Come la perfida Carmen Hernández Barrera, nemica giurata del sacerdozio e dell'Eucarestia, che blaterava che "se il Signore voleva farsi adorare si sarebbe fatto pietra anziché pane". Come se l'Eucarestia sarebbe mero "pane", qualcosa di transitorio ("il Signore che passa"), un pagnottona sbriciolosa simboletto di unità fraterna da mangiare "tutti insieme contemporaneamente".

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    2. Riguardo al "fare un corso", anche questo è un problema serio che sta producendo tragicomiche conseguenze, perché riduce sottilmente le cose della fede a burocrazia, giacché siamo abituati all'idea che una persona qualsiasi, dotata di apposito certificato di apposito corso, sia automaticamente cosciente di ciò che sta facendo. Il che contraddice la realtà, visto che -per esempio- la quasi totalità di incidenti d'auto è dovuta a gente che la patente di guida ce l'aveva regolarmente, "aveva fatto il corso e superato l'esame".

      Nella Chiesa si è sempre ragionato diversamente. Il metodo della Chiesa è sempre stato il chiedersi: di cosa c'è bisogno, chi è che affidabilmente potrebbe garantirlo, cos'è che Dio ci concede per assicurarlo. Per dire, se hai tre preti e quattro vocazioni già non puoi presumere di poter avere un giorno sette parroci. E se cedi alla tentazione di allestire sette parrocchie, già ti metti in condizione di "dover" ordinare per forza tutti e quattro, anche se uno dei quattro tra qualche annetto manifestasse segni di scarsa vocazione...

      La burocrazia civile appioppa certificati lavandosene le mani. "Ha seguito il corso e superato i quiz", pertanto va considerato valido e onesto e attaccatissimo al proprio lavoro, e dopotutto ci sono i regolamenti con le multe e le scadenze... cosa potrà mai andar storto?

      È stata tale mentalità burocraticizzata a trasformare certa roba (dal diaconato permanente ai "ministri straordinari") in una specie di privilegio aristocratico per topi da sagrestia. E paradossalmente hanno dovuto inventare burocrazia supplementare (corsi di aggiornamento per catechisti parrocchiali, cerimonia del mandato del vescovo, ecc.) per poter finalmente avere qualche sotterfugio per "licenziare" quelli che grazie alla stessa burocrazia avevano pasticciato senza pietà (io stesso ho dovuto denunciare una volta un catechistone che negò risolutamente un paio di dogmi mariani perché credeva così di andare "incontro ai 'gggiovani").

      Ora, sulla Comunione, "pane di vita eterna", non si scherza. Ogni orpello aggiuntivo ("pagnottone sbriciolose", "ministri straordinari", "ostiari", "comunione seduti", "tutti insieme contemporaneamente al celebrante", ecc.) porta inevitabilmente con sé significati teologici, anche se non erano del tutto intesi come tali da chi a suo tempo aveva inventato la cretinata della settimana. Quello che c'è da assicurare ai fedeli è la possibilità di mangiare alle dovute condizioni quel "pane disceso dal cielo", senza bizzarrie involontariamente teologiche e spesso addirittura imbarazzanti (come quando sei in fila per la Comunione e ti ritrovi non un sacerdote ma uno dei topi -laici- di sagrestia).

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  28. @Don terrorizzato o no,

    certo che è 1 dato di fatto .. e io ho espresso il mio giudizio su questo dato di fatto e lo ribadisco:
    è 1 BENEDIZIONE che questi parroci (e tutti i fedeli) abbiano visto

    "i catechisti prendere le comunità e migrare".
    ------
    Tu invece perché hai voluto sottolineare questo dato di fatto?
    Solo per notizia di cronaca?
    Qual'è il tuo giudizio su questo fatto?
    Come mai non dici chiaramente se per te è 1 bene o 1 male che delle comunità neocatecumenali se ne VADANO VIA da una Parrocchia?

    Ribadisco anche 1 altra cosa:

    La Confessione e (sottolineo "e" visto che hai cercato di insinuare, con il tuo PS, che con le mie parole abbia sminuito il Sacramento) le frasette consolatorie NON bastano ad espellere la SETTA neocatecumenale dalla Chiesa, anzi per molti sono 1 incoraggiamento a CONTINUARE con più convincimento il proprio "cammino di fede" che, essendo 1 cammino SBAGLIATO, porta i più fragili e soli a rovinarsi la vita.
    Quando ero nel CN, stavo bene attenta a non andare a confessarmi da 1 certo sacerdote perché avevo il timore (giustificato da sue parole dette pubblicamente) che potesse dirmi qualcosa "contro" il CN, qualcosa che smuovesse la mia coscienza e me lo facesse mettere in dubbio (il cammino ), magari ci fossi andata!
    Me l'avrebbe certo detta e forse avrei evitato di fare scelte irreparabili seguendo i pessimi "consigli" dei "catechisti"!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ☆Quindi, non siete tutti uguali, perciò che hai da criticare dicendo:

      " scegli te chi promuovere o bocciare come preti"
      -----------
      Questa è proprio bella!
      Quindi ora non posso neanche
      " scegliermi " il prete?
      E chi lo dovrebbe scegliere?
      Mi dovrebbe andare bene chiunque? Anche quelli che ragionano come te? NO, grazie!
      L' esempio che ho fatto sopra dimostra che ho scelto quelli sbagliati in passato, ma soffrendo si impara ed ora ho imparato a stare più attenta con quale sacerdote apro il mio cuore.

      Non mi interessa fare dietrologia sulla tua attività pastorale e la tua missione, non mi riguarda proprio .. l'unica cosa che mi interessa, qui, è conoscere cosa 1 sacerdote, nello specifico tu - perché TU sei voluto intervenire su questo argomento - mette in atto per contribuire ad eliminare il cammino neocatecumenale dalla "faccia della Chiesa" , se questo non ti interessa che parliamo a fare?
      Solo perché nei tuoi primi interventi hai mostrato di comprendere i danni antropologici del CN?

      Mi spiace ma NON basta!
      E non basta proprio perché sei 1 sacerdote .. a differenza di me che sono solo 1 donna, senza "anni di seminario", senza "studi" e senza "grazia sacramentale nelle mie mani" ...
      e che proprio per questo HO BISOGNO che i Pastori, coloro che la Grazia di rendere presente Cristo ce l'hanno, coloro che gli studi li hanno fatti
      [apro 1 parentesi a questo proposito: trovo tristissimo quanto hai dichiarato in 1 tuo intervento

      "la mia giovane età .. non mi porta a dire chi è eretico e chi no"
      ------------
      Che c'entra l'età?
      sei sacerdote e non sai distinguere se qualcosa è eretico oppure no? ]
      ho bisogno, dicevo, che coloro che Gesù ha voluto Pastori per la Salvezza di noi semplici fedeli,
      mi DIFENDANO dalla MENZOGNA, nello specifico dalla
      menzogna=cammino neocatecumenale.

      Non vuoi farlo? Pazienza!
      Scegli la strada che ritieni migliore per servire Gesù ..
      io preferisco i preti che non hanno paura di essere etichettati come "coglioni" perché dicono la VERITÀ sul CN e che
      lasciano operare Gesù, non solo nel Sacramento della Confessione - che sicuramente, come hai detto tu, "lenisce le ferite spirituali" ed è efficace anche se il prete dovesse davvero essere "coglione" o peggio - ma che Lo lasciano operare anche attraverso la propria persona .. anche esprimendo VERITÀ poco popolari rispetto all'ambiente in cui si trovano.

      PS
      C'è 1 prete qua, che quello che tu hai definito
      "si fa il mazzo ore e ore"
      lo chiama: la gioia più grande per un sacerdote.

      Elimina
  29. Ma ti ho detto che non sono parroco e non altre responsabilità nei confronti di questa realtà. Se le avessi è OVVIO che metterei le mani sul cammino e se non è possibile li butterei fuori dalla porta (proprio per le cose gravissime che ho visto fare a me personalmente come famiglia e a tantissime persone nelle confessioni). Su questo mi puoi credere dato che ho chiuso più di un gruppo dopocresima perché di Cristo aveva poco e niente. Sei te che dici che ho paura quando non l'ho mai dato a vedere. La cosa che non comprendi è che io NON POSSO decidere a chi confessare e chi no perché NON SONO PADRONE della grazia che ho nelle mani: Dio mi chiederà conto del perché quelle sere non sono andato a ninive a confessare o nelle squallide salette neocatecumenali. Questo un prete NON LO PUO FARE perché rischia l'inferno !!!! Non posso urlare che il cammino è una montagna di merda alla peppino impastato non perché non sia in parte vero, ma perché nel mio ruolo di confessore (da non confondere col ruolo di pastore e quindi parroco vescovo e papa), DEVO in coscienza agire così perché Cristo non mi dica "Ma decidi te chi confessare o sei un servo della Misericordia mia ?". Credo che non ci siamo capiti perché te proietti su di me responsabilità che non ho e quando avrò è OVVIO che interveniamo con misure serie e drastiche !!! Ma credi che io non abbia mille dubbi sull'agire dei pastori? Dai parroci a San Paolo 2 che dal 1978 al 2005 ha dato carta bianca a Kiko ? Ma i miei dubbi non si traducono in un giudizio di condanna. Spesso dico "io avrei fatto una caterva di decreti"... però è fantapolitica. La confessione è una gioia dopo un parto e credo che sia una definizione più corretta. Quando confessi dolori alla fine si fa fatica a prendere sonno la sera fidati.

    Ora mi capisci che in coscienza se quella sera è libera io DEVO andare la soprattutto perché conosco le magagne ? Quando sarò parroco non aprirò il cammino e questo è poco ma sicuro e se ci sono già comunità non butto fuori nessuno ma metterò mano ad ogni cosa che mi compete. Se poi emigrano pace !!! All'inferno per qualche invasato che forza la decima o la maternità io non ci vado. Ma lo dissi dal primo commento "non so dove siano i miei confratelli (con responsabilità più grandi) ma a me mi trovate confessare. Non è un piacere sorbirsi ore e ore di liturgia penitenziale è ammonizioni deprimenti. Ma lo si fa. Con gioia ma anche con tanta fatica. In questo dicevo che ci si fa il mazzo. Ma dire alla gente esci dal cammino che è pieno di guai non ti ascoltano e lo sai meglio di me. Quante persone sei riuscita a convincere? Per poi ritrovarmi Cristo che mi dice "perché parli del cammino in confessione e non metti mano ai peccati che sono la materia del sacramento ?"

    Insomma io credo che tu abbia confuso un confessore con un pastore (che ha la responsabilità di un gregge). Io devo e posso lavorare solo sulla coscienza, un parroco DEVE mettere mano a tutta la baracca. Su questo hai perfettamente ragione e fai bene a dire che è tutta una montagna di merda. Ma ora capisci perché ANCORA non posso dirlo io.

    IL Don

    RispondiElimina
  30. Carissimi, due punti della situazione.
    Ho sentito che ci sono persone che chiedono ad altri di andare a chiedere scusa per dei sentimenti che si sono avuti, a causa di situazioni spiacevoli. Bene! Il punto è che queste persone si permettono di arbitrare le situazioni che si vengono a creare, credendosi di poter essere al di sopra delle parti, per cui si credono di avere il nulla osta di poter dire al prossimo vai a chiedere scusa. In primo luogo si risponde che è lo Spirito Santo che ci parla dentro di noi, perchè lo Spirito Santo è sceso su ognuno di noi, in quanto Gesù l'ha trasmesso, e lo trasmette sempre con il Suo Corpo e il Suo Sangue e per altre vie, per cui non abbiamo bisogno di chi ci dice che dobbiamo andare chiedendo scusa, perchè se dovessimo fare questa cosa, ecco che è lo Spirito che ci fa sapere di doverlo fare. Ma il punto centrale è un altro. Ovvero dobbiamo considerare che chi indica di fare quelle cose non le fa, per nessuna ragione al mondo. Loro diranno: chi ti ha detto che non lo abbiamo fatto a nostra volta? Risposta: l'avrai fatto, perchè comandato da un catechista in un dato momento, ma farlo una sola volta, come se fosse una teatro, e poi non farlo per tutta la vita, ecco che la vostra è una messa in scena teatrale. Perchè dico questo? Perchè la prova l'avete sul Blog e l'avete avuta in tanti anni che scrivete su questo Blog: nessuno è venuto a chiedervi scusa per avervi giudicati. Questa è la verità. Per cui, quando si dice che fate le carnevalate e le pagliacciate, cari signori, questa cosa la dovete prendere per vera. La dissimulazione e la millanteria non so a cosa vi possa servire?! Dite, presi dall'opera teatrale che state facendo, di andare a chiedere scusa a persone che non conosciete, vi mettete sopra a fatti che non sapete e non capite, ma nello stesso tempo dimostrate, voi stessi, che non credete neanche ad una virgola di ciò che state facendo in quel momento, in quanto non vi adoperate per nessuna ragione al mondo nel fare ciò che comandate o esortate di fare al prossimo. Quanti catechisti vi avranno giudicati? Tanti! Li ho sentiti con le mie orecchie fare sermoni lì dentro. Eppure nessuno è venuto a chiedere scusa. Quanti sacerdoti hanno giudicato?Tanti. E non sono innocenti, perchè sono lì a fianco di queste persone che comandano di fare certe cose, per cui danno il loro consenso, anche se stanno zitti. Ma carissimi, l'ipocrisia e la mondanità la si riconosce, ovvero, se abbiamo una persona davanti che è mondana e ipocrita, per cui chiede agli altri di fare ciò che lui non è disposto a fare per nessuna ragiona al mondo, ecco che si vede la realtà dei fatti. E' inutile che si nomina Gesù, si porta la Bibbia sotto braccio, che si fanno catechesi, se poi chi fa tutto ciò non fa quello che predica, è solamente IPOCRISIA. Vi faccio un esempio concreto, uno a caso, ma palese, perchè è stato riportato sul Blog. E' stato nominato un catechista ultimamente su questo Blog, voi pensate che non abbia letto? Pensate che non l'abbiano avvisato? Per capire la situazione dobbiamo andarci a prendere il commento di Don.... Don... appena ha scritto gli è arrivato sms di un catecumeno. Questo è ciò che si muove dietro le quinte. Per cui dissimulano, leggono, vanno a fare i santarellini dentro gli Hotel tra pasta asciutta e vino e sermoni, fanno la messa in scena, e poi si continua la vita mondana. Quel catechista, che dovrebbe dare l'esempio, è venuto a chiedere scusa? NO! Questa è la realtà! Carissimi, ho sentito dire che nelle salette si compiono miracoli. E chi lo mette in dubbio. Anche tra i Musulmani ci sono stati ad opera della Madonna: http://www.asianews.it/notizie-it/Bambina-musulmana-guarita-da-un-miracolo-di-S.-Charbel-(Il-video)-35514.html

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  31. Ma il miracolo significa che l'Islam sia di origine divina? Perchè se qualcuno in mezzo a noi ammettesse che l'Islam viene da Dio, ecco che Dio non può mentire, per cui se l'Islam dice che Gesù è solo profeta di Allah, sottoposto a Maometto, e l'Islam dice che Dio non ha Figlio, per cui non esite la Trinità, per cu si nega anche lo Spirito Santo, e si nega la Madonna Madre di Dio, e tante altre cose. Ed ecco che è fuori dalla nostra religione, perchè ne nega le basi. Perchè noi sappiamo questo:

    22 Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. 23 Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.

    Quindi il punto della situazione è altro.Ovvero se tu vedi miracoli dentro le salette, non è detto che tutto ciò che si dice abbia un'origine divina, cioè sia conforme alla Volontà di Dio. Ma potrebbe essere che Dio, cioè la Sua Grazia oltrepassa alcune situazione e opera ugualmente. Se nell'Islam avvengono miracoli da parte di Dio, dobbiamo ammettere che il Signore passa per vie a noi sconosciute, e passa ugualmente :

    [19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".
    [20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
    [21] Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi".
    [22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo;
    [23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi"

    Per cui davanti a tutto questo voglio riportare un articolo che ho letto ieri sera:

    https://www.amicidomenicani.it/se-le-parole-di-cristo-non-prevarranno-su-di-essa-si-riferiscano-alla-chiesa-del-cielo-e-se-si-possa-dare-la-santa-comunione-a-coloro-che-sono-peccatori-manifesti/

    A proposito delle parole: “Le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” San Cirillo di Alessandria, un padre della Chiesa del IV secolo, commenta: “Secondo la promessa di Cristo, la Chiesa apostolica di Pietro rimane pura da ogni seduzione e al coperto da ogni attacco eretico, e al di sopra di tutti i governatori e i Vescovi e sopra tutti i primati della Chiesa e i suoi pontefici, nella sua completissima fede e nell’autorità di Pietro.
    E mentre alcune chiese sono state segnate dagli errori di qualcuno, solo essa regna assisa in maniera definitiva imponendo il silenzio e chiudendo la bocca di tutti gli eretici; e noi, se non siamo sviati da una folle presunzione della nostra salvezza, né inebriati dal vino dell’orgoglio, confessiamo e annunziamo insieme con essa la verità e la santa tradizione apostolica nella sua forma autentica” (Lib. Thesauri).

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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