lunedì 20 gennaio 2020

RISCRIVIAMO LA STORIA, SECONDO LE AFFERMAZIONI DI KIKO - III° ATTO

Tranquilli, non è finita, la storia della vita di Kiko è più lunga di un film…
Questa è la terza parte (qui la prima parte e qui la seconda); anche qui troverete inframmezzate al testo di Kiko ed evidenziate in giallo le nostre chiose, mentre in rosso faremo notare le assurdità, le manipolazioni e le frottole di Kiko, particolarmente gravi in quanto Kiko Argüello è praticamente un idolo, l'idolo dei sedicenti "fratelli del Cammino", che lo considerano perfettissimo e al di sopra di ogni critica.

Allora, abbiamo fatto questo viaggio (in Europa), che è stato veramente impressionante, e in questo viaggio ho ricevuto la prima grazia mistica… Ero così bravo allora, facevo sempre sacrifici, tranne quando sono andato giocare al Casinò a dilapidare tutti i soldi: ho smesso di fumare. Ero bravo “allora”, ma oggi non sono più così. All’epoca, a distanza di più di 3 anni dall’apparizione della Madonna, avevo fatto le promesse dei Cursillos e ne ero diventato anche professore, quando potevo, perché il resto del tempo era tutto dedicato ai miei studi di arte con padre Aguilar, come potete facilmente dedurre, per questo ero bravo.
Insomma, quella sera io mi scalzavo e camminavo scalzo pregando il rosario, tutte le sere e ho fatto molte cose, non vi dico quali, ma molte.. Dovete sapere chi è il vostro catechista, o almeno come si dipinge e si presenta a voi. Ma un giorno, dopo aver fatto questo di scalzarmi e pregare il rosario, dopo la cena, non so come, dopo che erano 7 mesi senza fumare, mi viene voglia di fumare, non so perché e ho fumato. Un peccato terribile! Figuratevi, dopo 7 mesi avevo ancora le sigarette in tasca, perché dopo cena non potevo certo andarmele a comprare. Che miracolo! Dopo però mi è venuta una compunzione, ho cominciato a piangere, a dormire, questa compunzione continuava e sento il mio petto che esplode, PUM! E mi siedo così, AH! In effetti aver fumato una sigaretta dal pacchetto che avevo in tasca per me era un peccato orribile, non potevo far altro che pentirmi, piangere e dormire, anche se il dormire si sposa male col piangere. E il mio prete che era vicino, Oh che orrore, una esplosione dentro e poi capisco perché questo impatto faceva elevare San Giuseppe Copertino, io non ho volato, ma ho provato la stessa identica cosa, per questo lo capisco, anche senza volare, lo sa bene il "mio prete", sì, anche quello è MIO. E piangevo gridando e il prete mi diceva calma, calma, calma. Che Dio ti aiuta, calmati. OHHHH. Poiché infatti la sigaretta l’ho fumata quando c’era lui, quindi mi ha visto quando dopo averla fumata ho cominciato a piangere e a gridare, gridare, addirittura. Dovevo essere calmato, ero troppo agitato per una sigaretta fumata. Sarà segno di squilibrio più che di bontà? Mah vedete voi…


Kiko:
"Ero così bravo ALLORA,
facevo sempre sacrifici…
smisi di fumare".

Ma è durata poco…
Poi, nel ferry dalla Svezia alla Finlandia, una donna mi si è insinuata, mi ha detto che voleva mangiare qualcosa perché lì stai in mezzo a ubriachi ecc. Le ho detto: “Sì sì ora vado a prendere il pranzo e vado con lei” e mi sono squagliato in camera. Si è vero, non c’è connessione tra il voler mangiare qualcosa e lo stare in mezzo a ubriachi, comunque l’importante è che tra tutti quella donna voleva me.
Ma dopo l’ho trovata con 3 uomini che la stavano toccando tutti e 3, il che mi ha provocato una situazione, mi sono eccitato ero giovane e casto da tanto tempo… Però Dio lì mi stava provando molto profondamente, tanto così che in Finlandia Dio mi ha chiesto che mi alzassi un’ora prima e andavo, se lo volete sapere, andavo al bosco e con una cinta io mi colpivo fino al sangue.
Sapete, io ho il filo diretto con Dio, per cui Dio stesso mi ha chiesto, per favore, di alzarmi un’ora prima per andare nel bosco a fustigarmi, dato che avevo reagito fisicamente alla semplice visione di una donna in mezzo a 3 uomini. Non me ne sono fatte mancare una: “visione” della Madonna, episodi mistici, fustigazione, camminare scalzo pregando… Ho fatto "tutte le esperienze più una", come i più grandi santi. Il problema è che, nel mio caso, non sono gli altri a raccontare queste cose di me, mai nessuno che l'abbia testimoniato, lo racconto io da me stesso, a distanza di sessant'anni dai fatti, quindi posso dire ciò che voglio.
Dopo, al ritorno Dio ha incominciato a darmi delle grazie mistiche…. Per esempio, sto pregando il rosario e all’improvviso non posso continuare a parlare… non capivo… non potevo, e mi è venuta una specie di sopore di debolezza che ho dovuto sedermi e ho perso la conoscenza e sono andato in estasi. Che volete, a me le estasi si presentano così: non vedo e non sento nulla, perdo solo conoscenza, proprio come uno svenimento da mancanza di ferritina. Uh, mamma mia… e quando mi sono svegliato mi sentivo tutto soave come se fossi bagnato. E questa del bagnato un po’ mi preoccupa, perché bagnato non è “sudato”, bagnato può voler dire molte cose, lo sanno bene gli incontinenti. Quanto alla soavità, che volete, somigliava a quello stato di debolezza e semi incoscienza che si prova quando ci si riprende da uno svenimento. Ve l’ho detto: ho solo perso i sensi, nessuno mi è apparso e nessuno mi ha parlato. Mi son chiesto: “Ma che succede?” Potevo andare dal medico a farmi prescrivere degli esami del sangue per gli svenimenti, ma ho preferito credere ad altro. Mah, ha cominciato lì un macello, non vi dico, anche se sarebbe molto meglio che vi dicessi, altrimenti taccio la parte più esplicativa. Ho avuto tanti fenomeni di questo tipo che, invece di andare dal medico, vado da Padre Royo Marin che è un domenicano che ha fatto libri di teologia morale che erano libri che si studiavano in seminario. Era dominicano e stava nel convento, perché mi hanno invitato ad andare in convento a Atocha. O forse mi sbaglio ancora? È che ho questo viziaccio di dire sempre che le persone “mi invitano”. In realtà io risiedevo ad Atocha ed il convento era annesso alla residenza universitaria, per cui era facile per me: stavo già lì per motivi di studio…
Eppure mi piace dipingerla così, fa più presa: i domenicani, davanti ad un giovane cristiano hanno detto: “Guarda, abbiamo una residenza di universitari, che è un macello, come stanno gli universitari, vieni qua e facci un po’ di testimonianza, aiutaci tu!” E sono andato lì, non dicevo mai di no a nessuno.
Così mi piace di più, mi fa sentire più importante davanti a me stesso ed a voi. Non voglio dire che io lì già ci abitavo e ci studiavo, mi presento meglio se dico che sono stati loro ad invitarmi perché c’era un macello tra gli universitari e io li potevo aiutare con la mia testimonianza. Tutti mi vogliono, tutti vogliono aiuto da me.
Sono andato là e ho raccontato a Padre Royo Marin quello che mi succedeva e mi ha detto, perché lui è uno specialista in fenomeni mistici, mi ha detto: “tu hai avuto una riunione di potenze” Io: “ma che è questa cosa… RIUNIONE DI POTENZE…”, così mi ha detto Riunione… Le potenze interne si sono unite, e questo… sono entrato in estasi.
Non sapete quanto sia avventato padre Royo Marin: così, alla prima, mi ha fatto la diagnosi di “riunione di potenze”, senza attenersi a ciò che insegna il discernimento mistico di minimizzare e non incoraggiare chi si ritiene visitato da Dio. No, lui, il grande esperto di mistica, si è subito sbilanciato vedendo i sintomi che lamentavo: debolezza, svenimento, soavità e umido. È chiaro, sono sintomi così evidenti che non si può trattare di un disturbo fisico da carenza di ferro… Non gli è importato nemmeno che nessuna potenza spirituale mi abbia parlato o si sia manifestata, ha visto all’istante che le “potenze” si erano riunite dentro di me fino a provocarmi lo svenimento.
E allora mi ha detto: “Tu sei stato scelto da Dio per una grande opera nella Chiesa. Per questo dico, vai e cercati un monastero di clausura! Perché la clausura è il modo migliore per compiere grandi opere, come Santa Teresina di Lisieux. Mah… e io ho obbedito e ho cercato un monastero.
Non avevo né vocazione né nulla, nemmeno ci avevo mai pensato tranne quando volevo farmi prete a 12 anni e poi scelsi l’arte. Ma siccome la prima volta che l’ho consultato, padre Marin è arrivato fino al punto di sbilanciarsi così tanto trovandomi una "Riunione di Potenze" ed ordinandomi la clausura, io ciecamente ho obbedito. Un po’ come fanno certi seminaristi del Cammino quando i catechisti dicono loro di entrare in seminario. Obbediscono. Non capiscono, ma obbediscono, vedi mai che non si fossero accorti da loro stessi che Dio li chiamava alla vocazione sacerdotale e che Dio abbia incaricato dei laici sconosciuti di mostrargliela…
E così ho trovato i padri Gerolamiti, monastero di vita contemplativa stretta. Lì a Segovia.
Mi son fatto 100 chilometri da Madrid a Segovia, per trovare un monastero. Più vicini non ce n’erano. Questa cosa non è accaduta in un giorno: tra trovare il monastero, farsi accettare da perfetto sconosciuto, approntare la cella… mi ci son voluti mesi.
Infatti, facevo il militare e andavo il fine settimana a questo monastero.
Non fate caso se ho sempre detto che il militare l’ho fatto in Africa, il fine settimana tornavo a Madrid, dall’Africa. E avevo tutto il tempo di andare al monastero. Non fate nemmeno caso se ho sempre detto che partii militare per l’Africa dopo tutta una serie di eventi, primo fra tutti la vicenda della domestica di casa dei miei genitori, che mi ha occupato diversi mesi e non dopo le grazie mistiche innescate dal viaggio.Anche se non si incastra temporalmente in tutto ciò che ho raccontato finora, la vicenda della domestica è esistita. Non si sa quando, a questo punto, ma si è verificata.
Una cosa interessante è che io, siccome ero molto bigotto, così, molto cristiano, mi confessavo tutte le settimane e dovevo tenere un direttore spirituale, COME ERA COSTUME DEI CRISTIANI. Poi ho smesso di essere cristiano, che equivale a bigotto, e ho smesso di confessarmi tutte le settimane. Soprattutto, non ho più fatto come è costume dei cristiani, di tenere un direttore spirituale, perché quello è costume dei cristiani…
Il mio direttore spirituale era padre Speranzo. Solamente ha parlato due volte padre Speranzo, il direttore spirituale di Atocha, dove risiedevo come studente e le due volte sono state provvidenziali. Bastavano due volte, non c’era bisogno di più: solamente due volte. LA PRIMA VOLTA QUANDO IO STAVO NELLE BARACCHE e ho avuto il primo scontro con Carmen, di una violenza inaudita contro di me, che io ero un mostro che utilizzava i poveri per esaltare il mio ego, il mio io, mi ha detto delle cose mostruose…
Eh sì, non ve l’ho mai detto prima ma io, mentre ero nelle baracche a fare il povero alla de Foucauld, avendo scoperto che la Chiesa mi dava poco e nulla, continuavo ad avere rapporti con la mia ex residenza universitaria di Atocha, anche dopo aver conosciuto Carmen. Non avevo lasciato proprio tutto tutto.
Inoltre non fate caso alla cronologia: dico che la prima volta è stata quando ero già alle baracche e la seconda quando volevo entrare in monastero. No, non è che in monastero ci volevo andare mentre ero alle baracche, fu un’altra volta. Ma quando narro, mescolo sempre gli eventi.
La seconda volta è stata quando volevo entrare nel monastero e già erano predisposti a tagliarmi i capelli e avevo la mia cella, padre Speranzo mi manda una lettera e dice, che mai aveva detto quello della Madonna viene da Dio. Io gli ho raccontato l’apparizione della Madonna e mai mi ha detto una parola, ma quella del monastero no, lì ha parlato.
Nella lettera diceva che “quello della Madonna” viene da Dio. Quindi questo padre Speranzo si è messo in contrasto con padre Marin, che invece mi aveva detto di andare in monastero, ambedue residenti nello stesso convento di Atocha. Chissà perché padre Speranzo non mi aveva mai detto nulla su “quello della Madonna”, mentre padre Marin, sbilanciandosi di botto vide in me un mistico destinato al monastero di clausura che avrebbe fatto grandi opere. Mah, discernimenti diversi, o prudenze diverse, oppure quella di Royo Marin me la sono proprio sognata… E poi, altra coincidenza temporale miracolosa: la lettera di padre Speranzo arriva proprio mentre mi stavano praticando la tonsura, come in un film.
Monastero del Parral, Segovia.
Da qui Kiko dice che se ne andò
"mentre erano già predisposti a 
tagliarmi i capelli"
E allora ho detto al priore, che già sperava, mettete via tutti gli attrezzi per tagliarmi i capelli: “Guardi padre, legga questa lettera” e mi dice il priore: “Figlio mio fa’ quello che tu pensi sia la volontà di Dio. Bene, la volontà di Dio è che vado via stasera e già è finita tutta la mia esperienza per essere monaco. FIUU, l’avevo scampata bella. Potendo scegliere a chi obbedire, dato che avevo due opzioni, ho scelto quella che mi faceva più comodo.


Il prossimo sarà l'ultimo atto.
Scusate la lunghezza del film, ma meritava la visione…

44 commenti:

  1. KIKO DOVREBBE APPARIRE NUOVAMENTE ALLA MADONNA...

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  2. ...kiko ha avuto una RIUNIONE di POTENZE INFERNALI

    altro che i sintomi post-sbornia...

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    1. E i kikos continuano a essergli super-fedelissimi anche dopo che ha detto quelle cose.

      La plebe neocatecumenale, per mera idolatria.

      L'aristocrazia neocatecumenale (dei cosiddetti "catechisti"), per convenienza economica e di potere.

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    2. E la chiesa?che fa la chiesa!!!è Uno scandalo che non interviene,non credo che tutto questo non lo sappia.

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  3. Libera:
    i toui commenti in giallo sono acuti e nello stesso tempo divertenti e, anche se sono riferiti a una tragedia, mi hanno messo di buon umore.

    Per quanto riguarda la storia Kiko, scritta da se stesso, in stile Tartarin di Tarascona.
    Dove dice quello che vuole.

    Nonostante ciò e nonostante possa aggiustare la sua storia come vuole, viene evidenziata, oltre a tutta una serie di contraddizioni che ha dell'incredibile, l'ERESIA.

    Se la confessione frequente e il direttore spirituale (che per un vero mistico è indispensabile) è segno di bigottismo, e se l'essere bigotto equivale a essere cristiano, così come la Chiesa ha sempre inteso che un cristiano debba essere, il Cammino nella sua stessa essenza non può venire da Dio.

    Viene dall'ambiente ecclesiale, "viene dai nostri" direbbe l'Apostolo Giovanni, ma "non è dei nostri".
    E' un inganno.
    Del resto, se perfino l'Anticristo ingannerà molti, evidentemente anche cristiani in quanto si manifesterà con connotazioni tali da poter essere confuse con quelle cristiane e di Cristo stesso, perché il Cammino non potrebbe essere un inganno?
    Non bastano le eresie e le menzogne seriali?
    E l'approvazione? Fa parte dell'inganno. Che inganno sarebbe altrimenti? Un unganno di poco conto.
    L'approvazione della Chiesa, infatti, ha come CONDIZIONE irrinunciabile che si accetti tutta la dottrina cattolica. Per cui se il Cammino come movimento insegna le eresie di Kiko, e le insegna (i mamotreti cantano), l'approvazione non vale più. Anzi, è una testimonianza contro di esso.

    Se un cattolico dice un'eresia e gliela si fa notare, questi subito CAMBIA e si corregge, perché le eresie non riguardano le opinioni o le teorie, in cui sono ammesse differenze, ma quella dottrina della fede a cui si deve aderire in ogni punto per essere cattolico.
    Chi si OSTINA nell'eresia, perciò, approvazione o no, è un eretico

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  4. Poi qlc si risente se dico che Kiko non è esattamente "stabile" di mente. Ora OGGETTIVAMENTE vi pare un racconto equilibrato questo? Per me è un DELIRIO nella forma che però dona molti spunti di riflessione nel contenuto.

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  5. A parte il fatto che Kiko ha aspettato la morte di tutti coloro che cita come suoi maestri o padri spirituali per dichiarare che lo ritenevano misticamente ispirato; non sfugge a questa regola padre Royo Marin, domenicano, una autorità in materia di teologia, di spiritualità e mistica cristiana, scomparso nel 2005.
    Per quanto riguarda questa fumosa "riunione di potenze" che padre Marin avrebbe diagnosticato al giovane Kiko, assolutamente non indica che abbia decretato l'autenticità dei suoi fenomeni mistici.
    Infatti le potenze interne dell’uomo sono l'intelletto, la volontà, l'immaginazione e la memoria, che, riuniti, possono concorrere a diversi effetti, come per esempio a commettere peccati di pensiero. Infatti, scrive padre Marin, i cattivi pensieri si generano per la delizia che si produce al rappresentarsi in forma immaginaria un atto peccaminoso come se si stesse realizzando, avendo chiara coscienza che è peccato. Per la formulazione dei cattivi pensieri intervengono tutte le potenze. Ad esempio, compiacersi nel male con cui si farebbe soffrire una persona che si odia.
    Quindi, come sempre, come anche per il famoso "tocco di sostanza" che si attribuì, o la visione mariana definita intellettuale nonostante sostenga di aver visto la Madonna con il bambino, Kiko confida sull'ignoranza dei propri interlocutori e "spara" qualche parolone per vantarsi di pretesi trascorsi mistici.
    Non pensa che, comunque, fossero autentici, deporrebbero contro di lui, che ha poi vissuto un'esistenza sregolata e dimentica di tanti doni spirituali.
    Ci viene pure a raccontare che aveva smesso di fumare ed era disperato per aver ripreso il vizio. Ma cosa ne ha fatto di questi buoni propositi per il resto della sua vita, visto che fuma come un dannato ed è moralmente responsabile del fatto che moltissimi, per imitarlo, a loro volta hanno cominciato a fumare, con grave danno per la propria salute?

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  6. Se l'avessi raccontata io sta storia, sarei finito in tso.
    Più si avanti in questo racconto più mi viene la nausea...

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  8. Cara Libera, purtroppo vedo riflessa questa mentalità in molti che hanno assorbito l'insegnamento del cammino, anche se sono degli ex.
    Innanzitutto: la superbia. Loro sanno tutto e hanno capito tutto. Quando gli contrapponi la disciplina della Chiesa, invocano gli usi e costumi delle prime comunità cristiane o addirittura israelitiche.
    Poi: la schizofrenia. Da un lato si ritengono perfetti credenti, addirittura tradizionalisti e si offendono se gli addebiti di non credere nella Presenza Reale di Gesù Eucarestia; ma quando gli si chiede più nello specifico conto delle briciole sparse, prima negano ve ne sia anche una sola, poi, di fronte alle inevitabili contestazioni, accusano l'interlocutore di essere bigotto.
    Ma come: dichiari di essere convinto assertore del fatto che ogni frammento delle Specie sia Gesù, Corpo, Sangue, Spirito e Divinità e poi dai del bigotto a chi te ne chiede conto?
    Per non parlare della convinzione, espressa candidamente, che la Comunione ai fedeli senza il Sangue di Cristo nel calice manchi di qualcosa.
    Insomma, Kiko ha creato molti idiot-savant, tutti uguali a lui, finti cristiani con un bel sottofondo di autentico disprezzo e odio per la Chiesa e per i cattolici.

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  9. Con questo post penso di aver capito perché un mio conoscente del Cammino più di una volta ha smesso fi fumare per poi riprendere...
    Alter Kikus

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    1. Ha smesso di fumare... cosa?

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  10. Se i camminanti pensano che Kiko sia un incompreso, perché non lo invitano a chiarire il suo pensiero?
    Ad esempio: l'avere un direttore spirituale è da bigotti o no?

    Ammettiamo pure che Kiko si fosse espresso male: visto che tutti capiscono che egli detesta i direttori spirituali (e questo non è cattolico), compresi anche tanti camminanti che non lo hanno, perché Kiko dovrebbe rifiutarsi di rispondere a certi "dubia"?
    Forse perché non vuole? Perché nel caso rispondesse dovrebbe confessare che i direttori spirituali sono roba da religione naturale, mentre al cristiano basta il solo Cammino?

    Che ci vuole a rispondere. Non è mica degradante!
    Anzi, se tanti sono confusi, ripondere è un dovere morale, tanto più che si tratta di anime e di testimoniare la verità.

    Poi chi vuol credere alle sue esperienze mistiche libero di farlo, purché non lo portino verso l'errore!

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    1. Nel cammino il direttore spirituale non è ammesso, anzi si invitano i presbiteri a non farlo, ne in sede di penitenziale ne in altre occasioni, la direzione spirituale è fare il cammino e i catechisti, a loro ci si può, anzi ci si deve, rivolgere in caso di dubbi vocazionali, o problemi personali.

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    2. Vero Mav e se non ti rivolgi ai tuoi catechisti ai primi scrutini ti fanno il terzo grado.
      Fatti concreti vissuti in prima persona.
      LUCA

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    3. Caro Pietro, nel Cammino fare domande è proibito, è una delle prime regole non scritte che si impara. Cioè uno le domande le può pure fare, ma non riceveranno risposta oppure riceveranno la risposta standard data da tutti i catechisti a tutte le latitudini: "Noi il Cammino lo abbiamo ricevuto così e così lo trasmettiamo", ovvero "noi abbiamo circonciso la ragione, circoncidila anche tu se vuoi stare in Cammino".

      Concordo: le esternazioni degli ultimi anni del sommo guru sono nauseanti...

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  11. Il dott.33 è ststo solamente un furbo ,con le sue cretinate è riuscito a convincere preti vescovi e cardinali.(Conduce una vita da milionario e con le decime unge la ruota)

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  12. In una penitenziale,mi lamentai in confessione(con un presbitero che credevo non fosse del cammino)dicendo che la dottrina della comunitå mi stava confondendo e che per questo motivo io continuavo comunque ad andare in chiesa,mi disse:SEI UNA BIGOTTA,QUESTA È NUOVA EVANGELIZZAZIONE.Poi scoprii che quello era un presbikikko che difendeva il cammino.LILLY.

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  13. carissimi
    vi chiedo un favore se qualcuno di voi ha il PDF "LA SETTA NEOCATECUMENALE" apparso mesi fa su L'Isola di Patmos potrebbe inviarmelo su marnizzi@tiscali.it

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    1. Quel PDF che cerchi era in realtà il rendering della pagina blog di Isola di Patmos dove erano stati anticipati i contenuti. Quel testo ha ricevuto poi numerose aggiunte per cui è diventato il libro che trovi indicato qui nella colonna laterale del blog, intitolato La setta neocatecumenale, disponibile da settembre 2019 nelle librerie e anche online. Non so se l'autore abbia ancora on-line il testo PDF/HTML che cercavi.

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  14. Racconta Kiko:

    "Ero così bravo allora, facevo sempre sacrifici: ho smesso di fumare. Insomma, quella sera io mi scalzavo e camminavo scalzo pregando il rosario, tutte le sere e ho fatto molte cose. Dovete sapere chi è il vostro catechista. Ma un giorno, dopo aver fatto questo di scalzarmi e pregare il rosario, dopo la cena, non so come, dopo che erano 7 mesi senza fumare, mi viene voglia di fumare, non so perché e ho fumato. Dopo però mi è venuta una compunzione, ho cominciato a piangere, a dormire, questa compunzione continuava e sento il mio petto che esplode, PUM! E mi siedo così, AH! E il mio prete che era vicino, Oh che orrore, una esplosione dentro e poi capisco perché questo impatto faceva elevare San Giuseppe Copertino. E piangevo gridando e il prete mi diceva calma, calma, calma. Che Dio ti aiuta, calmati. OHHHH".

    Piangere e dormire in successione non mi sembrano un segno di compunzione, ma di ISTERIA. E, anche, un sintomo di superbia.

    Perché, se ci può stare di piangere per il dolore di aver offeso Dio, il piangere per aver fumato una sigaretta quando ancora si vive la vita piena di contraddizioni tipica di tanti neofiti, mi sembra difficile.
    Tanto più che, da come Kiko descrive la scena, sembra desse in escandescenze, più che piangere come la Maddalena perdonata.

    Il suo non mi sembra il pianto di uno che comunque crede nel perdono e si abbandona fiducioso alla misericordia.
    Anche perché la conseguenza sembra sia stata quella di smettere di essere "bigotto" e perciò di tornare a fumare vita natural durante.

    Se delle sue presunte esperienze mistiche ne può parlare senza freni perché tanto nessuno lo può controllare, riguardo all'ascesi, invece, lo si può controllare.
    Se fumi come un turco, non lo puoi nascondere.
    Allora Kiko ha riscoperto il concetto di Lutero che dice: "Pecca pure fortemente, ma credi fortemente, e sei salvo".
    Pare che per Kiko in questo sta il non essere bigotti.

    Che il peccato possa essere occasione di misericordia, è vero.
    Per Sant'Agostino la caduta di Adamo ed Eva, pur non voluta da Dio, è stata occasione di una salvezza ancora più grande e perciò di una grazia maggiore, come se Dio, semidistrutta la sua opera, avesse deciso di riprogettarla migliorandola, ma la causa prima della nuova grazia non è il peccato, ma Dio.
    E in ogni caso mi sembra che non si possa escludere che, anche non vi fosse stato il peccato originale, Dio, proprio perché soddisfatto, in "corso d'opera" poteva benissimo integrare il suo progetto originale con un'altro molto migliore, tanto che c'è una seria ipotesi teologica ammessa dalla Chiesa che il Figlio si sarebbe incarnato anche se i nostri progenitori non avessero peccato.

    Pertanto anche in questa storia kikiana, per quanto molto somigliante a una parabola raccontata in stile da barzelletta, mi sembra che emergano chiaramente le eresie di Kiko.

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  17. Credo che l'evidenza che le esperienze di Kiko siano FALSE sia lampante.
    O sono il racconto di un'ammazzasette che scambia le mosche per draghi, o sono inventate o sono dal demonio.
    Visto l'enfasi esagerata dei suoi racconti, personalmente propendo per le esagerazioni di una fantasia fervida ma malata, in cui potrebbero non essere estranee delle suggestioni demoniache. Un "misticismo" alla Rasputin.

    I frutti del resto sono negativi, e per frutti non mi riferisco ai numeri che Kiko snocciola, o alle prodezze dei suoi prodi, ma alle ERESIE, che sono tali e tante da non poter essere smentite, ma da cui si può solo prendere le distanze.
    Cosa che lui dovrebbe fare per primo.

    Il problema è che molti camminanti parlano di conversioni a Cristo.
    Ma in realtà non solo le conversioni non sono così tante, in quanto molti aderenti erano già praticanti, ma anche quelli che hanno "cambiato vita" spesso hanno solo cambiato abitudini ma non i peccati e, comunque, sono stati fatti credere a un Cristo diverso da quello della Chiesa, per cui la conversione è solo umana in quanto gli è stato fatto conoscere Cristo solo "secondo la carne".

    Non nego, però, che ci sia chi abbia riscoperto la fede, ma questo è proprio il caso in cui Dio scrive dritto anche sulle righe storte, in cui il male può rappresentare un'occasione di bene.
    Se i "catechisti" "annunciano la Parola", anche se come i "superapostoli" invidiosi a cui fa riferimento Paolo, che annunciavano per vanagloria, in un ambiente comunque ecclesiale, in contatto con i sacerdoti, la voce di Cristo può essere riconosciuta nonostante la voce dell'eresia. Ma chi davvero vuole seguire la Chiesa, prima o poi entra in conflitto col Cammino.

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  18. Visto che Kiko esordisce con i filosofi Sartre e Bengtsson della corrente esistenzialista pensate di fare in post per spiegare chi erano e cosa hanno scritto? Credo che serva almeno per i neocatecumenali sapere chi sono.

    Ardemio

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    1. Questo dei Magi è l'emblema della supponenza di Kiko, è passato sopra tutte le tradizioni forzandone un'altra, guarda caso spagnola, come un obbligo, compreso il fatto che i regali dovevano essere fatti all'Epifania e non a Natale.

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  21. Cristo sta tornando. I più se ne accorgeranno a Settembre. I meno se ne sono accorti a Natale (con messaggi di Dio o con reazioni violente di Satana).
    La Chiesa tiene i neocat all'interno perché altrimenti li perderebbe per sempre.
    Cristo vuole salvare anche i neocatecumenali attraverso le nostre spalle (che verranno vergate da Satana attraverso di loro o attraverso le nostre pulsioni/schiavitù).
    Chi riesce a reggere le frustate e la crocifissione metaforica (grazie all'aiuto di Dio attraverso la preghiera) quest'anno ricevera tanti regali da Dio (sia nello spirito che nella materia).
    Ringrazio ancora IGP per le sue parole.
    Aveva ragione.
    La battaglia è iniziata.

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    1. Grazie anche a te per quanto hai scritto. Speriamo sempre di essere nella Volontà di Dio. Qualche errore lo potremmo commettere anche noi, nessuno è esente, ma si spera che il Signore abbia sempre lo sguardo su di noi. Un saluto.
      (da IPG)

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  22. Questa parte del racconto la trovo un vero strazio.
    Penso che Kiko non si renda conto per niente del peso di quello che dice e dell'immagine che dà di se stesso.
    È il periodo che precede la sua imminente "ascesa al potere" che finalmente gli farà trovar "pace"!
    Kiko, un giovane insoddisfatto e mezzo fallito, incapace di vivere come una persona normale. Passa da inquietudini, smanie, guizzi di fantasia a inconfessabili sogni di gloria di un "futuro immenso" con cui sfamare il suo EGO ingordo e insaziabile. C'è il passaggio in cui racconta del
    "primo scontro con Carmen, di una violenza inaudita contro di me, che io ero un mostro che utilizzava i poveri per esaltare il mio ego, il mio io, mi ha detto delle cose mostruose…" ...E ha pure il coraggio di riferirlo così!
    Tanto lo sanno tutti! Carmen in ogni occasione lo trattava in questo modo e anche peggio.
    La notte "dei miracoli" che racconta, poi, l'ho trovata raccapricciante, non ho altri termini. Secondo me è la crisi di uno esasperato che non regge più di essere un signor nessuno: deliqui, svenimenti, violente esplosioni interiori, eccitazioni e fustigazioni nel bosco, non sa più che fare per attirare l'attenzione ed avere argomenti da portare ai suoi "direttori spirituali" che proprio non si decidono a dirgli: "tu sei una cosa rara, un eletto, un prescelto per grandi opere nella Chiesa".
    Per me è più credibile che egli stesso, Kiko, abbia chiesto: "ma sono questi fenomeni mistici?" " ma il Signore vuole qualcosa da me?" E il povero malcapitato padre ha usato troppa prudenza, pensando forse che il poverino - se gli avesse detto così su due piedi "tu sei un mezzo invasato, cercati un lavoro che ti spacchi la schiena otto ore al giorno e vedi come queste fole svaniscono e tornano da dove sono venute!" - si sarebbe suicidato gettandosi finalmente da un ponte, SENZA CONFERMARGLI NIENTE gli ha suggerito: "Figliolo! Dio ti chiama? Chiuditi in un monastero di stretta clausura (quale posto migliore per essere TUTTO DEL TUO DIO?) e stai SEMPRE con il tuo Bene!".
    Ovviamente Kiko, che mai ha obbedito a nessuno in vita sua, fingendo di seguire la via di tutti i santi, che ai primi passi si sono sempre sottoposti al discernimento della Chiesa, ha opposto obbedienza a obbedienza e... ha scelto OVVIAMENTE quella che gli faceva più comodo in quel momento, per sfuggire all'amaro destino di doversi far santo VERAMENTE secondo la sua chiamata interiore così irruente e sconvolgente.
    A parte gli scherzi, leggere questa terza parte del racconto di Libera mi ha messo una profonda tristezza. È deprimente vedere come Kiko è un uomo SOLO, solo e basta. Tutti i personaggi che incontra e gli passano accanto che dipinge come la sua mente malata li ha elaborati nel tempo, sono solo tappezzeria per lui, nessuno di loro egli ascolta, anche se egli stesso li ha interpellati, da nessuno ha qualcosa da imparare.
    Marionette che servono a riempire la scena del suo eterno teatro, o circo che dir si voglia. Unico protagonista lui e la sua follia.

    Pax

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    1. Ottima "pennellata" Pax.
      Kiko Arguello, un moderno Mangiafuoco, burattinaio intransigente.
      La differenza è che Mangiafuoco aveva un cuore, Kiko non ne sono molto sicuro.
      LUCA

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  23. Buona sera sono oramai due anni che seguo questo blog per capire e informarmi su ciò che scrivete sul cammino neocatecumenale. Anch’io faccio parte di questa realtà da oramai 30 anni chiuse tutte le tappe e fatto il viaggio in Israele, con mia moglie abbiamo tre figli perché credo che Dio abbia scelto così non perché non fossi in grado di avere altri figli ma in quanto prova superiore alle mie forze, tengo anche a sottolineare che nessuno dei miei figli è nel cammino perché li abbiamo sempre lasciati liberi di scegliere cosa volessero fare, non verso la decima mensilmente ma solo occasionalmente quando posso farlo senza mettere a discapito l’economia familiare, non faccio collette straordinarie per gli itineranti che hanno scelto liberamente di fare questa vita se non quando posso farlo in libertà e senza mormorazioni, eppure i miei catechisti pur sapendo tutto in quanto negli scrutini l’ho sempre detto non mi hanno messo alla gogna ma lasciato libero, ora mi chiedo sono una mosca bianca insieme alla mia comunità oppure qualche volta si cerca di estremizzare ciò che accade all’interno del cammino, kiko può essere considerato un personaggio particolare all’interno della chiesa ma spesso i personaggi particolari nella storia di oltre duemila anni hanno lasciato segni indelebili della loro presenza. Detto questo vi ringrazio se pubblicherete queste mie righe e vi saluto

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    1. Sicuramente, su alcuni punti, vi è stata una reazione esagerata, ovvero vi è stata una risposta brusca, di fronte a quanto è accaduto e accade. Ma, fammi passare il termine, banalizzare il male che è stato fatto, come nulla accaduto, tipo " la mafia non esiste" ( non so se ricordi), ecco che credo che sia questione di disonestà e non solo. E essere disonesti nelle cose di Dio, ecco che è un grande male.
      Ti chiedo una cosa, diretta: tu vorresti dire che le cose accadute a me, personalmente, non sono mai accadute, perchè a te non si sono manifestate?
      Perchè, immaginatevi tutti ( parlo ora a tutti per far capire a tutti come si insinuano certe cose in mezzo a noi) uno che va ad un commissario e riferisce di aver subito un furto, e il commissario gli dice: qui non è accaduto nulla, per cui...
      Credo che ci sia una questione di onestà e di intelligenza personale, prima di affrontare certi discorsi bisognerebbe....
      Evidentemente, senza offese, ma preferisco parlare diretto: non c'è.
      Buona serata anche a te.

      (da IPG)

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  24. Per Anonimo 00:11
    Ci sono molte persone come te in Cammino, non sei assolutamente una mosca bianca, anzi oserei dire che stai nella perfetta normalità.
    Infatti, sarebbe difficile sopravvivere in comunità neocatecumenale una vita intera, se non si trovasse appunto un "modus vivendi", come hai fatto tu, che probabilmente hai accettato tutto con un certo garbo limitandoti a prenderti alcuni spazi di libertà personale che anche in Cammino è possibile ricavarsi, non partecipando ad alcune collette, per esempio o fermandoti a tre figli.
    Ma sono tanti quelli che in cammino non hanno dai cinque ai quindici figli, direi la maggior parte. Sono tanti quelli che bigiano le collette, altrimenti non ne farebbero così tante, e pure la decima. Sono tanti quelli che fanno del Cammino una cornice di vita.
    Di solito, è a persone del genere che Kiko si riferisce quando dice di essere schifato a vedere sempre le solite facce da inconvertiti, da spiritualmente seduti, da persone che non ascoltano lo spirito, altrimenti partirebbero in missione per la Patagonia o farebbero qualsiasi altro gesto eroicamente estremo purché targato CNC. Anche il fatto di aver lasciato libera scelta ai figli, è fieramente avversato da Kiko e in particolare da don Pezzi, che non vede salvezza né prospettive per i giovani al di fuori delle salette, delle GMG nei bus neocat, dei pellegrinaggi, dei rosari e delle scrutatio per loro appositamente organizzate.
    Insomma, da ciò che mi dici, sei un tiepido che il dio del cammino vomita dalla sua bocca un giorno sì e un giorno anche. Però probabilmente ormai a certe insulti ci hai fatto il callo...e in Cammino non possono rischiare di perdere quella decima data non sempre, ma sempre benvenuta.
    Per concludere, di personaggi particolari nella storia ne abbiamo avuto tanti. Ma, tra loro, i santi, lungi dal cercare gloria personale ed auto affermazione, si sono distinti per umiltà, disprezzo di sè, obbedienza a Cristo e alla Chiesa fino in fondo, mai per aver creato una trappola per le anime come il Cammino a cui ancora appartieni.

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  25. @ Anonimo 00:11

    La tua esperienza, della quale non ho motivo di dubitare anche se rasenta l'incredibile se la paragono alla mia trentennale esperienza del cammino, esperienza di una che ha ascoltato le consegne dalla viva voce di Kiko e Carmen, mi conferma che oggi, stiamo nell'anno 2020, il cammino è proprio alla frutta.
    Sua nota distintiva è sempre stata, ab origine, la chiarezza delle cose da fare per proseguire nel cammino e l'intransigenza dei catechisti nel pretendere obbedienza a tutto, senza se e senza ma.
    Altrimenti si veniva fermati ai vari scrutini, in alcuni casi mandati nella comunità più giovane di cammino o addirittura a fare le catechesi daccapo.
    Ora, che tu possa parlare liberamente agli scrutini e dire che non fai questo e quest'altro e nn ti correggano né impongano nulla, questo non è il cammino. Esso si fonda sull'obbedienza, "senza obbedienza ai catechisti non esiste c.n." parola di Kiko.
    Molti stanno andando via, molti di più restano nelle comunità e fanno ciò che gli pare, come te.
    Ora se fossero intransigenti come un tempo chi resterebbe? Questo il loro problema.
    Piuttosto ti faccio una domanda: perché continui da due anni a leggere i nostri articoli?

    Pax

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    1. Interessante ciò che mi avete scritto sia Pax che a Valentina Giusti, leggo questo blog perché da sempre leggo e mi tengo informato su tuttocio’ che riguarda la mia vita, detto questo ho sentito diverse volte Kiko dal vivo e non mi è sembrato un drago a sette teste come talvolta viene definito ma piuttosto come una persona che non si schioda da ciò in cui crede fermamente, io penso che renderà conto a Dio personalmente su come ha operato nella sua vita, esattamente come ognuno di noi e per finire non mi sento un tiepidino, qualcuno ci ha provato ma è stato rispedito al mittente, e continuò a vivere nella libertà che il buon dio mi ha dato compreso di leggere il vostro blog senza lasciatemi passare il termine un “infiltrato” buona giornata e buon week end. p.s. In trent’anni di eucarestie neocatecumenali vi assicuro che non ho mai visto un briciolo di pane cadere dai vassoi forse nella mia comunità chi distribuisce è molto attento ai sacramenti

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    2. E certo Anonimo, non mi dici niente di nuovo!
      Kiko sa fare l'attore, una cosa è sentirlo dal vivo, quando blandisce e accalappia le folle, un'altra è interloquire con lui in privato, quando si fa carico di raddrizzare quelli che non "rigano dritto" secondo i suoi dictat.
      Di cosa parli? Mica è scemo. Anche con quelli totalmente plagiati, che lo adulano e adorano sa essere amabilissimo, ma prova a contrastarlo, a tentare di ragionare con lui e poi vedi. Detto questo, se tu avessi letto con attenzione gli articoli degli ultimi due anni avresti letto esperienze e testimonianze da far rizzare i capelli, non solo le mie, anche di Veterano per esempio è tante altre. Si vede che non sei proprio assiduo del blog.
      Quello dell'Eucarestia senza dispersione di briciole poi è da incorniciare. Con quel pane e quel sistema è statisticamente IMPOSSIBILE. Comunque tu saresti la comunità ideale o l'eccezione che conferma la regola o non so cosa.
      Buon cammino a te e ti compiango se sabato farai in saletta l'ennesima celebrazione dissacrante e in disobbedienza alla Chiesa.

      Pax

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    3. Invece che pensare alle briciole che cadono dai vassoi, ti propongo una riflessione più semplice: pensa a quello che ti rimane in bocca dopo la masticazione e che poi lavi via con lo spazzolino. Se vuoi, puoi anche pensare a cosa succede a chi ha dentiere, apparecchi ortodontici o altro.
      Per quanto riguarda il tuo "non farti dare del tiepidino", probabilmente sei un leone a casa o in ufficio, ma in comunità ti sottoponi a tutto, pure a farti tenere a balia dai garanti dopo aver completato il Cammino.

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  26. Ma vedi, noi non ci basiamo su ciò che viene detto dai catechisti neocatecumenali, perché a parole certe persone sono capaci di costruire castelli in aria di dodici piani, che alla prova dei fatti crollano miseramente.
    Sbagli poi se pensi che siamo qui a lagnarci di torti personali ricevuti in Cammino; piuttosto, vogliamo mettere sull'avviso coloro che, in buona fede, credono di stare facendo un percorso spirituale come gli altri o addirittura meglio degli altri all'interno della Chiesa Cattolica.
    A proposito, i tuoi catechisti neocatecumenali ti hanno mai detto che la Comunione così come la ricevete in Cammino è un abuso liturgico?
    Se non l'hanno mai fatto, chiedine loro conto e ragione, vediamo cosa succede.

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