giovedì 24 settembre 2020

Agli assassini della liturgia

Il pessimo esempio dato dagli "iniziatori"
È da tempo che desideravo scrivervi, illustri assassini della nostra santa Liturgia. Non già perch’io speri che le mie parole possano avere un qualche effetto su di voi, da troppo tempo caduti negli artigli di Satana e divenuti suoi obbedientissimi servi, ma affinché tutti coloro che soffrono per gli innumerevoli delitti da voi commessi possano ritrovare la loro voce. Non illudetevi, signori. Le piaghe atroci che voi avete aperto nel corpo della Chiesa gridano vendetta al cospetto di Dio, giusto Vendicatore. Il vostro piano di sovversione della Chiesa, attraverso la liturgia, è antichissimo. Ne tentarono la realizzazione tanti vostri predecessori, molto più intelligenti di voi, che il Padre delle Tenebre ha già accolto nel suo regno. Ed io ricordo il vostro livore, il vostro ghigno beffardo, quando auguravate la morte, una quindicina d’anni fa, a quel grandissimo Pontefice che fu il servo di Dio Eugenio Pacelli, poiché questi aveva compreso i vostri disegni e vi si era opposto con l’autorità del Triregno. Dopo quel famoso convegno di “liturgia pastorale”, sul quale erano cadute come una spada le chiarissime parole di Papa Pio XII, voi lasciaste la mistica assise schiumando rabbia e veleno.

"Prima comunione" in rito neocatecumenale
Ora ci siete riusciti. Per adesso, almeno. Avete creato il vostro “capolavoro”: la nuova liturgia. Che questa non sia opera di Dio è dimostrato innanzitutto (prescindendo dalle implicazioni dogmatiche) da un fatto molto semplice: è di una bruttezza spaventosa. È il culto dell’ambiguità e dell’equivoco, non di rado il culto dell’indecenza.
Basterebbe questo per capire che il vostro “capolavoro” non proviene da Dio, fonte d’ogni bellezza, ma dall’antico sfregiatore delle opere di Dio.

Omelia del laico Kiko che si atteggia a vescovo,
dall'ambone con crocifero e candelieri
Sì, avete tolto ai fedeli cattolici le emozioni più pure, derivanti dalle cose sublimi di cui s’è sostanziata la liturgia per millenni: la bellezza delle parole, dei gesti, delle musiche. Cosa ci avete dato in cambio? Un campionario di brutture, di “traduzioni” grottesche (com’è noto, il vostro padre, che sta laggiù non possiede il senso dell’umorismo), di emozioni gastriche suscitate dai miagolii delle chitarre elettriche, di gesti ed atteggiamenti a dir poco equivoci.

"Comunione" con immersione di baffi
Ma, se non bastasse, c’è un altro segno che dimostra come il vostro “capolavoro” non viene da Dio. E sono gli strumenti di cui vi siete serviti per realizzarlo: la frode e la menzogna. Siete riusciti a far credere che un Concilio avesse decretato la disparizione della lingua latina, l’archiviazione del patrimonio della musica sacra, l’abolizione del tabernacolo, il capovolgimento degli altari, il divieto di piegare le ginocchia dinanzi a Nostro Signore presente nell’Eucaristia, e tutte le altre vostre progressive tappe, facenti parte (direbbero i giuristi) di un “unico disegno criminoso”.

Girotondino imbecille, detto "danza liturgica".
Notare la faccia dell'addetto al bongo
Voi sapevate benissimo che la “lex orandi” è anche la “lex credendi”, e che perciò mutando l’una, avreste mutato l’altra. Voi sapete che, puntando le vostre lance avvelenate contro la lingua viva della Chiesa, avreste praticamente ucciso l’unità delle fede. Voi sapevate che, decretando l’atto di morte del canto gregoriano della polifonia sacra, avreste potuto introdurre a vostro piacimento tutte le indecenze pseudomusicali che dissacrano il culto divino e gettano un’ombra equivoca sulle celebrazioni liturgiche.

Voi sapevate che, distruggendo tabernacoli, sostituendo gli altari con le “tavole per la refezione eucaristica”, negando al fedele di piegare le ginocchia davanti al Figlio di Dio, in breve avreste estinto la fede nella reale presenza divina. Avete lavorato ad occhi aperti. Vi siete accaniti contro un monumento, al quale avevan posto mano cielo e terra, perché sapevate di distruggere con esso la Chiesa. Siete giunti a portarci via la Santa Messa, strappando addirittura il cuore della liturgia cattolica. (Quella S.Messa in vista della quale noi fummo ordinati sacerdoti, e che nessuno al mondo ci potrà mai proibire, perché nessuno può calpestare il diritto naturale).

"Prima comunione" neocatecumenale

In attesa che scatti il segnale manducatorio
Lo so, ora potrete ridere per quanto sto per dire. E ridete pure. Siete giunti a togliere dalle Litanie dei santi l’invocazione “a flagello terremotus, libera nos Domine”, e mai come ora la terra ha tremato ad ogni latitudine.

Avete tolto l’invocazione “a spititu fornicationis, libera nos Domine”, e mai come ora siamo coperti dal fango dell’immoralità e della pornografia nelle sue forme più repellenti e degradanti. Avete abolito l’invocazione “ut inimicos sanctae Ecclesiae umiliare digneris”, e mai come ora i nemici della Chiesa prosperano in tutte le istituzioni ecclesiastiche, ad ogni livello.

Ridete, ridete. Le vostre risate sono sguaiate e senza gioia. Certo è che nessuno di voi conosce, come noi conosciamo, le lacrime della gioia e del dolore. Voi non siete neppure capaci di piangere. I vostri occhi bovini, palle di vetro o di metallo che siano, guardano le cose senza vederle. Siete simili alle mucche che guardano il treno. A voi preferisco il ladro che strappa la catenina d’oro al fanciullo, preferisco lo scippatore, preferisco il rapinatore con le armi in pugno, preferisco persino il bruto e il violatore di tombe. Gente molto meno sporca di voi, che avete rapinato il popolo di Dio di tutti i suoi tesori.

Barman liturgico durante una "liturgia" neocat
trasporta vino consacrato come se fosse un cocktail
In attesa che il vostro padre che sta laggiù accolga anche voi nel suo regno, “laddove è pianto e stridor di denti”, voglio che voi sappiate della nostra incrollabile certezza: che quei tesori ci saranno restituiti. E sarà una “restitutio in integrum”. Voi avete dimenticato che Satana è l’eterno sconfitto».
(citazioni da un articolo di mons. Domenico Celada, liturgista e musicista, articolo originariamente pubblicato sul quindicinale «Vigilia Romana», anno III, numero 11, novembre 1971. All'epoca, nella stessa città di Roma, il Cammino Neocatecumenale - punta di diamante degli «assassini della liturgia» anche se numericamente minuscolo - era già all'avanguardia degli strafalcioni liturgici, "comunione seduti" e sulle mani, ecc. Immagini redazionali, provenienti da pubbliche pagine dei social network neocatecumenali)
Sacralità di una "celebrazione" alla "convivenza" neocat

27 commenti:

  1. Si può essere più o meno d'accordo con quanto profeticamente scrive monsignor Celada, anche se mi pare sia dimostrato, oggi, a decenni di distanza, che ciò che frutta in termini di proselitismo, vocazioni e diffusione e radicamento dei valori cattolici non è certo l'appiattimento e la desacralizzazione della liturgia. Il caso neocatecumenale è secondo me un po' diverso: hanno con celerità abbattuto per poi ricostruire una specie di liturgia farlocca di propria invenzione, cosicché nessun cattolico potesse più prestare culto a Dio senza prestarlo al potente Cammino e al suo creatore.

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    1. @Valentina,
      Infatti i valori cattolici venivano radicati nelle persone o attraverso la famiglia (per chi riceveva dalla famiglia anche l'educazione religiosa) o attraverso la liturgia che esprimeva la forza e la bellezza del Sacro. Il Sacro è 1 esigenza delle persone, di tutti i tempi, il "mondo" (nella sua accezione negativa) ha sempre cercato di soffocare o appiattire questa esigenza, questo si sa .. MA ciò che questo sacerdote denunciava già a fine anni '60 è ben più grave .. ed ora, ancora più di allora, è vero che è la classe sacerdotale stessa a causare questa desacralizzazione.

      Io in quegli anni ero bambina, per cui non posso rendermi conto di quanto grave fosse questa desacralizzazione rispetto agli anni precedenti, però posso dire che da allora ad oggi la situazione è ulteriormente peggiorata, confrontando i miei ricordi di allora con quello che ho sotto gli occhi ora (NC compresi). Ricordo, quando mia nonna mi portava in Chiesa, il silenzio, le persone composte che non chiacchieravano, i preti "vestiti da preti" (sia dentro che fuori la Chiesa, tanto che provavo 1 certa emozione trovando ad es. 1 prete sull'autobus .. il suo abito mi diceva subito che lì c'era qualcuno di diverso .. mi ricordava il Sacro, appunto, solo con la sua presenza. Oggi chiunque può essere prete e non lo sai, è indistinguibile) e durante la Messa non era mai 1 noia (anche se non c'erano i momenti "dedicati" ai bambini come si fa oggi) perché non c'erano tante parole, mi piaceva osservare i gesti del sacerdote oppure lasciar andare i pensieri ascoltando la musica che induceva alla calma e al riposo (mia nonna non mi diceva mai niente, si concentrava sulla Messa, guardava fissa l'altare e rispondeva senza alzare la voce), alla fine mi piaceva andare a guardare in viso la statua della Madonna di Fatima e sentire il tintinnio delle monete accendendo le candele.
      Secondo me era una Messa "a misura di bambino" (e mi sentivo anche alla pari con mia nonna) molto di più delle Messe "festaiole" che si fanno oggi "dedicate" ai bambini col dialogo al microfono col sacerdote (per me sarebbe stato 1 incubo vivere 1 "interrogazione" anche alla Messa :-) ) . E molto di più rispetto alle "Messe" NC, interminabili, ossessive con parole "da adulti" e canti frastornanti che rendono iperattivi anche i bambini più calmi o (meno male) li fanno addormentare per sfinimento.

      Questi esempi per dire che la liturgia farlocca dei NC è sì una costruzione "nuova" sui resti della vera liturgia che hanno distrutto, ma attenzione! Non nasce dal niente .. nasce dalla desacralizzazione che questo sacerdote denunciava ..

      Non scordiamoci che ad "officiare" le liturgie farlocche del CN non sono Kiko e gli altri "catechisti" o "responsabili" della setta, come dovrebbe essere logico che fosse, in quanto (giustamente) ogni setta che prevede 1 culto ha i suoi "sacerdoti" o "sacerdotesse" ,

      ma sono sacerdoti della Chiesa Cattolica.

      I sacerdoti cattolici "riescono" a celebrare le liturgie desacralizzate NC ?
      Si vede che, prima, si sono desacralizzati essi stessi.

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    2. I nostri ricordi sono molto simili. Non ricordo la Messa in latino, ma le Messe feriali in italiano a cui assistevo non erano ancora diventati un continuo 'vi spiego cos'è la Santa Messa a parole perché da ciò che faccio non lo potete capire'. Una continua didascalia, che in casa neocatecumenale è diventato un immenso spiegone di monizioni, risonanze, canti a tema. Hai bisogno di tante parole quando la Messa non la vivi.
      Perché nel Cammino neocatecumenale si ha continuo bisogno di parole? Perché la Messa, anche se fatta sul tavolone invece che sull'altare, con i canti di Kiko, l'abbraccio tra fratelli di loggia, la focaccia, il coppone, il balletto finale, anche se la figura del sacerdote che celebra in persona Christi viene svilita dalla preponderanza della 'assemblea che celebra', è pur sempre il Sacrificio di Cristo che si rinnova in modo incruento per la nostra salvezza eterna. E ci vogliono tante chiacchiere e tante distrazioni per cercare di nasconderlo.
      Per questo concordo con quanto scritto dal monsignore: quei tesori (che mai ci sono stati tolti del tutto ma solo nascosti o velati) ci saranno restituiti 'ad integrum'. Nessun Kiko e nessun teologo o liturgista d'avanguardia ce li potranno togliere per sempre perché è Dio che ce li ha voluti donare.

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  2. Mons. Celada lo fecero morire di crepacuore (nel '72, se non ricordo male) quegli stessi soggetti curiali che poi incoraggiarono lo sfascio liturgico. Quando Kiko e Carmen si installarono a Roma, la rivoluzione liturgica era già in corso.

    Ricordiamo che la nuova Messa entrò in vigore nella prima domenica di avvento del 1969. Dal marzo 1965 era stato disponibile un Messale aggiornato ma che non era mai stato promosso all'uso ufficiale perché non si dà approvazione di un "Messale" ma solo di un "rito completo" (con quindi tutti gli altri libri liturgici, per tutti e sette i sacramenti).

    Il Messale del 1965 conteneva già tutte le auspicate novità conciliari: la separazione tra "liturgia della Parola" (effettuabile anche in lingua parlata) e liturgia eucaristica (effettuabile solo in latino), il Pater noster recitato tutti insieme, eccetera.

    Quando Kiko e Carmen hanno cominciato a inventare il Cammino fra il 1964 e il 1968, vigeva dunque la liturgia tridentina, o al massimo il Messale del '65 in cui le letture potevano avvenire in lingua parlata. Ma abbiamo testimonianze - dallo stesso Kiko, che ammise che l'arcivescovo Morcillo li qualificava come eretici - che nel Cammino lo sfascio liturgico avvenne fin dal primo giorno. Le dissacranti pseudocelebrazioni sui tavolacci dei baraccati, la "comunione seduti", tutto lo scempio era stato ideato molto prima che entrasse in vigore la nuova liturgia nel 1969. Quando entrò in vigore, Kiko e Carmen ugualmente rifiutarono di adeguarsi, preferendo continuare a celebrare le loro carnevalate rimaste sostanzialmente intatte fino ad oggi (furono solo costretti nel 2005 a non sopprimere più Gloria, Orate Fratres, ecc., ma sull'emerita pagliacciata della "comunione seduti" non si sono mai arresi).

    Il modo di celebrare la liturgia parla inevitabilmente del modo di vivere la fede. Una fede inquinata ha proprio bisogno di una liturgia inquinata, per evitare che la santità della liturgia faccia evidenziare gli errori della setta. Se Kiko e Carmen avessero desiderato essere cattolici, avrebbero per prima cosa chiesto di celebrare esclusivamente la liturgia cattolica, invece di imporre un guazzabuglio parolaio di carnevalate ridicole e imbarazzanti e chiamarlo "liturgia" e addirittura insinuare che sarebbe "più vissuta" (dunque più vera) della liturgia cattolica stessa. Se proprio volevano essere "moderni", si potevano benissimo adeguare alla Novus Ordo entrata in vigore nel 1969.

    E invece no: ostinati, come tutti gli eretici, convinti di capirne più della Chiesa, di fare meglio della Chiesa, di poter addirittura ridicolizzare i "cristiani della domenica", chiamandoli "religiosi naturali", "pagani", e cos'altro.

    Il giudizio di mons. Celada sulla liturgia è severo perché non c'era nessun motivo (né storico, né teologico) di seppellire la liturgia "tridentina". Non c'era nessun motivo di introdurre una nuova liturgia in un momento in cui tutti pensavano che era partita la rivoluzione (morale, liturgica e dottrinale). Non c'era nessun motivo di buttar via il latino e passare all'italiano: coloro che blaterano che il latino sarebbe poco comprensibile, evidentemente non hanno mai visto bambini destreggiarsi coi termini in inglese usati nei videogiochi.

    Mons. Celada aveva visto anche la sorte toccata al Messale del '65: coloro che avevano cominciato a usarlo non intendevano fermarsi a quelle modifiche, aspettavano tutti la "rivoluzione", aspettavano tutti di far di testa propria. Si accontentarono quasi tutti del Messale del '69 (cioè del nuovo rito, di quel nuovo ordine, Novus Ordo). Beh, quasi tutti. Salvo casi isolati di pretuncoli che celebravano con la cocacola e leggevano Che Guevara al posto del Vangelo (ma nel giro di qualche annetto si stufarono), ci fu il clamoroso caso dei due laici eretici spagnoli Kiko e Carmen, «i nuovi falsi profeti».

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  3. Mons. Celada in certi passi è molto drastico, ma i principi a cui fa riferimento sono tutti giusti.
    Personalmente penso che è l'eresia a precedere gli errori liturgici, solo che l'eresia, quando è chiara, non la si può proclamare da "dentro" la Chiesa e allora ci si serve della liturgia per "sensibilizzare" le coscienze.

    Un po' come quando si fa una legge, che per sua natura deve riguardare i casi generali, per i casi particolari.
    La legge dovrebbe essere generale e poi, semmai, ammettere dei casi particolari (se non vanno contro la morale), altrimenti, se il caso raro o unico si considera "normale", si può cambiare la percezione della gente.
    Come è avvenuto con la legge sulla cosiddetta omofobia: alcuni rarissimi casi di aggressione a omosessuali (a volte erano solo dfottò, certo inopportuni e da non giustificare, ma comunque non aggressioni fisiche) sono state usate per dare una percezione diversa della realtà e per poter poi far approvare una legge ridicola e palesemente ingiusta, atta a cambiare lo stesso senso della morale naturale.

    Cambiare la liturgia serve a formare una sensibilità "contro natura", cioè contraria alla fede cattolica, per poi cambiare la dottrina.
    Cambiarla almeno di fatto, semplicemente non tenendo conto di alcune cose del magistero di 2000 anni e del catechismo (tacere le eresie spesso è come affermarle e gli effetti concreti lo provano).
    Poi ci sarà, forse, un tentativo di cambiare lo stesso catechismo della Chiesa Cattolica... Tentativo che, se anche dovesse avvenire, fallirà perché un giorno la Chiesa a sua volta correggerà gli eventuali correttori.
    Forse un giorno si arriverà anche a un catechismo, magari sintetico, ma "dogmatico" in modo che tutti sapranno che chi lo dovesse mettere in dubbio, sarà anatema.

    L'ultima parte dell'articolo di Mons. Celada, non solo non fa ridere, anche se alcuni, come teme il monsignore, avranno riso, ma è impressionante e fa invece molto pensare.

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    1. La malizia con cui il kikos delle 16:36 vomita fuori vampate di odio infernale travestite da dotte disquisizioni pseudoculturali potrebbe bastare da sola a far capire chi è il vero ispiratore del Cammino. E cioè il padre della menzogna.

      Ricordiamo ancora una volta alcuni punti fondamentali, a costo di annoiare i lettori abituali di questo blog.

      La liturgia non è uno spettacolino autogestito, ma è culto a Dio. Cioè è efficace non per gli umani sforzi di viverla e di abbellirla, ma perché Dio stesso ci ha garantito che è efficace (e Dio non mente), Dio stesso ci ha comandato «fate questo in memoria di Me», e soltanto la massima autorità della Chiesa ha il diritto e il dovere di dire in quale modo si celebra tale culto a Dio, poiché è solo agli Apostoli che è stato detto «fate questo in memoria di Me».

      Solo agli Apostoli, non a qualunque autoinventato "iniziatore" estroso e amante di sigari e aragoste pagate dai suoi adepti.

      Bene, la Chiesa spiega la liturgia nei... libri liturgici: Messali, Benedizionali, liturgia delle ore, eccetera. Il Messale è prescrittivo, cioè bisogna fare quello che dice, e tutto il resto è vietato. In nessun posto il Messale dice "le cose si fanno così ma voi fate come vi pare". Solo in alcuni punti il Messale Novus Ordo consente cose tipo: "usare qui questa formula o altra formula adatta alla circostanza/pastorale" (e questa cosa ha senso solo per quei particolarissimi casi - come ad esempio la festa patronale - dove la c'è davvero utilità; non è che il pretino estroso può approfittare di quelle concessioni ogni volta che gli viene l'estrosaggine).

      Solo i non cattolici possono pensare che la liturgia sarebbe uno spettacolino. Che si tratti della sacra pipa degli indiani o del sermone protestante o dello show parolaio delle comunità neocatecumenali, lo spettacolino è qualcosa inteso a intrattenere gli uomini (e possibilmente anche Dio). Ma Dio non ha bisogno degli spettacolini.

      Il madornale errore dei kikos si rivela ogni volta che dicono "preparare la liturgia", "segni per la liturgia", ecc. Per loro "preparare" è una preparazione di spettacolo, non dell'anima; per loro i "segni" sono abbellimenti a cui arbitrariamente assegnare valore teologico (e in realtà sono sempre le solite fetide deiezioni artistico-canore di Kiko), non sono i segni comandati dal Messale. Per loro va bene il tavolinetto smontabile e i costosi gadget kikiani (per dare gloria a Kiko), invece per la Chiesa gli arredi e i paramenti servono per manifestare meglio la gloria di Dio.

      Per i kikos bisogna per forza imbottire la liturgia di parole, parole, parole. Monizioni, risonanze, interventi, preghiere-omelia dei fedeli, testimonianze, ambientali, il tutto con battimani e grattugiate di chitarrella. È come se i kikos pensassero: "se non sembra chiassosa e parolaia (e piena di gadget kikiani), allora non è liturgia". La considerano uno spettacolino autogestito, e guai se i fratelli non danno il loro contributo a far "riuscire" lo spettacolino. (E guai se Kiko non vi viene continuamente richiamato, indicato, celebrato, imitato).

      Il Signore non ha bisogno dei nostri spettacolini, tanto meno delle ridicole pagliacciate neocatecumenali, pagliacciate in senso teologico - diabolus simia Dei, il diavolo va scimmiottando Dio - che imbarazzano e rincitrulliscono, e che rendono sempre più difficile l'unione con Dio.

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    2. Sì però se lo lasciavi... almeno tutti potevano notare l'ignoranza abissale dello scrivente.
      Già la partenza che definiva Rene Guenon un "tradizionalista"... faceva capire che questo era un ignorante certificato.
      (Pure io che non faccio parte dei cosiddetti tradizionalisti so che Guenon è il contrario dei cattolici tradizionalisti. ... Si è fatto pure musulmano...).

      Per non parlare della lista di stupidaggini e disinformazioni storiche che ha elencato. Stavo per rispondere all'anonimo e paff! non c'è più.
      Era il tipico esempio di testa vuota riempita di storielle per ignoranti.
      Secondo me hai fatto male a cancellarlo.
      Uno così scrive "a vostro favore".

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    3. Io l'ho sempre detto: quando li censurano gli fanno un favore...

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    4. Per quanto riguarda le mie indubbie carenze storiche posso dire questo. In casa ho una discreto numero di libri che riguardano il tema pellerosse (su cui feci anche esami all'università) tanto che ne ho scritto anche uno anch'io e l'ho pubblicato (ma non lo cito, fidati), in ogni caso al di la del modesto lavoro di rendo noto che F. Schuon, che fu ammesso alle cerimonie (cosa rarissima perchè i nativi non accettano estranei) da cui trasse i disegni, è un autore i cui numerosissimo testi sono stati tradotti in tutto il mondo.


      Tuttavia se il libro il Sole Piumato, dove si denunciamo gli orrori dell'Impero, pur non essendo affatto il tema del libro, (il mio libro con nutrita bibliografia invece è dedicato a questo tema) non ti piace, ti puoi leggere qualche altro libro.

      Ribadisco quindi che l'intervento è stato cassato dal lustrascarpe di "Dart Fener". ovvero Tripudio, solo per PAURA, ossia per gli stessi meccanismi di rimozione/protezione per cui neocat si difendono dalle loro aberrazioni. Non per nulla siete uccelli dello stesso nido (la parrocchia), non v'è stato un cuculo che ha depositato un uovo estraneo alla vostra specie, siete sempre voi, avete solo cambiato d'abito.

      Aspetterò - invano - una risposta argomentata (ancorchè sia stato scritto: io l'ho sempre detto: quando li censurano gli fanno un favore...) e non un vago isterismo da donnette, sempre se qualcuno dei grandi dotti che scrivono di "liturgie assassinate" sarà capace di darmela , anzi LO SFIDO a darmela (mi piace vincere facile)

      Buona mattinata

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    5. Cioè questo è un blog sul Cammino Neocatecumenale e un emerito cretino incapace perfino di scegliersi uno pseudonimo, forte dell'aver comprato un sacco di libri bislacchi e di aver fatto nientepopodimeno che un esame su come si fuma il calumet della pace (avrà letto troppi Tex e Zagor?), viene qui ad insultare e ad esigere una "risposta argomentata" sui sacri cerimoniali dei pellirosse.

      Capite a che punto siamo?

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    6. ANONIMO:

      tu ribadisci e aspetti una risposta argomentata.
      Ma la domanda? Hai dimenticato la domanda.
      Falla e ne riparliamo

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    7. Per me c'è un equivoco. Il nostro amico e affezionato lettore Anonimo, che però riconosco dai temi che tocca e che mi sta pure simpatico, è interessato ai temi della a suo parere iniqua supremazia culturale religiosa etnica degli occidentali rispetto ad alcune minoranze che effettivamente hanno subito un vero e proprio processo di espropriazione.
      Qui noi stiamo preoccupandosi invece di una degenerazione resa possibile, attraverso vere e proprie menzogne e mistificazioni, all'interno dello stesso ambito, quello dei fedeli della Chiesa Cattolica.
      Quindi, è come se trattassimo di quella minoranza agguerrita di pellerossa che hanno deciso di imporre alla maggioranza pacifica l'uso del calumet che invece che emettere fumo spruzza inchiostro.



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    8. @byTripudio,
      :-) :-) :-)
      c'è 1 spiegazione e non è né storica, né filosofica, né liturgica .. ma psicologica.
      L' Anonimo colto che segue da lunga data, pur variando gli argomenti di cui di volta in volta fa sfoggio, non cessa di essere ripetitivo nel tema centrale, banale, superficiale e in definitiva falso, che tanto gli sta a cuore: la religione Cristiana è cattiva , distruttrice delle buone e grandi civiltà del passato ..

      @Anonimo,
      Essendo io donnicciola incolta, non oserei mai argomentare di cose storiche che ignoro (che sia questo segno di buon senso più che di isteria?) ma mi limito a risponderti, caro misogino gnostico, che il tuo dire è indice di un bisogno psicologico molto più personale (altro che i pellerossa!) e profondo e che tutti abbiamo, cioè quel bisogno di Sacro a cui mi riferivo in 1 commento precedente, il bisogno di essere ascoltati, considerati, di trovare un senso alla propria (e non altrui) vita, in definitiva il bisogno di essere amati.. non c'è cosa più umana e penso, gradita a Dio di questa .. ma tu amico forse stai cercando sulla strada sbagliata.
      Parlo limitatamente all'internet, naturalmente .. non hai trovato siti più consoni dove condividere la tua alta cultura con altri che hanno le tue stesse conoscenze e interessi?
      Forse lì troveresti più soddisfazione nel tuo bisogno di "sfida".
      Intuisco che l'elemento "neocatecumenale" in qualche modo ha fatto parte o fa parte della tua vita .. nn si spiegherebbe altrimenti il tuo intervenire qui ma, allora, cerca di riferirti ad esso nei tuoi interventi o cosa devo pensare .. che tanto studio e tanta cultura non ti portano a capire 1 cosa così elementare come il fatto di andar fuori tema?

      Poi, chi davvero vuole comunicare perché umilmente sente di averne bisogno (come dicevo prima) cerca di usare 1 linguaggio comprensibile a chi ascolta oppure si potrebbe pensare che costui cerca solo, superbamente, un "pubblico" da ammaliare.
      Almeno Kiko parla più terra-terra.
      Anche a te buona mattinata e giornata tutta ..

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  5. Ritengo che uno dei grandi mali dei cattolici di oggi che favorisce le eresie, sia la libera interpretazione della Bibbia.
    Proprio perché oggi tutti possono leggere la Bibbia, va molto insistito che l'interpretazione è quella della Chiesa, che si trova riassunta nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

    Da ciò che ho potuto constatare, si fa una grossa confusione tra il pregare con la Bibbia e la sua interpretazione: se uno davvero prega, adora, loda, chiede... ma si dispone all'ascolto di Dio che trasforma il cuore. Invece chi, leggendo la Bibbia, la interpreta secondo il proprio sentire, è lui che parla sopra le parole di Dio e la Scrittura diventa la sua parola che, per colmo di ipocrisia, fa uso delle parole di Dio per darsi autorità.
    Gli abusi liturgici del Cammino derivano dalla libera interpretazione della Bibbia dell'ignorante Kiko (e della ribelle Carmen).

    Proprio giorni fa un mio conoscente che sperpera tutto quello che guadagna nel gioco e nelle sigarette, di cui è dipendente come un drogato con la droga, mi diceva che, se chiede soldi. gli vanno dati, perché Gesù ha detto "Date a chi vi chiede".
    Ma con questa logica, che è la stessa della richiesta ossessiva di decime e offerte nel Cammino, si può giustificare che, con gli aiuti ai Paesi del terzo mondo (nel mondo globalizzato non si parla più né di terzo mondo né di sviluppo di tali paesi) ci si possano comprare le armi.
    Le parole "Dà a chi ti chiede" non vanno prese alla lettera, ma rappresentano una disposizione di animo, esattamente come il porgere l'altra guancia a chi percuote, cosa che non lo ha fatto nemmeno Gesù quando fu colpito dal servo del Sommo sacerdote.

    Se Kiko accettasse l'interpretazione biblica della Chiesa, sarebbe ben contento di farsi correggere i mamotreti e di adeguarsi alle disposizioni della Chiesa.
    Invece si comporta come i protestanti che, credendo che la Parola di Dio si possa conoscere solo dalle Scritture e non dalla SACRA TRADIZIONE (di cui la Bibbia è parte), non possono che ammettere la libera interpretazione della Bibbia stessa.

    Il Cammino altro non è che il frutto della libera interpretazione della Bibbia secondo Kiko e Carmen

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    1. La cosiddetta "libera interpretazione" (che forse è più definibile come "fantasiosa interpretazione" o "fantabibbia") è sicuramente una parte.
      Ma c'è anche una grande parte di libera censura kikiana della Bibbia. Ho sempre notato che i neocatecumenali NON conoscono la Bibbia. Si vantano di conoscerla ma nessuno di loro l'ha mai letta per intero. Spesso non leggono nemmeno un capitolo interamente ma soltanto alcuni brani (dall'Antico e dal Nuovo Testamento) prescritti dal Cammino. (credo che gli ex nc lo possano confermare).
      Ora, può anche essere "normale" che un cristiano non abbia mai letto la Bibbia intera, versetto per versetto nei dettagli, considerato che il cristianesimo cattolico è più una fede della pratica quotidiana che una teoria intellettuale da studiare...Ma nel caso del Cammino siamo a livelli preoccupanti di censura della Sacra Scrittura (comprese le parole di Gesù). Infatti, come è possibile che - in decenni di Cammino - un neocatecumenale non abbia mai letto certe parti fondamentali della Bibbia?
      Le mie orecchie hanno udito una catechista neocat (una abbastanza "avanzata" nella gerarchia, nel senso che va a condurre catechesi anche fuori della comunità della propria parrocchia)
      affermare con insistenza che Gesù NON sapeva che "sarebbe stato risuscitato dal Padre"!!! Insomma, sapeva che doveva morire ma quello che sarebbe accaduto dopo, Egli non lo sapeva - dice lei.
      Posso capire la "libera interpretazione", ma più che altro questa signora evidentemente non ha mai letto i vangeli per intero, in oltre 30 anni di Cammino!
      E questa caratteristica è tipica delle sètte: scegliere solo alcuni passi per sostenere le proprie teorie.
      Una delle funzioni della Sacra Tradizione (al di là che è Rivelazione) è infatti fornire la visione completa sulla Sacra Scrittura. Questa è libertà! Questa è la conoscenza (la gnosi buona) che dona libertà.
      Se anche, al limite, uno non può oppure non è in grado di leggere il testo biblico, avrà sempre il quadro completo nell'affidarsi alla Tradizione (che in termini pratici significa darsi una letta almeno al Catechismo).
      Entrare nella Bibbia con le chiavi è qualcosa di meraviglioso. Entrarci con le catene di chi ti obbliga a leggere solo alcuni passi distolti dal contesto è mostruoso, e molto pericoloso.

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  6. Invece chi, leggendo la Bibbia, la interpreta secondo il proprio sentire, è lui che parla sopra le parole di Dio e la Scrittura diventa la sua parola che, per colmo di ipocrisia, fa uso delle parole di Dio per darsi autorità.

    PIETRO,ho discusso tante volte in comunità,proprio perchè in tanti quando facevano le monizioni,parlavano dal libro secondo loro.

    Quando poi parlavo con i catechisti di questa cosa,dicendo che non era un problema per me, che già sapevo che quello che si stava dicendo erano tutte balle,ma si creava confusione per chi era completamente a digiuno della Bibbia,soprattutto i ragazzi,sai cosa mi rispondevano!!!:NON GIUDICARE.
    Perchè per loro correggere e giudicare.

    Da premettere che Io non sono all' altezza di un teologo,ma se mi permettevo correggerli perchè avendo fatto catechismo in chiesa,ho avuto un sacerdote che mi aveva ben preparata.

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    1. Hai fatto bene a ribattere.
      Quando ci si accorge che la fede è minacciata si deve intervenire, non importa se si è teologi o no e non importa chi ci si ha di fronte.

      Gesù ha detto che i suoi seguaci saranno chiamati a testimoniare anche di fronte ai re. Ma ci trovassimo davanti anche un raffinatissimo teologo, se capiamo che sta dicendo una chiara eresia, possiamo ribattere.

      All'altezza dei teologi ci sono solo i teologi: noi non dobbiamo ribattere col loro linguaggio, che non ci appartiene, ma con semplicità. Infatti se noi non capiamo loro quando si esprimono con termini tecnici, loro capiscono noi.

      E già formarsi su un catechismo sicuro, e lo è anche quello di San Pio X, un catechismo straordinario e tutto da riscoprire, è molto importante per controbattere a tante eresie.

      E' chiaro che ami molto la verità ed è per questo che non potevi rimanere nel Cammino.
      Avrai anche amato il Cammino ma non fino al punto di mentire: come attrae la verità non attrae nessuna altra cosa.
      Se perfino la verità scientifica è tanto affascinate, infinitamente di più è la Verità di Dio che si è manifestata in Gesù.

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  7. In molti siti parrocchiali, nella pagina dedicata alle Comunità del Cammino, si ricorda che il CNC sarebbe un 'frutto del Concilio Vaticano II'.
    Invece è vero il contrario: il Cammino neocatecumenale è nato in una stagione di grande confusione nella Chiesa, e sicuramente di grande attesa degli esiti di un Concilio da cui ci si aspettava una svolta epocale per la Chiesa cattolica, un adeguamento ai tempi, una modernizzazione sotto la quale spesso si celavano delle vere e proprie spinte ereticali, prima fra tutte il modernismo. Quindi a mio parere si può dire invece che il CNC ha tradito il Concilio, lo ha equivocato. Ha approfittato della stagione di libertà e di apertura nei confronti dei movimenti laicali per incistare un organismo geneticamente modificato all'interno delle parrocchie, per prenderne possesso.
    A differenza del piano massonico di infiltrazione nelle alte gerarchie della Chiesa, ma in modo sembra quasi coordinato con esso, il CNC cerca di prendere possesso del Popolo di Dio, di cambiare addirittura le sue consuetudini, il suo sensus fidei che, più di tante elaborazioni teologiche, è alla base dei dogmi e del Credo della Chiesa.

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  8. OT: essere amici del Cammino neocatecumenale non sempre porta a 'futuri immensi': in due anni due cardinali amici del Cammino, Mc Carrick e Becciu sono stati 'sporporati' da papa Francesco.
    I motivo sono certamente diversi, ma osservo che la contiguità con il Cammino non porta bene ai principi della Chiesa sotto il regno di questo Papa.
    A chi sarà affidata ora la Congregazione per le cause dei Santi nell'imminenza dello scadere del quinquennio dalla morte di san Carmen?

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  9. Una cosa che tanti lobotomizzati del Cammino non riescono a capire, è che tutto il problema nasce dal fatto che il Cammino si spaccia per cattolico ma in realtà non è cattolico.

    Se il Cammino ammettesse di non essere cattolico - oppure se Kiko venisse scomunicato, oppure se lo scisma neocatecumenale di fatto venisse riconosciuto anche di diritto - questo blog non avrebbe motivo di esistere (però avrebbe motivo di esistere il sostegno a chi è ancora nelle grinfie di quella setta, per aiutarlo ad uscirne, perché la carità resta sempre una virtù).

    Invece il Cammino si spaccia per cattolico e... tanto per cominciare violenta - letteralmente - la liturgia.

    Ora, in qualità di cattolici, noi crediamo che i sacramenti sono segni sensibili ed efficaci della grazia di Dio. Cioè comportano effetti soprannaturali - effetti che i nostri sensi naturali non possono vedere né misurare. Effetti che persino i santi, che li hanno ben vissuti nella loro vita, hanno inutilmente faticato a tentare di descrivere, spesso anche usando parole molto enfatiche (come si fa a documentare che c'è una festa nei cieli ogni volta che un peccatore si ravvede e si converte? eppure ce l'ha confermato Nostro Signore stesso; e quindi ogni volta che uno di noi si accosta con le dovute disposizioni al sacramento della confessione, avviene qualcosa che non possiamo nemmeno immaginare).

    Li definiamo segni "sensibili" perché i nostri sensi possono comunque percepire cosa sta succedendo (come le parole del sacerdote che ti assolve, come l'acqua sul capo del battezzando, come le specie del vino consacrato che in qualità di specie cel vino possono anche provocare l'ubriachezza qualora assunte in grande quantità - ma in caso di sacramento validamente celebrato, restano pur sempre corpo e sangue di Nostro Signore; e specifico "corpo e sangue" per evitare l'equivoco degli ignoranti e degli eretici, quello del pensare che la Comunione sotto una singola specie varrebbe meno di quella sotto entrambe le specie; dopotutto, come si diceva tradizionalmente, "non si dà corpo senza sangue", nel senso che un corpo vivo non può non contenere sangue, e sangue "vivo" non può sussistere separato dal corpo).

    Li definiamo segni "efficaci" perché efficacemente danno la grazia soprannaturale (ed è uno dei motivi per cui il sacramento del matrimonio dà la grazia agli sposi più di qualsiasi altra forma di celebrazione di matrimonio - civile, convivenza, patti, ecc.), anche se i diretti interessati non se ne accorgono. Certo, i peccati sono ostacoli al ricevere la grazia, ma dal punto di vista soprannaturale è meglio essere due sposi peccatori con sacramento del matrimonio che due sposi pii e caritatevoli ma senza la grazia del sacramento. Il sacramento "aggiusta (e con pezzi di ricambio migliori) ciò che il peccato aveva rovinato".

    Noi cattolici, pertanto, riguardo a Messa e sacramenti, sappiamo che la liturgia cattolica non è una specie di spettacolino ma il metodo (l'unico metodo garantito dalla Chiesa, unica ad avere il mandato di celebrare i sacramenti) attraverso cui è garantito che riceviamo la grazia di Dio, indispensabile per la nostra salvezza e anche per la nostra vita terrena (non solo spirituale; Nostro Signore si è degnato di istituire come sacramento addirittura l'unzione degli infermi).

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    1. Nella setta eretida del Cammino Neocatecumenale si blatera tanto di grazia, perdono, demonio, ma il centro di ogni discorso è sempre la comunità che deve "fare bene il Cammino" secondo le linee degli autonominati "iniziatori". Cioè il Cammino funzionerebbe allo stesso modo se si togliesse il Sacramento dalle liturgie del sabato sera e lo si sostituisse con uno snack alla Nutella: per loro, infatti, quella manducazione seduti è un gesto "comunitario" (altrimenti non aspetterebbero il "cameriere liturgico" a distribuire le porzioni, ma andrebbero singolarmente - coloro che lo desiderano, volta per volta - a ricevere personalmente il Sacramento), per loro è un gesto "simbolico" (infatti lo si fa tutti insieme e nella postura di chi mangia uno snack alla Nutella, aspettando che scatti il segnale manducatorio, mettendo Nostro Signore in attesa con la musichetta di sottofondo, come quando chiami il call-center di supporto dell'aspirapolvere), per loro l'aspetto personale è del tutto secondario (altrimenti apprezzerebbero chi non pèuò andare in comunità il sabato sera e va invece in parrocchia la domenica mattina a ricevere singolarmente e personalmente i sacramenti fuori dalla comunità neocat).

      L'eresia del Cammino si vede anche da quando Kiko nelle sue laicali omelie (sarebbe meglio dire farneticazioni deliranti, visti contenuti e metodo kikiani) insinua che per i peccati mortali (parlava di sesso, ha una fissa col sesso) la confessione sacramentale sarebbe facoltativa e rinviabile a piacere. Cioè la grazia del Signore sarebbe facoltativa (alias inutile) e rinviabile a piacere (alias non necessaria), e l'aspetto più triste della faccenda è che nessuno dei giovani kikos accorsi lì ad ascoltarlo (guai a chi non ci va), nessuno di loro lo ha spernacchiato, nessuno di loro si è almeno alzato per andarsene: sono tutti rimasti lì beoti e giulivi ad ascoltare l'eretico. Per questo dico che il Cammino è una setta eretica: Kiko pronuncia eresie, e nessuno degli ascoltatori osa non dico contraddirlo, ma almeno alzarsi e andarsene con silenziosa dignità. L'eretico ti inonda di eresie, e tu altrettanto eretico ti lasci inondare allegramente e addirittura ascoltando con entusiastica attenzione. Complimenti: è proprio la definizione di idolatria, quella severamente richiamabile dal versetto: «maledetto l'uomo che confida nell'uomo».

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    2. Nota tecnica: la gerarchia cattolica, per mandato divino, è tenuta a trasmettere quell'insegnamento ricevuto direttamente dal Signore. Pertanto non è idolatria ascoltare con fervore l'omelia del vescovo ed esserne persino felici (qualora abbia ritrasmesso, d'autorità, quell'insegnamento immodificabile di Nostro Signore, anziché esalare la solita carrettata di fumose idiozie ad uso giornalistico). I laici Kiko e Carmen avrebbero potuto benissimo farsi aiutanti della gerarchia cattolica, servendo la verità di fede (e dunque Dio) anziché il proprio comodissimo tornaconto personale. È la verità ciò che conta davvero, non il successo, non i numeri, non l'estrosità liturgica, non le amicizie altolocate nella politica e nella gerarchia cattolica. Gli stessi papi, lungo i secoli, amavano definirsi servus servorum Dei, "servo dei servi di Dio": gli stessi papi si dichiaravano al servizio di chi vuole servire Dio, e non si può servire Dio attraverso inganni, menzogne e idolatrie. Papi, santi, semplici fedeli, hanno affrontato persecuzioni indicibili pur di non rinunciare alla verità che veniva loro trasmessa immutata da secoli, millenni, da innumerevoli generazioni.

      Poi arrivano due autonominati "iniziatori" a pretendere di imporre liturgie carnevalesche, "tangenti" del dieci per cento, obbligo di usare (e comprare) solo i gadget del fondatore, attività ("missionarie" e non) da eseguire con o senza il permesso della gerarchia cattolica, e tutta una serqua di ridicole fandonie a cui è obbligatorio credere. Il tutto autoproclamandosi (falsamente) cattolici.

      E infine i loro scagnozzi vengono qui a vomitare insulti e castronerie, tentando di spaccare in due e in quattro il presunto pelo nell'uovo. Il demonio (quello vero) sarà sicuramente contento di loro.

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    3. Ho dimenticato di evidenziarlo: il sacramento aggiusta ("e con pezzi di ricambio migliori dell'originale") ciò che il peccato aveva guastato.

      È il sacramento ad essere efficace, non il "comunitarismo" di circostanza, non lo "spettacolino abbellito dal solito estroso", non il tesserino di appartenenza a qualche "comunità che fa come i primi cristiani delle origini cristiane dei cristiani delle origini" grattugiando la chitarrella alla maniera kikiana.

      Essendo il sacramento efficace di suo, chiunque può ottenere quei benefici soprannaturali da solo, semplicemente rivolgendosi alla Chiesa - unica depositaria di quei sacramenti e della loro efficacia. Per questo è così teologicamente esatto l'andare a ricevere personalmente la Comunione, di propria spontanea decisione e con le dovute disposizioni, attraverso l'unico intermediario tra l'uomo e Dio (il sacerdote, garantito dalla Chiesa stessa).

      Per lo stesso motivo, la Comunione "tutti insieme contemporaneamente" è un'offesa agli uomini (poiché ne deturpa quel diritto personale, quella libertà personale, di rivolgersi materialmente al Signore così come il Signore stesso ha stabilito riguardo al «Pane di vita eterna»), oltre che a Dio (è un'offesa a Dio perché trasforma il sacramento in uno show, uno spettacolino autogestito in cui tutti devono fare la loro parte quando "scatta il segnale").

      Sono cose che anche un ragazzino può capire. Basta non avere gli occhi foderati di prosciuttesca idolatria.

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  10. Non dimentichiamo l eresia più grande avvenuta questa Pasqua con la vigilia presieduta dal padre di famiglia con tanto di ostia da asporto consegnata in anticipo!!!

    E adesso che qui tutto sta tornando alla normalità, tutti partecipando come prima. Anche quei pochi che come me si "scandalizzarono" per l ostia da asporto. Alcuni mi hanno anche detto che questi eventi non possono rovinare tutti gli anni di "gloria" passati nel cammino dove Dio ha cambiato la loro vita... Contenti loro...

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  11. Ricordo quando in comunità delle volte non facevo la comunione,perchè spiritualmente non mi sentivo degna,allora vedevo che tutti mi guardavano, come a voler dire chissà che ha combinato!!!...
    Tanto loro la fanno sempre, a prescindere dai peccati commessi e non confessati al sacerdote,perchè il Signore ti ama così come sei!!!.

    Per non parlare poi del beverone,Io per coscienza quando stavo male,mi rifiutavo di prenderlo e venivo guardata in cagnesco,una volta il catechista mi disse:quando stai male lo devi dire prima della celebrazione,così l insalatiera te la passiamo per ultima...

    In tanti però senza coscienza,nonostante avessero tosse,stomatite e quant' altro(solo a pensarci ora mi viene da vomitare) non si astenevano,perchè dicevano che non poteva succedere niente in quanto Dio non lo permetteva,ma per me questo invece significa sfidare Dio.


    PS. SE DIO NON LO PERMETTE,ALLORA PERCHÈ IN QUESTO TEMPO DI CORONAVIRUS VI STATE ASTENENDO AD ABBEVERARVI?E NON DITE CHE È PER OBBEDIENZA ALLA CHIESA,PERCHÈ NON AVETE MAI OBBEDITO.

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