giovedì 4 agosto 2022

Piccolo promemoria riguardo al perdono

Gadget neocatecumenali
con illustrazione by Kiko,
per pensare al Cammino
anche quando vai al supermercato
Per evitare che i fedeli cattolici si facciano gabbare dalla pomposa e ipocrita parlantina neocatecumenalizia, ricordiamo qui alcuni punti riguardo al perdono cristiano.

1) il Cammino ti comanda di perdonare chi ti ha fatto del male... ma ti comanda anche di non perdonare mai chi ha fatto del "male" al prestigio del Cammino, ai soldi del Cammino, alla bella vita dei capicosca del Cammino. La grandissima ipocrisia neocatecumenale è quella di blaterare di "perdono perdono perdono", ma quando a dare scandalo sono dei pezzettoni grossi del Cammino, non chiedono mai veramente perdono. Infatti, nella superstizione neocatecumenalizia, i cosiddetti "catechisti" sono infallibili perché agiscono su "mandato" di Kiko e sarebbero assistiti nientemenoche dallo "Spirito", per cui anche quando sbagliano sarebbe un errore fatto "per il tuo bene".
È esattamente la definizione di ipocrisia: due pesi e due misure, voi bassa plebe kikiana siete costretti a "non resistere al male", ma il Cammino e i suoi capicosca "resistono sempre, anche a un male immaginario".

2) Nostro Signore ha riversato una gran quantità di insulti ai farisei («razza di vipere! ipocriti!...»): invece di "perdonarli" li insultava e quegli insulti sono Parola di Dio per la loro salvezza.

3) mai confondere il perdono con un generico perdonismo.
Nostro Signore ha minacciato la punizione eterna a coloro che non si fossero seriamente pentiti e convertiti, in un caso addirittura dicendo: «Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare» (cfr. Mc 9,42).
Oh, ma guarda un po' che combinazione: Nostro Signore considera certi peccati talmente gravi da meritare punizioni severissime. Di fronte all'aver creato danni irreparabili ad anime innocenti ("uno di questi piccoli"), che tipo di pentimento ci vorrà per scansare la severissima condanna espressa da Nostro Signore?

4) sì, lo sappiamo tutti che Nostro Signore ha detto che le anime sinceramente pentite potranno lucrare il perdono (ma non sarete mica così tonti da pensare che i peccatori non sinceramente pentiti si salverebbero, vero?): «Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata» (cfr. Mt 12,31; la "bestemmia contro lo Spirito" è il rifiutarsi di credere che lo Spirito Santo può sanare, cioè equivale ad un rifiutare l'azione salvifica del Signore). Ma insistiamo a ripetere: può forse "salvarsi" colui che non si è adeguatamente pentito di ciò che ha fatto?

5) il perdono può forse confondersi con un fingere che il male non esiste? In altre parole: "perdonare" può mai significare "approvare il peccato"? (o addirittura "approvare che venga compiuto di nuovo"?)

6) nel Cammino si viene addestrati a pensare che il peccato consisterebbe solo nel "non far bene il Cammino". Invece, nella Chiesa Cattolica, si viene educati a riconoscere le tentazioni, a fuggirle, a riflettere sulla propria condizione di peccatori, a fare l'esame di coscienza, a chiedere perdono in confessione, a compiere opere di carità, a tentare per quanto possibile di rimediare ai danni fatti. Nel Cammino, invece, non solo si viene addestrati ad "autoassolversi" ("eh, sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!") ma addirittura si promuove (nel migliore dei casi) uno sterile attivismo interno che scimmiotta un po' il cristianesimo. Il Cammino si guarda bene dal fare ciò che fa la Chiesa Cattolica (la quale fa di tutto per dare ad ogni singola anima occasioni di salvezza e santità).

7) Nostro Signore non ha mai effettuato un "perdono automatico". Anzi, ha reagito. Per esempio, alla guardia che lo schiaffeggiò non diede il perdono, ma gli spiegò l'irragionevolezza del peccato evidenziandone la responsabilità personale: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (cfr. Gv 18,23). Ai farisei che desideravano ucciderlo non diede il perdono, ma li insultò: «voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro...» (cfr. Gv 8,44).
Ai fratelli del Cammino, che più leggono il Vangelo e meno lo capiscono, questi passi sfuggono completamente. Per loro il perdonismo deve essere automatico, "anche se difficile", ma automatico. Naturalmente dev'essere super mega automatico qualora l'aggressore sia uno dei pezzettoni grossi del Cammino, che in quanto "mandati" da Kiko e "ispirati" da non si sa quale "spirito", credono letteralmente di avere l'autorizzazione a peccare. E chissà quanti di loro stanno già bruciando tra le fiamme dell'inferno, dopo essersi ribellati in punto di morte: "ma Signore, ma come ti permetti? io avevo il Carisma! io avevo lo Statuto! io avevo l'applauso di 153 grossi vescovi e pure del Papa! io laico esorcizzavo le città prima di evangelizzarle!"

Ah, quanti kikos sognano di farlo!


101 commenti:

  1. Senza dimenticare che sono tanti, troppi i termini del lessico cattolico che vengono adoperati nel Cammino per significare tutt'altro.

    Quello del perdono cristiano ridotto a perdonismo selettivo è solo uno dei tanti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. perdonismo selettivo, eh?????????????????????????????????????????????????????????????

      Elimina
    2. ?????????????????????????????????????????????????????????????,
      eh????????????????????????????????????????????????????????????

      Mo ci prendi per esasperazione, caro Puntini......................................................................................

      Elimina
    3. È divertente notare come riesca a identificare sempre il concetto fondamentale e a ripeterlo per chi si fosse distratto.

      Elimina
    4. La perfetta antitesi del troll......................................

      Elimina
    5. Perdonismo è l'acronimo di :

      Perenni Eresie Ridicolmente Demenziali Ormai Neocatecumenalmente Irricevibili Soltanto Mamotreticamente Obbrobriose

      Elimina
  2. Il perdonismo automatico, ovvero - se non puoi non peccare, allora tutto quello che fai va bene, sei perdonato senza alcun bisogno che tu ti renda conto delle tue bassezze e ne provi del rimorso e magari cerchi di cambiare (atteggiamento comunissimo nei culti protestanti evangelici) - rende concreta una grave blasfemìa, ovvero che Dio si fa complice delle tue malefatte . Ora, i cultori della menzogna che sono i neocat si affretteranno a dire che loro sono i primi a dire che sono dei peccatori, che si fanno schifo etc. ma... ci provi qualcuno a far notare loro qualche mancanza, qualche malefatta, e vedrà se non si rivoltano come vipere, dicendo: "chi sei tu per giudicare?". Il fatto è che loro se la cantano e se la suonano, dicono che si fanno schifo, che sono dei peccatori, ma al tempo stesso si autoassolvono secondo la perversa credenza di cui sopra. Infatti mentre lo dicono possibilmente ridacchiano soddisfatti. Ma neanche questo è sconosciuto al Vangelo: ...taluni diranno: ma non abbiamo noi profetato e scacciato i demoni nel tuo nome? E la risposta che avranno è: "non vi conosco, operatori di iniquità"...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E tutto questo si aggiunge al fatto che quando sono i cosiddetti "responsabili" e "catechisti" e "itineranti" eccetera a compiere delle ingiustizie contro di te, devi tassativamente "perdonarli" e non puoi nemmeno pensare che è un'ingiustizia altrimenti li staresti "giudicando".

      Cioè i capibastone della setta sono autorizzati a compiere nefandezze su di te - anche le più schifose e turpi - senza dover rendere conto a Dio.

      E li devi pure pagare profumatamente: "ce la dai la Decima? le fai le Lodi a Kiko? sei aperto allo sfornare figli come conigli?".

      Elimina
  3. Facendo riferimento alle foto, dico solo di stare attenti al "marchio".

    Apocalisse 13:

    " Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago...
    Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome..."

    La bestia è "simile" a un agnello, ma parla come un drago.
    Coloro che la seguono, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi adotteranno un "marchio", cioè il nome della bestia.

    Il Nome dei cristiani è quello di Gesù. Non ve n'è un altro.
    Il marchio dei cristiani è la croce di Gesù. Non ve n'è un altro.

    Il marchio Kiko Argüello non è contemplato nel cristianesimo, né la sua firma.

    La croce di Gesù, unico simbolo che può stare sull'altare (e non la hannukkiah), non deve avere un marchio, ma può essere diversa da luogo a luogo o da parrocchia a parrocchia, espressione di un unico Spirito ma di autori diversi.

    Apocalisse 14:

    "Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo...
    Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia..."

    Sono senza macchia, anche se di certo Dio li avrebbe amati pure macchiati.

    Rileggetevi un po' il canto neocatecumenale "Una donna vestita di sole".

    Si può concedere che non sia riportata alla lettera la Scrittura, ma non che si saltino o si invertano importanti passi.

    Nel canto neocatecumenale non si riporta che la cacciata del drago è compimento della salvezza:
    "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
    Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire.
    Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi." (Ap. 12, 10-12)

    Nel canto neocatecumenale si dice invece: "Esultate dunque o cieli e voi che abitate in essi perché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli."

    Nella Scrittura i Cieli esultano per la salvezza e la vittoria dell'Agnello, per la potenza di Cristo.

    Nel canto a marchio kikiano i Cieli esultano perché è stato precipitato sulla terra l'accusatore dei nostri fratelli.

    Non si parla di vittoria, ma si dice solo che il diavolo è stato precipitato sulla terra ed è pieno di furore.

    I versetti 10 e 11, importantissimi perché parlano della vittoria per mezzo del sangue dell'Agnello, sono totalmente omessi.

    Che pensare?

    Mah... a me quel marchio kikiano non piace.

    Quanto al perdonismo kikiano, sì, concordo perfettamente con l'autore dell'articolo: serve da lasciapassare al peccato.

    RispondiElimina
  4. A quando la carta igienica del Cammino?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo vuole saperlo soprattutto il demonio, che ha appena fatturato per miliardi ma non trova il sacro rotolo con la faccia di Kiko!

      Contabile FungKu. Calma, capi e gestori del Cammino, che ce n'è per tutti! Non ronzate a frotte intorno al demonio tutti insieme, che poi gli prudono le corna!

      Elimina
  5. Il perdono divino è automatico solo perché l'amore di Dio è come una fiamma che brucia senza devastare, quindi il modo che ha Dio di amarci implica immense capacità di perdono.
    Ma la condizione perché si realizzi è sempre il pentimento, la resipiscenza, il prendere la strada del ritorno. Il teatrino neocatecumenale del perdono al nemico, implica l'accettazione del peccato proprio ed altrui, a volte pure l'esaltazione dello stesso e la contemporaneamente colpevolizzazione della vittima. La radice è protestante: per Lutero della comunione dei santi fa parte pure il peccato mentre nel concetto cattolico, che poco spesso viene ricordato, solo chi è in grazia di Dio fa parte della comunione dei santi.
    Gesù porta l'esempio della vite, da cui vengono tolti, per essere bruciati, i tralci secchi; delle vergini escluse perché senza olio; dell'aia in cui il ventilabro separa il grano della loglio; della mietitura che distingue la gramigna dal frumento.
    Il fatto che I cattivi siano in mezzo ai buoni, anche nella Chiesa pellegrinante in terra, non vuol dire che siano necessari alla santificazione dei buoni; il vescovo Crepaldi ricordò a Kiko che il peccato non è necessario per ottenere la grazia; come pure è sbagliata l idea kikiana del "Giuda necessario".
    Se fosse vero che senza peccato non c'è santificazione, non potrebbero esistere i santi bambini, come Laura Degan, una bimba veneta che è morta a 7 anni dando un esempio splendido di amore a Gesù e al prossimo; non potrebbe essere santa la Vergine Maria esentata dal peccato originale; e Gesù, in quanto uomo simile in tutto a noi tranne che nel peccato, non potrebbe essere un modello da imitare (ed infatti Kiko dice proprio che non lo è).
    Dicono i neocatecumenali: Dio ci ha amati quando eravamo peccatori. È vero; come è vero che ci ama anche se, con il nostro peccato mortale, ci dovessimo dannare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solo un piccolo appunto: se,come dici tu, c'è una condizione perché questo perdono si realizzi (ed è appunto almeno riconoscere che l'hai fatta fuori dal vaso e che hai fatto del male ed è qualcosa che è meglio non ripetere - [proprio il minimo sindacale, poi]) allora non è proprio automatico. Automatico secondo i neocat è che vai liscio sempre, e addirittura per qualche grave violenza si arriva a sostenere che ti è stata elargita da Dio (a maggior ragione se autore [per loro strumento della volontà di Dio] di questa violenza è qualche altro neocat "prestigioso" - secondo la perversa logica mondana che è tanto cara a loro.

      Elimina
  6. La religiosità non è solo un sentimento, o una guida morale, o un vademecum sociale. È anche un modo razionale e irrazionale insieme, di fare i conti con la dimensione del tragico nella storia e di scendere a patti con il mistero. Con Nietzsche ci eravamo convinti che “non esistono fatti, solo interpretazioni”. Poi qualcosa ci cambia per sempre la vita, come la Grande Epidemia, con migliaia di vittime, la paura lo spaesamento, la disruption che provoca, e ci accorgiamo che i fatti esistono, altroché.Comprendiamo allora che la religione non può essere ridotta a un dispensatore di generi di conforto. Né possiamo richiuderla in un rapporto privato a due, tra fedele e Dio, perché ci serve invece che continui a rappresentare, come è stato per secoli, un fattore di civilizzazione.

    […]

    La religione non serve solo a pregare in privato, è un legame di comunità, e la fede ha rilevanza nel dibattito pubblico. La Chiesa si chiama così perché viene da ecclesia, che in greco designava l’assemblea, la riunione, l’adunanza, esattamente come la riunione dei cittadini nell’agorà nella democrazia ateniese.La religione è dunque un fatto sociale, prima ancora che personale. Secondo il fondatore della sociologia, Émile Durkheim, la sua originaria ragione d’essere sarebbe proprio quella di tenere insieme la comunità di uomini. Ce ne accorgiamo quando non c’è, o quando si rinchiude o si estremizza, e non esercita più con efficacia il suo magistero.

    Fonte: Antonio Polito, Le regole del cammino. In viaggio verso il tempo che ci attende (Universale Economica Feltrinelli), Marsilio, Venezia 2022, pp. 101-102.

    Rifletette "osservatori"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Va bene, SDTQV, ho riflettuto a sufficienza e quindi ora vado ad innaffiare le piante del mio campo, visto che è proibito.

      In-naf-fia-re, dal greco innaffiòs innaffiè innaffiòn, che vuol dire "dare acqua alle piante di nascosto, alla faccia del sindaco, del prefetto, del podestà e del cardinale".

      Elimina
    2. Ma A.Politi chi, il vicedirettore del Corriere del Siero?

      Elimina
    3. cardinale.....di trentadue che lui ne ha
      ah beh si beh

      Elimina
    4. Cortesemente, e davanti a tutti, ci indicheresti, con documentazione valida, dove noi non saremmo ecclesia, e vo si? ( chiarisco meglio, perchè non è bene cadere nel tranello degli ipocriti e dei dissimulatori. Per voi intendo tutti quelli che la pensano come te, se nel tuo cammino vi sono 10000 persone che la pensano come te, mi riferisco a queste) Quali sono i punti nei quali noi non saremmo ecclesia, dove voi siete migliori ( faccio un esempio: nel suonare la chitarra, nello scambiarsi il bacio invece del segno della pace, nel fare risonanze, nel battere le mani ecc), cioè i veri cristiani, e perché, cioè dovresti spiegarci il perché è meglio ciò che fai tu rispetto a quanto fanno i cristiani della domenica ( faccio un esempio, battere le mani durante la Celebrazione è meglio di pregare e stare concentrati, perché esprime più spiritualità, perché lo vuole Dio in quanto l'ha detto in quella circostanza, Gesù durante l'Ultima Cena insieme agli apostoli ha battuto le mani e cantato con la chitarra, la Madonna è apparsa a san... e invece del rosario ha battuto le mani a ritmo, vi è stata quell'apparizione dove l'Angelo batteva le mani, ecc, ecc).
      Attendiamo sempre la documentazione che ci dimostra che non usi testi e altro per andare contro al prossimo che odi e che vorresti piegare alla tua volontà iniqua e disonesta.
      Ovviamente, è bene ricordare, che costui finora non ha tirato fuori nessuna documentazione, ma carica testi senza senso. Da questo capiamo chi abbiamo davanti a noi:
      http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Gv3,+1-36&formato_rif=vp

      19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.

      Vi ricordo che la Parola di Dio illumina ogni ambito della nostra vita.
      Se costui fosse nella luce, cioè operasse nella verità e in passato avesse operato sempre nella verità e nell'onestà, ora non avrebbe difficoltà ad uscire allo scoperto, cioè ci darebbe spiegazioni di quanto lui afferma.
      Ma, da quanto potete notare, rimane nascosto, prende testi a caso dal web che hanno anche un verità, ma li usa per fini personali e per far passare la sua menzogna, cioè l'odio verso chi non la pensa come lui, la dissimulazione, l'ipocrisia.
      Faccio un esempio per capirci: Mi trovo ad una lezione di matematica, il professore spiega che 6*6 fa 36, ed io dicessi che non è vero perché 1+1 fa 2, e per mettere a credere che io abbia ragione mostro libri di matematica.
      Riusciamo a capire il giochetto che fa questa persona e tutti gli ipocriti che operano come lui, e non ne sono pochi lì dentro?

      CDD.

      Elimina
    5. Sono contrario agli stati teocratici.
      Le Religioni da una parte, lo Stato dall'altro.
      Se poi le Religioni contribuiscano, come in passato, alla cultura, all'arte ed ai buoni costumi dei popoli ben vengano.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    6. A noi invece le teocrazie piacciono..............................................................................................

      Elimina
  7. La foto del tatuaggio che ritrae Kiko è falsa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per averlo puntualizzato, anche se nella didascalia si specifica che, per ora, è un sogno (quindi non la realtà).

      Elimina
    2. La foto è falsa ma le pagine dei mamotreti, quelle, guai a metterle in dubbio!

      "Obbedienza cieca, pronta, assoluta!" (cit.) e, soprattutto, rassegnata!

      Elimina
    3. Certo che è falsa (nel senso di photoshoppata). Se fosse stata vera avrebbe meritato una pagina blog a sé, anziché corredare la conclusione di un articolo su diverso tema.

      Ma è uno di quei "falsi molto realistici" per due motivi.
      Primo, perché abbondano i kikos tatuati e pierciati, a cui evidentemente il Cammino non ha insegnato nulla del rispetto del tempio del loro corpo.
      Secondo, perché abbondano i kikos che vorrebbero tatuarsi i simboli del Cammino. Nel Cammino vige la mentalità dell'affermare ad ogni costo la propria "identità", cioè (di fatto) propagandare la propria idolatria.

      Elimina
    4. Però, un tatuaggio con la faccia di Kiko, mica male...............................................................................

      Elimina
  8. Il perdonismo è un totale ribaltamento del perdono, perché se quest'ultimo riabilita sè e gli altri dal peccato, che è un obbiettivo maggiore della vita di un credente, il perdonismo tende invece, come scritto nell'articolo, a giustificarlo e a togliere ogni sensazione di orrore e vergogna nel compierlo e nel raccontare d'averlo compiuto.
    E stranamente, pur essendo il perdono una delle forme di gratuità e di amore a Dio e al prossimo più alte, viene proposto subito all'inizio del Cammino, stroncando fin da subito il discernimento personale definito come giudizio e condanna nei confronti del fratello, con un gran parlare di trave e di pagliuzza, di farisaismo, di bigottismo. Come la mettiamo con la gradualità dell'ascesi? Non è per lo meno strano che si proponga da subito, come fosse un prerequisito, una perfezione di vita e di pensiero che, se normale nelle anime elette, non lo è per il piccolo precatecumeno?

    RispondiElimina
  9. @CDD

    Non censurare, dato che mi ha chiamato in causa e vorrei replicare.

    Caro CDD, credo che tu non abbia capito il mio discorso, ti ho postato questo pensiero del giornalista Politi non per dire che siamo più chiesa di voi, ma perchè conferma, quanto vi ripetiamo da anni e che voi rifiutate ostinatamente.Politi sottolinea giustamente che la religione non è solo qualcosa di privato, ma è qualcosa che ha una dimensione comunitaria. Ve lo abbiamo ripetuto fino alla noia,ma voi, alla nostra domanda su questo aspetto, non rispondete, o rispondete evasivamente, perchè probabilmente abbiamo centrato il problema e compreso quali siano le ragioni del vostro allontanamento dal Cammino, cioè l'incapacità di vivere la vostra fede in una dimensione comunitaria e il ridursi ad una fede di comodo, solitaria, individualista, che non interagisce con nessuno. Qualcuno di voi per giustificarsi, in modo ridicolo ha tirato in ballo gli eremiti, ma sono discorsi ipocriti, è ovvio che la fede non si vive da soli, ma in un contesto comunitario, altrimenti è una illusione. Politi aggiunge giustamente che la parola Chiesa è sinonimo di comunità, di stare insieme, non di individualismo, e ciò dimostra il vostro errore di fondo e di impostazione del vostro blog ma anche delle vostre scelte. Vi limitate alla partecipazione individualistica alle celebrazioni della domenica, ma ciò non è certo sufficiente, se non vivete la dimensione comunitaria della fede cristiana che è fondamentale.Se si vive il "proprio"culto, in modo privatistico, è probabile che si stia vivendo la religiosità naturale non il cristianesimo. il mio intervento voleva rispondere a certi vostri discorsi, di comodo, nei quali volete giustificarvi, cercando goffamente di dimostrare che vivete lo stesso una vita cristiana. Sappiamo bene che la vostra vita cristiana tuttalpiù consiste nel recarsi alle celebrazioni in parrocchia, ma che nei fatti è una fede fata solo di apparenza, priva di dimensione comunitaria e che si limita al disbrigo di pratiche religiose esteriori, nell' illusione di poter ridurrla ad un rapporto privato tra se e Dio. La vita cristiana non si llimita ad andare alle celebrazioni in parrocchia, ma consiste anche nell'amore e nella comunione, condivisione con il prossimo, oltre che verso Dio. L'esperienza vissuta della vita comunitaria delle parrocchie, dimostra, purtroppo, solo voi continuate a negarlo, mettendo la testa sotto la sabbia, come gli struzzi, che in effetti l'interazione dei membri della comunità parrocchiale è scarsa e la comunione, data anche la grandezza delle comunità parrocchiali, è molto difficile, ma nessuno nella Chiesa è esentato dalla dimensione comunitaria della fede, nessuno è autorizzato a vivere la propria fede, in modo solitario e individualista, se lo fa, dovrebbe porsi delle serie domande, sulla autenticità del proprio cammino.Io ti chiederei di illustrarci in cosa consiste la dimensione comunitaria della tua fede?Nella mezzora che vai alle celebrazioni domenicali?Spiegaci cosa vuol dire comunità cristiana per te?Ho il forte sospetto di averci azzeccato. E' troppo facile vivere la fede da soli, senza interazione con il prossimo, illudendosi di vievere una fede solo verticale, non è cristianesimo questo.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il buon samaritano era un buon cristiano e di sicuro non andava in una comunità, fondata da un pervertito, a spalancare l'abisso dei suoi peccatacci davanti a dei minorenni.

      A. Non.

      Elimina
    2. @Anonimo 5 agosto 2022 12:03
      Mi sta venendo un serio dubbio:
      non è che queste pubbliche confessioni, che scavano nell'intima sessualità degli individui, vengano segretamente
      registrate ed abbiano poi un "mercato porrnografico" per i
      depravati della situazione?
      Ruben.
      ---

      Elimina
    3. Il caso del buon samaritano fa capire non solo l'importanza delle opere di carità, ma anche il fatto che agli occhi di Dio sono meritevoli anche se provengono da gente che ha la nomea di non farne (i "samaritani" godevano di una pessima reputazione), e soprattutto se dirette ai veri bisognosi (il soggetto che riceve l'opera di carità non è un samaritano).

      Invece nel Cammino la "carità" vale solo nei confronti dei camminanti di rango più elevato.
      Se compi opere di carità verso un fratello di comunità, quasi certamente susciterai indifferenza.
      Se compi opere di carità verso i cosiddetti "catechisti", "itineranti", "responsabili" e quant'altro, otterrai applausi e punti-Kiko per scalare la classifica.
      Se compi opere di carità verso qualcuno che non è del Cammino, diranno tutti che hai un demonio, che sei in braccio a mammona, che sei schiavo del diavolo, che non fai bene il Cammino, e bla bla bla.

      Al contrario, un cosiddetto "catechista" potrebbe beccarsi dai par suoi (e dagli "itineranti", ecc.) un severo rimprovero perché ha compiuto del bene - anche soltanto spirituale - ai fratelli di comunità a cui deve vendere le chiacchiere kikiane. O perché non li ha spremuti come limoni quando si tratta di soldi.

      Ecco perché chi prende sul serio anche un solo versetto della Parola di Dio riguardo alla virtù della carità, manca pochissimo che venga scacciato dal Cammino.

      Elimina
    4. State calmi, è solo presunzione.
      Potresti dirci dove vivremmo un fede di cui hai scritto?
      Per cui, tutti quelli che escono, che non abboccan.. ops scusa, che non entrano a far parte del cammino nc sono individualisti, solitari e via dicendo?
      Indicaci dove avvengono queste cose, quali video hai che dimostrano che uno è solo, mentre voi siete sempre in compagnia, e altro.
      Basta che ci dimostri che è vero ciò che dici.
      Invece, sono mesi, ed è tutto scritto alla luce del sole, a differenza di ciò che affermate voi, che sono disponibilissimo ad andare davanti ad una commissione, accendiamo la telecamera, e filmiamo il tutto.
      E ci raccontiamo per bene tutto, davanti a tutti, e vediamo.

      CDD.

      Elimina
    5. Fanno bne a non censurarti, anche se non si tratta di censura, ma si tratta di fermare la stupidità di una persona.
      Con questo che vi metterò, che leggerete dopo queste mie, vorrei sottolineare che non sto qui a sponsorizzare la solitudine, ma la verità.
      In due righe, per chi vuole capire: è vero ciò che è Volontà di Dio, non ciò che è relativo, attenzione.
      Per cui, ad ognuno Dio, diciamo così, chiede delle cose, non tutti sono san Francesco e padre Pio, infatti una volta, ricordo, che a paddre Pio hanno chiesto di insegnare a dire molti rosari, padre Pio rispose ( similmente così): lascia perdere impazziresti!
      infatti san Francesco, da come ho potuto leggere una fonte, una volta ebbe un fatto con un suo frate, e cioè a chi diceva più preghiere nella notte, arrivo al dunque subito. san Francesco disse che si fermà nel dire Padre Nostro, e niente altro.
      Capite!
      Chi cerca di omologarvi, e crede che tutto sia fermo, è un fanatico e preso dall'errore.
      Vi metto uno spunto di riflessione:

      (23) Alle volte mi sentivo dare tali e tanti rimproveri amari, che non facevo altro che
      piangere. Specialmente una mattina, dopo la Comunione, mi diede un lume tanto chiaro
      sul amore grande che Lui mi portava, e sulla volubilità e incostanza delle creature, che il
      mio cuore ne restò tanto convinto, che d’allora in poi non è stato più capace d’amar a
      persona alcuna. M’insegno il modo come amare le persone senza discostarmi da Lui,
      cioè, col mirare le creature come immagine di Dio, in modo che se ricevevo il bene dalle
      creature, dovevo pensare che solo Iddio era il primo autore di quel bene, e che se ne
      era servito per mezzo della creatura di mandarmelo, quindi il mio cuore più a Dio si
      legava. Se poi ricevevo delle mortificazioni, dovevo guardarle pure come strumenti nelle
      mani di Dio per la mia santificazione, onde il mio cuore non restava ombrato col mio
      prossimo. Onde da questo modo avveniva che io miravo le creature tutte in Dio, per
      qualunque mancanze vedevo in loro, mai non perdevo la stima, se mi motteggiavano, mi
      sentivo obbligata pensando che mi facevano fare nuovi acquisti per l’anima mia; se mi
      lodavano, ricevevo con disprezzo queste lodi dicendo: “Oggi questo, domani possono
      odiarmi, pensando alla loro incostanza”. Insomma, il mio cuore acquistò tale una libertà
      che io stessa non so esprimerlo. Quando il Divino Maestro mi liberò dal mondo esterno,
      allora vi pose mano a purificare l’interno, e con voce interna mi diceva:
      (24) “Adesso siamo rimasti soli, non c’è più nessuno che ci disturbi, non sei adesso
      più contenta che prima che dovevi contentare tanti e tanti? Vedi, uno solo è più facile
      contentarlo, devi fare conto che Io e tu siamo soli nel mondo, promettimi d’essere fedele
      ed Io verserò in te tali e tanti grazie da restarne tu stessa meravigliata”.

      A voi, il giusto giudizio, cioè la valutazione, su costui, facendovi presente che costui è un degno rappresentante di tanti che sono lì in mezzo.

      CDD

      Elimina
    6. Mi dispiace deludervi: non scrivere "caro".
      Non faccio parte della vostra cerchia, capisco che è bene avere una certa educazione e una forma, ma non pensate mai che io sia in un qualche modo facente parte dei vostri giri e metodi.
      Non ho nulla da spartire con voi, e mai avrò nulla.
      Un domani, se dovrò accettarvi, lassù, credo che vi dovrò accettare dopo una bella purgazione fatta da Dio, e per cui vi accetterò in unione al Signore che me lo chiederà. Ad oggi , a queste condizioni attuali, non abbiamo nulla da spartire. Evitate di scrivere parole come: caro, amico, carissimo, ecc, ecc.
      E se l'ho fatto io, vi comunico che è un errore.Sbaglio anch'io, sono una creatura, per cui erro e mi rialzo.

      CDD.

      Elimina
    7. Posto che nella parabola l'atteggiamento del levita e del sacerdote erano "leciti" secondo la legge, non potevano rendersi impuri, ma prpprio su questo passa il messaggio di Gesù, la legge non può impedire di fare il bene, ecco perché passeranno avanti prostitute e peccatori.
      Il cnc è sotto la propria legge e da li non escono, e il risultato è una chiusura ( anche mentale ) verso l'esterno, vogliono essere una élite, ma sono solo un gruppo di disadattati fuori dal mondo. Nessuno di loro avrebbe mai accettato di fsr parte di una enclave ultraorrodossa ebrea o degli Hamish, eppure a questo si sono ridotti

      Elimina
    8. Un domani, se dovrò accettarvi, lassù, credo che vi dovrò accettare dopo una bella purgazione fatta da Dio...

      Chiarisco, perché alcuni potrebbero capire cose strane.
      Ovviamente due ragionamenti.

      Dio mi ama, e, se meriterò, mi farà entrare nella Casa del Padre, in Paradiso, ecco che non credo che permetterà lassù che qualcuno possa farmi del male, giudicare la mia Fede o altro di me ( anche se lassù staremo davanti a Dio per cui la Fede sarà impossibile giudicarla), disprezzare, in poche parole fare del male al suo prossimo.
      Quindi, se Dio vi farà capire questo, faccio un esempio: guarda che con Me vi è anche CDD, che vuoi fare?
      A quel punto è facile capire chi passerà per il Purgatorio.
      Lo stesso, ovviamente, ha identico valore anche per me. Non è che io sia esente, vale per tutti.
      Ma sapete una cosa?
      Una cosa è il sentimento di chi ha ricevuto del male, e gratuitamente, altra cosa è il sentimento di chi ha fatto del male, e gratuitamente, ad un'anima.
      Voi che dite? Chi, secondo voi, si farà più purgatorio?
      Vado nel concreto con un esempio.
      Vi è un catechista che ha stuprato, o adescato, una minorenne, mentre era sposato. Ora lasciamo perdere il pentimento sulla terra, perché si può pentire realmente e, credo, pagare le sua colpe già da quaggiù.
      Ma, mettiamo caso che di colpo muiono entrambi. Facciamoci una fantasia spirituale. Entrambi vanno davanti a Dio, e Dio vuole salvare entrambi. Secondo voi, chi dovrà scontare una colpa?
      Ovviamente, concludo, Chi ha in mano la situazione è Lui, i miei sono solamente due ragionamenti umani, ma potrebbero avvicinarsi, in quanto viviamo in questa Creazione, cioè siamo sue creature fatte a sua immagine.

      CDD.

      Elimina
    9. Anonimo, abbiamo capito che ti piace Polito, che mi sembra che di Chiesa ne sappia anche poco, dato che la sua specializzazione è da sempre la politica. In campo ecclesiale non mi risulta essere per nulla un'autorità.

      Mi sa però che stai a fare confusione tra Chiesa e fede.
      La Chiesa (tutta) è sì il popolo di Dio, quindi l'assemblea e la comunità dei fedeli, ma la fede di ognuno è PERSONALE, anche se non è un atto isolato.

      Non è un atto isolato perché, dice il Catechismo:

      "È innanzi tutto la Chiesa che crede, e che così regge, nutre e sostiene la mia fede. È innanzi tutto la Chiesa che, ovunque, confessa il Signore e con essa e in essa anche noi siamo trascinati e condotti a confessare: « Io credo », « Noi crediamo ».

      Il Catechismo della Chiesa Cattolica è certamente autorevole di Polito.

      Lo "stare insieme" che tu esalti, non è previsto dal Catechismo della Chiesa Cattolica, anche se è previsto dal catechismo di Kiko, cioè il vostro.
      Nemmeno "l'interazione dei membri della comunità parrocchiale" è rilevante, perché la fede del cristiano è visibile in ogni sua interazione, in ogni ambiente, e non solo nella Chiesa.

      A me, sinceramente, di quello che dice Polito il politico, importa poco.
      A me importa cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, che voi conoscete meno delle parole di un qualunque giornalista.

      Dice il Catechismo:

      "Nel linguaggio cristiano, il termine « Chiesa » designa l'ASSEMBLEA LITURGICA, ma anche la COMUNITÁ LOCALE (parrocchia o diocesi) o tutta la COMUNITÁ UNIVERSALE DEI CREDENTI. Di fatto questi tre significati sono inseparabili. La « Chiesa » è il popolo che Dio raduna nel mondo intero..."

      Il concetto della comunione solo nella piccola comunità è esclusivamente kikiano.

      Se a ciò aggiungiamo che la comunione kikiana avviene solo all'interno di un gruppetto ristretto e non si espande al resto della Chiesa, isolati come siete sempre nelle vostre celebrazioni che dovrebbero essere invece condivise col resto dei fedeli, è impossibile non vedere che siete voi il gruppo chiuso nella Chiesa cattolica e non avete comunione con essa ma solo tra di voi, nella vostra chiesa.
      Se poi di comunione si tratta.

      La dimensione comunitaria della Chiesa, caro il mio Anonimo, non può e non deve restringersi a sole 20-40 persone divise in gruppetti e prescinde dal conoscere vita morte e miracoli di chi ti è accanto.
      È molto di più.

      Mi sa tanto che il catechismo kikiano vi abbia altamente confusi, tanto da non riconoscervi più nelle parole ufficiali della Chiesa, racchiuse nel suo Catechismo e non solo.

      Elimina
    10. Facciamo un esempio : un giorno saremo tutti in Paradiso, quelli del blog incontrano Kiko, Carmen e don Mario Pezzi : li salutate? Sappiamo già la risposta : non li salutiamo perchè in Paradiso non ci sono, sono all'Inferno o al limite in Purgatorio. E' cosi??????????????????????????????????????????????

      Elimina
  10. La dimensione comunitaria è quella della Chiesa riunita attorno al Suo Capo, Cristo, attofno al proprio vescovo (e attorno ai sacerdoti nelle parrocchie per evidenti ragioni logistiche) nella celebrazione della Messa. Tutte le altre attività associative ai vari livelli hanno a che fare appunto più con la socialità, o le strategie pastorali, che con la Ecclesia.
    Il grande errore neocatecumenale è stato invece il parcellizzare e il sostituire il singolo gruppetto con i suoi particolarismi (su cui sorvoliamo) alla Chiesa, ed anche l'aver ridotto il ruolo del sacerdote a quello di un mero strumento necessario per il sacramento e basta; hanno congelato le persone in un'esperienza limitata e le hanno indotte a sentirsi "Chiesa" solo in quell'ambito, portandole addirittura dopo 30 anni a "sposarsi" con quelle persone e con quella metodologia che Chiesa NON È.
    Motivo per cui ritengo risibile che Anonimo venga a mettere in dubbio la dimensione comunitaria della Chiesa dal momento che ogni credente non potrebbe neppure essere stato battezzato senza la Chiesa.
    Come giustamente ha fatto osservare CDD, sarebbe necessario che si sforzi di enucleare cosa ritiene necessario lui per sentirsi comunità: lo è forse trovarsi a Messa a battere le mani sempre con le stesse persone tutta la vita, essendo separati in casa da tutti gli altri? Lo è sapere i fatti e misfatti di tutto il gruppetto? Lo è doversi ipotecare la casa per mandare i figli a quel raduno perché un xy lo ritiene indispensabile? Ma come fa a ritenersi Chiesa quando odia la parrocchia e non sa relazionarsi con le altre realtà associative presenti in essa? Come fa, se andando a Messa la domenica per esempio durante le vacanze, si sente perduto e non in comunione con i fratelli che in quel momento rappresentano e sono Chiesa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Valentina per la chiarezza degli argomenti.

      Tutti i movimenti ecclesiali rischiano di ripiegarsi su se stessi, tanto più quanto più il movimento è chiuso e secretato. Il Cammino quindi li batte tutti di lunghezze ed in negativo, con l'aggravante di sentirsi il vero ed unico modo di "fare Chiesa".

      A. Non.

      Elimina
    2. Grazie a te A.Non. per i commenti sempre lucidi e puntuali!

      Elimina
    3. e grazie a voi, le cui critiche ci spronano a proseguire nel nostro impervio Cammino sotto la guida del sommo Kiko alle sue più fulgide mete

      Elimina
    4. Puntini, Puntini, ma l'hai messa la maglia di lana nello zainetto? In cima alle fulgide mete tira tanto ma tanto vento.

      Elimina
    5. Puntini, Puntini, ma l'hai messa la maglia di lana nello zainetto? In cima alle fulgide mete tira tanto ma tanto vento.

      Ti ringrazio, oggi mi hai fatto fare una bella risata.

      CDD

      Elimina
  11. Cara Valentina i tuoi sono concetti astratti. non significa nulla dire e'quella della Chiesa, e' una astrazione. Come può esserci comunione se ci si ignora? La comunione fraterna è qualcosa di concreto, la comunità è concretezza, non un concetto astratto o giuridico. Purtroppo questo è un concetto che a voi non piace, perché volete vivere una fede disimpegnata, superficiale, allora anche in concetto di comunità e superficiale, intangibile. Onestamente ma dove si percepisce la comuniine nella pastorale ordinaria delle parroccjir? Non siamo ipocriti per cortesia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è inutile, se non è la "comunione" del cnc per voi non è comunione. Non vedete e non volete vedere altro, continuate nella vostra illusione di essere gli unici.
      n.b.
      la vostra comunione è forzata e anche tutta da dimostrare, chi vi guarda nel quotidiano vi vede tristi, ai limiti della depressione, e quando vi dovete esporre siete "finti" ecco perché non attirate più nessuno.
      La vostra comunione basata sul cnc e non su Dio evapora all'istante anche dopo 40 anni di condivisione, fatevi due domande.
      Avete proprio idee sballate sulle relazioni personali e affettive.

      Elimina
    2. Caro Anonimo, mi ricordi un po', forse in modo più evoluto, quella neocatecumenale che sosteneva che Gesù Cristo nel Tabernacolo fosse un "qualcosa" di astratto, messo a confronto con l'amore "concreto" tra fratelli neocatecumenali.
      Tu prova solo a pensare, ma lo sai perché sei preparato in proposito, che la Chiesa, alla cui comunione dei santi partecipiamo pienamente se in grazia, è Chiesa pellegrinante e comprende tutti i battezzati, purgante, con le anime del Purgatorio e trionfante, nell'estasi del Paradiso. Della Chiesa fanno parte i santi del Cielo, la Beata Vergine, gli angeli tutti con a capo la Trinità.
      Come accusare questa realtà spirituale, che è un dogma inserito nel Credo, di essere astratta? Non saremo noi piuttosto così terragni da non arrivare a concepire il fatto che è questa la Chiesa di cui facciamo parte?
      Poi naturalmente, va a finire che ciò che percepiamo con i sensi è la singola persona, e a volte pure ce la prendiamo con il sacerdote, con il parroco o con il Papa, oppure con la famiglia, la prima comunità di fede, piccola Chiesa domestica, o con l'associazione di cui facciamo parte. Ma la Chiesa è una realtà infinitamente più ampia! E rinchiuderci nel nostro particolarismo, sentirci rifiutati dalla Chiesa perché abbiamo litigato con il parroco o arrivare a pensare che chi litiga con la comunità neocatecumenale e ne esce sta perdendo o addirittura ha già perso la fede, è una visione meschina e ristretta (oltre che pericolosa).
      Trovo in sintesi che la parrocchia, con la sua multiformità, la sua sacramentalità, con la paternità del sacerdote e del Parroco, il suo essere comunque una realtà più vicina al singolo e più familiare, sia il volto ancora oggi migliore della Chiesa; rifletta cioè in modo migliore la Chiesa come realtà spirituale. Ma comunque il singolo credente può vivere la Chiesa anche in famiglia, in un ordine monastico, in una associazione laicale possibilmente sana e non sbilanciata oppure anche da solo: l'importante è che senta e sappia d'essere parte della Chiesa, ubbidisca ai suoi precetti e sia membro vivo del Corpo di Cristo.
      Essere cristiani vuol dire vivere questa realtà spirituale, dal battesimo in poi: Kiko non può ridurla a un "se magna o se beve".

      Elimina
    3. @valentina: "l'importante è che senta e sappia d'essere parte della Chiesa", certo, visto che non la vivete la dimensione comunitaria non vi resta che l'immaginazione.
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    4. Pietro non del Cammino5 agosto 2022 alle ore 15:22

      Anonimo:
      per cui la pastorale della Chiesa cattolica non funziona per colpa della Chiesa cattolica, mentre la "pastorale" del Cammino funzionerebbe meglio di quella della Chiesa cattolica?
      E poi i camminanti si dicono cattolici? Questa sì che è ipocrisia!

      L'uomo è imperfetto, per cui la pastorale in tante parrocchie può non funzionare, ma il metodo pastorale della Chiesa, che approva le parrocchie più di qualunque realtà ecclesiale, non è affatto sbagliato.
      Infatti ci sono parrocchie che funzionano bene, mentre tante comunità del cammino si devono chiudere perché hanno funzionato male

      Elimina
    5. No anonimo,
      la Fraternità non è un un obbligo.
      Dio ci ha creato per comunicare, ma il comunicatore da noi scelto e viceversa, per il concetto di empatia non ci può
      stare antipatico.
      Non si fa alcun peccato se un tuo
      simile ti sta antipatico; forse nella
      logica del Cammino ti direbbero che lo stai giudicando!...
      Ma chi a questo mondo, non si giudica in continuazione nell'espletamento dei doveri umani?
      Il meccanico che ti fa pagare 200
      Euro per un filo spezzato di una candela non è forse un disonesto?
      Tale lo consideri e non ci vai più.
      La Chiesa ti può invitare ma non
      obbligare a redimere il prossimo.
      Avevo ed ho un cognato tipo fanfarone, che ha sempre preteso
      con le sue battute, di essere simpatico a tutti; me lo fece notare
      un mio cugino ateo, nel 1968, avevo allora 18 anni, quando, riferendosi a lui mi disse: M****, non è possibile che una persona possa pretendere di
      essere simpatica a tutti.

      Kiko, non può essere simpatico
      a tutti.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    6. Perché FAV e SDTQV insistono con la favoletta che il @Blog non vivrebbe la dimensione comunitaria?
      Da quale Registro Inconfutabile di tutti gli appartenenti alle Comunità Del Sistema Solare hanno attinto queste informazioni?
      O forse forse, che ripetono pedissequamente le kikate dei mamotreti, a mo' di ciabatte rotanti, lanciate dal nostro eroe ormai anziano e sdentato?

      La pace.
      E la spocchia. Quella di giudicare la fede altrui.

      Elimina
    7. Alcuni spunti, davanti a quanto scrivono questi due elementi, uno detto FAV, l'altro er Vesuviano ( se non erro).
      Questa è la Pastorale della Chiesa che sta crollando, che è superata, non vi è amore, e via dicendo:

      https://www.youtube.com/watch?v=EDE9IJRPrAk

      https://www.youtube.com/watch?v=6lkRAM56Bfg

      https://www.youtube.com/watch?v=GXmGJfEJ-RI

      Invece, questa è la vera chiesa, i veri religiosi, i veri cristiani:

      https://www.youtube.com/watch?v=5PrdIAD1kFU

      https://www.youtube.com/watch?v=pfw_vHpmsTc

      Come potete vedere (con tutto il rispetto umano per i miei simili) la grande affluenza nc alle loro manifestazioni, i numeri dell'incremento nc che porterà ad eclissare la Chiesa dei Cristiani della Domenica, infatti sono milioni su milioni nei video. Tutto davanti a voi. Vi sono i primi video che vi fanno vedere il fallimento della Chiesa, e seguono gli altri che vi fanno vedere i grandi numeri, e come sono impregnati di spiritualità. Se prendete altri video, in grandi linee, le immagini e altro ci vengono a prospettare le stesse cose e assistiamo ai agli stessi discorsi: ho incontrato l'amore di Cristo grazie al cammino, come questo cammino mi ha salvata, come il cammino mi ha fatto rientrare nella Chiesa, come nel cammino, il catechista mi ha salvato ecc, ecc.
      Da notare il pubblico, sono quasi solamente loro. Ovviamente non sono contrario, dico la verità, al tutto, per me va bene se si va ad evangelizzare, diciamo così, fuori, cioè in giro per il mondo. Ma vi sono molti metodi, molte forme, e creare delle forme fisse, come stampini, ecco che ci fa capire che questo non va bene e avrà poco successo. Chiedetevi tutti se quando andate nelle varie città avete visto i preti che parlano allo stesso modo, ciò si riscontra solamente tra di loro, e vi dico di più, hanno anche la cadenza spagnola, cioè ti vedi preti italiani che tirano fuori termini spagnoli e sembrano spagnoli che sono in Italia e che hanno imparato a parlare un poco d'italiano, come un itagnolo.

      Vedete! Giusto per capirci, abbiamo le chiacchere, e i documenti.
      Gli ho chiesto di portare i documenti su quanto affermano. Nulla, non portano nulla. E quindi ve li porto io, dal momento che diventano: muti, sordi e ciechi.
      Questo, ovviamente, lo diventano dopo che li avete messi a confronto con le loro chiacchere.
      Non vi ricorda un qualcosa?:

      39 Gesù allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». 40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». 41 Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».

      CDD.

      Elimina
  12. Comunque, chissà perché, i commentatori neocatecumenali stanno cercando di portarci lontano dall'argomento "perdonismo": quello per il quale, in estrema sintesi, si pretende che la vittima di violenza chieda perdono al proprio persecutore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché anche per loro che la vittima debba chiedere perdono al suo carnefice è un'assurdità che cozza con la ragione e con il più elementare senso di giustizia insito in ognuno di noi. Però, a differenza di noi, che possiamo pensare ed esprimere liberamente il nostro pensiero, loro hanno paura di farlo e di essere giudicati e in definitiva di essere considerati corpi estranei nel Cammino. Quindi si stanno zitti e subiscono, magari poi rifacendosi sui sottoposti non appena acquisiscono un po' di potere.
      Porto

      Elimina
    2. Hai ragione Porto. Cozzare con la ragione è il modo migliore di rompere con la Tradizione e di isolarsi in una nicchia di sentimenti confusi e misteriosi. Impossibili da spiegare, necessari da assecondare.

      Elimina
  13. Pietro non del Cammino5 agosto 2022 alle ore 15:45

    Chi si danna non è per la misericordia di Dio, ma per la propria non misericordia (a chi non ha misericordia non sarà usata misericordia), cioè chi rifiuta la misericordia divina.
    La misericordia, di cui il perdono è la massima espressione verso di noi peccatori, salva, ma non c'è perdono per chi non ammette i propri errori e peccati.

    Dire che non si può non peccare, è sintomo che non si riconosce il proprio peccato perché, se è impossibile non peccare, allora ci si scusa sempre. Se è impossibile non peccare, allora il proposito di non peccare più non esiste e la confessione è invalida.
    Dire che la vittima deve chiedere perdono al carnefice è come dire che gli scampati dai lager devono chiedere perdono alle SS: equiparando i peccato dello stupro e quello della pedofilia ai peccati veniali, è depenalizzare peccati particolarmente turpi e odiosi.

    E' tipico delle ideologie e delle sette riscrivere la morale e applicarla come i più cupi moralisti, per cui, ad esempio, è da consegnare al boia, o al diavolo, chi ha dubbi sul proprio leader, mentre si usa "misericordia" (cioè si fa del misericordismo) verso pedofili e stupratori obbedienti al leader maximo, come è avvenuto nel Cammino.

    RispondiElimina
  14. @Valentina Giusti

    Non voglio portarti lontano dal discorso, ma al nocciolo della questione che sembra sfuggirvi e che è la vostra vera ragione dell'uscita dal Cammino e della presenza su questo blog, la difficoltà a costruire relazioni improntate sulla carità fraterna, sull'amore di Cristo è questo il punto, il resto dei vostri discorsi, liturgici, dottrinali, ecclesiologici, sono pretestuosi, il vero punto è la difficoltà di amare gli altri, questo vi ha spinto fuori dal Cammino e vi spingerà fuori dalla Chiesa, perchè alla fine questa difficoltà non la si risolve lasciando il Cammino, il problema si ripresenterà in qualunque altra realtà che vivrete, gli uomini sono tutti uguali, non troverete persone migliori altrove. Vi state solo illudendo che un rapporto più lasco, più superficiale con le persone, come quello che si vive in parrocchia, significhi vivere più in comunione, ma è semplicemente che in parrocchia non ci si frequenta, non si interagisce, come invece accade nelle comunità neocatecumenalie in altri gruppi, pertanto nemmeno si litiga. Ma il cristianesimo, lo ripeto, non consiste nel partecipare a dei riti, nè una generica solidarietà tra persone della stessa religione, nè ad un astratto senso di comunione, ma signifca essere un solo corpo, in Cristo, come ad ogni messa, il presbitero recita nell'epiclesi sui comunicandi.La Chiesa è una comunità di fratelli e sorelle in Cristo e non solo giuridicamente, perchè staimo sul registro dei battezzati, o astrattamente, ma nel concreto, ciò vuol dire che i membri della Chiesa, dovrebbero amarsi, aiutarsi, essere uniti, non essere delle individualità che praticano il loro culto, la loro religiosità in un rapporto solitario con Dio.Non ha senso questo cristianesimo individualista che trae origine dalla società individualista.Hai un concetto astratto, superficiale della comunione, lo ripeto, per te è sufficiente appartenere alla stessa Chiesa Cattolica per essere automaticamente in comunione, ma non è un automatismo, è solo il punto di partenza, non il punto di arrivo, è il minimo sindacale, ma di fatto la vera comunione, quella che faceva dire:Guardate come si amano, quella è il nostro obiettivo. Siamo ben lontani dal viverla ed è questo il problema delle parrocchie purtroppo, lo ripeto, risentite ancora della impostazione tridentina della parrocchia, che consisteva nell'andare al tempio per prendere i sacramenti, perchè in essi c'è la presenza di Gesù. Ma ciò senza che la comunità apparisse mai, i sacramenti venivano privatizzati, mentre vanno vissuti in comunità, non in modo privato, per fortuna la Chiesa ha cambiato con la riorma liturgica, ma voi invece andate nella direzione opposta, cancellando gli sforzi della riforma e tornando alla pastorale sacramentale e privata del Concilio di Trento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il Catechista. Ma non alla maniera neocat.

      Fidati, le tue sono fantasie di una mente impregnata di vanità.
      Concateni parole, tutte tendenti a sminuire chi odi e a gonfiare te setesso e quelli che fanno parte della tua cerchia.
      In parrocchia io non giudico nessuno, ci sono delle cose che potrebbero non andare, ma ne trovi di maggiori dentro le vostre salette. E poi, se stai lì a giudicare tutto, con spirito umano, ecco che ne trovi di molte di cose storte: a chi piace andare a lavorare sotto padrone, ed essere comandato? A chi piace lavorare sotto il sole in questi giorni? A chi piace pagare le tasse, e con quei soldi potrebbe togliersi più sfizi e lavorare meno?
      Ti ho fatto dei piccoli esempi, e leggeri, avrei potuto mettere: a chi piace sapere che la metà dei soldi delle tasse sono soldi rubati? A chi piace sapere che milioni di persone sono affamate, mentre alcuni hanno soldi e cibo da buttare a tonnellate ogni giorno?
      Ripeto sono esempi, vanno presi come spunti, le cifre potrebbero essere inesatte. Ma rendono l'idea.
      Per cui, perché questo mio scrivere?
      Per farti capire che se stiamo a giudicare ogni cosa, che non ci piace, giusta o ingiusta, ecco che npon ci muoviamo.
      Parli di cristianesimo individualista, riti, e altro, e contrapponi ciò a quanto fai tu, scordandoti che stai parlano con persona che sono state in mezzo a voi, e che vi conoscono.
      La barzelletta che non hai fatto bene il cammino non attacca. Nessuno deve fare il bene il cammino, perché il cammino non esiste, è solo una vostra proiezione mentale, di desideri mondani, voglia di dominare il prossimo, soddisfazione nel vedersi osannati e cose simili.
      Io di questo cammino, fatto dalla vostra mente, non ci devo fare nulla, non è Volontà di Dio, e non viene da Dio, lo Spirito Santo è amore, non è odio. Per cui le vostre barzellette non attaccano.
      Siccome sono barzellette, ecco che tutto il contorno che hai delineato è tutta una barzelletta inventata da una mente ottenebrata piegata dalla presunzione.
      Mi meraviglio che una persona possa concatenare ciò che hai scritto, e possa credere di essere determinante, come se ciò che gli esce dalla bocca possa avere un valore reale e di verità, infatti parli di sacramenti, come se ne fossi il datore, parli di pastorale come se la conoscessi e avessi la capacità di approvarla o disapprovarla, parli di Chiesa come se avessi potere di comando e come se fossi ascoltato da vescovi e cardinali e fedeli.
      La realtà è che non sei nessuno, nessuno ti si fila, al massimo puoi incantare quei quattro gatti ai quali hai deformato la mente a forza di obblighi e di cui, credo, ci campi sopra ( non so perché, ma quando ti leggo, un qualcosa mi sussurra sempre che hai grandimproblemi con le decime, non so perché).
      Infatti, talmente voli conla mente, che credi di poter riuscire a far scomunicare le persone dal loro vescovo. Ci credi veramente che hai tutto questo potere?

      CDD.

      Elimina
    2. Se a te va bene credere alla favoletta che chi esce dal Cammino è perché "ha difficoltà a costruire relazioni improntate sulla carità fraterna, sull'amore di Cristo... la difficoltà di amare gli altri...", non ti toglierò questa illusione.

      Ormai sei perso, hai creduto all'inganno per cui bisogna per forza frequentarsi, interagire, litigare, come accade nelle comunità neocatecumenali.

      Ti hanno fatto credere che le parrocchie vivano di una generica solidarietà e di un astratto senso di comunione e così hanno svilito i sacramenti, primaria fonte dell'unione a Cristo.
      Hanno fatto diventare primario il senso "comunitario" e questo ha certamente allettato tutti quelli in cerca di socialità. Cantare, ballare, agapi, alberghi, uscite, senso di superiorità comune, giri terapeutici di esperienze di foro interno messe in piazza.

      Voi non siete come i cristianucci delle parrocchie, voi vivete la "comunione" tra quattro gatti e del resto ve ne fregate bellamente, respingendo chiunque non metta la vostra uniforme.

      Questo sarebbe il vostro senso comunitario.

      Eppure, alle parrocchie arrivano tante persone in difficoltà di tutti i tipi, perché sanno che lì potranno trovare aiuto, ascolto, conforto e spesso amore.
      Cosa che non succede nel Cammino neocatecumenale.

      Questo fatto dimostra che l'amore della Chiesa non ha confini. Si esprime visibilmente nelle parrocchie e le persone lo sanno.
      Siete voi neocatecumenali quelli legati da sodalizi umani e le persone, che lo vedono, non accorrono spontaneamente da voi. Le dovete precettare con le favolette.

      Se il vostro obiettivo è quelle che le persone dicano di voi "Guarda come si amano", sappi che l'obiettivo, in quasi 60, è totamente mancato.
      Nessuno dice di voi "guarda come si amano" e nessuno fa riferimento a voi in caso di necessità e difficoltà.

      Invece che andare sempre a puntare il dito sulle parrocchie ("il probleme delle parrocchie è...), cosa che vi pone fuori dalla Chiesa cattolica di cui disprezzate la struttura, iniziate un po' a guardare ai vostri problemi, che sono veramente tanti.

      Quello che la "riforma" ha cambiato, non è la struttura della Chiesa e nessun documento conciliare ha imposto di "fare piccole comunità" che distruggono e disprezzano le parrocchie.
      I movimenti presto o tardi finiranno. Come li hanno autorizzati, li possono sempre chiudere.
      La Chiesa rimarrà fino alla fine.

      Elimina
    3. Perché la Chiesa è stata fondata da Gesù Cristo figlio di DIO.
      C'è differenza con il CN fondato da Kiko e Carmen?
      Penso proprio di sì.

      LUCA

      Elimina
  15. @Valentina Giusti

    Kiko non ha mai detto che il tabernacolo è astratto, non diciamo sciocchezze, ha detto che il segno del tabernacolo alle persone di oggi, non dice più nulla, perchè non ci credono più e non vedono la presenza reali di Cristo, non avendo più fede.Pertanto se vogliamo dare un segno che possa parlare ai lontani della fede, bisogna dare un segno comprensibile a tutti, per il quale non sia necessario avere fede e questo segno è l'amore fraterno, l'unità dei fratelli e sorelle, per questo il Vaticano II ha parlato di Chiesa come SACRAMENTO di salvezza.Ma sei sicura di aver fatto il Cammino?Perchè chi ha fatto il Cammino questo acrebbe dovuto capirlo.Vedi che non capite nulla?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni volta che entro in una delle chiese più o meno vicine a casa mia, c'è quasi sempre almeno un'altra persona che viene a fare una visita al SS Sacramento, anche breve.

      Kiko, anzi Carmen, lo hanno DECISO che la gente non si avvicina al Tabernacolo.
      Quando invece il parroco organizza l'Adorazione, la gente ci va.
      Se un eretico dissennato e intrinsecamente sconnesso insegna che il Tabernacolo non-ti-dicenientehhh, la gente si allontana.

      A. Non.

      PS nel Cammino avete la stupenda abitudine di dare degli stupidi un po'a tutti: la gente non capisceh, i lontani non capisconoh, voi siete bambini nella fedeh a cui si dà il latteh, voi non capite nullah. Vi siete chiesti il perché di questo riflesso? O dobbiamo rivelarvelo noi?

      Elimina
    2. FAV
      dopo 50 anni mi sembra che anche i vostro segno non venga riconosciuto come tale....forse non vi amate come dite? Altrimenti staremo parlando d'altro.

      Elimina
    3. aggiungo a quanto scritto da Neo.

      Costoro credono di buttare il fumo agli occhi del prossimo.
      Amore? Ma quale amore fraterno?
      Giudicate, condannate, parlate male, parlate male di color che chiamate fuoriusciti, controllate se qualcuno soddisfa la vostra pancia altrimenti gli muovete guerra ecc, ecc.

      CDD.

      Elimina
    4. @anonimo
      Kiko chiaramente ignora la storia di conversione di Santa Edith Stein, che si convertì al cattolicesimo dopo un lungo processo di ricerca interiore, e che, quando ancora non era convertita, rimase colpita nel vedere una signora con le buste della spesa entrare qualche minuto in una chiesa per visitare il SS. Sacramento. Dopo la conversione è entrata in un monastero di carmelitane scalze e morì da martire in un campo di concentramento, per via delle sue origine ebraiche, ed ora è una delle patrone di Europa. Capisci l'impatto che può avere un gesto semplice come quello di quella signora? Santa Chiara, invece, scacciò via i Saraceni dalla porta del suo monastero mostrando il SS. Sacramento che lì accecò. Carlo Acutis e Domenico Savio sono morti a 15 anni, uno è beato e l'altro è Santo, e passavano ore davanti al Tabernacolo, stessa cosa per Padre Pio. Senza contare i numerosi miracoli eucaristici che sono avvenuti e continuano ad avvenire nel mondo.Sicuro che il SS. Sacramento non dice più niente alle persone? Non è che tutto quello che dice Kiko è sicuramente vero, bisogna usare la ragione invece di credere ciecamente alle sue parole

      Elimina
  16. @blog

    Siamo alle solite, mai che si possa ricevere da voi risposte chiare, o eludete la domanda oppure reagire con il sarcasmo, o con aggressività eppure le mie domande sono chiare. Ma non rispondete, forse non volete perché la risposta è scontata, oppure perché non sapete rispondere. Vorrei che si dicesse delle nostre comunità parrocchia lo stesso che si diceva delle prime comunità cristiane cioè che si amavano ma come mai non accade? Vorrei e lo spiegaste se ciò non accade che senso hanno le parrocchie? Per fare riti, celebrazioni? Vorrei che qualcuno di voi mi rispondesse. Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La domanda che poni è retorica e maliziosa.

      Tu vorresti una situazione tale che qualcuno esclami che nelle parrocchie ci si ama come nelle prime comunità cristiane. Cioè stai reclamando un'apparenza buonista, smielata, bonacciona, sentimentaleggiante.

      Ora, nessuno mette in dubbio che i primi cristiani fossero più esemplari di quelli attuali. Infatti siamo noi stessi, qui, per primi, a dichiarare che i cattolici di oggi per gran parte versano in una crisi di fede dovuta anzitutto a due fattori: dottrinale e liturgico. Non conoscono la dottrina cattolica - c'è gente che arriva al corso di matrimonio senza letteralmente sapere con quale mano ci si fa il segno della croce - e non hanno a disposizione liturgie celebrate con devozione e sobrietà, giacché ogni eretico nei paraggi, con la scusa del «servire il Concilio su un piatto d'argento», si è "personalizzato" la sua liturgia, riducendola a una carnevalata. E così abbiamo il pretino che invoglia a fare applausi in chiesa, e abbiamo il presbiteronzolo neocatecumenalizio che in ubbidienza a Kiko e Carmen celebra la carnevalata inventata dai due spagnoli.

      Ed è stato proprio l'aver annacquato l'insegnamento della dottrina cattolica, la causa del successo del Cammino. Il Cammino ha preso piede perché ha cavalcato l'ignoranza dei "cristiani della domenica". Se questi ultimi fossero stati un pochino ferrati dottrinalmente, avrebbero respinto con sdegno e disgusto le cosiddette "catechesi" neocatecumenali (quelle -per inciso- in cui il Cammino coopta adepti senza dire che nasconde un impegno religioso, economico, sociale, familiare, che durerà una vita intera). Così come avrebbero capito che il Cammino è un tumore spirituale dalle sue "liturgie", se avessero avuto accesso a una liturgia cattolica sempre ben celebrata.

      È il clero, e ancor più i vescovi, e addirittura molto di più i Sommi Pontefici conciliari - ad avere la responsabilità, davanti a Dio e davanti a tutta la Chiesa di tutti i tempi, di questo gravissimo indebolimento della fede. Nella foga di andare incontro al mondo è passata l'idea conciliare che le dottrine "fastidiose" andavano annacquate. E così - per esempio - il clero, la gerarchia, gli stessi Papi, hanno smesso di ripresentare i Novissimi (magari ne han fatto cenno ogni tanto ma sommergendoli di tante parole e tanti distinguo, che la cosa non ha destato stupore neppure sui giornali anticlericali più furiosi).

      Lo stesso è avvenuto per la liturgia, dove il Novus Horror (altrimenti noto come Novus Ordo) è stato subito e universalmente interpretato alla maniera di "ognuno celebri come gli pare, modificando quel che l'uzzolo del momento gli suggerisce. E più pretazzi e vescovoni acconsentivano a piccole e grandi idiozie liturgiche, e più la peste si diffondeva, al punto che quando un sacerdote volesse celebrare in modo sobrio e devoto la Novus Ordo, si scontra comunque con abitudini inveterate di fedeli, chierichetti, ministri sacri, suore, per la diffusissima mentalità che la liturgia sarebbe uno "spettacolino a tema sacro" da far "riuscire".

      (E fra parentesi aggiungo pure che Benedetto XVI, che ha il grande merito di aver ricordato che la liturgia tradizionale non era mai stata abolita, ha anche il gran demerito di non averla celebrata; se lo avesse fatto da Papa, avrebbe dato una spallata fatale a quella mentalità spettacolaristica e a quella foga "rivoluzionaria" di cancellare tutto ciò che ha nutrito innumerevoli generazioni di santi).

      Insomma, la Chiesa è malata - quanto a dottrina e liturgia - e il Cammino non è una cura, ma un male molto peggiore.

      Altro che l'esibirsi davanti ad una platea immaginaria dicendo "ehi guardate, «l'Altro è Cristo», cioè noi ci amiamo come i primi cristiani, guardateci, applauditeci, pagateci!".

      Elimina
    2. Pietro non del Cammino5 agosto 2022 alle ore 19:38

      Anonimo:
      se voi vi amaste come nella Chiesa primitiva, gli ex del Cammino non sarebbero molto più numerosi di chi oggi aderisce al Cammino.
      Tanto più che non è affatto vero che chi lascia il Cammino lascia la Chiesa, semplicemente vede che l'amore di cui parli, nel Cammino si manifesta meno che nella Chiesa.
      Nel Cammino puoi trovare lo zelo fanatico, l'attivismo sfrenato, l'ubbidienza stupida (data, cioè, non ai Pastori, ma a dei laici che non hanno titoli gerarchici).
      E puoi tovare anche gratificazione, ma non l'amore di cui ti vanti.

      Elimina
    3. Sei tu che affermi delle cose, che affermi che non ci si ama dentro le parrocchie.
      Per cui, dimostraci davanti a tutti che vi amate e che nella parrocchia non c'è amore.
      Ripeto, in parrocchia può entrare anche il Mostro di Firenze, la porta è aperta e non suona l'allarme se entra. Tu sai chi è il Mostro di Firenze?
      No! Non è stato preso, forse era Pacciani, ma non sappiamo.
      Quindi, potrebbe entrare, e fare.
      Ma questo tuo descrivere la cosa a quel modo è menzognera. Cioè, ritornando all'esempio, siccome è entrato il Mostro di Firenze, ecco che tutti sono i Mostri di Firenze.
      Dove vedresti questa mancanza di amore? Tu conosci i cuori delle persone? Tu affermi che tra di voi ci sia più amore del prossimo che nelle altre parti?

      https://www.youtube.com/watch?v=zlP3qFjnjg8

      Vi risulta che tra queste persone con la chitarra in mano e che battono le mani vi siano quelle cose del video? Oppure, forse più probabile, hanno la missione di andare dentro Hotel, e trattarsi da re, ma il conto lo fanno pagare ad altri? In una cosa dicono il vero, infattim il Re difficilmente paga, il conto lo pagano i sudditi. Infatti: ci trattiamo da re. E dentro questi Hotel parlano, parlano e parlano. Ma secondo voi, tre giorni di chiacchere, anche se si dicono cosa evangeliche, a che servono?
      E' chiaro, vi saranno anche persone, in mezzo a loro, che faranno servizi alla Caritas e altro di simile. Ma questo è diverso. Io vi parlo della millanteria, e cioè dove questi nel concreto delle loro opere abbiano amore al prossimo. Ma amore vero, non il sentimento giornaliero e momentaneo, dove presi da una celebrazione si scambiano sorrisi, simpatie, affetti momentanei. Avete visto qualcuno di questi, mentre eravate tra di loro, che vi hanno chiesto se avevate bisogno di aiuto? Se malati vi sono venuti a trovare?
      Io ho solamente trovato: giudizi, calunnie, diffamazioni, presunzioni, imposizioni, condanne, innimicizie, ruberie, sfruttamenti, odio.
      E, ad oggi, è lo stesso, non sono cambiati di una virgola.
      Per cui: di cosa stai cianciando con quella mente?
      Non metto in dubbio che tra di loro vi sia come un certo amore, ma attenzione, anche Totò Riina amava i suoi sodali ubbidienti a lui, la sua famiglia e simili, ma era prontissimo a sciogliere nell'acidom il primo che gli andava contro. Altra cosa è Madre Teresa di Calcutta, la quale amava e aiutava. Sapete cosa intendo.

      Carissimi, state attenti, state molto attenti, non cadete nella trappola di menti ottenebrate, sono tutte elucubrazioni di menti faziose e piegate da interessi personali.

      Ti ripeto, siccome non ci incanti, è inutile che ti riggiri la situazione. Facci vedere questo amore?
      Forse è amore chiedere mutui alla famiglie e piazzare i figli di tizio e caio nella Domus? E' amore piazzare in Vaticano i figli e chiedere agli altri sacrifici e giudicarli? Certo che è amore, amore ricurvo: EGOISMO.
      Nulla di nuovo, mondani travestiti da evangelizzatori, avranno avuto, ed hanno, anche il sentimento di voler fare, ma nella sostanza c'è poco, non dico nulla, sarei bugiardo.

      CDD.

      Elimina
    4. Anonimo
      Dacci le stesse risposte alle stesse domande fatte al vostro interno, perché a guardarvi da fuori di amore non se ne vede traccia, e i fatti ( che non attirate più nessuno ) ne danno testimonianza.
      Secondo Kiko la parrocchua ormai sarebbe estinta, visto che è da 50 anni che ne dichiara la morte, invece chi sta "morendo" siete voi.

      Elimina
    5. Allora, neocatecumenali zucconi! Adesso ve la faccio io una domanda fuori tema che dovrebbe tenervi impegnati per un po', così qui possiamo tornare all'argomento del post:

      Chi è più forte tra l'ippopotamo e il coccodrillo?
      (E rispondete bene perché ho messo di mezzo una scommessa!)

      Ottica FungKu, anche specchietti per le allodole. (Di niente).

      Elimina
    6. @Anonimo
      Ti rispondo io. E ti dico chiaramente che, se per te la "comunione" con l'altro e sapere quante volte Tizio si è toccato o quante volte Caio ha tradito la moglie (cosa che ti serve per metterti l'anima in pace e dirti" ebbeh, se Dio ama loro io posso fare tale e quale se non peggio") allora hai ragione. Tra di noi non troverai mai questa "comunione". Perchè noi abbiamo la comunione della Chiesa Cattolica. Quella che ci porta a guarda Gesù Crocifisso e poi a identificarlo con il primo che passa. Quella che ci fa vedere IL MEGLIO delle persone. Quella che vede ogni persona come un dono dove Dio ci ha preceduti e non come una conquista che dobbiamo fare.
      Tu che straparli e chiedi " prove" per caso dimmi: un padre o una madre NC ha mai rinunciato a una preparazione o a una convivenza se ha un figlio che sta male fisicamente o psicologicamente? E se lo ha fatto è stata rimproverata o no? Non è Kiko che dice che Maria Ss.Ma è "nevrotica". E Lei pensa a TUTTI i suoi figli. E vieni qua a chiederci "prove"? Di quali prove cianci se per te la solidarietà esiste solo NEL MALE?

      Elimina
    7. x aleCT6 agosto 2022 08:53
      Ma, bisogna sapere, ed è grave, che agli altri chiedono alcune cose, se hanno davanti a loro i figli e amici e compiacemti, fanno il teatro, cioè non chiedono nulla.
      Piccolo esempio.
      Viene scrutinata Caterina, ed è una brava ragazza, fidanzata. Sappiamo che è meglio essere casti prima del matrimonio, ma comunque si puà cadere.
      Per cui iniziano ad analizzarla alla loro maniera. Le chiedono se fa sesso con il fidanzato, e come. Caterina si emoziona, o si sente turbata di certe domande personali, forse un paio di volte è caduta. e per cui poi va come va.
      Viene scrutinata la figlia di un catechista, ed è una che si è ripassata dieci ragazzi e tutti lo sanno. Ecco che si dissimula e si porta il discorso su altro, tipo: sei attaccata ai vestiti e ai gioielli?
      Capito! Come si fanno i teatrini?
      Da questi esempi, faccio capire che fanno finta di essere immacolati, cioè che agiscono senza malizia e con spirito di servizio al prossimo e in accordo alal Chiesa, ma realmente sanno di essere maliziosi e perversi, in quanto dissimulano in base a chi gli capita davanti. Infatti se dissimuli, ecco che sai di essere nel marcio, altrimenti ti comporteresti normalmente con chiunque.
      Se lo odiano chiedono cose intime e dove il demonio ha creato molte tentazioni e lotte, per cui agiscono in accordo al demonio, da qui si capisce chi c'è dietro, il demonio prima cerca con ogni mezzo di far cadere la persona, poi agisce con terze persone per alimentare colpe e altro. Infatti, seguite il ragionamento, il demonio non spingerebbe mai qualcuno nell'andare a chiedere( è un esempio) alla Madonna se è casta e pura, perché sa che non vi è riuscito nell'intaccare la Madonna, e per cui gli brucia, ma userebbe altre strade. Infatti, ritornando all'esempio della figlia del catechista, non andrebbe mai a chiedere se cade spesso nel fare sesso con diversi ragazzi, in quanto sa che lì vi è la sua azione, per cui andrebbe a farsi un danno.
      La situazione è molto complessa, va studiata caso per caso, non abbiamo a che fare con una creatura terra terra, ma è un creatura angelica decaduta, e che ha fatto cadere Adamo mella trappola, e Adamo era in grazia di Dio, senza peccato in quel momento.

      CDD.

      Elimina
  17. In effetto è stata Carnen, che ora si vorrebbe candidare alla santità, a dire non tanto che il Tabernacolo è astratto quanto del tutto inutile!
    Per quanto riguarda la Lumen Gentium, parla di Chiesa come sacramento di salvezza in quanto unisce tutti gli uomini nel sacramento di Cristo che salva; ecco che proprio in questo il Cammino neocatecumenale è un anti-segno, in quanto divide il popolo di Dio proprio davanti al sacramento dell'altare, con le celebrazioni separate.
    Detto questo, cosa vuoi che capisca chi è in Cammino? Chi è in Cammino vive in un eterno conflitto, in perenne dissonanza cognitiva. Solo uscendo dal Cammino si può sperare di recuperare una fede coerente e sistematica.

    RispondiElimina
  18. C'è già chi diffonde la notizia che Carmen è Serva di Dio; ma quando mai
    se il processo ancora deve cominciare e,
    secondo me, visto il soggetto, non comincerà mai!
    Ruben.
    ---

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A supporto di quanto da me sopra affermato, 5 agosto 2022 18:20,
      riporto parole di Kiko al Papa il 27giugno 2022:

      "Santo Padre, prima di iniziare vogliamo comunicarle una notizia che sappiamo la renderà felice: la Diocesi di Madrid ci ha informato che la causa di beatificazione e canonizzazione di Carmen Hernández sarà presto aperta ufficialmente. Un applauso a Carmen!"

      Mi domando quindi, se una causa di Canonizzazione può essere aperta "non ufficialmente", ovvero o è aperta ufficialmente o non è aperta affatto!

      Il fatto che al Papa possa avergli fatto piacere questa notizia, è una forzatura di Kiko.

      "sic stantibus rebus", la causa di Beatificazione di Carmen Hernandez Barrera, alla data odierna non è proprio
      iniziata.

      Tanto era dovuto,
      Ruben.
      ---

      Elimina
    2. Esatto Ruben! Secondo loro, avrebbe dovuto cominciare a settembre scorso, quindi stanno battendo quasi un anno di ritardo.

      Elimina
    3. Valentina,
      questa è una delle prove in cui, in
      questo blog vengono sempre diffuse notizie riscontrabili altrimenti non avrebbe senso.

      L'ambiguità di Kiko è storicamente
      provata ed è sotto gli occhi dì tutti:
      il "suo popolo" crede ciecamente a qualsiasi menzogna "stratosferica" egli dica.
      Ma non può permettersi come ha recentemente fatto, di prendere in
      giro Sua Santità, che da Padre molto paziente, "ob torto collo", sopporta; fino a quando?!...

      Intanto lo riaffermo: Santa subito,
      categoria superiore, miracoli a migliaia?!..

      Ribadisco, prove alla mano:
      Carmen Hernadez Barrera,
      è allo stato attuale una defunta
      ne più ne meno, come potrebbe
      esserlo una persona QUALSIASI.

      Tanto è .
      Ruben.
      ---

      Elimina
  19. Comunque, come diceva Valentina, sono ormai tre post sui quali non proferiscono verbo nel merito, cercando di portare il discorso da altre parti, e prendendo sberle anche nel "territorio" da loro scelto.

    RispondiElimina
  20. A proposito di "cristianesimo individualista da preconciliari": vorrei sapere dove e come la Chiesa, nei suoi documenti, soprattutto del Concilio Vaticano II, al quale alcuni si riferiscono solo a parole e quando fanno una citazione si rivela errata, prescrive di frequentare un gruppuscolo di cattolici, sempre quello, per tutta la vita.
    Ragazzi, questo lo fanno le comunità evangelico pentecostali!
    Svegliatevi per favore: la Chiesa cattolica non ha mai prescritto di vivere la propria fede in una enclave! Come è possibile che vi siate fatti totalmente abbindolare da chi vi vuole chiusi in una gabbietta neppure tanto dorata?
    Soprattutto come è possibile che vi riteniate così nel giusto da dare dei cristiani individualisti ai milioni di cattolici non neocatecumenali? E come spiegate il fatto che la Chiesa non sia organizzata in comunità chiuse, come appunto quelle degli evangelici, in cui il pastore e pochi membri anziani decidono l'andamento spirituale di tutti gli altri? Sbaglia la Chiesa? O sbagliate voi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...o forse sbaglia il vostro spacciatore, che ha tagliato un po'troppo pesante?

      Diffidate degli improvvisatori! FungKu, previamente spacciatore all'angolo, ormai gestore di laboratorio farmaceutico clandestino, raffinazioni e distillazioni. Solo su appuntamento.

      Cercate qualcuno che vi ami così come siete? Ebbene, non esiste, perché c'è da faticare per meritare. Non vi fate irretire dagli incantatori di serpenti, preferite noi!

      Elimina
    2. Pentecostali, eh? Beh, se il Cammino sarà sciolto, come voi auspicate, sappiamo da chi andare. Hai visto mai......................................................................................................................................

      Elimina
    3. Voi ormai siete moneta falsa, vi conoscono tutti come la peste, infatti vi evitano, come la peste.

      Elimina
  21. @Alect

    Mi sa che hai le idee molto confuse sul Cammino, noi non facciamo, le volgarità che tu riferisci, sono tue fantasie, di certo l'anonimato di certe assemblee parrocchiali, non è il modello di comunione ne' e' la Chiesa che Gesù vuole, né quella auspicata dal Vaticano II, puoi negarlo quanto vuoi, ma e' un dato di fatto. Dire genericamente la comunione della Chiesa non significa nulla e' un astrattezza infatti nelle parrocchie di comunione né vediamo ben poca è sono perlopiù dei pollai, parlo per esperienza diretta poi se tu vivi una realtà diversa ti invidio, ma ho molti dubbi.In cosa consisterebbe questa comunione della Chiesa Cattolica nel fatto che le persone si ignorano?Perché di fatto la realtà è questa. Quale documento della Chiesa Cattolica dice ciò? Nelle comunità neocatecumenali almeno ci sforziamo di chiamarci fratello, sorella, nella parrocchia nemmeno questo dato che spesso le persone nemmeno conoscono il nome di chi gli siede accanto. Come ideale di comunione non mi sembra il massimo e infatti molti in parrocchia non vengono . Per vedere le persone come dono bisogna conoscerle, interagire, ma se ognuno sta per i fatti suoi come può avvenire ciò? Come puoi vedere Cristo se nemmeno vi guardate in faccia? Per cui vedo che ciarlate, ma nei fatti dite un sacco di sciocchezze siete dei poveri illusi, fuori dalla realtà.

    .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il Catechista non NC.

      Ti ripeto, e sei davanti a tutti, credi di abbindolare, con la tua parlantina, ma realmente non attacca.
      Cosa significa comunione tra i fedeli?
      Non risponderà.
      Ma metto due spunti per farvi capire come si formulano certe cose.
      Per caso il ladrone pentito lo conosci? Egli è sicuramente in Cielo, vorresti dire che è un cristiano falso?
      Battere le mani a suon di chitarra alla maniera by Kiko significa comunione?
      Fare scrutini alla maniera by Kiko, e farli solamente così, significa comunione?
      Tutti i martiri ai tempi dei Romani, bruciati e dati in pasto, di cui non sappiamo nome e cognome, e che non hanno fatto come le Tavole Della Legge by Kiko e Vangelo by Carmen, e Atti dei Catechisti Neocatecumenali, non erano in comunione?
      La vecchietta di 85 anni che è in casa su un paesello di montagna, e non può venire alle vostre catechesi, e neanche sa della vostra esistenza, ma ha in cuore la Madonna, non è in comunione?

      Attendiamo risposte, speriamo non fanatismo e voli mentali e cose simili.

      CDD.

      Elimina
    2. In comunità vi chiamate "fratello di comunità" e non "fratello", c'è una enorme differenza, perché l'accezione del termine fratello è semplicemente legata alla appartenenza al gruppo chiuso.
      Dimmi chi ti impedisce di chiamare fratelli i tuoi vicini di banco alla messa delle 12, siete voi che non li considerate fratelli, proprio per quanto detto prima, e li disprezzate.

      Elimina
    3. @Anonimo
      io il Cammino l'ho fatto per dieci anni, ti posso assicurare che non è raro indagare sui peccati d'impurità dei fratelli, cosa che dovrebbe essere fatta solo da un sacerdote in confessione, per cui i catechisti che durante gli scrutini fanno queste domande stanno violando la coscienza delle persone, commettendo peccato mortale ed andando contro lo stesso Statuto, dove si dice che lo scrutinio non deve violare la dignità delle persone (quando mai invece l'hanno rispettata?). Nel Cammino si insiste molto sulla castità, ma la castità non è solo la continenza, è anche un insieme di atteggiamenti che comprende anche l'essere discreti e non essere morbosi sulle questioni private. Poi è vero anche che spesso in comunità si esclude chi non è nato in Cammino, e ci si dimentica di lui quando esce (esperienza mia personale), quindi di quale fraternità parli? In parrocchia ci sentiamo tutti uniti in Cristo anche senza conoscere il nome del vicino di banco a messa, ma in ogni caso in parrocchia ci sono tanti gruppi in cui nascono amicizie solide ed anche matrimoni, per cui ti invito ad allargare i tuoi orizzonti al di là della saletta neocat e a non ripetere a memoria le parole di Kiko sulle parrocchie se non le hai prima verificate da solo, usare il cervello non è peccato!

      Elimina
    4. Proprio oggi sono andato per la primissima volta alla Messa in una parrocchia dove non ero mai stato prima.

      Una signora mi ha chiesto se potevo leggere il Salmo e l'ho letto.

      Non ci conoscevamo. Non avevamo mai interagito né litigato.

      Ma nella Chiesa questo succede: lo sconosciuto è fratello. Lo si tratta come tale.

      Voi fareste mai leggere al primo venuto nei vostri consessi chiusi, al posto di farfuglianti lettori "fratelli vostri"?
      Mai visto accadere.

      Anzi, al primo venuto, se proprio ha ottenuto accesso, si deve spiegare che "Qui noi facciamo così!"
      E giù ad insegnare come bere al calice, come fare la pace, come mangiare il pezzetto di pane...

      Ma che fratelli sareste?

      Io, un fratello saccentino che si arroga il diritto di spiegarmi cose diverse da come Chiesa comanda, non lo ammiro affatto e potendo, se si è in parrocchia, gli risponderei "E qui, in questa parrocchia, la Chiesa fa così!"

      Elimina
  22. Ora il concorso del popolo cattolico che si riunisce la domenica secondo Anonimo sarebbe "l'anonimato delle assemblee" e sostiene che il Concilio Vaticano II lo avverserebbe.
    Avevo già chiesto ad Anonimo in che documenti il CVII portasse avanti questa idea, ma non ho visto nessuna citazione. Posso solo concludere che, in realtà, stia citando Kiko Argüello e le sue catechesi che spargono a piene mani da mezzo secolo disprezzo sulla Chiesa e sulla parrocchia. Dalla sua insistenza, mi rendo conto che, se finalmente capisse che il modello di Chiesa cattolica del Concilio Vaticano II non coincide assolutamente con l'ideale elitario e separatista del "piccolo gregge cattolico neocatecumenale", gli crollerebbe un mito.

    RispondiElimina
  23. @Valentina Giusti

    Dunque tu dici, lo ha detto Kiko, quindi è falso?Vediamo se è proprio così.Vuoi i documenti della Chiesa, ma se te li mostro, poi hai l'umiltà di rivedere le tue opinioni?Vediamo!!Ma non mi illudo, chi è in malafede, è sordo e si chiude a qualunque altro discorso che non sia il suo:

    Esortazione Apostolica Christefideles Laici di G.P.II

    All'interno poi di talune parrocchie, soprattutto se vaste e disperse, LE PICCOLE COMUNITA' ECCLESIALI presenti possono essere di notevole aiuto nella formazione dei cristiani, potendo rendere più capillari e incisive LA COSCIENZA E L'ESPERIENZA DELLA COMUNIONE e della missione ecclesiale. Un aiuto può essere dato, come hanno detto i Padri sinodali, anche da una catechesi postbattesimale a modo di catecumenato, mediante la riproposizione di alcuni elementi del «Rituale dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti», destinati a far cogliere e vivere le immense e straordinarie ricchezze e responsabilità del Battesimo ricevuto(218)".

    GIOVANNI PAOLO II, Discorso alla Conferenza dei Vescovi cattolici dell’Ontario, in L’Oss. Rom., 5 maggio 1999:

    "Non bisogna PERMETTERE ALL'ANONIMATO DELLE CITTA' di invadere le nostre comunità eucaristiche. Bisogna trovare NUOVI METODI e NUOVE STRUTTURE per costruire ponti fra le persone, in modo che si realizzi realmente quella esperienza di accoglienza reciproca e di vicinanza che la fraternità cristiana richiede. Potrebbe essere che questa esperienza e che la catechesi che deve accompagnarla si realizzino meglio in COMUNITA' PIU' RIDOTTE , come viene precisato nell’Esortazione Post-sinodale: “Una via di rinnovamento parrocchiale, particolarmente urgente nelle parrocchie delle grandi città, si può forse trovare considerando la parrocchia come COMUNITA DI COMUNITA' (Ecclesia in America, 41)".

    GIOVANNI PAOLO II, Alla parrocchia di Santa Maria Goretti, 31 gennaio 1988, in L’Oss. Rom., 1-2 febbraio 1988: «C’è un modo, io penso, di ricostruire la parrocchia basandosi sull’esperienza neocatecumenale… Esso è molto coerente con la natura stessa della parrocchia".

    Mi fermo qui ma potrei continuare all'infinito, non ci provare Valentina, lasciati pregare da chi ne sa più di te.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il Catechista non NC

      Ma sappiamo che, una volta che abbiamo battezzato, la comunità che nasce da quel Battesimo è libera, è una nuova Chiesa; e noi dobbiamo lasciarla crescere, aiutarla a crescere con le proprie modalità, con la propria cultura… È questa la storia dell’evangelizzazione. Tutti uguali in quanto alla fede: credo in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, il Figlio che si è incarnato, è morto e risorto per noi, lo Spirito che ci aiuta e ci fa crescere: la stessa fede. Ma tutti con la modalità della propria cultura o della cultura del posto dove è stata predicata la fede.

      Gesù risorto dice: «Fate discepoli». Ecco la missione. Non dice: conquistate, occupate, ma “fate discepoli”, cioè condividete con gli altri il dono che avete ricevuto, l’incontro d’amore che vi ha cambiato la vita. È il cuore della missione: testimoniare che Dio ci ama e che con Lui è possibile l’amore vero, quello che porta a donare la vita ovunque, in famiglia, al lavoro, da consacrati e da sposati. Missione è tornare discepoli con i nuovi discepoli di Gesù. È riscoprirsi parte di una Chiesa che è discepola. Certo, la Chiesa è maestra, ma non può essere maestra se prima non è discepola, così come non può esser madre se prima non è figlia. Ecco la nostra Madre: una Chiesa umile, figlia del Padre e discepola del Maestro, felice di essere sorella dell’umanità. E questa dinamica del discepolato – il discepolo che fa discepoli – è totalmente diversa dalla dinamica del proselitismo.

      Papa Francesco ai Neocatecumenali.

      CDD.

      Elimina
    2. Il Catechista non NC.

      Nessuno deve uccidere in nome di Dio. E anche soltanto dirlo è una bestemmia. Invece ogni uomo non solo può, ma deve fare del bene, qualunque fede professi, perché «ha in sé il comandamento di fare il bene» in quanto «creato a immagine di Dio». È in sintesi la riflessione proposta questa mattina, mercoledì 22 maggio, da Papa Francesco a quanti hanno partecipato alla celebrazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae Marthae.
      Il brano del vangelo di Marco (9, 38-40) proclamato durante la messa riferisce la lamentela dei discepoli per una persona che faceva del bene ma non era del loro gruppo. «Gesù li corregge: Non glielo impedite, lasciate che lui faccia il bene. I discepoli senza pensare, volevano chiudersi intorno a un’idea: soltanto noi possiamo fare il bene, perché noi abbiamo la verità. E tutti quelli che non hanno la verità non possono fare il bene» ha puntualizzato il Pontefice.
      Si tratta però di un atteggiamento sbagliato. E Gesù li corregge. A questo punto è lecito «che noi ci domandiamo: chi può fare il bene e perché? Cosa significa questo “non glielo impedite” di Gesù? Cosa c’è dietro?». In questo caso «i discepoli erano un po’ intolleranti», ma «Gesù allarga l’orizzonte e noi possiamo pensare che dica: Se questo può fare il bene, tutti possono fare il bene. Anche quelli che non sono dei nostri».
      Ma qual è la radice di questa possibilità che appartiene a tutti gli uomini? «Io penso che sia proprio nella creazione» ha risposto il Papa: «Il Signore ci ha creati a sua immagine», e se «lui fa il bene, tutti noi abbiamo nel cuore questo comandamento: Fai il bene e non fare il male. Tutti». E davanti «a chi dice: Ma padre, questo non è cattolico, non può fare il bene, rispondiamo: Sì può farlo, deve farlo; non può ma deve, perché ha questo comandamento dentro», nel suo cuore.

      PAPA FRANCESCO, MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE, Nessuno deve uccidere in nome di Dio,
      Mercoledì, 22 maggio 2013.

      https://www.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2013/documents/papa-francesco-cotidie_20130522_fare-il-bene.html

      Ovviamente va contestualizzato su di voi, il Papa parla di guerre di religione, verso di te si tratta di guerre dentro la parrocchia. E, sappiamo, non vi è solamente la guerra fatta di bombe e altro, ma quella delle lingue, del giudizio, della diffamazione, dell'odio portato avanti incessantemente, della discriminazione, del rubare soldi in nome di Dio, del fanatismo di gruppi che si credono un elite, ecc, ecc.

      CDD.

      Elimina
    3. Il Catechista non NC.

      § 2. Gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’OICA, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica.79

      nel rispetto della coscienza e del foro interno

      Tale celebrazione ha luogo secondo le disposizioni del Vescovo diocesano. Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli.

      e sono aperte anche ad altri fedeli.

      § 3. Nelle comunità vengono effettuate collette, in risposta a varie necessità. Spetta ai responsabili delle comunità, nonché alle équipes responsabili del Cammino a ogni livello, assicurare che la gestione di tali collette avvenga con grande senso di responsabilità e nel rispetto del Diritto.

      Nelle comunità vengono effettuate collette
      assicurare che la gestione di tali collette avvenga con grande senso di responsabilità e nel rispetto del Diritto.

      CDD.

      Elimina
    4. @Anonimo
      I passi che tu riporti contengono tutti il concetto di possibilità, non di certezza (possono, forse, potrebbero), proprio perché nessuno (neanche il Papa) può avere la certezza che vivere la fede in piccole comunità possa dare più frutti che viverla semplicemente nella parrocchia, magari seguendo un gruppo dei molti che ci sono in diverse parrocchie. Di fatto, il Cammino neocatecumenale di per sé non fa crescere la parrocchia, ma se lasciato libero di agire, la neocatecumenalizza, mettendo a tacere le altre voci (leggi: le altre realtà ecclesiali) eventualmente presenti. Sostanzialmente "esautora" ed estromette i fedeli non neocatecumenali. Infatti lo scopo dell'evangelizzazione neocatecumenale non è portare la Parola e l'amore di Dio alle persone, ma portare le persone al Cammino. Per questo il Cammino neocatecumenale, come è strutturato adesso, non potrà mai essere un elemento di crescita della fede e della parrocchia, ma solo uno strumento per creare fanatici che ripetono slogan e sono incapaci di ragionare con la propria testa.
      Porto

      Elimina
    5. Infatti, come dice Porto, si tratta di "possibilità" e i documenti riportati appartengono ad un'epoca in cui si ipotizzava un valore aggiunto dalla frammentazione.

      Oggi non è più così perché si sono visti gli effetti.

      Quella "possibilità" non ha dato i risultati sperati ma, anzi, la Chiesa si è grandemente impoverita da allora.

      La Chiesa è Madre.
      Quale Madre frammenterebbe e delegherebbe a centinaia di tutori diversi l'educazione dei propri figli?

      Si può fare in parte, ma con la consapevolezza piena che la Chiesa Madre è quella da seguire e che tutto ciò che la disprezza, la critica o la vuole sostituire è falso.

      Nessuno di sana ragione darebbe retta ad un tutore che ti insegna a disprezzare la madre con la scusa di essere in grado di migliorarla.

      E voi neocatecumenali è questo che fate da sempre.



      Elimina
  24. Sorvolo sul fatto che il Concilio Vaticano II, che qualcuno tende a citare a sproposito, non me lo abbia potuto portare, per dimostrare le tue tesi; ma pure i discorsi di Giovanni Paolo II sull'anonimato nelle megalopoli canadesi non hanno proprio nulla a che fare con la nostra situazione. Per quanto riguarda la parrocchia "comunità di comunità": non ha proprio nulla a che vedere con il progetto kikiano, che purtroppo sì è realizzato in molte diocesi, di espropriare ai fedeli cattolici la parrocchia per darla in gestione totalmente alle sue strutture private, ma, al contrario, è l'apertura della parrocchia a tutte le esperienze associative, che in essa possono e devono trovare armonia di rapporto e di sviluppo.
    La presenza dei gruppi in parrocchia non vuol dire poi assolutamente la privatizzazione della liturgia da parte di ciascuno di essi, ma esattamente al contrario! Attorno all'altare tutti si ritrovano, gruppi, famiglie, singoli fedeli facendo esperienza di Chiesa: perché appunto l'esperienza di Chiesa è quella di essere membra diverse del Corpo di Cristo che in Lui si ritrovano in armonia e in sinergia.
    Naturalmente, se nel nido non entra il cuculo neocatecumenale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riporto l'ultima parte dell'articolo linkato perché mi sembra rispondere perfettamente agli artifici che anche sul nostro blog certuni utilizzano per vendere il prodotto neocatecumenale:
      Trucchi usati dai neocatecumenali per vendere le loro "liturgie" ai vescovi
      Trucco numero 1: "promuovere il mito post-Conciliare delle liturgie fai-da-te dei primi cristiani"
      Trucco numero 2: "mentire sul Vaticano II; dopo tutto, sul Vaticano II mentono praticamente tutti, e pochi hanno letto i documenti"
      Trucco numero 3: "distorcere la storia della Chiesa"
      Trucco numero 4: "ridicolizzare la liturgia tradizionale della Chiesa"
      Trucco numero 5: "presentare la liturgia del Cammino come il male minore, con una falsa scelta tra due sole opzioni prefabbricate (il fervore dei primi cristiani e la distrazione di quelli attuali), come se non esistessero alternative (trucco usato dai venditori porta a porta)".

      Elimina
    2. perché quelli del Cammino, non solo FAV, continuano a scrivere su questo blog? tempo perso e fatica sprecata, vincono sempre loro. E allora....


      Elimina


    3. @ Anonimo 6 agosto 2022 17:18
      perché quelli del Cammino, non solo FAV, continuano a scrivere su questo blog? tempo perso e fatica sprecata, vincono sempre loro. E allora....
      ---
      Loro chi, gli eretici neocatecumenali?
      Ruben.
      ---

      Elimina
  25. Anonimo6 agosto 2022 13:07

    Risposta ad @Alect

    "Dire genericamente la comunione della Chiesa non significa nulla e' un astrattezza infatti nelle parrocchie di comunione né vediamo ben poca è sono perlopiù dei pollai, parlo per esperienza diretta poi se tu vivi una realtà diversa ti invidio, ma ho molti dubbi."

    Anche la gente che legge questo blog e non conosce il vostro cammino neocatecumenale vorrebbe conoscervi meglio.
    Le parrocchia sono aperte a tutti e tu , come dici:" per esperienza personale", puoi notare le cose che secondo te non vanno bene.
    Spiegami come fa un persona che non è neocatecumenale a vedere come funzionate, cosa fate, come vi comportate , come vi amate , se fate tutto a porte chiuse, solo tra di voi?

    Come fai a dire che nel CN c'è amore, c'è conoscenze vera ,c'è comunione, c'è unità e c'è Chiesa se non permettete a NESSUNO di partecipare ai vostri incontri?

    L'unico modo per conoscervi è partecipare alle vostre catechesi ed entrare in una nuova comunità neocatecumenale.

    Mi sembra molto poco e molto comodo da parte vostra far vedere alla gente solo la parte del CN che volete voi.

    Tu la vita parrocchiale la puoi vedere e la puoi vivere anche se non sei credente, la vita neocatecumenale non puoi vederla e non puoi viverla se non sei neocatecumenale.

    Capisci la differenza o devo farti un disegnino?

    LUCA

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.