mercoledì 2 novembre 2022

Inizio Corso 2022-23. Terza parte

Completiamo l'analisi della catechesi di don Pezzi, riportando alcune sue indicazioni ai catechisti  neocatecumenali a partire da pag.65 del mamotreto della Convivenza di Inizio Corso 2022/2023. Qui la prima e qui la seconda parte del nostro commento.

"INDICAZIONI AI CATECHISTI SUL DISCERNIMENTO
IN CASI DI DIPENDENZA (Internet, alcol, droghe, pornografia, ecc.)

Il Rito dell’Iniziazione cristiana degli Adulti, parlando degli Scrutini (n. 25,1), dice  che gli scrutini “mirano al duplice scopo sopra accennato, cioè a mettere in luce le fragilità,  le manchevolezze e le storture del cuore degli eletti, perché siano sanate, e le  buone qualità, le doti di fortezza e di santità, perché siano rafforzate. Gli  scrutini infatti sono predisposti per liberare dal peccato e dal demonio e  infondere nuova forza in Cristo che è via, verità e vita degli eletti”. È proprio dell’Iniziazione cristiana illuminare e curare le “manchevolezze e le storture del cuore degli eletti perché siano sanate”: la Chiesa ha coscienza di ciò che c’è nel cuore degli eletti, come proprio del cuore dell’uomo ferito dal peccato."
Scrutini neocatecumenali
Fermiamoci qui, per constatare un ennesimo voluto stravolgimento del RICA (il Rito d'Iniziazione dei Cristiani Adulti, per la preparazione  al battesimo degli adulti).

La frase citata dal Pezzi infatti, tratta dall'introduzione del RICA, è introdotta infatti in questo modo: 

Durante questo tempo si fa più intensa la preparazione spirituale, che ha più il carattere di riflessione spirituale che non di catechesi, e viene ordinata a purificare il cuore e la mente con una revisione della propria vita e con la penitenza, e a illuminarli con una più profonda conoscenza di Cristo salvatore. Tutto questo si realizza attraverso vari riti, specialmente con gli scrutini e con le consegne (traditiones).

1. Gli "scrutini", che si celebrano solennemente di domenica,(...)

Il testo del RICA continuava poi con la parte citata dal presbitero ex comboniano don Pezzi:

mirano al duplice scopo sopra accennato, cioè a mettere in luce le fragilità, le manchevolezze e le storture del cuore degli eletti, perché siano sanate, e le buone qualità, le doti di fortezza e di santità, perché siano rafforzate. Gli scrutini infatti sono predisposti per liberare dal peccato e dal demonio e infondere nuova forza in Cristo che è via, verità e vita degli eletti.

È  chiaro? Gli "scrutini" previsti dal RICA si celebrano di domenica, nella liturgia della Messa.

Mettiamo di seguito la spiegazione di cosa siano gli scrutini nella iniziazione dei catecumeni della Chiesa Cattolica e la loro tempistica:

158. Gli scrutini sono celebrati dal sacerdote o dal diacono   che presiede la comunità, perché dalla liturgia degli scrutini anche i   fedeli ricavino profitto e nelle orazioni intercedano per gli eletti.
159. Gli scrutini si svolgono nelle Messe degli scrutini che   si celebrano nelle domeniche III, IV e V di Quaresima; si scelgano le   letture del ciclo «A» con i loro canti, come sono assegnate nel   Lezionario domenicale e festivo. Se, per ragioni pastorali, non si   possono tenere in queste domeniche, si scelgano altre domeniche di   Quaresima o anche giorni feriali particolarmente adatti. Tuttavia la   prima Messa degli scrutini sia sempre la Messa della samaritana, la   seconda del cieco nato, la terza di Lazzaro (nn. 386-389).


Quindi gli scrutini sono celebrati dal sacerdote o dal diacono e si svolgono nel corso della Messa di tre domeniche, la III, la IV e la V di Quaresima.

Ecco come si svolge ad esempio il 1° scrutinio nel RICA:  

PRIMO SCRUTINIO          

 160. Il   primo scrutinio si celebra nella III domenica di Quaresima, usando le   formule che si trovano nel Messale (Messa rituale «Per gli scrutini   battesimali») e nel Lezionario domenicale e festivo, ciclo A (cfr nn.   386-387).
OMELIA
 161.
   Nell'omelia il celebrante, soffermandosi sulle letture della sacra   Scrittura, spiega le ragioni del primo scrutinio, tenendo presenti sia   la liturgia quaresimale come anche l'itinerario spirituale degli eletti.
PREGHIERA IN SILENZIO
162.
   Dopo l'omelia, gli eletti insieme con i padrini e con le madrine si   dispongono davanti al celebrante. Questi, rivolgendosi anzitutto ai   fedeli, li invita a pregare in silenzio per gli eletti per chiedere in   loro lo spirito di penitenza, il senso del peccato e la vera libertà dei   figli di Dio.
Poi, rivolgendosi ai catecumeni, invita anche loro a pregare in silenzio   e li esorta a esprimere anche esteriormente il senso della penitenza o   inchinandosi o inginocchiandosi. Infine conclude con queste parole o con   altre simili: 
Eletti   di Dio, inchinatevi   [oppure:            inginocchiatevi ]   e pregate. 
Gli   eletti si inchinano o si inginocchiano. Tutti pregano per qualche tempo   in silenzio. Poi, secondo l'opportunità, tutti si alzano.
Preghiera per gli eletti
Esorcismo
Congedo
Messa

Il secondo e il terzo scrutinio si svolgono nello stesso modo, con formule e preghiere diverse.

Ora, se torniamo a quanto detto dal presbitero neocatecumenale Pezzi, colui che si è fatto formare dai due laici Carmen e Kiko nei primi anni '70 dello scorso secolo, ci rendiamo conto che ha riportato una frase del RICA, cioè che gli scrutini servono "a mettere in luce le fragilità,  le manchevolezze e le storture del cuore degli eletti, perché siano sanate" omettendo la prima parte del paragrafo, in cui si specifica che si tratta di riti celebrati nel corso tre Messe di Quaresima dal sacerdote o dal diacono; 
chi ascolta (e si fida delle parole del presbitero senza controllare) è portato a credere invece che il RICA stesso preveda un vero e proprio esame del candidato atto a portare alla luce le sue fragilità eccetera, il che è esattamente  ciò  che i catechisti neocatecumenali fanno subire ai loro adepti nel corso dei loro scrutini: dei veri e propri interrogatori pubblici sulla vita privata ed intima del neocatecumeno, spesso una scarnificazione della coscienza.

Stabilita questa prima grossa "bufala", senza nessuna difficoltà  visto che l'uditorio è già aduso da decenni a questo errore (ma dobbiamo ricordare che questa  catechesi dovrà essere riportata dal presbitero o dal catechista dell'equipe a tutte le comunità del Cammino, anche a quelle più  giovani e ancora senza esperienza nel corso delle convivenze "di riporto"), don Pezzi prosegue a vele spiegate affermando:

"In alcuni casi queste “storture” possono assumere forme di addizione grave che hanno bisogno dell’intervento di uno specialista, cioè non è sufficiente il processo normale di iniziazione cristiana, con i tempi propri di essa, perché la “ferita” ha  bisogno di essere affrontata con una cura appropriata. Dove e quando questo si dà – pochi casi e ben definiti – si può (e anche si deve) ricorrere al “medico specializzato”."
N.B: con "addizione" il presbitero non intende parlare di operazione matematica, ma probabilmente intende una "dipendenza".

Hanno il rimedio per tutti i mali...
Cosa si intende qui in particolare? Che alcune problematiche personali del soggetto che ha avuto la disgrazia di entrare nel Cammino  neocatecumenale, invece che essere confidate nel confessionale per ricevere sia l'assoluzione sacramentale, sia la direzione spirituale  da parte del sacerdote, vengono prima di tutto confessate in pubblico nel corso dello scrutinio-interrogatorio, in secondo luogo diventerà  materia di esame da parte di un pool di laici senza alcuna preparazione psicologica che dovrà decidere se la "stortura" è  "meno grave" e quindi possono trattarla loro con comodo (come non si sa...) oppure se è  grave e va consultato uno specialista.
Ricordiamoci che questa seconda opzione, pur suonando come un campanello di allarme - visto che appunto, tali decisioni debbono essere prese individualmente e con la guida del solo sacerdote, tenuto al segreto confessionale o adempiendo al ruolo di direttore spirituale, oppure anche, se si tratta di un minore, con l'aiuto dei genitori - sono pur sempre sempre un "progresso" visto che fino a poco tempo fa i catechisti neocatecumenali pensavano di risolvere anche i problemi psichici più gravi con la propria illuminata saggezza e a suon di urlacci.

Andiamo avanti. Continua don Pezzi:

"A questo proposito è di fondamentale importanza non confondere i due campi e i  ruoli distinti degli attori che possono intervenire:
1. Nell’iniziazione cristiana è il “catechista” – l’equipe che la porta avanti 
Prima un colloquio privato con il capo equipe e poi con tutta l’equipe e con il 
presbitero a stabilire modalità e tempi per sanare manchevolezze e storture, secondo il  processo di iniziazione e con i mezzi adeguati;
Andare a pregare 3 giorni in monastero o altre soluzioni, andare a messa tutti i giorni".
Il team dei catechisti diagnostica la patologia
È  chiara la successione del protocollo di intervento? Prima lo scrutinio davanti a tutti, in cui il singolo "confessa" la sua dipendenza e tutti ma proprio tutti, la sanno. In secondo luogo il colloquio privato con il capo équipe. Chissà  a cosa serve questo colloquio. Poi con tutta l'equipe  e, bontà  loro, il presbitero, per decidere come "sanare le storture".
Poi prosegue con i consigli. Mentre alle coppie in crisi li mandavano a fare il viaggio di nozze, anche qui hanno il "pacchetto" di soluzioni bell'e pronte: 3 giorni a pregare oppure a Messa tutti i giorni. Soprattutto la seconda delle due sarebbe un consiglio da dare a tutti sempre, invece i catechisti se lo riservano  per trattare i casi che sfuggono al loro controllo e per cui non basta la messinscena del sabato sera.
Di seguito vengono le distinzioni:
"2. Nel caso della dipendenza è il medico che deve operare secondo le procedure proprie della “medicina”. Può sorgere un problema dovuto alla particolare  condizione della dipendenza che toccando un ambito non fisico, ma  psicologico (neurologico e quant’altro), può sovrapporsi al campo spirituale  proprio dell’iniziazione cristiana, confondendosi con il compito proprio del  catechista.
Qui bisogna essere chiari: il catechista non può diventare psicoterapeuta, curando una addizione grave che non è di sua “competenza”, e lo psicoterapeuta non deve  diventare catechista, perché anche questo non è di sua competenza. Anche se il  catechista ha una formazione specifica nel settore.
Il catechista è chiamato a fare un discernimento con la grazia del suo ministero catechetico vedendo se ci sono segnali seri che fanno sospettare una dipendenza e se è il caso invitare quella persona a sottomettersi con umiltà alla valutazione di uno  specialista per accertare il reale livello della dipendenza e se essa richiede l’intervento dello specialista. Passo previo il sacramento della riconciliazione che aiuti in questo  percorso".
Qui vediamo come la confessione è  consigliata solo come un "passo previo", una formalità  a cui essere avviati da parte dei catechisti; gli stessi che poi valuteranno se e quando avviare il tapino dal medico o dal neurologo o altro specialista.
Bontà sua, il Pezzi consiglia ai catechisti di non vestire il camice bianco e operare direttamente sul paziente, dopo aver diagnosticato il male e inviato la persona dal prete per la "formalità" della confessione.
Catechista discernente all'opera
Certo non sappiamo esattamente da dove tragga la convinzione che "Il catechista è chiamato a fare un discernimento con la grazia del suo ministero catechetico" anche perché non ci risulta che i catechisti praticoni neocatecumenali siano stati investiti di alcun ministero catechetico e che soprattutto tale ministero dia loro il compito di occuparsi dei problemi di salute e soprattutto di situazioni che riguardano il foro interno del singolo.

La preoccupazione di don Pezzi però è che gli eventuali gruppi di recupero non distolgano l'adepto dalla frequenza del Cammino: sa bene che uno dei primi consigli di qualsiasi psicologo sarebbe quello di cambiare "ambiente", visti gli effetti negativi che esso provoca. Quindi si cautela:
"È bene indirizzare questa persona a gruppi di terapia cattolici o almeno rispettosi del percorso di fede della persona – on line o di presenza a seconda della scelta dell’interessato – che possano aiutarlo nel processo terapeutico di guarigione."
E anche:
"Per venire incontro alla necessità di trovare Istituzioni o Centri che si occupano della prevenzione a queste dipendenze o del recupero delle persone può essere utile cercarle nell’ambito delle proprie Chiese locali, verificando però che siano in sintonia 
– o che per lo meno non si oppongano – al percorso di fede delle persone."
... e cioè  che non si oppongano alla frequenza  del Cammino neocatecumenale.
Perché  il loro obbiettivo  non è  il benessere psichico e spirituale  della persona, ma l'interesse del loro movimento.

Ma, siccome il peggio non ha mai fine, addirittura il dottor Pezzi (dottore honoris causa, sicuramente dopo questi suoi interventi, in psicoterapia dell'età  dello sviluppo) attribuisce al RICA l'affermazione che il lavoro del terapeuta non deve interferire con il sacro compito del catechista neocatecumenale!

Sentite cosa dice a questo proposito:
"Sulla base di quanto affermato dal RICA (OICA) appare anche ben definito il lavoro del terapeuta che non dovrebbe mai interferire né sovrapporsi al cammino di fede del paziente, perché esso mira a “liberare dal peccato e dal demonio” e infonde “una forza nuova in Cristo”"

Appare appena il caso di ricordare che nel RICA è  il rito, detto Scrutinio, che viene celebrato dal sacerdote o dal diacono nelle tre domeniche di Quaresima, con le letture le preghiere e le benedizioni a liberare dal demonio e a dare una nuova forza in Cristo, non le follie da "piccolo chirurgo" e "medico fai-da-te" dei seguaci del tuttologo Kiko!

Il RICA, d'altra parte, si occupa della preparazione  del  candidato a ricevere il Sacramento  del Battesimo, non prevede interrogatori e intrufolamenti  nel foro interno del catecumeno da parte di ignoranti laici camuffati da esperti discernenti.

Il RICA non si occupa di recupero da pornografia o altre dipendenze. Il RICA non mette di mezzo terapeuti, psicologi o altro, soprattutto Il RICA non si sostituisce alla coscienza del singolo ne' tantomeno all'educazione e all'accudimento dei genitori nel caso di minori.

Se facessero a Kiko
il test delle macchie di Rorschach
In conclusione, tutto questo sforzo organizzativo - ormai da tre anni a questa parte l'allarme dipendenze è continuo e costituisce l'argomento principe dell'Inizio corso neocatecumenale - cela il fallimento della formazione del Cammino, e il tentativo di dare valenza ecclesiale al proprio operato stravolgendo il testo dell'iniziazione dei catecumeni al battesimo è fin troppo evidente.

Il presbitero don Pezzi non è comunque nuovo a queste discutibilissime operazioni sui testi del Magistero cattolico, e in particolare su quello del RICA. Rimandiamo alla lettura delle dichiarazioni fatte nell'Inizio Corso del 2017 (parte 1 e parte 2).

Un'ultima osservazione  riguarda la strategia neocatecumenale: quando si tratta di stilare delle linee guida per la difesa dei minori e dei fragili dall'abuso sessuale e psicologico, si rifiutano dichiarando d'essere una fondazione e non un'associazione; quando invece si tratta di fare interventi pesanti e senza alcun controllo sulla vita dei propri adepti, allora si dimenticano d'essere una fondazione e si mettono a fare i super-psicologi, in grado di definire quando, per esempio un minore nell'età dello sviluppo, sta attraversando una normale crisi o è in un momento di fragilità (o così dichiara d'essere) o quando si tratta di una situazione scompensata o di una patologia. Ma soprattutto la cosa più grave è  che lo fanno a partire da una violazione del foro interno che chiamano "scrutinio" mistificando lo scrutinio dell'iniziazione cristiana degli Adulti.

Prima erano solo "per adulti"; poi sono diventate "'per giovani e adulti"; ora sono "per tutti". Ma non dicono mai la cosa fondamentale, cioè che sono catechesi per entrare nel Cammino neocatecumenale, non semplici ed innocui incontri parrocchiali

(Fine terza parte)

70 commenti:

  1. Avete una serie dipendenza da blog, fossi in voi mi curerei.

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    1. Ci vuoi suggerire qlc nome? Sembra che siate esperti su queste cose. Ps. Solo psicologi o psicoterapeuti iscritti all'albo. Astenersi catechisti.

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    2. Tu sei il primo di tutti ad averla, visto che stai sempre a sbirciare

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    3. Per la serie: "senti chi parla".

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    4. Per me i camminanti sono degli psicopatici esaltati .ma anche voi non so a quale setta appartenete ,ma siete sicuramente macchine acchiappasoldi

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    5. Ah sì? Spiegaci come faremmo ad 'acchiapparli'.

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  2. Cmq, se' sei un poveraccio insolvibile alla Domus non ci andrai mai !

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    1. Allora spero proprio di essere un "poveraccio insolvibile" (ma che significa? Boh), così mi evito la domus e sono ben contento di starne lontano.
      Porto

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  3. La coincidenza fra la data della richiesta della Congregazione per i Laici, Famiglia e Vita alle realtà ecclesiali da essa regolate, tra cui il Cammino neocatecumenale, di istituire le linee guida contro l'abuso sessuale e l'abuso di potere e il battage neocatecumenale sulle dipendenze, in particolar modo da pornografia, è singolare: ambedue i processi si sono messi in moto tre, quattro anni fa: la lettera di Farrell era del 2018
    Alla Congregazione avevano risposto: "La Segreteria di Stato e la Congregazione Laici, Famiglia e Vita stanno intervenendo perché le Conferenze Episcopali, le Diocesi, le Parrocchie, i Movimenti e le Associazioni si attivino con procedure di comportamento per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
    Il Cammino Neocatecumenale (CN), come itinerario di iniziazione cristiana, non ha una struttura associativa, essendo stato riconosciuto “come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana” (Statuti, Art. 1,2), aderisce alle “linee guida” disposte dalle Conferenze Episcopali nei singoli Paesi e alla normativa stabilita nelle Diocesi e nelle Parrocchie dove sono presenti le Comunità."
    Dunque: per le linee guida non hanno una struttura associativa, mentre per istituire un meccanismo di controllo a livello di Grande Fratello per diagnosticare le dipendenze, discernerne la gravità e avviare le persone a percorsi riabilitativi, hanno la struttura associativa.
    Che cosa sta succedendo nel Cammino?
    Perché da una parte sono interventisti su alcune dipendenze, fra cui la pornografia, strettamente connesse ad altre patologie fonti di abuso, mentre fanno i Ponzio Pilato sulle linee guida, che mettono in atto misure preventive proprio nei confronti dell'abuso?
    Vogliono mettere le mani avanti di fronte a scandali che non riescono più a sopire? Vogliono avocare a sé ancor più strettamente il controllo di ogni situazione potenzialmente dannosa per il Cammino? Dal momento che mai hanno difeso le vittime, vogliono dimostrare di aver cercato di intervenire sui responsabili? Di certo un motivo c'è, per questa "anomalia" tutta neocatecumenale.

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  4. Se sono un poveraccio insolvibile, non è che in parrocchia mi trattano molto meglio.

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    1. onde per cui......................................................................................................................................

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  5. I camminanti, purtroppo, contrappongono grazia e natura, tanto che pensano che la natura è malvagia, mentre invece è solo malata a causa del peccato originale.
    Non di SOLO pane vive l'uomo... ha detto Gesù. Ma vive anche di quello perché la grazia non si "incarna" nei cadaveri.
    Il Pane del Cielo nutre l'anima e quello della terra i corpi, che sono espressione dell'anima.

    I camminanti hanno prima "annunciato" senza tenere conto che la grazia perfeziona la natura, cioè hanno annunciato senza richiedere la lotta contro il peccato (che va certo sostenuta con l'aiuto della grazia), e così si sono ritrovati pieni vizi di impudicizia, ora invece ricorrono, giustamente, alla psicologia, come i "cristiani della domenica".
    Ma la psicologia, essendo umana, non ha nulla di miracolistico, solo può predisporre la natura a ricevere la grazia con frutto, per cui è bene sia sostenuta e, anzi, è bene che si basi, sulla preghiera, che può ottenere miracoli.

    Se i camminanti ripudiassero gli errori di Kiko sul peccato e la grazia, potrebbero davvero dare il loro contributo all'apostolato della Chiesa, alla PARI di tanti altri.

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    1. Prima ripudia gli errori del blog, dopo ripudieremo qualcosa noi.

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  6. Mi dispiace per i neocatecumeni che leggono, ma è proprio così, e se sono agli inizi (visto che questo è il tempo delle nuove catechesi iniziali) che facciano i conti con quello che li aspetta:
    gli scrutini sono veri e propri interrogatori pubblici sulla vita privata ed intima del neocatecumeno.
    Ne ho subiti tanti (e ne ho fatto anche qualcuno) quindi lo affermo con esperienza.
    Purtroppo 25 anni fa, quando iniziai, non esisteva internet e nella mia parrocchia non sapevo nulla ed abboccai in pieno.
    Cari neocatecumeni, fate pure il cammino se volete farlo: ma sappiate che prima o poi dovrete sottoporvi agli interrogatori e se pensate di "addomesticarli", sbagliate di grosso, perchè se anche i catechisti e i fratelli della comunità non se ne accorgeranno, imploderete voi stessi con i sensi di colpa che vi faranno venire dentro.
    Leggo qui stesso di "abusi liturgici" e di "interpretazioni errate" ma il problema più grosso del cammino neocatecumenale è, secondo me, in quello che ho detto sopra.
    Sappiatelo fin dall'inizio come funziona; poi se vi sta bene, per carità la vita è la vostra, fatelo e andrà tutto per il verso giusto.
    Ma la vera essenza del cammino neocatecumenale non la troverete negli statuti che vi sbandiereranno.
    Scusate lo sfogo.

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    1. @nome di fantasia, anch'io ne ho fatti tanti di scrutini, anzi li ho fatti tutti avendo finito il cammino già da molti anni e devo dirti che mai li ho vissuti come "interrogatori", ma come occasioni per verificare e accrescere la mia Fede davanti alla Chiesa. Sempre, in ogni scrutinio, la Chiesa attraverso i catechisti e il presbitero dell'equipe mi ha dato una parola importante per la mia Fede e di conseguenza per la mia vita. Ogni scrutinio è stato un passaggio importante che mi ha colto in un momento storico preciso della mia vita, ed è stato un grande aiuto. Ho sempre saputo che il cammino che avevo iniziato era un percorso serio e definitivo per la mia vita, non lho scoperto strada facendo anzi, quando ho iniziato il cammino l'ho fatto proprio perché mi ero stufato di esperienze superficiali che alla fine non ti cambiavano la vita. La conversione implica un cambiamento radicale di mentalità (una metanoia) e quindi anche di vita (è inevitabile) e un percorso serio comporta anche delle scelte serie. Lo Spirito Santo quando arriva ti sconvolge la vita, come il vento impetuoso che ha sconvolto gli apostoli nel cenacolo, ma poi arriva la pace. Io benedico sempre Dio per gli scrutini che mi ha donato, attraverso i quali ho potuto accrescere la mia Fede e fare luce sulla mia vita.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Quanto ad esperienza neocatecumenale stiamo alla pari, perché anch'io ho concluso il Cammino da moltissimi anni e da molti ho fatto pure il matrimonio spirituale. Poi sono immediatamente uscito per sempre dal Cammino.
      Non solo, ma ho anche scrutinato per molti e molti anni, come catechista.
      Quindi posso parlare.
      Allora suddivido i due aspetti: lo scrutinio fatto da catechista, e lo scrutinio fatto da catecumeno.
      Premetto che ero in buona fede, quindi credevo davvero alla grande sola che i catechisti sono sempre illuminati quando esercitano il loro "ministero".
      Falso.
      Io, persona comunissima ma animata da sincero desiderio di fede, scrutinavo sulla base degli input e delle tecniche neocatecumenali, che conoscevo a menadito.
      Si doveva cercare la "croce" (sempre, non solo al I passaggio), il punto dolente dello scrutinato e, se non ci pareva che l'"avesse chiara", si doveva insistere (per il suo bene), affinché venisse fuori.
      Magari lo scrutinato ce l'aveva chiara, ma non lo voleva dire davanti a tutti. Punto primo. Foro interno.
      Violenza psicologica. STUPRO PSICOLOGICO.
      Oppure ci sbagliavamo noi, perché era considerato che la "croce" dovesse essere quando quello si metteva a piangere o mostrava dolore (facile abbinamento).
      Errato. Magari piangeva perché si sentiva "violentato" e non ne poteva più. Punto secondo.
      Ah, naturalmente mai accettare che qualcuno dichiarasse di essere in pace e senza grandi problemi: quello era cieco e mancava di illuminazione.
      Dopo aver cavato il più possibile dalla "vittima", seduta su una sedia al centro dell'assemblea stile sinedrio (al II scrutinio), con la croce kikiana accanto e la sparata dei catechisti davanti, si passava alla "diagnosi spirituale".
      Naturalmente dovevamo far discendere dalla "croce" un "peccato", per mostrare che la persona non accettava la croce e che da questa discendevano vari peccati. Tipico insegnamento kikiano.
      Ad esempio: se uno aveva per "croce" il marito o la moglie, si tirava fuori tutta la pappardella kikiana sulla moglie/marito come nemico e si mostrava che quello non sapeva amare. Oppure si andava oltre, diagnosticando che "aveva una ferita fin da piccolo", "aveva una croce pregressa che ingenerava quella attuale", "che il suo hobby lo/la distoglieva dall'amore coniugale"...
      Insomma, la fantasia poteva andare a briglia sciolta, tanto il catechista era illuminato h24 e lo "spirito" gli suggeriva via via cosa dire, mettendogli le parole sulla bocca.
      Tutto falso.
      Si andava per schemi, per tipologie. Infatti ci insegnavano che i problemi dell'uomo sono sempre i soliti, quindi non ci si può sbagliare.
      Talvolta davamo "ordini" sotto forma di consigli su come affrontare la "croce".
      Talvolta uscivano drammi così grandi che non sapevamo cosa dire, e quindi non ordinavamo niente.
      Certi problemi ci superavano, non li avevamo mai sperimentati nemmeno da lontano.
      Poi, finita la celebrazione, noi catechisti ci riunivamo in una saletta, chiudendo la porta in faccia ai catecumeni.
      Quello era il tempo del "giudizio", in cui tutta l'équipe commentava ogni scrutinio fatto e ciascuno diceva la sua. Le opinioni erano spesso diverse su ogni singolo scrutinato, a dimostrazione che lo "stesso spirito" non ci conduceva, ma ognuno giudicava le situazioni secondo il proprio punto di vista. O anche secondo le simpatie o antipatie che provava verso la persona. Il pregiudizio. Uscivano giudizi del tutto umani, molte volte segnati dal peccato del catechista.
      Per cui veniva fuori che "quello era illuminato", quell'altro era "cieco", un altro "ribellato"...
      Tutte categorie kikiane.

      Continuo....

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    3. Alla fine degli scrutini, quando tutti erano già stati scrutinati, avveniva il giudizio ultimo: decretavamo chi doveva passare e chi doveva essere fermato, e negli anni ne abbiamo "bocciati" diversi, anche facendo loro cambiare comunità con la formula kikiana "accetti di passare alla comunità inferiore...".
      Non li reputavamo "pronti".
      Perché la comunità procede a battaglioni, per cui non esiste un grado di crescita personale della fede: se non ti viene riconosciuto il grado raggiunto dalla tua comunità, te ne devi andare con "altri fratelli scelti DI NUOVO da Dio per te".
      Naturalmente quasi tutti i "bocciati" hanno poi lasciato il Cammino.
      Ah, poi il II scrutinio andava fatto due volte "per prassi" alla comunità. Questo perché le "vittime" la seconda volta avrebbero compreso meglio il tutto. Battage.
      Altra cosa: per poter fare un passaggio devi andare almeno una volta ad imparare da un'équipe (a caso) più esperta. Almeno una volta, meglio due.
      Si verificava così che le "vittime" dovevano aprire la loro vita non solo davanti a tutta la comunità, ma anche davanti a persone sconosciute, benché "illuminati" catechisti.
      Anche noi ad un certo punto eravamo "più esperti", per cui altre équipes venivano ad imparare da noi, pensa te!
      Naturalmente, data la mole di impegni e di "sfaticati", l'équipe non andava mai ad imparare tutta in blocco. Gli sfaticati non venivano e quindi non imparavano.
      Ma siccome fare il catechista piace, poi agli scrutini venivano eccome, e mettevano pure la loro "illuminazione" e i loro "giudizi illuminati".
      Ultima cosa: anche se cercava di essere il più possibile presente, il prete a volte non c'era e quindi solo noi "catechisti laici illuminati" rappresentavamo la "chiesa".
      Naturalmente i nostri catechisti volevano essere informati sull'andamento degli scrutini, e ci davano delle dritte, oppure eravamo noi a chiedere "illuminazione" a loro, perché non sapevamo cosa fare in certe situazioni, mancavamo di "illuminazione".

      Continuo...

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    4. Ultimissimo: noi eravamo un'équipe molto divisa, piena di invidie e giudizi, nonché desideri di primeggiamento (non so se si può dire così, ma rappresenta bene l'idea). Questo era palpabile, ma poi è venuto fuori in modo dirompente quando noi (io e mia moglie) abbiamo lasciato il Cammino: ci hanno vomitato tutto addosso, anche cose di decine d'anni addietro. Covate ed alimentate in silenzio.
      Noi eravamo camminanti "zelanti" e questo non andava bene ai "comodi" o a chi, avendo il coniuge "comodo" non poteva dare seguito al proprio desiderio di visibilità crescente.
      Ero pure il responsabile dell'équipe, ma non si accettava di "fare come decide il responsabile, che ha l'ultima parola in caso di opinioni diverse". Figuriamoci. Un caos.
      Nel mio caso, devo dire che stranamente è stato proprio lo "zelo neocatecumenale" che mi ha salvato. A molti lo "zelo" fa problema, perché li fa sentire mancanti nella loro comodità e quindi ti prendono sulle scatole o, come si dice nel Cammino, ti considerano "nemico" e cercano di trovare ogni magagna, a partire dalle piccole che non vai a tempo con la chitarra (come se fosse un problema nel mezzo di "salmisti" autodidatti di tutti i tipi), fino alle grandi che sei clericalista ed amico del parroco.
      Alla fine, avevo così tanti "nemici" che mi pareva di stare in un campo minato, invece che in una comunità cristiana.
      Tutti comodi, che venivano quando volevano (catechisti compresi), che dicevano quello che volevano e tacevano quello che li avrebbe resi impopolari, lecchini dei catechisti e menzogneri nelle loro delazioni.
      Questo tipo di persone, se è catechista, guida altre persone e, mentre per obbligo kikiano chiede al catecumeno se "paga le tasse", evade bel bello con remunerativi lavori a nero a tutti noti.
      Come "cristiani adulti" non eravamo un granché...

      Dice bene Fallacio: "Lo Spirito Santo quando arriva ti sconvolge la vita, come il vento impetuoso che ha sconvolto gli apostoli nel cenacolo, ma poi arriva la pace."
      Quello Spirito Santo e quella pace che ho trovato lontano dal Cammino, che aveva sì sconvolto (proprio sconvolto, nell'accezione negativa) la vita mia e di molti, ma sulla base di un'illusione manipolativa che confina sempre di più cuore e cervello in spazi angustissimi.

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    5. Ora vorrei dire alcune cose degli scrutini fatti da catecumeno.
      Anch’io, come Vinicio, aspettavo con desiderio gli scrutini, pensando che arricchissero ed illuminassero la mia vita. Altri li temevano.
      All’inizio nessun problema, anche se ho cambiato 3 équipes per fusioni ed itineranze varie.
      L’ultima équipe, quella che ci ha seguiti fino alla fine e che c’è ancora adesso, era composta di sole 3 persone, di cui una fortemente destabilizzata e, secondo me, per parlare in termini neocatecumenali, con un demonio molto forte.
      Sulla base degli scrutini, a cui credevo tantissimo, ho fatto scelte irreversibili, che lì per lì mi parevano ottime ed in piena sintonia con gli insegnamenti del Cammino.
      Mi sono chiuso da solo in una trappola.
      Ora, non volendo qui parlare della mia vita, dirò soltanto che da quelle scelte, apparentemente fatte in modo libero e consapevole, sono derivate molte conseguenze nefaste: divisioni con la famiglia d’origine, precarietà allo stato puro non supportata dalla comunità, confusione di priorità, ed altro.
      Quando stavo dentro, nemmeno io vedevo gli scrutini come interrogatori, ma come occasioni per far luce sulla mia vita.
      Peccato che quella “luce” fosse solo come un miraggio nel deserto: finché lo vedi ti pare vero, ma non c’è realmente.
      Quella del “momento storico della vita”, diverso ad ogni scrutinio ed appropriato per ciò che si deve ricevere, è un altro condizionamento del kikianesimo.
      È naturale che la vita evolva, ti nasce un nuovo figlio, muore qualcuno a te vicino, cambi lavoro, o qualsiasi altra cosa.
      Ma loro ti dicono che “è il momento giusto" per ricevere lo spirito che ti dànno, di modo che seguono passo passo l’evoluzione della tua vita appigliandosi al mutamento degli eventi.
      Invece il momento giusto è sempre e, se senti bisogno di direzione spirituale per qualcosa (ma non per tutto, chiaramente), all’occorrenza puoi rivolgerti al direttore spirituale. In ogni momento.
      Non è che il Signore attende di “passare” nello scrutinio per farsi presente.
      Credere che il Signore “passi” negli scrutini condotti da laici non abilitati che sconfinano per forza nel foro interno in nome di una “croce” che fa parte della tua intimità con Cristo, è già il primo passo dell’indottrinamento, perché il Signore è sempre presente e lo si può trovare in ogni momento.
      Ma non è questa la percezione che si ha in comunità.
      Si conduce normalmente la propria esperienza tra celebrazioni della Parola ed Eucarestie, e poi ad un certo punto il Signore “passa” e guai se lo lasci “passare” invano nel "momento forte". Normalmente “passa” quando “passano” i catechisti laici illuminati permanentemente dallo spirito santo.
      Se durante la mia lunga permanenza nel Cammino avessi anche solo considerato che non era il caso di mettere la mia vita in mano a laici senza arte né parte, digiuni per lo più di dottrina della Chiesa ma molto edotti in dottrina neocatecumenale, di certo mi sarei fatto “illuminare” di meno ed avrei fatto scelte più ponderate e più consone al mio stato e alla mia personalità.
      Attraverso i catechisti e gli scrutini, il Cammino ci ha provato a “sconvolgermi” la vita, e per un lungo tempo ci è anche riuscito.
      Oggi ho recuperato la mia identità, che è diversa per ognuno e non si deve prestare a scelte univoche che vanno bene per tutti alla stessa maniera secondo le categorie, come se la “volontà di Dio” consistesse nel compimento della scelta suggerita da chi detiene un ascendente autoritario su di te e non dal proprio comportamento quotidiano ordinato alla salvezza.
      Le conseguenze delle scelte nefaste le ha messe a posto il Signore nel tempo, con molta pazienza e misericordia e, se ero uscito dal Cammino nudo come Giobbe (elemento di deriva settaria), oggi il Signore ha ricostruito la mia vita, non solo spirituale, con moltissime grazie elargite nella parrocchia dei cristianucci della domenica e la riscoperta della vera dottrina della Chiesa.

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    6. Ah, come "catechista" mi sono dimenticato di parlare del quaderno in cui si prende appunti su ogni singola persona scrutinata.
      A parte le considerazioni personali dello scrivente come "non ha luce", "forse non dice tutto", ecc..., si appuntano gli eventi di vita della persona.
      Questo serve non tanto a schedare (almeno da noi), ma a ricordare i punti di ciò che ha raccontato e che sono parsi salienti.
      In questo modo, specie se si devono seguire molte comunità, gli appunti servono a ricordare la vita di quella persona e a tenere il filo con il nuovo scrutinio che si deve fare, perché non ci si può palesemente contraddire, e poi si deve valutare se c'è stata "crescita" o meno rispetto a quel preciso evento.
      Così se uno ha detto ad uno scrutinio che ha problemi con la sorella minore, per esempio, nello scrutinio successivo bisogna ritornare sul tema e gli appunti aiutano a ricordare.
      Se la persona non ne parla, è il catechista che deve domandare e valutare se questa "croce" è stata illuminata oppure no.
      Magari quello non ne parla perché per lui era un fatto secondario, ma il catechista, nella sua "illuminazione" lo ritiene primario e fonte di conseguenze.
      Questo modo di procedere, magari alla fine convince la persona di avere un problema più grosso di quello che ha in realtà e può ingenerare una degenerazione della situazione, in seguito all'interpretazione del catechista illuminato.
      Tante volte è successo, perché il catechista si è impuntato su un determinato aspetto della vita della persona, che dai suoi remoti appunti considerava cruciale e probabilmente non lo era.
      La casistica è ampia, ma prendere appunti è una cosa arida e tecnica, che fa venire meno la spontaneità ed indirizza la mentalità del catechista.
      Io avevo la casa piena di questi quaderni: li ho buttati tutti nella carta straccia, senza nemmeno aprirli.


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    7. solo un grande abbraccio
      n.b.
      quanto riportato è la vera prassi del UNW

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  7. gli scrutini cmq sono diversi, sè sei un facoltoso che serve alla causa e light sè sei un poveraccio giu' botte !

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  8. Vinicio: se avessi letto l'articolo, e, in particolare, il testo del RICA e la descrizione di cosa sia lo scrutinio, di chi lo conduca, e del suo essere un rito specifico inserito in tre Messe domenicali di Quaresima, sapresti che la tua frase: "Sempre, in ogni scrutinio, la Chiesa attraverso i catechisti e il presbitero dell'equipe mi ha dato una parola importante per la mia Fede e di conseguenza per la mia vita" non ha senso, è fuorviante; infatti quando tu parli di scrutinio intendi quel chiamiamolo "dialogo" fra catechisti e presbitero neocatecumenale e neocatecumeno; invece lo scrutinio che si può definire proveniente dalla Chiesa è il rito previsto nel RICA.
    Quindi, ripeto: non è la Chiesa attraverso i catechisti ad averti dato una parola eccetera: la Chiesa dà le parole previste nel RICA e le dà attraverso il celebrante o il diacono, e basta. Perciò puoi al massimo dire che il dialogo avuto con i catechisti ti è stato utile. Puoi pure dire che esso ti ha ispirato. Non puoi dire la famosa frase che hai detto: la Chiesa attraverso i catechisti eccetera. La Chiesa dà ciò che è scritto nel RICA che ti invito a rileggere. Il colloquio, dialogo, interrogatorio, confronto, che avviene in pubblico, di fronte alla comunità (a volte anche di fronte a più comunità riunite) è una pratica in uso nel Cammino, della realtà del quale la Chiesa non è neppure molto al corrente, perché nel mamotreto corretto presentato alle congregazioni vaticane sono stati espunti gli esempi di scrutinio alla neocatecumenale di cui parli tu (e anche noi).

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    1. @valentina, il neocatecumenato, anche se DERIVA dal catecumenato non è la stessa cosa. Il catecumenato i cui scrutini sono descritti e definiti dal Rica è rivolto ai non Battezzati mentre il neocatecumenato è rivolto ai già Battezzati. Gli scrutini del neocatecumenato, pur derivando dagli scrutini Rica sono diversi e sono descritti nel Direttorio catechetico approvato in maniera definitiva nel 2012. Poi lo scrutinio non è mai pubblico, ma solo davanti alla tua comunità, composta da fratelli che attraverso le risonanze, giri di esperienze, ma anche grigliate e pellegrinaggi vari conoscono già gran parte di te.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Aggiungo poi, che dall'ultimo statuto approvato nel 2008, la Santa Sede ha riconosciuto il cammino Neocatecumenale e quindi anche i suoi scrutini, validi anche per i non Battezzati, cioè ha riconosciuto nel cammino un percorso valido come catecumenato per ricevere il Battesimo. Evidentemente per la Santa Sede non è così fuorviante quello che ho detto.
      Fallacio Asino Vinicio

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    3. Gli scrutini neocatecumenali, quelli approvati dalla Chiesa intendo, sono diversi? Non ti resta che produrre il testo che viene distribuito come approvato, e se ne può parlare. A quanto mi risulta la Chiesa ha approvato esplicitamente i riti paraliturgici paralleli a quelli del RICA e, per quanto riguarda lo scrutinio, è il rito ad essere ritenuto tale, non altro.
      Quindi quando parli di ciò che la Chiesa ti ha dato, parla del rito approvato, sempre se hai la possibilità di averne il testo rilasciato dal Vaticano (non da via del Mascherino).
      Il resto, te lo ha dato il Cammino, non la Chiesa.

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    4. Allora, nel 2008 la Chiesa non ha riconosciuto la validità di nulla, perché il Direttorio non era ancora stato approvato ed è già uno scandalo che uno Statuto rimandi a qualcosa che non ha ancora trovato approvazione.
      Se per questo, lo scandalo è ancora maggiore, perché il riferimento al Direttorio c'era anche nello Statuto del 2002.
      Dieci anni a catechizzare senza aver ricevuto l'approvazione.
      Per non contare tutti gli anni prima del 2002, che di fatto erano esattamente uguali anche senza che intervenisse alcuno Statuto. La dottrina non è stata approvata fino al 2012.
      Una vera vergogna che la Chiesa si sia prestata ad agire così, in dispetto non solo ad ogni ragionevolezza, ma anche ad ogni norma.
      Ma forse la Chiesa era solo Ryłko, che ora è a fare l'arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore dal 2016.
      Addirittura nel 2002 già chiamavano gli Orientamenti "Direttorio", cosa che hanno dovuto modificare nello Statuto del 2008 e tornare alla definizione di "Orientamenti", perché non c'era stata ancora l'approvazione.

      Poi una domandina facile: Ma se il "neocatecumenato" deriva dal "catecumenato", com'è che il derivato è mille volte più complesso dell'originale?
      Com'è che per i non battezzati bastano scrutini leggeri per valutare la loro fede e ammetterli al Battesimo, e per i già battezzati occorrono scrutini pesanti che invadono tutta la loro vita intima per arrivare soltanto a "rinnovarlo"?

      Ferme restando, ancora irrisolte, le questioni sulla corrispondenza dei mamotreti in vostro uso con quelli "depositati" presso il PCL. e l'assenza del timbro della Congregazione deputata a valutare la dottrina.

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    5. Inoltre qui don Pezzi attribuisce alla Chiesa il mandato ad autonominati catechisti a sfrucugliare nell'intimità del singolo, a trattare fuori dal confessionale ciò che dovrebbe invece essere prima di tutto esposto e principalmente "curato" in quella sede, a decidere gravità del caso, se è fragilità o patologia. Stiamo parlando spessissimo di ragazzi giovani, di adolescenti, spesso di minori.
      E questo viene definito "scrutinio" e si attribuiscono le proprietà del rito liturgico officiato dal sacerdote all'iniziativa personale di tre quattro individui che spesso, se interrogati, non se la sentono neppure di dirsi cristiani.
      Ma, ripeto, la cosa peggiore è far credere che sia la Chiesa ad aver conferito loro questo mandato. È una vera e propria, vertiginosa, inammissibile, assurda porcheria che mi indigna fin dal profondo dell'anima.

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  9. Promemoria tecnico per i fedeli cattolici disorientati.

    Tutto il gergo organizzativo neocatecumenale ("inizio corso", "annuncio di quaresima", "convivenza", eccetera) riguarda attività interne del Cammino che i "camminanti" sono tenuti obbligatoriamente a sorbirsi.

    Ora, concettualmente non è niente di nuovo rispetto ad altri movimenti e associazioni ecclesiali. Il guaio, per i kikolatri, è che le loro attività sono obbligatorie con tanto di controllo presenze (e se proprio vi sembrerà di averla fatta franca anche per una sola volta, sappiate che ve la faranno pesare a morte alla prima occasione di darvi una seria strigliata). Nel Cammino non puoi scegliere di non andare alla "convivenza", nemmeno se per buonissime ragioni (guai a chi assiste la "cognata malata!"). Non puoi scegliere di non dedicare tempo ad ascoltare il "riporto" degli "annunci" delle supermegaconvivenze "iniziocorso quaresima avvento", il cui contenuto è la solita serqua di banalità kikiane.

    Negli altri movimenti e associazioni, infatti, gli equivalenti degli "annunci" sono in qualche modo pensati per ravvivare la fede cattolica. Possono essere discutibili, possono apparire banali, possono essere autoreferenziali quanto volete ma è difficile trovarci roba totalmente scollegata dalla fede cattolica.

    Invece nelle mega convivenze con Kiko, è tutto un auto-lodarsi, auto-elogiarsi, auto-encomiarsi, auto-premiarsi, sempre con Kiko al centro, Kiko il premiato, Kiko il lodato elogiato ringraziato incensato adorato. Dalle cosiddette "convivenze" del Cammino escono solo kikolatrìa, carmenlatrìa e camminolatrìa. Il che ci rende facile pubblicare pagine come questa, dove commentiamo gli svarioni e le astruserie esalate da Kiko e dai suoi pretoriani, proprio quelle che vi "riporteranno" seriosamente (e guai se non vi vedono attentissimi ed entusiasti).

    Non fatevi ingannare dal loro continuo ripetere "il Signore, Cristo, Signore". Menzionano il nome di Dio invano, perché per loro non importa che amiate o no il Signore: per loro importa solo che siate ubbidientissimi («l'ubbidienza al catechista è tutto!» disse sempre Kiko) e sempre prontissimi a pagare le gabelle e i balzelli dagli altisonanti nomi ("per i seminari! per le missioni! ...la dai la Decima?").

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  10. Forse qualcuno su questo blog, non capisce l'italiano, allora lo spieghiamo semplice, semplice, il Cammino Neocatecumenale, per la parte che si rivolge ai già battezzati, non si attiene strettamente al RICA e nemmeno potrebbe perchè è neocatecumenato post battesimale, mentre per la parte rivolta ai non battezzati si rifà strettamente al Rica. Il neocatecumenato post battesimale, non si rifà nè deve rifarsi strettamente al Rica, ma si ispira ad esso, spero che capiate la differenza finalmente. Dunque è inutile che continuate a ripetere la cretinata che il Cammino non rispetta il Rica, che gli scrutini del Cammino non sono uguali a quelli del Rica, ve lo abbiamo spiegato mille volte, non sono uguali e non debbono essere uguali.

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    1. Bravo anonimo! Tu che sei introdotto nel Cammino e conosci bene l'italiano, spiegalo al dott. don Pezzi, detto padre, che insiste a voler appoggiare le sue discutibilissime iniziative al RICA! Te ne saremo tutti grati.

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    2. Ma forse non capite che Don Pezzi, nel suo discorso non vuole dire che il Cammino Neocatecumenale deve riprodurre fedelmente il RICA, non lo dice e non può dirlo, vuole semplicemente dire che nel OICA o RICA prevedono certe cose sulla guarigione dalle dipendenze, il Cammino le recepisce questo, ma ciò non vuol dire che deve imitarlo fedelmente, non lo dice, non è nemmeno quello che la Chiesa chiede ed ha approvato. Infatti la Chiesa ha approvato il direttorio catechistico con le sue peculiarità, non ha detto al Cammino che doveva imitare esattamente il RICA. Ispirandosi al RICA mi sembra ovvio che padre Pezzi faccia riferimento ad esso.

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    3. Tutti questi giustificativi si sciolgono come neve al sole leggendo l'intervento di Pezzi nel mamotreto, se non bastano le frasi riportate nell'articolo, e leggendo il RICA (che non parla di dipendenze). Veramente talvolta penso che qualcuno vi abbia fatto un incantesimo che vi impedisce di leggere, anche solo per avere la soddisfazione di conoscere le cose in presa diretta senza farvele raccontare da altri.

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  11. Dopo mi dedico al resto delle imprecisioni, chiamiamole così, che ho letto.

    Intanto voglio dire subito a Fallacio e compagni di piantarla con questa storia che gli scrutini neo-catecumenali sono per gente battezzata e quindi non devono sovrapporsi a quelli del RICA che sono per i non battezzati.... perché allora devono spiegarmi, a maggior ragione, in nome di che si permettono di entrare a gamba tesa nella vita dei fratelli con i CD. scrutini neocatecumenali che sono molto più stringenti e dettagliati - fino alla violazione del foro interno (cosa inaccettabile per la Chiesa a prescindere) - di qualunque "scrutinio" previsto dal RICA?
    Perché per il resto evocano sempre il RICA dicendo che Dio stesso, mentre veniva adottato dalla Chiesa, inviava lo Spirito Santo a suscitare il Cammino per realizzarlo praticamente?
    Per portare alla fede adulta i battezzati ci vuole un percorso più serio, lungo, invadente, esclusivo di quello previsto per i non battezzati?
    Bizzarro. No?

    Senza contare che lo scrutinio viene portato avanti - clero imbavagliato - da laici formati dai 2 laici iniziatori del C.N. ispirati direttamente dal cielo. ...

    Pax


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    1. E per completare il quadro, i cosiddetti iniziatori non sono MAI stati sottoposti a scrutinio e MAI hanno fatto il cammino.
      In breve non sanno neanche di che parlano

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    2. Resta sempre da tener presente che la Chiesa già "prevede tutto". Già prevede percorsi di preparazione, metodi pastorali, formule e gesti liturgici, organizzazione sul territorio, gerarchie e dipendenze, tutto, ma proprio tutto, dopotutto ha venti secoli di esperienza "sul campo".

      Quindi se due spagnoli improvvisamente si convincono di aver inventato una cosa nuova che farebbe bene alla Chiesa, e poi quella cosa nuova la coprono di "segreti", la imbottiscono di eresie ed ambiguità, la fanno diventare a pagamento ("DARETE LA DECIMA!", perentorio), qualche campanello d'allarme dovrebbe suonarvi, no?, cari fratelli di comunità...

      Quei due spagnoli per tutta la loro vita sono stati convinti di saperne di più della Chiesa, di avere qualcosa da insegnare alla Chiesa, di aver fabbricato un metodo che la Chiesa doveva "per forza" approvare a scatola chiusa e lasciare segreto segretato segretissimo, e addirittura Kiko si lamentava che i vescovi "non capiscono" di aver bisogno del Cammino, e che le parrocchie non sono ancora diventate comunità di comunità (di paganti decima)...

      Cari fratelli delle comunità neocatecumenali, state seguendo «i nuovi falsi profeti», e continuamente ricevete nuove dimostrazioni che Kiko e Carmen e i loro scagnozzi sono veramente «i nuovi falsi profeti».

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  12. chi mi presta 10.000 euro devo fare l'ultima tappa

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    1. Vanno bene in carte da 500 o li preferisci spicci?

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    2. in fogli da 50 euro , il malloppo è piu' ghiotto

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    3. al cambio attuale con 4000 ti danno anche il resto..vuoi pure farci la cresta?

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  13. Esprimo un'impressione generale generata dalla legittima domanda che penso dovremmo porci:
    Ma perché si dedica tanto spazio al problema delle dipendenze nella Convivenza di Unizio corso che nel C.N. è una sorta di esercizi spirituali per indirizzare appunto il nuovo corso (2022/23)?

    Una cosa che tu dia alcune indicazioni, un'altra che ne faccia il cuore, il nucleo centrale dell'annuncio.
    Cosa resterà ai fratelli? Se qualcuno dovesse chiedere qual è il tema trattato quest'anno da Kiko? La risposta dovrebbe essere: le dipendenze.

    Ma non era il Kerigma il centro di tutto? Come mi pare pure giusto che sia.

    Ossia, dopo 50 anni che lì martelli con la predicazionecheticambialavita, dovresti nell'appuntamento annuale puntare alla crescita spirituale (e mi pare pure ora!).

    Invece così facendo fai una implicita ammissione di fallimento.

    Non puoi andare avanti, si vede, se non metti un argine ad una patologia che si va diffondendo nel contesto molto più o, minimo, come nel mondo che mai ha ascoltato il Kerigma

    Allora?
    A cosa è servito?

    Ora, non dico né pretendo che il Kerigma kikiano risolva tutto; anche se questa era la promessa sbandierata.

    Dobbiamo riconoscere però che questi, si vede, stanno proprio inguaiati e sopra la media.
    Una conclusione traiamo, ed è cosa che diciamo da tempo:

    Che il C.N. non cura le dipendenze ma le acuisce e ne genera anzi di nuove legate alla condizione di adepti soggiogati degli aderenti.

    Pax

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    1. Negli ultimi 10 anni il kerigma diventa sempre più snello fino a quasi scomparire nei mamotreti delle I.C.
      Tanto che i catechisti si trovano in difficoltà nel riportarla

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  14. Tralasciando l'ovvio commento che è già stato fatto ovvero che il cammino non serve a nulla dato che, non solo non ti fa avanzare nella santità, ma peggiora le tue dipendenze...io avrei una domanda semplice semplice da fare:

    Ma dove sta scritto nel vostro Statuto che il catechista è lo "psicologo" della comunità? Perchè di questo stiamo parlando. Stiamo parlando di qualcuno che, senza nessun tipo di studio e/o conoscenza in materia stabilisce la presenza o meno di una patologia (perchè le dipendenze gravi questo sono), la sua gravità ed il percorso terapeutico da affrontare.
    Tutto questo dopo che, per ANNI, le stesse persone hanno detto che "bastava il cammino". Vi rendete conto dai danni che potreste fare facendo in questo modo? E poi cosa direte^ Che "Dio lo ha permesso"?

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  15. Sono i cristianucci come te che non servono a nulla infatti vi state estinguendo.

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    1. Continua pure a scrivere questi commenti: più scrivi e più fai danno al tuo Cammino che pensi di sostenere.

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    2. @anonimo
      l'unica consolazione alla tua frustrazione è pensare che rimarrete gli unici. Peccato che ti abbiano imbrogliato un'altra volta

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    3. @anonimo delle 11,45

      A te che leggi il blog e ancora stai dentro al cammino è perché sei sicuramente un parassita che vive alle spalle di tanti poveracci stando presso la mensa del parassita epulone,.
      Probabilmente hai anche problemi psicologici che ti fanno tremare di rimanere solo.
      E meglio che ti trovi un lavoro perché il cammino non ha più soldi da darti perché sta chiudendo come il reddito di cittadinanza in via di estinzione.

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  16. Riassumendo su quello che tratta il post , abbiamo un Don Pezzi che usa il Rica/Oica per giustificare gli scrutini neocatecumenali.

    Ora come spiega Alect nel suo ultimo commento, il neocatecumenato di kiko per i già battezzati e non ha niente a che fare con il catecumenato per i non battezzati.

    Sono due cose diverse e separate.

    Il catecumenato per il battesimo Rica o Oica ,è regolato dalla Chiesa è svolto in parrocchia con la collaborazione dei catechisti parrocchiali, scelti dal parroco ed in strettissima collaborazione e guida dei sacerdoti della Chiesa.
    Serve per accedere al sacramento del battesimo per gli adulti .

    Quello che fa il cammino neocatecumenale è o dovrebbe essere, come specificato nello statuto, un percorso di riscoperta del battesimo , per gente che il battesimo lo ha già ricevuto ed in alcuni casi, visto che il CN opera appoggiandosi alle parrocchie, magari già frequenta attivamente la Chiesa anche con una collaborazione attiva nella parrocchia.

    Quindi sono due cose diverse e separate da non confondere come fa con leggerezza il don pezzi.

    Inutile e sviante ,prendere delle frasi riportate nel Rica/Oica ed usarle a piacimento per giustificare tutto quello che avviene negli scrutini neocatecumenali che vengono condotti da catechisti laici neocatecumenale scelti dalla gerarchia neocatecumenale e non dal parroco o dalla Chiesa.
    Catechisti laici neocatecumenali che si arrogano il diritto ed il sacrosanto dovere di analizzare la fede degli adepti usando e abusando del potere conferitogli arbitrariamente dal CN, spessissimo come racconta in maniera chiara e precisa l'Anonimo del 3 novembre 2022 09:00, nei suoi commenti.

    Commenti che condivido in pieno e che rispecchiano perfettamente quello che ho vissuto io nei miei scrutini neocatecumenali.

    È chiaro che sono questi catechisti laici neocatecumenali e non i sacerdoti e tanto meno la Chiesa, ad analizzare gli adepti, pultroppo anche spessissimo, senza alcuna conoscenza medica e/o psicologica.

    Quindi ,di fatto si prendono una responsabilità che non gli compete e che è pericolosamente responsabile dei danni diretti ed indiretti prodotti nella psiche degli adepti.

    Questa è la realtà di quello che è stato fatto nel CN da 50 anni.

    Quindi ora ,è lo stesso don pezzi , a denunciare una involuzione negativa delle problematiche psicologiche e comportamentali gestite malamente da gente impreparata.

    Problematiche che il don pezzi tenta di giustificare, per il passato con il Rica/Oica e per il futuro da sbrogliare a psicologi e psicoterapeuti rigorosamente neocatecumenali o comunque legati al CN, che gli fornisce i malati da curare con la raccomandazione precisa di fare TUTTO il possibile per tenere gli adepti all'interno del CN.

    Questa è la priorità assoluta del CN, affermare che non è colpa loro dei problemi e delle dipendenze della loro gente, ma nello stesso tempo passare la patata bollente a terapisti neocatecumenali o comunque legati al CN per non perdere altri adepti.

    E questa cosa è di un viscido incredibilmente schifoso.

    FAV può scrivere quello che vuole, ma tentare di giustificare questa operazione subdola ,falsa ed ipocrita è disgustosamente vomitevole.

    Spero che fav , che afferma di essere un camminante di lunga data e probabilmente catechista neocatecumenale ,riesca a dormire bene la notte , con la certezza di non avere fatto del male a nessuno.

    LUCA

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  17. aleCT carissimo

    Io individuo sottotraccia un altro elemento inquietante da un lato e dall'altro altamente rivelatore della natura autarchica del C.N.

    Ossia dal momento che oramai è pacifico, per loro stessa ammissione implicita, che hanno fallito rovinosamente, a una cosa non rinunciano - come invece, visto il flop, sarebbe DOVEROSO - al fatto che in ogni caso il DISCERNIMENTO sul da farsi è esclusivamente il loro.

    Pretendono di fare la diagnosi e decidere chi deve andare a recupero esterno, affidandosi a una equipe di psicologi, e chi invece deve fare solo il Cammino.

    Non solo.

    Ma non ipotizzano neanche che i sunnominati psicologi possano magari riscontrare nel soggetto "malato" un danno derivante proprio dalla frequenza del Cammino. Sconsigliandolo caldamente.

    Il Cammino non si tocca.

    Ma vi pare normale?
    Ma chi sono costoro, chi credono di essere?

    Dove non arrivano chiedono aiuto, ma chi aiuta deve aiutare come dicono loro.

    È per questo che cancellano anche il rapporto fiduciario che è imprescindibile in ogni terapia tra medico e paziente. E quindi lo specialista lo deve poter scegliere il malato, o sbaglio?

    No. Lo impongono loro. Mandando i malcapitati da psicologi accreditati nel Cammino.
    Direi: dalla padella alla brace.

    Importante è tenere sempre i cervelli sotto controllo e impedire alla gente di PENSARE AUTONOMAMENTE.

    Senza contare che lo stesso neo-psicologo è anche lui tenuto ad obbedire a Kiko. Che schifo è questo?

    Allora la obbedienza CIECA ai kikatekisti è e resta il pilastro di tutta la struttura.
    Un regime autoritario senza nessuna via di uscita.

    Ma non hanno capito una cosa.

    Che così non ne escono e la situazione potrà solo peggiorare nel tempo.

    Hanno voglia di fare Inizi Corso sul tema.
    E il Kerigma kikiano va a farsi benedire sempre più. Relegato al ruolo di una favola, neanche bella, da continuare a narrare stancamente.

    Pax

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    1. @PAX
      Casomai "carissimA" (sai com'è...ci marciano pure su questo...poracci).
      Quello che dici è vero. Inoltre gli psicologi "del cammino" fanno anche qlc che fa contro la deontologia professionale perchè, in qualche modo "conoscono" chi trattano. Un professionista dovrebbe essere completamente estraneo al paziente. Qui invece abbiamo degli psicologi che, in qualche modo, devono fare riferimento NON AL PAZIENTE, ma al catechista. Il che è aberrante perchè non stiamo parlando di minori per cui hai un tutore o il genitore, ma di persone adulte le quali però adulte non sono nè umanamente nè tantomeno in senso cristiano.
      Poi si offendono se dico che fanno danno.

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    2. Siccome certe patologie interessano anche e soprattutto i minori, che le sviluppano spesso in età adolescenziale, demandare tutto al catechista è una forma troppo alta di deresponsabilizzazione genitoriale.
      Io, se un mio figlio dovesse avere una qualche patologia, non solo quella da pornografia, vorrei seguire e decidere di persona il da farsi. Specialmente se minorenne.
      Vorrei entrare in dialogo con lui, sostenerlo, comprenderlo, capire dove ho sbagliato, cercare il terapeuta più specializzato e più adatto, se del caso.
      Invece lì dentro pare che i genitori non esistano: il catechista individua o meno l'esistenza di una patologia (ammesso che gli riesca farlo), indirizza il ragazzo/a verso lo psicologo da lui selezionato, oppure determina la necessità di un centro di recupero sempre da lui selezionato.
      Capisco che magari anche i genitori hanno bisogno di aiuto e sostegno, ma poi devono essere loro a seguire il proprio figlio.
      Ma nel Cammino Neocatecumenale, i genitori dove stanno?

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    3. Stanno a fare catechesi o in una saletta della comunità oppure davanti al televisore. Solo pochi stanno davvero con i figli, e quei pochi, se fanno il Cammino, devono fare salti mortali per stare con i figli e curarsene adeguatamente.
      Porto

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  18. Preti e suore sono molto più soggetti a dipendenza dalla pornografia, la parrocchia, i seminari, gli ordini religiosi che fanno?

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    1. Eh beh, ma allora ditelo che non credete in Dio e che non avete nessun rispetto per il voto di castità o comunque per l'impegno a mantenerla emesso dai religiosi! La vostra testa è trapanata solo dal "sesso sesso sesso"! Ma lo sapete che il fare sesso non protegge dalle perversioni o dalle dipendenze legate alla sfera sessuale? E che anzi, spesso vi predispone? Ora perché voi siete impestati dalle dipendenze accusate gli altri di essere peggio? Lo sapevate che prevenire è meglio che curare? E che la deformazione neocatecumenale non predispone alla castità, anche del pensiero e della vita, ma esattamente al contrario? Avete preso in giro la Chiesa, i preti, le suore per le loro pratiche educative; avete dato loro dei bigotti; vi siete vantati della vostra libertà di comportamenti e di linguaggio; ora amaramente scoprite di aver sbagliato tutto. Ma è troppo tardi.

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  19. Quanto dico è confermato anche dal Papa che ultimamente ha detto:

    "È un vizio(la pornografia) che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore”, ha detto, per poi avvertire: “Il diavolo entra da lì”. In particolare, per chi fa voto di fede, la pornografia rappresenterebbe un pericolo maggiore in quanto “cosa che indebolisce l’anima e il cuore sacerdotale”.Anche la masturbazione e' un vizio ampiamente diffuso tra preti suore, religiosi, l'ho sentito proprio da un sacerdote. Ovviamente voi siete esenti da tutto questo e che lo diciamo a fare?


    Chiaro "osservatori"?

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    1. E cosa avresti detto di particolare,tanto da doverti far confermare dal Papa, che non fosse già conosciuto?

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  20. Ma che fai, anonimo ma non troppo delle 14:04? Fai finta di non sapere che da sempre i tuoi guru ci hanno marciato sulla masturbazione, di preti e suore, di padri e madri di famiglia, di giovani e di anziani, costringendoli a farne argomento di confessione pubblica, ma non di confessione e soprattutto di buon proposito di non ricadervi, nella confessione sacramentale? Vuoi far finta di non sapere della vostra morbosità? E cosa ha prodotto, dopo mezzo secolo? A dover organizzare gli autobus non per la GMG, ma per i gruppi terapeutici dove uno psicologo cercherà di risolvere il groviglio che avete creato voi! Bel risultato...
    La Chiesa certe cose le ha sempre dette, e il Papa fa bene a ricordarle: e non ne ha fatto un argomento di vanto e di coercizione come voi!
    Vergognatevi, siete solo delle bestie senza memoria, senza ragione, senza sensibilità.

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  21. Ogni tanto ci capita qualche nuovo lettore che ci scrive di aver lasciato il Cammino ma di provar nostalgia per quella che era una "cerchia di amici".

    C'è gente che vive in modo apparentemente blando il Cammino, riuscendo (ma non ne sarei tanto sicuro) a farsi scorrere addosso senza troppe conseguenze le varie scenette di ipocrisia e arroganza dei capicosca della setta. Motivo per cui quando ci si sgancia dalla setta - tipo che la tua intera famiglia abbandona il Cammino e di conseguenza anche tu - viene quel momento di nostalgia in cui si usciva insieme come una normale comitiva di amici.

    Su quest'ultimo punto occorrerebbe ricordare il concetto di love bomb: quando ti avvicini a una setta, ti "bombardano di amorevolezze", ti fanno sentire a tuo agio, ti fanno sembrare di essere affiatati e amicissimi, poiché il loro scopo è di incastrarti nella setta, poco importa loro che nell'arco di pochi mesi (o pochi anni al massimo) scoprirai che è tutto un branco di ipocriti, che c'è un classismo esasperato, che c'è una specie di "aristocrazia" alla quale tutto viene perdonato, e che la tua presenza serve solo a spremerti soldi e marcapresenza agli eventi e manovalanza gratuita.

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  22. Riporto un commento letto su Cruxsancta, che attualmente tratta, come noi, l'argomento del mamotreto di Inizio Corso.
    Il grande problema del Cammino neocatecumenale, per quanto riguarda la sessualità, è che non l'hanno mai trattata come avrebbero dovuto trattarla.
    In primo luogo, ignorano qualsiasi enciclica o magistero che la Chiesa ha emesso sull'argomento, come la "genitorialità responsabile", l'uso di metodi contraccettivi naturali, eccetera.
    Quando i catechisti del Cammino parlano di sessualità ai propri giovani, maschi e femmine, si limitano a dire che se non sei sposato non ti è permesso avere alcun rapporto; si fermano a questo, non approfondiscono, non insegnano loro come controllare quegli impulsi, non parlano loro di amore, relazioni... niente di tutto ciò.
    E, d'altra parte, insegnano loro solo che, quando si sposano, devono essere aperti alla vita, e a tutto ciò che "Dio" vuole che accada.
    Questo, alla fin fine, cosa causa? Prima di tutto i giovani si precipitano come matti a sposarsi per poter fare sesso: dopo aver trovato un lavoro basta sia, con corteggiamenti brevi, ecc., si sposano; si ritrovano così, prima dei trent'anni, con 3-4 figli e molti di loro, nel corso degli anni, provano una sensazione di amarezza e di insoddisfazione.
    Alcuni si rendono conto che gli è stata venduta una fola che non ha nulla a che fare con la realtà.
    Si ritrovano perciò in relazioni completamente fallite sotto ogni aspetto, sia sessuale sia affettivo, con bambini che, poverini, sono i più colpiti. Perché basare la sessualità sull'unico scopo della procreazione, è un problema che, a lungo andare, esplode. Dio ha creato la sessualità per l'armonia della coppia, perché l'amore unisca, vi sia l'atto totale del donarsi e poi, naturalmente, si verifichi, o meno, la procreazione -non tutti i giorni sono fertili- secondo la volontà del nostro Dio. (PS: INMACONC)

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  23. chi controlla i controllori nel caminito ?

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    1. Kiko, naturalmente.
      Che è anche capace di dire a un Pezzi (pezzettone storico del Cammino): "guarda che io ti sbatto in missione al polo sud, eh", e ottenere l'effetto "boss della cupola che minaccia di morte uno dei suoi scagnozzi".

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  24. "Per quanto mi riguarda, don Ariel potrebbe essere proprio Tripudio, anzi, don Ariel È Tripudio!", ragliò un emerito asino degno rappresentante della Pasqualoneria internazionale. Ogni volta che mi torna in mente quel commento, rido per un quarto d'ora.

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  25. Quest'anno alla convivenza d'inizio corso si è riso poco, un tormentone con le dipendenze dalla pornocrazia.IL momento piu'basso pagare prima dell'eucarestia l'albergo, ed il video sul family day di un secolo fà

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  26. Tutto fa pensare a dei genitori neocatecumenali.
    Sapevo di genitori che hanno buttato fuori di casa il figlio perché omosessuale, anche se a questo inizio corso hanno cambiato rotta e si manda in terapia.

    https://spunteblu.it/fede/2/

    Frilù

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    1. https://spunteblu.it/fede/
      Qui si può leggere la prima parte

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    2. Grazie Valentina.
      Come al solito faccio pasticci 🤪

      Frilù

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  27. Tutto questo gran parlare delle dipendenze da pornografia è un po' sospetto. Sembra l'ennesima puntata del "ehi, mi annoio, creiamo uno scandalo in modo da ravvivare il dibattito, su, dai!" (E poi sappiamo benissimo con quanta pruriginosa enfasi Kiko e Carmen hanno sempre ravanato negli argomenti riguardanti la sessualità).

    Dopotutto certi vizietti nel Cammino sono diffusissimi per due motivi: da un lato il vizietto dell'autoassoluzione ("se il Signore mi toglie la mano dalla testa ne combino di ogni!", sottinteso: faccio tutti i peccati che mi pare, tanto poi uso la scusa che il Signore mi aveva tolto la mano dalla testa, e se qualcuno ha da ridire gli ribatto "tu giudichi!"), dall'altro lato il fatto che i pretoriani di Kiko si sentono davvero "angeli discesi dal cielo" a cui tutto dev'essere perdonato, anche l'abusare in ogni modo (economico, sessuale...) dei propri adepti, purché si riesca a nascondere la polvere sotto il tappeto (articolo pubblicato dalla Gazzetta del Sud, e poi pochi giorni dopo convenientemente sparito per chissà quali minacce legali).

    Ricordiamo ai fratelli del Cammino che la questione della salvezza eterna riguarda il singolo, sempre. Non è vero che "il Signore salva a grappoli", perché ciò significherebbe che il Signore è ingiusto verso i meritevoli. Il Signore salva chi desidera ardentemente salvarsi (e che quindi cura la propria anima, si rialza quando cade, si impegna a non commettere più peccati, si sforza di migliorarsi: tutte cose sottovalutate o addirittura proibite nel Cammino).

    Non è vero che "il Signore ti ha già perdonato": senza il tuo pentimento, il Signore non ti perdona, perché se lo facesse commetterebbe ingiustizia verso coloro che si sono sinceramente pentiti. Il Signore è infinita misericordia, ma anche infinita giustizia. Non fatevi abbindolare dalle ridicole eresie di Kiko e Carmen, che hanno sempre predicato errori madornali riguardo al peccato e alla divina grazia. Il Cammino viene dal demonio, poiché induce sottilmente ad autoassolversi, a smettere di sforzarsi di migliorare, induce a pensare ad una "salvezza a grappoli" che esiste solo nella propaganda kikiana necessaria ad estorcervi soldi, a comandarvi bizzarre e sbagliate scelte di vita, a ricattarvi moralmente per farvi rimanere nella setta.

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  28. qunato avete pagato per andare alla donus galilaeae?

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