lunedì 18 maggio 2009

La grande apostasia?

Nella Gaudium et Spes del Vaticano II è anticipato il piano per il nuovo ordine mondiale della fraternizzazione universale anche a livello d’ideologie e religioni; non si tratta di uno spazio fisico, ma di una mentalità omologata. La missione della Chiesa diviene sostenere e benedire le iniziative del mondo moderno descritto nella Gaudium et Spes, per la città unificata (del nuovo ordine): Gaudium et Spes 40: (...) «Compenetrazione di città terrena e città celeste... la Chiesa... consolida la compagine dell’umana società... crede di poter contribuire molto a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia... per realizzare il medesimo compito... cooperando insieme le altre Chiese o comunità ecclesiali... persuasa che molto e in svariati modi può essere aiutata nella preparazione del Vangelo dal mondo, sia dai singoli uomini, sia dalla società». [La Sua Missione non è invece realizzare il "Venga il Tuo Regno": cioè il Regno di Dio in Cristo Signore, attraverso il culto e la fede autentici?-ndr]


Nuova esegesi = nuova fede: Il motivo della Fede è «credere ciò che è stato detto da Dio». Nella sua Parola è il bene e niente è peggio che pretendere che siano le coscienze a giudicare autonomamente sul bene e sul male, conciliandoli vicendevolmente. Ma dalla ribellione delle coscienze [che porta la proliferazione degli errori] si sviluppa la paurosa scalata della ribellione finale. Essa portò alla crocifissione di Gesù, e oggi della Sua Chiesa.


La Chiesa ha sempre allontanato i falsari della dottrina, che si presentano vestiti da pastori dell’umana libertà, ma sono lupi rapaci. Ed ecco che lo spirito del Vaticano II, dominando l’anima modernista e massonica del tempo, è riuscito a imporsi a una chiesa, che passò a militare nella grande apostasia! Il mondo sarà nella più mortale confusione finché tale spirito prevarrà, in nome della Chiesa di Cristo. Tale spirito conciliare non può prevalere sulla fede immutabile, ma può deviare e perdere moltitudini di fedeli e specialmente quei chierici che una volta erano chiamati ad affrontarlo a tempo e contro tempo.


Eppure alla fine, solo Dio sa quando, esso sarà riconosciuto ed esorcizzato. A questa testimonianza della Fede sono chiamati i cattolici del piccolo resto senza timori e senza accezione di persone. Nessuno è al disopra della Fede. Questa è l’immutabile Volontà di Dio per cui Gesù Cristo è morto in croce. Allora tornerà un periodo di pace, secondo l’Immacolato Cuore di Maria.


(da Il Volere di Dio e di Gesù nella presente passione della Chiesa, Daniele Arai effedieffe 15 aprile 2009)

33 commenti:

  1. 2Tessalonicesi

    1 Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, 2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. 3 Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, 4 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.
    5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? 6 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. 7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. 8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, 9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, 10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. 11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.
    13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, 14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
    15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. 16 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.

    Fonte:http://www.unavox.it/dirlo08.htm

    Qualcuno dovrà pur dirlo
    di G. L. G.

    A PROPOSITO DELLA GRANDE APOSTASIA
    [In questo articolo abbiamo attinto abbondantemente da Iota Unum di Romano Amerio,
    in particolare dai paragrafi 55, 56 e 58]

    Non c'è giorno, ormai, in cui i quotidiani non riportino elogiativamente episodi di scientifica ed entusiastica autodemolizione della Chiesa umanamente intesa, in un delirio di malcelata autoglorificazione di denigratori autodichiaratisi piú virtuosi di tutti.

    Noi, al vile linciaggio della Sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, (Efesini, V ,27), non ci uniamo.

    La Santa Chiesa è santa perché è congiunta come corpo mistico a Nostro Signore Gesú Cristo, vero uomo e vero Dio, suo santissimo Capo.
    La Santa Chiesa è santa perché possiede la Santa Eucarestia, in cui è presente Nostro Signore Gesú Cristo, vero uomo e vero Dio; perché possiede il culto legittimo del Sacrificio; perché possiede lo strumento salutare dei Sacramenti; perché possiede in modo infallibile e indefettibile la Verità Rivelata.

    «Non deve recare meraviglia che la Chiesa sia detta santa, sebbene contenga molti peccatori; giacché i fedeli si chiamano santi, in quanto… mediante la fede e il battesimo si sono consacrati a Cristo, anche se poi peccano… San Paolo chiama i fedeli di Corinto santificati e santi (I Corinti, I, 2), sebbene sia noto che ve ne fossero taluni che egli acerbamente rimproverava come carnali e peggio (I Corinti, III, 3)» (Catechismo Tridentino, Parte prima, Articolo nono, n. l 13).

    È la Santa Chiesa, perché santa, che rende santi gli uomini, non sono gli uomini, santi o peccatori, che rendono la Chiesa santa o peccatrice.
    La Santa Chiesa, pertanto, non può chiedere perdono, (tanto meno agli uomini), perché ne può aver peccato in ciò che ha fatto in quanto Santa Chiesa, ne può contraddire se stessa, o, meglio, il suo Capo, vero uomo e vero Dio, che la regge.
    Nemmeno può la Santa Chiesa, in quanto Santa Chiesa, chiedere perdono di quello che in campo temporale gli uomini di chiesa e i cristiani, (ma non la Santa Chiesa), contraddicendo i suoi santi insegnamenti, possono aver fatto di male: non ne ha, infatti, nessuna responsabilità propria perché tale male temporale necessariamente è fuori dal suo campo proprio di azione, campo soprannaturale in cui è necessariamente Santa.
    (Nostro Signore Gesú Cristo non è meno Santo né deve chiedere perdono se Giuda scelse liberamente di tradirlo e di dannarsi).

    La Santa Chiesa può dare un giudizio morale su specifici episodi temporali che abbiano avuto come protagonisti uomini, anche di chiesa, ma è solo l'offensore che può propriamente chiedere perdono, se pentito, cosí come è solo l' offeso che può propriamente concederlo, se vuole.
    Il postero che giudica un suo antenato come offensore non può pretendere, né ha il diritto, di chiedere perdono per l'antenato che a suo tempo ha sempre creduto di essersi comportato rettamente, (anzi, cosí facendo lo disonora), cosí come il postero che ritiene che un suo antenato sia stato offeso, non può pretendere scuse e riparazioni a proprio favore dal postero del preteso offensore del suo antenato.

    (Non ci risulta, peraltro, che la Chiesa Post-Conciliare - dolente per le pretese colpe altrui e mai per le proprie - coerentemente con la propria filosofia, abbia ancora inoltrata domanda di risarcimento danni e di scuse agli identificabili posteri di coloro che hanno fatto crocifiggere Nostro Signore e perseguitare San Paolo: grossolana dimenticanza o convinzione che Nostro Signore e San Paolo siano stati trattati come meritavano?).

    Con la denigrazione sistematica, strumentale e artificiosa. (per di piú in base a discutibili criteri socio-politici non esistenti all'epoca dei fatti criticati), e con il chiedere impropriamente perdono apparentemente come Istituzione, invece che con l'emettere giudizi morali su uomini e fatti specifici, la Chiesa Post-Conciliare finisce per addebitare alla Santa Chiesa cioè a Nostro Signore Gesú Cristo stesso la responsabilità del rifiuto offertogli dagli uomini, incolpandolo, insieme alla Sua Santa Chiesa, di non essersi bene e sufficientemente manifestato, di non aver adempiuto il suo dovere di salvatore del mondo.

    Il vero si è che la riuscita della Chiesa non è un fatto della storia, ma della religione e della fede: non si può riguardare l'azione della Chiesa, che è essenzialmente spirituale e ultramondana, (anche quando è temporale), come se valessero per lei le leggi di un negoziato tutto umano.

    La indebita, impropria, e unilaterale richiesta di perdono, iniziata a proposito di discutibili ma specifici falli della Chiesa storica, non a caso nella percezione collettiva verrà fatta diventare gradatamente, (col moltiplicarsi di acritiche scuse nemmeno richieste), una generale scontata ammissione di peccaminosità di tutto l'operato indistintamente di duemila anni di storia della Chiesa.

    Fatta accettare ai fedeli, in nome di una pretesa purificazione, la condanna in blocco di tutto l'operato storico della Chiesa, allora sarà facile portarli ad accomunare automaticamente nella condanna anche il santo operato spirituale proprio della Santa Chiesa in campo dottrinale e morale, (perché anch'esso svolto temporalmente nella storia), e cosí i falsi pastori avranno condotta ad apostatare di fatto la maggior parte delle pecorelle, senza che esse ne abbiano coscienza!

    Infine, spogliata, agli occhi dei piú, la Santa Chiesa della sua Santità, la Chiesa Post-Conciliare potrà sostituirsi ad essa.

    Sarà, forse, questo il modo in cui, (come dice San Paolo in II Tessalonicesi, II, 1-4), alla fine dei tempi, avverrà la Grande Apostasia e in cui l'Anticristo siederà nel tempio di Dio, proclamando se stesso Dio?

    GIANLUCA CRUCCAS

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  2. Domanda: come mai viene citato un articolo della testata di una nota combriccola sedevacantista?

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  3. Non condivido gli scritti di Arai Daniele, sebbene anch'io sia convinto che vasti settori della Chiesa siano da tempo alla deriva.

    Oggi si ha paura di affermare le più semplici verità cattoliche e nel frattempo si lascia che gli eretici si fabbrichino premi ed approvazioni con i quali ingannare le anime semplici.

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  4. Domanda: come mai viene citato un articolo della testata di una nota combriccola sedevacantista?

    rispondo sia a Tripudio che a Giovanni

    Quanto ad Arai e anche Copertino e Blondet, anch'io non mi sento in sintonia completamente perché, anche se ben documentato, mi sembra abbiano una lettura dell'accetta "con l'accetta" e ideologizzata in altro modo rispetto al progressismo che è sempre una ideologia.

    Tuttavia, alcune delle loro considerazioni sono più che corrette e trovano riscontro nella Tradizione, che è quella che io cerco e mi sforzo di custodire: parlo della Tradizione Viva ancora presente in vene sotterranee, mi verrebbe da dire purtroppo.

    E' chiaro che quando parlo di Tradizione Viva non parlo di di Tradizionalismo tout court né tanto meno di Sedevacantismo, anche se tra i sedevacantisti trovi documenti ormai spariti dall'universo magisteriale attuale della Chiesa; il che, anche se mi trova lontano dai sedevacantisti, mi fa diffidare dell'universo magisteriale attuale...

    Noto tuttavia che più il tempo passa e più abbiamo bisogno di discernimento e più aumenta la confusione perché è sempre più difficile trovare "guide" sicure... Tra i mie punti di riferimento c'è mons. Brunero Gherardini, mons. Nicola Bux e alcuni Tomisti ormai purtroppo in estinzione e poi non resta che la preghiera la preghiera la preghiera e la vita sacramentale

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  5. Il Concilio Vaticano II si sa, nell’intento di chi lo convocò e di chi lo diresse e chiuse, non doveva godere di infallibilità, non volendo definire dottrine nuove. Sarà certo per questo motivo che “fallì”, poiché troviamo nei suoi testi numerose affermazioni contrarie alla dottrina cattolica. Il Concilio appare quindi come “una torta avvelenata”; ma a chi lo vuole a tutti a costi assaggiare lo stesso, noi dobbiamo essere in grado di fornire gli elementi che permettano di andare oltre le apparenze e di cogliere il veleno lì dov’è, tra l’impasto e la pasticceria, come farebbe un’analisi chimica. Non basta dire che lo si rigetta, occorre mostrarne i punti fallaci a coloro che lo vogliono presentare in continuità alla sana dottrina cattolica. Troviamo in modo generale in questi testi un cattivo sapore che ci mette in guardia, ma che di per sé non è ancora il veleno mortale: è questo “sapore” lo spirito del modernismo, dell’ambiguità, del linguaggio equivoco quasi onnipresente; e troviamo quindi affermazioni diff icili da interpretare in senso cattolico, frasi vuote, dottrine sfumate. Ma non è di tutto questo che vogliamo parlare qui, bensì degli errori lampanti, inequivocabili, che contraddicono il Magistero. Il
    Concilio ne contiene alcuni ben precisi, gravissimi,
    che danno la loro triste luce a tutto il resto.
    Vogliamo qui elencarli senza pretesa di
    completezza; mettendo l’accento proprio lì dove la
    decantata continuità è assolutamente impossibile
    per una mente regolata sul principio di non contraddizione. Vogliamo dare un sunto che ci permetta di regolarci in questi giorni difficili e di continuare a professare la fede.

    Lumen gentium: almeno due sono le
    affermazioni contrarie al Magistero nel capitolo III, anche alla luce della cosiddetta Nota praevia.
    Vi si spiega in primis che tutti i Vescovi, anche quelli senza diocesi, ricevono il potere di governo (giurisdizione) dall’ordinazione episcopale. Questa
    dottrina è esattamente contraria a quella insegnata da Pio XII nell’enciclica Mystici Corporis
    (e in moltissimi altri testi magisteriali dello stesso
    Papa e di altri Pontefici), che definiscono che il Papa dà la giurisdizione ai Vescovi, che ricevono dall’ordinazione episcopale solo il potere di
    santificare (cioè di cresimare, ordinare i preti etc.).
    Inoltre si afferma che il potere supremo e universale nella Chiesa risiede in due soggetti:
    uno è il Papa da solo e l’altro il Collegio episcopale, che comprende certo il Papa, ma che riceve il suo
    potere da Cristo come il Papa stesso. Questa dottrina si oppone alle definizioni del Concilio
    Vaticano I, che spiega che il potere universale appartiene solo al Papa ad esclusione di altri
    soggetti.

    Dignitatis humanae: afferma al paragrafo 2 che vi è un diritto dei singoli e dei gruppi a professare liberamente senza impedimenti la religione che in
    coscienza crede giusta, e che tale diritto fondato sulla dignità umana deve essere riconosciuto dallo Stato. Questa proposizione è in diretta opposizione con tutta la dottrina cattolica sui rapporti dello Stato con la Chiesa, che sola ha dei diritti e anche
    un’autorità sullo Stato; e in particolare si oppone a quanto definiscono Quanta cura di Pio IX e a Mirari vos di Gregorio XVI, che condannano la libertà religiosa così intesa. Non esiste un diritto a professare una religione falsa (il che non c’entra
    affatto con l’impossibilità di costringere ad abbracciare la fede cattolica, cosa evidente per
    tutti), perché non esiste un diritto a fare il male.
    Tanto meno lo Stato può riconoscere un tale diritto, al massimo può essere costretto dai fatti a tollerare i falsi culti come un male, senza però
    ammetterne la libertà come un bene fondato sulla
    dignità umana.

    Unitatis redintegratio: fondandosi su quanto asserisce il n. 8 di Lumen gentium, e cioè che “la
    Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica”, ma che al di fuori di quest’unico soggetto esiste comunque la Chiesa ( seguiamo qui
    l’interpretazione ufficiale volutamente contraddittoria data da più documenti successivi,
    soprattutto ad opera di Benedetto XVI), questo testo spinge a considerare le altre “confessioni
    cristiane” (ovvero eresie e scismi) come vie di salvezza vere e proprie, e incoraggia l’attività
    ecumenica come lodevole e necessaria, allorché essa era stata duramente condannata da Pio XI in Mortalium animos.

    Nostra aetate: questa dichiarazione sulle religioni non cristiane presenta le false credenze
    come positive, che “riflettono un raggio di quella
    Verità che illumina tutti gli uomini”. Vengono
    citati in modo esplicito Induismo, Buddismo, Islam
    (del quale si dice che adora l’unico Dio che ha
    parlato agli uomini), e Giudaismo. A proposito di
    quest’ultimo, benché non si dica ancora in termini
    espliciti (come si è fatto in seguito) che gli ebrei si
    salvano per la loro appartenenza alla “prima
    alleanza” (e quindi senza il Cristo), si scagiona il
    popolo giudaico dalla complicità morale del
    deicidio per l’attuale rif iuto del Cristo. Quanto tali
    propositi siano scandalosi e insensati è evidente
    per chiunque abbia un minimo di logica e di fede.
    Altri gravi errori sono contenuti nei testi
    conciliari, o anche, l’abbiamo detto, moltissime
    espressioni ambigue che nel corso del tempo sono
    sempre state intese nel modo peggiore e hanno
    portato frutti cattivi. Lo spirito che aleggia in essi
    poi è andato ancora oltre la stessa lettera. Nel
    corso dei decenni successivi Papi, Vescovi e teologi
    si sono impegnati per aggiungere in pratica e in
    teoria nuovi errori. Qui abbiamo solo voluto
    riportare alcuni degli errori più limpidamente
    espressi nei testi del Concilio stesso, errori
    impossibili da accettare o da interpretare senza
    contraddire il Magistero.

    Don Mauro Tranquillo

    La crisi della Chiesa non è finita, come Mons. Fellay ricorda nella
    sua lettera ai fedeli del 24 gennaio scorso: “Noi non possiamo che
    constatare la crisi senza precedenti che oggi investe la Chiesa: crisi di
    vocazioni, crisi della pratica religiosa, del catechismo e della
    frequentazione dei sacramenti... Prima di noi, Paolo VI parlava
    addirittura di una infiltrazione del "fumo di Satana" e della
    "autodemolizione" della Chiesa. Giovanni Paolo II non ha esitato a
    dire che il cattolicesimo in Europa era come in uno stato di "apostasia
    silenziosa". Poco tempo prima della sua elezione al Supremo
    Pontificato, Benedetto XVI stesso paragonava la Chiesa a una "barca
    in cui l’acqua entra da tutte le parti. "
    Una tale crisi è dottrinale e Mons. Fellay ricorda che essa trova le
    sue cause appunto nell’ultimo concilio:"Noi siamo pronti a scrivere il
    Credo con il nostro sangue, a firmare il giuramento antimodernista,
    la professione di fede di Pio IV, noi accettiamo e facciamo nostri tutti
    i concili fino al Vaticano I. Ma non possiamo che esprimere delle riserve per quanto riguarda il Concilio Vaticano II, che ha voluto essere un concilio “diverso dagli altri” 3 (cfr. Discorsi dei Papi Giovanni XXIII e Paolo VI)."
    Perché la Chiesa possa ritrovare la sua
    Tradizione è necessario adesso più che mai, farne
    valere la voce a Roma: “Noi desideriamo
    intraprendere questi "colloqui" - che il decreto
    definisce "necessari" - sulle questioni dottrinali
    che si oppongono al magistero perenne.”
    “Intendiamo, in questi colloqui con le autorità
    romane, esaminare le cause profonde della
    situazione attuale e, apportandovi il rimedio
    adeguato, giungere a una vera restaurazione della
    Chiesa” 4.
    Questo è il nostro scopo, come lo è stato per
    anni: “In tutto questo, noi abbiamo la convinzione
    di restare fedeli alla linea di condotta tracciata dal
    nostro fondatore Mons. Marcel Lefebvre di cui noi speriamo la pronta riabilitazione” 5.

    Fonte: http://www.sanpiox.it/primapag/ver.html
    UN CAPITOLO A PARTE SAREBBE DA APRIRE RIGUARDO AL COSIDETTO (NOM), CHE TANTO MALE STA FACENDO ALLA LEX CREDENDI E LEX ORANDI, PORTATO AVANTI FALSAMENTE DA BUGNINI, NOTO MASSONE, DI CUI NEOCATECUMENI VANNO MOLTO FIERI, (RIGUARDO BUGNINI), MA LORO, GRAZIE ALL’ERETICO KIKO ARGUELLO, VANNO BEN OLTRE FACENDOSI UNA CELEBRAZIONE EUCARISTICA VERAMENTE OFFENSIVA PER LA SANTITA’ DI DIO,SCANDALOSAMENTE AVVALLATA DAL VATICANO.

    Gianluca cruccas

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  6. Non ritengo ancora giunto il momento di ritirarsi esclusivamente nella preghiera.

    Ci sta a cuore la Chiesa e perciò finché c'è speranza di sanarne anche un solo lembo, lavoreremo in tal senso, nonostante l'incessante stillicidio di notizie poco esaltanti.

    Soprattutto ci stanno a cuore le anime semplici, perché non cadano nelle trappole degli ingannatori. Ho personalmente provveduto in più occasioni a sconsigliare il Cammino Neocatecumenale a persone che vi si stavano avvicinando convinte di aver trovato un rimedio alla desolazione spirituale.

    Proporrei di evitare di confondere tra religioni e religiosità. La religiosità innata dell'uomo è un fattore positivo (anche se non necessario ad accogliere la divina Rivelazione). In questi termini non sono scandalose certe dichiarazioni.

    La religione, invece, nel migliore dei casi è un seguire una falsa strada per giungere a Dio.

    Religione, propriamente parlando, significa tentativo umano di raggiungere Dio (tentativo inutile dal momento che Dio di sua iniziativa si è rivelato all'uomo assicurandogli tutti i mezzi necessari alla salvezza).

    La confusione tra religione e religiosità ha prodotto l'ecumenismo panteista e la soppressione della sana missionarietà.

    Ma ha anche prodotto la tolleranza d'ufficio verso le distorsioni della fede (come la distorsione arguelliana) equivocando grossolanamente sul principio che tantissimi sono i modi in cui si può giungere alla comunione col Signore.

    Ultima notizia: le seicento prevedibili "alzate", vantate dal solito Zenit.org, venduto alla causa kikiana.

    RispondiElimina
  7. mic ha detto...


    Quanto ad Arai e anche Copertino e Blondet, anch'io non mi sento in sintonia completamente perché, anche se ben documentato, mi sembra abbiano una lettura dell'accetta "con l'accetta" e ideologizzata in altro modo rispetto al progressismo che è sempre una ideologia.


    ********************

    bè allora era meglio citare, per esempio, don Morselli ^__^
    clicca qui, troverai spunti molto interessanti^__^

    http://blog.messainlatino.it/2009/05/un-concilio-pastorale-non-dogmatico.html

    ^__^

    occorre offrire materiale anche non inquinato, non di parte anche se è difficile trovarlo, qualcosa c'è...nessuno è perfetto, ma se le andiamo a cercare è diverso ^__^

    un abbraccio!

    RispondiElimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  9. occorre offrire materiale anche non inquinato, non di parte anche se è difficile trovarlo, qualcosa c'è...nessuno è perfetto, ma se le andiamo a cercare è diverso ^__^

    avevo letto Morselli, Cate... splendida analisi, ma non mi sposerei totalmente le conclusioni, così come non sposo totalmente le conslusioni di Arai e dei suoi compagni di penna

    RispondiElimina
  10. Mic....aiutiamoci a fare questa battaglia:

    una gravissima decisione della CEI se va in porto saranno dolori....

    https://www.blogger.com/comment.g?blogID=7949835961630507324&postID=4806489568037443637

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  11. quel che è successo in America: provate a cliccare qui http://www.youtube.com/watch?v=iiz4tfjSuPc&feature=player_embedded

    la nuova "trovata della CEI", non sono i frutti avvelenati di un Concilio inquinato dal modernismo ed altro, di cui si accenna anche i questo thread?

    RispondiElimina
  12. Dove sono i Pastori verso chi guardare con fiducia?
    Chi dovrebbe guidarci, proteggerci dal`errore, semina confusione, incertezza.
    L`ho già detto nell`altro thread, non voglio ripetermi.
    I vescovi, i sacerdoti sono altrettanti elettroni liberi, le conferenze episcopali nel mondo, altrettanti vaticani.
    Ognuno fa quel che vuole, teologia fai da te, religione fai da te, ecumenismo fai da te, liturgia fai da te, cammini fai da te......
    Si creano ponti verso le altre religioni, ma sulla nostra riva c`è un`anarchia allucinante.
    Sarebbe forse meglio e prioritario occuparsi dell`unità nella Chiesa cattolica, correggere chi semina confusione e divisione.
    Sì lo so sto sognando.

    RispondiElimina
  13. ...evvai una dietro l'altra amici ahahah^__^

    DENUNCIA DEL PAPA: I VESCOVI NON RAGGIUNGONO L'UNITA'....

    leggiamo alcuni passi:

    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8568898&

    "i vescovi, come legittimi successori degli apostoli e membri del collegio episcopale, sappiano essere sempre tra loro uniti e dimostrarsi solleciti di tutte le Chiese" (Christus Dominus, n. 6). L'esperienza tuttavia ci dice che questa unità non viene mai definitivamente raggiunta e si deve costruire e perfezionare incessantemente, senza arrendersi dinanzi alle difficoltà obiettive e soggettive, con il proposito di mostrare il vero volto della Chiesa cattolica, una e unica.

    e ancora:

    È di grande importanza che continuiate ad accompagnare e incoraggiare fraternamente i religiosi e le religiose presenti nelle vostre Chiese particolari, affinché, vivendo con fedeltà i consigli evangelici secondo il proprio carisma, continuino a rendere una vigorosa testimonianza di amore a Dio, di adesione irremovibile al Magistero della Chiesa e di collaborazione sollecita con i piani pastorali diocesani.

    ADESIONE IRREMOVIBILE AL MAGISTERO!!!
    e collaborazione SOLLECITA CON I PIANI PASTORALI....

    ^__^ ebbè, mica pizza e fichi eh!

    RispondiElimina
  14. Scusa, Mic... Ma stai parlando di QUEL Gherardini? Se non sbaglio è quel filoprotestante che ha massacrato l'operato di Giovanni Paolo II in materia di ecumenismo...

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  15. Beata Anna Caterina Emmerich:

    La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine. (12 luglio 1820)


    "Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta [la massoneria], mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".
    "Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...". (12 settembre 1820)


    "Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Vidi anche degli ebrei che si trovavano sotto il portico della chiesa. Tutte queste cose mi diedero tanta tristezza". (27 settembre 1820)

    "La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione". (1 ottobre 1820)

    "Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione [difatti ora sono tantissimi i cattolici che diventano protestanti o che si lasciano influenzare dalle sette o chiese evangeliche, compresi molti sacerdoti].
    In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre". (1820)

    "Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema [la massomeria ecclesiastica]. Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano". (1820-1821)

    "Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti". (22 aprile 1823)

    QUESTE SONO alqune DELLE GRAVISSIME AFFERMAZIONI FATTE DA KIKO ARGUELLO, NEGLI ANNI, CIRCA LA SUA VERA DOTTRINA SULL'EUCARISTIA. OLTRE CHE CONFERMARE CONCRETAMENTE (CIOE' CON LE SUE STESSE PAROLE) CHE KIKO E' UN PERICOLOSO ERETICO CHE STA MINANDO LA SANA FEDE CATTOLICA, QUESTA DOTTRINA VIENE INSEGNATA IN MANIERA SISTEMATICA IN TUTTE LE COMUNITA' DEL MONDO, TRAVIANDO MILIONI DI COSCIENZE. QUESTE SUE AFFERMAZIONI CONFERMANO IL FATTO CHE KIKO ARGUELLO, CARMEN HERNANDEZ, P. MARIO PEZZI ED I SUOI PIU' STRETTI COLLABORATORI NON SONO MAI STATI CATTOLICI, CONFERMA ANCHE IL FATTO CHE KIKO NELLA SUA VITA NON HA MAI INCONTRATO GESU' CRISTO, E CONFERMA ANCHE CHE IL SUO AGIRE E' CONDOTTO DA UNA MALIZIA VERAMENTE LUCIFERINA. A QUESTO PUNTO SI PUO' AFFERMARE CHE OLTRE A NON ESSERE SICURAMENTE CATTOLICO KIKO NON E' NEPPURE CRISTIANO. E LA QUESTIONE CHE AGRAVA ANCORA DI PIU' LA SUA SITUAZIONE E' CHE STA USANDO IN MANIERA INDEBITA IL NOME DEL SANTO PADRE, COME SE FOSSE DACCORDO CON LUI.

    “Noi l'abbiamo finora sempre fatta da seduti, e non per disprezzo – ha affermato - ma perché per noi è sempre stato molto importante comunicarsi anche con il Sangue. Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea , con il pane azzimo a significare la schiavitù e l'uscita dall'Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa”. E qui, aprendo una lunga parentesi, l'iniziatore ha riassunto la sua catechesi sull'ultima cena, sul pane e sul vino: “Quando nelle cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando si parla della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c'è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell'uomo all'egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l'umanità). Più tardi – ha continuato Kiko – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino [ma che diamine sta dicendo?] . Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati”. “Abbiamo scelto di fare la comunione seduti – ha affermato Kiko avvicinandosi al cuore della questione - soprattutto per evitare che si versasse per terra il Sangue di Cristo. La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”. Invece, con il fedele seduto, questi ha il tempo – ha spiegato Kiko - di “accogliere il Calice con tutta calma e senza movimenti bruschi, di portarlo alla bocca, di comunicarsi con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, ha specificato Carmen alla sua destra. Dal canto suo padre Mario Pezzi rilevava che la decisione originaria di comunicarsi seduti era stata presa di comune accordo con la Congregazione per il Culto Divino e con il cardinal Mayer, prefetto fra il 1984 e il 1988.


    GIANLUCA CRUCCAS

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  16. Scusa, Mic... Ma stai parlando di QUEL Gherardini? Se non sbaglio è quel filoprotestante che ha massacrato l'operato di Giovanni Paolo II in materia di ecumenismo...

    il mons. Gherardini di cui parlo io non può essere definito filoprotestante, alrimenti approverebbe sia i NC che l'ecumenismo ad ogni costo, cosa che evidentemente non è perché è un vero cattolico.
    Se vuoi meglio documentarti leggi cosa ha scritto sugli ebrei così serenamentete lo puoi scaricare, è in formato rtf

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  17. Letto sul sito dell`Ist.GP II : biografia di Kiko Arguello:


    "Nel 1960, con lo scultore Coomontes ed il vetratista Muñoz de Pablos, forma un gruppo di ricerca e sviluppo dell’Arte Sacra “Gremio 62”. Una borsa di studio per cercare punti di contatto tra l’arte protestante e quella cattolica, in vista del Concilio Vaticano II, gli permette di visitare l’Europa, entrando in contatto con il rinnova-
    mento liturgico. "

    C`è bisogno di un commento?
    Passare dall`arte alla liturgia è un gioco da bambini!
    Decisamente il signor Arguello ama i punti di contatto, che poi, in realtà, siano dei punti di NON CONTATTO è un dettaglio che non lo ferma di certo, anzi è su di loro che costruisce la sua pseudoteologia che i nostri vertici ecclesiatici stanno permettendogli di diffondere!
    Assurdo,inconcepibile ma vero!

    ,

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  18. Ed è un istituto cattolico e pontificio che scrive o legittima la prosa consegnata dal cammino, quanto a quel cercare punti di contatto "in vista del Concilio Vaticano II " non necessita ulteriori commenti.
    Agghiacciante.

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  19. Allora è proprio quel Monsignor Gherardini! Quello che spara a zero sul Concilio Vaticano II e sui cambiamenti della Chiesa.
    Mi attira moltissimo il libro non commerciabile che ha stampato a sue spese qualche anno fa (gli ultimi anni di Giovanni Paolo II), intitolato "Una sola fede-Una sola Chiesa". Come si fa a trovarlo?

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  20. MIC dice:

    il mons. Gherardini di cui parlo io non può essere definito filoprotestante, alrimenti approverebbe sia i NC che l'ecumenismo ad ogni costo, cosa che evidentemente non è perché è un vero cattolico. Se vuoi meglio documentarti leggi cosa ha scritto sugli ebrei così serenamentete lo puoi scaricare, è in formato rtf

    Risposta:

    si perchè ci sono i veri cattolici (la San Pio X°voi e qualcun altro)e quelli finti il Cammino e tutti gli altri.

    Chiudi l blog!!Ci guadagni

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  21. quel cercare punti di contatto "in vista del Concilio Vaticano II " non necessita ulteriori commenti.
    Agghiacciante
    .

    in realtà è questo il FONDAMENTO del Cammino, quello che vi abbiamo riconosciuto e che andiamo denunciando da anni!!!

    Forse sono in pochi a sapere che già negli anni del Concilio, appoggiato, presentato, da vescovi massoni, Kiko Arguello ha partecipato al Concilio come osservatore ed è stato introdotto nella diocesi di Roma - uno degli inizi della fine di questa cristianità inautentica, altrimenti non si sarebbe fatta tradire - dal card dell'Acqua e l'inquinamento è partito dalla Parrocchia romana dei Martiri Canadesi, le metastasi non si sono fatte attendere molto, strada facendo: sono cominciate a sorgere chiese e parrocchie Neocatecumenali (La Natività, S. Mauro Abate, per ricordarne solo tra le prime); il card Poletti ha stilato lo statuto dei Redemptoris Mater e non a caso è a lui che si deve, con un escamotage, la diramazione del decreto per l'introduzione della comunione sulla mano...

    pastori che passeranno alla storia per queste prodezze, grazie alla collegialità introdotta dal concilio...

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  22. .... grazie alla stessa collegialità, mentre il Papa introduce e mostra la comunione in ginocchio e in bocca, per recuperare il senso del sacro del mistero e del rispetto dovuto alla Presenza di un Dio incarnatosi per noi, in molte parrocchie sia di Roma che della toscana, le prime comunioni di questi giorni sono state fatte con l'ostia data in mano ai bambini, ognuno dei quali l'ha intinta nel calice... immaginate con quante gocce sparse senza nessuna cura di chi avrebbe dovuto preservare la sacralità del momento e indurre i sentimenti appropriati al primo incontro col Signore, fondamento di tutti gli altri...

    Se ti azzardi a fare osservazioni ai sacerdoti (!?) responsabili (molti dei quali vengono dai Redemptoris Mater) sei un superato "tradizionalista" e ti va ancora bene se si limitano a riderti in faccia...

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  23. .. naturalmente il mio rilievo non è alla comunione "sotto le due specie" che in particolari comunità e situazioni si fa normalmente (non è prerogativa solo dei NC, i quali comunque la fanno a modo loro e con il loro significato), ma è alla sciatteria e alla poca cura e al senso di banalizzazione di una cosa così grande, come purtroppo ci è stato dato vedere nelle prime comunioni di cui ho parlato...

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  24. "e ti va ancora bene se si limitano a riderti in faccia..."


    Ovvio: ormai hanno il loro dottore "horroris causa"...

    C.

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  25. A prova che anche solo attraverso qualche riga di una biografia si può risalire nella storia del cammino, vedere i reali intenti dell`iniziatore, capire purtroppo come ha potuto infiltrare la Chiesa cattolica, dedurre che ha dovuto già dall`inizio beneficiare di complicità occulte o esplicite.

    È chiaro che questa piaga, che oggi taluni vorrebbero fosse una prova di salute, persino una medicina, è molto profonda, ha intaccato il tessuto, non è stata curata e si è diffusa .
    Il cardinale Poletti ha firmato il decreto per il primo Redemptoris Mater, pur conoscendo perfettamente, tutte le storture-eresie dell`insegnamento kikiano, pur conoscendo il "rito" non cattolico del cammino.
    Il cardinal Rylko ha consegnato uno statuto che si riferisce in continuità agli Orientamenti per le equipes pur sapendo che quei testi erano ancora allo studio e dunque non pubblicati.

    Sono così tante le anomalie che caratterizzano il percorso del cammino, così tante le complicità di cui la gerarchia non dovrebbe andare fiera, che è purtroppo drammaticamente logico che, per solidarietà corporativa, nessuno osa aprire la bocca per sconfessare fratelli nell`episcopato.

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  26. E’ molto difficile intervenire… perché è duro misurare la gravità del processo di corruzione della santa dottrina di nostro Signore Gesù Cristo, corruzione penetrata nella Santa Chiesa Cattolica con le linee guida di pensiero che hanno progettato e messo in essere questo ultimo tristissimo Concilio, a partire dal quale sono state spalancate le porte….non a Cristo, ma alla presuntuosissima e temeraria intenzione di DIALOGARE con “il mondo”, quello che invece Gesù aveva annoverato, assieme “alla carne” e “al demonio” tra i tre peggiori nemici dell’uomo: tutti e tre collegati tra di loro, inscindibili nella loro nefasta azione di combattere la Legge dello Spirito.
    Ce lo aveva insegnato bene Gesù, durante le sue tentazioni nel deserto, che di fronte al Nemico, il Serpente antico, Satana, astutissimo e intelligentissimo… non si DIALOGA, non si replica, ma si tace e si prega: in quaranta giorni di tentazioni Egli, pur essendo Figlio Unigenito di Dio, non rispose se non tre volte, quando non era possibile altrimenti e SOLO CON LA PAROLA DI DIO. Non si perdette, Gesù, in chiacchiere per ottenere la ragione, né in dialoghi falsamente “accoglienti”e “tolleranti”, perché il Male non si può e non si deve accogliere e non si deve tollerare. E quando fu supplicato di concedere anche un solo attimo di “benevolenza”, volgendo gli occhi a tutti i beni che gli venivano offerti se fosse sceso a patti, non si lasciò prendere da falsa compassione, da finta carità, da viscida mollezza travestita da misericordia, ma drizzandosi in piedi, santamente inesorabile, gridò il suo tre volte santo VATTENE SATANA, STA SCRITTO: ADORERAI IL SIGNORE DIO TUO E A LUI SOLO RENDERAI CULTO!
    Quanto è lontano, amici miei, questo stato dell’anima dalla Chiesa tutta di oggi, dalla Gerarchia, dai nostri cuori…siamo stati capillarmente e minuziosamente protestantizzati, tutti quanti, e non ce ne rendiamo più conto. I messaggi che riceviamo dai giornali, dalla televisione, dai programmi di studio nelle scuole, dalla scuola elementare all’Università: tutto è improntato al pensiero protestante e al valori della Massoneria (ci vengono fatti studiare i vari Napoleone, Mazzini, Garibaldi, Camillo Benso di Cavuor…come eroi e grandi statisti che avrebbero fatto le sorti delle nazioni, quando erano dei criminali, pluri assassini, spietati come bestie, anticattolici dichiarati, anticristi, tutti massoni del 33° grado del “Rito Scozzese Antico e Accettato” (Garibaldi era anche presidente dell’Associazione degli spiritisti). Veniamo cresciuti con il rovesciamento di tutti i valori e non c’è da stupirsi se le ultime generazioni hanno addirittura maturato il gusto “del brutto”…prodromo e preparazione al futuro (ma quanto lontano?) regno della Bestia…
    In questo terreno sociale si è sviluppato e diffuso il Concilio, con il suo spirito di modernizzazione della Chiesa (che per me equivale ad uno spirito di prostituzione), elargendo a piene mani i suoi Frutti post conciliari, tra cui il Cammino non è l’unico ma senz’altro il più appariscente e rappresentativo.
    Tutto ciò obbedisce fedelmente al lucifero disegno, contenuto nella dichiarazione iniziale (Gaudium et Spes), della intenzionale commistione della Chiesa col mondo modernizzato, attraverso l’opera di un falso ecumenismo che condurrà alla creazione sincretica di un’unica fede, la quale “alimenterà” l’anima perduta dell’unica Grande Città. (Ap 17- 18)

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  27. Più semplicemente tutto ciò è necessario. Che ognuno scelga nella libertà di figlio di Dio da che parte stare. E per scegliere bisogna che tutto venga alla luce, perchè sia chiaro che chi sceglie il mondo lo faccia con consapevolezza, così come chi sceglie l'Eternità.

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  28. Gianluca...feci un bel thread qui nel blog sulle profezie della B. Emmerick, mi è difficile trovarlo, c'ho provato, forse Mic può trovarlo meglio di me e riproporre con un link l'analisi che ho tratto dal libro integrale che ho letto e continuo a leggere come PREGHIERA ^__^


    *****************

    chisolm ha detto...
    "e ti va ancora bene se si limitano a riderti in faccia..."


    Ovvio: ormai hanno il loro dottore "horroris causa"...

    C.

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    ^__^

    ti ricordi caro Chisolm quando al Papa venne negato il riconoscimento per la Pace? ^__^
    tutti che si lamentavano, pochi cattolici come "noi" se ne rallegrarono...perchè sapevamo bene cosa significasse un riconoscimento dato da chi cura altri interessi(=materiali) anzichè quelli spirituali ^__^

    E lo stesso quando si dissero tutti scandalizzati per il rifiuto di avere un Papa in una Università (per altro fondata da un Pontefice ^__^)....amico mio io mi chiedo se certa gente ha capito o no che non sono più i tempi degli ALLORI e che certi riconoscimenti potranno essere atti di accusa davanti al Giudice Supremo ^__^

    C'è mio marito che si lamenta di non avere i giusti riconoscimenti che gli spettano, gli rispondo: ti prego, non insistere, sii grato se NON ti daranno riconoscimenti, questo ti salverà l'ANIMA!!!

    ^__^

    RispondiElimina
  29. 130 anni fa Papa Leone XIII nominava cardinale J.H. Newman che da anglicano, come sappiamo, divenne un fervente cattolico e non senza sofferto cammino...

    ascoltiamo cosa ebbe a dire, quanto segue è tratto da un articolo che uscirà domani sull'O.R.

    "In un lungo corso di anni ho fatto molti sbagli. Sono lontano da quell'alta perfezione che è propria degli scritti dei santi (...) ma ciò che confido di potermi attribuire in quanto ho scritto è questo: la retta intenzione, l'immunità da interessi privati, la disposizione all'obbedienza, la prontezza a essere corretto, il grande timore di sbagliare, la brama di servire la Santa Chiesa, e, per divina misericordia, sufficiente buon successo".

    E proseguiva: "Godo nel dire che a un gran male mi sono opposto fin dal principio. Per trenta, quaranta, cinquant'anni anni ho resistito, con tutte le mie forze, allo spirito del liberalismo religioso, e mai la Chiesa ebbe come oggi più urgentemente bisogno di oppositori contro di esso, mentre, ahimé, questo errore si stende come una rete su tutta la terra".

    "Il liberalismo religioso è la dottrina secondo la quale non esiste nessuna verità positiva in campo religioso, ma che qualsiasi credo è buono come qualunque altro; e questa è la dottrina che, di giorno in giorno, acquista consistenza e vigore. Questa posizione è incompatibile con ogni riconoscimento di una religione come vera. Esso insegna che tutte sono da tollerare, in quanto sono tutte materia di opinione. La religione rivelata non è verità, ma sentimento e gusto, non fatto obiettivo (...) Ogni individuo ha diritto a interpretarla a modo suo (...) Si può andare nelle chiese protestanti e in quelle cattoliche; si può ristorare lo spirito in ambedue e non appartenere a nessuna. Si può fraternizzare insieme in pensieri e affari spirituali, senza avere dottrina comune o vederne la necessità. Poiché la religione è un fatto personale e un bene esclusivamente privato, la dobbiamo ignorare nei rapporti reciproci"
    .

    davvero profetico!!!

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  30. Mic, conosci l'opera che ho citato nel precedente commento non approvato? Sono davvero incuriosito, dato che stimi Gherardini forse potrai dirmi di più a riguardo.

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  31. Ottimo e azzeccato rimando. Grazie . Caterina!
    Newmon dall'osservatorio privilegiato della sua esperienza personale sapeva bene cosa significa cercare la chiarezza all'interno di un groviglio di suggestioni liturgiche e dottrinarie che possono anche frastornare.

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  32. Nel liberalismo e relativismo liturgico che viviamo da 40 anni, si potrebbe dire che il cnc è solo una delle sue espressioni e infatti certi lo dicono.

    Ma per il fondatore del cammino, il suo rito è il frutto della sua pseudo teologia: ars credendi, ars orandi, ars celebrandi.....
    Non si tratta solo di un bricolage, ma è parte integrante di un sistema, di un progetto, ne è una delle colonne portanti con le sue catechesi.

    Il "rito" kikiano è il frutto dell`ideologia di Arguello, della sua ricerca di ponti e punti di contatto fra il cattolicesimo e il protestantesimo, con grandi spruzzi di archeologismo, di sedicente riscoperta di come vivevano le prime comunità cristiane, disprezzando tutto il cammino percorso nella Chiesa e dalla Chiesa, la sua Tradizione, la sua storia, i suoi Concili, i suoi documenti.

    È anche per questo che è sconvolgente che quel "rito" sia finito in uno statuto che definisce il cammino strumento di formazione cattolica.

    Probabilmente una delle manifestazioni dell`apostasia che nel silenzio, nell`indifferenza e con la complicità di chi dovrebbe vegliare, sta dilagando nella Chiesa cattolica.

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  33. Per Giovanni (guarda meglio)
    Mic, conosci l'opera che ho citato nel precedente commento non approvato? Sono davvero incuriosito, dato che stimi Gherardini forse potrai dirmi di più a riguardo.

    non conosco il testo di Gherardini che hai citato; ma conosco questo:

    Brunero Gherardini, "Quale accordo fra Cristo e Beliar"? Osservazioni teologiche sui problemi, gli equivoci ed i compromessi del dialogo interreligioso, Ed. Fede & Cultura

    RecensioneGli studi che qui si raccolgono, hanno per oggetto i rapporti della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane come delineati dalla citazione della Lettera di San Paolo ai Corinzi - che dà titolo a questo volume - e come oggi invece sono vissuti in vaste zone della Chiesa in seguito allo sconquasso determinato dalla messa in mora di quel testo stesso.
    Scomparsa la fermezza apostolica di Paolo nell’escluder ogni rapporto equivoco fra Cristo e qualunque altra divinità o qualunque altra religione pagana, perché il vero Dio non ha nulla a che fare con “gli dèi falsi e bugiardi” (Dante Alighieri), s’avverte - più strisciante che stridente - la contraddizione che emerge quando si studiano documenti come Nostra aetate, la dichiarazione conciliare sul dialogo interreligioso.
    Al tempo del Concilio la Chiesa tutta parve improvvisamente dimentica di sé e pervasa dalla febbre d’un inguaribile ed ingenuo ottimismo. Si parlò di provvidenziali contatti con l’induismo ed altre religioni, nel senso non tanto della missione e della conversione, bensì dell’avvicinamento e dell’assimilazione. Riconoscimenti gratuiti ed ingenui, nell’assoluta reticenza delle radicali differenze oggi drammaticamente sotto gli occhi di tutti.
    L’immagine prevalente che la Chiesa diede di sé nel post-concilio, grazie allo “spirito conciliare” o - come lo chiamò Benedetto XVI - al “Konzils ungeist”, fu di una Chiesa bella, giovane, aperta, comprensiva, misericordiosa, aliena da ogni condanna, desiderosa di perdono, nemica dell’intransigenza e della discriminazione: la Chiesa-spettacolo, che fa il suo storico ingresso nella Sinagoga di Roma e nelle Moschee del mondo, porta sul podio delle Nazioni Unite la sua più alta Autorità, stringe rapporti diplomatici coi propri nemici e carnefici. Si fa insomma non più la Chiesa-nel-mondo, ma la Chiesa-del-mondo.
    Il richiamo di San Paolo ai Corinzi - nel bi-millenario della sua nascita - si fa oggi più che mai vivo per una sana resipiscenza ed un ritorno a Cristo, Unico Salvatore del mondo.

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